LA RIAPERTURA DELLA CHIESA di San Domenico

Martedì 12 settembre 2023, ore 19

Teramo, 9 settembre 2023.  I lavori di riparazione e rafforzamento della chiesa di San Domenico in Teramo, interessata dagli eventi sismici del 2016/2017, sono giunti a conclusione e finalmente l’edificio ecclesiastico riaprirà le porte ai fedeli martedì 12 settembre con una Celebrazione Eucaristica alle ore 19.00 presieduta dal Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi.

Gli interventi di restauro e messa in sicurezza, iniziati a febbraio 2023 e diretti dall’Ufficio Tecnico Diocesano, hanno interessato le murature, la volta dell’abside, gli arconi, gli aggetti, la copertura della chiesa, i cornicioni e la vela campanaria, come da scheda allegata. Sono state restaurate inoltre sia alcune superfici stuccate e decorate che alcune porzioni di superficie lapidea.

«Con immensa gioia e profonda gratitudine a Dio, noi, Comunità dei Padri Pallottini, Comunità di San Domenico e Parrocchia dello Spirito Santo, con l’abbondanza di benedizioni di Sua Eccellenza il Vescovo, Lorenzo Leuzzi, vi invitiamo all’inaugurazione della Chiesa di San Domenico, a Teramo, in Corso Porta Romana n. 66 per il giorno 12 settembre 2023, alle ore 19:00» annuncia il Rettore della chiesa Padre Joseph Kiran Madanu.




BRUNO IERACI, CAMPIONE Italiano Supersport 300

Le congratulazioni del Sindaco Jwan Costantini e dell’ Amministrazione Comunale.

Giulianova, 9 settembre 2023. Con due gare d’anticipo, il motociclista Bruno Ieraci, 23 anni, giuliese, si è laureato nei giorni scorsi Campione Italiano nella categoria Supersport 300. In sella alla sua Kawasaki, punta di diamante del team Prodina, Bruno ha coronato al Mugello una stagione straordinaria. Dieci i podi conquistati e cinque le  vittorie a suo favore,  a cui si aggiungono le due del Mondiale di Misano.




LE PENE PER I MINORI, E POI?

Politicainsieme.com, 9 settembre 2023.  Non c’è dubbio alcuno che da anni cresca la delinquenza giovanile. Mentre è, forse, esagerata l’enfasi con cui si parla delle gang giovanili, è del tutto giustificato preoccuparsi dell’uso che la criminalità organizzata fa di ragazzi sempre più giovani e, persino, dei minori.

Le statistiche ci dicono che nel corso degli ultimi 15 anni il numero dei giovanissimi è minori responsabili di reati, anche gravi, è aumentato del 30 %.

La questione però resta in ogni caso quella se l’inasprimento delle pene, da sola, risolva il problema. Ed anche se sia saggio ed opportuno trattare tutti i minori come se le vicende criminali, o di reato, in cui sono coinvolti fossero tutte uguali. In ogni caso si pone la domanda più generale, in questi giorni avanzata da fior di esperti in fenomeni sociali e psicologici che riguardano giovani e giovanissimi: non rischiamo solo d’intervenire sui sintomi invece che sulle cause più profonde?

In queste ore si fa un gran parlare di educazione. Come se davvero la Scuola, in particolare, e il Paese, in generale, fossero in grado di “educare”. Facciamo sempre finta di non vedere come il grande messaggio che arriva ai nostri giovani, alla fine, è quello dell’apparire invece che dell’essere, del consumismo, invece che dell’uso oculato delle risorse, private e pubbliche.

E in più, cosa andiamo a educare nelle tante periferie, e Papa Francesco è il solo che ne parli costantemente, che abbiamo lasciato crescere dappertutto?

Periferie urbane e umane.

La risposta preventiva e repressiva è indispensabile, ma deve far parte di una ricostruzione del tessuto culturale, sociale ed economico. E a questo, cominci a collaborare da subito la Rai, con la responsabilità da Servizio pubblico, invece di abbandonarsi esclusivamente alle stesse logiche di chi la televisione la fa per esclusivo interesse al profitto.

Se in tante aree del paese, e non solo nel Mezzogiorno, la mentalità e l’attività criminale costituiscono un’apparente valida concorrenza alla scuola e ad una vita normale, non possiamo limitarci al solo provvedimento che pare confermare la vocazione di questo Governo ad inseguire il problema del giorno che più colpisce la pubblica opinione. E, poi, fatto il minimo sindacale, si lascia che tutto torni come prima.




LA PIETRA DELLA VERGOGNA

… e la «zecca»  nella tradizione popolare abruzzese

di Franco Cercone

[Contributo pubblicato in “Misura” (Rassegna Trimestrale di Abruzzesistica Ed. Del Buccio), anno I, n° 3, L’Aquila 1977, pp. 85-92. E in “Lares” anno XLV, n° 1, Firenze 1979, pp. 59-64.]

Quando a Roccaraso e Pescocostanzo si vuol sottolineare che una certa persona versa in cattive condizioni economiche, si dice ancora oggi che essa ha misse lu cule a lu tùmmere (ha messo il sedere sul tomolo).

La parola dialettale tùmmere deriva da tomolo ed indica non solo una misura agraria di superficie, corrispondente a mq. 2.700, ma anche – ed è ciò che in tale sede interessa – una misura di capacità per cereali, soprattutto grano, equivalente a Kg. 44.

Lu tùmmere era di pietra e la sua forma ricorda quella di alcuni antichi mortai dove si tritavano sale e spezie, e che oggi sono assai ricercati per l’arredamento di ambienti rustici o per utilizzarli come soprammobile negli appartamenti moderni. A Roccaraso[1] ed in altri centri abruzzesi – vedremo in seguito quali – esisteva una specie di tùmmere pubblico nel quale veniva misurata la quantità di cereali data in prestito e che all’atto della restituzione doveva essere ancora misurata nello stesso
tùmmere.

La funzione di questo recipiente era probabilmente quella di costituire un punto fisso di riferimento in una economia regolata spesso dal baratto, ovviando così ai mutevoli regolamenti nell’ambito della compravendita ed al deprezzamento della moneta. Non sempre però chi aveva preso in prestito una certa quantità di cereali, misurata al tùmmere, era in grado di poterla restituire, soprattutto in seguito alla devastazione del raccolto da parte degli agenti atmosferici oppure a causa della siccità.

Il creditore aveva allora due possibilità per rifarsi del danno subito: adire le vie normali della giustizia oppure vendicarsi in un modo alquanto singolare. Egli, infatti, nel giorno e nell’ora comunicati in precedenza al debitore, costringeva quest’ultimo a recarsi nel luogo dove era situato il tùmmere ed a restarvi seduto per un certo tempo con il sedere completamente nudo, esposto così ai motti pungenti o alla commiserazione dei passanti.

Lu tùmmere di Roccaraso è andato distrutto in seguito ai tristi eventi dell’ultimo conflitto mondiale che ha causato la rovina completa dell’antico centro storico, sottoposto a continui bombardamenti. Tuttavia, un esempio di tùmmere ben conservato e forse simile a quello di Roccaraso si ammira ancora oggi a Pacentro (Aq.), in via Madonna delle Grazie. L’imboccatura, come si vede nella foto, è stata turata di recente per impedire che l’acqua vi ristagnasse e gelando d’inverno provocasse danni irreparabili all’importante reperto. Col passar del tempo il tùmmere fu sostituito da una semplice pietra, detta appunto pietra della gogna o della vergogna, un monolito squadrato di cui si hanno esempi a Pescocostanzo (Aq.) e Castilenti (Te.).

A Pescocostanzo la pietra della vergogna è situata ai piedi della scalinata della chiesa di Santa Maria del Colle e nel 1966, come ho appreso dal Signor Giuseppe Cocco di anni 59 (un sarto nativo del luogo), la Pro Loco ha fatto rivivere ai divertiti turisti la scena del tùmmere, che
nella tradizione locale presenta varianti degne di nota. A Pescocostanzo, infatti, chi aveva molti debiti e non poteva pagarli, si recava alla messa grande celebrata di domenica nella suddetta chiesa e dopo la benedizione scendeva frettolosamente per la scalinata, ai cui piedi è situato come si è detto il tùmmere, e calatisi i pantaloni vi restava seduto fino a quando l’ultimo fedele non avesse abbandonato la chiesa. Egli si esponeva pertanto volontariamente alla gogna e da quel momento non aveva più debiti.
I creditori, per antica consuetudine, non potevano più perseguirlo penalmente e né, a detta del mio informatore, è mai avvenuto che qualche povero diavolo, dopo essersi seduto sul tùmmere, abbia ricevuto ancora pressioni da parte dei creditori: una specie di codice d’onore, dunque, rispettato da entrambe le parti.

Con il trascorrere del tempo la pena infamante del tùmmere dovette essere estesa forse ad una serie di altri reati, dato che «a Pescocostanzo, scoperto il ladro di abigeato, si portava in pubblica piazza e, dopo un giudizio sommario, alla presenza di tutto il popolo convocato per tale occasione, si condannava al disprezzo ed alla fustigazione. Poggiato ad uno sgabello in pietra, doveva mostrare il deretano al popolo scoprendosi tra le risate e il disprezzo di tutti; e quindi veniva scudisciato»[2].

Una ulteriore variante a quanto finora si è detto, è rappresentata dal tùmmere di Castilenti, in provincia di Teramo, sul quale ha scritto una gustosa pagina Luigi Braccili: «A Castilenti, un paesino della provincia di Teramo […] esiste ancora oggi una grossa pietra di forma parallelepipeda chiamata tomolo. Oggi la pietra si trova ai piedi di un grosso olmo all’inizio di un viale della circonvallazione del paese, ma un tempo invece era sistemata nella piazzetta al termine di un piano inclinato che porta alla chiesa madre. Lu tòmmele, così infatti veniva chiamata la grossa pietra, serviva per farvi sedere quelli che subivano un fallimento. Era in un certo senso una specie di gogna, un mezzo ingeneroso per esporre al ludibrio coloro che non hanno saputo tener fede agli impegni finanziari.

Ancora oggi nella zona della Vallata del Fino, di uno che è incorso in un fallimento si dice: quello ha messo  il culo a lu … tòmmole. Infatti il tomolo serviva ad un rito assai strano, oggi per fortuna in disuso, che metteva in ridicolo chi appunto doveva dichiarare fallimento. Il rito avveniva nella piazza principale del paese all’uscita della messa grande, all’incirca verso le undici e mezza della
domenica, al cospetto di quasi tutta la popolazione di Castilenti. Il povero fallito doveva denudarsi il deretano … e sedersi più volte sul tomolo gridando ogni volta che si sedeva sulla pietra: tommolo è uno, tommolo è due, tommolo è tre, ecc.

Naturalmente il numero delle sedute dipendeva dall’entità del fallimento. […] Per i commercianti della Vallata del Fino essersi seduti sul tomolo significava aver subito il marchio dell’infamia e difficilmente dopo aver partecipato da protagonisti all’infamante rito sulla piazza di Castilenti riuscivano a riprendersi negli affari. Quando il rito fu proibito, il tomolo fu tolto dalla piazza principale del paese e fu collocato alla periferia come per dimostrare a tutti che la civiltà aveva giustamente epurato una usanza che era medioevale … Nessuno però ha avuto il coraggio di toccare il tomolo. Ancora oggi se qualche ignaro ragazzo vi si va a sedere sopra, subito viene richiamato a gran voce dalla madre come se si fosse seduto sui carboni accesi. Nessuno si siede sul tomolo che rimane sempre
lì come uno strano tabù ».[3]

Anche a Sulmona «nella piazzetta denominata Nunzio Federico Faraglia […] che prima ancora aveva nome Piazza del Pesce, vi era una rossa e spessa lastra di pietra chiamata le staffe. In tempi antichi, forse nel sec. XVI, i debitori cocciuti erano costretti a battere tre volte il denudato deretano su quella pietra ».[4] Così afferma lo storico sulmonese F. Sardi de Letto, il quale aggiunge che nella costruzione della fontana sita a Sulmona in Piazza Garibaldi «quella pietra levigata servì precisamente a farne il bacino».[5] Il particolare è  confermato da un altro scrittore sulmonese, Nicola Grilli, il quale precisa che « Sulmona […] ha molte piazze, tra le quali Piazza Garibaldi, nel Centro della quale vi è una grande e bella fontana […] che non ha alcuna importanza storica, se non si voglia darne una al curioso accidente che tramutò in vasca il gran petròne che fu già della gogna ».[6] Da un punto di vista diacronico è importante rilevare come l’usanza in questione fosse già viva nel Medioevo, epoca in cui la pietra dove avveniva il rito infamante era nota come pietra dello scandalo ».[7]

Lu tùmmere che rappresentava una consuetudine giuridica popolare assai estesa in Abruzzo e forse ancora in vigore all’inizio del secolo scorso, era integrato da altri due istituti giuridici popolari: la zecca e Iu  suldate a castighe.

La zecca, come è noto, è un parassita della pelle di molti vertebrati di cui succhia il sangue. A Cansano (AQ) veniva chiamata zecca la persona, odiata e nello stesso tempo temuta, incaricata dal Comune di riscuotere tasse dai cittadini.[8] Ma anche una persona qualsiasi che vantava un certo credito su un’altra poteva rivolgersi alla zecca, che riceveva in tal caso dal creditore una percentuale sulla somma esatta. Per antica consuetudine sia il Comune che il creditore non potevano inviare la zecca alla
casa del debitore. A costui il debito poteva essere ricordato soltanto per strada. Avveniva allora che la zecca stazionasse sempre per le vie o sulla piazza principale del paese in attesa di vedere il debitore, cui, con due colpetti di mano sulla spalla ricordava il debito da pagare.

La zecca non aveva alcun ritegno. Svolgeva il suo compito anche se il debitore si trovava insieme ad amici o forestieri che venivano così involontariamente messi a conoscenza della triste situazione economica del debitore, con grave danno al buon nome di quest’ultimo. Ma – e la notizia è veramente fantastica – per atavica consuetudine il debitore che non voleva o, più spesso, non poteva estinguere il debito, andava a mettersi alla vista della zecca con le spalle aderenti al muro della casa più vicina
ed in tal caso la zecca non poteva molestarlo. Il muro della casa conferiva dunque al debitore una specie di immunità che nel momento lo rendeva non perseguibile, particolare questo che fa sorgere il sospetto che l’espressione italiana « mettere qualcuno con le spalle al muro », nel senso lato di costringere qualcuno a non muoversi, abbia potuto trarre origine da tale atavica consuetudine giuridica.

Certo è che il mio informatore di Pescocostanzo già citato, cioè Sig. Giuseppe Cocco, mi ha rivelato in presenza di altri vecchi del luogo il motivo per cui i tetti delle case nel centro storico di Pescocostanzo sono  assai sporgenti.

In questa località una persona non poteva essere arrestata se riusciva a raggiungere il muro di una casa, poiché ai gendarmi non era permesso oltrepassare lo spazio intercorrente tra il muro e la verticale abbassata dall’estremità del tetto.

Il perimetro della casa cioè era circondato da uno spazio inviolabile di un metro circa, misura corrispondente appunto a quella della sporgenza del tetto. A Pescocostanzo pertanto – ha aggiunto il mio informatore – vigeva la prassi allorché si costruiva una casa, di far sporgere il più possibile il tetto per aumentare l’area di immunità che era inviolabile ed in tal senso sacra. Sorge qui spontanea una domanda: le moderne immunità parlamentari per fatti commessi in violazione di leggi traggono forse le loro origini da tali consuetudini così lontane da noi nel tempo? È difficile dirlo. Tuttavia, non v’è chi non possa riconoscere che si tratta di un dubbio stimolante e sono certo che altri studiosi si interesseranno di nuovo del problema. È probabile, inoltre, che quel giuoco dei bambini, detto acchiappamure, assai comune in Abruzzo ed altrove, consistente nell’inseguirsi a vicenda e nell’eliminare dal giuoco stesso colui che è stato toccato con le mani da un altro, rappresenti una degradazione della consuetudine giuridica popolare in questione, poiché nel giuoco il bambino che riesce a raggiungere il muro di una casa non può essere toccato con le mani e di conseguenza nemmeno eliminato.

Anche nella provincia di Teramo esistevano una volta le zecche, denominate in tale area pittime; ed in un capitolo dedicato ai tradizionali mestieri abruzzesi L. Braccili ha riservato alle pittime una pagina assai significativa. « Quello della Pittima – osserva il Braccili – è un tipico mestiere abruzzese oggi del tutto scomparso. Accadeva spesso che nei momenti più accesi di una discussione, magari fra amici di una certa importanza attorno ad un tavolo di un bar, si avvicinasse qualcuno che, dopo aver dato un colpetto sulla spalla ad uno degli interlocutori, gli faceva passare di colpo tutto il fervore della discussione. ‘Guarda – diceva la pittima con la più grande naturalezza di questo mondo – il debito che hai contratto con tizio attende ancora di essere pagato e sarebbe ora di saldarlo, non ti pare?’
La pittima aveva così svolto il suo lavoro. Il creditore lo aveva pagato per questo … Qualche volta accadeva che la pittima mentre si faceva premura di avvertire la sua vittima di turno, si vedeva colpito da schiaffi e pugni. […] In questo caso a pagare le spese doveva essere il ‘datore di lavoro’, ossia il creditore.

Quello di buscare pugni e schiaffi dalle vittime delle sue sollecitazioni non era l’unico inconveniente che caratterizzava le prestazioni della pittima. […] Quando entrava in un locale pubblico non erano pochi quelli che gli voltavano le spalle. […] Emarginato dal mondo dell’amicizia spicciola, la pittima si chiudeva in sé stesso e metteva maggior impegno nel suo lavoro aumentando così le reazioni di quelli che dovevano subire le sue costanti sollecitazioni ».[9]

Non meno sorprendente risulta oggi per noi l’altra consuetudine giuridica popolare, cioè lu suldate a castighe che secondo i miei informatori di Cansano, precedentemente citati, era assai comune un tempo nel circondario di Sulmona.

Chi non pagava le fondiarie si vedeva arrivare in casa un ospite particolare e cioè un soldato o gendarme che restava a mangiare e dormire nella casa del debitore fino a quando quest’ultimo non avesse pagato le tasse! La persona timorata cercava ovviamente di impedire in tutti i modi che i paesani scoprissero la presenza del Soldato a castigo, venendo così a conoscenza della sua triste condizione economica. In pratica però qualsiasi rimedio si mostrava vano e subito dopo l’arrivo del soldato, la notizia era già in bocca di tutti.[10]


[1] Informatore: Giuseppe Petrarca, artigiano, di anni 75.

[2]A. d’antonio, Villalago. Storia, leggende, usi, costumi. Pescara, Editrice Italica 1976, p.79. 

[3] L. braccili, Folk Abruzzo, Pescara, Tip. Arte della Stampa 1973, pp. 31-32. Da altra parte si apprende invece che il debitore doveva sedersi nudo sul tommele e gridare « ad alta voce il numero dei tomoli di grano che non poteva soddisfare, alzando e battendo il deretano sulla pietra ogni volta che progrediva nella numerazione ». (In P. D. lupinetti, Castilenti, Lanciano, Cooperativa Editoriale Tipografica 1973, p. 111). Con le stesse modalità la punizione del tùmmere si svolgeva anche a Tagliacozzo. (Cfr. G. gattinara, Storia di Tagliuzzo, Città di Castello, Tipografia S. Lapi 1894, p. 72). Ciò conferma che a Castilenti l’applicazione della pena del tòmmole ai fallimenti rappresenta una evoluzione dell’antica consuetudine giuridica popolare, un tempo diretta a punire un reato ritenuto grave dai contadini, cioè la mancata restituzione del grano avuto in prestito. 

[4] F. sardi de letto, La Città di Sulmona. Impressioni stanche e divagazioni, Sulmona, tip. Labor 1972, p. 154.

[5] Ivi, p. 154.

[6] N. grilli, La Città di Sulmona. Cenni storici, geografici e polìtici, New York, II Carroccio Publishing Co. 1932, p. 22.

[7] L’espressione, in senso metaforico, è già presente nella Bibbia (Isaia, Vili. 14).

[8] Informatori: Luigi Di Giallonardo (anni 75), Luciano Chioda (anni 70) e Francesco  D’Orazio (anni 69), tutti contadini del luogo.

[9] L. braccili, op. cit., p. 56 sgg.

[10] Secondo l’insegnante elementare Rocco Colecchia di Cansano, di anni 66, l’istituto giuridico  del soldato a castigo risalirebbe al periodo borbonico.




ITALIAN MOTOR WEEK e Cultura con Giroborghi

Paglieta si prepara per un’emozionante domenica di motori

Paglieta, 9 settembre 2023. Il Comune di Paglieta   partecipa a “Italian Motor Week” 2023, un eccezionale evento promosso da “Città dei Motori”,  la rete Anci che associa quaranta Comuni del ‘Made in Italy’ del settore. Più di cento gli eventi organizzati in tutta Italia da oggi, sabato 9, a domani, domenica 17 settembre. Il calendario è disponibile su www.cittamotori.it e www.italianmotorweek.it.

Questo evento di portata nazionale celebrerà, valorizzerà e promuoverà il ricco patrimonio di marchi, luoghi, personaggi ed eccellenze del Made in Italy motoristico. L’associazione “Città dei Motori” riunisce Comuni con una vocazione motoristica in vari settori, tra cui la produzione automobilistica, motociclistica e navale, nonché il mondo dell’aerospazio, eventi sportivi legati ai motori e istituzioni culturali come musei, collezioni e archivi.  In occasione di “Italian Motor Week,” Paglieta organizzerà due eventi speciali per gli appassionati dei motori.

1) Raduno di Fiat 500 d’epoca al mattino

Gli amanti delle auto d’epoca potranno godere di un’affascinante esposizione di Fiat 500 d’epoca, un’icona del Made in Italy, durante la mattinata. Sarà un’opportunità imperdibile per ammirare questi gioielli d’epoca e condividere la passione per il design e l’ingegneria automobilistica del passato.

2) Raduno di Moto nel Pomeriggio/Sera

Nel pomeriggio e fino alla sera, Paglieta ospiterà un coinvolgente raduno di moto, un evento che celebra la potenza, l’eleganza e l’adrenalina delle motociclette italiane e straniere. Questo incontro permetterà agli appassionati delle due ruote di condividere esperienze e storie, creando un legame unico tra i partecipanti.

 L’altra iniziativa: Giroborghi , sempre in programma il 17 settembre, che  consentirà ai partecipanti di scoprire il fascino del centro storico di Paglieta e di apprezzare la sua cultura unica. Il programma includerà un’accoglienza presso la sala consiliare alle 9:30, una visita guidata del centro storico alle 10:30 e un aperitivo in Piazza Roma alle 12:00. Il pranzo si terrà presso la sede dell’associazione “Il Boschetto” , alle 13:00. Nel pomeriggio, alle 16:00, è prevista una visita al museo etnografico “Nelli-Polsoni”, seguita da saluti alle 17:30.

Il Sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di partecipare a ‘Italian Motor Week’ e di aprire le porte di Paglieta agli amanti dei motori. Questo evento rappresenta un’occasione straordinaria per celebrare la nostra eredità motoristica e il nostro impegno nel preservare la storia e la cultura legate ai motori”. L’assessore comunale ai Lavori Pubblici , Michele Di Florio, referente di Paglieta per l’organizzazione della manifestazione, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato instancabilmente per offrire ai partecipanti un’esperienza indimenticabile. Siamo onorati  di accogliere appassionati delle auto e moto e condividere la nostra passione per i motori.”

Il Sindaco Graziani ha aggiunto: “Giroborghi è invece  un’opportunità straordinaria per esplorare la bellezza e la storia di Paglieta. Invito tutti a partecipare e scoprire i tesori nascosti del nostro borgo.”

Per ulteriori dettagli sull’evento e per partecipare,  si potrà visitare il sito ufficiale di “Italian Motor Week” all’indirizzo https://www.italianmotorweek.it/




TIRRENO ADRIATICO 2024

Dalla montagna al mare – andata e ritorno

Teramo, 9 settembre 2023. I sindaci dei 18 comuni interessati dal passaggio delle due tappe della Tirreno – Adriatico 2024 si sono incontrati nella Sala Consiglio di via Milli con il delegato di RCS, Luigi Di Giosia, il presidente del Consorzio BIM, Marco Di Nicola, il presidente del GAL Gran Sasso Laga, Carlo Matone, ed il consigliere Luca Lattanzi.

Due tappe che portano il grande ciclismo internazionale sul territorio provinciale teramano, la prima con partenza in Umbria ed arrivo a Giulianova e la seconda da Torricella Sicura a Valle Castellana: la nostra Provincia avrà quindi la possibilità di mostrare le sue bellezze storiche, paesaggistiche e culturali ad una platea di circa 180 milioni di spettatori, grazie alla trasmissione dell’evento in diretta in 193 paesi di tutto il mondo.

“Occasioni come queste devono essere captate per favorire la promozione dei nostri territori, a livello non solo nazionale ma anche internazionale”, dichiara il presidente D’Angelo. “La Tirreno – Adriatico rappresenta una vetrina prestigiosa non solo per la nostra provincia, ma anche per l’intera regione. Ringrazio sin da ora gli organizzatori e tutti gli amministratori che, con lungimiranza, si sono resi disponibili a supportare l’intera attività organizzativa. Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti che vedranno coinvolti, volta per volta, tutti i comuni della provincia, ognuno dei quali potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità” dichiara il presidente Camillo D’Angelo a conclusione dell’incontro.




GIUSTIZIA PER AMARENA e per tutti gli animali selvatici

Domenica 10 settembre dalle ore 15 manifestazione di Animalisti Italiani, PAE e decine di associazioni, cittadini e partiti

San Benedetto dei Marsi, 9 settembre 2023.  A seguito del cruento gesto compiuto da un cittadino residente in San Benedetto dei Marsi (AQ) responsabile di avere ucciso l’orsa Amarena a colpi di fucile, Animalisti Italiani Onlus in sinergia con il Partito Animalista Europeo, con la partecipazione delle associazioni di protezione e di volontariato animalista nazionali, hanno organizzato una manifestazione di condanna dell’efferato.

Gli attivisti dell’Associazione Animalisti Italiani esprimeranno il loro lutto per l’orsa amarena sventolando le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio.

“La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini, come ci insegnano Ovidio e le ricerche di FBI in America e del CNR”  dichiara l’Abruzzese doc Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, uno degli organizzatori della protesta insieme al PAE (Partito Animalista Europeo).

Caporale è stato per dieci anni Deputato Regionale in Abruzzo e Presidente della Commissione per le Politiche Europee. Insieme a Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale del Partito Rifondazione Comunista, che sarà presente alla Manifestazione a San Benedetto dei Marsi, ha lottato e difeso il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da cacciatori, speculatori e cementificatori. “ Non meravigliamoci della recrudescenza di violenze nei confronti delle donne e dei più deboli in Italia, – prosegue Caporale – la crudeltà inizia sui più deboli – gli animali – e si sposta poi agli altri deboli della società: donne ed immigrati, anziani, gay e disabili. Noi chiediamo al Parlamento di adeguare l’Italia agli altri Paesi Europei e di prevedere la galera per chi uccide o maltratta animali. L’assassino di Amarena è a piede libero, in America o in Gran Bretagna sarebbe già in prigione. Senza la certezza della pena ed un loro aumento, i crimini contro le donne, gli animali, gli immigrati continueranno senza sosta. Rivolgiamo un accorato appello al Governo e al Parlamento affinché calendarizzino al più presto le modifiche alla Legge 189 sugli animali. Sono particolarmente felice di avere al mio fianco l’onorevole Maurizio Acerbo, con il quale ho combattuto per anni – con successo – per difendere la fauna e la flora del nostro meraviglioso Abruzzo. Ed accolgo con favore l’adesione del Movimento 5 Stelle, il Consigliere Regionale Giorgio Fedele e la Consigliera Regionale Barbara Stella. Stride il silenzio di chi governa l’Abruzzo: paura forse di inimicarsi i voti dei cacciatori?”

“Il modello abruzzese è considerato eccellenza nella capacità di armonizzare i territori antropizzati con la biodiversità e gli ecosistemi garantendo la tutela degli animali, principio assicurato da garanzia costituzionale nella recente modifica dell’art. 9. Modello di buone pratiche che auspichiamo possa essere presto esportato su tutto il territorio nazionale e non certamente scalfito dal recedente accadimento relativo all’uccisione volontaria, ingiustificata e non necessaria dell’orsa Amarena. Episodio stigmatizzato dalle massime cariche istituzionali a partire dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il direttore del Parco nazionale d’Abruzzo Luciano Sammarone ed il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano. – dichiarano gli organizzatori – È prevista la mobilitazione di centinaia di cittadini provenienti da ogni parte d’Italia, oltre ogni più rosea previsione, le nostre linee telefoniche sono congestionate. Abbiamo invitato alla partecipazione le già menzionate cariche istituzionali, la presenza dello Stato rappresenterebbe un segnale di grande civiltà e sensibilità“.




DANZA DEL VENTRE delle Principesse del Deserto

All’omar Kayyam di Pescara

Pescara, 8 settembre 2023. Sabato sera 9 settembre 2023, si terrà  presso l’Omar Kayyam, sito  in Corso Manthoné, in uno degli ambienti più caratteristici di Pescara Vecchia, lo spettacolo delle danzatrici del ventre le Principesse del Deserto: Sarà Nevoso, Maria D’Addario, Tania Russi, Donatella Fabbiani e  Elisabetta Scataglini.

A tal proposito, ha commentato Elisabetta Scataglini: “Recentemente abbiamo dato vita ad un gruppo di danza del ventre che cerca di essere il più possibile armonioso, variegato, variopinto e colorato. Ci teniamo a farci conoscere – ha spiegato la Scataglini – siamo cinque danzatrici del ventre unite dalla stessa passione e voglia di danzare su musiche orientali e sensuali, ma soprattutto unite dallo stesso entusiasmo e grinta, dallo stesso coraggio e dose di sana follia.

Per l’evento all’Omar Kayyam del 9 settembre a sera abbiamo preparato una coreografia speciale realizzata da noi stesse in sole quattro lezioni”.

Per l’occasione il locale ha preparato un menù persiano per gli ospiti della serata che verranno a vedere le Principesse del Deserto ballare la danza del ventre.




IL CULTO DI SAN DOMENICO DI COCULLO

Nei resoconti dei viaggiatori inglesi

di Franco Cercone

[Introduzione di Franco Cercone Il Culto di S. Domenico di Cocullo nei resoconti dei viaggiatori inglesi pubblicata in: Woodward, W. H. La festa di San Domenico di Cocullo (traduzione di D. Lepore). Sulmona, La Moderna, 1977.]

L’interesse suscitato dal rito delle serpi che si svolge a Cocullo ogni primo giovedì di maggio, in onore di San Domenico, ha varcato i confini nazionali fin dal secolo scorso. Ma i progressi diretti a far luce su questo «interessante capitolo di psicologia popolare››, soprattutto per ciò che concerne le funzioni che in passato il rito svolgeva presso due comunità come Cocullo e Villalago, a struttura prevalentemente pastorale, si sono avuti solo di recente grazie alle indagini, condotte anche in senso diacronico, di due studiosi italiani: Alfonso Di Nola e Giuseppe Profeta [i].

Non bisogna dimenticare tuttavia l’importante contributo del folklorista sulmonese Giovanni Pansa (1865 – 1929), autore di uno studio dal titolo L’ordalia totemica dei Marsi ed il Santuario di S. Domenico di Cocullo, apparso postumo in diverse puntate sulle riviste Luci Sannite ed Attraverso l’Abruzzo nel periodo 1938-1957 e riunite poi in un volume che raccoglie gli scritti inediti e rari del Pansa da me curati [ii] .

Il rito delle serpi di Cocullo viene conosciuto in Inghilterra verso la metà del secolo scorso grazie al successo ottenuto dal volume di un colto viaggiatore, K. Craven, dal titolo Excursions in the Abruzzi and Northern Provinces of Naples (Londra, 1838) [iii], un periodo in cui tra gli studiosi inglesi si discuteva sul nome da dare a quelle che fino ad allora venivano chiamate popular antiquities.

Siamo dunque alla vigilia del famoso intervento dell’archeologo William John Thomps sul giornale londinese Athenaeum, in data 22 agosto 1846, in cui propose l’adozione del termine ƒolklore. La descrizione che il Craven fa non tanto dei serpari marsi a Napoli, quanto dell’emissario posto vicino a Luco, deve aver non poco impressionato i suoi flemmatici connazionali:

«Quando lo visitai – scrive egli – il luogo era reso più notevole per una grande moltitudine di serpenti che stavano sulle pietre a scaldarsi al sole e che si lanciavano nell’acqua per avvicinarsi a noi. Si poteva vederli che nuotavano attorno alla nostra barca e che vibravano la lingua contro di essa con un’apparenza aggressiva e violenta›› [iv]  Dopo il Craven, è E. Lear a compiere un viaggio in Abruzzo e nel 1846 pubblica a Londra le sue Illustrated Excursions in Italy. La parte relativa all’Abruzzo, Viaggio illustrato nei tre Abruzzi, è stata tradotta e pubblicata alcuni anni fa (1974) a Sulmona [v].

Agli inizi del nostro secolo compie un altro viaggio la scrittrice A. Macdonnel, che pubblica poi a Londra nel 1908 il volume dal titolo In the Abruzzi, in cui a p. 183 e 275 sgg. ritorna sull’argomento che il Woodward tratterà l’anno dopo nel quotidiano inglese «The Manchester Guardian›› in data 1° giugno 1909 e che viene sottoposto all’ attenzione degli studiosi nella versione di Donatella Lepore.

Altre interessanti descrizioni del rito delle serpi di Cocullo sono contenute nell’ opera della scrittrice inglese E. Canziani, che compie un viaggio in Abruzzo nell’estate del 1913 ed il cui resoconto è pubblicato però nel 1928 a Londra con il titolo Through the Appenines and the Lands oƒ the Abruzzi. Landscape and Peasant-liƒe described and drawn by E. C. [vi] .

Importanti sono anche alcuni articoli apparsi in riviste specializzate nel corso del secolo, soprattutto quelli di M. C. Harrison, “Serpent – Procession at Cocullo” [vii], di T. Ashby, “Some festivals in the Abruzzi”[viii]  e della studiosa americana L. Clarke Smith, “A Survival oƒ an ancient cult in the Abruzzi”, pubblicato nella rivista «Studi e materiali di storia delle religioni›› (vol. IV, 1928, pp. 106-119).

Questi sono ovviamente gli autori noti, che si sono interessati del culto di S. Domenico a partire dalla metà del secolo scorso.

Per arricchire il quadro delle testimonianze inglesi, occorrerebbero proficue letture degli scritti di quei «viaggiatori››, resi noti dalla relazione che il Prof. Lemann Brokans svolse a Teramo nel settembre del 1974, in occasione del Terzo Convegno di studio del Centro di Ricerche Abruzzo Teramano , e dal titolo «Viaggiatori Europei negli Abruzzi durante il sette – ottocento›› [ix].

Nell’ambito del Convegno un ulteriore contributo venne in tal senso dal Prof. Noel Blackiston, del «Grande Archivio›› di Londra, che parlò dei «Viaggiatori inglesi in Abruzzo››, a partire dai sec. XVII-XVIII, che sono i più importanti per il processo di ofidizzazione del culto di S. Domenico di Cocullo, processo che in verità presenta ancora molti lati oscuri, malgrado gli enormi successi ottenuti dalle indagini di A. Di Nola e G. Profeta. Da qui la necessità di dirigere le ricerche non solo nell’ambito degli archivi e biblioteche nazionali, ma anche altrove, non essendo escluso che proprio da una fonte straniera possano pervenirci importanti contributi sulla dinamica del culto di S. Domenico di Cocullo. Franco Cercone


[i] Cfr A. DI NOLA, Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana (Torino 1976); G. PROFETA, Il rito delle serpi di Cocullo e la sua funzione socio-culturale (L’Aquila 1976); ID., Una ignorata dissertazione di Melchiorre Delfico sugli incantatori di serpenti, in «Lares››, genn.-marzo 1979, pp. 5-56.

[ii] G. PANSA, Miti, Leggende, Superstizioni, Inediti e Rari a cura di F Cercone; L’Aquila, Japadre Ed., 1979.

[iii] Il primo vol., tradotto da I. Di Iorio, è stato pubblicato nel 1979 a Sulmona per i tipi della «Moderna››.

[iv] Op. cit. p. 105; nota 3.

[v] Tip. Labor; traduzione a cura di B. Di Benedetto Avallone.

[vi] L’opera della Canziani, tradotta da D. Grilli, M. Luisi e V. Bonanno, è stata pubblicata nel 1979 dall’Ed. De Feo. Roma. Entro l’anno uscirà un’aItra edizione della stessa nella collana «Documenti di vita popolare», diretta da G.Profeta, con note di carattere folklorico che mancano nell’edizione romana.

[vii] In «Folk-lore. Being the Transactions of the Folk-lore Society», vol. 18, 1907, pp. 187-191.

[viii] In «The Anglo-American Review», vol. ll, 1909, pp. 45-51.

[ix] Per i nomi dei viaggiatori europei cfr. «Attraverso l’Abruzzo››, n. 33, 1974, pp. 187-188.




IL CORSO SI TINGE DI … BICI

Pescara, 8 settembre 2023. In concomitanza con i lavori di riqualificazione del tratto ammalorato di C. V. Emanuele, da via Genova e C.so Umberto, sono stati avviati i lavori di realizzazione per l’intero asse viario, di una doppia corsia ciclabile monodirezionale, lato monte e lato mare. In attesa della fine dei lavori, compresi di segnaletica orizzontale e verticale, proviamo a fare qualche considerazione di cui è ovviamente chiaro l’impianto generale.

Si tratta di corsie ciclabili non riservate, cioè senza linea gialla continua ma linea bianca discontinua, destinate comunque in modo esclusivo al transito ai mezzi a due ruote (bici e monopattini), ma valicabili da altri mezzi, come le auto, per usufruire delle aree sosta.

La norma del codice della strada di riferimento, elaborata durante il periodo della COVID, venne introdotta anche per agevolare la mobilità ciclistica individuale, cioè meno soggetta a rischio di contagio, almeno rispetto a quella del trasporto bus o automobilistico privato. Ma anche, per certi versi, per contrastare il massiccio ricorso alle auto con un solo passeggero a bordo. Una scelta purtroppo valida ieri come anche oggi, perché il tasso di occupazione di un’auto è poco superiore a 1, e al contempo l’auto occupa tantissimo territorio, quando è in movimento e soprattutto da ferma.

Ancorché quindi legate ad una misura di emergenza, poi sedimentata nel codice della strada, al comma 12-bis dell’art. 3 (definizioni stradali e di traffico), dette corsie ciclabili  costituiscono a nostro avviso un presidio della strada molto prezioso per l’utenza debole a due ruote. A prescindere dalle corsie, le bici, e i monopattini, transitavano e transitano già su questa via, ma in modalità incerta e pericolosa, quasi “soccombente”.  

Ad oggi viene riconosciuto loro uno spazio riservato, anzi che esclude tutti gli altri, se non per attraversamenti, come recita chiaramente la norma. Addirittura, il rischio di incidente per l’apertura incauta dello sportello di un’auto potrebbe anche venir meno per la presenza,  sull’asse viario interessato, di un franco stradale neutro, tra il parcheggio e la pista, denominato proprio “door lane”, cioè “corsia dello sportello”!

Uno delle più malsane abitudini degli automobilisti è parcheggiare in seconda fila: in tal caso,  da oggi su questa strada significherà parcheggiare su una corsia ciclabile. È una pratica vietata e oggi la presenza di una corsia “scritta per terra”, oltre che sulla carta, rende più rivendicabile quello spazio. Inoltre, gli automobilisti adesso “vedono”  meglio la ripartizione del territorio viario: ciò costituisce un segno informativo e formativo per tutti.

Rivolgiamo pertanto il nostro plauso all’Amministrazione, e all’assessorato di riferimento, per questa chiara scelta di campo, che speriamo resti tale nel corso del tempo. E a proposito di tempo il nostro auspicio è che subentri e si consolidi l’abitudine alla scelta e al rispetto anche quando le linee, per usura, diventeranno più blande e meno riconoscibili. Lì si misurerà il grado di consapevolezza e maturità degli utenti della strada di Pescara.




LA RICONSEGNA DEL POLITTICO Restaurato

Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore Cattedrale di Santa Maria Assunta. Martedì 12/09 ore 10:30

Teramo, 8 settembre 2023. Martedì 12 settembre 2023 alle ore 10:30 nella Basilica Cattedrale di Teramo si terrà la riconsegna del Polittico dell’Incoronazione della Vergine di Jacobello del Fiore a conclusione del Restauro, alla presenza del nostro Vescovo, del Ministro della Cultura, del Commissario per la ricostruzione, della Soprintendente Regionale e di numerose altre autorità.

Il Polittico sarà visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della Cattedrale di Teramo (ore 8:00 – 12:30 e ore 16:00 – 19:30) e che le visite saranno sospese durante le funzioni liturgiche. Per organizzare al meglio la visita di gruppi o scolaresche è bene prendere contatti direttamente con il parroco, don Adamo Varanesi (338.8100562 – a.varanesi@gmail.com)




BOSCO, ACQUA DI SORGENTE, RUMORE DEL TORRENTE

Continuando la temperatura elevata, afosa e calda, ho scelto il sentiero E1 (Valle Riparossa – Lago dell’Orso), procedendo lungo la carrareccia, per raggiungere la PIANA DI RAPINO (1000 m). Il territorio si trova nel Parco Nazionale della Maiella. Per arrivarci bisogna percorrere la (SS 263), per Rapino CH. Si procede per Bocca di Valle CH e, dopo circa 2,5 Km, (attenzione al segnale), si entra sulla strada a destra, che è molto sconnessa, ripida e termina in uno spiazzo a (670 m).

Si parcheggia la vettura, si tralascia l’indicazione per Forcatura e, si inizia a camminare. NESSUNA PERSONA! Ho camminato lungo il torrente Acquafredda, che scorre nella Valle omonima, all’ombra della fitta faggeta e accompagnato dal cinguettio gioioso dei volatili. Si arriva nei pressi dei ruderi dell’Abbazia di San Salvatore di Rapino, (850 m), (difficile da riconoscere), fondato nell’VIII secolo a.C. dai Benedettini di Montecassino.

Questa località è ancora ricordata come, “cunvèndë maièllë”, (Eremo Maiella). Il torrente dell’Acquafredda è una sorgente importante del territorio di Rapino, che nasce a circa 1700 m, nei pressi di Fonte Carlese, (1725 m), per poi confluire nel fiume Foro, a Fara Filiorum Petri – CH. Seguitando a camminare immerso in questa bellezza di una natura ancora non sfruttata, sono arrivato a Fonte Matteo, (975 m) facendo una ripida salita. Ho abbandonato il bosco e sono arrivato ad un altopiano prativo, di origine carsica, (1010 m), dove termina il sentiero Riparossa – Lago dell’Orso.

Questa località viene chiamata anche: Piana di Rapino o Piana delle Felci, piànë dë li fuvëcìërë, perché questa pianta, nasce nelle zone umide. Certamente era una zona coltivata, dove le persone, con duro lavoro, hanno separato i sassi dalla terra rossa, per renderla fertile.

Si notano terrazzamenti e cumuli di sassi. Visibile una costruzione di pietre a secco (tholos) ed un rifugio per i pastori. Si attraversa una lunga radura e, camminando su un comodo sentiero fra saliscendi e alberi da frutto, (Melo, Ciliegio, Noce, Melograno), si arriva alla fonte Pagliarone (950 m), con un’area da Pic Nic. Qui si gode un bel panorama sulla costa e i paesi vicini.

Tornando indietro e rilassandomi, ho colto un soffione (è il frutto del tarassaco). È una palla lanuginosa di semi leggeri, che soffiando volano, come le bolle di sapone. Alcuni si sono attaccati sul mio viso sudato. Mi ricorda un gioco che facevo quando ero piccolo.

Sono così arrivato alla macchina non convinto di tornare a casa. Una escursione dove si ritrova la storia, la flora, la fauna, il silenzio, l’ambiente.

N.B. Da ricerche nel mio archivio fotografico, la fonte in LOCALITA’ PAGLIARONE, era nominata FONTE PRETORO, anno 2007. Questa frase ora non c’è più.

Distanza 9 km A/R

Durata 4 ore senza soste

Dislivello +/- 400 metri

Difficoltà E

Luciano Pellegrini




ECCO IL CAMPETTO DELLA VILLA COMUNALE

Riconsegnato alla città. L’Amministrazione: “Un’opera di tutti e per tutti, nata grazie a un’attiva sinergia istituzionale”

Chieti, 8 settembre 2023. Il campetto sportivo della Villa Comunale torna ufficialmente alla città. Un’opera realizzata dall’Amministrazione comunale con fondi regionali, la struttura, utilizzabile per calcetto e basket, rinasce dopo anni di abbandono. Stamane il taglio del nastro a cui sono stati invitati Consiglio comunale, Giunta e rappresentanze istituzionali, nel pomeriggio la prima iniziativa con l’Asd Chieti Basket e la presentazione della prima squadra del Chieti Basket 1974, con il comico Federico Perrotta.

“Quella di oggi è una giornata bella e importante per la nostra città, riconsegniamo un’opera che è di tutti e di cui tutti, a partire dal Comune, arrivando a cittadini e avventori, devono avere cura – così il sindaco Diego Ferrara con gli assessori ai Lavori pubblici e Sport Stefano Rispoli e Manuel Pantalone – Si tratta di una piccola opera, attesa, però da dieci anni, per questo abbiamo voluto riconsegnarla alla città utilizzandola subito, con una giornata di animazione a cui seguiranno tante altre iniziative, perché sarà ora alle realtà associative di Chieti animarla.

Un traguardo che è arrivato grazie a un efficace gioco di squadra che ha unito Comune e Regione, facendo funzionare una filiera rimasta ferma per troppo tempo, costringendo quest’area storica e identitaria, che ha ospitato anche stelle nazionali e internazionali del basket, a un infelice e immeritato abbandono. Un sentito grazie, dunque, a tutti i motori di questa rinascita, resa possibile da un intervento di riqualificazione dell’ammontare di 216 mila euro, eseguito dalla Cooperativa edilizia Roccamontepiano, che ha ristrutturato le quinte teatrali e la Cogesa, che invece ha lavorato sul campetto a entrambe e a tutte le maestranze arrivi il nostro grazie. L’impianto ospita basket e calcetto e oggi viene recuperato anche il palco naturale, in modo che possa essere utilizzato anche per altro tipo di intrattenimento.

Si tratta di una struttura aperta, per il momento, che ha delle precise regole affidate alla città e a cui daremo maggiore evidenza, accompagnandole anche con un maggiore controllo: nel campo non si entra con bici, pattini, monopattini e scarpette da calcio con tacchetti, perché il manto del campo si può rovinare; accesso agli animali, ma con guinzaglio per la sicurezza e il decoro di un’area dove tutti devono essere accolti. Con i fondi che ci ha dato la Regione siamo riusciti a realizzare il miglior progetto possibile, con gli uffici stiamo cercando altre risorse per aggiungere servizi e dotare l’area di una videosorveglianza in modo da dargli una maggiore tutela da vandalismo e danneggiamenti. Le condizioni dell’Ente dal punto di vista economico e finanziario non consentono altro, ma vogliamo considerare questa riconsegna anche come un atto di fiducia: l’opera è di tutti e come tale, ognuno ne sarà tutore, insieme al Comune”.




VIA LAGO DI BORGIANO: demoliscono i palazzi pericolanti

Ma dimenticano di ripristinare quelli attigui, intanto nel piazzale si accumulano rifiuti di ogni sorta

Pescara, 8 settembre 2023. Quanto sta avvenendo in Via Lago di Borgiano ha dell’incredibile. Come è noto, a fine giugno 2022 l’Ater ha dato il via alle operazioni di demolizione dei tre palazzi ai civici 14-18-22, per i quali dal 2016 esisteva un’ordinanza di sgombero a causa della sussistenza di gravi carenze strutturali. L’abbattimento è stato effettuato con fondi, pari a circa 12 milioni di euro, intercettati grazie al lavoro della precedente Giunta Regionale di centrosinistra e della Protezione Civile.

La Regione e l’Ater, tuttavia, hanno deciso di non ricostruirli, preferendo di conseguenza destinare al Comune parte delle risorse per la realizzazione, in luogo dei palazzi demoliti, di una piazza e per la riqualificazione del “Parco della Speranza”.

I lavori sono stati affidati alla società “Rad Service srl”. Avviati il 29 giugno 2022, avrebbero dovuto concludersi entro 180 giorni, tuttavia, quando ormai sono trascorsi oltre 400 giorni, se è vero che i tre palazzi sono stati demoliti, bisogna altresì sottolineare che non tutti gli stabili oggetto dell’intervento sono stati ripristinati. Per procedere alla demolizione, infatti, si è reso necessario intervenire anche sui palazzi attigui a quelli abbattuti, che tutt’ora risultano compromessi. Privati del cappotto e dell’intonaco esterno, questi si presentano difatti con i mattoni forati a vista, un aspetto che, oltre a pregiudicare il decoro dell’edificio e cittadino, si ripercuote anche sull’abitabilità, dato che, a causa dell’assenza di un sistema di isolamento termico, in estate gli inquilini sono costretti a patire un caldo asfissiante e in inverno invece un freddo penetrante.

Viene spontaneo domandarsi se l’Ater avesse previsto interventi per la risoluzione di tale problematica nella fase di progettazione della demolizione. In caso contrario, oltre a chiederne conto, invitiamo l’Ater a provvedere quanto prima, poiché a distanza di un anno le famiglie sono sempre più esasperate. Dopo aver convissuto a lungo con il timore di possibili cedimenti e crolli dei palazzi pericolanti – senza dimenticare le criticità legate ai tentativi di sciacallaggio e al degrado seguiti allo sgombero -, gli inquilini in questione non meritano questo ulteriore disagio.

Dobbiamo inoltre sottolineare il ritardo del Comune sulla riqualificazione del “vuoto urbano” lasciato dalla demolizione. Infatti, sebbene la procedura di variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale si sia conclusa lo scorso aprile, ad oggi non ci sono ancora notizie sull’avvio della gara per l’affidamento dei lavori.

Il centrosinistra non ha mai nascosto la sua contrarietà per il progetto di riqualificazione voluto dal centrodestra. Tuttavia, in attesa che la nuova piazza possa rimpiazzare i palazzi, non possiamo fare a meno di constatare come a riempire quel vuoto al momento siano più che altro rifiuti di ogni genere, alberi abbattuti, insicurezza e abbandono, emblemi di un degrado che, malgrado le intenzioni della Giunta, sembra regnare incontrastato, mentre in centro si pensa a colorare di rosso Corso Vittorio Emanuele.

Restando poi in tema di progettazioni errate, come abbiamo più volte rimarcato, nel progetto del centrodestra gli alloggi che prenderanno il posto del “ferro di cavallo” contempleranno nuovamente quel sistema di porticati spesso sfruttato per fare smercio e consumo di droghe. Porticati che invece, come fatto a Fontanelle, andrebbero chiusi dall’Ater e magari riutilizzati a scopo abitativo. Nel frattempo, in via Tavo sono stati tranciati da settimane i cavi delle telecamere intelligenti, il Sindaco è al corrente di quanto accaduto? I responsabili sono stati già individuati o il sistema orwelliano di videosorveglianza su cui l’amministrazione ha puntato con decisione non sta producendo i risultati sperati?

In conclusione, chiediamo al Comune di accelerare le procedure avviando nel minor tempo possibile i lavori per la realizzazione della piazza, e intanto di ripristinare il decoro e alleviare i disagi di chi è costretto a vivere in condizioni non dignitose.

«Il centrodestra aveva due opportunità per cambiare radicalmente il volto di questa zona, ma le ha sprecate entrambe – affermano i consiglieri comunali Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marinella Sclocco -. In via Lago di Borgiano si è deliberatamente scelto di realizzare una piazza che si dimostrerà una landa assolata e desolata, mentre sarebbe stato il caso, come avevamo chiesto, di dislocare qui dei servizi per la collettività, realizzando un asilo o la casa di comunità. Per quanto riguarda il ferro di cavallo si è optato invece per la ricostruzione in piccolo dello stabile che ha rappresentato per anni il fortino della criminalità. In campagna elettorale questa Amministrazione si è spesso soffermata sulla sicurezza e la lotta al degrado, ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti».

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli

I Gruppi consiliari PD, Sclocco Sindaco, e Città Aperta del Comune di Pescara                           




TUTTO IL MONDO DI GUARESCHI

Apertura della mostra oggi, venerdì 8 settembre 2023 ore 17:00, Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 8 settembre 2023. Da oggi, 8 settembre a partire dalle ore 17.00, presso la Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, sarà possibile visitare la mostra storica e documentale dedicata allo scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano: Giovannino Guareschi.

Tutto il mondo di Guareschi è un’esposizione a carattere antologico, rivolta in particolare ai giovani che non hanno conosciuto direttamente la produzione di Guareschi e la sua storia di vita, che comprende anche la prigionia come Internato militare italiano (IMI) tra il 1943 e il 1945, in seguito all’armistizio dell’8 settembre.

Negli anni Cinquanta, le trasposizioni cinematografiche di alcuni episodi del «Mondo piccolo di don Camillo e Peppone» ebbero un grande successo: i celebri personaggi furono portati sugli schermi di tutto il mondo, diventando simboli di un’epoca.

«Grazie alla collaborazione con l’Archivio Guareschi, l’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia),   l’associazione Club dei Ventitré e la Fondazione Accademia d’Abruzzo è stato possibile realizzare questa mostra che ambisce a far conoscere il personaggio Giovannino Guareschi, pure nella complessità del suo eclettismo e di non condivisibilità di alcune scelte politiche: dalle esperienze di vita più sofferte come la guerra e l’internamento, fino all’estro letterario e umoristico con il quale ha affrontato la gran parte della sua vita, regalando ai lettori e, in seguito, anche ai telespettatori, uno spaccato dell’epoca dal grande valore culturale», ha dichiarato il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

L’esposizione sarà visitabile fino all’8 ottobre, dal mercoledì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle ore 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.




MODELLE IN VETRINA all’Horo di Ely

Domani inaugurazione mostra di Giusy Polidori

Francavilla al Mare, 8 settembre 2023. Nel pomeriggio di domani, sabato 9 settembre 2023, la moda e l’arte si incontrano presso l’Horo di Ely di Elisabetta Scataglini con il ritorno delle Modelle in Vetrina e l’inaugurazione di una mostra di quadri di genere astratto, acrilico su tela, della ecclettica artista francavillese Giusy Polidori pittrice, poetessa e scrittrice, curatrice di mostre ed allestimenti.

A tal proposito, ha commentato l’organizzatrice Elisabetta Scataglini: “Sarà un evento che coniugherà i colori degli abiti dell’Horo di Ely alle variazioni dei colori dei dipinti di Giusy Polidori. Un evento unico dove l’arte e la moda saranno protagoniste”. Ingresso Libero.

Nella foto Elisabetta Scataglini e Giusy Polidori




BENEDIZIONI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO

Lettera del Vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi alle comunità scolastiche

Teramo, 8 settembre 2023. In vista del rientro nelle aule, la diocesi di Teramo-Atri vuole far sentire la sua vicinanza a studenti, famiglie e insegnanti invitandoli a partecipare alle benedizioni di inizio anno scolastico, che si terranno domenica 10 settembre in numerose parrocchie.

«L’ufficio di Pastorale Scolastica – commenta la direttrice Giusy Pelatti – accoglie con gioia l’iniziativa di molti parroci di celebrare domenica l’inizio dell’anno scolastico anche con la benedizione di tutto il personale scolastico, degli alunni e delle loro attrezzature! Affinché sia un anno di Pace, Conoscenza e Crescita personale».

Segue la Lettera del Vescovo

Carissimi,

desidero unirmi all’invito dei vostri parroci che hanno promosso momenti di preghiera e di comunione in occasione dell’ apertura del nuovo anno scolastico. È un grande dono per tutti! Il cammino formativo della comunità scolastica è il segno che insieme possiamo costruire con fiducia una società nella quale tutti possano essere protagonisti. Rivolgo un particolare pensiero di gratitudine ai docenti e agli operatori tecnico-amministrativi delle nostre comunità scolastiche: il vostro impegno è il tesoro prezioso della Chiesa e della società. A voi, cari genitori, il mio incoraggiamento ad essere guide sagge e premurose dei vostri figli. Senza il vostro impegno, silenzioso e faticoso, non è possibile educare le nuove generazioni ad essere costruttori.

Cari studenti,

non abbiate paura di prepararvi. Studiare non è solo un dovere, ma è gioia di vivere. Chi non studia non si prepara a vivere! È ciò che ho imparato quando ero studente come voi! Andate a scuola con il sorriso e l’ entusiasmo di chi vuole camminare insieme con i propri coetanei e docenti. La Chiesa vi sarà sempre vicino. Buon anno scolastico!

Vostro, Lorenzo, vescovo




LA TARGA GRUPPO AMICI DEI COLLI per Gaia Realini

Alla campionessa pescarese la pergamena di merito dal sindaco

Pescara, 8 settembre 2023. Accompagnata dalla sua famiglia e da tanti followers la giovane emergente del ciclismo Gaia Realini, ventiduenne di Pescara ha ricevuto la pergamena di merito dal sindaco Carlo Masci con l’augurio di “poterne consegnare alla stella nascente molte altre” e la targa Gruppo amici dei Colli dal consigliere Mauro Renzetti che ha proposto l’appuntamento proprio per sostenere Gaia in questo suo percorso in continua crescita.

“Seguo molto il ciclismo – commenta Renzetti – da sempre sono devoto a questa disciplina sportiva e mai avrei pensato di omaggiare questa giovanissima promessa di Pescara Colli; ma l’Abruzzo intero ama e sostiene Gaia che ci rappresenta in Italia, e all’Estero”.

Parole di incoraggiamento nei confronti della Realini anche da parte dell’assessore allo Sport, Patrizia Martelli; il sostegno è arrivato anche dall’assessore alla Cultura Maria Rita Carota che ha seguito la campionessa sin dal suo esordio.

In sala anche il consigliere federale FCI Serena Danesi, settore femminile, giunta da Milano proprio per evidenziare le grandi potenzialità della Realini al pubblico abruzzese, accompagnata da Maurizio Formichetti, referente Rcs per l’Abruzzo.

Numerose sono le soddisfazioni che Gaia ha regalato alla sue terra: è stata terza alla Freccia Vallone, terza alla Vuelta, terza al Giro d’Italia, ed oggi in maglia azzurra, vanta anche la vittoria per distacco alla quarta tappa del Tour de l’Avenir femmes a Megeve dopo una fuga di 25 chilometri permettendo alla nazionale italiana di finire sotto i riflettori e si appresta a partecipare ai Campionati Europei su Strada in Olanda; anche per questa nuova prova la sua Città si è fatta avanti con presenza e amore, abbracciandola prima della sua partenza.

“Mi rende davvero felice sapere che la mia Città mi segue sempre, e sono contenta per l’accoglienza che mi è stata riservata. La pergamena mi convince del fatto che ce la sto facendo, la targa degli Amici di Pescara Colli invece è un simbolo di affetto e mi ricorda chi sono, e quelle che sono le mie origini: la mia città sa che io sono e sarò sempre Gaia. Sono tante le rinunce ed i sacrifici che faccio per raggiungere i miei obiettivi ma il grande affetto che vedo intorno a me mi spinge a fare sempre di più; devo il mio massimo impegno anche a chi ha creduto in me, come per esempio la mia famiglia” spiega la Realini.

“Questa è la mia strada, ad oggi ne sono convinta – conclude – In ogni mia partenza, in ogni mia sfida ci sarà sempre la mia Pescara con me, che mi ha vista andare in bici per caso sin da piccola, che mi ha vista cadere e rialzarmi: questa è una filosofia che porterò con me anche per il futuro perché è proprio questo che mi aiuta a maturare ed in un percorso di crescita come quello che sto affrontando è proprio il mio Abruzzo che continua a darmi tanto”.




ENTRA IL SINDACO SCORDELLA

Consiglio delle autonomie locali

Teramo, 8 settembre 2023. L’Assemblea dei Sindaci, riunita ieri mattina nella Sala Consiglio di via Milli, ha designato, a maggioranza dei presenti, come componente del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) il sindaco del Comune di Silvi, Andrea Scordella.

L’individuazione del nuovo componente si è resa necessaria a seguito della decadenza dal ruolo di Michele Petraccia, ex sindaco di Pietracamela. Il Consiglio delle Autonomie Locali, organismo istituito presso il Consiglio Regionale dell’Abruzzo, si compone per la provincia teramana di tre membri, di cui due designati dall’Assemblea dei Sindaci (insieme a Scordella il secondo componente è la sindaca di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti) oltre, di diritto, al Presidente della Provincia.

L’organismo dovrà garantire la partecipazione degli Enti Locali ai processi decisionali regionali nelle materie di loro interesse. Il CAL è stato istituito e disciplinato dalla legge regionale 41/2007.

Tra le sue prerogative, esercita attività consultive, propositive e, soprattutto, di raccordo tra Regione ed Enti Locali. È inoltre chiamato ad esprimere parare obbligatorio nelle materie attinenti all’organizzazione territoriale, alle competenze e alle attribuzioni degli enti locali.




NUOVO ANNO SCOLASTICO: in calo il numero degli alunni

Stabile quello dei docenti. Direttore generale Nardocci: “potenziata l’offerta formativa”

L’Aquila, 8 settembre 2023. Si sono concluse in tempo utile per un ordinato inizio delle lezioni le operazioni di avvio dell’anno scolastico. Le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente sono state 667, al netto delle rinunce. Le nomine annuali a tempo determinato sono state 4.122, prevalentemente sul sostegno, cui si aggiungono 733 spezzoni orari.

Per questo anno scolastico il totale dei docenti in servizio su posti comuni ammonta a 15.896,   unitamente a 6.551 posti di sostegno. Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario è pari a 5.442 unità. Potranno esserci ulteriori incrementi con le risorse provenienti dai fondi straordinari per il sisma 2009 e 2016/17 e con quelle destinate al potenziamento del personale ATA per le esigenze legate all’attuazione PNRR.

Sono, invece, 163.750 gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che il 13 settembre, data ufficiale stabilita dal calendario regionale, torneranno in aula. Il totale degli studenti della provincia di Chieti è di 47.234; 43.383 nella provincia di Pescara; nella provincia di Teramo 38.103; 35.030 gli studenti della provincia aquilana. La contrazione totale del numero degli alunni di 1.398 nella Regione è stata maggiore nella provincia di Chieti, con 596 alunni in meno rispetto all’anno precedente; segue Teramo con 345 studenti in meno, Pescara con meno 287 studenti e L’Aquila con meno 170 alunni.

Nonostante la contrazione del numero totale degli alunni è stato mantenuto lo stesso contingente di docenti in servizio su posto comune, rendendo possibile, di conseguenza, un miglioramento del servizio offerto agli alunni e alle famiglie. Crescente, infatti, l’offerta del tempo pieno per la scuola primaria (24,69% del totale) con un incremento rispetto all’anno precedente di 33 classi.

Nelle scuole medie sono stati attivati 10 corsi in più di indirizzo musicale, per un totale di 57. Sono altresì raddoppiati, rispetto allo scorso anno, i posti di docenti specialisti di Educazione motoria nella scuola primaria, raggiungendo il numero di 92.

“Nonostante la diminuzione del numero degli studenti – ha sottolineato il Direttore generale USR Abruzzo, Massimiliano Nardocci – l’organico dei docenti è rimasto stabile, cosa che ha consentito di potenziare i servizi per gli studenti e per le famiglie.”




NUOVO ANNO SCOLASTICO il richiamo dello Snals Abruzzo

L’intervento di Carlo Frascari segretario regionale sulle criticità e le esigenze della scuola che si accinge a ripartire

Pescara, 8 settembre 2023. Lo Snals Abruzzo, sul nuovo anno scolastico ormai alle porte, torna ad accendere i riflettori sugli annosi problemi: la denatalità, carenze di organico che non possono prescindere da un ripensamento sul numero di alunni per classe. Carlo Frascari, segretario regionale Snals, sottolinea, senza indugi, le criticità della scuola che si accinge a riaprire i battenti ma, non manca di sottolineare, anche gli sforzi riusciti, da parte delle istituzioni preposte.

“Da mercoledì 13 settembre, con alcune anticipazioni” comincia Carlo Frascari “inizia ufficialmente l’anno scolastico nella nostra regione. Quest’anno, diversamente dal passato, quasi tutte le classi avranno i loro docenti a seguito dell’anticipazione delle procedure di assegnazione da parte degli uffici scolastici.  Tuttavia” prosegue Frascari “non mancano le problematiche che investono il sistema di istruzione abruzzese.

Da anni si registrano carenze nell’organico del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici che si riesce solo parzialmente a risolvere con le deroghe concesse dalla Direzione Regionale che assegna ulteriori posti (ma solo per un anno) alle scuole con le maggiori criticità. Il problema” aggiunge il segretario regionale Snals ”è generato da un sistema di formazione dell’organico ATA basato su parametri, vecchi di decenni, che non tengono conto delle specificità del nostro territorio e delle reali esigenze degli istituti soprattutto riguardo alle mutate necessità organizzative e della sicurezza e alle nuove funzioni assegnate alle scuole.

Continua, come negli ultimi anni, la riduzione del numero complessivo degli alunni che frequentano i nostri istituti. Il fenomeno, dovuto in gran parte alla denatalità, potrebbe diventare una opportunità per rivedere il numero massimo di alunni per classe, soprattutto quando queste ospitano alunni con difficoltà, e non essere utilizzato per ottenere un risparmio sull’intero sistema istruzione. Ma allo stesso modo” chiarisce Frascari ”la circostanza pone interrogativi sulla gestione della futura rete scolastica regionale e sulla dislocazione ottimale delle scuole.

Le nuove norme volute dall’attuale Governo impongono una progressiva riduzione degli istituti autonomi a partire dall’anno scolastico 2023/2024. Da settembre 2024 perderanno l’autonomia 11 scuole attraverso complesse scelte di accorpamenti decise dalla Giunta Regionale.

Abbiamo da tempo chiesto alla politica abruzzese che sia fatta una riflessione complessiva sull’assetto scolastico della nostra regione; la questione dovrebbe essere oggetto di un piano pluriennale che tenga conto di fattori non solo connessi con il numero degli alunni ma sia supportato da un piano trasporti, dalla erogazione di servizi aggiuntivi alle scuole, da una riflessione complessiva sull’edilizia scolastica e dalle esigenze delle comunità interne in grave crisi di esistenza.

Non mancano, quindi” conclude Frascari “i motivi di riflessione per auspicare maggiore attenzione ad un settore strategico non solo per la nostra regione ma l’intero Paese”.




INCONTRO CON LUCIA BORSELLINO figlia del Magistrato Martire

Basilica dei Santi Cesidio e Rufino, sabato 9 settembre alle 18:30

Trasacco, 8 settembre 2023. Durante la manifestazione, organizzata dall’Associazione Premio Pietro Taricone ed aperta a tutti, verranno ripercorsi gli aspetti più intimi della vita del giudice Borsellino ed il legame strettissimo con Giovanni Falcone, passando per i ricordi di un’infanzia vissuta sotto scorta fino al tragico epilogo del 19 luglio del 1992.

L’obiettivo dell’incontro è quello di trasmettere e far conoscere, attraverso un punto di vista privilegiato, i principi morali e la totale ed incondizionata dedizione professionale che hanno caratterizzato la vita di Paolo Borsellino.

Infatti, la missione dell’associazione organizzatrice, è quella di far scoprire alle nuove generazioni gli aspetti positivi della società moderna, attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione di persone che con le loro opere hanno dimostrato che è possibile compiere azioni impensabili, coraggiose ed ammirevoli, creando così un vero e proprio modello che sia da esempio principalmente per i più giovani.

Proprio per questo il moderatore Stefano Pallotta, presidente dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo, sarà accompagnato dai ragazzi delle classi terze medie dell’Istituto Comprensivo di Trasacco che potranno interfacciarsi direttamente con la Dott.ssa Borsellino, in modo da poter soddisfare liberamente le loro curiosità ed affrontare gli argomenti di maggior interesse.

Il pubblico avrà l’occasione di poter ascoltare attraverso una voce autentica e sincera il racconto di un evento che ha segnato in modo indelebile la nostra storia, che ancora oggi, a distanza di più di 30 anni, riporta ad argomenti di grandissima attualità, mentre i ragazzi potranno comprendere come sia stata la vita di una ragazza che, suo malgrado, ha dovuto vivere gran parte della sua giovinezza sotto scorta, in un contesto estremamente rischioso che ha di certo condizionato il rapporto con i suoi coetanei.

Foto: ilfattoquotidiano.it




SULLE NOTE DELLA GIOIA: le feste tradizionali d’Abruzzo e l’organetto Ianni

Il 23 e 24 settembre tornano le Giornate Europee del Patrimonio con i Musei civici

Giulianova, 8 settembre 2023. Sabato 23 e domenica 24 settembre, tornano le Giornate Europee del Patrimonio, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, che quest’anno concentreranno l’azione sulla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, declinato in Italia con lo slogan “Patrimonio InVita”. La scelta mira alla condivisione e all’indispensabile trasmissione alle generazioni future.

Il fine settimana giuliese sarà scandito da due eventi che ripercorreranno un aspetto molto sentito del patrimonio immateriale d’Abruzzo, quello delle festività e della musica tradizionale eseguita dallo strumento principe: l’organetto.

Sabato 23 alle ore 17.30 nel Loggiato “Riccardo Cerulli” di piazza Belvedere sarà presentato il volume “Fest’ e fiera”, edito da Radici nel 2023, con le autrici, l’illustratrice Michela Di Lanzo e l’antropologa Adriana Gandolfi. In questo nuovo album d’artista, che segue il lavoro sulle antiche fiabe di Antonio De Nino, Michela Di Lanzo torna a esplorare gli aspetti arcaici della sua regione, confrontandosi con alcuni dei riti più importanti della tradizione, raccontati dalla penna esperta dell’antropologa Adriana Gandolfi. Percorrendo il ciclico susseguirsi delle stagioni, le autrici ricostruiscono, con segni e disegni, la storia e le storie che si celano dietro alcune delle più conosciute feste d’Abruzzo, plasmate nei secoli dall’andirivieni del calendario solare e lunare che da sempre guida i ritmi produttivi della cultura agropastorale.

Domenica 24 invece, con turni su prenotazione ogni ora a partire dalle 15, con ultimo ingresso alle 19, piccoli gruppi di visitatori saranno guidati nel laboratorio di organetti “Cav. Giuseppe Ianni e figli” a cura degli eredi della prestigiosa attività che affonda le radici sul finire del 1882. Fu Francesco lanni infatti, piccolo falegname, che, tornando da un pellegrinaggio a Loreto, riportò a casa un organetto proveniente da quella che sarebbe divenuta in seguito la patria della fisarmonica e cioè Castelfidardo. Una tradizione di alto artigianato che vive ancora oggi nella bottega di via Oberdan, appena fuori dal centro storico giuliese. Gli eredi Armando e Igor Ianni accompagneranno i visitatori lungo 140 anni di storia della famiglia mostrando le tecniche di realizzazione degli strumenti che ancora oggi caratterizzano i momenti di felicità in terra d’Abruzzo. La prenotazione della visita è obbligatoria e va fatta telefonicamente al numero 0858021290 entro venerdì 22 settembre.




PROPELLER CLUB ABRUZZO Port of Ortona

Il 13 luglio scorso si è costituita l’Associazione

Ortona, 8 settembre 2023. Quello di Ortona è 27° Club di quelli presenti in Italia e il 9° tra quelli sulla costa Adriatica. Ortona è un antico Porto, ritenuto strategico, fin dall’epoca Romana, per la sua posizione in Adriatico e gli scambi commerciali con l’area Balcanica, i Paesi del Medio Oriente e l’est Mediterraneo.

Un Porto che ha movimentato, nel 2022, 1.168.000 ton di merci (36% di prodotti petroliferi raffinati e il 64% di rinfuse solide), ma è un Porto con grandi potenzialità di sviluppo. Ben collegato con la grande area industriale della Val di Sangro e quella della Val Pescara, con la Ferrovia Adriatica, l’Autostrada A/14 e l’Autostrada A/24, con l’Aeroporto di Pescara e l’Interporto d’Abruzzo.

Su questa infrastruttura, ritenuta strategica per lo sviluppo industriale, commerciale e turistico della regione, sono previsti importanti investimenti finanziari per renderlo maggiormente funzionale e produttivo in termini economici ed occupazionali, come: approfondimento dei fondali, ampliamento delle banchine, realizzazione di nuovi piazzali, collegamenti di ultimo miglio stradale e ferroviario e la transizione green e digitale.

Il 14 settembre p.v., alle ore 10:30, ci sarà l’inaugurazione del Propeller Club di Ortona, all’Aula Magna dell’Istituto Nautico per i Trasporti e la Logistica di Ortona, alla presenza delle Istituzioni locali e regionali, del Presidente Nazionale dell’Associazione, Avv. Umberto Masucci, e interventi del Prof. Piergiorgio Landini, già Ordinario di Geografia Economia all’Università D’Annunzio di Pescara, del Prof. Ennio Forte, già Ordinario di Economica Logistica e del Dott. Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale di Confindustria Chieti Pescara.

L’International Propeller Club è un’Associazione culturale senza scopi di lucro, è apolitica ed è aperta al contributo di quanti sono sinceramente interessati alla crescita dell’economia del mare dell’Abruzzo.




LA BANDIERA FIAB al Comune de L’Aquila

FIAB L’Aquila consegna la bandiera di Comune Ciclabile e il premio annuale. Palazzo Fibbioni 12 settembre ore 10:00

L’Aquila, 8 settembre 2023. Martedì 12 settembre alle ore 10:00 nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni si terrà una conferenza stampa, con la presenza del Sindaco e dell’Assessore alla Mobilità Urbana, per la cerimonia di consegna della bandiera di Comune Ciclabile 2023 al Comune dell’Aquila da parte della sezione locale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, FIAB L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS.

A seguire, l’associazione consegnerà la prima edizione del premio annuale “FIAB L’Aquila” a persone che si sono distinte per l’uso della bicicletta in città come mezzo di trasporto quotidiano. Il Comune dell’Aquila ha partecipato per il secondo anno consecutivo all’iniziativa Comuni Ciclabili di FIAB, mirata a riconoscere gli sforzi di tutte quelle Amministrazioni Locali che mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta, ottenendo, dopo valutazione dell’apposita commissione nazionale, la bandiera di Comune Ciclabile, con due bike smile su massimo cinque possibili. L’associazione locale FIAB consegnerà ufficialmente la bandiera per il 2023, che verrà ricevuta dal Sindaco Pierluigi Biondi e dell’Assessore alla Mobilità Urbana Paola Giuliani.

Il secondo momento della cerimonia riguarda un premio annuale di nuova istituzione dell’associazione FIAB L’Aquila, consegnato a persone che si sono distinte come esempio virtuoso di utilizzo della bicicletta in città. Il premio consiste in un trofeo ricavato con pezzi recuperati da vecchie biciclette e in una dichiarazione in cui si motiva l’assegnazione del premio.

Per questa prima edizione, l’associazione ha deciso di attribuire il premio a una coppia di cittadini argentini che sono domiciliati all’Aquila dal mese di maggio 2023, per il lavoro di lei, che è stata selezionata per un posto come assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi dell’Aquila.

Essi sono ballerini di tango professionisti e si sono già esibiti in varie occasioni non solo nel centro storico dell’Aquila, ma anche in altre città abruzzesi. Il motivo del premio è legato alla loro scelta riguardo il principale mezzo di trasporto: due biciclette elettriche pieghevoli, acquistate poco dopo l’arrivo in città. Oltre che per spostamenti di lavoro e commissioni, essi utilizzano le bici anche per trasportare le apparecchiature utili ad esibirsi e per muoversi fuori città, utilizzando le combinazioni bici+treno e bici+autobus.




RINNOVATI GLI ORGANI di Abruzzo Popolare

L’Associazione in Assemblea Ordinaria

Ortona, 8 settembre 2023. Alla presenza di circa un centinaio di soci, mercoledì sei settembre scorso, si è tenuta l’assemblea dell’associazione per il rinnovo degli organi statutari.

Dopo una dettagliata relazione del Presidente uscente, Tommaso Coletti, sulle attività svolte e su quelle che saranno svolte nell’anno 2023/2024, sono stati rinnovati gli organi previsti dallo statuto dell’associazione.

All’unanimità è stato confermato Presidente il senatore emerito Tommaso Coletti e, sempre all’unanimità è stato nominato il nuovo direttivo così composto:

Filomena Romilio     –      Chieti

Laura Florani              – Ortona

Nello Bossone          –   Pescara

Nando Marinucci –       Torrevecchia Teatina

Gisa Taurisano          –    Ortona

Mirella Spinelli          –   Lanciano

Pietro Scarinci           –   Atessa

Renato Masciarelli   –   Ortona

Lara Di Paolo            – Ortona

Tommaso Vitale      – Ortona

Francesco Ranalli    – Pescara

Federica Durastante – Ortona

Il Presidente, dopo la riconferma, ha annunciato le prime due iniziative culturali che saranno resi noti nei prossimi giorni. Inoltre, ha ringraziato il direttore del quotidiano on line abruzzopopolare.it, Nando Marinucci, che con senso di responsabilità e con equilibrio gestisce il sito che negli ultimi mesi  ha aumentato il numero dei visitatori in maniera esponenziale.

Durante la serata sono stati affrontati anche temi di carattere politico, sia regionali che locali, con interventi dei consiglieri comunali Ilario Cocciola e Gianluca Coletti.




ESERCITAZIONE IN MARE con operatori acquatici F.I.S.A.

Angeli del Mare Pescara e Protezione Civile. Federazione Italiana Salvamento Acquatico

Pescara, 8 settembre 2023. Domenica 10 settembre 2023 dalle ore 10 alle 12:30, presso il Litorale in concessione allo Stabilimento Balneare Il Tramonto (Pescara, Viale Primo Vere 27), in continuità con molti progetti sviluppati negli ultimi anni, tutti tesi all’informazione, alla sicurezza e alla consapevolezza dei cittadini nei confronti dei pericoli del mare, si terrà una grande manifestazione concepita come una vera e propria esercitazione in mare. Capofila del progetto la F.I.S.A. Federazione Italiana Salvamento Acquatico in collaborazione con il Comune di Pescara, Guardia Costiera Pescara. Promotori del progetto Associazione Eracle Templari Federiciani aps affiliata F.I.S.A. Protezione Civile, diretta da Marco Schiavone e Angeli del Mare diretta da Carmen Padalino.

Molte e articolate le attività esercitative che saranno proposte come diretta e pratica dimostrazione di come si effettuano i salvamenti acquatici, e di come si procede in aiuto dei bagnanti in pericolo. Tutto questo in stretta collaborazione con la Capitaneria di Porto di Pescara (o del territorio di riferimento) e con tutti gli organismi competenti atti a mettere in moto la salvaguardia di vite umane.

Saranno effettuati: attività dimostrative con RWC con bagnante in difficoltà a ridosso delle scogliere che non riesce a tornare a nuoto a causa della forte corrente né a salire sulla scogliera; attività con Surf Rescue 2/3 con bagnante in balia dei flutti che tenta di rientrare a terra a nuoto ma non riesce; attività di recupero tramite Sup Rescue con bagnante in difficoltà che chiede aiuto in mare per il rientro a terra.

Inoltre, effettueremo attività dimostrative di recupero mediante unità cinofile da salvataggio in acqua, con pericolanti in difficoltà che chiedono aiuto per il rientro a terra, perdita di sensi e primo soccorso.

Marco schiavone, presidente Angeli del Mare Fisa: “Come Eracle aps e Angeli del Mare abbiamo avviato questa preziosa collaborazione con la F.I.S.A (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) che ci permette di formare i giovani soccorritori con un livello di professionalità altissimo. Inoltre, chiediamo ai nostri collaboratori di metterci passione e cuore. Il mare è bello, ma è anche continuamente una possibile minaccia per i bagnanti, soprattutto gli anziani e i bambini. I nostri Assistenti Bagnanti sono addestrati non solo alle tecniche di salvamento, di nuoto, di primo soccorso. Ma soprattutto a prevenire o meglio osservare e cercare di informare i bagnanti sui possibili pericoli del mare, sempre in stretta collaborazione con tutte le Capitanerie di Porto che ringraziamo per il loro sostegno fattivo alla Salvaguardia umana. Insieme a Carmen Padalino, mia socia, ringraziamo il Presidente della F.I.S.A. Raffaele Perrotta per la preparazione dei Soccorritori Acquatici F.I.S.A. e per la loro professionalità.”




C’È LA FESTA

Non si parli di salario e di morti sul lavoro

Lanciano, 8 settembre 2023. In questi giorni l’Unione Sindacale di Base ha lanciato una sacrosanta campagna per la raccolta firme a sostegno di alcune importantissime Leggi di Iniziativa Popolare, quella sul salario minimo a 10 euro indicizzato al livello dell’inflazione e a totale carico del datore di lavoro e quella per l’introduzione del reato di “omicidio sul posto di lavoro” e per l’incremento del personale ispettivo ormai ridotto al lumicino.

Per tale motivo, come di consueto, il 28 agosto 2023, ha inoltrato anche al Comune di Lanciano in terra di Chieti, la richiesta di occupazione di suolo pubblico (un solo metro quadro) esclusivamente per posizionare un tavolino, una sedia e il materiale informativo necessario per procedere all’attività di raccolta firme.

Ebbene, la richiesta ci è stata negata perché “l’area richiesta è stata concessa… esclusivamente al Comitato Feste di Settembre nel periodo che va dal 31 agosto 2023 al 17 settembre 2023”.

In sintesi: c’è la festa, non si parli di salario e di lavoro.

USB ritiene grave ingiustificabile tale diniego perché costituisce una compressione dei diritti costituzionalmente garantiti.

La “raccolta di firme” con banchetto su suolo pubblico, finalizzata al sostegno di due importanti iniziative di politica nazionale è attività costituzionalmente tutelata dagli articoli 17, 18 e 48 della Costituzione, in quanto concretizza il diritto del cittadino a partecipare alla formazione delle decisioni pubbliche.

Inoltre, con la raccolta firme, la cittadinanza esercita concretamente i diritti costituzionalmente garantiti, come previsto dall’articolo 50 della Costituzione (“Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”),  come previsto anche  dal Trattato dell’Unione europea e dagli Statuti regionali e locali (art. 71 della Costituzione, principi normativi della L. 352/70, art. 227 del Trattato EU, Statuti del Consiglio Regionale e Provinciale, Statuto del Comune di Lanciano)

È del tutto inammissibile il rifiuto a concedere l’esercizio di un essenziale diritto costituzionalmente garantito, in base a un generico diniego poiché, “sono in corso le feste patronali”, tutt’altro, l’attività richiesta è invece la giusta occasione per favorire una maggior partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e politici anche in concomitanza di una manifestazione e/o festa.

L’Unione Sindacale di Base Abruzzo e Molise, nello stigmatizzate il comportamento dell’Amministrazione comunale di Lanciano, che pare così abdicare in toto alle sue prerogative, ha inviato formale diffida per l’immediato rilascio del permesso per l’occupazione del suolo pubblico come richiesto il 28 agosto u.s. e adirà per le vie legali in caso di ulteriore diniego.




IL NOSTRO TEMPO

Potere oscuro, verità inconfutabili e scelte ineludibili

Ecco l’Autunno, riprendono le attività; dopo la stagione del riposo e delle vacanze si ripresenta il classico quadro degli impegni e degli obblighi quotidiani.

Ognuno avrà vissuto, a proprio modo, la sosta migliore; riposo sì, ma con la mente sempre proiettata ai doveri e alle responsabilità di tutti i giorni. Mente dunque fissata sulla famiglia, sul lavoro, sulla garanzia delle certezze per le proprie economie di vita.

Presi dal lavoro, concentrati nelle prime necessità, impegnati nelle proprie cose, ovviamente, si perde tutto il resto e tutto il resto è il mondo che ci circonda, il mondo delle altre cose, quello degli altri bei colori, delle altre belle forme e di tutto quello che ci vive accanto e ci gira intorno e ci garantisce.

Il tempo passa, gli eventi si succedono, gli obiettivi si raggiungono o sfumano, ecco la vita nel nostro esclusivo tempo con i suoi cicli: tutto gratificante, nulla gratificante, ma quali gratificazioni? Armonia diffusa, armonia illusoria, ma quale armonia?

Ecco il quadro che abbiamo disegnato e che ritocchiamo di volta in volta ad ogni sosta. Un quadro gratificante o deludente: certamente sempre più complesso, così sembrerebbe a seguire i media correnti.

Con tutta la buona volontà, tutto l’ottimismo e tutta la fiducia possibile si riprende il cammino con lo sguardo proteso in avanti, cercando di superare le oscurità di questo mondo dei poteri tristi che non riusciamo a comprendere ma che ci domina e che ci presenta sempre novità, imprevisti e cose incredibili, perlopiù negative.

Sempre pronti, attenti e, con i nostri limiti, preparati alle sorprese per evitare problemi e guai d’ogni sorta.

Il nostro tempo, la nostra preparazione, la nostra organizzazione, le nostre capacità, le nostre convinzioni, le nostre verità, i nostri lamenti, le nostre recriminazioni, le nostre proteste, i nostri errori che si ripresentano puntuali e sempre più dannosi, sempre più deleteri, sempre più umani e miserabili di fronte alle verità che di volta in volta emergono, si ripresentano e ci mortificano con tutta la loro potenza e cruda realtà.

Sembrerebbe difficile, se non impossibile, distogliere lo sguardo dalle proprie cose, ma di volta in volta sarebbe davvero utile cercare di comprendere tutto quello che c’è lì fuori, impegnarsi anche per la società, per la cosa pubblica.

Sarebbe utile ed anche necessario comprendere tutto quello che riguarda le cose del mondo, con le loro organizzazioni di forze, poteri e denaro che agiscono intorno a noi, con noi, per noi e su di noi.

Non limitiamo questi argomenti a sole occasioni d’elargizione saperi o vanesie convinzioni; questi argomenti assicurano relazioni, servizi, approvvigionamenti, bellezze d’ogni genere: ecco (forse) ci sono altre verità alle quali dobbiamo riservare attenzioni maggiori e specialmente nei momenti in cui si è chiamati a rispondere e a contribuire in prima persona: e allora attenzione al momento di quelle decisioni.

Tutto il brutto che viviamo e che regolarmente denunciamo, inutile sforzarsi nel cercare altre motivazioni o giustificazioni, è solo frutto di decisioni negligenti dovute a nostre scelte sbadate. Nostre: nessuno escluso.

nm




PREZZI CARBURANTE, GOVERNO INTERVENGA IN MODO CONCRETO

Roma, 7 Settembre 2023. “Se il Governo Meloni non interviene in modo concreto, per i prossimi anni i prezzi dei carburanti e la situazione commerciale energetica italiana sarà ingestibile”  le dichiarazioni del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia sui continui rincari dei prezzi dei carburanti sulla Rete italiana di distribuzione.

Continua Marsiglia “È inutile che parliamo di speculazioni, di Medio Oriente e di altre situazioni che, anche se di fondamentale importanza, senza una Politica Energetica ed una riforma strutturale dell’Energia in Italia, sono solo chiacchiere al vento a danno dei cittadini. Stiamo assistendo solo ad uno ‘scarica barile’ tra Ministeri e noi operatori dell’Oil & Gas criminalizzando le Compagnie Petrolifere ed i Gestori di impianti. La realtà è un’altra, nessuno interviene sulle falle del sistema Italia in campo di energia ed in questo modo il nostro Paese è vulnerabile ad ogni situazione di criticità”.

In merito al Piano Mattei per l’Africa annunciato nel discorso programmatico alle Camere dal Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni lo scorso anno “C’è l’impressione che si sia esagerato invocando Enrico Mattei, anche perchè il fondatore dell’ENI aveva a cuore principalmente l’Italia. A nostro avviso qui si ha a cuore l’Africa con importanti accordi ma le aziende italiane dell’Oil & Gas sono abbandonate e prive di operatività e di sviluppo. Giorgia Meloni ha in mano le nostre osservazioni da Gennaio 2023, l’importante e che qualcuno le analizzi, altrimenti altri dossier dimenticati, ed i cittadini ne fanno le spese” conclude la nota.