ONE HEALTH AWARD seconda giornata

Cinque i premi assegnati. Prima della cerimonia di premiazione l’incontro con le scuole, tavole rotonde e OHA Talks

Teramo, 14 ottobre 2023. La seconda giornata di OHA si è aperta la mattina al Teatro Comunale di Teramo con il fisico Valerio Rossi Albertini che ha coinvolto gli studenti delle scuole abruzzesi parlando dell’ecosistema Mediterraneo. L’incontro è stato animato dalla giornalista e conduttrice Rai Francesca Parisella che ha moderato anche la tavola rotonda pomeridiana “Alimentazione e salute: l’anima del Mediterraneo” con Ibrahim El-Ziq (rappresentante WHO in Tunisia), Maurizio Martina (Vicedirettore Generale FAO) e Ugo Della Marta (DG per la Sicurezza degli alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute). A seguire gli OHA Talks hanno visto protagonisti l’immunologo Sergio Abrignani con “L’intelligenza artificiale e la prossima pandemia” e la biologa Maria Chiara Bassi con “Cibo, salute e DNA”.

La giornalista e conduttrice Rai Giorgia Cardinaletti ha dialogato con la Direttrice dell’Offerta informativa della Rai, Monica Maggioni che ha servito alla platea interessanti spunti di riflessione: “Dopo la pandemia, dopo la guerra in Ucraina, ora la guerra in Medio Oriente. Tutto questo ci fa paura. La nostra risposta però non può essere la chiusura. La questione palestinese ci ha ricordato che i problemi non possono essere nascosti sotto il tappeto, altrimenti ci presenteranno il conto. Il 2024 sarà un anno importante: si terranno le elezioni europee, si terranno le elezioni negli Stati Uniti. Dobbiamo ricordarci che in questo mondo tutto quello che accade, ovunque, ci riguarda da vicino”.

Il CEO dell’American Society for Microbiology Stefano Bertuzzi, amico e sostenitore di OHA, ha chiuso il fitto programma di incontri con l’intervento “One Health Award: alleanze per la ricerca”.

La giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione degli One Health Award. Cinque i premi assegnati nel corso dell’appuntamento condotto da Giorgia Cardinaletti. Come già comunicato, per la categoria “Storie” è stato premiato Guido Bertolaso: “Al dott. Bertolaso, manager della One Health, per la indiscussa capacità nella gestione delle emergenze sanitarie che hanno colpito il nostro territorio, dal disastroso terremoto de L’Aquila alla pandemia da Covid-19, solo per citarne alcune e per l’impegno internazionale di coordinamento delle operazioni umanitarie nel corso del terremoto ad Haiti e dell’uragano Katrina nel Sud Est Asiatico”.

Bertolaso ha ricordato con commozione l’impegno nel terremoto de L’Aquila e, da Assessore al Welfare in Lombardia, prima Regione italiana a istituire un Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive in ottica One Health, ha aggiunto che: “La peste suina africana sarà una delle prossime sfide sanitarie e in questo campo dobbiamo far tesoro del lavoro che sta svolgendo l’IZS di Teramo”.

Per la categoria “Storie” è stato assegnato un secondo premio al dott. Pierangelo Clerici: “Membro del Comitato scientifico permanente del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute, è la voce autorevole, sui tavoli regionali e nazionali, della One Health e della fondamentale funzione dei microbiologi italiani che rivestono «un ruolo non ancora riconosciuto come centrale sul fronte della sorveglianza e diagnostica»”. Medico-chirurgo e microbiologo Pierangelo Clerici è il Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani e della Federazione Società scientifiche di Medicina di laboratorio, insegna all’Università degli Studi di Milano e, nel periodo della pandemia, è stato nel Comitato tecnico scientifico della Lombardia per lotta al Covid.

Per la categoria “Scienziato Internazionale” premiato Hechmi Louzir, medico-chirurgo e Direttore Generale dell’Istituto Pasteur di Tunisi, con questa motivazione: “Convinto sostenitore dell’approccio One Health, il Prof Louzir è stato tra i coordinatori della gestione della emergenza pandemica e della campagna vaccinale in Tunisia. Artefice del progetto Med-Net, tra i Ministeri della Salute Tunisino e Italiano per lo sviluppo di reti virtuose di collaborazione, in ambito genomico. Sotto la sua direzione l’Istituto Pasteur di Tunisi sta realizzando un centro dedicato alla realizzazione di vaccini a mRNA”.

Il premio per lo “Scienziato italiano” è andato ad Alessandra Scagliarini: “Per i suoi numerosi interessi scientifici, per la promozione di una didattica finalizzata a formare gli studenti di medicina nell’approccio inter e transdisciplinare della One Health per approfondire le interazioni tra gli esseri umani, gli animali e gli ecosistemi e per gestire in maniera più efficace le malattie endemiche ad alto impatto economico-sociale”. Alessandra Scagliarini è un medico-veterinario con un dottorato in Epidemiologia e controllo delle zoonosi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna dove porta avanti progetti didattici, di ricerca e di terza missione sulla Salute Unica.

Ad aggiudicarsi il premio per il “Divulgatore” è stata Beatrice M Spadacini: “Per la competenza, professionalità e passione nel raccontare storie che valorizzano la nostra umanità condivisa nell’ottica della salute globale e un mondo più giusto ed equo”. Narratrice, creatrice di contenuti e professionista della comunicazione strategica, Bea Spadacini ha lavorato con diverse organizzazioni internazionali e collaborato con importanti giornali quali “Christian Science Monitor”, “Sojourner Magazine”, “The Guardian”, “Il Corriere della Sera”, “The East African” e “La Voce di New York”.

One Health Award 2023 terminerà domani, domenica 15 ottobre, con un intervento dell’imprenditore Brunello Cucinelli e dello storico Egidio Ivetic che porterà al CIFIV di Colleatterrato Alto (TE) “Il grande racconto del Mediterraneo”, a partire dalle ore 11. Le conclusioni della seconda edizione dell’evento sulla Salute Unica sono affidate al Direttore Generale dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio.

Manuel Graziani




AMMODERNARE IL PARCO DELLA LIBERTÀ

Approvato il progetto. Calcetto e basket tra gli interventi

Fossacesia, 14 ottobre 2023. Il Comune di Fossacesia partecipa al bando regionale per la concessione di contributi per realizzare, ammodernare e rinnovare le dotazioni territoriali (opere di urbanizzazione ex Legge regionale 40/2017) con il progetto di sistemazione del Parco urbano denominato della Libertà, compreso tra Via 1° Maggio, e via Colle dell’Erco. Un progetto,  approvato recentemente dalla Giunta Comunale, che prevede una spesa di 130.000 euro, di cui 100mila  chiesti appunto alla Regione e 30mila di fondi comunali.

“La scelta di candidare il Parco della Libertà è dovuta per rispondere al meglio ai criteri del bando regionale al fine di ottenere un punteggio tale da rientrare in graduatoria in posizione utile e finanziabile così da riqualificare una porzione di territorio di circa 6100 mq inserito in un contesto periferico urbanizzato – sottolinea il sindaco Enrico Di Giuseppantonio – In caso di finanziamento, infatti, sarà realizzato un impianto sportivo polivalente recintato di 6 metri per permettere ai giovani di praticare calcetto e basket su una pavimentazione speciale sintetica con accesso attraverso un percorso pedonale pavimentato ed illuminato direttamente dal parcheggio di Via Colle dell’Erco privo di barriere architettoniche”.

Nel progetto inoltre sono previsti nuovi punti luce dell’area ad oggi poco illuminata, nuove panchine con fontanella e cestini porta rifiuti differenziati.

“L’obiettivo dell’Amministrazione comunale nasce dalla necessità della popolazione giovanile di avere degli spazi per la pratica dello sport e del tempo libero – mette in evidenza l’assessore ai Lavori Pubblici, Danilo Petragnani – Infatti, a causa della impraticabilità del campetto di via 25 Aprile che a breve sarà area di cantiere per i lavori di ristrutturazione della vecchia scuola materna, i giovani tendono a giocare a calcio  in piazza Fantini e nei parchi pubblici dove ci sono bambini piccoli e mamme con passeggini, con evidenti disagi”.




LUCIANO D’AMICO scelta di grande livello per l’Abruzzo

Scaparrotta, Dirigente Provinciale  Azione: “Nome di alto profilo per una coalizione che ha una visione ed una progettualità per la nostra regione”

Chieti, 14 ottobre 2023. Azione ha scelto in modo convinto di sostenere Luciano D’Amico come prossimo candidato governatore dell’Abruzzo. “È una scelta di grande livello”, dichiara Antonio Scaparrotta, Dirigente Provinciale Chieti del partito.

“Si tratta di un nome di alto profilo per una coalizione che ha una visione ed una progettualità per la nostra regione, a differenza di quella del centrodestra il cui lavoro negli ultimi quattro anni e mezzo è sotto gli occhi di tutti e di certo non può essere reputato minimamente positivo. La coalizione del presidente Marsilio sta imbarcando chiunque, è oggi solo un cartello elettorale. Non si spiega altrimenti la scelta di farne parte di persone che sino a ieri avevano aspramente e quasi quotidianamente criticato l’operato dell’attuale Giunta regionale e della stessa coalizione di farli salire a bordo”.

Adesso è tempo però di lavorare per il bene comune. “La nostra visione poggia su un accordo programmatico e di buon governo, nella quale Azione farà la sua parte”, continua Scaparrotta. “A questa regione serve una progettualità nel futuro, per rispondere ai bisogni dei cittadini che veramente vogliono una Regione attrattiva, competente ed efficace. Nel Patto per l’Abruzzo c’è forte un senso di responsabilità di tutte le forze coinvolte, che sanno che i prossimi cinque anni saranno cruciali per la nostra regione perché ci mettono di fronte sfide importanti. Da un perimetro di idee comuni è nata quindi una vera alternativa al governo Marsilio che guarda al domani ed è ben consapevole che le cittadine e i cittadini abruzzesi vogliono risposte chiare, concrete e tempestive ai loro bisogni”.




LUCIO CARACCIOLO A ROSETO

Ritira il Premio Di Saggistica Città Delle Rose. Appuntamento mercoledì 18 ottobre alle 18:30, in sala consiliare

Roseto degli Abruzzi, 14 ottobre 2023. Appendice di altissimo livello per la 21esima edizione del Premio di Saggistica “Città delle Rose”. Mercoledì 18 ottobre, infatti, il noto giornalista Lucio Caracciolo sarà in città per ritirare il riconoscimento per la vittoria nella sezione dedicata agli autori italiani con il volume “La pace è finita” (Feltrinelli). Caracciolo, per motivi personali, non ha potuto prendere parte alla cerimonia del Premio che si è svolta lo scorso 30 settembre in piazza Dante, all’interno del “Fra[m]menti Book Festival”.

La cerimonia di consegna a Caracciolo si svolgerà, a partire dalle 18.30, nella Sala Consiliare di Palazzo di Città alla presenza degli Amministratori Comunali e degli organizzatori del Premio di Saggistica diretto da Daniele Cavicchia.

“Per l’Amministrazione Comunale e per tutta la città di Roseto sarà un onore poter ospitare Lucio Caracciolo in Sala Consiliare mercoledì prossimo – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani – Appena saputo della sua indisponibilità a partecipare alla cerimonia del 30 settembre scorso ci siamo subito messi al lavoro, assieme agli Uffici comunali e al Presidente del Premio Cavicchia, per organizzare un nuovo appuntamento. La cerimonia di mercoledì sera sarà l’occasione per tributare il giusto riconoscimento al Direttore Caracciolo ma anche per approfondire con lui, tra i massimi esperti di politica internazionale, i temi di strettissima attualità”.

Lucio Caracciolo. Giornalista e docente italiano (nato a Roma nel 1954). Dopo la laurea in Filosofia, nel 1976 ha iniziato a scrivere per la Repubblica; è stato a capo della sezione politica sino al 1983, quando ha lasciato il quotidiano. Dal 1986 al 1995 ha diretto MicroMega. Direttore della rivista Limes (da lui fondata nel 1993), Caracciolo è editorialista de la Repubblica e l’Espresso e insegna Studi strategici all’Università LUISS Guido Carli (Roma). È uno dei maggiori esperti italiani in geopolitica e nelle sue analisi guarda alla storia contemporanea da un punto di vista geografico e politico, ma anche sociologico, giuridico, economico e diplomatico. Tra le sue numerose pubblicazioni Terra incognita. Le radici geopolitiche della crisi italiana (2001), Il resto è politologia. Dialogo con Lucio Caracciolo (con M. Alloni, 2009), L’Europa è finita? (con E. Letta 2010), America vs America. Perché gli Stati Uniti sono in guerra contro sé stessi (2011), Senza la guerra (con M. Cacciari, E. Galli della Loggia, E. Rasy, 2016) e La pace è finita (2022).




CHIUSA VIA ARENAZZE per uno smottamento

Transito autorizzato solo per i residenti. Sindaco e assessore Rispoli: “Non ci sono abitazioni nel tratto interessato. Per Chieti servono risorse maggiori per ampliare gli interventi preventivi e risolutivi messi in cammino”.

Chieti, 14 ottobre 2023. Si potrà transitare solo se residenti lungo via Arenazze a causa di uno smottamento che ha interessato il tratto centrale dove non insistono abitazioni e che ha provocato il cedimento di due alberi. Sul posto sono intervenuti oltre ai Vigili del fuoco per le operazioni di messa in sicurezza, anche Polizia municipale e la struttura tecnica comunale, al fine  di prendere cognizione della situazione e attivare le procedure a tutela della pubblica incolumità.

“È prioritario per la nostra amministrazione avere un quadro chiaro, attuale e realistico di quelle che sono le criticità in corso o possibili, in modo da attivare tutte le procedure per la tutela del territorio e della comunità – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli dopo i sopralluoghi sul posto – Che Chieti avesse un problema enorme dal punto di vista del dissesto idrogeologico siamo stati i primi ad affermarlo appena eletti, tanto che siamo riusciti ad attivare sinergie importanti come quelle con la Protezione civile nazionale, regionale, la Regione, l’università d’Annunzio e altri enti competenti sulla materia. La nostra premura è quella di evitare danni a persone e cose, mantenendo costantemente aggiornata e monitorata la situazione. Com’è noto Chieti ha avuto il riconoscimento dello stato di emergenza per i danni già registrati in zona, ma la situazione, in costante evoluzione, necessita dell’attivazione di ulteriori risorse per allargare il perimetro dell’intervento e assicurare una maggiore e tempestiva efficacia alle azioni necessarie, ivi compresi gli aiuti alle famiglie che hanno già dovuto lasciare le proprie abitazioni”.




PARI IN RIMONTA PER LA TOMBESI

Sotto 2-0 all’intervallo e 3-1 a sei minuti dalla fine, i gialloverdi portano a casa da Roma un pareggio giusto e un punto prezioso. Massimo Morena: «Troppo leziosi nel primo tempo, ma non molliamo mai, è il nostro miglior pregio. Sarà un campionato duro ed equilibrato».

Roma, 14 ottobre 2023. La Tombesi inizia il suo campionato di A2 con un pareggio 3-3 sul campo dello Sporting Hornets. Un risultato giusto, per una sfida dall’andamento irregolare: buon avvio per gli ortonesi, ma colpiti due volte nel primo tempo da un avversario quadrato e ben messo in campo. Alla splendida punizione di Paolo Romagnoli, che ha portato i suoi sul’1-2, i laziali di casa hanno subito risposto, dopo pochi secondi, con la rete del 3-1 che, a sei minuti dalla fine, sembrava aver chiuso la partita. Ma la Tombesi ha continuato a lottare, trovando prima il 2-3 con Jonathan Debetio, il migliore tra i gialloverdi, e poi il 3-3 con una fulminante ripartenza conclusa dal sinistro di Carlo Zappacosta. Allegria per il punto guadagnato o dispiacere per una partita che, con un po’ più di attenzione, poteva andare diversamente? Massimo Morena non ha dubbi:

«Personalmente sono contento, per come si era messa è assolutamente un punto guadagnato. Non siamo partiti male, abbiamo preso l’1-0 su un’azione nella quale, secondo me, c’è stato un clamoroso fischio arbitrale mancato, per un blocco irregolare, ma sono cose che capitano in campo e alle quali bisogna saper reagire. Abbiamo avuto occasioni nel primo tempo, ma siamo stati troppo leziosi, ci è mancata cattiveria sotto porta, e questo non deve più accadere. Per il resto, questa è una squadra che non molla mai, è il suo maggior pregio, e alla fine abbiamo conquistato un pareggio che credo sia il risultato più giusto per quel che si è visto in campo. Cosa dimostra questa partita in ottica campionato? Che sarà un campionato duro e molto equilibrato. Ogni partita sarà difficile, ci sono tante squadre forti per la categoria, a partire dall’Italpol, nostro prossimo avversario sabato. Dispiace perché avremo ancora Iervolino squalificato, ma i ragazzi oggi hanno tutti risposto positivamente e mi aspetto lo stesso da loro in tutte le partite. È un buon inizio, dobbiamo migliorare, ma stiamo lavorando sulla strada giusta».




IL CENTRO CHE NON C’È

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 14 ottobre 2023.

Non hanno avuto e non hanno torto coloro che, su queste pagine, da anni, vanno sostenendo che il problema del centro e dei moderati, così come viene tuttora concepito, è talmente mal posto da riuscire irrisolvibile, alla stregua di un groviglio inestricabile, che, non a caso, ogni giorno si fa e si disfa, aggiungendo nodo a nodo.

Anche qui, per non smarrire il filo d’ Arianna, è necessario rifarsi ai fondamentali della politica, cercare di cogliere dove sta il nocciolo della questione. Senza dimenticare che la politica, anche quando appare aleatoria e confusa, nasconde pur sempre un ordine interno che va compreso e da cui è necessario prendere le mosse.

Altrimenti, bene che vada, si parla sempre d’ altro.

Il punto nodale non è il centro, men che meno la sua collocazione nel sistema politico-istituzionale così com’è, ma piuttosto il sistema stesso, complessivamente inteso ed il baricentro di cui ha bisogno, cioè quell’ ancoraggio alla realtà del Paese che gli manca. Non ha senso pensare al centro come forza di interposizione tra due schieramenti che strutturalmente, per loro stessa natura, per la modalità che presiede alla loro formazione, sono necessariamente, per forza di cose, in perenne, pregiudiziale contrapposizione. Se pur nascesse questo supposto centro, la dinamica del sistema, destinata comunque a privilegiare le estreme, non cambierebbe.

Anziché uno schieramento contro l’altro, senza reciproca legittimazione, avremmo da una parte due attori e dall’ altra uno solo – salvo, all’ occasione, rovesciare lo schema – incaprettati nella stessa obbligata polarizzazione.

In sostanza, un siffatto centro, sia pure portatore di un’ intenzione moderatrice, altro non farebbe che essere attratto dall’ una o dall’ altra parte. Lo si vede addirittura fin d’ora, a cantiere ancora aperto. Il punto è un altro.

Non serve un centro che stia dentro l’attuale sistema di relazioni politiche ed istituzionali e, in tal modo, concorra a legittimarlo, per quanto allontani sempre più gli italiani dalle urne. Occorre, al contrario, una formazione politica che, senza inseguire etichette d’ altri tempi e senza pietire strapuntini da chi – qui sì di comune intesa – detiene le chiavi di un sistema elettorale di reciproca garanzia, sollevi, interagendo con la pubblica opinione ed i corpi intermedi della società civile, la necessità che l’ Italia sia sottratta al potere di ricatto dei due aggregati elettorali di destra e di sinistra e venga restituita agli italiani ed alla libera dialettica tra le forze politiche e culturali che appartengono al pluralismo di una società viva.

Un pluralismo che è una incomparabile ricchezza, eppure si vorrebbe coartare, in nome di un astratto principio di governabilità. Senonché la governabilità è funzione di una piena, libera, organica rappresentanza e non viceversa, come da troppo tempo si sta immaginando. Si tratta, insomma, di costruire le condizioni iniziali e poi le coordinate necessarie per dar corso a quel processo di “trasformazione” che rappresenta la chiave di volta suggerita dal Manifesto di INSIEME.

Per una rinascita democratica, contro quella polarizzazione che avvelena i pozzi del libero confronto politico, estremizza le culture che lo supportano, spinge verso la ideologizzazione del pensiero, ingessa il discorso pubblico privandolo di ogni spazio di elasticità dialettica, finisce per minare la stessa libertà.

Domenico Galbiati




UNA RICERCA STORICA DEI MIGRANTI PRETORESI

Da Pretoro si parte con La Valigia di Cartone verso il Canada per

Pretoro, 14 ottobre 2023. A Pretoro, nasce il progetto “La Valigia di Cartone”, una raccolta storica, documentale e testimoniale sull’esodo migratorio che ha investito il paese nel secolo scorso.

Promotore di questo importante lavoro di ricerca è il Comune di Pretoro, piccolo paese pedemontano della provincia di Chieti, tra i Borghi più Belli d’Italia e situato nel Parco Nazionale della Maiella.

Il progetto è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Giangiulli e dal suo vice con delega alla Cultura, Fabrizio Fanciulli, dall’associazione Pretorese di Ottawa, con la presidente Olimpia Bevilacqua, dal Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa nella persona vicepresidente Angelo Filoso.

Dagli anni Cinquanta del secolo scorso il borgo ha vissuto una forte emigrazione in Canada, ad Ottawa, dove la maggior parte dei pretoresi emigrati oggi risiedono.

Nel giugno 2022 in occasione della celebrazione del cinquantesimo anno dalla fondazione dell’Associazione Pretorese di Ottawa, le distanze si sono accorciate ed il legame tra le parti è stato rinsaldato grazie anche alla presenza del sindaco Giangiulli e dell’assessore Fanciulli, assieme ad una nutrita partecipazione della comunità pretorese stessa.

In quell’occasione è nata così l’idea di questo progetto di elevato interesse storico-culturale sul fenomeno che ha visto protagonista il grande esodo di tante famiglie di Pretoro, verso una terra lontana e poco conosciuta, ma che nel giro di pochi decenni ha visto i pretoresi diventarne parte integrante della società e dell’economia locale, grazie alla loro grande operosità, alle indiscusse capacità professionali e alla straordinaria dedizione al lavoro.

Per questo dal 9 al 18 novembre 2023 una rappresentanza composta proprio dal sindaco Giangiulli, dall’assessore Fanciulli e dall’esperto di tradizioni abruzzesi Antonio Corrado, si recherà ad Ottawa per dar seguito ad una raccolta di materiale (foto, video, interviste, documenti, biglietti navali etc.) utile a descrivere il fenomeno migratorio sia dal punto di vista socioeconomico che umano.

“Sarà un importante e commovente momento di ricostruzione storica e sociale – commenta il sindaco Diego Giangiulli – che ci permetterà di ripercorrere e di conoscere meglio un periodo storico che ha profondamente segnato il futuro non solo del nostro paese, ma anche di tutte le regioni centro-meridionali che hanno vissuto un fenomeno migratorio non rotativo e che ha portato al progressivo spopolamento di tanti paesi, cambiandone di fatto il tessuto urbano, sociale ed economico. Avremo la possibilità di parlare con i nostri concittadini, di raccogliere le esperienze vissute, di riflettere sul grande sacrificio che hanno dovuto sopportare, ma soprattutto di toccare con mano quel filo mai reciso che ha li ha sempre tenuti legati alla terra natìa.

L’obiettivo è quello di una produzione editoriale prima e di un film-documentario poi, che vadano a costituire una memoria storica, una sorta di testamento spirituale per gli emigranti stessi, per i loro figli canadesi con origini italiane e per tutto il paese di Pretoro. Magari un giorno potremo regalare al paese proprio un museo sull’emigrazione locale”.

Fabrizio Fanciulli aggiunge: “L’emigrazione ‘Pretorese’ diretta verso il Canada si fece massiccia solo dopo la Seconda Guerra Mondiale; infatti, nel periodo precedente fu molto limitata a causa di eventi storici e politici riscontrati nei due Paesi. Dal 1951, con l’abrogazione del precedente decreto del governo canadese del 1939 che vietava l’ingresso ai cittadini appartenenti a paesi nemici (tra cui l’Italia), l’emigrazione italiana riprese con gran fervore e le piccole case in pietra del nostro borgo man mano divennero silenziose”. 

Gli addetti ai lavori saranno impegnati per un lungo periodo, vista la mole del materiale da acquisire: tante saranno le persone da intervistare, anziani, giovani, rappresentanti della politica italo-canadese, docenti universitari e chiunque possa dare un importante contributo a questo progetto.

L’auspicio è quello di riuscire a coinvolgere altri enti pubblici e privati per dare a “La Valigia di Cartone” il giusto risalto e lustro che merita.

Si conta di poter uscire con un’anticipazione ed una prima pubblicazione collegata ad una mostra fotografica entro il 2024.




PERSONALE DI LUIGI GRANDONI

All’Aurum le opere del pittore abruzzese saranno in mostra nella Sala degli Alambicchi dal 16 al 22 ottobre

Pescara, 14 ottobre 2023. Trentacinque opere del pittore abruzzese Luigi Grandoni in mostra a Pescara, dal 16 al 22 ottobre, nella suggestiva cornice della Sala degli Alambicchi. Il percorso espositivo è un viaggio alla scoperta dell’intensa produzione dell’artista, che ha lanciato ed ideato l’Arte Scontata, una sorta di sarcastico ed autoironico invito, rivolto a sé stessi e più in generale al mondo dell’arte, a non prendersi troppo sul serio. Il tutto nonostante Grandoni affronti, in parecchie delle sue opere, tematiche di assoluto rilievo e drammaticamente attuali. 

Luigi Grandoni, nato a Pescara nel 1955 e da molti anni residente a Chieti, è alla sua terza personale di pittura. Prima di approdare all’Aurum i suoi lavori sono stati in mostra al Castello Svevo di Termoli. In precedenza, Grandoni ha preso parte a varie collettive, tra le quali la Triennale di Arti Figurative che si è tenuta nella Galleria Santa Maria dei Miracoli di Roma (2022), la mostra Confronti d’Arte che si è svolta all’Aurum di Pescara (2022 e 2023), l’esposizione ospitata dalla manifestazione artistica Zoo Art ad Ortona (2019, 2020, 2021, 2022, 2023) e la collettiva allestita nella sede della Camera di Commercio di Chieti (2020, 2021).

All’Aurum sarà proposta un’accurata selezione delle sue opere, realizzate con olio e acrilico su tela, e connotate da una chiara inclinazione verso l’astrattismo e in particolare verso la pop art. Al centro dei suoi quadri, che si traducono in autentiche esplosioni di colori, soggetti di diversa natura:  persone, momenti, oggetti, luoghi ed emozioni, che restituiscono lampi di contemporaneità e stimolano riflessioni sulle tematiche sociali più spinose e attuali.

Grandoni, attraverso i suoi dipinti, si interroga e ci interroga, con sguardo laterale e perennemente aperto al dubbio, sulle molteplici implicazioni di un’epoca sempre più complessa e inafferrabile: spazia dai temi dell’eterna ed irrisolta ricerca dell’origine umana alle tragedie collettive dei migranti in fuga, per arrivare agli imperscrutabili e labirintici percorsi della mente o alle caleidoscopiche visioni della realtà virtuale.

Tra i lavori in mostra all’Aurum spicca l’opera ispirata alla favola Il Pesciolino Nero, dello scrittore iraniano Samad Behrangi, morto in circostanze misteriose, nel 1968, pochi mesi dopo l’uscita del suo libro che resta, ancora oggi, un potentissimo inno alla libertà. Grandoni ha dunque scelto di rendere omaggio a questo grande intellettuale, la cui eredità è stata oggi idealmente raccolta dalle migliaia di donne e di uomini iraniani che, dopo la morte di Mahsa Amini, hanno iniziato a scendere in piazza per protestare contro un regime violento e oppressivo.

Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni, dalle 9 alle 19, con ingresso gratuito.




ONE HEALTH AWARD prima giornata

Gli interventi Ministro della Salute Schillaci e del Cardinale Pizzaballa hanno impreziosito il primo giorno dell’evento sulla Salute Unica promosso dall’IZS di Teramo

Teramo, 14 ottobre 2023. Ha preso il via questa mattina all’Università di Teramo One Health Award 2023, l’evento promosso dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise focalizzato quest’anno sul “Crocevia Mediterraneo”, con un convegno scientifico per i professionisti della salute nel corso del quale hanno relazionato, tra gli altri, Marc Allard della statunitense Food and Drug Administration e di Anna Teresa Palamara dell’Istituto Superiore di Sanità.

Nel pomeriggio l’inaugurazione ufficiale con le parole del DG dell’IZS, Nicola D’Alterio, che ha sottolineato l’importanza della interdisciplinarità per la tutela della Salute Unica: “Il Mediterraneo è un laboratorio di One Health e non solo. Culla di culture e civiltà, luogo di incontro e di scontro tra popoli, ecosistema unico di ambienti diversi che si affacciano tutti sullo stesso mare”.

“In questo viaggio” – ha continuato il DG dell’Istituto – “scopriremo insieme peculiarità e pericoli del Mediterraneo, ma anche perché il Mare Nostrum può essere un perfetto esempio dell’importanza delle politiche sanitarie in ottica One Health”.

Sul palco è stato presentato One Health Journal, la rivista trimestrale dal taglio scientifico ma dal linguaggio divulgativo, nata nell’ambito di OHA, che per il primo numero può contare sul contributo di grandi firme: da Stefano Bertuzzi a Niko Romito, da Maurizio Martina a Valerio Rossi Albertini.

L’evento condotto dalla giornalista Rai Giorgia Cardinaletti è proseguito con l’atteso intervento del Ministro della Salute Orazio Schillaci che nella prolusione “Una sola salute, una strategia globale” ha posto l’accento sull’approccio globale, inclusivo e multidisciplinare della sanità: “La pandemia ci ha insegnato che i virus non hanno confini, soprattutto in un’epoca come questa segnata dai cambiamenti climatici. Il nostro Paese opera da sempre in ottica One Health: dal 1958, anno di istituzione del Ministero della Sanità, quando la medicina veterinaria è stata inserita a pieno titolo nella sanità italiana. La Salute Unica e planetaria deve diventare un principio universale e anche per questo abbiamo istituito da poco un Dipartimento One Health all’interno del Ministero”.

Dopo i saluti dei rappresentanti delle Istituzioni del territorio e delle Istituzioni sanitarie nazionali, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa con il “Il cuore inquieto del Mediterraneo” ha raccontato Gerusalemme come: “microcosmo del Mediterraneo, crocevia di religioni che hanno convissuto in maniera alterna, con alti e bassi, ma che rappresenta comunque un punto di riferimento spirituale per guardare al senso più alto del vivere”.

Il Patriarca Latino di Gerusalemme si è soffermato anche sul fenomeno migratorio: “Un fenomeno globale che nel Mediterraneo è molto più visibile e molto più doloroso. Il Mediterraneo è un bacino di scambio di energia, ricchezza, persone. Il È la cartina al tornasole, quello che accade nel Mediterraneo è un segno di quello che sta accadendo nel mondo. Credo che sia importante guardare al Mediterraneo non solo come a un problema ma come all’inizio di un modello nuovo di civiltà, di umanità che è sempre più plurireligiosa e pluriculturale”.

La prima giornata di OHA ha fatto registrare anche la lectio magistralis del co-direttore del Centro di collaborazione dell’OMS per la sorveglianza della resistenza antimicrobica, John Stelling e si è conclusa con il concerto-evento “Planetario”: un viaggio nel cosmo con le note dei Deproducers e le narrazioni scientifiche dell’astrofisico Fabio Peri al Teatro Comunale di Teramo.

L’appuntamento con One Health Award continua domani, sabato 14 ottobre, al Teatro Comunale di Teramo a partire dalle ore 10. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito https://onehealthaward.it e sui canali Facebook, Instagram e Twitter di OHA.




TERAMO E RONDINE COSTRUTTORI DI PACE

Il presidente della cittadella della pace all’università di Teramo per il primo progetto formativo quarto anno rondine

Teramo, 14 ottobre 2023 – Teramo e Rondine costruttori di pace è il titolo del convegno che si terrà martedì 17 ottobre, alle ore 10.00, nell’Aula Magna dell’Università di Teramo.

Rondine nasce in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo ed è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale World House – che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati – e il Quarto Anno Rondine, un’opportunità formativa e di studio riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica, rivolta a 30 diciassettenni di tutta Italia dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, per frequentare la classe quarta nel borgo di Rondine.

«Questo convegno – ha dichiarato il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola – fissato da tempo, coincide purtroppo con il recente, drammatico ed ennesimo scenario di guerra. La pace è cultura è lo slogan dell’Università di Teramo, perché crediamo che la cultura rappresenti la vera arma contro le guerre per ristabilire la pace. E con questo auspicio voglio dedicare il convegno a un futuro di pace per tutti i popoli che vivono sulla propria pelle atroci e sanguinosi conflitti».

«In occasione della Marcia della pace di Arezzo dello scorso giugno – ha spiegato Dino Mastrocola – insieme al presidente di Rondine Franco Vaccari, grazie anche all’importante ruolo di raccordo svolto dal dottor Ernesto Albanello, abbiamo firmato, primo Ateneo in Italia, una convenzione che prevede una stretta collaborazione e l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per il  primo anno di iscrizione, per tutti gli studenti che hanno frequentato il quarto anno degli studi superiori a Rondine o nelle Sezioni Rondine avviate nelle loro scuole di appartenenza, qualora si iscriveranno ai Corsi di laurea dell’Università di Teramo. Visto il recente impegno del Ministero dell’Istruzione per la diffusione del Metodo Rondine nelle scuole italiane l’Università di Teramo con questo convegno vuole farsi promotrice per l’apertura di Sezioni Rondine negli Istituti scolastici abruzzesi di secondo grado. Una sperimentazione che rimette al centro la relazione educativa docente-discente e forma gli studenti alla trasformazione creativa dei conflitti, una scuola inclusiva che promuove la cultura della pace e del dialogo».

Il convegno si aprirà con il brano “Girotondo” di Fabrizio De Andrè eseguito dal Coro della Scuola primaria “San Giuseppe” di Teramo, con la lettura di brani tratti da riflessioni di Don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira e Marco Pannella a cura dell’attore Daniele Di Furia e con una proiezione video sulle note di “La Rondine” di Pino Mango.

I lavori del convegno – moderato dal rettore Dino Mastrocola – cominceranno con due relazioni: Teramo, città della pace fin dal 1500 di Matteo Di Natale, dell’Università di Teramo, e Teramo e Rondine, le analogie di queste realtà per una prospettiva di pace dello psicologo e psicoterapeuta Ernesto Albanello. Interverranno: Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri; Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo; Camillo D’Angelo, presidente della Provincia di Teramo; Pietro Quaresimale, assessore alla Ricerca e all’Università della Regione Abruzzo; Massimiliano Nardocci, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo; Tiziana Di Sante, presidente della Fondazione Tercas; Franco Vaccari, fondatore e presidente dell’Associazione Rondine-Cittadella della Pace; Enrico Dainese, delegato di RUniPace per l’Università di Teramo; Gesualdo Angelico, governatore del Distretto 2090 Rotary International; Clara Moschella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Teramo; Loredana Di Giampaolo, ex dirigente del Liceo Classico “M. Delfico” di Teramo; Maria Letizia Fatigati, dirigente dell’Istituto “Alessandrini Marino” di Teramo; Filippo Lucci, presidente del Consorzio Punto Europa.




GLI AUSPICI di Italia Viva Val Vibrata

Massima solidarietà ai lavoratori della Johnson Control

Val Vibrata, 14 ottobre 2023. Ancora una delocalizzazione, ancora una decisione unilaterale coinvolge la Val Vibrata, la ex Valle dell’Eden della Provincia. La Johnson Control di Corropoli ha manifestato l’intenzione di chiudere i battenti e per 60 lavoratori si profila il rischio della disoccupazione.

Italia Viva Val Vibrata auspica un esito positivo per questa vertenza ed esprime massima solidarietà a tutti i lavoratori.

La Val Vibrata, purtroppo, come la storia recente ci ricorda, è stata una delle primissime zone a subire gli effetti della delocalizzazione, con pesanti ripercussioni sull’occupazione e sull’economia locale. In tanti sostennero, a spiegazione del declino industriale, che la pelletteria ed il tessile non potessero competere con i cosiddetti Paesi low cost. Johnson Control, però, produce particolari tecnologici di ottimo livello, eppure i problemi rimangono gli stessi.

L’Azienda era da due anni in Solidarietà; eppure, nessuno in Regione si è posto il Problema che quella condizione potesse essere a termine.

E allora ci chiediamo: perché non si convocano i tavoli prima? Perché non si aprono momenti di confronto per tempo invece di dover sempre “rincorrere” gli eventi? Perché, in sostanza, si utilizza sempre un approccio che prevede solo “cure” escludendo a priori qualsiasi tipo di “prevenzione”? Ma quale “cura” può essere efficace per un lavoratore che vede la sua Azienda spostare tutto in Messico o Repubblica Ceca?

Chi ha ruoli di Governo non può ogni volta farsi sorprendere, ma deve farsi promotore di creare un tavolo permanente con i rappresentanti dei lavoratori, degli industriali e con tutti gli attori del settore che possono e devono dare il proprio contributo.

“Non è più possibile, in questa grande fase di transizione industriale, pensare di continuare a gestire solo le “emergenze” convocando “tavoli d’urgenza” presso gli Uffici Regionali” – conclude Andrea Fasan del Coordinamento Italia Viva Val Vibrata.




OSMOCI AL SUPERMERCATO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 14 ottobre 2023. L’osservatorio sulla mobilità ciclistica sbarca al Superstore SI di Via M.te Faito. Si tratta di un punto vendita  di recente costruzione presso cui è stato possibile affiggere il tagliando del progetto con il relativo QR code.  Nella città di Pescara la cosidetta GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, ha un ambito di diffusione molto ampio, essendo rappresentata da ben 12 marchi che sono presenti con ben 37 sedi (uno dei marchi ne ha ben 13 e un’altro 8, facendo quindi oltre la metà dell’intero circuito commerciale urbano). Tali strutture, per obbligo normativo, sono dotate di ampi parcheggi, sicché il traffico che scaturisce dalla loro fruizione è prevalentemente automobilistico; ma più di una struttura riserva alcuni spazi per le biciclette che, seppur pochi, possono garantire alle due ruote una zona di posteggio dedicata.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




IL CENTRODESTRA PREFERISCE CHIUDERE

M5S: Il canile comunale può essere ancora salvato con 15 mila euro

Pescara, 14 ottobre 2023 – La vicenda del canile di Via Raiale, esplosa nelle ultime settimane, si arricchisce di elementi nuovi denunciati questa mattina dal Movimento 5 Stelle, in una conferenza stampa volta a chiarire lo scenario delle responsabilità e delle possibili soluzioni.

“Dopo quanto emerso nelle ultime ore dalla Commissione Controllo e Garanzia – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – per prima cosa è stata smentita la narrazione della Giunta Masci che aveva cercato vigliaccamente di addossare alla Lega del Cane, gestore del canile, tutta la responsabilità per l’ordinanza di chiusura arrivata dalla ASL. Ordinanza che, invece, nasce dal fatto che le ormai croniche difformità della struttura non siano mai state affrontate dal Comune, impedendo quindi il rilascio dell’autorizzazione sanitaria, e la colpa di questo lassismo – prosegue Sola – è da imputare completamente all’amministrazione Masci, che per un anno e mezzo ha rincorso il miraggio di realizzare un nuovo canile a Spoltore finendo, invece, col perdere il finanziamento di 600mila euro, ottenuto a quello scopo, e abbandonando a se stessa la struttura di Via Raiale. Ora, dopo un anno e mezzo dalla prima diffida, la ASL non ha potuto far altro che dare seguito a quell’atto e disporre il trasferimento dei cani in una struttura adeguata o  la messa a norma di quella esistente”.

Ed è su questo aspetto che monta la protesta del Movimento 5 Stelle e delle associazioni animaliste, dopo la scoperta di alcuni documenti in merito alla vicenda. “Mentre da una parte la risposta del Sindaco Masci a questa situazione è quella di chiudere il canile e trasferire tutti i cani a Civitella Casanova (nel Parco Zoo La Rupe) – prosegue Sola – dall’altra abbiamo scoperto come l’amministrazione comunale fosse già consapevole della spesa necessaria alla messa a norma di Via Raiale, avendo fatto predisporre relazioni e preventivi che indicavano una somma necessaria di 15mila euro, peraltro già disponibile. Una cifra irrisoria che non può certo valere più del benessere di oltre 50 cani, tra quelli al momento ospitati nel canile e quelli in altre strutture private di ricovero”.

“Quello che va detto chiaramente, quindi – proseguono i consiglieri Sola, Alessandrini e Di Renzo – è che l’opzione della chiusura è una scelta solo ed esclusivamente politica, e questa amministrazione dovrebbe spiegare alla città per quale motivo preferisce smantellare il proprio canile e trasferire tutti i cani a 40 km da Pescara piuttosto che investire 15mila euro per metterlo finalmente a norma! L’assessore Di Nisio, che ha la delega alla tutela del mondo animale, dovrebbe preoccuparsi proprio di questo: fare la scelta migliore per garantire il benessere dei nostri animali. Se non fosse in grado di farlo dovrebbe rassegnare le sue dimissioni”.

A queste parole fa eco la rabbia dei tanti volontari ed associazioni animaliste, presenti anche questa mattina in conferenza stampa, che si preparano a dare battaglia per impedire lo scenario ignobile della chiusura del canile e del trasferimento di tutti i suoi ospiti.

“Organizzeremo nelle prossime settimane una grande manifestazione di protesta – concludono i consiglieri pentastellati – a cui chiamiamo sin d’ora a partecipare tutti i pescaresi che hanno a cuore le sorti dei nostri amici a quattro zampe, per difendere i cani di Via Raiale dalle scelte folli di un’amministrazione vergognosa”.




CAMPIONI DI SICUREZZA INFORMATICA

Vince l’Istituto Alessandrini. Quattro le scuole che si sono sfidate durante l’evento “Cybearly – Forecasting 2024”

Pescara, 14 ottobre 2023. È l’Istituto Alessandrini di Montesilvano il vincitore della Cyber Security Challenge andata in scena ieri e oggi a Pescara nella sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo nell’ambito del “Cybearly – Forecasting 2024”, l’evento di divulgazione, sensibilizzazione e approfondimento promosso da BearIT e Cybear con il patrocinio del Comune di Pescara, dell’Associazione nazionale imprese ICT (Assintel), dell’Università Politecnica delle Marche e del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) e realizzato con la sponsorizzazione di Neos Broker.

Sono stati venti gli studenti in rappresentanza degli Istituti Volta di Pescara, Alessandrini di Montesilvano, Academy Sistema Meccanica & Informatica di Lanciano e del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Pescara che, assistiti dai professionisti della Bearit e affiancati dai loro insegnanti, hanno avuto la possibilità di cimentarsi con attacchi informatici e prove pratiche sul web grazie alla sfida organizzata in collaborazione con la piattaforma “TryHackMe”.  

Ogni team ha avuto a disposizione una postazione sulla quale sono state caricate diverse attività. Gli studenti hanno dovuto immedesimarsi sia come attaccanti che come difensori in materia di sicurezza informatica con attività che spaziavano dall’individuare vulnerabilità all’interno di infrastrutture a prove di difesa, passando per l’analisi di mail phishing, con lo scopo di identificarne ad esempio il mittente, o lo studio del traffico internet di ogni postazione, per verificare eventuali anomalie. Obiettivo dell’evento, promuovere la cultura della sicurezza informatica a partire dalle scuole, consentire agli studenti di incontrare dei professionisti del settore in cui sognano di lavorare in futuro, ma anche offrire alle aziende coinvolte un’occasione per conoscere potenziali talenti da poter formare tra qualche anno.

Al termine della sfida, a salire sul podio sono stati gli studenti dell’istituto montesilvanese Alessandrini che ha ottenuto 20 licenze per usufruire dei contenuti della piattaforma “TryHackMe”, un vero e proprio laboratorio dedicato alla Cyber Security. Secondi classificati, a pari merito, gli studenti lancianesi e del liceo pescarese, seguiti dal team dell’Istituto Volta.

Oltre alla sfida tra studenti, la seconda giornata di “Cybearly – Forecasting 2024” è proseguita all’Auditorium Petruzzi con una serie di speech affidati a illustri relatori del mondo della sicurezza informatica, tra cui: quello sul Cyber-terrorismo, a cura di Gianni Cipriani dell’Università di Siena; sulla sicurezza applicata al contesto produttivo, con lo speech di Luigi Cavucci di Grimaldi; sui nuovi scenari di Cyber Security, illustrati da Tamara Zancan di Microsoft; sul pivoting e la proliferazione interna, affidato a Roberto Camerinesi di Lecs; sul Data-Centric Security, a cura di Jacopo D’Agostino e Angelo Dicorcia di Varonis.




INCONTRO PUBBLICO Uniti per Ortona

Ortona, 14 ottobre 2023. La città non può più essere governata senza un progetto unitario ed anche ambizioso. Oggi è prigioniera di una crisi che la sta isolando e le ha fatto perdere il ruolo di riferimento sul territorio che ha sempre avuto. Vi raccontiamo cosa sta succedendo, vi spieghiamo cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare ancora.

Uniti Per Ortona




LA RISPOSTA DI TUA ?

Mentalità vecchia come i treni acquistati

Pescara, 14 ottobre 2023. La TUA risponde alla mia nota critica sull’acquisto di tre mezzi vetusti a nafta, le Aln 776, materiale che ha sulle spalle oltre 40 anni di onorato servizio, senza però chiarire la scelta o dando numeri e dati attendibili e verificabili, in sostanza, prova a mettere le pezze ad un acquisto sbagliato. Ormai alla fine del 2023, mentre si teorizza e si investe ovunque su treni a idrogeno o treni elettrici che accumulano energia in batterie con grande autonomia, acquistare Aln 776 a nafta, per quanto mi riguarda, è sbagliato. Siccome lo fa in un’azienda a totale capitale pubblico della mia Regione la cosa la contesto, politicamente e convintamente. Sono le parole del Vicesegretario Regionale di Azione, Giovanni Luciano, in risposta al comunicato stampa Tua sull’acquisto di treni vetusti a nafta.

“La TUA afferma che la scelta è dettata  dalla forte ascesa relativa alla crescita turistica in Abruzzo, affermazione purtroppo non supportata dai dati che stanno uscendo in questi giorni e che purtroppo vedono un calo nelle presenze in Abruzzo, ovviamente, anche questo frutto della “capacità” della giunta Marsilio. La TUA parla di presenze incredibili, ma non da un dato e non entra nel merito della valutazione dei costi-benefici. Si declini almeno un numero circa i “diversi tour operator” che richiedono “continuamente” servizi sulla Avezzano Roccasecca e per i “sold out” del “treno delle castagne”.

“Se si comprano treni obsoleti e inquinanti per la festa delle castagne, capiamo perché questa Regione non avrà un futuro turistico” sottolinea Luciano.

“Ci sono tante e troppe domande che meriterebbero una risposta seria: quanto costano i treni, quanto costa revampizzarli, quanti anni servono per ammortizzare l’investimento, quanto si ritiene di incassare, quanti sono i turisti previsti, quanto è il danno ambientale. Insomma, trasparenza su ricavi, costi e sostenibilità almeno una volta. Qualche domanda ulteriore, sempre per “trasparenza” sorge. Si dice che il rame è in un deposito della TUA? Bene. Da quanti anni è stato comprato e perché è stoccato da tutto questo tempo?  Per elettrificare quale linea? Quanto costa sorvegliarlo? ll motivo per cui non si può attivare il collegamento tra la ferrovia adriatica da Fossacesia ad Archi, aprendola vivaddio al trasporto pubblico locale, unico interesse vero della Val di Sangro oltre al traffico merci da e per le fabbriche, è perché il sistema operativo di TUA è lo stesso sistema usato sulle linee ad Alta Velocità, il cosiddetto ERTMS che non è ancora operativo sulla linea adriatica. RFI ha ancora sistemi più sobri. Perché è stato comprato un sistema buono per i Frecciarossa laddove dovrebbero passare i trenini regionali? Sarebbe davvero trasparente saperlo. Soprattutto, quando finirà questo stillicidio e quanto bisognerà aspettare ancora? Questo non viene mai detto” ci tiene a precisare Luciano.

“Da questa risposta sta in piedi o meno tutto il resto, perché altrimenti, dopo 120 milioni già spesi (questo dato non sia confutato) ci troviamo di fronte al solo processo di riattivazione della tratta storica Archi-Villa Santa Maria. Una ferrovia come in un “acquario”, isolata a valle e a monte.

Ci interessa che, dopo decenni di linea ferroviaria pronta attualmente utilizzata come raccordo industriale solo fino alla ex Sevel, si attivi presto un servizio di trasporto vero, a disposizione degli abitanti della Val di Sangro per spostarsi per studio e lavoro e , per tutti gli altri, per turismo. Fino al lago di Bomba e, volesse il cielo, anche fino a Castel di Sangro. Con il trasporto bici a bordo”.

“Passano gli anni, i binari invecchiano senza essere usati e le chiacchiere fanno le scintille. Rispondete con dati e date! Sarò il primo a tessere gli elogi se si farà in fretta a colmare il gap che resta enorme, ma partendo da Fossacesia ad Archi, non da Archi a Villa Santa Maria. A disposizione per qualunque confronto pubblico su queste questioni per il bene dell’Abruzzo” conclude Luciano.




GIOVANI DEM CON LUCIANO D’AMICO

Domenica l’iniziativa per le Regionali d’Abruzzo

Pescara, 14 ottobre 2023. Questa domenica, 15 ottobre, alle ore 18.00, a Chieti Scalo presso il Piccolo Teatro dello Scalo in Via Pescara 205/A, si terrà l’iniziativa dei Giovani Democratici d’Abruzzo con il candidato Presidente di Regione Luciano D’Amico.

“Vogliamo dare voce ai bisogni della nostra generazione per poter scegliere di vivere, studiare e lavorare in Abruzzo – affermano il segretario Saverio Gileno e la presidente Flavia Cantoro – per questo con Luciano D’Amico daremo voce alla ‘generazione per l’Abruzzo’”.

Saranno presenti, tra gli altri, il segretario regionale dei Gd Saverio Gileno, il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli, il capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il candidato Presidente Luciano D’Amico.




L’USO DI TERMINI SESSISTI E OFFENSIVI

Legittimati solo perché usati in ambito politico.  Il Giudice di Pace di Sulmona, Sezione Penale ha emesso una sentenza.

Sulmona, 14 ottobre 2023. Nel corso degli ultimi cinque anni, ho affrontato la spiacevole condizione di parte offesa dal reato di diffamazione, per il quale era imputato l’ex Sindaco di Sulmona Bruno Di Masci.

Dopo aver avanzato denuncia-querela per le offese ricevute da Di Masci, che mi additava come “quella zoccola della Salvati” dinanzi a molteplici persone riunite all’interno di un esercizio commerciale del centro di Sulmona, ho provveduto a costituirmi parte civile nel processo, con l’ingenuo auspicio di veder riconosciuta la lesione arrecata alla mia reputazione personale.

Ebbene, con la pronuncia resa dal Giudice di Pace di Sulmona l’imputato é stato addirittura assolto per insussistenza del fatto contestatogli.

In attesa che la Dott.ssa Gianna Cipriani renda le motivazioni della pronuncia spiegando le ragioni giuridiche di tutta questa indulgenza, per cui l’utilizzo dell’appellativo di “z……” non integrerebbe i presupposti del reato di diffamazione, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni personali.

Ritengo, infatti, che l’impegno politico non dovrebbe mai giustificare l’uso di un linguaggio offensivo nei confronti dell’avversario, indipendentemente dal genere di appartenenza.

L’uso di parole offensive e denigranti non ha nulla a che fare con la politica, costituendo, per contro, un vile tentativo di ledere l’onorabilità e la dignità di un individuo.

Nel caso di specie, Di Masci si è difeso sostenendo che l’appellativo a me riservato é da lui spesso utilizzato, come ha affermato nel processo e che doveva essere inteso in senso politico, avendo la sottoscritta più volte mutato schieramento.

Per di più ha sostenuto che questo linguaggio, a Sulmona, sarebbe di uso comune.

Sarà interessante comprendere se il Giudice di Pace farà proprio l’assunto di Di Masci, considerato che è agli atti del processo la prova che la sottoscritta, all’epoca delle offese, non aveva attuato alcun passaggio politico, cosa che, in ogni caso, avrebbe potuto, al più, giustificare l’appellativo di “voltagabbana”, ma non certo quello di “z……” che evidentemente evoca ben altre attitudini personali e non ha nulla a che fare con la politica! nulla!

Lo sconcerto per la pronuncia resa si accresce se si considera che proviene da un Giudice donna.

Invero, se da una parte le donne proseguono storiche lotte sociali per l’affermazione -ad ogni livello- dei principi di parità ed uguaglianza, è ormai dilagante il fenomeno della violenza di genere, tanto da imporre al legislatore la previsione di leggi sempre più severe e tutele più stringenti.

E non è forse violenza verbale riferirsi ad una donna con simili espressioni? Come può la comunità politica sulmonese accettare di essere svilita fino a questo punto?

Cosa ci dice questa sentenza? Ci dice che una donna impegnata in politica, da oggi, potrà essere insultata con termini sessisti e denigratori senza conseguenze, il che è grottesco, oltreché inaccettabile.

La politica dovrebbe essere uno spazio in cui le persone sono giudicate ed anche criticate per le loro idee, il loro impegno e la loro capacità, ma ciò deve avvenire nel rispetto dell’altrui personalità.

Continuerò la mia battaglia nelle sedi opportune, perché questo verdetto inaccettabile rappresenta un ulteriore affronto non solo alla mia onorabilità, di donna e madre, ma anche all’onorabilità di tante altre donne in qualsiasi ruolo e posizione sociale.

Dott.ssa Roberta Salvati




FESTIVAL DELLE CULTURE 2023

Dal 16 al 19 ottobre all’Auditorium del Parco torna il Festival delle Culture, la sezione del L’Aquila Film Festival dedicata al racconto delle tante culture del mondo attraverso i racconti e i volti di tante tra le persone straniere che risiedono o semplicemente abitano la città dell’Aquila.

L’Aquila, 14 ottobre 2023. Per il quinto anno il L’Aquila Film Festival torna a proporre proiezioni di film che trattano questioni sociali e culturali, diritti, voglia di pace (soprattutto in questi giorni) e che vogliono creare occasioni di incontro tra le persone, ancora di più se di lingue e tradizioni differenti, oltre a riportare in scena l’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo.

Sono sette i film selezionati, tutti riguardanti tematiche o nazioni differenti. Nella scelta delle tematiche non era possibile, e probabilmente non sarebbe stato neanche giusto, omettere le due grandi questioni di stringente e tragica attualità, le due guerre a noi vicine che stanno insanguinando questi anni: la volontà, però, non sarà quella di analizzare cause e responsabilità, l’approccio vuole essere quello di conoscere più da vicino i contesti sociali e culturali di quelle aree; “KLONDIKE” di Maryna Er Gorbach è ambientato nel Donbass nel 2014, “SARAH & SALEEM – LÀ DOVE NULLA È POSSIBILE” racconta una crisi personale di coppia che assume contorni politici nella Gerusalemme contesa. In occasione della proiezione di “KLONDIKE” interverranno molti nostri concittadini ucraini, compresi i rappresentanti della locale associazione “24 febbraio” e la musicista Marianna Volkova proporrà dei brani di musica tradizionale ucraina.

Tra gli altri film in programma “IL MALE NON ESISTE” di Mohammad Rasoulof, drammatica riflessione sulla mancanza di libertà di espressione nell’Iran di oggi, sarà accompagnato dai racconti di studenti iraniani a L’Aquila e da quelli di rappresentanti della comunità iraniana cittadina; “TOTEM – IL MIO SOLE” di Lila Avilés, delicato racconto di equilibri famigliari in Messico, al termine del quale interverrà il dottorando Horacio De Jesùs Garcia Vàzquez per raccontare riti e importanza del tradizionale dia de los muertos. Per l’occasione Fabrizio De Melis ed Emanuele Castellano regaleranno al pubblico presente in sala un prezioso momento musicale.

“NEZOUH – IL BUCO NEL CIELO” di Soudade Kaadan racconterà con delicatezza le difficoltà, i dubbi e la forza con i quali il popolo siriano ha affrontato e sta ancora affrontando la guerra civile in Siria e le sue conseguenze. “CASABLANCA BEATS” di Nabil Ayouch (già vincitore della dodicesima edizione del LAQFF nel 2018 con “RAZZIA”) racconterà la storia di un gruppo di ragazzi di Casablanca e del loro sogno di fare musica, anche con gli interventi di ragazzi della comunità marocchina a L’Aquila.

“MANODOPERA – INTERDIT AUX CHIENS ET AUT ITALIENS” di Alain Ughetto chiuderà il Festival delle Culture parlando della migrazione italiana del ventesimo secolo. Al termine della proiezione sarà interessante approfondire l’argomento dal punto di vista storico e da quella dell’attualità insieme alla prof.ssa Simona Troilo dell’Università degli Studi dell’Aquila e a Jacopo Colomba, project-manager della ONG WeWorld attiva a Ventimiglia. Durante la serata conclusiva si esibirà l’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo e sarà l’occasione per un giusto finale che coinvolga tutti i partecipanti di tutte le nazionalità in un melting pot conclusivo che possa ragionare insieme di scambi, di viaggi e di migrazioni nella speranza e nell’attesa che questi diventino in futuro momenti di interazione e crescita e che non siano più drammatici episodi di fughe disperate da guerre, ingiustizie e povertà.

Gli ingressi sono liberi a biglietto etico ed è fortemente consigliata la prenotazione attraverso il sito web www.laquilafilmfestival.it e la piattaforma https://www.eventbrite.it/org/33429531057




RIABITARE L’ITALIA a Fontecchio dal 10 al 12 novembre

Ancora pochi giorni per candidarsi alla scuola di montagna nell’appennino abruzzese

L’Aquila, 14 ottobre 2023 – La Scuola di Montagna è una iniziativa di avvicinamento, conoscenza, formazione, scambio e accompagnamento, finalizzata a supportare le persone interessate a trasferirsi o a restare a vivere nelle aree montane italiane.  Nata in Piemonte, dalla sinergia tra Università di Torino e SocialFare – Centro per l’Innovazione Sociale, la Scuola ha al suo attivo due edizioni, svolte nelle Alpi occidentali nel 2022-23, con il supporto della Città Metropolitana di Torino.

Promossa nell’ambito del progetto “HUB di Montagna” (sviluppato dall’Associazione Riabitare l’Italia in collaborazione con il GSSI – Gran Sasso Science Institute e il Comune di Fontecchio, con il sostegno della Fondazione Peppino Vismara e il coinvolgimento di Confcooperative Abruzzo e dell’Università dell’Aquila), la Scuola di Montagna abruzzese si terrà dal 10 al 12 novembre 2023, nel comune appenninico di Fontecchio, in provincia dell’Aquila, secondo il modello formativo già utilizzato nelle precedenti edizioni alpine.

Per partecipare occorre candidarsi presentando la propria idea progettuale di vita/lavoro in montagna, con particolare riferimento alla Valle Subequana e alle montagne abruzzesi, entro il 20 ottobre 2023 compilando l’apposito modulo disponibile sulla pagina dedicata all’iniziativa sul sito dell’Associazione Riabitare l’Italia.

Questa edizione abruzzese rappresenta pertanto una prima sperimentazione fuori dal contesto alpino in cui il format della Scuola si confronterà con il contesto dell’Appennino centrale, il cui obiettivo è da un lato facilitare un dialogo tra questi due contesti montani, Alpi e Appennini appunto, e dall’altro avvicinare al territorio della Valle Subequana (provincia dell’Aquila) quanti hanno il desiderio di trasferirsi in montagna (in modo stabile così come multilocale o periodico) e che possono trovare nei paesi della Valle il luogo giusto per sviluppare i propri progetti di vita e/o lavoro.

Guidati dagli esperti dell’Università di Torino e di SocialFare, e interagendo con una serie di soggetti locali (amministratori pubblici, imprenditori, abitanti e neo-abitanti, gestori di attività commerciali…), i partecipanti approfondiranno le competenze e le conoscenze necessarie all’avviamento o sviluppo dei rispettivi progetti di vita/lavoro in montagna, considerando anzitutto le opportunità offerte dall’area della Valle Subequana. Il programma prevede momenti di formazione su opportunità, servizi e buone pratiche nel territorio di riferimento, con visite a realtà produttive e sociali, unitamente a momenti di scambio e discussione guidata in aula. Grazie ad un approccio fortemente partecipativo, sarà supportata la possibilità di scambi orizzontali tra i partecipanti e la costruzione di micro-alleanze su ipotesi progettuali e di vita in montagna.

Come partecipare?  Grazie al supporto della Fondazione Peppino Vismara, la Scuola di montagna è gratuita e aperta alla partecipazione di persone maggiorenni, che abbiano un buon livello di conoscenza della lingua italiana, con un limite massimo di dieci posti disponibili.

I partecipanti dovranno sostenere autonomamente le sole spese di viaggio verso e da Fontecchio (AQ). Per partecipare occorre candidarsi presentando la propria idea progettuale di vita/lavoro in montagna, con particolare riferimento alla Valle Subequana e alle montagne abruzzesi, entro il 20 ottobre 2023 compilando l’apposito modulo disponibile sulla pagina dedicata all’iniziativa sul sito dell’Associazione Riabitare l’Italia.

Se le attività a carattere più strettamente formativo e progettuale saranno dedicate ai 10 partecipanti selezionati e provenienti da territori diversi, nel corso della tre giorni diversi saranno i momenti aperti a quanti vogliano venire a Fontecchio perché interessati a partecipare alle sessioni dedicate, ad esempio, ai temi avvicinare la montagna (venerdì 10 novembre alle 17:00),  abitare in montagna (sabato 11 alle 9:00), lavorare nelle terre alte (domenica 12 alle 9:00).

Per avere maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook dedicata al progetto “HUB di Montagna” o scrivere una e-mail all’indirizzo hubdimontagna@comune.fontecchio.aq.it 




IO NON RISCHIO

Settimana della protezione civile

Paglieta, 14 ottobre 2023 – Il Comune di Paglieta si unisce alla Settimana Nazionale della Protezione Civile con l’evento principale dallo slogan “Io non rischio”, in programma sabato 14 ottobre, in piazza Roma di Paglieta, dalle ore 9:00  alle 13:00 Durante questa giornata, saranno allestiti dei gazebo per ospitare volontari della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” di Paglieta, che offriranno un’opportunità di incontro e dialogo con la comunità locale.

I volontari della Protezione Civile saranno a disposizione per illustrare le buone pratiche di protezione civile, distribuire opuscoli informativi e spiegare alla popolazione le regole di auto-protezione in caso di eventi catastrofici, come alluvioni e terremoti. Durante l’evento, saranno esposti i mezzi e le attrezzature utilizzate dalla Protezione Civile per affrontare situazioni di emergenza. Sarà presente anche Tommaso Bucciarelli, presidente dell’Associazione “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino, che si unirà ai rappresentanti della Protezione Civile di Paglieta guidati dalla responsabile Maria Laura Rivellino. Un secondo incontro con la stessa finalità sarà riproposto domenica 15 ottobre a Casalbordino, in piazza Garibaldi.

Il sindaco di Paglieta,  avv. Ernesto Graziani,  dichiara: “L’obiettivo di questa iniziativa è rendere le persone consapevoli dei rischi e aumentare la loro capacità di fronteggiare situazioni di emergenza causate da eventi naturali. Questo evento è anche un’occasione per esprimere la nostra gratitudine verso i volontari della Protezione Civile comunale, che lavorano senza sosta per garantire la sicurezza della nostra comunità, ma che prestano aiuto a tutte le popolazioni colpite da calamità naturali. I volontari di Protezione civile  sono persone speciali,  frequentano  continui corsi di formazione  e sono sempre pronte a mettersi al servizio degli altri, in qualsiasi momento e per qualsiasi emergenza.”

I due incontri saranno  aperti a tutti i cittadini interessati a conoscere le pratiche di protezione civile e a incontrare i volontari dediti  alla sicurezza della comunità.