SCORPACCIATE DI BENESSERE famiglie e allievi nel parco della serenità

Coldiretti, merenda con pane e olio e spesa di campagna amica nel parco. Cento bambini coinvolti nel progetto promosso dalle scuole

Pescara, 27 ottobre 2023. Si chiama “Scorpacciate di benessere” il progetto sulla sana e corretta alimentazione e sul riciclo alimentare della scuola dell’infanzia Il Nido d’oro e dell’istituto comprensivo Pescara 7 che, promosso in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica, oggi alle 16 nel Parco della Serenità in via Caduti di Pescara per servizio coinvolgerà anche le famiglie dei bambini. Un pomeriggio tra laboratori didattici ed esperienze all’aria aperta per capire meglio l’importanza del cibo sano e come utilizzarne gli scarti nel rispetto dell’ambiente. Il programma prevede l’allestimento di un piccolo mercato di Campagna Amica in cui i bambini simuleranno la spesa facendo attenzione ai prodotti da scegliere, la merenda a base di pane e olio nuovo, laboratori psicomotori e grafico-pittorici.

Saranno presenti, oltre alle educatrici e alle insegnanti coinvolte dal progetto, il sindaco Carlo Masci e l’assessore Gianni Santilli, il presidente di Coldiretti Pescara Giuseppe Scorrano, il dirigente scolastico Rossella Di Donato, il presidente della cooperativa “L’impronta” Annarita Pergolari che gestisce il Nido d’Oro e il presidente dell’associazione Prossimità alle istituzioni Cristian Ricciardi.

Il progetto è realizzato con il patrocinio del Comune di Pescara.




XXI PREMIO NAZIONALE PAOLO BORSELLINO

Domani, sabato 28 ottobre, la cerimonia finale di premiazione all’Auditorium del Parco a L’Aquila

L’Aquila, 27 ottobre 2023. Venti personalità di spicco, tra cui magistrati, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, avvocati, uomini di chiesa, scrittori, attori e giornalisti, impegnate tutte quotidianamente nella difesa dei principi di legalità e giustizia.

Sono quelle che domani, 28 ottobre, dalle ore 10 all’Auditorium del Parco, riceveranno il Premio Nazionale Paolo Borsellino, giunto quest’anno alla trentunesima edizione organizzata dal Comune dell’Aquila con la collaborazione dell’associazione Società Civile e dell’Associazione Nazionale Magistrati.

La manifestazione si aprirà con i saluti istituzionali del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, della Presidente della Commissione Parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, del Vice Capo vicario della Polizia di Stato e presidente del Premio, Prefetto Vittorio Rizzi, e del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

L’iniziativa, cui prenderà parte anche una rappresentanza di studenti degli Istituti superiori cittadini, sarà trasmessa in diretta streaming sui canali social di Radio Cerrano Web e del Comune dell’Aquila.

Di seguito i nomi dei premiati declinati nelle diverse categorie:

LEGALITÀ:

Maurizio De Lucia –  Procuratore Capo di Palermo, per 10 anni nella Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha condotto importanti indagini sulle infiltrazioni mafiose nella politica e nell’economia;

Antonio Balsamo – Magistrato, Presidente della I Sezione della Corte di Assise e della Sezione Misure di Prevenzione presso il tribunale di Caltanissetta. È Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione;

Michele Carbone –  Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza e nuovo Direttore della Direzione Investigativa Antimafia;

Don Antonio Coluccia – Prete simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità a Roma, da anni vive sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni. Opera nelle periferie della capitale e in modo particolare a Tor Bella Monaca considerata la piazza di spaccio più grande d’Europa;

Don Fortunato Di Noto – Fondatore, Presidente dell’Associazione Meter, per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia;

Fabio Trizzino – Avvocato, legale civile della famiglia Borsellino;

Caterina Chinnici – Magistrato a capo del Dipartimento di Giustizia minorile, figlia del giudice istruttore Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia a Palermo;

“Questo non è amore” – L’iniziativa  promossa della Polizia di Stato con lo scopo di proteggere le donne vittime di violenza.

IMPEGNO CIVILE:

Tiziana Ronzio – Presidente dell’Associazione “TorPiùBella” per la riqualificazione strutturale e sociale del quartiere di Roma Tor Bella Monaca.

GIORNALISMO:

Paolo Borrometi –  Giornalista, condirettore dell’Agi, Aagenzia giornalistica italiana, da anni sotto scorta per le ripetute minacce di morte;

Francesco Vitale – Giornalista, caporedattore del Tg2. Ha lavorato per il quotidiano “L’ora di Palermo” e in Rai ha ricoperto il ruolo di inviato speciale occupandosi di inchieste di mafia e di grandi emergenze umanitarie

AMBIENTE:

Camillo Zulli – Imprenditore che si impegna per la tutela della biodiversità come motore economico per contrastare lo spopolamento delle aree interne, favorendo l’incontro fra persone, tradizioni che si è tradotto nel progetto “Vola Volè Majella National Park”.

MEMORIA:

Emanuele Basile – Capitano dei Carabinieri ucciso dalla mafia a Monreale mentre insieme a Paolo Borsellino conduceva le indagini sull’omicidio del capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano.

BULLISMO:

Mirko Cazzato – Fondatore e Presidente della associazione “Ma basta” che nasce per prevenire e contrastare “dal basso” il bullismo ed il cyberbullismo nelle scuole.

SCUOLA:

Eugenia Canfora – Dirigente dell’Istituto Moirano di Caivano, combatte quotidianamente l’abbandono scolastico.

SPETTACOLO:

Domenico Galasso – Attore e fondatore del teatro Orazio Costa, protagonista della fiction “Mare fuori”, interpreta il padre che cerca di salvare il figlio dalla camorra.

LIBRI:

Massimo Caponnetto – Figlio del giudice Antonino, il Magistrato che fondò il Pool di Palermo e il Premio. Massimo, è autore del libro “C’è stato forse un tempo” nel quale racconta suo padre.

FILM/DOCUMENTARI: 42 Parallello per il film  “I ragazzi delle scorte” – Una docuserie co-prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubbl




IN DUEMILA IN PIAZZA

Al grido: Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non toglieteci il futuro!

La manifestazione a Roma. Rincari fino al 500% dal campo alla tavola, è ora di un reddito giusto  

Roma, 27 ottobre 2023. Oltre duemila agricoltori a Roma per dire, con Cia, “Non toglieteci il futuro”. Oggi la manifestazione nazionale della Confederazione ha riempito Piazza Santi Apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt’Italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori più poveri. Per Cia, i conti non tornano e serve subito quel piano agricolo nazionale sempre annunciato e mai realizzato, che rimetta al centro l’impresa e il suo reddito.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – “Noi non siamo il problema, ma la soluzione!”, ha ripetuto più volte dal palco il presidente nazionale, Cristiano Fini, rivendicando con forza il ruolo chiave del settore, anche nella transizione green. “A dispetto di tutte le fake news -ha detto Fini- gli agricoltori non inquinano, rispettano da anni gli impegni ambientali anche mettendo a rischio i loro profitti; producono energie alternative e non sprecano acqua, ma la usano per produrre cibo di qualità. Senza agricoltura, il Made in Italy non può esistere e la sicurezza alimentare non ha garanzie; non c’è presidio del territorio e custodia del paesaggio, anche contro il dissesto idrogeologico; le aree interne si spopolano ed economia e società non sopravvivono. Abbiamo, dunque, buoni motivi per reclamare più attenzione per le nostre aziende agricole. Deve rimetterle al centro l’Italia così come l’Europa, che dovrebbe stare dalla nostra parte, invece di continuare a imporre norme e regolamenti dall’alto”.  

I NUMERI DELLA CRISI – Eppure nessun settore agricolo è indenne dalla crisi ormai diffusa e generalizzata, tra emergenze geopolitiche, climatiche e fitosanitarie. L’ortofrutta è in ginocchio, con un taglio del 40% della produzione dopo la siccità record del 2022, le gelate e soprattutto gli effetti delle alluvioni di maggio. Il vino Made in Italy ha perso in media il 12% quest’anno, a causa degli attacchi distruttivi di peronospora, perdendo il primato mondiale a favore della Francia. Anche la zootecnia è in sofferenza, con un 2023 inaugurato dal calo del 30% della produzione di carne bovina e continuato con il proliferare della peste suina, che rischia di distruggere un comparto da 11 miliardi. E mentre i listini dei cereali sono in caduta libera (-40%), il carrello della spesa si fa più pesante con l’inflazione, esplodendo il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati. Oggi un produttore prende 35 centesimi per un chilo di grano duro, mentre un pacco di pasta costa 2,08 euro, con un aumento del 494% dal campo alla tavola. Stessa dinamica sul latte: all’allevatore vanno 52 centesimi al litro, ma il consumatore per comprarlo spende 1,80 euro (+246%). Vale anche su frutta e verdura: i pomodori passano da 1,13 euro al chilo all’origine a 3,73 euro al consumo (+230%); le mele da 50 centesimi a 2,43 euro al chilo (+386%); le pere da 1,64 a 3,55 euro al chilo (+116%); persino la zucca di Halloween, da 65 centesimi a 2,76 euro (+325%). Il risultato è un calo del 60% del reddito netto delle imprese agricole, che fanno sempre più fatica a coprire i costi di produzione in continua ascesa (+16mila euro nell’ultimo anno per azienda).

LE PROPOSTE DI CIA – Ѐ ora, dunque, di risolvere i problemi e rispettare le aspettative del settore. Iniziando proprio dal garantire il giusto reddito agli agricoltori lungo la filiera, redistribuendo a monte una quota degli aumenti sulla tavola per creare un sistema più equilibrato; aggiornando la normativa sulle pratiche sleali certificando i costi di produzione agricola per assicurare prezzi dignitosi; riducendo le forme di finanziarizzazione legate alla produzione di materie prime. D’altra parte, senza reddito e cibo, la sovranità alimentare resta uno slogan. Ma non è tutto. Bisogna favorire l’aggregazione aziendale e incentivare la crescita delle Pmi, anche con una revisione degli strumenti di accesso alla terra e una legge sul ricambio generazionale, che vuol dire dall’altro lato agevolare l’uscita dal settore con una riforma strutturale per innalzare le pensioni minime agricole. Sul fronte manodopera, le difficoltà di reperimento richiedono procedure più semplici e flessibili, mentre sul caro-energia, Cia dice basta ad accise e Iva sui carburanti. Calamità naturali e crisi fitosanitarie, invece, sollecitano la riforma del sistema delle assicurazioni, nazionale e Ue, tanto più che oggi gli strumenti a disposizione coprono in media meno del 3% dei danni reali e i risarcimenti arrivano in estremo ritardo. Monta la protesta anche sulla fauna selvatica: gestione e ripristino dell’equilibrio sono le parole d’ordine, da tradursi subito in fatti. Infine, obiettivo aree rurali, dove per frenare l’abbandono serve riportare sui territori i servizi alle imprese e alla persona, mettere in sicurezza le infrastrutture e incentivare la digitalizzazione.   




LA POVERTÀ ASSOLUTA CHE AUMENTA

Interventi di Natale Forlani e di Linda Sabbadini

PoliciaInsieme.com, 27 ottobre 2023.

I dati Istat sull’aumento della povertà assoluta hanno provocato una serie di commenti e valutazioni. Noi registriamo per ora quelle di Natale Forlani e di Linda Laura Sabbadini.

Natale Forlani su Il Sussidiario.net ha sostenuto che ” le cause del peggioramento vengono individuate nella forte accelerazione dell’inflazione registrata nel corso del 2022 che ha comportato una riduzione della spesa per consumi del 2,5% per le famiglie con bassi redditi, nonostante gli interventi di sostegno al reddito adottati dalle Autorità che hanno consentito di attutire di sette decimi l’impatto dell’aumento dei prezzi”.

Dopo aver constato, tra l’altro, che l’aumento delle famiglie in condizioni di povertà assoluta risulta uniforme su tutto il territorio nazionale, con una particolare incidenza nel Mezzogiorno e che il 42,9% delle famiglie povere risiede nelle regioni del Nord, il 41,4% in quelle del Mezzogiorno, il 15,7% nel Centro Italia, Forlani sottolinea come l’incidenza della povertà risulti più intensa per i nuclei che hanno minori a carico, con 720 mila le famiglie povere che si fanno carico di 1,270 milioni di minori.

A suo avviso, “l’analisi offerta dall’Istat pone seri interrogativi sul funzionamento delle politiche del welfare e del lavoro finalizzate a prevenire la povertà che negli anni recenti, segnati dalle vicende della pandemia Covid e dalla ripresa dell’inflazione, hanno mobilitato l’erogazione di centinaia di miliardi di euro nella direzione dei sostegni all’economia e delle famiglie. Buona parte dei quali erogati utilizzando in modo selettivo i requisiti dei redditi Isee fino ai 15 mila euro annui, o immediatamente superiori, per veicolare in modo selettivo i sostegni statali. Secondo l’Istat, i bonus sociali per l’energia e per il gas avrebbero consentito di ridurre di sette decimi l’impatto della crescita dei prezzi sui consumi delle famiglie povere”.

Forlani così prosegue: “Il confronto tra i numeri delle persone povere descritti nelle indagini dell’Istat e i beneficiari effettivi del Reddito di cittadinanza/Pensione di cittadinanza consente di fare una valutazione sull’efficacia delle politiche adottate per contrastare il fenomeno. Il Rdc era stato proposto all’origine dal M5S come uno strumento finalizzato a offrire un sostegno alle persone non occupate e prive di reddito e successivamente riadattato per la funzione di contrastare la povertà, sostituendo il precedente Reddito di inclusione, per l’onerosità dell’intervento. Tuttavia, il tentativo di far quadrare i conti con l’obiettivo promesso nel corso della campagna elettorale ha comportato l’adozione di meccanismi di selezione dei beneficiari del Rdc che hanno penalizzato le famiglie numerose e i cittadini di origine straniera (almeno 10 anni di residenza in Italia). I requisiti di reddito Isee uniformi per tutto il territorio nazionale, che non tengono conto dei differenziali territoriali dei costi della vita utilizzati dall’Istat per quantificare il numero delle persone povere, hanno di fatto impedito l’accesso ai benefici per una quota significativa dei nuclei familiari residenti nelle regioni del Nord Italia e nelle aree metropolitane. Le conseguenze sono del tutto evidenti se si confrontano le platee stimate dall’Istat con quelle dei percettori del Rdc monitorati dall’Osservatorio dell’Inps, per via della mancata partecipazione ai benefici di un numero consistente di famiglie numerose, di minori poveri e di stranieri, ovvero per l’integrazione al reddito ridotta per queste tipologie di percettori.

Sul versante opposto, quello della partecipazione indebita di una quota di beneficiari del Rdc, hanno pesato le sotto dichiarazioni dei redditi Isee legate alle prestazioni sommerse e alla palese improvvisazione del provvedimento nei primi anni di gestazione, per l’assenza di banche dati integrate tra amministrazioni, che potevano consentire all’Inps una verifica più efficace delle domande inoltrate. Una lettura dell’impatto del Rdc sulla povertà assoluta nei quattro anni di gestazione consente di suddividere in tre fasi l’evoluzione dell’intervento.

La prima caratterizzata dalla carenza di strutture e servizi in grado di offrire risposte realistiche ed efficaci alla complessità dei bisogni, comprese le misure di politica attiva finalizzate all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. La seconda segnata dalle conseguenze della pandemia Covid che ha consentito di utilizzare lo strumento, potenziato provvisoriamente con il Reddito di emergenza e un ampliamento dei requisiti Isee, per veicolare i sostegni statali verso la fascia delle famiglie meno abbienti. La terza che coincide con la ripresa dell’economia e dell’occupazione su livelli superiori a quelli antecedenti alla crisi sanitaria e la progressiva riduzione delle domande e del numero dei percettori del Rdc.

L’aggiornamento dei dati Istat consente di fare alcune riflessioni ulteriori sulla efficacia delle politiche finalizzate a contrastare il fenomeno. Il mancato adeguamento delle integrazioni del Rdc e più in generale dei redditi da lavoro dipendente rispetto ai ritmi dell’inflazione hanno svolto un ruolo importante nell’aumento di questi numeri. Alcuni provvedimenti strutturali, in particolare il decollo dell’Assegno unico universale per il sostegno dei minori, potenziati con la Legge di bilancio 2023, hanno avuto un effetto parziale nel corso del 2022. Alcune novità introdotte con la riforma del Rdc, in particolare il dimezzamento dei requisiti di residenza per gli stranieri, il ripristino della integrazione per i minori a carico e l’esclusione degli importi dell’Assegno Unico Universale nel calcolo del reddito Isee, entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024. L’effetto dei nuovi interventi dovrà essere valutato attentamente nei prossimi mesi.

Resta il fatto che, nonostante il vertiginoso aumento della spesa assistenziale pubblica negli ultimi 15 anni, la qualità del nostro mercato del lavoro e delle prestazioni sociali rimangono lontane dal soddisfare i fabbisogni. Linda Sabbadini che ha avuto importanti incarichi al vertice dell’Istat è intervenuta sullo stesso tema su La Stampa ricordando la crescita del fenomeno che riguarda  i più poveri tra i poveri e che fa raggiungere un totale di  5 milioni e 674 mila persone.

A suo avviso le “politiche contro la povertà arretrano” e le preoccupazioni vengono dall’incremento dei poveri dopo il raddoppio del 2012 con un “ulteriore aumento di un milione nel 2020, mai recuperati, e con un aggravamento del Sud che già stava peggio. Secondo. Perché si ampliano le tipologie di soggetti colpiti. Non più solo bambini che mantengono il triste primato (e ci dovremmo vergognare) di incidenza di povertà al 13.4%, un milione 270 mila. Non più solo i giovani, che seguono i minori al 12%, in crescita”.

Linda Sabbadini ricorda l’aumento anche della povertà tra gli anziani, specialmente italiani, aggiungendo: “è vero, hanno una incidenza più bassa della media, 6,3%, ma, attenzione, con le loro pensioni, negli ultimi 15 anni hanno rappresentato spesso un pilastro per le famiglie più giovani a fronte delle crisi, in seguito alla disoccupazione o alla crescita dei lavori precari dei loro figli. Scricchiola il pilastro di aiuto dagli anziani, proprio nel momento in cui cede anche quello pubblico ai poveri”. E poi indica il terzo motivo di preoccupazione: “non viene scalfita la povertà minorile, triplicata nel 2012 e da allora mai diminuita. Un bambino che rimane in condizione di povertà a lungo ha un rischio elevato di rimanerci tutta la vita. Non può sfruttare le stesse opportunità degli altri bambini, e cumulerà svantaggi, anno dopo anno, che mineranno le stesse sue capacità di resilienza. Stiamo parlando, soprattutto, dei bambini del Sud, di quelli stranieri specie del Centro Nord, dei bambini figli di operai”.

Poi La Sabbadini affronta il tema della povertà dei giovani, un milione 157 mila, che “non hanno ancora recuperato il tasso di occupazione del 2008 e pagano una forte svalorizzazione del loro capitale umano”, prima di constatare come il lavoro non basti “a garantire l’uscita dalla povertà” mentre le famiglie operaie permangono a un livello alto, il 14,7%.

Sesto elemento di preoccupazione l’alta la povertà delle famiglie di tutti stranieri (33,2%) cosa che mette a rischio la loro integrazione.

Secondo Linda Sabbadini, “il tasso di inflazione per le famiglie del primo quinto della distribuzione della spesa per consumi, le più disagiate, ha toccato punte del 18,6% a ottobre e novembre e in media nel 2022 del 12,1%: “la differenza nell’impatto dell’inflazione sulle famiglie a maggiore e minore capacità di spesa è arrivata anche a 9 punti percentuali. E ciò non poteva non trasformarsi in aumento della povertà. I bonus energetici hanno potuto solo contenerne l’incremento di 0.7 punti percentuali, ma non eliminarlo”.

Le sue conclusioni sono che “i dati sono preoccupanti, perché la povertà aumenta, proprio nel momento in cui diminuisce il sostegno pubblico ai poveri, con la cancellazione del Reddito di cittadinanza e la sua sostituzione con misure più inefficaci e che raggiungo una platea più ristretta. Il quadro è complesso e avrebbe bisogno di una strategia di ampio respiro di prevenzione e contrasto della povertà”. E le domande finali sono: ” quando il governo se ne doterà? Quando il governo riuscirà ad agire con giustizia? Quella vera, quella sociale. Quella economica. Quando finirà di considerare le misure contro la povertà pura elemosina e non strumenti per garantire la dignità delle persone, favorirne il riscatto sociale, contribuendo a un vero sviluppo sostenibile? Nelson Mandela affermava: “Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia”. Dovremmo ricordarcelo tutti.




STORIE, MITI E LEGGENDE. Addsule, il capotempo in Abruzzo

Questa sera, nel Loggiato Cerulli, l’incontro organizzato dall’ associazione Arts Academy con il Patrocinio della Città di Giulianova, in collaborazione con la Biblioteca Bindi.

Giulianova, 27 ottobre 2023. Un incontro che è un passaggio letterario e culturale d’obbligo, in questi ultimi giorni di ottobre che conducono alle Festività di Ognissanti e dei defunti. La risposta giuliese, e abruzzese, alla ricorrenza di Halloween, coincide infatti con la proposta di Arts Academy ovvero con l’incontro che si terrà domani sera alle 21, nel Loggiato Cerulli, dal titolo “Storie, miti e leggende”. L’evento sarà un’interessantissima passeggiata, tra musica e scrittura, nel cuore delle tradizioni regionali.

L’attrice Francesca Di Vittorio leggerà testi tratti da “L’ ammidia. Storie di streghe d’Abruzzo”,  “Magare. Storie di streghe d’Abruzzo. Vol. 2” e “Fate, pandafeche e mazzamurelli”, curati da David Ferrante per Tabula Fati. Andrea Galiffa, Ilenia Appicciafuoco e Felice Spinetti allieteranno la serata con musica a tema.

“Questo progetto – spiega la Presidente di Arts Academy Stefani Quarta –  è nato da un’esigenza comune, quella di  tramandare la tradizione contadina abruzzese. L’ amore per le credenze popolari, va detto, ha sempre sollecitato la nostra fantasia. Dopo uno studio intenso e puntuale alla ricerca di fonti e notizie, abbiamo scoperto che esistono tante consuetudini legate alle anime dei defunti, soprattutto nella Valle Peligna. Il periodo dei primi giorni di novembre e in corrispondenza di San Martino  andava sotto il nome di Capotempo (Capetièmpe) dal momento che venivano celebrati riti che richiamavano a tutti gli effetti quelli di Capodanno”.




OGGI A PALAZZO TILLI

Presentazione del libro Augustea, della scrittrice Elsa Flacco

Casoli, 27 ottobre 2023. Appuntamento con la letteratura e la storia romana oggi, 27 ottobre, a Palazzo Tilli di Casoli (Chieti). Alle 18 sarà presentato il libro Augustea (Chiaredizioni) di Elsa Flacco, scrittrice e docente di Guardiagrele. Dialogheranno con l’autrice Anna Michetti, curatrice della documentazione storica di Palazzo Tilli, e l’editore Arturo Bernava. (ingresso libero)

Il testo è ambientato nella Roma del 24 secolo A.C, periodo in cui “Asinio Pollione costruisce l’opposizione a un principato che si fa regime, suo figlio Gallo e la nobile Cecilia Metella si infiltrano nella domus Augusta per carpirne i segreti, tra morti sospette, amori struggenti e rancori inestinguibili”.

“Il libro svela tutta una serie di interessi che serpeggiavano dietro i fasti augustei – spiega Antonella Allegrino, proprietaria della dimora storica – L’aspetto rilevante è che il testo, attraverso la ricostruzione di relazioni politiche pubbliche e anche private, offre una visione diversa della storia trasmessa in maniera ufficiale”.

L’autrice

Elsa Flacco È nata a Guardiagrele (Chieti), insegna materie letterarie nel liceo scientifico ed è impegnata in attività culturali sul territorio. Ha pubblicato saggi e articoli sul patrimonio storico, artistico e letterario dell’Abruzzo, prima di esordire nella letteratura creativa con il testo teatrale “Un palmo e mezzo sotto la terra” (Sigraf, 2016). Negli anni successivi pubblica la biografia “Giuseppe Dell’Orefice. Un canto interrotto sulla scena napoletana dell’Ottocento” (Libreria Musicale Italiana, 2019), i testi teatrali “Tre racconti per il teatro” (Chiaredizioni, 2020), scritto insieme a Maurizio Colasanti, e “Il giudice nero” (Divergenze, 2021). È autrice dei romanzi storici “Per Francesco, che illumina la notte” (Oakmond Publishing, 2017) e “ITALICO” (Chiaredizioni, 2021). Ha fatto parte per due anni consecutivi (2019 e 2020) della giuria del Premio Internazionale Ignazio Silone e ha ottenuto, nel 2022, il Premio Arte e Cultura “Ruggero da Fraine”. AUGUSTEA è il suo terzo romanzo.

Il libro

Roma, 24 a. C.: Ottaviano, da poco Augusto, con la collaborazione della moglie Livia Drusilla è impegnato a consolidare il proprio potere anche attraverso una spregiudicata politica matrimoniale. Tra gli oppositori più determinati, Gaio Asinio Pollione e Cecilia Metella Celere, con il figlio di lui, Gallo, alle prese con un amore impossibile e la difficoltà di affermarsi in contrasto con il nuovo regime. Intorno a loro, personaggi audaci e abietti, subdoli e violenti, opportunisti e disperati, sgomitano per emergere utilizzando ogni mezzo, omicidio compreso, pur di raggiungere il proprio scopo. Lontana ormai ogni forma di libertà, la lotta si snoda sotterranea e spietata coinvolgendo anche i più vicini ad Augusto, familiari e compagni della prima ora, con poeti vecchi e nuovi impegnati a cantare le magnifiche sorti della nascente Roma imperiale.




GIUSTIZIA PER BAMBOTTO

Una petizione per il cervo mascotte di Pecol

Pecol, 27 ottobre 2023. Una petizione indirizzata al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia chiede giustizia per l’uccisione del cervo Bambotto, uccisione che ha causato grande sdegno e turbamento nella comunità.

“Il cervo Bambotto, amatissimo dai cittadini di Pecol in provincia di Belluno, è stato ucciso a fucilate da un cacciatore di 23 anni – si legge nella petizione lanciata dall’associazione Meta Parma – La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto gli hanno consentito di uccidere Bambotto, un cervo cresciuto insieme ai cittadini del luogo e che mangiava dalle loro mani. Bambotto era la mascotte del paese, tutti lo amavano, tutti tranne il cacciatore che gli ha sparato! Bambotto aveva sette anni, e come la sua mamma si fidava degli umani.

La sua mamma si chiamava Minerva, anche lei era amatissima da tutti i cittadini e probabilmente ha fatto la stessa fine di Bambotto.

Per i cittadini che amavano Bambotto, e per tutti i cittadini di buon cuore, la sua uccisione è un grande dolore e sono tante le persone che stanno protestando. La legge purtroppo permette ancora la caccia, nonostante la contrarietà della maggioranza dei cittadini, e Bambotto è stato ucciso “legalmente”, legalmente ma ingiustamente! Vogliamo giustizia per Bambotto! La sua uccisione ha danneggiato tutta la comunità, e qualcuno, che sia il cacciatore o chi gli ha concesso di poter sparare e uccidere Bambotto, dovrà rispondere per danni morali. Giustizia per Bambotto! Basta caccia!”.

L’uccisione di Bambotto è stata giustificata dalle associazioni dei cacciatori dichiarando che Bambotto era diventato aggressivo, dichiarazione decisamente contestata dagli attivisti di Meta Parma: “Bambotto era un cervo dolcissimo e non era affatto aggressivo, come si vede benissimo da tutti i video pubblicati in rete e dalle numerose testimonianze dei cittadini che lo conoscevano. Come al solito, i cacciatori inventano scuse per uccidere gli animali, esattamente come sta succedendo anche agli orsi, ai lupi e ai cinghiali. E questa non è forse una truffa ai danni degli animali e di tutte le  persone che li amano? Esprimiamo piena solidarietà nei confronti di tutti i cittadini di Pecol che amavano Bambotto e lo accudivano, dando prova di grande umanità. La caccia è un danno da abolire: uccide gli animali e spezza il cuore delle brave persone.”

Associazione Meta Parma




PROGETTO BICI IN COMUNE

Fossacesia, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro Aderiscono

Fossacesia, 27 ottobre 2023. I sindaci Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia), Fabio Caravaggio (Rocca San Giovanni) e Nino Di Fonso (Torino di Sangro), nell’ambito della 40^ Assemblea Annuale dell’Associazione Comuni d’Italia (ANCI), che si è tenuta a Genova, hanno preso parte al tavolo tecnico sullo sport nel corso del quale è stato presentato il progetto “Bici in Comune”, bando “Sport Missione Comune 2023” e altre iniziative di supporto alla pratica sportiva.

Il progetto, al quale hanno aderito anche Fossacesia, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro, trova la collaborazione del Ministero dello Sport, della società in-house del Ministero dell’Economia e delle Finanze Sport e Salute, del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e dell’Istituto per il Credito Sportivo.

Le finalità del comitato sono state illustrate da: Roberto Pella, sindaco di Valdengo, vicepresidente nazionale vicario Anci e delegato allo Sport, Salute e Politiche Giovanili; Flavio Siniscalchi, Capo del Dipartimento per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio; Marco Mezzaroma, Presidente Sport e Salute; Beniamino Quinteri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo. L’istituzione del  Comitato “Comuni in bici”, ha l’obiettivo di mettere in rete Comuni particolarmente attivi nell’ambito della mobilità ciclabile e degli eventi sportivi ciclistici, e di promuovere progetti e iniziative di valorizzazione della pratica sportiva nonché di sostenere e tutelare il patrimonio ciclistico italiano presente nei diversi territori.

“È stata l’occasione per far conoscere la Via Verde della Costa dei Trabocchi, le sue potenzialità in termini di mobilità sostenibile e ci siamo fatti promotori di invitare gli altri sindaci della Costa dei Trabocchi ad aderire a questo comitato anche in previsione di ulteriori progettazioni di realizzazione di piste ciclabili”– hanno affermato Di Giuseppantonio, Caravaggio e Di Fonso.




UNA SERATA DI ECCELLENZA GASTRONOMICA

Con il Maestro Errico Recanati e la Cena “Vincisgrassi Stellati”

San Ginesio, 27 ottobre 2023. Si avvicina la data di sabato 28 ottobre quando a partire dalle ore 20, l’Albergo Centrale di San Ginesio sarà il palcoscenico di un’esperienza gastronomica straordinaria: la Cena “Vincisgrassi Stellati” firmata dal rinomato chef Errico Recanati.

Il Menù da Sogno:

La serata promette di deliziare i palati più raffinati con un menu ricco e sfizioso:

⁃              Faraona e castagne

⁃              Vinci-anatra e spinacio selvatico

⁃              Scottona, soffiato di patate e tartufo nero

⁃              Crema come dolce

Il tutto accuratamente preparato per offrire un’esperienza culinaria unica che sposa la tradizione con un tocco di creatività contemporanea.

Errico Recanati: Un Maestro della Cucina Moderna con Radici Profonde

Errico Recanati, classe 1973, ha il cuore nelle radici culinarie di famiglia. Cresciuto nel ristorante di famiglia, l’Andreina, fondato nel 1959, Recanati ha ereditato la passione per la cucina tradizionale marchigiana. Tuttavia, il suo percorso di crescita culminato con l’esperienza presso l’Etoile Academy e stage con maestri come Gianfranco Vissani e Pietro Leemann lo ha reso un talento eclettico e visionario.

Tradizione Rivisitata: Raw, Autentico, Neo-Rurale

La sua filosofia culinaria si riflette nel concetto di “neo-rurale”: un connubio perfetto tra la tradizione autentica e l’innovazione contemporanea.

Ecco perché Errico Recanati è il perfetto interprete del piatto che meglio identifica e rappresenta la cultura e la tradizione marchigiana, ovvero i Vincisgrassi.

Il Ristorante Andreina, insignito della stella Michelin dal 2013, è diventato celebre non solo per la sua maestria nella preparazione alla brace, ma anche per innovative e originali creazioni sorprendenti dove la tradizione acquisita nel tempo si fonde con le nuove tecniche e la ricerca di oggi. Una ricerca che può essere definita innovativamente primordiale: centro di tutto è appunto la brace e lo spiedo che viene esaltato dal supporto di tecniche sperimentali e uniche.

Un Invito Esclusivo: Vivi l’Eccellenza con Noi

La Cena “Vincisgrassi Stellati” rappresenta un’opportunità unica per gli amanti della buona cucina di assaporare le creazioni straordinarie dello chef Errico Recanati. L’Albergo Centrale sarà il palcoscenico di un’esperienza culinaria indimenticabile, dove la passione per il cibo di alta qualità si fonderà con l’eleganza del contesto.

Posti Limitati: Prenotate Subito!

I posti per la Cena “Vincisgrassi Stellati” sono limitati. Per garantirvi un posto in questa straordinaria serata culinaria, vi invitiamo a prenotare al più presto.

Per prenotazioni e informazioni 3349173111 o visitate il sito www.mymarca.it

Un’occasione da non perdere per immergersi in un viaggio gastronomico che celebra l’eccellenza culinaria e l’arte della cucina moderna con uno degli chef più rinomati dell’Italia.

Parte del Festival dei Vincisgrassi:

Questa cena esclusiva fa parte della prima edizione del Festival dei Vincisgrassi, un evento straordinario dedicato all’arte culinaria e alla celebrazione di piatti tradizionali reinterpretati con creatività. Il festival prenderà il via nel pomeriggio con un convegno intitolato “A Tavola con i Vincisgrassi,” che avrà inizio alle 18. Tra gli ospiti illustri del convegno figurano anche il popolare ed esperto giornalista Carlo Cambi.

Il “Festival del Vincisgrassi” è molto più di un evento gastronomico; è un invito a esplorare il patrimonio culturale e culinario delle Marche, a vivere il territorio attraverso i suoi sapori autentici e a creare connessioni che vanno oltre la tavola. Un fine settimana dedicato a celebrare ciò che rende questa regione unica nel suo genere.

Il Festival dei Vincisgrassi fa parte del progetto Let’s Heart promosso da Regione Marche e Atim, realizzato dai comuni di San Ginesio, Loro Piceno, Monsanpietro Morico e Sarnano.




LA PIAZZA DELL’ARTE

Sabato 28 0ttobre alle ore 20 in Piazza San Giustino a Chieti

Chieti, 27 ottobre 2023. Cittadini per la piazza dell’Arte a cui sono  invitati alla serata di letture e di testimonianze per celebrare la bellezza della Piazza di San Giustino, per esprimere la comune speranza che la piazza non subisca interventi architettonici e immissione di arredi che ne possano deturpare la metafisica suggestione scenografica.

L’organizzazione è dell’Associazione AbruzziAMOci odv, in collaborazione con Italia Nostra sezione di Chieti.  Reciterà l’Attore Luciano Emiliani, Mario D’Alessandro conferirà su Da Colle Gallo a Piazza San Giustino, Mariapaola Lupo su Le piazze di Chieti, il prof. Giuliano Corrado su Le piazze nella poesia e nella storia del pensiero.

Partecipano: i ragazzi della Biblioteca Bonincontro, l’attore Icks Borea




L’AMERIGO VESPUCCI LA NAVE SCUOLA

La più bella del mondo e vanto della Marina Militare Italiana; fu varata il 22 febbraio 1931 e attualmente sta effettuando il secondo giro del mondo in cui sono previste 31 soste nei cinque continenti.

Rio de Janeiro, 27 ottobre 2023. Il 23 ottobre scorso, in occasione della visita guidata per le autorità e gli addetti stampa, abbiamo avuto il piacere di essere ospitati a bordo della regina dei mari, attraccata al porto di Rio de Janeiro. Un’esperienza unica vuoi per la durevole bellezza dell’opera dell’uomo espressa nel Vespucci, vuoi per la presenza del nuovo ambasciatore italiano in Brasile, Alessandro Cortese.

Nella conferenza stampa, dopo un’interessante visita della nave, il comandante Giuseppe Lai e il nostro ambasciatore hanno risposto alle domande formulate dai vari giornalisti della carta stampata e della TV. Ad una specifica domanda della Gazzetta Italo-Brasiliana, l’Ambasciatore Cortese ha tenuto a precisare come il Vespucci abbia la capacità di fare naval diplomacy per tutto il settore del Made in Italy e non solo: vari i Ministeri che si attivano in conseguenza del messaggio della nostra nave scuola; un messaggio fortemente positivo di un’Italia che conta.

Presenti all’evento anche il Console Generale d’Italia a Rio de Janeiro, Massimiliano Iacchini e la deputata Jucelia Oliveira Freitas, a Tia Ju, 2ª vicepresidente dell´ALERJ (Assembleia Legislativa do Estado do Rio de Janeiro). Seguono alcune immagini dell’evento.

da La Gazzetta Italo-Brasiliana




CONVOCAZIONE PER 778 CANDIDATI

Selezione pubblica elenco idonei categoria c e d tecnici, 15 e 16 novembre

Chieti, 26 ottobre 2023. Sono stati pubblicati gli avvisi di convocazione per i 778 candidati ammessi alla selezione svolta dalla Provincia di Chieti per la formazione di elenchi di idonei, finalizzati all’eventuale assunzione di istruttori tecnici (categoria C) e istruttori direttivi tecnici (categoria D) da parte degli enti locali che ne abbiano necessità. La prova unica si terrà nelle giornate di mercoledì 15 novembre per il profilo di istruttore tecnico categoria C (342 ammessi) e di giovedì 16 novembre per il profilo di istruttore direttivo tecnico categoria D (436 ammessi), in due turni per giorno (ore 10 e ore 12). La selezione si terrà nell’aula magna dell’istituto superiore “Savoia” di Chieti in via d’Aragona.

Il risultato minimo che i candidati dovranno ottenere per l’idoneità è di 21 punti su un massimo di 30. La prova di selezione avverrà mediante l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, assicurando la pubblicità, l’identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali. Come previsto nell’avviso, la prova volta a verificare le specifiche conoscenze riferite agli ambiti di competenza del profilo professionale, consisterà nel dare risposta a 30 quesiti a risposta multipla, di cui solo una esatta, per un punteggio massimo attribuibile di 30 punti. Ad ogni risposta esatta corrisponderà un punto; la risposta omessa o errata non comporterà attribuzione o decurtazione di punteggio. La prova avrà una durata di un’ora e si intenderà superata al conseguimento del punteggio minimo di 21/30. Il testo integrale degli avvisi è pubblicato nella homepage del sito della Provincia di Chieti www.provincia.chieti.it .

I risultati saranno pubblicati sul sito della Provincia e il conseguente elenco degli idonei sarà a disposizione degli enti locali che hanno aderito – o che aderiranno – alla convenzione con la Provincia di Chieti per procedere all’interpello e ad una successiva prova del concorso, che sarà organizzata dall’ente locale interessato per l’assunzione a tempo indeterminato o determinato, pieno o parziale, nel profilo professionale di istruttore tecnico – categoria C – e di istruttore direttivo tecnico – categoria D – del CCNL Funzioni locali.

“Andiamo avanti con le prove di selezione per costituire elenchi di idonei tecnici da mettere a disposizione dei Comuni che potranno usufruirne secondo il loro fabbisogno. Si tratta di un sistema di selezione innovativo che facilita le procedure per gli enti locali, soprattutto quelli di medie e piccole dimensioni che altrimenti dovrebbero sopportare costi ingenti per organizzare e gestire questi concorsi. Dopo l’elenco di idonei degli agenti di polizia locale, di cui si sono avvalsi diversi Comuni della Provincia, daremo risposte concrete alle esigenze del territorio anche con questa selezione di tecnici che risultano molto richiesti per dare attuazione ai tanti interventi degli enti locali. Un ringraziamento speciale al personale della Provincia impegnato su questo obiettivo prioritario della nostra Amministrazione”, dichiara il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.




SÌ A PIANO D’ACCIO per il nuovo Ospedale provinciale

Nelle ultime settimane si è riaperto il dibattito sul dove costruire il nuovo Ospedale Provinciale

Teramo, 26 ottobre 2023. Ebbene, Italia Viva tiene innanzitutto a rimarcare quelle che sono le responsabilità e l’iter procedurale da seguire per la costruzione di un nuovo nosocomio e l’individuazione del relativo sito.

I principi organizzativi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) assegnano allo Stato e alle Regioni il delicato compito di ordinare le azioni e gli strumenti necessari alla tutela della salute dei cittadini. Lo Stato determina i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), le Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell’ambito territoriale di loro competenza.

Dove costruire un ospedale, quindi, lo decide la Regione, in base ai suoi strumenti programmatori e a considerazioni prettamente tecniche, che tengano conto di opportunità e ragionevolezza.

Al Consiglio comunale di Teramo, invece, è andato in onda un altro film. È passato il principio che sia il Comune, nel caso specifico quello di Teramo, a decidere dove collocare il nuovo ospedale. E ciò non come parere consultivo, ma piuttosto come elemento decisionale da cui partire.

Insomma, si sono stravolte le norme, con il colpevole avallo della dirigenza regionale, politica ed amministrativa.

Italia Viva, nell’interesse della intera comunità provinciale, intende formulare alcune precisazioni:

•             il nuovo ospedale è di fondamentale importanza per tutti i cittadini teramani, per cui bisogna accelerarne i tempi di realizzazione;

•             la Regione deve programmare e mettere in ordine tutti gli step amministrativi necessari;

•             dove collocare la struttura è un problema essenzialmente tecnico, senza che questo voglia comunque dire escludere un pronunciamento del comune nell’ambito della sua funzione consultiva;

•             il nuovo ospedale avrà una valenza provinciale e servirà tutti i 310 mila cittadini teramani, non solo quelli della città capoluogo, per cui la scelta della sua ubicazione dovrà essere la più funzionale per tutto il territorio;

•             tornare al punto di partenza, ricominciare cioè da capo con studi tecnici e di fattibilità, significherebbe prolungare ulteriormente il già lungo iter in essere, con il rischio annesso di perdere i fondi già stanziati. Mentre nelle altre province partono i cantieri, a Teramo sono anni che si discute sul sito e ora ripartiamo dal “Via”;

•             sei anni di cantiere a Villa Mosca possono essere compatibili con l’attività sanitaria, anche complessa di un grande ospedale e non trasferibile?

Al punto in cui siamo, quindi, Italia Viva reputa che la scelta di Piano d’Accio sia la più ragionevole, per cui, rimetterla ora in discussione, farebbe solo perdere ulteriore tempo.

Che la sanità in provincia di Teramo sia in affanno e che il sistema vada profondamente riformato lo testimonia la mobilità passiva, la cui entità va ben oltre i limiti fisiologici e quindi non possiamo sottrarci ad una attenta analisi sul tema.

Il nuovo Ospedale Provinciale deve poter svolgere efficacemente le funzioni di Hub territoriale, deve essere dotato di una struttura moderna e di tecnologia all’avanguardia in grado di attrarre professionalità di primo livello.

Appare necessaria, invece, una responsabile rivisitazione dell’offerta con l’assegnazione ai tre ospedali di base (S. Omero, Atri e Giulianova) di specifiche specialistiche, nel rispetto delle reciproche vocazioni, conservando le funzioni indispensabili di un P.O. di base e cogliendo anche l’opportunità di introdurre settori di assistenza al momento poco rappresentati, primo fra tutti quello della riabilitazione.

Una sanità al passo con i tempi e con al centro le esigenze dei cittadini e questo lo si può ottenere solo attraverso lo sviluppo di una rete integrata ospedaliera con investimenti tesi a sviluppare particolari branche della medicina che possano caratterizzare i 3 nosocomi di base, per evitare il rischio che un domani dovremmo ricordare e discutere di scatole vuote presenti sul nostro territorio.

Solo attraverso la specializzazione e la concentrazione delle attività la sanità può essere attrattiva per i professionisti e per i cittadini.

La Politica, nella funzione ad essa più consona, deve essere in grado di progettare il futuro e definire le migliori scelte strategiche; deve prendersi carico di decidere il meglio per tutta la comunità, senza farsi trascinare dalla paura di assumere decisioni che oggi possono sembrare elettoralmente impopolari, ma che invece domani possono risultare risolutive per il miglioramento del benessere collettivo.  

La Regione si assuma la responsabilità della scelta del sito, trovi i fondi mancanti e si parta subito con la costruzione di quest’opera fondamentale per la salute dei cittadini teramani, che aspettano ormai da troppo tempo.

Italia Viva vede il nuovo ospedale come una grande opportunità per la città di Teramo e la provincia tutta. E’ un segno di speranza e di futuro per la Sanità tutta: per i cittadini innanzitutto, ma poi anche per gli operatori.

Il Manzoni scrisse: “Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”. E allora la Politica cerchi e trovi il buon senso e la serietà che la Salute di 310.000 persone merita.

Luciano Monticelli – Presidente provinciale Italia Viva Teramo




NIENTE PIÙ IVA AL 5% PRODOTTI INFANZIA E ASSORBENTI

Manovra 2024. La Conferenza delle Donne Democratiche Abruzzo si unisce alle forze politiche progressiste nel denunciare la linea del Governo Meloni.

Pescara, 26 ottobre 2023. L’abbassamento dell’IVA degli assorbenti, un bene di prima necessità di cui non si  può fare a meno, è stata l’anno scorso una vittoria giusta, sentita, trasversale. La lotta alla tampon tax è, di fatto, simbolo della battaglia per un welfare equo, solidale e progressista che vogliamo e di cui abbiamo bisogno, in questo momento storico più che mai. È evidente che il governo Meloni non riconosce l’importanza politica e sociale della questione e con la nuova manovra ha deciso di fare cassa rialzando l’IVA al 10%.

Una manovra che confonde le italiane e italiani: con una mano ha concesso gli sgravi fiscali alle mamme lavoratrici e con l’altra se li riprende con l’aumento del 5% sui prodotti igienici della prima infanzia (compreso il latte in polvere).

 Non tralasciando come sempre la questione culturale per cui si delinea una marcata differenza e diversa considerazione per le donne single o conviventi senza figli, alle quali non sembra essere dedicata nessuna azione, e questo nonostante siano tutte le donne italiane a soffrire condizioni di lavoro e di vita pesanti a volte insostenibili: ultime in Europa per occupazione, lontano spesso dal lavoro per occuparsi non solo di eventuali figli ma anche dei genitori anziani, delle persone con disabilità, del mondo.

E proprio a proposito di disabilità, la Conferenza sottolinea anche un’altra scandalosa scelta del Governo: nella Manovra si legge che i 350 milioni destinati ai progetti individuali per le persone con disabilità, previsti dalla nuova legge sulla non autosufficienza, sono stati spostati su altre poste di bilancio, parrebbe su quelle per il superbonus.

La vicenda del rialzo dal 5 al 10% dell’iva di assorbenti e prodotti igienici per le donne e l’infanzia, come anche l’amministrazione squilibrata delle risorse dello Stato, dimostra dunque quanto non basti una donna sola al comando, se circondata da uomini e dentro a una cultura patriarcale.

Conferenza Donne Democratiche Abruzzo




IL MIO TERRITORIO. LA MIA PASSIONE

Bocchino (lega): il 28 ottobre a palazzo d’Avalos il racconto di 55 mesi di impegno in regione con tanti amici. presenti tra gli altri l’europarlamentare Valentino Grant, il presidente della regione Marco Marsilio, il sottosegretario all’agricoltura Luigi D’Eramo,

Vasto, 26 OTTOBRE 2023. Ci saranno il manager Valentino Grant, europarlamentare della Lega e dal 2021 coordinatore regionale della Campania, Maurizio Bucci, segretario provinciale della Lega e sindaco di Gamberale, Massimo Desiati, già assessore regionale al Turismo e attuale coordinatore del progetto Abruzzo regione del benessere e numerosi sindaci, insieme al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Luigi D’Eramo, all’evento “Il mio territorio. La mia passione“, promosso dal consigliere regionale della Lega Sabrina Bocchino per incontrare la cittadinanza e raccontare 55 mesi di impegno all’interno del Consiglio regionale.

Nella Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos a Vasto, sabato 28 ottobre, a partire dalle ore 18.00, Bocchino ripercorrerà i momenti più significativi del suo mandato all’Emiciclo, accendendo i riflettori sulle tante cose fatte per dare risposte concrete alle sollecitazioni del territorio, su un lavoro continuo ed attento portato avanti negli anni.

“Sono felice di incontrare la città e il mio territorio che da sempre porto nel cuore – spiega il consigliere regionale – insieme agli amici che saranno al mio fianco, mi confronterò con loro raccontando un viaggio fatto di coerenza e dedizione, di azione e di visione, ma proveremo anche a disegnare le tappe del cammino che ci aspetta nei prossimi cinque anni nei quali, per il buon lavoro svolto, il Centrodestra coeso legittimamente aspira a governare ancora la Regione Abruzzo”.




ELETTO NUOVO SEGRETARIO CIRCOLO PD

Archi, 26 ottobre 2023. Dopo alcuni anni, è stato ricostituito il circolo del Partito Democratico di Archi alla presenza del segretario Provinciale Leo Marongiu, del Capogruppo in consiglio regionale Silvio Paolucci e del vice-sindaco di Bomba Salvatore Martorella.

Sono oltre 30, al momento, gli iscritti al circolo che hanno anche eletto i nuovi organismi direttivi all’unanimità dei presenti. Giancarlo Varrenti, consigliere comunale, è stato eletto segretario mentre Luciano Troilo è stato indicato come Vice-Segretario.

Fanno parte del direttivo del circolo il consigliere comunale Franco Carpineta e l’ex Sindaco Nicola Quadrini oltre a Elisa Porreca, Tito Spinelli, Nicola Ceroli, Massimo D’Eramo, Rosa Cicchini e Giuseppe D’Alloro.

“Stiamo procedendo con la riorganizzazione del Partito Democratico sul territorio, dopo il periodo del Covid, mettendo insieme esperienze presenti in amministrazione comunale e forze nuove con l’obiettivo di riavvicinare le persone alla politica fatta dal vivo” commenta il Segretario provinciale Leo Marongiu.

“Dobbiamo raccontare con forza le negligenze in agricoltura del governo Marsilio che peseranno a breve sugli abruzzesi e le difficoltà di accedere alle prestazioni sanitarie specie nelle aree interne e questo possiamo farlo solo con una comunità organizzata e aperta” dichiara il capogruppo Silvio Paolucci.

“Abbiamo il dovere di offrire alla gente di Archi una organizzazione di partito costante e vicina ai problemi reali perché la nostra voce possa arrivare anche in provincia ed in regione. La storia del Partito Democratico di Archi riparte da qui per costruire una alternativa forte a tutti i livelli e le nostre porte sono spalancate a chi vuole darci una mano” chiosa il neo-segretario Giancarlo Varrenti.




VISITA ISPETTIVA AL CANILE

Situazione drammatica di un canile abusivo che ancora oggi è una indegna discarica di cani

Sulmona, 26 ottobre 2023. per le sue  carenze strutturali e gestionali non può accogliere altri cani, su disposizione dei Nas. La Regione torna ad occuparsi dell’abusivo canile di Sulmona dopo l’apposita seduta straordinaria del 18 Luglio scorso della Commissione Consiliare Salute nella quale sono stati auditi gli esponenti delle associazioni Tutela Diritti Animali/Arci  e Legambiente Gabriele Bettoschi e delle sezioni LIDA di Sulmona e di Ortona, Paola Stollavagli e Andrea Rapino, oltre al sindaco Gianfranco Di Piero. Assente il dirigente ASL seppur invitato.

Ieri mattina, il presidente della Commissione Regionale Sanità Leonardo D’Addazio, con la consigliera  Marianna Scoccia, Gabriele Bettoschi dell’Associazione Tutela Diritti Animali dell’Arci, si è recato al canile comunale di Sulmona, unitamente ai rappresentanti delle associazioni Lida di Ortona e di Sulmona. Presenti alla visita ispettiva l’attuale gestore del canile Emanuele Ermili della Società Cima di Sante Marie, l’assessore all’ambiente comunale Catia Di Nisio, il comandante della Polizia Municipale e un funzionario del comune.

Molte sono state le domande e i rilievi mossi dalla Commissione sulla struttura vistosamente fatiscente nonostante i numerosi proclami e i fondi stanziati. La gestione è assolutamente lontana dal concetto di canile, con un contratto che attribuisce la gestione senza fissare standard minimi di qualità del servizio, di benessere animale con la  totale assenza del necessario controllo obbligatorio sull’operato del gestore.

Bettoschi ha chiesto spiegazioni al comandante della P.L. sul mancato adempimento all’obbligo di legge di vigilare sul rispetto delle norme nazionali e regionali che vietano il ricovero di cani in strutture abusive qual è quella di Sulmona, non ricevendo però nessuna risposta, nonostante le sollecitazioni dei componenti della commissione.  Nella vivace discussione con l’assessore Di Nisio è emerso, con grande stupore del Presidente D’Addazio, che il comune di Sulmona non si è ancora attrezzato per il ricovero legale di nuovi cani randagi, dopo il blocco disposto dai NAS lo scorso giugno che impone il divieto di introduzione di altri cani nell’attuale struttura perché abusiva.

E questa è solo la punta dell’iceberg. Infatti, è più volte emerso che l’Amministrazione comunale di Sulmona  ignora qualsiasi obbligo prescritto dalla legge in materia di animali: non esiste un assessorato dedicato al mondo animale; non c’è un regolamento comunale per gli animali, necessario anche per una corretta convivenza uomo animali; sono totalmente assenti l’obbligatorio capitolo di bilancio e tutti gli altri punti dettagliatamente indicati all’ art. 5 della L.R. 47/2013.

Il canile di Sulmona non è nuovo a ispezioni e controlli. Solo nel 2023 si contano numerose verifiche di ASL, NAS, Carabinieri Forestali e Cites che hanno determinato anche alcuni avvisi di garanzia, avendo la Procura della Repubblica ravvisato dei probabili reati penali  sui quali sta indagando. La gravità dei fatti ha costretto, quindi, la Regione Abruzzo ad intervenire con ispezioni e controlli. È la prima volta che accade.

“Troppo spesso  sono male utilizzati i soldi pubblici destinati alla gestione dei canili con scarsa attenzione alla prevenzione del randagismo. Le situazioni di maltrattamento e la privazione del benessere animale nei canili, particolarmente in quelli che operano nella logica del profitto, sono all’ordine del giorno. La Regione deve intervenire”, dichiara la consigliera Marianna Scoccia.

“Auspichiamo  che le azioni intraprese dal Presidente D’Addazio, dalla Consigliera Scoccia siano estese a tutti i canili pubblici e privati della Regione al fine di scongiurare non più accettabili situazioni di maltrattamento e di diffusa illegalità nella gestione di un pubblico servizio, come da sempre denunciamo “ prosegue il rappresentante dell’Associazione Lida Andrea Rapino.

Il Presidente D’Addazio ha assicurato ogni suo impegno, perché “il randagismo è una questione sociale e culturale che riguarda tutti i cittadini”




NELL’OCCHIO DELLE ROTATORIE

Pescara, 26 ottobre 2023. In maniera inversamente proporzionale alla semplicità funzionale del mezzo considerato, la bicicletta, la mobilità ciclistica rimanda a problematiche organizzative complesse, se non altro per il fatto che l’occupazione della carreggiata stradale, deputata agli spostamenti, avviene in promiscuità tra diversi mezzi, in larga parte automobili. La massa e la velocità sono gli elementi fisici che caratterizzano fortemente le due modalità: la prima, che vede la bici che pesa poco e va piano, la seconda, con l’auto che pesa tanto e va veloce.

Con l’aumentare della velocità la forbice di massa tra i due mezzi si dilata enormemente a favore della seconda, dando luogo a condizioni di sicurezza estremamente critiche, ovviamente a danno dell’utenza più debole. Ciò è significativamente evidente nelle rotatorie urbane, modelli viari infrastrutturali realizzati al posto degli incroci semaforizzati per fluidificare il traffico.

L’opportunità che può sembrare ovvia per le auto non lo è per niente per le bici che in questi contesti, proprio per la bassa massa e la bassa velocità, diventano esposte a un elevato rischio di collisione. Di questo si discuterà venerdì 27 ottobre, alle ore 14,00, nella tavola rotonda dedicata al tema “Rotatorie urbane” organizzata nell’ambito del III anno del Corso di Design, curata da Luciana Mastrolonardo, di cui al corso di Laurea in Architettura attivo presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara. Ci sarò per un contributo come OSMOCI, Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB

Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI




CONVEGNO SULLE FRANE

Il sindaco a L’Aquila. Chieti citata come buon esempio di monitoraggio, prevenzione e intervento

Chieti, 26 ottobre 2023. Il sindaco Diego Ferrara oggi a L’Aquila per il convegno “Frane Italia”, a cura del Dipartimento DISPuTer dell’Università d’Annunzio, del DPE13, Servizio Difesa del Suolo della Regione Abruzzo e dell’Ordine regionale dei Geologi. Un tema che si dimosgtra di schiacciante attualità per i territori che hanno le frane quali componente importante manifestazione del dissesto idrogeologico.

“Una partecipazione sia doverosa, essendo il territorio di Chieti soggetto al fenomeno del dissesto, sia necessaria anche ad aumentare la conoscenza di questo fenomeno, stringendo la rete delle istituzioni ed enti competenti in materia, cosa che noi con il nostro comparto tecnico e di protezione civile comunale stiamo facendo sin dalm primo giorno di governo della città, certi che ereditavamo una situazione difficile anche sotto questo punto di vista ambientale – riferisce il sindaco a l’Aquila con l’ingegner Tommaso Colella del servizio Protezione civile comunale – Esco soddisfatto dal convegno, sia per le maggiori conoscenze acquisite, sia pure per il riscontro ricevuto, durante durante i lavori, da parte degli addetti ai lavori sulla prevenzione, i monitoraggi e le azioni di cauterizzazione messe in cammino e in cantiere in questi tre anni dalla nostra città e citate oggi come buone pratiche istituzionali.

A partire dagli anni 60/70 si è sviluppata un’attenzione crescente ai fenomeni di movimento di massa, le frane, che eventi catastrofici diversi avevano posto per la loro capacità distruttiva all’attenzione generale. I casi in Italia della frana della Costiera amalfitana del 1954 e quello della frana del Vajont con la distruzione di Longarone del ‘63 ne sono un esempio. L’istituzione del Ministero della Protezione civile nazionale consentì la costituzione, nel 1984, del Gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche e della Sezione Iffi che sta per Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia.

Le frane sono da sempre associate a catastrofi luttuose, ma proprio per cambiare il verso di questa realtà e affinché tali disastri non debbano più verificarsi o, almeno si possano ridurre gli effetti, incessante è il lavoro svolto dai ricercatori e geologi per evitare l’insorgere del fenomeno o mitigarne le possibili conseguenze attraverso azioni strutturali, ma anche disposizioni normative e di pianificazione territoriale di pertinenza della politica e in questo caso degli enti locali direttamente interessati.

In Italia si verificano centinaia di nuove frane all’anno e l’incidenza è tendenzialmente in aumento per l’impatto negativo dei cambiamenti climatici e la frequenza crescente di eventi pluviometrici intensi. Chieti non è esente purtroppo da questi fenomeni, ma ha in questi tre anni dedicato attenzione e risorse al tema: da quelle fissate nel triennale delle Opere pubbliche, ai fondi chiesti e ottenuti a fronte delle ultime emergenze: 145.000 euro a seguito della delocalizzazione di due scuole nell’area di via Gran Sasso e via Arenazze, parte dei 4.120.000 milioni assegnati ai quattro capoluoghi e che proprio per la situazione in quell’area ci sono stati riconosciuti insieme allo riconoscimento dello stato di emergenza, ma la somma dovrà essere divisa con le altre città; infine gli 80.000 euro che abbiamo richiesto a fronte dell’ultimo smottamento in via Arenazze per effettuare i lavori di messa in sicurezza da oggi in corso lungo la scarpata”.




GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2023

Open day della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia

Teramo, 26 ottobre 2023. Lunedì prossimo, 30 ottobre, in occasione della Giornata della Trasparenza, la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, per il terzo anno consecutivo, mette a disposizione online sul proprio sito istituzionale i dati e le relazioni dell’Ente relativi a programmazione, trasparenza, performance ed anticorruzione.

“Un’occasione, dunque, per aprire i nostri cassetti e per presentare, ai cittadini e agli stakeholders la nostra attività anche in formato digitale, con dati e informazioni sempre aggiornati” così la presidente Antonella Ballone, che spiega: “Il nostro intento è di consolidare e rafforzare il legame dell’ente camerale con il territorio, in particolare le imprese e le associazioni, in primis quelle di categoria, nonché con gli enti locali e i consumatori, per stimolare il confronto e il dialogo a partire dai temi della trasparenza e della legalità”.

Nel perseguimento di queste finalità la Camera ha selezionato i principali documenti per illustrare lo stato dell’arte dell’ente, che consentono una lettura sintetica e comprensibile degli obiettivi di programmazione, degli interventi effettuati e dei risultati conseguiti nella gestione finanziaria e amministrativa dell’ente:

·         PIAO – Piano integrato attività e organizzazione 2023/2025

·         Relazione sulla Performance – Anno 2022

Durante la giornata, inoltre, sarà reso disponibile un apposito modulo da compilare online per ricevere suggerimenti e osservazioni da parte degli utenti e dei portatori d’interesse, nell’ottica di un confronto serio e costruttivo finalizzato alla rilevazione delle opinioni sui temi trattati e al miglioramento dei servizi resi.                      




A SAN MARTINO

Torna Cantine Aperte

Abruzzo, 26 ottobre 2023. Arriva novembre ed è tempo di Cantine Aperte a San Martino in tutta Italia con tante esperienze enoturistiche da vivere lungo tutta la penisola nelle aziende del Movimento Turismo del Vino.

Non manca naturalmente l’Abruzzo che anche quest’anno partecipa alla manifestazione con giornate di visita in cantina, degustazione dei vini nuovi e tante altre interessanti attività: saranno 5 le aziende associate a MTV che da domenica 5 Novembre a domenica 12 Novembre proporranno interessanti eventi per tutti gli appassionati di enoturismo nella nostra regione.

Si parte domenica 5 Novembre con Dora Sarchese a Ortona e Faraone Vini a Giulianova, quindi sabato 11 Novembre con appuntamenti da Cantine Maligni a Chieti e da Tenuta Ferrante a Lanciano, infine Domenica 12 Novembre da Feudo Antico a Tollo.

“Con Cantine Aperte a San Martino ci avviamo alla conclusione di un’annata che per il Movimento Turismo Vino Abruzzo è stata ricca di soddisfazioni” dice il Presidente Nicola D’Auria che continua “abbiamo iniziato il 2023 con l’importante evento Enoturismo Abruzzo a Loreto Aprutino, quindi una bellissima edizione di Cantine Aperte a Maggio, la festa per i 30 dell’associazione a Pescara, Calici di Stelle a Ortona e in tantissime aziende, il rinnovo del direttivo, l’ormai fortunatissimo Cantine Aperte a Vendemmia da poco concluso e la novità di Calici in Grotta organizzato in collaborazione dell’Associazione Terre dei Vestini. Con Cantine Aperte a Natale chiuderemo in bellezza anche questa stagione che ha visto decine di migliaia di enoturisti nelle nostre cantine”.




LA SOSTENIBILITÀ SI FA RETE

È stato presentato ieri in Confindustria Chieti Pescara dal Comitato Piccola Industria il contratto di rete tra imprese denominato “Rete Imprese per la Sostenibilità”

Pescara, 26 ottobre 2023. Una iniziativa unica a livello nazionale, volta a facilitare sinergie e collaborazioni tra oltre 40 imprese abruzzesi piccole, medie e grandi che hanno deciso di rispondere all’appello. La Rete porterà allo sviluppo di progettualità nei campi della sostenibilità economica, ambientale e sociale con un focus sull’economia circolare. Con un vero e proprio marchio registrato da Confindustria Chieti Pescara. Al contratto di rete potranno aderire imprese italiane associate al sistema confindustriale che intendono condividere e implementare il proprio percorso nell’ambito della sostenibilità. Il contratto non prevede il pagamento di una quota di ingresso.

Alessandro Addari, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Chieti Pescara ha spiegato: “Vogliamo accrescere la capacità innovativa aziendale e condividere principi e regole dell’universo ESG. Un acronimo che indica i termini Environmental (ambiente), Social, e Governance. L’obiettivo è di facilitare sinergie e collaborazioni tra imprese Piccole, Medie e Grandi migliorando e la conoscenza nel territorio sui temi delle aggregazioni. Il grande numero di aziende associate a Confindustria Chieti Pescara ci garantisce una ampia rappresentatività del sistema produttivo. Questa ricchezza viene messa a frutto dall’Associazione con iniziative concrete e utili alle imprese, che favoriscono lo scambio di esperienze. Le aziende aderenti alla Rete potranno migliorare le proprie competenze sui temi della sostenibilità per diventare maggiormente competitive sul mercato nazionale e internazionale. Per sviluppare il contratto “Rete Imprese per la Sostenibilità” abbiamo costituito un gruppo di lavoro, con il contributo di imprenditori e manager, tra cui il Vicepresidente per le Reti di Impresa, Marco Belisario e il Direttore Generale di Confindustria Chieti Pescara, Luigi Di Giosaffatte.”

Il pomeriggio di ieri 25 ottobre ha visto lo svolgersi di un vero e proprio convegno sul tema, in collaborazione con la Scuola Etica Leonardo, con la partecipazione di esponenti del mondo dell’impresa, della finanza, dell’etica, delle professioni.

Sono intervenuti, tra gli altri, Michele Di Bartolomeo – Presidente ODCEC Pescara, Germano De Sanctis – Direttore Dipartimento Sviluppo Economico Turismo Regione Abruzzo, Fabrizio Salusest – Commercialista in Pescara, Carmine Puglielli – Direttore Area Imprese Abruzzo Intesa Sanpaolo Spa, Giuseppe Consoli – Commercialista in Milano, Francesca Scoppetta – Avvocato in Roma, Mauro Pallini – Presidente Scuola Etica Leonardo, Luca Nardoni – AD Italia ESG Organismo di Certificazione, Gabriele Scalzi – Amministratore Delegato I.A.T. SRL. Ha moderato i lavori la giornalista Jenny Viant Gomez.

Il Direttore Generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte ha evidenziato: “Il convegno di oggi ha voluto sottolineare come Confindustria Chieti Pescara si senta chiamata a sostenere la cultura della sostenibilità ambientale, economica, sociale e gestionale, attraverso la diffusione delle buone prassi e la formazione sulla cultura della sostenibilità d’impresa, dove la creazione dei nuovi modelli di business non potrà che basarsi sulla circolarità dell’economia e, quindi, sulla centralità della persona tra sostenibilità e intelligenza artificiale”.




60 ANNI DELLA SCHOLA CANTORUM ZIMARINO

Primo appuntamento con il recital in ricordo della pescarese Maria Vittoria Romano

Chieti, 26 ottobre 2023.   Ci sarà il 28 ottobre 2023 alle ore 18.00 presso l’Auditorium delle Crocelle di Chieti, il primo appuntamento previsto in occasione della celebrazione dei 60 anni della Schola Cantorum Zimarino di Chieti, guidata dal Maestro Gabriele Di Iorio: durante il primo dei quattro appuntamenti in programma, verrà celebrata la figura della docente di canto pescarese Maria Vittoria Romano, che ha contribuito alla formazione vocale della Schola. La sua memoria verrà omaggiata attraverso un recital in occasione del quale interverranno: Donato Martorella  Maestro Fondatore della Schola Cantorum Zimarino e Vincenzo De Vivo musicologo.

Si proseguirà poi con un intervento musicale degli ex allievi di Maria Vittoria Romano che eseguiranno musiche significative del loro percorso con ‘Marvi’, come veniva chiamata: Monica Bacelli, Antonella Trovarelli, Luana Gentile, Umberto Chiummo e la pianista Isabella Crisante.

Sono previste, dal repertorio del pianista Ola Gjeilo: Ecce Novum, The Ground, For SATB Chorus divisi con Piano e Quartetto d’archi, insieme ad Isabella Crisante al pianoforte, Matteo Di Iorio al violino, Gaia Valbonesi al violino, Olga Moryn alla viola, Luigi Di Iorio al violoncello.

Non mancherà un’esibizione dell’Ensemble femminile Esacordo: donne che si sono avvicinate all’arte del canto e sono cresciute per la maggior parte nella Schola Cantorum Settimio Zimarino di Chieti, le componenti si sono formate come musiciste sotto la guida del Maestro  Donato Martorella e provengono da esperienze corali operistiche e cameristiche che le hanno portate a collaborare con importanti realtà musicali, in Italia e all’Estero Conclude la serata l’intervento musicale Schola Cantorum Settimio Zimarino.

Il calendario per i 60 anni della Schola gode del patrocinio della Regione Abruzzo, della Curia Arcivescovile Chieti – Vasto e del Comune di Chieti.

Maria Vittoria Romano 1976 vince per concorso la cattedra di Canto Lirico al Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara, in cui confluiscono numerosi coristi della Schola Cantorum Zimarino di Chieti fondata e diretta all’epoca dal Maestro Donato Martorella di cui aveva curato la preparazione vocale in occasione di una collaborazione per un concerto della Corale con I Solisti Aquilani.

Appare chiara sin dall’inizio la specificità del suo metodo didattico in cui realizza una sintesi del suo percorso di formazione tra la scuola italiana e quella tedesca: l’importanza del “canto in maschera” ovvero privilegiare i suoni di testa per uno smalto sonoro e una proiezione ottimale della voce viene integrato con un’attenzione alla articolazione del testo di stile squisitamente cameristico.

Si appassionò al repertorio di Francesco Paolo Tosti e fu il pilastro interpretativo del nascente Istituto Tostiano segnando uno stile delle romanze che ancora troviamo attuale e innovativo.

A metà degli anni ’80 il Maestro Zurletti che aveva appena preso le redini del Concorso Belli di Spoleto la chiamò a tenere il corso per i vincitori di questo prestigioso concorso che ha aperto la carriera ad illustri artisti. Un’ulteriore attività fu la formazione di un Ensemble, il Synbolon, formato da circa 16 persone e diretto dal Mastro Martorella. Il Synbolon Ensemble grazie alla preparazione dei suoi componenti aveva una estrema duttilità di repertorio, si esibì in grandi teatri come il teatro Storchi di Modena e il Carcano di Milano  e per tre anni fu il coro delle produzioni del Cantiere d’arte di Montepulciano, un festival creato da Hans Werner-Henze. Marvi è morta il 7 marzo 1989 ad appena 50 anni. Allievi della Romano insegnano nei conservatori di Roma, Bari, Monopoli, Novara e Pescara,  sono stati numerosissimi e ad ognuno ha permesso di riconoscere e sviluppare il proprio talento unico anche quando rimasero, prematuramente, privi della sua guida.




MATTARELLA, I COMUNI E LA CURA DEL CITTADINO

PoliticaInsieme.com, 26 ottobre 2023. I Comuni sono “istituzioni in movimento”, “espressione dei valori costituzionali”, “termometri immediati dello stato di salute delle nostre comunità “. “Hanno la responsabilità del contatto diretto, immediato, con le esigenze degli abitanti dei loro territori. Di tutte le loro istanze, sovente anche oltre le funzioni comunali. Di raccogliere le loro preoccupazioni, le loro attese. Passa da qui la tenuta della coesione sociale e lo sviluppo dell’ Italia”.

Si potrebbe continuare con altre citazioni, talmente è ricco il discorso che il Presidente Mattarella ha rivolto all’Assemblea generale dell’ ANCI. Una boccata d’ossigeno, un’iniezione di fiducia, un appello al coraggio per chi osa credere ancora che la politica abbia tuttora senso e, anzi, debba rivendicare il primato che originariamente le appartiene, anziché soccombere – più o meno complice – ad un concerto di poteri “altri” che la sovrastano.

Dalle citazioni sopra riportate, vale la pena di enucleare alcuni riferimenti puntuali: “movimento”, “immediato”, “oltre”. Se ne può arguire che, per i Comuni, il cammino è la meta…”istituzioni dinamiche, non statiche”, come afferma il Capo dello Stato. Dovrebbero essere strutture mai cristallizzate, aperte, in grado di apprendere dalla quotidiana evoluzione della domanda sociale, capaci di interpretarla e di corrispondervi, secondo una gamma di esperienze e di sperimentazioni ampia, quanto è ampio quel ventaglio di “articolazione capillare della Repubblica” che i Comuni rappresentano. Articolazione istituzionale e funzionale, finalizzata ad esaltare l’unità del Paese.

Ed articolazione, fucina e serbatoio di una classe dirigente non aleatoria ed effimera, non improvvisata, né presuntuosa, che matura e cresce misurandosi, sul campo, con la realtà effettiva delle comunità locali.

Dall’immediato e diretto contatto con i cittadini, si può dedurre come i Comuni debbano essere il luogo della possibile, necessaria “empatia”, se così si può dire, tra il cittadino, le istituzioni democratiche ed il loro mandato costituzionale. Dalle parole del Presidente, sembra di cogliere come ai Comuni competa – se non è azzardato o fuori luogo affermarlo – un ruolo, si direbbe, “materno”, di cura, di protezione, di custodia, di rassicurazione, di accoglienza e di inclusione attiva del cittadino nella “casa comune” del Municipio, luogo della funzione pubblica e, nel contempo, del dono.

“Oltre”, le stesse “funzioni comunali”, i Comuni non sono nudi e crudi distaccamenti amministrativi dello Stato, apparati della macchina burocratica, agenzie o forse meglio algide “aziende” deputate a fornire servizi, ma luoghi attivi di vita democratica e di partecipazione personale al destino della “res publica”. Luogo di rappresentanza e di sintesi di comunità che collettivamente concorrono alla costruzione della città, quindi momento eminentemente “politico”, capace di leggere, secondo una linea di indirizzo politico, la stessa la funzione amministrativa che istituzionalmente gli compete. Assumendo – come rimarca il Presidente – un ruolo fondamentale “per la tenuta della coesione sociale e lo sviluppo dell’ Italia”.

Spetta soprattutto ai cattolici-democratici, eredi della lezione sturziana, riflettere ancora sul valore del tutto attuale delle autonomie locali e riproporne il ruolo di attori necessari ad una democrazia sostanziale, che nulla ha da concedere a quel surrogato di secessionismo, rappresentato dalla cosiddetta “autonomia differenziata”.




L’USO SAPIENTE DELLA PAROLA

La Moschea di Samira di Pierfranco Bruni

di Roberta Mazzoni *

L’opera “La moschea di  Samira” (Milella) di Pierfranco Bruni si presenta come una mescolanza di poesia e di prosa che si fa essa stessa poesia, per l’uso sapiente della parola e la musicalità della resa. Il luogo diventa non luogo perché li abbraccia tutti, da oriente a occidente, è spazio dell’anima che prende la forma degli spazi che abita.

Samira non è in un luogo, Lei è nei luoghi, è amore che supera l’umano per toccare l’ineffabile, è incontro di uomini, di religioni, di lingue e di Mediterraneo in cui l’acqua è mescolanza di genti e culture. Bruni è un viaggiatore virtuoso che passeggia tenendo tra le mani un blocco bianco su cui prendere appunti, su cui trascrivere suggestioni dettate da ciò che cattura lo sguardo e che va oltre il monumento,  la piazza, il mercato, la casa, per cogliere le sensazioni lasciate dai colori, dai suoni, dagli odori, dai gesti semplici di persone incontrate per caso o vissute per un tempo lungo o breve.

E le idee prendono la forma della poesia che è mistero ed altro al tempo stesso, è incanto di fronte a uomini e luoghi. Qualsiasi tipo di incontro è amore che, al pari della fede, entra inaspettato nel cuore. Nella parte dedicata a Gesù, alla Madonna, Maria di Magdala, Pilato, Pietro, tutto è incentrato sul valore del perdono che viene concesso anche a chi ha peccato, a chi ha ucciso, a chi se ne è “lavato le mani”, perché l’amore puro può tutto. Pilato non ha scelto, è stato scelto e dunque amato.

Gli amori veri, come quello per Samira, in viaggi sia fisici che spirituali, sono un inno a non lasciarsi distrarre da cose senza importanza e a vivere nell’immediatezza dell’attimo presente che diventa subito passato. Le emozioni non devono rimanere tali ma trasformarsi in sogno. L’amore è qualcosa di magico o misterioso come i personaggi mitologici che hanno riempito questi luoghi con le loro presenze: Odisseo, Circe, Didone…

Gli amori veri come quello per Samira non muoiono mai perché non hanno un tempo, sono sublimazione e ponte verso l’ineffabile e l’intangibile. “Samira è tempo perduto e ritrovato”.

P.S. Queste, di getto, le mie impressioni: non me ne voglia l’autore. D’alto canto chi scrive, lasciando la sua opera nelle mani dei lettori.

*Ordinaria di Italiano. Marche




PRIMA ASSEMBLEA PREMIO PAOLO BORSELLINO

Massimo Caponnetto parla ai giovani

Collecorvino, 26 ottobre 2023. Il comune di sta per vivere un momento di grande crescita e formazione per piccoli e grandi: venerdì 27 ottobre alle 10.30 presso stabile Palmucci in viale Italia 62, ci sarà infatti la ‘Prima Assemblea’ di Officina della Legalità del Premio Nazionale Paolo Borsellino. Oltre al sindaco di Collecorvino Paolo D’Amico, ci sarà il vicesindaco Antonio Zaffiri, Patrizio D’Emidio, presidente della Consulta Giovanile di Collecorvino. Modera lo studente Patrick Vervenna.

La manifestazione, fortemente voluta dall’amministrazione comunale corvinese e dalla Consulta Giovani Collecorvino, si svolgerà in presenza delle classi della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Collecorvino, delle classi dell’Istituto Tecnico “G. Marconi” di Penne, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L. da Penne – M. dei Fiori” e della cittadinanza invitata a partecipare. Ospite d’onore di questa Prima Assemblea sarà Massimo Caponnetto, autore del libro “C’è stato forse un tempo” (Ed. Piagge), figlio del Magistrato Antonino Caponnetto, a capo del Pool Antimafia dal 1983 al 1988 (insieme ai colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino).

“Questo primo appuntamento del Premio Paolo Borsellino nel nostro paese ci onora immensamente, è un’occasione unica per i nostri giovani e per i nostri cittadini poter ascoltare testimonianze e dibattiti profondamente formativi e edificanti per lo sviluppo di una coscienza e di un’etica della legalità e della giustizia che possa guidare nella vita e nelle scelte di tutti, ogni giorno – interviene il sindaco del comune di area vestina. – L’ospite che avremo l’onore di accogliere, il dottor Massimo Caponnetto ci aiuterà in questa importante riflessione con il pubblico. Vista l’unicità ed il grande valore di questo incontro, opportunità davvero preziosa, a nome del Comune di Collecorvino e unitamente alla Consulta Giovani del nostro paese vogliamo ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per la riuscita di questo evento, in particolar modo lo scrittore Massimo Caponnetto e Graziano Fabrizi, docente e responsabile di Officina legalità”.

“Siamo certi – conclude il sindaco – che questo evento lascerà un segno nei nostri giovani e nei cittadini che parteciperanno e un desiderio di continuare a conoscere la storia e l’importanza dei valori di giustizia e legalità, imprescindibili per la costruzione di una società giusta e migliore”.




ELEZIONI CONSORZIO DI BONIFICA OVEST

La sindaca De Rosa: “La parola e la scelta agli agricoltori, no a logiche e interessi diversi”

Luco dei Marsi, 26 ottobre 2023. “Il prossimo 26 novembre si terranno le votazioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione  del Consorzio di Bonifica Ovest, Bacino Liri-Garigliano. Una risoluzione attesa da tempo e più volte sollecitata dal mondo produttivo fucense, che metterà fine al lunghissimo commissariamento dell’Ente, durato quasi quattro anni, e che non possiamo che accogliere con favore.

Ci auguriamo,  però, che l’atto di riportare alle urne gli Operatori di settore ridia effettivamente la parola e la possibilità di scegliere agli Agricoltori, e che questi non si trovino a dover unicamente convalidare, giusto per rispettare un adempimento formale, scelte già avvenute a monte, nel ristretto perimetro di uffici e interessi che poco hanno a che vedere con la realtà e gli interessi fucensi”. Così la sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, in riferimento alle prossime elezioni che porteranno al rinnovo delle cariche e alla fine del lungo periodo di commissariamento del Consorzio, ente centrale per il territorio fucense con competenze in materia della difesa idraulica, della tutela del suolo, delle risorse idriche e naturali, irrigazione e valorizzazione del territorio.

“Sebbene in regime di commissariamento, in questi quattro anni si è pure proceduto alla modifica dello Statuto del Consorzio, variazione che ha aumentato la riserva dei nominati dal governo regionale, determinando una minore incidenza sull’elezione degli Organismi del Consorzio stesso da parte del mondo produttivo”, sottolinea la Sindaca, “La condizione del Fucino è nota e desolante, dal naufragio del progetto per la rete irrigua, al di là e a dispetto di tutte le chiacchiere a oggi evaporato, come i fondi stanziati dalla precedente Giunta regionale e quelli che avrebbero dovuto esservi aggiunti dalla Giunta Marsilio, alla beffa subita riguardo ai danni patiti dalle Aziende colpite dai fenomeni alluvionali della scorsa primavera, alla mancanza di una progettualità degna di tale nome e degna del comparto che produce tanta parte della ricchezza della provincia e della regione.

A fronte di tutto questo, e delle sfide che attendono il territorio, il ruolo del Consorzio di Bonifica risulterà ancor più cruciale. La parola e la possibilità di scelta vadano agli agricoltori, agli imprenditori agricoli, che sono quelli di cui, in primis, devono fare gli interessi il Consorzio di Bonifica, la Regione Abruzzo, le associazioni di categoria e la politica tutta. A oggi non ci risultano iniziative per la consultazione degli Operatori di settore e invece, al contrario, da più parti si adombra uno scenario che vedrebbe profilarsi una situazione già determinata a monte, rispondente a logiche e interessi che poco hanno a che vedere con quelli effettivi degli agricoltori. Ci auguriamo che così non sia, e che tutti i rappresentanti del comparto vigilino affinché si affermi come primaria la tutela di questi ultimi, in un contesto di reale confronto e di libertà di scelta, che ovviamente può esistere solo laddove sia garantita in concreto la possibilità di scegliere”.




SCRIVERE PER INCLUDERE CULTURE

Lo scrittore abruzzese Beniamino Cardines “Premio Cultura Inclusiva ed Arte 2023” ai Caffè Letterari d’Italia e d’Europa

Pescara, 26 ottobre 2023. Venerdì 27 ottobre ad Ascoli Piceno presso il Palazzo dei Capitani nell’ambito del “1 CONVEGNO INTERNAZIONALE Il Valore della Poesia nella contemporaneità tra Letteratura e Psicoanalisi, intitolato al Prof. Mario Pazzaglia”, promosso da Agape Caffè Letterari d’Italia e d’Europa e AST Ascoli Piceno, si terrà la premiazione con ambiti riconoscimenti a personaggi della cultura e della scienza particolarmente meritevoli. Sarà ospite lo scrittore e giornalista abruzzese Beniamino Cardines proclamato “Premio Cultura Inclusiva ed Arte 2023”.

Ricordiamo che Beniamino Cardines lo scorso maggio è tornato vincitore dal Salone Internazionale del Libro di Torino proclamato “Autore dell’Anno 2023 LFA Publisher” con il suo ultimo libro “Le avventure di Plastica 3/Cose dell’amore” che conclude la fortunata e pluripremiata trilogia delle “eco-avventure” di cui è protagonista una ragazzina di nome Plastica. Con “Le avventure di Plastica 1/L’inizio delle cose” ha vinto il Premio Letterario Nazionale “Luigi D’Amico 2019” per la Letteratura Ragazzi, presidente della giuria Giovanni D’Alessandro, e la menzione d’onore alle “Residenze Gregoriane 2019”. A cui hanno fatto seguito “Le avventure di Plastica 2/Cose molto pericolose” e “Le avventure di Plastica 3/Cose dell’amore”. Inoltre, lo scorso giugno è stato proclamato “Scrittore ecologico d’eccellenza nazionale” Premio Alter News Press 2023, FIGEC (Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione).

Antonio Lera, presidente Caffè Letterari d’Italia e d’Europa: ““Ogni scrittura è una traccia umana, orme da seguire o che possono darci delle indicazioni. Ogni scrittura poetica e forma d’arte riguarda l’interiorità, il riflettere su di sé al fine di accrescere la propria consapevolezza, agendo nella profondità dell’essere per contribuire così pienamente al benessere psicofisico e alla qualità della vita delle persone. C’è un grande bisogno di tornare a confrontarsi, a dialogare. Questa urgenza sociale deve essere intercettata dalla cultura e trasformarsi in un humus che fermenta la società.”

Beniamino Cardines, scrittore: “Scrivo per promuovere valori, dialogo e costruire una società migliore e più inclusiva proprio a partire dalle radici culturali. Tutto parte da ogni singolo cittadino. Credo nel potere delle parole e della letteratura, si possono mettere in evidenza questioni e problematiche altrimenti difficili da affrontare. Infine, esprimo gratitudine a tutti i lettori e a tutte le lettrici che sono il cuore pulsante della letteratura. Infine, è un grandissimo onore ricevere un premio così prestigiosi che incoraggiano tutta la nuova letteratura abruzzese.”

Lello Lucignano, editore LFA Publisher: “La trilogia di “Plastica” in pochi anni ha conquistato il cuore dei giovani lettori, appassionando anche il pubblico degli adulti. Abbiamo deciso di premiare Beniamino Cardines  ‘Autore dell’anno 2022-23’. ‘Plastica’ è uno dei progetti più belli e importanti che abbiamo sviluppato in questi ultimi anni, ne siamo entusiasti. Ha un messaggio fortissimo, è una presa di coscienza generazionale. Abbiamo capito da subito che davanti a noi c’era un talento letterario fuori schema e ci siamo trovati tutti d’accordo a voler investire sul manoscritto che avevamo letto e che era piaciuto a tutto il gruppo di lavoro della Casa Editrice.”

L’evento vede il patrocinio dei seguenti Enti: Comune di Ascoli Piceno, AST di Ascoli Piceno, CSV Marche sede di Ascoli Piceno, Università degli Studi de L’Aquila, Università degli Studi di Teramo, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Urbino, Centro Poesia Marche, Rotary E-Club of Latino America, Fidapa Distretto Centro Sezione di Ascoli Piceno, 50&PIÙ, Caffè Meletti, Associazione De Finis Onlus.




GUERRA DI GAZA

Quando si uccidono civili non ci sono armi buone o cattive: la pace giusta parte dalle vittime

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 25 Ottobre 2023. Abbiamo impoverito il dibattito decidendo che: la guerra è giusta, se a farla è la mia “squadra”; che non si poteva fare altro che lanciare bombe su buoni e cattivi; che il terrorismo si può combattere solo aggredendo in larga scala l’aggressore.

Per la pace tra Israele e Palestina si sta scendendo in piazza un po’ ovunque. L’effetto polarizzazione, però, è crescente: c’è chi colloca tutte le colpe dalla parte di una comunità nazionale e chi dalla parte dell’altra. In alcuni casi si generano discorsi insignificanti, offensivi e poco attenti alla complessità perché più simili al tifo calcistico che a un impiego di ragione e coscienza, degni di questo nome. C’è ancora spazio per la discussione e il confronto? Spesso penso proprio di no. Abbiamo impoverito il dibattito decidendo che: la guerra è giusta, se a farla è la mia “squadra”; che non si poteva fare altro che lanciare bombe su buoni e cattivi; che il terrorismo si può combattere solo aggredendo in larga scala l’aggressore o il luogo dove abita normalmente; che la diplomazia non serve quando si devono mostrare i muscoli. Ragione politica e fede religiosa sono in minoranza ovunque, anche dove dovrebbero essere di casa.

Allora come riaprire il dibattito? Partendo dalle vittime, da una parte e dall’altra; partendo da bambini, anziani e indifesi, uccisi dai Palestinesi come dagli Israeliani; partendo dai civili colpiti in un territorio come nell’altro. Schierarsi dalla parte di tutte le vittime incanala il discorso a ricercare le cause antropologiche e storiche di tanto odio tra israeliani e palestinesi.

E la storia non è neutra, la storia evidenzia responsabilità precise: chi dalla nascita dello stato di Israele (1948) ha lavorato seriamente per risolvere la questione palestinese e chi invece ha inasprito gli animi di tutti, da una parte e dall’altra? Cosa hanno fatto le varie generazioni politiche dei Paesi più coinvolti nel conflitto per risolvere la questione palestinese (USA, Francia, GB, Germania, Italia ecc.)? Che ruolo hanno giocato le comunità religiose ebraiche e musulmane, in Israele e in Palestina, come nel resto del mondo? Hanno educato alla pace o hanno alimentato odio? Hanno, le religioni monoteiste, compreso sempre più che guerre e violenze negano il nome di Dio e non sono mai un culto a Lui gradito, ma solo un nefasto tradimento del volere divino di pace.

Ma se si assiste alla serie di dichiarazioni di molti politici nordamericani ed europei (italiani compresi) a favore di Israele (e spesso senza distinguo), come si ascoltano i cori e le dichiarazioni dei pacifisti pro-Palestina si ha l’impressione che solo alcune vittime vengono ricordate. Ma quando ci interessano solo alcune vittime e non tutte, non siamo per la pace, perché questa, autentica, deve raggiungere tutte le persone e tutti i luoghi coinvolti.

L’interesse e l’amore per le vittime dovrebbe portarci anche ad affermare che, come è eticamente inaccettabile l’attacco terroristico di Hamas, lo è anche, per diverse motivazioni, la “risposta” di Israele. La guerra a un popolo, come risposta all’attacco di Hamas, è un atto sproporzionato che colpisce innocenti e presunti colpevoli, come di fatto succede in un attacco terroristico. Il terrorismo si combatte con l’intelligence e con operazioni di polizia nazionale e internazionale, non con la guerra contro un popolo (anche se si dà ad esso l’ipocrita preavviso che si sta per colpirli). Se non ci sarà un cambio di rotta in queste reazioni sproporzionate e quindi immorali (che sono ben diverse dalla legittima difesa popolare, cosi come è stato all’inizio in Ucraina) il mondo cascherà sempre più in una spirale di guerra dagli esiti pericolosissimi per l’intero pianeta.

Senza dimenticare che la guerra sta provocando mali (vittime, esodo di profughi, instabilità nei paesi limitrofi, distruzione dell’ambiente) più gravi del male da eliminare e che i pericoli di una ritorsione terroristica su scala mondiale non sono poi così prevedibili né arginabili, vista anche la terribile crisi di alcuni sistemi di sicurezza occidentali.

La ragione è stata messa in letargo e i mostri belligeranti vengono nutriti da sentimenti di rivalsa e di vendetta, dalle logiche dei mercanti di armi e dei capitalisti senza scrupolo, dalla vergogna di far piovere bombe ed aiuti umanitari insieme. E’ sconcertante vedere che persino molti europei hanno dimenticato la lezione delle guerre del ‘900, nonché l’esempio dei Paesi che hanno combattuto il terrorismo con la polizia e non con l’esercito, senza dichiarare guerra agli stati dove i terroristi erano addestrati.

Una ragione e una fede oneste ci portano ad ammettere che i terroristi più che da una deturpazione della religione, nella rabbia della povertà e del sottosviluppo, di cui, chi lancia le bombe, insieme ad altri, ha enormi responsabilità. Ciò non è assolutamente una giustificazione della follia omicida di Hamas e compagni, da punire nella legalità. Ma, contestualmente, non si può tacere su quelle istituzioni politiche che obbediscono al dio denaro e non promuovono la giustizia e il progresso, specie dei più poveri, che sole possono garantire una pace stabile e duratura, come insegnano i papi, da Giovanni XXIII all’attuale.

Anche nelle comunità religiose c’è qualcosa di inquietante: ricordare spesso che il Cristianesimo e l’Islam sono religioni di pace e, nello stesso tempo, aggrapparsi a false motivazioni per giustificare la guerra. La lezione della pace non può essere interpretata ad uso e consumo di ciascuno.

Papa Francesco, inascoltato persino da diversi fedeli e pastori, continua a ricordare il Vangelo di Pace. E invece di stimolare ricerca sincera e testimonianza autentica, i suoi appelli finiscono irretiti in “distinguo” e “precisazioni”, che suonano come pesante tradimento del Vangelo, oltre che offesa al Papa che ce lo ricorda con forza e coerenza.

Si sente citare, a giustificazione della guerra, anche il Catechismo della Chiesa Cattolica. E’ vero che questo, per casi estremi, approva una forma di intervento armato, quello di “legittima difesa con la forza militare” (n. 2309), ma le rigide condizioni richieste giustificano interventi armati non certo di questo tipo. Per semplificare: nella dottrina cattolica sono approvati azioni come l’opposizione armata per rovesciare i sistemi totalitari (per noi si pensi alla Resistenza) e la cosiddetta “ingerenza umanitaria” (per esempio l’intervento in Somalia). 

È lunga e faticosa la marcia per assicurare la pace. Laici e credenti di ogni religione sono chiamati a discernimento continuo, ad una coerenza capace di andare contro corrente con passione e coraggio. Perché restano le parole amare della poetessa polacca Wislawa Szymborska:

“Dio doveva finalmente credere nell’uomo

buono e forte,

ma il buono e il forte

restano due esseri distinti”.




MIASMI A PUNTA PENNA

Bocchino (Lega): sulle centraline si sta generando solo confusione. Il progetto Nose già avviato da regione Abruzzo e Arta in altre località risposta concreta al problema. Dobbiamo verificare il traffico veicolare o la natura delle emissioni odorigene?

Vasto, 25 ottobre 2023. Crediamo che sulle centraline di rilevamento si stia creando tanta confusione. Lo dichiara il consigliere regionale della Lega Sabrina Bocchino riguardo l’impegno assunto dalla Regione Abruzzo di installare una centralina di rilevamento della qualità dell’aria a Punta Penna.

Non siamo contro la nuova centralina, che peraltro ha un costo ai quali si aggiungono le spese per installazione, manutenzione, tecnici, etc – dice l’esponente del Carroccio – ma il fatto che si affermi che possa essere la risposta ai miasmi di quel luogo è quantomeno fuorviante. Le centraline di rilevamento della qualità dell’aria, e come Lega lo abbiamo spiegato già in aprile, servono a rilevare la presenza di agenti inquinanti e tossici (leggasi PM 2,5, PM10, benzene, biossido di azoto, ozono, biossido di zolfo, monossido di carbonio) fortemente correlati al traffico veicolare intenso e al riscaldamento interno. Ed allora se lo scopo è quello, e non la comprensione delle ragioni dei miasmi, ben venga la centralina, ma è bene ricordare che quella zona non ha un intenso traffico veicolare, tranne magari in estate, né una densità insediativa così rilevante, tant’è che tutte le rilevazioni effettuate dall’ARTA nel corso degli anni hanno dato sempre esito negativo.

Per quel che riguarda invece la questione miasmi, che noi insieme alla Regione Abruzzo e ai suoi organi competenti stiamo attenzionando da tempo – sottolinea il consigliere Bocchino – il progetto NOSE che verrà presentato venerdì mattina è la risposta più adeguata. Uno strumento che vede la nostra Regione all’avanguardia e pienamente rispondente all’art. 272-bis del D. Lgs. n. 152/2006 in merito alle emissioni odorigene, ovvero quelle ‘emissioni convogliate o diffuse aventi effetti di natura odorigena’.

‘La scelta di adottare il meccanismo del NOSE è stata fortemente condivisa dalla Lega, dalla Regione Abruzzo e dall’ARTA – evidenzia Sabrina Bocchino – a dimostrazione che di fronte alle parole confuse la Regione sta già facendo più di quanto sia di sua competenza.’

Dopo il sulmonese, il teramano e da qualche giorno la zona di Chieti, presto anche Punta Penna e Piana Sant’Angelo – aggiunge il consigliere regionale della Lega – verranno sottoposte alla vigilanza del NOSE-Network for Odour SEnsitivity, una web app che consente ai cittadini di segnalare in tempo reale i miasmi avvertiti sul territorio, in modalità anonima e georeferenziata, indicando il tipo di odore percepito, la sua intensità, se è accompagnato da disturbi fisici e lasciando un eventuale commento. Quando la soglia critica di segnalazioni verrà raggiunta scatterà un prelievo dell’aria che verrà analizzata dai laboratori ARTA.

Questa – chiosa Sabrina Bocchino – ci pare la risposta migliore ai miasmi e tale scelta è da ascriversi alla volontà del centrodestra, della Lega, della Regione Abruzzo che hanno ben chiare la questione e le finalità dell’intervento.