RACCOLTI 1565 EURO. Iniziative per ricordare Silvia Simoncini

La somma devoluta alla Fondazione Ieo (Istituto Europeo di Oncologia) – Monzino di Milano. La famiglia ringrazia la città.

Giulianova, 4 settembre 2023. Durante la serata di sabato 2 settembre, al Kursaal, e la pedalata di ieri mattina, 3 settembre, entrambe organizzate per ricordare Silvia Simoncini, sono state raccolte offerte per 1565 euro. L’ intera somma sarà versata alla Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) – Monzino di Milano, presso cui Silvia era in cura. L’obiettivo è sostenere la ricerca e  le attività di sperimentazione del centro, che si impegna da anni per aumentare la percentuale di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di cancro all’ovaio, ferma  oggi al 43%.

La famiglia Simoncini ringrazia le persone, oltre 250, che sabato hanno gremito il Kursaal; ringrazia le associazioni, gli enti, le aziende,  i singoli, che in varia forma hanno collaborato e reso possibili le iniziative. Da ieri mattina, c’è un cedro rosso, con il nome di Silvia ed un suo pensiero, nel parco dell’ Annunziata. L’albero è stato piantato domenica nel corso della  pedalata partita dal camping don Antonio,  a cui hanno partecipato decine di persone.

Sabato sera , Silvia è stata raccontata dalla zia Paola, dal marito Matteo, dalle amiche Maria e Teresa. Non è stata una commemorazione, un cedimento al ricordo,  ma la narrazione composta di una ragazza che al dolore e alla prova ha risposto aprendosi agli altri, con una generosità, una profondità e una sensibilità fuori dal comune.  Silvia era educatrice, operatrice con i ragazzi disabili.

Anche in loro e nelle loro famiglie ha saputo lasciare una traccia speciale e lo ha fatto interpretando il limite fisico come una chiamata e una promessa di felicità. “Una vita spalancata” è stata quella di Silvia, ha detto Matteo, una vita che non si è fermata davanti al male, che è stata capace fino all’ultimo di allegria, di autoironia, di stupore, un’esistenza che nel dare, nel darsi, ha trovato il suo significato. La testimonianza di fede di Silvia è stata un esempio “alto” di bellezza e purezza, un esempio che continua a produrre segni e frutti,  a donare speranza a chi l’ha




TORNEO ACI GOLF 2023

La tappa abruzzese sul green Miglianico Golf & Country Club

Miglianico, 4 settembre 2023. Una splendida giornata di sole ha accompagnato settanta golfisti, presenti ieri, domenica 3 settembre, sul green del Miglianico Golf & Country Club, per la trentacinquesima e penultima tappa della 32^ edizione di Aci Golf, il campionato italiano dei soci ACI, organizzata dall’Automobile Club Chieti.

La posta in palio è stata molto alta perché i Soci ACI vincitori hanno guadagnato il diritto a partecipare alla finale che, quest’anno, si disputerà in Sardegna (Pula) dal 24 al 30 settembre 2023, ospiti del Golf Club Is Molas.

Il soggiorno in resort è aperto anche agli accompagnatori a tariffe particolarmente vantaggiose, grazie al contributo degli sponsor quali SARA Assicurazioni, Auricchio e Wilson Staff. Nel pomeriggio il nostro Vicepresidente, avv. Pierluigi De Virgiliis, ha provveduto a premiare tutti i vincitori.

Nella classifica della 1^ categoria il primo posto è andato a Alessio Matricardi, seguito da Marco Grandis e Davide Ferrara. A registrare il primo Lordo è stato Stefano Minto.

Nella 2^ categoria si è imposto Andrea Iannotti, davanti al secondo classificato, Rocco Di Pillo, mentre Nicola Palestini ha ottenuto il terzo piazzamento. Invece Maria Pia Rovini, prima e Alberto De Santis, secondo, per la 3^ categoria, insieme a Eugenio Marra, primo e Pasquale Rozzi, secondo, per la 4^ categoria, parteciperanno alla finale soltanto qualora abbiano raggiunto un punteggio utile nel ranking nazionale.

Altri premiati sono stati la prima Lady, Oriana Cossa e il primo Gentleman, Fabrizio Ciammaichella.

«Il circuito dell’Automobile Club d’Italia, ormai riconosciuto come uno dei più importanti e prestigiosi del panorama golfistico amatoriale italiano» ha dichiarato il Vicepresidente dell’Automobile Club Chieti, Pierluigi De Virgiliis «conferma la passione dei nostri soci per questa disciplina sportiva che fonde insieme valori fondamentali come lealtà, onestà, cortesia, autodisciplina, moralità e rispetto per l’ambiente e per gli altri. Grazie all’ospitalità del Presidente Mario Dragonetti e del Direttore Filippo Di Felice ed al lavoro dell’intero staff del Miglianico Golf & Country Club il nostro ente, che è solito occuparsi prevalentemente di mobilità, traffico e educazione stradale, ha potuto offrire un momento conviviale ai suoi soci, con l’augurio di poterci rivedere anche l’anno prossimo».

«Considerato il livello dei partecipanti, il green dei campi da golf si associa molto facilmente alle belle auto, specie se eleganti e d’epoca. Per questo» ha tenuto a sottolineare il Direttore dell’Automobile Club Chieti, Roberto D’Antuono «abbiamo provveduto ad attrezzare un apposito stand di ACI Storico, in modo da far conoscere meglio a tutti i partecipanti quello che da dieci anni rappresenta la casa degli appassionati e collezionisti di veicoli storici e che si propone di tutelare, conservare, valorizzare e diffondere la conoscenza del patrimonio motoristico italiano attraverso mostre ed eventi dedicati».




IMMORTELLES Gaëlle Choisne

9.10.2023 -15.12.2023. A cura di Massimiliano Scuderi. Opening sabato 9 settembre 2023 ore 18  C.so Vittorio Emanuele II, 10 | 4° Piano

Pescara, 4 settembre 2023. Edouard Glissant scrive La prima tenebra venne dall’essere strappati al paese quotidiano, agli dèi protettori, alla comunità tutelare e in questo senso il tocco taumaturgico di Gaëlle Choisne serve a ristabilire un ordine, a rimarginare una ferita,  a ricostituire l’equilibrio rotto tra noi e il pianeta. Nata nel Nord della Francia, da madre haitiana e padre bretone, la sua autobiografia porta i segni indelebili del colonialismo che permangono in alcuni aspetti della sua produzione artistica e che vedono in Haiti un microcosmo generatore di riflessi energetici nel resto del mondo.

Il suo modus operandi parte da un rapporto fisico e spirituale con i materiali e  dall’utilizzo di vari media: dalla scultura, ai video realizzati con filmati ritrovati, alle installazioni che costruiscono un abaco di ibridazioni linguistiche nella complessità di una cultura che coniuga elementi vernacolari a quelli della globalizzazione.

Viaggiatrice curiosa costruisce, con oggetti trovati per caso, strumenti utili alla realizzazione di contesti in bilico tra lo stupore del miracolo e il terrore del sublime; alla sua opera si interpongono collezioni di cose ritrovate, alcune delle quali conservate per molti anni come talismani, amuleti, carte da gioco, oppure feticci che assurgono a funzioni curative. Queste collezioni trasmettono inoltre l’interesse dell’artista per l’esoterismo e la spiritualità.

La mostra, a cura di Massimiliano Scuderi, è costruita a partire da gruppi di nuove opere, frutto di una nuova sperimentazione creativa, realizzate con una totale eterogeneità di materiali: dal cemento, al cartone, ai metalli, ai fiori come l’elicrisium, chiamato comunemente nei Paesi francofoni fiore immortale. Questa metafora ci spinge a comprendere il rapporto tra noi e l’anima del mondo attraverso un’energia inesauribile a cui tutti, a vario titolo, contribuiamo.

Il percorso costruito all’interno della galleria A SUD costituisce un’esperienza irripetibile, spirituale, e multisensoriale.

Gaelle Choisne è riconosciuta dalla critica internazionale come una delle artiste più interessanti di questo momento e per questo motivo aprirà, in una mostra insieme all’americana Lorna Simpson, uno degli appuntamenti d’arte più importanti al mondo ovvero Paris + per Art Basel 2023.

L’inaugurazione della mostra, promossa dalla Fondazione Zimei, è prevista per il 9 Settembre alle ore 18.00 presso la galleria A SUD e sarà visitabile su appuntamento fino al 30 Dicembre 2023.

Gaëlle Choisne

Vive e lavora a Parigi, collabora anche con diverse istituzioni pubbliche e private ad Haiti, dove è coinvolta e sostiene numerosi progetti alternativi, collettivi ed extraculturali.

Tra le mostre le personali Temple of Love — to Hide, Künstlerhaus Bethanien, Berlin; Defixion, per volere di Nicolas Bourriaud per il sito archeologico di Lattara – Museo Henri Prades e MO.CO. Panacee, Montpellier, FR; Ceremony (Burial of an Undead World), curato da Anselm Franke, Elisa Giuliano, Denise Ryner, Claire Tancons and Zairong Xiang, Haus der Kulturen der Welt, Berlin, DE e al Museo d’Arte Moderna Di Parigi. Ha inoltre esposto al New Museum di New York, al Centre Pompidou e al Palais de Tokyo di Parigi, al Pera Museum di Istanbul, alla Fondation Pernod Ricard di Parigi tra le altre.

Ha partecipato inoltre  alla 12ma Biennale dell’Havana, alla 13ma e 15ma Biennale di Lyon, alla 13ma Biennale del Sharjah,  alla Biennale di Gotenborg (2021), alla 14ma Curitiba International Biennial (BR).




ERICE CON IL SORRISO per Garage Italia ASD

Concluso positivamente l’impegno dell’associazione Abruzzese Garage Italia in quel di Erice, dove si è disputata la 65^ Cronoscalata Monte Erice

Erice, 4 settembre 2023. La gara valida per il CIVM, per il TIVM Sud e per il CIVSA è stata una notevole esperienza da mettere nel cassetto delle cose positive. Giuseppe De Angelis in terra Sicula ha rappresentato al meglio Garage Italia ASD, andando a prendersi un buon quarto posto di gruppo tra le RS Cup sulla Peugeot 308 messa a sua disposizione dall’AC Racing.

Il bottino di De Angelis alla fine della gara ha decretato un quarto posto assoluto di gruppo, frutto di una gara 1 sempre al quarto posto e una gara 2 dove i tempi si sono leggermente alzati di quasi un secondo, ma comunque prendendo un sesto posto di gruppo e un quarto posto di classe. Una cosa è certa, alla prima gara sulla 308 il feeling si è dimostrato abbastanza importante e che sarà certamente da affinare macinando chilometri. Nonostante un percorso bello ma abbastanza scivoloso, De Angelis non si è arreso e non ha abbassato la guardia perché era troppo importante concludere al meglio la propria gara, portando la macchina al traguardo.

Queste le dichiarazioni di De Angelis alla fine della gara: “Onestamente mi ritengo soddisfatto, perché era la nostra prima Erice. Non avevo molta conoscenza del percorso se non le basi e quindi mi son dovuto affidare molto alle mie sensazioni. Sono contento di come è andata comunque, perché ci siamo espressi al meglio, forse in gara 1 potevo gestire meglio una situazione ma con il percorso scivoloso non era semplice, ma siamo contenti a prescindere. Siamo ai piedi del podio dietro soltanto a tre forti driver che disputano il CIVM, quindi ci può stare. Impareremo a capire questa 308 con il passare delle gare e spero quanto prima di risalirci sopra. Ringrazio gli sponsor che sostengono l’associazione, AC Racing per l’assoluta professionalità e gli amici che mi hanno accompagnato in questa lunga ma affascinante trasferta. Ci tengo a ringraziare anche Carlo Cetino per avermi voluto ad Erice e per la fantastica accoglienza che mi ha riservato.”

Ricordiamo che Garage Italia ASD ha il forte sostegno di partner essenziali come GDR Forniture, DGL di Di Giampietro Loris, De Sanctis Linda s.n.c., Teknosignal s.r.l., NDS, Termoclimax, Delizie d’Abruzzo, Ottica Manuela Angelone, Publieco, Oasi Verde di Renzetti s.r.l., Chiavaroli Costruzioni, Sismex.it, Vuesse revisioni, Casa della Batteria, Falcone, Di Giampietro Roberto, Dimora del silenzio Verrocchio, AMB Carpenteria Metallica di precisione, Dueci Impianti tecnologici, Farmacia Ferroni, Tabaccheria De Angelis Ilaria & Noleggio Giammarino.

Foto allegata: Aci




AL VIA LA GESTIONE MISTA Nido il Riccio e la Volpe

L’Amministrazione: “Sperimentiamo una soluzione che garantisce continuità, qualità e sicurezza dei servizi per la prima infanzia. Il Comune resta, il progetto educativo viene rilanciato e apre all’accreditamento regionale e ad altre attività nelle ore extra didattica”

Chieti, 4 settembre 2023. L’incontro ufficiale con la cooperativa che sarà partner del Comune nella gestione del nido Il Riccio e la volpe ci sarà domani, ma l’iter di questa forma sperimentale di collaborazione pubblico-privato, si è concluso oggi con le firme di rito da parte di Amministrazione e attività individuata a mezzo indagine di mercato. Un format voluto per vagliare la fattibilità dell’ipotesi varata dalla Giunta e condivisa con le parti sociali, finalizzata ad assicurare il prosieguo delle attività del nido e del tutto inedita per Chieti, dove gli asili nido operativi da parte comunale sono oggi due. Il soggetto individuato è la “Cooperativa Leonardo” di Avezzano, i tempi della ripartenza saranno brevissimi: questa settimana ci sarà l’accoglienza dei nuovi iscritti e l’11 settembre si andrà a regime. Operativo il Bambi, con la cooperativa “I piccoli passi”, già operativo.

“Siamo felici di essere riusciti a fare questo tentativo – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino e al Personale Enrico Raimondi – Per la prima volta sperimentiamo una gestione pubblico-privato, perché le operatrici del nido restano in carico al Comune e potranno continuare a esprimere l’esperienza e le competenze maturate in tanti anni in continuità, al contempo l’Ente, sgravato da tutti gli altri costi, avrà maggiore respiro e, importantissimo, manterrà il controllo e la valutazione, attraverso una specifica commissione sui nidi affidati, per garantire la qualità del servizio e la sicurezza dei bambini. La scelta che abbiamo fatto ha proprio questo come obiettivo: assicurare la continuità del Nido “il Riccio e La Volpe” di Via Amiterno, al fine di ridurre a massimo i costi per accogliere 36 bambini dalle 7,30 alle 17,00. Mantenerlo operativo era una chiara e irrinunciabile esigenza, a maggior ragione con un Comune che deve affrontare il dissesto non potevamo tagliare sui servizi, com’è accaduto in passato, nel 2018, quando chi ci ha preceduto ha deciso di chiudere i nidi e lasciare le famiglie di Chieti senza servizi e senza supporto. Quel tempo è cambiato, noi stiamo faticosamente garantendone l’apertura, insieme al diritto delle famiglie a vedere i propri figli accolti nei nidi, ne stiamo costruendo altri, come accadrà al Villaggio Mediterraneo, dove l’iter sta per diventare cantiere; stiamo ultimando nidi attesi da anni, come a piazza Carafa e abbiamo completato e aperto una struttura inaugurata più volte prima di noi, ma che solo con noi ha accolto i bambini, il nido Bambi di via Nicola Buracchio, oggi data in affidamento in concessione alla cooperativa “I piccoli passi” che ha peraltro proprio in questi giorni riavuto il servizio a fronte del nuovo bando fatto per la gestione.  Si tratta di una sperimentazione, dunque ce la metteremo tutta per farla funzionare, che nasce dalla concertazione con i sindacati di tutti i passaggi, perché vogliamo che i lavoratori siano tutelati e le famiglie sostenute. Durerà un anno, il tempo necessario ad avere un orizzonte più ampio per studiarne il funzionamento e migliorare ciò che serve, nel frattempo questo nuovo inizio consente varie cose: resta a 36 il numero dei bambini accolti, 20 in base ai criteri Isee Comunali, il progetto educativo è quello comunale, le attività saranno condivise, la cooperativa co-gestrice potrà usare la struttura anche per altre attività nelle ore extra didattica. Una delle cose più importanti dell’offerta è il capitolo che di riferisce all’accreditamento dell’asilo, attraverso questa forma potremo arrivare all’accreditamento alla Regione, passando dall’autorizzazione all’esercizio vigente oggi. Si tratta di un passaggio importantissimo, perché potremo partecipare a progetti finanziati dalla Regione e vedere crescere il servizio, investendoci ulteriormente. Il servizio pubblico, inoltre, risulta fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del livello essenziale della prestazione (dati Sose) ovvero il 33% della popolazione ricompresa nella fascia di età 3-36 mesi che consente la possibilità di attingere a risorse statali per favorire così il potenziamento del numero dei bambini accolti, cosa su cui concentreremo impegno e attenzione.

Questi sono i fatti, in merito alle polemiche che qualcuno sta cercando di sollevare ad arte su questo tema che ci è stato caro sin dal primo giorno di governo, giova ricordare che chi grida in modo scomposto contro la nostra gestione è lo stesso che ha chiuso le porte di tutti i nidi comunali, cinque anni fa, lasciando aperta e in pessime condizioni, solo quella del nido “Il Riccio e la volpe”, la struttura che sopravviverà grazie al nostro impegno, a quello degli uffici a cui va il nostro ringraziamento e di quanti sono in grado di fare scelte e fatti su un fronte sensibilissimo, perché è quello che interessa le famiglie e i concittadini più vulnerabili, i bambini”.




L’INIZIO DI UNA NUOVA VITA

Sisma 2016. Il Commissario al sisma 2016 ha partecipato alla cerimonia di consegna dei lavori di urbanizzazione della frazione di Civitella del Tronto, che coinvolgono 110 abitanti

Civitella del Tronto, 4 settembre 2023. Il Commissario al sisma 2016 ha partecipato alla cerimonia di consegna dei lavori di urbanizzazione della frazione di Civitella del Tronto, che coinvolgono 110 abitanti. Teramo, 4 set – Questa mattina Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, ha preso parte alla cerimonia di consegna dei lavori di urbanizzazione dell’area di Sant’Eurosia di Civitella del Tronto, la località del comune teramano nella quale la comunità di Ponzano, colpita dal sisma e dalla frana del 2017, potrà costruire le sue abitazioni.

Il 13 febbraio 2017, infatti, in località Ponzano di Civitella del Tronto, si innescò un movimento franoso di circa 60 ettari, che coinvolse strade e infrastrutture, determinando inoltre inagibilità di 31 fabbricati, abitati da 39 nuclei familiari. Dopo la definizione della procedura per la delocalizzazione della comunità, nel 2020 è stato approvato il relativo Piano attuativo a cui è seguito da parte del Comune un progetto complessivo per l’urbanizzazione complessiva dell’area, per un importo di 4,2 milioni di euro. La ricostruzione delle abitazioni verrà curata direttamente dai circa 110 privati coinvolti, i quali stanno procedendo alla presentazione dei progetti all’USR Teramo.

Alla cerimonia, oltre al Commissario Castelli, hanno preso parte il Presidente della Regione, Marco Marsilio; il vescovo di Teramo, Lorenzo Leuzzi; il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo; Sindaco di Civitella del Tronto Cristina Di Pietro.

Il Commissario Castelli ha dichiarato: “Dopo anni di studi, approfondimenti e la ricerca di una soluzione idonea, oggi finalmente per molti abitanti di Ponzano comincia il percorso verso una nuova vita con la loro comunità. Una comunità che ha dato dimostrazione di forte coesione quando ha scelto di non frammentare Ponzano, ma di compiere un percorso comune restando unita. È stato emozionante poter condividere questo giorno con il Sindaco Di Pietro, con la quale ho condiviso i giorni terribili della frana e della ‘tempesta perfetta’ che l’aveva preceduta nell’inverno del 2017: sisma, neve e blackout. Ringrazio la Regione, e in particolare il Presidente Marsilio, la Protezione Civile e l’Usr per la costante collaborazione e per l’attenzione dimostrata nei confronti di una realtà che ha dovuto affrontare una situazione delicata, che richiedeva grande cura.

I fenomeni franosi che hanno interessato il Comune di Civitella non hanno riguardato soltanto la frazione di Ponzano e, dunque, il lavoro con gli esperti è tutte le realtà coinvolte continua, nella consapevolezza che la disponibilità dimostrata da tutte le parti è il miglior viatico per continuare a svolgere un buon lavoro”.

Il Sindaco, Cristina Di Pietro, ha dichiarato: “Esprimo grande soddisfazione per l’avvio dei lavori di urbanizzazione dell’area di Sant’Eurosia, sulla quale verranno delocalizzare tutti i fabbricati dichiarati inagibili con la frana di Ponzano. Ringrazio di cuore tutte le istituzioni coinvolte, in particolar modo la Struttura commissariale, l’USR Teramo e la Regione Abruzzo”.




L’UCCISIONE DI ORSA AMARENA

Ancora lontana la serena convivenza tra uomini, animali ed ecosistema. L’uccisione di orsa Amarena ha rappresentato per tutti un momento di grande tristezza

Roma, 4 settembre 2023. L’avevamo lasciata qualche giorno orsono a San Sebastiano dei Marsi mentre, da perfetta e premurosa mamma, accompagnava i suoi due cuccioli tra le vie del paese, incurante della presenza degli umani, quasi a dimostrazione che stesse avvenendo un miracolo inaspettato di sano rispetto e convivenza tra uomini e animali selvatici.

Orsa Amarena era diventata il simbolo dell’Abruzzo ma anche il simbolo di un imminente cambiamento nel modo di pensare, una nuova visione del mondo e dell’ecologia che poteva avverarsi da un momento all’altro. Poi, violentemente, gli spari contro l’orsa più famosa d’Italia, i cuccioli dispersi e un’intera comunità e nazione completamente sconvolta e incredula.

Per l’Ordine dei Biologi del Lazio e Abruzzo quanto accaduto è la dimostrazione che purtroppo è ancora lontana la serena convivenza tra l’uomo e l’ecosistema che lo circonda. “Sono rimasti appena 60 esemplari di Orso Bruno Marsicano”, spiega la presidente dell’ordine dei biologi Lazio e Abruzzo, Dott.ssa Daniela Arduini “Ci sono programmi di tutela e conservazione da parte dei Parchi Nazionali e di vari Enti ed Istituzioni per la salvaguardia di questa specie in via di estinzione: tuttavia non mancano criticità sul territorio, come la paura che i plantigradi suscitano in molti cittadini quali si sentono minacciati. Bisogna ancora lavorare moltissimo sull’educazione e la sensibilizzazione: è possibile giungere ad una pacifica convivenza tra uomini e orsi. Amarena ne era un esempio.”

Per la delegata dei biologi per l’Abruzzo dott.ssa Piera Lisa Di Felice l’uccisione dell’Orsa Amarena rimane un fatto gravissimo che poteva essere evitato: “L’orso bruno marsicano è una sottospecie dell’orso bruno. Secondo alcuni esperti questo diverso tipo di comportamento potrebbe derivare proprio dalla provenienza dagli orsi sloveni degli esemplari presenti in Trentino: gli orsi sloveni sono abituati a un territorio poco antropizzato, con poca probabilità di incontrare esseri umani e possono quindi manifestare un atteggiamento meno tollerante in caso di incontri. Gli orsi marsicani invece vivono da sempre in luoghi molto antropizzati e sono riusciti a sopravvivere solo quelli più mansueti che hanno tramandato alla loro prole questo atteggiamento più schivo. Auspichiamo che il triste sacrificio dell’Orsa Amarena rappresenti un monito e serva da sprone per attuare misure sempre più mirate e concrete volte a favorire la convivenza tra l’uomo ed il plantigrado.”




PRIMO GIORNO DI ATTIVITÀ PER I NIDI

Il Sindaco Jwan Costantini e il Vicesindaco Lidia Albani incontrano personale e bambini dell’ Arcobaleno e delle Coccinelle. Da gennaio, i posti disponibili saliranno a 100

Giulianova, 4 settembre 2023.  Come da tradizione, il Sindaco Jwan Costantini ed il Vicesindaco Lidia Albani hanno portato il saluto dell’ Amministrazione Comunale ai Nidi Arcobaleno e Le Coccinelle nel giorno di ripresa delle attività educative. Oggi, infatti, le strutture sono tornate operative ed hanno accolto in un clima affettuoso e familiare i bambini iscritti.

“Aprire con loro il mese di settembre – commenta il Sindaco Costantini – è per noi un orgoglio ed un grande piacere. Sono loro, i più piccoli ospiti delle scuole giuliesi ed è giusto dedicare tempo e prestare  le attenzioni necessarie. Il personale è motivato, gli spazi accoglienti. Ci sono tutte le premesse per vivere in serenità i prossimi mesi”

“Quando ci siamo insediati – sottolinea il Vicesindaco – il nostro primo impegno è stato portare a 25, in pochissimi giorni, i 22 posti disponibili. Oggi, quattro anni dopo, il numero è salito a 76. Da gennaio, arriveremo a 100. Il risultato è frutto della costanza e dell’incisività dell’ Amministrazione  Comunale e degli Uffici. Dare risposte concrete alle famiglie è stato un imperativo, un dovere a cui non ci siamo sottratti e che rende sensata e credibile, oggi, la nostra presenza in queste aule.”




IL CROSS BIKE PARK 2023

Successo Strabiliante a Torano Nuovo

Torano Nuovo, 4 Settembre 2023. La terza edizione del Cross Bike Park, che si è tenuta lo scorso 3 Settembre a Torano Nuovo, ha registrato un eccezionale successo di pubblico, attirando oltre 150 partecipanti provenienti da Teramo, Ascoli Piceno, Pescara, Ortona e da altre località circostanti.

L’evento, che ha richiamato un pubblico vasto e diversificato, è stato un trionfo di sport, divertimento e passione per la bicicletta. Si è svolto nel pittoresco luogo della contrada Campodino, offrendo una giornata all’insegna dell’entusiasmo e dell’energia.

Il Cross Bike Park ha dimostrato di essere un’esperienza inclusiva per tutte le età, con una varietà di circuiti adatti a diverse fasce di abilità:

1. Il “Jurassic Circuit” ha catturato l’attenzione dei più giovani, permettendo ai bambini dai 3 ai 5 anni di vivere un’entusiasmante avventura in bicicletta.

2. Il “501 Park” ha offerto un percorso coinvolgente per i ragazzi dai 6 ai 14 anni, combinando sfide ed emozioni in un ambiente sicuro e controllato.

3. “La Speciale Circuit” è stata la novità dell’anno, destinata a partecipanti dai 12 anni in su, senza limiti di età. Questo circuito ha fornito un’esperienza mozzafiato con scie lunghe e onde, ispirate allo Straight Rhythm promosso dalla Redbull per il motocross.

I corsi di Minicross, condotti da istruttori certificati CONI, tra i quali Francesco Levi, hanno fornito una preziosa opportunità di apprendimento delle basi del Motocross in un ambiente sicuro.

Gli spettacoli di Bike Trial presentati dagli atleti della Nardinocchi Bike Academy asd hanno incantato il pubblico con acrobazie mozzafiato. Per la scuola cross LEVI Racing preziosa anche la presenza dei suoi supporter Simone e Daniele Di Odoardo. Inoltre, la presenza degli espositori White Out ha contribuito ad arricchire ulteriormente l’evento.

L’area dedicata al cibo di strada ha deliziato i partecipanti, offrendo una vasta gamma di prelibatezze grazie a Quik e altri fornitori locali. Ogni partecipante ha ricevuto gadget di benvenuto e un attestato di partecipazione, contribuendo a rendere questa giornata ancora più memorabile.

L’Associazione Genitori Torano Nuovo desidera ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento eccezionale, inclusi organizzatori, volontari, sponsor e partecipanti. La presenza di oltre 150 iscritti provenienti da diverse località è una testimonianza del successo e dell’appeal del Cross Bike Park.

Per informazioni e aggiornamenti futuri sull’Associazione Genitori Torano Nuovo e i suoi eventi, si può visitare la pagina Facebook ufficiale: https://www.facebook.com/AssociazioneGenitoriToranoNuovo.

Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti che hanno reso il Cross Bike Park 2023 un evento memorabile. L’Associazione Genitori Torano Nuovo non vede l’ora di accogliervi nuovamente in futuro per altre avventure ciclistiche e sportive. Media partner L & L Comunicazione.




CRONACHE DA DINTERBILD

Peppe Millanta per la prima volta a Spoltore

Spoltore, 4 settembre 2023. “Cronache da Dinterbild” (Neo Edizioni) torna nel pescarese: venerdì 08 settembre alle ore 20.30 lo scrittore abruzzese Peppe Millanta sarà accolto dalla Società di Mutuo Soccorso di Spoltore (PE) ed il Presidente l’Avv.Luigi Spina.

“Siamo felici di ospitare presso la SOMS, per un aperilibro d’autore, un grande artista come Peppe Millanta: sappiamo che il nostro comune è molto caro all’autore, motivo per cui faremo di tutto per farlo sentire davvero a casa; inoltre non vediamo l’ora di far conoscere il suo nuovo romanzo, che sta avendo un grandissimo successo ai nostri concittadini e non solo, in occasione della prima presentazione esclusiva su Spoltore”- interviene Luigi Spina.

Dunque, continua il viaggio di Millanta con “Cronache da Dinterbild” che a Spoltore verrà presentato dalla giornalista spoltorese Alessandra Renzetti, interverrà anche l’editore Neo Francesco Coscioni; con questo suo nuovo romanzo i lettori potranno immergersi nello straordinario mondo offerto dallo spin-off del precedente Vinpeel degli orizzonti, tradotto in Francia, Argentina, Cile e Romania.

“Cronache da Dinterbild”, pur essendo in viaggio da pochi mesi è già noto come “sprequel” (che è un sequel, ma anche un prequel) con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro. La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, appunto.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.

Peppe Millanta, diplomato in drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico, dopo alcuni anni come musicista di strada esordisce con il romanzo Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni, 2018) con cui si aggiudica numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio John Fante Opera Prima, il Premio Città di Cuneo e il Premio Alda Merini, oltre a essere stato candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi e selezionato per il Campiello Opera Prima.

Come sceneggiatore ha firmato per Rai1 la prima stagione della serie Blackout – Vite sospese (Eliseo Entertainment, 2023) e collabora con la Rai Abruzzo per le rubriche Quota Mille e Macchemito, in onda su Buongiorno Regione. È il fondatore della Scuola Macondo – L’officina delle Storie di Pescara, che tiene corsi dedicati alla scrittura creativa e alle arti narrative, ed è direttore artistico del festival SquiLibri di Francavilla al Mare (Ch), oltre che di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche nel cuore del Parco Nazionale della Maiella a Sant’Eufemia (Pe) dove sono custodite le statue, scolpite in pietra, di tanti personaggi misteriosi.

Dirige la collana “Comete – Scie d’Abruzzo” per la Ianieri Edizioni, dedicata alla narrativa di viaggio, e ha pubblicato “La rotta delle nuvole. Piccole bussole per sognatori testardi” (Ediciclo, 2020).

Ingresso Libero




ESPONE DI MECO INART

Prima Personale d’Arte Contemporanea di Alessio Vittorio Di Meco

Lanciano, 4 settembre 2023. Si terrà dal 7 al 17 settembre 2023 presso la ex sede della storica Farmacia Marciani Magno di Lanciano, trasformata per l’occasione in una bomboniera d’arte, la prima mostra personale d’Arte Contemporanea di Alessio Vittorio Di Meco, artista poliedrico frentano conosciuto già come fine scrittore di racconti e poesie, appassionato musicista dal background musicale che va dal rock italiano al blues americano, uomo impegnato da sempre nel sociale.

In questa occasione Di Meco mostrerà altri colori della sua personalità e, libero da orpelli, lo farà con cromaticità inaspettate.

L’evento, patrocinato dal Comune di Lanciano ed organizzato dalla Associazione Nuova Gutemberg, vede la collaborazione del CAL- Comitato Artistico Lancianese e della Bottega Del Viaggiatore Errante.

Provenienti da quest’ultima associazione, punto d’incontro per molti cultori dell’Arte in genere, saranno in mostra anche altre opere e manufatti artistici realizzati nel tempo dai suoi tanti frequentatori.

L’inaugurazione ci sarà il 7 settembre 2023 alle ore 18:00, con ingresso gratuito.

La mostra resterà aperta fino al 17 settembre 2023, dalle ore 10:00 alle ore 24:00, offrendo ai visitatori, tutte le sere, piacevoli momenti con incontri culturali ed intrattenimenti musicali.




REGATA DANNUNZIANA 2023

Terza edizione del Trofeo D’Annunzio

Pescara, 4 settembre 2023. Movida Junior dell’armatore Pierpaolo Petrelli (Circolo Velico La Scuffia) vince la terza edizione del Trofeo D’Annunzio in quanto primo classificato Overall in tempo corretto, e con lui festeggia tutto l’equipaggio formato da Valerio Petrelli, Marco Ventura, Marialuisa Cicchella e Raul Gabriele. A premiarli col passaggio della coppa i vincitori del 2022, Mario D’Annunzio e Andrea Mori, armatori di Celeste 2.

La famiglia Petrelli raddoppia poi conquistando anche il Trofeo Line Honours Go to Barcolana con Movida di Ivo Petrelli, sempre del Circolo La Scuffia, che vince in tempo reale con i velisti Federica Camplone, Serguei Shevtsov, Marco e Lorenzo Trivellone, Massimo Lachi, Claudio Scelza, Riccardo Calabrese, Lugi Listorti e Alessio Sanfrancesco. Una vittoria che testimonia come la passione per la vela e il mare possa essere contagiosa e coinvolgente.

La Regata Dannunziana quest’anno ha portato a gareggiare circa 500 velisti su 60 imbarcazioni nello specchio di mare tra il centro cittadino e la Stele del Teatro D’Annunzio ed ha inaugurato la settimana dedicata al Vate promossa dalla presidenza del Consiglio Regionale d’Abruzzo in collaborazione con il Comune di Pescara con un ricco programma di eventi di arte, cultura, musica e sport. La sfilata delle vele impegnate nella regata in mare ha rappresentato un magnifico spettacolo visibile dalla spiaggia.

Giornata ideale per una godibile veleggiata infatti quella di domenica, con vento di maestrale sui 7 nodi, che ha permesso agli equipaggi partecipanti di condividere la passione per la vela senza per questo mettere da parte la sana competizione. Anche perché da quest’anno la Dannunziana di Pescara, grazie anche ad Assonautica, fa parte del circuito Go to Barcolana insieme ad Ancona e Ravenna, una sorta di Sfida Adriatica che coinvolge tutte le imbarcazioni che fanno rotta verso la famosa Barcolana di Trieste, giunta alla sua 55esima edizione.

Ad organizzare l’evento nel porto turistico Marina di Pescara si sono uniti il Circolo Velico La Scuffia e il Circolo Nautico Pescara2018 sotto l’egida della IX Zona Fiv Abruzzo e Molise. Le imbarcazioni che partecipano ad almeno due regate del “Go to Barcolana” hanno ormeggi gratuiti e assicurati in tutti i circoli organizzatori, compreso Trieste, e iscrizione gratuita al circuito che avrà un vincitore finale premiato a Trieste sabato 7 ottobre, giorno precedente alla Barcolana.




TAGLIATI TUTTI TIGLI STORICI

Il Co.n.al.pa. Abruzzo: cancellata la memoria storica di una comunità

Civitella Casanova, 3 settembre 2023. Il co.n.al.pa Abruzzo esprime tutta indignazione e il suo disaccordo con la scelta senza senso di tagliare tutti i tigli storici presenti nella piazza di Civitella Casanova

“Accanto alla sconvolgente notizia della uccisione dell’orsa Amarena, a Civitella perdiamo un altro pezzo di paesaggio abruzzese – Spiega il co.n.al.pa Abruzzo – Da più di 70 anni questi alberi hanno abbellito la piazza centrale di questo piccolo borgo alle porte del parco nazionale del Gran Sasso. Alla fine, la solita motivazione, il restyling, alberi non adatti alla nuova immagine del paesaggio urbano,  ecc… Nel periodo della canicola di luglio sotto i tigli si stava freschi. Ora il centro cittadino appare spettrale e privo di anima. Adesso niente ombra e solo un gran bel lastricato di pietra. È questa sarebbe la riqualificazione dei borghi storici? NO! Questa è cancellazione della memoria storica di una comunità.”

“A nulla sono servite le sollecitazioni verso gli organi competenti di tutela. A nulla è servita la nostra azione di voler coinvolgere esperti per trovare soluzioni alternative al taglio. Ci siamo trovati davanti un  silenzio assordante. Tagliare alberi verdeggianti significa cancellare habitat, corridoi ecologici, baluardi contro l’inquinamento e il caldo – Conclude l’associazione – non ci sono giustificazioni. Quanto accaduto è un delitto contro la comunità.”




L’INCANATA NELLA TRADIZIONE ABRUZZESE

[Contributo pubblicato in Attraverso l’Abruzzo, (Rivista mensile organo ufficiale del Centro Studi Abruzzesi Dir. G. Valentinetti ) n. 60, 1977 Pescara]

di Franco Cercone

Nel 2secondo volume di Miti e Leggende (pagina n. 85 seguenti) G. Pansa si è interessato anche dell’incanata nella tradizione abruzzese. Egli cita un passo del De Nino sull’argomento (cfr. Usi e Costumi Abruzzesi, voi. II, pag. 156) accettando a quanto pare anche l’origine dell’espressione «incanata».

Afferma infatti il De Nino: “Per diritto consuetudinario è permesso ai mietitori di dire quante più male parole vogliono a chi passa: lupa, scrofa, cornuto e simile zizzania! E questo gridare, come farebbero i cani, si dicono incanate. Il brutto uso va oggi scomparendo, e tanto meglio”.

Della singolare costumanza, di cui parla anche G. D’Annunzio nella Figlia di Jorio, il Pansa dà un saggio in senso diacronico, scoprendola non solo presso Greci e Romani (cfr. per es. Ovidio, Fasti, III, 675 segg., dove l’oscenità è messa in atto dalle puellae), ma anche nell’antico Egitto.

Un non meglio identificato articolista (T. M.), lo ha riportato in «Folklore d’Abruzzo» (an. I, n. 1, 1971, pag. 8 segg.) senza ulteriori contributi. Il Liberatore definisce l’incanata dei mietitori di Ofena «iniqua licenza» che colpiva persino le persone di alto lignaggio (G. Liberatore, Ragionamento Topografico – istorico – fisico – ietro sul Piano delle Cinque Miglia, pag. 157; Napoli 1789). Tale usanza non era limitata, come avevano supposto il Pansa ed il De Nino, solo al periodo della mietitura e della vendemmia, ma anche ai maggiori momenti del ciclo produttivo.

Il Tanturri, infatti, nella sua Monografia su Villalago, inserita nel Regno delle Due Sicilie descritto e illustrato, (vol. XVI, pag. 134, Napoli 1850) afferma che: «Chiunque passa pei luoghi ove si tòndono* le pecore, deve prepararsi a ricevere, specialmente se sia conosciuto, ingiurie e contumelie che con impertinenza vengongli scagliate dai tonditori [tosatori]. Tale riprovevole usanza, che ha di buono il solo nome (incanata), altrove si pratica dai mietitori e vendemmiatori, pe’ quali ultimi il Viceré Toledo fu costretto ad emanare severe ordinanze, come si ha dal Giannone, Stor. Civ. del Regno di Napoli, tom. XIII, pag. 11».

Afferma infatti il Giannone (ivi): “Durava ancora il costume tramandato dall’antica gentilità, ne’ tempi delle vendemmie di vivere con molta dissolutezza e libertà: i vendemmiatori non s’arrossivano incontrando donne, ancorché onestissime e nobili, frati ed altri uomini serii, di caricargli di scherno, e di parole oscene, con tanta licenza, quanto si vede nel Vendemmiatore di Luigi Tansillo”.

Altre notevoli informazioni sull’argomento mi sono pervenute dal Sig. Luigi Giustini, maestro elementare di anni 59 residente a Pettorano sul Gizio (Aq.) ma nativo di Villa Santa Lucia (Aq.), e dal noto poeta Angelo Semeraro, originario di Paganica (Aq.). Secondo i miei informatori, infatti, l’incanata aveva luogo durante la raccolta delle olive (Pettorano sul Gizio), la battitura del granturco (Villa S. Lucia) e la raccolta della canapa (Paganica). In quest’ultima località inoltre avveniva verso la fine dell’inverno un pranzo speciale, detto «cossa», il cui piatto forte era costituito dalla «cannavicciata», minestra a base di «cannaviccio» o «seme di canapa». A tale pranzo potevano partecipare solo donne che, alla vista di qualche malcapitato passante, lanciavano a quest’ultimo parolacce accompagnate da gesti osceni.

L’incanata, dunque, sembra essere una costumanza legata alle fasi più salienti della produzione agro-pastorale e caratterizzata da espressioni scurrili che si accompagnano, per esempio a Pettorano, a gesti di natura fallica (il raccoglitore di olive piegava il braccio destro appoggiandovi la mano sinistra).

È probabile, tuttavia, che due fossero i risultati che si intendevano raggiungere, con un grado di consapevolezza negli operatori diffìcile da determinare: proteggere da influenze maligne il raccolto (ed in tal senso l’incanata era favorita forse dal proprietario) e nel contempo la persona stessa che opera l’incanata, e, come hanno precisato tutti i miei informatori, la persona in questione non era mai il proprietario del fondo o del bene prodotto, ma lavoratori «a giornata».

Questo bracciantato, allora, viveva in tali momenti, in una specie di stato psichico di grazia, in un rapporto diretto con l’abbondanza che non voleva che si disturbasse. I mietitori, infatti, quelli che fino a venti anni fa vedevamo sdraiati per terra sulle nostre piazze in attesa di committenti non erano certamente proprietari di fondi.

Anche nell’esempio di incanata tratto dal Pansa dalla Passio S. Eusanii , i mietitori erano al lavoro «per incarico». Lo stesso dicasi per i tosatori di pecore di cui parla il Tanturri e per i vendemmiatori di Pratola Peligna, come appresi tempo fa dal prof. Panfilo Petrella, ivi residente.

L’incanata, dunque, veniva messa in atto dal vasto mondo subalterno, con motti e gesti scurrili che in periodi diversi da quello del raccolto si configurano come tabù. È possibile anche ipotizzare uno status psichico di colpa del proprietario nei confronti del bracciante, status di cui egli si libera favorendo o almeno non impedendo l’incanata, e la coscienza del subalterno di costituire la ricchezza del padrone nel momento particolare del raccolto.

Quest’ultimo sottostava così volentieri in un clima di apparente sovversione di valori, all’esplosione della licenziosità del diseredato.

Se queste sono soltanto delle ipotesi, resta però certo il fatto che l’incanata non si spiega se non nella struttura dei rapporti storici fra latifondo e sottoproletariato, fra capitale e lavoro, fra ricchi e poveri.        

*[tòndere : lat. Tondere ant. o letter. – tosare]




MEDITANDO SUL FASCINO DELLA NATURA

Mostra personale di Mirta Maranca

Pineto, 3 settembre 2023. Meditando sul fascino della Natura è il titolo della mostra personale di Mirta Maranca iniziata ieri 2 settembre 2023, che si terrà fino al 9 settembre a Villa Filiani, via Gabriele d’Annunzio, 174 di Pineto, dalle 18:30 alle 23:30.

Mirta Maranca nata a Pescara dove vive e lavora, diplomata al Liceo Artistico di Pescara e laureata in Accademia di Belle Arti ad Urbino nel 1995, ha esposto in sue personali e collettive dal 1996. Molti critici si sono interessati alla sua produzione artistica. Tra questi Roberto Franco dice :” Le sue immagini, delicate e fragili, emergono con forza da profonde oscurità, con colorazioni accese s’inabissano nell’ignoto e, nella realtà della tela, conducono al sogno (Roberto Franco).

Francesco Gallo aggiunge: La calligrafia pittorica di Mirta Maranca testimonia di un lavoro di pulizia della sua pittura, una raccolta d’energia che va dall’ essenzialità alla rarefazione del segno e la purezza del colore: questo si avverte in senso alto, come trasparenza di forma e di contenuto, come dilatazione del vedere e del piacere.“

Giuseppe Bacci ha sottolineato come le opere mostrino uno spaccato di vita umana inserita in paesaggi accesi di colori. Nelle sue opere lo sguardo si posa con curiosità su molti riti e danze , cosicché nei suoi quadri si possono ammirare donne che volteggiano in antichi passi di danza tramandati a noi da una cultura millenaria.

Leo Strozzieri aggiunge: sono opere, le sue, eseguite per istoriare il suo ed il nostro inconscio. Una pittura austera, che nulla concede al sentimento o alle tentazioni decorative.




UNIVERSO UFAGRÀ, Antonio Fiore

Dal 9 al 30 settembre l’artista espone nella storica Galleria Vittoria, in Via Margutta 103

Roma, 3 settembre 2023. Sabato 9 settembre 2023 alle 18 Galleria Vittoria apre la stagione espositiva 2023/2024 inaugurando ‘Universo UFAGRÀ’ di Antonio Fiore a cura di Tiziano M. Todi. La mostra nello storico spazio di via Margutta 103, presenta opere inedite offrendo una visione completa del linguaggio dell’artista che ha caratterizzato la sua ricerca. La cosmopittura del pittore segnino viene in tale occasione ridefinita come un preciso linguaggio evolutivo di un’idea che esplora spazi siderei non conosciuti, dove l’artista immagina colori e forme fiammeggianti che fluttuano magmaticamente nel vuoto.

Realizzate dal 2020 al 2023, in mostra le opere dai colori accesi e con forme geometriche dinamiche, due elementi ricorrenti che hanno permesso ad Antonio Fiore di creare un suo alfabeto, evocativo e d’impatto, dando vita ad un linguaggio iconico, mutato nel tempo, che lo ha aiutato ad esprimere la propria visione dello spazio e conferendo all’arte di Fiore uno stile sempre più riconoscibile, caratterizzandolo e rendendolo unico nel suo genere. L’artista conferma la sua attrazione per le forme sintetiche, inserendo nelle opere un nuovo elemento: il plexiglass. Questo ha permesso a Fiore di evidenziare la scomposizione dei piani e l’abbattimento della percezione prospettica, rafforzando la luminosità cromatica e il simbolismo dei temi.

Antonio Fiore, erede dei futuristi dell’ultima generazione, rappresenta una testimonianza storica del movimento; fu infatti Sante Monachesi a lasciargli idealmente il testimone della continuità dell’ideale marinettiano e, nel 1978, ad indirizzarlo verso la ricerca post futurista facendolo aderire al Movimento AGRÀ che aveva fondato nel 1962, battezzandolo futuristicamente UFAGRÀ (Universo Fiore AGRÀ).

Scrive Tiziano M. Todi nella presentazione del catalogo: […]Come un alieno impattato sulla terra, Antonio Fiore dagli anni ‘70 ci ammalia e ipnotizza dipingendo l’universo come paesaggi che sembrano smaterializzarsi e dove tutto ci appare pervaso da una continua sfida alla gravità; con forme sinuose ed ammalianti in una dimensione ideale nella quale ci sembra di toccare un pezzetto di universo composto dalla materia e dalla inafferrabile immaginazione dell’artista. Il maestro Monachesi lo battezza UFAGRà, con questo soprannome Antonio si rivela un esploratore agravitazionale galattico mosso da curiosità, passione e intuizione pronto ad uscire dalla realtà e ad entrare nei suoi scenari dove conserva e affonda le radici e soprattutto ideali, che non manca mai di esprimere e trasmettere, cogliendo con capacità l’animo del suo tempo.

Ancora una volta la ricerca delle stelle messa in scena da Fiore continua nelle diverse interpretazioni del suo iconico linguaggio, arricchendosi di nuovi elementi attraverso l’utilizzo di plexiglass che, come astronavi e corpi celesti, si inseriscono in questo attuale cosmo conferendo un nuovo dinamismo percettivo, fondendo memoria del passato e percezioni future che ridisegnano una nuova visione distorta, straniante e spiazzante, confondendo chi guarda. […]

La mostra è arricchita da un catalogo monografico con i testi di Giorgio Di Genova, Andrea Baffoni e Tiziana Todi, edito da Gangemi Editore e contenente tutta la produzione di Antonio Fiore, comprese: cronologia ragionata, bibliografia e antologia critica, aggiornate al 2023. Include inoltre un apparato fotografico documentario dell’attività dell’artista dal 1978 ad oggi. Vi è riportata tra le pagine del volume anche la testimonianza inedita della moglie dell’artista, Maria Pia, che documenta i contatti con i futuristi di Fiore, scritta diversi anni fa e riportata per la prima volta nel testo di Massimo Duranti, in occasione della grande antologica di Fiore al CERP, Centro Espositivo Rocca Paolina di Perugia. L’esposizione è dedicata allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, venuto a mancare lo scorso 25 luglio, complice del sodalizio artistico tra Antonio Fiore e la Galleria Vittoria.




PAPA FRANCESCO … E I TRADITORI

In una vecchia canzone degli Audio2 Alle 20 il testo ad un certo punto recita: …siamo contenti di rivedere i vecchi film …

di Massimo Brundisini

PoliticaInsieme.com, 3 settembre 2023. Io, giovedì 31 agosto, ero contento di rivedere per l’ennesima volta il film 300, potente saga storica sulla vicenda umana e guerresca dell’eroico e coraggioso Re di Sparta Leonida e dei suoi 300 compagni d’armi, alle prese alle Termopili con il persiano Serse.

Ad un certo punto, in una pausa, preso da irrefrenabile impulso allo zapping, mi sono imbattuto in un acceso dibattito incentrato sulle parole rivolte da Papa Francesco ai giovani cattolici russi. Due giornalisti, Natalie Tocci, della Stampa (di proprietà di Alan Elkann), e Stefano Feltri, ex direttore del Domani (di proprietà di Carlo De Benedetti, un po’ di dietrologia è a volte necessaria) criticavano in maniera esageratamente pesante e strumentale le parole di Francesco sulla grande tradizione culturale russa: a difendere le parole del Papa, in minoranza, ma molto combattivo, Marco Tarquinio.

Chi vuole può rivedere la puntata, il dibattito inizia verso la fine, dal minuto 102 circa). Confesso di ritenere scandalose e frutto di una colpevole mistificazione le affermazioni della Tocci e di Feltri: accusare il Papa di sostegno di fatto ad una visione imperialista della Russia è il solito becero esercizio di strabismo politico da parte di chi è evidentemente servo di un diverso imperialismo, che tra l’altro per molti è con tutta evidenza alla base di questo conflitto. Definire poi il Papa cinico e pasticcione da parte del presuntuosissimo Feltri, in fondo solo un rozzo leccapiedi, dovrebbe aprire gli occhi a molti sulle cause remote di questa guerra.

La risposta di Tarquinio, giustamente molto indignato, è stata adeguata e decisa, tra l’altro rifacendosi correttamente, a mio avviso, alle vicende del Kossovo, tornate d’attualità di recente. Ma quando per l’ennesima volta Feltri ha trovato da ridire anche sulla presenza di una donna ucraina e una russa alla Via Crucis (difficile ritrovare un punto più basso nella pur accesa diatriba in corso tra le opposte visioni), ha ripetuto la litania pappagallesca dell’aggredito e dell’aggressore, mi sono ricordato di un illuminante articolo di Angelo D’Orsi su Il Fatto Quotidiano del precedente 27 agosto, nel quale si parlava della cosiddetta Trappola di Tucidide.

L’espressione, poi entrata nell’uso comune della politologia, era stata coniata da un professore di Harvard, Graham Allison, in un articolo sul The Financial Times nel 2012, rifacendosi alla Guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta, durata trent’anni.

In breve, secondo tale teoria, quando una potenza egemone, al tempo Sparta, vede minacciata la propria supremazia, al tempo da Atene, fa in modo, con grande raffinatezza tattica, che sia l’antagonista a passare all’azione, passando così per l’aggressore. Allison, nel suo libro Destinati alla guerra del 2017, si riferiva al confronto tra USA e Cina, sempre di attualità, oggi provvisoriamente sostituito da quello USA-Russia, spiega D’Orsi.

Gli USA hanno oggi il ruolo di Sparta, la Russia quello di Atene. Non potendo i primi tollerare la rinascita russa, con una serie di azioni politiche, militari e ideologiche, hanno messo Putin con le spalle al muro, facendolo cadere nella Trappola di Tucidide: l’aggressione all’Ucraina. Ma, continua D’Orsi, vi è un ulteriore avvallo a questa teoria, e viene da un generale e studioso tedesco, Heinrich Joris von Lohausen, coinvolto nella congiura contro Hitler e sfuggito alla vendetta, tanto da ritrovarsi a Norimberga nelle vesti di accusatore di Goering. Ha spiegato il generale che è sempre necessario distinguere l’aggressore strategico dall’aggressore operativo: il primo prepara le condizioni che spingeranno il secondo ad agire.

Ed ecco la grande verità pronunciata con coraggio da Papa Francesco e contestata, con cialtronesca sicumera, dai due critici: l’abbaiare della NATO. I due fenomeni vorrebbero in pratica che il Papa aderisse alle loro tesi, ogni ulteriore commento è superfluo.

Sempre D’Orsi ci ricorda che nella storia è rimasto il motto: Se Atene piange, Sparta non ride, a ricordare come la lunga guerra diventasse una sconfitta per tutto il mondo greco, che perse la sua egemonia sul Mediterraneo. In questa guerra attuale, se il conflitto proseguirà ad oltranza, ci sarà sicuramente non un vincitore, ma una sconfitta generale e tutti ne saremo coinvolti.

Fortunatamente, sono poi potuto ritornare a Leonida e alla guerra vecchio stampo, che, paradossalmente, mi è sembrata, pur nella crudezza delle immagini, meno scioccante del dibattito cui avevo assistito: si parlava infatti di valori quali amicizia, lealtà, coraggio, e soprattutto libertà.

Anche in quel lontano conflitto alcuni traditori venduti avevano potuto compiere le loro nefandezze, ma per le loro azioni avevano poi comunque pagato il massimo prezzo.




PROGETTI DI RIGENERAZIONE E VALORIZZAZIONE delle aree costiere

La costa oggetto di studio e proposte degli studenti di architettura

Fossacesia, 2 settembre 2023. Progetti di rigenerazione e valorizzazione delle aree costiere del Medio Adriatico sono stati al centro dell’Edizione 2023 della Summer School “Land and Sea in Transition. Beyond the coastal defences in the middle-adriatic sea“, promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio di Pescara. Il progetto ha visto studenti, ricercatori e docenti, provenienti da numerose università italiane e straniere (Delft, Santo Domingo, Derna e Ferrara) impegnati in conferenze, seminari e visite guidate, al fine di elaborare visioni e proposte progettuali sulla Costa dei Trabocchi.

Un programma di 12 giornate ricco di attività con il coordinamento scientifico del prof. Matteo di Venosa (Unich) supportato da un ampio partenariato istituzionale composto da Regione Abruzzo, dai comuni di Fossacesia ,Torino di Sangro e Vasto, Legambiente Abruzzo, Camera di Commercio Chieti-Pescara, Destination Management Company (DMC) Costa dei Trabocchi, GAL Costa dei Trabocchi e Polo Inoltra.

Dopo la conferenza inaugurale, ricercatori e studenti si sono spostati nei centri della Costa dei Trabocchi, a cominciare da Fossacesia, che subisce da anni il fenomeno dell’erosione della propria spiaggia e pertanto impegnata a tutelare e valorizzare il proprio territorio. Accolti dal sindaco Enrico Di Giuseppantonio, la delegazione è giunta presso l’abbazia di San Giovanni in Venere, luogo oggetto di valutazione dell’Università per la realizzazione di un collegamento pedonale con la Costa dei Trabocchi coerentemente con un progetto di riqualificazione del paesaggio promosso dal Comune.

“Un territorio – ha detto il sindaco Enrico Di Giuseppantonio nel suo incontro con docenti e studenti – che abbiamo cercato tutti assieme di valorizzare, conservare e tutelare a beneficio dello sviluppo turistico. È necessario prendere decisioni intelligenti a beneficio di tutti evitando di antropizzare questa natura con paesaggi impattanti. È una terra fragile, contraddistinta dalla presenza di industrie nella Val di Sangro e da un territorio che presenta bellezze naturali uniche. Quindi è di rigore lavorare in un’ottica di sostenibilità, fondamentale per armonizzare qualunque altra forma di sviluppo”.

Nell’ambito degli interventi strutturali, focus puntato sull’area dell’ex stazione ferroviaria. Una zona strategica, che deve essere immaginata, come spazio culturale, ricreativo e ricettivo per attività e servizi, nonché per percorsi lenti della mobilità sostenibile data la sua vicinanza alla Statale Adriatica 16.

“Vogliamo valutare la proposta del Comune in collaborazione con la Provincia, di un’area d’interscambio per la riorganizzazione della mobilità e dei parcheggi – ha affermato Matteo di Venosa, Docente di Pianificazione e Progettazione Urbanistica dell’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara – L’ex stazione deve avere un ruolo di cerniera territoriale e di connessione ambientale valorizzando il dislivello esistente di 4 metri tra la SS16 e l’attuale parcheggio”.

Sguardi puntati anche sulla Marina turistica di Fossacesia in una prospettiva di integrazione con i valori paesaggistici esistenti (lecceta e fiume) e di interconnessione con la Via Verde.




UFFICIO UNICO EUROPA VICINA. Parte il progetto

Nei comuni di Ortona capofila, Crecchio, Orsogna, Arielli, Tollo e Canosa Sannita. Primo workshop nel comune di Tollo, giovedì 7 settembre

Ortona, 2 settembre 2023. Una strategia intenta a favorire lo sviluppo territoriale, gestendo in maniera associata servizi diretti a sostenere efficacemente l’accesso ai finanziamenti europei, nazionali e regionali. Questo il presupposto con cui nasce il nuovo progetto “Ufficio unico Europa vicina” finanziato con fondi POR FSE 2014-2020, nell’ambito del Piano Operativo FSE 2017-2019, che prenderà il via nel mese di settembre, in cui sono coinvolti i comuni di Crecchio, Orsogna, Arielli, Tollo e Canosa Sannita con Ortona capofila. L’intento è quello di creare un nuovo modello di servizi tra più realtà comunali all’interno del territorio di riferimento che permetterà, attraverso le azioni formative rivolte sia al personale della pubblica amministrazione sia a giovani inoccupati che vogliono mettersi in gioco e approcciarsi ad un mondo globalizzato e in continua evoluzione, di entrare a far parte di una rete che incentiva lo sviluppo del rapporto tra enti pubblici e istituzioni europee.

Le azioni formative che si svilupperanno tramite questo progetto e che si svolgeranno nei 6 comuni saranno finalizzate a costruire e rafforzare le competenze tecniche e professionali del personale interno agli enti. Il progetto, infatti, è volto a sviluppare la capacità istituzionale e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni oltre che garantire una migliore regolamentazione e una buona governance tramite interventi di formazione, appunto, informazione e sviluppo di un modello integrato di collaborazione. Gli operatori, infatti, acquisiranno le competenze richieste dai nuovi standard di lavoro diventati ormai complessi, tramite corsi di formazione ad hoc per promuovere le conoscenze tecniche del settore e il loro autosviluppo, secondo la logica dell’Empowerment.

Tra le azioni messe in atto da questa idea progettuale l’organizzazione di workshop tenuti da illustri professionisti finalizzati al rafforzamento della collaborazione in rete interistituzionale. Sono previsti 3 convegni nel corso del mese di settembre.

·      Il primo dal titolo “Finanziamenti europei per le imprese: ricerca e innovazione” si terrà giovedì 7 settembre nell’Enomuseo del comune di Tollo alle ore 19.00. Interverranno: il sindaco Angelo Radica, il vicedirettore del CNA Abruzzo Silvio Calice, per l’impresa sociale Arcotur Vania Perrucci e Giuseppe Di Biase per Next Lab s.r.l.  e come senior PM finanza agevolata. A moderare l’incontro la giornalista Gioia Salvatore. Per info e registrazione fare riferimento al seguente numero della segreteria dell’evento + 39 3938114669.

Inoltre, tra le azioni previste dal progetto ci sarà una rilevante attività informativa. Sarà, infatti, realizzata e distribuita una news letter, tutte le informazioni relative agli incontri, alla formazione e alle attività svolte saranno condivise su pagine social dedicate e sul sito istituzionale dei 6 comuni coinvolti sarà presente una sezione apposita su cui si potranno reperire tutte le finalità perseguite e gli obiettivi raggiunti.




NONNI DIGITALI, aperte le iscrizioni all’ultimo trimestre di corsi

L’Amministrazione e gli organizzatori: “Pronti al nuovo via previsto per il 19 e il 21 settembre. Speriamo rispondano di nuovo in tanti”

Chieti, 2 settembre 2023. Al via le iscrizioni per l’ultimo trimestre di corsi gratuiti di alfabetizzazione digitale dedicati a over 60. Si tratta di un’azione che unisce l’assessorato all’Innovazione Sociale e Politiche Sociale alle azioni a tutela della popolazione anziana del Ministero dell’Interno attraverso le Prefetture, gestito dall’associazione Mondo Digitale di Mario Bisceglie, docente delle lezioni che avranno come tema la sicurezza, come riconoscere e difendersi dalle truffe. Il corso è a numero chiuso e riservato a cittadini residenti, si terrà nell’aula magna del Liceo Gonzaga, nel centro storico, via dei Celestini 4, ogni giovedì alle ore 15.30 dal 21 settembre e nei locali della Biblioteca Bonincontro di Chieti Scalo, Piazza San Pio X, ogni martedì alle ore 15:30 dal 19 settembre. Per prenotarsi contattare Mondo Digitale al numero 338/2242774 (ore pomeridiane/feriali).

“L’iniziativa ha avuto sin qui un grandissimo successo e ha diffuso soddisfazione e nuova motivazione a quanti ne sono stati parte – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti – sintomo che era un bisogno sentito dalla nostra cittadinanza, che, come altrove, vive un particolare divario comunicativo a livello generazionale. Siamo lieti di aver contribuito a colmarlo, dando sicurezza anche agli iscritti, perché non si tratta solo di imparare ad utilizzare tutte le funzioni di smartphone e dispositivi, anche quelle che sembrano più difficili, ma di insegnare a una fetta della popolazione vulnerabile sotto questo punto di vista a dialogare con la pubblica amministrazione che ragiona ormai si binari sempre più digitali e metterla al sicuro da truffe e fenomeni come il phishing, ampliando, così, il potenziale della partecipazione a più persone, grazie a finanziamenti che servono proprio a emancipare le fasce di popolazione più a rischio truffe e raggiri. Ringraziamo la Prefettura per fiducia e supporto e l’associazione Mondo digitale sia per l’ottimo lavoro svolto e per aver portato l’idea, nonché per essersi resa disponibile a questo secondo round che si svolgerà sempre sia a Chieti centro storico e a Chieti Scalo. L’invito è a rispondere numerosi a questa possibilità che, ricordiamo, è completamente gratuita, che oltre ad alfabetizzare, è anche una potente occasione di socializzazione attraverso strumenti che usati bene contribuiscono ad azzerare le distanze fra amministratori e amministrati e a far viaggiare più velocemente i servizi”.

“Abbiamo poco tempo ma non disperiamo che ad iscriversi saranno in tantissimi, perché ad ogni “appello” abbiamo avuto attenzione e riscontro dalla popolazione teatina – sottolinea Mario Bisceglie, il docente e promotore dei corsi – Invito gli aspiranti allievi a contattare l’associazione per avere un posto dietro i banchi di questa speciale iniziativa nata come supporto e potenziamento delle competenze informatiche di base, nonché come emancipazione e arricchimento culturale, ma non è trascurabile l’aspetto della tutela da  truffe e inganni a cui gli over sono sempre più esposti. Insegniamo loro a destreggiarsi anche in questa giungla, con la speranza di togliere a chi vive di questi espedienti occasioni e soggetti da beffare”.




AL FESTIVAL DANNUNZIANO

La tavola rotonda di Ianieri Edizioni

Pescara, 2 settembre 2023. Un pomeriggio in compagnia della casa editrice Ianieri Edizioni al Festival Dannunziano, quinta edizione: lunedì 4 settembre, dalle 16.00 alle 18.00 presso l’Aurum di Pescara, ci sarà una vera e propria tavola rotonda guidata dall’editore Mario Ianieri con i capolavori di cinque autori che hanno scelto la sua firma editoriale per le loro pubblicazioni. Le opere che verranno presentate si sposano perfettamente con l’ambiente ed il clima del Festival patrocinato dal Comune di Pescara e dalla Presidenza del Consiglio Regionale con Lorenzo Sospiri.  

“D’Annunzio connessioni d’oltremanica” (2023) di Emanuela Borgatta: torinese, insegnante di lingue straniere, bibliofila e collaboratrice esterna per diverse riviste. Da anni si occupa di cultura e spettacolo, con un occhio di riguardo rivolto alle arti figurative, nonché alla figura di Gabriele d’Annunzio: spirito ardente, Gabriele d’Annunzio intrattenne connessioni e rapporti con l’estero, estremamente vari e degni di nota. Analizzando gli aspetti prettamente artistico-letterari e volgendo lo sguardo verso Gran Bretagna e Irlanda, si noterà che il Vate mutuò molto dalla cultura d’oltremanica, della quale adottò il gusto estetico d’avanguardia, nonché l’impareggiabile preraffaellismo nell’uso di simboli e nella creazione di versi.

In questo saggio Emanuela Borgatta guida il lettore verso un d’Annunzio inedito: un nuovo viaggio a testimonianza dell’eterna contemporaneità del Poeta.

“D’Annunzio e il vivere inimitabile. Cronache di un pescarese a Milano” (2023) di Raffaella Canovi:  nasce e vive a Milano. Ha pubblicato sulla rivista “La Grande Guerra” e “Nuova storia contemporanea”, quadrimestrale diretto da Francesco Perfetti. Come relatrice e studiosa dannunziana ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali. Ha pubblicato, tra l’altro, “L’iniziato. D’Annunzio e la massoneria” (2022, Ianieri Edizioni). Nel volume l’autrice affronta in maniera minuziosa la relazione fra d’Annunzio e la città di Milano, fra caffè, ristoranti, salotti, hotel e palcoscenici, senza tralasciare l’aspetto “politico” del poeta e i suoi rapporti con Benito Mussolini e il fascismo. La Canovi non trascura il legame particolare tra il poeta abruzzese e quello milanese Carlo Porta, apparentemente bizzarro tra due personalità così distanti.

“Viaggiator d’ali. Servizio segreto colombofilo di guerra” (2023) di Laura Curtale di Roma è autrice di libri di poesia e articoli di saggistica. Ha collaborato con la Rai e con altre reti televisive curandone la conduzione, le rubriche letterarie e gli spazi culturali, vincitrice di diversi premi culturali. “Viaggiator d’ali” è la storia documentata del servizio segreto militare dei Colombi Viaggiatori, al fianco dei soldati del Genio Italiano, durante la cruenta Prima Guerra Mondiale.

La storia degli atleti alati inizia alla fine del 1800 e giunge sino ai nostri giorni con i moderni Colombofili. In questo libro sono racchiusi documenti storici e dispacci militari inediti che vanno dal 1915 al 1919. Gabriele d’Annunzio, poeta-soldato, eroe della Grande Guerra, fu testimone dell’ausilio temerario ed eroico dei “Viaggiator d’Ali”, ne esaltò la forza, la bellezza e la bravura e volle perpetuare al Vittoriale, negli anni ’20 del Novecento, la loro grandiosa azione con messaggi di pace facendo costruire nella sua “dimora parlante” una colombaia.

“Creatura di poesia. Vita e versi di ELEONORA DUSE” (2023) di Maria Pia Pagani, ricercatrice in Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Dottore di ricerca in Filologia Moderna, è socio del Pen Club e collabora da anni con la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”. È autrice di molti studi sul teatro nelle terre slave, il teatro dannunziano e la figura di Eleonora Duse, pubblicati dalle maggiori case editrici mondiali. È membro del comitato scientifico di varie riviste accademiche internazionali, tra cui “Stanislavski Studies”. Dirige la collana di studi teatrali e sullo spettacolo “Il Parlaggio”, ed è responsabile per l’Italia nel progetto internazionale “The Theatre Times”. Tra le sue pubblicazioni recenti, la monografia Ammiratrici di Eleonora Duse (2022). Nel suo lavoro Eleonora Duse era una creatura di poesia, sembrava nata apposta per ispirare il canto di un poeta. Tutto il mondo conosce le liriche immortali che le ha dedicato Gabriele d’Annunzio, ma non è scontato sottolineare che ci sono state molte altre persone che l’hanno celebrata in poesia. Frutto di una lunga e accurata ricerca, il volume presenta, per la prima volta nella letteratura dusiana, una biografia in versi della celebre artista, costruita attraverso i testi di vari autori che l’hanno conosciuta, l’hanno vista recitare, sono rimasti colpiti dal suo carisma. In questa galleria internazionale di poeti e poetesse (notevoli, infatti, sono anche le presenze femminili), si ripercorre l’esistenza della più grande attrice italiana di tutti i tempi con le sue interpretazioni più famose, i suoi amori e la forza del suo mito. Tutte le traduzioni sono di Maria Pia Pagani.

“Sarah Bernhardt e Gabriele D’Annunzio. La poesia del teatro. Carteggio inedito (1896-1919)” (ristampa a 100 anni dalla morte della Bernhardt) di Franca Minnucci: attrice professionista, ha lavorato con i più importanti registi, come Mario Scaccia, Ugo Pagliai, Giuseppe Pambieri, Alessandro Haber, Edoardo Siravo, Michele Placido e tanti altri. Da anni studiosa e ricercatrice dannunziana.

In grande stile, il debutto teatrale di D’Annunzio è non a caso parigino. Nella Ville Lumière sono infatti gli interlocutori che più premono, quelli che hanno saputo apprezzare la dirompente novità della sua narrativa decretando la fortuna europea di romanzi accolti invece da noi da un fitto intrecciarsi di polemiche.

Il drammaturgo farà perciò leva sul narratore di successo: Sarah Bernhardt gli spalanca le porte del proprio teatro, “La Renaissance”. Fra il 1896 e il 1898 ci sono stesura e rappresentazione della Città Morta, il dialogo fra Gabriele e Sarah “la Magni-fique”.

I due artisti si incontrano in uno scambio epistolare rivelatore della loro eccellenza. Prima ancora di avviare il sodalizio con Eleonora Duse, l’intesa con l’attrice francese rappresenta per d’Annunzio la prova inaugurale della sua lunga avventura sulle scene: un’avventura che ha subito di mira il rinnovamento radicale dello spettacolo di prosa.

L’evento è gratuito, è possibile trovare i testi in sede di presentazione.




IL KETCH JANCRIS approda a Pescara

Promuovere il turismo nautico. La barca a vela che ha fatto il giro del mondo testimonial di L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto

Pescara, 2 settembre 2023. È approdato a Pescara questo fine settimana lo Jancris, la leggendaria barca a vela che da decenni solca i mari di tutto il mondo con finalità ambientaliste, di ricerca e filantropiche. Sapientemente condotto dallo skipper e scrittore Alfredo Giacon e da sua moglie Nicoletta Siviero, che dal 1993 utilizzano l’imbarcazione come abitazione principale, il ketch Jancris è partito a maggio del 2022 dalla Florida e terminerà il suo viaggio agli inizi di ottobre a Trieste per prendere parte alla storica regata Barcolana.

Non senza un obiettivo specifico che, in questo caso, è la promozione del turismo nautico e la scoperta delle tipicità dei territori. Il veliero, infatti, è stato scelto come testimonial del progetto “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, un’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo e dalle Regioni italiane, orientato alla promozione dei porti turistici come punti di approdo per esplorare l’entroterra e scoprirne bellezze e tradizioni attraverso percorsi enogastronomici e culturali. L’obiettivo dell’iniziativa – realizzata in collaborazione con ENIT e facente parte dell’ancora più ampio progetto di promozione turistica “Viaggio italiano – Scopri l’Italia che non sapevi” del Piano di Promozione Nazionale 2020 – è proprio quello di incentivare le vacanze in barca e valorizzare le potenzialità del turismo nautico attraverso la creazione di specifici itinerari. In collaborazione con Assonautica italiana, infatti, sono stati mappati 17 itinerari nautici di grande suggestione, presto online sul sito Italia.it, alla scoperta dei territori italiani costieri e no, per offrire ai turisti nautici italiani e stranieri l’occasione di conoscere le eccellenze dei territori delle regioni italiane.  

E quale testimonial migliore se non lo Jancris che, con grazie all’intraprendenza e allo spirito avventuriero dei suoi armatori, attraversa gli oceani del Pianeta senza sosta? A raccontare le suggestive avventure della barca a vela e a mostrare ai giornalisti l’imbarcazione, brandizzata con i loghi del progetto “Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, ieri mattina in conferenza stampa a Pescara, è stato Alfredo Giacon, affiancato dal presidente di Assonautica Pescara Chieti e vicepresidente vicario di Assonautica Italiana, Francesco Di Filippo, e dal presidente del Marina di Pescara, Carmine Salce.

«Lo Jancris è stato protagonista di innumerevoli spedizioni a carattere ambientalista, sociale e di ricerca», ricorda lo skipper. «Siamo stati tra i primi a visitare la cosiddetta “isola della spazzatura” nel Pacifico, a dare il nostro contributo ospitando a bordo ricercatori universitari, biologici e strumentazioni tecnologiche per contribuire alle analisi e alle ricerche sulle microplastiche, sul riscaldamento globale o sul disgelo. Nel 1998 abbiamo partecipato alla regata intorno al mondo arrivando in terza posizione su 65 imbarcazioni. Abbiamo visitato il Polo, navigato nel Golfo del Messico per monitorare lo stato delle acque dopo la famosa “marea nera” di petrolio e nel maggio dello scorso anno siamo partiti da Cape Canaveral, in Florida, diretti verso le Azzorre, per la missione ambientalista “A sail for the blue” per il monitoraggio delle microplastiche». Un viaggio che è valso allo skipper, tra gli altri, il premio internazionale per l’ambiente “Io faccio la mia parte” ideato da Accademia Kronos. Da allora la barca non si è ancora fermata, tornando alla volta dell’Italia e compiendo il periplo dell’Italia partendo dal Tirreno per arrivare ora nell’Adriatico dove lo Jancris in queste settimane è protagonista anche del “Go to Barcolana”, il circuito di regate collegate alla 55esima edizione della Barcolana che farà tappa a Pescara, Ancona e Ravenna prima di arrivare a Trieste per la storica regata velica internazionale. «Per noi», prosegue Giacon, «è un grande orgoglio che lo Jancris sia stato scelto come testimonial del progetto per la valorizzazione del turismo nautico e delle bellezze delle coste italiane».

L’ormeggio nelle città dell’Adriatico, infatti, rappresenta un’occasione per far conoscere e promuovere il progetto “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, anche attraverso la distribuzione di gadget e materiali informativi tra gli equipaggi e il pubblico delle regate.  

«L’importanza di questo progetto è che finalmente il turismo nautico viene riconosciuto come segmento turistico vero e proprio da promuovere e incentivare, alla stregua di altre tipologie di turismo come quello religioso, enogastronomico o cicloturistico», evidenzia Di Filippo. «È un grande passo avanti per la promozione del turismo nautico e dell’economia del mare. Poter contare, poi, sulla presenza dello Jancris e sugli affascinanti racconti dei coniugi Giancon è sicuramente uno strumento ulteriore per poter trasmettere al pubblico la passione per la barca a vela e per il mondo del mare, sfatando anche falsi miti come, ad esempio, quello legato al fatto che la vacanza in barca è più costosa di altre tipologie di vacanze».

Entusiasmo per l’iniziativa è stato espresso anche dal presidente del Marina Salce. «Il progetto “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto” consente di valorizzare sempre di più i porti turistici come porte di accesso per le visite dei territori e quali strutture turistico ricettive a tutti gli effetti al servizio dei diportisti creando così un indotto economico importante», commenta. «Il progetto consente di porre sempre più attenzione verso queste strutture per attrarre maggiori investimenti in sostenibilità ambientale, sicurezza e accoglienza turistica e “Scopri dove ti porto” va proprio in questa direzione».

Dopo aver partecipato alla Regata Dannunziana, in programma domani a Pescara, lo Jancris salperà alla volta di Ancona per partecipare alla Regata del Conero il 17 settembre.




REGIONALI 2024. Salvatore Marino candidato

La candidatura a Presidente della Regione Abruzzo presentata e sostenuta dal partito dei disoccupati

Francavilla al Mare, 2 settembre 2023. Il partito dei disoccupati dei lavoratori e dei disabili,  il listone civico del politico già candidato alla Camera dei deputati Giustino Bruno, candida a Presidente della Regione Abruzzo il noto opinionista televisivo Salvatore Marino già candidato alla Camera dei deputati.

In una nota della segreteria organizzativa nazionale (Associazione Culturale Cesi) il Marino annuncia che si batterà per il popolo affamato, per i disabili, per i disoccupati, per i lavoratori dipendenti e le partite iva.

In linea con il programma del movimento politico, a Francavilla al Mare sarà presentata ufficialmente la candidatura a Presidente della Regione Abruzzo.

Il movimento politico, scrive il fondatore Giustino Bruno, è federalista, contro le mafie e per la legalità. Aumentare gli stipendi per i lavoratori e per le forze dell’ordine, aumentare le pensioni minime, per la Regione Abruzzo in particolare è importante creare lavoro per i giovani disoccupati, aggiustare le strade, sviluppare le imprese tramite finanziamenti europei.

Noi vogliamo l’Abruzzo, politicamente parlando, che diventi un’isola felice come i territori del nord Europa, dove i servizi al cittadino funzionino bene, con ospedali moderni, con fabbriche che diano lavoro per i disoccupati  qualificati, togliere tutte le barriere architettoniche per i disabili, sviluppare il turismo mare e montagna, fare conoscere l’Abruzzo come regione dove si vive bene. Con le forze dell’ordine contrastare la criminalità organizzata a tutti i costi, per non farla infiltrare in Abruzzo, mettere in sicurezza i cantieri per non fare morire sul lavoro i lavoratori.




PRENDETEVI LA LUNA conferenza spettacolo con Paolo Crepet

Sabato 20 gennaio 2024 alle ore 21 il teatro comunale Maria Caniglia. Meta Aps svela in anteprima uno degli appuntamenti previsti per la stagione 2023/2024

Sulmona, 2 settembre 2023. Sarà nel Teatro Comunale Maria Caniglia di Sulmona che, sabato 24 gennaio 2024 alle ore 21, Paolo Crepet farà tappa con Prendetevi la luna, produzione Mia Eventi Live: una conferenza-evento in cui in cui il celebre psichiatra, sociologo, educatore e saggista affronterà temi cari soprattutto alle generazioni più giovani.

Paolo Crepet afferma «Incontro tanta gente, mi chiedo che cosa possono volere da me. Certamente una guida, una speranza, forse perfino una luce che accendo i cuori di giovani e meno giovani. C’è sete e fame di parole, di pensiero. Cercano un’eresia in un mondo codificato. Non posso che dire loro ciò che mi sono ripetuto per anni lungo il corso della mia vita: Prendetevi la Luna.

Siate ambiziosi, cercate la vostra unicità. Bisogna avere la fronte alta e continuare a sognare. Il pericolo è nella bonaccia delle emozioni, nella rassegnazione, è in chi semina accidia e smarrimento come se fosse la regola del più aggiornato marketing dell’esistenza. Opporsi a tutto questo è il mio desiderio, la mia missione, la ragione per cui continuo a peregrinare nelle piazze e nei teatri. Cerco libertà, passione, coraggio. Il resto è noia».

Meta Aps svela quindi uno degli appuntamenti di Oltre la Stagione previsti per l’annualità 2023/2024, prima di presentare, l’8 settembre alle 18 presso il Cortile di Palazzo Tabassi, il Cartellone della Stagione Teatrale di Prosa e della Stagione di Teatro Ragazzi 2023/2024, nonché delle altre numerose attività previste in calendario.

«Siamo lieti di annunciare al pubblico e alla cittadinanza questo importante appuntamento che andrà ad arricchire la programmazione prevista per l’imminente Stagione di prosa, e che segna un ulteriore passo in avanti nel percorso di apertura alle più disparate forme di approfondimento culturale di cui il Teatro si fa luogo fondamentale e altamente rappresentativo» queste le parole di Patrizio Maria D’Artista, Direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia di Sulmona, che prosegue «Per scoprire e approfondire quello che Meta Aps ha progettato per l’annualità 23/24, invitiamo la cittadinanza a prendere parte, l’8 settembre alle 18.00, alla presentazione della Stagione Teatrale di Prosa e di Teatro Ragazzi 2023/2024 nonché di tutte le attività collaterali, così da condividere un momento di confronto, condivisione e convivialità».

I biglietti di Prendetevi la luna, evento fuori abbonamento, saranno disponibili alla vendita sia presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona presso il Complesso della S.S. Annunziata in Corso Ovidio che sulla piattaforma online oooh.events a partire da martedì 5 settembre.




VERNISSAGE DI PIERGIÒ: primo evento del ciclo di incontri

Organizzati dal Centro Sociologico

Lanciano, 2 settembre 2023. Venerdì 1° settembre è stato inaugurato il Ciclo di incontri organizzati dal Centro Sociologico Italiano di Lanciano con il vernissage della mostra L’arte: la creatività tra corpo, mente e spirito dell’architetto e artista Pierluigi Di Michele, in arte PierGiò.

Il secondo appuntamento è previsto per giovedì 7 settembre, sempre alle ore 18.00, quando si terrà una conferenza sul tema “Non rimetterci la faccia. Prevenzione e cura dei traumi facciali con integrazione osteopatica”.

Relatori dell’incontro saranno il Dottor Giuliano Ascani, il Dottor Andrea Cirotti, la Dottoressa Floriana Mucciacito.

Il terzo e ultimo evento del Ciclo si svolgerà venerdì 15 settembre alle ore 18.00, dove il Professor Luigi Murolo illustrerà La storia dei Templari di Lanciano.

Ad ogni incontro seguirà un aperitivo informale, durante il quale sarà possibile conversare in convivialità.

“Il ciclo di incontri è nato lo scorso anno, partendo dal presupposto che per migliorare l’umanità sia necessario migliorare gli uomini” ha spiegato il Dottor Giovino Lanci, Presidente del Centro Sociologico Italiano di Lanciano. “Con questo ciclo di conferenze aperte al pubblico il Centro Sociologico di Lanciano vuole offrire ulteriori spunti di riflessione e far riflettere sul fatto che essa sia un bene talmente grande da non poter essere raggiunta attraverso una sola via; per questo attraverso un percorso artistico, sociale, storico, di conoscenza nel viaggio della vita, ci si avvicina ad un processo di consapevolezza nella ricerca del miglioramento umano, la cui sintesi può essere trovata nelle parole di Pitagora: Contentiamoci sempre di far riflettere e non cerchiamo mai di convincere né noi né gli altri”.

Il Centro Sociologico Italiano, in generale, si richiama al trinomio: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Questi principi, assieme alla solidarietà e alla tolleranza sono alla base di ogni convivenza civile; la logica conseguenza di queste idee è che ogni Associato ha la finalità di conoscere sé stesso e la possibilità di cercare la verità nel confronto con gli altri in assoluta libertà di coscienza, verso sé stesso e il prossimo.




E IL PIL?

Brusca frenata per il Pil italiano. Secondo gli ultimi dati dell’Istat siamo finiti al -04%

PoliticaInsieme.com, 2 settembre 2023. Permettiamo che politici ed economisti potrebbero pure smettere di affidarsi solamente alle parole magiche, una è quella del Pil, che, prese da sole, non indicano molto di quella che un tempo era definita la ricchezza delle nazioni.

Spesso, è come la storia della media dei quattro polli che ci toccherebbero a testa. E sappiamo bene come ci sono i pochi che, in realtà, ne hanno tre, e i tanti con uno, o addirittura nessuno.

Ma quel che preme sottolineare, oltre che l’essere costretti all’esame della dura realtà, cui già abbiamo anche noi richiamato, è che per settimane c’è stata l’esaltazione di quanto volasse il nostro Pil. Pure sorvolando su quel piccolo dato rappresentato dal fatto di dover parlare di processi lunghi e che, pertanto, hanno una diretta dipendenza con quanto si è fatto in precedenza. Non ci si è trattenuti dal sottolineare quanto i dati ci davano avanti a Germania e Francia. Dimenticando che c’è poco da godere se frenano le economie dei paesi con cui abbiamo un importante interscambio, al punto che i loro problemi finiscono, prima o poi, per diventare anche i nostri.

Adesso è inevitabile il pianto greco proprio mentre si comincia a parlare, come accadde esattamente 30 anni fa, di vendere l’argenteria di casa per fare cassa. Dalla esaltazione di qualche mese fa si fa passare all’idea di una austerity destinata a gravare sui molti. Ancora una volta faremo diventare più ricchi i soliti… amici, interni ed esterni, cui cederemo a prezzi di saldo ciò che appartiene, si fa per dire, agli italiani. E, ovviamente, la colpa sarà della Bce che non abbassa i tassi d’interesse.

È evidente che i problemi ci sono. Soprattutto quelli creati dalla voglia di promettere troppo in campagna elettorale…




PESCARA CORSO VITTORIO EMANUELE: BATTAGLIA VINTA dall’Associazione Carrozzine Determinate!

Il Sindaco di Pescara si è visto costretto ad ascoltare e accogliere le richieste dell’Associazione Carrozzine Determinate.

Pescara, 2settembre 2023. Durante la seduta della Commissione di Controllo e Garanzia, a cui l’Associazione era stata convocata, avevamo ribadito che le scanalature disposte sul manto stradale erano fuorilegge secondo quanto previsto in materia di barriere architettoniche in primis dai DPR 236/89 e 502/96. Quell’asfalto stampato doveva avere una fessura tra un elemento ed un altro minore di 5 millimetri, per non creare ostacolo e pericolo per le persone con disabilità; invece, presenta una distanza superiore al triplo della misura prevista per legge

Non è importante che il Sindaco Masci non abbia ringraziato e si sia scusato con l’Associazione per il prezioso contributo offerto, ma che si sia arrivati al rispetto delle norme vigenti eliminando per gli attraversamenti pedonali l’asfalto stampato.

Rimane invece gravissima la posizione e decisione assunta in merito all’intera carreggiata di Corso Vittorio che non verrà invece modificata. Qualora la strada venga utilizzata ad uso promiscuo auto e pedoni, anche saltuariamente, continuerà a restare inaccessibile e fuorilegge secondo le norme e per la cultura dell’accessibilità universale sancita dalla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità come precetto mondiale in materia di realizzazione delle opere pubbliche e di inclusione.

È sorprendente che un sindaco, non conosca e non applichi norme e procedure chiare e inclusive.

Cav. Claudio Ferrante, Associazione Carrozzine Determinate




FATTI E PERSONAGGI della terra di Ofena (dal XII al XIV secolo)

[Articolo pubblicato in ABRUZZOSETTE (Settimanale indipendente fondato da Remo Celaia), Anno X n. 6, del 19 febbraio 1976. L’Aquila]

di Franco Cercone

La più antica Bolla Corografica che si conosca è per quanto concerne la Diocesi Valvense, quella di Pasquale II (1112) che descrive le Chiese e le Terre in essa situate.

In quell’anno le chiese di Ofena, non più sede di diocesi, erano 3 e non 4, come afferma il Celidonio (La Diocesi di Valva, vol. I pg 182; Casalbordino 1909), particolare che si evince da una lettura esatta della Bolla suddetta: Ecclesias sancti valentini nicolai et sancti marci et sanctae luciae.

Ciò significa che in un primo momento vi era in Ofena un’unica chiesa dedicata appunto ai santi Valentino e Nicola e non due.

Dalla stessa Bolla di Pasquale II apprendiamo anche che in Trite, cioè lungo la Valle dei Tirino, esistevano quattro chiese: S. Martino, S. Giovenale, S. Vittorino e S. Giovanni.

Trite è un toponimo vago ed estensivo che comprende anche il Monastero di San Pietro ad Oratorium, monastero dai vasti possedimenti, fra cui Ofena, riconfermati ancora nell’8l6 da Ludovico I ai monaci Vulturnensi che lo possedevano. Non è possibile confondere Trite, o Valle Tritana, con Capestrano perché Capestrano, come centro, è di là da venire rispetto non solo a Bussi (anch’esso menzionato nella Bolla di Pasquale II) ma anche e soprattutto ad Ofena. E ciò non solo perché in epoca italica e romana Aufinum [Ofena] era l’unico centro catalizzatore della zona, ma anche perché fu centro episcopale prima che fosse fondato il Monastero di San Pietro ad Oratorium. Se il primo documento che si riferisce a quest’ultimo risale al 752, anno in cui fu confermato come possesso ai Volturnensi da Stefano II (e pertanto la sua fondazione può farsi risalire, ad abundantiam, ad un secolo prima), abbiamo invece documenti certi riferentisi ad Aufinum, come sede diocesale e risalenti per es. al periodo 468-483, corrispondente al pontificato di Papa Simplicio I. 

In una lettera tale Papa comunica infatti a Gaudenzio, vescovo di Aufinum, sanzioni per aver violato alcune norme di disciplina ecclesiastica. (Cfr. G. Marinangeli Noterelle di Storia Ecclesiastica nella Provincia Valeria in Bullettino D.A.S.P., 1973, pag. 389 segg.)

Non è questione di opinioni dunque. La storia è fatta da documenti. Ma torniamo ad Ofena.

ln un’altra Bolla emanata nel 1138 da Innocenzo II, troviamo ulteriori descrizioni delle chiese, terre e confini della Diocesi di Valva. In tale anno, 1138. troviamo:

“Ecclesias sancti valentini nicolai et sancti marci. Et sancti salvatoris et sancti egidii  et sancti donati, et sante marie et sancte luciae. Quae sunt in Ofene.”

Nel breve arco di 26 anni dunque furono costruite rispetto al 1112 ben quattro chiese in più, e cioè S. Salvatore, S. Egidio, S. Donato, S. Maria. Mezzo secolo più tardi nella Bolla di Clemente Ill (5 Aprile 1188), vengono ulteriormente precisate Terre e Chiese della Diocesi di Valva. Tale Bolla è mollo importante perché da essa si apprende che oltre alle precedenti menzionate vi sono in più le Chiese dedicate a S. Valentino e S. Nicola (cioè due chiese distinte), a S. Massimo, e l’ultima a S. Vittorino.

Nel 1196 si apprende inoltre l’esistenza di una chiesetta campestre, ma non per questo meno importante, dedicata a San Pietro.

L’Architrave fu scolpito da un artista di Ofena, Magister Silvester, che il Piccirilli (in Rass. Abruzzese di Storia e Arte. n.7 Casalbordino 1899) desunse dall’Antinori (Ms. vol 27). Sulla destra della chiesa, scrive il Piccirilli, vi è “un altare molto bello e conservatissimo, dal sec. XV, con alcuni pregevoli affreschi”.

Questa eccezionale erezione di chiese sta a significare che nel giro di 80 anni circa Ofena subì un notevole incremento demografico, soprattutto ad opera di nuclei longobardi, di cui si ha un’eco in “placiti, piati e privilegi riportati dalla Cronica Vulturnense”.

Ecco cosa dice il Celidonio a proposito (op. cit., vol.III, pg. 143): “Molti Longobardi certamente avendo invasa per lo innanzi la Valle Tritana, scaduti sotto i Franchi ed ammiseriti, si adattarono per necessità e per franchigia ad essere servi del Monistero (di San Pietro ad Oratorium). Però come ogni altra servitù anco questa dette luogo a contrasti, anzi ribellioni”.

Nell’ 854 alcuni contadini di Ofena (Villa Offene) tentarono di sottrarsi alle angherie cui erano sottoposti dai frati del Monastero. Tali contadini, definiti secondo i documenti dell’epoca servi (significativo è a proposito la compilazione del “Catalogo dei servi della Valle Tritana”, dell’872), erano tali Johannacii, Atriamo, Onzoli, ed altri. In un altro Placido che ebbe luogo ad Ofena l’Abbate – come riferisce il Celidonio – ebbe ad esclamare “costoro coi padri e le madri furono servi del Monistero, e se ne sono sottratti. Giudicateli.”

Quali erano dunque i termini del dissidio?

L’aumento demografico portava evidentemente la popolazione, soprattutto i nuovi immigrati, ad invadere (cioè a coltivare) terreni che sotto il Monastero restavano incolti, con il susseguente rifiuto di donare una cospicua parte del raccolto ai frati, anche perché, nota giustamente il Celidonio, “vi erano molte contestazioni contro i possedimenti Vulturnensi” (vol. III, pag. 149). Fra le contestazioni va annoverato anche un Privilegio di Pasquale II a tenore del quale al prevosto del Monastero di S. Pietro erano riconfermati diritti e beni feudali. Senonché la scienza epigrafica dimostrò nel 1908, ad opera di un insigne studioso tedesco, P. Kehr, che tale Privilegio era completamente falso ed andava annoverato fra le invenzioni dei monasteri dell’epoca, dirette ad assicurare ad ogni costo il possesso di determinati privilegi, a danno delle inermi popolazioni. Per finire si apprende da un desunto di una Bolla di Innocenzo III, risalente al 1308, come Ofena si fosse arricchita di una ulteriore chiesa, S. Giovanni, e quindi a quella data le chiese erano complessivamente 12.

All’ulteriore aumento demografico si accompagna in Ofena un certo benessere che si evince dall’attenta lettura di una visita pastorale nella Diocesi Valvense fatta nel 1356. Un certo Plebanus , chierico di una , ma non precisata, chiesa di Ofena, “Solvit tareni XX”,  mentre il Prepositus della chiesa di S. Lucia “solvit tareni X”. Se si prende quest’ultima somma per media e la si moltiplica per 12, quante erano appunto le chiese di Ofena, abbiamo la rispettabile somma di 120 tareni, che dati i tempi rappresentavano per la Diocesi Valvense veramente un buon introito (cfr. Rass. Abruzzese di Storia e Arte, n. 8, pag. 179; Casalbordino 1899).

L’elevato tenore economico, come derivazione di una agricoltura fiorente, provoca in Ofena specializzazioni ed associazioni artigiane, in cui spiccano figure di artisti di primo piano, come per es. il già citato Magister Silvester e il Maestro Berardo, che nel 1322 riceve l’incarico da parte dei canonici di San Panfilo in Sulmona, di miniare, insieme al Maestro Merolo di Bucchianico, tutti i libri corali esistenti nella Cattedrale Peligna.

E qui ci fermiamo, molto è stato omesso, ma lontano ci porterebbe il discorso sull’affascinante Terra di Ofena, che aspetta, almeno per il periodo che abbiamo trattato, un’importante pagina di storia che deve ancora essere scritta.




FIABE D’ABRUZZO

Bella Venezia – Giuseppe Ciufolo

[Articolo pubblicato alle pagine nn. 169-171 del Bollettino Trimestrale ASTRA (Pe.) – Tradizioni Popolari Abruzzesi . Anno IV Numero 11 (aprile-maggio-giugno) 1976.]

di Franco Cercone

La feconda attività di Andrea Jannamorelli si è concretizzata negli ultimi tempi, anche nella raccolta di fiabe abruzzesi inedite, o di «varianti» o fiabe già note che costituiscono, come tali, un importante contributo ai fini della determinazione delle «aree irraggiatrici». Sicché, come mi confidava a Roma il compianto prof. Paolo Toschi, avviene spesso che le varianti assumono, per lo studioso di poesie popolari, grande interesse e non solo sotto il profilo etnografico.

La prima di tali fiabe, costruita in versi suscettibili di essere musicati, s’intitola «Bella Venezia». Essa rappresenta una ulteriore variante peligna rispetto a quella raccolta dal De Nino e pubblicata, come è noto, nel 3° volume degli usi e costumi abruzzesi (Firenze 1883).

La seconda, dal titolo «Giuseppe Ciufolo», pur risentendo di qualche altro motivo tradizionale, è da considerarsi inedita, tanto più che di essa non vi è alcuna traccia nelle fiabe del De Nino.

Esprimere un parere sulla lingua di Andrea Jannamorelli non è facile.

Certo essa è scintillante e fresca come i ruscelli di montagna. Ma è soprattutto nella calda umanità dell’autore, su quell’immediatezza che fa presa nel cuore del lettore, trasportandolo verso un tempo irrimediabilmente perduto per l’Abruzzo, che consiste soprattutto il magico potere di questo giovane e già affermato autore.

Sono questi i motivi essenziali che giustificano l’apparizione delle due fiabe di Andrea Jannamorelli proprio nelle pagine di «Tradizioni popolari Abruzzesi».

BELLA VENEZIA (fiaba d’Abruzzo) di Andrea Iannamorelli.

  E dimmi, allora, mio bel cavaliere se ce n’è una che a te può piacere;

  e dimmi, allora, mio bel forestiero chi è la più bella del mondo intiero.

  Bella Venezia era ancora piacente, un tempo, forse, era stata innocente.

  Ma or che passati erano gli anni le si leggevan sul corpo gli affanni.

      La gente diceva che un giorno funesto un forestiero, per fare l’onesto,

      vedendo passare la figlia di quella presto abbia detto: «E’ lei la più bella !».

      Bella Venezia, senza esitare, prese la figlia per farla gettare nella caverna dell’orco nero,

ché la mangiasse lo sparviero.

La poveretta si mise a ballare tutta la notte, per non farsi straziare;

quando l’uccello si mise a dormire la giovinetta potette fuggire.

Correvano i giorni tra pianti e lamenti, il freddo faceva, battendo i denti.

Poi, per fortuna, venne il mattino nel quale passava il bel principino.

«Salvami. Sire!» «Ti voglio sposare!».

Il principino raggiante di gioia, solo così scacciò via la Noia.

La Noia era una brutta stregaccia alla quale da tempo si dava la caccia;

lei era capace, con una fattura, di rovinarti la vita futura.

Il principino, salvando la donna, riuscì a nascondersi nella sua gonna

e, soddisfatto di tanta abbondanza, per lui, da quel giorno, fu sempre vacanza.

Vissero insieme gli sposi contenti;

la Noia, frattanto, grignava i denti;

Bella Venezia crepava d’invidia

e un giorno mori, bestemmiando sua figlia.

GIUSEPPE CIUFOLO (fiaba d’Abruzzo) di Andrea Iannamorelli.

Giuseppe Ciufolo zappatore, destinato a fare il signore,

se non zappava zufolava e la zappa per lui lavorava.

Un giorno vide carponi, per terra, un uomo lungo, disteso; era morto.

e allora, mosso dalla pietà, lo ricoprì di rose e di viole.

Il bravo giovane zufolatore, che lavorava per un patrigno,

un giorno fu cacciato di casa, prese lo zufolo e se ne andò.

Andava in giro a chiedere un po’ di carità, un povero mendicante gli dette la sua metà;

divennero buoni amici, stavano sempre insieme, giurarono di dividersi sempre tutto a metà.

Giuseppe Ciufolo zappatore, destinato a fare il signore, andò dal Re del suo paese

che non lesinava, certo, le spese!

E incominciò ad arare i suoi campi, a seminarli, a rassodarli;

quando era stanco lasciava la zappa, prendeva la zofolo e poi cantava:

Allegra falce, allegra falciglia, perché il padrone non vuol darmi sua figlia?

Allegra falce, allegra falciglia beato l’uomo che se la piglia!

La reginella, sentendo cantare, andò alla finestra per ascoltare;

Giuseppe Ciufolo zufolatore presto la fece cadere in amore.

Poi, una notte fuggirono in barca; era una notte di grande passione

però all’improvviso lo zappatore si ricordò di quel pegno d’onore.

E quando vide il vecchio arrivare prese un coltello per tagliare la sposa,

l’avrebbe fatto con grande dolore ma era più grande quel pegno d’onore.

«Fermati!» disse quel vecchio barbone

«fermati, Ciufolo, sei uomo d’onore!››;

«fuggite insieme, siate felici, viva l’amore e la carità.

lo son quel vecchio che un giorno vedesti lungo, disteso, carponi per terra;

mi hai ricoperto di rose e viole…viva l’amore e la carità!».




DA NOI L’ACQUA DEL CONSORZIO È SALATA

Antonio Scaparrotta e  le tariffe del Consorzio di Bonifica

Chieti, 2 settembre 2023. “È giusto che i cittadini paghino solo per dei servizi reali ed efficienti. Non si possono far pagare le spese a chi il servizio non lo utilizza”. Queste le parole di Antonio Scaparrotta, dirigente provinciale di Azione dopo aver partecipato all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Bonifica Sostenibile nella giornata di ieri presso l’Hotel Iacone di Chieti.

“Ieri ho ascoltato tante testimonianze di cittadini abruzzesi vessati da tariffe sempre più alte”.

“E soprattutto in tanti pagano per un servizio che non utilizzano perché non godono di un allaccio alla rete di bonifica o che non riescono ad utilizzare per le continue rotture alle condutture che restano chiuse per mesi” continua Scaparrotta.

La regione deve farsi carico del problema, ed intervenire immediatamente sia sulle tariffe e sia sul piano di classifica.

In altre regioni come l’Emilia-Romagna o la Lombardia, i contribuenti di fondi agricoli pagano solo per terreni pianeggianti con pendenze non oltre il 5%, mentre in Abruzzo il contributo viene richiesto anche per terreni oltre il 20%.

È necessario che il consorzio di bonifica distingua un tariffario diverso tra chi gode del beneficio potenziale e quindi non utilizza l’acqua, da chi gode invece del beneficio di esercizio.

La regione Abruzzo regolamenti con i decreti attuativi, ciò che oggi è delegato a norme transitorie. 

Gli Abruzzesi sono stanchi di pagare ogni anno prezzi salati per un servizio che in molti casi è assente.