PRIMA PARTITA DI CAMPIONATO DI SERIE A

 Calcio a cinque femminile Tikitaka Futsal – Kickoff

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. “La stagione di Serie A Futsal Femminile inizia con il botto al Palarigopiano, dove il Tikitaka Futsal Francavilla ottiene una importante vittoria per 4-2 contro il Kick Off C5. Il Tikitaka prende subito il controllo del match con un tiro magistrale all’incrocio dei pali di Xhaxho, unica marcatura del primo tempo in cui non sono mancate opportunità da entrambe le parti.

Girandola di gol nella ripresa con Guidotti che realizza la seconda marcatura della partita, seguita immediatamente dalla rete di Spadano, che dimezza lo svantaggio portando il punteggio sul 2-1. Pochi minuti più tardi Prenna da una parte e Lanziloti dall’altra mettono il proprio nome sul tabellino dei marcatori, mantenendo alta la tensione fino alla rete di Berte, migliore in campo delle giallorosse, che dopo aver centrato due pali nel corso del match, mette il sigillo alla vittoria per 4-2 del Tikitaka.

Ottimo inizio di stagione, dunque, per la squadra di Francavilla, che conquista i primi tre punti in classifica di fronte a una calorosa cornice di pubblico già pronto a emozionarsi di nuovo tra due settimane nel derby contro il GTM Montesilvano.”




DAL RIFUGIO PISCHIOLI ALL’ARA DEI PRETI

Chieti, 1° ottobre 2023. Perdurando il caldo afoso, ho scelto nuovamente una escursione boschiva e con acqua. Il rifugio Pischioli, (1135m), Parco Nazionale della Maiella. Però la partenza, no dal belvedere del Balzolo (700 m), Pennapiedimonte CH, ma dalla strada in cemento che porta al serbatoio dell’acquedotto, vicino al parcheggio vetture. Dopo circa 600 metri, ad una curva sulla sinistra, ho abbandonato la strada in cemento e, ho iniziato a camminare su una sterrata, a destra. Con questa sterrata (che in un tratto diventa ripida e si procede su una placca di roccia), in circa 30 minuti, sono arrivato ad un palo, con la segnaletica per il rifugio Pischioli, (850 m), che però non è tale e quale a quella riconosciuta dal CAI.

Mi ha incuriosito e fatto riflettere il tempo… 20 minuti, per arrivare al rifugio Pischioli, (circa 300 metri di dislivello). Non è un tempo indicativo preciso, per un medio escursionista, per raggiungerlo a piedi. Poi, sul sentiero, nessun segnavia a vernice di colore bianco – rosso, né su alberi e né su pietre, ma tanti OMETTI realizzati da qualche prudente escursionista. Il sentiero è godibile, passa nella zona lu ceràscë, il toponimo rispecchia il nome ceraso “ciliegio”.

La zona era piena di questi alberi da frutto. C’è una abitazione, ora rudere, con molte incisioni, sicuramente non rupestri, ma sarebbe interessante conoscere la spiegazione dei simboli. L’area è ancora terrazzata, significa che anticamente era coltivata ed adibita a pascolo. Si esce dalla fitta faggeta, su un terrazzo panoramico con una piccola collinetta di sassi. Penso che sono la testimonianza della faticosa vita agricola dei residenti, che bonificavano il terreno per le coltivazioni. Si incrocia il sentiero del parco G1, in località LA CROCE (1055 m). C’è un’altra indicazione … fai da te… su pietra che raggiunge la grotta Fratanallo.  Ancora mezz’ora di saliscendi e si arriva al rifugio Pischioli, (1135 m), una costruzione tipica di pietra a secco, all’interno di uno sgrottamento ed in ottima posizione panoramica. La località è nota come “li pischjùlë”, un diminutivo di “pischie”, (sono le rocce alte e appuntite). Il panorama spazia verso alcune vette della Maiella, il lago di Casoli CH e la costa.

Arrampicatomi su uno spuntone di roccia, ho visto la Dea Maia dall’alto, mentre veglia il sepolcro del figlio Mercurio, il dio messaggero, ma con un’altra visione e con entusiasmo. Si continua il sentiero per arrivare all’Ara dei Preti, (1250 m), così chiamata perché i monaci benedettini, che alloggiavano nel X secolo all’abbazia di Santa Maria, lungo il corso del torrente Avello, ci coltivavano il grano, che poi portavano alla grotta Fratanallo, (una piccola dipendenza del monastero, utilizzata sia come zona eremitica e sia per il ricovero delle greggi per il pascolo). Ora, la voglia era di proseguire per la GROTTA CAVALIERA, ma devo tornare indietro e fra tante grotte e sentieri pastorali, mi viene in mente la poesia “i pastori, di Gabriele D’Annunzio”. 

Con malinconia, perché affascinato dal silenzio, dal panorama e dai sentieri pastorali, ho accettato questa decisione.

È un percorso di meditazione, di ricordi, di tradizioni e di storia.

Tempo di percorrenza A/R: 4 ore senza soste

Difficoltà: E

Distanza: A/R 8 km

Dislivello: in salita 550 m

Luciano Pellegrini 




EUROPEI MASTER ATLETICA LEGGERA

Si sono conclusi gli Europei Master di Atletica Leggera

Pescara, 1° ottobre 2023. Un evento durato dieci giorni che ha richiamato l’interesse di 6000 atleti provenienti da tutta Europa e da diverse parti del mondo. Un successo straordinario, con Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare come protagoniste. Un movimento turistico importante e tanto sport. Il main event della giornata conclusiva, è stato la mezza maratona. Oltre 400 iscritti alla gara con un “corridore” d’eccezione come il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio che ha completato il giro con un pettorale d’eccezione, con il numero 1111, donato dall’ASD Runners Pescara.

La mezza maratona è stata vinta da Umberto Persi dell’ASD AT Running di Viterbo, con un tempo di 1:06:30. Secondo posto per il marsicano, Italo Giancaterina dell’ASD Atl. Vomano, con un tempo di 1:06:55. Terzo classificato il francese, Joseph Schiro con un tempo di 1:10:57. Per quanto riguarda le donne, le prime tre arrivate, andate a medaglia d’oro vista la diversa categoria di appartenenza sono state, in ordine di arrivo: Sara Green (W40 – Gran Bretagna) con un tempo di 1:18:14; Claudia Gelsomini (W50 – Italia) con un tempo di 1:19:15; Fotini Dagli Pagotto (W35 Grecia) con un tempo di 1:19:34.

Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’ASD Runners Pescara, Pietro Nardone: ”Sono stati dieci giorni intensi, pieni di sport, competizione e rispetto tra gli atleti. Ha vinto l’Abruzzo, hanno vinto Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare. Siamo entusiasti del lavoro svolto. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta. Ringrazio tutti quelli che hanno fatto sì che gli EMACS2023 si svolgessero senza problemi. Adesso qualche giorno di pausa e poi iniziamo a lavorare per altri eventi fi questa portata e anche per qualcosa di ancora più grande”.

Valerio De Carolis




PACENTRO E L’ARTE DEL PRESEPE ABRUZZESE

Un’antica tradizione delle nostre terre

[Articolo pubblicato in «ABRUZZOSETTE», Settimanale indipendente fondato da Remo Celaia, Anno XIII n. 2 del 18 gennaio 1979 L’Aquila.]

di Franco Cercone

Al turista frettoloso che raggiunge Pacentro si apre subito davanti agli occhi la realtà di una nuova vocazione e cioè quella turistica e gastronomica, confermata dai numerosi ristoranti tipici che vanno sorgendo un po’ ovunque in questo paese da considerarsi tra i più belli d’Abruzzo. Pochi però si soffermano ad osservare i suoi monumenti artistici e gli incomparabili scorci che hanno come scenario finale le torri del castello, teatro di lotte violente fra Cantelmo e Caldora e tantomeno i magici presepi che vengono allestiti nelle case private e nei luoghi pubblici.

L’ultimo grande artista del presepio pacentrano è stato Giuseppe Avolio, che morto sedici anni fa ha lasciato tuttavia ai suoi paesani l’impronta di un certo stile, di una vera e propria scuola nella composizione delle figure e del paesaggio che animano la Sacra Rappresentazione.

L’erede di questa antica arte pacentrana è oggi il prof. Francesco Buccitelli, validamente assistito dalla sorella Vera, nella cui abitazione il presepio, composto secondo i canoni di G. Avolio, occupa una intera stanza. I personaggi che affollano il luogo della Natività e creati per lo più – particolare degno di nota su cui torneremo appresso – nei primi decenni del nostro secolo, presentano misure diverse e sono in cartapesta o terracotta.

Le statuette più grandi raggiungono circa 75 cm., sono collocate all’inizio dello scenario mentre le più piccole, di 25 cm., sono poste in fondo alla parete e ciò dunque in ossequio a quelle leggi prospettiche spesso carenti nei famosi presepi settecenteschi napoletani, i quali comunque hanno esercitato una forte influenza su quello pacentrano. In quest’ultimo, come mi ha precisato il prof. Buccitelli, la capanna non assume un posto fisso per cui il presepio pacentrano risulta, ad una attenta osservazione, anno per anno, diverso e perciò ricco di inventiva e fantasia.

Sulla rivista Civiltà della Campania (n.1 dic. 1974) Domenico Rea ha osservato che i famosi presepi napoletani conservati nel Museo di San Martino costituiscono “per scenografia e paesaggio, un’imitazione abbastanza al naturale della scenografia e del paesaggio urbani napoletani, in cui una volta trionfava l’idea del mercato bazaar…”

Il che significa che fra scenario del presepio e quello della vita quotidiana esistono strette relazioni ed il primo è spesso uno specchio fedele del secondo. In tal senso il presepio pacentrano è più sobrio di quello napoletano e non presenta una vasta gamma di personaggi dai caratteristici mestieri, forse perché l’abruzzese fin dai tempi lontani, è stato solo pastore e contadino. Nel primo mancano quei personaggi allegri e scanzonati, colti sorridenti nell’attività quotidiana, come nel famoso Presepio Cuciniello del Museo San Martino[foto2], oppure modellati come quelli della Sacra Rappresentazione di Andrea Perucci (1651-1704), la cosiddetta “Cantata dei pastori”, nella quale i doni portati da questi ultimi alla sacra famiglia consistono “in un cesto di pomodori alla Madonna, un corno contro la jettatura a San Giuseppe ed una seggiolina a Gesù Bambino” (A. Perolini Il Presepio popolare italiano, pag.13,Roma dic.1972-genn.1973).

Le statuette pacentrane invece si presentano con volti austeri che a stento trattengono quell’atavico senso di solitudine, frutto anche dello storico isolamento della regione, che sonnecchia un po’ nel cuore di tutti gli abruzzesi.

Anche la capanna perciò – che è il cuore del presepio – risente nella concezione pacentrana di questa particolare atmosfera. Il Bambino è semplice, San Giuseppe ha lo sguardo di un uomo vissuto sui campi, mentre la Madonna, che si presenta come una povera contadina, ci rammenta i versi danteschi del XX canto del Purgatorio: “…dolce Maria…/povera fosti tanto / quanto veder si può per quell’ospizio / ove ponesti il tuo portato santo”.  

Fra i personaggi che animano il presepio pacentrano un cenno a parte meritano le contadine dell’area peligna riprodotte nei costumi tipici dei paesi d’origine. Giuseppe Avolio infatti, per aver modellato le sue statuette nei primi anni del nostro secolo, ci ha offerto la possibilità di ricostruire con una certa fedeltà sia la foggia che i colori dei tessuti adoperati per le varie componenti del costume. Per quanto ci risulta mancano in Abruzzo esempi di presepi sceneggiati derivati dal dramma liturgico medioevale o da sacre rappresentazioni, come quella allestita a Greccio da San Francesco e di cui Tommaso da Celano ci ha lasciato una palpitante descrizione. Il cosiddetto “Presepe vivente” rappresentato a Rivisondoli, dopo gli entusiasmi iniziali, è andato infatti man mano perdendo quell’importanza che all’inizio sembrava rivestire, dimostrando ancora una volta come sia necessaria alla continuità di tali manifestazioni una solida eredità tradizionale che nel caso di Rivisondoli manca del tutto, essendo il “Presepe vivente” sorto ex novo per esigenze turistiche.

Queste sono ovviamente solo alcune fra le numerose considerazioni che il presepio di Pacentro, magistralmente allestito dal prof. Buccitelli, suscita all’osservatore. Perciò su questo importante tema di vita tradizionale torneremo a parlare al più presto fra le pagine di Abruzzo Sette.  




A DONATELLA SPAZIANI Premio Digital Michetti 2023

Oltre 500 voti online arrivati da tutto il mondo

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. È l’artista laziale Donatella Spaziani, con l’opera “Tutto m’intenerisce e tutto mi ferisce / Everything softens me and everything hurts me”, la vincitrice della seconda edizione del Premio Digital Michetti, nell’ambito del Premio Michetti 2023 “Libertà di avere tre idee contrastanti”, a cura di Costantino D’Orazio.

Donatella Spaziani, che vive e lavora a Roma, con la sua installazione composta da carta da parati, tende e tappeto, è stata ispirata dai decori della Casa Natale di Gabriele d’Annunzio di Pescara.

La Spaziani ha raccolto il 35% del totale degli oltre 500 voti online espressi dagli appassionati d’arte di tutto il mondo per le opere dei 10 artisti in gara al Premio Michetti.

Fino al 28 novembre la Spaziani sarà in mostra a Roma (Zoo Zone Art Forum, Via del Viminale39) con la personale site specific “GIUGNO2023”: un grande collage realizzato con frammenti di carte da parati sul quale è intervenuta col disegno a matita, che nella sua semplicità ha il compito di connettere i diversi elementi nello spazio fisico dell’opera.

Il Premio Digital Michetti 2023 è stato assegnato al termine del finissage della 74esima edizione del Premio Michetti, che si è tenuto negli spazi del MuMi di Francavilla al Mare lo scorso 30 settembre, al quale hanno partecipato Angelo Piero Cappello (Comitato Tecnico Fondazione Michetti), Federico Boni (Sociologo, Professore Ordinario Università Statale di Milano) e Paolo Bozzacchi (Condirettore The Watcher Post).

Il Presidente della Fondazione Michetti, Andrea Lombardinilo: “Il 2023 per il Premio Michetti sarà ricordato come un anno di successi. Anzitutto per il livello degli artisti che hanno partecipato, per quello della Giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per la curatela di Costantino D’Orazio e per le migliaia di visitatori che hanno scelto il MuMi in questi due mesi di mostra. Ma anche per la conferma della passione espressa dalle centinaia di votanti online del Digital Michetti, premio che rappresenta il faro acceso della Fondazione Michetti sull’innovazione artistica”.

Donatella Spaziani nasce nel 1970 a Ceprano. Nel suo lavoro utilizza principalmente disegno e fotografia, ma la sua ricerca si estende anche ai campi della scultura, performance e installazione. La Spaziani approfondisce l’intimo rapporto tra spazio e corpo dell’artista, che svuotato della sua vitalità, abbraccia lo spazio circostante in una forma decisa, seppur fragile, di compenetrazione totale. Tra le mostre a cui ha partecipato la Spaziani:  MoCa – Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2010), Expo Universale di Shanghai (2010), Industria SuperStudio, New York (2011), National Centre for Contemporary Arts, Mosca (2011), Museo MACRO, Roma (2016).

Il Premio Michetti 2023 è stato assegnato lo scorso 8 luglio a Flavio Favelli, per l’opera “Profondo Viola”, dalla Presidente di Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

FONDAZIONE E PREMIO MICHETTI

Costituita nel 1952, sulla scia di successo del Premio Michetti nato nel 1947, la Fondazione Michetti diventa Ente Morale nel 1955. Tra i curatori del Premio Michetti si annoverano Palazzeschi, Angioletti, Apollonio, Bellonzi, D’Amico, Caramel, Daverio. Il Premio coniuga da sempre spinte moderniste e linguaggi della tradizione artistica, in un processo di equilibrio tra valorizzazione della realtà locale e nazionale. Numerose le mostre dedicate a Francesco Paolo Michetti. Ultimo omaggio al Maestro di Francavilla a Roma, con la retrospettiva del 1999 a Palazzo Venezia. Il Museo Michetti (Mumi) di Francavilla al Mare, ospita le cosiddette due tele giganti del maestro, Le serpi e Gli storpi, realizzate intorno al 1900. Il Mumi è ospitato nella sala ipogea posta a fianco di Palazzo San Domenico, storica sede della Fondazione.




LA PRIMA VOLTA DELLE CUGINE da quando sono in A2

Pineto ed Ortona si sono allenate congiuntamente in quel del Palavolley di Pineto in un incontro che alla fine ha visto i padroni di casa vincere 3-0, aggiudicandosi alla fine anche il quarto set-extra.

Pineto, 1° ottobre 2023. Entrambe le formazioni sono scese in campo prive degli opposti. Cantagalli bloccato da un leggero stato febbrile mentre Padura Diaz ha da risolvere qualche acciacco fisico. Coach Tommasello schiera Loglisci come opposto mentre Ortona può contare sul giovane Falcone.

Il primo set ha visto le due squadre lottare punto a punto ma, nonostante gli sforzi, il set è stato vinto da Pineto con un punteggio di 25-22.

Nel secondo set, La Sieco parte con grinta e determinazione riuscendo a mettere in più occasioni sotto pressione i padroni di casa. La Sieco potrebbe gestire meglio un buon vantaggio e addirittura anche una palla set. Pineto, però non molla e dapprima raggiunge e poi supera gli ortonesi ai vantaggi con il punteggio di 29-27.

Anche nel terzo set è la Sieco a partire con un piglio migliore, Tuttavia è Pineto, che grazie ad una grande pazienza e ad un servizio insidioso e ad un muro quasi insuperabile, riesce a portare a casa anche il terzo set 25-20.

I due coach hanno deciso di giocare anche un quarto set extra, che ha visto Pineto consolidare il suo vantaggio, vincendo 25-16.

Tra i giocatori della Sieco Service Ortona, Marshall si è distinto come il miglior marcatore della squadra con 13 punti, seguito da Fabi con 8 e Patriarca con 7.

Abba Pineto – Sieco Service Impavida Ortona  3-0 (25-22 / 29-27 / 25-20 / 25-16)

Durata Incontro: 1.35. Durata Set:   

I: 24′

II: 31′

III: 24′

IV: (extra) 16′

Sieco Service Ortona: Fabi 8, Broccatelli (L) 33% – perfetta 11%, Bertoli 3, Benedicenti (L) 54% – 42% perfetta, Del Vecchio 1, Marshall 13, Patriarca 7, Falcone 5, Tognoni, Donatelli 1, Ferrato 5, Di Giulio, Lanci E. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 2  – Errori Al Servizio: 17  – Muri punto: 8

Abba Pineto: Mignano, Pesare (L) 100% – perfetta 50%, Sorgente (L) 68% – perfetta 41%, Jeroncic 5, Chavers 13, Basso 5, Di Silvestre 15, Paris 6, Nikacevic 6, Loglisci 8, Msatfi 3, Benavidez 11. Coach: Tommasello. Vice: Palermo

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 26  – Muri punto: 16




L’IMPORTANZA DEL SILENZIO

Come la grande folla dell’Apocalisse, abbiamo pregato in silenzio, ascoltando un “grande silenzio” (cfr Ap 8,1).

di Papa Francesco

Roma, 1° ottobre 2023. Il silenzio è importante, è potente: può esprimere un dolore indicibile di fronte alle disgrazie, ma anche, nei momenti di gioia, una letizia che trascende le parole. Per questo vorrei brevemente riflettere con voi sulla sua importanza nella vita del credente, nella vita della Chiesa e nel cammino di unità dei cristiani. L’importanza del silenzio.

Primo: il silenzio è essenziale nella vita del credente. Sta infatti all’inizio e alla fine dell’esistenza terrena di Cristo. Il Verbo, la Parola del Padre, si è fatto “silenzio” nella mangiatoia e sulla croce, nella notte della Natività e in quella della Pasqua. Stasera noi cristiani abbiamo sostato silenziosi davanti al Crocifisso di San Damiano, come discepoli in ascolto dinanzi alla croce, che è la cattedra del Maestro. Il nostro non è stato un tacere vuoto, ma un momento carico di attesa e di disponibilità. In un mondo pieno di rumore non siamo più abituati al silenzio, anzi a volte facciamo fatica a sopportarlo, perché ci mette di fronte a Dio e a noi stessi. Eppure, esso è sta alla base della parola e della vita. San Paolo dice che il mistero del Verbo incarnato è stato «avvolto nel silenzio per i secoli eterni» (Rm 16,25), insegnandoci che il silenzio custodisce il mistero, come Abramo custodiva l’Alleanza, come Maria custodiva nel grembo e meditava nel cuore la vita del suo Figlio (cfr Lc 1,31; 2,19.51). D’altronde la verità non ha bisogno, per giungere al cuore degli uomini, di grida violente. Dio non ama i proclami e gli schiamazzi, le chiacchiere e il fragore: Dio preferisce piuttosto, come ha fatto con Elia, parlare nel «sussurro di una brezza leggera» (1 Re 19,12), in un “filo sonoro di silenzio”. E allora anche noi, come Abramo, come Elia, come Maria abbiamo bisogno di liberarci da tanti rumori per ascoltare la sua voce. Perché solo nel nostro silenzio risuona la sua Parola.

Secondo: il silenzio è essenziale nella vita della Chiesa. Gli Atti degli Apostoli dicono che, dopo il discorso di Pietro al Concilio di Gerusalemme, «tutta l’assemblea tacque» (At 15,12), preparandosi ad accogliere la testimonianza di Paolo e Barnaba circa i segni e i prodigi che Dio aveva compiuto tra le nazioni. E questo ci ricorda che il silenzio, nella comunità ecclesiale, rende possibile la comunicazione fraterna, in cui lo Spirito Santo armonizza i punti di vista, perché Lui è l’armonia. Essere sinodali vuol dire accoglierci gli uni gli altri così, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da testimoniare e da imparare, mettendoci insieme in ascolto dello «Spirito della verità» (Gv 14,17) per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese» (Ap 2,7). E il silenzio permette proprio il discernimento, attraverso l’ascolto attento dei «gemiti inesprimibili» (Rm 8,26) dello Spirito che riecheggiano, spesso nascosti, nel Popolo di Dio. Chiediamo dunque allo Spirito il dono dell’ascolto per i partecipanti al Sinodo: «ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama» (Discorso in occasione della Veglia di Preghiera in preparazione al Sinodo sulla Famiglia, 4 ottobre 2014).

E infine, terzo: il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile. Gesù, infatti, ha pregato perché i suoi discepoli «siano una sola cosa» (Gv 17,21). Il silenzio fatto preghiera ci permette di accogliere il dono dell’unità “come Cristo la vuole”, “con i mezzi che Lui vuole” (cfr P. Couturier, Preghiera per l’unità), non come frutto autonomo dei nostri sforzi e secondo criteri puramente umani. Più ci rivolgiamo insieme al Signore nella preghiera, più sentiamo che è Lui a purificarci e ad unirci al di là delle differenze. L’unità dei cristiani cresce nel silenzio davanti alla croce, proprio come i semi che riceveremo e che raffigurano i diversi doni elargiti dallo Spirito Santo alle varie tradizioni: a noi il compito di seminarli, nella certezza che Dio solo dona la crescita (cfr 1 Cor 3,6). Essi saranno un segno per noi, chiamati a nostra volta a morire silenziosamente all’egoismo per crescere, attraverso l’azione dello Spirito Santo, nella comunione con Dio e nella fraternità tra di noi.




L’ADA ABRUZZO INCONTRA I CITTADINI

In guardia dalle truffe: ecco cosa non bisogna fare

San Vincenzo Valle Roveto, 1° ottobre 2023. Attenzione quando aprite la porta, evitate di far entrare sconosciuti in casa, di fornire dati sensibili al telefono o di aprire mail o messaggi sospetti. Sono questi alcuni degli input lanciati ieri durante l’incontro Occhio alle truffe agli anziani che si è svolto a San Vincenzo Valle Roveto. L’appuntamento, organizzato da Ada Abruzzo, ha visto la partecipazione di molte persone, perlopiù di mezza età, che hanno voluto ascoltare quali sono gli atteggiamenti da assumere per evitare di essere truffati.

A dare il benvenuto ai presenti è stato il primo cittadino, Carlo Rossi, che ha ricordato la validità del progetto Inclusione attiva per la qualità della vita finanziato con i fondi anno 2021 a valere sull’avviso pubblico della Regione Abruzzo: “Per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale promossi da organizzazioni di volontariato associazioni di promozione sociale e fondazioni del terzo settore per la realizzazione di attività di interesse generale – di cui all’art 5 del Codice del terzo settore”, soprattutto durante il periodo covid e post covid.

“Spesso nei nostri paesi – ha spiegato Rossi – ci sono persone che sole e hanno nei membri di alcune associazioni, per esempio, dei punti di riferimento. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Ada L’Aquila est, Croce Rossa di Carsoli e Avis comunale San Vincenzo Valle Roveto e Roccavivi, è servito proprio per supportare chi non ha nessuno su cui contare”.

Proprio in linea con quanto affermato dal sindaco Rossi è stato il racconto di Luciana Di Battista, presidente Avis San Vincenzo – Roccavivi e referente del progetto che è per le persone del posto un punto di riferimento. C’è chi si rivolge a lei per compilare un modulo, chi le mostra il telefono perché ha ricevuto un messaggio sospetto e chi invece le chiede supporto per problemi quotidiani.

Come spiegato dalla presidente Ada Abruzzo, Eleonora Pensa, grazie a iniziative come queste “si va ad affiancare chi è fragile e sensibile. Proprio per questo abbiamo voluto lanciare la campagna Occhio alle truffe agli anziani per poter consigliare le persone di una certa età e suggerirgli gli atteggiamenti da assumere quando si trovano in delle situazioni particolari”.

Anche Rosa Lusi, in rappresentanza della Uilp pensionati Abruzzo, e Augusto Di Bastiano, responsabile Centro giuridico del cittadino, hanno ringraziato l’Ada per il lavoro svolto in linea con la quotidiana domanda delle persone anziane. L’incontro, al quale ha preso parte anche il maresciallo Salvatore Pletto, comandante stazione carabinieri Balsorano, si è concluso con un animato dibattito durante il quale i presenti hanno dialogato con i relatori e chiesto consigli su come comportarsi in alcuni frangenti.




GRANDI E PICCOLI IN PINETA

Per scoprire l’importanza del riciclo dei rifiuti e ripulire l’area

Pescara, 1° ottobre 2023. Volontari grandi e piccoli fanno tappa in Pineta per scoprire l’importanza del riciclo dei rifiuti. Sono stati proprio i bambini i protagonisti della giornata ecologica organizzata dal Comune di Avezzano e da Tekneko, società che si occupa del servizio di igiene urbana in città, alla Pineta in collaborazione con la Protezione civile di Avezzano, la Croce blu, l’associazione “Dogs e horses” e i bambini della “Fenice Academy”.

I partecipanti sono stati accolti dal personale Tekneko che ha consegnato a tutti il materiale per raccogliere rifiuti e una sacca realizzata con materiale di riciclo. Il focus del giorno è stata la plastica e per questo nel momento informativo che ha preceduto l’ingresso in Pineta è stato illustrato ai più piccoli perché è importante non abbandonare bottiglie, bicchieri e stoviglie in plastica nelle aree verdi, nel mare o anche in strada.

Tutti in fila indiana, poi, sono entrati in Pineta e seguendo un percorso con pannelli illustrativi sistemati di tanto in tanto hanno raccolto i rifiuti, differenziandoli grazie alle buste precedentemente fornite, e hanno ascoltato i consigli per evitare di inquinare l’ambiente.

La seconda parte della giornata si è svolta invece nell’area dedicata ai cani. L’associazione Dogs e horses ha catturato l’attenzione dei partecipanti con una piccola lezione su come comportarsi se si porta il proprio cane a passeggio in un’area pubblica. È fondamentale raccogliere le deiezioni canine e gettarle negli appositi cestini perché lasciandole a terra si può danneggiare l’ambiente.

«È stata sicuramente una giornata positiva perché protagonisti sono stati i bambini che rappresentano il nostro futuro – ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo -, vederli ascoltare attentamente i consigli dei nostri addetti e poi raccogliere con attenzione la plastica e gli altri rifiuti abbandonati in Pineta ci ha riempito di gioia. Ringraziamo il Comune e le associazioni che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita di questa bella giornata ecologica sicuramente da ripetere».

«È stata una giornata bella e positiva – dice l’assessore all’ambiente Antonietta Dominici – anche per la risposta dei ragazzi, circa una cinquantina, che hanno partecipato a questa Giornata Ecologica, la prima da quando rivesto il ruolo di assessore. Voglio ringraziare il consigliere Maurizio Seritti che ci ha affiancato, aiutato e sostenuto concretamente con la partecipazione preziosa della Protezione Civile.

Importante la presenza della Fenice Academy che ha organizzato e reso interessante e divertente la partecipazione dei bambini. Non è stata solo una giornata tesa a sensibilizzare e istruire i più piccoli alla raccolta differenziata, ma è stato fatto vedere e capire, dagli operatori Tekneko, che ringrazio, cosa si fa con il materiale raccolto, cioè la fase successiva. I ragazzi hanno potuto vedere cosa può diventare una bottiglia di plastica una volta che è stata riutilizzata. Gli operatori – prosegue la Dominici – hanno anche voluto far comprendere come sia importante non produrre rifiuti e, ad esempio, preferire prodotti a basso impatto ambientale, quando si fanno gli acquisti.

L’associazione cinofila Dogs & Horses, poi, ha mostrato perché è necessario raccogliere e gettare nei contenitori appositi le deiezioni canine, capaci di causare conseguenze all’uomo e all’ambiente stesso. Un’esperienza che sicuramente rifaremo – conclude l’assessore Dominici – e nella quale, nelle prossime giornate, punteremo a coinvolgere ancora più associazioni e ragazzi. Il nostro fine è aumentare sempre più la sensibilità sulla necessità di produrre meno rifiuti, di contribuire al riutilizzo degli stessi e, in generale, a contribuire al miglioramento del nostro ambiente e della nostra città».




PESCARA E LA CICLOVIA ADRIATICA

Pescara, 1° ottobre 2023. – Apprendo dagli organi di informazione che sono prossimi lavori di sistemazione del tratto stradale compreso tra P.zza Le Laudi e Fosso Vallelunga. L’intervento dovrebbe vedere il rifacimento anche del tratto ciclabile attualmente adiacente all’asse viario carrabile, realizzato dalla Provincia di Pescara neanche qualche anno fa, e che, coincidendo con il marciapiede lato monte, vede la critica promiscuità con i pedoni. L’opera venne ampiamente e ripetutamente criticata all’epoca da diverse associazioni, soprattutto per la scelta politica, e non tecnica, che allora si mostrò debole e timorosa nei confronti di rivendicazioni di presunto spazio rubato al transito delle auto e soprattutto ai parcheggi.

Chi percorre il tratto ciclabile sa bene quanto sia disagevole il transito: il fondo è ammalorato e senza manutenzione, bisogna dividere e condividere uno spazio striminzito (e fuori norma) con i pedoni, e bisogna stare attenti ai tanti passi carrai e strade laterali, con antipatici e continui saliscendi. Ma a chi si sposta sulle due ruote, che non è gente “appassionata” della bici ma che si sposta con quel mezzo, è anche noto quanto siano pericolosi i due attraversamenti che a nord e a sud del segmento in esame collegano i tratti lato mare con quello lato monte.

Bene, allora, anzi benissimo che si restituisca finalmente linearità al percorso e dignità a quella pista ciclabile che, voglio ricordarlo con forza, non va considerata come un semplice tracciato urbano, ma come segmento costitutivo della Ciclovia Adriatica, asse di attraversamento dell’intera costa Adriatica in quanto elemento costitutivo strategico del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche (Art. 4 – L. 2/2018: Le infrastrutture della Rete Ciclabile Nazionale costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale) .

Al riguardo la mia speranza è che nella progettazione dell’asse ciclabile si sia tenuto conto di quanto previsto dall’Allegato A della Direttiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Protocollo 375 del 20/07/2017, contenente i “Requisiti di pianificazione e standard tecnici di progettazione per la realizzazione del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistche” di cui all’articolo 1, comma 640, della legge n. 208 del 2015. In particolare, alla voce “caratteristiche geometriche“, la norma dà chiare indicazioni circa la dimensione delle piste, che vanno ovviamente interpretate con la logica del futuro, e quindi non del minimo, ma dell’ampliamento della sede: in altre parole, da un livello “minimo”, cioè da 2,5 metri di larghezza, ad uno almeno “buono“, di almeno 3 (per la ciclovia bidirezionale, oggetto dell’intervento). Poi c’è anche l'”ottimo” con un altro mezzo metro in più, come già accade a Tortoreto e Giulianova, dove si raggiungono i 4,5 m.

Giancarlo Odoardi – Coordinatore FIAB Abruzzo Molise




SOLD-OUT IL CONCERTO di Toquinho

Per il «Festival Cicognini»  ideato e diretto da Davide Cavuti

Francavilla al Mare, 1° ottobre 2023. Il concerto della star brasiliana della musica, previsto il prossimo 15 ottobre all’Auditorium Sirena, è il primo appuntamento del Festival Internazionale Cicognini diretto dal compositore e regista Davide Cavuti e celebra la vocazione alla musica da film della città di Francavilla al Mare con i suoi compositori.

È già tutto esaurito il concerto di Toquinho previsto domenica15 ottobre alle ore 21, all’Auditorium Sirena di Francavilla al Mare, per il primo appuntamento del «Festival Internazionale Alessandro Cicognini». In poche settimane, sono andati esauriti tutti i tagliandi disponibili per l’evento che apre la rassegna internazionale di musica, fondata e diretta dal maestro Davide Cavuti, compositore cinematografico e teatrale e autore di ricerche e studi che hanno permesso la riscoperta e la divulgazione delle opere del celebre compositore di colonne sonore Alessandro Cicognini.

Il «Festival Internazionale Cicognini» è un progetto multidisciplinare di musica, teatro, danza e cinema finanziato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Abruzzo, dal comune di Francavilla al Mare e da vari enti e prestigiose istituzioni culturali come l’Università di Chieti-Pescara G. d’Annunzio, il «Centro Studi Nazionale Cicognini», la «Biblioteca Luigi Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia» di Roma, il «Festival Internazionale Giuseppe Dell’Orefice».

Nel 2022, Toquinho aveva ricevuto il «Premio Internazionale Cicognini», riconoscimento assegnato ai grandi compositori di colonne sonore che, nel corso degli anni, è stato conferito ai Premi Oscar Ennio Morricone, Nicola Piovani, Dario Marianelli, Michael Giacchino e agli autori di musiche da film Bruno Zambrini, Franco Piersanti, Manuel De Sica, Detto Mariano.




UBER ALLES di Stefano Labbia

Il nuovo romanzo è disponibile in tutte le librerie italiane

Roma, 1° ottobre 2023 . Severo è un timido ragazzo di origine umbra, trapiantato a Roma: un giovane dal cuore puro e pieno di sogni. Severo voleva diventare uno scrittore di libri. Best sellers, possibilmente.

Aveva così tanto da dire… così tanto da dare! Invece era diventato – dopo gli studi al liceo turistico – un giardiniere, come suo padre che si spaccava la schiena per due lire, pardon, pochi euro, in un una villetta a schiera di un riccone, nel centro di Roma.

 Alfio era uno – anzi il solo – dei compagni di scuola delle Superiori che ancora frequentava, seppur di rado. Un amico, per così dire. Alfio era un giovane di poche ambizioni, poche aspirazioni tutto casa e calcio. Aveva anche altri interessi, come il cinema (trash), la lettura (trash) e il recitare (in modo trash). I due non avevano alla fin fine nulla in comune.

Eppure, andavano d’accordo. Ma i sogni, si sa, sono destinati a cambiare gli uomini che li vivono… e anche coloro che li circondano. NOTE DELL’AUTORE: Uber Alles è uno spaccato di vita, sensazioni, emozioni di una gioventù a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, dove sognare era concesso ma considerato, spesso, sbagliato, in favore di sicurezze incerte, false speranze che avrebbero poi procreato dando alla luce cocenti delusioni nelle generazioni che in quei periodi hanno vissuto.

Chi non si riconoscerà in Severo, timido ma brillante, ingabbiato ed oppresso da ciò che lo circonda, divoratore bulimico di “vorrei ma non posso”?

O in Alfio, giovane romano dal cuore buono ma, in sostanza, vuoto dentro? I comprimari, poi, che girano attorno ai due, regalano al libro una veridicità assoluta, un microcosmo essenziale di umanità precaria, vacua e vagante. Anche l’amore troverà spazio in questa avventura metropolitana dal sapore agrodolce. BIO: Stefano Labbia, classe 1984, nato a Roma, è poeta, sceneggiatore, scrittore e autore di fumetti.

SCHEDA DEL LIBRO: AUTORE: Stefano Labbia TITOLO: Uber Alles – Come in un sogno

EDITORE: Amazon

GENERE: Narrativa

ANNO: 2023

PAGINE: 126

COPERTINA: Stefano Labbia




GRAPHIC NOVEL della Editrice Carabba

La rivolta di Lanciano del 5-6 ottobre ‘43

Lanciano, 1° ottobre 2023. Una graphic novel per raccontare, in maniera diversa, la Rivolta del 5 e 6 ottobre 1943, per cui la città di Lanciano (Ch) è stata insignita della Medaglia d’oro al Valor Militare.

È stata pubblicata, ad ottant’anni da quei tragici eventi bellici, dalla casa editrice Carabba di Lanciano (Ch). E sarà presentata, il prossimo 3 ottobre, alle 18, a Lanciano, nella Biblioteca regionale, situata in via dei Frentani

L’opera s’intitola “Partigiano” e porta la firma del disegnatore e fumettista Ernesto Carbonetti che, per Carabba, ha già realizzato la graphic novel “Fantini e Bartali”, ispirata ai ciclisti Alessandro Fantini e Gino Bartali.

“Questo lavoro – spiega Gianni Orecchioni, storico e presidente della Editrice Carabba – vuole porre l’attenzione sull’insurrezione di Lanciano contro l’oppressione nazi-fascista, sul passaggio del fronte in Abruzzo e, più in generale, intende soffermarsi su quella Resistenza del Sud sviluppatasi nell’autunno del ’43 lungo la Linea Gustav e ancora poco conosciuta”.

Protagonista della storia è Americo Di Menno Di Bucchianico, che aveva 31 anni all’epoca ed era il comandante della Brigata partigiana “Trentino la Barba”. “Una figura – riprende Orecchioni – rimasta nell’ombra rispetto ad altri personaggi, nonostante guidasse la formazione partigiana. Su di lui abbiamo acquisito documentazione storica”. Nato il 17 aprile 1912, fu chiamato più volte alle Armi, dove svolse anche le funzioni di elettricista e telefonista-telegrafista. È morto il 25 settembre del 1968.

L’opera, di 106 pagine, sarà presentata, il 3 ottobre, dallo stesso Orecchioni, dallo scrittore Remo Rapino e dalla vicepresidente Anpi Lanciano, Francesca Iannucci. Saluti introduttivi del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, e del vicesindaco e assessore alla Cultura, Danilo Ranieri. Per l’occasione saranno esposte, e potranno essere acquistate, anche stampe che riproducono le illustrazioni del libro.

L’AUTORE

Ernesto Carbonetti frequenta l’Accademia Disney nel 1999-2000. Attualmente collabora con la Clementoni nello sviluppo di videogiochi per l’infanzia. Per la 80144 Edizioni ha realizzato “Suburbans”, “Punk is Undead”, “Lola. Principessa dei giocattoli” e “Chiedi a John. Quando i Beatles persero Paul”; per la Magic Press, “Lazzaro. Il primo zombie”; per la Chiaredizioni, “Inferno, Purgatorio e Paradiso di Dante e Leonardo. Ossessione”; per la Image Comics, “Jim Lives. The Mystery of the Lead Singer of The Doors and the 27 Club”; per la Solferino, “Il re scugnizzo”; per la Carabba, “Fantini e Bartali”.