IL COLIBRÌ ENSEMBLE CON IL PIANISTA Alexander Lonquich per la X Stagione

Sabato 28 gennaio, alle 19, il Colibrì Ensemble sarà sul palcoscenico dell’Auditorium Flaiano di Pescara, insieme al pianista Alexander Lonquich in occasione di uno degli appuntamenti in cartellone per la stagione 2022-2023.

Pescara, 27 gennaio 2023. Il celebre musicista è stato tra i primi prestigiosi ospiti invitati dall’Orchestra da Camera di Pescara sin dalle prime stagioni concertistiche e non poteva di certo mancare in occasione della X Stagione.

Tra il maestro e l’orchestra è nato un profondo sodalizio che ha portato alla realizzazione di un progetto discografico nel 2018 per l’etichetta Odradek Records e che si è consolidato con il passare del tempo, tanto da far diventare il Maestro Lonquich un artista ormai residente.

Il programma del concerto prevede l’Ouverture “Armida“ di J. Haydn e due capolavori di W.A. Mozart: la Sinfonia n.40 in sol minore K 550 e il concerto n. 23 in La maggiore per pianoforte e orchestra K 488.

La stagione andrà avanti nei prossimi mesi con appuntamenti che spaziano attraverso generi musicali e spettacoli multidisciplinari. Prossimo appuntamento vedrà il Colibrì insieme a Calogero Palermo primo clarinetto della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam per un concerto al Flaiano l’11 febbraio e la realizzazione di un video speciale del concerto per clarinetto e orchestra di Jean Francaix.

Novità anche al di là del cartellone: dopo il successo riscosso all’Aurum la scorsa estate, torna il  Morricone Tribute, il 18 marzo 2023 sempre all’Auditorium Flaiano.

Tutti i biglietti dei concerti sono disponibili online su Ciaotickets.com e prevedono un aperitivo incluso nell’ingresso.




RICORDANDO L’ABRUZZESE Ermando Parete a Milano

La Guardia di Finanza rende onore ai deportati

“Uomo Numero 142192″, è questo il titolo dell’appuntamento che il Premio Parete, dedicato al finanziere abruzzese deportato nel campo di sterminio di Dachau, ha organizzato presso l’Auditorium dell’Istituto Alda Merini di Milano, in occasione del Giorno della Memoria 2023.

Davanti ai ragazzi di terza media sono stati chiamati a riflettere sul valore della memoria e sulle tragedie del nostro tempo Fabrizio Carrarini, generale di corpo d’armata e comandante interregionale dell’Italia nord occidentale della Guardia di Finanza; Leonardo Visco Gilardi, segretario generale dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), alla quale Ermando Parete era iscritto e dalla quale si sentiva rappresentato; l’inviata e reporter Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio, autrice e voce del podcast dal titolo “Stories” di Chora Media; il professore Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Alda Merini” di Milano, e Donato Parete, promotore del Premio Parete e figlio di Ermando Parete.

La storia di Ermando Parete è anche quella di tanti altri come lui condannati alla prigionia nel campo di sterminio di Dachau. Ma il suo è anche il racconto di una scelta: quella di non tradire i propri principi passando dalla parte del nemico. Messo ai lavori forzati con il numero 142192 sul braccio sinistro, subisce torture e abusi dai soldati tedeschi, che arrivano a usarlo come cavia per esperimenti “scientifici” inumani. Il 29 aprile 1945 viene liberato dalla Settima armata americana e torna in Abruzzo, nel suo paese natale. Solo dopo molti anni – a seguito del congedo dal Corpo della Guardia di Finanza nel 1969 – decide di raccontare la sua esperienza e portarla nelle scuole, affinché non sia dimenticata.

Ermando Parete sapeva che ricordare gli eventi dell’Olocausto e delle sue vittime è un inestimabile strumento di tutela per il futuro. Dimenticare sarebbe un errore imperdonabile. La memoria e le testimonianze della storia sono elementi preziosi, che diventano fondamentali in occasioni di incontro con le nuove generazioni. Starà a loro, infatti, tramandare questi racconti per fare in modo che non ricadano nel silenzio e nell’abbandono.

Donato Parete, come promotore del Premio, raccogliendo il testimone di suo padre Ermando, deportato sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, ha raccontato e chiamato a raccontare la storia di un uomo e delle sue scelte, una fra molte altre, e del momento che il paese e la Storia ha vissuto, e ne porta avanti l’impegno a non dimenticare, giacché il brigadiere Parete è morto nel 2016, e a sensibilizzare soprattutto i più giovani.

«Con questo incontro vogliamo scongiurare le paure manifestate in questi giorni dalla senatrice Liliana Segre. Vogliamo dire: “No, l’orrore dell’Olocausto non sarà facilmente dimenticato”, perché non lo permetteremo», ha affermato Parete. «Ad arginare questi eventi dall’oblio è l’impegno di tante persone che hanno scelto di non lasciare che le testimonianze dei sopravvissuti finiscano in un cassetto. Anche per questo abbiamo scelto, insieme a tutti gli illustri ospiti che hanno voluto prendere parte a quest’evento, di avere con noi la dottoressa Cecilia Sala, reporter e giornalista, coraggiosamente che si impegna a raccontare dal campo di battaglia il volto terribile della guerra».

«Come Donato, neanch’io credo sia possibile dimenticare gli eventi drammatici della Seconda Guerra Mondiale. Per i nostri meriti, ma anche per le colpe dell’umanità», ha affermato la giornalista. «Questa nuova generazione è la prima da anni a vedere una vera guerra nel cuore dell’Europa. Per me era impossibile pensare a una cosa del genere. Le guerre erano cose lontane che si vedevano al telegiornale», dice Sala rivolgendosi ai ragazzi. «In Ucraina ho incontrato persone che hanno lottato contro il nazismo degli anni ’40 e che oggi sono di nuovo sotto assedio. Sarà il ripetersi della storia che ci impedirà di dimenticarla».

«La Shoah è una parola precisa, che indica lo sterminio degli ebrei, mentre le deportazioni riguardano un gruppo molto più ampio che comprende anche i prigionieri politici», spiega. «Siamo tutti esseri umani. Dobbiamo avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. Nessuno può dirci che non andiamo bene così come siamo», dice Visco Gilardi rivolgendosi ai ragazzi. «“La memoria della guerra sarà ridotta a un rigo della storia”, ha detto Liliana Segre. Io non sono così pessimista, perché parlando con i ragazzi vedo che c’è ancora speranza».

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La vita di Ermando Parete

Ermando Parete nasce ad Abbateggio, montagne abruzzesi, il 15 febbraio 1923. All’età di vent’anni si arruola nel Corpo della Guardia di Finanza, diventando sottoufficiale. Durante la Seconda guerra mondiale combatte in Jugoslavia e, dopo l’Armistizio dell’8 settembre del ’43, cerca di tornare in Italia con i gruppi partigiani. Catturato dalle Ss a Cimadolmo (Treviso), viene incarcerato e torturato a Udine. Subito dopo deportato nel campo di sterminio nazista di Dachau, in Germania. Nonostante le condizioni disumane, sopravvive fino all’arrivo delle forze alleate statunitensi venendo liberato il 29 aprile del 1945. Scampato alla tragedia della Shoah, dagli anni Novanta e fino alla scomparsa nel 2016, Parete dedica tale parte della vita a raccontare l’orrore vissuto, come monito perché non riaccada e unendo sempre lo sprone positivo di incoraggiare ed energizzare le giovani generazioni, visitando le scuole italiane e le università, incontrando i ragazzi, partecipando a convegni, seminari e dibattiti. La nuova grande caserma della Guardia di Finanza di Pescara, inaugurata nel maggio 2017, è intitolata a Ermando Parete. L’anno successivo, il figlio, Donato Parete, ha dato vita al Premio Parete per l’eccellenza nell’economia e portare avanti i valori del padre. 




CON AMAZON PRIME al via Strade 2023

Domenica 29 gennaio appuntamento alle 18 allo spazio Nobelperlapace

L’Aquila, 27 gennaio 2023. Tutto pronto per l’inaugurazione della quindicesima edizione della rassegna teatrale di Arti & Spettacolo allo spazio Nobelperlapace. Appuntamento domenica 29 gennaio 2023 alle 18. Si comincia con un’anteprima: Amazon crime di Peso Piuma, compagnia nata dall’incontro di tre generazioni di studenti della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, alla quale si aggiunge BR Franchi, attore e drammaturgo che con questo lavoro raggiunge per la seconda volta le finali del Premio Hystrio, vincendo la menzione In Scena! NY e la mise en espace del testo negli USA con questa motivazione: “Scrittura fresca, che trova nella costruzione dei dialoghi un ottimo ritmo e una tagliente ironia. Pur nella leggerezza, il testo affronta un tema scottante e molto dibattuto anche in America in modo diretto, intelligente e primo di retorica (…)”

Amazon Crime, che è anche un progetto di residenza artistica ospitato nello Spazio Nobelperlapace nell’ambito del progetto “Contaminazioni” finanziato dalla Regione Abruzzo e dal Ministero della Cultura, è un racconto corale e ironico che, mescolando realtà e finzione, tesse in un unico affresco sia paradigmatici destini di personaggi inventati che fatti di cronaca realmente accaduti per condurre lo spettatore in una divertente, eppure dolorosa, riflessione sulle condizioni di lavoro nelle grandi aziende di e-commerce.

La scena si svolge a un mese dal Natale in un centro di smistamento della Papua Inc., negozio online con sedi in metà del mondo. Nelle brevi pause fra gli estenuanti turni di lavoro affiorano le storie dei personaggi: tra loro si chiamano con soprannomi, perché i nomi non li ricordano più.

Ci sono il veterocomunista, l’astrologa dilettante che attende di riscuotere un credito dalle stelle, l’artista che colleziona ed espone oggetti con difetti di fabbricazione e il lavoratore consapevole che ha scelto questa vita per paura di quello che c’era fuori. Tutt’intorno ruotano le storie dei dipendenti degli uffici, gli stagisti, i camionisti, un medico killer che occulta le morti sul lavoro e un sindacalista passato dalla parte dei padroni. Nelle maglie delle loro storie si insinua la storia, quella vera, legata al mondo di Amazon.

Come Jeff Lockhart Jr, morto a 29 anni di arresto cardiaco per la spossatezza durante un turno di lavoro o come Telesfora Escamilla, investita e uccisa da un camionista costretto a recapitare più di 100 pacchi in

un solo giorno o quelle dei dipendenti licenziati dopo la prima diagnosi di cancro, in quanto “improduttivi”.

Vengono così alla luce tutti i crimini delle grandi multinazionali della nostra epoca, fino al cosiddetto “Amazon Crime”: il furto del tempo. L’esito dello spettacolo, però, non è scontato e apre a una rivincita di chi subisce abusi e sopraffazioni.

I biglietti (costo 10 euro) sono acquistabili presso la libreria Polarville in Via Castello all’Aquila o direttamente in teatro. Per info e prevendita 348.6003614.




IL PIANETA MENTE di Luigi Pagliarini

Il CLAP Museum di Pescara presenta una favola per bambini, ragazze e adulti

29 gennaio 2023, a partire dalle ore 17:00 c/o CLAP MUSEUM, in Via Nicola Fabrizi, n.194

Pescara, 27 gennaio 2023. Domenica 29 gennaio, Il CLAP Museum di Pescara ospita l’evento di presentazione, con proiezione, narrazione teatrale e sound performance, de “Il Pianeta Mente”, un progetto editoriale nato da un’idea di Luigi Pagliarini, artista, neuropsicologo e accademico. L’incontro sarà presentato dal giornalista e autore televisivo Maurizio Di Fazio, con l’intervento del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.

Il Pianeta Mente è una narrazione visiva, a metà tra il racconto didattico/pedagogico e la fiaba, che spiega con parole semplici, adatte a un pubblico di tutte le età, la complessità del cosmo. L’intento, nelle parole dell’autore, è quello di “prendere coscienza di essere, tutti noi, operai che lavorano per l’evoluzione, non della specie, ma dell’intero universo”. Attraverso una favola con radici ben piantate nel terreno del pensiero scientifico e filosofico, Pagliarini intende offrire una visione che conduca verso il senso interiore dell’esistenza “a partire da una concezione circolare dell’universo, con particolare attenzione al concetto di trasformazione, che doni speranza alle generazioni future e che dia una visione più gioiosa della vita e una prospettiva più serena della morte.” Dal racconto, illustrato da Federico Galdiero e scritto da Pagliarini insieme a Catia Verna, nasce una operAzione polifonica, un percorso attraverso il linguaggio visivo, la narrazione teatrale e la musica elettronica: forte del suo “Manifesto per un’Arte Corale”, Luigi Pagliarini torna a ribadire la necessità di rivolgere la ricerca estetica verso una orchestrazione sinergica, unanime, in cui trovare la manifestazione immateriale del concetto di umanità, dove l’individualità ha senso solo in un ordine collettivo e, appunto, corale.

Questo il programma dell’evento

ore 17,00: Proiezione corto animato;

ore 17,20: narrazione teatrale de Il Pianeta Mente, con Chiara Sanvitale e Alessandro Vellaccio, per la regia di Giulia Basel e sound performance di Max Leggieri e Alessia Martegiani;

a seguire: dialogo con gli Autori.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.




CINQUANTA TRATTORI sfilano a Nereto

Domenica 29 gennaio giornata del ringraziamento con benedizione dei mezzi agricoli

Pescara, 27 gennaio 2023. La benedizione dei trattori provenienti dalle campagne teramane per festeggiare la tradizionale Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti, prevista domenica 29 gennaio a Nereto per ricordare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana. Grandi e piccini, imprenditori agricoli e semplici cittadini anche provenienti dalle comunità limitrofe, si ritroveranno per celebrare un suggestivo e antico rito della tradizione contadina che, nella provincia teramana, coinciderà quest’anno con il primo giorno della merla in cui, secondo la credenza popolare, è possibile fare una previsione sull’arrivo “anticipato” della primavera.

La giornata inizierà con il raduno dei trattori in piazza Cavour e piazza Allende (ore 9.00) al quale seguirà il rituale consueto con la santa messa nella chiesa della Madonna del Suffragio (ore 11.00) officiata da Don Paolo di Mattia, direttore problemi sociali e lavoro, giustizia e pace della diocesi di Teramo-Atri Al termine, la benedizione dei mezzi agricoli (ore 12.00), oltre cinquanta trattori di ultima generazione, e un momento di folklore con dubbotte e canti tradizionali abruzzesi.

Saranno presenti il presidente di Coldiretti Emanuela Ripani, il direttore regionale Roberto Rampazzo e i presidenti di sezione insieme ai dirigenti provinciali di Coldiretti Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati.

“La Giornata del Ringraziamento – spiega la presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani  – è una tradizione che, inaugurata dalla Confederazione nazionale nel 1951, venne in seguito mutuata dalla Conferenza episcopale italiana per essere inserita nel calendario liturgico. E’ un appuntamento fisso molto sentito per la provincia di Teramo che ogni anno festeggiamo in una località diversa. Quest’anno, la giornata ricorre in occasione del primo giorno della merla, che la tradizione considera i tre giorni più freddi dell’anno. Secondo la credenza contadina, la merla annuncerebbe l’arrivo della primavera in anticipo o in ritardo: se in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l’inverno durerà ancora a lungo. Se invece farà molto freddo, l’inverno non tarderà ad arrivare e finirà presto. Abbiamo scelto il primo giorno della merla proprio per ricordare lo stretto rapporto tra l’esito del raccolto annuale e le condizioni climatiche. Ma come in questo momento storico, caratterizzato da siccità e da un clima sempre più imprevedibile, l’agricoltura soffre. La Giornata del Ringraziamento di Teramo sarà quindi un momento di gratitudine per il raccolto concesso ma anche un augurio per quello che verrà. “l’agricoltura è l’attività dove sono più evidenti gli effetti provocati dal meteo pazzo – aggiunge la presidente –  L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L’agricoltura – conclude la Ripani – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con una perdita di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.

Alessandra Fiore




L’ISOLA DEL PELLICANO di Michel Cosem

Con la traduzione di Stefania Ruggieri e Mirta Basilisco

«Un autore da oltre 100.000 copie vendute in Francia. Un esordio d’eccezione in Italia.»

 Dal 31 gennaio in uscita per Chiaredizioni il libro “L’Isola del pellicano” dell’Autore francese Michel Cosem, con la traduzione di Stefania Ruggieri e Mirta Basilisco.

SINOSSI DELL’OPERA

Fissate le frontiere tra la Grecia e la Turchia, L’Isola del Pellicano viene dimenticata. Convinti che l’isolotto appartenga alla Grecia, il quindicenne Yannis e la sua banda decidono di farne terreno di scorribanda. A qualche miglio di distanza, anche Mehmet e i suoi amici turchi si apprestano a raggiungere l’Isola che considerano di loro proprietà. I due popoli si affronteranno come hanno fatto da sempre, oppure l’amicizia li travolgerà?

Biografia dell’autore

Michel Cosem è uno scrittore molto noto in Francia, con all’attivo centinaia di migliaia di copie vendute. Non ha mai cessato di scrivere romanzi e poesie, di incontrare i suoi lettori e di viaggiare per il mondo. Ama parlare di leggende, del fantastico e del meraviglioso nei suoi romanzi per ragazzi e per adulti.

Biografia delle traduttrici

Entrambe specializzate da anni in traduzioni di autori francesi, sono anche insegnanti di lingue nella scuola secondaria. L’opera verrà presentata per la prima volta il 28/01, alle ore 17:30, presso la Biblioteca Falcone e Borsellino, Viale Bovio 446, Pescara (PE), l’evento sarà moderato dal prof. Federico Giannini, interviene l’editore Arturo Bernava. A seguire, un’altra presentazione si terrà il 02/02, alle ore 17, presso la Libreria Pensieri Belli, Via Roma 94/96, Pescara (PE); interviene l’editore Arturo Bernava.




LA SPERANZA LA POTERE. Il sogno del Partito che non c’è

Il monologo di Michele Santoro

Domenica prossima, 29 Gennaio, dalle 18, al Kursaal.

Giulianova, 27 gennaio 2023. Mancano soli due giorni all’arrivo del giornalista Michele Santoro a Giulianova. Opinionista, osservatore intelligente della politica e dei costumi, grande comunicatore, Santoro non può non destare interesse e curiosità, ancor prima del via.

 Dalle 18 di domenica prossima, sarà sul palco dello storico Kursaal di Giulianova, sul Lungomare Zara, con il suo nuovissimo monologo “La speranza al potere. Il sogno di un Partito che non c’è”. Con lui e grazie a lui, la platea proverà ad interrogarsi sugli scenari politici attuali e soprattutto sugli orizzonti, ideologici, sociali e morali, per ora tracciati solo sulla mappa dei desideri collettivi.

L’incontro aprirà la seconda edizione della rassegna “Parole in Circolo”, organizzata dall’ associazione “ Forum Artis – Cultura in movimento”.

“Che Michele Santoro, il direttore Massimo Liofredi ed il loro staff abbiano scelto l’ Abruzzo e, in Abruzzo, proprio Giulianova, quale primo palcoscenico per questa nuova serie di incontri italiani, non può che onorarci – sottolinea l’assessore Paolo Giorgini – Ci piace, soprattutto, che sia condivisa e veicolata, insieme alle riflessioni di Michele Santoro che domenica ascolteremo, anche l’immagine di una città aperta, pronta al dibattito, disponibile alla discussione. L’ Amministrazione Comunale, come si vede, dimostra di saper andare oltre gli steccati ideologici, le strettoie di partito, i pregiudizi. Tutto ciò che sollecita un approfondimento della società e della realtà odierne ha, qui,  diritto di cittadinanza. Questo atteggiamento, a mio avviso, non è che uno dei mattoni di un valore più grande che si chiama “democrazia”.

L’Amministrazione Comunale  e l’ Assessorato alla Cultura – conclude Giorgini – vogliono oggi ringraziare Michele Santoro, il direttore Liofredi e l’intera rete di interlocutori locali che ha permesso di cogliere questa grande opportunità. Mi riferisco, in modo particolare, a Valerio Di Mattia, che ha coordinato collaborazioni e contatti, e ad Alessandra Angelucci, organizzatrice della rassegna “Parole in circolo”, che ospita l’incontro. Il nostro plauso, infine, va all’emittente televisiva Super J nella persona della direttrice Elisa Leuzzo, che sul canale 16 trasmetterà la serata in esclusiva, in Abruzzo e Molise”.




TORNA LA FIACCOLATA tradizionale con i maestri delle scuole sci

L’appuntamento era stato sospeso a causa delle restrizioni anti – Covid

Pescasseroli, 27 gennaio 2023. Una grande giornata sulla neve), sabato 28 gennaio 2023 dalle ore 17:00. Nella rinomata località turistica e soprattutto alla base della stazione sciistica, si potrà ammirare la spettacolare fiaccolata sulla “Direttissima” realizzata dai Maestri delle scuole di sci e snowboard.

Dopo 4 anni dall’ultimo evento del genere, sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, torna un appuntamento emozionante e storico sulle piste di Monte Vitelle.

La fiaccolata dei Maestri di sci lungo un tracciato impegnativo e mozzafiato, infatti, sin dai primi anni di attività degli impianti di risalita è stato sempre un momento di festa, di orgoglio e di richiamo turistico. Non poteva mancare quest’inverno, dopo una partenza di stagione senza nevicate, ma con la stazione pescasserolese che in Abruzzo grazie all’impegno e alla dedizione degli operatori di Alta Quota è stata la prima ad aprire a gennaio insieme a quella di Roccaraso.

L’evento Fiaccolata 2023 è organizzato dalla società Alta Quota, insieme a Scuola Italiana Sci Pescasseroli, Scuola di Sci e Snowboard Evolution Ski, Associazione Albergatori e Operatori turistici del PNALM, Proloco Pescasseroli, società cooperativa Castel Mancino, bar Stella Polare e Radio Parco.

La giornata prevede musica a partire dalle ore 11:00 e mentre funzioneranno 3 punti ristoro e saranno attivi tutti gli impianti e aperte tutte le piste dell’area sciistica – compresa la pista di bob per chi vuole divertirsi scivolando – dalle ore 17:00 animazione e vin brulé saranno offerti al pubblico, fino all’attesa partenza delle fiaccole accese. Sarà attivo un servizio bus navetta dalla piazza del Municipio al piazzale Cabinovia, dalle ore 15.00 fino a fine manifestazione.

La suggestiva performance dei Maestri si avvierà dalla vetta di Monte Vitelle con la scenografica discesa sul Campo Scuola, la pista principianti dove ognuno può iniziare ad apprendere le basi degli sport della neve.

Lo spettacolo permanente, infine, è dato dal contesto naturalistico di pregio e dalla accoglienza della località turistica, punto di riferimento del circondario nel Centro Italia. Pescasseroli, “capitale” del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che ha compiuto 100 anni, in questi giorni è vestita di bianco grazie a un delizioso manto nevoso e sta richiamando un gran numero di presenze turistiche che scelgono di godere delle vacanze nelle numerose strutture ricettive, e non solo. L’inverno regalerà ancora eventi, natura e bellezze su queste magiche montagne.

Alessandra Renzetti




NOMINATO IL NUOVO VICE PRESIDENTE per la consulta giovanile

Movimenti nella Consulta Giovanile del Comune di Ortona

Ortona, 27 gennaio 2023. Giovedì 26 gennaio 2023, il Presidente della Consulta Giovanile del Comune di Ortona, Roberta D’Introno, dopo le dimissioni del Vicepresidente Lorenzo Gatta, ha nominato il nuovo Vice Presidente Fabio Alfineo Di Gabriele, 24 anni, diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale e laureato in Economia e Informatica nell’Impresa.

“Ringrazio il Vicepresidente uscente Lorenzo Gatta per tutto il lavoro svolto in questi anni e per l’impegno profuso per la Consulta. Ho scelto di nominare Fabio perché è un giovane ragazzo che si sta formando e sta lavorando a stretto contatto con il direttivo – spiega la Presidente Roberta D’Introno – Il gruppo ha l’obiettivo di formare nuovi consiglieri al fine di avere nuovi giovani che possano ricoprire le cariche nel Direttivo e permettere loro di guidare questa realtà.”

La Presidente aggiunge: “il gruppo continua a crescere, nel primo mese del 2023 abbiamo registrato le iscrizioni di Lorenzo Aquilano, Tommaso Granata, Mirko Venturini, Federico Diodato e numerosi ragazzi interessati a far parte del gruppo. Pertanto, rinnoviamo l’invito a tutti i ragazzi dai 15 ai 32 anni, ortonesi e no, ad avvicinarsi alla cittadinanza attiva e a mettersi in gioco entrando nella Consulta Giovanile.”




LA FORMA DELL’ARIA Parole

In uscita il nuovo libro di Poesia dell’autore Edmondo Tiberi, “La forma dell’aria – Parola” edito dalla casa editrice fabrianese Quid Edizioni.

Chi è Edmondo Tiberi?

Edmondo Tiberi nasce a Fabriano. I suoi studi sono tecnici, come il suo lavoro, che lo porta a confrontarsi in scenari internazionali multietnici. La poesia l’ha sempre accompagnato armonizzando il rigore tecnico e infrangendo quella divisione tra arti e mestieri frutto dei tempi moderni che pretendono attitudini rinchiuse dentro scatole dedicate. La poesia intesa come dei “lampi di luce”, parole libere che cercano di contaminare l’indifferenza senza spiegare i perché, sussurrando semplicemente il proprio messaggio, come un foglio in una bottiglia affidato al mare frenetico e spesso indifferente degli animi di chi legge. I Racconti brevi tendono a conservare il ricordo proveniente da tempi lontani che vanno scomparendo in questa società veloce e competitiva.

Di che cosa parla “La forma dell’aria – Parole”?

Voglio riportare una cosa che ho scritto molto tempo fa. Era un tempo strano in cui pensavo di preoccuparmi di tutti e di non aver abbastanza, quasi che il mio concedermi mi desse dei diritti e che le turbolenze del mio animo fossero un po’ colpa degli altri. È stato un periodo prolifico come scritti, ma il tempo mi ha insegnato che anche i comportamenti più disponibili nascono da un bisogno di chi lì fa, e non occorre perciò aspettarsi dagli affetti un ritorno, almeno non per questo motivo. A volte rileggendo qualche scritto non mi sembra possibile che siano miei. La Poesia appartiene tanto a chi la scrive quanto a chi la legge perché chi la scrive non inventa le parole, ma ne pesca come dal mare che lo circonda, ciascuno con i suoi mezzi.




SHOAH. Nutrire memoria e sradicare seme antisemitismo e odio

L’Aquila 27 gennaio 2023. Sami Modiano è stato bambino ad Auschwitz. Di 776 minori italiani deportati nel campo di concentramento polacco sono tornati in 25. “Non voglio che i ragazzi o i loro figli vedano quello che hanno visto i miei occhi a Birkenau e ad Auschwitz – ha detto ieri sera in tv – per questo devo continuare a parlare, a raccontare, quando noi non ci saremo più saranno loro i testimoni perché questo non succeda mai, mai, mai più.”

Ecco, per essere tramandata la memoria ha bisogno di nutrimento costante. La Giornata della Memoria, che si celebra oggi, ci impegna a riflettere non solo sull’orrore dell’Olocausto na anche sulle sue radici e le sue terribili conseguenze. Se ricordare è l’unico modo per costruire il futuro del mondo nel farlo dobbiamo sradicare il seme dell’antisemitismo, dell’intolleranza, della discriminazione, fare in modo che l’odio non trovi più terreno dove attecchire. Oggi. Ma soprattutto domani.

Nazario Pagano.

Presidente della I Commissione Affari Costituzionali




I DIMENTICATI DALLA STORIA: migliaia di testimoni di Geova

Tra le vittime della persecuzione nazista

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della Memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo. Il brutale terrore nazista prese di mira milioni di persone a motivo della loro razza, nazionalità o ideologia politica. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.

I Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici, furono gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose, dice il professor Robert Gerwarth. Per motivi religiosi i Testimoni, che erano politicamente neutrali, si rifiutavano di fare il saluto Heil Hitler, di prendere parte ad azioni razziste e violente o di arruolarsi nell’esercito tedesco. Emma Bauer, sopravvissuta alla persecuzione nazista contro i Testimoni di Geova e tra le protagoniste del documentario di Giorgio Treves La Croce e la Svastica, presentato alla scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma, ha detto a proposito di questa immane tragedia: “Ricordare queste vittime è un dovere. I Testimoni di Geova con una sola firma potevano essere liberati”. Sottolineando il valore di questo sacrificio, ha aggiunto: “La dignità vale più della vita”.

I nazisti cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio di una promessa di obbedienza. A nessun altro fu data questa possibilità. La dichiarazione di abiura (offerta loro a partire dal 1938) richiedeva di rinunciare alla propria fede, denunciare altri Testimoni alla polizia, sottomettersi completamente al governo nazista e difendere la Patria con le armi in mano. I funzionari delle prigioni e dei campi spesso usavano la tortura e le privazioni per indurre i Testimoni a firmare. Secondo Garbe, “un numero estremamente basso” di Testimoni abiurò la propria fede.

I Testimoni furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove portavano un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. La maggior parte fu arrestata e imprigionata. Centinaia dei loro figli furono affidati a famiglie naziste o mandati nei riformatori. Circa 4.200 Testimoni finirono nei campi di concentramento nazisti. Uno dei massimi esperti dell’Olocausto, lo storico Detlef Garbe, ha scritto: “L’intenzione dichiarata delle autorità NS [naziste] era di eliminare completamente gli Studenti Biblici dalla storia tedesca”. Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.

Nel campo di Buchenwald fu internata con il falso nome di Frau von Weber anche Mafalda di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele III, arrestata a Roma il 23 settembre 1943. Come scrive Cristina Siccardi, nel suo libro Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald, le SS assegnarono alla principessa un’aiutante, Maria Ruhnau, una testimone di Geova imprigionata a motivo della sua fede. Sapendo che la donna era guidata da elevati princìpi morali e che per questo diceva sempre la verità, le SS speravano di raccogliere informazioni confidenziali sulla famiglia reale. Maria Ruhnau si dimostrò per Mafalda più che una badante. Fu la sarta che le adattò i vestiti recuperati nel campo e che le cedette le sue scarpe. La principessa le si affezionò così tanto che prima di morire, il 28 agosto 1944, lasciò in dono all’amica Testimone l’orologio che aveva al polso.

In questo periodo critico della storia per i diritti umani, la resistenza nonviolenta di gente comune di fronte al razzismo, al nazionalismo estremo e alla violenza merita una profonda riflessione in occasione del Giorno della Memoria.

Serfilippi Denis




RIFLESSIONI, TEATRO E MUSICA per onorare la Giornata della Memoria

La Storia, le storie, l’umanità negata nell’Olocausto, il valore della Memoria e l’attualità del monito rappresentato dalla Shoah

Luco dei Marsi, 27 gennaio 2023. Saranno questi i temi centrali, a Luco dei Marsi, degli eventi organizzati dall’Amministrazione comunale e dall’I.C. “I. Silone”, diretto dalla professoressa Claudia Scipioni, per onorare il Giorno della Memoria.

Ben tre gli appuntamenti in programma, tutti organizzati nella Casa dell’Amicizia, la nuova struttura comunale, in via Alessandro Torlonia, da poco inaugurata: oggi, venerdì, 27 gennaio, alle ore 10.30, incontro e riflessione a tema “Sopravvivere all’inferno”, a cura dei Docenti e degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “I. Silone”, con intermezzi musicali a cura del professor Eginio Notarpasquale e con il patrocinio del Comune di Luco dei Marsi; domenica, 29 gennaio, alle 17.30, tornano le struggenti note del “Concerto per la Memoria – Shoah. Per non dimenticare”, a cura dell’Istituzione Musicale Abruzzese, in collaborazione con il Comune di Luco Dei Marsi e la Fondazione Cassa Di Risparmio dell’Aquila.

Nella formazione, diretta dal M° Francesco Fina, i solisti Benedetto Agostino, tenore, Falvio Troiani, Oboe; voce recitante, Antonio Pellegrini, attore; mercoledì, 1° febbraio, alle 10.30, rappresentazione teatrale “Etty Hillesum – Elogio dell’Amore”, a cura della compagnia teatrale “Fantacadabra” in cooperazione con l’I.C. “I. Silone” e con il patrocinio del Comune di Luco dei Marsi.

“Il Giorno della Memoria è da sempre un appuntamento centrale per la nostra Amministrazione”, ha rimarcato la sindaca di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, “L’impegno di trasmettere la memoria della Shoah, la storia, il senso di quanto accaduto e di ciò che ne discende, come anche il ricordo delle vittime, dovrebbe essere, e ci auguriamo che sia, un imperativo categorico per tutti.

É sempre importante, ma ancor più in un tempo in cui rimontano revisionismi e negazionismi di ogni sorta, diffusi spesso in modo incontrollato attraverso il web. Purtroppo, come la storia ci insegna, certi pericoli sono sempre in agguato, e possono affondare le loro radici sotto la superficie di un’apparente “normalità” quotidiana. L’orrore dei crimini nazifascisti è la pagina più nera della storia umana, sta a tutti noi contribuire a far sì che quanto accaduto non sia mai più. Gli eventi in programma, che vedranno l’Istituto comprensivo, ancor più che in passato, attivo protagonista e il gradito ritorno del toccante Concerto per la Memoria, offriranno spunti preziosi di riflessione condivisa. Invito tutti a partecipare”.




ETTY HILLESUM ELOGIO DELL’AMORE in occasione della Giornata della Memoria

Domenica 29 Gennaio al Castello Orsini ad Avezzano alle ore 17 lo spettacolo teatrale

Avezzano, 27 gennaio 2023. La compagnia Fantacadabra e il Teatro Stabile d’Abruzzo presenteranno Domenica 29 Gennaio al Castello Orsini ad Avezzano alle ore 17 lo spettacolo teatrale “Etty Hillesum elogio dell’Amore” in occasione della “Giornata della Memoria” per commemorare le vittime della Shoah.

“Etty Hillesum” elogio dell’Amore con Laura Tiberi e Santo Cicco. Immagini video Stefano Mont regia Mario Fracassi

Con lo spettacolo “Etty Hillesum”, la compagnia Fantacadabra e il TSA partecipano alla “Giornata della Memoria” per commemorare le vittime della Shoah. La nostra vuole essere un’occasione per riflettere sul pericolo, ancora oggi attuale, rappresentato da un clima diffuso di odio e intolleranza tra gli uomini. Siamo convinti che l’approfondimento degli eventi di ieri fornisce gli strumenti per capire come l’accettazione degli stereotipi, dell’esclusione e della barbarie siano parte di un unico processo.

“Ci sono esistenze di uomini e donne che pure situazioni inumane, ci hanno lasciato e lasciano  testimonianze straordinarie per come sono riuscite a salvare “la sorgente buona nell’umano”, senza lasciarsi schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge.” Etty Hillesum (1914-1943), era una giovane donna ebrea olandese, che voleva fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto condividere la sorte di altri milioni di ebrei: la sua entusiastica vita è stata annientata nel campo di Auschwitz.

Uno spettacolo che non è una rievocazione, ma una proposta per capire che cosa può dirci oggi un’esistenza come quella di Etty Hillesum, cosa può dirci la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di raccontare, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini, la sua idea di Dio e dell’Amore, il suo altruismo radicale, la sua incontenibile ironia, il suo impetuoso spirito.

Etty Hillesum, giovane ebrea, prima deportata nel campo di smistamento di Westerbork, poi trasferita ad Auschwitz dove trova la fine chiedendo di essere «un balsamo per molte ferite», raccontando di sé nel vasto regno della Shoah, diviene fonte per molte domande e riflessioni su un mondo in cui infinite persecuzioni e violenze ci impongono la necessità di “fare memoria”. Nello spettacolo è Etty che parla cercando di indicarci la strada della bellezza contribuendo a renderci capaci di indagare sull’oggi, sulla nostra storia e le nostre chiusure, sui nostri campi e le nostre deportazioni”

Chi è Etty Hillesum? Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi nel suo destino. «…La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel «pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato» la sua capacità di essere un «cuore pensante». Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La disposizione che ha Etty ad amare è

invincibile. Sul diario aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». E proprio la sua vita sta a mostrare quella differenza.

Una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con compagnia Teatrale FANTACADABRA




BASTA CON I PINI ABBATTUTI. Un altro esemplare buttato a terra

Siamo in via Pepe, ma di verde ormai non è rimasto più nulla

Pescara, 27 gennaio 2023. L’immagine del cartellone di cantiere cerca di emozionare illustrando una Pescara verde e colorata; ma i lavori per la nuova sistemazione della via hanno minato i nostri pini, abbattuti direttamente, o abbattuti dal vento a causa del taglio alle radici. Al posto degli alberi ora ci sono cassoni e muri di cemento.

In via Pepe c’erano molti pini, anche di una certa età, a disegnare quella sfumatura salutare di verde che diventava sempre più decisa all’approssimarsi della Riserva dannunziana.

Da tanti ne sono ormai rimasti meno di una decina, sacrificati sull’altare dei cantieri stradali per progetti avulsi dal luogo: prima l’avanzata delle palme africane dal mare, poi il progetto su fosso Bardet con l’ostinazione a tombare i corsi d’acqua per convogliare sempre più le acque piovane miste a quelle di fogna, e infine la cosiddetta riqualificazione della porzione centrale della strada che ha causato l’abbattimento degli ultimi alberi.

Si progetta e si realizza come se fossimo in un “non luogo” e in un “non tempo”.

Hanno 10 anni le linee guida su come si può e si deve rendere resilienti le nostre città (Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”), ma a Pescara non sono arrivate; l’attualità della emergenza climatica legata alla resilienza territoriale non coincide con il tempo della nostra amministrazione, che pervicacemente continua a progettare come se fossimo in una bolla temporale congelata agli anni ’80.

La nuova piazza è stata calata come su un foglio bianco, atterrata casualmente nel mezzo della strada, con le sue strutture in cemento che tagliano spazi invece che renderli comunicanti, e tagliano alberi la cui colpa è di essersi trovati sul cammino di questo astratto disegno concepito come per un capriccio formale senza considerare alcuna preesistenza.

L’approccio è lo stesso attraverso tutta la città, dove la messa in opera di piste ciclabili danneggia irreparabilmente i nostri viali, come viale dei Pini, con i lavori ancora in corso e gli scavi per le tubazioni TUTTI realizzati tagliando radici e creando le condizioni dei prossimi crolli…

Gli alberi non sono contemplati, non sono riconosciuti come patrimonio e come infrastruttura fondamentale della città, portatrice di salubrità, di socialità e di vita.

È lo stesso approccio che l’Amministrazione ha sull’area di risulta: non si comprende che ora, in questo tempo e in questo luogo, l’opera della quale abbiamo disperatamente bisogno, che ci salvaguarderà per il nostro futuro, è proprio quel parco di oltre dieci ettari, così come  è proprio il sistema diffuso di verde che, invece, stanno falcidiando. Nessuno avrà beneficio da quel muro in cemento che sta nascendo in via Pepe, passando sopra i pochi pini rimasti. Nessuno avrà beneficio da quel muro abitato gigante che vogliono costruire nell’area di risulta, passando sopra ai nostri bisogni di aria, di ombra e di salute.

Non si può immaginare una città senza più  alberature importanti;  si deve cambiare strada  per proteggere  la qualità della vita tra le nostre strade e fin dentro le nostre case.

 Per questo torniamo a chiedere partecipazione , scelte scientificamente fondate per gli interventi sul verde urbano e una verifica preventiva delle conseguenze sulla vegetazione dei nuovi progetti pubblici.

Italia Nostra ,Pescara

Comitato Direttivo della Sezione  L. Gorgoni




ANTONIO DI SANTO entra Federparchi

Nel consiglio direttivo nazionale della federazione dei parchi e riserve naturali

Opi, 27 gennaio 2023. Il Sindaco di Opi e Presidente della Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Antonio Di Santo, è entrato a far parte del consiglio direttivo nazionale di Federparchi che ha rinnovato la propria governance nell’appuntamento congressuale appena concluso, dove sono stati tracciati la strategia e gli obiettivi da seguire nei prossimi anni riguardo la gestione e lo sviluppo delle aree protette in un’ottica di sostenibilità e di tutela.

Oltre a Di Santo che entra nel Consiglio direttivo in rappresentanza dell’ANCI, l’Associazione del Comuni Italiani, entra nel consiglio direttivo, in rappresentanza delle aree protette abruzzesi, anche Francesco D’Amore, Presidente del Parco Naturale Regionale Sirente Velino.

“È per me un grande onore poter rappresentare i Comuni Italiani nel contesto della federazione dei parchi nazionali – commenta Antonio Di Santo – oltre al prestigio personale sono molto felice di poter lavorare in un contesto nazionale per strutturare gli equilibri tra Conservazione e Sviluppo socio-economico necessari per permettere alla Natura di essere protetta adeguatamente ed alle popolazioni che vivono nelle aree protette di cogliere l’opportunità di sviluppo e crescita che un area protetta riesce ad apportare al territorio. Grazie al Presidente Nazionale Anci Comuni Italiani, Antonio Decaro – continua Di Santo – per l’incarico ricevuto che cercherò di onorare al meglio con impegno e serietà “.




GIULIA DI ROCCO AL QUIRINALE per la quarta volta

Pratola Peligna, 26 gennaio 2023. Domani 27 gennaio 2023  a partire dalle ore 10.00, Giulia Di Rocco romnì  italiana abruzzese originaria di Pratola Peligna sarà al Quirinale, su invito del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, per commemorare il giorno della memoria.

Unica romnì italiana ad essere  presente per il quarto anno consecutivo come delegata Rom Italiana a rappresentare rom e sinti vittime dell’olocausto nazi-fascista.

“Un olocausto  quello del Samudaripen che non trova ancora  riconoscimento ufficiale, per questo ringrazio il Presidente della Repubblica Italiana che nel giorno del ricordo abbia sempre invitato rom e sinti. È giusto dare pari dignità a tutte le vittime ! “




L’ISA CELEBRA IL GIORNO DELLA MEMORIA,  con Ettore Pellegrino solista

Concerti al L’Aquila e Tortoreto nel fine settimana. Sabato 28 gennaio, ore 18 L’Aquila – Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini. Domenica 29 gennaio, ore 18 Tortoreto – Centro Congressi Salinello Village

L’Aquila 26 gennaio 2023. L’Istituzione Sinfonica Abruzzese celebra anche quest’anno il Giorno della Memoria dedicando gli ultimi due concerti di gennaio al ricordo della Shoah.

Sabato 28 gennaio alle 18 all’Aquila (Ridotto del Teatro Comunale) e domenica 29 gennaio, sempre alle 18, al Centro Congressi Salinello Village di Tortoreto, l’Orchestra dell’Isa si esibirà diretta da Alessio Allegrini con un programma di grande intensità e significato.

Spiega Ettore Pellegrino, direttore artistico dell’ISA e violinista dalla carriera internazionale che per l’occasione si esibirà come solista: “Per celebrare il Giorno della Memoria abbiamo composto un programma che, attraverso la bellezza della musica, riesca a mostrare l’abominio della guerra e delle persecuzioni razziali. È la nostra maniera di dire Mai più!

In apertura sarà la struggente Sinfonia n. 8 in si minore di Franz Schubert conosciuta come l’Incompiuta a creare, con i suoi toni inquieti e contrastanti, un’atmosfera di drammaticità cui seguiranno la struggente bellezza e la forza evocativa delle note composte da John Williams per la colonna sonora di Schindler’s List, pluripremiato film del 1993 di Steven Spielberg, qui organizzate nella suite Three Pieces from Schindler’s List per violino e orchestra. Oltre all’intenso tema di Schindler, brano principale affidato al violino solista, che si erge a voce del dolore del popolo ebraico vittima della persecuzione nazista, sono proposti anche altri due momenti di grande potenza: Jewish Town (Ghetto di Cracovia, Inverno ’41) e Remembrances.

Nel secondo tempo del concerto verrà invece eseguita la Sinfonia n. 2 di Kurt Weill, indubbiamente una delle opere più importanti del catalogo del compositore tedesco di origini ebree, scritta durante l’esilio in Francia cui fu costretto prima di spostarsi in Inghilterra quindi negli USA dove si dedicò quasi completamente alla musica per lo scintillante mondo del musical di Broadway – Così il direttore Alessio Allegrini – Un programma straordinario per un giorno importante. Sono sempre molto felice di tornare all’Aquila e di lavorare con questa Orchestra e, in questa occasione, lo sono ancora di più perché suonerà con noi un grande musicista, Ettore Pellegrino, che interpreterà dei brani preziosi, di grande significato e valore”.

I biglietti per i concerti sono in prevendita su ciaotickets.com. La vendita diretta è possibile presso le sedi dei concerti due ore prima dell’orario di inizio. Per info www.sinfonicaabruzzese.eu




IL TEATRO MARRUCINO celebra

La Giornata della Memoria con Rita Levi Montalcini

Chieti, 26 gennaio 2023. Rita Levi Montalcini, neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986: a 10 anni dalla scomparsa di questa grande donna anche il teatro vuole celebrarne il genio e l’eredità con lo spettacolo “Rita, un genio con lo zucchero filato in testa” di e con Valentina Olla e Sabrina Pellegrino, che ne cura anche la regia, prodotto da Uao Spettacoli.

Proprio nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2023, sarà il Teatro Marrucino di Chieti ad ospitare ben tre appuntamenti con l’omaggio alla Montalcini; grazie anche al lavoro della responsabile per le scuole Monica Desiderio ci saranno due matinée, ed un appuntamento serale invece alle ore 21. La giornata gode del Patrocinio del Comune di Chieti. Ai matinée parteciperanno l’Istituto Tecnico Industriale Luigi Di Savoia di Chieti con l’impegno della Dirigente Grazia Angeloni, il Convitto Nazionale G. B. Vico con la Prof Paola Di Renzo ed i due indirizzi ossia il Liceo Classico ed il Liceo Artistico Nicola da Guardiagrele, e l’Istituto Comprensivo di Spoltore (Scuola Media) con la Professoressa Maria Teresa Forti.

Una giovane autrice, nella fattispecie la Olla, si ritrova a scrivere uno spettacolo sulla vita di Rita Levi Montalcini, un’impresa quasi impossibile apparentemente. Nulla sembra essere abbastanza intelligente, le parole diventano banali di fronte alla grandezza di una mente così elevata.

La scrittrice inizia così un percorso di fantasia a ritroso nel tempo nella vita della scienziata dall’ “anima imprendibile”, entrando con l’immaginazione nei panni della madre, della sorella e di Rita stessa da ragazza.

La vita e i pensieri della scrittrice cominciano un po’ per volta ad intrecciarsi a quelli della scienziata, a volte in sintonia, a volte assolutamente agli opposti, in un monologo surreale a più voci, nel quale intervengono un giornalista impertinente interpretato da Marco D’Angelo e la musica di un pianoforte, le cui note sono accarezzate da eleganti movimenti coreografici.

“Sono emozionata – spiega Valentina Olla – perché è un progetto che mi ha travolto: era partito come un semplice reading visto che la Montalcini ha scritto tantissime cose molto interessanti; successivamente mi sono accorta che la figura di questa donna è un concentrato di materiale umano che volevo e voglio raccontare: scienza, guerre, discriminazione di genere, la difficoltà di affermarsi in un mondo di uomini ed io mi sento di riassumere quanto ho imparato dalla vita di una ragazza di 103 anni. Lo spettacolo è ambasciatore di grande speranza sia per i giovani, in quanto lei stessa diceva che il futuro è nelle loro mani, sia per gli anziani perché lei ha sostenuto con tutta una serie di prove scientifiche che il cervello continua a crescere se allenato, e dunque l’anziano va tenuto dentro la società ed allenato con degli interessi; credo che sia un messaggio positivo. Mi sento di dire che Rita Levi Montalcini non ha mai cessato di vivere, è ancora qui, con noi ed ora più che mai, in questo momento così complicato per il mondo, abbiamo bisogno dei suoi insegnamenti”.

L’ironia dell’autrice e la saggezza della scienziata attraversano cento anni di storia, per ritrovarsi alla fine a parlare tra loro come due vere amiche. Ed è proprio da questo incontro di fantasia che germoglia il coraggio della scrittrice di iniziare a scrivere il suo spettacolo, perché come le ha suggerito la sua “amica” Rita, “nella vita bisogna osare, mai rassegnarsi o arrendersi. Bisogna tenere lo sguardo verso la luce… e le ombre poi ti cadranno alle spalle”.

“Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata, dalle istituzioni ai dirigenti scolastici, agli sponsor e non solo; sicuramente i ragazzi porteranno a casa una significativa esperienza, un vero e proprio confronto con la storia vissuto in modo empatico con un grande personaggio qual è Rita Levi Montalcini, che anche i più giovani conoscono. Spero che i ragazzi escano con la curiosità che ha sempre distinto questo grande personaggio”.

Rita Levi Montalcini è quella giovane donna ebrea che riesce a superare le assurdità delle leggi razziali, le atrocità della guerra, la discriminazione di genere, è riuscita a vincere tutte queste sfide attraverso un secolo di incredibile storia personale che merita di essere conosciuta.

È possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo delle ore 21.00 su www.ciaotickets.com o chiamando i numeri 333.5001699.




VENERDÌ, 27 GENNAIO 2023 Giorno della Memoria

L’ex soldato ed ex deportato Giovanni Paolone invitato al Quirinale per la cerimonia nazionale

Penna Sant’Andrea, 26 gennaio 2023. Venerdì 27 gennaio (Giorno della Memoria), alle ore 10, l’ex soldato ed ex deportato IMI (Internato Militare Italiano) in Polonia, Giovanni Paolone (Classe 1922), è stato invitato alla cerimonia nazionale al Palazzo del Quirinale. La richiesta era stata inoltrata da Giulianova dal ricercatore storico sugli IMI Walter De Berardinis in collaborazione con la famiglia Paolone. Alla cerimonia sarà accompagnato dal figlio Domenico e dal ricercatore giuliese. La giornata di Roma chiude il cerchio alla ricerca per ricostruire le vicende che accompagnarono le vicissitudini dell’ex deportato detenuto nei lager tedeschi. Il centenario Paolone ha ricevuto la Medaglia d’Onore per la deportazione e il diploma di Combattente della Libertà.

Scheda di Giovanni Paolone. Nativo di Cermignano (24 giugno 1922), oggi vive con il figlio Domenico nella Contrada Castellaro di Penna Sant’Andrea in provincia di Teramo. Il 2 febbraio 1942, dopo che aveva già tre fratelli (erano 7 figli) al fronte, parte in guerra con il 73° reggimento fanteria “Lombardia” a Trieste e successivamente, dopo aver frequentato il corso di armaiolo, distaccato al 52° reggimento fanteria nell’area al confine orientale con il CLVII battaglione mitraglieri “Novara” – 2° Divisione di fanteria “Sforzesca” (dislocata in Venezia Giulia nella zona tra Divaccia, Fola, Sesana, Villa del Nevoso lungo la linea di confine italo-jugoslavo). Dopo le vicende dell’8 settembre 1943, viene catturato dai tedeschi a Trieste e internato nello Stammlager II-D a Stargard, in Pomerania in territorio polacco vicino alla città di Stettino. Durante la sua prigionia, con il numero 101-306, condivisa anche con canadesi e americani, lavorò  nei campi e fabbriche tedesche. La salvezza arrivò l’11 aprile 1945, quando le truppe americane aprirono i cancelli del lager e fu rimpatriato solo nell’estate dello stesso anno. Aveva passato due anni in un lager nazista.

Goffredo Palmerini




GIORNATA DELLA MEMORIA, per non dimenticare

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario: Primo Levi

Casoli, 26 gennaio 2023. A tal proposito, in occasione della “Giornata della Memoria”, che ricorre il 27 gennaio, l’I.I.S. Algeri Marino, in collaborazione con il Comune di Casoli e Palazzo Tilli, organizza una mattinata ricca di momenti di riflessione per accrescere il sapere e la coscienza civica di ciascuno. Dalle ore 9:00 alle ore 10.30, presso la suggestiva sede di Palazzo Tilli, si svolgerà il Percorso della Memoria, a cura di Antonella Allegrino e Anna Michetti, che si svilupperà ponendo particolare attenzione sul Memoriale, sui volti degli internati e le pietre d’inciampo, sulle musiche balcaniche ed ebraiche. Alle ore 11:00, ci si sposterà al Cinema Teatro comunale, dove si terrà il Seminario Dire l’indicibile. La memoria letteraria della Shoah, a cura di Carlo De Matteis, professore emerito di letteratura italiana contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi de L’Aquila.

La prof.ssa Maria Lucia Di Fiore, referente del progetto, coordinerà i lavori, interverrà la prof.ssa Piera Della Morgia, presidente ANPI, e concluderà le attività la prof.ssa Federica Di Giuseppe. “Crediamo molto nell’importanza di rafforzare questo ponte che ci lega alle Scuole del territorio; far riflettere i nostri ragazzi, e riflettere anche noi con loro, è un’esperienza formativa che va alimentata costantemente perché conduce entrambi a nuove consapevolezze.

Come diceva Seneca: C’è un vantaggio reciproco nell’insegnare, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano lo dichiara la consigliera con delega all’istruzione, Anna Di Marino – Questa è senza dubbio una delle pagine più brutte della storia dell’umanità, ad oggi non possiamo fare altro che ricordare, sia per rispetto verso il passato, sia per trasmettere i valori della pace e della lotta all’odio e alla violenza alle nuove generazioni. Ringraziamo gli studenti, parte attiva della manifestazione, il Dirigente Scolastico, dott.ssa Costanza Cavaliere, i docenti dell’Istituto e tutti coloro che si sono adoperati ed interverranno offrendo generosamente il proprio apporto”, conclude il Sindaco di Casoli, dott. Massimo Tiberini.




L’ANTISEMITISMO in Italia oggi

Giorno della Memoria. In Italia l’odio contro gli ebrei sta montando pericolosamente. Lo conferma la relazione annuale sull’antisemitismo, pubblicata il 26 gennaio 2022, in occasione del Giorno della Memori, dall’Osservatorio del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.

Chieti, 26 gennaio 2023. L’Osservatorio  viene a conoscenza degli episodi di antisemitismo attraverso i principali mezzi di comunicazione: giornali, televisione, Internet e segnalazioni da parte di singoli ed organizzazioni. Nell’introduzione la Presidente  dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni,  ha scritto che nella società italiana “serpeggia un insieme di pregiudizi e di sentimenti ostili al mondo ebraico, inclusa una pervasiva avversione per lo Stato d’Israele”

Le  cifre degli episodi di antisemitismo che si sono verificati negli ultimi due anni, documentano la crescita dell’odio contro gli ebrei: nel 2021sono stati 226, saliti a 241 nel 2022. Gli episodi possono assumere diverse forme: violenze ed attacchi a persone o cose, minacce, discriminazione, insulti, scritte e graffiti; compaiono sui principali siti di social media: Instagram, YouTube, Facebook, Twitter, Telegram. Gli autori spesso conservano l’anonimato.

Alcuni episodi di dicembre 2022:

– post antisionista di un estremista di sinistra: “Israele è leader mondiale nel commercio di organi umani, espiantati dai corpi dei palestinesi.”;

– un documento di propaganda antisemita su Instagram: «I banchieri ebrei, per loro stessa ammissione, sono stati la forza trainante dietro la creazione delle operazioni criminali di contraffazione e usurai che sono le banche centrali d’Europa e d’America.»;

– scritta antisemita, con svastica, a Pisa, nella sede di una strage nazista: «Ebreo Skifo».

Nel 2021 e 2022, la persona più colpita da insulti e minacce di morte è stata, senza dubbio, la senatrice a vita Liliana Segre:

– il 16 ottobre2021, a Bologna, davanti a circa 7 mila No Vax,  Gian Marco Capitani, uno dei portavoce del movimento No Green Pass:  “Una donna vergognosa che dovrebbe sparire.”;

– il 10 novembre 2022, durante il Forum Nazionale delle Donne Ebree organizzato a Milano,   a un  No Vax che l’aveva minacciata di morte,  la Segre rispose con garbo e ironia: ‘Ho 92 anni, porta un attimo di pazienza’.

Per gli insulti e le minacce ricevuti online negli ultimi mesi, ha deciso di passare alle vie legali, presentando alla caserma dei carabinieri di Milano ben 24 denunce. Ciò nonostante, gli insulti sono continuati.  Il 12 dicembre 2022, un filopalestinese: “Ma ‘sta vecchia babbiona che ha di così speciale? Dicono che è stata nei campi di concentramento, che utilità tiene ‘sta immondizia?”

Negli ultimi tempi bersaglio degli insulti è diventata anche la deputata del PD Elly Schlein, sbeffeggiata come “ebrea nasona”. Il 6 settembre 2020 era stata insultata, con un commento sessista a una sua immagine sulla copertina dell’Espresso, da Marco Gervasoni, docente ordinario di Storia contemporanea all’Università degli studi del Molise, “Ma che è, n’omo?”. Un professore universitario! Vergognoso! Lei aveva risposto:” Si attacca il corpo delle donne per screditare le sue idee. In Italia problema enorme. “

L’episodio più grave si è verificato a Napoli il 14 gennaio 2023, pubblicato sul giornale Il Mattino. La Magistratura ha chiuso i siti frequentati da 658  registi dell’Ordine di Hagan, “un’organizzazione  che effettua attività di proselitismo e propaganda neonazista, suprematista (superiorità della razza bianca) e antisemita. Alcuni  soggetti arrestati avevano la possibilità di occuparsi di armi e ipotizzavano assalti ai carabinieri oltre a un attentato contro uno dei più importanti centri commerciali in Campania.”

Il crescente antisemitismo è un grave problema.

Va risolto con l’applicazione delle leggi anti-odio esistenti, con il lavoro di prevenzione e contrasto da parte delle forze dell’ordine, con l’educazione dei cittadini.

Filippo Paziente




CONTRO LA MALINCONIA bere violetta

Il rimedio di Santa Ildegarda

di don Marcello Stanzione

La bevanda di violetta è molto efficace anche contro le depressioni dovute alla menopausa che causa frequentemente problemi polmonari

Contro la depressione, nei suoi trattati di medicina naturale, la santa Ildegarda di Bingen propone tre bevande a base di violetta, primula e ruta.

Bevanda di violetta

Quando la tristezza è legata ad una malattia ai polmoni il rimedio appropriato è la bevanda alla violetta: “chi cede alla malinconia o alla collera danneggiando così i propri polmoni, deve cuocere la violetta in vino puro, dopo deve filtrarlo con un panno. Deve aggiungere la galanga e la liquirizia sin base al proprio gusto e dopo la faccia bollire di nuovo per ottenere una bevanda chiara. Bere questa bevanda di violetta che reprime la malinconia, mette allegria e inoltre cura i polmoni.

Ricetta

Portare a ebollizione un litro di vino al quale poi bisogna aggiungere 15 gr di violetta (fiori e foglie). Aggiungere 10 gr di galanga e 20 gr di liquirizia in polvere, lasciar riposare una notte e il giorno successivo far bollire tutto insieme e colarlo.

Si deve bere mezza tazza al giorno per quattro/sei settimane e dopo si fa una pausa. Si può fare di nuovo la cura fin quando non si ottiene un miglioramento reale dell’equilibrio affettivo. L’elisir di violetta è un buon modo per ritornare alla vita, recuperare il giudizio e l’energia.

La bevanda di violetta, spiega santa Ildegarda, è molto efficace anche contro le depressioni dovute alla menopausa che causa frequentemente problemi polmonari, così come contro la depressione cronica. Oltre alla violetta, si possono fare delle bevande alla primula e alla ruta.

Primula

Violetta ma non solo per il buon umore. In primavera sono le primule coloro che rallegrano non solamente la vista ma anche l’anima dei depressivi. Si raccoglie un ramo di questi fiori e si fa un impacco prima di andare a dormire che viene collocato sulla regione del cuore.

Se il rimedio è preparato da una persona cara, questo sarà ancora più efficace.

Ruta

In caso di acidità di stomaco, santa Ildegarda consiglia di terminare i pasti con erbe amare, come la ruta. Dovrebbe essere una cosa comune coltivare questa pianta nel proprio giardino che contribuisce a ridurre la bile nera.

La ruta diminuisce gli sbalzi provocati dalla malinconia, e santa Ildegarda consiglia: “una persona depressa potrà migliorare la sua condizione se a fine pasto mangia foglie di ruta. Chi ha un fastidio allo stomaco per via di alimenti indigesti vedrà diminuire la propria indisposizione dopo aver masticato alcune foglie di ruta”.

Si raccomanda di masticare regolarmente foglie di ruta dopo il dolce per prevenire l’acidità di stomaco che viene dopo il pasto. Ildegarda contro la malinconia consiglia pure l’uso di alcune determinate pietre.

Sardonice

Questa è una pietra semi-preziosa, che deve stare a contatto con la pelle o dev’essere leccata spesso, ha proprietà simili ai biscotti poiché aguzza anche i 5 sensi.

“Chiunque porti una pietra di sardonice e la deve mettere spesso in bocca, la tolga e la rimette in seguito varie volte, vedrà che l’intelletto e il sapere e tutti i sensi si dilateranno. Questa persona si sentirà liberata da tutta la collera nera, indisciplina e dissipazione. Il diavolo odia questa pietra per la sua grande purezza”.

Onice

Soccorre le persone che soffrono di una tristezza causata da malattie gravi. “Se la tristezza ci opprime è sufficiente guardare con insistenza un onice e dopo metterlo in bocca, in questo modo il cattivo umore sparirà”.

Calcedonia azzurra

La calcedonia azzurra ha aiutato già molte persone a scappare dalla tristezza. Si può portare o sul collo in modo tale che la pietra sia a contatto con la pelle o sotto forma di bracciale così da stare a contatto con il sangue delle vene.

La “gioia celeste”

Anche se la maggior parte dei rimedi psicotonici raccomandati da santa Ildegarda vengono presi per via orale, non ci dobbiamo dimenticare che alcuni li possiamo indossare, per esempio, la calcedonia azzurra sotto forma di braccialetto o collana come già detto.

La “gioia celeste” permette all’uomo attanagliato dalla tristezza di aprire gli occhi del corpo e del cuore all’Universo, alla Creazione, al Sole, alla Luna e alle stelle. I pensieri negativi non fanno altro che attirare cose funeste e colui che si impegna a vedere tutto nero non farà altro che attirare verso di lui altra disgrazia e calamità.

La bellezza delle rose e dei gigli

La “gioia celeste” si vizia con la bellezza delle rose, la purezza dei gigli e tutta la freschezza della vita e riconoscendo Dio in tutte le sue creature.

Oltre a prendere i rimedi specifici è molto importante, oltre ad alimentarci correttamente, evitare ciò che è dannoso per il nostro equilibrio corporale e la nostra salute; per questo sarebbe bene prendere come riferimento le principali regole della cucina secondo santa Ildegarda.

https://it.aleteia.org/2023/01/26/contro-la-malinconia-bere-violetta-il-rimedio-di-santa-ildegarda/




GIORNATA DELLA MEMORIA, ecco tutte le iniziative

Spettacoli, mostre, concerti legati dal filo della storia

Chieti, 26 gennaio 2023. Saranno diverse e di diversa natura e durata le iniziative previste in città per la Giornata della Memoria. Stamane in Comune la presentazione di quelle patrocinate dall’Ente con gli organizzatori e in collegamento da Roma con la partecipazione dell’attore teatino Federico Perrotta.

Due gli spettacoli previsti il 27: alle ore 21 al Marrucino, “Rita Levi Montalcini – un genio con lo zucchero filato in testa” con Valentina Olla, Marco D’Angelo, scritto e diretto da Sabrina Pellegrino; alle ore 19, invece, al Piccolo Teatro dello Scalo, “Helga Weissova. Narrazioni, disegni e quadri scenici dal campo di Terezin”, di Giancamillo Marrone, a cura dei i laboratori Actor&Drama1 e Actor.

Mostre. Dal 27 gennaio al 4 febbraio 2023 il Convitto-Liceo G.B. Vico, il Club per l’Unesco, il Centro Studi Sport&Valori, di Chieti, in collaborazione con l’International Football Museum, presentano la Mostra “I Sommersi e i Salvati – Cimeli, storie e gesta dei campioni dello Sport che hanno vissuto l’immane tragedia dei campi di sterminio”. Per le scuole, visite guidate a cura degli studenti del Liceo Classico G.B. Vico previa prenotazione al numero 349/5788454. Orari per la città: giorni feriali dalle 15.30 alle 19.30. Sabato e domenica 10.00 – 13.00 e 15.00 – 17.00.

Musica. Il 27 gennaio alle ore 19 al Museo Barbella concerto violoncello e pianoforte con Alexander Hülshoff e il Maestro Giuliano Mazzoccante. Ingresso gratuito con prenotazione per posti limitati al 329/1428830.

“Compito dell’Amministrazione è quello di dare spazio e voce alla creatività delle realtà culturali e sociali della città, lo abbiamo fatto in molte occasioni ed è un modello che si ripete per la Giornata della Memoria – così il sindaco Diego Ferrara,  il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo de Cesare e la consigliera Alberta Giannini – Siamo orgogliosi di dare il nostro patrocinio a manifestazioni che sono tutte legate dal filo rosso della memoria e tutte dedicate alla città, ai giovani, alla condanna di uno dei periodi più bui e segnanti della nostra storia. Così come siamo lieti che siano le realtà cittadine a fare da motore all’esigenza di ricordare tutto quello che è accaduto, per non dimenticare cos’è stata la Shoah e come ha cambiato le nostre vite. Agli eventi presentati oggi si unisce anche la celebrazione che ogni anno si ripete davanti all’Itis Galiani De Sterlich, dove si trova l’unica pietra d’inciampo della città, quella dedicata a uno dei tre professori deportati, Aldo Oberdorfer, che morì a causa del suo confinamento nel campo di internamento di Lanciano. Alla città va l’invito a non far mancare presenza e apprezzamento per tale e tanta produzione di occasioni per pensare questa giornata, ciò che rappresenta, l’importanza di tramandarla ora che il numero di testimoni dell’orrore dell’olocausto si assottiglia perché tutti in età, ma col bisogno di raccontare ancora”.

“Siamo emozionati – spiega Federico Perrotta, in videochiamata da Roma dove si trova lo spettacolo interpretato dalla brava Valentina Olla e dedicato a Rita Levi Montalcini – perché è un progetto che ci ha travolto: era partito come un semplice reading visto che la Montalcini ha scritto tantissime cose molto interessanti; ma la figura di questa donna è un concentrato di materiale umano da raccontare: scienza, guerre, discriminazione di genere, la difficoltà di affermarsi in un mondo di uomini. Lo spettacolo è ambasciatore di grande speranza sia per i giovani, in quanto lei stessa diceva che il futuro è nelle loro mani, sia per gli anziani perché lei ha sostenuto con tutta una serie di prove scientifiche che il cervello continua a crescere se allenato, e dunque l’anziano va tenuto dentro la società ed allenato con degli interessi; credo che sia un messaggio positivo. Rita Levi Montalcini non ha mai cessato di vivere, è ancora qui, con noi ed ora più che mai, in questo momento così complicato per il mondo, abbiamo bisogno dei suoi insegnamenti. Per questo non possiamo che ringraziare l’Amministrazione che ha sostenuto questo progetto e gli ha concesso il suo luogo d’onore, teatro il Marrucino”.

“Due sono le iniziative che coinvolgono il G.B. Vico e di cui siamo fieri di essere parte per il valore di entrambe e per il messaggio che portano con sé – così la dirigente Paola Di Vincenzo – La prima riguarda lo spettacolo su Rita Levi Montalcini da noi promosso insieme all’associazione Il Tratturo spettacolo sulla vita di questa straordinaria scienziata. Bella l’iniziativa che vede anche Perrotta come motore dello spettacolo, che sarà in matinée per le scuole del Convitto nazionale dell’Itis Savoia con oltre 800 ragazzi. Bella e importante è anche la mostra che ospitiamo nel liceo classico in collaborazione con il Club Unesco e il Comitato Fairplay, mostra dedicata a Sport e Shoah, con le biografie di atleti deportati nei campi di concentramento e reperti e attrezzature sportive di quegli anni. Una mostra unica che si sta svolgendo in tre regioni d’Italia”.

“La Mostra racconta la storia delle vite di campioni sportivi le cui vite sono state spezzate dalla follia delle leggi razziali e dall’orrore della Shoah – così Cinzia Di Vicenzo del Club Unesco di Chieti – L’iniziativa intende inoltre rammentare i valori etici che devono guidare lo sport e contribuire a sconfiggere ogni forma di razzismo, violenza e discriminazione, come quando si manifesta con inaccettabili sentimenti di odio nei campi e negli stadi. In un momento come questo ha un valore speciale, con l’associazione Italia-Israele a livello nazionale siamo riusciti a dargli spazio attraverso tre mostre nazionali con cimeli collezionati da appassionati. Curatore ne è Renato Mariotti che è componente del Comitato fairplay, parte anche del Museo dello sport. Le visite avranno come guide speciali i ragazzi del liceo classico coordinati dal professor Francesco Baldassarre e loro accoglieranno le scuole. Abbiamo prenotazioni per tutta la prossima settimana, il pomeriggio l’esposizione è aperta alla cittadinanza e la scuola diventa presidio culturale, che accoglierà anche sabato e domenica secondo gli orari prestabiliti. È parte di questo contributo anche la proiezione del film “Fuga per la vittoria”, sempre il 27 alle ore 15 e alle ore 17, ispirato alla cosiddetta “partita della morte” tenutasi a Kiev nel 1942 tra giocatori tedeschi e ucraini. Impossibile dimenticare il gesto atletico che il compianto Pelè ha regalato al cinema in questa pellicola”.

“Per tanti anni abbiamo fatto eventi sulla Shoah ed è bello vedere che nel tempo è nato un bel fermento di iniziative sulla Memoria – aggiunge Giancamillo Marrone del Piccolo Teatro dello Scalo – noi faremo un lavoro su un personaggio ancora vivente, Helga Weissova una dei bambini di Terezin, lei venne deportata nel campo a 12 anni e il papà le disse di disegnare ciò che vedeva. A Terezin restò tre anni per andare ad Auschwitz e Mauthausen, lei e la madre si salvarono il papà no. Noi riprodurremo scenograficamente alcuni dei disegni fatti da Helga, una delle ultime testimoni della Shoah e una delle voci più genuine dell’esperienza della deportazione, perché i suoi sono rimasti i disegni di una bambina, coeva di Anna Frank. Venerdì alle 19, l’ingresso libero”.

“Sono stato invitato dall’associazione TeatArte per tenere una relazione sulla storia di Chieti e provincia nel 900 – racconta lo storico Filippo Fedele – Ho donato alla biblioteca Bonincontro che lunedì ci ha ospitato dei libri e fra quelli donati c’è un libro dedicato agli “Ebrei in provincia di Chieti 1938-44”. Nel testo c’è tutta la narrazione della vicenda degli ebrei teatini che parte dal ’38, anno di promulgazione delle leggi razziali, fino al 1944 con la soluzione finale e la deportazione di 25 ebrei catturati nella nostra provincia e finiti ad Auschwitz. Vittime che appartenevano alla città e che è un dovere ricordare”.

“L’iniziativa con Federe era promossa anche dall’ANPI – conclude Gianluca Antonucci dell’ANPI di Chieti – il nostro percorso nella storia serve a fare memoria attiva. Lo facciamo per la Shoah, ma anche per altri martiri, come i nostri ragazzi trucidati a Pescara, a Colle Pineta, saremo sul cippo per l’anniversario di febbraio e continueremo a cercare una collaborazione con le scuole in occasione dell’80esimo anno nel 2024. È importante che l’Amministrazione faccia da fulcro perché le associazioni si incontrino e facciano conoscere le iniziative sul territorio, soprattutto sulla memoria, fronte sempre aperto”.

“Approfittando della presenza a Chieti del Maestro Alexander Hülshoff, in Italia per un concerto che faremo domenica  al Teatro Luigi Bon, in Friuli – spiega il Maestro Giuliano Mazzoccante – abbiamo deciso di donare un concerto alla città per la Giornata della Memoria. Si tratta di un’occasione unica, eseguiremo musiche di Beethoven, Franck e Schumann, i posti sono limitati, per assistere non è previsto un biglietto ma bisogna prenotare al 329/1428830”.




NEL GIORNO DELLA MEMORIA: un Presidio

Per ricordare il Dario Serafini che perse la vita il 22 gennaio del 1945

Ortona, 26 gennaio 2023.  La sezione Dario Serafini  ANPI di Ortona, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria che si tiene ogni anno il 27 gennaio, organizza un presidio in via Dario Serafini ad Ortona (zona San Rocco) alle 18.00 per ricordare il nostro concittadino Dario che perse la vita il 22 gennaio del 1945 nel sottocampo di Mühldorf-Dachau e tutte le persone, uomini, donne e bambini, che vennero imprigionati e assassinati nei campi di sterminio nazisti.

Dario, ortonese di nascita, fu arrestato a Milano nel 1944 e detenuto a San Vittore. Il 7 settembre del 1944 venne inviato – come prigioniero politico (aveva il triangolo rosso cucito sui vestiti) – al Durchgangslager di Bolzano, da dove il 5 ottobre 1944 fu trasferito a Dachau nel sottocampo di Mühldorf dove secondo la scheda dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) morì tra il 31 dicembre del 1944 e il 22 gennaio del 1945. Fonti documentarie della Croce Rossa, indicano con certezza la data del 22 gennaio 1945.

Il presidio sarà l’occasione, dopo lo spettacolo teatrale Segre. Come il fiume messo in scena lo scorso 17 gennaio al teatro Tosti di Ortona dal Teatro del Krak, per continuare a riflettere e ad allacciare i fili della Memoria affinché dell’Olocausto non restino solo due righe nei libri di storia. Per questo continuiamo a condividere la Memoria.

Il presidio venerdì 27 gennaio alle 18.00 in via Dario Serafini.




IL PD ALLE PROVE con le primarie

di Domenico Galbiati

26 gennaio 2023

La coesistenza, sia pure temporanea, di due “Manifesti dei valori” è la plastica raffigurazione della profonda crisi in cui versa il PD, non riconducibile, a poche settimane dal rito delle primarie, solo alla contesa tra le correnti, che, se mai, rappresenta l’approdo della dissonanza strutturale che sta nelle stesse fondamenta del partito.

Quando il confronto interno ad una forza politica si incaglia su aspetti di carattere formale, norme e regolamenti, interpretazioni più o meno capziose dello statuto, questo non avviene per la cattiva volontà degli uni o degli altri.

Si tratta piuttosto dell’ esito di un impoverimento della dialettica politica tra le parti, tale per cui l’ intero sistema viene inevitabilmente sospinto verso una inarrestabile ed obbligata deriva involutiva. In una condizione del genere, le primarie – tanto più “aperte”, come le adotta il PD – finiscono per apparire, più che altro, l’escamotage con il quale, in qualche modo, il partito esterna nodi irrisolvibili nel suo ambito e delega ad una entità “altra”, non ben definita, la loro risoluzione.

A fronte di una questione contesa ed irriducibile all’ esercizio di una normale dialettica tra le parti, si ricorre a questo giudizio sovraordinato, affidato ad una sorta di “prova del fuoco” – quasi si trattasse di un’ordalia – che faccia prevalere chi ha il destino o il favore degli dei dalla sua parte. In tal modo, le primarie finiscono per rappresentare una facile – ed anche un po’ ipocrita – via di fuga per un gruppo dirigente che non sa o non vuole o non può assumere fino in fondo la responsabilità che gli compete, il compito di chiarire quale sia la prospettiva che intende indicare al Paese. E’ l’ intero partito ad affidarsi ad una platea elettorale che lo solleva – o meglio, in effetti, lo espropria – dal l’onere di interrogarsi seriamente circa la propria ragion d’essere e la propria natura, affidandosi all’ alea di una partecipazione che quanto più è vasta, tanto più finisce per essere sfrangiata ed indistinta. Pare, insomma, che il PD riesca a sopravvivere solo a condizione di permanere in questo “limbo” di posizioni che possono coesistere solo nella misura in cui pagano alla loro reciproca tolleranza, il prezzo di una sostanziale evanescenza.

Ogni consultazione elettorale seria presuppone che si sappia con certezza quale sia l’elettorato attivo.

Solo il riferimento ad un campo predefinito consente, anche sul piano meramente quantitativo della distribuzione dei consensi, di valutare oggettivamente il responso elettorale. In caso contrario, tutto avviene dentro un caravanserraglio in cui si entra oppure se ne esce impunemente, secondo una postura meramente individuale che non risponde a nessuna ricerca di una possibile convergenza. Anche qui, sul piano del metodo, si cade, appunto, in una modalità sgranata, laddove un partito esigerebbe luoghi di riflessione che via via aggreghino una comunità di valori, di pensiero politico e d’azione. Peraltro, se si volesse cercare un riferimento comune a tutti i candidati, un tratto fatto proprio da ognuno dei quattro e sostanzialmente scontato per tutti, lo si rintraccia in quel sottofondo di pensiero individualista, di sostanziale impronta radicale che poco o nulla ha a che vedere con la vocazione popolare che al PD avrebbero dovuto recare le più rilevanti culture politiche che hanno concorso alla sua nascita. Molto resterebbe da dire, infatti, sulla sostanziale giubilazione della componente popolare che del PD avrebbe dovuto costituire uno degli assi portanti.

Il PD paga e continuerà a pagare l’errore di fondo da cui è nato: il ritenere che culture politiche differenti e talvolta antitetiche potessero essere “fuse” in un unico corpo, laddove avrebbero dovuto – a fronte di una destra, tale fin d’allora, al di là delle pretese edulcorazioni centriste che non hanno mai contato nulla – allearsi sì, ma in un rapporto di “coalizione”. Il che avrebbe voluto dire, anziché pretendere di nasconderle sotto il tappeto, assumere piena consapevolezza delle diversità culturali di fondo, prima che immediatamente politiche – anzitutto tra democristiani e comunisti – per lavorare ciascuno all’affinamento della propria visione e, allo stesso tempo, alla ricerca di una mediazione di alto profilo, che fosse capace di intercettare la domanda di trasformazione, evocata dal tempo nuovo che ci è dato vivere.

Le differenze sono una bomba a orologeria oppure una palude in cui affondare, se vengono negate. Diventano una ricchezza se vengono riconosciute ed affrontate a viso aperto.




L’AMMINISTRAZIONE ALTITONANTE si sgretola

Notizie di dimissioni per la vicesindaca. Nuova grana per il sindaco lungamente assente da Montorio e impegnato in Lombardia per le elezioni regionali

Montorio al Vomano, 26 gennaio 2023. Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sull’amministrazione montoriese guidata, o meglio teleguidata, dal sindaco Fabio Altitonante. Un sindaco già di per sé poco presente per il doppio ruolo di primo cittadino montoriese e di consigliere regionale lombardo, ma ormai da mesi completamente assente. La campagna elettorale che lo impegna come candidato in regione Lombardia, infatti, molto probabilmente lo terrà lontano anche dalle elezioni provinciali che si svolgeranno domenica prossima.

I cittadini assistono ormai da mesi, anzi dall’insediamento di questa amministrazione, impotenti e attoniti, a una scadente telenovela, con vicesindaci e assessori che entrano ed escono dalla giunta come da una porta girevole. Una maggioranza, o meglio, quel che ne resta, visto che è retta da un solo consigliere in più rispetto all’opposizione, impegnata ormai più a risolvere problemi interni e a occupare poltrone e poltroncine che a risolvere i problemi della gente.

Nel frattempo, i cittadini non hanno più un punto di riferimento amministrativo a cui rivolgersi e gli uffici comunali lasciati soli sono nel caos più totale.

Forse la lontananza del sindaco accentratore, allentato il controllo sulla squadra di governo, fa affiorare tutte le crepe della giunta e iniziano a incrinarsi i rapporti anche fra i consiglieri di maggioranza rimasti.

A non mancare sono i problemi e i motivi di preoccupazione già segnalati dalla minoranza: dubbi sulla tenuta del bilancio, sulla copertura di spese di prima necessità come l’illuminazione pubblica, modalità discutibili di assunzione del personale, scelte amministrative che non brillano per trasparenza, servizi sociali allo sbando per l’incomprensibile gestione dell’ecad e del centro diurno… Un paese ingovernato: il sindaco assente e, a quanto pare, se la notizia fosse confermata, il vicesindaco pure.

Forse è il caso che qualcuno ci metta riparo!

I Consiglieri di Montorio Guarda Avanti

Eleonora Magno e Andrea Guizzetti




NUOVE OPPORTUNITÀ per i giovani

La Fondazione Istituto Maria Regina e l’Associazione Focolare Maria Regina ETS nelle province di Teramo e Pescara

Roseto degli Abruzzi, 26 gennaio 2023. La Fondazione Istituto Maria Regina e l’Associazione Focolare Maria Regina ETS, in occasione della pubblicazione del Bando Ordinario 2022 del Servizio Civile Universale, si rivolgono a tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni di età che vogliono impegnarsi in progetti di educazione, comunicazione e relazione con i bambini che vivono situazioni di disagio e difficoltà e che sono accolti nelle loro comunità educative di Scerne di Pineto e di Cerchiara di Isola del Gran Sasso.

I candidati che risponderanno  al Bando potranno partecipare alle selezioni per 4 posti nella comunità educativa Casa Madre Ester e 4 posti nella comunità educativa Nido del Focolare. 1 posto è disponibile anche per i giovani che vorranno impegnarsi in attività di progettazione sociale, formazione e ricerca presso il Centro Studi Sociali sull’Infanzia e l’Adolescenza dell’Associazione Focolare Maria Regina ETS.

I progetti promossi hanno una durata di 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali articolati su 5 giorni a settimana e un compenso mensile di € 444,30 e le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 10 febbraio 2023




NUOVI PROGETTI SCOLASTICI per i più piccoli

La Scuola Macondo nei comuni di Miglianico, Ari e Giuliano Teatino

Più di duecento piccoli studenti delle scuole primarie teatine di Miglianico “C.D’Amato”, Ari “E. Alessandrini” e Giuliano Teatino “Don Ferdinando Cocco” sono pronti a tuffarsi nel magico mondo dei libri e della scrittura e lo fanno attraverso due progetti dedicati e complementari che sanciscono la collaborazione tra l’Istituto Comprensivo (con i tre plessi) e la Scuola Macondo – L’Officina delle Storie di Pescara fondata dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta e coordinata dalla Dott.ssa Elisa Quinto: uno dei due progetti è rivolto ai bimbi di prima e seconda classe, e solo ad alcune terze che hanno scelto “Nel mondo del libro”, mentre le altri classi terze, quarte e quinte si dedicheranno al progetto “Piccoli itinerari culturali”.

Si parte il 1° febbraio e saranno circa 30 gli incontri previsti dall’intero programma elaborato dall’operatrice didattica Serena D’Orazio che verrà affiancata, durante le lezioni, dai docenti della scuola primaria: insieme avranno il compito di orientare il lavoro e accompagnare gli studenti in questa esperienza ed in orario scolastico direttamente a scuola o presso la Macondo di Pescara.

Con il progetto rivolto ai più piccoli si desidera avvicinarli al mondo del libro: la scrittura è, assieme alla lettura, un potente mezzo espressivo e cognitivo che permette ai bambini di entrare in profondità nel testo e di educare il loro pensiero alla creatività. “Nel mondo del libro” è un workshop breve pensato per introdurre gli studenti nel mondo della scrittura creativa: una prima parte sarà dedicata alla lezione teorico-pratica sui fondamenti di scrittura (la struttura narrativa, i personaggi, le ambientazioni, i dialoghi), mentre una seconda parte sarà riservata all’attività laboratoriale.

Per “I piccoli itinerari culturali” la Scuola Macondo propone un workshop che mette insieme il potenziale di questa tecnica narrativa con la valorizzazione del territorio. Il progetto vuole infatti lavorare sulla riscoperta del patrimonio storico-artistico coinvolgendo le nuove generazioni, e vuole farlo attraverso l’uso dello storytelling territoriale e la ricerca delle fonti.

I ragazzi verranno divisi in piccoli gruppi di lavoro e ad ogni gruppo verrà attribuita una tappa dell’itinerario, precedentemente definito e illustrato dall’operatore didattico.

“Ogni singolo progetto con la relativa organizzazione – spiega Serena D’Orazio – oltre all’apprendimento ha anche un’altra finalità: la cooperazione, per noi infatti è altrettanto importante che i piccoli imparino a lavorare insieme e ad aiutarsi, anche nelle piccole difficoltà, soprattutto iniziali, che possono creare nuovi progetti”.




LA SCUOLA SAN TOMMASO amplia l’offerta formativa per l’anno 2023/2024

È tempo di iscrizioni per l’anno scolastico prossimo e proprio per questo la scuola San Tommaso di Ortona ha introdotto un’offerta formativa che si pone l’obiettivo di raggiungere e soddisfare le esigenze di un’utenza sempre più attenta e al passo con i tempi.

Ortona, 26 gennaio 2023. Per la prima volta, infatti, la scuola San Tommaso propone, per la sezione primaria, la possibilità di iscrizione alla sezione bilingue. Un primato sul territorio che permetterà ai bambini di seguire le lezioni anche in lingua inglese. Inoltre, sarà possibile attestare il livello di inglese acquisito certificandolo con il “Cambridge Young Learners”. In più, all’interno dell’ambizioso progetto educativo della scuola San Tommaso, è inserito un altro importante progetto: lo sportello d’ascolto.

Un punto di riferimento per le famiglie e gli insegnanti che avranno modo, dunque, di confrontarsi.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, invece, tra gli obiettivi principali quello del potenziamento della lingua inglese. Anche in questo caso, dunque, aumenteranno le ore di lingua in modo da stimolare i bimbi all’ascolto e alla comprensione dell’inglese.

“Il nuovo anno scolastico presso la nostra scuola – dice la coordinatrice didattica Cristiana Accardi – rappresenta di sicuro una innovazione in termini di offerta formativa perché abbiamo deciso di dare qualcosa in più a chi sceglierà di iscriversi. La sezione bilingue è il nostro fiore all’occhiello, puntiamo molto su questo progetto che vuole dire aprirsi ad una prospettiva nuova, ambiziosa, all’altezza delle sfide che i nostri tempi lanciano quotidianamente ai genitori e ai nostri bambini futuri cittadini di un mondo sempre più globalizzato e interculturale.”