scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
… riavvicinandoli alla politica
Gaeta, 10 settembre 2023. “I giovani di Forza Italia che ho visto in questi giorni sono sani, credono nei valori propri della nostra storia e, di conseguenza, credono nel futuro del Paese. Ecco, penso che la classe politica attuale debba combattere con tutte le forze l’antipolitica, un tumore del nostro sistema democratico, e credere sempre più nelle Istituzioni”. Lo ha detto il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, intervenendo alla festa nazionale di Forza Italia Giovani ‘Azzurra Libertà, Ritorno ad Everest’ in corso a Gaeta.
“Se governiamo l’Italia vuol dire che pensiamo al futuro dei nostri giovani e dobbiamo approfittare di occasioni come questa per riavvicinarli alla politica, per dimostrare fattivamente che la politica non è negativa, per spronarli ad amare l’Italia e le proprie Istituzioni, i propri simboli. Così generiamo l’idea di un Paese forte, che crede nel proprio futuro” ha concluso Pagano.
RED CARPET per i due influencer abruzzesi
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Chiara Verzella e Alessio Dandi alla Mostra del Cinema di Venezia
Venezia, 10 settembre 2023. Ci sono anche due abruzzesi sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia. A sfilare sul tappeto rosso più prestigioso d’Italia, sono stati i due influencer pescaresi, Chiara Verzella e Alessio Dandi.
Le due giovani star del web, che sono una coppia nella vita privata, sono stati invitati alla prima del film “Kobieta Z… (Woman Of)” di Małgorzata Szumowska e Michal Englert. Un palcoscenico prestigioso per entrambi i ragazzi: ”Attraversare quel red carpet, è stata un’emozione unica – commentano i due influencer che, insieme, vantano oltre 2,5mln di follower – ci siamo goduti ogni singolo momento. È stata un’esperienza fiabesca, catapultati in un mondo che abbiamo sempre visto in televisione e che, invece, è diventato realtà”.
IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI. La commedia musicale
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
L’Anno Accademico volge al termine e come di consueto sale il sipario sul palco dei giovani allievi del Seven Arts Theatre Studio di Avezzano.
Avezzano, 10 settembre 2023. Quest’anno, un classico della letteratura diventa una commedia musicale originale, con l’obiettivo di unire la narrativa per ragazzi al mondo del Musical Theatre.
Con “Il giro del mondo in ottanta giorni” gli artisti in scena danno vita ad una corsa contro il tempo che spinge i personaggi a riflettere su cosa possa accendere la scintilla della sfida, cosa possa alimentare l’orgoglio personale e le conseguenze che azioni istintive possono sviluppare. Quando si porta in scena uno spettacolo originale il primo elemento su cui focalizzare l’attenzione è la morale che si vuole lasciare al pubblico, a maggior ragione se la platea può essere riempita da bambini e ragazzi. Se anche gli attori, i ballerini e i cantanti sono giovanissimi, la responsabilità aumenta notevolmente.
Il romanzo di J. Verne diventa quindi un’occasione in più per leggere un buon libro in famiglia, che ha permesso ai giovani performer di avere una prima idea sui singoli personaggi, analizzati e modellati poi durante il corso dell’anno accademico. A prescindere dai risultati artistici, uno degli obiettivi che caratterizza lo stile formativo della nostra scuola è la costante ricerca della bellezza… e ci piace pensare che questa sia stata (in parte) raggiunta nel costante miglioramento che i giovani attori hanno dimostrato verso sé stessi, confrontando il proprio modo di essere con quello del proprio personaggio e cercando di prendere il “vero, il buono e il bello” da ambo le parti.
Ne “Il giro del mondo in ottanta giorni” i giovani allievi del Seven Arts si cimenteranno in performance di grande impatto scenico, con un cast di 24 allievi che colorerà e riempirà il palco del Castello Orsini: il pubblico verrà guidato in un viaggio frenetico tra paesi, culture, musiche e danze popolari, con uno stile narrativo ed una regia che rispecchia le caratteristiche del vero Musical Theatre.
Lo spettacolo andrà in scena i prossimi 22 e 23 settembre alle ore 17:00 presso il Castello Orsini Colonna di Avezzano, per la Regia di Marco Verna e le coreografie di Maria Mazan e Marco Verna.
In scena i talenti di: Sara Bracone, Giulia Chicarella, Lorella Ciccarelli, Luigi De Amicis, Alice e Aurora Panunzi, Nicole Roselli, Jacopo Serchia, Miriam Taricone; Dalia e Mirko Carlizza, Sofia Carusi, Ilenia Costa, Giulia Gamarra, Melania D’Ambrosio, Marianna Di Felice, Giulia Maurizi, Libera Stornelli, Nicole Tirabassi, Simone Sardellitti, Gabriel Zanon; Greta Lolli, Chiara Iacoboni e Fiamma Iacutone.I biglietti sono acquistabili in prevendita:
– online al link https://www.diyticket.it/…/il-giro-del-mondo-in-80-giorni;
– Whatsapp al n. 060406;
– Botteghino:
dal 11 al 18 Settembre
Seven Arts Theatre Studio (via XX Settembre 426/D orario 10-13; 15-19);
dal 19 al 23 Settembre
Castello Orsini Colonna (orario 10-13; 15-19).
LA FAMIGLIA ADDAMS. La Musical Comedy di Broadway!
Cosa succede se “il cattivo” diventa buono e il “buono” diventa cattivo? Che cosa è normale e cosa non lo è?
Quanto l’apparenza condiziona il nostro giudizio? Questi i temi del nuovo Musical firmato Seven Arts theatre Studio, portato in scena dalla classe Teen del corso Musical Theatre a chiusura dell’Anno Accademico 22/23.
Questo travolgente gruppo di giovani talenti si è interrogato spesso su queste tematiche e proporrà delle risposte “spettacolari” i prossimi 22 e 23 Settembre alle ore 21 presso il Castello Orsini colonna di Avezzano.
La fama del soggetto non necessita di presentazione alcuna e dopo il tormentone “Wednesday” proposto da Netflix, la scuola porta ad Avezzano un Musical che ha avuto grande successo in tutto il mondo, con i diritti concessi da Music Theatre International Europe. La versione firmata da Marco Verna è la stessa di Broadway, con tanto di Tip Tap e numeri musicali, tutti rigorosamente dal vivo.
Il pubblico rivivrà le atmosfere cupe di casa Addams in un vortice di battute, brani, coreografie e movimenti scenici che rendono la performance tecnicamente molto complessa, un ingranaggio che deve funzionare alla perfezione, come il vero Musical richiede.
Le coreografie originali sono riproposte dallo stesso Marco Verna, le musiche sono di Andrew Lippa, Il libretto e le liriche di Rick Elice e Marshall Brickman, le scene sono state realizzate da Claudio Salvini e Simone Minighini, i costumi da Seven Arts Theatre Studio, trucco e parrucco è di SGI-Formazione.
In scena i talenti di: Simone Marchionni, Sara De Foglio, Gaia Lusi, Emanuele Bracone, Davide Di Marco, Greta Galdi, Oreste D’Elia, Giulia Falcone, Fiamma Parente, Vincenzo Ferrante, Asia taglieri, Camilla di Bartolomeo, Marilena Giancursio, Giulia Maceroni, Violette Borderon, Chiara Catini, Camilla D’Alfonso, Maya Kawssarani, Francesco Giuseppe Dell’Olio.
La parte tecnica è a cura di Alfredo Diamanti, il disegno luci è di Dino Paoloni.
Un grazie particolare ad Aurora Raglione per aver contribuito attivamente alla produzione di scene e costumi e a Gaia Lusi per la realizzazione grafica del logo originale.
I biglietti sono acquistabili in prevendita:
– online al link https://www.diyticket.it/…/Arte/12962/la-famiglia-addams
– Whatsapp al n. 060406;
– Botteghino:
dal 11 al 18 Settembre
Seven Arts Theatre Studio (via XX Settembre 426/D orario 10-13; 15-19);
dal 19 al 23 Settembre
Castello Orsini Colonna (orario 10-13; 15-19)
ALTRO CHE PATTO DI STABILITÀ
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
È cambiato il mondo
di Guido Puccio
Politicainsieme.com, 10 settembre 2023. È fulminante la conclusione dell’appello che Mario Draghi ha lanciato nel suo articolo della scorsa settimana sull’Economist: “le strategie che hanno qualificato in passato la prosperità dell’Europa-fare affidamento sull’America per la sicurezza, sulla Cina per le esportazioni e sulla Russia per l’energia-sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili”.
In tre righe il nostro ex Primo Ministro e già presidente della BCE, ha tracciato lo scenario nel quale l’Unione europea e i suoi più importanti membri sono chiamati a decidere il loro futuro. Ed ha indicato una strada: solo una unione più forte in Europa potrà consentire sicurezza e prosperità.
L’appello non ha avuto in Italia la risonanza che meritava, inchiodati come siamo nelle cronache sia dei giornaloni che di quelli di parte, tra criminalità giovanile, femminicidi, periferie degradate, bonus, nepotismi allo sbaraglio, generali che filosofeggiano, oltre alle attese per gli inevitabili tagli annunciati alla spesa pubblica. Tutte qui le analisi politiche.
Eppure, c’è una proposta dirompente nell’articolo di Draghi: il patto di stabilità che per oltre vent’anni ha condizionato i bilanci dei Paesi europei, già sospeso per la pandemia ed oggi oggetto di discussioni, non solo non è da rivedere ma addirittura è da abolire definitivamente. È patetico assistere al governo italiano che vuole margini più permissivi, a quello di Francia che vuole accordarsi con noi e Spagna contro la Germania e quest’ultima che vuole invece un patto di stabilità più rigoroso.
Ben altro occorre: rivedere i trattati dice Draghi e avviare più concretamente l’unione fiscale, senza la quale l’unione monetaria è incompiuta. Ma ciò implica avanzamenti sia pure graduali sul piano di una fiscalità comune, ovvero per tributi comuni e impieghi per investimenti condivisi. La proposta nasce dalla constatazione che i veri problemi che devono essere affrontati dai governi europei non sono più quelli specifici di un Paese ma sono comuni e di rilevanza epocale.
Si pensi alle migrazioni, ormai stimabili in milioni di persone al ritmo che hanno assunto le provenienze da Africa e Medio Oriente.
Si pensi al clima che cambia e alle esigenze della digitalizzazione che cambia il modo di lavorare.
Si pensi alle crisi economiche, non più congiunturali ma conseguenti alla fine dell’energia a basso costo, al ridimensionamento del mercato cinese come grande importatore, all’inflazione che ha toccato tutti, alla Germania che non è più la locomotiva d’Europa.
Si pensi all’America che guarda sempre più al versante del Pacifico oppure alla guerra in Ucraina scatenata da Putin che vuole colpire al cuore L’Europa per estendere ancora il suo impero ai Paesi dell’est europeo.
Sono questi veri e propri cambiamenti epocali che richiedono risposte comuni: quelle di un singolo Paese saranno ormai insufficienti.
Viene da chiedersi che cosa ne pensano Salvini, i Fratelli d’Italia, i patrioti che non perdono occasione per rivendicare la sovranità nazionale. E che cosa ne pensa la Schlein, tutta presa sui diritti civili, sul salario minimo, sui tagli ai bilanci. Come se la situazione nella quale si fa politica fosse quella di vent’anni fa.
L’appello di Draghi è nello stesso tempo drammatico e ottimista, perché la strada dell’unione fiscale è stata aperta con l’iniziativa del PNRR. Si tratta solo di percorrerla fino in fondo.
Guido Puccio
EMERGENZA IDRICA PASCOLI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Asbuc Paganica- San Gregorio chiede aiuto economico a Parco Gran Sasso e comune de L’Aquila
L’Aquila, 10 settembre 2023. Un contributo economico per trasportare acqua nei pascoli montani, del Gran Sasso aquilano, e fare così fronte alla grave emergenza rappresentata dalla crisi idrica che, complice un’estate particolarmente torrida, ha gravemente compromesso i punti di abbeveraggio tradizionalmente utilizzati dagli allevatori.
La richiesta è stata inoltrata dall’amministrazione separata degli usi civici (Asbuc), di Paganica e San Gregorio, in una lettera a firma del presidente Nando Galletti, inviata a Tommaso Navarra, presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e all’assessore del Comune dell’Aquila, Fabrizio Taranta.
I pascoli che stanno subendo la crisi idrica sono quelli dei lotti della Montagna di Paganica, come Faieto, Lago di Pietranzoni, Laghi di Fossa e Fossetta, Vela di Sant’Egidio. L’Asbuc sta già provvedendo con risorse proprie a garantire l’approvvigionamento idrico, trasportando sui pascoli circa 90 metri cubi di acqua.
Nella stessa lettera si chiede anche il parere e il nulla osta favorevole a lavori di manutenzione del lago di Pietranzoni, anch’esso preziosa fonte d’acqua per gli animali al pascolo.
Spiega nella lettera il presidente Galletti: “l’Asbuc che rappresento ha provveduto regolarmente ad assegnare i 350 ettari di superficie eleggibile a pascolo, di proprietà esclusiva dei naturali di Paganica-San Gregorio, ricadenti per intero sul territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per un totale pari a ben 1323,70 Unità di bestiame adulto (Uba), attualmente all’alpeggio”.
Tenuto conto “della crisi idrica che, complice un’estate particolarmente torrida, ha gravemente compromesso i punti di abbeveraggio, e delle più recenti normative in materia di benessere animale” si chiede pertanto, sia all’ente Parco, che al comune dell’Aquila, un aiuto economico finalizzato al trasporto per via emergenziale di un numero imprecisato di metri cubi di acqua, visto anche che il periodo di monticazione durerà ancora per molto, ovvero sino al 30 ottobre 2023″.
Infine, si coglie l’occasione “per chiedere a tutti gli enti competenti di valutare l’ipotesi di autorizzare l’Asbuc ad eseguire regolari lavori di manutenzione del letto del lago di Pietranzoni e della Vela di Sant’Egidio attualmente diruta, “onde scongiurare future emergenze come quella attualmente in corso, lavori ovviamente compatibili con le normative vigenti in materia di tutela ambientale e di eco compatibilità”
PERMANE LA CHIUSURA del bosco Caracciolo
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Il PD regionale e comunale illustra le proposte per la riapertura del polmone verde della città
Penne, 10 settembre 2023. È ormai risaputo quanto la presenza del verde nelle città sia cruciale per la qualità della vita. Proprio per questo, intercettando finanziamenti e fondi come il PNRR, numerosi comuni si stanno avviando alla realizzazione di aree boschive. Dal canto suo, la città di Penne ha la fortuna di poter già disporre di un patrimonio verde di grande rilevanza dal punto di vista naturalistico, ambientale e culturale. Trattasi del bosco Caracciolo, ahinoi chiuso in quanto bisognoso di manutenzione e messa in sicurezza. Analoga sorte tocca alla splendida lecceta di Colleromano nella parte più storica di Penne. Il Partito Democratico stamane intende lanciare una proposta alla politica (Regione e Comune di Penne) e alle associazioni affinché si instauri un dialogo costruttivo e si arrivi quanto prima alla riapertura del bosco Caracciolo, riservandosi di intervenire più in avanti anche su Colleromano.
Dopo le iniziative intraprese negli anni che vanno dal 2000 al 2016, tutto sembra essersi fermato e il Bosco Caracciolo è sparito dall’agenda politica di questa amministrazione. Ricordiamo infatti che con Decreto del Presidente della Regione Abruzzo, n. 20 del 15 febbraio 2016 (Bura n. 9 del 9 marzo 2016), la Regione ha riconosciuto il bosco Caracciolo e la Lecceta di Colleromano come monumenti naturali protetti ai sensi della L.R. 21 giugno 1996, n. 38. Con lo stesso provvedimento il Comune di Penne è stato incaricato di stabilire le modalità di gestione dei due parchi, e di promuovere la conoscenza e la valorizzazione degli stessi, avvalendosi anche delle competenze scientifiche della Riserva regionale “Lago di Penne”.
Dobbiamo tuttavia sottolineare come da quella data (2016), fatta eccezione per sporadiche manifestazioni, il bosco in questione sia rimasto chiuso e interdetto a turisti e cittadini, oltre che privo di qualsiasi manutenzione.
Il bosco Caracciolo, sito in Lungo Vicolo Catena o dei Nobili, è il polmone verde del centro storico di Penne, un bosco di 2 ettari che, malgrado la sua estensione, rischia di passare inosservato se non si conosce a fondo il comune vestino. Vederlo chiuso, o aperto esclusivamente in occasione di iniziative meritorie, lascia davvero l’amaro in bocca.
Il giardino, progettato nella prima metà del ’700, si snoda su numerosi sentieri che nell’insieme formano un unico percorso. Un ambiente chiuso, quasi ascetico, che evoca un senso di pace e invita alla meditazione, dotato di piccole aree di sosta ornate da statue in terracotta, vasche, fontane, scalette, muretti, sedute e superfici a mosaico, in pietra o cotto. Sulla base di uno studio condotto in passato, può vantare la presenza di ben 41 specie arboree e arbustive, tra cui cedri, allori, siepi di bosso, tassi, palmizi, e ancora specie rare e curiose (Torreya, ars topiaria), viali alberati, un giardino tematico, piante monumentali, essenze tipiche del giardino all’italiana e dell’arte topiaria, e la presenza di uno dei più grandi coleotteri d’Europa: il cervo volante.
A seguito di vari passaggi di proprietà, il parco ed il palazzo furono acquisiti dalla Comunità Montana Vestina (oggi Comunità Montana Montagna Pescarese) che, in collaborazione con la Cogecstre di Penne, nel 1998 promosse un progetto di recupero e valorizzazione, che rimase tuttavia inattuato a causa della mancanza di fondi.
Nel 2008, constatato l’avanzato stato di degrado del parco, la Sezione di Penne di Italia Nostra organizzò un convegno, supportato dalla presente ricerca e da un video realizzato dal Prof. Antonio D’Angelo, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. La successiva proposta di recupero e valorizzazione del parco, formulata agli enti competenti, non ottenne però alcun risultato utile. Infine, come ricordato poc’anzi, nel 2016 il parco ha ottenuto il riconoscimento di monumento naturale protetto, a cui però non sono seguite le azioni previste dal suddetto decreto regionale.
Penne oltre che città d’arte ha tutte le carte in regole per diventare città verde, per questo occorre rendere fruibile il bosco Caracciolo e riaprire chiese e palazzi storici. Certo, siamo consapevoli che allo scopo urgono fondi. Non a caso abbiamo proposto una risoluzione in Consiglio regionale per promuovere lo stanziamento di risorse su più annualità. L’obiettivo primario deve essere intanto quello di garantire la messa in sicurezza del bosco sotto la supervisione della Riserva “Lago di Penne”, al fine di giungere quanto prima alla riapertura demandandone la gestione alle associazioni interessate. Lo step successivo prevede infine ulteriori fondi per la progettazione o l’aggiornamento di eventuali progetti esistenti, e ovviamente la realizzazione delle opere necessarie. Nel frattempo, la consigliera Angela Pizzi per il PD vestino presenterà anche una mozione in Consiglio comunale affinché si dia sostegno all’iniziativa regionale e venga istituito un tavolo comunale per ragionare sul futuro del bosco Caracciolo.
Stamane il Circolo del Partito Democratico di Penne e il Consigliere regionale Antonio Blasioli hanno invitato gli operatori dell’informazione proprio sul posto affinché, oltre ai cittadini di Penne, anche tutti gli abruzzesi possano prendere coscienza di questo perdurante disinteresse per un bene storico ambientale così particolare e di come sia necessario un sacrificio, spalmato su più anni, da parte della Regione Abruzzo, in attesa che possa aprirsi qualche ulteriore canale di finanziamento per imprimere un’accelerata a questo fondamentale progetto per il futuro della città.
Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli
Il Circolo del Partito Democratico di Penne
AZIONE CRESCE IN ABRUZZO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Il consigliere comunale di Chieti – Barbara Di Roberto passa in azione
Chieti, 10 settembre 2023. “Convinta adesione ad Azione di Carlo Calenda. Un partito che rispecchia appieno il mio modo di fare politica e i valori in cui credo. Azione è il luogo di mobilitazione deII’ltaIia che lavora, produce, studia e fatica. L’ltalia stanca degli scontri inconcludenti tra tifoserie e degli slogan privi di contenuti. Per questo la considero una scelta naturale e coerente con i miei ideali e valori” sono le parole della Consigliera Comunale di Chieti, Barbara Di Roberto.
“Chi mi conosce, e conosce la coerenza di pensiero e anche il cosiddetto coraggio delle azioni che da sempre mi contraddistinguono, poteva presagire che la mia permanenza nel Gruppo misto di Consiglio comunale sarebbe stata del tutto temporanea e, anzi, utile ad una approfondita e serena riflessione, anche personale, sul come e dove e soprattutto insieme a chi continuare nell’esperienza e nell’impegno politico attivo nel nostro territorio: ho sempre affermato, infatti, che la politica necessita di essere fatta non dai singoli, ma di essere e di doversi fare e farsi innanzitutto Comunità, che è gruppo e quindi squadra al servizio dei cittadini che si è chiamati a rappresentare” sottolinea Di Roberto
“L’adesione ad Azione della consigliera comunale di Chieti Barbara Di Roberto irrobustisce un partito che continua nel suo radicamento e nella sua crescita in Provincia di Chieti e in Abruzzo. Barbara Di Roberto è una persona di valore, donna capace e brava amministratrice e noi siamo orgogliosi che Iei abbia scelto di entrare in Azione. Una donna, consigliera del comune capoluogo, che viene a ingrossare le fila degli amministratori abruzzesi che già aderiscono al partito del merito e della buona amministrazione, qual è il partito di Carlo Calenda” sono le parole del Vicesegretario Regionale Giovanni Luciano.
“Continuerò nel mio Iavoro all’interno della maggioranza politica del Sindaco Ferrara” ci tiene a precisare il consigliere.
“Oltre all’ingresso di Barbara Di Roberto, salutiamo con piacere anche il recente ingresso di un giovane consigliere di Roccascalegna, Fiorenzo Zinni, di soli 21 anni a testimonianza della bontà della nostra offerta politica. Entro il mese di novembre prossimo Azione andrà a Congresso e gli ingressi di Barbara e Fiorenzo, che si aggiungono a quelli di molti altri, sono un buon viatico per un’ulteriore crescita di Azione” conclude Luciano.
BOOKS FOR PEACE 2023 Premio a Sebastiano Fezza
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Il prestigioso riconoscimento assegnato al cinereporter ortonese per la sua attività in favore dei bambini del sud del mondo
Ortona, 9 settembre 2023. Assegnati oggi 9 settembre in piazza Venezia a Roma, presso l’ufficio del parlamento europeo nella sala David Sassoli, i riconoscimenti Books for Peace 2023.
Il premio viene concesso alle organizzazioni ed alle persone che si prodigano per favorire la cultura, l’integrazione, la pace, i diritti umani e lo sport a livello mondiale; sono più di 50 le persone in tutto il mondo che quest’anno hanno ricevuto questo riconoscimento.
Tra i premiati c’è Sebastiano Fezza per la sua lunga carriera come cinereporter e per la sua dedizione costante e continua ai bambini del sud del mondo troppo spesso dimenticati.
TORNA LA GRANDE PROSA AL CANIGLIA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Meta Aps presenta la nuova Stagione di spettacoli ed eventi collaterali 2023/2024. Su il sipario il prossimo 29 ottobre con “Uomo e Galantuomo” di Eduardo De Filippo.
Sulmona, 9 settembre 2023. Torna in scena la grande prosa nel Teatro Maria Caniglia di Sulmona. Per la quarta annualità consecutiva il cartellone è stato realizzato da Meta APS affidataria della gestione della stagione di prosa, del teatro ragazzi e delle attività di produzione del prestigioso teatro sulmonese in partenariato con il Comune di Sulmona, con il sostegno della Regione Abruzzo, Fondazione Carispaq e con il contributo di MC Costruzioni. Le stagioni e tutte le attività collaterali saranno coordinate e gestite da giovani professionisti del territorio, con la direzione artistica del compositore sulmonese Patrizio Maria D’Artista.
Un cartellone di spettacoli e di appuntamenti “Oltre la stagione” caratterizzato da grandi titoli e nomi del panorama teatrale nazionale e da illustri professionisti che daranno vita a preziosi momenti di riflessione. Un programma strutturato che conta complessivamente 26 appuntamenti e che rappresenta l’impegno profuso da Meta Aps nel rendere il Caniglia uno spazio sempre più inclusivo. Questa stagione mette al centro le tematiche dell’identità e della diversità, invitandoci a guardare oltre le apparenze e a scoprire le ricchezze che caratterizzano la complessità delle esperienze umane.
Ad inaugurare la stagione di prosa, composta quest’anno da 8 spettacoli, domenica 29 ottobre alle ore 18:00 sarà lo spettacolo Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo, con Geppy Gleijeses e Lorenzo Gleijeses, e con la partecipazione di Ernesto Mahieux. Con la regia di Armando Pugliese la produzione è affidata a GITIESSE Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses. La pièce narra la storia di una compagnia di attori comici d’ultimo ordine, che vivono di stenti, scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare.
La stagione proseguirà domenica 19 novembre alle ore 18:00 con Le cinque rose di Jennifer, iconico testo di Annibale Ruccello, interpretato da Daniele Russo (premio “le maschere del teatro” 2021) e Sergio Del Prete, con la produzione di Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini e la regia di Gabriele Russo. In una Napoli degli anni ’80 variopinta e chiassosa, tenera e violenta va in scena la storia di Jennifer, un “femminiello” in un quartiere popolare che non sa riconoscerne l’identità.
Sabato 9 dicembre alle ore 21:00 Galatea Ranzi sarà Anna Karenina, nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco del celebre romanzo, universalmente riconosciuto tra i più importanti della storia della letteratura, di Lev Tolstoj, per la regia di Luca De Fusco. La storia ruota intorno alle vicende di Anna e ai meccanismi che stanno dietro alle tre coppie che sono tre metafore di tre destini. Una produzione firmata Teatro Stabile Catania e Teatro Biondo Stabile di Palermo.
A gennaio il Teatro Maria Caniglia ospiterà un altro grande nome del panorama teatrale e cinematografico nazionale come quello di Leo Gullotta, accompagnato da Fabio Grossi, in scena domenica 7 gennaio alle ore 18:00 con In ogni vita la pioggia deve cadere, una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni e Argot Produzioni, che con la regia di Fabio Grossi accompagnerà il pubblico in una storia che parla d’amore, umanità, verità e condivisione.
Sabato 3 febbraio alle ore 21:00 andrà in scena Sesto potere con Francesco Montanari e Cristiano Caccamo, guidati dal regista e autore Davide Sacco, i quali ci trasporteranno in un dramma che coinvolge l’intera società dove in una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta ciò che sembra affermarsi al di là di ogni altra cosa è il potere delle fake news, il “sesto potere”, appunto, dopo il “quarto” della stampa e il “quinto” della televisione. Lo spettacolo è prodotto da LLVF – Teatro Manini di Narni, Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e Teatro Maria Caniglia.
Si proseguirà sabato 17 febbraio alle ore 21:00 con Vanessa Scalera in La sorella migliore, una produzione Argot Produzioni e Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro in coproduzione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle arti, che con la regia di Francesco Frangipane, porta in scena un intenso dramma familiare dove l’amore si scontra con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto e morale.
Sabato 16 marzo alle ore 21:00 il Teatro Maria Caniglia ospiterà il capolavoro verghiano La Lupa, una produzione del Teatro Stabile di Catania e Teatro della Città per la regia di Donatella Finocchiaro la quale interpreterà anche la protagonista Gnà Pina, una donna che non si vergogna della sua sensualità e che viene per questo additata dal contesto sociale perché libera, strana e diversa.
La stagione di prosa si concluderà sabato 6 aprile alle ore 21:00 con Il Medico dei pazzi di Edoardo Scarpetta con Massimo De Matteo diretto da Claudio Di Palma. La produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, SGAT Napoli e Tradizione e Turismo – Teatro Sannazaro ci trasporterà in una profonda satira di costume. In scena le avventure di Felice Sciosciammocca giunto a Napoli per fare visita al nipote Ciccillo che gli ha fatto credere di essere medico e proprietario di una clinica “per matti”.
Non solo prosa in questo cartellone 2023/2024 ma anche molti appuntamenti dedicati al Teatro Ragazzi, in collaborazione con la cooperativa Fantacadabra e diversi incontri con Oltre la Stagione: Amori Rubati con Lorenza Sorino, sabato 25 novembre alle ore 18:00 in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; martedì 5 dicembre alle ore 10:00 Theatron – Teatro Antico alla Sapenza porterà in scena Filottete e Sofocle con la regia di Adriano Evangelisti; Prendetevi la luna a cura del Dott. Paolo Crepet arriverà sul palco del Caniglia il 20 gennaio alle ore 21:00; per la ricorrenza del Giorno della Memoria, andrà in scena mercoledì 24 gennaio alle ore 10:00 e alle ore 21:00 Tanto vale divertirsi di e con Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci; a concludere gli appuntamenti, sabato 9 marzo alle ore 18:00, sarà La donna alata di e con Federica Restani e con Andrea Avanzi, per la regia di Raffaele Latagliata.
Proseguiranno inoltre le attività legate al mondo della scuola con laboratori e masterclass, al movimento Caniglia in Rete e al mondo del sociale con gli incontri a cura del gruppo di psicologi e psicoterapeuti Parole in famiglia, il laboratorio teatrale rivolto agli utenti dell’Anffas cittadina e Teatro Immaginario, il progetto condiviso con il Dipartimento di Salute Mentale ASL1 di Avezzano – Sulmona – L’Aquila, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Ovidio” e Ecos Europe che da ben due anni porta in scena gli spettacoli realizzati con gli utenti del Centro Diurno Psichiatrico “Giuliana Fapore” e che da quest’anno farà parte del progetto Europeo SCORE – Strategy and Capacity Building of Ovidio Running In EU- co finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ERASMUS+.
«Quella che ci apprestiamo a vivere insieme sarà un’esperienza artistica e culturale che abbraccerà emozioni e connessioni profonde attraverso l’affascinante universo umano che il Teatro evoca. In un’epoca in cui lo sviluppo tecnologico sta cambiando velocemente e in maniera sostanziale la natura delle interazioni umane, il teatro continua a offrirci un rifugio in cui le persone possono riscoprire il valore dell’esperienza della condivisione collettiva, consentendo loro di connettersi empaticamente con le storie altrui in modo profondo» ha dichiarato il direttore artistico della stagione di prosa Patrizio Maria D’Artista
Singoli biglietti disponibili a partire da € 13,00 e fino ad € 30,00 + DIP; Per gli studenti è stata invece pensata una tariffa unica di €10,00 a prescindere dall’ordine di posto scelto. L’abbonamento per la stagione di prosa 2022/23 comporta invece l’acquisto di otto spettacoli ad un costo a partire da € 170,00 fino ad € 80,00.
Gli abbonamenti della stagione teatrale di prosa del Teatro Maria Caniglia saranno in vendita a partire da mercoledì 13 settembre alle ore 10:30 presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona situato nel Complesso della S.S. Annunziata in Corso Ovidio. I singoli biglietti saranno in vendita a partire dal martedì 3 ottobre presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.
Le foto sono di Salvatore Mancini.
Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com
MARIELLA E MARIO: 50 anni di matrimonio
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
«Il segreto? Rispetto e pazienza»
Giulianova, 9 settembre 2023. Festa grande per i cinquant’anni di matrimonio di Mario Orsini, già bancario e organizzatore di eventi culturali tra cui il Festival Internazionale di Bande Musicali e Majorettes, e Mariella Calisti, ex direttore di Poste Italia.
“Il talismano della felicità di una vita insieme, secondo Mario e Mariella, un amore che non deve conoscere tramonto, ma soprattutto il rispetto reciproco, tanta pazienza, intelligente collaborazione e il necessario sostegno in ogni momento”.
Per solennizzare l’importante traguardo Mariella e Mario hanno riunito figli, parenti e amici nello stesso giorno e nella stessa parrocchia, la piccola chiesetta SS. Trinità di Case di Trento a Giulianova, dove Don Enzo Manes, Don Bruno e Don Leonardo hanno ribenedetto il vincolo dissertando dottamente sui valori di una sana vita di coppia attingendo e citando le sacre scritture.
La sapiente regia della cerimonia, affidata ai figli Laura e Guido, è stata impreziosita dall’intervento musicale del Trio Nota Fulgens.
L’importante traguardo è stato infine onorato con una raffinata cena servita sul terrazzo del ristorante Cantine San Flaviano e preparato dagli chef Guido Orsini e Angela De Giovanni.
Brindando con tutti gli ospiti, gli sposi si sono dati un augurale appuntamento per cambiare l’oro che connota i dieci lustri con il diamante dei 75 anni di vita insieme. Per tutti una sorta di patto con il tempo guardando avanti speranzosi di assicurarsi ancora un posto alla festa.
NUOVI ORIZZONTI DELLA SINISTRA NOS – NOI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Giulianova, 9 settembre 2023. Nella convinzione che sia necessario per restituire alla città un governo in grado di rispondere ai suoi bisogni e a quelli dei giuliesi e che sappia assicurare un futuro di crescita e di sviluppo sostenibile, NOS – NOI propone la condivisione di un manifesto dei valori per un “fronte democratico, progressista, ambientalista e di sinistra”.
L’obiettivo è quello di costruire una coalizione ampia, coesa, aperta ed inclusiva, che sia in grado di consentire la partecipazione attiva dei cittadini al governo della città. Per questo e come primo passo, NOS-NOI chiede un incontro fra tutte le forze politiche ed associative che si richiamano ai valori descritti e che segni il primo passo della coalizione.
IL MANIFESTO DEI VALORI
Per un fronte democratico, progressista, ambientalista, di sinistra
L’Italia, l’Abruzzo e Giulianova stanno vivendo ormai da tempo prolungato una profonda crisi sanitaria, economica, occupazionale, sociale e perfino democratica. Una crisi che sta innescando un processo rapidissimo di allargamento preoccupante delle diseguaglianze.
Uno scenario che le destre favoriscono e nel quale trovano sempre più spazio e potere.
Evidente e preoccupante l’obiettivo perseguito dalla destra a trazione Meloni, quello di scardinare l’Unità nazionale, attraverso il progetto dell’autonomia differenziata, e stravolgere l’architettura istituzionale del Paese, mediante la scellerata “riforma”in senso presidenzialista della Costituzione.
L’effetto di tali controriforme sarà la cancellazione dei diritti civili e sociali e con essi lo scardinamento del complesso delle libertà costituzionali e del sistema di protezione sociale.
Ad essere colpite saranno in particolar modo le categorie più deboli!
Questa destra sta provando ad incidere sugli strati più profondi della comunità nazionale, tentando di legittimare comportamenti ed idee che in altri momenti della storia del Paese sarebbero stati immediatamente rigettati come indegni dalla maggioranza degli italiani.
Insomma, è in atto, da parte di questa destra, il tentativo di legittimare un modello di potere e culturale che, nel silenzio e nell’inerzia delle forze democratiche, rischia di affermarsi definitivamente.
Giulianova sta dentro questo inquietante scenario, anzi, ne rappresenta forse l’esempio più calzante.
L’assoluta mancanza di un fronte democratico e progressista ha consentito ad un candidato sindaco “civico” di vincere le elezioni del 2019, carpendo in maniera fraudolenta i voti dei cittadini.
Subito dopo l’insediamento a Palazzo di città, tale candidato sindaco civico si è tolto la maschera ed ha svelato la sua vera natura di uomo della destra più radicale.
La vicenda di Giulianova ha reso evidente che la destra, una volta al governo, posta di fronte alla forza illusoria e fuorviante della sua propaganda, si dimostra incapace di governare e condanna i territori e le comunità amministrate ad un futuro di regressione.
Non solo. L’affermazione della destra sui territori porta con sé anche il tentativo di legittimare un modello culturale che tende ad azzerare i diritti degli ultimi e comprimere le libertà di ciascuno.
Si impone una reazione di tutte le forze progressiste, ambientaliste e di sinistra della città.
Per questo, condividendo la fondata preoccupazione che la destra al potere rappresenta un rischio per l’integrità dell’architettura istituzionale voluta dai costituenti, avvertendo come primaria l’esigenza di difendere ed incentivare il lavoro, la sanità, i diritti sociali, in modo che nessuno resti indietro, i partiti, le associazioni, le forze progressiste, ambientaliste, di sinistra di Giulianova, si impegnano a dar vita ad un’ampia, aperta ed inclusiva, coalizione che sappia
• offrire alla città ed alla sua comunità di residenti un governo capace di valorizzarne le vocazioni, di rispondere ai crescenti bisogni delle fasce più deboli, di sostenere le attività produttive, di promuovere ed incentivare le idee di innovazione dei giovani, di favore crescita e sviluppo, di realizzare una pianificazione urbanistica volta alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente, di invertire il declino demografico ed economico a cui la sta condannando la destra;
• affermare i centrali principi costituzionali e proporre modelli di partecipazione democratica, tutti orientati a consentire il coinvolgimento responsabile e decidente dei cittadini al governo della città; che sappia porre fine alla stagione più buia e regressiva della storia di Giulianova.
Il programma di governo per la città sarà in linea con i principi delineati e sarà lo strumento attraverso cui avviare la città e la sua comunità di cittadini verso un presente migliore ed un futuro di crescita.
Il candidato sindaco sarà l’espressione più coerente della coalizione e del suo programma.
Giulianova libera e progressista. Per un rinascimento politico, democratico e di civiltà!
LA VITTORIA DI ALESSANDRO SCIARRETTA: un orgoglio per il Cid’A
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Dal Circuito Internazionale d’Abruzzo il campione italiano della categoria Supermoto4.
Ortona, 9 settembre 2023. Si è classificato al primo posto Alessandro Sciarretta, del motoclub Cid’A, nella penultima tappa degli Internazionali d’Italia Supermoto Wossner 2023, che si sono svolti nel circuito di Viterbo e che ha consegnato in anticipo i titoli nelle due categorie principali SM1 Pro e SM4.
Una grande soddisfazione per il giovane pilota che si è allenato nel motoclub del circuito internazionale d’Abruzzo di Ortona con la collaborazione del direttore dell’impianto Nicola Maccaferro.
“Per me e per tutto lo staff del Cid’A è un orgoglio veder raggiungere da un nostro pilota un traguardo così importante. Sono anni che Alessandro si allena da noi, si impegna e questo brillante risultato non può che renderci ancora più consapevoli che il nostro lavoro nel nostro impianto su questi ragazzi è quello giusto svolto con costanza e sacrificio specialmente da parte loro”.
Anche Alessandro Sciarretta è intervenuto dopo la vittoria. “Questa stagione è stata una straordinaria avventura con una striscia di vittorie impressionante: 10 su 12 gare. Non potrei essere più felice e grati per questo risultato. Voglio esprimere un sincero ringraziamento a Gazza racing per il supporto e l’accoglienza dentro questa famiglia che ha reso possibile tutto questo. Un grazie di cuore anche agli sponsor e ai sostenitori”.
Una felicità condivisa, quindi, legata al successo del giovane Sciarretta. Intanto il Cid’A continua a collezionare successi e ad ospitare importanti competizioni. “Stiamo vivendo una stagione di gare importanti e di alto livello”, ha concluso Maccaferro, “il nostro impianto è sempre più punto di riferimento per l’Italia grazie anche alla vittoria all’Europeo di Luca Rizzi”.
LAVORI ANCHE DI NOTTE. Strisce pedonali e segnaletica
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
L’assessore Rispoli: “Priorità alle aree dove insistono le scuole. Interventi di manutenzione ordinaria anche nei plessi per la riapertura”
Chieti, 9 settembre 2023. Lavori di segnaletica orizzontale in corso sul territorio cittadino. Dal centro storico a Chieti Scalo, si sta provvedendo al consueto potenziamento della segnaletica esistente anche in occasione della riapertura delle scuole.
“Le zone interessate dai lavori che vengono effettuati sia di giorno che col buio – annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli – sono diverse e concentrate soprattutto dove sono presenti le scuole. La ditta Thermade di Città Sant’Angelo sta operando con il coordinamento della Polizia Municipale, anche di notte, in modo da lavorare con tempi più stretti e in maggiore sicurezza, vista anche l’ampiezza del territorio previsto. I lavori sono partiti da via Arniense, piazza Garibaldi, dove ha sede la scuola Porta S. Anna, piazza Matteotti, via Papa Giovanni XXIII, viale Amendola, via Nicolini, via della Liberazione, via Brigata Maiella e Viale Europa, via Spatocco. Si proseguirà anche a Chieti Scalo, con il potenziamento di strisce pedonali, segnali di stop e tutta la segnaletica inerente pedoni e utenze deboli. In questi giorni si stanno definendo anche i lavori pubblici inerenti alla manutenzione delle scuole, condivisi con le dirigenti e previsti per accogliere i ragazzi per il nuovo inizio dell’anno scolastico”.
LA RIAPERTURA DELLA CHIESA di San Domenico
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Martedì 12 settembre 2023, ore 19
Teramo, 9 settembre 2023. I lavori di riparazione e rafforzamento della chiesa di San Domenico in Teramo, interessata dagli eventi sismici del 2016/2017, sono giunti a conclusione e finalmente l’edificio ecclesiastico riaprirà le porte ai fedeli martedì 12 settembre con una Celebrazione Eucaristica alle ore 19.00 presieduta dal Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi.
Gli interventi di restauro e messa in sicurezza, iniziati a febbraio 2023 e diretti dall’Ufficio Tecnico Diocesano, hanno interessato le murature, la volta dell’abside, gli arconi, gli aggetti, la copertura della chiesa, i cornicioni e la vela campanaria, come da scheda allegata. Sono state restaurate inoltre sia alcune superfici stuccate e decorate che alcune porzioni di superficie lapidea.
«Con immensa gioia e profonda gratitudine a Dio, noi, Comunità dei Padri Pallottini, Comunità di San Domenico e Parrocchia dello Spirito Santo, con l’abbondanza di benedizioni di Sua Eccellenza il Vescovo, Lorenzo Leuzzi, vi invitiamo all’inaugurazione della Chiesa di San Domenico, a Teramo, in Corso Porta Romana n. 66 per il giorno 12 settembre 2023, alle ore 19:00» annuncia il Rettore della chiesa Padre Joseph Kiran Madanu.
BRUNO IERACI, CAMPIONE Italiano Supersport 300
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Le congratulazioni del Sindaco Jwan Costantini e dell’ Amministrazione Comunale.
Giulianova, 9 settembre 2023. Con due gare d’anticipo, il motociclista Bruno Ieraci, 23 anni, giuliese, si è laureato nei giorni scorsi Campione Italiano nella categoria Supersport 300. In sella alla sua Kawasaki, punta di diamante del team Prodina, Bruno ha coronato al Mugello una stagione straordinaria. Dieci i podi conquistati e cinque le vittorie a suo favore, a cui si aggiungono le due del Mondiale di Misano.
LE PENE PER I MINORI, E POI?
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Politicainsieme.com, 9 settembre 2023. Non c’è dubbio alcuno che da anni cresca la delinquenza giovanile. Mentre è, forse, esagerata l’enfasi con cui si parla delle gang giovanili, è del tutto giustificato preoccuparsi dell’uso che la criminalità organizzata fa di ragazzi sempre più giovani e, persino, dei minori.
Le statistiche ci dicono che nel corso degli ultimi 15 anni il numero dei giovanissimi è minori responsabili di reati, anche gravi, è aumentato del 30 %.
La questione però resta in ogni caso quella se l’inasprimento delle pene, da sola, risolva il problema. Ed anche se sia saggio ed opportuno trattare tutti i minori come se le vicende criminali, o di reato, in cui sono coinvolti fossero tutte uguali. In ogni caso si pone la domanda più generale, in questi giorni avanzata da fior di esperti in fenomeni sociali e psicologici che riguardano giovani e giovanissimi: non rischiamo solo d’intervenire sui sintomi invece che sulle cause più profonde?
In queste ore si fa un gran parlare di educazione. Come se davvero la Scuola, in particolare, e il Paese, in generale, fossero in grado di “educare”. Facciamo sempre finta di non vedere come il grande messaggio che arriva ai nostri giovani, alla fine, è quello dell’apparire invece che dell’essere, del consumismo, invece che dell’uso oculato delle risorse, private e pubbliche.
E in più, cosa andiamo a educare nelle tante periferie, e Papa Francesco è il solo che ne parli costantemente, che abbiamo lasciato crescere dappertutto?
Periferie urbane e umane.
La risposta preventiva e repressiva è indispensabile, ma deve far parte di una ricostruzione del tessuto culturale, sociale ed economico. E a questo, cominci a collaborare da subito la Rai, con la responsabilità da Servizio pubblico, invece di abbandonarsi esclusivamente alle stesse logiche di chi la televisione la fa per esclusivo interesse al profitto.
Se in tante aree del paese, e non solo nel Mezzogiorno, la mentalità e l’attività criminale costituiscono un’apparente valida concorrenza alla scuola e ad una vita normale, non possiamo limitarci al solo provvedimento che pare confermare la vocazione di questo Governo ad inseguire il problema del giorno che più colpisce la pubblica opinione. E, poi, fatto il minimo sindacale, si lascia che tutto torni come prima.
LA PIETRA DELLA VERGOGNA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
… e la «zecca» nella tradizione popolare abruzzese
di Franco Cercone
[Contributo pubblicato in “Misura” (Rassegna Trimestrale di Abruzzesistica Ed. Del Buccio), anno I, n° 3, L’Aquila 1977, pp. 85-92. E in “Lares” anno XLV, n° 1, Firenze 1979, pp. 59-64.]
Quando a Roccaraso e Pescocostanzo si vuol sottolineare che una certa persona versa in cattive condizioni economiche, si dice ancora oggi che essa ha misse lu cule a lu tùmmere (ha messo il sedere sul tomolo).
La parola dialettale tùmmere deriva da tomolo ed indica non solo una misura agraria di superficie, corrispondente a mq. 2.700, ma anche – ed è ciò che in tale sede interessa – una misura di capacità per cereali, soprattutto grano, equivalente a Kg. 44.
Lu tùmmere era di pietra e la sua forma ricorda quella di alcuni antichi mortai dove si tritavano sale e spezie, e che oggi sono assai ricercati per l’arredamento di ambienti rustici o per utilizzarli come soprammobile negli appartamenti moderni. A Roccaraso[1] ed in altri centri abruzzesi – vedremo in seguito quali – esisteva una specie di tùmmere pubblico nel quale veniva misurata la quantità di cereali data in prestito e che all’atto della restituzione doveva essere ancora misurata nello stesso tùmmere.
La funzione di questo recipiente era probabilmente quella di costituire un punto fisso di riferimento in una economia regolata spesso dal baratto, ovviando così ai mutevoli regolamenti nell’ambito della compravendita ed al deprezzamento della moneta. Non sempre però chi aveva preso in prestito una certa quantità di cereali, misurata al tùmmere, era in grado di poterla restituire, soprattutto in seguito alla devastazione del raccolto da parte degli agenti atmosferici oppure a causa della siccità.
Il creditore aveva allora due possibilità per rifarsi del danno subito: adire le vie normali della giustizia oppure vendicarsi in un modo alquanto singolare. Egli, infatti, nel giorno e nell’ora comunicati in precedenza al debitore, costringeva quest’ultimo a recarsi nel luogo dove era situato il tùmmere ed a restarvi seduto per un certo tempo con il sedere completamente nudo, esposto così ai motti pungenti o alla commiserazione dei passanti.
Lu tùmmere di Roccaraso è andato distrutto in seguito ai tristi eventi dell’ultimo conflitto mondiale che ha causato la rovina completa dell’antico centro storico, sottoposto a continui bombardamenti. Tuttavia, un esempio di tùmmere ben conservato e forse simile a quello di Roccaraso si ammira ancora oggi a Pacentro (Aq.), in via Madonna delle Grazie. L’imboccatura, come si vede nella foto, è stata turata di recente per impedire che l’acqua vi ristagnasse e gelando d’inverno provocasse danni irreparabili all’importante reperto. Col passar del tempo il tùmmere fu sostituito da una semplice pietra, detta appunto pietra della gogna o della vergogna, un monolito squadrato di cui si hanno esempi a Pescocostanzo (Aq.) e Castilenti (Te.).
A Pescocostanzo la pietra della vergogna è situata ai piedi della scalinata della chiesa di Santa Maria del Colle e nel 1966, come ho appreso dal Signor Giuseppe Cocco di anni 59 (un sarto nativo del luogo), la Pro Loco ha fatto rivivere ai divertiti turisti la scena del tùmmere, che nella tradizione locale presenta varianti degne di nota. A Pescocostanzo, infatti, chi aveva molti debiti e non poteva pagarli, si recava alla messa grande celebrata di domenica nella suddetta chiesa e dopo la benedizione scendeva frettolosamente per la scalinata, ai cui piedi è situato come si è detto il tùmmere, e calatisi i pantaloni vi restava seduto fino a quando l’ultimo fedele non avesse abbandonato la chiesa. Egli si esponeva pertanto volontariamente alla gogna e da quel momento non aveva più debiti. I creditori, per antica consuetudine, non potevano più perseguirlo penalmente e né, a detta del mio informatore, è mai avvenuto che qualche povero diavolo, dopo essersi seduto sul tùmmere, abbia ricevuto ancora pressioni da parte dei creditori: una specie di codice d’onore, dunque, rispettato da entrambe le parti.
Con il trascorrere del tempo la pena infamante del tùmmere dovette essere estesa forse ad una serie di altri reati, dato che «a Pescocostanzo, scoperto il ladro di abigeato, si portava in pubblica piazza e, dopo un giudizio sommario, alla presenza di tutto il popolo convocato per tale occasione, si condannava al disprezzo ed alla fustigazione. Poggiato ad uno sgabello in pietra, doveva mostrare il deretano al popolo scoprendosi tra le risate e il disprezzo di tutti; e quindi veniva scudisciato»[2].
Una ulteriore variante a quanto finora si è detto, è rappresentata dal tùmmere di Castilenti, in provincia di Teramo, sul quale ha scritto una gustosa pagina Luigi Braccili: «A Castilenti, un paesino della provincia di Teramo […] esiste ancora oggi una grossa pietra di forma parallelepipeda chiamata tomolo. Oggi la pietra si trova ai piedi di un grosso olmo all’inizio di un viale della circonvallazione del paese, ma un tempo invece era sistemata nella piazzetta al termine di un piano inclinato che porta alla chiesa madre. Lu tòmmele, così infatti veniva chiamata la grossa pietra, serviva per farvi sedere quelli che subivano un fallimento. Era in un certo senso una specie di gogna, un mezzo ingeneroso per esporre al ludibrio coloro che non hanno saputo tener fede agli impegni finanziari.
Ancora oggi nella zona della Vallata del Fino, di uno che è incorso in un fallimento si dice: quello ha messo il culo a lu … tòmmole. Infatti il tomolo serviva ad un rito assai strano, oggi per fortuna in disuso, che metteva in ridicolo chi appunto doveva dichiarare fallimento. Il rito avveniva nella piazza principale del paese all’uscita della messa grande, all’incirca verso le undici e mezza della domenica, al cospetto di quasi tutta la popolazione di Castilenti. Il povero fallito doveva denudarsi il deretano … e sedersi più volte sul tomolo gridando ogni volta che si sedeva sulla pietra: tommolo è uno, tommolo è due, tommolo è tre, ecc.
Naturalmente il numero delle sedute dipendeva dall’entità del fallimento. […] Per i commercianti della Vallata del Fino essersi seduti sul tomolo significava aver subito il marchio dell’infamia e difficilmente dopo aver partecipato da protagonisti all’infamante rito sulla piazza di Castilenti riuscivano a riprendersi negli affari. Quando il rito fu proibito, il tomolo fu tolto dalla piazza principale del paese e fu collocato alla periferia come per dimostrare a tutti che la civiltà aveva giustamente epurato una usanza che era medioevale … Nessuno però ha avuto il coraggio di toccare il tomolo. Ancora oggi se qualche ignaro ragazzo vi si va a sedere sopra, subito viene richiamato a gran voce dalla madre come se si fosse seduto sui carboni accesi. Nessuno si siede sul tomolo che rimane sempre lì come uno strano tabù ».[3]
Anche a Sulmona «nella piazzetta denominata Nunzio Federico Faraglia […] che prima ancora aveva nome Piazza del Pesce, vi era una rossa e spessa lastra di pietra chiamata le staffe. In tempi antichi, forse nel sec. XVI, i debitori cocciuti erano costretti a battere tre volte il denudato deretano su quella pietra ».[4] Così afferma lo storico sulmonese F. Sardi de Letto, il quale aggiunge che nella costruzione della fontana sita a Sulmona in Piazza Garibaldi «quella pietra levigata servì precisamente a farne il bacino».[5] Il particolare è confermato da un altro scrittore sulmonese, Nicola Grilli, il quale precisa che « Sulmona […] ha molte piazze, tra le quali Piazza Garibaldi, nel Centro della quale vi è una grande e bella fontana […] che non ha alcuna importanza storica, se non si voglia darne una al curioso accidente che tramutò in vasca il gran petròne che fu già della gogna ».[6] Da un punto di vista diacronico è importante rilevare come l’usanza in questione fosse già viva nel Medioevo, epoca in cui la pietra dove avveniva il rito infamante era nota come pietra dello scandalo ».[7]
Lu tùmmere che rappresentava una consuetudine giuridica popolare assai estesa in Abruzzo e forse ancora in vigore all’inizio del secolo scorso, era integrato da altri due istituti giuridici popolari: la zecca e Iu suldate a castighe.
La zecca, come è noto, è un parassita della pelle di molti vertebrati di cui succhia il sangue. A Cansano (AQ) veniva chiamata zecca la persona, odiata e nello stesso tempo temuta, incaricata dal Comune di riscuotere tasse dai cittadini.[8] Ma anche una persona qualsiasi che vantava un certo credito su un’altra poteva rivolgersi alla zecca, che riceveva in tal caso dal creditore una percentuale sulla somma esatta. Per antica consuetudine sia il Comune che il creditore non potevano inviare la zecca alla casa del debitore. A costui il debito poteva essere ricordato soltanto per strada. Avveniva allora che la zecca stazionasse sempre per le vie o sulla piazza principale del paese in attesa di vedere il debitore, cui, con due colpetti di mano sulla spalla ricordava il debito da pagare.
La zecca non aveva alcun ritegno. Svolgeva il suo compito anche se il debitore si trovava insieme ad amici o forestieri che venivano così involontariamente messi a conoscenza della triste situazione economica del debitore, con grave danno al buon nome di quest’ultimo. Ma – e la notizia è veramente fantastica – per atavica consuetudine il debitore che non voleva o, più spesso, non poteva estinguere il debito, andava a mettersi alla vista della zecca con le spalle aderenti al muro della casa più vicina ed in tal caso la zecca non poteva molestarlo. Il muro della casa conferiva dunque al debitore una specie di immunità che nel momento lo rendeva non perseguibile, particolare questo che fa sorgere il sospetto che l’espressione italiana « mettere qualcuno con le spalle al muro », nel senso lato di costringere qualcuno a non muoversi, abbia potuto trarre origine da tale atavica consuetudine giuridica.
Certo è che il mio informatore di Pescocostanzo già citato, cioè Sig. Giuseppe Cocco, mi ha rivelato in presenza di altri vecchi del luogo il motivo per cui i tetti delle case nel centro storico di Pescocostanzo sono assai sporgenti.
In questa località una persona non poteva essere arrestata se riusciva a raggiungere il muro di una casa, poiché ai gendarmi non era permesso oltrepassare lo spazio intercorrente tra il muro e la verticale abbassata dall’estremità del tetto.
Il perimetro della casa cioè era circondato da uno spazio inviolabile di un metro circa, misura corrispondente appunto a quella della sporgenza del tetto. A Pescocostanzo pertanto – ha aggiunto il mio informatore – vigeva la prassi allorché si costruiva una casa, di far sporgere il più possibile il tetto per aumentare l’area di immunità che era inviolabile ed in tal senso sacra. Sorge qui spontanea una domanda: le moderne immunità parlamentari per fatti commessi in violazione di leggi traggono forse le loro origini da tali consuetudini così lontane da noi nel tempo? È difficile dirlo. Tuttavia, non v’è chi non possa riconoscere che si tratta di un dubbio stimolante e sono certo che altri studiosi si interesseranno di nuovo del problema. È probabile, inoltre, che quel giuoco dei bambini, detto acchiappamure, assai comune in Abruzzo ed altrove, consistente nell’inseguirsi a vicenda e nell’eliminare dal giuoco stesso colui che è stato toccato con le mani da un altro, rappresenti una degradazione della consuetudine giuridica popolare in questione, poiché nel giuoco il bambino che riesce a raggiungere il muro di una casa non può essere toccato con le mani e di conseguenza nemmeno eliminato.
Anche nella provincia di Teramo esistevano una volta le zecche, denominate in tale area pittime; ed in un capitolo dedicato ai tradizionali mestieri abruzzesi L. Braccili ha riservato alle pittime una pagina assai significativa. « Quello della Pittima – osserva il Braccili – è un tipico mestiere abruzzese oggi del tutto scomparso. Accadeva spesso che nei momenti più accesi di una discussione, magari fra amici di una certa importanza attorno ad un tavolo di un bar, si avvicinasse qualcuno che, dopo aver dato un colpetto sulla spalla ad uno degli interlocutori, gli faceva passare di colpo tutto il fervore della discussione. ‘Guarda – diceva la pittima con la più grande naturalezza di questo mondo – il debito che hai contratto con tizio attende ancora di essere pagato e sarebbe ora di saldarlo, non ti pare?’ La pittima aveva così svolto il suo lavoro. Il creditore lo aveva pagato per questo … Qualche volta accadeva che la pittima mentre si faceva premura di avvertire la sua vittima di turno, si vedeva colpito da schiaffi e pugni. […] In questo caso a pagare le spese doveva essere il ‘datore di lavoro’, ossia il creditore.
Quello di buscare pugni e schiaffi dalle vittime delle sue sollecitazioni non era l’unico inconveniente che caratterizzava le prestazioni della pittima. […] Quando entrava in un locale pubblico non erano pochi quelli che gli voltavano le spalle. […] Emarginato dal mondo dell’amicizia spicciola, la pittima si chiudeva in sé stesso e metteva maggior impegno nel suo lavoro aumentando così le reazioni di quelli che dovevano subire le sue costanti sollecitazioni ».[9]
Non meno sorprendente risulta oggi per noi l’altra consuetudine giuridica popolare, cioè lu suldate a castighe che secondo i miei informatori di Cansano, precedentemente citati, era assai comune un tempo nel circondario di Sulmona.
Chi non pagava le fondiarie si vedeva arrivare in casa un ospite particolare e cioè un soldato o gendarme che restava a mangiare e dormire nella casa del debitore fino a quando quest’ultimo non avesse pagato le tasse! La persona timorata cercava ovviamente di impedire in tutti i modi che i paesani scoprissero la presenza del Soldato a castigo, venendo così a conoscenza della sua triste condizione economica. In pratica però qualsiasi rimedio si mostrava vano e subito dopo l’arrivo del soldato, la notizia era già in bocca di tutti.[10]
[1] Informatore: Giuseppe Petrarca, artigiano, di anni 75.
[3] L. braccili, Folk Abruzzo, Pescara, Tip. Arte della Stampa 1973, pp. 31-32. Da altra parte si apprende invece che il debitore doveva sedersi nudo sul tommele e gridare « ad alta voce il numero dei tomoli di grano che non poteva soddisfare, alzando e battendo il deretano sulla pietra ogni volta che progrediva nella numerazione ». (In P. D. lupinetti, Castilenti, Lanciano, Cooperativa Editoriale Tipografica 1973, p. 111). Con le stesse modalità la punizione del tùmmere si svolgeva anche a Tagliacozzo. (Cfr. G. gattinara, Storia di Tagliuzzo, Città di Castello, Tipografia S. Lapi 1894, p. 72). Ciò conferma che a Castilenti l’applicazione della pena del tòmmole ai fallimenti rappresenta una evoluzione dell’antica consuetudine giuridica popolare, un tempo diretta a punire un reato ritenuto grave dai contadini, cioè la mancata restituzione del grano avuto in prestito.
[4] F. sardi de letto, La Città di Sulmona. Impressioni stanche e divagazioni, Sulmona, tip. Labor 1972, p. 154.
[10] Secondo l’insegnante elementare Rocco Colecchia di Cansano, di anni 66, l’istituto giuridico del soldato a castigo risalirebbe al periodo borbonico.
ITALIAN MOTOR WEEK e Cultura con Giroborghi
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Paglieta si prepara per un’emozionante domenica di motori
Paglieta, 9 settembre 2023. Il Comune di Paglieta partecipa a “Italian Motor Week” 2023, un eccezionale evento promosso da “Città dei Motori”, la rete Anci che associa quaranta Comuni del ‘Made in Italy’ del settore. Più di cento gli eventi organizzati in tutta Italia da oggi, sabato 9, a domani, domenica 17 settembre. Il calendario è disponibile su www.cittamotori.it e www.italianmotorweek.it.
Questo evento di portata nazionale celebrerà, valorizzerà e promuoverà il ricco patrimonio di marchi, luoghi, personaggi ed eccellenze del Made in Italy motoristico. L’associazione “Città dei Motori” riunisce Comuni con una vocazione motoristica in vari settori, tra cui la produzione automobilistica, motociclistica e navale, nonché il mondo dell’aerospazio, eventi sportivi legati ai motori e istituzioni culturali come musei, collezioni e archivi. In occasione di “Italian Motor Week,” Paglieta organizzerà due eventi speciali per gli appassionati dei motori.
1) Raduno di Fiat 500 d’epoca al mattino
Gli amanti delle auto d’epoca potranno godere di un’affascinante esposizione di Fiat 500 d’epoca, un’icona del Made in Italy, durante la mattinata. Sarà un’opportunità imperdibile per ammirare questi gioielli d’epoca e condividere la passione per il design e l’ingegneria automobilistica del passato.
2) Raduno di Moto nel Pomeriggio/Sera
Nel pomeriggio e fino alla sera, Paglieta ospiterà un coinvolgente raduno di moto, un evento che celebra la potenza, l’eleganza e l’adrenalina delle motociclette italiane e straniere. Questo incontro permetterà agli appassionati delle due ruote di condividere esperienze e storie, creando un legame unico tra i partecipanti.
L’altra iniziativa: Giroborghi , sempre in programma il 17 settembre, che consentirà ai partecipanti di scoprire il fascino del centro storico di Paglieta e di apprezzare la sua cultura unica. Il programma includerà un’accoglienza presso la sala consiliare alle 9:30, una visita guidata del centro storico alle 10:30 e un aperitivo in Piazza Roma alle 12:00. Il pranzo si terrà presso la sede dell’associazione “Il Boschetto” , alle 13:00. Nel pomeriggio, alle 16:00, è prevista una visita al museo etnografico “Nelli-Polsoni”, seguita da saluti alle 17:30.
Il Sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di partecipare a ‘Italian Motor Week’ e di aprire le porte di Paglieta agli amanti dei motori. Questo evento rappresenta un’occasione straordinaria per celebrare la nostra eredità motoristica e il nostro impegno nel preservare la storia e la cultura legate ai motori”. L’assessore comunale ai Lavori Pubblici , Michele Di Florio, referente di Paglieta per l’organizzazione della manifestazione, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato instancabilmente per offrire ai partecipanti un’esperienza indimenticabile. Siamo onorati di accogliere appassionati delle auto e moto e condividere la nostra passione per i motori.”
Il Sindaco Graziani ha aggiunto: “Giroborghi è invece un’opportunità straordinaria per esplorare la bellezza e la storia di Paglieta. Invito tutti a partecipare e scoprire i tesori nascosti del nostro borgo.”
Per ulteriori dettagli sull’evento e per partecipare, si potrà visitare il sito ufficiale di “Italian Motor Week” all’indirizzo https://www.italianmotorweek.it/
TIRRENO ADRIATICO 2024
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Dalla montagna al mare – andata e ritorno
Teramo, 9 settembre 2023. I sindaci dei 18 comuni interessati dal passaggio delle due tappe della Tirreno – Adriatico 2024 si sono incontrati nella Sala Consiglio di via Milli con il delegato di RCS, Luigi Di Giosia, il presidente del Consorzio BIM, Marco Di Nicola, il presidente del GAL Gran Sasso Laga, Carlo Matone, ed il consigliere Luca Lattanzi.
Due tappe che portano il grande ciclismo internazionale sul territorio provinciale teramano, la prima con partenza in Umbria ed arrivo a Giulianova e la seconda da Torricella Sicura a Valle Castellana: la nostra Provincia avrà quindi la possibilità di mostrare le sue bellezze storiche, paesaggistiche e culturali ad una platea di circa 180 milioni di spettatori, grazie alla trasmissione dell’evento in diretta in 193 paesi di tutto il mondo.
“Occasioni come queste devono essere captate per favorire la promozione dei nostri territori, a livello non solo nazionale ma anche internazionale”, dichiara il presidente D’Angelo. “La Tirreno – Adriatico rappresenta una vetrina prestigiosa non solo per la nostra provincia, ma anche per l’intera regione. Ringrazio sin da ora gli organizzatori e tutti gli amministratori che, con lungimiranza, si sono resi disponibili a supportare l’intera attività organizzativa. Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti che vedranno coinvolti, volta per volta, tutti i comuni della provincia, ognuno dei quali potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità” dichiara il presidente Camillo D’Angelo a conclusione dell’incontro.
GIUSTIZIA PER AMARENA e per tutti gli animali selvatici
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Domenica 10 settembre dalle ore 15 manifestazione di Animalisti Italiani, PAE e decine di associazioni, cittadini e partiti
San Benedetto dei Marsi, 9 settembre 2023. A seguito del cruento gesto compiuto da un cittadino residente in San Benedetto dei Marsi (AQ) responsabile di avere ucciso l’orsa Amarena a colpi di fucile, Animalisti Italiani Onlus in sinergia con il Partito Animalista Europeo, con la partecipazione delle associazioni di protezione e di volontariato animalista nazionali, hanno organizzato una manifestazione di condanna dell’efferato.
Gli attivisti dell’Associazione Animalisti Italiani esprimeranno il loro lutto per l’orsa amarena sventolando le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio.
“La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini, come ci insegnano Ovidio e le ricerche di FBI in America e del CNR” dichiara l’Abruzzese doc Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, uno degli organizzatori della protesta insieme al PAE (Partito Animalista Europeo).
Caporale è stato per dieci anni Deputato Regionale in Abruzzo e Presidente della Commissione per le Politiche Europee. Insieme a Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito Rifondazione Comunista, che sarà presente alla Manifestazione a San Benedetto dei Marsi, ha lottato e difeso il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da cacciatori, speculatori e cementificatori. “ Non meravigliamoci della recrudescenza di violenze nei confronti delle donne e dei più deboli in Italia, – prosegue Caporale – la crudeltà inizia sui più deboli – gli animali – e si sposta poi agli altri deboli della società: donne ed immigrati, anziani, gay e disabili. Noi chiediamo al Parlamento di adeguare l’Italia agli altri Paesi Europei e di prevedere la galera per chi uccide o maltratta animali. L’assassino di Amarena è a piede libero, in America o in Gran Bretagna sarebbe già in prigione. Senza la certezza della pena ed un loro aumento, i crimini contro le donne, gli animali, gli immigrati continueranno senza sosta. Rivolgiamo un accorato appello al Governo e al Parlamento affinché calendarizzino al più presto le modifiche alla Legge 189 sugli animali. Sono particolarmente felice di avere al mio fianco l’onorevole Maurizio Acerbo, con il quale ho combattuto per anni – con successo – per difendere la fauna e la flora del nostro meraviglioso Abruzzo. Ed accolgo con favore l’adesione del Movimento 5 Stelle, il Consigliere Regionale Giorgio Fedele e la Consigliera Regionale Barbara Stella. Stride il silenzio di chi governa l’Abruzzo: paura forse di inimicarsi i voti dei cacciatori?”
“Il modello abruzzese è considerato eccellenza nella capacità di armonizzare i territori antropizzati con la biodiversità e gli ecosistemi garantendo la tutela degli animali, principio assicurato da garanzia costituzionale nella recente modifica dell’art. 9. Modello di buone pratiche che auspichiamo possa essere presto esportato su tutto il territorio nazionale e non certamente scalfito dal recedente accadimento relativo all’uccisione volontaria, ingiustificata e non necessaria dell’orsa Amarena. Episodio stigmatizzato dalle massime cariche istituzionali a partire dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il direttore del Parco nazionale d’Abruzzo Luciano Sammarone ed il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano. – dichiarano gli organizzatori – È prevista la mobilitazione di centinaia di cittadini provenienti da ogni parte d’Italia, oltre ogni più rosea previsione, le nostre linee telefoniche sono congestionate. Abbiamo invitato alla partecipazione le già menzionate cariche istituzionali, la presenza dello Stato rappresenterebbe un segnale di grande civiltà e sensibilità“.
DANZA DEL VENTRE delle Principesse del Deserto
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
All’omar Kayyam di Pescara
Pescara, 8 settembre 2023. Sabato sera 9 settembre 2023, si terrà presso l’Omar Kayyam, sito in Corso Manthoné, in uno degli ambienti più caratteristici di Pescara Vecchia, lo spettacolo delle danzatrici del ventre le Principesse del Deserto: Sarà Nevoso, Maria D’Addario, Tania Russi, Donatella Fabbiani e Elisabetta Scataglini.
A tal proposito, ha commentato Elisabetta Scataglini: “Recentemente abbiamo dato vita ad un gruppo di danza del ventre che cerca di essere il più possibile armonioso, variegato, variopinto e colorato. Ci teniamo a farci conoscere – ha spiegato la Scataglini – siamo cinque danzatrici del ventre unite dalla stessa passione e voglia di danzare su musiche orientali e sensuali, ma soprattutto unite dallo stesso entusiasmo e grinta, dallo stesso coraggio e dose di sana follia.
Per l’evento all’Omar Kayyam del 9 settembre a sera abbiamo preparato una coreografia speciale realizzata da noi stesse in sole quattro lezioni”.
Per l’occasione il locale ha preparato un menù persiano per gli ospiti della serata che verranno a vedere le Principesse del Deserto ballare la danza del ventre.
IL CULTO DI SAN DOMENICO DI COCULLO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Nei resoconti dei viaggiatori inglesi
di Franco Cercone
[Introduzione di Franco Cercone Il Culto di S. Domenico di Cocullo nei resoconti dei viaggiatori inglesi pubblicata in: Woodward, W. H. La festa di San Domenico di Cocullo(traduzione di D. Lepore). Sulmona, La Moderna, 1977.]
L’interesse suscitato dal rito delle serpi che si svolge a Cocullo ogni primo giovedì di maggio, in onore di San Domenico, ha varcato i confini nazionali fin dal secolo scorso. Ma i progressi diretti a far luce su questo «interessante capitolo di psicologia popolare››, soprattutto per ciò che concerne le funzioni che in passato il rito svolgeva presso due comunità come Cocullo e Villalago, a struttura prevalentemente pastorale, si sono avuti solo di recente grazie alle indagini, condotte anche in senso diacronico, di due studiosi italiani: Alfonso Di Nola e Giuseppe Profeta [i].
Non bisogna dimenticare tuttavia l’importante contributo del folklorista sulmonese Giovanni Pansa (1865 – 1929), autore di uno studio dal titolo L’ordalia totemica dei Marsi ed il Santuario di S. Domenico di Cocullo, apparso postumo in diverse puntate sulle riviste Luci Sannite ed Attraverso l’Abruzzo nel periodo 1938-1957 e riunite poi in un volume che raccoglie gli scritti inediti e rari del Pansa da me curati [ii] .
Il rito delle serpi di Cocullo viene conosciuto in Inghilterra verso la metà del secolo scorso grazie al successo ottenuto dal volume di un colto viaggiatore, K. Craven, dal titolo Excursions in the Abruzzi and Northern Provinces of Naples (Londra, 1838) [iii], un periodo in cui tra gli studiosi inglesi si discuteva sul nome da dare a quelle che fino ad allora venivano chiamate popular antiquities.
Siamo dunque alla vigilia del famoso intervento dell’archeologo William John Thomps sul giornale londinese Athenaeum, in data 22 agosto 1846, in cui propose l’adozione del termine ƒolklore. La descrizione che il Craven fa non tanto dei serpari marsi a Napoli, quanto dell’emissario posto vicino a Luco, deve aver non poco impressionato i suoi flemmatici connazionali:
«Quando lo visitai – scrive egli – il luogo era reso più notevole per una grande moltitudine di serpenti che stavano sulle pietre a scaldarsi al sole e che si lanciavano nell’acqua per avvicinarsi a noi. Si poteva vederli che nuotavano attorno alla nostra barca e che vibravano la lingua contro di essa con un’apparenza aggressiva e violenta››[iv] Dopo il Craven, è E. Lear a compiere un viaggio in Abruzzo e nel 1846 pubblica a Londra le sue Illustrated Excursions in Italy. La parte relativa all’Abruzzo, Viaggio illustrato nei tre Abruzzi, è stata tradotta e pubblicata alcuni anni fa (1974) a Sulmona [v].
Agli inizi del nostro secolo compie un altro viaggio la scrittrice A. Macdonnel, che pubblica poi a Londra nel 1908 il volume dal titolo In the Abruzzi, in cui a p. 183 e 275 sgg. ritorna sull’argomento che il Woodward tratterà l’anno dopo nel quotidiano inglese «The Manchester Guardian›› in data 1° giugno 1909 e che viene sottoposto all’ attenzione degli studiosi nella versione di Donatella Lepore.
Altre interessanti descrizioni del rito delle serpi di Cocullo sono contenute nell’ opera della scrittrice inglese E. Canziani, che compie un viaggio in Abruzzo nell’estate del 1913 ed il cui resoconto è pubblicato però nel 1928 a Londra con il titolo Through the Appenines and the Lands oƒ the Abruzzi. Landscape and Peasant-liƒe described and drawn by E. C. [vi] .
Importanti sono anche alcuni articoli apparsi in riviste specializzate nel corso del secolo, soprattutto quelli di M. C. Harrison, “Serpent – Procession at Cocullo”[vii], di T. Ashby, “Some festivals in the Abruzzi”[viii] e della studiosa americana L. Clarke Smith, “A Survival oƒ an ancient cult in the Abruzzi”, pubblicato nella rivista «Studi e materiali di storia delle religioni›› (vol. IV, 1928, pp. 106-119).
Questi sono ovviamente gli autori noti, che si sono interessati del culto di S. Domenico a partire dalla metà del secolo scorso.
Per arricchire il quadro delle testimonianze inglesi, occorrerebbero proficue letture degli scritti di quei «viaggiatori››, resi noti dalla relazione che il Prof. Lemann Brokans svolse a Teramo nel settembre del 1974, in occasione del Terzo Convegno di studio del Centro di Ricerche Abruzzo Teramano , e dal titolo «Viaggiatori Europei negli Abruzzi durante il sette – ottocento››[ix].
Nell’ambito del Convegno un ulteriore contributo venne in tal senso dal Prof. Noel Blackiston, del «Grande Archivio›› di Londra, che parlò dei «Viaggiatori inglesi in Abruzzo››, a partire dai sec. XVII-XVIII, che sono i più importanti per il processo di ofidizzazione del culto di S. Domenico di Cocullo, processo che in verità presenta ancora molti lati oscuri, malgrado gli enormi successi ottenuti dalle indagini di A. Di Nola e G. Profeta. Da qui la necessità di dirigere le ricerche non solo nell’ambito degli archivi e biblioteche nazionali, ma anche altrove, non essendo escluso che proprio da una fonte straniera possano pervenirci importanti contributi sulla dinamica del culto di S. Domenico di Cocullo. Franco Cercone
[i] Cfr A. DI NOLA, Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana (Torino 1976); G. PROFETA, Il rito delle serpi di Cocullo e la sua funzione socio-culturale (L’Aquila 1976); ID., Una ignorata dissertazione di Melchiorre Delfico sugli incantatori di serpenti, in «Lares››, genn.-marzo 1979, pp. 5-56.
[ii] G. PANSA, Miti, Leggende, Superstizioni, Inediti e Rari a cura di F Cercone; L’Aquila, Japadre Ed., 1979.
[iii] Il primo vol., tradotto da I. Di Iorio, è stato pubblicato nel 1979 a Sulmona per i tipi della «Moderna››.
[v] Tip. Labor; traduzione a cura di B. Di Benedetto Avallone.
[vi] L’opera della Canziani, tradotta da D. Grilli, M. Luisi e V. Bonanno, è stata pubblicata nel 1979 dall’Ed. De Feo. Roma. Entro l’anno uscirà un’aItra edizione della stessa nella collana «Documenti di vita popolare», diretta da G.Profeta, con note di carattere folklorico che mancano nell’edizione romana.
[vii] In «Folk-lore. Being the Transactions of the Folk-lore Society», vol. 18, 1907, pp. 187-191.
[viii] In «The Anglo-American Review», vol. ll, 1909, pp. 45-51.
[ix] Per i nomi dei viaggiatori europei cfr. «Attraverso l’Abruzzo››, n. 33, 1974, pp. 187-188.
IL CORSO SI TINGE DI … BICI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Pescara, 8 settembre 2023. In concomitanza con i lavori di riqualificazione del tratto ammalorato di C. V. Emanuele, da via Genova e C.so Umberto, sono stati avviati i lavori di realizzazione per l’intero asse viario, di una doppia corsia ciclabile monodirezionale, lato monte e lato mare. In attesa della fine dei lavori, compresi di segnaletica orizzontale e verticale, proviamo a fare qualche considerazione di cui è ovviamente chiaro l’impianto generale.
Si tratta di corsie ciclabili non riservate, cioè senza linea gialla continua ma linea bianca discontinua, destinate comunque in modo esclusivo al transito ai mezzi a due ruote (bici e monopattini), ma valicabili da altri mezzi, come le auto, per usufruire delle aree sosta.
La norma del codice della strada di riferimento, elaborata durante il periodo della COVID, venne introdotta anche per agevolare la mobilità ciclistica individuale, cioè meno soggetta a rischio di contagio, almeno rispetto a quella del trasporto bus o automobilistico privato. Ma anche, per certi versi, per contrastare il massiccio ricorso alle auto con un solo passeggero a bordo. Una scelta purtroppo valida ieri come anche oggi, perché il tasso di occupazione di un’auto è poco superiore a 1, e al contempo l’auto occupa tantissimo territorio, quando è in movimento e soprattutto da ferma.
Ancorché quindi legate ad una misura di emergenza, poi sedimentata nel codice della strada, al comma 12-bis dell’art. 3 (definizioni stradali e di traffico), dette corsie ciclabili costituiscono a nostro avviso un presidio della strada molto prezioso per l’utenza debole a due ruote. A prescindere dalle corsie, le bici, e i monopattini, transitavano e transitano già su questa via, ma in modalità incerta e pericolosa, quasi “soccombente”.
Ad oggi viene riconosciuto loro uno spazio riservato, anzi che esclude tutti gli altri, se non per attraversamenti, come recita chiaramente la norma. Addirittura, il rischio di incidente per l’apertura incauta dello sportello di un’auto potrebbe anche venir meno per la presenza, sull’asse viario interessato, di un franco stradale neutro, tra il parcheggio e la pista, denominato proprio “door lane”, cioè “corsia dello sportello”!
Uno delle più malsane abitudini degli automobilisti è parcheggiare in seconda fila: in tal caso, da oggi su questa strada significherà parcheggiare su una corsia ciclabile. È una pratica vietata e oggi la presenza di una corsia “scritta per terra”, oltre che sulla carta, rende più rivendicabile quello spazio. Inoltre, gli automobilisti adesso “vedono” meglio la ripartizione del territorio viario: ciò costituisce un segno informativo e formativo per tutti.
Rivolgiamo pertanto il nostro plauso all’Amministrazione, e all’assessorato di riferimento, per questa chiara scelta di campo, che speriamo resti tale nel corso del tempo. E a proposito di tempo il nostro auspicio è che subentri e si consolidi l’abitudine alla scelta e al rispetto anche quando le linee, per usura, diventeranno più blande e meno riconoscibili. Lì si misurerà il grado di consapevolezza e maturità degli utenti della strada di Pescara.
LA RICONSEGNA DEL POLITTICO Restaurato
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore Cattedrale di Santa Maria Assunta. Martedì 12/09 ore 10:30
Teramo, 8 settembre 2023. Martedì 12 settembre 2023 alle ore 10:30 nella Basilica Cattedrale di Teramo si terrà la riconsegna del Polittico dell’Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore a conclusione del Restauro, alla presenza del nostro Vescovo, del Ministro della Cultura, del Commissario per la ricostruzione, della Soprintendente Regionale e di numerose altre autorità.
Il Polittico sarà visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della Cattedrale di Teramo (ore 8:00 – 12:30 e ore 16:00 – 19:30) e che le visite saranno sospese durante le funzioni liturgiche. Per organizzare al meglio la visita di gruppi o scolaresche è bene prendere contatti direttamente con il parroco, don Adamo Varanesi (338.8100562 – a.varanesi@gmail.com)
BOSCO, ACQUA DI SORGENTE, RUMORE DEL TORRENTE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Continuando la temperatura elevata, afosa e calda, ho scelto il sentiero E1 (Valle Riparossa – Lago dell’Orso), procedendo lungo la carrareccia, per raggiungere la PIANA DI RAPINO (1000 m). Il territorio si trova nel Parco Nazionale della Maiella. Per arrivarci bisogna percorrere la (SS 263), per Rapino CH. Si procede per Bocca di Valle CH e, dopo circa 2,5 Km, (attenzione al segnale), si entra sulla strada a destra, che è molto sconnessa, ripida e termina in uno spiazzo a (670 m).
Si parcheggia la vettura, si tralascia l’indicazione per Forcatura e, si inizia a camminare. NESSUNA PERSONA! Ho camminato lungo il torrente Acquafredda, che scorre nella Valle omonima, all’ombra della fitta faggeta e accompagnato dal cinguettio gioioso dei volatili. Si arriva nei pressi dei ruderi dell’Abbazia di San Salvatore di Rapino, (850 m), (difficile da riconoscere), fondato nell’VIII secolo a.C. dai Benedettini di Montecassino.
Questa località è ancora ricordata come, “cunvèndë maièllë”, (Eremo Maiella). Il torrente dell’Acquafredda è una sorgente importante del territorio di Rapino, che nasce a circa 1700 m, nei pressi di Fonte Carlese, (1725 m), per poi confluire nel fiume Foro, a Fara Filiorum Petri – CH. Seguitando a camminare immerso in questa bellezza di una natura ancora non sfruttata, sono arrivato a Fonte Matteo, (975 m) facendo una ripida salita. Ho abbandonato il bosco e sono arrivato ad un altopiano prativo, di origine carsica, (1010 m), dove termina il sentiero Riparossa – Lago dell’Orso.
Questa località viene chiamata anche: Piana di Rapino o Piana delle Felci, piànë dë li fuvëcìërë, perché questa pianta, nasce nelle zone umide. Certamente era una zona coltivata, dove le persone, con duro lavoro, hanno separato i sassi dalla terra rossa, per renderla fertile.
Si notano terrazzamenti e cumuli di sassi. Visibile una costruzione di pietre a secco (tholos) ed un rifugio per i pastori. Si attraversa una lunga radura e, camminando su un comodo sentiero fra saliscendi e alberi da frutto, (Melo, Ciliegio, Noce, Melograno), si arriva alla fonte Pagliarone (950 m), con un’area da Pic Nic. Qui si gode un bel panorama sulla costa e i paesi vicini.
Tornando indietro e rilassandomi, ho colto un soffione (è il frutto del tarassaco). È una palla lanuginosa di semi leggeri, che soffiando volano, come le bolle di sapone. Alcuni si sono attaccati sul mio viso sudato. Mi ricorda un gioco che facevo quando ero piccolo.
Sono così arrivato alla macchina non convinto di tornare a casa. Una escursione dove si ritrova la storia, la flora, la fauna, il silenzio, l’ambiente.
N.B. Da ricerche nel mio archivio fotografico, la fonte in LOCALITA’ PAGLIARONE, era nominata FONTE PRETORO, anno 2007. Questa frase ora non c’è più.
Distanza 9 km A/R
Durata 4 ore senza soste
Dislivello +/- 400 metri
Difficoltà E
Luciano Pellegrini
ECCO IL CAMPETTO DELLA VILLA COMUNALE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Riconsegnato alla città. L’Amministrazione: “Un’opera di tutti e per tutti, nata grazie a un’attiva sinergia istituzionale”
Chieti, 8 settembre 2023. Il campetto sportivo della Villa Comunale torna ufficialmente alla città. Un’opera realizzata dall’Amministrazione comunale con fondi regionali, la struttura, utilizzabile per calcetto e basket, rinasce dopo anni di abbandono. Stamane il taglio del nastro a cui sono stati invitati Consiglio comunale, Giunta e rappresentanze istituzionali, nel pomeriggio la prima iniziativa con l’Asd Chieti Basket e la presentazione della prima squadra del Chieti Basket 1974, con il comico Federico Perrotta.
“Quella di oggi è una giornata bella e importante per la nostra città, riconsegniamo un’opera che è di tutti e di cui tutti, a partire dal Comune, arrivando a cittadini e avventori, devono avere cura – così il sindaco Diego Ferrara con gli assessori ai Lavori pubblici e Sport Stefano Rispoli e Manuel Pantalone – Si tratta di una piccola opera, attesa, però da dieci anni, per questo abbiamo voluto riconsegnarla alla città utilizzandola subito, con una giornata di animazione a cui seguiranno tante altre iniziative, perché sarà ora alle realtà associative di Chieti animarla.
Un traguardo che è arrivato grazie a un efficace gioco di squadra che ha unito Comune e Regione, facendo funzionare una filiera rimasta ferma per troppo tempo, costringendo quest’area storica e identitaria, che ha ospitato anche stelle nazionali e internazionali del basket, a un infelice e immeritato abbandono. Un sentito grazie, dunque, a tutti i motori di questa rinascita, resa possibile da un intervento di riqualificazione dell’ammontare di 216 mila euro, eseguito dalla Cooperativa edilizia Roccamontepiano, che ha ristrutturato le quinte teatrali e la Cogesa, che invece ha lavorato sul campetto a entrambe e a tutte le maestranze arrivi il nostro grazie. L’impianto ospita basket e calcetto e oggi viene recuperato anche il palco naturale, in modo che possa essere utilizzato anche per altro tipo di intrattenimento.
Si tratta di una struttura aperta, per il momento, che ha delle precise regole affidate alla città e a cui daremo maggiore evidenza, accompagnandole anche con un maggiore controllo: nel campo non si entra con bici, pattini, monopattini e scarpette da calcio con tacchetti, perché il manto del campo si può rovinare; accesso agli animali, ma con guinzaglio per la sicurezza e il decoro di un’area dove tutti devono essere accolti. Con i fondi che ci ha dato la Regione siamo riusciti a realizzare il miglior progetto possibile, con gli uffici stiamo cercando altre risorse per aggiungere servizi e dotare l’area di una videosorveglianza in modo da dargli una maggiore tutela da vandalismo e danneggiamenti. Le condizioni dell’Ente dal punto di vista economico e finanziario non consentono altro, ma vogliamo considerare questa riconsegna anche come un atto di fiducia: l’opera è di tutti e come tale, ognuno ne sarà tutore, insieme al Comune”.
VIA LAGO DI BORGIANO: demoliscono i palazzi pericolanti
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Ma dimenticano di ripristinare quelli attigui, intanto nel piazzale si accumulano rifiuti di ogni sorta
Pescara, 8 settembre 2023. Quanto sta avvenendo in Via Lago di Borgiano ha dell’incredibile. Come è noto, a fine giugno 2022 l’Ater ha dato il via alle operazioni di demolizione dei tre palazzi ai civici 14-18-22, per i quali dal 2016 esisteva un’ordinanza di sgombero a causa della sussistenza di gravi carenze strutturali. L’abbattimento è stato effettuato con fondi, pari a circa 12 milioni di euro, intercettati grazie al lavoro della precedente Giunta Regionale di centrosinistra e della Protezione Civile.
La Regione e l’Ater, tuttavia, hanno deciso di non ricostruirli, preferendo di conseguenza destinare al Comune parte delle risorse per la realizzazione, in luogo dei palazzi demoliti, di una piazza e per la riqualificazione del “Parco della Speranza”.
I lavori sono stati affidati alla società “Rad Service srl”. Avviati il 29 giugno 2022, avrebbero dovuto concludersi entro 180 giorni, tuttavia, quando ormai sono trascorsi oltre 400 giorni, se è vero che i tre palazzi sono stati demoliti, bisogna altresì sottolineare che non tutti gli stabili oggetto dell’intervento sono stati ripristinati. Per procedere alla demolizione, infatti, si è reso necessario intervenire anche sui palazzi attigui a quelli abbattuti, che tutt’ora risultano compromessi. Privati del cappotto e dell’intonaco esterno, questi si presentano difatti con i mattoni forati a vista, un aspetto che, oltre a pregiudicare il decoro dell’edificio e cittadino, si ripercuote anche sull’abitabilità, dato che, a causa dell’assenza di un sistema di isolamento termico, in estate gli inquilini sono costretti a patire un caldo asfissiante e in inverno invece un freddo penetrante.
Viene spontaneo domandarsi se l’Ater avesse previsto interventi per la risoluzione di tale problematica nella fase di progettazione della demolizione. In caso contrario, oltre a chiederne conto, invitiamo l’Ater a provvedere quanto prima, poiché a distanza di un anno le famiglie sono sempre più esasperate. Dopo aver convissuto a lungo con il timore di possibili cedimenti e crolli dei palazzi pericolanti – senza dimenticare le criticità legate ai tentativi di sciacallaggio e al degrado seguiti allo sgombero -, gli inquilini in questione non meritano questo ulteriore disagio.
Dobbiamo inoltre sottolineare il ritardo del Comune sulla riqualificazione del “vuoto urbano” lasciato dalla demolizione. Infatti, sebbene la procedura di variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale si sia conclusa lo scorso aprile, ad oggi non ci sono ancora notizie sull’avvio della gara per l’affidamento dei lavori.
Il centrosinistra non ha mai nascosto la sua contrarietà per il progetto di riqualificazione voluto dal centrodestra. Tuttavia, in attesa che la nuova piazza possa rimpiazzare i palazzi, non possiamo fare a meno di constatare come a riempire quel vuoto al momento siano più che altro rifiuti di ogni genere, alberi abbattuti, insicurezza e abbandono, emblemi di un degrado che, malgrado le intenzioni della Giunta, sembra regnare incontrastato, mentre in centro si pensa a colorare di rosso Corso Vittorio Emanuele.
Restando poi in tema di progettazioni errate, come abbiamo più volte rimarcato, nel progetto del centrodestra gli alloggi che prenderanno il posto del “ferro di cavallo” contempleranno nuovamente quel sistema di porticati spesso sfruttato per fare smercio e consumo di droghe. Porticati che invece, come fatto a Fontanelle, andrebbero chiusi dall’Ater e magari riutilizzati a scopo abitativo. Nel frattempo, in via Tavo sono stati tranciati da settimane i cavi delle telecamere intelligenti, il Sindaco è al corrente di quanto accaduto? I responsabili sono stati già individuati o il sistema orwelliano di videosorveglianza su cui l’amministrazione ha puntato con decisione non sta producendo i risultati sperati?
In conclusione, chiediamo al Comune di accelerare le procedure avviando nel minor tempo possibile i lavori per la realizzazione della piazza, e intanto di ripristinare il decoro e alleviare i disagi di chi è costretto a vivere in condizioni non dignitose.
«Il centrodestra aveva due opportunità per cambiare radicalmente il volto di questa zona, ma le ha sprecate entrambe – affermano i consiglieri comunali Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marinella Sclocco -. In via Lago di Borgiano si è deliberatamente scelto di realizzare una piazza che si dimostrerà una landa assolata e desolata, mentre sarebbe stato il caso, come avevamo chiesto, di dislocare qui dei servizi per la collettività, realizzando un asilo o la casa di comunità. Per quanto riguarda il ferro di cavallo si è optato invece per la ricostruzione in piccolo dello stabile che ha rappresentato per anni il fortino della criminalità. In campagna elettorale questa Amministrazione si è spesso soffermata sulla sicurezza e la lotta al degrado, ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti».
Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli
I Gruppi consiliari PD, Sclocco Sindaco, e Città Aperta del Comune di Pescara
TUTTO IL MONDO DI GUARESCHI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Apertura della mostra oggi, venerdì 8 settembre 2023 ore 17:00, Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo
Pescara, 8 settembre 2023. Da oggi, 8 settembre a partire dalle ore 17.00, presso la Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, sarà possibile visitare la mostra storica e documentale dedicata allo scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano: Giovannino Guareschi.
Tutto il mondo di Guareschi è un’esposizione a carattere antologico, rivolta in particolare ai giovani che non hanno conosciuto direttamente la produzione di Guareschi e la sua storia di vita, che comprende anche la prigionia come Internato militare italiano (IMI) tra il 1943 e il 1945, in seguito all’armistizio dell’8 settembre.
Negli anni Cinquanta, le trasposizioni cinematografiche di alcuni episodi del «Mondo piccolo di don Camillo e Peppone» ebbero un grande successo: i celebri personaggi furono portati sugli schermi di tutto il mondo, diventando simboli di un’epoca.
«Grazie alla collaborazione con l’Archivio Guareschi, l’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia), l’associazione Club dei Ventitré e la Fondazione Accademia d’Abruzzo è stato possibile realizzare questa mostra che ambisce a far conoscere il personaggio Giovannino Guareschi, pure nella complessità del suo eclettismo e di non condivisibilità di alcune scelte politiche: dalle esperienze di vita più sofferte come la guerra e l’internamento, fino all’estro letterario e umoristico con il quale ha affrontato la gran parte della sua vita, regalando ai lettori e, in seguito, anche ai telespettatori, uno spaccato dell’epoca dal grande valore culturale», ha dichiarato il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
L’esposizione sarà visitabile fino all’8 ottobre, dal mercoledì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle ore 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.
MODELLE IN VETRINA all’Horo di Ely
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Domani inaugurazione mostra di Giusy Polidori
Francavilla al Mare, 8 settembre 2023. Nel pomeriggio di domani, sabato 9 settembre 2023, la moda e l’arte si incontrano presso l’Horo di Ely di Elisabetta Scataglini con il ritorno delle Modelle in Vetrina e l’inaugurazione di una mostra di quadri di genere astratto, acrilico su tela, della ecclettica artista francavillese Giusy Polidori pittrice, poetessa e scrittrice, curatrice di mostre ed allestimenti.
A tal proposito, ha commentato l’organizzatrice Elisabetta Scataglini: “Sarà un evento che coniugherà i colori degli abiti dell’Horo di Ely alle variazioni dei colori dei dipinti di Giusy Polidori. Un evento unico dove l’arte e la moda saranno protagoniste”. Ingresso Libero.
Nella foto Elisabetta Scataglini e Giusy Polidori
BENEDIZIONI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Settembre 2023
Lettera del Vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi alle comunità scolastiche
Teramo, 8 settembre 2023. In vista del rientro nelle aule, la diocesi di Teramo-Atri vuole far sentire la sua vicinanza a studenti, famiglie e insegnanti invitandoli a partecipare alle benedizioni di inizio anno scolastico, che si terranno domenica 10 settembre in numerose parrocchie.
«L’ufficio di Pastorale Scolastica – commenta la direttrice Giusy Pelatti – accoglie con gioia l’iniziativa di molti parroci di celebrare domenica l’inizio dell’anno scolastico anche con la benedizione di tutto il personale scolastico, degli alunni e delle loro attrezzature! Affinché sia un anno di Pace, Conoscenza e Crescita personale».
Segue la Lettera del Vescovo
Carissimi,
desidero unirmi all’invito dei vostri parroci che hanno promosso momenti di preghiera e di comunione in occasione dell’ apertura del nuovo anno scolastico. È un grande dono per tutti! Il cammino formativo della comunità scolastica è il segno che insieme possiamo costruire con fiducia una società nella quale tutti possano essere protagonisti. Rivolgo un particolare pensiero di gratitudine ai docenti e agli operatori tecnico-amministrativi delle nostre comunità scolastiche: il vostro impegno è il tesoro prezioso della Chiesa e della società. A voi, cari genitori, il mio incoraggiamento ad essere guide sagge e premurose dei vostri figli. Senza il vostro impegno, silenzioso e faticoso, non è possibile educare le nuove generazioni ad essere costruttori.
Cari studenti,
non abbiate paura di prepararvi. Studiare non è solo un dovere, ma è gioia di vivere. Chi non studia non si prepara a vivere! È ciò che ho imparato quando ero studente come voi! Andate a scuola con il sorriso e l’ entusiasmo di chi vuole camminare insieme con i propri coetanei e docenti. La Chiesa vi sarà sempre vicino. Buon anno scolastico!