IMPRESE E PMI LOCALI CRESCONO per attrattività capitali esteri (+ 17%)

Voltolina (mid-cap investor internazionale): “Territorio ad alto potenziale. Si punti anche su investimenti in expansion”.

Pescara, 3 settembre 2023. È al momento uno spiraglio, che però fa ben sperare, la fotografia offerta dal recente report di Infocamere – la società per l’innovazione digitale delle Camere di Commercio – che osserva l’andamento della presenza delle società straniere nel capitale delle aziende manifatturiere italiane (campione Italia 214.000 aziende), dove nella classifica per numero di aziende partecipate l’Abruzzo enumera 67 aziende partecipate  in una classifica che vede al primo posto Lombardia con oltre 2000 aziende,  Veneto (668 aziende), Emilia Romagna (559 aziende) e Piemonte (533).

Se si guarda nello specifico in Abruzzo si osserva però, al di là del numero assoluto forse ancora contenuto rispetto al potenziale, un’incoraggiante crescita di investimenti stranieri nelle aziende del territorio, e soprattutto nelle PMI: nel 2022 sono 67 le aziende industriali con presenza straniera – in crescita del +17% rispetto alle 49 rilevate nel 2017 – e di queste 43 sono quelle nelle quali un singolo azionista estero ha la maggioranza assoluta (dato in crescita rispetto alle 31 contate nel 2017).

“In realtà sono numeri sottodimensionati rispetto al vero potenziale di attrattività del tessuto di imprese del territorio – commenta il mid-cap investor Giovanna Voltolina – che, certificano gli ultimi dati di Confindustria, vanta circa 2.800 Pmi (rilevazione 2021) in crescita del +5,7 % rispetto l’anno precedente, sopra la media nazionale”

Lo spiraglio, agli occhi dell’investor è quella ancora contenuta (in rapporto al complessivo) evoluzione per la quale aziende e venture capital stranieri stanno iniziando ad investire, anche in Abruzzo, nelle nostre Pmi. In gran parte con acquisendone la maggioranza se non la totalità ma anche in cosiddetta modalità “expansion” ovvero con investimenti di minoranza in aumento di capitale finalizzati alla crescita dell’azienda.

In effetti secondo il recente report (primo semestre 2023) pubblicato da AIFI – Associazione Italiana del private Equity, Venture Capital e Private Debt e PwC l’ammontare investito complessivo e a livello nazionale (estero e Italia) è calcolato a 3.189 milioni di euro, peraltro in forte in calo (-71%) rispetto al primo semestre del 2022, (eccezionalmente caratterizzato però da operazioni importanti a valore). Di questi il buyout (acquisizioni di maggioranza o totalitarie) cuba 2.215 milioni, disegnando una decrescita del -39% rispetto al periodo nell’anno precedente; il venture capital (investimenti in imprese nella prima fase di ciclo di vita, startup, ecc.) assomma 410 milioni (in calo del -7%).

“Invece l’expansion – legge Giovanna Voltolina – ha generato 210 milioni, quindi poco, pochissimo – commenta la mid-cap investor – ma in aumento del +13%. Uno spiraglio che per piccolo che sia indica invece con grande forza la strada su cui davvero bisogna investire, unitamente ad una cultura del lungo periodo, quella cioè in cui il passaggio generazionale non sia più, così come invece oggi è, il tramonto della PMI”.

“Infatti, nella realtà il problema a questo sviluppo è una combinazione di fattori – riflette la mid-cap investor – che da una parte allontanano l’imprenditore a scegliere di aprire il capitale ad un investitore, sia italiano che estero e dall’altra rendono difficile per l’investitore portare avanti un investimento di minoranza nell’azienda; dalle strutture di governance che si devono poggiare su un ordinamento giuridico e norme troppo complesse e obsolete e un sistema giudiziario che rimane uno dei più lenti in Europa. Vi è poi – continua Giovanna Voltolina – il tema generazionale che vede i ‘vecchi’ capitani d’impresa non essere riusciti a costruirsi una solida successione e quindi un futuro per l’azienda; nonché quello della burocrazia e delle politiche economiche, nazionali e regionali, stravolte e ad ogni cambio di Governo”.




CONGRESSO NAZIONALE di ANDAF, nuove sfide dei CFO  

Oltre 200 direttori amministrativi e finanziari delle principali aziende italiane a confronto in Abruzzo dal 5 al 7 ottobre

Pescara, 3 ottobre 2023. “Enterprise Servant: Management e capitali a servizio della vera natura dell’impresa”, è questo il tema del 45° Congresso Nazionale di ANDAF, l’Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari, in programma a Pescara dal 5 al 7 ottobre.

Il filo conduttore dell’appuntamento sarà quello di promuovere l’accrescimento nel livello di cultura di impresa, a partire da una riflessione critica sul profitto, affinché non sia più concepito come fine da raggiungere nel breve periodo, ma piuttosto quale mezzo di valutazione per le imprese sane che, investendo in competenze e innovazione, siano in grado di prosperare a lungo e creare valore per tutti gli stakeholder e per le comunità che le ospitano.  

Un nuovo e più completo ruolo per i professionisti ANDAF, non solo manager ma qualcosa di più.  Il CFO (Chief Financial Officer) diventa “Enterprise Servant”: un manager al servizio dell’organizzazione per cui lavora e di chi la popola, e che ne abbia cura e rispetto, ma che allo stesso tempo non perda di vista il mondo in cui l’azienda vive.

“Il nuovo CFO è chiamato a comprendere le dinamiche di un mondo fortemente perturbato da un sempre più rapido cambiamento tecnologico e da una crescente sensibilità per le tematiche ambientali. Deve quindi dare nuove risposte, indirizzando i vertici aziendali nella scelta di strategie di lungo periodo che siano sostenibili, nel senso più completo del termine, e che garantiscano non solo la solidità e la continuità aziendale, ma che siano anche in grado di restituire valore al contesto circostante – spiega il Presidente di ANDAF Agostino Scornajenchi. Perché ciò avvenga è fondamentale accompagnare i processi di leadership e di ricambio generazionale nelle piccole e medie imprese, gestire e anticipare i rischi in modo sempre più strutturato e consapevole, adattare velocemente le strategie ai contesti che cambiano, e non ultimo, perseguire un approccio etico del business. Un lavoro fatto anche di coraggio, e non privo di rischi, ma che dobbiamo compiere”.

Oltre 250 associati si confronteranno nella tre giorni di lavori in Abruzzo, dove avranno modo di assistere agli interventi di top manager di primarie aziende ed esponenti di rilievo del mondo accademico e istituzionale del Paese.

Gli interventi prevederanno ospiti di caratura internazionale che aiuteranno a comprendere i mutamenti dello scenario mondiale. Si parlerà di visione e programmazione, con un importante focus sulla sostenibilità aziendale, nell’ottica di definire le prospettive e le priorità del CFO del futuro, in grado di essere un attore protagonista nelle sfide che ci aspettano nel medio e nel lungo periodo.

Qui il programma completo  dell’iniziativa in Abruzzo alla quale parteciperà anche il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo.

ANDAF

Da oltre 50 anni ANDAF rappresenta i CFO e i responsabili delle funzioni Amministrazione, Finanza, Controllo di Gestione, Pianificazione Strategica, Risk Management e Internal Audit delle aziende italiane. Promuove lo scambio di esperienze tra i Soci (oltre 1800) e ne favorisce la formazione e la crescita professionale e si fa portavoce delle loro esigenze ed esperienze presso le sedi istituzionali. Opera in Italia mediante una struttura centrale, 12 sezioni territoriali e 6 Comitati tecnici che affrontano le tematiche di principale rilevanza per il CFO (Corporate Finance, Corporate Governance & Compliance, Financial Reporting Standards, Fiscale, Information & Communication Technology, Pianificazione e Controllo).




FILBI UIL PESCARA CHIETI PREOCCUPATA per il futuro del Consorzio di bonifica Centro

Il segretario generale Moreno D’Anastasio: “Chiediamo la revoca dell’incarico di direttore generale del Consorzio Centro per la piena incapacità gestionale”

Pescara, 3 ottobre 2023 – Esprime preoccupazione per il futuro del Consorzio di bonifica Centro la Filbi Uil di Pescara Chieti. Il segretario generale Moreno D’Anastasio interviene sulla questione dicendo: “Oramai il commissariamento del Consorzio Centro dura dalla fine del 2016 ad oggi. In sette anni si sono avvicendati ben cinque commissari (Ruffini, Di Pierdomenico, Costanzi, Battaglia e Valenza) che avevano il compito dell’amministrazione diretta del consorzio, in base alla legge Regionale 45 del 20/12/2019 per la razionalizzazione, l’economicità e la trasparenza delle funzioni di competenza. Come è accaduto nei precedenti tre anni, al personale non è  stata ancora  pagata la reperibilità dal mese di agosto, e sarà pagata presumibilmente il mese di marzo 2024, quindi cumulando oltre sette mesi di reperibilità, oltre allo straordinario per il mese di agosto. Per non parlare degli aumenti del CCNL del 23 maggio 2023, tutti i consorzi abruzzesi hanno fatto la delibera di recepimento del rinnovo contrattuale, solo il Consorzio di Chieti e quello interno di Pratola Peligna non sono riusciti in tale intento. E guarda caso come direttore generale hanno il dott. Stefano Tenaglia. Per tale situazione si proclama lo stato di agitazione di tutto il personale a non fare più lo straordinario e la reperibilità”.

Poi aggiunge: “Sono state adottate decine e decine di delibere per affidare all’esterno incarichi professionali per centinaia di mila euro che potevano essere svolti direttamente dai dipendenti consortili che ne avevano capacità e competenze, con il risultato di avvilire la loro vita lavorativa considerandoli incapaci di svolgere il proprio lavoro.  Sono stati sperperati alcuni milioni di euro lasciati dalla precedente amministrazione, liberamente eletta, per ricorrere a fantasiose creazioni di società che alla fine si sono appropriate dei beni consortili anche se sotto la forma di gestione delle strutture. Hanno creato sul nostro territorio un centro di depurazione, che tratterà rifiuti speciali pericolosi e rifiuti nocivi nel bel mezzo della vallata del fiume Pescara lungo la direttrice Chieti-Pescara, in totale disiquilibrio gestionale e economico, che sta portando il Consorzio alla moria gestionale.  Hanno aumentato la contribuenza ai consorziati di almeno il 90% senza dare alcun servizio e senza migliorare quello esistente”.

“In compenso però – spiega Moreno D’Anastasio – ai commissari del consorzio va dato il merito di avere percepito compensi, per alcuni di loro, di oltre 100.000,00 euro l’anno, e  di aver dato la promozione in maniera diretta all’attuale direttore generale che ricopre tale incarico nonostante non ha maturato i due anni richiesti dall’art. 19 del Ccnl nella posizione di direttore d’area, autorizzandolo, inoltre, anche a svolgere la libera professione. Come se non bastasse, il direttore svolge anche le funzioni di direttore generale del Consorzio di bonifica Interno, percependo indennità per alcune migliaia di euro al mese per svolgere funzioni che di fatto ha affidato a società e professionisti esterni con ulteriore sperpero di denaro consortile e quindi pubblico. Si è autorizzata inoltre la cessione della gestione dei collettori rivieraschi all’Aca, senza averne il diritto. Ci sono deliberazioni negli anni 2021, 2022 e 2023, per istituire il Temporary Manager, delegato ambientale per la gestione e l’ottimizzazione del servizio di depurazione, al costo annuale di 134.000,00 euro; la deliberazione del 2023 per l’attività di Security Risks annuali al costo di 10.000,00 euro; la deliberazione del 2023 per il servizio di vigilanza privata contro i furti a San Martino di 35,000,00 euro. C’è una delibera per assegnare al Centro Depurazioni Srl, società pubblico-privata di proprietà del consorzio al 60%, servizi per 134.400,00 euro di manutenzione programmata e ordinaria delle attrezzature del depuratore, assistenza alla conduzione dell’impianto, attività di reperibilità sull’impianto di San Martino, considerando che tale deliberazione va contro l’articolo 7 del CCNL Consorzi di Bonifica sul divieto di appalto per le attività di esercizio delle opere e impianti consortili. Sono stati fatti decreti, dal commissario attuale, per oltre 15.000,00 euro, per lo svolgimento delle attività connesse all’amministrazione trasparente, al piano anticorruzione, al supporto di attività giuridica e assistenza agli atti commissariali, servizi già attivi in consorzio”.

Il segretario generale D’Anastasio conclude: “Tutte queste operazioni stanno portando all’impoverimento delle casse del Consorzio, che ha già oltre 2.125.975 euro di disavanzo fino al 31/12/2022, e sminuiscono fortemente quelli che sono i suoi compiti istituzionali, mettendo a rischio i posti di lavoro di decine di persone con le loro famiglie. A chi attribuire la responsabilità di tale situazione? Forse la responsabilità è da attribuire al direttore generale al quale il commissario ha delegato tutte le operazioni amministrative e finanziarie. Visti i risultati della gestione dirigenziale, pertanto, si chiede la revoca dell’incarico di direttore generale del Consorzio Centro, per la piena incapacità gestionale del proprio ruolo”.




VISITA GUIDATA AL BIOTOPO COSTIERO

Sabato 7 ottobre, a partire dalle ore 15

Martinsicuro, 3 ottobre 2023. La manifestazione prevede il ritrovo dei partecipanti alle ore 15 presso lo Chalet La Rosa Blu (Lungomare Europa Sud).

Il biotopo costiero di Martinsicuro rappresenta il primo e più importante esempio di ricostituzione di un ambiente dunale in Abruzzo e ospita oltre 40 specie botaniche autoctone e spontanee, un tempo diffuse sull’intera costa adriatica ma oggi rare e a rischio di estinzione, dove è possibile fare balneazione tra la natura.

A seguire, per chi vorrà, ci sarà una passeggiata sul lungomare per raggiungere l’Ecomuseo del Mare e della pesca. In tale struttura sarà possibile assistere ad un laboratorio sulla preparazione del pesce del nostro mare, per la realizzazione di piatti tipici della cucina marinara teramana.

È garantito il servizio di interpretariato Lis che permetterà la partecipazione di persone sorde alla manifestazione. L’iniziativa è organizzata da U.S. Acli provinciali di Teramo, Ascoli Piceno e Fermo, dall’Associazione Il Marcuzzo, dall’Associazione Martin Pescatori, col patrocinio del Comune di Martinsicuro, in collaborazione con Centro commerciale Portogrande e Okay Group.

La manifestazione rientra nel programma della Giornata nazionale Lo Sport che vogliamo che si svolge in tutta Italia nei giorni 6, 7 e 8 ottobre col patrocinio dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e dell’Ufficio nazionale per la pastorale del Tempo Libero, turismo e sport della CEI.

Per partecipare occorre effettuare la prenotazione inviando un messaggio Whatsapp al numero 3939365509 indicando il proprio nome e cognome ed il luogo della manifestazione. È previsto un numero massimo di 40 partecipanti ed occorre prenotare inviando un messaggio al numero 3939365509 entro il 6 ottobre, indicando il proprio nome e cognome e il luogo di svolgimento della manifestazione. Si consiglia di indossare abbigliamento e calzature comode.




IL CAMMINO DI MARGHERITA

Concluso il tracciamento del primo blocco

Ortona, 3 ottobre 2023. Il 30 settembre si è concluso il percorso di circa 280 km all’interno del primo blocco del Cammino di Margherita, un percorso storico che complessivamente interessa 7449 km lungo quattro nazioni diverse (Italia, Svizzera, Belgio e Francia) e circa 400 tra borghi, paesi e città sia italiane sia straniere.

Per comodità di sviluppo l’intero cammino è stato diviso in blocchi, denominati CM. In totale i blocchi sono 22, e partono da Napoli fino ad arrivare a Oudenaarde, in Belgio.

Il primo blocco, denominato CM V03, è stato completamente tracciato in 20 giorni e comprende quasi tutti i comuni che vanno da Ortona (CH) a Fossa (AQ), ossia una parte dei casati e dei feudi appartenuti a Margherita d’Austria o da lei ereditati per nascita, matrimonio e discendenza. 

Il tracciamento è cominciato il 10 settembre, dopo essere slittato di un mese, davanti palazzo Farnese a Ortona e si è fermato dinanzi alla chiesa di Santa Maria Ad Cryptas a Fossa, gioiello gotico abruzzese. Ha toccato 22 comuni, incontrato 22 amministrazioni e 22 fra storici, persone comuni, cooperative di comunità, associazioni e archeologi che hanno spiegato la storia del proprio paese o piatti e usanze tipici. Il cammino è passato dagli 0 mt sul livello del mare toccati a Ortona a più di 1400 mt di Rocca Calascio, passando per laghi, grotte, altopiani, pianure, un monumento nazionale, uno dei quindici castelli più belli d’Europa e varie chiese danneggiate dal sisma.

Ha scoperto frantoi e palazzi farnesiani, possedimenti medicei, corrispondenze epistolari segrete, storie di streghe e leggende. Il camminatore-tracciatore è Francesco Bernabeo vicepresidente de “La storia in cammino APS ETS”, che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Ci ha spiegato che il tracciamento è avvenuto nei modi e nei tempi previsti, che ovunque è stato accolto con professionalità e gentilezza dai rappresentanti istituzionali, i quali si sono prodigati per offrirgli assistenza e contatti con storici e studiosi. Ha dormito per 20 giorni in tenda nelle aree sosta dei comuni, così come richiesto dai protocolli d’intesa che sono stati firmati dai sindaci, e ha consegnato ad ognuno di essi la maglietta ufficiale del Cammino di Margherita.

“Il tutto è stato effettuato senza sponsor”, ci ha detto, “con un semplice telefono e un’asta per selfie. Abbiamo fatto dei numeri impressionanti sui social grazie alle dirette giornaliere dai vari comuni, che hanno coinvolto più di 50.000 persone e dimostrato che si può fare promozione e valorizzazione con l’arte e la cultura. Il nostro è stato, oltre che un tracciamento, anche un lungo video promozionale delle bellezze d’Abruzzo, da quelle più note a quelle nascoste, a riprova del fatto che contenuti interessanti e mirati e una divulgazione autentica generano attenzione e piacere. Costo zero e risultati incredibili!” chiosa Francesco. “Abbiamo incontrato persone fiere e orgogliose dei propri territori, studiosi giovanissimi e appassionati di ogni età, scrittori e massaie, che ci hanno incantato ogni volta generando un coinvolgimento incredibile e migliaia di like, commenti e condivisioni. Unico comune denominatore è stata la passione, unita alla competenza e a quel profondo senso di appartenenza delle fiere genti abruzzesi”.

“Ci chiedono in tanti cosa succederà adesso.” conclude, “Bene, il tracciamento non è altro che il primo passo di un progetto molto più grande di quello che si immagina, che coinvolgerà tutte le amministrazioni e che ha già attirato molta attenzione da parte dei vertici istituzionali. Non possiamo svelare molto ma siamo già alacremente al lavoro per realizzare qualcosa che non si è mai visto prima. A questo proposito possiamo solo dire che tra poco ci sarà la possibilità di diventare “Amici del cammino di Margherita” e contribuire alla sua realizzazione in maniera pratica. Sarà un grande sforzo corale che coinvolgerà l’intera regione Abruzzo!” spiega con entusiasmo.

I prossimi passi? Continuare a seguire le tracce di Margherita!




FESTIVAL PINDARO ART & SOUND

All’Università D’Annunzio, 6 e 7 ottobre, Dj Gruff, Marta Tenaglia e Mundial in concerto

Pescara, 3 ottobre 2023.  Il 6 e 7 ottobre 2023 torna, dopo 5 anni, il festival delle studentesse e degli studenti universitari di Pescara, promosso dall’Associazione PAS – Partecipazione Attiva Studentesca, con il patrocinio del Comune di Pescara. Due giorni di musica e cultura nell’area del parcheggio antistante il tribunale di fianco alla sede di Viale Pindaro dell’UD’A in Via Falcone e Borsellino.

“Abbiamo voluto fortemente riproporre il Festival di Viale Pindaro, realizzato interamente dalle studentesse e dagli studenti dell’Università D’Annunzio – afferma Carla Russo, presidentessa dell’Associazione PAS – Saranno due giorni di musica, cultura e partecipazione, per dare voce alla comunità studentesca e far sì che emergano i problemi strutturali ed organizzativi del nostro polo. Inoltre, vogliamo far vivere l’università non solo come luogo di formazione, ma anche come luogo di socialità e di incontro tra gli studenti e le studentesse.”

PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA

VENERDÌ 06/10/2023

• ORE 17.30 APERTURA SPAZIO BANCHETTI ASSOCIATIVI, ZONA FOOD E DRINK.

• ORE 18:00 – 20.00 – CONTEST DI BREAK DANCE ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE GROW UP

o LE ASSOCIAZIONI PRESENTI SARANNO:

▪ GROW UP;

▪ MANI SPORCHE;

Associazione di Promozione Sociale iscritta a – RUNTS – sezione APS

 ▪ ERGA OMNES;

▪ ESN;

▪ FAI – SEZIONE DI PESCARA.

▪ CLEAN UP PESCARA.

▪ LEGAMBIENTE PESCARA.

▪ FLORIAN METATEATRO – Centro di Produzione Teatrale

• ORE 21:30 – LIVE CONCERTO DJ GRAFF.

• ORE 23:00 – DJ SET FINALE.

SABATO 07/10/2023

• ORE 16:00 – “UNIVERSITÀ SOSTENIBILE: SCELTE DI OGGI PER DOMANI “ – TALK IN COLLABORAZIONE CON I PROFESSORI DEI DIPARTIMENTI DEL POLO DI PESCARA;

• ORE 17:30 – APERTURA SPAZIO, APERTURA BANCHETTI ASSOCIATIVI, ZONA FOOD E DRINK;

• ORE 18:00 – LIVE PAINTING ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE MANISPORCHE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÁ + DJ SET TRAMA TRAMA TRAMA

• ORE 19:30 – LIVE PIER

• ORE 21:30 – LIVE APERTURA MARTA TENAGLIA;

• ORE 22:30 – MAIN ARTIST – MUNDIAL;

• ORE 23:45 – DJ SET FINALE.




AMICO ROM ENTRA NEL VIVO

Il 4 ottobre presentazione del progetto europeo di itinerari culturali Romheritage. Il 5 ottobre inaugurazione monumento europeo nel parco delle memorie

Lanciano, 3 ottobre 2023. Entra nel vivo l’appuntamento culturale internazionale “Amico Rom” promosso e organizzato dall’associazione Them Romanò e UCRI – Unione delle Comunità Romanès in Italia. Domani, 4 ottobre, a Lanciano (Ch) dalle 16  nella Casa di Conversazione, Sala Lanci, davanti ad ospiti e autorità internazionali e alle più alte cariche dell’International Romani Union (organismo che rappresenta i Rom all’Onu) sarà presentato, ANCHE ALLA STAMPA, di ROMHERITAGE, anche in diretta streaming.

“ROMHERITAGE – spiega il musicista Santino Spinelli, presidente dell’associazione Them Romano – è un progetto per la creazione di un itinerario europeo di cultura romanì, di cui Lanciano sarà tappa, grazie al monumento al Samudaripen, situato nel Parco delle Memorie e inaugurato il 5 ottobre 2018.

E grazie anche alle 30 edizioni del Concorso artistico Internazionale “Amico Rom”, il più singolare, importante e longevo al mondo”.

Alla presentazione parteciperanno, oltre a Spinelli:

Filippo Paolini il sindaco di Lanciano;

Mattia Peradotto, direttore dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antediscriminazione Razziale), Presidenza del Consiglio dei Ministri-Palazzo Chigi;

Diego Fernández Jiménez, direttore dell’Istituto de Cultura Gitana de Madrid; 

Roberta Alberotanza, (ex presidente Comitato Cultura del Consiglio d’Europa) esperta degli Itinerari Culturali Europei;

Daniela De Rentiis (general manager dell’associazione Them Romano;

Fabian Sanchez  Garcia, presidente associazione Presencia Gitana (Spagna);

Gonzalo Peña Montaño, coordinatore progetti europei associazione Presencia Gitana;

Stefan Simoncic, presidente associazione EPEKA-Slovenia.

“L’UNAR – ricorda Spinelli – è il focal point italiano del Consiglio d’Europa per la Strategia Nazionale di inclusione dei Rom e Sinti in Italia”.

Anche il 5 ottobre sarà giornata di respiro internazionale. Alle 10:30 nel Parco delle Memorie ci sarà la cerimonia della deposizione della corona d’alloro al Monumento al Samudaripen e l’inaugurazione di un nuovo monumento, il Memoriale Europeo, in seno al progetto REGARD (REmembering Genocide Against Roma Discrimination). Ci sarà anche la piantumazione di un albero, un leccio, a cura dell’associazione mille Alberi di Lanciano, dedicato alla memoria di Gennaro Spinelli, deportato con la sua famiglia dai fascisti nella sua infanzia. Interverranno, tra gli altri, Sandro Turcio, del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (CNR-IRPPS) che è il capofila del progetto REGARD che ha istituito il Memoriale Europeo, e il direttore del CNR-IRPPS, Mario Paolucci.

La sera al Teatro Fenaroli a partire dalle 21 la cerimonia di premiazione della trentesima edizione del Concorso artistico Internazionale Amico Rom, con eccellenze che arriveranno da tutto il mondo e con musica e spettacolo. Tanti i premiati e le autorità e le personalità presenti. Sul palco, poi, un gruppo di flamenco e rumba di Barcellona, l’artista spagnolo Paco Suarez; Evedise Spinelli virtuosa arpista di Lanciano e il coro folkloristico di Picciano (Pe) che eseguirà l’abruzzese “Vola Vola”. Ingresso è gratuito.




WORKING CLASS FEST I^ edizione

Appuntamento a sabato 21 ottobre 2023 dalle 15.30

Pescara, 3 ottobre 2023. Siamo entusiasti di annunciare che a Pescara nei locali del Circolo CFU (in via dei Peligni, 89) si terrà il primo Working Class Fest, il festival letterario che ci parla del lavoro e della vita dei lavoratori e delle lavoratrici, con workshop, podcast, presentazioni, un poetry slam, una mostra fotografica e musica dal vivo. Ispirati dall’incredibile esperienza del festival organizzato lo scorso marzo dal collettivo di fabbrica ex-GKN in collaborazione con la casa editrice Alegre, abbiamo deciso di organizzare un evento incentrato sulla letteratura working class e sulle forme di espressione culturale delle classi lavoratrici.

Il programma del festival si aprirà alle 15.30 con un workshop di letture e scritture working class moderato dalla scrittrice Simona Baldanzi e dallo scrittore Angelo Ferracuti. Il workshop è aperto a tutti e a tutte, e non è richiesta alcuna preparazione specifica o esperienza precedente, soltanto un po’ di curiosità. Per iscriversi basta scrivere un’e-mail all’indirizzo: workingclassfest@gmail.com

Oltre alla letteratura, a partire dalle 18.30 ci sarà anche un momento dedicato alla condivisione di esperienze e conoscenze sindacali, con un intervento da parte dello scrittore Alberto Prunetti, direttore artistico del festival di letteratura working class tenutosi negli stabilimenti della ex-GKN di Campi Bisenzio, e della responsabile della Società Operaia di Mutuo Soccorso del collettivo di fabbrica ex-GKN, impegnato dal luglio 2021 in una lotta per ottenere il controllo operaio sugli stabilimenti di Campi Bisenzio dopo il licenziamento in massa della forza lavoro e per il recupero della produzione in chiave ecologica e sotto il controllo di lavoratrici e lavoratori.

Alle ore 20.30, grazie a una collaborazione col collettivo PoetrySlam Abruzzo, chi verrà al festival avrà la possibilità di ascoltare poesia ad alta voce durante un poetry slam, una delle competizioni poetiche più interessanti e coinvolgenti che si svolgono negli ultimi anni. Per iscriversi al poetry slam scrivere a: Poetryslam.abruzzo@gmail.com

In conclusione, dalle 22.30 il gruppo musicale JODO ci farà ascoltare il suo “rock on the road”, musica ad alto volume che presenta una serie di racconti che, come le vecchie antologie Urania degli anni Settanta parlano, in italiano e in inglese, di ciò che c’è attorno a noi, di ciò che teniamo ancora in soffitta e di ciò che si intravede dalla finestra. Ci teniamo a ricordare che gli JODO hanno molto generosamente deciso di devolvere interamente il loro compenso al collettivo di fabbrica ex-GKN per sostenere la loro lotta, che è la lotta di tutti e tutte!

Inoltre, durante il Working Class Fest potrete vedere la mostra fotografica “Straight Outta Palestine”, dedicata all’agroecologia, ai diritti e al mutualismo del popolo palestinese.




UNIVAQ PRESENTA IL NUOVO PRORETTORE vicario e tre nuovi professori di Medicina

L’Aquila, 3 ottobre 2023. Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, ha presentato questa mattina in conferenza stampa il nuovo prorettore vicario dell’ateneo, il prof. Claudio Ferri, e tre nuovi professori di area medica afferenti al dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologie (DISCAB):  il prof. Fabio Vistoli, ordinario di Chirurgia generale e direttore della UOC di Chirurgia generale a direzione universitaria all’ospedale San Salvatore; il prof. Vincenzo Damiano Salpietro, ordinario di Pediatria generale e specialistica e direttore della scuola di specializzazione di Pediatria del San Salvatore; e il prof. Maurizio Delvecchio, associato di Pediatria generale e specialistica.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche la prof.ssa Francesca Zazzeroni, direttrice del DISCAB, e il direttore generale di ateneo, Pietro Di Benedetto.

Il prof. Claudio Ferri, il nuovo prorettore vicario – figura che ricopre a tutti gli effetti il ruolo di vice del rettore e che adotta, in assenza o impedimento di quest’ultimo, i provvedimenti di ordinaria amministrazione – è ordinario di Medicina interna al MESVA, il dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente. Come vicario, prenderà il posto del prof. Roberto Cipollone. “Com’è noto, ho scelto di nominare un prorettore vicario diverso per ogni anno del mio mandato” ha spiegato Edoardo Alesse “scegliendone uno per ogni dipartimento, a eccezione del DISCAB, che è il dipartimento a cui appartengo. La scelta, dopo il prof. Cipollone, che ringrazio per il lavoro svolto, è caduta sul prof. Ferri, una delle professionalità più importanti del corso di laurea in Medicina, illustre scienziato e persona di elevato profilo umano e morale”.

“Ci piace inoltre informare tutta la comunità” ha aggiunto Alesse “ogni qual volta implementiamo le nostre capacità formative. Ed è per questo abbiamo voluto presentare ufficialmente l’entrata in servizio del prof. Salpietro, assunto in verità già da un anno, e del prof. Delvecchio, che ha preso servizio questa settimana. La loro assunzione è una prova di come UnivAQ abbia voluto mettere in campo uno sforzo importante, anche dal punto di vista economico, per riattivare la scuola di specializzazione di Pediatria, che mancava da un po’ di anni come sede amministrativa, a causa della mancanza dei requisiti necessari all’accreditamento, tra cui due docenti con elevata qualificazione professionale. E’una specializzazione molto importante, sia perché la salute dei bambini ha bisogno della massima attenzione sia perché i pediatri, come ahimè tanti altri specialisti, stanno diminuendo su scala nazionale. Con l’ingresso dei professori Salpietro e Delvecchio abbiamo voluto dare un contributo per risolvere questo problema. Ringraziamo naturalmente la Asl L’Aquila che ha collaborato con noi favorendo l’inserimento dei nuovi professori. In ultimo, ma non per ordine di importanza, abbiamo voluto presentare ufficialmente alla città anche il prof. Fabio Vistoli, un clinico chirurgo specializzato in trapiantologia, che viene dall’Università di Pisa e che ha già assunto la direzione della UOC di Chirurgia generale a direzione universitaria al San Salvatore. Il suo arrivo sarà funzionale al mantenimento ed al potenziamento del Centro regionale trapianti, l’unico presente in Abruzzo. Abbiamo voluto investire, come ateneo, su un professore ordinario che divenisse la guida della chirurgia generale e soprattutto della parte trapiantologica in cui ha un’esperienza riconosciuta su scala nazionale”.

Il Prof. Vincenzo Damiano Salpietro, si è laureato e specializzato col massimo dei voti all’Università di Messina. Dal 2013 al 2018 ha lavorato a Londra prima all’Imperial College e poi all’UCL come  Clinical Research Associate, conseguendo il PhD in Neurogenetica Pediatrica. E’ coordinatore del Network internazionale SYNaPS (Synaptopathies and Paroxysmal Syndromes) Study Group, un progetto attuato in collaborazione con il Prof. JE Rothman, Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 2013, e con il Prof. DM Kullmann, per individuare le basi molecolari delle malattie neurologiche infantili. 

Il prof. Maurizio Delvecchio si è laureato e specializzato all’Università di Bari. Si occupa specialmente di patologie in età pediatrica come bassa statura, pubertà precoce, ritardo puberale, ipotiroidismo, iperglicemia, obesità.

Il Prof. Fabio Vistoli si è laureato si è nel 1995 e specializzato nel 2001 con lode presso l’Università di Pisa e ha ottenuto il dottorato di ricerca in Chirurgia, immunologia e biotecnologie dei trapianti nel 2011 presso lo stesso ateneo. In precedenza, aveva conseguito il diploma in Diagnostica e terapia delle malattie vascolari di interesse chirurgico (1996) sempre nell’ateneo di Pisa ed il post-dottorato di ricerca in Immunologia dei trapianti (2007-2008) presso l’Istituto di trapianto e di ricerca sui trapianti di Nantes (Francia). Attualmente è professore ordinario di Chirurgia generale all’Università degli Studi dell’Aquila e opera come chirurgo generale e dei trapianti presso l’ospedale regionale San Salvatore dove dirige la UOC di Chirurgia generale. Effettua principalmente interventi di chirurgia oncologica addominale (tumori di colon-retto, pancreas, fegato, vie biliari, stomaco, rene, vie urinarie, utero, ovaie, milza e linfonodi) e trapianti di rene e di pancreas con tecniche a cielo aperto, laparoscopiche e robot assistite.




I VENT’ANNI DEL SEGI tra formazione e ricerca

Storia di un’innovazione negli studi giuridici

Pescara – ex-Aurum – 04 ottobre 2023 – ore 16:00

Pescara, 3 ottobre 2023. Si svolgerà domani, 4 ottobre 2023, dalle ore 16:00, presso l’ex Aurum di Pescara, l’incontro dal titolo “I vent’anni del Segi tra formazione e ricerca: storia di un’innovazione negli studi giuridici”. Organizzato dal Corso di Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa (SEGI) del Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’evento intende celebrare i vent’anni della istituzione del Corso. L’iniziativa vuole far conoscere l’offerta formativa sia del Corso di Laurea Segi sia del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Giuridiche per l’Internazionalizzazione e l’Innovazione dell’Impresa (GIURINN), che ne rappresenta la naturale prosecuzione ed illustrare altresì i risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca dai docenti del Corso, costituendo una preziosa occasione per esplorare il legame tra lo studio del diritto e le continue trasformazioni della realtà economico-sociale di riferimento. Il programma della manifestazione, infatti, prevede, in sessioni parallele, alcuni seminari su tematiche di attualità inerenti i tre filoni di ricerca dei diritti umani, della sostenibilità e dell’innovazione. Sono previsti anche un importante momento di dialogo con esponenti del mondo delle imprese, del lavoro e delle professioni e la testimonianza da parte dei laureati Segi sui concreti sbocchi occupazionali presenti sul territorio. A conclusione dell’incontro, ci sarà un momento ricreativo con un brindisi all’inizio del nuovo anno accademico e l’accompagnamento musicale di studenti ed ex studenti.

Il Corso di Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa (SEGI) del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara – spiega la professoressa Marialuisa Gambini, Presidente del Corso di Laurea e docente di Diritto privato – è istituzionalmente impegnato nella costruzione di legami con le realtà imprenditoriali e professionali del territorio. L’evento di domani rappresenta una preziosa occasione per presentare i due Corsi di Studio di area giuridica della “d’Annunzio” e per riflettere sulla domanda di formazione del territorio e sulle concrete opportunità occupazionali per i laureati SEGI e GIURINN. È rivolto in particolare agli studenti delle Scuole superiori di secondo grado e alle matricole che iniziano ora il loro percorso universitario, nel segno dell’impegno dei Corsi di studio SEGI e GIURINN sin dalla fase di orientamento e per tutto il percorso di studio, fino all’ingresso nel mondo del lavoro. Gli studenti e i laureati del Corso di Laurea SEGI, gli studenti delle Scuole superiori di secondo grado del territorio, la comunità accademica, i professionisti del settore legale e la cittadinanza tutta – conclude la professoressa Gambini – sono invitati a partecipare all’incontro che vuole essere insieme un’occasione di studio, di confronto e di festa.

Maurizio Adezio




I VENT’ANNI DEL SEGI tra formazione e ricerca

Storia di un’innovazione negli studi giuridici

Pescara – ex-Aurum – 04 ottobre 2023 – ore 16:00

Pescara, 3 ottobre 2023. Si svolgerà domani, 4 ottobre 2023, dalle ore 16:00, presso l’ex Aurum di Pescara, l’incontro dal titolo “I vent’anni del Segi tra formazione e ricerca: storia di un’innovazione negli studi giuridici”. Organizzato dal Corso di Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa (SEGI) del Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’evento intende celebrare i vent’anni della istituzione del Corso. L’iniziativa vuole far conoscere l’offerta formativa sia del Corso di Laurea Segi sia del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Giuridiche per l’Internazionalizzazione e l’Innovazione dell’Impresa (GIURINN), che ne rappresenta la naturale prosecuzione ed illustrare altresì i risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca dai docenti del Corso, costituendo una preziosa occasione per esplorare il legame tra lo studio del diritto e le continue trasformazioni della realtà economico-sociale di riferimento. Il programma della manifestazione, infatti, prevede, in sessioni parallele, alcuni seminari su tematiche di attualità inerenti i tre filoni di ricerca dei diritti umani, della sostenibilità e dell’innovazione. Sono previsti anche un importante momento di dialogo con esponenti del mondo delle imprese, del lavoro e delle professioni e la testimonianza da parte dei laureati Segi sui concreti sbocchi occupazionali presenti sul territorio. A conclusione dell’incontro, ci sarà un momento ricreativo con un brindisi all’inizio del nuovo anno accademico e l’accompagnamento musicale di studenti ed ex studenti.

Il Corso di Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa (SEGI) del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara – spiega la professoressa Marialuisa Gambini, Presidente del Corso di Laurea e docente di Diritto privato – è istituzionalmente impegnato nella costruzione di legami con le realtà imprenditoriali e professionali del territorio. L’evento di domani rappresenta una preziosa occasione per presentare i due Corsi di Studio di area giuridica della “d’Annunzio” e per riflettere sulla domanda di formazione del territorio e sulle concrete opportunità occupazionali per i laureati SEGI e GIURINN. È rivolto in particolare agli studenti delle Scuole superiori di secondo grado e alle matricole che iniziano ora il loro percorso universitario, nel segno dell’impegno dei Corsi di studio SEGI e GIURINN sin dalla fase di orientamento e per tutto il percorso di studio, fino all’ingresso nel mondo del lavoro. Gli studenti e i laureati del Corso di Laurea SEGI, gli studenti delle Scuole superiori di secondo grado del territorio, la comunità accademica, i professionisti del settore legale e la cittadinanza tutta – conclude la professoressa Gambini – sono invitati a partecipare all’incontro che vuole essere insieme un’occasione di studio, di confronto e di festa.

Maurizio Adezio




CONVEGNO ALL’UNIVERSITÀ

Cambiamenti climatici e paradigmi dell’ecologia

Teramo, 3 ottobre 2023. Si terrà dal 5 al 6 ottobre prossimi – nella Sala delle lauree del Polo didattico S. Spaventa dell’Università di Teramo – il convegno dal titolo Cambiamenti climatici e paradigmi dell’ecologia.

Il convegno si articolerà in quattro sessioni, per analizzare in chiave multidisciplinare il fenomeno del cambiamento climatico e le sue conseguenze giuridiche, economiche e sociali.

I lavori della mattina inizieranno alle ore 8.30, quelli pomeridiani alle ore 15.00.

Parteciperanno in qualità di relatori docenti e ricercatori provenienti da diversi Atenei e Centri di ricerca italiani e stranieri, ma anche i rappresentanti delle principali aziende locali impegnate nei settori ambientali ed energetici. Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Franco Ferrari, professore emerito in Diritto costituzionale presso l’Università Bocconi di Milano.

Il Convegno è stato organizzato dal Centro di ricerca “Transizione ecologica, sostenibilità e sfide globali” all’interno del progetto europeo Innovation, digitalization and sustainability for the diffused economy in Central Italy-VITALITY con il contributo delle Scuole di specializzazione in Diritto amministrativo e Scienze dell’amministrazione dell’Università di Teramo.




L’OPPOSIZIONE CONVOCA IL CONSIGLIO COMUNALE

Mentre la maggioranza litiga per le poltrone 

Ortona,  3 ottobre 2023. I consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco, nella giornata di ieri 2 ottobre 2023, hanno richiesto la convocazione del Consiglio comunale per discutere importanti proposte. Si tratta dell’11° consiglio comunale convocato dalla minoranza su 16 in totale che si sono tenuti dall’inizio della consiliatura.

La prima proposta riguarda le linee guida per il bilancio di previsione 2024/2026 che contiene alcune indicazioni al sindaco e alla giunta comunale per stanziare le risorse necessarie per alcune priorità da finanziare con la riduzione dei trasferimenti al CMO, il taglio del 20% delle indennità del sindaco e degli assessori, razionalizzazione della spesa, mutui e finanziamenti specifici. 

I consiglieri di opposizione, infatti, hanno proposto di realizzare un parco verde attrezzato sul terreno di proprietà comunale a nord del Parco Ciavocco, assegnare un contributo annuale di 40 mila euro alle scuole ortonesi per le attività istituzionali e la formazione dei docenti, prevedere misure a sostegno delle imprese del comparto pesca, realizzare iniziative culturali attraverso il coinvolgimento di associazioni e artisti ortonesi, ripristinare la Riserva regionale Punta Acquabella, favorire sul territorio comunale la costituzione di comunità energetiche, realizzare orti su terreni comunali da concedere a privati cittadini, sistemare la viabilità nella zona industriale, sistemare la postilli-riccio con illuminazione e arredi urbani, realizzare parcheggi e accessi al mare per riqualificare le principali zone turistiche cittadine, finanziare il completamento dei lavori di adeguamento sismico della scuola di via Mazzini, completare il manto in erba sintetica nell’antistadio di via Papa Giovanni XXIII, realizzare un intervento con partenariato pubblico – privato per riqualificare il campo sportivo di Caldari e realizzare una piscina comunale, sistemare le reti idriche e consentire la captazione delle acque sorgive in località Saraceni e potenziare il sistema dei pozzi artesiani sul territorio.

La seconda proposta riguarda l’adozione di misure a sostegno degli agricoltori gravemente colpiti dalla peronospora e che hanno visto ridurre drasticamente la loro produzione. 

È stato proposto di sospendere fino al 31.12.2025 il pagamento, da parte degli agricoltori danneggiati dagli eventi meteorologici eccezionali verificatisi nei mesi di maggio e giugno 2023, di imposte, tasse e canoni, da restituire a rate e senza interessi dopo il 1° gennaio 2026, nonché di esentare completamente dal pagamento dell’Imu per gli anni 2024 e 2025 le aziende agricole.

“In un momento particolarmente delicato per la nostra comunità – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione – ci siamo fatti carico di dettare delle linee guida per la redazione del prossimo bilancio di previsione e di proporre alcune misure a sostegno degli agricoltori”.

“È inaccettabile – continuano i consiglieri comunali di opposizione – che il Sindaco e i suoi fedelissimi abbiano bloccato l’attività amministrativa con gravi ripercussioni per cittadini, professionisti e imprese, mentre tentano inutilmente di ricomporre i pezzi della maggioranza e trovare un equilibrio con incarichi e poltrone per tirare a campare, senza alcuna idea di cosa fare concretamente per far uscire la città di Ortona da una profonda crisi economica, sociale e culturale”.

“Mai prima d’ora la città di Ortona è stata così ferma e isolata – concludono i consiglieri comunali di opposizione – Ormai l’unica cosa sensata che Castiglione e i suoi fedelissimi possono fare è chiedere scusa agli ortonesi e liberare la città dalla loro incapacità”.




VALUTAZIONE NEGATIVA OPERATO DEL MANAGER

Comitato ristretto: niente di personale, di fatto nessuna delle criticità rilevate lo scorso anno sono state affrontate. Così la sanità del territorio non va

Chieti, 3 ottobre 2023. “È negativa la valutazione del Comitato ristretto dei sindaci sui risultati aziendali e gli obiettivi conseguiti dal Direttore della Asl2 Thomas Schael per il 2022. L’anno scorso a testimonianza dell’assenza di pregiudizi di qualsiasi natura, avevamo emesso un giudizio positivo, ma “condizionato” alla risoluzione di criticità che sono rimaste tali e che non possono essere sottaciute, né ignorate, alla luce anche delle tante lamentele raccolte tra i Sindaci della Provincia di Chieti.

Ad oggi non si registra l’auspicato “cambio di passo” come attesta anche il giudizio della Corte dei conti che nella sua ultima relazione afferma che l’Abruzzo è fra le poche regioni d’Italia che ha speso molto sugli ospedali, senza elevare servizi giudicati scarsi. Chieti conferma questa tendenza e il nostro giudizio non può essere positivo”, così il presidente Diego Ferrara e i sindaci Francesco Menna, Giulio Borrelli, Massimo Tiberini e Leo Castiglione che compongono il Comitato.

“Il Direttore non è alieno da tante e tali mancanze che siamo ad elencare perché non appartengono alla sfera politica, come più volte qualcuno ha tentato di fare apparire, nel tentativo di delegittimare il Comitato, a partire dal preoccupante passivo che la Asl sta accumulando – riprendono i sindaci – Nel “Rendiconto 2022” il passivo totale delle ASL abruzzesi passa da 72.145.213 euro del 2021, al dato provvisorio (in attesa dell’approvazione del bilancio consolidato della Regione) di – 169.590.509 relativo al 2022, di cui 27.368.376 euro sono a carico della Asl di Chieti.

Un tale disavanzo di bilancio non è spiegabile, vista pure l’enorme mole di risorse a disposizione, che, tuttavia, non è riuscita a imprimere la svolta sperata per non mettere in grave pericolo nei prossimi e incombenti anni (2026) la tenuta economica della ASL. Alta e crescente è la mobilità passiva nella nostra Asl, che lo scorso anno ha registrato il maggior saldo negativo tra tutte le ASL abruzzesi (circa 35 milioni di euro). Saldo confermato anche per il 2022 e non si ritiene che siano state adottate misure idonee ed efficaci per arginare questa criticità.  Anche per questa annualità registriamo il mancato raggiungimento degli obiettivi di recupero delle liste di attesa previsti nel Piano per il recupero stabilito dalla Legge n. 234 del 2021 e anche questo è tra gli obiettivi prefissati e assegnati al Direttore: le liste continuano ad essere una piaga irrisolta nella nostra Asl nonostante il milione di euro erogato dalla Regione ad ogni Asl per attenuare il disservizio.

Nessun risultato concreto nemmeno sulla più volte annunciata reingegnerizzazione della rete ospedaliera, dalla deliberazione del DG del 14 luglio 2022 nulla è stato fatto, il progetto resta sulla carta e le strutture mantengono il proprio degrado. Inerzia anche sulle aree interne. I sindaci delle aree disagiate e aree interne, stanno ancora attendendo la messa in funzione delle case di comunità per le quali sono stati previsti 25.000.000 di euro di investimento. Sono inevase le comprensibili domande collegate al progetto: saranno tutte finanziate o realizzate alla luce dell’obiettivo 6 del PNRR? Sono rispettati i tempi di affidamento dei lavori e di realizzazione degli stessi? È stata redatta la programmazione del personale e delle apparecchiature necessarie? In tutte le case di comunità saranno erogate le stesse prestazioni e quali attività specialistiche saranno garantite? Le risposte a queste domande necessarie per evitare che la qualità delle prestazioni mediche sia mediocre e, peggio ancora, diversa da area ad area, non sono state mai date dall’attuale DG. I progetti rivelati dal dottor Schael l’anno scorso con conferenze e illustrazioni di rendering suggestivi e ottimistici, non sono stati attuati. Ultimo, ma non residuale punto, la scarsa capacità di ascolto del manager: la centralità del Direttore generale all’interno delle aziende e degli altri enti del Servizio sanitario è testimoniata dall’ampiezza e dalla complessità dei compiti cui lo stesso è chiamato a svolgere quale “dirigente organo” sia come “manager dell’amministrazione”.

Già nel giudizio espresso lo scorso anno, il Comitato dei Sindaci aveva avuto modo di mettere in evidenza “gli aspetti caratteriali del Direttore generale Thomas Schael, che spesso creano tensioni e incomprensioni con gli amministratori locali”. Quest’anno si deve constatare che le tensioni hanno riguardato anche i primari dell’azienda che dirige, per la poca o inesistente condivisione di scelte strategiche con la dirigenza medica dell’ospedale di Chieti, soprattutto con la parte universitaria e decisioni “non rispondenti alle reali esigenze assistenziali e universitarie e tale da mettere a rischio la persistenza della clinica universitaria, nonché quella dell’Ateneo nel capoluogo, che non è residuale e non può essere messa in discussione senza creare un danno enorme al territorio e alle sue istituzioni che restano e non sono protempore come lo è un dirigente di azienda.

Dulcis in fundo, l’edilizia sanitaria, di seguito una fotografia delle varie situazioni registrate sul territorio della nostra provincia. Chieti: dalla deliberazione del DG del 14 luglio 2022 e degli interventi previsti (1° stralcio) per 60.000.000 di euro con fondi ex articolo 20 nulla, almeno apparentemente o esplicitamente inaugurato, è attualmente visibile: non vi è traccia di inizio di costruzione della palazzina P destinata a Laboratorio, Anatomia Patologica, RMN per Radiologia, Tac-Pet per Medicina Nucleare, non vi è alcuna traccia della piastra ambulatoriale del corpo N.

Lanciano: l’ospedale sconta liste d’attesa enormi, posti letto solo sulla carta perché non è possibile erogare servizi, sul fronte delle prestazioni dal 2018 a oggi l’Ospedale di Lanciano è uno di quelli che sofferto di più rispetto al taglio delle prestazioni, oltre il 30% in meno. Al Pronto Soccorso risultano esserci solo 7 medici rispetto ai 14 previsti in organico con tempi di attesa insostenibili specie per chi è in codice giallo. È straordinario il lavoro all’interno, ma si va avanti grazie ormai al sacrificio e all’impegno quotidiano del personale che va oltre il contratto di lavoro, con medici che fanno turni anche di 12 ore. Gli altri reparti, da Radiologia a Chirurgia, da Medicina e Ginecologia, sono in sofferenza. Manca il personale, in attesa di concorsi, i medici in pensione non sono stati sostituiti.

Vasto: L’ospedale registra una cronica carenza di personale medico e infermieristico nei reparti di Neurologia, Medicina, Pronto soccorso, Anestesia, Ortopedia, Geriatria, Rianimazione e Endoscopia i cui reparti ad oggi sono in una situazione di costante sofferenza e la strumentazione è obsoleta. Carenze diventate allarmanti, perché si rischia di mettere a rischio i livelli di assistenza all’utenza e la stessa organizzazione interna dei processi lavorativi.

Distretto sanitario di Vasto : attualmente sono presenti solo due medici che ottemperano a tutte le attività proprie del Distretto in quanto i medici che sono andati in pensione non sono stati reintegrati. È inoltre necessario garantire le prestazioni ambulatoriali (non più eseguibili nel distretto per pensionamento dei medici) delle seguenti discipline: Dermatologia, Chirurgia ambulatoriale, Cardiologia, Urologia.

Ortona: l’ospedale nel weekend diventa sostanzialmente un PPI, è un ospedale che lavora 4 giorni a settimana e in questo periodo nemmeno garantisce il percorso completo del paziente oncologico; nel fine settimana addirittura l’ospedale manca del rianimatore, manca della possibilità di ricovero. Il reparto di lungodegenza, nonostante le ripetute rassicurazioni, lavora sottorganico con 1 medico a tempo pieno e 1 a mezzo servizio; sono state ridotte le attività dell’ambulatorio di cardiologia; le sale operatorie sono a ridotto servizio e i piani 5 e 7 sono stati completamente abbandonati non avendo più luce e riscaldamento. Il Responsabile di UOSD Radiodiagnostica andrà in pensione dal 1° aprile 2024 e il timore è che questa struttura venga declassata seguendo la sorte già subita dal laboratorio analisi e dalla farmacia ospedaliera; nonostante i notevoli investimenti in apparecchiature elettromedicali che stanno rinnovando le dotazioni della UOSD. Da gennaio si è ancora in attesa che la Asl trasferisca una biologa alla PMA oltre che una psicologa come previsto dalla legge 40 sulla PMA  che prevede assistenza psicologica alle coppie infertili, ma ad oggi nessun riscontro.

Atessa: con la recente approvazione della rete ospedaliera, il Ministero ha -finalmente- riconosciuto il “San Camillo De Lellis” presidio di area disagiata. Su carta, dunque, le cose cambiano, ma nei fatti nulla accade, anzi. Atessa, ad oggi, rimane un presidio territoriale assistenziale, con carenza di personale medico e infermieristico. Carenze tali da bloccare i tanto sbandierati macchinari di ultima generazione come la risonanza magnetica (acquistata con fondi covid e donazioni di privati). Ad Atessa, la radiologia atessana si è talmente ammodernata che gli esami vengono eseguiti da personale invisibile! È IMPOSSIBILE, ad oggi, prenotare una risonanza magnetica. Il super macchinario è fermo e la radiologia funziona a singhiozzo.

Gissi: al PTA persiste la mancanza di Medici Specialisti in alcune branche quali Ortopedia, Pneumologia, Odontoiatria e c’è un esiguo numero di ore di specialistica in altre branche attualmente operative quali Cardiologia, Psichiatria, ORL, Dermatologia, Neuropsichiatria infantile, Neurologia ed Endocrinologia. Resta la mancanza di apparecchiature Medicali e Radiologiche quali Tac, Moc, Audiometria e Emg.

Castiglione Messer Marino: al Distretto sanitario sussistono e persistono servizi mancanti e non ripristinati dopo il pensionamento dei medici di Diabetologia, Fisioterapia, Medicina legale, Chirurgia, Ortopedica, Dermatologia e Urologia, dell’ufficio di scelta e revoca del medico, e in Cardiologia i cui servizi vengono erogati una volta al mese (prima tutte le settimane). È inoltre saltato il Consultorio con tutte le attività.

Queste le motivazioni che ci inducono a dire che il nostro giudizio non può non tenere conto dei problemi evidenziati”.




CENTRO. C’È CHI DICE: PRIMA LA LISTA E POI IL PARTITO

Politicainsieme.it, 3 ottobre 2023. Come tutte le elezioni, anche quelle europee smuovono e sollecitano a darsi da fare. Talvolta in maniera alquanto disordinata, come se l’ottimismo della volontà prevalesse sul pessimismo della ragione. E questa pulsione, naturalmente, prende soprattutto gli appassionati del cosiddetto Centro costretti a mordere il freno da trent’anni di bipolarismo che ha contribuito non poco ad indebolire i processi democratici e di partecipazione. Oltre che spazzare via un intero patrimonio di cultura politica, quella che ha fatto risorgere l’Italia e portarla a divenire la quarta potenza industriale del mondo.

In questi oltre trent’anni, sono stati numerosi in tentativi d’indicare un’alternativa E anche tra i cattolici non sono mancate voci, anche importanti al riguardo, ma costrette a scontrarsi con il loro mondo ufficiale completamente in ritirata. Ritirata che si potrebbe definire un vero e proprio riflusso paragonabile a quella corrente artistica definita dell’intimismo.

La situazione del Paese ha accresciuto, almeno in via teorica, la possibilità che aumenti il numero di chi vuole creare una terza via, del resto resa sempre più necessaria dall’evidente stato in cui giace, e con esso giace l’intera Italia, la politica del nostro Paese. Le difficoltà non mancano, come ci ricordava ieri la nostra zebretta che, con molto realismo, e ascoltando le cronache quotidiane, non ha potuto non fare un paragone con Penelope: si disfa di notte quel che si riesce a tessere di giorno. E il riferimento non riguarda solamente il duo Renzi Calenda.

Tra le varie ipotesi in circolazione vi è quella, come dicevamo all’inizio, sollecitata dal prossimo appuntamento delle europee. Certamente fondamentale nel pieno della demagogica corsa della destra ad indebolire, se non ad affossare, il percorso e, persino, la fisionomia dell’Unione. Potrà sembrare eccessivo dirlo, ma noi italiani sappiamo molto bene cosa significhi trovarsi nella condizione di essere vicini a fare un vero e proprio salto nel buio. E, quindi, intanto, ricordiamoci tutti che sarà comunque necessario mobilitarsi e partecipare, indipendentemente dal fatto che potrebbero non esserci forze politiche in grado di suscitare una grande passione. Saranno necessari tutti i voti per fermare l’ondata masochistica dei populisti.

La sollecitazione di cui sopra viene da una larga area di centristi, in gran parte cattolici. E non vale la pena oggi di ricordare come, a lungo, taluni di loro abbiano usato questo termine in maniera davvero dispregiativa. Ma si sa, di necessità bisogna prima o poi fare virtù, soprattutto in politica. E anche noi ci poniamo in questo atteggiamento, esaminando l’idea di partire da una lista elettorale, prima, per poi pensare alla costituzione di un nuovo soggetto politico, che noi preferiremmo chiamare centrale, ricordando la coniazione che facemmo, tanto tempo fa su queste pagine, del termine baricentro.

In effetti può essere un’idea per superare tutte quelle difficoltà sperimentate nel corso di più di un trentennio. Durante il quale personalismi, opportunismi, incapacità e mancata volontà di cogliere le tante occasioni avute, hanno impedito, spesso, la presentazione di liste persino in piccoli comuni. Ma l’esperienza ci dice che la proposta di partire da una lista presenta pure dei gravi rischi che non possono non essere sottovalutati.

Intanto, quello che tutto nasca e muoia così, subito il giorno dopo. Inoltre, il non riuscire ad apparire, non solo a non rappresentare, i rappresentanti di un progetto nuovo. La recente esperienza, amaramente vissuta, della nascita e del declino del Terzo Polo non può essere archiviata come se niente fosse. E poi, bisognerà chiedere un voto su qualcosa che parli di sostanza, oppure ci si limiterà ad agitare la bandiera del Centro e, per questo, vivere la fugace illusione di avere una pozione magica a disposizione.

La pozione magica , comunque, c’è ed è quella di una proposta d’impronta popolare e solidale. Ma questo richiede coerenza e responsabilità. E non si potrà quindi pensare di ideare con un marchio etichetta che dovesse parlare in maniera generica di popolarismo, liberismo, moderatismo e tanti di quei termini roboanti fino ad ora rivelatisi del tutto inutili a smuovere un elettorato del tutto diffidente. Tanto sono stati usurati da quei politici che non hanno pensato di meglio che definirsi centro del centrosinistra e centro del centrodestra. Vuote etichette che, non per caso, non sono mai state premiate da un corpo di votanti, sì stanchi, ma non per questo del tutto rincitrulliti.

E se si è popolari non si va, almeno nel momento delle elezioni, con altre sigle che del popolarismo non hanno proprio niente. Democratiche, sì, per carità, ma frutto di altre culture politiche. La distinzione tra le quali, alla fine, si rivelerà dirimente e, soprattutto, l’unica in grado di portare chiarezza a livello nazionale ed europeo.

Centro. C’è chi dice: prima la lista e poi il partito – Politica Insieme




LE INFAUSTE MINIERE E I BALLI SISMICI. Cosimo De Giorgi e L’Abruzzo (1875-1899)

L’uscita del libro di Fabrizio Galadini

Dalla quarta di copertina: «I molteplici interessi culturali di Cosimo De Giorgi (1842-1922), che nella natia Terra d’Otranto trovarono massima espressione, emergono anche in relazione all’Abruzzo, grazie a pubblicazioni, resoconti di attività e documenti che attestano rapporti personali e collaborazioni. Nel corso di vari soggiorni, De Giorgi ebbe modo di condurre ricerche nell’ambito delle scienze della terra, di realizzare e verificare impianti per la meteorologia, di dedicarsi alla tecnologia applicata all’agricoltura, annotare impressioni di viaggio, descrivere importanti chiese medievali, discutere aspetti di storia dell’arte. Referenti furono Concezio Rosa, Pio Mazzoni, Antonio De Cesaris, Enrico Signorini, Antonino Vicentini, Antonio Monticelli, Vincenzo Bindi, Pietro Piccirilli e altri, sullo sfondo dell’articolato paesaggio di città e territori: L’Aquila, Teramo, Chieti, Penne, Vasto, Castel del Monte, Notaresco, le valli dei fiumi Pescara e Aterno, la conca di Sulmona, il Gran Sasso e Campo Imperatore. Il presente volume offre una sintesi dell’articolata vicenda abruzzese di De Giorgi sulla base di pubblicazioni e documenti. Espressioni più intense del rapporto dello studioso leccese con la regione sono le ricerche sui giacimenti di lignite di Campo Imperatore, quelle finalizzate alla difesa dai terremoti all’Aquila e l’analisi di San Clemente al Vomano, monumento dell’arte e dell’architettura medievale abruzzese».

Fabrizio Galadini è dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, insegna Geologia per il Rischio Sismico all’Università Roma Tre. Svolge ricerche geologiche, geoarcheologiche e di sismologia storica finalizzate alla caratterizzazione sismica dei territori, alla definizione delle risposte antropiche alle criticità ambientali e all’evoluzione delle conoscenze e dei metodi di indagine nelle scienze della terra. È autore di articoli scientifici e saggi.




ALMA GITANA incontro con l’autore Jorge Nedich

In occasione della manifestazione AMICO ROM. 4 ottobre ore 18:00 sala di Conversazione

Lanciano, 3 ottobre 2023. In occasione dei trent’anni della manifestazione “Amico Rom” Concorso artistico internazionale organizzato dall’associazione Them Romano di Lanciano presieduta dal musicista Alexian Santino Spinelli, insieme all’Unione delle Comunità Romanès in Italia (Ucri), le Edizioni Menabò organizzano il 4 ottobre a Lanciano nella Sala di Conversazione ore 18:00 l’incontro con Jorge Nedich, professore universitario di letteratura,  autore del libro “Alma gitana” recentemente pubblicato dalla casa editrice. Durante l’incontro l’autore illustrerà la vita nelle tende Rom e il graduale passaggio dalla vita itinerante della cultura di cui è portatore a quella stanziale.

Nel romanzo Alma gitana l’autore affida proprio al protagonista, Stieva, uomo che porta in sé con fierezza le radici della cultura nomade ma che ha fatto sue le positività della cultura sedentaria, il  racconto della sua tormentata vita in questo “passaggio” da una cultura nomade eppure solidissima ad una stanziale ma aperta e pronta ad assorbire nuovi stimoli con il desiderio (da parte del protagonista) di farsi riconoscere ed apprezzare dal figlio, un giovane medico di venticinque anni, abbandonato alla madre gagé quando il piccolo ne aveva solo tre.

Jorge Nedich nato e vivente in Argentina,  pur non avendo frequentato scuola primaria o secondaria, diventa scrittore e professore universitario di letteratura. È stato due volte finalista al Premio Planeta ed è considerato dalla critica uno dei tre più importanti scrittori rom.

Il 5 ottobre  l’autore argentino, in occasione della  cerimonia di premiazione della trentesima edizione del Concorso artistico Internazionale Amico Rom che si terrà a Lanciano al teatro Fenaroli, riceverà il Premio alla carriera, insieme a numerose altre personalità appartenenti al mondo romanì.




AFRICA, TERRA NON SOLO DI EMIGRAZIONE ma anche di grandi opportunità

L’attenzione finora prestata al tema dell’emigrazione, vera e propria emergenza negli ultimi giorni, ha impedito un po’ a tutti di vedere l’Africa per quella che è, cioè un continente di grandi opportunità per le enormi risorse di cui dispone, che hanno spinto grandi potenze come l’America, la Cina, la Russia, l’India e da ultimo Arabia Saudita e Turchia ad aumentare la loro presenza nei paesi africani non solo per sfruttare le enormi risorse di cui si è già detto ma per costruire molte più fabbriche e infrastrutture di quanto non abbiamo fatto noi europei.

L’emergenza profughi, che è sotto gli occhi di tutti, ha fatto sì che del continente africano avessimo una percezione distorta, unidimensionale, come terra di esodi biblici, di tragedie immani a causa del continuo “surplus” demografico del Continente, difficilmente riassorbibile, e causa principale della pressione migratoria degli ultimi tempi. Tesi ampiamente smentita dalle ultime proiezioni in materia, che parlano di una “curva” in netta discesa a fronte dei “picchi” di natalità di una volta.

Le ragioni di un tale cambiamento, che fotografano una realtà diversa da quella che si pensava, sono da ricercare nell’aumento della scolarizzazione femminile e nell’urbanizzazione che ha cambiato i comportamenti di tutti, uomini e donne, perché nel passaggio dalla campagna alla città cambia il modo di vivere, cambiano i costumi.

Occorre, quando parliamo dell’Africa, riconoscere e studiare senza sottacerle le diversità di questo Continente, abbandonando gli stereotipi legati ad un passato coloniale, che riemerge sempre, quasi come un “mea culpa” quando aumentano i flussi migratori. Occorre prestare attenzione alle voci dei protagonisti africani, ai dibattiti che si svolgono anche da loro e che non si concentrano solo sull’emergenza migranti, meno visibile mediaticamente rispetto ai paesi europei, ma trattano di modelli da seguire, che sono poi quasi tutti asiatici, perché l’Asia, fino a qualche decennio fa, ha avuto gli stessi problemi e li ha risolti meglio di quanto si pensasse.

Le “bombe demografiche“ di Cina e India non spaventano più, forse perché non erano vere e proprie bombe, e l’India condannata alla carestia, oggi esporta in tutto il mondo riso e cereali, diventando di fatto, una superpotenza agricola. Per non parlare poi della Cina: il “dragone asiatico” è presente in quasi tutti i paesi dell’Occidente e nelle sue università si sono formati molti leader africani, perché la formazione delle nuove classi dirigenti africane, è uno degli investimenti più a lungo termine a cui pensare e i cinesi lo hanno capito molto prima di noi che, spesso, derubiamo l’Africa dei suoi migliori talenti.

L’Africa possiede risorse minerarie e metallifere indispensabili per il passaggio ad una economia sostenibile, ma non vede di buon occhio l’ipocrisia dei nostri ambientalisti e preferisce il pragmatismo dei cinesi, che investono molto nelle energie rinnovabili ma esportano anche centrali nucleari e a carbone.

L’Italia, oltre a chiedere all’Europa solidarietà nella ripartizione dei flussi migratori, a dir la verità senza grande successo, visti i rapporti tesi con la Germania che ha blindato le sue frontiere, dovrebbe convincere i partners europei a guardare all’Africa e alle sue enormi possibilità, non come terreno di nuove conquiste, di nuovo colonialismo, ma come terra di investimenti che assicurino benessere e, dove c’è bisogno, ordine e stabilità.

Angela Casilli




DUE ANNI DEDICATI AL CENTENARIO di Felice Barnabei

Giovedì 5 ottobre si chiude la commemorazione del cittadino castellano che tanto ha influenzato la nostra storia recente

Castelli, 3 ottobre 2023. Dopo la mostra al museo etrusco di Villa Giulia a Roma, voluto e creato da Felice Barnabei, ed il convegno tenutosi presso il Ministero della Cultura, il calendario delle celebrazioni vede l’importante tappa castellana che servirà a tracciarne il percorso storico e rimarcare lo spessore dell’uomo, del politico, dello studioso, dell’archeologo.

La giornata di studi, che si aprirà nella mattina di giovedì presso l’Aula Magna del Liceo Grue e proseguirà nella sala consiliare del municipio di Castelli, vedrà la partecipazione di studiosi ed eminenti personalità del campo della cultura che racconteranno quanto quest’uomo abbia fatto per l’Italia intera, concependo la cultura stessa in modo innovativo e condiviso. A Castelli, si dice, il più importante dono di Felice Barnabei è stata l’apertura di una Regia Scuola d’Arte che potesse conservare, trasmettere ed innovare la gloriosa tradizione ceramica locale. Del resto, la castellanità di Felice non fu un fattore eventuale nella sua ascesa alle cariche politiche ed istituzionali, nel suo frequentare i più importanti ambienti accademici e sociali. Sempre fiero delle sue origini, Barnabei nella sua carriera non ha mai spezzato il legame profondo che lo univa alla sua Castelli. E Castelli lo ricorda, dunque, in una giornata ricchissima di interventi e contenuti. A partire dalle 10 interverranno Giuseppe Pennacchia, Luigi Ponziani, Eleonora Magno,Alessio Di Cristofaro, Maria Paola Guidobaldi, Francesca Zannoni, Francesco Verrastro, Filippo Delfino, Paola Di Felice e Valentino Nizzo. Inoltre, durante la giornata avverrà lo scoprimento della targa dedicata a Felice Barnabei restaurata dalla ditta ICIET.

Con la giornata di studi si chiude il biennio di Barnabei e si apre l’anno dedicato ad un altro grande castellano che ha segnato la storia dell’arte nazionale ed internazionale, Carlantonio Grue. Il compito di inaurare le celebrazioni per l’illustre ceramista sarà affidato, durante la giornata, a Fernando Filipponi.