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IL FESTIVAL PERFORMATIVE03. Inaugurato al Maxxi L’Aquila

Prima edizione del Premio Performative03, con il progetto vincitore Self-reversing di Olga Kozmanidze

L’Aquila, 15 settembre 2023. Le Sale di Palazzo Ardinghelli hanno accolto oggi le prime attività della terza edizione di Performative, Festival internazionale di arte, danza, musica e teatro, organizzato dal MAXXI L’Aquila in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti del capoluogo abruzzese, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), del Comune dell’Aquila che patrocina la manifestazione, e, per la prima volta, con l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, a dimostrazione del saldo legame che lega il MAXXI e il Festival al territorio. A sottolinearlo è stato proprio il Presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli, durante l’inaugurazione della manifestazione: “Con Performative03 il MAXXI L’Aquila consolida la sua volontà di connessione con il territorio, di radicarsi in una comunità, di rendere universale il linguaggio dell’arte. C’è qui un tessuto culturale che non ha mai smesso di palpitare e che ha trovato nel museo un centro pulsante”.

Dopo i saluti istituzionali con l’Assessore Ersilia Lancia del Comune dell’Aquila, il Presidente dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Rinaldo Tordera e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila, è stata presentata al pubblico la performance Self-reversing di Olga Kozmanidze, a cura di Sibilla Panerai, vincitrice della prima edizione del Premio Performative reso possibile da un contributo della Regione Abruzzo e destinato a un artista attivo sul territorio abruzzese scelto fra una rosa di sei nomi individuati dai curatori Ivan D’Alberto, Marcella Russo e Sibilla Panerai.

Non ha fatto mancare un suo saluto il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che, complimentandosi con la Fondazione MAXXI per “aver curato una edizione che si preannuncia straordinaria”, ha sottolineato come “il ritorno di Performative rappresenti l’ennesima conferma del valore aggiunto in termini culturali di cui l’Abruzzo e L’Aquila beneficiano per la presenza strutturata del MAXXI nella nostra regione. Il sapiente mix di tradizione e innovazione, di produzioni già rodate e continue sperimentazione, le performance di personaggi di livello internazionale e, non ultimo, il coinvolgimento attivo del territorio e degli studenti dell’accademia di belle arti, fanno sì che il capoluogo regionale e i tantissimi visitatori che la raggiungeranno per questo evento vivano intense giornate di arte e bellezza. Un coinvolgimento  – ha concluso – che abbiamo voluto sostenere finanziando la prima edizione del Premio Performative destinato ad artisti attivi nel territorio abruzzese e vinto dalla giovane Olga Kozmanidze per un lavoro dedicato ai canti popolari abruzzesi”.

Il sindaco del Comune dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in un messaggio ha salutato l’avvio del Festival: “Dopo il successo di Panorama Italics – la mostra diffusa patrocinata da Unesco e ministero della Cultura che ha coniugato la bellezza dei nostri luoghi e le opere di quasi 60 gallerie d’arte internazionali – rinnoviamo entusiasmo e partecipazione per il Festival della Performance del MAXXI L’Aquila, fiore all’occhiello del processo di rigenerazione, sociale e urbana, che sta vivendo la città, proprio attraverso la cultura. Iniziative come questa, insieme alla presenza e all’attività continua e sinergica di istituzioni culturali di valore, sono elementi fondamentali per il percorso di candidatura dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 che stiamo seguendo con grande fiducia”.

Dopo il momento inaugurale, il Festival è entrato subito nel vivo con l’intensa performance Self-reversing di Olga Kozmanidze individuata come vincitrice del Premio Performative, presentata dalla curatrice Sibilla Panerai. Un esperimento sonoro di canto “all’indietro” che recupera e potenzia la vocalità del femminile selvaggio e rievoca i fantasmi dell’isteria ottocentesca attraverso uno dei canti contenuti in Canti e racconti dei contadini d’Abruzzo (Ed. Squilibri, 2015) dell’antropologa Omerita Ranalli: Ripasse e ripasse è, infatti, una funebre dedica a una giovane defunta, simbolo per l’artista della voce soffocata del femminile sacro.

La prima giornata di Performative è poi continuata con il sold out dei MOTUS con Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) performance ispirata dalla profetessa Cassandra, e si è chiusa con la nuova produzione di OHT, Frankenstein / reading session di Filippo Andreatta e Silvia Costa.

La giornata di domani, Venerdì 15 settembre, si aprirà con i saluti di  Silvano Manganaro e l’intervento di Luca Lo Pinto Performare la mostra. Nel pomeriggio, Performative si sposta nella sede dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. A partire dalle 16 il Teatro dell’ABAQ ospita Muna Mussie con Curva cieca che indaga sulla lingua materna dell’artista, l’eritreo, in un dialogo tra la parola, segno, forma e significato. Alle 17, in un set delicatamente artificiale e molto intimo, Aurelio Di Virgilio presenta la performance Jeplane, il luogo dei legami impossibili, invisibili e interrotti, che viene definito dal movimento del corpo all’interno di architetture immaginate originate dalla propria interiorità. Alle 18 in Aula 5 Vanja Smiljanić è impegnata nella con-formance Troubled Waters – Searching for Atlantis dedicata al mito di Atlantide, spunto per una narrazione attorno al concetto di “identità liquida” che riflette la storia personale dell’artista nata nell’allora Repubblica Federale Socialista della Jugoslavia.

Alle 19.15 – dopo la replica di Self reversing di Olga Kozmanidze – la performance di danza di Marco D’Agostin Gli Anni, coreografia costruita per tentare di ricucire lo strappo fra storia e memoria, fatti accaduti e ricordo conservato. In serata, alle 21.30 con You were nothing but wind i MOTUS trasportano il pubblico negli scenari post umani di “un mondo a venire” dove echeggiano i latrati/parole di Ecuba, dopo la disfatta di Troia e la sua drammatica deportazione. Alle 22.30 conclusione con il dj set delle Playgirls from Caracas e la loro ricerca queer che scava senza alcun limite in generi e periodi differenti.

Per tutta la durata del Festival, nelle Sale del piano nobile di Palazzo Ardinghelli è visitabile la mostra Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile dedicata a due grandi protagoniste del contemporaneo e curata da Bartolomeo Pietromarchi e Fanny Borel. La Project room ospita, invece, le opere di Haim Steinbach, Alberto Burri e Michele Cammarano presentate per Panorama di Italics.

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