PREMIO GXC – Giovani per la Ceramica

Edizione Next Generation

Roseto degli Abruzzi, 30 aprile 2023. Con la pubblicazione del bando, torna il premio GXC – Giovani per la Ceramica, che quest’anno, in via straordinaria, sarà riservato agli under 20 (studenti o neodiplomati delle istituzioni scolastiche d’arte italiane e straniere) e si terrà, il prossimo 27 luglio, nell’ambito della più articolata manifestazione Art In Act 010 a Villa Paris di Roseto degli Abruzzi. Il termine ultimo per le candidature è fissato per le ore 14:00 del prossimo 31 maggio, così come tutte le modalità di partecipazione sono reperibili sul sito www.fondazionecingoli.com.

Il premio ha la finalità di promuovere l’Arte della ceramica e della terracotta, sia nelle sue espressioni legate alla tradizione storica, sia nelle forme più innovative e sperimentali. Il Concorso è organizzato dalla Fondazione Cingoli di Roseto degli Abruzzi, con il sostegno della Fondazione Tercas, della CCIAA del Gran sasso d’Italia ed è patrocinato da: Presidenza del Consiglio dei ministri – Regione Abruzzo – Provincia di Teramo – Comune di Roseto degli Abruzzi – Comune di Castelli e MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

Il concorso, a tema libero, come da tradizione, prevede l’assegnazione di tre premi, l’allestimento di un’importante esposizione collettiva a Villa Paris di Roseto degli Abruzzi, e la pubblicazione delle opere selezionate in un catalogo. Di particolare pregio la composizione della giuria che sarà presieduta dal gallerista, curatore e critico d’arte di fama internazionale, Jean Blanchaert e vedrà la partecipazione di Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Carla Marotta, già dirigente scolastico del Liceo Artistico F. A. Grue di Castelli, Linda Kniffitz, archeologa e storica dell’arte, Maria Lucrezia Di Bonaventura, in rappresentanza della Fondazione Cingoli, Tiziana Di Sante (o suo delegato), in rappresentanza della Fondazione Tercas, Antonella Ballone (o suo delegato), in rappresentanza della CCIAA del Gran sasso. La giuria selezionerà un massimo di 50 opere finaliste, che saranno tutte esposte nella mostra di Villa Paris e tra queste sceglierà le tre opere vincitrici.

I premi in denaro, del valore di cinquecento euro, saranno rispettivamente assegnati, all’opera dal concept maggiormente innovativo, intitolato alla memoria di Giancarlo Sciannella, Premio Serafino Mattucci all’opera ritenuta maggiormente aderente all’identità della ceramica di Castelli, mentre per il lavoro che si caratterizzerà per l’utilizzo di nuove tecniche e l’impiego di eventuali nuove tecnologie sarà assegnato il riconoscimento della CCIAA del Gran Sasso d’Italia.




CGIL: ELETTA LA NUOVA SEGRETERIA Abruzzo Molise

Pescara, 29 aprile 2023. Dopo la rielezione del segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, avvenuta lo scorso 3 febbraio in occasione dell’assemblea generale del sindacato, oggi il percorso di costituzione degli organismi dirigenti dell’organizzazione sindacale si conclude con l’elezione della nuova segreteria. Oltre a Ranieri, sono stati eletti Alessandra Tersigni, Federica Benedetti, Franco Rolandi e Franco Spina.

La nuova segreteria è stata votata a larga maggioranza: 86 i favorevoli, cinque i contrari e tre gli astenuti. Se per Spina si tratta di una conferma, per Tersigni, Benedetti e Rolandi è il primo incarico nella segreteria della Cgil Abruzzo Molise.

Tersigni, proveniente dal mondo delle cooperative sociali in qualità di assistente sociale, ha iniziato il percorso sindacale nella segreteria della Funzione pubblica della Cgil Pescara; ha costituito il Nidil Cgil del capoluogo adriatico di cui è stata segretaria generale per otto anni. È stata inoltre nella segreteria provinciale della Camera del Lavoro di Pescara per dodici anni. Nel 2017, poi, è stata eletta segretaria generale della Fiom Cgil Pescara. È da sempre impegnata nella lotta alla precarietà e nell’implementazione delle pari opportunità.

Federica Benedetti è stata componente della segreteria confederale della Camera del Lavoro dell’Aquila per otto anni con delega alle partecipate, alle politiche di genere e alla ricostruzione. Componente di segreteria della Fp Cgil provinciale per quattro anni, è stata impegnata in prima linea sulle vertenze dei precari della ricostruzione, dei Centri per l’impiego, degli uffici giudiziari. È stata nella Rsu della Giunta regionale e componente del coordinamento nazionale Fp Cgil Centri per l’Impiego.

Franco Rolandi, dipendente della Tua Spa, nella sua lunga militanza nella Cgil, sindacato a cui è iscritto dal 1987, ha ricoperto diversi ruoli, da delegato aziendale a segretario della Filt Cgil Pescara, che ha guidato dal 2008 al 2016, prima di essere eletto nella Filt Cgil Abruzzo. Dapprima ne è stato segretario organizzativo e poi segretario generale, ruolo che ha ricoperto per dieci anni, gli ultimi quattro dei quali anche alla guida della categoria molisana. È stato anche componente dell’assemblea nazionale della Filt Cgil, nonché componente degli organismi direttivi confederali della Cgil regionale, della Cgil Pescara e della Cgil del Molise.

Franco Spina ha ricoperto incarichi nel patronato Inca, nella Fillea e nella Filcams Molise. È stato segretario organizzativo della Cgil Molise e nell’ultimo quadriennio segretario di organizzazione della Cgil Abruzzo Molise. Attualmente riveste anche la carica di segretario generale della Camera del Lavoro di Chieti.

Nell’augurare buon lavoro ai componenti della segreteria, il segretario generale del sindacato, Carmine Ranieri, ribadisce che “in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, è più che mai necessario mettere al centro il lavoro, la pace, la giustizia sociale, la solidarietà umana. E’ questo l’impegno ed il programma politico della Cgil Abruzzo Molise per i prossimi quattro anni”, conclude Ranieri, ribadendo quanto già annunciato dopo la rielezione.




CAMPO DI ESERCITAZIONE ARTVa Tre Amici

Campo Imperatore – Gran Sasso d’Italia – Giornata conclusiva della stagione 2022-2023.

Lo scorso 27 aprile 2023 si è svolta la Giornata Conclusiva della stagione 2022-2023 del Campo ARTVa (Apparecchio di Ricerca di Travolti da Valanga) installato a Campo Imperatore, sul Gran Sasso d’Italia.

Il Campo ARTVa “Tre Amici”, dedicato a Stefano Micarelli, Riccardo Nardis e Piermichele Vizioli, volontari della Stazione dell’Aquila del Soccorso Alpino e Speleologico scomparsi quarant’anni fa durante un’esercitazione di soccorso, è di proprietà del Servizio Valanghe Italiano ed è gestito dalla Sezione dell’Aquila del Club Alpino Italiano.

Il Campo, alla sua terza stagione invernale, è operativo dall’inizio dell’inverno e a disposizione degli appassionati della montagna innevata, fino alla sparizione della copertura nevosa. Realizzato con il patrocinio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, del Comune dell’Aquila e del Centro Turistico “Gran Sasso d’Italia”, è stato operativo anche in questa stagione per tutti coloro che hanno inteso per motivi di servizio (Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Protezione Civile, Struttura di Soccorso delle Truppe Alpine, Guide Alpine e Scuole del Club Alpino Italiano), ma è anche a disposizione di tutti i frequentatori della montagna innevata. La struttura, finalizzata all’esercitazione nelle tecniche di recupero dei travolti da valanga, è costituita da una centralina e da cinque trasmettitori, che simulano altrettanti travolti da valanga provvisti di ARTVa. Dalla centralina è possibile definire sia il numero dei “travolti” da cercare, sia il tempo che si vuole impiegare per la ricerca, definendo così un livello di difficoltà nella ricerca. Una volta individuata la trasmittente sepolta, si passa al sondaggio: toccando la piastra sepolta nella neve con la sonda viene disattivata la trasmissione del segnale, per poi passare – quindi – ad un altro “travolto”. Si ottiene, così, una perfetta simulazione di un reale incidente in valanga, imparando a utilizzare al meglio uno strumento indispensabile per una maggiore sicurezza nelle attività al di fuori delle piste da sci.

Ieri, alla presenza degli esperti del Club Alpino Italiano, di rappresentanti del Comune dell’Aquila, dei Carabinieri Forestali (che gestiscono il servizio Meteomont per la previsione del pericolo valanghe sulle montagne dell’Abruzzo), del Presidente nazionale e del Direttore della Scuola nazionale del Servizio Valanghe Italiano del CAI, del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, ma anche con la partecipazione di molti altri appassionati interessati all’argomento, si è effettuata una visita tecnica sul Campo, cui è seguito – nei locali dell’Ostello Campo Imperatore – un incontro sul tema “Le valanghe in Abruzzo – 2023: formazione, informazione e soccorso”.

La Sezione dell’Aquila del Club Alpino Italiano, nel 150° anniversario della sua fondazione, è sempre presente e attiva per la formazione e l’informazione degli appassionati di montagna: queste occasioni di incontro, ormai diventate appuntamenti annuali, sono momenti di scambio di informazioni, esperienze, competenze, fra coloro che – a vario titolo – operano sul nostro territorio per la sicurezza, la formazione e il soccorso in montagna.




CHE FINE FARANNO I PICCOLI COMUNI?

Politicansieme.com, 28 aprile 2023

Per amore o per forza, che fine faranno  i piccoli comuni?

In piena Autonomia?

Qualche decennio fa ho cominciato attivamente a occuparmi, con curiosità e impegno, di Res Publica e ora che sto rivisitando con il necessario distacco i ricordi della mia esperienza di pubblico amministratore sulle montagne lecchesi della Valsassina, terra di minuscole municipalità e di manzoniana memoria, mi è oltremodo fastidioso assistere alle reiterate promesse fatte in tema di riforma della pubblica amministrazione e di semplificazione delle procedure amministrative.

Come si dice in questi casi, nessuno escluso: da destra a sinistra, passando rigorosamente per il centro e altrettanto rigorosamente, per il bene del Paese. Dovrei essermi abituato e invece ancora no.

Il livello decisionale anche nei piccoli comuni è, infatti, diventato ostaggio di pareri e veti incrociati in pletoriche commissioni e sottocommissioni che formano una giungla quasi inestricabile di Garanzie concepite dai diretti interessati sostanzialmente a tutela dei sempre timorosi funzionari dotati di firma.

Soprattutto  dopo le cosiddette Leggi Bassanini, firme, oggi, contrabbandate quali provvidenziali e indispensabili salvaguardie tese a presidiare ogni singolo passaggio procedurale che caratterizza l’iter di ciascuna pratica amministrativa ma anche del percorso parlamentare necessario a partorire qualunque norma, legge o leggina che regola la nostra società, creando alibi e paraventi che rappresentano le ricorrenti e più diffuse giustificazioni professionali ma anche politiche che spesso consentono il blocco dei cantieri con insopportabili dilazioni temporali nella realizzazione delle opere pubbliche.

Il cambiare tutto per non cambiare niente regna sovrano

Dopo la legge 142/1990 Ordinamento delle autonomie locali nel contesto sommariamente descritto, per quanto riguarda le unioni o le fusioni dei comuni di minore dimensione come quelli di montagna, responsabilità e colpe per le persistenti difficoltà gestionali che affliggono questi enti ritengo vadano ascritte a chi negli anni scorsi non li ha poi supportati con la necessaria determinazione nel cammino verso una nuova e definitiva veste istituzionale.

Come nostra consuetudine chi ha voluto portarsi avanti lo ha fatto, in proprio, mentre altri sono stati alla finestra senza rischiare nulla o quasi.

Quando si è però dovuto dimostrare per davvero come si risparmia e anche si può guadagnare con amministrazioni virtuose ma non più supportate dai contributi inizialmente garantiti alle aggregazioni  fra comuni, salvo lodevoli eccezioni, è stato un fuggi fuggi generale con il mesto ritorno al recente passato.

Cioè al proprio accogliente campanile e a quel deleterio frazionamento di sussistenza che caratterizza molte aree geografiche dell’italico stivale. All’epoca mi è sembrato di assistere a quanto era già avvenuto nel periodo e non solo sul territorio della Comunità montana della Valsassina, quando ogni comune doveva obbligatoriamente dotarsi del Piano regolatore generale che allora si chiamava ancora così: la maggior parte delle amministrazioni lo fece nei tempi di legge, altre molto dopo.

I più zelanti amministratori comunali ebbero da subito rigidi vincoli urbanistici calati sui loro territori mentre chi arrivò con le mani libere e con grave ritardo alla meta – mi risulta senza sanzione alcuna – all’italiana, se la cavò con una tiratina d’orecchi e facendo spallucce.

È proprio quello che, analogamente, sta accadendo anche ai giorni nostri con gli impedimenti che gli incolpevoli piccoli borghi, lasciati a se stessi, incontrano e spesso non riescono a superare nell’accedere e gestire i fondi del PNRR che in teoria, con l’irripetibile occasione, dovrebbero risolvere tutti o quasi i loro problemi in termini di infrastrutture e che invece rischiano di farli incamminare verso un scivoloso declivio che, obtorto collo, consiglierà a molte piccole amministrazioni comunali di gettare la spugna.

Ciò, vista la carenza di personale qualificato nelle loro piante organiche che già influenza negativamente lo svolgimento delle quotidiane mansioni di stretta competenza.

Stando così le cose, ho infine maturato la convinzione che lo Stato centrale non avrà mai il coraggio di favorire il superamento della frammentazione dei piccoli comuni assumendo, in piena Autonomia e con autorevolezza, una superiore decisione parlamentare che consenta di bypassare l’evidente  impasse in cui si dibatte la stragrande maggioranza delle piccole e medie municipalità.

Questo per l’irriferibile timore di scontentare più di qualcuno dei propri interlocutori e dunque di incappare nel rischio di quella perdita di consenso che fa rizzare i capelli in testa a ogni politico in carriera, da che mondo è mondo.

Al dunque. In alto loco forse pensano sia meglio che le piccole municipalità affondino nelle loro difficoltà e prendano direttamente coscienza dei propri attuali  invalicabili limiti anche gestionali e si rassegnino alle inevitabili fusioni dei comuni.

Se questo a medio o lungo termine dovesse avvenire, con magra consolazione, non si potrà comunque ascrivere la responsabilità del gesto a chi invece di aiutare concretamente i piccoli comuni, a livello centrale e di fatto, ha stretto lentamente il laccio assistendo da lontano al progressivo e inesorabile sfaldamento di una storia millenaria ma a quel punto la politica-politicante rischia di non salvare neppure la faccia.

Mentre la fiducia dei cittadini è ai minimi storici, il riordino della macchina amministrativa e burocratica dello Stato attende tempi migliori.

Claudio Baruffaldi

https://www.politicainsieme.com/che-fine-faranno-i-piccoli-comuni-di-claudio-baruffaldi/




ANTONIO PARISELLA alla pinacoteca Bindi

A Giulianova il Presidente del Museo Storico della Liberazione di Roma

Giulianova, 28 aprile 2023. Il professor Antonio Parisella, Presidente del Museo Storico della Liberazione di Roma, ha trascorso una giornata a Giulianova. Arrivato dalla capitale, dove dirige le sale che in via Tasso furono il quartier generale delle SS. naziste, ha visitato in serata, guidato dal direttore, Sirio Maria Pomante, la Casa Museo Vincenzo Bindi. Poco dopo, ha avuto modo di ammirare Palazzo Re, accolto dai proprietari Luigi e Rossella Re.

Ieri mattina, al Kursaal, l’incontro con i ragazzi delle Medie. Il suo intervento, introdotto dal giornalista e ricercatore Walter De Berardinis, ha offerto ai ragazzi una lettura limpida e viva dei giorni della Resistenza. Ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e organizzato l’incontro, il Vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione, Lidia Albani.

Sentito, da parte sua, il ringraziamento, per la straordinaria occasione di riflessione al professor Parisella, per la disponibilità ai docenti e alle dirigenti degli Istituti Comprensivi Giulianova 1 e Giulianova 2, per l’attenzione ai ragazzi intervenuti.




CRESCE L’INTERESSE PER IL TENNIS internazionale di Francavilla al Mare

Al Circolo Tennis Sporting Club il Torneo ATP Challenger 75 dal 7 al 14 maggio

Francavilla al Mare, 28 aprile 2023. La macchina organizzativa mette a punto tutti gli ingranaggi per l’allestimento della quinta edizione della manifestazione, di rilevanza internazionale, organizzata da Francesco Ugolini  con il Comune di Francavilla e la Regione Abruzzo. Il torneo  si caratterizza per un montepremi di 80.000 dollari . Tra le novità, un aumento della disputa degli incontri in notturna (da 2 a 3), con la conferma degli eventi serali extra sportivi connessi alla manifestazione. Per il secondo anno consecutivo il direttore tecnico sarà Gianluigi Quinzi, ex tennista professionista e vincitore del torneo del 2018.

“Sono onorato di essere stato confermato per il secondo anno consecutivo come direttore tecnico di un evento che per me ha un particolare significato” afferma Quinzi, “e ringrazio gli organizzatori e il main  sponsor Angelo De Cesaris che hanno consentito un innalzamento del livello sia tecnico che come montepremi. Organizzare un evento di tale livello non è semplice; in Abruzzo poi abbiamo pochi eventi che richiamano il tennis e quindi è una cosa magnifica organizzare tornei di un certo prestigio”.

 Rispetto all’edizione dello scorso anno, che ha registrato circa 10.000 presenze di pubblico, l’edizione 2023 si prospetta ancora più interessante e di  altissimo livello tecnico con giocatori rientranti nei primi 200 posti del ranking mondiale.  I primi nomi dei partecipanti riguardano il britannico Liam Broady (29 anni, 132^ del ranking, testa di serie n. 1), il francese Benoit Paire (33 anni, 159^ del ranking, già tra i primi 20 al mondo) e il russo Ivan Gakhov (che ha recentemente sfidato Djokovic a Montecarlo). Inoltre, parteciperà al torneo il francese Herbert Pierre Hugues  vincitore in doppio di 5 gran Slam e 2 ATP Finals e già n. 2 del ranking mondiale in doppio.

Ci aspettiamo grandi prestazioni dai giovani tennisti italiani e non che sicuramente vedremo alla ribalta del tennis mondiale.  Un torneo che si inserisce in una forte crescita del tennis italiano. “La Federazione Italiana Tennis sta svolgendo un buonissimo lavoro, prova ne sia che molti italiani sono tra i primi 200 del ranking” prosegue Quinzi, “frutto anche del lavoro di maestri competenti ed ex tennisti professionisti che si sono rimessi in gioco, per far capire ai giovani come si arriva a certi livelli, senza  focalizzarsi sul risultato immediato ma con un progetto stabile e consolidato a lungo termine”.




L’AMICACCI ABRUZZO IN SPAGNA per le finali di Eurocup 2

27 aprile 2023 postato in coppe europee, news condividi:

Giulianova, 28 aprile 2023. Dopo aver messo in bacheca lo storico Scudetto la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo è chiamata all’appuntamento europeo delle Finali di Eurocup 2, di scena nella città spagnola di Badajoz nel fine settimana dal 28 al 30 aprile. I ragazzi allenati da coach Carlo Di Giusto, freschi vincitori del titolo italiano conquistato sabato scorso sul parquet della Briantea Cantù, sono volati in Extremadura con l’entusiasmo e la determinazione di chi vuole rendere ancora più speciale una stagione memorabile.

La fase finale di Eurocup 2 prevede due giorni da quattro squadre, arrivate a giocarsi il trofeo continentale passando dalle fasi di qualificazione di Champions Cup, di EuroCup 1 e di Eurocup 2. Le prime due di ogni girone si incroceranno nelle semifinali che assegnano la coppa, con la finalissima che si terrà domenica. L’Amicacci è stata inserita nel Gruppo B, dove affronterà i turchi del Fenerbahçe, i francesi del Meaux e gli israeliani del Beit Halochem Haifa. Le gare della squadra abruzzese si giocheranno a stretto giro sui due parquet di Badajoz, in una intensa tre giorni di sfide contro avversari di grande livello europeo. Nel Gruppo A sono invece inseriti i padroni di casa del Mideba Extremadura, i francesi dello Hyeres, gli israeliani dell’Ilan Spawak Ramat Gan e i tedeschi del Köln 99ers.

Il week-end vedrà le Finali di Eurocup 1, Eurocup 2 e Eurocup 3, con diverse squadre italiane che proveranno a conquistare i tre trofei della IWBF Europe. A maggio verrà inoltre assegnata la Champions Cup, con la Final Four che si terranno in Olanda.

Stefano D’Andreagiovanni




IL COLIBRÌ CHIUDE LA STAGIONE con Romeo e Giulietta sabato 29 al Flaiano

Venerdì 28 Flashmob alla Nave di Cascella

Pescara, 28 aprile 2023. Sabato 29 aprile presso l’Auditorium Flaiano di Pescara andrà in scena una delle storie d’amore più celebri al mondo, quella di Romeo e Giulietta. Il Colibrì Ensemble Orchestra da Camera di Pescara propone per la chiusura della stagione 22-23 uno spettacolo inedito a cura di Andrea Gallo, direttore artistico e fondatore dell’orchestra e Franco Mannella, attore e doppiatore.

In programma tre nomi che hanno fatto la storia della letteratura e della musica: Shakespeare, Tchaikovsky, Prokofiev.

Toccherà prima alla musica raccontare la vicenda attraverso la meravigliosa Ouverture di Tchaikovsky. Quindi sarà la volta del teatro che si alternerà con la musica in un dialogo perfetto. Le parole si faranno suono e dal suono nasceranno le parole. I versi di Shakespeare, nella loro forma originale, daranno il ritmo alle scene della musica di Prokofiev in grado di portare all’apice emotivo quanto la poesia esprime. L’orchestra sarà protagonista e al tempo stesso scena, così come i personaggi che si muoveranno attraverso le sezioni e i timbri della partitura. Uno spettacolo che si annuncia davvero coinvolgente.

Insieme al Colibrì saranno in scena due attori di prim’ordine: Chiara Colizzi, voce di Nicole Kidman, Emily Watson, Uma Thurman, Kate Winslet, doppiatrice di fama internazionale e Franco Mannella, voce di Roger l’alieno nella serie televisiva animata “American Dad” e di Otto ne “I Simpson”, anche lui doppiatore, attore e regista.

“Per la prima volta ci presenteremo sul palcoscenico in settanta elementi – spiega il direttore artistico Andrea Gallo -. Sarà una produzione particolarmente importante per l’orchestra che chiude il decimo cartellone e un percorso intenso portato avanti in ormai quasi dieci anni di attività”.

Il giorno precedente (venerdì 28 aprile) l’orchestra al gran completo scenderà per le strade della città con un Flashmob, alle ore 18.30 alla Nave di Cascella omaggiando i passanti con la musica del Bolero di Ravel.

Uno spettacolo che chiude una stagione ricca di successi per l’orchestra pescarese che ha visto crescere costantemente il pubblico e i suoi abbonati, come testimoniato da diversi concerti quest’anno andati sold out.

“L’orchestra ha avuto modo di ampliare notevolmente la sua attività sul territorio regionale con concerti nei cartelloni di alcune tra le più autorevoli stagioni concertistiche – spiega la presidente Gina Barlafante -. Siamo stati due volte a Teramo nel cartellone de La Riccitelli, a L’Aquila nella Paper Concert Hall del Conservatorio, a Sulmona nel Teatro Maria Caniglia. ad Avezzano nella stagione del Teatro dei Marsi”.

Proprio in quest’ultimo teatro andrà in scena la replica di Romeo e Giulietta domenica 30 aprile, alle 21.

Ed è già iniziata la nuova campagna abbonamenti per la stagione 2023-2024 con la consueta promozione dell’Abbonamento al buio che permette di risparmiare sul costo dell’abbonamento standard.




IL RECITAL di Maria Gabriella Castiglione

Sabato 29 Aprile 2023 ore 21Chiesa di San Rocco

Roccamontepiano, 28 aprile 2023. Recital della pianista Maria Gabriella Castiglione – Concerto Solo Piano. Ascolteremo un percorso musicale intenso, suggestivo e singolare come lei sa fare da anni coinvolgendo spettatori di tutte le età, interpretando musiche di autori classici come Bach, Chopin, Rachmaninov ai moderni come Piazzolla, Sakamoto, Glass, Nyman ,Hisaishi, Tiersen, con una intensità che rapisce l’anima ed il cuore.

Tecnicamente Maria Gabriella , dotata di poliedricità e forza, ma intimamente di rara commozione , quasi a voler conoscere ogni singolo spettatore, percorrendo , attraverso le note vibranti, il cuore di ognuno. Lei si autodefinisce Artista Indipendente perche fuori da tutte le convenzioni, dalla politica, dai sistemi, ma guidata da uno spirito ribelle ma austero, severo ma anarchico, libera da tutto e tutti. La sua solitudine interiore l’ha sempre portata a crescere nello studio per cercare di evolversi lontana dalle mode di ogni genere, le sue  contraddizioni indicano lo spirito artistico che la contraddistingue da sempre, cavalcando centinaia di palchi da tantissimi anni.

 Direttore artistico del festival Musicarte nel Parco a Pescara da 25 anni, insegnante infallibile amata dai suoi allievi, riesce a captare ogni momento in ogni nota, seppur di autori di epoche
diverse, ma legati magistralmente da un filo sottile che, solo al termine del concerto lo spettatore sa cogliere, direi un pugno nello stomaco.

Maria Gabriella Castiglione, pluripremiata anche dalla presidenza della repubblica, si esprime anche attraverso la pittura e scrittura, e come lei dice, sceglie l’arte come sopravvivenza e modus vivendi in un mondo ormai disumanizzato in cui molti tradiscono anche mentendo a se stessi ma la musica è l’unica via per non mentire e ritornare ad amare, perche’ coinvolge tutti i sensi , la mente e l’evoluzione culturale e umanistica in cui tutti ne abbiamo bisogno. Penso che chi ha modo di conoscerla ed ascoltarla non puo’ dimenticarla mai. È lei: Maria Gabriella Castiglione.

Renato Caldarale




COSA CI SALVA DA UN TERREMOTO? In cammino, nelle Terre Mutate, in cerca di una risposta

Il secondo libro della collana Deviazioni. Un percorso di ricerca, interrogativi, dubbi. Una collana “fuori rotta”. Prefazione di Francesco Senatore (Consigliere Nazionale FederTrek – Referente Cammini e Sentieri)

Dal 2009 al 2017 una serie di eventi sismici ha segnato il centro Italia modificandone la storia, il territorio, la vita degli abitanti. Alberto Abbà si cimenta nel racconto di quei luoghi colpiti dal terremoto con un nuovo libro, pubblicato dalle Edizioni Il Lupo (collana “Deviazioni”), che va oltre il concetto di una guida tradizionale, seguendo un itinerario personale compiuto a piedi, da Fabriano a L’Aquila lungo il tragitto delle “Terre Mutate”. Inciampando in cicatrici ma cogliendo anche una fioritura di rinascita, l’autore incontra persone, si interroga, si arresta per conoscere da vicino un’umanità ferita, ma di una profonda bellezza interiore che descrive l’impegno e la fatica compiute in questi anni per cercare di recuperare parte di una vita perduta.

Cosa ci salva da un terremoto? Titolo del libro in uscita il 27 aprile, è quanto Alberto si chiede indagando sulle ferite di chi lo ha subito ed è al contempo la domanda che rivolge anche a chi non ha mai sentito tremare la terra. Un libro di speranza, costruito sui sogni di chi è riuscito a risollevarsi dopo una simile tragedia.

La Collana Deviazioni raccoglie scritti di persone che in varie forme accettano l’invito e la sfida a cimentarsi non con una guida tradizionale, di escursionismo, alpinismo, bici; ma con la voglia di scovare e capire cosa c’è dietro l’angolo per inventarsi una narrazione o una favola che sia anche “altro”…

Tutto quello che avreste voluto sapere sull’escursionismo… ma nessuno vi ha mai detto – (arricchito dai disegni di Marcello Morisani) e Cosa ci salva da un terremoto? – In cammino nelle Terre Mutate in cerca di una risposta (il viaggio a piedi di Alberto Abbà nell’Italia centrale profondamente mutata dagli eventi sismici).

Alberto Abbà, piemontese, della zona delle Valli di Cuneo. La carta d’identità certifica la nascita in un tiepido maggio del 1976. Diplomato in una scuola tecnica, laureato in Economia con l’interesse per il marketing e la comunicazione.

Attualmente lavora nel settore non profit (nella raccolta fondi), dopo anni passati in azienda. Appassionato di sport, il tennis tavolo (più musicalmente detto ping-pong) dall’età di 9 anni, la corsa dove e quando capita, la montagna in tutte le stagioni, con il sole, con la neve e con tutto quello che arriva.

Il suo motto è “arrivare a piedi ogni volta che si può”, da lì la passione per lo zaino in spalla e per i cammini, più o meno tracciati. Gli piace ascoltare storie e quando possibile provare a raccontarle. Leggere libri di carta e condividere pensieri, meglio se accompagnati da un buon bicchiere di vino o da un digestivo fatto in casa.

Mangiare bene, dormire poco, sorridere il giusto. La musica dei cantautori e un silenzio che non guasta. La magia del bosco e la scelta delle parole. Dal 2008 collabora con il “Corriere di Saluzzo” (settimanale locale) attraverso una rubrica di liberi pensieri dal nome che ne spiega il senso: “Fermo Immagine”.

Un quaderno sempre a portata di mano, da sporcare all’occorrenza con l’inchiostro di quegli oggetti retrò chiamati penne o biro. Anche questo piccolo libro è nato così: sarà il primo di una serie o l’ultimo? Lo scopriremo solo leggendo…




INAUGURATA LA VIA VERDE Costa dei Trabocchi

Il Presidente Menna: “Una giornata storica e importante per la Provincia di Chieti e per l’Abruzzo”

Chieti, 27 aprile 2023. È stata inaugurata questa mattina la “Via Verde Costa dei Trabocchi”, la pista ciclopedonale che si snoda sull’ex tracciato ferroviario dismesso, che da Ortona arriva a Vasto costeggiando uno dei tratti più suggestivi della costa Adriatica.

“Oggi è una giornata storica e importante per la Provincia di Chieti e per tutto l’Abruzzo. È un grande orgoglio ed onore per me inaugurare con tutti voi, e a nome anche dei consiglieri provinciali che ringrazio per essere al mio fianco non solo qui ma ogni giorno, questa preziosa infrastruttura frutto di illuminata intuizione di chi mi ha preceduto. Un doveroso ringraziamento voglio dunque rivolgerlo ai miei predecessori, da Tommaso Coletti con Manfredo Pulsinelli, a Mauro Febbo, Enrico Di Giuseppantonio e a Mario Pupillo che prima di me hanno avviato e portando avanti con fermezza e determinazione questo importante progetto”. Con queste parole il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna ha aperto la cerimonia inaugurale della Via Verde Costa dei Trabocchi.

“Un obiettivo lo abbiamo già raggiunto oltre a questo che ci accingiamo ad inaugurare – ha aggiunto il Presidente Menna prima del taglio del nastro – proteggere la Costa dei Trabocchi dalle speculazioni edilizie e dalle colate di cemento. Ma c’è una ulteriore sfida che oggi voglio lanciare e per la quale sono già a lavoro: collegare la “Via Verde Costa dei Trabocchi” a San Salvo con un percorso che il Comune di Vasto si accinge a realizzare a breve, e di collegarla anche con l’entroterra abruzzese e con il vicino Molise. Saluto il Presidente della Provincia dell’Aquila che sta lavorando per raggiungere quest’altro obiettivo”.

“I prossimi ed imminenti passi che ci accingiamo a compiere – ha sottolineato Menna – sono l’acquisizione delle ex stazioni ferroviarie e le loro aree di pertinenza. E ringrazio per questo i qui presenti Assessori regionali, Nicola Campitelli e Daniele D’Amario con i quali ho da subito intavolato un confronto ed un dialogo per aggiungere quest’altro importante tassello. Dialogo e confronto, segno che quando si lavora per un unico ed unitario obiettivo, i risultati si raggiungono senza campanilismi o appartenenze politiche”.

Gli assessori regionali, Nicola Campitelli e Daniele D’Amario hanno ribadito “la giornata storica di oggi. Un progetto lungimirante nato nel 2007, un sogno che si realizza, un gioiello che tutti insieme oggi consegniamo alle comunità. Siamo pronti a raggiungere altri grandi obiettivi, quali il collegamento con le comunità dell’entroterra. Oggi – hanno concluso Campitelli e D’Amario – possiamo essere tutti  orgogliosi di questo momento frutto della buona politica e dell’unità di intenti”.

Nel suo discorso il Presidente della Provincia, Francesco Menna ha ringraziato anche tutti i dipendenti dell’Ente “che in questi anni con operosità  hanno seguito e messo in atto tutti gli adempimenti necessari per giungere a questo importante momento”, con un pensiero speciale rivolto al compianto architetto della Provincia, Valerio Andrea Ursini, “al quale si deve la cura dell’iter progettuale che ha portato alla realizzazione della Via Verde” e al quale è stato dedicato un momento commemorativo alla presenza della moglie, Alessia Di Prospero e della sorella Valeria che hanno lanciato un monito: “Abbiatene cura”.

È seguito poi lo scoprimento di una targa a lui dedicata con su inciso “In ricordo dell’Arch. Valerio Andrea Ursini che con dedizione e competente professionalità, diede l’avvio e contribuì alla realizzazione della “Via Verde Costa de Trabocchi”.

“Ora il prossimo appuntamento è la “Grande Partenza” del 106° Giro d’Italia in programma il 6 maggio con la cronometro “Costa dei Trabocchi” Fossacesia-Ortona. Sarà un grande momento di promozione per la nostra provincia e per l’Abruzzo”, ha concluso Menna che ha ringraziato i partner che hanno collaborato all’organizzazione dell’inaugurazione: il Gal Costa dei Trabocchi, l’Unpli Chieti, la Federazione Ciclistica Comitato Abruzzo, Art Bike & Run, la Tua Abruzzo e le ragazze e i ragazzi degli Istituti Scolastici superiori del De Sterlich di Chieti, del Galilei, del Vittorio Emanuele II e del Palizzi di Lanciano, e del Pantini-Pudente di Vasto, protagonisti del progetto “Muri Parlanti” e che hanno realizzato i due murales: “Dal Primo all’Ultimo” in località Punta Mucchiola e “In Eterno Fantini”, dedicato all’indimenticato campione di ciclismo frentano Alessandro Fantini. Presenti stamane i nipoti di Fantini, Alessandro e Roberto.

La cerimonia inaugurale si è conclusa con la ciclopedalata “rosa” nel tratto tra Ortona e Torino di Sangro.




DUNE. Carla Cerbaso & Francesco Iacovetti

Vernissage della mostra d’arte Sabato 29 aprile 2023, ore 17:30. Maison des Arts | Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 27 aprile 2023. Sabato 29 aprile, alle ore 17:30 presso la Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, si terrà il vernissage della mostra d’arte contemporanea DUNE di Carla Cerbaso & Francesco Iacovetti, un viaggio in un mondo dominato da figure geometriche, metafore, visioni oniriche, concetti matematici. La mostra d’arte sarà arricchita da interventi in 3D e in realtà aumentata. L’esposizione proseguirà fino al 28 maggio.

La Fondazione Pescarabruzzo è lieta di ospitare l’insolita mostra, all’interno della quale trovano spazio opere ispirate da un linguaggio onirico che nasce dall’inconscio e si concretizza tecnicamente attraverso l’immediatezza e la semplicità della penna a sfera, le cui potenzialità espressive vengono esplorate dagli autori con generosità e audacia e arricchite da essenziali e strategici interventi di colore.

L’esposizione propone una serie di opere che sono di per sé una sintesi tra varie posizioni estetiche. I due artisti considerano loro fonti di ispirazione pittori come Dalì, Magritte, De Chirico, Mirò ma soprattutto Escher e i suoi richiami alle strutture matematiche e ai giochi geometrici che aggirano la logica modificandola, per creare illusioni ottiche generatrici di una realtà altra.

La realtà aumentata è un valore aggiunto, consentendo di evidenziare dettagli e intenzioni abilmente celati e inseriti dagli artisti nella narrazione complessiva. Questo aspetto della mostra è curato dal Dipartimento di Design dell’ISIA di Pescara – Corso di Reverse Engineering, coordinato dalla Professoressa Stefania Agresta, attraverso un Olobox con virtualizzazione dell’opera scultorea “L’Abbraccio” e da Manuel Dominioni attraverso la creazione di filtri 3D delle opere “Dune” e “Concerto”.

Al vernissage, dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, interverrà la critica d’arte, Maria Gabriella Ciaffarini. Saranno presenti gli autori: Carla Cerbaso e Francesco Iacovetti.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

La mostra sarà visitabile dal mercoledì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle ore 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.

Carla Cerbaso è un’artista poliedrica autodidatta, che ha trovato nella ricerca del proprio io un punto d’incontro tra l’essere e il raccontarsi attraverso le espressioni a lei più congeniali: pittura, scultura, poesia. Ha partecipato a numerose mostre d’arte in Italia, ottenendo riconoscimenti e premi.

Francesco Iacovetti, figlio d’arte, si afferma anch’egli come artista, sotto gli influssi dall’architettura, della psicologia e della metafisica. Svolge l’attività di architetto e insegna presso l’ISIA di Pescara corsi di “Stress Analysis” e di “Design del sistema prodotto”.




IL SABATO DEL VIGNAIOLO. Il format dei vignaioli

Seconda edizione a livello nazionale. Sabato 6 maggio la delegazione Abruzzo e Molise – Fivi

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti raggruppa tutte quelle aziende fatte da Vignaioli. Il Vignaiolo Indipendente coltiva le sue vigne, vinifica la sua uva, imbottiglia il suo vino e cura personalmente la vendita dello stesso, sotto la propria responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta. Impegnati quotidianamente in un processo che segue tutta la filiera di produzione, i Vignaioli operano costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.

Nella giornata di sabato, ci troveremo presso Cantine Maligni in 20 produttori, tutti insieme nella stessa azienda, uniti per incontrare il pubblico degli eno appassionati, per far conoscere il vino dal punto di vista del vignaiolo. Un punto di vista che non sempre è considerato in un mondo corretto, fatto di grandi industrie, di interessi, dove il vino viene messo in secondo piano. Il nostro interesse nella giornata di Sabato 6 Maggio è di riportare il vino ad una misura sostenibile, fatto da vignaioli, fatto da persone.

Le aziende partecipanti all’evento sono:

Cantine Maligni

Cantina Rapino

Buzzarone

Podere della Torre

Abbazia di Propezzano

Speranza

Pesolillo

Fattoria Teatina

Tenuta i Fauri

Tenuta Trium

Castelsimoni

Paolucci

Rabottini

Poderi Costantini

Claudio Cipressi

Cataldi Madonna

La Vinarte

Cioti

Fattoria Gaglierano

Monti

Il format dell’evento della nostra delegazione prevede:

L’acquisto di un calice che permette l’accesso alla degustazione di tutti i vini presenti alla manifestazione.

Stand Gastronomici con Food Truck, produttori di tipico e a km zero.

Musica dal vivo

Due masterclass.

Alle ore 13:00 la prima dedicata al vino Rosa. In concomitanza della partenza del Giro d’Italia dalla nostra regione, dedica non poteva essere più opportuna, con una Masterclass dedicata al tema rosa, con un confronto tra vini Rosa e vini Cerasuolo d’Abruzzo, un viaggio alla scoperta delle attinenze e delle differenze tra vini che condividono lo stesso territorio ma differenti provenienze di vitigno.

Alle ore 15:00 la seconda è dedicata al Pecorino. Nuova frontiera dei bianchi della nostra regione, che trova il suo areale produttivo diffuso in gran parte del centro Italia. Il viaggio porterà alla scoperta ed alla interpretazione che ogni vignaiolo dà a questo vitigno.

Quello che vi chiediamo è di dare la massima diffusione dell’evento, per darci una mano a far crescere la figura del vignaiolo anche in Abruzzo e Molise




UN NUOVO INVITO a riunirsi e continuare il percorso

Ad un anno dalla prima assemblea pubblica dei giovani nelle aree interne d’Abruzzo

Gagliano Aterno, 27 aprile 2023. A seguito della prima assemblea, diversi incontri hanno già portato molti ragazzi e le ragazze da tutta la regione a incontrarsi successivamente a Collarmele, a Loreto Aprutino e, anche in modo informale, in giro per diversi paesi della regione. Ad oggi l’assemblea aperta si è allargata sempre di più e ha incluso i bisogni, le istanze e le aspirazioni dei giovani d’Abruzzo andando oltre le aree interne, unendo dalla montagna al mare, tra le periferie ed i centri, nel bisogno condiviso di riappropriarsi del protagonismo giovanile. E farlo costruendo reti, nella consapevolezza che in questa regione molti dei bisogni sono comuni.

Così la prima edizione del Festival Libriganzi, che si svolgerà a Gagliano Aterno tra il 29 aprile ed il 1° maggio, sarà anche lo spazio  d’incontro informale e collettivo tra i giovani della regione. Gli obiettivi sono confrontarsi sugli sviluppi delle proprie iniziative locali, ma anche avviare insieme la mappatura delle realtà associative, collettivi e singoli individui attivi e da coinvolgere in Abruzzo e lavorare insieme ai contenuti di un manifesto condiviso come prossimi passi nella progettazione condivisa.

Dunque, un invito aperto a tutti e tutte coloro che vogliono unirsi a questo progetto aperto, collettivo ed in divenire per il futuro dei nostri territori.

Il ritrovo è previsto in Piazza del Popolo a Gagliano Aterno alle ore 11:00. A seguire, i partecipanti e le partecipanti sono invitati\e a restare in paese per il ricco calendario di iniziative proposte nel contesto del festival tra libri, musica, mercatini e dibattiti.

Il festival rappresenta un momento fondamentale per i processi in corso da due anni a questa parte a Gagliano Aterno e, in questo contesto, l’assemblea avrà un forte valore significativo in rappresentanza di tutte le attività portate avanti dai giovani nei paesi d’Abruzzo per continuare a lavorare insieme per un progetto collettivo e condiviso.

Il festival Libriganzi nasce da una collaborazione tra MOMO edizioni, Montagne in Movimento, Radio Antiche Rue ed il comune di Gagliano Aterno. Il dettaglio del programma è disponibile nelle pagine Facebook dedicata all’evento:  https://www.facebook.com/events/240769401690024




UN INCONTRO SULLA NUOVA LEGGE urbanistica della regione Abruzzo

Auditorium Patto Territoriale Sangro Aventino a Santa Maria Imbaro.

Santa Maria Imbaro, 27 aprile 2023. Si terrà oggi, dalle ore 15:30 alle 18:30, nell’Auditorium Patto Territoriale Sangro Aventino, in Via Nazionale a Santa Maria Imbaro (CH), un incontro dedicato alla nuova legge urbanistica della Regione Abruzzo promosso e organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Chieti. L’evento sarà l’occasione per approfondire la nuova norma sul governo del territorio – approvata in Regione lo scorso gennaio – e porre al centro del dibattito le modalità di applicazione della nuova legge per il raggiungimento degli obiettivi prefissati come la riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e la semplificazione delle procedure al fine di arrivare a una pianificazione territoriale completamente diversa rispetto a quanto fatto fino ad oggi in Abruzzo.

“La nuova legge urbanistica della Regione – fa sapere Massimo Staniscia, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Chieti – vuole rispondere alle mutate esigenze del mondo contemporaneo, ponendo particolare attenzione alla qualità della vita, all’accessibilità e alle fragilità, alla riduzione del consumo di suolo e delle risorse ambientali ed energetiche. L’incontro è pensato per approfondire questi temi e avviare un confronto costruttivo tra gli ingegneri, la Regione Abruzzo e i Comuni, in modo da agire concretamente e di concerto sulla pianificazione territoriale, efficientandola e iniziando a lavorare su strategie urbanistiche sostenibili e innovative”.

Oltre al presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Chieti, Massimo Staniscia, al dibattito interverranno: l’Ing. Nicola Campitelli, assessore all’Urbanistica e Territorio per la Regione Abruzzo; l’Architetto Vincenzo Pellegrini, responsabile segreteria Assessorato Urbanistica della Regione Abruzzo e l’Architetto Sabrina Cataldi, responsabile Ufficio programmi, norme e programmi integrati della Regione Abruzzo.

L’appuntamento è pertanto oggi, 27 aprile 2023, dalle ore 15:30 alle 18:30, nell’Auditorium Patto Territoriale Sangro Aventino, in Via Nazionale a Santa Maria Imbaro (CH).




IL MAESTRO MIMMO SARCHIAPONE presenta le sue illustrazioni

La Terra Vergine di Gabriele d’Annunzio. Lunedì 1° maggio dalle ore 16 a Palazzo Colella all’interno degli appuntamenti per le celebrazioni della Madonna della Libera

Pratola Peligna, 27 aprile 2023. Si svolgerà lunedì 1° maggio alle ore 16 a Palazzo Colella di Pratola Peligna (Aq) la presentazione del libro “Figurine abruzzesi di Terra Vergine” con le illustrazioni del maestro incisore Mimmo Sarchiapone. L’evento, a cura della professoressa Eola Di Pillo, vedrà i saluti istituzionali del sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino e l’assessore alla Cultura Adele Leonbruni.

L’opera fu scritta da Gabriele d’Annunzio nel 1882 ed è la prima raccolta di novelle che si ricordi del Vate. La raccolta doveva in realtà chiamarsi Figurine Abruzzesi in quanto il Vate pensava di poter rendere più bello il suo lavoro con le opere di Francesco Paolo Michetti ma il grande artista disse no; in realtà non si è mai capito il perché di tale rifiuto. Quindi da Figurine d’Abruzzo, il titolo fu Terra Vergine.

Mimmo Sarchiapone, pescarese e “orfano” di d’Annunzio, appassionandosi al mondo del Vate, decide in qualche modo di realizzare il sogno dell’illustre cittadino abruzzese, realizzando le illustrazioni delle novelle presenti dell’opera; da qui nasce il testo che Edizioni Mondo Nuovo ha deciso di editare nel luglio dello scorso anno.

Mimmo Sarchiapone dialogherà con la giornalista Francesca Di Giuseppe.

Dopo diverse presentazioni in giro per l’Abruzzo e non solo, il Comitato Festa Maria SS. Della Libera ha deciso di inserire il libro tra le presentazioni che si terrano lunedì a Palazzo Colella. Con l’artista, infatti, ci saranno anche Pietro Santilli con le letture di Poesie dedicate alla Madonna; Maurilio Di Giangregorio con I moti di Pratola Peligna e Luciano Giancola con Da Statùle a Goriano Sicoli il novantesimo miglio della via Claudia Valeria.




IL CAMMINO NATURALE DEI PARCHI, da Livata a Corvaro

Scoprire un cammino partecipativo in stile Forrest Gump dal 7 al 13 maggio

Sul confine tra Lazio e Abruzzo: un’avventura gratuita e aperta a tutti, lanciata da Parchi Lazio in collaborazione con Va’ Sentiero. Ultima settimana per iscriversi!

Un viaggio collettivo e partecipato sul Cammino Naturale dei Parchi (CNP), a piedi e con lentezza, per entrare in contatto con le aree protette, i borghi e le comunità montane dell’entroterra laziale: questo il senso dell’iniziativa lanciata dall’ente Parchi Lazio in collaborazione con i ragazzi di Va’ Sentiero.

Chiunque può unirsi al cammino gratuitamente, in pieno stile Forrest Gump!

Si parte alla volta del CNP domenica 7 maggio da Livata, nel Parco dei Monti Simbruini, per giungere sabato 13 al borgo di Corvaro, nel cuore della Riserva Naturale Montagne della Duchessa.

Oltre al team di Va’ Sentiero, ad accompagnare la carovana di camminanti ci saranno i guardiaparco delle aree protette attraversate, che forniranno supporto e faranno da ciceroni per spiegare i luoghi di interesse naturale e storico-culturale intercettati dal percorso: il Parco dei Monti Simbruini, la Riserva Naturale Montagne della Duchessa, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco dei Monti Lucretili e la Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, ma anche i borghi di Camerata Nuova, Cineto Romano, Orvinio, Castel di Tora, Marcetelli, Pescorocchiano e Corvaro.

Per iscriversi e partecipare, basta compilare l’apposito form: https://shorturl.at/ahjLP  Al suo interno sono riportati tutti i dettagli delle tappe e sono anche segnalate le strutture convenzionate del Cammino, i relativi contatti e il link al sito ufficiale del CNP, per facilitare le persone a organizzare il proprio cammino.

La partecipazione a queste esperienze è completamente libera e gratuita, e implica un’assunzione di piena responsabilità personale e massima autonomia logistica: ognuno è invitato a organizzarsi per quanto riguarda viaggio, vitto e alloggio per ogni tappa percorsa.




SOTTOCOSTA conto alla rovescia

Dal 29 aprile al 1° maggio 2023 torna al porto turistico il Salone Nautico del Medio Adriatico

Pescara, 26 aprile 2023. Tutto pronto per la nona edizione di Sottocosta, il Salone Nautico del Medio Adriatico, che animerà il porto turistico di Pescara dal 29 aprile al 1° maggio 2023.  La manifestazione fieristica è promossa dalla Camera di Commercio Chieti Pescara e dal Marina di Pescara, con la collaborazione tecnica di Assonautica Pescara Chieti. Un’edizione che si preannuncia ricca di novità e con numeri importanti, come evidenziato questa mattina in conferenza stampa dal vicepresidente della Camera di Commercio Chieti Pescara e presidente del porto turistico Marina di Pescara, Carmine Salce, dal presidente di Assonautica Chieti Pescara e vicepresidente vicario di Assonautica Italiana Francesco Di Filippo, alla presenza del vicepresidente di Confindustria Nautica Piero Formenti.

«In questa edizione di Sottocosta», ha anticipato Salce, «avremo 64 espositori provenienti da 10 regioni italiane e 160 marchi presenti. Rimanendo sui numeri, il 40 per cento degli espositori parteciperanno per la prima volta all’evento e il 31 per cento arriveranno da regioni diverse dall’Abruzzo, tra cui il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, solo per citare i territori più distanti. Sono dati che confermano come il Salone Nautico del Medio Adriatico stia crescendo sempre di più, diventando un evento di richiamo a livello nazionale per l’intero settore della nautica. Un settore sul quale la Camera di Commercio Chieti Pescara vuole continuare a scommettere e a incentivare, soprattutto per le importanti ricadute economiche e occupazionali sulle imprese del territorio e sull’intera filiera, sia diretta che indiretta».

Un risultato possibile anche grazie ai patrocini confermati per il 2023 tra cui, oltre ad Assonautica Italiana e Assonat, anche quello di Confindustria Nautica, che ha permesso a Sottocosta di entrare di diritto a far parte dei 10 eventi territoriali collegati al Salone Nautico di Genova, e quelli dell’Autorità del Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale e del Consiglio regionale d’Abruzzo, due novità per questa edizione.

Ma cosa c’è da aspettarsi in questi tre giorni di manifestazione dedicati ai diportisti, al turismo nautico, agli sport del mare e alla valorizzazione del mondo blu in tutte le sue sfaccettature? Si parte dalla sezione espositiva, al chiuso e all’aperto, che vedrà in vetrina numerose imbarcazioni, gommoni, canoe, kayak, sup, surf, wing foil, motori marini, moto d’acqua e motori elettrici. E ancora spazio a editoria nautica, accessori per la nautica, abbigliamento nautico, charter e vacanze in barca, attrezzature per sub, elettronica e tanto altro.

Come sempre poi la manifestazione sarà arricchita da una lunga serie di appuntamenti, tra eventi, seminari, corsi, laboratori, intrattenimento per grandi e bambini e prove pratiche per avvicinare i neofiti all’appassionante mondo della nautica. Sono, dunque, in programma uscite in barca, dimostrazioni pratiche, momenti di confronto, presentazioni di progetti e novità a cura di associazioni, istituzioni e federazioni, e tante attività promosse anche all’interno degli stand dagli stessi espositori che diventeranno a loro volta protagonisti del tuffo nel blu compiuto dal pubblico.

Un ruolo centrale sarà giocato poi da Assonautica Italiana e dalla sua sezione locale, Pescara Chieti, che nel corso di Sottocosta promuoverà diversi appuntamenti come anticipato dal presidente Di Filippo. «Da sempre, come Assonautica Pescara Chieti», evidenzia, «vogliamo fornire il nostro concreto contributo alla buona riuscita del Salone Nautico del Medio Adriatico che rappresenta un momento importante per la promozione e lo sviluppo dell’economia del mare, della nautica da diporto e del turismo nautico. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione del nostro direttivo e di tutti i soci, organizzeremo il “Battesimo del mare” con uscite in barca per chi vorrà avvicinarsi al mondo della nautica, così come cureremo importanti momenti di confronto e informazione dedicati al progetto del Ministero del Turismo “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, al progetto di sicurezza e soccorso in mare promosso in collaborazione con la Direzione Marittima Pescara e il 3° Nucleo Aereo della Guardia Costiera, all’Advisory Board del sistema nautico o all’evento nazionale Go to Barcolana Adriatico».

Un ricco cartellone di incontri è in programma ogni giorno all’interno del padiglione Becci dove sul palco si alterneranno esperti, professionisti e referenti di progetti e iniziative nazionali e internazionali. Da segnalare, il convegno “Industria nautica e sviluppo turistico in Abruzzo” organizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo con la presenza del giornalista Antonio Vettese, che aprirà il Salone sabato 29 aprile alle 10, e i due appuntamenti con il “Salone delle idee e dell’innovazione della nautica”: il seminario “Il progettista nel settore nautico” rivolto ad architetti e ingegneri, in scena sabato alle 15,15, e la cerimonia di premiazione che domenica alle 18,30 vedrà il conferimento del Premio alla carriera a Luca Bassani Antivari, founder & chief designer Wally Yachts e il Premio donna del mare a Rita Tranquilli Leali, avvocato e professore ordinario di Diritto della Navigazione, come rivelato dall’architetto Claudia Ciccotti Giammaria, ideatrice dei premi, e il Premio nazionale Design nautico, che sarà assegnato al vincitore della sesta edizione dell’omonimo riconoscimento.

Tra le tante attività all’aria aperta, anche l’immancabile appuntamento promosso dal Centro studi cetacei nell’ambito di “Adotta una tartaruga” che consentirà ai bambini di vedere da vicino alcuni esemplari di Caretta Caretta prima del loro rilascio in mare. Così come sarà presente Anassa, un’imbarcazione a vela sequestrata alla malavita a disposizione del pubblico grazie alla Lega Navale Italiana.

Protagoniste saranno anche le forze dell’ordine e di soccorso, con il corso sulla sicurezza in mare a cura del Nucleo Aereo della Guardia Costiera e l’evento “Guarda lontano, scegli la Marina” della Marina Militare Italiana, così come per tutta la durata del Salone è prevista l’esposizione di mezzi, attrezzature e attività per ricerca, soccorso e tutela del mare a cura della Guardia Costiera, della Marina Militare, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Protezione Civile e la presenza dei cani da salvataggio della Società Nazionale di Salvamento.




LA MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA chiude con successo

Soddisfatti espositori e visitatori. Grande entusiasmo per le esposizioni di orchidee e piante grasse.  Appuntamento al 2024

Pescara, 26 aprile 2023.  Chiude con un bilancio più che positivo la 45esima edizione della Mostra del Fiore Florviva che si è tenuta al porto turistico Marina di Pescara dal 23 al 25 aprile.

Si dicono soddisfatti gli organizzatori che hanno assistito nei tre giorni al flusso continuo di visitatori entusiasti della ricca esposizione di piante e fiori e degli eventi collaterali che hanno arricchito l’iniziativa.

Guido Caravaggio, presidente Assoflora (Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi): “Questa edizione ha conseguito un risultato eccezionale, gli espositori sono molto soddisfatti sia dell’organizzazione che dell’affluenza. Idem per i visitatori che hanno trovato come sempre una grande offerta. Abbiamo voluto completare l’esposizione di orchidee con quella delle piante grasse che ha generato grande attenzione e interesse. La buona riuscita dell’evento di quest’anno è motivo di entusiasmo per lavorare sin da subito alla prossima edizione”.

Remo Matricardi, presidente Arfa (Associazione regionale del florovivaismo abruzzese): “Un  grande risultato dato dall’affluenza poderosa di visitatori e addetti ai lavori. È un evento che cresce e che si arricchisce di anno in anno.  Ringraziamo la Camera di Commercio Chieti Pescara, il Comune di Pescara, la Regione Abruzzo e tutte le associazioni e le attività che continuano a starci vicino.  Da domani ci metteremo a lavoro con entusiasmo per l’edizione 2024”.

Tante le iniziative che si sono susseguite nei tre giorni dedicati al mondo del florovivaismo, tra laboratori, convegni e reading di poesie a tema. La Regione Abruzzo ha partecipato con uno spazio espositivo del Servizio fitosanitario regionale, organizzazione che si occupa di protezione delle piante, dell’ambiente, del patrimonio forestale e del territorio.

La parte espositiva è stata completata quest’anno da tre esempi di giardini: uno realizzato dalla Vivai Agricola Raulli con elementi naturali, dimostrando che con semplicità si possono fare cose belle e in piena sintonia con la natura, uno allestito dall’architetto Cristiano Del Toro in collaborazione con il Giardino degli Angeli,  con l’intento di sensibilizzare al tema del recupero dell’acqua piovana, e l’altro dell’azienda La Felce che ha presentato il brevetto Viridis, un giardino che si estende su uno spazio verticale, da interno e da esterno.

Il  mondo del florovivaismo è stato rappresentato da oltre 150 espositori che hanno allestito una perfetta vetrina di fiori, piante ornamentali, piantine da orto e da frutta. Alle orchidee è stato riservato, per il secondo anno consecutivo, uno spazio dedicato, con esposizione e convegni su come coltivarle, dalla concimazione ai rinvasi.   Anna Di Medio, sezione abruzzese dell’associazione di orchidofilia Atao : “Siamo felicissimi di essere tornati qui, vedere i visi delle persone che rimangono incantate davanti alle nostre piante ci riempie di gioia. Abbiamo allestito una vetrina con orchidee molto particolari e i visitatori si sono appassionati a questo tipo di pianta, che è bellissima ma anche molto particolare”.

Non solo orchidee ma anche piante grasse alla 45esima edizione della Mostra del Fiore, partecipazione curata dai collezionisti dell’Associazione Italiana Amatori delle Piante Succulente. Domenico Rocchi, segretario Aias Abruzzo Marche e Molise: “L’associazione nasce nel 1979 e si esprime attraverso la pubblicazione di quattro riviste trimestrali e uno speciale, con l’intento di divulgare le peculiarità delle piante succulenti e di sostenere i produttori che in Abruzzo insistono su 18 ettari di terreno, riservato alla coltivazione di piante grasse”.




NUOVA SEDE OPERATIVA della Protezione Civile Monti della Laga di Campli

Una nuova sede con l’impegno di sempre

Campli, 26 Aprile 2023. Si è svolta domenica 23 Aprile l’inaugurazione della nostra nuova sede operativa, moderna, ampia e antisismica. Essa rappresenta una realtà di cui non è possibile non essere soddisfatti.

La concessione, da parte dell’amministrazione comunale, è e rappresenta, il tangibile, concreto e positivo riconoscimento sull’operato della Protezione Civile Monti Della Laga ODV.

La nuova sede è stata, dai volontari e dal Direttivo, modificata ed adeguata alle esigenze di una struttura operativa in caso di emergenza.

Il simbolico taglio del nastro tricolore che ne ha ufficializzato l’operatività è stato effettuato dal Presidente, Avv. Alessandro Marini, dal Sindaco, Federico Agostinelli e da Laura Di Domenicantonio, delegata del comune alla Protezione Civile.

Il gesto, pur nel suo antico simbolismo onora chi lo compie perché vede in quel nastro il sacrificio, il lavoro e la fede dei suoi volontari.

Un ringraziamento, di vero cuore, alle autorità pubbliche e religiose intervenute, dimostrando con la loro presenza, stima e considerazione per l’operato dei volontari.

Un ringraziamento speciale al nostro Direttivo composto oltre che dal Presidente, dal Vicepresidente, Claudio Di Giangiacomo e dalla Segretaria, Cristina Passacquale. Un ulteriore ringraziamento ai nostri Responsabili e Coordinatori nelle persone di Maria Pia Brandimarte, Beniamino Amicone, Iwan Gentile e Andrea Pilotti. Infine, un caloroso ringraziamento a tutta la squadra dei nostri preziosi volontari ai quali dobbiamo buona parte di tutto ciò che siamo riusciti a realizzare e che realizzeremo in futuro.




ARTINVITA, il Festival Internazionale degli Abruzzi

Domani il via. Il programma dei primi tre giorni di festival            

Orsogna, 26 aprile 2023. Domani, giovedì 27 aprile, si parte con la sesta edizione di Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi che si protrarrà fino al 14 maggio: per il Direttore artistico Marco Cicolini dell’Associazione abruzzese Insensi, e per il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, con la direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, il taglio del nastro è alle ore 10.30 con l’installazione video inaugurale “CO(AI)XISTENCE” di Justine Emard presso la Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese, Guardiagrele (Ch) che sarà visitabile fino al’ultimo giorno del Festival.

Venerdì 28 aprile alle ore 21:00 è la volta della prima nazionale per danza e musica di “DIALOGUES AVEC SHAMS” di Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani presso l’Auditorium di Santa Maria da Piedi a Crecchio (Ch) mentre l’installazione inaugurale di SUPRAORGANISM di Justine Emard è prevista per lo stesso giorno di venerdì 28 aprile alle ore 22.30 nella splendida cornice offerta da dalla Chiesa di San Rocco ad Arielli (Ch) e sarà visitabile fino al 10 maggio.

Sabato 29 aprile alle ore 21.00  (con replica scolastica alle ore 10.30) per teatro e danza è la volta della prima nazionale di “APPELEZ-MOI MADAME” di Leila Gaudin coproduzione Artinvita che si terrà presso il Teatro Comunale De Nardis di Orsogna (Ch).

Artinvita, sesta edizione, che si terrà dal 27 aprile al 14 maggio, è un Festival Multidisciplinare supportato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e dall’Institut Francais. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio, Comune di Ortona.

BIGLIETTERIA ATTIVA

I biglietti e gli abbonamenti sono acquistabili presso il Teatro Comunale di Orsogna (Piazza G. Mazzini 3, Orsogna) durante gli orari di apertura, e presso i punti vendita autorizzati Vivaticket, oppure online su https://www.vivaticket.com/it. Per assistenza contattare la biglietteria.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1° marzo al 15 maggio

lunedì 10:00 – 12:00;

mercoledì e venerdì 16.00 – 18:00;

A partire da 1 ora prima dello spettacolo.




CONVERSAZIONI SUL CINEMA alla Fondazione La Rocca di Pescara

Venerdì 28 Aprile ore 17:30a Fondazione La Rocca, presentazione del libro di Dante Marianacci

Pescara, 26 aprile 2023. L’evento è organizzato dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio in collaborazione con la casa editrice Ianieri Edizioni e con il patrocinio della Fondazione La Rocca.

Insieme all’autore del libro, interverranno Antimo Amore (moderatore), Andrea Lombardinilo, Simone Gambacorta, Giampiero Consoli e Gerardo Di Cola. Porteranno i saluti il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il sindaco di Ari Marcello Salerno, l’assessore alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota e il presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca.

Conversazioni sul cinema raccoglie, in ordine cronologico, (partendo dal 1980, da una intervista su Shakespeare con il celebre regista inglese David Giles, e arrivando al 2020, con un ricordo di Federico Fellini nel centenario della nascita), alcuni articoli e una trentina di interviste con personaggi del mondo del cinema, del teatro e della televisione (attori, registi, critici) e ci permette – come ha scritto Andrea Lombardinilo nella Prefazione – “di entrare nel laboratorio degli artisti, di scorgerne gli anditi più riposti e le fessure meno rischiarate dai riflettori, ma rappresentano un raffinato saggio di scrittura, in cui la comunicazione assume una connotazione colloquiale per destare l’immediato interesse del lettore…L’Alighieri si sentì rivelare da Giustiniano che il concento sonoro delle intelligenze celesti è il frutto di un’armonia corale: ‘Diverse note fanno dolci note’ (Paradiso VI, 123). Così l’incanto del cinema e del teatro è il frutto della convergenza di idee, intuizioni, abilità che il coro delle voci raccolte da Marianacci contribuisce a comprendere al di là delle approssimazioni interpretative della cronaca, così in voga al tempo della comunicazione liquida e visuale del nostro tempo.” E Giorgio Albertazzi, a proposito di Dante e dell’opera d’arte aggiunge: “L’opera d’arte è un oggetto come la realtà, è una cosa che si aggiunge alla natura. La Divina Commedia è come Le Alpi, il Caucaso, una cosa della natura che si può quindi vedere, cioè aggiunge alla natura qualcosa di vivente. E il compito del grande interprete è proprio quello di penetrare dentro questo oggetto vivente che è l’opera d’arte.” Lo stesso vale per i protagonisti di questo libro nei confronti del cinema, del teatro e della televisione.

Dante Marianacci, già dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, poeta, narratore, saggista e giornalista, ha pubblicato una quarantina di libri. Al cinema ha dedicato molte energie, organizzando, soprattutto in giro per il mondo, ma anche a Pescara, centinaia di incontri, convegni, rassegne, retrospettive, festival, come, a Budapest, il MittelCinemaFest – Festival centro europeo del cinema italiano, da lui fondato nel 2003 e giunto ormai alla sua XXI edizione. Questi, in ordine alfabetico, i personaggi che si incontrano in Conversazioni sul cinema: Alexander ADABAJAN, Giorgio ALBERTAZZI, Edmonda ALDINI, Suso CECCHI D’AMICO, Masolino D’AMICO, Bruno DE MARCHI, Roberto FAENZA, Federico FELLINI, István GAÁL, David GILES, Tonino GUERRA, Wilma LABATE, Anton Giulio MAJANO, Jiři MENZEL, Mario MONICELLI, Franco NERO, Giorgio PROSPERI, Gian Luigi RONDI, Francesco ROSI, Luciano SALCE, Maurizio SCAPARRO, Alberto SORDI, Grażyna SZAPOŁOWSKA, Omar SHARIF, Paolo TAVIANI, Ugo TOGNAZZI, Leopoldo TRIESTE, Carlo VERDONE.




RACCONTEME NU SOGNU Fresco di stampa il volume di Flavio Tursini

La presentazione si terrà lunedì 30 aprile alle ore 17 al Centro civico di Paganica

L’Aquila, 26 aprile 2023. È uscito da un paio di settimane il volume Racconteme nu sognu – Racconti e Poesie in dialetto Paganichese di Flavio Tursini, pubblicato a cura dell’Associazione culturale “La Riga di Mezzo” di Paganica.

Nella Prefazione, tra l’altro, si annota: “…Non finisce di sorprendere, Flavio Tursini, per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto. Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura di Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina…”.

Il libro sarà presentato a Paganica lunedì 30 aprile, alle ore 17:00, presso il Centro Civico, con gli interventi dei giornalisti e scrittori Mario Narducci, Goffredo Palmerini, Giustino Parisse, del ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata Alessio Rotellini e dello stesso autore Flavio Tursini. Qui di seguito, se può essere d’interesse, si riporta la Prefazione che apre il volume, che l’Autore dedica alla mamma Vincenzina.

Prefazione di  Goffredo Palmerini

“Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.” Joseph Conrad

Tutt’altro che questa affermazione, presente in un suo famoso romanzo d’appendice, farebbe oggi Conrad se leggesse questo libro di Flavio Tursini. Mentre chiedo perdono per l’arditezza di questo paradosso e per aver scomodato il grande scrittore inglese d‘origine polacca, nel meditare quella frase a me è venuto subito da pensare il contrario nell’accingermi a scrivere qualche modesta nota per questo bel libro di Flavio. Qui il frutto della memoria e dei ricordi è colto così bene che il fiore davvero non ha corso alcun rischio d’essere sciupato. Anzi!

Non finisce di sorprendermi, Flavio Tursini. Da un lato per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto.

Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura dell’impareggiabile Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina. Ma senza quel sussiego di chi intenda scrivere un saggio antropologico su un mondo che purtroppo si va pian piano perdendo – fatto di persone autentiche, ricche di sensibilità e di attenzioni reciproche – come quello che prima del terremoto del 2009 abitava il rione del Colle, con rapide pennellate d’autore Flavio riesce a farci vivere quella quotidianità raccontandoci storie, anche in versi, di vita ordinaria.

L’autore lo fa con ironia, con garbo, con intensità, attingendo ai ricordi, alla memoria collettiva, alle tradizioni. Direi anche al Genius loci. E lo fa attraverso personaggi veri, schietti, brillanti quasi o forse più di quelli della migliore tradizione del teatro dell’arte, che senza copione recitavano a soggetto la propria parte. Ma in questi casi, che Flavio narra così bene, la “parte” era la vita, non la rappresentazione teatrale.

Ora non vorrei entrare nel dettaglio, magari facendomi prendere dal piacere di citare qualcuno dei personaggi paganichesi che campeggiano in questo godibilissimo libro con le loro storie e le loro faccende. Ciascuno di voi potrà appagarsi, come è capitato a chi scrive, appena inizierà la lettura di questo volume, quando il desiderio di leggerlo tutto d’un fiato ti afferra, tanto è intrigante il richiamo della memoria.

Ancora un’annotazione. Con questo volume Flavio aggiunge un altro importante tassello a quelli che altri autori paganichesi da tempo vanno meritoriamente apprestando nella salvaguardia della memoria collettiva e nella ricostruzione del senso si comunità, quale parte significativa del patrimonio immateriale della nostra Paganica. Mi auguro, infine, che l’abbrivio (la spontapee) che da qualche tempo Flavio ha per la scrittura non l’abbandoni, cosicché egli presto ci dia altre perle di creatività narrativa, poetica, artistica, musicale e quant’altro il suo ingegno sa donare.




IL CENTRODESTRA DIFENDA il nostro territorio

I Circoli cittadini del Pd difendono l’operato del sindaco e presidente della Provincia, Francesco Menna “sempre presente ai tavoli per la difesa, la salvaguardia e la promozione del nostro territorio”

Chieti, 26 aprile 2023. La consigliera regionale della destra abruzzese, Sabrina Bocchino invece di accusare il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna di essere assente dai tavoli regionali, avrebbe fatto bene a partecipare alla Commissione sulla sanità di Vasto e Lanciano e farebbe bene a difendere il nostro territorio sbattendo i pugni sui tavoli “che contano”.

È stata eletta per questo!

Difendiamo dunque e condividiamo appieno l’operato del sindaco di Vasto e presidente della Provincia, Francesco Menna che ha sempre difeso il nostro territorio partecipando ed intervenendo ai tavoli e ai dibattiti necessari per la difesa, la salvaguardia e la promozione dello stesso.

Basta ricordare le sole battaglie che sta portando avanti per la salvaguardia del Tribunale e della Procura di Vasto, del San Pio di Vasto, mortificato ed abbandonato dalla destra abruzzese, e il tema della Variante alla Statale 16 dicendo No a viadotti e gallerie che avrebbero deturpato la bellezza di Vasto e di questo nostro lembo d’Abruzzo e dicendo No anche alla mini variante che non solo non avrebbe ulteriormente appesantito il traffico veicolare e dei mezzi pesanti nel tratto da Trave allo svincolo per Montevecchio, ma avrebbe anche creato i presupposti per futuri viadotti e gallerie.

Le elezioni regionali si avvicinano e lo comprendiamo bene dalla discesa in campo di questa inconcludente destra abruzzese che in questi quattro anni di governo deve solo ringraziare i fondi del PNRR, un’iniezione di liquidità europea a causa di una pandemia senza eguali.

Chissà cosa sarebbero venuti a dirci e a raccontarci se non ci fossero stati questi fondi!

Condividiamo inoltre quanto ha affermato il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti in merito alle opere di urbanizzazione del nuovo ospedale che a detta di Schael e Marsilio spettano al Comune di Vasto. Altro modo per scaricare le responsabilità del loro inconcludente governo regionale ad altri! Tipico della destra abruzzese!

Ma i cittadini, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari non solo hanno ben compreso anche loro l’assenza degli esponenti locali in Regione e della giunta regionale stessa, ma hanno anche ben compreso il buon operato del precedente governo regionale e l’operato dell’ex assessore alla Sanità e al Bilancio, Silvio Paolucci che  è bene ricordare, ha ereditato una sanità commissariata….altro che fondi PNRR e nonostante tutto ha aperto reparti e dato servizi al San Pio quali la Stroke Unite, l’Obi, la lungodegenza, chiusa per i malati covid e mai riaperta!

La destra abruzzese, dunque, e i loro esponenti locali invece di incolpare gli altri farebbero bene a dimettersi, o meglio a non ripresentarci alle prossime elezioni regionali! L’Abruzzo non ha bisogno di loro! L’Abruzzo non ha bisogno di spot e slogan! L’Abruzzo ha bisogno di fatti concreti e non di passerelle elettorali!

I Circoli cittadini del Pd di Vasto, San Salvo, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Cupello, Fresagrandinaria, Gissi, Lentella, Monteodorisio, Pollutri, Scerni, Torrebruna, Villalfonsina




IL 25 APRILE. MATTARELLA: «La resistenza fu un moto di popolo contro il fascismo»

La visita a Cuneo del capo dello Stato che condanna il falso patriottismo del regime e ricorda il contributo dei cattolici. Meloni cita Violante e la «concezione proprietaria» della sinistra

Angelo Picariello

Avvenire.it martedì 25 aprile 2023

La Resistenza fu un «moto di popolo», una «rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale». Sergio Mattarella si reca a Cuneo, la terra di un illustre predecessore, Luigi Einaudi, «il primo Presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica» per celebrare il 25 aprile. «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati», suggeriva Piero Calamandrei ai giovani. E il Capo dello Stato sceglie una terra simbolo. Cuneo città decorata al valor militare, in cui quel «moto di popolo» scattò anche a seguito del coraggioso discorso pronunciato dal balcone della sua abitazione dal sindaco, l’avvocato azionista Duccio Galimberti il 26 luglio 1943, poche ore dopo la destituzione di Mussolini.

Mattarella – che, come di consueto, in mattinata si era recato all’Altare della Patria, per deporre una corona accompagnato dalle cariche dello Stato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana – visita Prima, a Cuneo, la casa-museo di Galimberti, poi tiene un discorso al teatro Toselli, per poi recarsi a Borgo San Dalmazzo, il centro in cui i cittadini, coordinati dal parroco don Raimondo Viale, cercarono di mettere in salvo gli ebrei dai nazisti che gli davano la caccia (Cuneo fu la terza provincia italiana per numero di deportati nei campi di sterminio in ragione dell’origine ebraica), e infine a Boves, prima città martire della Resistenza, medaglia d’oro al Valor militare e Medaglia d’oro al Valor Civile. «Lì – ricorda Mattarella – si scatenò quella che fu la prima strage operata dai nazisti in Italia».

«”La guerra continua” affermò, nella piazza di Cuneo che reca oggi il suo nome. Una dichiarazione di senso ben diverso da quella del governo Badoglio», rimarca il capo dello Stato, ricordando Duccio Galimberti comandante delle partigiane Brigate Giustizia e libertà in Piemonte, che nel novembre 1944 «fu catturato, torturato e ucciso dai fascisti».

Mattarella cita la lapide che, nel municipio di Cuneo, ricorda Galimberti, «Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza». Una Repubblica «fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista», sottolinea Mattarella. Che mette anche in guardia dal falso patriottismo del regime fascista e dalle sue «ingannevoli parole d’ordine». Un patriottismo che alimentava «il mito della violenza e della guerra; dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri».

La Costituzione «sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo», ma nel rimarcare – dopo le polemiche dei giorni scorsi – la sua genesi antifascista, Mattarella sottolinea anche il contributo determinante dei cattolici, quando ricorda «il principio della prevalenza della persona e delle comunità sullo Stato», e al ruolo delle «autonomie locali e sociali dell’Italia», concetto strettamente legati alla dottrina sociale e alla elaborazione politico-culturale dei cattolici. Un fermento che «indusse un gruppo di intellettuali cattolici a riunirsi a Camaldoli, a pochi giorni dal 25 luglio 1943, con l’intento di riflettere sul futuro, dando vita a una carta di principi, nota come “Codice di Camaldoli”, che lascerà il segno nella Costituzione», ricorda Mattarella, «on la proposta di uno Stato che facesse propria la causa della giustizia sociale come concreta espressione del bene comune, per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo di ogni persona umana, per rendere sostanziale l’uguaglianza fra i cittadini», afferma il capo dello Stato con chiaro riferimento al dettato dell’articolo 3.

Onorano la Resistenza, conclude Mattarella, «quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente».

Dopo la presenza di tutte le alte cariche in mattinata, all’Altare della Patria, la giornata per il resto è scandita da prese di posizione e gesti in ordine sparso. Fa discutere la scelta di Ignazio La Russa di recarsi a Praga, in occasione della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti degli Stati membri dell’Ue, con l’idea di «contrastare ogni forma di regime totalitario» rendendo omaggio sia «alle tante vittime della ferocia nazista recandomi a Terezin» sia al monumento dedicato a Jan Palach – l’eroe della “primavera di Praga”, morto suicida, dandosi fuoco, per protestare contro l’invasione dei carri armati sovietici nel 1968, ndr – come ho sempre fatto ogni volta che sono venuto a Praga».

La premier Meloni, invece, scrive una lettera al Corriere della Sera nella quale condanna coloro che in preparazione di questa giornata «hanno stilato la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica». Usando «la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto. Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, così facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere», conclude Meloni citando Luciano Violante e il suo «memorabile discorso di insediamento da presidente della Camera quasi trent’anni fa» che condannava proprio «una certa “concezione proprietaria” della lotta di Liberazione».

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/mattarella-la-resistenza-fu-moto-di-popolo-contro-il-fascismo




MATTARELLA: IL 25 APRILE È LA COSTITUZIONE

26 Aprile 2023

Il discorso più chiaro e netto sul significato pieno e sulla forza del 25 aprile, come c’era da attendersi, è giunto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ” Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”.

Affermazioni che superano tutte le discussioni di questi giorni passati nel corso dei quali sono riemerse addirittura le remore a parlare di “antifascismo” e, a destra, si è persino sembrare tornare indietro a quel prima di Fiuggi quando, con la nascita di Alleanza Nazionale, venne definito il fascismo un male assoluto.

Mattarella, dopo il saluto all’Altare della Patria, ha voluto ricordare l’Anniversario della Liberazione da Cuneo, da lui definita la “terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste”. Da queste essenziali cifre, viene la conferma del sacrificio richiesto dalla lotta per la liberazione, e con essa per la libertà e per la democrazia. Non c’è dunque spazio per chi continua a parlare di divisione e divisività con l’obiettivo di non voler accettare il 25 aprile come il giorno fondante per un intero popolo.

Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, dopo “l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri”. E dunque la “Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per affermare il riscatto nazionale”.

È vero, ha ragione il nostro Presidente: si trattava di “dare vita a una nuova Italia”. Così, il 25 aprile, il suo significato concreto e di prospettiva, costituiscono una cesura nella storia del Paese che costringe, ancora oggi, a fare una scelta senza vie di mezzo. Sulla base dei valori che questa data ci ripropone, ogni giorno, è necessario proseguire su quella strada intrapresa, e mai abbandonata nonostante le tante difficoltà incontrate dalla nostra Repubblica, per dare vita, come ha ricordato Mattarella, a “una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati prima inimmaginabili”.

Tutto è partito da quel 25 aprile. E gli italiani ben lo sanno! Come hanno dimostrato ieri con una partecipazione imponente per ribadire quel che c’era da ribadire.




OMAGGIO ALLE VITTIME di tutte le guerre e ai 33 Martiri di Capistrello

Corone di alloro al monumento e alla lapide rispettivamente dedicati. La pioggia a tratti battente non ha fermato la sentita celebrazione, a luco dei marsi, del 78° Anniversario della Liberazione.

Luco dei Marsi, 26 aprile 2023.  “La libertà e la democrazia che hanno consentito al nostro Paese di crescere e prosperare affondano le radici nella Liberazione, nella lotta per l’affermazione di quei valori assoluti, poi trasfusi e sostanziati nella nostra Costituzione, difesi col sangue e il sacrificio di migliaia di vite. Sono questi ideali, questa lotta, quel sacrificio che oggi onoriamo, e sentiamo come dovere fondamentale vivificarne la memoria, ancor più nel momento in cui vanno via via a sparire i testimoni diretti degli eventi che hanno contribuito a disegnare il volto della nostra Italia, e con più forza alla luce di oscurantismi e revisionismi rimontanti”, ha rimarcato la sindaca Marivera De Rosa nel corso della cerimonia, accompagnata dal sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi dell’I.C. “I. Silone”, Alessandro Lauri, alla presenza del senatore Michele Fina, del vicesindaco Giorgio Giovannone, degli assessori Silvia Marchi, Claudia Angelucci, Mauro Petricca, con don Giuseppe Ermili, i rappresentanti del Gruppo Alpini di Luco dei Marsi e delle Associazioni locali e alcuni familiari delle vittime luchesi dell’eccidio di Capistrello.

“L’humus della nostra democrazia è stata, ed è, anche la consapevolezza di queste lotte, di questa storia, e dell’eroismo di quanti hanno saputo riconoscere e combattere l’aberrazione di regimi liberticidi e criminali, scegliendo di combattere per l’affermazione di quei valori. Le conquiste di libertà e le garanzie di cui oggi godiamo le hanno pagate per noi, per tutti, i Partigiani che, pur di diversa ispirazione politica, sono stati accomunati nella battaglia contro il nazifascismo. É grazie al loro coraggio, che oggi possiamo essere orgogliosi della nostra storia, del nostro Paese, delle nostre istituzioni democratiche. Celebriamo questo giorno per ricordare che l’Italia riconquistò la libertà, rialzando la testa dalla dittatura, ma anche per aver ben presente che l’inestimabile pace e il benessere che viviamo sono figli di quella lotta, della Resistenza, che ci ha restituiti alla storia, e al futuro che sarebbe venuto, riscattati dal giogo nazifascista e da complicità irrimediabili”, ha concluso la Sindaca, che ha poi ricordato i nomi delle vittime dell’eccidio di Capistrello.

“Le commemorazioni, nel tempo, rischiano di diventare un po’ rituali, di non toccare più la pelle viva delle persone, tanto più si allontana, negli anni, il fatto storico”, ha sottolineato il senatore Michele Fina, “Non sentiamo più il rischio, concreto, che possa accadere quanto è già accaduto. Non percepiamo quanto questo sia un momento che serve al presente, al futuro, perché il rischio di perdere queste conquiste democratiche, pagate col sangue, è reale.

E non serve guardare ai luoghi che, pure a breve distanza da noi, vivono una guerra, ma anche a Paesi, europei, che sono stati democratici e che oggi regrediscono. Come regrediscono?

Con un’erosione inizialmente quasi impercettibile delle libertà, dei diritti, uno ad uno, con le motivazioni più disparate. Magari comincia ad essere incombente il potere politico su quello giudiziario, cominciano ad essere minori la libertà di espressione, di dibattito, magari per motivi legati alla sicurezza nazionale…

C’è sempre una qualche giustificazione, per l’eliminazione dei diritti, è solo che questa erosione diventa un elemento di assuefazione. I più lo percepiscono come un naturale addomesticamento, persino come un modo per risolvere altri problemi. Accade, ed è per questo che occorre essere vigili, perché quello che ieri si chiamava fascismo o nazismo, domani o oggi può chiamarsi in un altro modo, ma l’effetto è comunque lo stesso, si comprimono via via i diritti individuali e si scivola verso la violenza, fino a che anch’essa diventa qualcosa ritenuto normale, possibile. Lo abbiamo visto anche dalle cronache recenti, si tende a giustificare. Per questo, Il dovere di queste giornate è quello di rendere vivido il ricordo, fare presenza viva di questa straordinaria eredità di valori e di conquiste che la Resistenza ci ha consegnato, un’eredità inestimabile e insostituibile, insieme alla memoria di quanti hanno combattuto per l’affermazione di essi. Questa eredità va preservata gelosamente e trasferita”, ha chiosato il senatore Fina, “E fin quando saremo in grado di farlo, non vi sarà il rischio che i loro nomi e il loro esempio siano dimenticati, o che il loro sacrificio sia stato vano”. A siglare la cerimonia, le note di “Bella Ciao”.




GIULIA DI ROCCO RICONFERMATA a Bruxelles

Giulia Di Rocco romnì italiana Abruzzese  sarà l’unica romnì  italiana a partecipare alla Romanì Week 2023  il 27 aprile dalle ore dalle 14:00 alle 16:00 nella Sala A3H1 dell’edificio Altiero Spinelli del Parlamento Europeo a Bruxelles.

Per la Di Rocco  è il secondo anno consecutivoche viene chiamata a rappresentare l’Italia,  dove  parlerà   dei bambini rom nell’evento Unlocking the Potential of Young Rom Children,  evento per informare e conoscere le esperienze dei bambini rom in tutta Europa tra cui l’Italia con la Di Rocco, sulla base di ricerche e storie, dopodiché l’attenzione si concentrerà su ciò che può essere fatto nei prossimi mesi.

La  Romanì Week 2023 che si svolgerà dal 24 al 27 aprile, è una serie di eventi  incentrati su come risolvere l’attuale situazione dei Rom in Europa e quali sono le prospettive per il futuro.

La Roma Week 2023 è ospitata dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea e organizzata in collaborazione con la società civile rom e pro-rom.




IL POETA DELL’AMORE OVIDIO protagonista di Macchemito

Grazie a delle credenze popolari, la figura di Ovidio è diventata leggendaria, e se ne parla proprio nella puntata andata in onda ieri su Buongiorno Regione per Macchemito, il format a cura di Paolo Pacitti con riprese Rai di Sem Cipriani; come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Ovidio nacque nel ’43 a.C. nella Valle Peligna, trasferitosi a Roma abbandonò la carriera forense per dedicarsi interamente alla letteratura divenendo così il poeta dell’amore per antonomasia”.

Un successo il suo, interrotto bruscamente poiché fu mandato in esilio nell’attuale Romania per una causa ignota ma probabilmente grave visto che morì in terra straniera senza essere perdonato dall’Imperatore: “la figura di Ovidio poeta e mago costituisce uno degli esempi più emblematici del fenomeno noto come evemerismo;  – spiega il Professore di Letteratura Latina, Francesco Berardi – il termine viene da Evemero di Paro filosofo del III sec. a.C. fu il primo a spiegare che gli dèi altro non sono che personaggi storici eccezionali a cui gli uomini hanno attribuito prerogative divine: la divinizzazione trae spunto dalla biografia del personaggio ed è per questo motivo che Ovidio cantore delle Metamorfosi e maestro del corteggiamento diventa un mago esperto di filtri d’amore”.

Con il tempo Ovidio, nell’immaginario del popolo diventa un mago e le sue capacità erano legate ai contenuti delle sue opere letterarie, infatti, era ritenuto capace di creare potenti filtri amorosi e di mutare l’aspetto agli altri e a sé stesso; a Sulmona sono molti i luoghi che lo vedono protagonista come la fontana di Fonte d’Amore dove il poeta, di ritorno da Roma si intratteneva con Corinna, la donna cantata nelle sue liriche. Mentre il tempio di Ercole Curino sarebbe stata la sua villa costruita con le arti magiche, e custodirebbe il suo tesoro che potrà essere trovato solo alla fine del mondo; ma forse Celestino V è riuscito a trovarlo ed a costruirci l’Abbadia di Santo Spirito a Morrone che stupisce per il suo splendore.

Alessandra Renzetti




UNA CIASPOLATA CON LA NEBBIA

di Luciano Pellegrini

Come da previsione meteo, la neve è caduta ed ha imbiancato le montagne dell’appennino centrale, dalla quota di 1500 metri. Sabato 22 aprile, approfitto con mia figlia Veronica, per fare una ciaspolata in località Fonte Tettone (1654 m), Roccamorice PE, Parco Nazionale della Maiella, pensando che è l’ultima in questo anno anomalo. La temperatura, infatti, è alta – 10 gradi – e lo scioglimento della neve è veloce, creando copiosi torrenti. Messe le ciaspole, iniziamo a ciaspolare su una coltre di neve fresca di circa 30 centimetri. Devo ammettere che la neve era ottima, anche per sciare. La direzione è NORD/EST verso lo stazzo di Roccamorice (1507 m), attraversando Colle Remacinelli.

 Una bella discesa panoramica, anche se le nuvole facevano prevedere che presto, il sole si sarebbe velato e con il pericolo di nebbia. Infatti, all’improvviso veniamo investiti dal fenomeno meteo della luce diffusa, dove viene a mancare la percezione della pendenza, delle dimensioni e della distanza. In questa situazione, quando manca completamente la visibilità, si perde ogni punto di riferimento e, a volte, si fatica a capire se si è fermi o ancora in movimento.

Una sensazione non piacevole, aggravata dalla nebbia. Un occhiale con lenti gialle, che permettono una migliore visuale con scarsa luminosità o, lenti rosa, che aumentano il contrasto, sarebbe stato utile. Però, essendo padrone del territorio, siamo tornati indietro, procedendo per le roccette, l’arrivo della seggiovia, LE DUE CAPANNE IN PIETRA A SECCO e, la vallata che arriva a Mamma Rosa. Con la nebbia, tutto acquista un’altra dimensione a noi sconosciuta, tutt’intorno è pace, si sente solo il rumore penetrante delle ciaspole, nel silenzio che ci avvolge, come una spessa coperta di lana.

Difficoltà EAI (escursione in ambiente innevato)

Dislivello +/- 250 metri

Distanza A/R 8 Km

Tempo 3 ore