L’inflazione colpisce energia alternativa e paesi poveri
PoliticaInsieme.com, 6 Dicembre 2023. Nel corso dei lavori della Cop 28 emerge che la stretta sui tassi d’interesse messa in atto per contenere l’inflazione sta danneggiando anche coloro che investono nelle energie alternative. Inoltre, è risaputo che l’inflazione e l’aumento del costo del denaro colpisce soprattutto i paesi più poveri. e questo proprio mentre è in atto un processo di transizione che riguarda in particolare l’energia e che non può non coinvolgere anche i paesi meno avanzati, per quanto sono quelli che meno influiscono con le emissioni nocive nell’atmosfera e, quindi, meno responsabili dei cambiamenti climatici. Di essi, semmai, le parti meno sviluppate del mondo subiscono danni incalcolabili e per contrastare, i quali non hanno a disposizione le risorse che possono essere messe in campo dai paesi più ricchi.
Gli esperti fanno notare che quando i costi crescono i progetti di energia rinnovabile tendono a essere colpiti più duramente di quanto non accada per la produzione basata sul consumo di combustibili fossili. Questo perché limita gli investimenti iniziali dei parchi eolici o solari, mentre le tradizionali centrali a carbone o a gas riescono da ammortizzare il costo del carburante nel corso del tempo. Questo vale a maggior ragione oggi nel momento in cui l’inflazione eroe le capacità finanziarie dei paesi in via di sviluppo che si trovano con un forte impoverimento delle loro valute nazionali a fronte del dollaro e dell’euro. Se i tassi di interesse dovessero continuare a salire, il costo di un nuovo impianto di gas aumenterebbe solo marginalmente, mentre quello di un nuovo parco eolico o solare aumenterebbe di circa un terzo del costo preventivato. E questo spiega perché i paesi con più difficoltà continuano a puntare sull’uso dei fossili per rispondere al loro fabbisogno energetico.
La risposta ai problemi creati per i più poveri dalla duplice tenaglia che stringe miliardi di essere umani non può che venire dall’impegno internazionale. E la questione di questi finanziamenti sta diventando uno dei punti di verifica del successo o meno di questo ennesimo incontro mondiale diretto al contrasto ai cambiamenti climatici.
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