LA LIBERTÀ È IN PERICOLO

Nel disordine mondiale non si dialoga più

di Angela Casilli

Quanto è accaduto e sta accadendo in questi giorni, è la riprova di una crisi geopolitica di cui purtroppo non conosciamo gli esiti ma che si preannuncia lunga e di difficile soluzione.

Solo negli anni ’30 del secolo scorso il mondo si è trovato a dover affrontare una crisi come quella di oggi, perché anche se l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’attacco di Hamas agli insediamenti israeliani nella striscia di Gaza, sono state scatenate per ragioni diverse, entrambe si inseriscono in una situazione di debolezza del sistema geopolitico esistente e nella sua crisi di legittimità.

Sono guerre localizzate che vedono i loro protagonisti riaprire dossier mai risolti, ma sono anche il segno ben visibile di un mondo frammentato, diviso in blocchi contrapposti che, anziché dialogare tra loro, preferiscono combattersi con un costo in termini umani, immenso.

L’ordine internazionale, fortemente voluto dall’America all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, fondato su libertà e regole da osservare, rischia il tracollo e, come sempre accade in tempo di crisi, le forze più oscure e recalcitranti ad accettare regole e libertà si sono mobilitate e coordinate per imporsi con la forza delle armi, indifferenti a lutti e rovine pur di creare equilibri nuovi a loro favorevoli.

L’aggressione russa all’Ucraina di quasi venti mesi fa e la guerra scatenata da Hamas nella striscia di Gaza, oltre a ridare forza e vigore a despoti e terroristi, sono il più forte e drammatico richiamo agli Stati Uniti e all’Europa perché cessino gli attacchi alle democrazie, moltiplicatisi negli ultimi tempi, e si smetta di tergiversare tra incertezze e divisioni.

Si potrebbe obiettare che ogni crisi ha le sue specificità, ma quello che accade oggi appare diverso per genesi e sviluppo, nel senso che i conflitti in essere e quelli in fieri sono strettamente legati tra loro, un po’ perché i dittatori, despoti a tutti gli effetti, cercano di massimizzare le opportunità che hanno di aumentare il loro potere all’interno del disordine globale, un po’ perché coordinandosi tra loro, come già detto, possono  far crollare il sistema internazionale nato dopo la fine della  Seconda Guerra Mondiale, un po’ perché vedono la possibilità di realizzare le proprie ambizioni che poco hanno a che fare con il benessere del loro Paese, molto con il loro.

Di riflesso anche le istituzioni internazionali sono in grande affanno e l’impressione generale è che stia andando a pezzi una buona parte di quel sistema che nel dopoguerra ha cercato di governare il mondo, nel bene o nel male, allontanando il più possibile il pericolo di una Terza Guerra Mondiale, visto il proliferare delle armi nucleari, di cui diversi Paesi, oggi, sono in possesso.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è più in grado di prendere alcuna decisione per i continui veti di Mosca e Pechino. All’Assemblea Generale dell’Onu, tenutasi poco tempo fa, mancavano molti leaders importanti e il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale hanno sempre più difficoltà ad erogare fondi di sostentamento a Paesi con importanti crisi finanziarie, un po’ per le divisioni politiche tra i diversi governi, un po’ per il comportamento della Cina, ai limiti delle regole.

Gli Stati Uniti sono anche loro responsabili di quanto accade, perché non garantiscono più il rispetto delle norme che regolano gli scambi commerciali e non favoriscono, come avrebbero fatto in altri tempi, l’apertura dei Paesi più produttivi al commercio mondiale.

L’impressione di molti è che proprio gli States, garanti dell’ordine mondiale dopo la fine della guerra fredda, siano in grosse difficoltà, specie dopo il periodo trumpiano, divisivo come non mai, e abbiano bisogno di rivedere la loro politica, sia interna che estera, perché quello che sta accadendo in questi giorni è segno della crisi in cui versano le democrazie occidentali. E soprattutto il Paese che ne è al centro, cioè gli Stati Uniti.




LA CONSAR RAVENNA PIEGA LA SIECO ORTONA

Rimandato ancora l’appuntamento con la prima vittoria

Ortona, 13 novembre 2023. La Sieco cede tre set a uno contro la Consar Ravenna. Questa volta, tuttavia, gli ortonesi partono bene, tenendo testa agli avversari per poi spegnersi improvvisamente nell’ultimo set.

Due opposti e due figli d’arte incrociano i loro cammini. Da un lato, quello bianco/azzurro, c’è Diego Cantagalli, figlio di Luca Bazooka mentre dall’altra parte della rete c’è Alessandro Bovolenta, figlio dell’indimenticabile Vigor. Alla fine, la spunta l’opposto ravennate, con un Cantagalli in decisa serata no. Complicato anche per Tognoni, trovatosi gettato nella mischia all’ultimo secondo a causa dell’infortunio patito da Patriarca durante il riscaldamento. Marshall e Bertoli non riescono a tenere a galla a lungo la squadra ortonese con Nunzio Lanci che tenta spesso la carta di Del Vecchio per tentare di stabilizzare una ricezione traballante e che soffre le bordate dai nove metri sparate da Bovolenta. Tuttavia, Ortona c’è. C’è anche quando in netta difficoltà, nel terzo set arriva ad un soffio da una clamorosa rimonta che vede Ravenna bruciare un vantaggio stratosferico per mano della SIECO. Lo sforzo è encomiabile ma fatale. Se tutti si aspettano una SIECO agguerrita, sbagliano. I ragazzi tornano in campo spossati e poco reattivi. Vero anche che Bovolenta dai nove metri non ne sbaglia una. Ortona subisce un passivo molto pesante e quando è chiaro che ormai non c’è nulla da fare, Coach Nunzio Lanci butta dentro due giovani: Edoardo Lanci, palleggiatore e Claudio Falcone, Opposto. Fuori anche Bertoli per tenere dentro un più difensivo Del Vecchio. L’apporto dei due giovani è notevole, toccano palla senza alcun timore. Il palleggiatore Lanci, ultimo di una lunga dinastia di registi con prima il papà Nunzio e poi lo zio Andrea, serve senza paura a destra e a manca. Falcone ne tira un paio imprendibili scaldando un po’ i tifosi demoralizzati. Alla fine, però, è Ravenna a festeggiare i tre punti conquistati in una ennesima partita stregata per gli impavidi.

Ortona è quindi ancora alla ricerca della prima vittoria e ora la aspettano due complicatissime trasferte consecutive. La prima sarà un anticipo: sabato 18 novembre alle 20.30 mentre la seconda sarà domenica 26 novembre alle 18.00 in quel di Brescia.

Claudio Falcone: «Anche se rimane l’amaro in bocca per la sconfitta, esordire in una gara così importante mi ha dato una sensazione fantastica. Ringrazio Nunzio per avermi dato questa opportunità e anche Edoardo che mi ha servito senza timore»

Emozionato anche l’altro esordiente Edoardo Lanci: «Non è stata la partita che avevamo preparato, ed è un peccato. C’è da continuare a lavorare duro ma sono convinto che prima o poi arriverà la svolta. Per quanto riguarda il mio esordio, lo considero un primo passo ma sono stato felice di essere stato chiamato in causa. Ho provato a risollevare le sorti di un set storto dando il massimo»

IN BREVE

Un primo set equilibrato. Le squadre si affrontano a viso aperto dando vita ad una serie di sorpassi e contro sorpassi ma alla metà del set, Ravenna trova il punto break. Ortona deve inseguire ma per il muro bianco azzurro è difficile arginare i potenti attacchi che arrivano dall’altro lato del campo. Ancora una volta gli avversari battono bene e la ricezione degli Impavidi ne risente. Ortona accusa il colpo e si lascia andare. Ravenna invece continua sui binari che la condurranno alla vittoria del primo parziale. 

Ancora una volta è buona la partenza di Ortona che sembra tornata consapevole delle proprie potenzialità. Una leggera flessione ortonese permette agli avversari di rifarsi sotto. La scossa questa volta è immediata e gli impavidi tornano a riprendersi un discreto vantaggio ancora una volta annullato dall’impeccabile fase muro/difesa di Ravenna. Ortona stringe i denti e riesce a rimanere a galla grazie a Bertoli e al solito Marshall. Piccolo sprint finale, con il muro di Ortona che stringe le maglie ed il set è vinto.

Terzo Set con un avvio equilibrato. Ortona difende bene ma non riesce a superare il muro ravennate. Crescono gli emiliani e gli abruzzesi perdono qualche colpo. La forbice di punti tra le due squadre si allarga. La Sieco patisce il muro della Consar e la concentrazione cala drasticamente. Vero è che gli avversari sembrano in un vero e proprio stato di grazia, perché quando Ortona riesce a superare il muro, non c’è parte di campo dove la difesa ospite non riesca ad arrivare. La reazione di Ortona è evidente, con grande pazienza la Sieco ricuce lo strappo ma la reazione non è sufficiente, seppur di poco, e Ortona perde il set con il minimo scarto.

Partenza da brividi per gli Impavidi nel quarto set. La ricezione traballa e Ravenna è avanti 0-10.

PRIMO SET

La formazione, per gli ortonesi, è quella canonica: Ferrato con Cantagalli in diagonale e Capitan Marshall e Bertoli schiacciatori. Al centro ci sono Fabi e Tognoni mentre Libero giocherà Benedicenti.

Ravenna risponde con Mancini al palleggio e Bovolenta opposto. In posto quattro ci sono Panciocco e Orioli. I centrali ravennati sono Bartolucci e Mengozzi mentre il libero designato è Goi. 

È Bovolenta che serve la prima palla del match ma il primo punto lo mette a terra Diego Cantagalli. Fabi ha buon gioco al centro 3-2. Passa Marshall in pipe 5-3. Bertoli attacca una palla complicatissima con un pregevole gesto tecnico. La palla colpisce il muro e rimbalza fuori 8-6. Tognoni impatta male al centro 7-8. Orioli commette invasione 9-8. Invasione anche per Bovolenta 10-8. Il muro su Marshall è lungo 12-9. Marshall vola alto e pianta a terra il punto del 13-11. Ace di Mancini 14-14. Orioli firma il sorpasso 14-15. Bovolenta cicca il servizio, la palla vola fuori 16-16. Ortona non ad attaccare e il pallonetto di Cantagalli è facile preda della difesa ospite. Ravenna ricostruisce e Bovolenta conquista il punto break: 16-18. Due Ace di Bovolenta portano i suoi a scavare un buon margine 17-21. Ferrato arriva in ritardo su un pallone e la palla gli scivola dalle mani, poi Panciocco mura Cantagalli 17-24.

SECONDO SET

Marshall è al servizio, ma il primo punto è di Ravenna 0-1. Cantagalli pareggia i conti 1-1. Ancora Cantagalli, mani e fuori 3-2. Out il servizio di Ferrato 3-3. Bolide di Marshall 6-4. Tognoni sbaglia il servizio 7-5. Cantagalli, con il suo servizio, mette in difficoltà la ricezione ravennate Ortona ricostruisce con Marshall per il 9-5. L’arbitro vede fuori il successivo servizio di Cantagalli, Coach Lanci chiede un controllo al check. In effetti, la palla è fuori del fatidico mezzo millimetro: 9-6. Fabi murato 9-8. Invasione del muro di Ravenna 12-8. Benedicenti sorpreso non riesce ad indirizzare la palla verso Ferrato. È un mezzo Ace 12-11. Cantagalli murato 12-13. Bertoli 14-14. Marshall in pipe per il mani-fuori del 15-15. Invasione fischiata a Tognoni 15-16. Muro di Cantagalli 17-17. Bovolenta mette in difficoltà Del Vecchio, il servizio diventa una Free-Ball ben capitalizzata dagli avversari 18-20. Muro Solitario di Bertoli 20-20. Ferrato batte forte e stavolta nulla può la ricezione degli Emiliani. Ortona ricostruisce per il 22-21. Ancora un servizio di Ferrato, stavolta float, a mettere in difficoltà Ravenna. Bertoli è pronto allo smash del 23-21. Ortona ricostruisce ma la pipe di Marshall è out 23-22. Marshall replica la pipe e stavolta va a segno 24-22. Annullato il primo set-point con un buon attacco al centro di Bartolucci 24-23. Marshall, alla fine mette a terra la palla del pareggio 1-1.

TERZO SET

Si ricomincia con il servizio di Mancini ma sull’attacco di Cantagalli la palla finisce fuori: 0-1. Ferrato si esibisce in un pregiatissimo tocco all’indietro, con una mano che spiazza tutti 2-1. Errore al servizio per Bertolucci 4-2. Mengozzi ci mette un po’ ad ammetterlo ma alla fine chiama il suo tocco 5-4. Il muro legge bene la veloce e ferma Fabi 6-7. Benedicenti recupera un gran pallone ma l’arbitro fischia palla a terra tra le proteste dei padroni di casa 6-9. Fuori la parallela di Bertoli 7-11. Non si intendono i ragazzi in mezzo al campo e con quattro tocchi regalano il quindicesimo punto a Ravenna 9-15. La diagonale di Marshall è chiamata fuori ma Coach Lanci vuole la conferma. La chiamata viene di fatti smentita 12-17. La palla attaccata da Bovolenta tocca muro e rete, sta di fatto che il punto è di Ortona 14-18. Colpo di fortuna di Bovolenta, la sua palla si appende alla rete e la scavalca 15-20. Stavolta la parallela dell’opposto ravennate va fuori 17-20. La ricezione lunga del libero GOI sorprende tutti in campo impavido. Nessuno interviene e la palla cade 17-21. Feri sbaglia il servizio 19-22. Il servizio Float di Bertoli inganna la ricezione di Ravenna, la palla si trasforma in una free-ball 20-22. Marshall intuisce la pipe e mura bene 22-23. Falardeau spreca il primo set point servendo fuori 23-24. Mancini smarca bene Bovolenta e Marshall da solo a muro, non riesce a fermarlo 23-25.

QUARTO SET

Bertoli al servizio e sull’attacco ravennate arriva il primo punto 0-1. Marshall trova l’opposizione del muro 0-3. Ace di Bovolenta 0-4. Ancora un paio ace per Bovolenta 0-8. Il primo punto della SIECO è per un invasione fischiata al muro di Ravenna. Tuttavia, Coach Bonitta vuole verificare al video-check e guadagna una contesa. Arrivano così il nono e il decimo punto sempre da ace. Bovolenta fa 11. Arriva finalmente il primo punto del set ed è ad opera di Cantagalli 1-11. Fabi al centro 3-12. Out il servizio di Cantagalli 3-13. Il pallonetto di Fabi non scavalca la rete 3-14. Coach Lanci decide di dar spazio ai giovani Lanci Palleggiatore e Claudio Falcone opposto. Gran punto di Falcone 5-15. Del Vecchio trova il mani-fuori del 7-17. Muro di Marshall 10-20. Ace di Edoardo Lanci 12-21. Falcone trova il mani fuori 13-22. Stavolta il giovane opposto impavido impatta il muro 13-24. Termina con il pallonetto di Bovolenta 14-25.

Sieco Service Impavida Ortona – Consar Ravenna 1-3 (18-25/ 25-23/ 23-25/ 14/25)

Durata Set: I: 26’

                       II: 29’

                       III: 29’

                       IV: 24’

Durata Incontro: 1h 48’

Sieco Service Ortona: Fabi 7, Broccatelli (L) n.e., Bertoli 13, Benedicenti (L) 61% – 28% perfetta, Del Vecchio 2, Marshall 22, Patriarca n.e., Cantagalli 8, Falcone 2, Tognoni 1, Donatelli n.e, Ferrato 1, Di Giulio n.e, Lanci E 1.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 1 – Errori Al Servizio: 10 – Muri punto: 8

Consar Ravenna: Mengozzi 12, Chiella (L) n.e. Panciocco 4, Bovolenta 24, Arasomwan n.e , Bartolucci 9, Goi (L) 56% – perfetta 25%, Mancini 5, Orioli 14, Russo, Feri, Grottoli n.e., Menichini n.e., Falardeau 7. Coach: Bonitta M. Vice: Di Lascio S.

Aces: 9 – Errori Al Servizio: 16 – Muri punto: 12

Arbitri: Gasparro Mariano (Agropoli) e Autuori Enrico (Salerno)




MARSICALAND CONQUISTA L’INTERO TERRITORIO

In tanti a piazza Risorgimento per il mercato della terra

Avezzano, 13 novembre 2023. Il maltempo non ha fermato la voglia di conoscere le tipicità del territorio nel primo mercato della terra che si è svolto oggi in piazza Risorgimento nell’ambito del Festival diffuso dell’Agroalimentare. Il primo appuntamento di MarsicaLand, iniziativa ideata dalle associazioni di categoria con il supporto del Comune di Avezzano, della Regione Abruzzo, in particolare l’assessorato all’Agricoltura, attraverso il braccio operativo dell’Arap, della Provincia dell’Aquila, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica, del Consorzio di Tutela Igp Patata del Fucino, si è aperto con una grande partecipazione di appassionati, curiosi e famiglie.

A tagliare il nastro del mercato della terra il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, Emanuele Imprudente, vicepresidente della Regione con delega all’Agricoltura Antonio Morgante, direttore generale Arap Abruzzo ed Ernesto di Renzo, coordinatore scientifico del festival, nonché docente di Antropologia all’Università di Roma “Tor Vergata”. Un clima di festa, animato dalla banda “Città di Magliano”, ha caratterizzato la mattinata con un via vai di persone tra i 45 stand sistemati in piazza Risorgimento.

 “Oggi abbiamo inaugurato questi bellissimi stand, pieni di ricchezze della terra. Sta germogliando qualcosa: spero che tra qualche tempo possa fiorire un festival riconosciuto non solo in Abruzzo, ma in tutta Italia”, ha dichiarato Di Pangrazio, “noi contiamo molto su questo sviluppo e abbiamo la sicurezza che l’agricoltura, essendo un punto fondamentale del nostro territorio, dal momento che ricopre il 30% del PIL regionale, possa essere per un domani il fiore all’occhiello della Regione Abruzzo, anche tramite l’università e il turismo. Io già lo immagino, è un sogno che avevo con qualche amico, con Giuliano Montaldi, con Ernesto Di Renzo, con Emanuele Imprudente, con la mia amministrazione, con le associazioni di categoria, che hanno dato molto a tutto ciò”.

Per Imprudente “Marsicaland è ormai un percorso avviato, il mercato della terra è stata oggettivamente una bellissima iniziativa. Prodotti di qualità, tipici, diamo struttura e corpo alle bontà del territorio. La presenza di oltre 45 stand indica una partecipazione vera della comunità, che tramite il cibo vuole essere comunicata al resto del mondo. Oggi è una bella giornata per Avezzano e per la Marsica”.

Soddisfatto anche Morgante che ha creduto nell’evento “perché nel contesto del sistema abruzzese di programmazione che riguarda la promozione del territorio, ma anche la Marsica, il Fucino e le sue eccellenze. Quindi unire questi pezzi al sistema di produzione regionale è fondamentale, considerando che il Pil agricolo generato da questa zona dell’Abruzzo è assolutamente significativo. Noi come Arap sicuramente metteremo a disposizione tutte le risorse e le energie per promuovere questo territorio”.

Nel pomeriggio ci si è poi spostati nella sala Irti dell’ex scuola Montessori dove si è tenuto il partecipato talk show “Enogastronomia, turismo, ospitalità. Dialogo flessibile sui futuri del territorio” con Gioacchino Bonsignore (TG5 Gusto), Di Renzo (Università di Roma “Tor Vergata”), Franco Santini (Guida Vini d’Abruzzo per bevitori curiosi). Discussione frizzante, coordinata da Stefano Carboni, sala gremita e interlocutori attenti a dibattere sulle potenzialità enogastronomiche dell’Abruzzo e sul loro possibile sviluppo.




EDOARDO PAPA CAMPIONE ITALIANO DI SURF

L’atleta pescarese conquista il tricolore nel Campionato Italiano Assoluto in Sardegna

Pescara, 13 novembre 2023. Edoardo Papa è Campione d’Italia di Surf 2023. Il ventiduenne atleta pescarese ha vinto su tutti, trionfando sui più forti surfer del panorama nazionale, nel Campionato Italiano Assoluto organizzato dalla FISSW (Federazione italiana surfing, sci nautico e wakeboard) in Sardegna, a Capo Mannu, luogo del Mediterraneo famoso per le sue alte onde.

La gara si è  svolta nel fine settimana ed ha coinvolto circa trentadue atleti uomini oltre alle partecipanti donne. “E’ stata una competizione non semplice – racconta Edoardo visibilmente soddisfatto del suo risultato – perché le onde sono state più basse e irregolari del previsto, per cui bisognava aspettare tatticamente e concentrati l’onda giusta e cavalcarla senza errori. La gara è divisa in round che durano circa venti minuti, e per il punteggio vengono considerati diversi fattori come l’altezza dell’onda, il numero dei tricks effettuati e come vengono eseguiti. Ovviamente è fondamentale restare sempre in piedi sulla tavola. Penso che questo risultato sia il frutto di tanti  allenamenti, tanto lavoro e passione, sia in mare che a terra”.

Prima di riprendere a surfare nelle competizioni internazionali Edoardo tornerà nella sua Pescara per qualche giorno e poi andrà  alla ricerca delle onde in Italia, a seconda delle mareggiate. Poi subito in Portogallo dove lo aspettano allenamenti più mirati in vista dei Campionati del Mondo di Surf del 2024 che si svolgeranno a Febbraio a Puerto Rico, ultima chance per conquistare un posto alle Olimpiadi di Parigi. Un obiettivo alquanto ambizioso per l’atleta abruzzese delle Fiamme Oro poiché solo un surfista per nazione, e quindi uno solo in Europa, potrà competere. 




LAZIO BATTUTA 5-3

Il TikiTaka combatte e vince con una super Vanin

Francavilla al Mare, 13 novembre 2023. Sostenuto dal pubblico del PalaRigopiano: Il Tikitaka sconfigge la Lazio 5-3. Dopo una serie di vittorie, la compagine francavillese era chiamata alla prova Lazio: squadra arcigna, coriacea ed esperta, capace di mettere in difficoltà ogni tipo di rivale.

L’inizio del match, come di consueto, è di marca giallorossa: la traccia di Adrieli Bertè trova libera Vanin nell’area di rigore avversaria, che con una piroetta si gira fronte la porta e prova a sorprendere l’estrema laziale con un pallonetto che si alza sopra la traversa. La Lazio difende bassa e chiude gli spazi. Addirittura, è Duda a superare la metà campo è a tirare in porta con la difesa biancoceleste che devia in corner.

Sulla prima disattenzione difensiva del Tikitaka, la Lazio va in goal. Matijevic si fa trovare pronta in area su un cross basso dalla sinistra e trafigge Duda. La compagine capitolina è concentrata e continua a giocare di rimessa lasciando il pallino del gioco nella disponibilità delle francavillesi. Fino a che Debora Vanin costruisce sulla destra l’occasione propizia e Brenda Bettioli deve solo spingere in rete sul palo opposto il pallone del pareggio. È ricominciata la Coppa del Mondo di sci alpino e Debora Vanin prova a portarla anche a Pescara: discesa irrefrenabile sulla sinistra della brasiliana che conclude a rete e il pallone si deposita dolce alle spalle di Luzi per il vantaggio giallorosso. La Lazio prova a mettere fuori la testa e ad essere più aggressiva nella metà campo avversaria, creando alcuni grattacapi alla retroguardia abruzzese. Nel corso della seconda parte della prima frazione, l’azione ben orchestrata del Tikitaka termina con il tap-in di Pati Ribeirete che trova l’opposizione di Luzi. Ci prova ancora Vanin, con un destro dalla distanza che viene deviato in rimessa.

Sale la pressione del Tikitaka alla ricerca del doppio vantaggio con una Lazio tornata a rintanarsi sotto la linea mediana del rettangolo di gioco. Vanin in versione assist-woman cerca e trova con un passaggio immaginifico Prenna sul lato destro del campo: la numero 5 non centra la porta e deposita la sfera a lato. Il recupero alto di Xhaxho su Vecchione porta all’ennesima occasione senza esito delle giallorosse, sempre più in pressione. Il goal è nell’aria. Quando mancano poco meno di cinque minuti al termine della prima frazione, Ribeirete spizza il pallone con la testa su una rimessa avversaria, serve Vanin che corre verso la porta opposta e occhi negli occhi con Luzi, non sbaglia. La Lazio prova a reagire con il tiro di Pascual, ben posizionata sulla fascia destra, senza centrare il bersaglio grosso. Le biancocelesti sono reattive e approfittano di qualche imprecisione della difesa abruzzese: Matijevic spalle alla porta si gira e centra in pieno il palo alla sinistra di Duda. Sul finire della prima metà di partita è ancora Vanin ad apparecchiare per De Siena, che viene contrata dalla difesa capitolina. Il primo tempo si conclude sul punteggio di 3-1 in favore delle giallorosse.

La seconda frazione di gioco riparte sulle orme della prima, con occasioni relativamente pericolose e capovolgimenti di fronte improvvisi da una parte all’altra. L’imbucata in diagonale di Siclari non trova per un soffio Pascual, totalmente libera sul secondo palo. La partita si fa più intensa anche da un punto di vista agonistico: fioccano i falli e anche il primo giallo della gara ai danni di Debora Vanin. Al decimo della ripresa, capitan Siclari recupera un pallone e riparte in contropiede servendo Matijevic, che scava il pallone superando Duda in uscita. La Lazio accorcia ed è 3-2. Il Tikitaka ci prova dalla distanza con Bertè, servita da Xhaxho, che non centra la porta. La partita è tesa e la qualità del gioco sembra lasciare il passo alla carica agonistica. Vanin sullo scarico di Bertè, in uscita da una rimessa laterale, stampa la sfera sulla traversa, quando mancano sei minuti abbondanti sul cronometro. Anche Bettioli finisce sul taccuino dell’arbitro per una trattenuta su Matijevic, pericolo numero uno per la difesa abruzzese. Prenna apre troppo il piattone su suggerimento di Xhaxho e sciupa un’ottima occasione. Capovolgimento di fronte, rilancio e Santos è libera e buca Duda con un tocco preciso. Quando mancano cinque minuti al termine il punteggio è in parità sul 3-3. L’atmosfera è rovente al PalaRigopiano e viene ammonito anche mister Chilelli, quando viene decretato il sesto fallo per la Lazio e di conseguenza il tiro libero in favore del Tikitaka: Vanin è glaciale dal dischetto e il suo tiro è imprendibile. Mancano poco meno di cinque giri d’orologio e le giallorosse sono in vantaggio 4-3. Il Tikitaka sembra aver ritrovato il bandolo della matassa perduto: infatti dopo un’azione insistita a marchio Vanin, Aida Xhaxho con un potente mancino centra il palo. Bettioli dopo un sontuoso tunnel a metà campo, non riesce a far rotolare il pallone in rete, complice il salvataggio sulla linea di Siclari. Miracolo di Luzi, sulla doppia occasione a firma Vanin-Xhaxho, a un minuto appena dalla fine delle ostilità che tiene in vita la squadra biancoceleste. Al tramonto del match, quando conta davvero, incide sempre lei, Brenda “clutch time” Bettioli che sigilla il punteggio sul 5-3 e consegna la vittoria al Tikitaka.

All’interno di un caldissimo PalaRigopiano, Tikitaka batte 5-3 la Lazio. Dunque, prova superata per le ragazze di miss Cely Gayardo, che si scoprono essere padrone di una solida tenuta mentale e capaci non solo di proporre gioco ma anche, quando occorre, di soffrire.

La squadra di Francavilla al Mare sale a quota 19, al secondo posto in solitudine dietro il Bitonto. Domenica 19 novembre, il Tikitaka tornerà in trasferta, in casa dell’Atletico Foligno.




SIAMO IN CAMMINO [22]

Speciale Giornata Mondiale dei Poveri

Primo Evento: RACCONTARE LA POVERTÀ

Questo è il titolo del convegno organizzato per il 18 Novembre 2023 dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne e dalla Caritas in occasione della giornata mondiale dei poveri 2023. Appuntamento a Pescara presso l’ex Aurum (Sala Tosti) dalle 9 alle 13:30 con: Stefano Pallotta, Presidente Ordine dei Giornalisti, Tommaso Valentinetti, Arcivescovo di Pescara-Penne,  Federica De Lauto, Corrado De Dominicis e Giannicola D’Angelo, della Caritas, Paolo Lambruschi, dell’Avvenire Antonio Dionisio, del Banco Alimentare

Secondo Evento: PRANZO ALLA CASA DEL PELLEGRINO

Pranzo con i poveri presso il Santuario del Volto Santo di Manoppello; conviviale con persone e famiglie svantaggiate delle nostre parrocchie, ma prima ancora la visita guidata nella Basilica e preghiera presieduta da mons. Bruno Forte Arcivescovo Chieti Vasto. Per poter partecipare è necessario rivolgersi alla Caritas entro martedì 14 novembre

Terzo Evento: NON DISTOGLIERE LO SGUARDO DAL POVERO

Una settimana con i poveri dal 13 al 19 novembre 2023 a cura della Caritas diocesana Termoli Larino. Gli studenti degli istituti superiori della città di Termoli saranno ospiti della Caritas diocesana tutte le mattine per conoscere e visitare i servizi Caritas (mensa, docce, Centro di Ascolto ed emporio solidale). Ciascun incontro vedrà anche la testimonianza dei beneficiari dei diversi servizi che racconteranno ai ragazzi la loro esperienza in un’ottica di conoscenza reciproca. La Settimana si concluderà domenica 19 novembre con la celebrazione eucaristica presso la parrocchia Sant’Antonio di Termoli alle ore 10:30 e un pranzo conviviale con gli ospiti della mensa.

Quarto Evento: ABBIATE GIOIA NELLA SPERANZA

Domani, lunedì 13 novembre a Larino presso la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie Padre Fabio Pallotta il curerà l’accoglienza dei pellegrini sul cammino di Santiago e tutti quelli che vogliono scoprire la vita come pellegrinaggio verso l’assoluto, ricordando che il pellegrinaggio va vissuto nel suo pensiero senza cercare comodità riscoprendo silenzio, solitudine, sobrietà alimentare, meditazione del Vangelo, eucaristia quotidiana. Incontro aperto a tutti.

Quinto Evento: PREGHIERA PER L’EUROPA

Ogni seconda domenica del mese preghiere per l’Europa. Oggi pomeriggio, domenica 12 novembre, dunque, nel monastero delle benedettine a S. Atto momenti specifici di preghiera aperti ai fedeli per farsi carico dell’attuale situazione europea. Adorazione, S. Rosario e Vespri con Mons. Lorenzo Leuzzi, arcivescovo di Teramo Atri, per questa intenzione di bene perché si possa presto realizzare.

Eventi, giornate, progetti, relazioni, veglie, catechesi  per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola

Una preghiera per il mondo che soffre. Una profonda preghiera per le vittime innocenti della guerra

NM




ALLARME DELLA CGIL

La Regione Abruzzo taglia i fondi per la vita indipendente

Ranieri e Ferrante: “Le risorse stanziate coprono solo il 14% delle domande. Attacco vergognoso all’integrazione delle persone con disabilità”

Pescara, 12 novembre 2023. “Sui fondi per la ‘Vita indipendente’ assistiamo ad un vergognoso ed irresponsabile atteggiamento della Giunta regionale, che, di fatto, dichiara la morte delle politiche per la disabilità. Le somme stanziate ammontano a 600mila euro, a fronte di domande per un totale di oltre quattro milioni di euro: solo il 14% delle richieste, cioè 72 su 511, potrà essere soddisfatto. Questo è un attacco all’autodeterminazione e, quindi, alla dignità e alla vita di tante persone con gravissima disabilità”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante, a proposito della graduatoria per i fondi regionali di ‘Vita indipendente’, dicendosi pronti a “clamorose azioni di protesta”.

La Regione Abruzzo, come prevede la legge Regionale n. 57 del 23 novembre 2012, si sta apprestando a pubblicare la graduatoria, ma le risorse stanziate ammontano a 600mila euro, a fronte di risorse necessarie pari a 4.286.000 euro per dare una risposta alle 511 istanze avanzate.

“L’anno scorso – ricordano Ranieri e Ferrante – ci fu una situazione analoga, ma grazie alla battaglia della Cgil alla fine furono trovate risorse per coprire il 100% delle domande. Il diritto alla vita indipendente, d’altronde, viene sancito dalla legge 162 del 1998 e ribadito dall’articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con la legge 18 del 3 marzo 2009”.

“Forse alla Regione Abruzzo non è ben chiaro cosa significhi Vita Indipendente. La persona disabile – sottolineano i due esponenti Cgil – può gestire in prima persona la propria vita sulla base della valutazione dei propri bisogni e progetti. La Vita Indipendente promuove l’integrazione sociale delle persone con disabilità e favorisce la domiciliarità. In altre parole, un notevole risparmio sulla spesa sociale e sanitaria, attenuando l’onere assistenziale a carico delle famiglie. In estrema sintesi, Vita Indipendente vuol dire migliorare la qualità della vita della persona disabile e di chi gli sta accanto”.

“Lo stanziamento di soli 600mila euro rappresenta un colpo mortale all’intero Welfare sulla non autosufficienza. Forse – aggiungono – né il governatore Marco Marsilio né l’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, si rendono conto che escludere l’86% delle persone con gravi disabilità che hanno fatto domanda significa interrompere il percorso di vita di tanti cittadini che grazie a questa legge sono andati a vivere autonomamente, distaccandosi dai propri nuclei familiari. Vuol dire interrompere il rapporto di lavoro con i propri assistenti, disintegrare l’autodeterminazione e la dignità delle persone con disabilità”.

Ranieri e Ferrante, nel chiedere un incontro urgente a Marsilio e Quaresimale, auspicano che la Regione possa “fare marcia indietro e stanziare la somma necessaria per garantire l’autodeterminazione a tutte le persone che in Abruzzo abbiano inoltrato la domanda. In assenza di risposte concrete e novità – concludono – siamo pronti a clamorose azioni di protesta, a tutela di tantissimi cittadini con disabilità”.




IL PESO INSOSTENIBILE DEL FUMO

Una riflessione sul presunto utilizzo del verde pubblico dismesso per finalità energetiche

Pescara, 12 novembre 2023. Che in città sia in corso da tempo una febbrile attività lavorativa pubblica intorno al patrimonio verde urbano è evidente. Da quel che si riesce a vedere e a capire, si tratta soprattutto di interventi, svolti lungo strade o piazze, di rimozione di individui arborei ritenuti per qualche motivo non sani, poi sostituiti quando è stato valutato necessario e possibile. La stessa cosa è avvenuta, anzi avviene ancora e accadrà di nuovo, per questioni di sicurezza: alberi rimossi perché presunti pericolosi per l’incolumità dei cittadini. Altre volte si è intervenuti per l’adeguamento funzionale di servizi, come nel caso di reti fognarie, o per la realizzazione di nuove infrastrutture viarie o insediamenti residenziali.

Caso a parte è la Riserva Dannunziana, interessata da un incendio pochi anni fam, ma anche da un attraversamento stradale lato monte, che ha visto l’asportazione di numerosi individui adulti, sia danneggiati, per via del fuoco, che sani, per far spazio ad una arteria viaria (il Pendolo).

Quel che si nota è che le piante, soprattutto querce, pini, e tamerici, vengono sovente “scambiate” con altre specie che si ritiene siano in grado di “sopravvivere” meglio in un ambiente antropizzato e che, durante la loro crescita, non arrechino danni con fronde e radici (in alcuni atti comunali definiti come “dissesto arboreo”) e che in aggiunta siano paesaggisticamente d’effetto, sia per il portamento che per il cromatismo.

Tante situazioni diverse, quindi, ma che potrebbero tutte far capo a scelte di buon senso o di opportunità, specie se completate con un bilanciamento almeno aritmetico tra vecchie e nuove essenze. Ma a mio avviso c’è  anche un altro fattore che le accomuna: l’asportazione di biomassa vegetale, che si traduce sempre nella rimozione dell’anidride carbonica fissata lì dentro da un lungo processo fotosintetico.

Al riguardo mi sono sempre chiesto: ma che fine ha fatto e fa tutta questa biomassa? Dov’è finita e dove finisce? Ci sono dati sul quantitativo, sia in termini di individui ma anche di peso e soprattutto di carbonio, che gli alberi rimossi hanno estratto, in un tempo dilatato, dall’atmosfera? Esiste un bilancio di massa che consenta di dire quanta CO2 queste piante hanno accumulato nei loro tessuti? Aggiungerei ancora: e che uso ne è stato fatto? Al di là dei processi di decomposizione naturale di fondo, ne è stata mantenuta il più possibile la componente di materia, trattenendo e non disperdendo il contenuto in carbonio, ad esempio con processi di compostaggio verde o anche trasformando il legname in manufatti e utensili vari,  o è stata scelta l’opzione della combustione, ottenendo certamente energia ma anche liberando CO2?

In altri termini: in tutti questi casi, sono state adottate decisioni ispirate ai principi di “resilienza”, e cioè del “non fare scelte che danneggino l’ambiente” a cui ad esempio rimandano tutti i finanziamenti del PNRR (DNSH, do non significant harm)? O no? La sola sostituzione delle essenze rimosse, anche con numeri multipli, è sufficiente a dare una risposta positiva? Non credo, soprattutto nel caso sia stata adottata una gestione della biomassa asportata per finalità energetiche.

E se la biomassa fosse andata in “fumo“, e sarebbe opportuno venisse esplicitato o meno con numeri alla mano, è stata fatta una valutazione del valore negativo di sostenibilità ambientale della CO2 reintrodotta in atmosfera? Si è in grado di fornire dati al riguardo? Quanto è in corso in città, e a breve quanto ci si appresta a fare all’interno della Riserva Dannunziana in termini di rimozione della biomassa “morta”, ha come base il principio di preservare la “materia” o si è già nell’ottica, consapevolmente o meno, di mandare tutto … all’aria?

Ecco, un bilancio in tal senso aiuterebbe meglio a capire, al di là di proclami, premi e del fascino del nuovo, il grado di sostenibilità ad oggi raggiunto nella gestione del patrimonio verde pubblico.

Giancarlo Odoardi – Direttore webmagazine Ri-media.net




PREMIO BORSELLINO

Martedì incontro con don Ferdinando Di Noto

L’Aquila, 12 novembre 2023. La pedopornografia  non è solo un turpe reato. È anche un grande affare gestito dalle mafie che nei paesi più poveri del mondo sequestrano, torturano, uccidono bambine e bambini tra gli 8 e 14 anni  per produrre immagini o video di minorenni coinvolti in comportamenti sessualmente espliciti.

 La pedopornografia in Italia coinvolge in un losco e lucroso traffico più di 100,000 persone e solo nel corso del  2022 sono stati 6956 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, (5316 nel 2021 e 3243 nel 2020) . Dieci miliardi di dollari, tanto fattura questo tipo d’industria dello sfruttamento sessuale dei minori, secondo le stime dell’Onu.

In prima fila contro la tratta dei minori destinati a un vero e proprio mercato della prostituzione indirizzato ai pedofili c’è Don Fortunato di Noto, sacerdote siciliano fondatore della associazione “Meter” e la tutela dell’infanzia in Italia e nel mondo con il supporto della Conferenza Episcopale Italiana, docente all’università pontificia, membro dell’Osservatorio Nazionale sull’Infanzia presso il Ministero delle comunicazioni, del Comitato Scientifico per la Lotta alla Pedofilia istituito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e dell’Osservatorio Nazionale contro la Pedofilia del Ministero dell’Interno, riconosciuto massimo esperto mondiale nel contrasto alla pedofilia, da più di 30 anni impegnato al contrasto della pedopornografia in Italia e nel mondo che ha stilato un protocollo ufficiale di lavoro con la Polizia Postale italiana e con decine di polizie in tutto il mondo.

Per non abbassare mai la guardia e garantire a livello educativo e preventivo una serie di impegni formativi, partendo dalle scuole, e per far diminuire il fenomeno o almeno a rendere più consapevoli della gravità stessa per quanto riguarda il grooming (l’adescamento) e l’utilizzo consapevole dei social, dopo il successo della cerimonia di consegna dei premi svoltasi il 28 ottobre il  “Premio Borsellino tutto l’anno” vuole riprendere le proprie iniziative  proprio su questo tema organizzando per martedi 14 novembre  a L’Aquila (Palazzo Fibbioni) alle ore 11 un incontro pubblico con Don Fortunato Di Noto e con Don Maurizio Patriciello, il coraggioso sacerdote di Caivano “garante” del Premio Borsellino, che da tempo denuncia il degrado nelle periferie delle nostre città, l’eco business mafioso nelle terre dei fuochi che provocano tumori, e nei giorni scorsi ha denunciato il turpe traffico di video porno che interessavano i minori della sua città  .




ANCORA ISOLATI IN EUROPA

di Guido Puccio

PoliticaInsieme.com, 12 novembre 2023. Anche in sede di approvazione del nuovo “patto di stabilità,” a Bruxelles, ecco un paese che già non ci sta (l’Ungheria) e noi che nicchiamo chiedendo di ottenere più elasticità nei conti e più tempo per ridurre il debito.

Il superamento del vecchio patto (deficit inferiore al 3%, debito pubblico al 60% del PIL) era avvenuto durante la pandemia da Covid, quando tutti i paesi avevano dovuto fare debito per fare fronte alle esigenze sanitarie, economiche e sociali. Tanto per avere un’idea: prima del Covid erano solo Italia e Grecia ad avere un debito pubblico largamente superiore al PIL. Oggi sono una decina di paesi.

L’iniziativa per il nuovo patto l’aveva presa la Spagna: spesa corrente contenuta ma per alcuni capitoli trattamenti agevolati; debito pubblico da ridurre, ma spalmando i rientri in sette anni anziché quattro; sforamenti di fatto consentiti per mettere a terra i progetti finanziati con il PNRR.

Bene accolta dai francesi, la proposta di revisione spagnola ha trovato l’ostilità dei soliti paesi “frugali” (Austria, Olanda, ecc.) che ritengono le nuove soglie troppo morbide. Alla fine, i tedeschi hanno proposto una possibile via di accordo: va bene allargare i tempi di rientro dal debito e va bene il tre per cento come tetto del deficit, ma in caso di crisi si dovrà scendere al due per cento.

L’Ungheria ha detto subito no e anche l’Italia minaccia di non firmare l’accordo. Prima di tutto non se ne parla di scendere al due per cento in caso di crisi; inoltre, il nostro Ministro dell’Economia insiste per scorporare dai limiti le spese per investimenti strutturali. Una posizione che sembrava già largamente condivisa nelle discussioni che hanno preceduto la revisione.

In sostanza, l’Italia chiede maggiore gradualità nella determinazione dei limiti e dei tempi e le ragioni sono semplici, non politiche ma pratiche. Giorgetti non vuole assumere impegni che sa di non poter mantenere. Come dargli torto?

Di fatto siamo ancora una volta isolati, tanto più che già lo eravamo essendo noi l’unico Paese che non ha ancora ratificato il MES, lo strumento finanziario già accolto da tutti i Paesi europei per affrontare eventuali crisi del debito.

Il rischio di tornare a una sorta di austerità non è voluto dal governo italiano: “piuttosto torniamo al vecchio patto di stabilità” ha detto il nostro ministro Giorgetti.

Resta da capire la sorte del PNRR con la massa di risorse finanziarie messe a disposizione ma del quale non si sa più nulla. Né si possono ignorare gli effetti dell’inflazione che continua a ridurre il potere di acquisto per tutti, con salari e stipendi fermi.

Vero è che gli istituti di rating ( Standard&Poor’s e altri) hanno mantenuto i giudizi sul nostro Paese, ma il recentissimo monito di Draghi sull’imminenza di una fase recessiva in tutta Europa aggiunge ben altri problemi a quello della revisione del patto di stabilità.

In sostanza: siamo ancora dentro la cronaca, quasi non ce ne fosse già abbastanza con le guerre, ma il tempo non favorisce certo il rinvio dei problemi.




IMBARAZZANTE SILENZIO DELLA REGIONE

La legge di bilancio taglia altri 350 milioni di euro destinati all’alta velocità e alta capacità (av/ac) sulla linea ferroviaria adriatica

Pescara, 12 novembre 2023. La blindatissima Legge di bilancio voluta dal Governo oltre a non contrastare il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e a non offrire futuro ai giovani, prevede misure inserite sotto traccia tra i diversi articoli di cui si compone, in grado di penalizzare ulteriormente quel sistema infrastrutturale regionale già ampiamente deficitario rispetto al resto del paese come stanno a dimostrare ad esempio i perenni ritardi per i lavori sulle arterie autostradali saliti in questi giorni all’onore della cronaca a seguito delle dichiarazioni del Ministro Salvini.

Nelle more dell’art. 56 che attiene il “Rifinanziamento di interventi in materia di investimenti e infrastrutture”, è stato infatti previsto un ulteriore “scippo” molto simile a quello al quale abbiamo già assistito attraverso lo stralcio delle risorse europee del PNRR destinate alla velocizzazione del collegamento trasversale Pescara-Roma.

L’Articolo in questione, infatti, nel prevedere l’autorizzazione di un finanziamento di 150 milioni nel 2024 e di 200 milioni nel 2025 per la Linea AV/AC Milano Genova (terzo valico dei Giovi), stabilisce altresì che tali risorse vengano intercettate per un importo complessivo analogo di 350 milioni (di cui 150 milioni nel 2024 e di 200 milioni nel 2025) dal definanziamento dell’autorizzazione di spesa in favore di Rete ferroviaria Italiana (RFI) per  “l’accelerazione  degli   interventi   finalizzati   alla promozione del trasporto con caratteristiche di alta velocità e alta capacità (AV/AC) sulla linea ferroviaria adriatica”.

Nell’evidenziare che gli interventi finalizzati a promuovere e potenziare l’alta velocità e alta capacita (AV/AC) sulla linea ferroviaria adriatica, rappresentano la diretta conseguenza  dell’inserimento nella rete centrale (Core Network) della Rete transeuropea di trasporto denominata TEN-T, è opportuno altresì rammentare che la Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) ha previsto all’art.1 – c. 394, una spesa complessiva di 5.000 milioni di euro, di cui 200 per il biennio 2022/2023 (già rese disponibili), 150 milioni di euro per l’anno 2024, 200 milioni  di  euro  per l’anno 2025 (oggetto del citato definanziamento “scippo”), 250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal  2028  al  2030,  450 milioni di euro per l’anno 2031, 650 milioni  di  euro  per  ciascuno degli anni dal 2032 al 2034 e 450 milioni di euro per l’anno 2035.

In definitiva il sistema trasportistico ed infrastrutturale della nostra Regione continua ad essere pesantemente bistrattato dalle Istituzioni nazionali fino al punto di non rendere nemmeno partecipi delle decisioni quel Governo regionale che a cominciare dal Presidente Marsilio continua invece a tessere le lodi di chi sta seriamente minando la crescita e lo sviluppo del nostro territorio.

Rispetto a questa notizia e più in generale ai ritardi e ai disservizi del sistema infrastrutturale e trasportistico abruzzese, sanno davvero di beffa gli annunci trionfalistici conseguenti agli incontri istituzionali che lo stesso Governatore della Regione Abruzzo ha avuto nel mese di gennaio di inizio anno sia con il Ministro Matteo Salvini che con il vice Ministro Galeazzo Bignami e per i quali, mostrando presumibilmente poco rispetto verso i cittadini abruzzesi, si rappresentava con soddisfazione “la forte determinazione mostrata dallo stesso Ministro (Salvini ndr) nell’accelerare la gestione dei dossier riguardanti le infrastrutture e i trasporti della nostra Regione:  dalla velocizzazione della tratta ferroviaria Pescara-Roma, al collegamento diretto con L’Aquila, fino alla terza corsia sull’A14 e le opere da realizzare per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso…”

Non a caso il sistema delle infrastrutture e dei trasporti costituirà uno dei tanti temi oggetto della manifestazione regionale che si terrà a Lanciano, organizzata da Cgil e Uil nell’ambito dello sciopero generale nazionale proclamato per venerdì 17 novembre e che vedrà la partecipazione di centinaia di manifestanti provenienti da tutto il territorio regionale.

I Segretari Generali

CGIL – UIL

Carmine Ranieri – Michele Lombardo

FILT CGIL – UILTRASPORTI

Aurelio Di Eugenio – Vincenzo Marcotullio




AMICACCI INARRESTABILE contro Taranto

In attesa della supercoppa

Giulianova, 12 novembre 2023. Vittoria a domicilio senza patemi per la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo, che batte sul parquet del PalaCastrum la neopromossa Comes Boys Taranto con un largo margine, portando a referto tutto il roster a disposizione.

Il match si apre con il canestro di Flavio Cardoso Pereira per il vantaggio tarantino, ma l’Amicacci prende rapidamente in mano le redini della partita guidata in attacco da capitan Galliano Marchionni, con i canestri di Barbibay e Benvenuto che valgono il +8. Taranto prova a resistere affidandosi ancora al al brasiliano Cardoso Pereira ma la squadra di casa chiude il primo quarto in controllo grazie ai tiri dalla lunetta guadagnati da Cavagnini (18-11).

Inizio di secondo quarto un po’ complicato per i ragazzi di coach Carlo Di Giusto, con la squadra ospite che si porta sul -3 segnando con Latagliata e l’ex Fares, ma gli abruzzesi tornano subito a condurre i giochi sigillando la difesa. L’allungo arriva con Gabriel Benvenuto e Luigi Topo, che si fanno trovare pronti a finalizzare sotto canestro. Il primo tempo si chiude con i canestri dalla distanza di Shay Barbibay e Conn Nagle che permettono all’Amicacci di andare all’intervallo con un margine rassicurante (32-16).

La ripresa si apre nel segno del neoarrivato Jaylen Brown, a segno a ripetizione nel terzo quarto. Ai punti realizzati dall’australiano si aggiungono quelli di Boganelli e Stupenengo, che fanno volare la squadra di casa fino al trentello di vantaggio (54-22).

Ultimo quarto d’accademia per l’Amicacci, che concede minuti anche agli elementi meno utilizzati del roster e si mette in tasca i due punti della vittoria (71-33), conservando il primo posto nel Girone B in coabitazione con la Dinamo Lab Sassari, vittorioso a Firenze.

Il campionato si ferma per la SuperCoppa Italiana, che vedrà proprio i Campioni d’Italia della Deco Metalferro affrontare il Kos Group Santo Stefano, vincente della Coppa Italia 2023, per assegnare il primo trofeo ufficiale della stagione. Appuntamento al PalaCastrum di Giulianova domenica 19 novembre alle ore 20:30.

Tabellino

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Brown 12 (6reb), Nagle 2 (6ast), Benvenuto 9, Marchionni 8 (6ast), Blasiotti, Topo 4, Cavagnini 12 (12reb), Stupenengo 6, Mandjam, Boganelli 6, Greco Brakus 2, Barbibay 10. All. Di Giusto.

Comes Boys Taranto: Magrì, Rukavisnikovs, Montano 3, Fares 8, Latagliata 2, Eletto 1, Messina 4, Cardoso 13, Donvito, Veinbergs 2, Pavesi. All. L’Ingesso.

Serie A – Risultati 4^ giornata di andata

Girone A

Farmacia Pellicanò Reggio Calabria – GSD Porto Torres 53-36

Montello Bergamo – Kos Group Santo Stefano 32-88

UnipolSai Briantea84 Cantù – Santa Lucia Roma 82-21

Classifica (W/L):

Santo Stefano 4/0 | Cantù 3/0 | Bergamo 2/2 | Reggio Calabria 1/2 | Porto Torres 0/3 | Roma 0/3 |

Girone B

Menarini Volpi Rosse Firenze – Banco di Sardegna Sassari 56-62

Deco Metalferro Amicacci – Comes Boys Taranto 71-33

Riposa: Crich PDM Treviso

Classifica (W/L):

Amicacci 3/0 | Sassari 3/0 | Firenze 1/2 | Treviso 0/2 | Taranto 0/3 |

Stefano D’Andreagiovanni




LA GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA

Evento a palazzo del mare. Ospite d’onore il campione paralimpico Daniele Cassioli

Roseto degli Abruzzi, 12 novembre 2023. Il 13 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Gentilezza. Per questo motivo l’Associazione JoyA, in collaborazione con Laboratorio della Ragione, Parkattivo e con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi (che fa parte del Movimento delle Città Gentili promosso da Daniel Lumera), ha organizzato l’evento “Gentilezza per Madre Natura”. L’iniziativa si terrà domenica 12 novembre presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi e vedrà nella veste di ospite d’onore il campione Paralimpico Daniele Cassioli. Campione che sarà presente in città anche il prossimo 20 novembre per un incontro con gli studenti rosetani.

La manifestazione si aprirà alle 17 con la conclusione della rassegna “Domeniche Gentili” e con la consegna dei fondi raccolti nell’ambito dell’iniziativa “Progetto Alberi”, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e associazioni sensibili alla tutela dell’ambiente. Alle 17.30 avrà inizio lo spettacolo “Segnali di vita show”, condotto da Marco Di Martino e Pierluigi Troilo. A seguire, la musica di Alessandro Ferretti e Gabriella Di Bonaventura.

Alle ore 18.00 sarà la volta della lettura spettacolo “Il vento contro” di Daniele Cassioli, a cura di Federica Fornaciari, con Francesco Brandi, Alessio Dezi e Giorgio Maggitti Falà. Si tratta di un emozionante racconto autobiografico di Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico, che ha saputo trasformare la sua disabilità visiva in una forza straordinaria. Subito dopo si svolgerà l’incontro con lo stesso Cassioli, ospite d’onore della giornata, che parlerà della sua storia e delle sue imprese sportive. Daniele è considerato lo sciatore nautico più forte di tutti i tempi, con ben 100 ori (italiani, europei e mondiali) raccolti in 23 anni. A moderare l’incontro sarà Candida Di Bonaventura.

Cassioli, inoltre, sarà protagonista il prossimo 20 novembre di un incontro con i ragazzi e le ragazze delle scuole Medie di Roseto degli Abruzzi.

“La gentilezza è una virtù che dovrebbe caratterizzare ogni essere umano, ma che spesso viene dimenticata o trascurata nella frenesia della vita quotidiana. Essere gentili significa rispettare gli altri, ascoltare le loro esigenze, aiutarli nei momenti difficili, condividere le loro gioie e i loro dolori – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – Essere gentili significa anche prendersi cura di sé stessi, del proprio benessere fisico e mentale, della propria crescita personale e professionale. Come amministrazione comunale, ci impegniamo a promuovere la cultura della gentilezza nel nostro territorio grazie all’Associazione Joya, con l’ingresso nel Movimento “Italia Gentile” e attraverso iniziative ed eventi che coinvolgano le scuole, le associazioni, le imprese e i cittadini. Vogliamo che Roseto degli Abruzzi sia una città accogliente, inclusiva e vivibile, in cui tutti si sentano parte di una comunità unita e responsabile. Per questo, invitiamo tutti a celebrare la giornata mondiale della gentilezza partecipando all’evento di domenica a Palazzo del Mare dove avremo il piacere e l’onore di conoscere il campione Daniele Cassioli”.

LE DOMENICHE GENTILI. Sono una serie di iniziative giunte alla seconda edizione, patrocinate dal Comune di Roseto degli Abruzzi, ea hanno avuto come focus quello di divulgare la cultura della Gentilezza come valore sociale in grado di incrementare benessere e longevità. Da aprile a ottobre, nel giardino della Villa Comunale, tutte le domeniche si sono alternati vari professionisti del benessere con pratiche di yoga, meditazione, Qi Gong, Riflessologia plantare, naturopatia e incontri a tema di crescita personale. Gli operatori e le associazioni che hanno aderito all’ iniziativa sono JoyA, Laboratorio della Ragione, Guide della Riserva del Borsacchio, Parkattivo, Alessandro Ferretti, Pierluigi Troilo, Erika Tori, Mabedg Gomez, Candida Di Bonaventura, Nico Caiazza, Aurelia D’ Andrea, Roberta De Amicis.




UN ACCONTO TRA I PIÙ ELEVATI

La campagna pataticola 2023-2024. A determinarlo è l’associazione  marsicana produttori patate

Pescara, 12 novembre 2023. Dopo un’attenta analisi dei dati, a conclusione della raccolta da parte dei propri soci della campagna pataticola 2022-2023,  il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Marsicana Produttori Patate nella riunione dell’ultima assemblea del 6 Novembre, ha deliberato di erogare ai produttori un acconto dell’importo di 40,00 €/q.le per il prodotto certificato calibro 45/75 + IVA.

La definizione della somma stabilita scaturisce da una serie di considerazioni e diversi fattori come:

•             i quantitativi ad oggi commercializzati rispetto alle caratteristiche merceologiche disponibili dai conferimenti al 30 Ottobre; 

•             la stagione particolarmente critica dovuta alle avverse condizioni atmosferiche;

•             un inizio campagna 2023 con buone prospettive di mercato.

Grazie all’impegno e alla professionalità dei soci dell’AMPP la produzione si contraddistingue per essere di qualità ecosostenibile e per le proprietà organolettiche delle patate dovute, tra l’altro,  all’alto contenuto di fosforo, potassio e microelementi naturali, caratteristiche essenziali per la certificazione IGP Patata del Fucino.

Tutti i Soci pataticoltori aderiscono alla filiera IGP con il grande risultato di conferire tutta la produzione delle patate certificate come IGP Patata del Fucino.

La rotazione colturale quadriennale, l’utilizzo di tecniche innovative naturali nella difesa fitosanitaria e la conservazione con nuovi metodi (etilene) delle patate per 9 mesi, confermano l’areale fucense come il maggiore produttore pataticolo d’Italia.

Da parte dei soci pataticoltori conferenti si registra piena soddisfazione per i risultati conseguiti anche in virtù del fatto che per due anni consecutivi  è l’acconto più elevato, mai fissato, che premia la valorizzazione fatta nell’ambito della promozione delle produzioni certificate IGP Patata del Fucino, riconosciuta dai consumatori come un’eccellenza di gamma per le patate fresche.




ULTIMA GIORNATA DEL FLA

Appuntamenti con Farhad Bitani e Alessandra Portinari. In occasione dell’ultima giornata del Fla di Pescara, sono due gli appuntamenti promossi dalla CP Eventi di Carola Profeta

Pescara, 12 novembre 2023. Alle ore 17 presso il Bagno Borbonico del Museo delle Genti D’Abruzzo ci sarà Farhad Bitani con Addio Kabul (Neri Pozza) modera Gisella Orsini.

Nell’agosto del 2021 l’esercito degli Stati Uniti ha lasciato definitivamente Kabul dopo aver combattuto una lunghissima e sanguinosa guerra. Ora che la sconfitta è venuta, è il momento di ammetterlo: l’America, l’Occidente, sono rimasti vent’anni in Afghanistan, vi hanno condotto una guerra, scelto e gettato via alleati e governanti, distribuito denaro (150 miliardi dollari l’anno) e ucciso migliaia di persone sulla base di un’antropologia immaginaria, tutta agghindata di mediocri astuzie: una favola che dava una forma confortante ai nostri desideri poichè, al di là del folclore e della storia, non ci siamo mai veramente occupati di chi siano gli afghani; non erano infatti i loro guai la ragione per cui eravamo andati in Afghanistan.

Oggi, dopo vent’anni di questa fiaba sanguinaria, ancora non sappiamo chi sono davvero i talebani che ci hanno cacciati via, sono rimasti qualcosa di inaccessibile e di oscuro: quali classi sociali rappresentano? Dove reclutano martiri e guerrieri infiniti? Perchè, e in che modo, ridotti a turbe di fuggiaschi sconfitti del 2002, sono diventati la bufera che a passi di lupo ha conquistato il paese? Da questa domanda nasce il libro, che è un dialogo notturno tra un ex capitano dell’esercito afghano e un giornalista occidentale, ed è fatto di semplice discorrere e narrare come in un accampamento attorno al fuoco, mentre la notte incombe. Un dialogo che è un viaggio dentro al cuore di tenebra dell’Afghanistan e una lunga meditazione sulla violenza che ha travolto un paese e rischia di condurlo al collasso.

«Di ciò che gli afghani desiderassero e di quanti afghani fossero davvero approdati a quel miglioramento della condizione umana che avevamo promesso, non ci importava nulla. Già pronti, nel momento in cui tutto questo – ovvero continuare a fingere e a mentire – fosse risultato troppo costoso e i nostri interessi si fossero spostati altrove, ad andarcene in una notte. Che è quanto purtroppo è accaduto, lasciando gli afghani alle prese con i loro antichi demoni».

Alle ore 18.00 presso il Circolo Aternino c’è  Alessandra Portinari (Franco Angeli) e  Donne in politica, con la partecipazione di Carola Profeta e Leila Kechoud, modera Stefano Buda.

Nel corso degli ultimi tre secoli l’Europa è stata protagonista di alcune storiche battaglie per l’affermazione dei diritti delle donne. Nel 1946 la maggioranza della popolazione femminile italiana andò a votare: le donne contribuirono alla stesura della Costituzione, determinando un cambiamento profondo nella società, incidendo sui costumi, sui valori, sulle condizioni di vita e sulle leggi. Per questo, possiamo affermare che le norme giuridiche e legislative dello Stato italiano hanno dei padri e delle madri; ancora oggi, però, troppe volte nel dibattito pubblico si nominano solo i padri e si dimenticano le madri.

Il volume analizza il contesto sociale in cui nacquero i movimenti di emancipazione femminile: dalle suffragette, guidate da Emmeline Pankhurst, alle battaglie condotte da alcune figure di spicco, come Anna Maria Mozzoni e Anna Kuliscioff; dalle principali riviste che contribuirono al processo di parità alle donne che operarono durante il fascismo e nella Resistenza. La parte centrale del testo è dedicata al suffragio femminile, alle Costituenti e alle battaglie promosse dalle associazioni e dai movimenti femministi. L’autrice, nella seconda parte del volume, ricostruisce i processi sociali che hanno condotto all’integrazione delle donne nel sistema politico italiano, esaminando anche i vari Parlamenti internazionali a traino femminile attraverso dati, ricerche e indagini e riportando la testimonianza diretta di alcune amministratrici locali.




LA VIA DEL BENE COMUNE

Assumersi le responsabilità senza scaricarle agli altri

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 12 Novembre 2023. Per i cristiani la fedeltà è al progetto di Dio e anche alla comunità civile e politica, alla Costituzione. Questa fedeltà va intesa come orientamento a solidificare gli impegni assunti e a portarli avanti non ritirando la parola data. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».(Mt 25, 1-13 – XXXII TO/A).

Un po’ irresponsabili, un po’ troppo, le vergini stolte, lo sono state! Parliamo spesso di responsabilità e… le vergini stolte non mancano. Certo non mancano anche coloro che esercitano responsabilità sociali, sanitarie e politiche con scienza e coscienza, come le vergini sagge. Ma ci sono, purtroppo, anche quelli che lo fanno meno, quasi per niente, coloro che vivono nell’eterna lamentela e nell’interminabile critica di tutti e di tutto. E tra questi coloro che non rispettano le regole, oppure le aggirano a proprio uso e abuso. È innegabile che proveniamo da una cultura, in buona parte, che si crea regole a seconda dei casi o non le rispetta affatto.

“La cultura viene prima delle regole – ha scritto Gherardo Colombo – se non cambia la cultura, le regole, che non le sono coerenti, non vengono rispettate”.

E tra i deficit della nostra cultura legale si rafforzano gli araldi del “fatta la legge trovato l’inganno” – “lei non sa chi sono io”“è meglio farsi giustizia da soli” è così via.

È preoccupante vedere quanto questi atteggiamenti negativi siano contagiosi, specie tra piccoli e giovani: essi provano la scarsa tenuta etica del nostro Paese (e non solo). Cresce così  l’irresponsabilità.

Non vanno dimenticate, allora, le parole del papa in Fratelli tutti: “Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni” (n. 77).

Non sappiamo se le vergini stolte avessero buone intenzioni, ma supponiamo di sì. Tuttavia, le loro buone intenzioni non bastano; non sono state responsabili, non hanno calcolato “le conseguenze prevedibili delle loro azioni”, direbbe Max Weber. Dovevano portarsi un po’ d’olio, non l’hanno fatto. È finito e sono rimaste senza.

Ogni azione ha, poi, una conseguenza: lo sposo non le accetta alla festa. La colpa è loro, non dello sposo. È interessante notare che, quando non vogliamo riconoscere le nostre responsabilità, scarichiamo le conseguenze delle nostre azioni sugli altri, sul destino, o persino su Dio. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Punto e basta. 

Scaricare sugli altri è molto comodo; essere fedeli agli impegni presi un po’ difficile. Ritorniamo ai piccoli e ai giovani. Come li educhiamo alla responsabilità e fedeltà?

Che testimonianza diamo loro?

Genitori o responsabili di istituzioni, ministri o pastori, dirigenti o docenti, si impegnano, persino giurano sulla Costituzione (e alcuni anche davanti a Dio)… e poi?

Lo spettacolo negativo purtroppo è più grande e incisivo delle testimonianze positive. «Ora – afferma l’apostolo Paolo – quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele» (1 Cor. 4, 2)

Per i cristiani la fedeltà è al progetto di Dio e anche alla comunità civile e politica, alla Costituzione. Questa fedeltà va intesa come orientamento a solidificare gli impegni assunti e a portarli avanti non ritirando la parola data, ma confermandola con il proprio impegno costante a realizzare il bene a cui aspiriamo. Non aiuta ad essere fedeli né la mentalità di irresponsabilità che si riscontra in molti contesti (familiare, interpersonale, sociale, professionale, politico, ecclesiale), né il ritenere la persona umana incapace di assumere e mantenere impegni a lungo tempo.

Solo uno stile quotidiano di fedeltà a Dio, a sé stessi, alla comunità e alla natura può far comprendere e accettare, qualora il Signore ce lo chiedesse, la fedeltà suprema richiesta nel martirio. È qui la saggezza. La stoltezza e l’irresponsabilità, invece, non portano a niente, se non a rimanere soli e fuori della festa.




GIOSUÈ CARDUCCI: POETA DELLA VITA

di Giuseppe Lalli

La nebbia a gl’irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir de’ tini

va l’aspro odor dei vini

l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

sull’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi,

stormi d’uccelli neri,

com’esuli pensieri,

nel vespero migrar.

G. Carducci, 1883

Quelli che precedono sono i versi di una breve poesia di Giosuè Carducci (Valdicastello, 1835 – Bologna, 1907) intitolata San Martino, versi che nel secolo scorso generazioni di bambini italiani hanno imparato a memoria negli anni delle scuole elementari. Trasuda da queste strofe un’atmosfera di dolce malinconia. Le parole sono altrettante pennellate di colori tenui, come in un quadro impressionista. Suoni, odori e sapori della vita semplice, paesana, come ce la raccontavano i nostri nonni e come l’abbiamo in parte respirata anche noi, ci sorprendono ad ogni riga.

Giosuè Carducci fu tante cose (scrittore, professore universitario, studioso erudito, politico), ma fu innanzitutto poeta della vita. «L’aspro odor dei vini» che si effonde «per le vie del borgo», per chi come lo scrivente ha assistito al tramonto di un’epoca, ha la stessa funzione che per Marcel Proust (1871–1922) aveva il profumo dell’acqua di colonia nella casa di campagna della nonna: un profluvio di ricordi che avvolge l’anima, uno stato di grazia che si pensava non si potesse rivivere.

«L’aspro odor dei vini» è la nota dominante di tutta la piccola lirica, è il motivo musicale che attraversa lo spazio e il tempo e si para davanti ai nostri sensi, insieme all’aria frizzante dei  pomeriggi autunnali riscaldati dai «ceppi accesi» su cui girava «lo spiedo scoppiettando», espressione, quest’ultima, che riproduce fin dal suono delle parole il calore degli affetti della famiglia raccolta in semicerchio attorno al focolare, come ancora si usava al tempo dei nostri vecchi; mentre, sullo sfondo, l’immagine degli «stormi di uccelli neri» che «com’esuli pensieri, nel vespero migrar» il cacciatore sta rimirando «tra le rossastre nubi», induce a pensare che ogni cosa è destinata a sanarsi, nell’oblio, che niente può ferirci per sempre; e ciò inclina il cuore alla serenità e alla speranza.

Analogo sentimento si prova in altre liriche ispirate al poeta dal paesaggio che fece da cornice alla sua infanzia e alla sua prima giovinezza, quello della campagna toscana della Versilia, prima, e quello della Maremma dopo: figure e ricordi dai quali il Carducci maturo, disilluso dalla politica e provato dal dolore (si pensi a Pianto antico, scritto nel 1871 a poco tempo dalla morte del suo figlioletto), trae forza e coraggio. Ed ecco, in Il bove (1872), l’immagine rassicurante dei campi arati, che insieme alla fatica e al sudore dei contadini assume nel suo verso un che di sacro:

T’amo, o pio bove; e mite un sentimento

di vigore e di pace al cor m’infondi,

o che solenne come un monumento

tu guardi i campi liberi e fecondi,

o che inchinandoti al giogo contento

l’agil opra de l’uom grave secondi….

Ed ecco, in Traversando la Maremma toscana (1885),

le nebbie sfumanti e il verde piano

ridente ne le piogge mattutine

di quelle colline familiari la cui vista infonde pace al cuore del poeta che, già avanti negli anni, le accarezza con lo sguardo trasognato e commosso (con gli occhi incerti tra ‘l sorriso e il pianto) da dietro il vetro del treno che da Bologna lo porta a Roma. 

E che dire della freschezza e vivacità di colori, non disgiunte da una sottile leopardiana vena di rimpianto, che caratterizza un poesia come Idillio maremmano (1872)? Qui il ricordodella “bionda Maria” (giovane contadina conosciuta veramente e che si duole di non aver sposato) che incede tra i solchi in tutta l’opulenza delle sue forme giunoniche, è un gioioso inno alla vita e alla fecondità. L’immagine di questa ragazza, resa dal poeta così plastica, così viva, così desiderabile, parla ai sensi prima ancora che al cuore. E così, dopo aver rimarcato con carnale trasporto

ché il fianco baldanzoso e il restìo

seno ai freni del vel promettean troppa

gioia d’amplessi al marital  desìo ,

con pari ardore di passione, ma con più pacato accento lirico, il poeta prosegue:

Com’eri bella,  o giovinetta, quando

tra l’ondeggiar de’ lunghi solchi uscivi

un tuo serto di fiori in man recando,

alta e ridente, e sotto i cigli vivi

di selvatico fuoco lampeggiante

grande e profondo l’occhio azzurro aprivi !

Ed ecco infine in Davanti San Guido (1874) il poeta che, già celebre e provato dalla vita, ritornando nei luoghi che lo videro bambino e rivedendo con occhi pieni di nostalgia

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti

van da San Guido in duplice filar,

quasi in corsa giganti giovinetti…,

rimpiange la vita semplice che le immagini della natura gli evocano, e si duole con sé stesso per l’impossibilità di recuperare  il tempo perduto.

È questo Carducci intimo e luminoso, romantico suo malgrado, che più ci attrae, al di là di quella scorza burbera di vecchio cinghiale maremmano che la sua immagine a prima vista ci trasmette. È un sentimentalismo, quello del Carducci, che convive con una robusta passione civile: è il poeta della piccola patria dell’infanzia – la Versilia e la Maremma, come si diceva – che tuttavia in lui non è mai angusto campanile, ma sempre premessa alla patria più grande, a quell’Italia che egli amò forsennatamente:

in faccia a lo stranier, che armato accampasi

su ’l nostro suol, cantate: Italia, Italia, Italia!

si legge nell’ode Saluto Italico, scritta nel 1879 in omaggio all’irredentismo triestino.

La poesia dell’autore delle Odi Barbare (1877) fu la colonna sonora di quell’Italia di fine Ottocento (l’Italia “umbertina”, come suol definirsi dagli storici) che oggi ci appare operosa e un po’ triste, pedagogica e decadente, moralista e anticlericale, e che tanta parte ebbe, in ogni caso, nella formazione di una coscienza nazionale.

Carducci fu uomo generoso con la vita, che pure gli riservò sofferenze, delusioni, gioie e angosce, come riserva a tutti, poeti e non poeti (si soffre tutti alla stessa maniera, chi più in alto, chi più in basso). In lui l’amore per la vita e per l’azione (si sa che fu posseduto dal dèmone della politica oltre che da quello della letteratura) non venne mai meno, né mai si abbandonò all’estetismo fine a sé stesso di tanti scrittori tardo–romantici o al paralizzante intimismo dei poeti decadenti, convinto che l’arte, anche quando è sublime, non può essere un modo per leccarsi le ferite, e la vita si cura con la vita stessa. La sua stessa erudizione aveva come fine ultimo quello di affinare lo strumento della sua creatività artistica, chiamata, a sua volta, a incidere sulla realtà.

Poeta della vita, dunque, il Carducci, che ci commuove e ci incoraggia pur con le sue contraddizioni e le sue umane fragilità, come quando, Alla stazione in una mattina d’autunno (1875), accompagna la donna amata (un rapporto sentimentale clandestino…) e, assistendo alla sua partenza, con la pioggia che sbatte sui vetri della locomotiva, ha l’impressione che tutto intorno l’atmosfera assuma i colori cupi e plumbei del suo stato d’animo, mentre il treno, definito «empio mostro», gli porta via, insieme alla donna, «gl’istanti gioiti e i ricordi».

Alla luce di questa convulsa vitalità (sono rimaste celebri le sue mangiate pantagrueliche e le sue bevute generose) va forse letto anche il suo trasformismo politico. È noto che il futuro premio Nobel per la letteratura rivide molte delle sue giovanili posizioni: da giacobino che era stato divenne conservatore, se non reazionario (s’invaghì del nazionalismo di Francesco Crispi (1818–1901); e da battagliero repubblicano si fece paladino della monarchia sabauda (si ricorda una sua ode alla regina Margherita, vibrante di…regale passione).

Non ci è dato di sapere se mutò la sua visione anche in tema di religione (chi può indagare tra le pieghe di un’anima?). Pure, la testimonianza di una sua giovane amica poetessa, a lui devota, getta un raggio di luce a tale riguardo. Il poeta, già maturo di anni e di arte, trovandosi nei primi mesi del 1891 in vacanza a Genova, si era recato a far visita al suo grande amico Giuseppe Verdi (1813–1901) a Palazzo Doria, dove il grande musicista stava finendo di comporre il Falstaff.

Verdi, chiamandomi – scrive l’amica che lo accompagnava – andò a sedere al suo pianoforte, e suonò – semplice e fluente come l’acqua che scorre – della dolce musica vagabonda. Ed era come se mi parlasse. Poi si alzò; e insieme uscimmo sul terrazzo, dove Carducci sedeva ancora guardando il mare. Ci ponemmo accanto e lui e per gran tempo nessuno parlò. Nel sole, sull’acqua danzante, le vele ondeggiavano lucenti e lievi, e passavano con inchini e riverenze verso l’azzurro lontano. Carducci a un tratto disse: – Io credo in Dio. [1]

All’approssimarsi della vecchiaia, poi, egli, che in gioventù era stato autore di un Inno a Satana (1863), compose una commossa preghiera alla Madonna:

Ave Maria! Quando sull’aure corre

l’umil saluto, i piccioli mortali

scovrono il capo, curvano la fronte

Dante ed Aroldo.

Una di flauti lenta melodia

passa invisibil fra la terra e il cielo:

spiriti forse che furon, che sono

e che saranno?

Un oblio lene de la faticosa

vita, un pensoso sospirar quïete,

una soave volontà di pianto

l’anime invade.

Taccion le fiere e gli uomini e le cose,

roseo ’l tramonto ne l’azzurro sfuma,

mormoran gli alti vertici ondeggianti

Ave Maria….

(da La chiesa di Polenta, 1897).

Nota al testo

1. A. Vivanti, Giosuè Carducci, da Zingaresco, Milano, pp. 275-311, Mondadori 1931, in La letteratura italiana, Tomo III, Memorialisti dell’Ottocento, Carmelo Cappucci (a cura di), p. 670.


[1]




LAVORI SUL SALINELLO

Nessuna polemica con la regione, solo preoccupazione per i ritardi nell’inizio

Giulianova, 11 novembre 2023. Prendiamo atto della replica del Sottosegretario G.R.U. De Annuntiis al nostro comunicato sui lavori da realizzare sul fiume Salinello. Il Comitato, lungi dal polemizzare con la Regione, ha voluto solo manifestare preoccupazione in ordine ai ritardi sull’inizio dei lavori per la sicurezza del fiume. Una preoccupazione fondata, viste le recenti tragiche vicende della Toscana e quelle che hanno colpito l’Emilia-Romagna e le Marche.

Già nel 1978 e nel 2011 il Salinello è stato teatro di piene eccezionali, con esondazioni di centinaia di migliaia di mc di acqua e fango che hanno provocato lutti e danni ingentissimi a centinaia di famiglie. Dal 2011 nessun intervento è stato più realizzato per ripristinare gli argini ammalo rati! Le condizioni del corso idraulico del fiume, anche per effetto di interventi passati sulle arginature e del deposito di massi che hanno ostruito le campate nord dei ponti sulla SS16 e sulla linea ferroviaria, sono tali da aumentare notevolmente il rischio di esondazione. È la stessa Regione Abruzzo a riconoscerlo, in un’analisi effettuata dallo Studio BETA s.r.l. nel  giugno 2007. 

Per quanto riguarda i lavori di rimozione della vegetazione dall’alveo del fiume, abbiamo voluto ricordare che in occasione dell’incontro del 12 settembre scorso ci fu assicurato che sarebbero iniziati nei mesi di ottobre/novembre.

Abbiamo preso atto che così non potrà essere, per la banale ragione che i tempi per l’inizio dei lavori, dopo l’aggiudicazione dei lavori alla ditta risultata vincitrice dell’appalto (30.10.23), saranno necessariamente lunghi, per consentire le necessarie verifiche richieste dalla legge e far decorrere il tempo formalmente posto a disposizione delle altre ditte non aggiudicatarie per la valutazione della sussistenza delle condizioni di un ricorso.

In ogni caso, si ripete, nessuna polemica. Riponiamo totale fiducia nel Genio Civile di Teramo, che, ne siamo convinti, assicurerà massimo impegno perché i lavori sul Salinello inizino al più presto possibile. Non solo, in attuazione degli impegni presi dal sottosegretario, siamo certi che il Genio Civile consulterà il Comitato per quanto riguarda gli altri interventi in programma sul fiume.

Antonio Macera, presidente




AZIONE CONTRO LO SPOPOLAMENTO

Rette per le scuole dei piccoli comuni montani

Sante Marie, 11 novembre 2023. La scuola per l’infanzia Pio XII di Sante Marie potrà godere dei contributi regionali per il pagamento delle rette. Grazie al lavoro portato avanti dalla consigliera regionale Antonietta La Porta in collaborazione con il sindaco di Sante Marie in qualità di presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, si è riusciti a concedere un sostegno concreto alle famiglie dei bambini che frequentano le scuole dei piccoli comuni di montagna dove non ci sono istituti statali ma esclusivamente paritari o privati.

Nei giorni scorsi è diventato operativo il subemendamento n.8 bis, presentato nel febbraio 2023 dalla consigliera La Porta, concernente modifiche alla legge regionale n.32/2021 “Misure urgenti per contrastare lo spopolamento dei piccoli Comuni di montagna”, diventato art. 4-bis, “Contributo alle famiglie per rimborso rette scolastiche”, della sopracitata legge.

Dallo studio del territorio regionale portato avanti da parte dei dipartimenti dell’ente è emerso che tra i piccoli comuni che non hanno scuole per l’infanzia statali c’è anche il Comune Sante Marie. Per questo entro il 10 dicembre le famiglie di Sante Marie potranno presentare le domande sulla piattaforma della Regione Abruzzo e chiedere il rimborso delle rette scolastiche. Potranno beneficiare dei contributi solo le famiglie degli studenti della scuola dell’infanzia. L’avviso è presente sulla piattaforma informatica all’indirizzo sportello.regione.abruzzo.it nella sezione “Catalogo servizi”, alla voce “Formazione”.

“Sono profondamente soddisfatto come presidente Uncem Abruzzo”, ha precisato Berardinetti, “per la norma che va a sostenere le famiglie dei bambini che, nonostante le tante difficoltà che emergono quotidianamente, hanno deciso di rimanere a vivere nei piccoli comuni di montagna e ora riceveranno un sostegno economico per pagare le rette. Mi auguro, e mi impegno fin da subito, a lavorare affinché questo provvedimento possa essere prolungato anche per il prossimo triennio contribuendo così a evitare lo spopolamento. Porto l’esempio di Sante Marie che mi è vicino e posso dire che far continuare a vivere la nostra scuola è sempre stato un grande impegno personale e dell’intera amministrazione comunale e poter garantire ora, oltre a un servizio efficiente e di eccellenza per l’alto valore formativo dell’insegnamento, anche un sostegno economico è gratificante. Colgo l’occasione per ringraziare anche i genitori che hanno sempre dato fiducia alle scuole dei piccoli comuni di montagna come il nostro, impegnandosi al fianco delle amministrazioni comunali per mantenerle vive”.




VIA LIBERA AD UN NUOVO INSEDIAMENTO PRODUTTIVO

Approvato dall’assise anche l’adeguamento delle tariffe della Bucalossi

Roseto degli Abruzzi, 11 novembre 2023. Un nuovo insediamento produttivo e di conseguenza nuovi posti di lavoro in arrivo a Roseto degli Abruzzi e il via libera all’adeguamento degli oneri della “Bucalossi”. Sono due delle novità emerse dalla seduta del Consiglio Comunale di mercoledì scorso che si è contraddistinto dall’approvazione di importanti delibere.

AUTOPORTO. La prima novità è quella che riguarda l’atto con cui l’ente rinuncia al diritto di prelazione su un’area e su un immobile nella zona dell’Autoporto di proprietà di una società privata che nel frattempo ha provveduto al pagamento del conguaglio per gli oneri espropriativi. In sostanza, il Comune con questo atto ha autorizzato la società Di Sante Marino & Berardinelli Giuseppe s.n.c. alla vendita dell’area e dell’immobile costruito nella stessa area, in favore dell’impresa Greentech Laser Manufactoring Spa, azienda punto di riferimento nella produzione di macchine di pulizia e trattamento metalli con sistemi laser, di risonanza e di visione.

Si tratta di un’operazione che porterà benefici sia per l’economia locale che per l’occupazione, in quanto si prevede la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati e specializzati. L’Amministrazione ha accolto con favore l’iniziativa, riconoscendo il valore strategico dell’investimento e la sua ricaduta positiva sul territorio.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a rendere possibile questa importante opportunità per la nostra città e per i nostri cittadini. Si tratta di un segnale di ripresa e di fiducia nel futuro, che dimostra come Roseto sia una realtà dinamica e attrattiva per le imprese anche grazie all’inserimento dell’area dell’Autoporto nella Zona Economica Speciale. Proprio in questo senso, siamo felici che i buoni rapporti con il Commissario Miccio e gli incontri organizzati dalla nostra amministrazione con le realtà produttive del territorio abbiano portato i loro frutti. Ringraziamo la società che ha scelto di investire qui e ci auguriamo che il nuovo insediamento possa essere operativo al più presto”, affermano il Sindaco Mario Nugnes, l’Assessore Gianni Mazzocchetti e il Presidente della Commissione Urbanistica Enio Pavone.

BUCALOSSI. Importanti novità anche per quel che riguarda gli oneri per la Bucalossi che, dopo il passaggio in Commissione Urbanistica, sono stati adeguati secondo i parametri Istat e secondo la tariffa regionale. La legge regionale stabilisce infatti una tariffa e ogni comune può scegliere se attuare un incremento fino al 30% o un decremento fino al 50%. Il Comune di Roseto aveva scelto con Delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 1999 di approvare un decremento massimo del 50% per tutte le zone. Con l’approvazione della Delibera è stato disposto di aumentare le tariffe regionali vigenti per quanto concerne l’area di Roseto centro e Cologna Spiaggia, lasciando invariate le frazioni, e applicando solo un incremento minimo del 15% nelle aree ritenute di pregio (Zona B5 e zona di Cologna Spiaggia che va dalla Nazionale al litorale). Nessun incremento infine è stato disposto per le aree produttive, artigianali e turistico-ricettive, nel commercio invece è stato approvato l’adeguamento alle tariffe regionali, ma solo per le attività con superfici di vendita superiori ai 250 mq.

“L’adeguamento Istat, che dovrebbe essere effettuato ogni 5 anni, non viene applicato dal Comune di Roseto degli Abruzzi dal 2011, per cui era necessario un intervento per allineare le nostre tariffe agli standard nazionali vigenti come d’altronde imposto dalla Legge. Inoltre, l’adeguamento alla tariffa regionale prevede un incremento che consenta a Roseto di avere tariffe simili a quelle dei comuni costieri limitrofi e che vada a valorizzare le nostre aree di pregio e a favorire gli insediamenti nelle aree più periferiche e nelle frazioni che subiscono lo spopolamento, attraverso la conferma del decremento massimo”, aggiungono il Sindaco Nugnes, l’Assessore Mazzocchetti e il Presidente Pavone.




INSIEME DA VENTI ANNI

Umili per capire, umili per servire, umili per gioire

Vasto, 11 novembre 2023. Nel clima festoso delle grandi occasioni, la Comunità di San Paolo Apostolo si è radunata ieri per la Messa del 9 novembre 2023 per vivere il primo degli appuntamenti di un itinerario di gratitudine che parte da una consapevolezza: insieme da vent’anni.

L’omelia di Don Gianni ha preso spunto da una domanda di grande orizzonte: “chi vogliamo essere e cosa vogliamo fare in futuro?”. Seguendo un’indicazione evangelica di Gesù: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”, il Parroco ha invitato la Comunità a vivere l’umiltà di Gesù a tre livelli. SIAMO CHIAMATI ED ESSERE UMILI PER CAPIRE: ascoltare con pazienza, meditare con costanza, attendere il dialogo con Gesù perché ci doni il suo Spirito per entrare nella verità tutta intera. SIAMO CHIAMATI AD ESSERE UMILI PER SERVIRE: Gesù è venuto non per farsi servire, ma per servire. L’umiltà aiuta a relativizzare il proprio servizio: non tutto dipende da noi, non abbiamo la soluzione di tutti i problemi, non salviamo noi il mondo e neppure una singola persona. Gesù è l’unico Salvatore; facciamo quello che possiamo e offriamo a Lui quello che abbiamo. SIAMO CHIAMATI AD ESSERE UMILI PER GIOIRE: la gioia non si può comprare nè si può conquistare,  si può solo ricevere con umiltà e gratitudine. La gioia è il segreto di Dio e chi diventa amico di Gesù sperimenta la gioia e ne diventa testimone.

Prima del congedo e della benedizione tutti i presenti hanno ricevuto in dono questa preghiera scritta da don Gianni:

IO SO, SIGNORE

Io so, Signore, che tu mi vuoi bene,

sperimento ogni giorno di essere importante per te.

Io so, Signore, che mi vuoi felice,

per questo mi hai chiamato a stare con te e a seguirti.

Io so, Signore, che hai fiducia in me,

per questo mi hai affidato una grande famiglia.

Io so, Signore, di essere fragile,

e tu mi mandi sempre qualcuno a prendersi cura di me.

Io so, Signore, che ho paura di sentirmi solo,

ma tu mi doni l’amicizia di tanti.

Io so, Signore, che tu conosci i miei limiti e i miei errori,

ma mi comprendi, mi abbracci e mi perdoni.

Io so, Signore, che solo tu sei la pietra viva

su cui si regge la casa che costruisco insieme ai fratelli.

Io so, Signore, che ci hai fatti incontrare, pastore e gregge,

per realizzare il tuo disegno di amore.

Io so, Signore, che senza di te non possiamo fare nulla,

e solo con te abbiamo luce, speranza e futuro.

Io so, Signore, che sei parola, ascolto e perdono,

e ci chiedi di vivere il dialogo e la correzione fraterna rimanendo uniti.

Io so, Signore, che tu ci chiami a fare la volontà del Padre

e noi vogliamo essere figli obbedienti come Te.

Io so, Signore, che tu sei la misura della comunione,

e ci hai tenuti insieme nel tempo

guidando i nostri passi nella fatica e nella gioia.

Io so, Signore, quanto è grande il tuo amore per me e la mia comunità.

Continua ad avere fiducia di noi e benedici il nostro cammino.

Amen.




MARSICALAND ENTRA NEL VIVO

Prodotti del territorio in vetrina come volano del turismo enogastronomico

Avezzano, 11 novembre 2023. Il Fucino si mette in mostra e diventa volano della valorizzazione del turismo enogastronomico e culturale della Marsica. Il Festival diffuso dell’Agroalimentare è stato accolto questa mattina ad Avezzano da una gremita platea di amministratori, rappresentanti delle forze dell’ordine, addetti ai lavori, studenti e cittadini che hanno preso parte alla presentazione ufficiale di MarsicaLand al castello Orsini coordinata dal giornalista Domenico Ranieri. L’appuntamento lanciato dalle associazioni di categoria con il supporto del Comune di Avezzano, della Regione Abruzzo, in particolare l’assessorato all’Agricoltura, attraverso il braccio operativo dell’Azienda regionale per le attività produttive (Arap), della Provincia dell’Aquila, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica, del Consorzio di Tutela Igp Patata del Fucino, oggi e domani vedrà una serie di iniziative in tutta la città che poi proseguiranno, con cadenza periodica fino a maggio.

“Nasce con MarsicaLand qualcosa che è di più di un semplice evento”, ha commentato il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, “attraverso la creazione di un percorso identitario l’agricoltura, i suoi prodotti, le aziende che hanno una capacità di resilienza e di innovazione, e poi tutto quello che viene, saranno protagonisti. Tutto questo è stato possibile grazie a una sinergia che ha coinvolto il Comune di Avezzano, la Regione, l’Arap e le associazioni di categoria tutte. Oggi siamo al punto zero, siamo al punto di partenza di tutta questa serie di iniziative che stiamo mettendo in piedi per fare in modo che MarsicaLand diventi un Expo dell’agroalimentare regionale e nazionale. Come governo regionale siamo felici di aver avviato questo progetto e siamo convinti che possa avere un’importanza nazionale che sarà un volano per l’economia di questo territorio. È chiaro che deve esserci il coinvolgimento di tutti i protagonisti di questa terra”.

Entusiasmo è stato mostrato anche dai ragazzi dell’Istituto d’Istruzione superiore “Serpieri” di Avezzano, dell’Istituto d’Istruzione superiore “Argoli” di Tagliacozzo che hanno curato l’accoglienza, e del Liceo Scientifico di Avezzano. Proprio a loro si è rivolto il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, che ha ricordato l’importanza di avere un corso di laurea in agroalimentare sul territorio.

“Il lago non è stato prosciugato in un giorno. Diamo tempo a questo evento di diventare grande”, ha evidenziato Di Pangrazio, “il nostro obiettivo è presentare all’Italia questo festival dell’Agroalimentare che vedrà unito tutto il territorio marsicano abbiamo delle eccellenze, le dobbiamo far conoscere e le dobbiamo portare fuori dal territorio regionale e nazionale. Negli anni ci siamo battuti per avere il corso di laurea in agroalimentare perché voi studenti”, ha aggiunto Di Pangrazio rivolgendosi ai ragazzi in platea, “possiate trovare proprio in questo settore il vostro lavoro e costruire il vostro futuro. Ci sono decine di imprenditori qui che lavorano sodo e portano i loro prodotti in tutta Italia. Dobbiamo prenderli come esempio per continuare a far crescere questa terra e parallelamente questo festival che tra qualche anno diventerà un punto di riferimento per l’intero territorio nazionale”.

Di Pangrazio ha poi ringraziato Giuliano Montaldi ed Ernesto Di Renzo, rispettivamente direttore artistico e direttore scientifico di MarsicaLand, che ha definito “motori” del festival e ha ricordato quando due anni nacque l’idea di creare l’evento. Entusiasmo e soddisfazione è stata espressa dai tanti sindaci presenti in sala e dai consiglieri regionali Massimo Verrecchia e Giorgio Fedele.

“Questa strada che abbiamo intrapreso è a nostro avviso quella giusta per la valorizzazione dei prodotti della Marsica”, ha affermato Antonio Morgante, direttore Arap Abruzzo, “noi stiamo dando un supporto programmatico generale perché crediamo fortemente che questo settore vada valorizzato. Il 30% delle nuove imprese che si sono insediate nel nucleo industriale di Avezzano sono collegate con l’agricoltura. In una visione strategica di risegnare le potenzialità del nucleo industriale di Avezzano l’agri – food deve trovare a nostro avviso il giusto spazio. Ci sono molte possibilità che possono rendere ancora più competitivo questo settore dell’economia e noi, come Arap, stiamo cercando di farlo. Il nucleo ospiterà un parco fotovoltaico di 50 ettari che produrrà energia sostenibile, ci sarà una centrale che produrrà idrogeno e un impianto irriguo che servirà tutto il Fucino. Sono certo che, in questo contesto, tramite MarsicaLand si inneschi un percorso virtuoso che faccia crescere e conoscere il valore del Fucino”.

Oggi pomeriggio alle 16.30 negli spazi culturali dell’ex scuola Montessori sarà inaugurata la mostra “FucinoLand. L’uomo, il (suo) lavoro, i (suoi) luoghi” che resterà aperta fino al 30 novembre. Domani mattina alle 9 aprirà il mercato della terra in piazza Risorgimento, con oltre 45 stand – vetrine con prodotti del territorio e alle 10 ci sarà il taglio del nastro. L’esposizione rimarrà aperta tutto il giorno e vedrà anche la partecipazione del sottosegretario di Stato con delega all’Agricoltura, Luigi D’Eramo. Alle 17 nella sala Irti dell’ex scuola Montessori ci sarà il talk show “Enogastronomia, turismo, ospitalità. Dialogo flessibile sui futuri del territorio” nell’ex scuola Montessori con Stefano Carboni (MGLogos) in qualità di moderatore, Gioacchino Bonsignore (TG5 Gusto), Ernesto Di Renzo (Università di Roma Tor Vergata), Franco Santini (Guida Vini d’Abruzzo per bevitori curiosi).

“Siamo stati in prima linea nella costruzione di questo evento perché è la nostra mission valorizzare i prodotti delle aree più marginali del nostro territorio”, ha dichiarato Lucilla Lilli, presidente del Gal Marsica, “posti dove produrre eccellenze agroalimentari è scomodo. In questo evento, come in altri appuntamenti in collaborazione con la Regione, offriamo ai nostri produttori visibilità e consenso anche perché spesso per loro può essere difficile farsi conoscere. Il Gal con convinzione ha deciso di avventurarsi in questa sfida con l’obiettivo di essere presenti ora e negli anni a venire”.

A chiudere la presentazione sono stati Montaldi e Di Renzo che hanno lavorato per mesi al progetto prima del lancio ufficiale. “Il nostro progetto era una bozza nata dalla sinergia di tutte le associazioni di categoria, grazie poi a un suggerimento che arrivò da Franco Franciosi abbiamo coinvolto il professor Di Renzo e oggi siamo qui”, ha sottolineato Montaldi, “bisogna avere il coraggio di perseguire certi progetti e le associazioni di categoria hanno detto non è più ora di dire agli amministratori fate, dobbiamo insieme lavorare per far crescere il territorio”.

Secondo il professor Di Renzo, docente di Antropologia del Gusto e Antropologia dei patrimoni culturali presso l’Università di Tor Vergata, “nelle dinamiche territoriali e regionali ci sono forti sproporzioni e la Marsica in tutto questo darwinismo economico rischia di soggiacere per la sua natura non unitaria. Abbiamo bisogno che tutto ciò si ricomponga e abbiamo degli obiettivi da raggiungere a partire dai rapporti tra la Marsica, l’Abruzzo e l’Italia. Questo festival è tante cose a partire da progetti ambiziosi, ma non presuntosi, che noi porteremo avanti. Abbiamo già raggiunto un primo passo: far dialogare parti che non avevano mai avuto dialogo tra loro. Non abbiamo bisogno di ricostruire la ruralità, perché non l’abbiamo mai abbandonata, ma dobbiamo capire che è un valore in termini di cultura materiale e immateriale. Il nostro obiettivo è quello di trasformare un settore economico molto dinamico in capitale culturale, vogliamo trasformare l’agroalimentare in un nuovo senso del noi. Nessuno in questo progetto è esentato, siamo tutti ingaggiati in questa operazione per trasformare la Marsica in un nuovo Salento, in nuove Langhe”.

A novembre e dicembre sono previste delle masterclass su “Gusto, nutrizione e percorsi di sostenibilità alimentare nelle pratiche gastronomiche territoriali” e “L’aperitivo marso. Un modo identitario di bere il territorio” con figure di spicco della gastronomia gourmet. A febbraio è in programma una mostra fotografica itinerante, mentre a marzo il concorso “Il presente è già futuro: verso una Marsica comune e inclusiva”. Altri eventi sono stati caledarizzati per aprile con i day tour “Fucinoland experience” e poi convegni, workshop, eventi e laboratorio a maggio per la fine della prima edizione di “MarsicaLand”.




I CAMPIONI DI INNOVAZIONI 2023

Arrivano dall’Abruzzo ma anche dal nord e dal sud Italia. Gli imprenditori di Confindustria Chieti Pescara premiano inoltre la creatività dei giovani studenti universitari dell’InnovAtion Hackathon

Pescara, 11 novembre 2023. Si è conclusa la decima edizione di InnovAzioni, Festival nazionale dell’Innovazione, promosso dalla Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara: sei i premi Campioni di Innovazioni 2023 assegnati.

Due giorni per aumentare la consapevolezza sui temi dell’intelligenza artificiale, che il Presidente di Confindustria Abruzzo Silvano Pagliuca ha così commentato: “A.I. non è solo tecnologia pura, ma un tema ricco di sfaccettature: l’innovazione ci è servita per superare momenti di criticità, ma può essere anche un acceleratore di povertà, è una sfida che dobbiamo accettare. Per questo servono iniziative come InnovAzioni ci portano al centro di temi così scottanti”.

I 3 premi “Monolite dell’Innovazione” sono andati ad altrettante realtà imprenditoriali che si sono presentate ieri sul palco di Innovazioni, intervistate sui loro progetti da Alessandra Luksch.

Il primo, TCM srl di San Salvo, premiato dallo sponsor Audi – Pasquarelli Auto, per il progetto ABZ: stampante FDM per grandi formati con processi di produzione innovativi.

Il secondo è Eworking srl, di Pescara, con un progetto che personalizza la formazione in base alle preferenze cognitive e di apprendimento di ogni utente attraverso un metodo scientifico (NeLP®), automatizzato con algoritmi (di I.A. non generativa) e ottimizzato soluzioni di ingegneria cinematografica. È stato premiato dallo sponsor Cyberoo.

Ganiga Innovation srl, di Pisa, premiato dallo sponsor SKILLA, ha brevettato e inventato un cestino smart che comunica col cittadino, differenzia in automatico i suoi rifiuti e crea grazie all’intelligenza artificiale statistiche e dati su sprechi e tipologie di rifiuti.

I 3 premi “Spirale dell’Innovazione” sono stati attribuiti come segue:

Lo sponsor Metamer ha scelto Safety environmental engineering srl, di Palermo, che ha sviluppato una tecnologia per migliorare l’uso dell’energia sostenibile rendendola più efficiente e durevole monitorando lo stato di manutenzione dei pannelli solari.

Lo sponsor Maico ha premiato Willeasy srl, di Udine, che introduce soluzioni tecnologiche innovative che porteranno a un cambiamento nel modo di vivere e di spostarsi delle persone, rendendo il futuro più inclusivo, migliorando la conoscenza della effettiva accessibilità dei luoghi.

Lo sponsor GI Group ha premiato infine Involve Group srl, di Como, con LoonHive, il progetto per creare una costellazione di sonde stratosferiche adatte a missioni prolungate che garantisce una flessibilità e velocità di operazione maggiore rispetto ai lanci di palloni singoli e anche completamente sostenibile.

Il Comune di Pescara ha assegnato inoltre un premio alla Startup Invent Solution srl, di Benevento, che realizza parcheggi intelligenti per i disabili: aiuta a tenere liberi gli stalli attraverso la tecnologia e aiuta i disabili a trovare il primo posteggio libero nelle vicinanze.

Alla fine della mattinata, una cerimonia ha concluso la gara di idee denominata Innovation Hackathon, rivolta agli studenti universitari iscritti a quattro prestigiosi Atenei. I partecipanti, riuniti in team, hanno lavorato venerdì e sabato per arrivare a proporre soluzioni “innovative” a problematiche aziendali sul tema dell’Intelligenza Artificiale poste da tre aziende iscritte a Confindustria Chieti Pescara che hanno aderito all’iniziativa.

Tre i titoli di “Innovation Hackathon Award 2023”, assegnati da ciascuna azienda associata a Confindustria Chieti Pescara:

IMM Hydraulics ha scelto la soluzione proposta dal team composto da Yahia Bellachemi, Carla Budano, Silvia Impagnatiello, Mariano Labricciosa, Iris Zela – Università d’Annunzio di Chieti Pescara, Leonardo Carelli – Università degli studi de L’Aquila.

Ludovica Cantelmi, Mattia Carchivi, Grazia Di Pasquale, Sara Marrone, Beatrice Polidori – Università d’Annunzio di Chieti Pescara, Mirea Iacobucci Università degli studi de L’Aquila sono invece gli studenti premiati dall’azienda Syngenta.

TE Connectivity infine ha riconosciuto la migliore soluzione del proprio caso aziendale nel progetto presentato dal team Gabriele Ait Ayate, Luca Di Berardino, Mariantonietta Mazzone, Marco Raggiunti, Nicola Ulisse – Università d’Annunzio di Chieti Pescara, Letizia Cantalini – Università degli studi de L’Aquila.

È possibile rivedere i lavori delle due giornate di InnovAzioni2023 sul sito ufficiale: https://www.innovazioni.camp/diretta-streaming/

Come ogni anno, InnovAzioni è un gioco di squadra importante per un grande evento che vede coinvolti prestigiosi partners tra i quali Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Chieti Pescara, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara, Università degli Studi dell’Aquila, Luiss Guido Carli University, Politecnico di Milano, CCIAA di Chieti Pescara, FIRA S.p.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese, Hi!Founders, Fondazione Ordine Ingegneri Pescara, ODCEC Pescara – evento accreditato con n.9 crediti formativi, Premio Best Practices per l’Innovazione – Confindustria Salerno, CDTI – Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione.

Molte anche le aziende del territorio e le multinazionali che credono nel valore del fare impresa unendo creatività, valori ed economia. I main sponsor dell’edizione 2023 sono METAMER e Audi – Pasquarelli Auto, i golden sponsor Cyberoo, Istituto Acustico MAICO, GI-Group, SKILLA, i silver sponsor Assiunion, BPER, DAY e Società Chimica Bussi; il bronze sponsor Studio legale e tributario Torcello; le imprese e i media partner che offrono il loro supporto per la realizzazione dell’evento sono Abruzzo Magazine, Business121, Coesum, Cantine Bosco Nestore, L’Imprenditore, Meta business services, Radio Delta 1, Radio ISAV, Rete8, Secretel Digital Comunication, Studio Legale e Tributario Torcello, TwinDigit.

Foto: Anamaria Draghici-Paan Studio per Confindustria Chieti Pescara




SALOTTO CULTURALE

La poesia non è un analgesico

Teramo, 11 novembre 2023. Il Salotto culturale Prospettiva Persona 2023   organizza  mercoledì 15 novembre prossimo alle ore 18:15, nella  Sede dell’Annunziata Via N. Palma 31, l’evento con la presentazione del tema La poesia di Giuseppe Rosato dal libro di Lucilla Sergiacomo “La poesia non è un analgesico”. Ne parleranno l’autrice e Vincenzo Lisciani Petrini.




DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO IMPOSTO DAL GOVERNO

Presidente Menna: chiediamo alla regione Abruzzo di dire no

Chieti, 11 novembre 2023. “Il ministro dell’Istruzione Valditara qualche giorno fa di fronte al ricorso dei sindacati è stato chiaro: la riforma deve andare avanti e il dimensionamento va fatto. Dinanzi a questa presa di posizione arrogante che rifiuta a priori ogni tipo di dialogo con le parti sociali chiediamo che la Regione Abruzzo affianchi la Provincia di Chieti in tutti i ricorsi giudiziari che promuoveremo contro la decisione del governo Meloni. Al Governo nazionale chiediamo di modificare la legge sul dimensionamento scolastico introducendo deroghe per le aree interne e la montagna. Ai Sindaci chiediamo di unirsi allo sciopero che sicuramente sarà indetto dai sindacati nazionali contro questa decisione del governo nazionale che mina alle basi il diritto allo studio e la scuola pubblica”. Lo dichiara il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.

“Il dimensionamento scolastico nasce dalla legge di bilancio 2023 del Governo nazionale che vuole portare 88 milioni di euro di risparmio dagli accorpamenti degli istituti scolastici. Una scure che si abbatte indiscriminatamente sul diritto allo studio dei nostri giovani concittadini e sulla qualità della formazione degli stessi, oltre che sui territori e sui lavoratori della scuola. In Provincia di Chieti, stando a quanto stabilito dal governo Meloni e dal governo regionale di Marsilio, dovrebbero essere accorpati in 4 Istituti comprensivi: Quadri con l’Alberghiero di Villa Santa Maria, Castel Frentano con Lanciano, Pomilio con il Galliani-De Sterlich di Chieti e il comprensivo di Guardiagrele. La nostra posizione è chiara sul dimensionamento scolastico: siamo nettamente contrari a questi accorpamenti che non sono condivisi sul territorio ma calati con arroganza dall’alto. La Provincia di Chieti approva i dimensionamenti dove c’è accordo tra comunità, sindaci e dirigenti: questo avviene solo a Chieti con il Pomilio-Galliani De Sterlich. Inoltre, abbiamo già accolto in tutti i verbali la sostanza dell’appello del Sindaco di Scerni sull’Agrario “Cosimo Ridolfi” che dovrebbe essere accorpato all’istituto Palizzi di Vasto: anche in questo caso invitiamo i consiglieri regionali del territorio a farsi promotori di un’azione concreta presso il governo nazionale affinché una eccellenza della formazione provinciale per un settore cruciale come l’agricoltura possa conservare la propria specificità.

La Provincia di Chieti è contraria a questo dimensionamento scolastico calato dall’alto perché porterà spopolamento delle aree interne, aumento della dispersione scolastica, effetti irreversibili sulla formazione dei ragazzi, disuguaglianze sociali, economiche, logistiche e di trasporto pubblico. Tutto questo inoltre è in contraddizione con le finalità del PNRR che vuole superare le diseguaglianze territoriali ed è in fortissima contraddizione con quanto sponsorizzano a gran voce il governo regionale e l’agenzia di coesione territoriale nazionale che a chiacchiere promuovono lo sviluppo delle aree interne e della montagna”, conclude il Presidente della Provincia di Chieti.




PALADINO RICONFERMATO REFERENTE D’AREA VASTESE LEGA

Vasto, 11 novembre 2023. “Sono lieta che il commissario provinciale della Lega Abruzzo, Maurizio Bucci, abbia inteso nominare l’amico Angelo Paladino quale referente d’area vastese – lo dice il consigliere regionale della Lega Sabrina Bocchino che ricorda come siamo – in un momento in cui la Lega sta procedendo alla sua organizzazione in tutto il territorio provinciale, ma Angelo ne resta un punto fermo e insostituibile”.

“Con Maurizio – aggiunge la Bocchino – condivido appieno le considerazioni che la grande esperienza di Paladino, la sua militanza e la profonda conoscenza del territorio sono sicuramente fattori importanti per aiutare a fare della Lega un punto di riferimento solido e concreto nei confronti degli elettori che si attendono risposte importanti.”

Sulla nomina di Angelo Paladino il commissario Bucci si è detto “consapevole che il lavoro che sarà in grado di svolgere, anche nell’imminenza della campagna elettorale per le regionali che si terranno tra qualche mese, sarà un lavoro proficuo per il nostro partito”

Un Angelo Paladino già in clima elettorale dichiara che “la mia priorità, sulla scia di quanto ho sempre fatto, sarà avere dialoghi diretti coi cittadini e le comunità soprattutto del medio e nell’alto vastese, territori che cui va dedicata sempre maggiore attenzione.”

“Ringrazio il commissario provinciale Bucci – ha aggiunto – che ha voluto ribadirmi la fiducia a testimonianza dell’impegno profuso in questi anni, della coerenza e dei risultati conseguiti”.




FRATELLI D’ITALIA IN ASSEMBLEA

Lanciano, 11 novembre 2023. Ieri sera, alla presenza del Coordinatore Regionale e Sen. Etel Sigismondi, del Coordinatore Provinciale Antonio Tavani è tornata a riunirsi presso l’Hotel Excelsior l’assemblea degli iscritti del circolo di FdI di Lanciano, all’o.d.g. un solo punto: elezioni regionali 2024 

Una assemblea fatta di grade partecipazione con interventi di alta qualità. Una sala gremita e piena di entusiasmo.

Il nostro partito è abituato al confronto, a ragionare prima di prendere decisioni, gli interventi degli iscritti hanno arricchito la discussione, offrendo spunti preziosi in vista delle prossime scadenze.

“Una giornata significativa e piena di emozioni, per fdi la collaborazione alle scelte è fondamentale. Funziona così da noi, abbiamo voluto un percorso lungo, faticoso, ma necessario fatto di partecipazione e condivisione. Siamo la forza della concretezza.” – dice il Presidente di Circolo e Consigliere Comunale Gabriele Di Bucchianico.

L’assemblea degli iscritti ha scelto per acclamazione PAOLO BOMBA, sarà lui il candidato alle regionali 2024 nella lista di Fratelli d’Italia a supporto del nostro Presidente Marco Marsilio.

“Fdi vuole avere un ruolo da protagonista e per questa ragione candida le migliori personalità in tutte le province. Il nome di Paolo Bomba, voluto dal circolo di Lanciano rappresenta senza dubbio una di queste” – aggiunge Gianluca D’Intino Vice-Coordinatore Provinciale del territorio frentano.

“Fdi è stata sempre vicina a Lanciano e oggi accoglie la richiesta di candidatura per le regionali con la sua massima espressione amministrativa. Sono sicuro che la città premierà il lavoro del Presidente Marsilio in questi cinque anni di mandato” – conclude il coordinatore Provinciale Tavani.




SÌ DONARE RENDE FELICI

Un cioccolatino per cambiare la vita di un bambino con malattia neuromuscolare

Milano, 11 novembre 2023 – Al via la quinta edizione di “Sì donare rende felici”, la campagna della catena ODStore con Lindt & Sprüngli. a sostegno dei Centri Clinici NeMO. Fino al 10 dicembre nei 105 store di tutta Italia sarà possibile donare 1 euro in cassa e ricevere in cambio una pralina di cioccolato al latte.

Con il sorriso della piccola Sofia torna per il quinto anno consecutivo la campagna di raccolta fondi “Sì donare rende felici” a sostegno dei Centri Clinici NeMO, promossa dalla più grande catena di prodotti dolciari e salati ODStore, grazie alla collaborazione con Lindt & Sprüngli.

Con l’obiettivo di essere al fianco dei bambini con SMA e Distrofie muscolari e delle loro famiglie, l’iniziativa ha accompagnato in questi anni la crescita di Sofia e degli altri 600 bambini e ragazzi in cura ogni anno nei Centri NeMO e che, come lei, hanno l’entusiasmo di conoscere il mondo affrontando ogni giorno le sfide imposte da queste malattie neuromuscolari.

“Donare agli altri rende felici prima di tutto noi stessi”: è questo il racconto semplice, ma altrettanto vero, che ha dato origine alla campagna e che in questi anni ha continuato a rinnovarsi. Con un gesto alla portata di tutti, come quello di donare 1 euro e ricevere in cambio una pralina di cioccolato, si racchiude tutto il valore simbolico dell’importanza del dono. Perché ogni donazione, pur piccola che sia, è importante per raggiungere l’obiettivo. 

“Siamo pronte a spegnere le cinque candeline di questo compleanno speciale – spiega Roberta la mamma di Sofia, che continua – Ogni anno poter essere presenti a festeggiare tra i dolciumi, con palloncini colorati e tanti altri bimbi è un grande traguardo. Significa che stiamo bene e che possiamo godere di ogni attimo di vita. Siamo grati di questo e, seppur con la consapevolezza che il domani potrà essere un po’ più difficile, siamo qui per dare il nostro sostegno a NeMO e alle famiglie che oggi non possono festeggiare con noi. Tutti noi abbiamo bisogno che ci sia sempre questa realtà al nostro fianco”.

Nelle prime quattro edizioni dell’iniziativa sono stati raccolti ben 373.000 euro, che hanno dato vita al progetto dell’Ambulatorio dell’Affettività, dedicato alla presa in carico degli aspetti psicologici, educativi e relazionali dei bambini e delle loro famiglie, dai primi giorni di vita fino all’adolescenza. Una sfida colta e che ha permesso di cambiare la qualità di vita di oltre 2.500 famiglie, attraverso la creazione di spazi mirati e percorsi di cura all’interno dei 7 Centri Clinici NeMO presenti a Milano, Roma, Napoli, Brescia, Trento, Ancona e Genova e nei quali sentirsi a casa, accolti e accompagnati, passo dopo passo nel percorso di malattia.

Una missione quella di NeMO che ha nella continuità della presa in carico e nella concretezza delle risposte i suoi valori fondanti, come spiega il presidente, Alberto Fontana: “Iniziare un percorso di cura con una famiglia che vive una malattia complessa, invalidante e spesso senza la speranza di guarigione, significa fare una promessa. Significa prima di tutto trasferire ai genitori e ai loro figli che non saranno soli, perché avranno in NeMO un luogo in cui essere accolti, protetti e curati. In questa promessa, poter contare su professionisti che si prendono cura della dimensione degli affetti, delle emozioni, delle relazioni, così come delle paure e delle aspettative è fondamentale. L’ambulatorio dell’affettività ha questo importante ruolo, aiutando ad orientarsi in poco tempo in un nuovo percorso di vita e permettendo che le difficoltà quotidiane, così come l’esperienza dell’ospedalizzazione, siano affrontate con serenità e consapevolezza. Una promessa che possiamo fare solo grazie al supporto di migliaia di sostenitori che permettono concretamente che questo viaggio insieme continui, anno dopo anno”.

Un sostegno concreto che anche quest’anno i clienti ODStore potranno dare entrando in uno dei 105 punti vendita, da oggi fino al 10 dicembre, donando 1 euro in cassa e ricevendo in cambio un cioccolatino Lindor al latte.

“Per me e per tutti i miei collaboratori, questa campagna è diventata un appuntamento annuale imprescindibile – spiega Mauro Tiberti, fondatore della catena ODStore e ideatore della campagna, che continua – In un mondo che corre veloce in cui competizione e prevaricazione sono la quotidianità, siamo fieri di poterci fermare per un istante e poter dire che noi, come sempre, ci siamo. Pensare a quanto è stato fatto in questi anni con 1 euro alla volta – ambulatori, stanze di degenza pediatrica, palestrine, borse lavoro per terapisti – e a quanto potremmo fare ancora, ci riempie di orgoglio ed emozione. E quest’anno vogliamo fare di più e festeggiare questi primi 5 anni con il raggiungimento del traguardo di mezzo milione di euro donati a NeMO.”

Tutte le donazioni raccolte sosterranno i 20 professionisti – neuropsichiatri infantili, psicologi e psicoterapeuti – dedicati all’assistenza e alla riabilitazione pediatrica nelle sedi del network NeMO. Non solo, permetteranno di allestire e adeguare gli spazi di cura per renderli sempre più a misura di bambino.

Ogni euro donato diventerà strumento di riabilitazione, di gioco o, ancora, ausili e colori per tutte le famiglie dei Centri NeMO, portando quella felicità semplice, ma piena della gioia di aver fatto del bene, come quella di gustare una pralina di cioccolato.




L’AQUILA FILM FESTIVAL torna al Palazzetto dei Nobili

Dal 13 al 18 novembre nel capoluogo abruzzese, con una sedicesima edizione ricca di appuntamenti per i più variegati appassionati della settima arte

L’Aquila, 11 novembre 2023. La manifestazione, sostenuta tra gli altri dal Ministero della Cultura, dalla Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, dalla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e dalla Fondazione Carispaq, è il culmine di un intenso programma di promozione e diffusione della cultura cinematografica che l’associazione attua sul territorio aquilano, organizzando eventi durante l’intero anno.

Come da tradizione, la nuova edizione vedrà avvicendarsi incontri con professionisti del settore nella sezione dell’Abruzzo Film Industry, con le proiezioni dei film regolarmente in concorso o rassegna, di quelli del Festival del Gran Sasso e del Festival delle Culture. L’obiettivo è di fornire un ampio e intenso sguardo sulla cinematografia nazionale e anche europea tanto sotto il profilo produttivo, quanto sotto quello artistico.

A tal fine, nel fitto programma si segnalano le Masterclass formative di Emanuele Caruso, Giacomo Abbruzzese e Leonardo Di Costanzo, dei quali verranno anche proiettate l’ultima opera “Disco Boy” e “Ariaferma”. Le fertili discussioni sulla nascita dell’Abruzzo Film Commission, inoltre, torneranno dalla passata edizione lunedì 13 novembre, giorno in cui il Palazzetto dei Nobili ospiterà, alla presenza del Governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio, anche i rappresentanti dell’Ambasciata francese e dell’Ambasciata spagnola. Il giorno seguente il dibattito continuerà prima con la presentazione del libro Andrea Lolli “Cinema e Turismo. Dalle Film Commission alle strategie di promozione del territorio” moderata da Mirko Lino (docente di Storia del Cinema di UinvAQ) e che vedrà la presenza anche di Monica Sardelli di Italy For Movies, poi con una ricognizione dei sistemi virtuosi di Film Commission presenti in Italia.

Anche quest’anno il pubblico presente in sala potrà votare i cortometraggi in concorso scegliendo quindi il vincitore.

Infine, sabato 18 novembre, nella serata conclusiva del festival, prima della premiazione ufficiale del Miglior Film e Miglior Cortometraggio,avrà luogo la proiezione del Leone d’Argento a Venezia “Io capitano” di Matteo Garrone nel quale interverranno Mamadou Kouassi, migrante della Costa d’Avorio a cui sono ispirate le vicende del film, e numerose associazioni aquilane e di fuori Regione che si occupano di accoglienza di minori stranieri non accompagnati

L’ingresso con biglietto etico è garantito fino a esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione tramite il sito www.laquilafilmfestival.it.




BINGO BONGO E ALTRE STORIE

La prima raccolta di racconti firmato da Stefano Labbia.

Finalmente in uscita in versione cartacea. Stefano Labbia riesce a dipingere lo status di una società che si è arricchita economicamente senza badare ad alcun scurpolo, che si è scrollata di dosso ogni morale ma che ha perso, almeno all’apparenza, la sua umanità. Completamente.

SINOSSI

Dove stiamo andando? Non lasciamoci ingannare dall’età veneranda di questo interrogativo che nonostante le sembianze di un matusalemme spiazza gli uomini di tutte le epoche e di tutte le latitudini. I più propensi alla rassegnazione potrebbero dire: non c’è altro posto in cui andare se non quello in cui siamo già; un posto fatto di solitudine, di uomini posseduti dalla tecnologia, di anime sopraffatte e impotenti. È il luogo desolato descritto nelle storie di Stefano Labbia, fatte di scenari aridi e frenetici, fatte di nichilismo e di una umanità di pietra. Persi in un labirinto senza entrata, in cui siamo collocati da sempre, in cui siamo nati, dove stiamo correndo? E che senso ha? E seppure stiamo andando da qualche parte, seppure questo non fosse un mondo statico, siamo davvero noi a stabilire la rotta della nostra esistenza? Le anime che trovano voce nelle pagine di Stefano Labbia sono perse e rabbiose eppure non sempre rassegnate perché, anche se non lo danno a vedere, sanno che questo non è il migliore dei mondi possibili.

SCHEDA TECNICA:

Prefazione a cura di Greg Gibbs (Cantautore).

Genere: Satira sociale / Narrativa

Pagine: 69

ISBN 13: 979-8607070410

Editore: Self publishing (Amazon)

Il libro è in vendita su Amazon ed è ordinabile presso le principali librerie su territorio italiano e online in versione cartacea. Link per l’acquisto: https://www.amazon.it/dp/B09MYSV8X4