ARRIVA L’ANNO DELLE GRANDI ELEZIONI
di Guido Puccio
PoliticaInsieme.com, 7 dicembre 2023. Corrono i giorni verso l’anno nuovo. Nel 2024 avremo le elezioni per il nuovo Parlamento europeo, per il Presidente degli Stati Uniti, per il presidente della Federazione Russa, oltre alle elezioni in India, a Taiwan oggetto di una disputa pericolosa, e probabilmente in Israele se la guerra finirà e secondo come finirà.
Ce ne sarebbe abbastanza per trovarci, nel volgere di pochi mesi ,in un mondo ancora diverso rispetto a quello già complesso e per alcuni versi in pericolo come l’attuale.
Solo una di queste elezioni ha l’esito già scontato (Russia) per i motivi che tutti sanno. Le altre sono aperte e gli avvenimenti, le voci, le tendenze che emergono in questi mesi e riportate dalla grande stampa internazionale lasciano intendere scenari quanto meno non tranquillizzanti.
In Europa è in atto una tendenza che privilegia i partiti di destra.
In Olanda ha vinto a sorpresa l’estrema destra di Wilders, con una maggioranza relativa che sfiora il ventiquattro per cento dei voti. In Spagna il partito di Vox ha perso ma le ultime previsioni lo vogliono nel governo. In Austria, il gruppo di destra FPO è in crescita e organizza marce contro l’immigrazione. In Slovenia, Polonia e Ungheria i populisti sono al potere.
In Italia Salvini raggruppa destre e sovranisti di tutta Europa, con quelli della francese Le Pen in testa, in un convegno a Firenze in vista delle elezioni europee. Secondo Euronews se si votasse oggi in Europa le destre sarebbero la seconda forza nel Parlamento della Ue.
Per non parlare della AFD tedesca, dove sono presenti posizioni che vanno ben oltre i sovranismi ed evocano ambizioni di potenza di triste memoria.
Che fanno gli antagonisti di centro, di centro-sinistra e di sinistra? A parte i Paesi europei che hanno dimostrato di sapere opporre grandi coalizioni, i nostri non è che se la passino bene in attesa del tempo che renderà necessario dare vita a schieramenti elettorali forti.
In America, come insistono osservatori intelligenti, emergono sempre più difficoltà ad accettare i vincoli che anche le strapotenze imperiali devono osservare per restare tali. Riaffiorano tendenze isolazioniste, prende piede la “cancel culture” e il senso diffuso che antepone la libertà dell’individuo alla solidarietà sociale. L’economia cresce ma il potenziale industriale è stato svuotato dalla Cina. La prospettiva dell’alternanza tra democratici e repubblicani in questo grande Paese è normale ma il rischio che il candidato repubblicano torni ad essere Trump mette i brividi.
In India, sempre nel 2024 si terranno le elezioni politiche che dovrebbero confermare l’attuale premier secondo i sondaggi pubblicati dalla stampa inglese, dove però si evidenzia anche che il Paese è sempre più attraversato da tensioni crescenti di tipo religioso ed etnico. Parliamo di un paese di 1,4 miliardi di abitanti destinato a superare Cina.
Le elezioni del prossimo anno nel mondo, insomma, a cominciare dalla nostra sempre più emarginata Europa, non saranno quindi normali scadenze alle quali ci siamo abituati ad assistere, quasi con monotona sazietà quotidiana di notizie. Dire che il futuro è già cominciato è ormai diventato un luogo comune perché fra un anno potrebbe essere tutto diverso.