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MISSIONE DEL CENTRO STUDI FEDERICO II

In Senato per la presentazione del volume Lucan House, poi la consegna del Federico II Award ad Hafez Haidar

di Goffredo Palmerini

Roma, 21 novembre 2023. Due intensi giorni di missione da Palermo a Roma per Giuseppe Di Franco, presidente del Centro Studi Federico II.  Il 16 novembre per partecipare presso la Sala Nassiriya del Senato, su invito dell’Ambasciatore Gaetano Cortese, alla presentazione del volume LUCAN HOUSE – La residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Dublino, il 17 novembre per un incontro all’ENIT con il consigliere Sandro Pappalardo e per la consegna ad Hafez Haidar, insigne accademico poeta e scrittore, del Federico II International Award 2023.

LUCAN HOUSE è solo l’ultimo gioiello della serie di volumi curati dall’Ambasciatore Cortese per la collana pubblicata dall’Editore Colombo di Roma. Ormai 25 anni di pregevole appassionato impegno nel documentare e far conoscere l’eccezionale patrimonio d’arte e di architetture delle sedi e residenze diplomatiche dell’Italia nel mondo. Il prezioso volume è stato presentato con uno speciale evento culturale presso il Senato della Repubblica – Sala Caduti di Nassiriya, promosso dal Sen. Andrea De Priamo, presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Irlanda. Moderato da Stefano Polli, vicedirettore dell’agenzia ANSA, l’incontro è stato aperto dai videomessaggi di saluto di Patricia O’Brien, Ambasciatore d’Irlanda in Italia, e da Ruggero Corrias, Ambasciatore d’Italia a Dublino.

Hanno quindi parlato degli ottimi rapporti Italia-Irlanda, nella ricorrenza dell’85° Anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi e nel 75° della Costituzione italiana, dapprima Lucio Savoia, già Ambasciatore d’Italia a Dublino, poi l’Ambasciatore e Consigliere di Stato Rocco Cangelosi, che ha ripercorso i rapporti fortemente collaborativi tra i due Paesi nel corso del negoziato che portò al Trattato di Lisbona entrato in vigore il 1° dicembre 2009, che recuperò gran parte delle innovazioni presenti nella Costituzione europea non andata in porto per l’esito negativo del referendum in Francia e Olanda. E’ seguita poi la dotta relazione della prof. Maria Anita Stefanelli, docente a Edimburgo e visiting fellow al Trinity College di Dublino, già ordinaria di Lingua e Letterature angloamericane all’Università di Roma Tre, soffermatasi sui grandi scrittori italiani e irlandesi e sulle avvincenti vicende storiche della villa palladiana, attualmente residenza diplomatica italiana, situata nei pressi del villaggio di Lucan appena fuori dalla città capitale d’Irlanda.

L’Ambasciatore Cortese, curatore del volume, ha sottolineato come la sua opera sia stata possibile grazie ai contributi “…di numerosi diplomatici, fra i quali l’Amb. Corrias, che ha condiviso fin dall’inizio questo progetto editoriale, offrendoci tutta la sua assistenza, e l’Amb. Patricia O’Brien, che ha regalato all’opera un contributo eccezionale, permettendoci, grazie alla sua amabilità e cortesia, di inserire all’interno della pubblicazione anche alcuni riferimenti su Villa Spada, attuale sede dell’ambasciata irlandese a Roma, che in passato ospitò Garibaldi”. Gaetano Cortese ha quindi ringraziato l’Amb. Paolo Serpi per la cura della visita di Stato del presidente Sergio Mattarella, a testimonianza del livello eccezionale delle relazioni fra Italia e Irlanda, aggiungendo infine il ringraziamento agli ambasciatori Lucio Savoia, Alberto Schepisi e Rocco Cangelosi, alla prof. Maria Anita Stefanelli, al prof. Francesco Perfetti per i loro magnifici contributi presenti nel volume, nel quale non è solo presente la storia diplomatica, ma anche la storia dell’arte e la storia d’Italia. Ha infine espresso gratitudine all’agenzia ANSA e alla Presidenza della Repubblica per la sollecita fornitura delle immagini istituzionali che corredano il volume, e alla società Ferrero, sponsor dell’opera, che ne ha consentito la realizzazione. Questi preziosi volumi, che non sono in vendita, si devono tutti alla generosa disponibilità di sponsor che hanno sedi o relazioni commerciali nei vari Paesi cui si riferiscono. Presente all’incontro il Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, già ambasciatore d’Italia a Washington e Ministro degli Affari Esteri nel governo Monti. Ha infine portato il suo saluto il Sen. Andrea De Priamo. Lo stesso sponsor ha reso disponibili copie del volume Lucan House in omaggio al pubblico e ospiti presenti all’incontro.

A margine dell’incontro Giuseppe Di Franco, presidente del Centro Studi Federico II, ha portato il suo saluto e il ringraziamento per l’invito all’Amb. Gaetano Cortese, cui ha consegnato il Sigillo Federiciano, annunciandogli inoltre, per decisione unanime del Consiglio direttivo su conforme proposta del Comitato Scientifico del Centro Studi, il conferimento del Federico II international Award 2024. Il Premio gli sarà consegnato nella primavera prossima a Roma nel corso d’una cerimonia ufficiale.

“Desidero esprimere al presidente Giuseppe Di Franco – ha dichiarato l’Ambasciatore Cortese – i miei più vivi ringraziamenti per questo gradito omaggio del Sigillo federiciano, al termine della presentazione del libro sulla nostra rappresentanza diplomatica a Dublino “Lucan House”, in questa prestigiosa sede storica quale la Sala Nassiriya del Senato della Repubblica. Sono molto riconoscente al Consiglio direttivo del Centro Studi Federico II di Palermo e ai membri del Comitato scientifico per avere ben voluto concedermi il prestigioso “Federico II International Award” edizione 2024, per la realizzazione della Collana libraria dell’Editore Carlo Colombo, da me ideata e curala sin dal 1999, dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane nel mondo. Sono particolarmente lieto che questo premio culturale intitolato a Federico II “Stupor Mundi” avvenga proprio nel 2024, in coincidenza con il 25° anniversario della Collana, che vedrà, tra l’altro, una serie di incontri, simposi e cerimonie in Italia e all’estero per celebrare l’evento. Il mio ringraziamento si estende a Goffredo Palmerini, caro ed affettuoso amico da lungo tempo al quale mi legano sentimenti di profonda stima e gratitudine per la sua lunga encomiabile attività di giornalista e indiscusso sostenitore delle nostre comunità italiane all’estero, per le quali ha sempre riscosso un grande plauso e apprezzamento a livello nazionale e internazionale.”

Davvero un magnifico pomeriggio culturale, nella Sala del Senato recentemente dedicata con una targa anche a tutti i Caduti nelle missioni italiane all’estero, a conferma della significativa opera che da un quarto di secolo l’Ambasciatore Gaetano Cortese porta avanti con i suoi preziosi libri per diffondere la conoscenza del ricco patrimonio artistico culturale italiano, straordinarie bellezze custodite nelle nostre sedi diplomatiche nel mondo, autentici gioielli d’arte e di architetture. Gaetano Cortese, nato a Caltanissetta nel 1942, è stato Ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi dal 2006 al 2009 e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) a L’Aja. Dal 1999 al 2003 è stato Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio. Nel corso della sua carriera in precedenza aveva prestato servizio nelle sedi diplomatiche d’Italia a Zagabria, Berna, L’Avana, Washington DC e alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea di Bruxelles, in qualità di ministro consigliere. Dal 1992 al ‘99 ha ricoperto l’incarico di Consigliere aggiunto per l’informazione e la stampa del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. È autore di testi giuridici e di numerosi articoli di Diritto comunitario e internazionale, pubblicati quando a Parigi era Docteur de l’Université de Paris en Droit International, nella Facoltà di Giurisprudenza alla Sorbona, di Organizzazione internazionale e di Diritto internazionale in qualità di Assistente nella Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza Università di Roma.

Il 17 novembre altra giornata importante per il Centro Studi Federico II e il suo presidente Giuseppe Di Franco, nell’incontro avuto a Roma – insieme a Goffredo Palmerini, membro del Comitato scientifico dello stesso Centro Studi – con il consigliere ENIT Sandro Pappalardo, presso la sede dell’Ente nazionale per il Turismo in via Marghera. Cordiale e intenso di ricordi il colloquio tra Di Franco e Pappalardo, che è stato per due anni Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo nel governo della Regione Sicilia, prima di assumere l’incarico in ENIT. Nato a Tolmezzo nel 1967, Sandro Pappalardo ha Iniziato la sua carriera a 19 anni come Ufficiale dell’Esercito italiano. Pilota dell’aviazione dell’Esercito, ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali pilota di elicotteri, Capo Ufficio Personale, Ufficiale addetto alle Operazioni e Addestramento, Ufficiale addetto alla Difesa Nucleare Biologica e Chimica. Divenuto Istruttore di volo, ha frequentato negli Stati Uniti d’America il corso Night Vision Goggles Instructor Pilot, conseguendo il relativo brevetto presso l’Aviazione americana. Ha prestato servizio in diverse missioni internazionali, come pilota militare e Personnel Officer in Libano, nella missione UNIFIL.

Tre lauree e diversi master, una carriera coronata da numerosi riconoscimenti e decorazioni Nato, Unifil e Isaf, prima dell’impegno politico nelle istituzioni. Con lui, a suo agio per le ragioni che seguono, anche l’ospite di riguardo, il prof. Hafez Haidar, insigne poeta e scrittore d’origine libanese naturalizzato italiano, il primo traduttore al mondo di opere dall’arabo alla nostra lingua e viceversa, già docente di Letteratura araba all’Università di Pavia, tra le personalità più impegnate nel dialogo tra le tre religioni monoteistiche – Ebraismo, Cristianesimo e Islam – e tra le culture che affacciano sul Mediterraneo, candidato al Premio Nobel per la Pace e la Letteratura. Il prof. Haidar è convenuto qui per ricevere il Federico II international Award 2023. Il presidente Giuseppe Di Franco ha infatti colto la singolare coincidenza della contemporanea presenza a Roma, sua da Palermo e del prof. Haidar da Milano, per consegnare all’illustre insignito la statuetta dell’imperatore Federico II. Hafez Haidar, nato in Libano, e Sandro Pappalardo, che per molti anni vi ha prestato servizio, conversano sulla bellezza della valle della Beka e di Baalbek, città natale del prof. Haidar, tra le meraviglie del Paese dei Cedri. Si parla poi delle potenziali collaborazioni tra ENIT e Centro Studi Federico II. Poi si procede alla consegna del prestigioso riconoscimento, con la seguente motivazione:

Al Cav. Ufficiale Prof. Hafez Haidar, per l’intensa attività culturale in favore del dialogo interreligioso e della pace tra Paesi e popoli discendenti dalle antiche civiltà affacciate sul Mediterraneo.

Il Presidente del Centro Studi Federico II Dr. Giuseppe Di Franco

Di Franco e Pappalardo consegnano la suggestiva statuetta dell’imperatore Federico II al prof. Haidar, riconoscimento che premia l’assidua, appassionata e coraggiosa sua opera di promozione del dialogo tra culture e religioni, unico baluardo contro ogni pernicioso fondamentalismo, nella ricerca costante delle vie della convivenza tra i popoli, della cooperazione e della pace. Subito dopo, a nome del Centro Studi Federico II – in soli due anni di attività il Centro ha condotto già significative missioni culturali in Italia, negli Stati Uniti, in Francia e Slovacchia – il presidente Di Franco e chi scrive tributano una Targa all’illustre Ospite, con la seguente motivazione:

Al dr. Sandro Pappalardo, consigliere ENIT, per il suo impegno professionale e istituzionale di alto profilo  nell’ambito della promozione e divulgazione del turismo italiano nel mondo.

Il Presidente del Centro Studi Federico II Dr. Giuseppe Di Franco

All’importante incontro presso ENIT avrebbe dovuto partecipare anche l’editore, poeta e operatore culturale Giuseppe Aletti che, con la sua Casa editrice Aletti organizza da oltre trent’anni eventi e concorsi letterari di notevole prestigio ed iniziative culturali innovative, fino alla fondazione dell’unica scuola italiana di scrittura poetica. Motivi di salute gli hanno impedito la partecipazione a questo incontro romano che, nelle sue diverse espressioni ed esperienze, si è connotato come un vero e proprio cenacolo culturale, ulteriore traguardo nelle versatili attività del Centro Studi Federico II. 

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