Opere di Bea Bonafini, Thomas Braida, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Caterina De Nicola, Anna Franceschini, Diego Marcon, Valerio Nicolai, Numero Cromatico, Wangechi Mutu, Agnes Questionmark, Jon Rafman e Alice Visentin.
Con il progetto speciale Giuseppe Stampone e le fotografie di Scanno della Collezione Franco e Serena Pomilio realizzate da Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna.
Apertura al pubblico 3 dicembre 2023 – 3 marzo 2024. Opening Sabato 2 dicembre 2023
L’Aquila 2 dicembre 2023. Il MAXXI L’Aquila inaugura Diario notturno, Di sogni, incubi e bestiari immaginari, mostra collettiva, curata da Bartolomeo Pietromarchi con Chiara Bertini e Fanny Borel, che presenta le opere di Bea Bonafini, Thomas Braida, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Caterina De Nicola, Anna Franceschini, Diego Marcon, Wangechi Mutu, Valerio Nicolai, Numero Cromatico, Agnes Questionmark, Jon Rafman, Alice Visentin, e un progetto speciale di Giuseppe Stampone in dialogo con le fotografie di Scanno della Collezione Franco e Serena Pomilio. Il progetto di allestimento è di Benedetto Turcano.
La mostra, che omaggia nel titolo Diario notturno (1956), uno dei capolavori letterari di Ennio Flaiano, accoglie le opere di tredici artisti internazionali, nati nell’ultimo trentennio del secolo scorso, in un percorso che invita ad abitare i sogni e a esplorare gli incubi del presente. In una contemporaneità caratterizzata da trasformazioni costanti, gli artisti coinvolti propongono un comune approccio immaginifico, ironico o perturbante, che, mutuando un termine riferito all’intelligenza artificiale, potrebbe essere definito “generativo”.
All’interno della mostra, in continuità con l’atmosfera onirica e visionaria delle opere esposte nelle prime sale, si inserisce il progetto speciale di Giuseppe Stampone che reinterpreta alcuni luoghi significativi del territorio abruzzese attraverso disegni su carta e su legno. Le sue opere sono poi poste in un dialogo con le fotografie del suggestivo borgo di Scanno provenienti dalla Collezione Franco e Serena Pomilio e realizzate da Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna: immagini nelle quali si riscontra uno sguardo sulla vita quotidiana di uno dei borghi più rappresentativi d’Abruzzo, con particolare attenzione all’operosità delle donne di cui si riconoscono gli abiti tradizionali.
Dice il curatore Bartolomeo Pietromarchi: “In Diario notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari, abbiamo riunito artisti che si pongono oggi come l’avanguardia di una nuova sensibilità estetica nella comprensione delle sempre più complesse dinamiche del mondo attuale. Un’arte profondamente influenzata dall’ambiente digitale, ma non necessariamente tecnologica, che si interroga sulle trasformazioni e i mutamenti antropologici e culturali in atto. Ne derivano opere in cui scenari inediti sono pervasi da forme e situazioni visionarie e perturbanti, in cui specie animali e vegetali si innestano con quelle fossili, digitali e tecnologiche creando nuovi ibridi, e in cui emigrazioni oniriche ribaltano i piani tra realtà e finzione. La mostra, infine, omaggia l’Abruzzo e la sua capacità narrativa apprezzabile nel lavoro realizzato da Giuseppe Stampone”.
Fino al 7 gennaio 2023, l’atmosfera onirica di Diario Notturno è in relazione nella Project Room del museo con le opere dell’artista aquilana di adozione, Tiziana Fusari (1951-2012) e il suo immaginario, ironico e magico, popolato da creature fantastiche, giochi di parole, ricordi e memorie. L’allestimento è parte di La Comédie Humaine di Tiziana Fusari, mostra diffusa, nata dalla collaborazione tra il MAXXI L’Aquila e la Fondazione Giorgio Bonanni Onlus dell’Aquila.
Percorso di mostra
Già dalla scalinata che conduce al piano nobile di Palazzo Ardinghelli, figure enigmatiche accolgono il visitatore: The Stuffed Shirt Chorus di Anna Franceschini, una “stira camicie antropomorfa” protagonista di una coreografia programmata dall’artista attraverso un algoritmo, e The oldest e Macello, due sculture dalle forme biomorfe innestate in protesi artificiali di Giulia Cenci che animano il corridoio finestrato e introducono alle grandi sale barocche con i ricchi camini. La prima sala accoglie l’universo ironico, criptico e malinconico di Valerio Nicolai con i tre dipinti Castello in corridoio, Due battitori e un pollo bis/ Pollo in acquario, Poveri fichi, rebus senza chiare soluzioni in cui elementi architettonici fantastici sono immersi in un nonsense generale. Le tele sono in dialogo con opere fotografiche di Caterina De Nicola e con due surreali sculture della serie Yet Another Unrealistic Standard in cui gli elementi realizzati dall’artista costituiscono un espediente per riconfigurare il manichino, generalmente espressione di un canone corporeo standardizzato.
Nella seconda delle sale barocche, il visitatore entra in una dimensione marina abitata dall’opera I Carry You Inside Me di Bea Bonafini – uno scheletro di una balena allude a elementi mitologici affiancati da dettagli del corpo umano, come riflessione sulla condivisione di ecosistemi fra specie diverse, sui cicli della natura – e dalla scultura Draco Piscis, alter ego dell’artista Agnes Questionmark, che testimonia la sua ricerca sull’homo aquaticus, creatura acquatica dall’identità mutevole e dalla forma fluida.
Nel salone centrale del museo, Numero Cromatico presenta la nuova opera interattiva e attraversabile Resterai con me per tutta la notte prodotta e pensata per questa mostra, una grande tenda sulla quale si stagliano 80 “pittogrammi antropomorfi” che richiamano le pitture rupestri delle caverne primitive, archetipo di ogni linguaggio espressivo, e alludono a ombre come proiezioni dell’inconscio.
La sala attigua alla Voliera è abitata dalle figure di Guglielmo Castelli che nei suoi quadri evoca un mondo esistenziale, solitario, puerile e distopico che ritroviamo nella scultura Childhood shows the man, nella raffinatissima tela Dressage e in Truth diminishes and illusion increases. Una voce soave attira il visitatore nella sala successiva: è Ludwig di Diego Marcon, un bambino dai capelli biondi intrappolato in un’azione di pochi minuti in un loop ossessivo che si ripete all’infinito.
Ancora una video animazione, The End of Eating Everything di Wangechi Mutu, accoglie il visitatore in un’altra delle piccole sale attigue alla Voliera proponendo una riflessione sul tema dello sfruttamento sregolato delle risorse della Terra di cui è protagonista la cantante Santigold. I suoni disturbanti dell’opera introducono il bestiario surreale e ironico dei disegni onirici di Thomas Braida.
È proprio nel pieno del percorso di mostra di Diario Notturno che si inserisce il progetto speciale Giuseppe Stampone e le fotografie di Scanno della collezione Franco e Serena Pomilio che pone in relazione una serie di nuove opere dell’artista abruzzese, pensate e prodotte per questa occasione, e una selezione di fotografie storiche di Scanno della collezione Pomilio realizzate a partire dall’inizio del secolo scorso, da fotografi di fama internazionale come Gianni Berengo Gardin, Henri Cartier-Bresson, Hilde Lotz-Bauer, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna e Mario Giacomelli di cui è presente Il bambino di Scanno, entrata a far parte della collezione del Museum of Modern Art di New York.
Le fotografie forniscono il pretesto a Stampone per un dialogo metafisico e surreale che, riprendendo elementi e personaggi da quelle immagini, le ricontestualizza liberamente nei suoi celebri interni domestici, riprodotti alla maniera della pittura fiamminga seicentesca. Ispirandosi a fatti, cronaca, storia e cultura popolare della profonda trasformazione avvenuta nella piana del Fucino l’artista abruzzese propone una nuova narrazione che tenta “di annullare lo spazio tempo sequenziale didascalico della storia” e stabilire nuove connessioni di senso inedite e sorprendenti.
Diario notturno torna con le sue suggestioni nelle ultime sale: il visitatore è proiettato nel deep web con la video installazione immersiva Counterfeit Poasts di Jon Rafman, e poi condotto, attraverso l’installazione Planète di Alice Visentin, in una originale costellazione in cui, attraverso la combinazione fra immagini e parole, la realtà è magicamente in movimento e assume identità differenti.
Chiudono il percorso espositivo le tre sculture cinetiche The Lady Vanishes In A Triangular Reflection, The Witness, Smooth Operators n.4 di Anna Franceschini che anima oggetti comuni dando corpo a una riflessione sull’ibridazione uomo-macchina, naturale e artificiale ed evoca la grande tradizione delle macchine celibi e degli automi.
Orari di apertura
Diario Notturno è visitabile il giovedì dalle 9 alle 13 e dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 19. Per il periodo natalizio, dal 21 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, MAXXI L’Aquila sarà aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19, ad eccezione del 24 e 31 dicembre (apertura 10 – 13) e 25 dicembre (chiuso).