Passo lungo Via Marconi in bici frequentemente, e non sono il solo. Anche questa mattina, venerdì 22 dicembre, direzione sud. Mi tengo sempre sul lato destro della corsia riservata ai veicoli (la mia bici lo è)
Pescara, 23 dicembre 2023. Ore 9,00 circa: sento suonare: non so se chi guida chiede strada o mi avvisa del suo arrivo. Non so se è un’auto, un furgone, un autobus. Giro poco poco la testa verso sinistra e mi sembra di intravvedere la sagoma di un … autobus? Ma non deve passare alla mia destra, che c’è la corsia riservata? D’istinto mi ero già spostato verso sinistra per stare lontano dal bus che mi aspettavo da destra. Invece, col clacson allarmato e questa volta insistente, arriva l’autobus, ma che dico, un treno, perché è quello lungo, da 18 metri: per starmi lontano l’autista lo sposta ancora più a sinistra, invadendo la corsia autobus opposta. Poco prima, l’avevo già notato, si era allargato lato mare perché la sua corsia era occupata da auto in sosta, e di slancio, quindi ben oltre i 30 km/h, ha superato anche me, ma a sinistra. Lo mando all’altro paese e mi rincuoro per lo scampato pericolo.
Ma verso le 19,00 la scena si ripete, ma questa volta con le luci della sera. Io procedo lungo la mia traccia, la mia traccia (non ho altro dove andare)! Arriva un autobus che, minaccioso, mi supera giustamente a destra; diverse auto mi passano a sinistra, invadendo la corsia bus opposta. Alla fermata io recupero sull’autobus. Nel frattempo, sul lato corsia riservata di quest’ultimo mi supera un’auto che così supera un’altra auto che arriva alla mia sinistra.
È una gara! Intanto davanti noto che sulla corsia riservata del bus ci sono auto parcheggiate che rallenterebbero la corsa del mezzo pesante. Niente rallentamenti: alle mie spalle l’autista prende coraggio, lascia la sua corsia e con slancio mi supera di nuovo a sinistra (come la mattina) e subito dopo rientra sulla sua corsia per la fermata. Dieci secondi e un SUV mi sorpassa, come sopra. Il limite di 30 km/h è solo uno slogan sbiadito sull’asfalto!
Cento metri più avanti, nel tratto prossimo a Via Pepe, la corsia bus è un parcheggio continuo e l’autobus la abbandona per impraticabilità. Io intanto mi sono fermato. Mancano due giorni a Natale.
Giancarlo Odoardi, utente quotidiano in bici di quel tratto di strada
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