Il sindaco e l’assessore Rispoli: “Nomina regolare, fatta sulla base delle competenze della professionista in questione, che ha lavorato anche nelle passate amministrazioni”
Chieti, 6 ottobre 2023. “Sulle nomine c’è la massima trasparenza, specie quelle che vengono effettuate sulla base di una competenza ampiamente riconosciuta, com’è il caso di quella finita sotto accusa attraverso deliranti dichiarazioni di parte della minoranza. La persona a cui si fa riferimento è innanzitutto un’archeologa con una professionalità e competenza di lungo corso, tant’è che il suo nome è previsto nella lista della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, l’incarico è coperto da risorse del PNRR, come tutto l’intervento ed è stato fatto anche prima dell’ottobre 2020 come consulente dei cantieri cittadini, cioè da quando questa Amministrazione governa Chieti. E questo non perché sia moglie o parente di qualcuno, come magari è consuetudine a livello governativo di questi tempi, bensì perché ha requisiti ed esperienza per essere scelta per un ruolo così delicato qual è quello di accompagnare il cantiere di riqualificazione di piazza Garibaldi, che prevede lavori di scavo e, dunque, necessita della sinergia con la Soprintendenza.
Sulla situazione economica e finanziaria dell’Ente poco resta da dire, abbiamo problemi che non ci consentono di fare molte cose, ad esempio la mensa, e stiamo lavorando duro per svincolare le risorse da erogare alle famiglie e i disabili per libri, assegni di cura e assistenza domiciliare, ci arriveremo, speriamo presto, perché il meccanismo del dissesto condiziona ogni cosa, specie se si tratta di risorse incamerate nel 2022, mentre riserva la disponibilità di quelle per il 2023 al bilancio stabilmente equilibrato in fase di redazione.
In merito alle altre accuse, a partire dal mito degli aumenti di stipendio, è una tigre ormai incavalcabile nonostante la campagna elettorale imminente, perché lo sanno tutti che a Chieti e in tutta Italia, nessuno si è aumentato nulla, ma gli importi sono cambiati per tutti i comuni nazionali perché è cambiata una legge durante il Governo Draghi, che ha riconosciuto il lavoro e le responsabilità legate a questo ruolo e a quello di amministratori pubblici, commisurandolo alle altre indennità della Repubblica. È triste e anche assurdo doversi vergognare di questo. Se fosse accaduto il contrario, se ci fossero stati tagli, io sarei sempre sindaco e noi non staremmo qui a parlarne. Infine, Piazza San Giustino e il regolamento che sarà discusso in più commissioni proprio in virtù della più ampia condivisione possibile: fra chi contesta il metodo nella nota c’è chi si fotografava con i piedi su una contestata mattonella istituzionale regalata dalla ditta che ha fornito il marmo per la pavimentazione, come a voler mettere i piedi in faccia a chi governa. Bene: la classe non è acqua, ma di certo non è fango. E la politica è ben altra cosa che questo”.
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