I CUCCIOLI SONO INSIEME e si alimentano

Orsa Amarena. OIPA: «residenti ed escursionisti evitino di peggiorare la situazione»

Milano, 5 settembre 2023. Vanno seguite le prescrizioni suggerite dal Pnlam affinché i cuccioli non si separino nuovamente magari spingendosi in aree inidonee

I due cuccioli dell’orsa Amarena sono vivi e, dopo essersi divisi per un breve periodo, si sono ricongiunti e sembrano essere in buona forma. Questa la confortante notizia che oggi dà il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma ora residenti ed escursionisti evitino irrazionali comportamenti dettati dalla curiosità o dalla voglia di scattare una foto, comportamenti che sarebbero solo un danno per i piccoli orfani diventati tali per mano dell’uomo. Lasciate in pace gli orsetti e date loro una chance in più di sopravvivere. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) alla notizia del resoconto arrivato oggi dal Pnalm.

I piccoli sono stati avvistati nottetempo mentre si alimentavano a un albero di mele in una zona più interna del Parco rispetto a quella dove la mamma è stata uccisa con una fucilata.

L’Oipa, nel ringraziare l’Ente Parco per come sta seguendo e gestendo la drammatica vicenda, invita a seguire le prescrizioni suggerite affinché i cuccioli non si separino nuovamente magari spingendosi di nuovo in aree inidonee e fortemente antropizzate.

Eccole:

– mettere da parte la curiosità spasmodica rinunciando a qualunque idea di andare a vedere come e dove stanno e non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio;

– in caso di avvistamento fortuito, non tentare per alcun motivo di avvicinarsi ai cuccioli ma segnalare prontamente il luogo al Servizio di sorveglianza del Parco (tel. 08639113241) o ai Carabinieri (tel. 112);

– procedere a BASSE velocità lungo tutte le strade che collegano l’area meridionale del Fucino con il Parco e ovviamente nelle aree interne al Parco.

foto di repertorio Pixabay




PRIMA RIUNIONE OPERATIVA Comune -Cooperativa Leonardo

Nido il Riccio e la Volpe: l’Amministrazione e i nuovi gestori: “Siamo sulla stessa linea, insieme assicureremo qualità per servizi e didattica”

Chieti, 5 settembre 2023. Diventa subito operativo il sodalizio fra il Comune di Chieti e la cooperativa marsicana Leonardo che ha risposto alla manifestazione d’interesse voluta dall’Amministrazione per garantire la sopravvivenza del nido, pur mantenendone la gestione, avviando la prima forma di sinergia pubblico-privato mai promossa a Chieti in questo delicato e sensibile ambito. Stamane il sindaco Diego Ferrara, con l’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino e le consigliere Barbara Di Roberto e Gabriella Ianiro, ha incontrato i responsabili della cooperativa e il personale del nido, che resterà operativo in continuità con il percorso fin qui svolto dalla struttura.

“Il cammino di tutela di questo servizio che ha un valore elevatissimo a livello sociale, perché sostiene le famiglie, oggi fa un grande passo avanti – riferiscono il sindaco e l’assessore – questo non solo perché attraverso questa riapertura assicuriamo il mantenimento del nido comunale, l’unico sopravvissuto alla mannaia del passato, ma anche perché è un traguardo varcato anche grazie alla concertazione con le parti sociali, che abbiamo coinvolto sin dal primo momento con l’assessore al Personale Enrico Raimondi e che ringraziamo, perché da sinergia siamo passati alla sintesi, tutelando così un servizio utile e sostanziale per la comunità, nonostante pure le condizioni di dissesto della città. Un abbraccio alle nostre operatrici che resteranno nostre e al lavoro con i bambini, perché la sinergia prevede che restino in carico al Comune, in bocca al lupo alla cooperativa Leonardo, con cui abbiamo trovato subito intesa sugli obiettivi e affinità sulla qualità del servizio e del progetto didattico che da qui in poi si svilupperà continuando sulla linea tracciata. Si apre per tutti un cammino nuovo, che arricchiremo ancora di tappe, perché oltre alla costruzione del nido al villaggio Mediterraneo, stiamo lavorando al completamento di quello in piazza Carafa e ad altri servizi dedicati a questa fascia delicata e sensibile di età della nostra comunità, così come ci siamo impegnati a fare dal primo giorno di governo”.

“Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità di gestire il Riccio e la Volpe, in coerenza con la nostra ventennale dedizione a un servizio di vitale importanza per la comunità – dichiara Karin Sorgi, presidente della cooperativa Leonardo – Siamo entusiasti di iniziare questo percorso innovativo e sperimentale. La nostra priorità è diventare immediatamente operativi. Collaboreremo strettamente con il personale e con le autorità comunali, con cui abbiamo già trovato un’intesa perfetta, dato che condividiamo una visione simile riguardo ai nidi. Operiamo in questo settore dal 2003 e la gestione dei nidi rappresenta il nostro core business. Attualmente, gestiamo 36 nidi tra l’Abruzzo e il Lazio, con un gruppo di 500 dipendenti. Siamo presenti nei principali centri abruzzesi, tra cui ora Chieti, ma già anche in Atessa, Ortona, Francavilla, Pescara, Teramo e L’Aquila. Ogni nostra struttura è stata acquisita attraverso gare di appalto. La riapertura ufficiale è prevista per lunedì 11, ma ho suggerito di accogliere già da giovedì e venerdì i bambini precedentemente iscritti. Lunedì alle 16 ci sarà un incontro con tutti i genitori per fornire indicazioni sui nuovi inserimenti. Accoglieremo in totale 36 bambini, di cui 10 già iscritti, suddivisi in due sezioni: da 3-17 mesi e da 18-36 mesi. 20 di essi beneficeranno della quota ISEE. Il nostro gruppo educativo è altamente qualificato e rispetta gli standard regionali. Siamo molto motivati ed entusiasti di iniziare questo nuovo capitolo per la città, con l’obiettivo di garantire e migliorare il servizio nel tempo”.




AD ATESSA ARRIVA L’OKTOBERFEST

Appuntamento dall’8 al 10 settembre prossimi

Atessa, 5 settembre 2023. Arriva l’Oktoberfest e porta l’atmosfera dell’originale Oktoberfest di Monaco direttamente in Val di Sangro, creando un ponte con le tradizioni bavaresi. L’appuntamento è per l’8 il 9 e il 10 settembre prossimi in Piazza Garibaldi, dalle ore 19.

“L’appuntamento – spiegano gli organizzatori – unisce cultura, cibo, birra e divertimento. La nostra iniziativa è ufficialmente riconosciuta dall’Oktoberfest con birre dalla ricetta originale. Quindi vasta selezione di birre, piatti tradizionali e intrattenimento”.

La kermesse prenderà il via l’8 settembre con il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, che aprirà la prima botte e spillerà la prima birra. Apertura anche degli stand gastronomici. Quindi live music con I Malajente che rappresentano la nuova espressione della musica latina, che deriva dalla fusione di culture latino-americane differenti quali quella cubana, la boliviana, l’argentina, la portoricana, la dominicana.

Il 9 settembre si replica con le sonorità dei “Frutti Freschi” e la loro… spremuta di musica italiana. Interpreteranno canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana: cantautori evergreen e moderni, dance e disco music. La band sarà vestita rigorosamente a tema… frutta. Oltre allo spettacolo saranno presenti momenti di karaoke e giochi di gruppo. Il 10 settembre apertura con i balli della tradizione popolare abruzzese delle Giovani Voci Dijoriane, dirette dal maestro Lelio Pili.

A seguire show comico con Stellina, abruzzese doc che conduce due programmi su Super J Tv canale 16 e conta numerose apparizioni in tv nazionali in programmi come Eccezionale veramente, Striscia la Notizia, I Soliti Ignoti, Tu Si Que Vales, Bar Stella.

Ha partecipato a diversi film e a breve lo si potrà vedere anche in Rai. Si continua con la musica dal vivo dei Roppoppò, cantastorie dei luoghi e delle tradizioni delle genti d’Abruzzo delle quali raccoglie elementi distintivi rinnovandoli con un’apparente semplicità e accompagnandoli con il suo ddu’ botte.




RIAPRONO I CINEMA

Dopo la consueta pausa estiva, da giovedì 7 settembre riapre al pubblico il Massimo con la nuova programmazione cinematografica

Pescara, 5 settembre 2023. La Fondazione Pescarabruzzo si è impegnata, anche per il 2023/2024, a sostenere il progetto Pescara Cityplex, che prevede la gestione di tre infrastrutture culturali (Cineteatri Massimo, Circus e S. Andrea), aventi vocazioni multiple: cinematografica, teatrale, musicale e convegnistica.

Dotato di 8 schermi, quattro palcoscenici e circa 2500 posti a sedere, il Pescara Cityplex offre alla cittadinanza opportunità di godimento di servizi culturali e dello spettacolo. Questo progetto ha permesso finora di contribuire all’animazione del territorio, garantendo alla comunità locale occasioni e luoghi d’incontro, di spettacolo e di aggregazione sociale nel cuore della città, lontano dai circuiti periferici dei Multiplex commerciali. Fra l’altro, gli spazi del Pescara Cityplex favoriscono la fruibilità per alcune fasce di popolazione, come anziani o giovanissimi, in assenza di servizi pubblici adeguati di collegamento, soprattutto nei giorni festivi.

Il Massimo (con aperture dal martedì alla domenica) e il Sant’Andrea (con aperture dal venerdì alla domenica) si ripropongono, dunque, nel segno del cinema di qualità e dei nuovi film in uscita nella stagione autunnale. Il Pescara Cityplex, infatti, negli ultimi anni, ha ottenuto dal Ministero della Cultura i contributi più elevati per le sale d’essai, con riferimento ai beneficiari di prossimità.

La programmazione riprende con il nuovo film del regista Matteo Garrone, “Io Capitano”, in concorso in questi giorni al Festival di Venezia. In proiezione pure “La favorita del re”, storia vera di Jeanne Du Barry, ultima amante di Luigi XV alla corte di Versailles, diretto e interpretato da Maiwenn, attrice e regista francese, con Johnny Depp tra gli attori protagonisti. Si può apprezzare il cinema di frontiera che caratterizza la produzione del regista Andrea Magnani con “La lunga corsa”. In contemporanea, si propongono: la nuova commedia di Francesco Albanese “Uomini da Marciapiede”; “Il più bel secolo della mia vita”, diretto da Alessandro Bardani, con Sergio Castellitto; “Il sapore della felicità”, una storia culinaria che vede il ritorno sul set di Gérard Depardieu. Inoltre, saranno in proiezione alcuni film evento: “Tre colori – Film blu”, pellicola restaurata per la quale il regista polacco Krzysztof Kieślowski vinse il Leone D’Oro nel 1993; “Enzo Jannacci – Vengo anch’io”, film documentario biografico dedicato al noto genio creativo musicale; “Tiziano Terzani – il viaggio della vita”, diretto da Mario Zanot, che arriva nelle sale in occasione dell’anniversario della nascita, il 14 settembre 1938, del grande inviato speciale e scrittore.

Saranno riconfermate per quest’anno anche la rassegna sulla montagna “Emozioni in verticale” e quella sulla sostenibilità “CinemAmbiente”.




FESTIVAL ATTRAVERSO a Castellalto

Esplorando Arte, Musica, Scienza e Comunità

Castellalto, 5 settembre 2023. Il 9 e il 10 settembre torna a Castellalto l’Abruzzo Book Festival sotto le spoglie di ATTRAVERSO, l’evento eccezionale che esplorerà l’interconnessione tra arte, musica e scienza in un’esperienza avvincente e coinvolgente.

Il tema di quest’anno, “Universo e Metaverso tra realtà e immaginazione”, offre uno sguardo approfondito alle intersezioni tra il mondo fisico e le dimensioni virtuali, aprendo le porte a riflessioni stimolanti su come le tecnologie emergenti stiano ridefinendo il nostro rapporto con la realtà e l’immaginazione. Il festival non solo celebra l’arte e la cultura, ma anche la rigenerazione urbana e il rafforzamento della comunità.

Ingresso Gratuito

9 settembre: Live Graffiti, Music, Beer e Food dalle 19 al Campetto della Scuola Media di Castellalto, con Cuba Cabbal e molti altri!

10 settembre: Dibattito e conferenza dalle 18 al Belvedere di Castellalto, con l’astronauta Umberto Guidoni e molti altri!

Arte Urbana, Musica dal Vivo e Comunità

Il festival nasce grazie alla collaborazione tra il Comune di Castellalto, la Consulta Giovani di Castellalto e l’Associazione Liberementi con lo scopo di promuovere la partecipazione dei cittadini, la creatività e la condivisione di idee innovative, con una lineup di eventi che potesse coinvolgere tutte le fasce di età in una rassegna, oltre che particolare nelle tematiche, piena di ospiti di rilievo nel panorama nazionale.

Gli ospiti d’onore includono figure di spicco come Michele Cantiello, Aldo Ianni, Umberto Guidoni, Donato Altomare, Gianmaria De Paulis e Nico Bortoletto, che arricchiranno il convegno “Esplorando l’Universo e il Metaverso” che si terrà domenica 10 settembre alle 18 presso il Belvedere di Castellalto.

Artisti di Strada e Writers di Livello Nazionale

Il segno fisico e permanente dell’evento lo lascerà invece un team di writers di livello nazionale: tra gli artisti che si uniranno sabato 9 a questo spettacolo di arte urbana troviamo nomi come Gedo, Spatt, Aigor, UrbanKofa, NWT1, Hade e Devis Mop, che trasformeranno le pareti della città in autentiche opere d’arte in diretta.

Musica dal Vivo con line-up di Artisti Emergenti

La musica avrà un ruolo di primo piano nel festival, con una line-up di artisti emergenti -come Hade, Ndree, e Dj LessOne- che si esibiranno sabato sera dal vivo. Le esibizioni musicali varieranno tra generi e stili diversi, offrendo un’esperienza coinvolgente per tutti i partecipanti.




MODA SOTTO LE STELLE a Città Sant’Angelo

Domenica 10 settembre, dalle ore 19:00, nel Giardino Comunale

Città Sant’Angelo, 5 settembre 2023. La moda torna protagonista a Città Sant’Angelo. Su iniziativa dell’associazione CALP Commercianti e artigiani angolani, domenica 10 settembre 2023, ci sarà l’evento intitolato Moda sotto le Stelle.

A partire dalle ore 19:00, nel Giardino Comunale, con un aperitivo al tramonto e con un panorama mozzafiato, prenderà il via la serata, in una cornice elegante e raffinata. Alle ore 21:00, poi, inizierà la sfilata di moda. Il via sarà dato dalla moda bimba/bimbo, a seguire moda donna giorno per concludere con la moda sposa. Inoltre, ad allietare la serata, ci sarà buona musica e intrattenimento. Un ultimo appuntamento, prima della fine dell’estate, per chiudere, letteralmente, in bellezza.




RICONOSCIMENTI SPORTIVI PER GAIA REALINI

Al Comune la cerimonia

Pescara, 5 settembre 2023. La giovane emergente più in vista del ciclismo, l’abruzzese Gaia Realini, ventiduenne di Pescara, protagonista indiscussa di importanti successi (Under 23), riceverà i meritati riconoscimenti sportivi come atleta abruzzese ed orgoglio pescarese giovedì 7 settembre alle ore 18.00 in Sala Giunta presso il Comune di Pescara.

A rendere omaggio alla campionessa ci sarà il sindaco di Pescara Carlo Masci che ha reso possibile l’evento proposto dal consigliere Mauro Renzetti, il quale donerà alla Realini una targa del “Gruppo amici dei Colli”, un simbolico riconoscimento volto a testimoniare l’affetto da parte della terra che ha dato i natali alla giovane sportiva. Sarà presente, inoltre, anche l’assessore allo Sport, Patrizia Martelli; modera l’incontro la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

Terza alla Freccia Vallone, terza alla Vuelta, terza al Giro d’Italia, oggi l’atleta della Lidl-Trek, in maglia azzurra, ha vinto per distacco la quarta tappa del Tour de l’Avenir femmes a Megève dopo una fuga di 25 chilometri permettendo alla nazionale italiana di finire sotto i riflettori.

Si appresta a partecipare ai Campionati Europei su Strada in Olanda, ma prima di questa nuova partenza fa tappa nella sua Città per stringere la mano a chi fa il tifo per lei e vuole ringraziarla per le grandi emozioni.

Alessandra Renzetti




GLI ORSI MARSICANI HANNO BISOGNO DI PIÙ FORESTE EVOLUTE

L’uccisione dell’orsa Amarena deve imporre una riflessione sulla gestione degli orsi marsicani e su come tenerli lontani dai paesi, in particolare su come far trovare loro cibo a sufficienza nelle aree non occupate dall’uomo. Un elemento troppo spesso trascurato in questo senso è la qualità e il grado di complessità dei boschi che sono territorio dell’orso, la loro importanza nel fornire fonti alimentari a questa specie, e l’impatto che hanno i tagli boschivi nel compromettere la capacità delle foreste di produrre cibo per gli orsi. L’orso è un animale onnivoro e una parte rilevante della sua alimentazione è costituita da ghiande (prodotte dalle querce) e di faggiole (il frutto del faggio): sono stati trovati escrementi di orso composti unicamente da ghiande e faggiole.

Ma non tutti gli alberi producono ghiande e faggiole allo stesso modo. Esattamente come un bambino ha bisogno di crescere prima di entrare nell’età riproduttiva, anche le piante non fruttificano durante i primi anni di vita. Un faggio comincia a fruttificare non prima dei 20-30 anni di età, mentre le querce cominciano a fruttificare a 30-40 (le farnie un po’ prima delle altre specie). Un albero troppo giovane, quindi, non produce frutti, e non fornisce cibo agli animali selvatici. Molti boschi sono in questa situazione, in particolare quelli nati dall’espansione del bosco in zone prima coltivate.

Ci sono poi i boschi governati a ceduo, dove le piante vengono tagliate alla base per fare legna, e ricrescono con giovani rami chiamati polloni. Questa forma di governo del bosco, dannosa perché lascia il suolo forestale quasi completamente scoperto, è molto diffusa in Italia e purtroppo viene utilizzata anche all’interno dei parchi nazionali. Le piante ceduate devono ricrescere da capo dopo ogni taglio, ricostituendo la parte aerea. L’albero, quindi, spende moltissime energie per sopravvivere al taglio, e non fruttifica per qualche anno, o lo fa ma producendo pochissimi frutti. Una pianta ricresciuta dopo un taglio ceduo è una pianta piccola, e dopo turni molto brevi (di solito 20 anni, ma a volte anche meno) viene tagliata di nuovo. Questi alberi, condannati a non poter mai raggiungere dimensioni dignitose, hanno una produzione di frutti misera e assolutamente imparagonabile a una pianta secolare.

Altro effetto delle continue ceduazioni è il taglio del sottobosco, che fornisce cibo agli animali selvatici sotto forma di frutti di bosco, insetti e micromammiferi. Il sottobosco viene eliminato per consentire il passaggio dei macchinari per il taglio boschivo. È quindi importante, nel considerare l’areale dell’orso, non concentrarsi solo sulla sua estensione, ma anche sulla qualità e complessità dei boschi compresi nel territorio della specie. Boschi più evoluti hanno una capacità portante per la specie molto superiore a boschi giovani o ceduati, che sono ecosistemi immaturi dove non ci sono catene alimentari stabili e articolate. Gli orsi marsicani hanno bisogno di un numero rilevante di aree boschive lasciate all’evoluzione naturale, con boschi indisturbati da tagli, e ricchi di cibo per loro e altre specie animali, se vogliamo tenerli lontani dai centri abitati per favorire la convivenza e salvare la specie. Nei boschi sottoposti invece a gestione, bisogna abbandonare il governo a ceduo e puntare su quello ad alto fusto, più rispettoso delle dinamiche naturali. Si possono fare tagli oculati e limitati, senza aprire o destrutturare troppo la foresta, praticando una selvicoltura più ecosostenibile e meno impattante, che lasci un numero adeguato di piante mature che possono fruttificare e nutrire la fauna. Anche le pinete artificiali, di cui si invoca così spesso il diradamento, possono fornire cibo agli orsi marsicani.

A causa della grande quantità di legno morto al loro interno sono ricche di insetti e micromammiferi: tutti cibi apprezzati dagli orsi. Tutto questo non esclude altri possibili interventi per l’alimentazione degli orsi, come una possibile ripresa della pasturazione in aree isolate. Ma un discorso sulle fonti alimentari degli orsi non può prescindere da una discussione sullo stato delle foreste. È utile in questo senso anche la conservazione degli esemplari di alberi da frutto rimasti nei terreni non più coltivati. Questi alberi camporili possono essere di varie specie e trovarsi in condizioni diverse: in pieno campo, ai margini meno coltivabili o sui confini, come accade nei pascoli e seminativi arborati o cespugliati, per le querce camporili, o per gli alberi maritati alle viti (aceri e olmi campestri, ma anche gelsi e più raramente meli e altre specie di alberi). Sono piante robuste, longeve e rustiche, selezionate dalla natura, che possono costituire una risorsa trofica per la fauna. Le foreste possono anche essere arricchite di fonti alimentari per l’orso con la messa a dimora di alberi da frutti come meli e peri selvatici.

Queste piante sono perfette ai margini di boschi e praterie, o dove c’è una gestione orientata alla conservazione di pascoli, creando pascoli arborati, o garrighe, e andando a creare corridoi ecologici ricchi di fonti alimentari. Le garrighe, aree aperte e aride dove il bosco non arriva, e i pascoli arborati possono essere di particolare interesse a questo scopo. La messa a dimora di alcuni alberi da frutto in questi contesti permetterebbe anche di ricreare alcuni elementi tradizionali del paesaggio, con interventi che aumentino la diversità a mosaico degli habitat secondari. I pascoli arborati, per esempio, consentono un uso sinergico del territorio. Questi luoghi possono agire come zone buffer per tenere lontani i selvatici dalle attività agricole e dai paesi. Alberi e arbusti di questo tipo possono essere una risorsa d’emergenza per le specie più minacciate, specialmente negli anni non di pasciona. Altra azione importante può essere il restauro dei ramneti in alta quota, dove sono primari. Ogni specie vivente, compresa quella umana, è legata a doppio filo al proprio ambiente naturale. Le azioni per salvare le specie a rischio estinzione devono quindi avere come punto di partenza la conservazione del suo habitat. Se vogliamo salvare gli orsi marsicani, dobbiamo avere più cura delle loro foreste.

Gruppo Unitario per le Foreste Italiane




L’AVANZATA DELLA SOTTOCULTURA …

… che interroga la politica

di Mario Morcellini

PoliticaInsieme.com, 5 settembre 2023. Ha destato risonanza mediatica una recente ricerca della Fondazione “Albero della Vita” sulla deprivazione culturale nella fascia di età fino a 18 anni, realizzata in sei città italiane con il coordinamento dell’Università di Palermo. Emergono dati inquietanti: il 76% dei giovani non svolge abitualmente attività ricreative e sportive; il 43% non ha a casa libri adatti alla propria età e al livello di conoscenza; il 53% non è mai stato al cinema nell’ultimo anno e il 37% una sola volta. L’89% del campione non è andato a teatro nell’ultimo anno e il 78% non ha partecipato a visite al

patrimonio artistico, culturale e ambientale.

Questi trend, come quelli della più recente ricerca di Save The Children e dell’indagine condotta a partire dal 2022 dalla Conferenza dei rettori con i ministeri dell’Istruzione e dell’Università, indicano che la povertà educativa va assunta come un attacco frontale alla società e alla modernità e certo non possiamo accettare una generazione emarginata di fatto dalla cultura del Paese, se non vogliamo incoraggiare una coincidenza tra i giovani a scuola e quanti presto diventeranno “neet”: né in formazione né al lavoro.

Ripensiamo allora il posizionamento delle varie parti dello scambio culturale intorno al sistema scolastico; si è rotto infatti un equilibrio secolare in forza del quale la complessità ineludibile dell’educazione era data per scontata. Il senso di quella storia era che il soggetto, sottoposto a stimoli e contenuti attentamente studiati e graduati, si avviava alla fatica della conoscenza che nel tempo si sarebbe rivelata fonte di autonomia e coinvolgimento.

Aristotele ci ha ammonito che l’albero dei saperi ha radici amare ma frutti dolci. Abbiamo assistito a una progressiva distrazione collettiva, caratterizzata da un autentico cedimento strutturale dei punti di riferimento valoriali. È proprio questo lo scenario che ha incoraggiato una crisi di reputazione della scuola anche perché, all’epoca dell’infosfera, minori e giovani sono di fatto affidati alla comunicazione digitale, ai suoi stili e percorsi, rispetto

ai quali l’autorevolezza delle agenzie tradizionali non ce la fa “a correre” in modo altrettanto tempestivo e convinto. Ma non è quello sinora tratteggiato l’unico cambiamento del mondo che si riversa sul sistema di istruzione.

Dobbiamo denunciare un fenomeno che interferisce addirittura con l’incipit dell’esperienza educativa nel momento in cui il bambino che si presenta a scuola ha accumulato un kit di saperi evidentemente non concepiti e studiati per lui. È qui una prima radice della crisi. Consiste nel venir meno di tutto ciò che sta in mezzo, o meglio che fino a ieri aveva il coraggio di mettersi in mezzo: un vero e proprio dispositivo di interposizione, caratterizzato dalle sole armi della parola e della cultura.

Domandiamoci cosa perdiamo quando cambiamo in modo così accelerato e inconsapevole, perché questo è ciò che tendiamo a fare per la pressione sovrana del “nuovo testamento” della comunicazione in un misto di sciatteria e distrazione, cullando magari la vaga speranza che poi le cose si risolvano da sé.

In altri termini è in questione il modello di sviluppo di ognuno, da cui nasce la forza dell’educazione, che può assurgere a progetto culturale di un’intera società. Ogni parola che diciamo contro la povertà formativa attesta che le sue conseguenze determinano una drammatica barriera nell’accesso alla società e alla partecipazione, che si traduce in una sorta di astensionismo civile e di “disabilità di cittadinanza”.

Proiettando nel futuro un tale effetto si coglie appieno che la povertà formativa avvelena alle radici il grande disegno della democrazia e dell’uguaglianza.

È allora una vera e propria scelta di politica pubblica interrogarsi su quanto possano fare ricerca, cultura e comunicazione per ridurre le distanze sociali, aggiornando la sapienza non tramontata dei curricula e rimotivando la passione di studenti e docenti. Non ci sarà ripartenza senza mettere al centro la scuola, l’infrastruttura più sensibile di ogni processo di cambiamento

Mario Morcellini




L’AREA MARINA PROTETTA TORRE DEL CERRANO

Valore ed opportunità per i territori

Silvi, 5 settembre 2023. In un periodo storico in cui in cima alle partite da giocare per il bene del futuro e dello sviluppo dei territori la chiave di ogni auspicabile scelta è il concetto di sostenibilità, l’area marina protetta Torre del Cerrano risulta essere una grande opportunità per i territori di Silvi e di Pineto.

Ci preme evidenziare, come Conalpa Abruzzo e come Conalpa Terre del Cerrano, la necessità di riuscire ad essere parte di tale realtà con grande responsabilità non perdendo mai di vista non soltanto i benefici ambientali (conservazione delle specie rare ed in via di estinzione, ricostruzione delle risorse marine viventi, baluardo contro i cambiamenti climatici e, in una certa misura, i disastri naturali), ma anche quelli economici (turismo e commercio) e quelli estetici, educativi, scientifici.

Dopo aver asserito e confermato che l’AMP ha raggiunto risultati eccezionali Silvi davvero potrebbe considerare di poter essere fuori da tutto ciò?

In cosa potrebbe consistere un discorso di lungimiranza riguardo il territorio senza la tutela e i benefici apportati da una delle 28 splendide aree marine protette d’Italia?

A nostro avviso è inaccettabile e non considerabile una simile scelta che risulterebbe, tra l’altro, fortemente negativa per il territorio e per la sua crescita turistica ed economica. In tutti questi anni l’AMP Torre del Cerrano è diventata un simbolo di crescita sostenibile per tutta la costa tra Silvi e Pineto con un netto miglioramento del paesaggio marino e con numerose opere di restauro dunale fondamentali contro l’erosione marina.

Crediamo che ci siano tutti i presupposti per affrontare e superare con successo qualsiasi difficoltà, una questione di consapevolezza e volontà.

CONALPA Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Terre del Cerrano

CONALPA Coordinamento Regionale Conalpa Abruzzo