UNA FOTO DI CORSA: manca qualcosa

Tabula Rasa

Pescara, 26 marzo 2023. È stata una foto non di qualità, fatta di corsa da chi sta passando velocemente da quelle parti e si accorge che manca qualcosa, ad annunciarmi sul cellulare, una mattina di qualche giorno fa, la mattanza di questo boschetto di circa 50 pini. Adornavano le aiuole spartitraffico del raccordo asse attrezzato – via Raiale, uno svincolo posto nei pressi della FATER, o del tratto terminale o iniziale della greenway ciclabile lungo fiume sud di Pescara.

Sono diversi i cartelli che indicano la pertinenza gestionale di questi tratti: ANAS S.p.A., per cui si presume sia stata questa società la committenza dei lavori eseguiti. Il condizionale è d’obbligo perché cartelli di cantiere non ve ne sono (normale, visto che l’intervento è terminato), ma non è dato sapere se sono stati apposti in precedenza, per informare di motivazioni, tempi, importi, autorizzazioni e quant’altro.

Un boschetto di pini che forse ANAS stessa potrebbe aver messo a dimora anche oltre 50 anni fa, e che ha spazzato via nel giro di una giornata, presumibilmente in nome condizioni che la Società ritiene essere di rischio e pericolo per gli utenti di quel tratto, situazione a cui porre rimedio con la la messa in sicurezza dell’attraversamento.

Certo, non è che quel boschetto intercettasse tutta la CO2 più i vari inquinanti, compreso il rumore, derivanti da traffico veicolare locale, ma di anidride carbonica in quegli alberi ce ne deve essere finita parecchia. Mi chiedo: chi farà ora questo sporco lavoro per i prossimi decenni?

E, soprattutto, che fine ha fatto o farà quella biomassa, imbrigliata, bloccata, sequestrata per così lungo tempo in quei tronchi, in quei rami, in quelle fronde? O è già tornata CO2 libera, in cielo?

A passare da quelle parti diversi giorni dopo, si sente ancora forte l’odore di resina (come in altre occasioni, altrettanto drammatiche, si sente pungente l’odore di bruciato).

Un odore che però in questo caso apre le narici, richiama il profumo della salsedine, il colore e il rumore del mare e il lieve rumore della brezza spazzolare le spiagge. Si può ancora toccare con mano il fresco e appiccicoso essudato che fuoriesce dai ceppi, prima che solidifichi all’aria, ora puzzolente e rumorosa, di questo triste inizio di primavera.

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net




IL DIRETTIVO del Partito Democratico

Un incontro proficuo

Scerni, 26 marzo 2023.  Si è tenuto ieri sera il direttivo del Circolo cittadino del Pd di Scerni. “Un incontro proficuo per affrontare e per confrontarci sulle questioni quotidiane della nostra Comunità e sul suo futuro”, afferma la Segretaria del Pd di Scerni, Claudia D’Ercole che, nel ringraziare i membri del Direttivo per la presenza e la sempre costante dedizione al Partito Democratico e alle problematiche della comunità locale, sottolinea al contempo la grande voglia riscontrata ieri sera di ripartire, “con più forza ed energia per ridare a Scerni una guida di centrosinistra e con quanti desiderosi di portare e di apportare crescita e sviluppo della nostra Comunità. Dialogheremo anche con la società civile aprendoci alla costruzione di un centrosinistra allargato che abbia come priorità il bene di Scerni e la sua affermazione”.

“Idee e progetti ci sono ed è necessario partire fin da ora, e lo faremo – prosegue la D’Ercole – anche dando alla nostra comunità una sede nella quale ritrovarsi e confrontarsi. Dobbiamo e vogliamo guardare al domani curando l’oggi perché solo così potremmo, tutti insieme, costruire un bel progetto da presentare alla città fatto di idee, di concretezza e di persone che credono nello sviluppo e nella crescita di Scerni”.

“Colgo l’occasione – aggiunge la D’Ercole – per ringraziare i tanti cittadini che il giorno delle primarie del Partito Democratico si sono recati a votare esprimendo il loro voto per il rinnovo del Segretario nazionale del PD. E’ stata una bella e partecipata giornata di festa e di democrazia. Con Elly Schlein Segretaria nazionale del Pd, con Stefano Bonaccini, Presidente e con il territorio, lavoreremo e daremo il nostro apporto e supporto per contrastare il centrodestra”. 

“Quella di ieri sera – conclude la D’Ercole – è stata decisamente una bella serata. Presto ci riuniremo nuovamente per dare seguito a questa che posso definire la “ripartenza”. E lo faremo con l’esperienza di chi in questi anni c’è stato e con chi vorrà esserci. Ringrazio, a nome di tutto il Direttivo, il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna per essere venuto ieri sera e che non solo ci ha delucidato su tematiche territoriali quali il Civeta e sugli iter avviati in Provincia riguardanti la nostra Comunità, ma si è anche fatto carico delle istanze da noi presentate”.




CHIUDE LA SCUOLA DELL’INFANZIA di Montepagano per inagibilità

Trovata subito una soluzione ponte in attesa di sistemare l’ex scuola elementare

Roseto degli Abruzzi, 26 marzo 2023. Chiusura immediata della scuola dell’infanzia di Montepagano, per questioni di sicurezza, e spostamento delle attività didattiche a partire dal 29 marzo prossimo presso il plesso della materna di Voltarrosto. Nel frattempo, si lavora per sistemare l’ex Scuola Elementare del Borgo per permettere agli alunni di tornare a seguire le lezioni vicino casa.

Sono queste le decisioni prese, in comune accordo e in sintonia, dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, dalla Dirigente Scolastica dell’IC Roseto 2 e dal Rspp, e che si sono concretizzate con un’ordinanza urgente firmata ieri mattina dal Sindaco Mario Nugnes. Decisioni rese necessarie dopo la constatazione dell’inagibilità temporanea della struttura che si trova lungo via San Rocco.

Lo scorso 20 marzo, infatti, con una nota protocollata, la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale Roseto 2 ha segnalato la situazione di pericolo presso la scuola dell’infanzia di Montepagano, di Via S. Rocco trasmettendo, inoltre, gli esiti della relazione tecnica di intervento del 14 marzo scorso. Una relazione nella quale venivano segnalate problematiche importanti.

“Ci siamo subito mossi per effettuare tutte le verifiche del caso e, immediatamente, attraverso il Dirigente del Secondo Settore Claudio Di Ventura, abbiamo inviato sul posto, già il giorno successivo, i nostri tecnici per un sopralluogo – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore all’Istruzione Francesco Luciani – Il sopralluogo, seguito da una attenta relazione, ha confermato le carenze strutturali e igienico sanitarie segnalate e che comportano diversi disagi e al contempo non garantiscono l’incolumità del personale docente e degli studenti. Di fronte a questa situazione abbiamo ritenuto opportuno innanzitutto confrontarci per le vie brevi con la Dirigente Scolastica per poi convocare, immediatamente, una riunione alla presenza della Preside stessa, dei Dirigenti, degli Assessori del Rspp.

Riunione nella quale abbiamo concordato sulla necessità di procedere con la pubblicazione dell’Ordinanza di chiusura del plesso. Poi, ci siamo mossi per trovare immediatamente delle soluzioni alternative e abbiamo convocato a Montepagano i genitori degli studenti ospiti della Scuola dell’Infanzia per aggiornarli in merito alla situazione e per rassicurarli sulla continuità didattica. Nell’immediato – aggiungo il Sindaco e l’Assessore – gli iscritti del plesso chiuso saranno trasferiti temporaneamente presso la scuola Voltarrosto, garantendo loro anche il servizio di trasporto scolastico. Nel frattempo, inizieremo a lavorare per spostare le lezioni nell’ex Scuola Elementare di Montepagano dove valuteremo, come comunicato ai genitori, le azioni necessarie per renderla utilizzabile sempre in accordo con la Dirigente Scolastica.

Perché, l’obiettivo comune di tutte le parti coinvolte è quello di far rimanere la Scuola dell’Infanzia nel Borgo Storico della nostra città. Sul plesso chiuso, invece, provvederemo a valutare approfonditamente la situazione per quantificare i tempi e le somme necessarie per intervenire. Ovviamente, al primo posto per la nostra Amministrazione viene la sicurezza dei nostri figli. Dall’altro lato, però, ci piace sottolineare come tutta la procedura sia avvenuta in tempi celeri e con lo spirito di condivisione e trasparenza che queste situazioni impongono. Nelle prossime settimane, quindi, continueremo a confrontarci con l’Istituto Comprensivo e con i genitori per aggiornarli sulle tempistiche riguardanti il ritorno degli alunni a Montepagano”.




IL GRANDE SOGNO AFRICANO del Circo Paolo Orfei, lo spettacolo di successo

Dall’8 aprile al 1° maggio lo show da sold out. Artisti da record, dai volanti premiati a Montecarlo, alle attrazioni esotiche elefanti, leoni marini, reali della savana

Pescara, 26 marzo 2023. A Pescara il grande sogno africano del Circo Paolo Orfei, dall’8 aprile al 1° maggio, lo spettacolo di successo più affascinante e travolgente d’Italia, l’unico con più attrazioni, esotiche ed acquatiche, dai giganti, i maestosi elefanti al leone marino, i pellicani ed ancora istrici, alpaca oltre alle attrazioni tradizionali. come i reali della savana, tigri e leoni, alle attrazioni più estreme ed internazionali come, i trapezisti premiati a Montecarlo, i Flying Olimecha e la ruota della morte.

Il Circo Paolo Orfei da continuo sold out, delle famiglie Martino, Bellucci, Dell’Acqua, rappresenta la novità assoluta nel panorama circense, con attrazioni, presenti soltanto nel complesso circense, dall’esotico all’acquatico, artisti internazionali premiati al Festival di Montecarlo ed i suoi amati cuccioli, gli splendidi tigrotti, la piccola zebra Apulia e gli adorabili alpaca, visibili al pubblico per le consuete coccole.

Il complesso circense dagli eleganti toni azzurri e rossi, si trova a Pescara, centro commerciale L’Arca, Spoltore. In programma i seguenti spettacoli: tutti i giorni due spettacoli, ore 18.00 e ore 21.15; domenica, ore 16.30 e ore 19.00; mercoledì chiuso per riprese televisive.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 3478988192 o il 3792802480 e visitare la pagina Facebook Circo Royal oppure il sito www.royalcircus.net

Il Circo di Paolo Orfei vanta di uno show unico, per la regia di Danilo Pintore tecnico di perfezione, audio e luci, in pista si sussegue: un valzer di esibizioni: dalla cavalleria alle tigri, tra cui la maestosa tigre bianca dell’addestratore Emidio Bellucci, che con amore alleva i suoi felini e cresce la famiglia, nati due splendidi tigrotti, accuditi con amore e visibili al pubblico; la piccola zebra Apulia, pronta ad essere coccolata insieme ai nuovi arrivati,  gli  amati alpaca; tra i protagonisti anche i maestosi e giganti elefanti in pista; l’arte circense, con i volanti, i Flying Olimecha il duo mano a mano, entrambi premiati al Festival del Circo di Montecarlo, dei fratelli Dell’Acqua, Rony e Devis; l’estrema attrazione della ruota della morte, cavalcata da artisti internazionali e spericolati; Desiree Royal con il suo entusiasmante numero hula hop e l’affascinante Soery Royal al cerchio; evoluzione aeree con la sinuosa ed elegante Genny Martino; le grandi illusioni, numero di magia di Maximilian De Angelis; la bellezza tentacolare ed aerea di Desiree Pirlo, ai tessuti.

Tra una kermesse e l’altra non poteva mancare il clown Patrick ed ancora acrobazie con il trampolino di Niky Martin; il giocoliere dei record Tyron Colombaioni, luci e colori con Mister Elettric, il famoso uomo led. Una scaletta davvero ricca, l’esotico con la grande carovana di animali bisonti americani, dromedari, lama, guidata dall’amico Niky Martin, che accompagnerà in pista anche il simpatico ippopotamo Rocky; il simpatico e giocherellone leone marino, pellicani ed istrici.




MARISA MERZ SHILPA GUPTA visibileinvisibile

MAXXI L’Aquila |sabato 1° aprile 2023 dalle ore 12.00

L’Aquila, 26 marzo 2023. La nuova stagione di MAXXI L’Aquila si inaugura con la doppia personale dedicata a MARISA MERZ E SHILPA GUPTA, due artiste tra le più riconosciute nel panorama internazionale. La pratica artistica di Marisa Merz (1926-2019) Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2013, esplora con sculture, installazioni e disegni la dimensione intima, domestica e privata in una poetica delicata, fragile e sottile come trame di rame.

Le opere di Shilpa Gupta (Mumbai, 1976) conducono a un’ulteriore riflessione sul presente, in particolare sui temi sociali e sulle identità culturali. La mostra – aperta al pubblico dal 2 aprile al 1°ottobre 2023 – tesse un dialogo nel tempo e nello spazio tra due protagoniste dell’arte al femminile che si arricchiscono di nuove prospettive e significati nell’incontro tra le loro opere 

INTERVENGONO

Alessandro Giuli, Presidente  Fondazione MAXXI

Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila

Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila

Beatrice Merz, Presidente Fondazione Merz

Shilpa Gupta, Artista




ORTONA ESPUGNA BARI ed è Prima in classifica

Era quasi ovvio che si arrivassero a giocare cinque set

Ortona, 26 marzo 2023. Quando due squadre devono lottare per trarre il massimo profitto ad ogni costo, lo spettacolo è assicurato. Bari ed Ortona hanno dato vita ad una gara emozionante e per nulla scontata. Continui ribaltamenti di fronte, difese impossibili e colpi spettacolari hanno divertito il pubblico presente, compresa una nutrita rappresentanza del Tifo Organizzato dei Dragoni arrivati da Ortona.

La spunta l’Ortona che con i due punti completa la rimonta e raggiunge i siciliani del Catania a quota 57. Tuttavia, in virtù del numero di vittorie favorevole agli abruzzesi, la Sieco da questa sera è ufficialmente la felice occupante della prima posizione in classifica. Una vittoria fondamentale guadagnata in casa di una squadra tenace che ha dato il massimo soprattutto nel fondamentale della difesa. Ortona deve provare più e più volte a scardinare la ricezione dei padroni di casa e lo fa con le bordate del neo acquisto Cunha, di Bertoli e del solito, sempreverde Marshall, fondamentale soprattutto nell’ultimo e decisivo quinto set. Il muro di Ortona è stato decisivo per gran parte della gara con Arienti e lo stesso Marshall che in due hanno piazza to 11 dei 15 muri punto degli ortonesi.

A conti fatti, tuttavia, la missione dei Ragazzi Impavidi resta sempre la stessa: battere Catania nell’ultima di campionato tra le mura amiche. La vittoria da due punti di Ortona con la conseguente sconfitta di Catania (che perde 3-0 in casa contro Casarano) costringe Ortona alla vittoria ma ora andrebbe bene anche al tie-break.

E se è vero che ai fini pratici era del tutto irrilevante tornare da Bari con uno o due punti (diverso il discorso se si fosse tornati con tre), c’è da sottolineare che questa sera Ortona è capolista e da capolista affronterà il Catania domenica prossima alle ore 18.00

Per l’occasione la SIECO propone l’ingresso a PREZZO UNICO di 2€.

IN BREVE

Equilibrato avvio di gara le squadre vanno avanti punto a punto con i padroni di casa che risultano più fallosi dai nove metri. Cunha tira forte e quando si supera la prima parte del parziale la Sieco è in vantaggio di tre punti costringendo Bari al primo time-out della gara. Parte bene il muro di Ortona che tiene sotto scacco Paoletti & Co. Qualche problema per la ricezione ortonese che regala di fatto tre tap-in vincenti a Bari ma per fortuna il vantaggio accumulato rende queste distrazioni poco dannose.

Bari parte più compatta nel secondo set ma il muro di Ortona continua a far bene. Arienti sembra in ottima serata in questo fondamentale. Padroni di casa che cominciano a giocare di più al centro trovando qualche spazio. Cresce anche il muro dei padroni di casa e Ortona va in difficoltà. Anche Coach Lanci chiama il suo primo time-out. Continua il momento no della ricezione ortonese: la costruzione diventa complicata e Bari scappa avanti. Ortona affonda. Bari difende tutto e Ortona non riesce a trovare il cambio palla. C’è tanta confusione in campo ortonese, Bari ha gioco facile e trova un grande vantaggio. Ortona tira fuori la grinta e recupera un gap enorme riducendo lo svantaggio grazie ad un parziale di 0-6. Troppo grande però il Gap e alla fine Bari riesce a fare suo il secondo parziale.

Tanti errori al servizio in questo terzo set con le due squadre che si inseguono. Tante anche le possibilità di contrattacco che le due squadre sprecano mantenendo vivo ed equilibrato il parziale. Ortona trova un mini-break di tre punti a metà parziale ma gli errori dai nove metri sono sempre tanti. Bari però ne sbaglia di più e Ortona riesce a tenere la testa avanti. Finale di set moto intenso con Bari che accorcia sostenuto dal pubblico di casa.

Parte fortissimo Bari che trova subito il 4-1. Ancora una volta la fase di difesa e ricostruzione di Bari funziona bene. Entrambe le formazioni non hanno intenzione di perdere e così il parziale è un susseguirsi di sorpassi e controsorpassi. Bari da una sistemata al muro e a metà parziale acquista un buon vantaggio. Ortona è costretta a inseguire sul 15-12. L’inseguimento riesce e sul finir del set Ortona trova il 17-17. Bari però si scuote e trova ancora il +4. Ortona cede allo sconforto, Bari continua a non sbagliarne una in ricezione e i padroni di casa allungano la gara al tie-break.

Il tie-break non si discosta dagli altri set. Bari è più brava a difendere e ricostruire mentre Ortona trova difficoltà a fare lo stesso. I ragazzi di Coach Lanci devono fare affidamento al muro per tentare di portare punti in saccoccia. Al cambio di campo la Sieco è in vantaggio 5-8. Gioca meglio Ortona in questo tie-break ma Bari è sempre pericolosa con l’ex Paoletti. Bari cambia passo e si rifà sotto 8-10. Marshall però decide che è ora di chiuderla e sale in cattedra chiudendo colpi strettissimi e alzando un muro insormontabile. Ortona da l’ultimo strappo e vince set e partita.

Alessandro Arienti: «Partita difficile, ma lo sapevamo. Adesso ogni partita è praticamente una finale. Abbiamo sofferto un po’ la tensione, anche se nel primo set non si è notato perché abbiamo ingranato subito bene. Poi nel secondo set e nel quarto siamo calati ma merito agli avversari che ci hanno dato molto filo da torcere. Siamo stati bravi tutte le volte a non farci scoraggiare dai loro ritorni di fiamma ma d’altra parte si sa, siamo abituati a giocare i tie-break. Sono contento di come la squadra abbia operato nel fondamentale di muro-difesa. Probabilmente proprio questo fondamentale ha fatto la differenza alla fine. Felice di averne messi a segno sei. Naturalmente c’è ancora qualcosa da migliorare ma siamo concentratissimi e focalizzati sull’obiettivo del primo posto che mai come adesso dipenderà da noi»

PRIMO SET

Nunzio Lanci decide di utilizzare la carta Cunha così che l’opposto portoghese possa debuttare in Italia assistito dal regista Ferrato. Schiacciatori di banda sono Capitan Marshall e Bertoli con Fabi ed Arienti centrali. Libero Benedicenti.

Per i padroni di casa, Coach Spinelli schiara la diagonale Martinelli-Paoletti, gli schiacciatori Ciavarella e Ferenciac, i centrali Persoglia e Deserio e Rinaldi Libero.

La prima palla è tra le mani dei padroni di casa che servono con Martinelli. Invasione per gli ortonesi 1-0. Ciavarella trova un buon pallonetto 2-0. Martinelli sbaglia il terzo servizio 2-1. Arriva il muro di Arienti e ristabilisce il pareggio 2-2. Invasione anche per Bari 2-3. L’arbitro vede un tocco di Marshall ma la panchina ortonese vuole un controllo del video-check. Il punto per Bari è confermato 3-3. Cunha mette a segno il primo punto con la maglia ortonese 3-4. Batte forte Cunha la ricezione non trattiene e Ferrato va allo smash 3-5. Out il servizio di Deserio 4-6. Out la pipe di Marshall 6-6. Invasione a rete fischiata a Ferrato 7-7. Errore di Persoglia dai nove metri 8-9. Paoletti pesta la riga dei tre metri 8-10. Fuori il servizio di Bertoli 9-10. Cunha trova il tocco del muro 10-13. Muro solitario di Ferrato 10-14. Out il servizio dell’opposto portoghese 11-14. Ferrato non riesce ad aggiustare una ricezione lunga e fa invasione 12-14. Fuori la diagonale di Paoletti 12-17. Gran primo tempo di Arienti 13-18. Bertoli ha buon gioco sul muro di Martinelli 13-19. Persoglia tocca a muro l’attacco di Bertoli 14-20. Muro solitario di Cunha che ferma Ciavarella 14-21. Lunga la ricezione di Benedicendi, e Bari ne approfitta per il tap-in 16-21. Ciavarella sbaglia il servizio ed è 19-25 Ortona.

SECONDO SET

Fischiata una doppia a Fabi 1-0 ma poi fa 1-1. Cunha 1-2. Muro di Arienti 2-3. Il video-check da ragione a Cunha, la sua parallela è sulla riga 3-4. Ace per Deserio 5-4. Stavolta Bertoli non sfonda il muro 6-4. Buon mani fuori di Ferenciac 8-5. Bertoli la piazza 9-6. Ferenciac sbaglia dai nove metri 11-7. Persoglia sbaglia il servizio 12-8. Invasione fischiata a Martinelli 12-9. Nessuno tocca il colpo di Cunha ed è 14-10. Murato Marshall 15-10. Bari prende tutto, Ortona non riesce a far cadere la palla e all’ennesima ricostruzione Paoletti fa 16-10. Cunha fuori 17-10. Ace per Bari 19-10. Mani fuori trovato da Bertoli 20-13. Ace per Arienti 20-15. Bertoli trova l’incrocio delle righe 20-16. Ancora Bertoli 20-17. Fuori l’attacco di Ferenciac 21-18. Errore di Ferrato al servizio 22-18. Mani fuori ad opera di Cunha 19-23. Non tiene il muro di Ortona 24-19.  Paoletti fa 25-20.

TERZO SET

Si riprende con Bari al servizio ma la bomba di Cunha fa 0-1. Ace fortunato di Fabi con la palla che tocca il nastro è finisce nel campo di Bari 0-2. Stavolta Fabi non ha fortuna e la palla si spegne sulla rete 1-2. Cunha murato 2-2. Out il servizio di Cunha 3-3. Ciavarella trova il punto del 5-4. Ferrato tocca di prima 5-5. Pallonetto di Fabi 6-6. Bertoli trova un colpo da maestro, Martinelli non trattiene e la palla termina fuori 6-7. Paoletti sbaglia il suo turno al servizio 7-8.  Anche Fabi batte lungo 9-9. Persoglia serve sulla rete 9-10. Ottimo diagonale stretto di Marshall 9-11. Ace di Bruno Cunha 9-12. Errore di Ferrato che regala di fatto il punto del 10-12. Martinelli però restituisce il favore sbagliando il servizio 10-13. Muro di Paoletti 11-13. Bertoli murato da Deserio 12-13. Bordata di Marshall dalla seconda linea e De Serio riceve sul soffitto 13-15. Malinteso tra Ferrato e Cunha e si torna in parità 15-15. Ace di Bertoli 15-18. Bertoli pesta la linea dei nove metri 16-18. Ferenciac sbaglia il servizio 16-19. Muro di Arienti 18-22. Cunha sbaglia il servizio 19-22. Paoletti accorcia 20-22. Diagonale strettissimo di Marshall 20-23. Dentro il lungo linea di Cunha 21-24. Out la pipe di Marshall 22-24. A segno Cunha, ancora lungo-linea 22-25 e ancora un punto rosicchiato a Catania.

QUARTO SET

Si apre con l’errore di Bertoli al servizio 1-0. Invasione aerea fischiata a Ferrato che ha tentato di aggiustare una ricezione lunga. 2-0. Marshall tocca il muro 2-1. Bertoli centra l’incrocio delle righe di fondo 5-4. Buono il diagonale di Paoletti 7-4. Fuori l’attacco di Paoletti 7-5. È vincente il contrattacco di Marshall 7-6. Invasione a rete fischiata a Martinelli 8-7. Fuori il muro di Bari sulla pipe di Marshall 9-8. Ancora Marshall che da posizione scomoda trova il 9-9. Martinelli prova l’attacco di seconda ma Marshall intuisce e mura 9-10. Out la battuta di Persoglia 11-11. Cunha murato 14-12. Fermato anche Marshall 15-12. Ciavarella spara fuori in pipe 15-13. Punto per Paoletti 16-13. Invasione fischiata a Persoglia 16-14. Primo tempo a segno per Tommaso Fabi 17-15. Bruno rosicchia un punticino 17-16. Fabi trova un buon muro 17-17. Fuori la pipe di Marshall 19-17. Ace di Ferenciac 20-17. Fabi murato 21-17. Pallonetto di Marshall 22-19. Fabi tira fuori la battuta 23-19. Bertoli murato da Ciavarella 24-19. Paoletti chiude il set 25-20.

QUINTO SET

Per il tie break è Ortona a cominciare. Lo fa con Bertoli. Murato Marshall 1-0. Out il servizio di Persoglia. 1-1. Paoletti finalizza l’ennesima ricostruzione 2-2. Buon muro per Ortona 3-5. Marshall sfiora sulla schiacciata di Paoletti 5-6. Punto di Bertoli 5-7. Fuori l’attacco di Persoglia al centro 5-8. A segno ancora Bertoli 5-9. Di nuovo Bertoli 5-10. Paoletti tenta di spezzare l’incantesimo col suo diagonale del 6-10. Errore di Bertoli, attacca sulla rete 7-10. Paoletti accorcia 8-10. Ace di Ferenciac 9-10. Stavolta tocca a Cunha spezzare l’incantesimo di Bari 9-11. Marshall stampa un gran muro su Paoletti 9-12. Bertoli sbaglia il servizio 10-12. Marshall 13-10. Ancora Marshall che questa volta regala 4 match-ball ai suoi 10-14. Ancora Marshall, questa volta a muro 10-15.

Sieco Service Impavida Ortona: Fabi 5, Vindice, Bertoli 16, Benedicenti (L) pos. 58% perf. 45%, Iorno n.e., Marshall 23, Di Tullio n.e., Cunha 21, Bulfon n.e., Arienti 8, Ferrato 3, Pollicino n.e., Palmigiani n.e, Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Gruppo Stamplast M2g Green Bari: Martinelli 3, Paoletti 19, Ciavarella 11, Ferenciac 11, Persoglia 8, Deserio 13, Rinaldi (L) pos 83% perf 61%, Leoni n.e., Petruzzelli V., Wojcik, Ciccolella, Petruzzelli F., Giorgio, Marrone (L). Allenatore: Beppe Spinelli. Vice: Francesco Valente

GRUPPO STAMPLAST M2G GREEN BARI – SIECO SERVICE ORTONA 2-3 (19-25 / 25-20 / 22-25 / 25-20 / 10-15)

Durata Set: 26’ / 34’ / 30’ / 31’ / 19’

Durata Complessiva: 2h 20’

Muri Punto: Ortona 15 / Bari 12

Aces: Ortona 4 / Bari 4

% Attacco: Ortona 38% / Bari 36%

% Ricezione: Ortona Pos 62% – Perf 44% / Bari Pos 60% – Perf 40%

Arbitri: Luigi Pasciari (Napoli)  Claudia Lanza (Napoli)




AMMINISTRATIVE TERAMO Forza Italia propone

Carlo Antonetti candidato sindaco ideale per l’intero centrodestra

Teramo, 25 marzo 2023. “Carlo Antonetti è un professionista stimato e capace, il candidato ideale al ruolo di sindaco e sono pienamente soddisfatto della compattezza raggiunta dalla coalizione di centrodestra sul suo nominativo per le prossime elezioni amministrative nella città di Teramo”. Lo ha dichiarato il coordinatore regionale di Forza Italia Abruzzo, on. Nazario Pagano, nel corso della conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco dello schieramento di centrodestra.

“Il centrodestra è riuscito ad individuare un candidato che fosse una autentica espressione civica della città  di Teramo. Antonetti, infatti, può vantare anche il sostegno di un nutrito gruppo di rappresentanti delle forze civiche impegnati da tempo ad affermare e promuovere l’immagine e le potenzialità della Città di Teramo. Sono sicuro che riusciremo a raggiungere un risultato vincente.”




AL FATTORI grande giornata di sport

Prima i ragazzi dell’under 19, poi la sfida dei neroverdi contro il Frascati

L’Aquila, 25 marzo 2023. Tutto pronto  per la sfida allo stadio Tommaso Fattori, con fischio di inizio domani domenica 26 marzo, alle 15.30 tra la Rugby L’Aquila e il Frascati rugby, valevole per la 14esima giornata del campionato di serie B, girone 4.

E al Fattori sarà una giornata di grande sport, perché alle ore 13.30, nel tempio del rugby aquilano, si disputerà anche la partita del  campionato under 19 Élite, tra la Rugby Experience L’Aquila e Rugby Colorno.

La società neroverde, di cui è presidente Mauro Scopano, ha deciso di consentire l’ingresso libero per tutti, per quella che vuole essere un vero e proprio Rugby day. Sarà anche possibile consumare panini con la porchetta e grande novità è rappresentata anche dall’esordio del tabellone, che renderà per gli spettatori la fruizione del match ancora più agevole.

I neroverdi, sesti in classifica con 35 punti, sono reduci da due vittorie consecutive, e quella con il Frascati rappresenta una sfida diretta, perché in caso di vittoria la compagine aquilana potrebbe scavalcare gli ospiti, che sono a 37 punti, e salire al quinto posto.

“Sarà una bella giornata di sport, che per noi –  spiega Scopano – deve essere enzima della sana socialità della nostra città. Nel nostro stadio saranno protagonisti il futuro e il presente del rugby cittadino, che ha l’ambizione di tornare, passo dopo passo, ai massimi livelli. Il Frascati è una compagine ostica, che abbiamo già sconfitto all’andata, ma che ha comunque espresso un ottimo livello di gioco. L’obiettivo è scavalcarli in classifica. Fondamentale sarà dunque non perdere la concentrazione, dall’inizio alla fine. Il rugby è un gioco spietato, che non perdona, e gli errori si pagano”.

Questi i convocati dall’head coach Massimo Di Marco: Alfonsetti J., Alfonsetti S.,  Bologna, Breglia, Capocaccia, Centi, Daniele, D’Antonio, Di Febo, Di Marco, Fiore, Mastrantonio, Niro, Lepidi, Petrinferni, Petrolati, Sacco, Sansone, Sebastiani, Suarez e Tasca.

Questa l’attuale classifica: Rugby Roma Olimpic, 54 punti, Cus Catania Rugby, 46 punti, Polisportiva Paganica Rugby, 42 punti, Unione Rugby Capitolina, 41 punti, Frascati Rugby Club, 37 punti, Rugby L’Aquila, 35 punti, Rugby Benevento 31 punti, Us Roma Rugby, 23 punti, Messina Rugby, 19 punti, Arechi Rugby, 1 punto.




PIANTUMAZIONE prima giornata

A cura dell’associazione Unalberoinpiu

Giulianova, 25 marzo 2023. Dopo l’approvazione da parte del comune, con l’assegnazione di due aree (una al lido e una al paese) questa mattina è stato A cura dell’associazione Unalberoinpiu

messo a dimora 57 nuovi alberelli.

Tutto grazie alla partecipazione di diversi cittadini e attività che hanno aderito all’iniziativa.

Sono stati messi a dimora diverse specie di alberi tra cui: tiglio, acero campestre, acero saccarino, ginkgo, quercia, pero selvatico, ciliegio selvatico, melo selvatico, betulla.

Il progetto continua e riparte nel mese di novembre.




LUNGA TRASFERTA per la  Lg Umbyracing

Impegno sul difficile parquet di Cutrofiano. Il centrale  Di Carlo: “Affrontiamo una squadra di valore da non sottovalutare”

Teramo, 25 marzo 2023. La LG UmbyRacing Futura Teramo sarà di scena domani sul non facile campo di Cutrofiano. Le biancorosse, dopo l’ultimo successo ottenuto in casa contro Trani, vogliono tornare a vincere in trasferta.

L’avversario che Di Paolo e compagne troveranno di fronte, è un avversario scomodo impegnato nella lotta per non retrocedere. Le pugliesi contano nove punti in classifica, uno in meno di Trani e Bio Gustiamo Cerignola. Proprio per questo motivo che la squadra, dove milita l’ex Vivien Di Diego, vuole ancora giocarsi le chance per la salvezza. Alla vigilia, Marta Di Carlo analizza così il match: “Ci stiamo allenando con voglia, grinta e costanza – commenta il centrale biancorosso – e vogliamo mostrare il nostro gioco. Cutrofiano è una squadra di valore da non sottovalutare, nonostante il posto di classifica che occupa.

È una compagine giovane ed in crescita, sicuramente diversa da quella che abbiamo incontrato all’andata. Sarà una trasferta lunga e difficile, ma il gruppo c’è. Vogliamo dare il massimo per portare  a casa il risultato”.

Domani il fischio d’inizio è previsto per le ore 18:00. La sfida tra Cutrofiano ed Lg UmbyRacing Futura Teramo sarà diretta dalla coppia al maschile Mansi e Cinquepalmi, ed è valida per la 21^ giornata della B2 Girone L.

Patrizio Visentin    




ALLO SPLENDORE per il precetto pasquale

L’università della terza de L’ Aquila a Giulianova

Giulianova, 25 marzo 2023. Una bella giornata, quella trascorsa dagli iscritti all’Università della Terza Età dell’ Aquila, che hanno scelto Giulianova per adempiere all’antica e mai tramontata consuetudine del Precetto pasquale.

Il gruppo, circa 60 persone, ha partecipato in mattinata alla Messa nel Santuario di Maria Santissima dello Splendore, accolti dal priore, padre Giovanni Ferri, e dal Presidente emerito del Consiglio Comunale, Paolo Vasanella.

È stato quest’ultimo a portare i saluti dell’ Amministrazione Comunale e a guidare la comitiva, nel pomeriggio, in un’apprezzata visita del molo sud del porto. Il gruppo ha così potuto conoscere e ammirare Giulianova, illuminata, peraltro, da un sole primaverile.

In serata, soddisfatti della trasferta, del panorama e dell’esperienza, gli “universitari” hanno fatto ritorno a L’ Aquila.




SCUOLA, equipollenza

Attendiamo nuova ordinanza, premiati per lavoro convinto e costante

Roma, 25 marzo 2023.Un lavoro costante, convinto e spesso silenzioso. La direzione perseguita dal Ministro Giuseppe Valditara parrebbe essere quella giusta, esattamente come abbiamo inteso nell’incontro a Roma poco più di un mese fa ed ancor prima con la mia interrogazione a Bruxelles di inizio settembre 2022. A quell’incontro io e il mio ufficio abbiamo seguito quotidianamente la questione interfacciandoci con l’Ufficio di Gabinetto del Ministro.

Qualche ora fa poi, le prime indiscrezioni giornalistiche stanno raccontando quanto sta accadendo. La speranza di avere una risposta concreta alle obiezioni poste sull’ordinanza 112/2022 sta diventando certezza.

Ora però è necessario attendere qualche giorno per la nuova ordinanza ministeriale, poi sarà il momento dei ringraziamenti partendo dai tantissimi abilitati all’insegnamento con titolo estero e che hanno riconosciuto in me la sincera e seria volontà di restituire loro quella dignità scippata lo scorso 7 maggio 2022. Ad maiora, dunque, si torna a lavorare”. Questo quanto dichiarato dall’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare (Forza Italia/PPE) alla luce delle prime indiscrezioni giornalistiche sul tema.

Contesto

Lo scorso 5 settembre 2022 l’Onorevole Lucia Vuolo aveva posto due quesiti alla Commissione europea sulla questione delle migliaia di italiani abilitati all’insegnamento all’estero. La risposta dell’esecutivo europeo è arrivata ben due mesi dopo, 8 dicembre 2022, con alcuni rilievi di non poco conto.

Dopo la successiva sentenza del Consiglio di Stato del 29 dicembre 2022, l’Onorevole Vuolo ha potuto incontrare personalmente e discutere la questione equipollenza con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Professore Giuseppe Valditara.

Nelle prossime ore così, si dovrebbe arrivare ad una nuova ordinanza che andrà a correggere le storture della 112/2022 recependo così non solo le numerose sentenze del TAR e Consiglio di Stato sul tema, ma anche le istanze che, per tramite dell’Onorevole Vuolo, sono state consegnate nelle mani del Ministro lo scorso 22 febbraio 2023.




SALOTTO CULTURALE il 29 marzo

La voce di Roma: Trilussa e Pascarella

Teramo, 25 marzo 2023. Mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 18, nella  Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31 a Teramo, (patrocinio  Fondazione Tercas)  ci sarà la presentazione di due poeti dialettali in  romanesco Trilussa e Pascarella, con  ascolto di brani. Presentazione a cura di Antonietta Balmas Caporale.

In presenza: Sala ‘Annunziata’, via N. Palma, 31, 64100- Teramo; a distanza: Google meet,  iscriversi a: segreteriasalottoculturale@gmail.com   per ricevere il link

Approfondimento

Tre poesie di Trilussa: le più brevi

Felicità

C’è un’ape che se posa

su un bottone de rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa.

La lucciola

La Luna piena minchionò la Lucciola:

– Sarà l’effetto de l’economia,

ma quer lume che porti è deboluccio…

– Si – disse quella – ma la luce è mia!

La tartaruga

Mentre una notte se n’annava a spasso,

la vecchia tartaruga fece er passo più lungo

de la gamba e cascò giù

cò la casa vortata sottoinsù.

Un rospo je strillò: “Scema che sei!

Queste sò scappatelle che costeno la pelle…”

– lo so – rispose lei – ma prima de morì, vedo le stelle

Sonetto di Pascarella

Roma

Qui ci aveveno tutto: la pianura,

Li monti, la campagna, l’acqua, er vino…

Tutto! Volevi annà 1 in villeggiatura?

Ecchete 2 Arbano, Tivoli, Marino.3

Te piace er mare? Sòrti 4 de le mura,

Co’ du’ zompi 5 te trovi a Fiumicino.

Te piace de sfoggià 6 in architettura?

Ecco la puzzolana 7 e er travertino.

Qui er fiume pe’ potécce 8 fa’ li ponti,

Qui l’acqua pe’ poté fa’ le fontane,

Qui Ripetta,9 Trastevere, li Monti 10…

Tutte località predestinate

A diventà nell’epoche lontane

Tutto quello che poi so’ diventate.




L’ANNIVERSARIO dell’Eccidio

La memoria delle Fosse Ardeatine

Chieti, 25 marzo 2023. Il Presidente del consiglio Giorgia Meloni ha definito l’eccidio delle Fosse Ardeatine “Una strage  che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati dalle truppe di occupazione naziste solo perché italiani.” É uno dei tanti giudizi falsi e reticenti della Meloni sulle vicende del ventennio fascista. In effetto, le vittime, massacrate con una “esecuzione bestiale” (giudizio dello storico tedesco Gerhard Schreiber), erano tutte italiane: erano italiani i 75 ebrei, imprigionati in attesa di essere deportati;  erano italiani i malati e i civili inermi, estranei alla Resistenza, rastrellati dalla Gestapo diretta dal colonnello Herbert Kappler e dal suo aiutante, il capitano Erich Priebke, per completare l’elenco dei condannati.

Erano, però, non solo italiani, ma antifascisti molti uomini, appartenenti a gruppi della Resistenza romana –  formazioni del Partito d’Azione, di Giustizia e Libertà, di Bandiera Rossa;  anarchici  iscritti all’Unione sindacale italiana –  ferocemente torturati prima di essere  prelevati dalle carceri di Regina Coeli e di Via Tasso.

Ricordiamo anche alla Meloni, che furbescamente soffre di amnesie:

– italiano era il fascista Pietro Caruso, che fornì a Kappler una lista di 50 prigionieri da inserire nell’elenco dei condannati. Era diventato questore di Roma dopo che nella nostra città, nell’ottobre del 1943, a capo di una banda, aveva compiuto rapine a mano armata nelle banche e nelle oreficerie ed era stato responsabile della cattura dei partigiani della Banda Palombaro, fucilati a Bussi il 14 dicembre 1943;

– italiani erano gli uomini della polizia  fascista e delle bande che nella Capitale, sotto controllo germanico, operarono rastrellamenti ed arresti di antifascisti e di semplici sospettati;

– italiano era Guido Buffarini Guidi, ministro degli interni del regime di Salò: a Caruso, che gli chiese informazioni sulla lista dei 50 nomi, si limitò ad affermare che era inevitabile darli “altrimenti chissà cosa potrebbe succedere. Sì, sì, dateglieli!”

– italiani erano tutti gli aderenti romani alla Repubblica Sociale Italiana, che collaborarono attivamente con gli occupanti nazisti;

– italiano era Benito Mussolini, che giustificò la rappresaglia: “Ai tedeschi non si può rimproverare nulla…la rappresaglia è legale”.

Giorgia Meloni non sa e non può rinunciare all’uso politico, e alla strumentalizzazione come arma di propaganda, della pseudostoria del ventennio, perché il fascismo è nel suo DNA.

Filippo Paziente

Storico e socio della sezione ANPI di Chieti




UNA MOSTRA REGIONALE per Rosario Livatino

La testimonianza di Salvatore Insenga il cugino del magistrato ucciso dalla mafia

Chieti, 25 marzo 2023. «Rosario, prima di essere un giudice, era un uomo che sapeva in che contesto si stava muovendo, ma soprattutto era un figlio, un cugino, un nipote, era tutto per la famiglia. E poi era tutto per il lavoro. Questi erano i suoi ambiti e là ha dato il meglio di sé, tanto da arrivare alla beatificazione, per martirio». Salvatore Insenga con queste parole ha voluto ricordare oggi (sabato 25 marzo) a Chieti il cugino, Rosario Livatino.

L’unico parente ancora in vita del magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 è stato ospite della mostra Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio promossa da: Libera associazione forense, Centro studi Rosario Livatino, Centro culturale Il Sentiero e ospitata al Meeting di Rimini la scorsa estate.

L’allestimento, curato dal Csv Abruzzo Ets,  è in programma in tutta la regione. La prima esposizione, al museo Barbella di Chieti fino al 31 marzo, ha potuto offrire oggi (sabato 25 marzo), la testimonianza di Insenga, un importante appuntamento con la cittadinanza e con le scuole teatine.

Nel foyer del teatro Marrucino erano presenti, l’arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, Bruno Forte; il sindaco della città, Diego Ferrara; la presidente dell’associazione Libera Chieti – presidio Attilio Romanò, Gilda Pescara, anche insegnante del Liceo Isabella Gonzaga di Chieti; la curatrice della mostra, Roberta Masotto.

Per il Csv Abruzzo Ets c’era il presidente regionale, Casto Di Bonaventura; i coordinatori della delegazione di Chieti, Ermanno Di Bonaventura; di Pescara, Lorenzo Di Flamminio; di Teramo, Guido Campana; la responsabile regionale dell’area Promozione, Sandra De Thomasis.

Gli interventi dei relatori sono stati inframmezzati dal progetto “Ti racconto di me”, uno struggente ricordo del beato a cura degli studenti della seconda A del Liceo statale Isabella Gonzaga.

A seguire la visita guidata all’esposizione tenuta dagli studenti apprendisti ciceroni.

«Entrare nella vicenda terrena di Livatino», ha detto Ermanno Di Bonaventura, «è stata una esperienza di vita, perché ti coinvolge e ti fa riscoprire quei valori che sono fondamentali per costruire delle comunità diverse rispetto a quelle nelle quali viviamo».

L’arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, Bruno Forte ha ricordato «di aver conosciuto Livatino, in un convegno nella diocesi di Agrigento» e ha poi citato alcune frasi del magistrato: «Diritto e fede, o se vogliamo giustizia e fede, sono in continuo rapporto tra loro. La fede è l’anima per l’esercizio di una giustizia che rispetti la dignità di ogni persona, la tutela e la promozione dei suoi diritti».

La curatrice della mostra, Roberta Masotto, infine, ha sottolineato che Livatino «giudicava sempre il reato, non la persona. Il reato doveva essere giudicato perché la persona doveva essere educata a capire l’errore commesso, ma la persona non andava giudicata perché non era riconducibile solo all’errore, ma molto di più».

L’esposizione si avvale di numerosi patrocini, tra cui Regione Abruzzo, l’Ufficio scolastico regionale, tutte le Province abruzzesi, i Comuni dei quattro capoluoghi e di Avezzano, la Ceam (Conferenza episcopale Abruzzo e Molise), l’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, le diocesi di Teramo-Atri e di Avezzano, le fondazioni Tercas e PescarAbruzzo, l’università di Teramo, i tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo; il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo, il Forum del Terzo settore.

Media partner: VDossier.

In collaborazione con Caritas, Libera, l’Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, l’Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.

La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.

Una parte importante è dedicata al testimone Piero Nava, direttore commerciale lombardo, che il 21 settembre 1990 si trovava in Sicilia per un viaggio di lavoro. Assistette, dallo specchietto retrovisore della sua auto,  all’attentato che portò all’esecuzione del magistrato Livatino da parte dei mafiosi. Fu lui ad avvisare le forze dell’ordine e riferì quanto aveva visto. In un periodo in cui non esistevano disposizioni sui collaboratori di giustizia, Nava, cittadino onesto e testimone, non pentito, ha visto la propria esistenza stravolta. Ha perso il lavoro ed è ancora oggi costretto a nascondersi con tutta la sua famiglia, cambiando spesso città e generalità. «Quel giorno», ha detto Nava, «Livatino è morto ma io sono scomparso».

Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio

Le esposizioni si terranno a:

Chieti                    21 – 31 marzo, museo Barbella, via Cesare De Lollis, 10

tutti i giornidalle 9 alle 13, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 19

info: 0871 330473 – 345 2544596 – segreteriachieti@csvabruzzo.it

Pescara 12 – 19 aprile, Aurum, largo Gardone Riviera

                               tutti i giorni dalle 9 alle 14 e dalle 15.30 alle 19.30

                               info: 085 2924249 – 350 0135984 – segreteriapescara@csvabruzzo.it

Avezzano            22 aprile – 3 maggio, sala conferenze Montessori, via Genserico Fontana, 6

                               tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19

                               info: 0862 318637 – 371 4507918 – segreterialaquila@csvabruzzo.it

Teramo 6 – 14 maggio, Sala espositiva comunale, via Nicola Palma

                               tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19

                               info: 0861 558677 – 334 7041179 – segreteriateramo@csvabruzzo.it




FONTE DI VENERE e il belvedere tornano visitabili ai turisti

Riapre alle visite dei turisti la Fonte di Venere e il Belvedere di San Giovanni in Venere

Fossacesia, 25 marzo 2023. Con una breve ma significativa cerimonia, dopo anni d’attesa, torna disponibile l’antica fonte e il terrazzo che offre uno dei più bei panorami d’Abruzzo. Al taglio del nastro, avvenuto in concomitanza con le 31^ edizione delle Giornate FAI di Primavera che si tengono anche a Fossacesia in questo fine settimana, presenti il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, gli assessori comunali Maura Sgrignuoli e Danilo Petragnani, le consigliere Ester Sara Di Filippo, Mariella Arrizza e Pamela Luciani,  padre Marcello Pallotta, Superiore dei Passionisti che gestiscono l’abbazia di San Giovanni in Venere e l’area monumentale, i progettisti del recupero del manufatto, Ugo e Serena Vizioli, dello studio Tecnoland, il presidente della Delegazione FAI di Lanciano, Ersilia Caporale, una rappresentanza dei carabinieri della locale stazione e della polizia locale.

La Fonte di Venere, costituita da due vasche in pietra con la volta della struttura in gran parte a botte, è di epoca romana. Di proprietà dello Stato, così come l’area del complesso monastico, è una delle testimonianze dell’esistenza dell’antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice, su cui successivamente venne edificata l’abbazia. Il restauro è stato possibile grazie a dei Fondi Cipe per 500.000€, ed hanno riguardato la ricostruzione del muro oggetto di dissesto, riposizionando le pietre del manufatto demolito. Inoltre, è stato realizzato il percorso pedonale con gradinata attraverso il quale si può raggiungere il piazzale dell’abbazia e predisposte anche le basi per l’illuminazione.

“L’altra parte di finanziamento è stato utilizzato per il consolidamento del muro di sostegno delle scarpate e la pavimentazione, con ciottoli calcarei, del vialetto, del Belvedere, che s’affaccia sul golfo di Venere e sulla Costa dei Trabocchi – hanno affermato il sindaco Di Giuseppantonio e l’assessore ai Lavori Pubblici, Petragnani -. L’impegno dell’Amministrazione comunale per San Giovanni in Venere è stato sempre molto forte. E’ chiaro che nonostante gli sforzi da parte nostra ci si è imbattuti nelle procedure e i passaggi burocratici  che hanno finito di ritardare la tabella di marcia sugli interventi programmati”.

“San Giovanni in Venere non appartiene a Fossacesia, è patrimonio della nostra regione ed è uno dei monumenti di culto e turistici d’Italia – chiosa il sindaco Di Giuseppantonio -. Abbiamo bisogno dell’impegno dei rappresentanti parlamentari abruzzesi, della Regione per la sua tutela, per la sua cura e conservazione”.




IL DESTINO DELLA SIECO passa (anche) da Bari

I Tifosi Impavidi sono pronti a farsi salire la più classica delle febbri del sabato sera

Ortona, 25 marzo 2023.Con i propri beniamini impegnati in quel di Bari alle ore 18.30 e la capolista Catania che gioca in casa alle 18.00, si può dire, senza fallo, che già in tarda serata il Girone Blu potrebbe emettere i suoi primi verdetti. È un bizzarro incrocio quello che il fato offre come antipasto della dodicesima e penultima giornata di ritorno di questo Girone Blu di Serie A3. Quattro squadre si affronteranno sabato per destini che, sebbene differenti, sono tutti legati a filo stretto tra di loro.

Bari e Casarano occupano attualmente la sesta e la settima posizione in classifica ed entrambe vogliono accaparrarsi quantomeno le posizioni N.5 e N.6 che permetterebbero loro di evitare i temuti play-out retrocessione. Le due squadre, divise da un solo punto si troveranno a giocare proprio contro Ortona e Catania che invece battagliano per la prima posizione in vista del big match dell’ultima di campionato, quando le due prime della classe si affronteranno a viso aperto nel palasport ortonese.

E se Catania può anche contemplare un mezzo passo falso, forte dei suoi due punti di vantaggio sulla SIECO, le altre squadre dovranno giocare per l’intera posta in palio.

Se la Sieco dovesse quantomeno mantenere il distacco, potrebbe giocarsi un importante match point in casa ma questi sono discorsi che Nunzio Lanci non vuole affrontare, preferendo come sempre fare un passo alla volta: «Le prossime due saranno a tutti gli effetti due finali, ma noi dobbiamo pensare solo quella più prossima. Oggi più che mai dobbiamo concentrarci solo su noi stessi. Siamo consapevoli che è tutto nelle nostre mani e i ragazzi sono pronti a dare tutto in queste ultime due giornate di campionato. Abbiamo nel roster degli elementi ben rodati e abituati a giocare con addosso molta pressione. Sono certo che i senatori saranno in grado di infondere calma a tutta la squadra, perché se di una cosa abbiamo bisogno è la massima concentrazione ed il sangue più freddo dell’inverno artico»

Appuntamento da non perdere quindi quello di sabato 25 marzo, alle ore 18.30. La tifoseria organizzata dei DRAGONI sta organizzando la trasferta a Bari per sostenere i propri beniamini. Per info Vincenzo: 347 930 1009.

Chi non potesse seguire la gara in trasferta, potrà approfittare della diretta streaming su www.impavidapallavolo.it.

Gli arbitri designati a dirigere l’incontro sono Pasciari Luigi  e Claudia Lanza.




GIORNATE NAZIONALI delle Case dei personaggi illustri

Visite guidate e passeggiate culturali, il 1° e 2 Aprile, in un itinerario che toccherà le dimore dei giuliesi illustri e la Pinacoteca Casa museo Vincenzo Bindi

Giulianova, 25 marzo 2023. Sono 98,  le case museo italiane messe in rete, che, in 14 regioni italiane, apriranno le porte nel primo fine settimana di aprile,  per la seconda edizione delle “Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri”, organizzate dall’ “Associazione Nazionale Case della Memoria”, con il Patrocinio del Ministero della Cultura e di Icom Italia.  Da Ugo Tognazzi a Leonardo Da Vinci, da Antonio Canova a Salvatore Quasimodo, da Luciano Pavarotti a Giuseppe Verdi, da John Keats a Pier Paolo Pasolini: tanti, i grandi dell’arte e della cultura mondiale, che rivivranno nel respiro delle stanze che li hanno visti vivere e operare.

Sabato 1 e domenica 2 aprile, anche la Pinacoteca civica Casa museo “Vincenzo Bindi”, cuore dei musei di Giulianova, partecipa all’evento guidando i visitatori nelle sale dove abitarono il collezionista e storico Vincenzo Bindi e sua moglie, Rosa Carelli, esponente di un’artistica dinastia, ai quali si deve la raccolta di opere che va dal Seicento al primo Novecento napoletano, meridionale e abruzzese, con l’importante nucleo dei paesaggi della “Scuola di Posillipo”.

Domenica 2 aprile in particolare, il Polo Museale Civico propone un appuntamento straordinario di “A Spasso! Paesaggio Museo Diffuso”, coinvolgendo la Pinacoteca Casa museo “Vincenzo Bindi” e le dimore dei giuliesi illustri. Una passeggiata mattutina nel centro storico cittadino permetterà di conoscere i personaggi di fama nazionale che hanno dato lustro a Giulianova, toccando le loro abitazioni: da Giulio Antonio Acquaviva a Venanzo Crocetti, da Gaetano Braga a Raffaello Pagliaccetti, da Francesco Contaldi a Raffaele Roscioli ed altri ancora, per terminare a Palazzo Bindi.  La partecipazione al tour deve essere prenotata entro sabato 1° aprile al numero 0858021290/308 e prevede un costo intero di 8 euro e ridotto di 6 euro, comprensivo del biglietto unico d’ingresso a tutti i  musei.

Quest’anno, a simbolica chiusura dell’anno del centenario della nascita di Ugo Tognazzi (1922-1990) l’iniziativa nazionale vede come ambasciatore d’eccezione Gianmarco Tognazzi che coordina la Casa della Memoria dedicata al grande attore.




IL GAL È SERVITO, a tavola con i tesori delle Terreverdi teramane

Lunedì 27 marzo 2023, ore 11 Scuola dell’Infanzia, Piazza Giovanni XXIII

Tortoreto, 25 marzo 2023. Il GAL è servito – A tavola con i tesori delle Terreverdi teramane è un’iniziativa promossa dal GAL Terreverdi Teramane che vede capofila il Comune di Tortoreto e consiste nella proposta di prodotti alimentari locali, caratterizzati da artigianalità e qualità, da parte di realtà produttive del territorio del GAL, alla mensa della Scuola dell’Infanzia del Comune, per la preparazione di menù stagionali da somministrare ai bambini.

Obiettivo è offrire un percorso esperienziale rivolto ai più piccoli, ai docenti e alle famiglie, capace di promuovere il valore dei prodotti stagionali della filiera corta attraverso la conoscenza del territorio e dei produttori che vi operano e stimolare nei bambini un processo di consapevolezza e di crescita culturale che sfoci in una sensibilità nuova nei confronti di una sana e corretta alimentazione.

Saluti

Domenico Piccioni, Sindaco del Comune di Tortoreto

Interventi

Francesco Marconi, Assessore all’Agricoltura del Comune di Tortoreto

Francesco Di Filippo, Dirigente del Servizio Sviluppo locale ed Economia ittica – Regione Abruzzo

Pasquale Cantoro, Presidente del GAL Terreverdi Teramane

Rosalia Montefusco, Direttore del GAL Terreverdi Teramane

Daniela Mezzacappa, Dirigente Scolastica Istituto Comprensivo di Tortoreto

Saranno inoltre presenti i referenti delle aziende aderenti al Progetto di filiera

Annalisa Spinelli




L’ABBATTIMENTO DEI PINI nella zona dell’Ospedale

il dibattito pubblico

Giulianova, 25 marzo 2023.  Si è svolto lo scorso 23 marzo 2023 presso la Sala Buozzi il previsto Dibattito Pubblico sull’abbattimento dei pini nella zona Ospedale di Giulianova, evento seguito in diretta Face-Book e molto partecipato in presenza.

Scopo dell’appuntamento (che Demos ha organizzato insieme al Gruppo Promotore per la ricostituzione del Comitato di Quartiere Paese/Centro Storico) era quello di approfondire insieme a degli esperti e all’Amministrazione comunale le ragioni di una scelta così pesante per il patrimonio arboreo della Città, basandosi sulla Relazione tecnico valutativa del Dr. Colarossi, incaricato dal Comune, in presenza di esperti neutrali.

L’Arch. Maria Antonietta Adorante, esperta di arredo urbano e il Dott. Mario Arteconi, biologo, nei loro interventi hanno esaminato la relazione da vari profili, inquadrando il problema specifico nel contesto dei luoghi e in un generale ambito culturale di identità degli stessi, facendo emergere, peraltro, l’importanza e l’ampiezza del patrimonio urbano che comprende i pini domestici in fase di abbattimento. Essi hanno evidenziato, inoltre, vari punti di debolezza e di incomprensibilità della Relazione che si pone a premessa e presupposto del provvedimento di abbattimento.

Vero che in data odierna il Dott. Colarossi interviene sulla stampa locale per alcuni “chiarimenti”, ma il dibattito pubblico avviene de visu. Ci auguriamo che in altra occasione i nostri inviti saranno raccolti. Tutti gli interventi dei cittadini hanno purtroppo fatto notare, fra le altre cose, l’impossibilità di svolgimento del confronto auspicato per via dell’assenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale e dell’estensore della relazione tecnico-valutativa che pure erano stati invitati con sufficiente anticipo rispetto all’evento.

Le considerazioni conclusive hanno enucleato vari punti di criticità sull’istituto della partecipazione popolare presente in questa Città, sia nello Statuto comunale che in un regolamento che vanta il primato in Abruzzo e forse anche in tutto il centro/meridione. La principale è che l’esperienza della democrazia partecipativa, iniziata circa 13 anni fa con l’approvazione del Regolamento (non all’unanimità, va detto) e l’avvio della costruzione dei cinque Comitati di Quartiere, oggi sembra avviarsi alla fine.

Questo per via di fenomeni di sordità al dialogo e al confronto come quello appena denunciato. Non può tacersi, tuttavia, che l’avvio di questo declino si sia avuto già nella passata amministrazione che decise di disinvestire in democrazia partecipativa rendendo vani gli sforzi propositivi dei Comitati di quartiere e il lavoro di una Consulta per la democrazia partecipativa che oggi non esiste più.

L’associazione Demos coglie questa occasione per rilanciare l’appello alle forze politiche affinché si torni al colloquio e al confronto con i cittadini, dando nuovo slancio alla partecipazione popolare che non può continuare ad essere uno slogan utile per ogni campagna elettorale ma che diventa, subito dopo, una eventualità legata agli interessi delle forze politiche che governano. La partecipazione popolare è, invece, un obbligo costituzionale che investe tutti i pubblici poteri che compongono la Repubblica e tutti i partiti.

Romeo Rosignoli, Circolo Demos di Giulianova

Foto TGR Abruzzo




CARO SINDACO, signori della Giunta …

… ognuno dei comitati e delle associazioni che si sono riuniti in questa iniziativa ha un problema da porvi: ce l’ha come cittadinanza attiva, partecipe, interessata al bene della propria città.

Pescara, 25 marzo 2023. Siamo tutti consapevoli che il beneficio di ognuno deve essere composto ed armonizzato col beneficio di tutti. Per questo ci siamo incontrati, per questo uniamo la nostra voce. Nelle singole esperienze, nelle sacrosante doglianze che ci troviamo ad avanzare troviamo dei motivi comuni: che si tratti della cancellazione per il grande parco centrale sulle aree di risulta delle FFSS o per i piccoli parchi di quartiere; che si parli degli orti urbani o dei viali cittadini; della condizione del commercio, della mobilità, della crisi nell’area centrale o delle condizioni nelle periferie noi riscontriamo alcune importanti questioni che accomunano tutte le vertenze:

Mancanza di partecipazione

La partecipazione, cari Amministratori, non è fare le conferenze stampa; non è comunicare le decisioni prese, giustificandole alla male e peggio. Partecipazione è ascolto delle ragioni, è studio e prospettazione di soluzioni alternative, è coinvolgimento dei cittadini. A questa richiesta, che qui rinnoviamo, si è risposto tentando di dividere, svalutando le nostre ragioni, tirando diritto anche quando ci sono soluzioni alternative, costringendoci spesso alle vie legali.

Peggioramento nella qualità della vita

È sotto gli occhi dei cittadini il depauperamento del patrimonio vegetale urbano: gli alberi vengono visti come un fastidio spesso da rimuovere, sempre da maltrattare; potature che ne riducono l’ombrosità e ne minacciano la vita; scavi che ne tagliano le radici, rendendoli instabili al primo vento. I pini, alberi storici di Pescara sono quelli maggiormente sotto attacco. Poi, lasciati seccare, vengono sostituiti da arbusti, consegnando la città al riscaldamento climatico. I parchi esistenti vengono visti come aree disponibili per ogni altro intervento.  Intanto le strade mostrano un livello minimo di manutenzione e la mobilità è oggetto di interventi estemporanei e contraddittori. A questo si aggiunge la sciatteria nella esecuzione dei lavori da parte delle ditte prescelte e la lievitazione dei costi per i continui ripensamenti.

Mancanza di visione per il futuro

Tutti gli interventi sono caratterizzati da scelte caso per caso: si sfasciano un parco o una strada appena aggiustati perché c’è un altro finanziamento o un diverso indirizzo; si decide di costruire sulle aree libere della Riviera sud, incuranti delle prospettive turistiche; si cancella con un tratto di penna il grande parco centrale che i pescaresi attendono da più di trent’anni. Sono solo i maggiori esempi di un metodo di governo nel quale non si vede una direzione chiara, che si tratti della crisi per le aree centrali o del disagio nelle periferie, viste solo come tema di ordine pubblico.

Per tutte queste e per altre ragioni ancora siamo insieme a far sentire la nostra voce: i cittadini vogliono partecipare alla costruzione di un progetto per la città del domani.

 Per una città partecipata, vivibile, proiettata verso il futuro.

Coordinamento Manifestazione 25 Marzo




IL CERTAMEN Sallustianum

La ventesima edizione

L’Aquila, 25 marzo 2023. Lunedì 27 marzo 2023 si terrà la XX edizione del Certamen Sallustianum, organizzato dal Centro Studi Sallustiani dell’Aquila, in collaborazione con il Convitto Nazionale Domenico Cotugno con i Licei annessi.

Una delle principali finalità del Certamen – intitolato allo storico Gaio Sallustio Crispo, nato ad Amiternum il 1° ottobre 86 a.C. e morto a Roma il 13 maggio del 34 (o 35) a.C. –  è quella di dare agli alunni meritevoli la possibilità di approfondire la conoscenza del mondo classico, anche attraverso le varie testimonianze che fanno parte integrante del tessuto storico del nostro territorio, che si colloca nel contesto di un percorso più ampio, quello delle grandi civiltà.

La XX edizione del Certamen vedrà la partecipazione di 32 alunni, appartenenti a 12 licei italiani. Dopo due anni di svolgimento su piattaforma digitale, quest’anno il Certamen Sallustianum ritorna alla sua versione tradizionale e si svolgerà in presenza presso la sede del Liceo Classico Domenico Cotugno.

Al Certamen Sallustianum sono collegate le Giornate della Cultura Classica, che vogliono offrire l’opportunità di esplorare tra i percorsi del passato, a volte sconosciuti, le origini del nostro presente. Diventa necessario, in una società in cui tutto è messo in discussione, ritrovare le solide radici culturali della nostra civiltà e riscoprire i valori e le certezze che la stessa ci ha tramandato.

Nell’ambito delle Giornate della Cultura Classica sarà ospite del Centro Studi Sallustiani il prof. Lucio Ceccarelli, docente di Storia della lingua latina e di Filologia classica presso l’Università degli Studi dell’Aquila, che lunedì 3 aprile 2023, alle ore 11.00, in presenza presso il Liceo Classico Domenico Cotugno e su piattaforma digitale Zoom, terrà una conferenza dal titolo La commedia di Plauto.




DOPO LO STOP della pandemia, torna il Lions-Quest

Mercoledì 22 marzo, nei locali dell’Istituto Comprensivo n. 2 di Chieti, si è tenuto l’ultimo incontro di formazione PROGETTO GENITORI del Lions-Quest, realizzato con il contributo dei due club Lions di Chieti I Marrucini e Host

Chieti, 24 marzo 2023Il Lion-Quest promuove Corsi in ben 108 Paesi, in 36 lingue, per prevenire le deviazioni giovanili come il bullismo, la droga, l’abbandono scolastico.

Il Corso, che proponeva un metodo sperimentato e riconosciuto da OMS, UNESCO e MIUR, è stato condotto dall’allenatrice Gabriella Orlando, Presidente della Zona B della Sesta Circoscrizione, che ha proposto ai genitori un percorso interattivo con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto ed utilizzabile nell’educazione dei figli, educazione che favorisce la formazione delle LIFE-SKILL.

Alla cerimonia conclusiva, con la consegna degli attestati, erano presenti il Past Governatore Lello Di Vito, il Presidente delle tre Circoscrizioni abruzzesi, Antonio Moscianese, l’Officer Lions-Quest, Antonio Ridolfi, i presidenti dei due club Emanuela Marchione e Fabio Ambrosini, il Sindaco di Chieti Diego Ferrara e la  Dirigente Scolastica  Giovanna Santini che ha gentilmente ospitato il Corso.

Infinita gratitudine è stata espressa dalla Coordinatrice Distrettuale Anna Blaga che organizza i Progetti del Lions-Quest sul territorio fin dal 2002 e che ha così commentato: «Sono felice perché con questo evento abbiamo riportato nella nostra città un service nel quale credo molto e che per anni ha coinvolto insegnanti, dirigenti scolastici e famiglie, tanto che si può dire che Chieti è diventata la “patria” del Lions-Quest nel nostro distretto».




NON NELLA MIA CITTÀ, la manifestazione

Il movimento 5 stelle al fianco dei cittadini

Pescara, 24 marzo 2023. “Hanno detto ai cittadini che non hanno diritto di parola, che per avere voce in capitolo devono candidarsi alle elezioni. E ora, di fronte ad un’amministrazione che, dopo quasi quattro anni, continua ad ignorare e calpestare le loro opinioni, associazioni e comitati hanno deciso di scendere in piazza facendo fronte comune. E noi saremo al loro fianco per ribadire che la città non è quella della politica, ma quella dei cittadini”.

Questo il commento dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, alla vigilia della grande manifestazione che domani, sabato 25 marzo, promette di portare in piazza la voce di centinaia di cittadini contro le tante scelte criticate della Giunta Masci.

“Dal massacro di Via Marconi, ai parchi urbani calpestati, passando per i continui tagli del verde, le strade dissestate, l’accanimento contro la strada parco e le vessazioni contro i commercianti – proseguono i consiglieri pentastellati – sono solo alcune delle scelte che ormai l’intera città contesta e che domani saranno al centro di una grande manifestazione all’insegna della partecipazione, per rivendicare una Pescara diversa, più inclusiva, più verde, più attenta all’interesse pubblico”.

L’appuntamento è per domani, sabato 25 marzo, alle ore 11:00 in Piazza Sacro Cuore a Pescara.




GLI STUDENTI e il loro Fiabosco Academy

Il progetto presentato presso il Liceo Artistico Musicale – Coreutico Misticoni Bellisario

Pescara, 24 marzo 2023. È stato presentato per la prima volta questa mattina presso il Liceo Artistico Musicale – Coreutico “Misticoni Bellisario” di Pescara il progetto Fiabosco Academy grazie all’impegno della Dirigente scolastica, la Professoressa Raffaella Cocco e ai docenti, i Professori Emiliano Faraone e Marco Piccozzi, che stanno seguendo i ragazzi nella lavorazione della pietra sin dai primi passi del progetto del Direttore artistico Peppe Millanta. Ma i veri protagonisti dell’appuntamento però, sono stati proprio loro, i ragazzi che partecipando a questo progetto hanno messo a nudo i loro sogni, le loro paure, e la loro voglia di realizzarsi; dunque, per loro il Fiabosco Academy non è soltanto un’esperienza unica ma è anche un volàno per il loro futuro.

“Siamo particolarmente contenti del coinvolgimento delle scuole perché in questo modo portiamo Sant’Eufemia negli istituti e concretizziamo un legame tra quelle che sono le nuove generazioni ed il nostro territorio ed al tempo stesso offriamo ai giovani l’opportunità di prendere parte ad un laboratorio a cielo aperto e di mettere in pratica quello che è il loro genio artistico oltre alla loro professionalità che man mano, grazie anche alla scuola, prende forma” – spiega il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli che sin dalla prima edizione di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche del 2021 si impegna, con il suo Comune, a portare avanti l’iniziativa promuovendone ogni anno la crescita che quest’anno ha visto subentrare la collaborazione intensa con le scuole. Presente all’appuntamento odierno anche il Consigliere regionale Antonio Blasioli, che ha immediatamente colto nel Fiabosco Academy, una grande opportunità per i giovani, soprattutto abruzzesi, che hanno un compito, “conservare e preservare dall’oblio le tradizioni della regione, perché sono molte”.

Presente anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lettomanoppello (Pe), Luciana Conte che ha dato spazio alle bellezze ed alle tradizioni del comune pescarese che vanta anche l’origine della pietra che i ragazzi delle scuole stanno lavorando: “con il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli, c’è una grande collaborazione soprattutto sulla continuità della valorizzazione della pietra. Fiabosco è un posto meraviglioso, in cui ci si perde e che rende orgogliosi anche tutto noi che viviamo nei territori limitrofi”.

A nome dei ragazzi che aderiscono al progetto parla Sara Camplone, studentessa dell’Istituto che non nasconde stupore nell’analizzare quanto fatto tutti insieme finora “alcuni di noi hanno un esame di Stato da preparare, quindi non potevamo immaginare che un’esperienza simile potesse aprirci gli occhi; stiamo lavorando su un materiale diverso da quello che solitamente viene proposto in un liceo come il nostro. Non è mancata un po’ di ansia iniziale in tutti noi anche perché ci siamo trovati a lavorare con strumenti che non abbiamo utilizzato prima.”

È stato molto bello poi, fare quest’esperienza di gruppo, dopo un momento difficile come quello dell’emergenza sanitaria; – prosegue –  studenti di classi differenti hanno fatto amicizia e ben presto conosceremo anche gli studenti delle altre scuole che hanno aderito al progetto, inoltre anche il rapporto con i docenti è molto più diretto, si crea un confronto produttivo tra studente e docente. L’emozione più grande poi, è vedere la scultura che pian piano prende forma, inizialmente sembra quasi immobile ma poi la forma magicamente ‘nasce’; questa esperienza inaspettata per me è stata una bellissima sorpresa”.

I ragazzi sono stati anche coinvolti in un dibattito sull’attualissimo tema “Le comunità energetiche” condotto dall’esperto Pietro Pitingolo per Suncity: “abbiamo sposato questo progetto perchè è una realtà con cui possiamo stare sul territorio ed avere un dialogo costruttivo anche con i più giovani perchè è con loro che si parte dall’idea che bisogna sempre sforzarsi per trovare una soluzione, tanto più grande è il problema tanto più è impattante la soluzione anche nello stesso ambiente. Tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare il mondo, anche nella quotidianità”.

Promosso dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara con la Direzione artistica dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, in sinergia con lo stesso Comune di Sant’Eufemia e Parco Nazionale della Maiella, il Fiabosco Academy si concluderà con l’anno scolastico per poi confluire nello stesso Fiabosco, che verrà ampliato con le nuove opere a giugno.

Il progetto gode anche del Patrocinio della Provincia di Pescara con il Presidente Ottavio De Martinis e della Provincia di Chieti con il Presidente Francesco Menna, che è anche sindaco di Vasto (Ch) comune che ospita una delle scuole coinvolte; importante per il progetto è il grande sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).




INTERVENTI SUL PARCO di Villa Obletter

Lavori quasi finiti. proseguono gli altri cantieri

Chieti, 24 marzo 2023 – Proseguono secondo i tempi concordati i lavori di riqualificazione a Villa Obletter e di rifacimento del campo dell’impianto di San Martino.

“Il parco nasce in una delle zone più panoramiche della città – illustrano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai lavori Pubblici Stefano Rispoli – che vogliamo rendere ancora più nota e frequentata, perché è accogliente e perché con i nuovi arredi consentirà non solo di fruire in sicurezza dell’area verde che è già fornita di giochi, ma di riconsegnarla alla città più bello e accogliente di prima. Stiamo provvedendo non solo a riparare e apporre nuovi tappetini antitrauma sotto i giochi già esistenti, che stiamo potenziando e ripristinando dove danneggiati. Inoltre, si sta ripavimentando la pista di pattinaggio presente, nonché fissando delle staccionate in legno lungo i percorsi più frequentati e potenziando gli arredi, perché il parco sia più accogliente e possa, in futuro, avere anche aree pic nic a cui per posizione e spazi è particolarmente vocato.

L’area è fornita anche di servizi pubblici inutilizzabili da tempo su cui interverremo in un secondo momento, una volta trovate le risorse per ripristinare anche quelli. I lavori saranno completati per Pasqua, in modo da poter tornare a ospitare la cittadinanza e chi voglia scoprire un angolo davvero bello e sorprendente situato, a metà strada fra il centro storico e Chieti Scalo, proprio dietro lo stadio del nuoto.

A proposito di aree di aggregazione, procedono anche i lavori a San Martino, nel cantiere della riqualificazione dell’impianto che si trova nel quartiere. Al momento si sta procedendo alla rimozione degli spogliatoi, mentre è in corso la riqualificazione del campo che sarà multi-disciplina, per calcetto, pallavolo e basket. Una struttura ferma per anni e chiusa al pubblico, ma storica, potrà così a breve tornare alla città”.




LA MATTINA DEL 13 GIUGNO, festa di S. Antonio di Padova, avemmo un risveglio tragico

Scoppiarono questi depositi di ordigni bellici e causarono molti danni. Meno male che non scoppiarono tutti perché, altrimenti, i danni e gli inconvenienti sarebbero stati molto più gravi. Si disse che un nostro concittadino, Rizieri Bonomo, coraggioso e temerario avendo visto che le micce venivano accese da due soldati tedeschi che, dopo aver compiuto questo loro compito, fuggivano in bicicletta, li seguì cautamente, riuscì a spegnerne molte e così non scoppiarono.

Atri, 24 marzo 2023. È con queste parole che Giuseppe di Filippo ricorda l’ultimo atto dell’occupazione tedesca nella città di Atri nel teramano che si svolse tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944. La terra bruciata era una tattica militare attuata per la maggior parte dall’esercito della Wehrmacht per ritorsione verso il popolo italiano, considerato traditore, e per intralciare gli Alleati che avanzavano oltre le linee abbattute. L’atto eroico di Bonomo, consistito nel disinnescare le mine che avrebbero distrutto gran parte del paese, è ricordato da pochissimi. C’è poco di scritto su questo episodio ma molto di orale, molte memorie, che però sono molto diffuse solo ad Atri. Questo lavoro mira a raccontare la storia di Di Filippo non solo attraverso il solo strumento del testo accademico ma anche con il meno consueto fumetto. La scelta del fumetto, influenzata dallo spirito della Public History, ovvero da quel movimento nato negli U.S.A negli anni Settanta con il proposito non solo di formare nuove professioni per dare impiego agli storici appena usciti dall’accademia, ma anche di divulgare la storia oltre le mura accademiche, «fuori dalla torre d’avorio»1 dove lo storico, in anni di professionalizzazione della disciplina storica, aveva finito per trovarsi isolato dal pubblico. La Public History, così, si proponeva di rivolgersi ad un pubblico diverso da quello accademico ed universitario, ma anche ad un pubblico più variegato, composto dall’intera società. Ma non è il solo cambio di pubblico la novità apportata dalla PH. Essa punta a coinvolgere il pubblico nella fase di ricerca, in modo che quest’ultimo non percepisca il prodotto come proveniente dall’alto delle istituzioni ma che sia più vicino a loro, e tutto questo secondo un’ottica di shared autority: letteralmente “autorità condivisa” tra i ricercatori e il pubblico partecipante. Da quest’ultimo, infatti, scaturisce una domanda di storia che innesca tutto il processo di ricerca e produzione di un prodotto mediatico utile a rispondere a questa domanda. Ma cosa è una domanda di storia? In sostanza si tratta di connettere il fatto storico con la sua interpretazione2 ovvero la richiesta della comunità al public historian di spiegare un fatto del loro passato tramite una interpretazione che può assumere varie forme multimediali, la quale può essere raggiunta solo condividendo il processo di creazione della stessa con il pubblico. A questo punto urge fare distinzione tra passato e storia: il primo si differenzia dalla seconda poiché rappresenta una visione soggettiva della propria storia influenzata dalla propria memoria e ideologia, il public historian interviene sul passato della comunità acquisendo testimonianze per poi passarle ad una lente critica ovvero confrontarle tra loro, verificarne la veridicità, il tutto con i classici strumenti della storiografia3 . Ciò che si ricava, alla fine, è una storia ricostruita con criteri corretti dal punto di vista del metodo e che viene restituita alla comunità ripulita dalle distorsioni causate dalle diverse memorie: si può dire quindi che una delle domande che vengono fatte dalla comunità alla PH sia quella della restituzione della memoria, ed è proprio quello che si vuole tentare con questo lavoro. Nella tesi, poi, è presente un altro aspetto tipico della PH: quello di rappresentare la storia utilizzando mezzi di comunicazione vari (anche qui vige una shared autority tra ricercatori ed esperti di comunicazione) come il cinema, la televisione e per l’appunto anche il fumetto, che possano raggiungere il più vasto pubblico possibile, di quello non abituato o non più abituato ai testi accademici. Per molto tempo il fumetto è stato oggetto di molte critiche: pedagogisti, insegnati e psicologi lo hanno relegato a prodotto riservato al solo consumo infantile o per analfabeti. Questa critica derivava dal prevalere delle immagini rispetto al testo, ed era molto sentita fino alla seconda metà del 900 poiché proveniente da quella classe intellettuale più affezionata a modelli letterari per l’insegnamento. Dalla fine degli anni Settanta il fumetto incomincia ad essere rivalutato, il fenomeno graphic novel avviato da artisti come Will Eisner ha garantito al fumetto un posto anche nelle librerie anziché nelle sole fumetterie ed edicole, per via del suo supporto simile al libro che deriva dall’invenzione del comic book degli anni Trenta. Soprattutto, però, cambiavano i contenuti che erano, per così dire, più “adulti” e si guadagnavano l’attenzione di lettori e intellettuali più interessati alla forma più letteraria di tutte, il romanzo. Il fumetto underground, che assume lo status di arma contro il potere e il costume di massa tramite satira e deformazioni grafiche psichedeliche; riviste come “Linus” con fumetti e articoli scritti da autori come Calvino o Eco; e in fine l’affiorare di corsi universitari sul fumetto come forma d’arte e come veicolo di contenuti sono stati tutti fattori di un sempre crescente interesse per il fumetto in quanto costruzione culturale e narrativa complessa, non solo per i temi ma anche per la relazione che intercorre tra i suoi elementi costitutivi.

Si pensi per esempio al rapporto tra le diverse vignette sulla tavola: una sorta di montaggio come quello dei frames cinematografici che serve a dare una continuità alla storia; oppure tra la grafica e il testo come la forma delle lettere (il lettering) restituisce al lettore, insieme alla forma della nuvoletta che circonda il testo, il timbro e il volume della voce del personaggio. E questo avviene non solo nei ballons ma anche nelle onomatopee, quelle scritte che intendono riprodurre un rumore: esse tramite il rapporto tra testo e forma rimandano ad un suono che il lettore riesce ad immaginare. Infatti, tutte queste relazioni hanno effetto anche grazie alla complicità del fruitore e le sue esperienze pregresse. Il fumetto, quindi, cerca di imitare media audiovisivi come il cinema e il teatro ma allo stesso tempo è un medium unico: se da una parte imita altri media, dall’altra il limite della staticità derivante dalla carta stampata costringe il fumettista a trovare degli escamotages per rendere funzionale la caratteristica di quel determinato medium e farla propria del fumetto. Il risultato è un modo originale per riprodurre sensazioni audio visive nel limite della sola tavola statica che funziona grazie alla complicità tra lettore e autore, dove entrambi mettono le proprie psicologie della percezione e le proprie esperienze da altri media condivise facilmente riconoscibili. E tra questi codici ne abbiamo raccolti alcuni ricorrenti nel fumetto di genere storico analizzando esempi o dalla voce di altri fumettisti, per un lessico del fumetto storico che assolva ad un equilibrio tra la corretta interpretazione dei fatti e una accattivante messa in scena per attrarre e interessare alla storia il più numeroso pubblico possibile. La capacità del fumetto di assorbire caratteristiche e contenuti di un mezzo di comunicazione diverso e le correnti di pensiero delle masse di lettori di un determinato periodo storico lo rende una fonte storica, perché nelle sue pagine si riflettono costumi, usanze, idee diffuse in una determinata società e in un determinato periodo di tempo, reinterpretate attraverso le forme caratteristiche della vignetta e della nuvoletta. Questa caratteristica ha quindi permesso al fumetto di entrare in contatto con i generi, tra cui quello storico, già collaudato in romanzi e film, ma soprattutto di entrare in contatto con quel clima pedagogizzante venutosi a costruire con governi che intendevano fare uso pubblico della storia: utilizzare gli eventi del passato per legittimare le azioni del presente e creare consenso, quindi, intorno al governo attuale o ad una idea, oppure in quei climi di secondo Novecento dove le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione, unite alle correnti di pensiero della PH, hanno fatto maturare un contesto pedagogizzante per le masse al di fuori dell’accademia e nel rispetto di un equilibrio tra fattualità e intrattenimento.

Questo lavoro si muove su due direttrici: la prima è l’intento di ricostruire l’origine del fumetto di genere storico e di individuare quali espedienti grafici e narrativi hanno costituito nel tempo la grammatica utilizzata per comporre le tavole di questo genere di fumetti; l’altra è quella di portare all’attenzione del più numeroso pubblico possibile una interessante storia di Resistenza poco nota al di fuori della comunità che la ricorda. In fin dei conti però queste linee non sono del tutto parallele perché ad un certo punto di questa tesi esse si incontreranno: si propone infatti, alla fine della trattazione, un adattamento a fumetti dell’episodio ricercato. Tale lavoro ha come obiettivi quello di conservare la memoria di un paese e di esportarla anche al di là di esso, in modo da arricchire la memoria collettiva di una intera regione se non di una nazione stessa, e di farlo in un modo inusuale ‒ è vero ‒ ma che ha dei precedenti collaudati, come vedremo più avanti, e che ha solide radici teoriche in un movimento che porta la storia a tutti, ovvero quello della Public History. In questo senso il fumetto La città che non cadde rappresenta la sintesi delle due direttrici di questo elaborato.

Note:

1 Farnetti P. B. Public history: una presentazione in Bertella Farnetti P.B. – Bertucelli L.- Botti A. (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche Mimesis Edizioni, Milano, 2017 p. 40

2 Bertucelli L. La Public History in Italia. Metodologie, pratiche, obiettivi in Farnetti, Bertucelli, Botta (a cura di) Public history. Discussioni e pratiche…cit

3 Idem




INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO Università degli Studi dell’Aquila

Convocazione della cerimonia

L’Aquila, 24 marzo 2023. Mercoledì 5 aprile 2023, alle ore 11:30, nell’Aula magna Vincenzo Rivera, all’interno Centro congressi Luigi Zordan, in piazza San Basilio 1, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Saranno presenti il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.




PAPA FRANCESCO e la traversata del deserto

di Giovanni Cominelli

24 marzo 2023

Non credo che sia mai esistito un tempo in cui la “navicula Petri” abbia solcato acque tranquille. Dalle origini del Cristianesimo fino a quando la Chiesa di Roma si impose a tutte le Chiese latine come centro di comando centralizzato attorno a Ildebrando da Soana, eletto il 22 aprile 1073 come Gregorio Gregorio VII, mai vi fu requie.

E neppure dopo, da quando il primo dei 27 Assiomi del “Dictatus Papae” del 1075 affermò “Quod Romana ecclesia a solo Domino sit fundata” (Che la Chiesa romana è stata fondata solo da Dio) e il nono: “Quod solius pape (così nell’originale!) pedes omnes principes deosculentur” (Che solo i piedi del Papa siano baciati da tutti i Principi).

La storia della Chiesa testimonia che il verificarsi di questo caso è stato piuttosto raro. Semmai, è il Papa che bacia i piedi altrui, non propriamente principeschi, il Giovedì Santo.

Nessuna meraviglia, dunque, che anche la Chiesa di Papa Francesco sia attraversata da conflitti, contestazioni, lotte di potere feroci e che il Papa ne sia l’obiettivo. Le qualifiche più virali riservate al Papa? Comunista, globalista, populista, peronista, rivoluzionario, conservatore, eretico, antipapa, gesuita, qui inteso come insulto… E ancora: incerto, decisionista, chiacchierone, ambiguo, centralista… I vaticanisti, dediti all’anatomia quotidiana della Chiesa, non sanno più cosa pensare. Il che non li scoraggia dallo scrivere, anzi! Alla fine, ne esce un Papa Francesco “enigma”, secondo Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, o “doppio”, secondo Marco Marzano, docente all’Università di Bergamo, su “Domani”…

Per capire la profondità del dramma di Francesco e della sua Chiesa, è meglio alzare lo sguardo sul mondo presente. Non ci si può limitare a guardare attraverso il buco della serratura vaticana. Alla fine, la scelta del punto panoramico dipende dal grado di coinvolgimento storico-esistenziale dell’osservatore nel dramma medesimo.

La tendenza storica, che si sta dispiegando sotto i nostri occhi, è che l’Europa si sta congedando dal Cristianesimo: le chiese sono sempre più vuote, i seminari chiudono i battenti, nei confessionali non si raccontano più i “peccati”.

Come sottolinea Pierre Manent, professore di Filosofia politica presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi: “Gli Europei non sanno cosa pensare né che fare del Cristianesimo”.

Il Cristianesimo e, quindi, la Chiesa – non esisterebbe il Cristianesimo senza la Chiesa – non sono più considerati dalla maggioranza delle persone, in Italia e in Europa, come strumenti per capire il mondo e per vivere nel mondo. Tampoco ai fini della salvezza.

Quale, d’altronde?! Siamo tutti convinti di essere già salvati da noi stessi. La sintesi culturale e spirituale di Gerusalemme, di Atene, di Roma si sta disintegrando. Lo aveva denunciato Papa Benedetto XVI  nel discorso tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, quando aveva descritto le tre ondate delle “de-ellenizzazione” del Cristianesimo: a) la Riforma protestante, che voleva liberare la fede dalla metafisica greca, affermando il principio esclusivo della “Sola Scriptura”; b) la teologia liberale di Adolf von Harnack, che, muovendo in senso opposto a quello di Lutero, intendeva togliere a Gesù la veste semitica della “Sola Scriptura” per fagli  indossare quella socratica del filosofo morale; c) la cultura ecumenico-globalista, per la quale il messaggio del Nuovo Testamento deve essere “es-culturato” dall’ellenismo e “in-culturato” nelle varie culture mondiali.

Di queste Samuel P. Huntington aveva compilato un elenco nel 1993 su “Foregn Affairs”: Cristiano-occidentale, Cristiano-orientale, Latino-americana, Islamica, Indù, Cinese, Giapponese, Buddista, Africana. Secondo lo studioso, si era messo in movimento un processo di “de-occidentalizzazione”, che la crescita demografica, lo sviluppo economico e la modernizzazione tecnologica avrebbero accelerato.

Diversamente da quanti prevedevano che la globalizzazione a guida occidentale avrebbe indotto un’analoga occidentalizzazione dei valori, Huntington sosteneva che “l’ulteriore modernizzazione finisce con l’alterare gli equilibri di potere tra l’Occidente e le società non occidentali, alimenta il potere e l’autostima di quelle società e rafforza in esse il senso di appartenenza alla propria cultura”. Le conseguenze geopolitiche sono evidenti: l’ONU cessa di essere lo strumento di costruzione di una civiltà universale, fondata sui diritti umani e sulla democrazia, diventa soltanto la sigla di una pluralità di culture e di Stati-nazione in competizione.

Papa Francesco, “venuto dalla fine del mondo” – da quello non cristiano -occidentale della cultura Latino-americana – si è trovato ad affrontare la de-occidentalizzazione prevista da Huntigton e la de-ellenizzazione temuta da Papa Benedetto XVI. Intanto gli Europei cristiano-occidentali si stanno tranquillamente liberando del Cristianesimo, nell’illusione che i valori cristiano-liberali continueranno a fluire nelle loro società, anche se la loro sorgente originaria si sta riducendo ad un rigagnolo.

Papa Francesco ha rilanciato lo spirito del Concilio Vaticano II: uscire incontro al mondo. Ma il mondo non ha ascoltato Giovanni Paolo II, quando, anche lui “chiamato da un Paese lontano”, il 22 aprile 1978, gridò dall’alto della Loggia di San Pietro: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il Vaticano II non ha fermato la secolarizzazione. Anzi, secondo una solida corrente tradizionalista, le avrebbe aperto la strada.

I cinque Papi del dopo-Concilio si sono trovati su questo drammatico crinale come “vox clamantis in deserto”. Si deve intendere espressione nella versione di Isaia, 40,3: “Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” o in quella di Giovanni 1, 22-23: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Forse si tratta del deserto di Isaia.

Ecco perché ai credenti, ai non-credenti, ai “cristiani anonimi” appare eroica e necessaria la traversata del deserto di Papa Francesco. Diversamente dal suo ultimo predecessore, che è entrato in alta competizione dottrinale con le filosofie del mondo, egli spinge i Cristiani a vivere la Chiesa come “un ospedale da campo”, come un posto dove si curano le ferite che il divenire storico infligge al tessuto esistenziale e a quello collettivo, al tempo della globalizzazione.

Non che Francesco sia agnostico sul piano dottrinale, ma non crede che sia lì che si gioca, oggi, il futuro della Chiesa. È nello slancio comunitario e missionario che si decide, come spiega nella Evangelii Gaudium.

Donde le posizioni “politiche” sulla pace e la guerra, sulla fratellanza universale, sulle periferie esistenziali, sulla difesa della terra, della vita e della corporeità umana… Di lì rifiorirà la fede cristiana? La posta in gioco continua ad essere quella di difendere e di far crescere l’umano nell’uomo. Senza il Cristianesimo sarebbe molto più difficile.

Giovanni Cominelli




UNA TERZINA in trecento parole

 Omaggio a Dante, sabato 25 marzo ore 17, nella Fondazione La Rocca

Pescara, 24 marzo 2023. Thomas Stearns Eliot, uno dei poeti che maggiormente hanno influenzato la letteratura del Novecento, soprattutto con il suo celeberrimo poemetto La terra desolata (The Waste Land), a proposito di Dante Alighieri, che considerava il suo modello insuperato, scrisse che “la poesia di Dante è una scuola universale di stile per scrivere poesia in qualsiasi lingua” e che “non c’è poeta, in nessun idioma – nemmeno in latino, o in greco – che si ponga così saldamente come modello per tutti i poeti.”

Aggiunse poi: “Se io mi chiedo perché preferisco la poesia di Dante a quella di Shakespeare, direi che è perché mi sembra che esemplifichi un atteggiamento più illuminato nei confronti del mistero della vita.”

È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.

La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, quest’anno con il patrocinio della Fondazione Aria e della Fondazione La Rocca, organizza la sua terza edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole”.

Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo e della Fondazione Aria, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, diciotto poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

“Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco – ha scritto il curatore dell’evento – ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i diciotto poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta.”

La serata sarà impreziosita da una installazione sonora di Federico Giangrandi, dall’assai suggestivo titolo “I due poeti dialoganti tra inferno e paradiso”, in cui i due poeti, Dante e Virgilio – come spiega Giangrandi – “emergono tra Inferno e Paradiso ed iniziano un colloquio. Ma il tempo ha dato in pasto al fato le parole del sommo poeta, creando un effetto straniante che confonde il significato dei versi con il ritmo del caso.”

Questi i poeti partecipanti: Vittorina Castellano, Margherita Cordova, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Anna Maria Giancarli, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.