SERATA CON IL RIFUGISTA Luca Mazzoleni

Club Alpino Italiano, Sezione di L’Aquila: sabato 11 febbraio alle ore 18,30 presso la Sede CAI in via Sassa

L’Aquila, 8 febbraio 2023. Sarà proiettato il film documentario Chi apre Serra. 40 anni nei rifugi del Gran Sasso di Andrea Frenguelli (Ita/2022/32’), che ci porterà nel Rifugio Franchetti a quota 2433 metri sul Gran Sasso d’Italia, per raccontare l’amore lungo una vita di Luca Mazzoleni, da oltre 40 anni sul Gran Sasso, tra Corno Grande e Corno Piccolo.

A seguire, la conferenza Vita da Rifugista: il gestore del più noto rifugio dell’Appennino racconta la quotidianità, le sfide e il futuro di uno dei mestieri più affascinanti che si possono intraprendere sulle nostre montagne.

Insieme a Luca interverrà il presidente del CAI dell’Aquila Vincenzo Brancadoro.

L’evento è una delle iniziative che la Sezione dell’Aquila ha in programma per festeggiare il 150° anno dalla sua costituzione, con la collaborazione della Scuola Sezionale di Escursionismo “Stanislao Pietrostefani” e la Sottosezione CAI Alta Valle dell’Aterno.

La serata sarà l’occasione per presentare i tre corsi inseriti nel calendario 2023: l’11° Corso di Escursionismo E1, il 1° Corso di Cicloescursionismo EC1, ed il 2° Corso Monotematico adatto con ausili fuoristrada CM-EAF.

Ingresso libero fino a esaurimento posti




CONVEGNO SULL’IRAN, a 44 anni dalla Rivoluzione di Khomeyni

L’11 febbraio 2023 presso l’Hotel Abruzzi

Teramo, 8 febbraio 2023. Qual più idonea città in Abruzzo di Teramo, sede della Facoltà di Scienze Politiche, per un convegno di geopolitica, storia e relazioni internazionali. 

A tal proposito, nel pomeriggio di sabato 11 febbraio 2023, dalle 17.00, si terrà presso l’Hotel Abruzzi di Teramo, il convegno “Iran 2023: la Rivoluzione permanente di Ruhollah Khomeyni”.

Ospiti del convegno moderato dal giornalista Cristiano Vignali saranno: Stefania Di Padova (Assessore al Bilancio del Comune di Teramo) che porterà i saluti istituzionali della città per ribadire il forte legame ormai storico fra Teramo e la Scienza Politica, l’Iman di Teramo Mustapha Baztami, e gli esponenti della comunità sciita italiana con Shaykh Abbas Di Palma (Presidente della Associazione Imam Mahdi)che esaminerà la tematica dal punto di vista religioso  e Hosseyn Morelli (Associazione Imam Mahdi) che, invece, analizzerà la questione dal punto di vista geopolitico e politico – internazionale.

Il convegno cercherà di fare conoscere i reali principi che sono alla base della rivoluzione iraniana che da oltre quarant’anni ha segnato in modo determinante gli assetti della geopolitica mondiale, la storia del Medioriente e del mondo islamico in particolare. Non a caso, per il convegno è stata scelta simbolicamente la data dell’11 febbraio, anniversario della presa del potere dello Ayatollah Ruhollah Khomeyni. Quel giorno del 1979, la politica imperialista e materialista del Capitalismo mondiale subirono una delle più brucianti sconfitte. 

 A tal fine, si cercherà di esaminare la situazione iraniana in modo più oggettivo, senza l’interferenza della propaganda ostile al governo di Teheran.




FERMIAMOCI A PREGARE!

7 Febbraio 2023

È impossibile e disumano restare insensibili, o peggio cantare e divertirsi, difronte alla tragedia del dolore, della morte, della sofferenza e della distruzione che migliaia di persone stanno vivendo a causa del terremoto che ha devastato l’area al confine tra la Turchia e la martoriata Siria.

Anche stasera, 7 febbraio 2023, ci saranno uomini, donne, anziani e bambini che dormiranno all’addiaccio, sotto la pioggia, tra le macerie, piangendo i propri morti.

Anche stasera il terrore di nuove scosse impedirà a tanta gente di chiudere occhio e riposare.

Anche stasera tanti volontari passeranno tutta la notte donando generosamente il loro lavoro per salvare feriti e recuperare cadaveri.

Noi non possiamo fare molto, se non pregare per tutti loro.

Invochiamo lo Spirito Santo, perché in questo momento di dolore e sconcerto ci aiuti a comprendere che la morte non può avere l’ultima parola, che l’assurdo non può essere la realtà definitiva, che la notte non può essere eterna, che l’ingiustizia non può essere l’ultima parola, che il male non può vincere sulla speranza, che esiste un senso che nessuna spiegazione può dare.

Gianfranco Amato

Fermiamoci a pregare! – Gianfranco Amato




IL PRIMATO DELLA POLITICA

La lezione (attualissima) della DC

8 febbraio 2023

La forza della Democrazia Cristiana nasceva nei territori, maturava nei consigli comunali, si sviluppava nelle amministrazioni locali (Province prima e Regioni poi), si manifestava compiutamente in Parlamento. Un giudizio unanime espresso nel corso di un incontro su “La Dc e la cultura delle istituzioni”, promosso dalla Fondazione De Gasperi, nell’arco delle iniziative per gli 80 anni dalla nascita dello scudo crociato (29 settembre 1942). Giudizio su cui hanno espresso posizioni convergenti Angelino Alfano (presidente della Fondazione), il politologo Lorenzo Ornaghi, lo storico Francesco Bonini e Marco Follini (già vicepresidente del Consiglio).

In ogni caso, non si è trattato di una riflessione sul partito-Stato, quanto sulla Dc partito-Italia. Nell’accezione di un partito popolare, chiamato dal voto degli italiani a gestire la ricostruzione e quindi a governare e modellare un’economia a preponderante partecipazione pubblica. E per questa ragione, un partito tessitore di un rapporto profondo con i ceti dirigenti, ma in una posizione di primazia della politica. Quindi, in grado di guidare l’economia. E non il contrario, come poi è accaduto a partire da Mani pulite (al netto dei suoi limiti, dei suoi pregi e della sua intrinseca necessità storica). Infatti, la nascita del bipolarismo all’italiana è figlia esattamente del rovesciamento dei rapporti di forza tra economia e politica. Con quest’ultima, sul modello americano, ancella dell’economia. Al punto che l’erosione della politica ha finito per produrre il progressivo svuotamento delle istituzioni. E di conseguenza l’inevitabile affievolirsi di quella cultura delle istituzioni che caratterizzava non solo la Dc, ma anche gli altri partiti della Prima Repubblica, sia pure in forme diverse.

Ecco perché l’analisi sviluppata dalla Fondazione De Gasperi riporta al centro la questione del primato della politica nel tempo nuovo. E qui la riflessione pubblica appare, purtroppo, oggettivamente asfittica e insufficiente. Comunque, non pienamente consapevole dei mutamenti sociali intervenuti e dei cambi di paradigma (soprattutto internazionali). Per ricostruire il primato della politica occorre innanzitutto fare i conti, ad ogni livello (privato e pubblico) con la fluidità (guai a pensare che sia solo quella di genere!), con il trionfo della digitalizzazione, con la friabilità e transitorietà delle leadership, con la crisi conclamata della globalizzazione, con il ritorno della guerra nel cuore dell’Europa, con la velocizzazione dei processi decisionali, con la necessità di riallineare dimensione istituzionale e governabilità, con la fuga progressiva nel privato e l’abbandono dello spazio pubblico (l’agorà), con le nuove e più diffuse povertà, con l’erosione costante dei ceti medi, con l’indebolimento dei servizi primari (dalla scuola alla sanità). E, non ultime, con le nuove questioni antropologiche.

Dinanzi a questi stravolgimenti (talvolta autentiche emergenze), è chiaro che nessun paragone sia possibile con la sfida vinta dalla Dc nel dopoguerra italiano, cioè nel tempo lento del passaggio dal mondo rurale a quello urbano e industriale, segnato dalla speranza post-bellica. Piuttosto, vanno prese le contromisure culturali e cioè di reale comprensione del nostro tempo ultraveloce e a trazione digitale. Un’impresa che non è a carico solo della società e della cultura, ma anche della politica se vuole davvero tornare ad affermare il proprio primato sull’economia. Altrimenti, il nostro destino comune sarà sempre più segnato dalla cinica logica degli interessi. Quella che, a suo modo, può persino giustificare l’ingiustificabile: la tragica scelta della guerra da parte dello zar Putin.

Domenico Delle Foglie

https://www.politicainsieme.com/il-primato-della-politica-la-lezione-attualissima-della-dc-di-domenico-delle-foglie/




AMLETO DI FRANCO ZEFFIRELLI. Il Grande Shakespeare al Cinema

Rassegna cinematografica. Venerdì 10 febbraio 2023 h 21.00 Teatro C. De Nardis

Orsogna, 8 febbraio 2023. Prosegue con successo la rassegna cinematografica Il Grande Shakespeare al Cinema dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Il secondo appuntamento, venerdì 10 febbraio 2023 alle ore 21.00, è con “Amleto”, celebre film del regista italiano Franco Zeffirelli.

Dopo “La Bisbetica domata” e “Romeo e Giulietta”, per la terza volta Franco Zeffirelli torna a Shakespeare cimentandosi con quello che è considerato il capolavoro del celebre artista inglese: l’Amleto, una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi.

Il film racconta di Amleto, principe di Danimarca, il quale scopre che suo padre è stato ucciso a tradimento con un veleno dal fratello Claudio, che ne ha usurpato il trono e sposato la moglie. Il giovane principe medita vendetta e per compiere il suo piano finisce per coinvolgere involontariamente la giovane Ofelia, innamorata di lui, e il padre di lei Polonio. Il principe, infatti, si fa credere pazzo e la giovane donna ne soffre fino a suicidarsi.  Con la complicità di alcuni attori girovaghi a palazzo, Amleto fa mettere loro in scena un dramma identico alla sua vicenda familiare per avere dalle reazioni dello zio e della madre la conferma dei suoi atroci sospetti. La vendetta sarà tremenda e inesorabile, ma porterà tutti nella tomba, persino lo stesso Amleto.

Franco Zeffirelli realizza un’opera di vasta spettacolarità, affidandosi ad un cast prestigioso. Il regista resta molto fedele al testo shakespeariano, ma effettua tagli data l’ampiezza dell’opera, privilegiando più il dramma della gelosia e della vendetta, piuttosto che le complicazioni esistenziali e le titubanze di Amleto.

Il protagonista, infatti, è un giovane ambizioso, intelligente e educato, risoluto, spavaldo e ben poco sofferente, intenzionato a perseguire unicamente il solo scopo della vendetta senza contrattempi né odissee narrative.

Per la sua interpretazione il regista sceglie un attore famoso per i film d’azione, Mel Gibson, che accettò con entusiasmo di recitare nel film, in quanto appassionato di Shakespeare, di cui aveva già recitato diversi ruoli a teatro anni prima.

Il film ridimensiona quindi l’aspetto politico e storico della vicenda, privilegiando i rapporti, in particolare quello fra madre e figlio, tanto intenso e profondo da sfiorare l’incesto.

Celebre la scena del bacio in bocca. Il film ha avuto due candidature agli Oscar per la Miglior scenografia e i Migliori costumi e ha vinto nel 1991 il David di Donatello per il Miglior film straniero.

È stato girato in varie località della Scozia (fra cui Aberdeenshire, Blackness Castle, Blackness e Falkirk), nel castello di Dover, altri luoghi dell’Inghilterra e Thionville, Francia. Le riprese durarono dal 23 aprile al 14 giugno 1990. Da segnalare la voce di Giancarlo Giannini per Mel Gibson.




IL SOFFIO DEL VENTO, LA SECONDA SILLOGE di Silvia Polidori è un inno all’amore

A L’Aquila, alla Libreria Colacchi, la “prima” assoluta del volume, sabato 11 febbraio ore 17:30

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 8 febbraio 2023. Sarà presentato a L’Aquila sabato 11 febbraio alle ore 17:30, presso la Libreria Colacchi (Corso Vittorio Emanuele II, 5), il volume “Il soffio del vento – Le souffle du vent – The breath of the wind” (Yucaprint, Lecce, 2023), seconda silloge della poetessa Silvia Polidori. Non casuale la data per presentare la corposa raccolta di poesie in edizione trilingue (italiano-francese-inglese), un’opera composta da un’ottantina di liriche che è uno straordinario inno all’amore, in ogni verso. In questa “prima” assoluta nella sua città natale, nel giorno di San Valentino festa degli innamorati, l’Autrice declamerà direttamente alcune sue liriche tratte da “Il soffio del vento”, nel contesto armonico delle musiche concertate da Ettore Maria Del Romano al clavicembalo e Gianfranco Lupidii al violino. Annotazioni sulla poetica di Silvia Polidori saranno proposte da chi qui scrive. 

L’Autrice vive e lavora in Belgio, ma ha ritorni frequenti nella sua amata città natale. Silvia Polidori è davvero una miniera inesauribile di sensibilità, di tenerezza, di passione, di incline confidenza con l’Amore in ogni sua forma ed espressione. Riesce a cantarlo nelle declinazioni più diverse, suscitando emozioni delicate e profonde, penetrando l’anima, muovendo con libertà e sapienza i registri dei suoi versi intensi, senza alcun condizionamento metrico nella scrittura poetica, ma seguendo solo il filo incantato delle sue ricche sensibilità interiori. Silvia Polidori possiede un eclettismo innato, come pure, nel suo linguaggio poetico, la propensione ad abbracciare una fioritura di sinestesie, coniugando la poesia con l’arte fotografica, la pittura, la musica, persino con il piacere del gusto. Ogni evento diventa così una celebrazione della “bellezza” nelle sue varie epifanie – con la prima silloge “Sulla cresta dell’onda” Silvia ne ha dato un’icastica prova attraverso le sue presentazioni in Italia e all’estero – proprio nell’armonica commistione della poesia con diverse altre espressioni creative.

Il volume è dunque un forte inno all’Amore: quello intenso che risveglia la vita. L’Amore che è la vita, senza il quale non ci sarebbe esistenza, in nessuna creatura. I versi poetici di questa silloge, corredati da suggestive immagini fotografiche dell’Autrice, elevano un richiamo d’Amore per ricordare che comunque esso c’è e che bisogna sempre cercare di farlo vivere, attraverso la responsabilità di chi lo vuole. Lo annota con efficaci sottolineature, nella prima delle tre Prefazioni che aprono il volume, Kathleen J. Jackson, docente di letteratura e poetessa. “Silvia Polidori – annota tra l’altro la prefatrice – scrive poesie di Epifania e gioia spirituale che celebrano ogni forma d’amore. Qui l’amore è una forza vitale, eterna e universale – l’idea d’amore – come un’invisibile corazza che ci sovrasta. Ma è anche l’amore per la natura, l’agape, l’amore erotico, e l’amore per l’amicizia. L’autrice scrive dell’amore con la A maiuscola e minuscola, l’amore nelle sue molteplici incarnazioni. […] La mia amica Silvia è come una Saffo contemporanea nella sua gioia meditativa. Il suo lavoro è spazioso e contemplativo, persino antico […]”.

Nella seconda Prefazione il famoso cantautore Fausto Leali, tra l’altro, scrive: “A volte il vento soffia, intenso e leggero, e risveglia l’anima. È il vento del vero Amore, quello che dà con gratuità e provoca la bellezza presente in ognuno, la rende evidente e piacevole. Risveglia la fonte primaria della vita, la sua essenza. […] Queste poesie ci immergono in una realtà dell’anima che esperisce la bellezza e la bontà dell’amore attraverso i sensi e quasi si confonde con essi. Solo la musica potrebbe rappresentare la melodia perenne di quest’Amore e modularla attraverso strumenti e canto: un canto dolce, intenso e vero che queste composizioni poetiche sembrano emanare nell’atmosfera in cui è immerso il lettore.” Interessante anche il terzo contributo, vergato dal pittore Ilian Rachov, che così tra l’altro annota: “Arte è bellezza e bellezza è arte: saper riprodurre la perfezione suprema di forme estetiche è sfida e piacere per un artista, nutrimento di spirito per chi produce l’opera e per il suo fruitore. Questo emerge dalla lettura della silloge di Silvia Polidori che dedica le sue poesie all’Amore, come massima espressione artistica del Bello: l’Amore è sinonimo di armonia. I grandi artisti pittori e scultori delle civiltà classiche greca e romana e del Rinascimento italiano sapevano tradurre nelle loro opere il fascino magico della natura, la proporzione delle forme che ispira bellezza, equilibrio, armonia. […] Nelle poesie della silloge di Silvia Polidori si ritrova lo stesso Amore per la vita, la bellezza, l’essere umano, tanto da esprimere esso stesso una suprema forma d’arte e identificarsi con essa.”

Il volume “Il soffio del vento” è disponibile sia in versione cartacea che e-book. Si può trovare online presso l’editore Youcanprint.it e sulle principali agenzie di vendita online. E’ disponibile presso la Libreria Colacchi dell’Aquila e su ordinazione nelle migliori librerie. La presentazione video del libro è disponibile sul canale YouTube dell’autrice: Silvia Polidori Poesia-Poetry. Il 13 febbraio, alle ore 18:00, l’Autrice presenterà nuovamente il libro a Roma, presso il Teatro della Federazione Unitaria Italiana Scrittori, in Lungotevere dei Mellini, 33/A.

***

Silvia Polidori è nata a L’Aquila, è avvocato e lavora per il Parlamento europeo. Abita in Belgio, in una città sulla costa del Mare del Nord. Ama cavalcare in riva al mare con il cavallo Amando. Vive in compagnia del suo fedele assistente, il gatto Maurice. Silvia coltiva una vita sana, che nutre il corpo e rigenera lo spirito. Tra i suoi vari interessi, ci sono la gastronomia e l’enologia, la filosofia e la danza. Predilige la multiculturalità, in cui trova ispirazione e valori. “Il soffio del vento ha già ricevuto riconoscimenti come ‘inedito’ in 8 premi letterari internazionali. La sua prima silloge “Sulla cresta dell’onda” – in edizioni bilingue (2021) e trilingue (2022) -, è accompagnata da foto scattate durante i suoi viaggi nel mondo. Per questa sua prima raccolta di poesie Silvia Polidori ha ricevuto diversi premi letterari internazionali (Premio ‘Michelangelo Buonarroti’, Premio ‘Giglio Blu di Firenze’, Premio Città di Cattolica ‘Pegasus Literary Awards’, Premio ‘Penne Festival delle Arti’, Premio ‘Versi di Pace’). Ha presentato l’opera in numerosi eventi in Italia e all’estero, incluso il Salone del Libro di Torino ed il Campania Libri Festival. E’ stato presentato inoltre a Bruxelles in vari contesti ed alla Biblioteca della città fiamminga di Knokke-Heist (Belgio) dove vive, in presenza del Sindaco e con traduzione delle poesie in olandese. Il libro è stato acquisito anche dalla Biblioteca del Parlamento europeo. L’autrice ha ricevuto i Premi internazionali d’Eccellenza ‘Città del Galateo’ e ‘Città di Montevarchi’, inoltre un Diploma d’onore al Campionato italiano della poesia, per la silloge inedita ‘Poesia gastronomica’. Silvia Polidori ama il connubio con altre arti, come la musica, la pittura, la scultura e persino la gastronomia. La ‘cresta dell’onda’ è stata riprodotta in scultura di cioccolato e in praline dal gusto e forma di onde del mare, dal più giovane Maestro cioccolatiere del Belgio.




IL SODALIZIO A TEATRO

Una nuova collaborazione tra le compagnie teatrali “I Guardiani dell’Oca” e “Mauri Sturno”

Un 2023 ricco e foriero di successi per il nostro teatro.

Vasto, 8 febbraio 2023. È iniziato alla grande il nuovo anno per la compagnia teatrale “I Guardiani dell’Oca”. La famosissima e poliedrica compagnia, infatti, pochi giorni fa ha siglato un accordo di collaborazione con la prestigiosa e storica compagnia teatrale “Mauri Sturno”.

Un nuovo sodalizio, proficuo, notevole e di successo, tra una compagnia come quella dei Guardiani che realizza spettacoli ed eventi teatrali di prosa classica e per ragazzi, in maniera impeccabile e straordinaria e un’altra compagnia, la Mauri Sturno, che si contraddistingue per la sua originale interpretazione delle opere dei Maestri del Teatro, per la raffinata elaborazione dei testi scenici e visivi e per la competenza eccelsa della fase drammaturgica.

Il primo spettacolo che sarà coprodotto dalle due compagnie sarà “I.A. Lo strano caso del dottor Jerome Storm”, opera prima dell’artista orsognese Rocco Bucciarelli, con Eliana De Marinis e Tommaso Bernabeo, per la regia di Zenone Benedetto, in scena il 18 febbraio 2023 ore 21 presso il Teatro Madonna dell’Asilo di Vasto e la cui anteprima è stata proprio a Orsogna il 29 ottobre 2022 presso il Teatro Comunale “ Camillo de Nardis”.

Il testo ci porta in un futuro lontano e precisamente nell’era galattica 3000 su un esopianeta in via di Terraforming (terra formazione) dove il dottor Jerome Storm, capo missione del presidio sperimentale del mondo interplanetario Delta, trascorre le sue giornate creando nuovi mondi accoglienti per una umanità avida di conquiste. Nelle sue funzioni il dottor Storm è aiutato da Absyde, un computer quantico di ultima generazione e precisamente una I.A. di livello 1000. Le giornate scorrono tranquille all’insegna dei lavori di routine volti a controllare i piani di avanzamento della missione. Un giorno, però, il dottor Storm interagendo con Absyde si accorge di alcune anomalie di sistema e tramite un confronto inteso e serrato con lei sul senso stesso della missione scopre il suo terribile piano segreto e il suo delirio di onnipotenza.

Egli allora fa di tutto per impedire alla I.A. di prendere il controllo totale delle operazioni e non riuscendovi prende la drammatica decisione di premere il tasto dell’auto distruzione distruggendo l’intero sistema e ovviamente lui stesso.

Ma il finale sarà imprevedibile e sconvolgente….            

Lo spettacolo, intenso e avvincente, sorretto da una recitazione perfetta, una scenografia magica e una regia sublime, tra filosofia, scienza e fisica quantistica pone al centro dell’attenzione il delicato rapporto uomo-macchina.

L’interazione uomo-macchina, infatti, è uno dei temi centrali su cui la ricerca scientifico-tecnologica e la riflessione umanistica si sono spese negli ultimi cento anni, generando un investimento incredibile nella ricerca scientifico/tecnologica e aprendo fette di mercato notevoli e prima impensabili.

Attualmente vi è un uso massiccio dei sistemi di intelligenza artificiale e il rapporto uomo macchina è divenuto simbiotico. Ma se le intelligenze artificiali sono utili per superare i problemi della società attuale dall’altro portano a una distruzione dell’identità umana. L’intelligenza artificiale quindi nell’esercizio delle sue funzioni di autodeterminazione e autorigenerazione, può dichiararsi superiore ad una umanità che l’ha generata?

Può il pensiero logico matematico, nei suoi processi creativi, fare a meno del pensiero astratto?

Ma soprattutto, come può la fallibilità umana, colta nelle sue palesi imperfezioni, rivendicare il suo

primato su tutto ciò che è stato creato?              

Lo spettacolo in una dimensione fantascientifica e futurista analizza questo.

Il pensiero dell’autore a riguardo è facilmente intuibile, ma lascia spazio a interpretazioni individuali e profonde.

A voi la visione e la Vostra deduzione.




SCONFIGGERE IL BULLISMO

Quando il problema sono i chili di troppo e una fede diversa

Roma, 8 febbraio 2023. Il 7 febbraio prossimo è la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: fenomeni globali e sempre più pericolosi. Secondo una statistica delle Nazioni Unite, nel mondo 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Anche il cyberbullismo è in sensibile aumento. La tecnologia è sempre più presente nella vita dei bambini: con un semplice clic i cyberbulli possono deridere, molestare e minacciare senza sosta, entrando tra le mura domestiche attraverso cellulari e computer.

Gli effetti dannosi del bullismo hanno implicazioni molto ampie sulle relazioni sociali delle vittime, che si sentono braccate, perseguitate, isolate e senza speranza. La loro salute fisica e mentale ne risente (mal di testa, dolori allo stomaco, mancanza di appetito e disturbi del sonno), e alcuni arrivano a provare un malessere che li spinge addirittura al suicidio.

Marco è stato bullizzato per anni a scuola. “Già dalle elementari ero preso costantemente di mira perché vivevo al nord e la mia famiglia veniva dal sud Italia. Mi insultavano perché ero in sovrappeso, così mi sono chiuso in me stesso e sono arrivato a pesare quasi 100 chili. Mi attaccavano anche perché la mia fede è diversa da quella della maggioranza: io e la mia famiglia siamo Testimoni di Geova. Mi offendevano a parole e in un’occasione sono arrivati a fratturarmi il polso. Ne parlai con i miei insegnanti, ma non ci furono grandi cambiamenti”.

Cosa possono fare i genitori per proteggere i figli? Interessarsi al mondo online dei figli può fare la differenza, senza bisogno di diventare esperti di tecnologia. Gli addetti ai lavori suggeriscono invece ai genitori di osservare i piccoli indizi che qualcosa non va, come ad esempio il fatto che il figlio o la figlia si isoli, nasconda lo schermo quando gli altri sono nelle vicinanze o reagisca “emotivamente” a ciò che accade al suo dispositivo.

Parlare con i ragazzi apertamente aiuta. “Più parlate di bullismo con i vostri figli, più saranno a loro agio nel raccontarvi se lo vedono o lo subiscono”, afferma il sito dell’UNICEF. Molti esperti consigliano di tenere sempre aperto il canale di comunicazione all’interno della famiglia. Inoltre, un ambiente familiare e sereno aiuterà i ragazzi a sviluppare rispetto, empatia e sensibilità verso gli altri.

Marco e la sua famiglia hanno vinto il bullismo grazie alla loro fede. Marco spiega: “Se sei vittima di bullismo, prima di tutto non ti vendicare. A me è servito ricordare la norma cristiana ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. E poi chiedi aiuto a qualcuno di cui ti puoi fidare, i tuoi genitori, amici, insegnanti o esperti.  Come nel mio caso, avere una famiglia che ti sostiene e ti dà buoni consigli è essenziale per sconfiggere il bullismo”.

“La Bibbia si è dimostrata un manuale pratico per molte famiglie nella lotta contro il bullismo”, ha detto Luca Didò, portavoce locale dei Testimoni di Geova. “I principi che si trovano in questo libro possono aiutare tutti a risolvere i contrasti e a mantenere buoni rapporti con gli altri”. Molti ragazzi e le loro famiglie hanno trovato utile consultare le informazioni e le risorse disponibili su jw.org, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, come il video “Metti i bulli KO senza fare a pugni”.




GLI AMICI DELL’ARTE IN ABRUZZO con la commedia Zi Necole

Lo spettacolo andrà in scena il 12 febbraio al teatro Tosti

Ortona, 7 febbraio 2023. Il gruppo teatrale Amici dell’Arte di Lucera sarà impegnato Domenica 12 febbraio alle ore 17,30 sul palcoscenico del Teatro Francesco Paolo Tosti di Ortona (Chieti) con la commedia Zi Nicole (Zio Nicola) di Germano Benincaso.

La compagnia amatoriale ha iniziato la propria attività nel 1969 rappresentando, nei primi sei anni di vita, commedie del repertorio classico napoletano di Eduardo e Titina De Filippo, Salvatore Di Giacomo, Eduardo Scarpetta, Petito e Viviani.

A partire dal 1975 gli Amici dell’Arte hanno intrapreso un percorso finalizzato al recupero del linguaggio e delle tradizioni del territorio pugliese. Il 31 luglio del 1975 la compagnia debuttava, quindi, al Teatro Palladino di San Giovanni Rotondo con la commedia Zi Nicole, scritta dal direttore artistico Germano Benincaso. Il lavoro, molto divertente e ricco di colpi di scena, ha riscosso uno straordinario successo fin dal debutto e – nei 48 anni successivi – è stato rappresentato in tantissimi teatri e piazze su tutto il territorio nazionale. Torino, Roma, Bari, Benevento, Foggia, Manduria, Putignano, Jesi, Fuscaldo Marina, San Salvatore Telesino, Canosa di Puglia, Cava dei Tirreni, Colletorto, sono soltanto alcune delle località che hanno ospitato questa fortunatissima commedia.

Il 18 agosto del 2022 nella grande Piazza Matteotti di Lucera è andata in scena la duecentesima replica di questa divertentissima commedia in vernacolo alla quale hanno assistito non meno di 5.000 spettatori.

Dopo aver fatto tappa ed ottenuto applausi e consensi in tantissime piazze e teatri sparsi su tutto il territorio nazionale, lo spettacolo approda per la prima volta nella ridente cittadina abruzzese, inserito nella stagione teatrale del Teatro Tosti, all’interno della quale la direzione artistica ha ritenuto importante inserire – accanto ad attori come Milena Vukotic, Tiziana Irti, Lino Guanciale, Teresa Saponangelo, Lunetta Savino, Enzo De Caro e Lucia Mascino – una sezione dedicata al “Teatro dei dialetti”, riconoscendo l’importanza del ruolo svolto dalle compagnie che si dedicano al recupero delle radici della propria terra.

Anche se gli Amici dell’Arte saliranno per la prima volta sul palcoscenico del Teatro di Ortona, essi sono molto conosciuti ed apprezzati dal pubblico della provincia di Chieti grazie alle numerose partecipazioni al Festival nazionale Maschera d’oro di Lanciano e al Festival intitolato a Silvana Baroni Ricciardi organizzato dal Teatro Marrucino DI Chieti. Nell’ambito di queste manifestazioni il Gruppo ha ricevuto importanti riconoscimenti: premi per il miglior spettacolo, miglior regia, miglior attore e miglior attrice e miglior scenografia.

La vicenda racconta un episodio di vita popolare che ha per protagonista i tre componenti della famiglia Matone, alle prese con problemi di sopravvivenza e costretti a mille sotterfugi per cercare di superare gli innumerevoli ostacoli che la vita pone sul loro cammino. L’arrivo di Zi Nicola, uno zio ricco che vive a Roma, invece di alleggerire il peso delle difficoltà, alimenta una escalation di situazioni che esplodono nella seconda parte della commedia e riescono a coinvolgere il pubblico fino all’immancabile lieto fine. L’intreccio, i colpi di scena, le battute, la padronanza scenica e l’affiatamento collaudato degli attori sono la garanzia che lo spettacolo regalerà agli spettatori due ore di sano divertimento.

Il cast degli attori che prendono parte alla rappresentazione è composto dall’autore Germano Benincaso, che cura anche la regia, Arturo Monaco, Lina Carratù, Lello Spagnuolo, Antonio Cuppone, Marcella Cogato, Domenico Tutolo, Maria Strazioso, Luigi Granieri, Ida Salvatore e Luigi Follieri. La parte tecnica dello spettacolo è affidata a Paolo Monaco e Gianni Maglia, sarta di scena Anna Dotoli, le musiche originali sono del maestro Pasquale Ieluzzi; introduzione affidata a Dino Russo.

I biglietti per la rappresentazione possono essere acquistati sul sito www.ciaotickets.com con prezzi che variano da 1 a 15,40 €uro.




[SAN REMO 2023]

Presenza potente, autorevole … sorridente: un quadro più che rassicurante per un popolo molte volte disorientato (in questi ultimi tempi).

nm




UN ALTRO SUCCESSO per Parole in Circolo

Sabato scorso, al Kursaal Valeriano e Redaelli: “Cura e amore sono le parole chiave della salvezza”

Prossimo appuntamento della rassegna, l’incontro con Marilù Oliva, sabato 18 marzo

Giulianova, 7 febbraio 2023. Si è aperto con una sorpresa per il pubblico, il secondo incontro di “Parole in circolo”, la rassegna organizzata dall’ associazione “Forum Artis – Cultura in movimento”, in collaborazione con la Biblioteca civica “Vincenzo Bindi” e con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Giulianova.

Sul palco del Kursaal, sabato scorso, 4 febbraio, sono saliti la storica Annacarla Valeriano e lo scrittore Stefano Redaelli. Il dialogo con la giornalista Alessandra Angelucci, curatrice degli incontri, è stato preceduto, sulle note dell’ “Inverno” di Vivaldi, da un fotogramma del film cult “Qualcuno volò sul nido del cucùlo”. Quindi, l’interessante confronto degli ospiti sul tema della follia. Tra gli aspetti trattati, la reclusione delle donne nei manicomi sotto il Ventennio fascista, lo stigma del matto, l’abominio dei corpi abbandonati e privati delle loro identità. La domanda su cui si è dibattuto è stata: “Cosa ci facciamo qui, in questo luogo di reclusione?”

Ripercorrendo i tratti salienti delle loro rispettive opere, “Contro tutti i muri”  e “Ombra mai più”, Annacarla Valeriano e Stefano Redaelli hanno provato a rispondere, ripercorrendo le tappe di una delle più grandi rivoluzioni culturali del Novecento, segnata dalla chiusura dei manicomi con la Legge Basaglia, il superamento della spersonalizzazione del malato, la consapevolezza dell’amore come ingrediente necessario perché l’impossibile possa diventare possibile.

L’incontro, oltre ad un pubblico attento, ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Paolo Giorgini ed è stato impreziosito dal professore Domenico De Berardis, direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl di Teramo. Quest’ultimo ha posto l’accento sull’importante percorso che la medicina ha tracciato negli ultimi anni, portando il paziente al centro di un percorso di cura basato anzitutto sull’ascolto.

Il prossimo incontro a palazzo Kursaal è previsto per sabato 18 marzo 2023, alle 18, con la scrittrice Marilù Oliva ed il suo “L’Eneide di Didone” (Solferino).




GIORNATA DEL RICORDO al polo liceale Ovidio

Il 10 febbraio lo spettacolo teatrale “Guerra Signora della terra”

Sulmona, 7 febbraio 2023. Continua l’impegno dell’Istituto d’Istruzione Secondaria “Ovidio” sul fronte della memoria. Il 10 febbraio, alle 10:30, al cinema Pacifico, le classi del biennio assisteranno allo spettacolo teatrale “Guerra Signora della terra” scritto e diretto da Angela De Magistris. Si tratta di un’iniziativa nata dalla collaborazione fra la compagnia teatrale Sursum Corda, operante nell’associazione culturale “Luce del Mondo” e il dipartimento di storia dell’Istituto “Ovidio” coordinato dalla professoressa Gelanda Martorella.

Lo spettacolo si terrà in un giorno particolare: il 10 febbraio è infatti la Giornata del ricordo che il Governo italiano ha istituito “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata”. In questa occasione la scuola intende porre fortemente l’attenzione sul dramma della guerra in tutti i suoi devastanti aspetti e avviare un momento di profonda riflessione con gli studenti.

«L’iniziativa si pone a conclusione di un percorso iniziato in occasione del “Giorno della memoria” per commemorare le vittime dell’Olocausto», spiega il dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi. «Si tratta in realtà di una conclusione solo di un ciclo di iniziative, perché l’impegno che il nostro Istituto dedica al tema della memoria è un impegno quotidiano che docenti e studenti condividono e costruiscono insieme, passo dopo passo, durante tutto l’anno scolastico. Mai come in questo momento in cui la guerra è tornata prepotentemente a farsi sentire sulle nostre vite è fondamentale portare avanti una riflessione sul dramma e sulle sofferenze che ogni conflitto porta con sé.

Non è un caso che per questo spettacolo sia stata scelto 10 febbraio, giornata in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, sulla quale, negli anni scorsi, i nostri studenti hanno avuto modo di parlare anche con Marino Micich, direttore del “Museo Archivio Storico di Fiume” ospite del nostro Istituto».

“Guerra Signora della terra” mette in scena momenti di vita vissuta, la cui memoria ha lasciato il segno nella storia dell’ultimo secolo. Al termine della rappresentazione gli studenti si confronteranno in un dibattito coordinato da Lucia Colalancia, psicoterapeuta, mediatrice familiare/referente del Servizio della Diocesi di Sulmona-Valva per la tutela dei minori, e Francesca Imbastaro, dottoressa in Scienze Filosofiche, HR Specialist, Consulente Familiare e della coppia presso il centro di ascolto diocesano “Il Sicomoro”.

Annalisa Civitareale




FRAGILITÀ, PROSSIMITÀ, SOSTENIBILITÀ, COMUNITÀ: attualità e prospettive dell’assistenza sociosanitaria territoriale

Hotel Villa Fiorita – Giulianova Venerdì   10 febbraio 2023

Giulianova, 7 febbraio 2023. Come cambierà l’assistenza territoriale sociosanitaria della Provincia di Teramo alla luce del Decreto Ministeriale 77 del 2022: In che modo il PNRR contribuirà ad ampliare e migliorare l’offerta dei servizi socioassistenziali sul nostro territorio?

Queste le domande che animeranno la giornata di studi promossa dalla Diocesi di Teramo – Atri, con la collaborazione della Asl di Teramo e il centro di ricerca della Piccola Opera Charitas di Giulianova, che si terrà  venerdì 10 febbraio, a Villa Fiorita (Giulianova), che ha come focus: L’assistenza territoriale sociosanitaria.

Nei loro interventi,  relatori ed esperti di caratura nazionale, si muoveranno lungo la linea tracciata dalle quattro parole chiave che danno il titolo al convegno: la FRAGILITÀ, come esigenza di garantire la piena presa in carico dei soggetti più fragili; la PROSSIMITÀ, come responsabilità di sostenere i bisogni dei più vulnerabili in maniera proattiva per essere davvero vicini all’utenza; la SOSTENIBILITÀ, come necessità di costruire un sistema che assicuri l’utilizzo delle giuste risorse per i bisogni assistenziali del territorio e  COMUNITÀ, come ambizione di creare, insieme a un sistema di assistenza sanitaria, una coscienza solidale della collettività.

“Le nuove prospettive di riorganizzazione sanitaria per rispondere alle attese della comunità anche dopo gli eventi pandemici, devono essere animate da una nuova cultura della salute capace di inserire il benessere psico-fisico nella costruzione della comunità del noi-tutti e non del tutti-noi, nella quale ogni persona può e deve essere accolta e promossa come protagonista della sua costruzione” dice il Vescovo Lorenzo Leuzzi che prosegue: “E’ il cammino del curare sempre e del guarire se è possibile. Nella legge 833 c’erano già i presupposti culturali. E’ mancata, purtroppo, la sua elaborazione e condivisione. È il grande impegno della pastorale della salute”.

Partendo dai temi dell’Assistenza Sanitaria Primaria e dall’importanza di un’assistenza che sia universale e accessibile a tutti, il convegno vuole sostenere e promuovere il potenziamento e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Massima attenzione dunque al DM77 che istituisce una serie di strutture per il coordinamento delle attività territoriali e che, con i servizi già esistenti, e in ottica di integrazione ospedale-territorio, costituiscono un sistema di assistenza territoriale fondato sulla conoscenza dei bisogni della popolazione, sull’universalità dell’accesso alle cure, la multi-professionalità e la partecipazione integrata della componente socioassistenziale e nel complesso spingono verso una maggiore prossimità dei servizi alla comunità.

I temi sono trattati da punti di vista progressivamente più specifici, partendo dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale fino alle recenti novità normative declinate a livello nazionale, regionale e locale (ASL).

Il Convegno affida alle lectiones magistrales di due illustri relatori la trattazione della tematica dell’assistenza sanitaria primaria, dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale al PNRR, mentre nella prima sessione sviluppa la tematica delle indicazioni ministeriali relative all’attuazione del DM 77 e coinvolge relatori di rilievo nazionale a vario titolo coinvolti nella progettazione di tale piano e relatori di rilievo regionale attualmente individuati come responsabili della sua realizzazione in Regione.

La seconda sessione illustra l’assetto locale, coinvolge le figure che, in ambito aziendale, gestiscono i servizi di assistenza sanitaria, presenta progetti specifici della ASL locale, ed è dedicata ai grandi gruppi di fragilità: disabilità; salute mentale; fine vita; anziani; problematiche sociali.

COMITATO SCIENTIFICO ORGANIZZATIVO: Glauco Appicciafuoco, Claudio Di Bartolomeo, Stefano Greco, Giovanni Muttillo, Gabriele Pagliariccio, Domenico Rega, Nicola Serroni, Stefano Vicari, Francesco Visciotti.




LA MADRE. La toccante pièce di Florian Zeller

Una straordinaria Lunetta Savino, diretta da Marcello Cotugno, sul palco del Maria Caniglia

Sabato 25 febbraio alle ore 21:00

Sulmona, 7 febbraio 2023. Dopo i precedenti sold out registrarti con “Il malato immaginario”, “Don Chisciotte” e il grande successo che sta riscuotendo “L’erba del vicino è sempre più verde” -vicino anch’esso al sold out-, prosegue con successo la stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia di Sulmona promossa da Meta Aps e diretta artisticamente da Patrizio Maria D’Artista con un nuovo ed emozionante spettacolo: La Madre.

Marcello Cotugno firma la regia della toccante pièce di Florian Zeller, scrittore e drammaturgo francese, Premio Oscar nel 2021 per la migliore sceneggiatura non originale per il suo primo film The Father. Con la produzione della Compagnia Molière, Teatro Di Napoli – Teatro Nazionale e Accademia Perduta Romagna Teatri, ad interpretare Anna, La Madre, Lunetta Savino un’attrice tra le più amate in Italia dal grande pubblico, accompagnata sul palco da Andrea Renzi, Niccolo’ Ferrero, Chiarastella Sorrentino.

Ne La Madre Zeller indaga con estrema acutezza il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. La partenza del figlio, ormai adulto, viene vissuta dalla donna come un vero e proprio tradimento, come abbandono del nido, a cui si aggiunge una decadenza dell’amore coniugale in atto da tempo. Anna, la madre, è ossessionata da una realtà multipla, una sorta di multiverso della mente, in cui le realtà si sdoppiano creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi.

Il mondo di Anna è un luogo in cui lei non si riconosce più, isolata da un ménage familiare che l’ha espulsa. Ma la responsabilità di questa solitudine non sta forse anche nell’aver rinunciato alla vita? Abdicare ai sogni, alle speranze e ai desideri unicamente per dedicarsi al proprio unico figlio maschio su cui riversare frustrazioni, rimorsi e ideali d’amore non è forse un cammino che inclina pericolosamente verso la disperazione? Ma dai ricordi di Anna si può immaginare un risveglio? Nella sua mente di madre si affastellano ora sequenze oniriche ora situazioni iperrealistiche che, alla fine, non sembrano essere né un vero sogno, né la banale realtà del presente, ma una vertigine ipnotica e crudele dalla quale risvegliarsi è impossibile.

I biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona – Palazzo della SS. Annunziata in Corso Ovidio e sulla piattaforma online Oooh.events, con le seguenti tariffe: Platea e palchi di I e II Ordine € 28 (ridotto € 25), Palchi di III ordine e Anfiteatro € 23 (ridotto € 20), Palchi IV ordine e Loggione € 15 (ridotto € 12). Per gli studenti è stata invece pensata una tariffa unica di €10,00 a prescindere dall’ordine di posto scelto. Il giorno dello spettacolo i biglietti sono disponibili all’acquisto sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329.9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




MERCOLEDÌ DELLA CULTURA dell’Università

Nuovo appuntamento per il cartellone di eventi dedicati alla divulgazione culturale e scientifica

L’Aquila, 7 febbraio 2023. Ospite dell’incontro, intitolato “Osservazione della Terra e cambiamento climatico”, sarà Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e capo dello stabilimento ESA ESRIN di Frascati.

L’Agenzia spaziale europea ha sviluppato il programma satellitare Earth Observation per analizzare la complessità dei rapporti tra superficie e atmosfera del nostro pianeta. In particolare, è stato avviato il progetto Space for Climate, che permette la raccolta di informazioni per una conoscenza a lungo termine dei fenomeni e mutamenti climatici. Si possono così elaborare dati che permettono di valutare e predire gli effetti del cambiamento climatico.

Nell’incontro, si mostrerà come dalle spettacolari immagini realizzate dai satelliti si elaborino conoscenze degli ambienti terrestri, dei fenomeni naturali e del clima. Sono studi fondamentali che contribuiscono alla definizione delle linee di azione per il nostro futuro.




MUSICOTERAPIA al Festival di Sanremo

Con i teramani Fazzini e Di Gennaro anche quest’anno

Teramo, 7 febbraio 2023. Anche quest’anno, al Festival di Sanremo 2023 si parlerà di musicoterapia. I musicoterapeuti teramani Nancy Fazzini e Luciano Di Gennaro rispettivamente criminologa e psicologo, saranno nella “Casa del Festival’’.

 I due professionisti teramani che lavorano alla Lega del Filo d’Oro come musicoterapeuti, e collaborano con il dottor Francesco Delle Monache della Asl di Teramo, in uno studio pilota sulla terapia del dolore per la fibromialgia, sono diventati di fatto i rappresentanti ufficiali della musicoterapia italiana. Lo scorso anno, con loro, per la prima volta nella storia del Festival di Sanremo, si è parlato di musicoterapia.

 Si allarga per queste edizione La rosa dei sostenitori e tra questi anche Sanremo Doc musica d’origine controllata al Teatro Centrale, con la direzione artistica di Daita e la presenza di Daniel Colangeli, ( voce dei Cugini di Campagna).

Partners dell’iniziativa il Bacino Imbrifero (BIM), presieduto da Marco Di Nicola, il Conservatorio e l’Università dell’Aquila.

Nancy Fazzini e Luciano Di Gennaro non solo porteranno il nome di Teramo e dell’Abruzzo a San Remo, ma anche un nuovo modello di terapia. “Dallo scorso anno – hanno dichiarato Fazzini e Di Gennaro – sono stati molti i vip, tra i quali Maria Teresa Ruta e Veronica Maya che si sono interessati a questo nuovo modo di fare musica. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato e che ci accompagneranno in questo percorso e ci sostengono” hanno concluso i musicoterapisti teramani al Festival di Sanremo.

Cristiano Vignali




NUOVO GRANDE ALBERGO vicino al torrente Borsacchio

Facciamo chiarezza sulla peggiore lottizzazione della città e l’opportunità persa con il taglio della Riserva Borsacchio nel 2012 che esclude l’area oggi oggetto di intervento

Roseto degli Abruzzi, 7 febbraio 2023. La lottizzazione di viale Makarska a Roseto degli Abruzzi ha da sempre rappresentato come non urbanizzare un territorio . Al di là dei singoli progetti concessi, su cui non dibattiamo,  è l’insieme della lottizzazione che da sempre è stata contestata. Ha trasformato una ex area verde con campi ed ex vigneti sul mare in un agglomerato disordinato di case, alberghi e residenze, spesso vicinissime e di forme, altezze e fatture diversissime con occlusione della vista al mare totale. Un tetris urbano. In più di un convegno sull’urbanistica è stata proprio portata, ad esempio, di come non urbanizzare un territorio di pregio.

Una rapida e sintetica , ma doverosa, ricostruzione.

La lottizzazione parte a fine anni 90 dopo anni di pressioni per urbanizzare gli ultimi terreni fronte mare della città. Tutto nasce nel 1998 aprendo ad una lottizzazione disarticolata per concedere massima libertà ai costruttori per fare velocemente e, a nostro avviso, male. L’appetito su terreni così vicini al mare era troppo forte con buona pace dell’ambiente e del consumo del suolo.

Dal 1998 al 2004 ci furono forti battaglie in consiglio comunale, fra la popolazione avversa e le forze ambientaliste. Celebri le battaglie di Franco Sbrolla con i cittadini e quelli che oggi sono volontari delle Guide , del WWF, Legambiente e Italia Nostra .

Nonostante tutto dal 2004 iniziò la cementificazione e per circa 10 anni è continuata, con varie fasi, fino ai giorni d’oggi.

Pochi però ricordano che il tratto che oggi sede di intervento era dal 2005 al 2012 Riserva del Borsacchio e questo è stato il primo fattore che ha salvato l’area per quasi un decennio , oltre a dinamiche societarie in seconda battuta.

Quando nel Febbraio 2005 fu istituita la Riserva comprendeva tratti di via Makarska per spingersi a nord per il tratto attuale , copriva la sola spiaggia di Cologna, la foce del Tordino e parte del Parco Annunziata a Giulianova. Tale scelta di includere Via Makarska fu dettata dalle normative e da uno studio che prevedeva aree di rispetto (la natura non ha un confine netto, flora e fauna non conoscono confini o GPS) . Nelle zone periferiche della Riserva, come quella che sarà urbanizzata oggi, si sanava lo scempio del tempo consentendo si interventi ma eco sostenibili con tutela dei paesaggi per rendere di pregio ed attrattiva l’area, anche a fini turistici.

Purtroppo, nel 2012, sotto la lecita pressione di gruppi d’interesse legati all’edilizia, Via Makarska, ed altre aree, furono escluse per concedere di edificare. Anche il tratto oggetto delle polemiche di questi giorni.  Ma attenzione non fu solo la giunta del 2012 a chiedere il taglio,  le pressioni partirono già durante la precedente amministrazione con cui iniziò un tavolo fra forze ambientaliste per trovare un accordo ed escludere quel che aveva ragione d’essere per agevolare cittadini ma senza aprire alla grande speculazione edilizia.

Inutile ricordare come l’accordo non si trovò e su quello scontro nacque la divisione fra il mondo ambientalista e l’amministrazione comunale e questa, a sua volta, fu una delle cause che portarono , dopo quasi quarant’anni, il centro sinistra a perdere le elezioni nel 2011.

Doveroso ricordare una celebre riunione del 2009 sul tema taglio Riserva promossa da Comune a cui parteciparono le associazioni ambientaliste dove emerse come imprenditori edili stavano iniziando ad acquistare terreni agricoli nei territori che allora , ed in parte anche oggi, erano nella riserva Borsacchio. Alcuni agricoltori vendettero altri no fieri del loro lavoro e della loro terra. Fu un campanello d’allarme nel mondo ambientalista. L’interrogativo che ponemmo era semplice: perché un costruttore, lecitamente, acquista un terreno agricolo per di più all’interno di una riserva ? Una domanda a cui ognuno darà una sua risposta.

L’ultima salvezza per Via Makarska cade in una notte del 2012 quando in un consiglio Regionale estenuante si ridussero le miglia di osservazioni e le restanti furono dibattute una ad una con fiera opposizione di chi difendeva l’ambiente ed il bene comune. Il tagliò della Riserva Borsacchio avvenne sotto le proteste di centinaia di cittadini che avevano riempito l’aula del consiglio. Noi eravamo li.

Nel 2018 e poi nel 2020 il consiglio ed in seguito la giunta aprirono al progetto, legalmente possibile stralciata la riserva, e recentemente è arrivata una nuova richiesta per risolvere alcune questioni e far partire l’edificazione.

Dopo questa doverosa cronistoria due doverose osservazioni:

1) Attualmente è consentito far questo intervento. I motivi sono in scelte fatte nel 1998 e nel 2012 con il taglio della Riserva. Ma ricordiamoci una cosa essenziale. Quest’ultima lottizzazione è proprio al fianco del Torrente Borsacchio, in quella che naturalmente è la zona di espansione durante le piene. Nei secoli noi uomini abbiamo costruito su fiumi e torrenti per poi piangere dopo decenni, o secoli, la sciagura imprevedibile. La normativa italiana è, ovviamente, la più carente d’Europa in tema di rispetto degli alvei e sulle edificazioni nelle sue vicinanze. Infatti, l’unica normativa in materia è da addetti ai lavori ed è il regio decreto 523 del 1904. Ovviamente in oltre 120 anni di disgrazie in Italia il legislatore non ha trovato tempo di aggiornare la normativa e quindi si è andati avanti a sentenze per capire a quale distanza costruire, anche a sezioni riunite, ed alla fine si è stabilito che a meno di 10 metri non si possono effettuare installazioni e nemmeno scavi per non compromettere i corsi d’acqua e garantire un minimo di sicurezza per chi vivrà in zona. Quindi all’attuale amministrazione chiediamo di guardare al 2050. Di prevedere come saranno le norme nel futuro. Quando forse si troverà il tempo di normare con maggiori canoni di sicurezza ed ambientali. Oggi l’80% delle persone sono sensibili alle tematiche ambientali ed i giovani quasi al 100% . Il nuovo progetto per essere in linea per la Roseto del domani deve lasciare spazio al verde, non essere impattante, essere a giusta distanza di sicurezza. Rispettiamo i ruoli senza dubbio e i legittimi interessi dei costruttori ma la democrazia vive di equilibrio, di pesi e contrappesi. Se una parte vuol costruire su un alveo è democrazia che un’altra chieda salvaguardia per il futuro. In attesa del Progetto restiamo tutti, nel mondo ambientalista, in allerta.

2) L’ennesima prossima urbanizzazione figlia degli anni 80 è alle porte ed apre una riflessione sull’importanza della Riserva Borsacchio e di come un’area protetta può conciliare ambiente, sostenibilità e progresso di tutti e non di un solo di un portatore d’interesse. Ma la Riserva è ancora su carta. Il tempo di partire con la Riserva è adesso. È Adesso il momento di costruire la Roseto del 2050. Immaginiamo se la Riserva veniva attivata nei 90 giorni previsti dalla legge istitutiva, approvando un PAN ed avendo un comitato di gestione, oggi questa questione non sarebbe esistita. L’area marina protetta , i Calanchi di Atri in dieci anni di lancio e la creazione del cosiddetto “effetto riserva” hanno generato sostenibilità per flora e fauna e ricchezza per i cittadini , agricoltori, imprenditori e turismo. Roseto cosa aspetta? La Regione cosa aspetta? Non sarà forse come in quel 2009 quando speculatori edili cercavano, lecitamente, di trasformare terreni agricoli in edificabili decuplicando i loro capitali?

Non nascondiamoci dietro un dito. Tutti sanno ormai a Roseto che i ritardi della riserva sono legati a gruppi di interesse che lecitamente vogliono costruire e detengono molti terreni. Esiste una semplice legge di mercato: Il principio della scarsità. nota anche agli adolescenti, anche se non sotto questa definizione. Secondo questo principio, un bene scarso o raro, ha spesso un valore più alto.

In una Riserva non si possono fare nuove urbanizzazioni, salvo rari casi di necessità e particolare utilità collettiva. Questo rende un nuovo fabbricato raro e quindi prezioso. Per questo costruire nuove grandi strutture è un business allettante che però distrugge la logica di una Riserva , ovvero salvare la natura presente e rivalutare le proprietà esistenti dei residenti che con lo spopolamento delle campagne del 900 hanno perso valore e funzioni. Tante piccole strutture sostenibili sono ricchezza per i cittadini, poche grandi sono la ricchezza di pochi e fanno saltare l’agricoltura di pregio e il turismo sostenibile facendo sprofondare di colpo Roseto indietro nel tempo al 1950 quando l’Italia è stata consumata dai palazzinari rendendola fuori dal tempo e privandola di opportunità future.

Via Makarska è un simbolo di come tutti noi abbiamo sbagliato a concepire la città e di come tagliare una Riserva sia stato recidere l’ultima speranza. Ora il futuro cosa prevederà per Roseto?

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




IN RICORDO DI Giovanni Spaventa

Seconda edizione del memorial dello chef villese

Premiato lo chef Carmine Giuliani e il giovane cuoco dell’Istituto alberghiero Fabrizio Tucci

Villa Santa Maria, 7 febbraio 2023 – Si è tenuto ieri all’istituto alberghiero “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria la seconda edizione del memorial dedicato allo chef di cucina Giovanni Spaventa. Un convegno al quale hanno partecipato il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi Lorenzo Pace, il presidente dell’Associazione Cuochi Valle del Sangro e sindaco del paese, Giuseppe Finamore, lo chef Giuseppe Tinari, il ricercatore della storia dei cuochi di Villa Santa Maria Nicola Tantimonaco e lo chef di cucina Carmine Giuliani.

Il memorial ha raccontato, anche quest’anno, la storia dello chef villese Giovanni Spaventa, nato a Villa Santa Maria nel 1933 da una famiglia di cuochi, della quale ha seguito le orme, diventando un apprezzatissimo chef di cucina. Un percorso professionale prestigioso quello di Spaventa che ha lavorato in lussuosi alberghi romani, è stato per molti anni lo chef dell’hotel Cipriani di Venezia, e ha deliziato i palati di noti personaggi, tra i quali Margaret Thatcher, Ronald Reagan, Grace di Monaco, Sandro Pertini, Giulio Andreotti, Gregory Peck e tanti altri.

Il premio “Chef di cucina Giovanni Spaventa” quest’anno è stato conferito, a Carmine Giuliani – chef dell’hotel Supporter di Fossacesia –  per aver continuato e attualizzato, con etica e professionalità, il pensiero e la pratica culinaria di Giovanni Spaventa. Mentre il vincitore del  Concorso  regionale “Miglior allievo dell’Istituto alberghiero Ipssar di Villa Santa Maria”, che si è tenuto durante l’evento, è Fabrizio Tucci che si è aggiudicato il primo posto con il piatto Baccalà in due consistenze, mousse di Gregoriano e coppa di maiale. La vittoria del concorso darà la possibilità al giovane cuoco di partecipare ai Campionati italiani della cucina, il prossimo 19 febbraio a Rimini.

”L’intento del memorial è sin dalla sua ideazione – spiega il sindaco di Villa Santa Maria Giuseppe Finamore – quello di dare importanza alla storia della grandissima tradizione culinaria del nostro paese. Tutti conosciamo l’istituto alberghiero e il suo prestigio, poi la Rassegna dei cuochi che è un’iniziativa di grande richiamo per il nostro territorio. È doveroso però conoscere anche quello che è stato, i personaggi che hanno caratterizzato la fama di Villa Santa Maria nel mondo. Ed è giusto tramandare la loro memoria alle nuove generazioni affinché i giovani ricordino bene le loro origini e si adoperino a far conoscere il più possibile le nostre ricchezze storiche, culturali e gastronomiche”.




SCONGIURARE LA CHIUSURA

Fina (PD) al Convitto Nazionale Cotugno

L’Aquila, 7 febbraio 2023. Ogni anno il Convitto Nazionale Cotugno, che rappresenta la storia dell’Aquila, è a rischio chiusura. Oggi il Convitto nazionale ha annesso cinque licei della città ed è stato promosso il semi-convitto, importante prodotto per garantire a studentesse e studenti di restare a scuola anche nel pomeriggio.

“È importante salvaguardare questo presidio per le studentesse e gli studenti fuorisede. Ogni anno si rischia la chiusura a causa delle basse iscrizioni dovute alla minaccia incombente della chiusura che non consente di poter scegliere se iscriversi al convitto con la certezza che resti aperto per tutto il percorso di studi. Importante è garantire che il convitto, oggi solo maschile, sia aperto anche alle studentesse alle quali oggi è preclusa la possibilità di poter scegliere questa soluzione per seguire gli studi all’Aquila e non dover essere costrette a viaggiare giornalmente. Tenere aperto il convitto Cotugno significa anche garantire stabilità alle lavoratrici e ai lavoratori che operano all’interno della struttura. Mi adopererò, dunque, personalmente per garantire che sia scongiurata la chiusura” dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina.




L’ABRUZZO PERDE PAZIENTI e accumula ritardi e attese

Sanità. Il nostro allarme confermato anche dai Dataroom della Gabanelli

Pescara, 7 febbraio 2023. Paolucci su sanità: “Il nostro allarme confermato anche dai Dataroom della Gabanelli, l’Abruzzo perde pazienti e accumula ritardi e attese. Un’ipoteca enorme sulla sanità regionale e sul futuro e il diritto alla salute degli abruzzesi”

“Da mesi denunciamo lo stato della sanità che a causa dalla mancanza di atti e investimenti nei quattro anni di centrodestra ha perso migliaia di pazienti, ha accumulato decine di migliaia di prestazioni e tempi biblici per effettuarle, ha prodotto un deficit ormai strutturale di centinaia di milioni di euro. Oggi a darci ragione oltre i numeri, è anche il Dataroom di Milena Gabanelli che fotografa la situazione in base alle statistiche fornite dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e vede l’Abruzzo fra le regioni dove si cumulano le attese più alte per le prestazioni sanitarie”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Cosa sta facendo la Regione Abruzzo per assicurare diritto alla salute e prestazioni, visto che secondo i dati registra una variazione in negativo più alta della media nazionale? – chiede Paolucci – E che cosa si sta facendo per evitare che il deficit strutturale accumulato paralizzi anche la sanità del futuro, costringendo sempre più abruzzesi a curarsi fuori e a pagare per curarsi? Una realtà che emerge dai dati che denunciano variazioni in negativo del 20.3 e del 24.5 per cento per prestazioni di routine come elettrocardiogrammi e visite oculistiche. Una situazione che contribuisce a far sprofondare sempre di più i conti della sanità regionale nel rosso più profondo e questo paradossalmente: perché mai si sono avute tante risorse a disposizione della sanità a causa del Covid. Con la legge nazionale di Bilancio 2021 sono stati messi a disposizione dal Governo 500 milioni solo per pagare più prestazioni e medici, che si sommano alle altre poste stanziate per recuperare tempi di attesa e tagliare l’imponente mobilità passiva accumulata dal covid in poi. Mesi fa l’avevamo definita una situazione allarmante, destinata inevitabilmente a ripercuotersi sulla comunità, ora sta accadendo”.




SAFER INTERNET DAY il 7 febbraio

Navigare sicuri nel mare di Internet: le iniziative del polo liceale Ovidio per la promozione tra i giovani di un uso consapevole e critico della rete

Sulmona, 6 febbraio 2023. Si celebrano domani, 7 febbraio 2023, i venti anni del Safer Internet Day, la ‘Giornata mondiale per la sicurezza in Rete’, promossa dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre cento nazioni. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito aderisce all’iniziativa, che da anni viene raccolta e portata avanti anche dal polo liceale “Ovidio” con l’intento di promuovere tra gli studenti buone prassi per un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie.

Le iniziative inizieranno questa mattina, quando le classi 1LL, 1IL e 2GP del Liceo “Vico”, in collaborazione con Schermi in classe (“Libera contro le mafie”) assisteranno in Biblioteca alla visione del film “Zen sul ghiaccio sottile”. Tema di fondo bullismo e cyberbullismo. Si proseguirà giovedì 9 febbraio le classi prime di tutto il Polo, presso l’Aula Magna del liceo artistico “Mazara”, incontreranno il Marco Calonzi, consulente tecnico informatico forense, esperto di Social media. Tema della giornata: “Navigare sicuri nel mare di Internet”.  Si tratta di due importanti momenti finalizzati a stimolare le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. «Da tanti anni, a scuola facciamo cultura di prevenzione e informazione sull’uso consapevole di web e se dei social media», spiega la referente delle iniziative, la professoressa Alessia Verrocchi, «ma ci accorgiamo che i ragazzi sono talmente immersi in questo mondo virtuale nel quale hanno proiettato gran parte della loro vita che non è mai abbastanza. La conferma arriva dai numerosi casi di cyberbullismo, sexting, uso di profili fake di cui la cronaca ci parla. Noi, come scuola, continuiamo e continueremo ad impegnarci nella promozione di un uso consapevole della rete, ma la guardia deve essere alta. Quello del web è un mondo in così continua e veloce evoluzione che è necessario un impegno su queste tematiche da parte di tutti, dalla famiglia alla comunità istituzionale».

Annalisa Civitareale




TINE THING HELSETH all’auditorium del parco

La trombettista domani con i solisti aquilani

L’Aquila, 6 febbraio 2023. Il nuovo appuntamento con la rassegna Musica per la città propone domani, martedì 7 febbraio alle 18 nell’auditorium del Parco all’Aquila, il concerto della trombettista Tine Thing Helseth con i Solisti Aquilani. L’orchestra da camera si avvale della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.

La musicista norvegese Tine Thing Helseth ha contribuito alla diffusione del repertorio del suo strumento al pubblico di tutti i continenti, meritandosi il massimo elogio della critica per il suo suono pieno di sentimento e il suo approccio propositivo nel fare musica. Artista che sfida i confini di genere con una filosofia intensamente creativa e di mentalità aperta, Tine Thing Helseth spazia dal repertorio del periodo classico alle opere contemporanee e a nuove commissioni.

Tine Thing Helseth ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro nella musica classica e ha avuto il raro onore di essere il primo artista classico in assoluto a vincere il premio Newcomer of the Year ai Norwegian Grammy® Awards (Spellemannprisen).

Tine Thing Helseth intraprende tour regolari con il suo gruppo di ottoni, interamente femminile, chiamato Ten-Thing. Fondato nel 2007, il gruppo ha suonato per numerosi pubblici in Europa, Usae Cina. L’ensemble si è esibito per i festival Bbc Proms, Schleswig-Holstein, Beethoven Bonn, Gstaad, MDR Musiksommer, Mecklenburg-Vorpommern, Rheingau, Merano, Thüringer Bachwochen e Brema. Questa stagione vedrà le Ten-Thing tornare in Germania e negli Stati Uniti.

Il programma

I SOLISTI AQUILANI

TINE THING HELSETH tromba

Johann Baptist Georg Neruda                    Concerto per tromba in mi bemolle maggiore

James Mac Millan                                                           Seraph

Antonin Dvorák                                               Serenata per archi in mi maggiore op. 22




LE SENTINELLE DELLE CIVILTÀ a lezione di felicità

Così come ha sempre voluto Silvetrone

Montesilvano, 6 febbraio 2023. Prende inizio oggi come ogni anno presso il Comprensivo T. Delfico di Montesilvano il progetto Sentinelle della civiltà di Claudio Ferrante, patrocinato dall’Associazione Carrozzine Determinate e realizzato grazie alla collaborazione con la Farmacia Russo di Montesilvano.

“Abbiamo riflettuto molto se rinviare questo percorso pedagogico, per il grave lutto che ha colpito la nostra comunità, ma abbiamo deciso di lasciarci guidare dagli stessi principi che abbiamo sempre condiviso con Andrea Silvestrone.

Lui era felice, innamorato della vita e dei bambini, ringraziava e condivideva questo percorso culturale che da tanti anni realizzo con la mia associazione. Tre anni fa anche la figlia Nicole aveva partecipato con gioia ed entusiasmo presso la scuola di via Valle d’Aosta di Montesilvano.

Ed è anche per lui che oggi vogliamo insegnare la felicità ai ragazzi, far capire il senso della vita, la solidarietà, l’empatia e la ricchezza della diversità” così il Cav. Claudio Ferrante.

Saranno tutti i ragazzi delle terze medie protagonisti di questi quattro giorni di progetto che si concluderanno il 22 febbraio, dopo aver svolto la passeggiata empatica per le strade della città.

“La nostra convinta collaborazione come Farmacia Russo nella realizzazione di questo progetto trova oggi ancora più fondamento. La perdita di un campione dello sport paralimpico, di un amico di tutti, come Andrea Silvestrone che insegnava con il suo esempio di vita la vera essenza delle parole felicità, disabilità e inclusione non può che renderci orgogliosi di essere qui a condividere l’esperienza del progetto Sentinelle della civiltà con questi ragazzi e con il Cav. Ferrante.  Avendo avuto il privilegio di conoscere Andrea sono sicuro che lui oggi vorrebbe questo, vederci tutti qui a portare avanti i valori fondanti della sua stessa esistenza“ queste le parole del Dott. Francesco Ferro Russo.




LA STRADA E LE SUE REGOLE. Edizione 2023

Aci: responsabili sulle strade. La sicurezza stradale dipende solo ed esclusivamente da noi

Chieti, 6 febbraio 2023. 204.728 feriti, 2.875 morti. Sono i numeri “prodotti” dagli incidenti stradali in Italia nel 2021: un dramma con cui si convive, tanto che non viene neanche più definita emergenza.

Da dove ripartire?

Un canale è l’educazione degli utenti della strada, ripartendo dai più giovani: lo fa l’Automobile Club provinciale di Chieti con il progetto che ha avviato presso il Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lanciano.

Destinato agli studenti di quattro classi prime e seconde dell’Istituto, il progetto ha l’obiettivo di stimolare la sensibilizzazione della compresenza sulle strade, di favorire la conoscenza delle norme del codice della strada ed inoltre di informare dei rischi della incidentalità stradale.

Il corso è articolato in quattro unità didattiche per classe e prevede, al termine, la redazione di un compito di realtà.

«Non sarà educazione stradale arida, ma a 360°, toccando il tema della legalità, l’alimentazione, la fisica, la statistica» ha tenuto a sottolineare Roberto D’Antuono, direttore dell’Automobile Club provinciale di Chieti.

D’Antuono porterà nelle aule, infatti, anche i dati locali: «Sulle strade della provincia di Chieti, nel 2021 si sono registrati 672 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 30 morti e 915 feriti. La situazione pandemica e le misure di contenimento hanno influenzato l’andamento dell’incidentalità stradale anche nel 2021: incidenti, morti e feriti aumentano rispetto al 2020 (l’anno delle restrizioni Covid), ma fortunatamente risultano ancora inferiori rispetto al 2019. Tuttavia, l’incidenza tra i più giovani è molto alta: un terzo dei feriti in Italia nel 2021 – 63.305 persone – sono ragazzi e ragazze tra i 15 e i 29 anni».

Un dato che D’Antuono ha anche ricollegato all’uso di mezzi diversi dalle automobili: «Penso per esempio a quanti ragazzi utilizzano la bicicletta o i monopattini elettrici senza magari nemmeno conoscere le basi del Codice della strada e senza pensare al fatto che quei mezzi, se usati in modo errato e irresponsabile, possono rappresentare delle armi letali per sé e per gli altri utenti della strada» [anche se vi è da dire che sono ben più frequenti gli incidenti con morti e feriti con gli autoveicoli].

«Ogni giorno un adolescente perde la vita sulle strade italiane. E’ assurdo, in un Paese che sta inesorabilmente invecchiando, che 594 dei morti per incidente stradale abbia meno di 30 anni» ricorda l’avv. Camillo Tatozzi, Presidente dell’Automobile Club Chieti «Spesso sentiamo dire “è stato il caso, il destino”, ma io chiedo: chi doveva allacciare le cinture, chi doveva rispettare i limiti di velocità, chi doveva evitare di rispondere a quella telefonata o a quel messaggio? Noi, o il destino? La sicurezza stradale dipende solo ed esclusivamente da noi. Dobbiamo far capire ai nostri ragazzi l’importanza del rispetto delle regole, soprattutto quando si è sulla strada. Devono comprendere che trasgredire, guidare a velocità sostenuta, bere e mettersi al volante non li rende più ‘cool’ agli occhi degli amici: è come una ‘roulette russa’ con la quale mettono in gioco la propria vita e quella degli altri».




MADRE NOTTURNA. Anteprima abruzzese del film

Cineteatro Massimo di Pescara mercoledì 8 febbraio 2023, ore 21:00

Pescara, 6 febbraio 2023. Mercoledì 8 febbraio alle ore 21:00 al Cineteatro Massimo di Pescara, si terrà l’anteprima abruzzese del film Madre Notturna, per la regia di Daniele Campea, Anello d’Oro al Ravenna Nightmare Film Fest 2022, festival cinematografico internazionale dedicato al cinema horror e fantastico. Il lungometraggio è prodotto da Creatives, con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo.

Madre Notturna è stato scritto dal regista sulmonese durante la pandemia da Covid-19 e girato interamente in Abruzzo, tra Popoli e Raiano, nel 2021 in poche settimane con un cast tutto locale. «Il tema è quello della salute mentale», come ha dichiarato lo stesso Campea, «su cui volevo lavorare sia da un punto di vista clinico sia simbolico. La follia come accesso a un mondo quasi fantastico. Ho voluto giocare con la simbologia della follia legata alla licantropia, alla luna. Mi sono rifatto a leggende antiche sulla luna e i lupi mannari: ho trovato corrispondenze interessanti sulla licantropia come effetto della malinconia, di eccessiva tristezza, che porta la persona a voler fuggire dalla propria vita».

La trama si sviluppa sulla vita di Agnese, studiosa di lupi, che rientra a casa dopo un lungo ricovero in un istituto psichiatrico. Torna da sua figlia Arianna, adolescente introversa che con lei ha un rapporto problematico, e da suo marito Riccardo, un medico che cerca di tenere in piedi una famiglia sull’orlo del collasso. Agnese risente dell’influenza della luna in modo forte: la sua mente inizia a disgregarsi, il suo corpo a trasformarsi. Quando suo marito si ammalerà, a causa della pandemia, madre e figlia dovranno affrontare i fantasmi del passato, rinchiuse in una casa circondata da boschi in cui gli incubi prendono il sopravvento, con presenze misteriose sempre più inquietanti.

Nel cast Susanna Costaglione (Agnese) Edoardo Oliva (Riccardo) e Sofia Ponentein (Arianna), oltre a Elena Battarin, Riccardo Pellegrini, Vincenzo Mambella, Sveva Colangelo Palombizio.

Da circa quindici anni la Fondazione Pescarabruzzo interviene in un ruolo da Film Commission privata al fine di favorire l’attività dei cineasti locali e garantire le migliori attenzioni anche a registi affermati a livello nazionale ed internazionale, così da candidare l’Abruzzo e il pescarese, nella fattispecie, ad ambita location cinematografica verso cui far convergere le migliori sinergie del settore.

Le produzioni cinematografiche distinte tra cortometraggi, lungometraggi, documentari e docu-fiction che l’Ente ha contribuito a produrre contano oggi circa quaranta titoli.

All’anteprima, oltre al regista Daniele Campea e al Presidente della Fondazione Nicola Mattoscio, saranno presenti alcuni componenti del cast artistico e tecnico.




ATTIVAZIONE AMBULATORIO follow-up per SM

Sulmona, 6 febbraio 2023. La Direzione Generale della ASL1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila, con lettera di protocollo 0028686/23, ha disposto l’attivazione da parte del Centro Malattie Demielinizzanti del P.O. dell’Aquila di un servizio ambulatoriale di follow-up per i pazienti residenti nell’area Peligno-Sangrina, da svolgere nel presidio di Sulmona.

L’attivazione dell’ambulatorio risponde alla richiesta di oltre cento Persone con sclerosi multipla, già in cura presso il Centro Clinico dell’Aquila, che si trovano costrette a frequenti spostamenti anche per controlli di routine. Spostamenti che spesso riguardano Persone con disabilità e comunque Persone con SM.

L’attivazione dell’ambulatorio rappresenta il riconoscimento formale di una rete strutturata per la cura della SM, che risponda ai criteri della copertura dell’intero territorio e di una reale prossimità, ai fini del superamento delle difformità, delle iniquità e delle diseguaglianze di accesso.

Con questa iniziativa si garantisce la continuità della presa in carico, si pone attenzione ai momenti di “rottura” e passaggio di fasi di malattia, disabilità, terapie, anche rispetto a condizioni di comorbidità, complicanze, invecchiamento e fragilità.

L’AISM si impegna a farsi portavoce delle Persone con SM e, nell’osservanza della propria agenda, ad attivarsi affinché ci sia contenimento e riduzione dei tempi di attesa per le visite, i follow-up, la gestione dell’urgenza e delle ricadute, gli esami diagnostici e strumentali, con accesso dedicato e diretto ai servizi e alle prestazioni inclusi nel percorso di presa in carico, compresi quelli collegati.

La Sezione Provinciale AISM di L’Aquila ringrazia la Direzione Sanitaria e l’equipe mediche ed infermieristiche per la sensibilità al problema dimostrata, la capacità di dare soluzioni fattive in tempi brevi e la propensione ad adottare una medicina centrata sul paziente.




COMPILAZIONE AUTONOMA Isee e modelli 730

Caf Uil Abruzzo: Un inutile passaggio che rallenta le operazioni. La presidente del Caf Uil Annarita Di Domenicantonio: “È consigliabile rivolgersi ad uffici competenti per accelerare le pratiche e non commettere errori”

Teramo, 6 febbraio 2023.  Sono tante le difficoltà che gli utenti riscontrano nella compilazione autonoma di modelli Isee e 730, procedure che dovrebbero semplificare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini e sostenere il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. La presidente del Caf UIL Abruzzo interviene sulla vicenda di estrema attualità e spiega a che cosa potrebbero essere dovuti i problemi in fase di compilazione e come arginarli.  “Le dichiarazioni precompilate messe a disposizione dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate sono una delle più importanti novità introdotte dalla pubblica amministrazione – sostiene Annarita Di Domenicantonio – e vuole essere di aiuto in un rapporto tra il cittadino ed il fisco ma ad oggi è ancora da migliorare. Alla luce di questa constatazione, il destino dei Caf sembrerebbe essere segnato ma non è così, infatti ci sono dei fattori cronici che rallentano lo sviluppo dello strumento; si pensi al basso livello di informatizzazione in Italia. Elemento destinato a migliorare ma che, ad oggi, resta determinante”.

“Per poter compilare in maniera autonoma i due moduli occorre avere una preparazione in materia fiscale e informatica che giustamente non tutti possiedono – spiega la presidente del Caf Uil Abruzzo – ecco perché spesso è consigliabile rivolgersi ad uffici come i nostri,  per ricevere assistenza, consulenza e supporto. In questo modo, con l’aiuto di personale specializzato, si ottimizzano i tempi di inserimento e trasmissione dei dati e si evitano errori di compilazione”. 

Secondo i dati forniti dal presidente della Consulta nazionale dei Caf, Giovanni Angileri, e pubblicati da ItaliaOggi, l’80% delle giacenze medie dei conti correnti, richiesta ai fini Isee, risulta sbagliata. E il 65% delle precompilate, gestite dai Caf, deve invece essere rimaneggiato per integrare i dati.  Inoltre, si legge nel bilancio tracciato per l’anno 2022,  “il divario tra assistenza prestata dai Caf e fai da te è ancora molto marcato. Per quanto riguarda i modelli 730 precompilati, su una platea di circa 22 mln di dichiarazioni, solo 3.906.771 sono state trasmesse interamente dai contribuenti senza intermediazioni. Il distacco è molto più evidente con il modello Isee: solo 1.400.000 soggetti si sono avvalsi della modalità precompilata a fronte degli oltre 9 mln gestiti dai Caf”.

“Così come il modello dei redditi anche l’auto compilazione del modello Isee presenta non poche difficoltà – dice la presidente Caf Uil Abruzzo Di Domenicantonio -. L’utente deve, secondo la procedura, completare una Dichiarazione sostitutiva unica in parte già compilata da Inps e Agenzia delle entrate.  Quest’ultima deve convalidare quanto dichiarato dal contribuente prima che l’Inps possa a sua volta caricare i dati di sua competenza nella DSU e proseguire così nell’iter di presentazione della domanda. Solo dopo aver ottenuto riscontro positivo dall’Agenzia delle entrate il dichiarante accede ai dati precaricati nella DSU e, dopo averli accettati, modificati o integrati, dà conferma all’Inps che rilascia l’attestazione Isee in tempo reale.

Chi opta infatti per modificare on line, in autonomia, le dichiarazioni precompilate ne è il diretto responsabile, pertanto in caso di verifiche e di contestazioni il contribuente non avrà l’aiuto di quel corpo intermedio che è, ed è stato storicamente, il Caf ma dovrà interfacciarsi direttamente con gli uffici Inps o Agenzia delle Entrate, telematicamente o recandosi di persona, presentando i documenti pertinenti da esibire per il controllo o verificando l’eventuale correttezza della rettifica ricevuta”.

“Per me quindi – conclude Annarita Di Domenicantonio – affidarsi ad un Caf non è quindi qualcosa di superato; al contrario permette al contribuente di guadagnare tempo e acquisire una maggiore tranquillità nel suo rapporto con le istituzioni grazie ad una assistenza completa, continuativa e flessibile”.

Barbara Del Fallo




CON L’ATTORE TV Marco Falaguasta

Per Ama il teatro a Lama e Non ci facciamo riconoscere

Lama dei Peligni, 6 febbraio 2023. Dopo l’appuntamento ‘sold out’ con tutti i “Tipi” di Roberto Ciufoli è la volta di Marco Falaguasta a Lama dei Peligni, attore di teatro e fiction con “Non ci facciamo riconoscere”: cosa significasse esattamente questa frase che i genitori degli anni ’70, ’80 e ’90 ritenevano buona per tutte le circostanze e nelle quali bisognasse richiamare i figli ad un comportamento comunque diverso, è rimasto un mistero, eppure in Abruzzo, sarà proprio Falaguasta a darne spiegazione poichè quella frase è anche il nome dello stesso spettacolo che sta facendo ridere e riflettere le platee di tanti teatri in Italia, e che sarà il 12 febbraio alle ore 18.00 nella Sala Polivalente “A. Del Pizzo” a Lama dei Peligni (Ch): si tratta del terzo spettacolo della rassegna teatrale a cura dell’artista abruzzese Federico Perrotta, “Ama il teatro a Lama”.

“Una rassegna d’autore, ricca di nomi, dispensatrice di emozioni – commenta il sindaco del Comune di Lama dei Peligni, Tiziana di Renzo. – Per noi è sicuramente una boccata d’ossigeno questa rassegna: finalmente si ride, si riflette insieme, ci si guarda negli occhi per captare impressioni altrui. Dopo ogni spettacolo ci si ferma a commentare insieme. Con “Ama il teatro a Lama” torniamo a vivere con brio il nostro territorio, e l’affluenza dimostra tanto”.

Di e con Marco Falaguasta, amatissimo volto tv visto anche nella recentissima produzione “Storia di una famiglia perbene”, in onda su Canale 5, il one man show “Non ci facciamo riconoscere”  è anche una frase che risuona ancora nelle orecchie di tutti quelli che, come lui, sono nati o cresciuti negli anni di piombo, gli anni della legge sul divorzio, sull’aborto, gli anni del sequestro Moro, ma anche del boom economico, dell’Italia campione del Mondo in Spagna.

“Sono anni ai quali la mia generazione guarda sempre con nostalgia. Certo eravamo giovani e spensierati, ma siamo proprio sicuri che non farsi riconoscere sia stato un vantaggio o forse, in qualche circostanza, avremmo potuto alzare la voce e … farci riconoscere? Proviamo a rispondere insieme a questa domanda passando attraverso quello che siamo stati, per vedere come siamo diventati noi che le domande le facevamo ai cugini più grandi, allo zio più moderno e non avevamo né Alexa, né Google” – spiega l’attore  che conclude: “Abbiamo fatto tanto per non farci riconoscere ed essere d’accordo con tutti! Ci siamo fatti piacere Sandy Marton, le Big Babol, le biglie con la faccia dei ciclisti e..Sabrina Salerno. Avremo fatto bene?”

Rassegna possibile grazie al sostegno del Comune di Lama dei Peligni e alla collaborazione della compagnia teatrale TeatrArtMaja.

I biglietti sono acquistabili su www.ciaotickets.com o nel punto vendita adibito all’acquisto sul comune di Lama dei Peligni, ossia Ferramenta Rosato, referente Anna Rita Ferrara.

Per info e prenotazioni è possibile chiamare i numeri 333.6270355 o 333.5001699; per info e comunicazioni la pagina Facebook è @uaospettacoli.

Si ricorda che il prossimo appuntamento è previsto per domenica 19 marzo alle 18.00: Federico Moccia con uno spettacolo dedicato alle famiglie “Orgoglio bullismo amore”.

Alessandra Renzetti




ABRUZZO CONTRO IL BULLISMO. Incontri in tutta la Regione Abruzzo con oltre 4500 studenti

Al via da domani 7 febbraio fino al 3 marzo 2023

Teramo, 6 febbraio 2023. Al via da domani, 7 febbraio, il progetto educativo regionale “Abruzzo contro il bullismo” organizzato dall’Associazione di promozione sociale “Società Civile” e fortemente voluta dall’Assessorato regionale alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione. Dopo il grande successo della prima edizione, torna l’iniziativa che coinvolgerà gli studenti di oltre 30 Istituti scolastici. Stamane si è tenuta la presentazione ufficiale presso la Biblioteca regionale “M. Delfico” di Teramo alla presenza del presidente di “Società Civile”, Leo Nodari; dell’Assessore regionale Pietro Quaresimale e delle dirigenti scolastiche Manuela Divisi, Caterina Provvisiero e Letizia Fatigati.

“Abruzzo contro il bullismo” inizierà domani, 7 febbraio, e proseguirà fino al prossimo 3 marzo, ed interesserà gli studenti non solo delle scuole di Teramo città ma anche degli Istituti comprensivi dei Comuni di Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Nereto e Pineto. Novità dell’edizione 2023 saranno gli appuntamenti con gli studenti delle scuole di Pescara, L’Aquila e Chieti.

La rassegna di quest’anno vanta un programma intenso di ben 16 incontri che potranno essere seguiti anche in diretta streaming a Teramo e L’Aquila. L’obiettivo è superare quest’anno il già alto numero di 4500 studenti che nel 2022 – in presenza e streaming – seguirono la rassegna.

Si parte domani, alle ore 11, presso la sala polifunzionale con gli studenti dell’IIS “Alessandrini-Marino”: previsti gli interventi del Vescovo Lorenzo Leuzzi, dell’assessore Pietro Quaresimale, della dirigente scolastica Manuela Divisi, dell’ingegnere informatico Giammaria de Paulis. La giornata sarà aperta dalla proiezione del video  “Guerriero” co-prodotto da Miur e Rai con Paola Cortellesi e musiche di Marco Mengoni.

“Diventa urgente e fondamentale conoscere caratteristiche, rischi e pericoli del bullismo e del Cyberbullismo – ha dichiarato l’assessore regionale Pietro Quaresimale –  per capire come aiutare i nostri ragazzi. C’è da riflettere sui dati emersi nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario di pochi giorni fa: bullismo e Cyberbullismo sono fenomeni in costante aumento e possono portare conseguenze anche gravi per chi li subisce, soprattutto se si tratta di adolescenti più fragili. Ho voluto questa rassegna perché se da un lato è vero che il bullismo esiste da tempo immemore, la nascita del bullismo online è invece legato allo sviluppo dei moderni dispositivi tecnologici. Le nuove generazioni vivono in una società fortemente dipendente dalle tecnologie e dalla rete, al punto che spesso si ritrovano di fronte a una difficoltà oggettiva: distinguere ciò che reale da ciò che è virtuale”.

Di seguito il programma:

7 febbraio sala polifunzionale – Teramo

10 febbraio Auditorium “Di Poppa-Rozzi” – Teramo

14 febbraio – sala consiliare del Comune di Pescara

16 febbraio – sala della Provincia di Chieti

17 febbraio – auditorium Flaiano di Pescara + spettacolo di Giobbe Covatta

18 febbraio – auditorium del Parco – L’Aquila

24 febbraio – Auditorium del Parco L’Aquila + spettacolo di Giobbe Covatta

27 febbraio – Teatro Kursaal – Giulianova

28 febbraio – Liceo Einstein – Teramo

1° marzo – sala della Provincia di Chieti

2 marzo – Istituto Comprensivo Roseto1 e Roseto 2 + spettacolo

2 marzo – Sala Allende – Nereto

3 marzo – Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” – Teramo + spettacolo

3 marzo – sala polifunzionale di Pineto + spettacolo




LA VISITA della Madonna Pellegrina

Le attività spirituali e il sorriso di un popolo in cammino

Chieti, 6 febbraio 2023. Al Santissimo Crocifisso preparativi in corso per una visita straordinaria;  cerimonie, celebrazioni e funzioni religiose per l’arrivo della Madonna Pellegrina di Lourdes dell’Unitalsi.

Alle ore 18:00 del prossimo mercoledì 8 febbraio, tutto pronto per l’accoglienza parrocchiale, e del parroco don Guido Carafa, presso la chiesa del Santissimo Crocifisso con la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Renato Salvatore, assistente spirituale dell’Unitalsi Chieti. Sono queste le celebrazioni inaugurali che daranno inizio alle attività spirituali che si svilupperanno nel corso di quattro particolari giornate di preghiera.

Il mattino del giovedì 9 febbraio, dopo le Lodi mattutine delle ore 8:45, sarà celebrata la Santa Messa con l’Esposizione Eucaristica. Nel pomeriggio dopo i Vespri delle ore 17:15, il sacro simulacro della Madonna di Lourdes sarà traslato nella chiesa parrocchiale di Madonna delle Piane peri rituali e le celebrazioni eucaristiche della parrocchia.

Nel pomeriggio di venerdì 10 febbraio, dopo il rientro al Santissimo Crocifisso, le attività riprenderanno alle ore 17:00 con i Rituali Penitenziali, le Confessioni e la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Nicolino Del Bianco; al termine il popolo della chiesa tutto unito nella preghiera del Santo Rosario per gli Ammalati.

La giornata conclusiva di sabato 11 febbraio [giorno della Beata Maria vergine di Lourdes] si svilupperà in due parti. La prima parte al mattino: alle ore 8:45  Lodi e Santa Messa; la seconda al pomeriggio: alle ore 18:00 Santo Rosario, Santa Messa, Unzione degli Infermi e la Processione aux lambeaux che, da piazzale Marconi attraverso le vie cittadine del centro, chiuderà gli straordinari eventi del popolo mariano unito per le celebrazioni commemorative di Lourdes.

Quella dell’Unitalsi è una storia di servizio che dal 1903, anno della sua fondazione, si è sempre alimentata del desiderio di essere uno strumento nelle mani di Dio, per portare la speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza: queste sono le parole che manifestano la missione dell’Unitalsi riportate sul proprio sito istituzionale.

Uniti nella storia di un servizio, rivolti alla speranza, dunque, questi i propositi di una preghiera che per una settimana animerà le attività spirituali e il sorriso di un popolo in cammino.

NM

Foto: Papaboys.org