LA MARINA del progetto Amori Rubati
Tratto dal racconto di Dacia Maraini. Allo Zambra con Lorenza Sorino
Ortona, 27 novembre 2023. “Amori rubati” è un progetto culturale composito, che ha l’obiettivo di dare voce a una preghiera: a nessuno deve essere più rubato l’amore. Il progetto di Effimera approda il 30 novembre alle 20:45 presso il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino con lo spettacolo di quest’ultima e facente parte del progetto “Marina”, tratto dal racconto Marina è caduta per le scale di Dacia Maraini. Lorenza Sorino è attrice di teatro, cinema e tv, dopo aver lavorato ampia scala sul territorio nazionale torna ad Ortona per investire sulla città con il progetto di Unaltroteatro che taglia il nastro a Roma passa per Napoli e continua sul territorio abruzzese all’interno dello stesso Zambra.
“Ho accolto con entusiasmo il coinvolgimento di Unaltroteatro nel progetto ‘Amori Rubati’: Ortona e lo Zambra entrano in questo modo a far parte integrante di un progetto dal respiro nazionale che vedrà cinque monologhi in cinque città d’Italia durante il mese di novembre tra le quali Ortona e che si concluderà con una tre giorni a dicembre a Roma dove gli stessi cinque monologhi andranno in scena tutti all’interno della stessa cornice del Palazzo delle Esposizioni” – spiega la Sorino che è attrice e regista di Marina.
Quella di Amori rubati è una rassegna di teatro, di performance, di incontri, di informazione e soprattutto di condivisione: dal 2021, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Effimera ha promosso una settimana di incontri con alcune delle protagoniste di questa lotta, per raccontarla attraverso una diversità di forme e punti di vista. Il primo tassello di questa ampia rassegna è stato posto nel 2013 attraverso la collaborazione artistica tra Federica Di Martino, attrice e cofondatrice di Effimera S.r.l e Dacia Maraini per l’ideazione e l’allestimento dello spettacolo Cronaca di un amore rubato, interpretato da Federica Di Martino e tratto dal racconto Cronaca di uno stupro di gruppo, contenuto nel libro L’Amore rubato di Dacia Maraini che contiene altre sette storie di violenza sulle donne.
Alla storia di Francesca, la vittima protagonista di Cronaca di un amore rubato a cura di Federica Di Martino si aggiungeranno le storie di: Giorgia (tratta dal racconto Lo stupratore premuroso) a cura di Silvia Siravo, Angela (tratta da La notte della gelosia) interpretata da Federica Restani e organizzata dall’associazione Ars, Marina a cura di Lorenza Sorino ed infine Anna (tratta dal racconto Anna e il Moro) interpretata da Viola Graziosi. Prima dello spettacolo alle ore 19:00 nello stesso spazio del Cinema Auditorium Zambra ci saranno le letture dal libro Musa e getta a cura dell’attrice Arianna Ninchi; Musa e getta è un format al femminile con cui si intende celebrare donne che hanno vissuto accanto a grandi uomini, che hanno vissuto accanto a grandi donne.
“Se voi aveste parlato, muse…”: si riassume così l’idea che è alla base di un progetto volto a riscattare dall’oblio le vite di donne straordinarie (Zelda Fitzgerald, Sabine Spielrein, Dora Maar, Luisa Baccara, Jeanne Hébuterne, e così via) ed esaltarne l’arte di ispirare gli altri talenti più o meno nascosti. Si tratta di un progetto crossmediale, che si articola in ambito editoriale e teatrale. L’intento è far conoscere la storia delle muse ad un pubblico che sia il più vasto possibile, affinché si possa pensare alla donna non più come figura sfocata dietro al mondo maschile ma come faro e modello della nostra epoca.
L’incasso dello spettacolo andrà in beneficenza, con lo scopo di contrastare la disparità e la violenza di genere. A monte c’è l’idea di creare un ponte fra le persone, i luoghi e le esperienze attraverso molteplici iniziative culturali intrecciate: è la modalità che Effimera, insieme alle associazioni e artiste coinvolte, ha scelto e continua a scegliere per ricordare con forza, nella giornata internazionale dedicata, un diritto che dovrebbe avere un suo spazio culturale tutti i giorni ossia il diritto a non avere paura di nascere donna.
Alessandra Renzetti