Uscire dall’aula non è uno schiaffo a chi governa, ma alla città che dovrà pagare anche la seduta di giovedì. Noi siamo pronti a devolvere al sociale il nostro gettone di presenza
Chieti, 19 settembre 2023. Sindaco e consiglieri comunali stamane in conferenza stampa hanno chiarito quanto accaduto con l’ultimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri, in merito alla delibera dedicata all’ex asilo nido Peter Pan. Presenti il sindaco Diego Ferrara, la vicepresidente del consiglio comunale Silvia Di Pasquale, l’assessore alla Sanità Fabio Stella e i consiglieri comunale Alberta Giannini, Silvio Di Primio ed Enrico Iezzi.
“Va fatta chiarezza sul piano politico e su quello anche amministrativo relativamente a ciò che è accaduto ieri in Consiglio circa la delibera dell’ex asilo nido Peter Pan – così il sindaco Diego Ferrara – La delibera chiude l’iter della vendita, perché la Asl possa ristrutturare l’immobile, trasformandolo in una casa di comunità, una specie di piccolo distretto di base, contenente ambulatori di medici di medicina generale, un punto prelievi e una sede distaccata del Cup. Colmerà, dunque, una mancanza che va avanti dal 2018, quando la Asl chiuse il Distretto sanitario. Dal 2020 abbiamo avuto pressanti richieste dai cittadini dello Scalo di riaprire un punto sanitario la cui importanza è grande, ora ci stiamo riuscendo, ma ieri questo iter è stato interrotto dall’uscita dall’aula dei consiglieri e per approvarlo dovremo fare una nuova seduta comunale con un costo che grava sulla città. Va detto che il Peter Pan è di proprietà del Comune, tale status di proprietario rileva anche dalla visura catastale e già dal 1994 il bene era già registrato come patrimonio dell’Ente.
Quindi questo è assodato, non è in dubbio, come qualcuno ha cercato di far apparire. Ma, per perfezionare la vendita dobbiamo acquisire la servitù della parte esterna, su cui abbiamo a supporto una documentazione che ci indica la cessione volontaria da parte della Trafileria. Quando ci sono queste situazioni, l’Amministrazione ha il dovere di sanarle, di mettere a posto le carte. Noi in questi mesi, oltre a mettere mano al baratro ereditato dei conti, abbiamo preso in carico le mancate trattative per evitare i diversi contenziosi; la catastrofica situazione del patrimonio comunale, privo di manutenzione, si pensi alle strade, per vederci derisi su Facebook proprio da chi è stato fermo!; ci siamo accollati la gestione di un verde mai gestito; di servizi sociali tagliati come gli asili nido; di una digitalizzazione che nessuno aveva nemmeno iniziato e di agevolare attività capaci di trasformarsi in servizi che l’Ente, a parte le competenze, non avendo risorse, non era in grado di fornire, come il distretto che vogliamo vedere nascere al Peter Pan, perché Chieti Scalo torni ad avere luoghi dove curarsi. La strategia dell’uscita dall’aula, non fa male all’Amministrazione, ma alla città.
Questa è la storia: non c’è un problema con la maggioranza, che peraltro ieri doveva fare i conti anche con un problema di salute del consigliere Iacobitti. C’è un problema di informazione su atti e cose, che sono sì complicate, ma sono necessarie a ridare a Chieti certezze e trasparenza amministrativa, perché è a lungo mancata”.
“Una ricostruzione doverosa – aggiunge l’assessore alla Sanità Fabio Stella – Se non lo avessimo fatta, avremmo creato un danno all’Ente e al proprietario, incorrendo poi nella possibilità di esperire solo due vie: o restituire il bene, cosa che in questo caso è impossibile vista la presenza dell’asilo e la destinazione a distretto sanitario, oppure acquisire la parte di terreno circostante, cosa su cui ci siamo mossi. Non è dunque una scelta politica, ma un atto dovuto che si perfezionerà in Consiglio comunale, in modo che siamo pienamente legittimati alla cessione dell’immobile perché diventi Distretto e, non in ultimo, per incassare il valore della vendita. L’asilo è nostra proprietà, tant’è che il Comune ha deliberato la costruzione di quell’asilo con altri tre e risulta da documenti e collaudi di fine anni ’70, che gli uffici stanno predisponendo con estrema difficoltà la via della sanatoria, perché la documentazione è mancante da decenni. I consiglieri di Chieti Scalo non si sono forse resi conto che le categorie più svantaggiate, gli anziani, risentono della mancanza del distretto sanitario e rallentare non è un bel segnale di attenzione”.
“La delibera ha colmato aspetti che anche su stimolo dell’opposizione abbiamo ritenuto di dover apportare, perché è stata discussa in Commissione più volte – così la vicepresidente del Consiglio comunale Silvia Di Pasquale – Siamo stati accusati di appropriarci di una proprietà non nostra e che non avevamo titoli per farlo, ma la delibera è infatti un atto di acquisizione sanante ex articolo 42, chi critica il provvedimento.
Si continua a fare demagogia superflua e inutile, si mette a rischio la pace della città allarmando dove non serve, purché non si sappia che questa Amministrazione sta cercando di mettere a posto cose che chi ha governato prima non ha minimamente trattato.
Sono rimaste tante situazioni in bilico da sanare per il comune di Chieti, come quella del Peter Pan: sono passati 35 anni, con ordinanze, delibere, appalti e lavori eseguiti per costruire asili e ci si chiede ora, al voto, se abbiamo la titolarità di quel luogo! Si tratta di un’omissione amministrativa accaduta allora che noi stiamo cercando di sanare, è pretestuoso fuorviare la realtà delle cose per rigirarla demagogicamente altrove, solo per il gusto di farci titolari di illeciti, mentre sono situazioni che stiamo cercando di sanare”.
“Continua, ripetuta inevitabile mancanza di responsabilità di chi in Commissione pretende la condivisione e poi in Consiglio scappa e non vota alcuna delibera capace di cambiare in meglio la vita dei cittadini – aggiunge la consigliera Alberta Giannini – Ieri si è definita la differenza fra propaganda e politica, la delibera tornerà in Consiglio giovedì e la adotteremo, nasce da un lavoro di squadra che sana un vulnus durato per 35 anni e così riusciremo a donare uno spazio a una parte di città che ne è rimasta priva. C’è chi dice sempre di no e chi sceglie assumendosi responsabilità che fanno anche tremare i polsi, ma non ci tireremo indietro, anche perché la maggioranza ha votato compatta e chi mancava lo aveva preannunciato, noi teniamo, non è in discussione questo. E faremo in modo che i costi della seduta, circa 3.000 euro fra gettoni e altre spese, vadano a sostegno della città, non a carico: il nostro gettone di presenza lo verseremo sui capitoli dedicati al sociale, perché è giusto e perché per fortuna nessuno di noi campa di politica”.
“Un atteggiamento inqualificabile perché il provvedimento risolve un problema che va avanti da 45 anni su un terreno in cui il Comune ha costruito un asilo e i presunti proprietari non hanno mai rivendicato nulla – aggiunge Silvio Di Primio – La delibera è andata in Commissione tre volte, se avessero avuto intenzione di non farla passare avrebbero potuto bene all’inizio uscire dall’aula, invece sono rimasti, hanno fatto i loro interventi e sono usciti solo al voto, perché si arenasse. Così siamo costretti a spendere per un Consiglio che vedrà la delibera tornare solo per il voto, senza discussione. Una scenata pretestuosa, irrazionale e costosa, in un momento in cui stiamo cercando di ottimizzare tutte le spese, quello che è successo provoca un ulteriore danno economico, mettendo a repentaglio un servizio che stiamo fornendo alla città”.