Il Presidente Anci Abruzzo: “Invertire la rotta, nel reale spirito del PNRR che è quello di accorciare le distanze territoriali e sociali”.
L’Aquila, 10 novembre 2023. “Se l’obiettivo del PNRR è quello di mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese, riducendo le distanze territoriali e sociali, le scelte di applicazione rigida che il Ministero sta imponendo e che la Regione Abruzzo, a cascata, sta effettuando in materia di dimensionamento scolastico vanno in direzione assolutamente contraria, prevedendo tagli di risorse preziose per il territorio delle nostre aree interne. Lo stesso PNRR istruzione, nel prevedere una riorganizzazione del sistema scolastico, mira a fornire soluzioni concrete alla riduzione del numero degli alunni per classe e al dimensionamento della rete scolastica ma non in un’ottica di tagli bensì di resilienza e di ripresa.”
Oggi si propongono politiche che sottolineano la necessità di rivitalizzare le aree interne, tanto da portare avanti un Ddl montagna che stanzia importanti risorse per evitare lo spopolamento delle zone montane introducendo anche tutta una serie di disposizioni sulle scuole di quelle aree per evitarne l’estinzione, e dall’altro invece si promuovono azioni che le vanno a penalizzare ulteriormente”.
Così il Presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, intervenendo sul tema del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, previsto nell’ultima legge di bilancio del Governo.
Il PNRR, per quanto concerne la riforma dell’organizzazione del sistema scolastico si pone, tra le altre cose, “il superamento dell’identità tra classe demografica e aula, anche al fine di rivedere il modello di scuola”.
Un passaggio che per il Presidente Anci Abruzzo invece di tradursi nell’adozione di soluzioni volte a favorire la qualità della didattica, anche attraverso il superamento dei criteri fino ad oggi adottati nella formazione delle classi, si sta concretizzando in un mero taglio di risorse economiche e professionali.
“Sono i temi che ho avuto modo di evidenziare in occasione del mio intervento a Genova, all’Assemblea nazionale dell’ANCI, la sfida a cui siamo chiamati oggi. Facendo mie le preoccupazioni espresse in questi giorni da Comuni, Province, Sindacati, non posso che evidenziare la necessità di attendere il pronunciamento in merito della Corte Costituzionale e di chiedere al Ministero di invertire la rotta e alla Regione Abruzzo di valutare la possibilità, almeno per l’annualità 2024/2025, di prevedere una copertura economica transitoria volta a salvaguardare le 11 dirigenze che ad oggi andrebbero tagliate. Questo nelle more dell’individuazione, proprio alla luce degli obiettivi del PNRR e nell’ambito di una necessaria interlocuzione con tutti i soggetti e il Ministero, di una diversa organizzazione del sistema scolastico”.
Il dimensionamento, soprattutto in Abruzzo, andrebbe infatti a colpire soprattutto le aree dell’entroterra, almeno secondo la proposta avanzata dall’Ufficio scolastico regionale e fatta propria dalla Regione nelle more che si esprimano le Province. “In Abruzzo, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, è previsto il taglio di 11 dirigenze – sottolinea D’Alberto –che si concretizzerebbe nell’accorpamento di diversi plessi con effetti negativi sull’adeguata gestione dell’offerta formativa.” Al contrario, per il Presidente Anci Abruzzo, “Oggi se vogliamo combattere lo spopolamento delle aree interne che sono il cuore dell’Abruzzo e che già vivono una carenza di servizi oggetto di disuguaglianze territoriali, oltre alle risorse finanziarie dobbiamo garantire misure specifiche alle nostre popolazioni, che consentano di conservare sul territorio tutti i servizi minimi essenziali, a partire dalla scuola. Servizi che devono essere potenziati e non tagliati in base a un mero criterio numerico. Solo così potremo garantire su tutto il territorio uguaglianza di diritti sociali e civili, uguaglianza di servizi e di futuro
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