LA RISERVA DANNUNZIANA SMONTATA PEZZO, PEZZO

Pescara, 25 novembre 2023.Sa tanto di cadavere, la quercia caduta pochi giorni fa su via Via della Bonifica, strada poi messa in sicurezza dalla protezione civile e dagli operai di Ambiente. Il tronco è stato rimosso, ridotto nella pezzatura, accatastato e recintato. Si tratta di legname che appartiene al patrimonio della Riserva Dannunziana e come tale sottoposto al PAN che ne vieta l’asportazione.

Invece il giorno dopo la lunga e difficile giornata di pioggia c’era già qualcuno, con tanto di motosega, che stava già lavorando ad un ulteriore sezionamento del tronco, per portarsi via quello che entrava in auto. Ma dopo la pausa di ieri, questa mattina sono arrivati altri, meglio armati e con attrezzature più professionali: motosega, con tanica di benzina, trattore e carrello. Stanno portando via la roverella, pezzo per pezzo.

Non vedo divise, se non abiti da lavoro di … campagna, non ci sono segnalazioni di sorta relativo ad un presunto cantiere, e non so se hanno autorizzazioni. Certo è che stanno portando via legname dalla Riserva. Ho chiamato la Polizia Municipale per segnalare quanto in corso, ma mi hanno risposto che non è competenza loro ma del Comune, invitandomi a chiamarli (non ho capito se ci provavano anche loro).

Ho chiamato direttamente l’Assessore al verde che mi ha gentilmente risposto confermandomi il prelievo non autorizzato e che avrebbe chiamato lui la Polizia Municipale. Questa è la mia ennesima nota alle autorità (via PEC)  con cui segnalo azioni di asportazione, ritengo abusiva e quindi furto, di legname dalla Riserva per tronchi caduti o abbattuti, a cui ad oggi non ho mai avuto riscontro, a rimarcare la necessità che per quest’area vi sia la necessità di un presidio ordinario quotidiano e permanente oltre che, e soprattutto, scientifico, trattandosi di un’area naturale protetta.

Giancarlo Odoardi




RUMOROSO SILENZIO

La ceramica come mezzo per sensibilizzare contro la violenza di genere

Teramo, 25 novembre 2023. Il dolore di una donna vittima di violenza cristallizzato nella ceramica: questo il progetto realizzato dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Artistico “Grue” di Castelli per sensibilizzare contro ogni forma di violenza di genere.

“Rumoroso silenzio” è un’opera corale, a cura della classe III sezione ceramica dell’istituto castellano, composta da cinque “fasi”, dall’intrappolamento della donna nella spirale della violenza alla sua liberazione; realizzati con la tecnica del colaggio, i cinque cilindri di ceramica sono stati poi lavorati e decorati con gli strumenti a disposizione nei laboratori della scuola.

“Un momento intimo, profondo e molto significativo dedicato a Giulia e a tutte le donne uccise, per mostrare e gridare, attraverso l’arte, il grande dolore provocato dalla violenza e ribadire la ferma condanna verso ogni forma di violenza” dichiara commossa la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia, che ha deposto un mazzo di fiori in memoria di Giulia e di tutte le donne uccise per mano di uomini violenti.

Alla cerimonia di svelamento erano presenti il prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, il procuratore capo del Tribunale di Teramo, Ettore Picardi, il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, oltre ai ragazzi ed alle ragazze del “Grue” di Castelli e dell’”Einstein” di Teramo accompagnati dalla dirigente scolastica, Eleonora Magno, e dalle  insegnanti Manuela Marrone e Milva Consorti.

“Non ci stancheremo mai di dire NO alla violenza sulle donne, in particolare oggi il nostro pensiero è rivolto a Giulia, che ha trovato nell’amore della sua vita il proprio carnefice. Come istituzioni dobbiamo continuare ad impegnarci per sensibilizzare tutte quelle persone che sono state e che sono vittime di violenza, e le persone a loro vicine, a denunciare, per dire BASTA a questi episodi che non vogliamo più sentire”, così il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo.




TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA FANNO CRESCERE IL RAPPORTO DEBITO/PIL

Aperta la conferenza internazionale: Euro, Mercati, Democrazia 2023

Pescara, 25 novembre 2023. “I tagli alla spesa pubblica fanno crescere il rapporto debito/PIL”. Lo ha affermato l’economista e deputato della Lega, Alberto Bagnai, nel suo intervento di apertura della conferenza internazionale “Euro, mercati, democrazia 2023”, che si è aperta sabato 25 novembre a Montesilvano (Pescara), citando recenti ricerche del Fondo Monetario Internazionale. L’iniziativa, giunta alla dodicesima edizione, intitolata “Non è come sembra” è organizzata da a/simmetrie – Associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche, e vede la partecipazione di relatori del calibro di Jens Nordvig, Ginevra Cerrina Feroni, Wolfgang Münchau, Brigitte Granville, Rodrigo Zeidan, Daniela Tafani, Alessandro Mangia e Lidia Undiemi.

Nel corso del suo intervento Bagnai ha spiegato che “nell’Eurozona gli oneri dell’aggiustamento gravano sui soggetti più deboli, che collassano sotto il peso dei tagli, trasformando l’eurozona nel buco nero della domanda mondiale”.




SIAMO IN CAMMINO. La solennità di Cristo Re dell’Universo

Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa

Torrevecchia Teatina, 25 novembre 2023. Si chiude l’anno liturgico, eventi di preparazione in corso  per celebrare la solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo. Un incontro di preghiera straordinario è quello che si svolgerà presso la  Chiesa del Santissimo Crocifisso in Chieti Scalo. Appuntamento fondamentale per il cammino degli Apostoli della Croce, gli amici del caro e compianto don Danilo si uniranno in preghiera per il mondo che soffre.

Sabato 25 novembre 2023, alle ore 18:00: Santo Rosario, Celebrazione Eucaristica, Adorazione Eucaristica don Guido Carafa guiderà la preghiera mentre l’animazione musicale sarà curata dal gruppo Echi di Luce.

Preghiera e catechesi: sono momenti utili anche per comprendere i motivi profondi di una solennità ecco, dunque, l’approfondimento su Misericordia TV https://www.youtube.com/watch?v=DwmN1aqY5jw

Il sussidio di don Nicola del Bianco entrare nel clima dei festeggiamenti. Utile catechesi per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola. Una preghiera per il mondo che soffre, una preghiera per tutte le vittime innocenti della ferocia umana.

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci; in cammino  a voi tutti amici della Chiesa.




DONNE IN CAMPO CIA ABRUZZO

Giornata Nazionale contro la Violenza sulle Donne: l’appello della Presidente

Chieti, 25 Novembre 2023. In occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, Donne in Campo CIA Abruzzo si unisce al coro di voci che si ergono contro questo grave problema sociale, promuovendo la consapevolezza e l’azione per combattere la violenza di genere.

La presidente di Donne in Campo CIA Abruzzo, Annamaria D’Alonzo, commenta l’importanza di questa giornata e sottolinea l’impegno dell’associazione nel promuovere un ambiente sicuro e rispettoso per le donne e ricorda l’importanza di incoraggiare e sostenere il lavoro e l’impresa femminile come fattore chiave per emancipare le donne dalla dipendenza economica e come fondamento per contrastare la violenza di genere. L’agricoltura combatte qualsiasi forma di discriminazione con le sue oltre 200.000 imprenditrici che conducono il 30% del totale delle imprese del settore.

“Oggi, in questa Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, riflettiamo su quanto sia cruciale il nostro impegno collettivo nel porre fine a ogni forma di violenza di genere. Donne in Campo CIA Abruzzo si impegna a sensibilizzare e a fornire supporto alle donne nelle comunità agricole, particolarmente dove talvolta le sfide possono essere accentuate. È fondamentale che ogni donna possa vivere senza paura e con la sicurezza di poter proseguire i propri sogni e ambizioni”.

La Presidente regionale rilancia la proposta a livello nazionale di ospitare nelle aziende impegnate nell’agricoltura sociale le donne vittime di violenza, costrette a fuggire da casa, spesso con i figli, per ridare loro quel benessere psico-fisico fatto di natura, paesaggio, cura, ospitalità.

“Abbiamo bisogno di più aiuti istituzionali e visibilità. Necessario non perdere altro tempo”, conclude D’Alonzo.




CASTAGNATA NELL’AGRO ROMANO

Per sostenere le produzioni di castagne. Sabato 25 e domenica 26 novembre, Roma, spazi adiacenti Santuario del Divino Amore (Via Ardeatina km 11,500)

Roma, 25 novembre 2023. “Castagnata nell’Agro Romano” è il titolo della due giorni che si terrà a Roma sabato 25 e domenica 26 novembre a Roma, negli spazi adiacenti al nuovo Santuario del Divino Amore, in Via Ardeatina km 11,500.

La castagna è per antonomasia il frutto che dà il benvenuto all’autunno, e segna la stagione invernale, legandosi alla cultura ed alla tradizione dei territori dove si produce, e più in generale all’immaginario collettivo nazionale. Lo scoppiettio del focolare domestico mentre si cuociono le caldarroste, l’odore di questo frutto cotto tra i banchi dei mercatini natalizi, raccontano un vissuto popolare, che è un valore da preservare nei suoi significati più profondi di condivisione, legami sociali e familiari. Storia e cultura, dunque, ma la castagna è anche identità, partendo dalla tavola e dai suoi molteplici usi gastronomici. La farina, da cui si traggono pani e dolci, la minestra di ceci e castagne, il maialino ripieno, gli arrosti, il brasato, il rollet, accompagnati magari da un buon vino novello, senza dimenticare il famosissimo Castagnaccio, frittelle, meringhe, sono alcuni esempi di piatti tradizionali locali a base di castagne conosciuti in tutta Italia e non solo.

Un settore produttivo, quello della castagna made in Italy, misurabile attorno ai 45 milioni di kg annui, che conta 15 denominazioni di origine riconosciuti dall’Unione Europea, tra cui la Castagna di Vallerano DOP nel Lazio, e due mieli di castagne. Un comparto in crescita sia in termini di quantità che soprattutto qualità, che sta vivendo però una forte difficoltà dovuta ai cambiamenti climatici ed in particolare alla siccità.

Da questi dati ha preso spunto la Cooperativa Agricola Divino Amore, nel promuovere, con il contributo di Arsial e della Regione Lazio, un appuntamento teso a sostenere i produttori di castagne e l’economia che da esse si sviluppa, valorizzando il territorio, avvicinando giovani e non al mondo dell’agricoltura. Dalle ore 11:00 e per tutte le due giornate, stand gastronomici, degustazioni, laboratori, artigianato, musica e giochi per bambini, unitamente ad un incontro didattico sulle diverse applicazioni della castagna e sulle sue proprietà, tenuto dall’Agronomo Dott. Marco Greggio, accompagneranno visitatori e curiosi alla scoperta di un mondo fatto di passione, professionalità e cultura.

“Abbiamo organizzato questa manifestazione”, dichiarano dalla Cooperativa Agricola Divino Amore, “perché intendiamo valorizzare e sostenere un comparto economico significativo anche per Roma e per la Regione Lazio, ma soprattutto per sensibilizzare sulle grandi potenzialità che il mondo agricolo esprime in termini di sostenibilità e tutela ambientale, salute e inclusione sociale”. A tal proposito la Cooperativa Agricola Divino Amore lancerà anche un progetto di agricoltura accessibile rivolto ai disabili motori”.




GIORNO DI SAN FLAVIANO

In duomo la Messa presieduta da Monsignor Antonio Bartolacci, concelebrata da don Enzo Manes. Presenti il capogruppo Paolo Vasanella e il Comandante Angelo Varletta

Giulianova, 25 novembre 2023. Nella giornata che fa memoria dell’arrivo delle spoglie di San Flaviano a Castrum Novum,  una Messa è stata officiata alle 18, nel duomo che porta il suo nome. Ha presieduto la funzione Monsignor Antonio Bartolacci, per 14 anni parroco a Castellalto, oggi prelato uditore del Tribunale della Rota Romana.

Concelebrante, il parroco di San Flaviano don Enzo Manes. Il capogruppo consiliare, già presidente del Consiglio Comunale, Paolo Vasanella, ha rappresentato l’ Amministrazione Comunale. Presente anche il Comandante della Stazione Carabinieri di Giulianova, luogotenente Angelo Varletta.

Monsignor Bartolacci, le cui parole hanno creato da subito un’atmosfera positiva, festosa, mai rassegnata, ha esortato famiglie, Amministrazione e Forze dell’ Ordine a collaborare, per dare voce alla speranza e tutelare quella umanità dolente che lo stesso martire Flaviano ebbe tanto a cuore e la cui cura gli costò la vita.




SUL PALCO IL DUO DI PERUGIA

Concerto promosso dal Conservatorio Gaetano Braga con il Patrocinio del Comune, domenica prossima, 26 novembre al Kursaal

Pescara, 25 novembre 2023. Si terrà domenica prossima, 26 Novembre, alle 18, un prezioso concerto promosso dal Conservatorio Gaetano Braga con il patrocinio del Comune di Giulianova. Ad esibirsi sul palco del Kursaal, il “Duo di Perugia” composto da Patrizio Scarponi ( violino) e Giuseppe Pelli (pianoforte). Il concerto prevede l’esecuzione di un adagio e una sonata di Wolfgang Amadeus Mozart, seguiti da una sonatina di Franz Schubert. L’ingresso è libero.

Collocato intanto nella sala un pianoforte che, messo a disposizione dal Braga, sarà permanentemente utilizzabile dai fruitori del Kursaal.

È già stato posizionato in sala, intanto, un pianoforte messo a disposizione dal “Braga”. L’Istituto teramano è da mesi intenzionato a valorizzare la sede giuliese, coordinata dalla professoressa Manuela Formichella. L’arrivo del pianoforte rappresenta un’ iniziativa di grande significato, promossa dall’attuale vicedirettrice Tatiana Vratonjic, che apre, anche simbolicamente, una stagione di fitta collaborazione tra il Comune ed il Conservatorio, oggi guidato da Federico Paci. Nel prossimo futuro, ulteriori proposte andranno a delineare un rapporto destinato a rafforzarsi e a caratterizzarsi, a vantaggio della Città ed insieme della cultura e della formazione musicale. Ingresso libero.




NASCE DUILIA

Il progetto del Coordinamento Pari Opportunità della Uil Abruzzo per dire no a violenza, mobbing e stalking sui luoghi di lavoro. Per sensibilizzare lavoratrici, lavoratori e datori di lavoro al fine di raggiungere una condizione di pari opportunità per uomini e donne nel rispetto del genere

Pescara, 25 novembre 2023. Si chiama Duilia il progetto che il Coordinamento Pari Opportunità della Uil Abruzzo ha voluto lanciare in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ed è un’iniziativa che propone una serie di strategie di difesa da violenza, mobbing e stalking sui luoghi di lavoro. L’obiettivo è quello di garantire un ambiente di lavoro sano, privo di fattori di discriminazione e di qualsiasi forma di violenza, fisica o psicologica, anche allo scopo di migliorare la produttività e la qualità delle prestazioni, riducendo, allo stesso tempo, il rischio di infortuni e malattie professionali.

“Abbiamo scelto di lanciare la campagna il 25 novembre perché molte donne sono vittime di violenza sui luoghi di lavoro – spiega Gianna Tollis del Coordinamento regionale Pari Opportunità Uil Abruzzo – La Giornata di oggi è il momento toccante in cui si ricordano le vittime, cioè quelle donne morte con l’unica colpa di amare uomini che altro non sono che figli di una cultura patriarcale, purtroppo ancora molto radicata nella nostra Italia. Il sindacato non può restare indifferente a questa strage e con il suo Coordinamento Pari Opportunità lavora quotidianamente per migliorare la condizione della donna nel mondo del lavoro, per sensibilizzare lavoratrici, lavoratori e datori di lavoro al fine di raggiungere una condizione di pari opportunità per uomini e donne nel rispetto del genere”.

“Per questo – dice – abbiamo realizzato un opuscolo facilmente fruibile che affronta lo spinoso argomento delle molestie sul luogo di lavoro. Partendo dal presupposto che tutti dovremmo tendere a lavorare in un ambiente sicuro, sia dal punto di vista fisico ma anche psicologico, relazionale e sociale, la molestia in ambito lavorativo rappresenta ancora un problema di salute e di sicurezza. L’obiettivo del nostro lavoro è  di spiegare alla vittima quali sono i segnali da riconoscere perché spesso l’atto discriminatorio è subdolo, agito con circospezione. Intendiamo, inoltre, aiutare la vittima, dopo aver preso coscienza, a formulare una denuncia efficace affinché quell’immenso sommerso che caratterizza il problema inizi ad emergere. In calce, poi, per non lasciare da sola la vittima, abbiamo creato una rete di aiuto a cui ci si può rivolgere con la certezza di trovare competenze e sensibilità.  Non dimentichiamo, però, che un fattore di rischio in ambito lavorativo è anche la violenza domestica che costringe le donne a vivere in una condizione di stress continuo che si riverbera anche negativamente sulla prestazione lavorativa; per questo motivo, tra le righe, l’opuscolo intende rilasciare pillole di consapevolezza al fine di far prendere coscienza alla donna che potrebbe formulare una richiesta di aiuto per uscire dalla relazione violenta”.

“Un lavoro, quello del Coordinamento Pari Opportunità della UIL Abruzzo – conclude Gianna Tollis – che si inserisce perfettamente  nella campagna Zero morti sul lavoro lanciata dalla Uil tre anni fa. Siamo il sindacato delle persone e il nostro lavoro quotidiano è teso a migliorare le condizioni lavorative e sociali di ciascun individuo al fine di restituire a ciascuno la dignità di persona anche in un’ottica di genere, che sempre pervade le iniziative della Uil Abruzzo”.




NON SOLO L’OSPEDALE DI SANT’OMERO

Anche i servizi territoriali sono stati ridimensionati

Val Vibrata, 25 novembre 2023. Oltre al declassamento dell’Ospedale Val Vibrata con l’incomprensibile taglio dei “primari” nei reparti di Chirurgia e Ostetricia-Ginecologia che, con la nuova rete ospedaliera, passeranno da Unità Operative Complesse a Unità Operative Semplici Dipartimentali, fatto a cui nessuno ha fornito spiegazioni convincenti, anche i servizi territoriali hanno subito un ridimensionamento. 

Sono sempre più frequenti, infatti, le segnalazioni di disservizi della Riabilitazione Territoriale di Nereto. Dallo scorso giugno l’apertura dello sportello è passata da sei a soli tre giorni settimana. L’apertura del sabato mattina era un servizio molto apprezzato dall’utenza che così poteva usufruire del proprio giorno libero per recarvisi. Inoltre, come facilmente prevedibile, riducendo del 50 per cento i giorni di apertura, ora le file sono maggiori creando notevoli disagi.

Ci siamo presi la briga anche di andare a verificare gli orari di apertura del medesimo ufficio negli altri distretti: a Teramo ci sono quattro aperture settimanali ed Atri ben cinque. Perché a Nereto solo tre? Perché gli utenti della nostra vallata devono essere sempre i più penalizzati?

Tutto ciò, complice anche la macchinosità della modalità di richiesta ed i tanti adempimenti burocratici, non fa altro che aumentare le difficoltà degli utenti.

Tutta la procedura appare complessa e farraginosa, tanto che gli utenti devono attendere anche diverse settimane per la consegna di letti ortopedici, carrozzine o dei semplici pannoloni, tutto a svantaggio di una categoria di cittadini già di per sé fragile.

Come si pretende di poter mantenere un buon livello di servizio se si riducono della metà i giorni di apertura dello sportello? Perché lo si fa in un settore così sensibile vista l’utenza a cui si rivolge?

“Dopo l’Ospedale di Sant’Omero, ora anche la Riabilitazione Territoriale di Nereto, quelle che vengono chiamate razionalizzazioni sono in realtà tagli ai servizi sanitari per i cittadini della Val Vibrata, nell’assordante silenzio dei rappresentanti vibratiani dell’attuale maggioranza in Regione.” – conclude Elvezio Zunica Vicepresidente provinciale di Italia Viva.




PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE

di Massimo Maniscalco

PoliticaInsieme.com, 25 novembre 2023. In cosa può consistere la violenza sulle donne: uccidere, ferire con armi, colpire con oggetti una donna, (moglie, fidanzata, compagna, amica), che vive o si accompagna con un Uomo, di cui si fida. Costringere fisicamente una donna, ad attuare od a non attuare, un determinato comportamento; in modo aggravato ove il comportamento od il mancato comportamento de quo loquimur sia illegittimo od illecito.

Creare le condizioni, oggettive, mentali, comportamentali, economiche e finanziarie in funzione delle quali una Donna sia impossibilitata ad esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione. Creare le condizioni in funzione delle quali la Donna percepisca che l’esercizio della propria autodeterminazione legittima contrasti con la volontà esplicita od implicitamente riferita, di un Uomo con cui è sposata, convive, coabita, ha una relazione. Creare, in senso lato, pretese di sottomissione ad un’autorità sovraordinata che dispone financo del potere di erogare sanzioni;

Ma anche sminuire la donna con la pretesa di indesiderate, incongrue e inopportune attenzioni sessuali, magari anche insistite, presuntamente legittimate da rapporti gerarchici che appartengono ad altri ambiti interpersonali; limitare la libertà della donna, vietandole di uscire se non per lavoro, vietandole di incontrare da sola altri uomini o Donne, vietandole di andare in determinati luoghi, etc.; discriminare le donne sul luogo del lavoro; attraverso gap orari, gap di funzioni a parità di competenze e titoli di studio, gap stipendiali a parità di mansioni, con la scusa che acconto ad una donna c’è un uomo che integra.

Il tutto giustificato da atteggiamenti da “cultura del patriarcato” proveniente da una  “mascolinità tossica[1]” che porta gli uomini che ne siano intrisi a pretendere il controllo sulle donne alle quali siano legate da un legame, da parte loro, presuntamente affettivo.

È compito delle istituzioni sostenere e contribuire ad incrementare i centri antiviolenza, ove alle donne sia possibile autodeterminarsi attraverso un rinnovato potere di scelta.

“Il genere umano, che prende inizio dalla Creazione dell’Uomo e della Donna, corona tutta l’Opera della creazione[2]”. Uomini e donne sono nella Terra e nelle società per aiutarsi reciprocamente.

Quale debba essere la regola di comportamento tra uomo e donna, secondo la regola aurea, apparsa intorno all’anno 600 ante Cristo, è così determinato: “Non fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a Te”.

I rapporti interpersonali, dettati dal Codice di Giustiniano, 2.000 anni fa, sono così  regolati: “Honeste vivere (vivere onestamente), Neminem Laedere (non offendere nessuno), Suum Unicuique Tribuere”(attribuire a ciascuno il suo).

Tutte le regole di cui sopra sono superate da Gesù Cristo, che ai suoi discepoli, con insegnamento tramandato  tramite i Vangeli, dispone, perché venga osservato e ricordato: “Un solo Comandamento vi do: amatevi gli uni con gli altri”. Differenziandosi in tal modo anche dalle altre religioni monoteiste che ingabbiano i loro aderenti in un reticolo di minuti obblighi quotidiani relativi a singoli comportamenti.

Quale debba essere il comportamento giuridicamente corretto nel rapporto tra uomini e donne e tra donne e uomini oggi, nel nostro Paese è regolato dall’articolo 3 della Costituzione, norma che dà il senso alla nostra convivenza[3], che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”;  omissis.

Anche a causa di tutte queste affermazioni, in via di fatto, a livello di istituzioni, di imprese, di corpi intermedi, di università e centri di ricerca, di professioni nonché di ruoli dirigenziali in genere, le donne stanno meritatamente conquistando e gestendo importanti ruoli e recuperando posizioni rispetto alla situazione del secolo passato ed acquistando, conseguentemente, le relative sicurezze.

Ma una società non vive solo di classe dirigente; nella larga fascia del ceto medio, della borghesia, della fascia del disagio culturale ed economico, della povertà c’è ancora molto da fare.

“La violenza sulle Donne è un fenomeno ignobile, tristemente presente”.

“Anche senza saperlo, ognuno degli Uomini che odiano (od invidiano) le Donne fino ad ucciderle, sta reagndo ad una perdita di status, alla fine di un Diritto di possesso[4]”.

Per ciò che può valere, il 22 novembre scorso, il Disegno di Legge Roccella, sul contrasto alla violenza contro le donne[5], è diventato legge, con il voto di maggioranza ed opposizione.

Oltre le regole, contro le culture, le tradizioni o presunte tali, abiti mentali del tempo che fu, trapiantate nel XXI secolo, bisogna proporre ricette congrue, basate sulla conoscenza e l’adozione di una “cultura dell’affettività” che, nonostante le remore fin qui vissute anche a causa di bombardamenti degli adolescenti da parte di cattivi maestri digitali e sociali, oggi ben può diventare materia scolastica, come il Governo ed alcune opposizioni, congiuntamente, hanno deciso molto opportunamente.

Opporre la “cultura dell’affettività corrisposta”, del darsi reciprocamente, del dono di se di cristiana derivazione, del tutelare chi a Noi si affida, del proteggere l’altro da Te dalle intemperie della vita, del godere nel sesso strumento e non fine ultimo, del creare ad un certo punto del percorso comune un nuovo nucleo generativo, con l’accortezza di formatori congruamente preparati alla bisogna, dovrebbe essere lo sbocco dello sforzo che la politica, non dividendosi opportunisticamente, dovrebbe essere capace di esprimere in ottica di risultato attinente al Bene comune e miglioramento della qualità della vita della nostra comunità nazionale.

Ovviamente, tutto questo non può nascere dalla mente di Giove. Dev’essere il frutto maturo che provenga da un “grande albero” i cui rami si chiamino asili nido disponibili, aule attrezzate con il meglio della tecnologia disponibile, con laboratori, biblioteche, cucine e mense, auditorium e palestre, tempo pieno, attività extracurriculari, in numero e modalità omogenee su tutto il territorio nazionale; maestri, maestre, professori e professoresse che vogliano esprimere la loro professionalità per contribuire a formare coscienze, per insegnare ad imparare, per insegnare a capire ed ad usare a fin di bene ciò che si impara e si capisce.

Non tutto potrà avvenire subito, anche se, tramite il PNR, i fondi ci sono. Ma la collettività dovrebbe poter recepire, qui ed ora, tramite le antenne disponibili, quale la politica, il Governo desiderano che sia da direzione di marcia che, almeno su questo punto, sia coesa nella direzione del cambio di passo ci cui sopra si è detto.

Per i femminicidi, necessita trovare una causa diversa dall’apparentemente colpevole patriarcato, che negli altri stati europei è certamente meno presente. Alcuni opinionisti trovano questa causa nella diffusione della figura del Single, svincolata da schemi familiari che proteggevano e sostenevano. Altri fanno dipendere lo scatto estemporaneo della violenza verso le proprie donne da una nuova ed ancora non assimilata parità che non garantisce all’uomo la pretesa supremazia nei tre ambiti, studio, lavoro, affettività, determinando nei protagonisti di sesso maschile nuove soggettive difficoltà da affrontare e risolvere senza disporre della rete di relazioni e della cultura di base indispensabile.

L’indice annuale del Global Gender Gap evidenzia che, lungo la strada intrapresa, mancano ancora 135 anni al raggiungimento della piena parità tra uomo e donna.

“Nel frattempo, la difesa e l’espansione dei diritti delle donne devono restare il prioritario obiettivo civile, politico e culturale delle nostre società”.

Per tentare di intravedere un’ipotesi di soluzione a medio tempore, serve la capacità sociale di portare avanti una discussione sul tema amatevi, di evangelica provenienza, capendo che amore e possesso sono termini antitetici; nonché la capacità individuale di mettere in discussione le nostre incertezze, le nostre fragilità, noi stessi.

Dalle capacità generose della politica e da quelle nostre individuali di discussione dipenderanno le sorti di rapporti equilibrati e non degeneranti tra gli uomini e le donne delle nostre comunità.

Massimo Maniscalco

[1] Entrambe i virgolettati sono citazione di Giuseppe Savagnone, Se questo è Amore, Tuttavia, 23 11 2023.

[2] Genesi, 2° Capitolo.

[3] Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, 23 11 2023;

[4] Antonio Polito, La Lotta per conservare il Potere, Corriere della Sera, Corriere della Sera, 22 Novembre 2023.

[5] Sergio Mattarella, citato.

Per l’eliminazione della violenza sulle donne – di Massimo Maniscalco – Politica Insieme




25 NOVEMBRE. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

La Commissione Pari Opportunità e l’ Amministrazione Comunale invitano i cittadini a venire in piazza per manifestare solidarietà alle vittime e sostegno all’azione preventiva

Giulianova, 25 novembre 2023. Oggi sarà la giornata conclusiva di una settimana che, in Italia e nel mondo, ha visto la mobilitazione di migliaia di persone contro ogni forma di pregiudizio, violenza e abuso sulle donne.

Dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16 alle 18, in piazza Fosse Ardeatine, ci saranno momenti di riflessione ed espressione, aperti a tutti i cittadini che vogliano rendere pubblico il loro pensiero o leggere un brano, una poesia, sul’ universo femminile e su un fenomeno, quello della violenza di genere, che non accenna a decrescere. L’iniziativa è organizzata e promossa dalla Commissione e all’assessorato alle Pari Opportunità.

 Il Vicesindaco Lidia Albani invita i cittadini a coinvolgersi, tutti, in prima persona.

“Si tratta di un’occasione molto significativa, preparata con impegno – spiega – Desideriamo, anche quest’anno, che si dimostri, concretamente, che tacere non è più possibile. Vogliamo essere in tanti, non solo donne. Speriamo, soprattutto, nella partecipazione dei giovani”

“ Anch’io – le fa eco la Presidente della Cpo Marilena Andreani  – invito la cittadinanza a fermarsi e a riflettere. Chi vorrà lo farà al microfono, ma si potrà testimoniare la propria vicinanza anche con la semplice presenza. Sul femminicidio e sulla violenza di genere si vincerà  solo se la battaglia sarà combattuta insieme, su più fronti e con tutti gli strumenti democratici, educativi e divulgativi, messi a disposizione dalle istituzioni, dalle associazioni, dalla società civile”.




DIFENDERE LE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 25 novembre 2023

L’Aquila, 25 novembre 2023. “In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e considerati gli ultimi accadimenti di cronaca, è ancora più doveroso impegnarsi nel difendere le vittime di violenza di genere, sia essa fisica, sessuale o psicologica, come previsto dall’Art. 1 della Dichiarazione ONU sul tema.

Bisogna prestare particolare attenzione alle esigenze di coloro che rappresentano una tutela in tal senso, ossia le organizzazioni che gestiscono i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio, per facilitare l’accompagnamento delle donne nel percorso verso la libertà personale e l’autoaffermazione.

È impellente allora la necessità di riformare la Legge Regionale al fine di garantire finanziamenti adeguati stabili e diretti dedicati con programmazione triennale alle attività degli enti coinvolti.

Il nuovo progetto di legge dovrebbe rispondere a tali esigenze istituendo un organismo di supervisione al fine di organizzare e monitorare il fenomeno e implementando azioni di prevenzione e protezione quali, su tutte,  l’introduzione del Codice Rosa per i  Pronto Soccorso.

Forte è la mia volontà a che questi bisogni trovino la giusta attenzione nel veder garantite le politiche volte a prevenire la violenza contro le donne e proteggere coloro che la subiscono oltre che perseguire gli autori di tali violenze: un impegno importante da rispettare quotidianamente, da condurre con determinazione e soprattutto da far osservare con rigore, vista la delicatezza del tema trattato.”

Americo Di Benedetto




TEX, MAGAZINE: storie sospese tra amore, sogno, amicizia

Recensione del professor Romano Pesavento

Dal 25 novembre è presente in edicola il Tex Magazine, edito Bonelli, per celebrare degnamente, ancora una volta, i 75 anni dell’inossidabile Aquila della Notte: otto grandi firme del disegno (Fabio Civitelli, Corrado Mastantuono, Maurizio Dotti, Michele Rubini, Stefano Andreucci, Alessandro Bocci, Claudio Villa e Giovanni Ticci) e due sceneggiatori consolidati ed affermati, Mauro Boselli e Giorgio Giusfredi, siglano due avventure di contenuto e stile diametralmente differenti, ma entrambe pure espressione del mondo texiano.

La copertina di Claudio Villa, come sempre icastica, impreziosisce un albo che è già da collezione. 

Il West di Tex spesso si popola di presenze e avvenimenti inspiegabili; atmosfere rarefatte e contorni sfumati introducono a dimensioni “altre” che il nostro ranger affronta comunque con piglio deciso.

Qui però anche il granitico Tex sembra vacillare, essere colto dal dubbio amletico: “Morire, dormire. Dormire, forse sognare”; anche il nostro eroe sembra conoscere momenti di smarrimento e incertezza di fronte al bivio più enigmatico e doloroso dell’esistenza.

L’orologio che scandisce il tempo e le ore è la chiave del racconto e il fulcro dell’esistenza; ad ogni modo l’amicizia, il senso del dovere, l’amore dissiperanno ogni traccia di fragilità. Straordinario poter confrontare i diversi volti graficamente “autoriali” di Aquila della Notte contemporaneamente nello stesso contesto e apprezzare differenti inquadrature / stili narrativi; l’effetto straniante da “metaverso” amplifica i risvolti e moltiplica le letture della vicenda, lasciando il lettore piacevolmente spiazzato.

Nel secondo episodio, troviamo un efficace binomio: il giovane sceneggiatore Giorgio Giusfredi e lo storico disegnatore Giovanni Ticci. La vicenda, apparentemente “topica”, l’ennesimo salvataggio da parte di Tex e Kit Willer di sprovveduti avventori in zone pericolose, permette di riflettere sul valore dell’arte e sul candore-ostinazione, che caratterizza, in molti casi, chi le si dedica. L’arte non conosce gli egoismi e le mediocrità di chi crede che un confine possa delimitare la libertà umana; l’arte scorge l’essenza e la sostanza dell’essere, come potentemente attesta l’immagine conclusiva in cui Tex paternamente appoggia la mano sulla spalla del figlio, sancendo una trasmissione di valori e intenti ormai acclarata: il giovane seguirà le orme di chi lo precede.




OMAGGIO A GAETANO BRAGA

Concerto tributo al Kursaal

Giulianova, 25 novembre 2023. Omaggio a Gaetano Braga in occasione del 116esimo anniversario della morte. Curato dalle associazioni I Sinfonici e Braga onlus, concerto tributo al Kursaal. Sabato 25 Novembre, ore 18. Ingresso libero.

Sergio Piccone Stella al pianoforte ed Antonio D’Antonio al violoncello saranno i protagonisti del concerto “Omaggio a Gaetano Braga” che si terrà domani, 25 Novembre, alle 18, al Kursaal. Patrocinato dal Comune di Giulianova e organizzato dalle associazioni I Sinfonici e Braga onlus, l’evento intende essere un tributo al musicista e compositore giuliese nel 116 esimo anniversario della morte. Ingresso libero.




25 NOVEMBRE

XXIV Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una risoluzione del 17 dicembre 1999.

Il femminicidio di Giulia Cecchettin. Le mie riflessioni

di Filippo Paziente

Chieti, 25 novembre 2023. Dopo aver saputo della feroce uccisione della figlia, il padre Gino (con l’invito a tutte le donne coinvolte in una relazione a confidarsi, in caso di pericolo,  con chiunque possa dare loro fiducia e farle sentire sicure) e la sorella Elena (con l’affermazione che gli autori dei femminicidi sono figli della società patriarcale, con l’invito a denunciare ogni comportamento sessista che lede la figura della donna, con l’esortazione a non restare in silenzio, ma a far sentire la propria voce contro i femminicidi) hanno voluto trasformare il loro dolore privato in un dibattito pubblico sulla violenza contro le donne. Una decisione coraggiosa, ma sofferta.

Il dibattito pubblico si è acceso sulla stampa, sui media e tra le forze politiche, su tre connessi problemi: 1) provvedimenti contro la violenza sulle donne; 2) la società patriarcale; 3) le iniziative per accelerare il percorso delle donne verso la parità di genere.

Primo punto – I femminicidi sono aumentati perché  le iniziative e gli strumenti utilizzati finora per combatterli (le numerose leggi in maggioranza repressive, l’attività della commissione Femminicidio del Senato, le case rifugio e i centri antiviolenza finanziati in modo insufficiente) sono risultati inadeguati. Il governo interviene con iniziative rivolte al mondo della scuola:(il ministro dell’Istruzione Valditara con il progetto “educare alle relazioni”; il ministro Nordio con la diffusione di una guida per riconoscere i segnali spia) e con un disegno di legge , approvato il 22 novembre all’unanimità, dal senato quasi vuoto (prevede un rafforzamento delle misure di prevenzione, un inasprimento delle pene per le violenze domestiche, l’arresto in fragranza differita per i colpevoli; manca l’inserimento nei programmi scolastici dell’educazione all’affettività e all’educazione sessuale). 

Secondo punto – Condivido la tesi che in Italia persiste una società di tipo patriarcale: il potere è in prevalenza nelle mani degli uomini, restii a ridurre ed eliminare il gap di genere in campo economico, politico e sociale. Hanno ragione le donne a ribellarsi contro questa società rivendicando la parità di genere. Per sradicare la società patriarcale, che produce i femminicidi,  è necessaria una rivoluzione culturale che trasformi la lotta dei sessi in collaborazione. Protagonisti della rivoluzione debbono essere la scuola, tutti i media, le istituzioni, ogni persona. Nelle scuole medie e superiori è importante studiare il lungo percorso dell’emancipazione femminile (tema ignorato nel dibattito). Gli studenti scopriranno che le donne, partecipando alla Resistenza, hanno collaborato con gli uomini ad abbattere la società patriarcale fascista, che attribuiva loro solo il ruolo di procreatrici.  Progressivamente, con i movimenti femministi e con la collaborazione degli uomini,  hanno continuato il percorso verso la conquista della parità di genere. Le tappe: il diritto di voto, la chiusura delle case chiuse,  il divorzio,  l’interruzione volontaria della gravidanza, la cancellazione del delitto d’onore, le pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche pubbliche, diverse leggi contro la violenza sulle donne. La collaborazione uomo-donna è possibile. Non va trascurata l’attenzione alla drammatica lotta delle donne contro le società patriarcali in altri Stati.

Terzo punto – Per conquistare la fondamentale parità di genere nel lavoro, le donne e gli uomini debbono collaborare per l’attuazione dell’articolo 37 della Costituzione.