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Pescara, 18 ottobre 2023. – Analizziamo insieme questa immagine – lunedì, ore 9,00 – Corsia lato mare di C.so V. Emanuele, poco dopo l’incrocio con Via Venezia. Al n. civico 52 c’è una fermata dell’autobus. Si tratta di una classica fermata, con banchina allineata o sovrapposta al marciapiede, che comporta che l’autobus lasci la corsia di marcia, si avvicini al marciapiede, faccia salire o scendere i passeggeri, e poi riprenda la corsa rimettendosi sulla corsia.
Da poco tempo qui è stata realizzata una corsia ciclabile, interrotta all’altezza della fermata per ovvie ragioni di “precedenza”. In questo tipo di fermata, la manovra per l’autobus di avvicinarsi alla banchina e poi di rientrare in corsia la maggior parte delle volte non è possibile, costringendo gli utenti a muoversi verso il centro strada.
Come si vede, e come spesso capita, l’area della fermata è impegnata da un’auto parcheggiata, come anche la corsia di uscita è occupata da un’ulteriore auto (in questo caso con pass di autorizzazione per l’ingresso al … porto). Nel frattempo, anche la corsia ciclabile è occupata da ben quattro auto in sosta e le bici, con diritto di transito, transitano sulla corsia adiacente.
Tante, in città, sono le fermate in queste condizioni. Come ho scritto in tante altre occasioni, basterebbe far avanzare la banchina in avanti per due metri, per la sua larghezza, per ottenere subito diversi di obiettivi utili:
– si amplierebbe lo spazio a disposizione degli utenti, più agevole e sicuro;
– sarebbe eliminato lo spostamento verso la salita e semplificata la discesa in termini di altezza dei gradini (una piattaforma giusta potrebbe addirittura garantire un assetto complanare)
– sarebbero recuperati a monte e a valle parcheggi “regolari” per auto, oggi abusivi;
– l’autobus non dovrebbe più fare manovra di rientro in corsia;
– tutti andrebbero alla velocità degli autobus che difficilmente avrebbero auto davanti.
Esistono diversi esempi di banchine avanzate a Pescara, e due in particolare sono ben visibili lungo via Luisa D’Annunzio, da cui si può copiare agevolmente. Se non si vogliono effettuare lavori di edilizia, si possono adottare piattaforme artificiali che semplicemente si appoggiano a terra affiancandole alla piazzola esistente. Ce ne sono a Barcellona, che dicono sia un po’ Pescara.
Giancarlo Odoardi – Ri-media magazine
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