Pescara, 7 novembre 2023. Il 27 luglio del 1880 verso mezzogiorno a Miglianico come da tradizione si festeggiava il Santo Patrono, San Pantaleone: i fedeli dovevano raggiungere la statua del santo strisciando verso la Chiesa, riempiendosi di lividi e graffi e leccando la terra; c’era un ospite d’eccezione per questo appuntamento, il pittore Francesco Paolo Michetti che ha documentato la scena con foto per farne un quadro.
Ed ecco che nasce il dipinto Il Voto, così come viene raccontato a Scorci d’Abruzzo, format di Paolo Pacitti, dalle telecamere di Rai di Sem Cipriani e dallo scrittore Peppe Millanta: il quadro racconta di una religiosità primitiva e bestiale. Come spiega lo storico Domenico Maria Del Bello, Michetti “utilizza dei colori che non vengono mescolati, sono i nostri occhi a farlo, rendendola quasi una fotografia. A questo effetto Michetti arriva attraverso i suoi studi di ottica, ma prima di arrivare alla versione definitiva realizza quattordici opere diverse”.
La preparazione dell’opera riprodotta nella cripta di San Michele a Miglianico non fu pacifica: secondo molti infatti fotografare San Pantaleone risultava essere un atto di profanazione ed infatti proprio quando la porta della Chiesa si aprì, in quel lontano e famoso luglio, scoppiò un temporale violentissimo ed una grandinata spaventosa infierì sui campi devastando i raccolti, creando malcontento tra i contadini e Michetti fu costretto a fuggire; eppure con il suo quadro riuscì a comprare una villa a Francavilla al Mare, nota come “circolo michettiano”.
Alessandra Renzetti
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