STILL SILENT DANCE

ChoeroScopic Park Dance Performance

L’Aquila, 16 agosto 2023. Sabato 19 agosto artQ13 torna all’Aquila. Alle 18:30 all’interno del Parco del Sole verrà presentata la performance “Still Silent Dance” ChoeroScopic Park Dance Performance, nata da un’idea di Carlo Caloro con i performer Valentina Sansone e Luca Della Corte, la documentazione fotografica è affidata a Sebastiano Luciano. “Still Silent Dance” è una performance coreoscopica in cui il pubblico è invitato a seguire le azioni a occhio nudo o munito di binocolo e telescopi alcuni messi a disposizione del pubblico dal team di artQ13.

La performance esplora l’ordine terreno silenzioso che si cela dietro alle non-cose e la fusione tra movimento e immobilità con una interazione che permette al pubblico di entrare in una dimensione unica di osservazione e di coinvolgimento. Gli spettatori sono invitati a riflettere sulle connessioni tra il movimento del mondo circostante, la fonte sonora e la coreografia suggerita dai danzatori.

La performance abbraccia anche i temi della misurazione e del misurabile correlati al mondo contemporaneo fatto di etichette e convenzioni. Offre così una prospettiva artistica e filosofica sulla percezione sensoriale modificata dall’ordine digitale dominato dalle informazioni che frammentano l’attenzione come fenomeno del silenzio.

artQ13 sympatric areas for artistic research è uno spazio indipendente avviato a Roma nel 2014 da Carlo Caloro e Britta Lenk che sostiene attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione di progetti espositivi ed editoriali. L’organizzazione dei progetti performativi in città per artQ13 è a cura di Katiuscia Tomei.




PER L’OSPEDALE DEI BAMBINI IN UGANDA

L’hotel Baltic consegna 1450 euro ad Emergency

Giulianova, 16 agosto 2023. Tanto successo per  il Ferragosto solidale  organizzato  in spiaggia dell’Hotel Baltic, grazie alle tante famiglie che, anche in vacanza, hanno dimostrato attenzione e disponibilità rendendo possibile aiutare chi aiuta.

La festosa aquilonata ha infatti permesso di raccogliere 1450 euro, assicurando così un sostanziale e molto importante aiuto ad un progetto in particolare, quello che vede sostenere un ospedale pediatrico ad Entebbe, in Uganda, Una struttura che intende raggiungere un obiettivo importante,  quello di diventare un punto di riferimento non solo per i bambini ugandesi ma per tutti i bambini con necessità chirurgica provenienti da qualsiasi regione dell’Africa.




OMAGGIO A ENNIO MORRICONE Festival di arte vocale e strumentale

Estate 2023, Chiostro dell’ex Convento dei  Minori Osservanti. Direttore Artistico Guido Galterio, tra mito e magia, Bruno Gambarotta voce narrante, Elena Cornacchia flauto, Giorgio Costa  pianoforte

Pacentro, 16 agosto 2023. Settimo appuntamento per Voci&Voci Festival giovedì 17 agosto ore 21,30 a Pacentro, nel Chiostro dell’ex Convento dei Minori Osservanti: in scena la musica di Ennio Morricone con il flauto di Elena Cornacchia, il pianoforte di Giorgio Costa e la voce narrante di Bruno Gambarotta

per un  omaggio ad uno dei musicisti italiani più amati di sempre, la cui arte ha segnato un’epoca intera.

Bruno Gambarotta guiderà il pubblico come in un viaggio, attraverso le opere più suggestive di Morricone raccontando e commentando preziosi aneddoti della vita del compositore. Si ascolteranno famosi brani che hanno “dipinto” gli spaghetti western di Sergio Leone (“C’era una volta il west”, “Giù la testa”)  le magiche atmosfere di “Mission”, le tinte più moderne di “Nuovo Cinema Paradiso” e ascolteremo anche un Morricone che forse non ci aspettavamo, e cioè il Morricone autore di indimenticati brani come “Here’s to you” (cantata da Joan Baez) e “Speranze di Libertà”. Sarà un crescendo di emozioni e serena nostalgia in un’atmosfera intima e sognante, un po’ come tornare indietro di qualche anno quando il cinema (e la sua musica) era ancora magia; il tutto con la garbata ironia di Bruno Gambarotta e l’estro di Elena Cornacchia al flauto e Giorgio Costa al pianoforte.

Bruno Gambarotta è nato ad Asti e agli anni felici dell’infanzia e dell’adolescenza qui trascorsi  ritorna costantemente. Nel 1956 si diploma perito fotografo al Bodoni di Torino e quello resta l’unico traguardo scolastico raggiunto. Dal 1962 al 1994 lavora alla Rai, nel centro di produzione di Torino e Roma, nella direzione programmi di viale Mazzini. Ricopre vari ruoli: cameraman, programmista, produttore esecutivo, autore, regista, spalla (“Fantastico ‘87”), conduttore (“Lascia o Raddoppia?” “Cucina Gambarotta”) in tv e in radio (“Single” con Luciana Littizzetto). Su invito di Luigi Comencini inizia una saltuaria prestazione di attore nel cinema, in ruoli minimi: l’elenco dei film è lungo.

È anche l’agente Quattroni nei 24 episodi de “Il commissario Manara”. In parallelo all’attività lavorativa, pratica l’esercizio della scrittura: monologhi teatrali in piemontese e in lingua che egli stesso recita, racconti, romanzi, rubriche su riviste e quotidiani (in ordine di tempo Comix, La Repubblica, L’Unità, La Stampa). Attualmente su “Azione”, settimanale di Lugano, compare un racconto in una rubrica quindicinale e “L’immaginazione”, rivista bimensile di letteratura, ospita in ogni numero uno o più racconti. Dopo quattro libri pubblicati da Garzanti è felicemente approdato nel catalogo di Manni Editori, per il quale è al quinto titolo: “L’albero delle teste perdute”.

Dedica tempo ed energie nelle vesti di organizzatore di cultura. Dalla seconda edizione, cioè da 25 anni, collabora al Festival della Letteratura di Mantova in qualità di conduttore di incontri con i grandi scrittori ospiti del festival. Da 6 anni è direttore artistico del festival “Sentieri&Pensieri” a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo. Appassionato di musica, attualmente gira l’Italia con due virtuosi: il pianista Giorgio Costa e la flautista Elena Cornacchia, per prendere parte come voce recitante a concerti dedicati  a Chopin, a Mozart e a Ennio Morricone.

Elena Cornacchia si è diplomata al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro,   studia successivamente alla Scuola di Musica di Fiesole, corso speciale di perfezionamento del Maestro Mario Ancillotti. Con lo stesso docente segue inoltre i corsi di “Musica Riva”a Faenza e Lanciano.

È vincitrice di numerosi concorsi in qualità di solista e in varie formazioni cameristiche. Nel settembre 1990 vince l’audizione per un posto a tempo determinato di primo flauto e fila presso l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna “A. Toscanini” di Parma, con la quale ha svolto attività concertistica sotto la direzione di maestri come H. Soudant, A. Oestmann, R. Barschai e D. Oren. Nel 1992 è vincitrice del concorso ordinario a cattedre nei conservatori statali di musica per l’insegnamento del flauto. Svolge inoltre attività concertistica come solista ed in formazioni da camera. Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “Boito” di Parma.

Giorgio Costa diplomato al Conservatorio Verdi di Torino, segue corsi di perfezionamento con Fausto Zadra all’Ecole Internationale de Piano di Losanna. Nel 1980 partecipa ai corsi di Riccardo Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena. Dal 1985 segue i corsi di Fenomenologia della musica tenuti da Sergiu Celibidache all’Università di Magonza. Nel 1988 prende parte alla Master Class di Murray Perahia a Firenze. Solista e camerista, spazia dai clavicembalisti ai contemporanei, con particolare riguardo ai grandi autori dell’età romantica. La sua intensa attività concertistica  riscuote consensi di pubblico e di critica in Europa e Giappone. Ha effettuato diverse registrazioni per la RAI e attualmente è docente al Conservatorio di Novara.

Il festival VOCI&VOCI , ideato e diretto da Guido Galterio, è realizzato in collaborazione con Comune di Pacentro, Camerata Musicale Sulmonese, Associazione Euterpe, Coro Maschile Majella e grazie al lungimirante atto di mecenatismo della professoressa Edvige Coleman Agostinelli e William Coleman III, dovuto all’amore per la propria terra.

PROSSIMO APPUNTAMENTO  domenica 27 agosto ore 20.45  DANIELA POGGI PRESENTA IL LIBRO “RICORDAMI” 




FACCIAMO A PEZZI SHAKESPEARE Spettacolo Teatrale

EstArte Maglianese 2023

Magliano de’ Marsi, 16 agosto 2023. Facciamo a pezzi Shakespeare è il titolo dello spettacolo a cura della Compagnia Teatrale Teatranti tra Tanti, diretto da Alessandro Martorelli, che si terrà questa sera, mercoledì 16 agosto, dalle ore 21:30 presso la Piazza del Municipio di Magliano de’ Marsi, nell’ambito del cartellone delle manifestazioni estive EstArte Maglianese 2023 a cura dell’Amministrazione Comunale.

Una sfida ardua e folle: prendere le opere più famose di William Shakespeare e metterle in scena in tutti gli stili teatrali possibili. Dalla tragedia, alla commedia dell’arte, passando per il teatro d’avanguardia, l’improvvisazione, il teatro dialettale, fino al Musical. Il risultato sarà uno spettacolo così esilarante ed esplosivo.




GIRONI DIVINI 2023 Svelati i nomi dei vini finalisti

Tutto pronto per le attese finali del 17-18-19 agosto, nell’affascinante centro storico di Tagliacozzo. 60 etichette, scelte tra le più rappresentative del panorama vinicolo abruzzese, si contenderanno il titolo di vino dell’anno.

A pochi giorni dall’inizio DI GIRONI DIVINI 2023, sono ufficiali i nomi dei vini finalisti. Ricordiamo che dopo una lunga cernita (oltre 450 etichette provate) fatta da una giuria tecnica composta da giornalisti, buyers e sommelier di provata esperienza, supervisionati dal direttore tecnico dell’evento Franco Santini, ora il calice passa in mano ad una giuria di 40 wine lovers ed appassionati, che nelle tre serate del 17-18-19 agosto assaggeranno alla cieca i vini e ne decreteranno il “migliore”, completando il responso tecnico con quello puramente edonistico (il programma completo e le prenotazioni al link https://www.i-ticket.it/partner/live-comunication-gironi-di-vini ).

Gironi Divini si distingue da tutte le altre manifestazioni enogastronomiche in corso non solo per questa singolare formula, che prevede un doppio livello di giudizio (quello del professionista e quello del semplice amatore), ma anche per un’attenzione totale al vino di qualitàIl vino è protagonista assoluto, all’interno di spazi storici affascinanti, con accesso limitato, in modo da garantire la necessaria tranquillità e l’atmosfera migliore per una bevuta consapevole, come è giusto che sia per il rispetto del prodotto e di chi faticosamente lo lavora. Niente file chilometriche, niente resse per accaparrarsi un bicchiere di bianco o rosso senza nome, ma una gestione degli spazi attenta e finalizzata ad una fruizione rilassata e attenta, con un piccolo punto food di qualità (a cura di “Le Direzioni del Gusto”) per chi vuole accompagnare il calice con qualcosa di solido.

Ma c’è di più: questo lavoro di selezione, che dura tutto l’anno, confluirà nella pubblicazione di una guida interamente dedicata ai vini abruzzesi – “Vini d’Abruzzo per Bevitori Curiosi”, sempre a cura di Franco Santini – che uscirà in distribuzione gratuita online a fine anno. “I vini che assaggeremo in finale”, spiega Santini, “sono stati scelti per la loro alta qualità organolettica, ma anche cercando di dare ampia rappresentanza ai tanti territori della nostra regione e alle molteplici dinamiche che la percorrono. Ecco, allora, che accanto a nomi noti, di aziende storiche o di realtà imprenditoriali importanti, troviamo etichette di piccolissimi produttori artigianali, che si sono distinti per originalità e qualità di prodotto. Perché l’obiettivo non è stabilire quale sia il vino migliore, ma far capire al pubblico che l’Abruzzo del vino è ricco e sfaccettato, ed ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un posto di rilievo sulle mappe del vino mondiale. Tutto questo lo racconterò in maniera ancora più dettagliata nella mia pubblicazione, a cui sto lavorando da tre anni e che non vedo l’ora di diffondere”.

Ecco, quindi, l’elenco dei vini finalisti nelle varie categorie. Ancora pochi posti disponibili

FINALE PECORINO (17 agosto ore 20:00)

·       Pecorino Qvinto 2022 – FATTORIA TEATINA

·       Pecorino 2022 – OLIVASTRI

·       Pecorino 2022 – BUCCICATINO

·       Pecorino 2022 – TENUTA TRE GEMME

·       Pecorino “etichetta barone rampante” 2021 – CANTINA TOLLO

·       Pecorino 2019 – COSTANTINI

·       Pecorino “Giocheremo con i Fiori” 2022 – TORRE DEI BEATI

·       Pecorino 2022 – STRAPPELLI

·       Pecorino “Aspetta Primavera” 2022 – CONTESA

·       Pecorino “Cortalto” 2021 – CERULLI

·       Pecorino “PEC” 2022 – ABBAZIA DI PROPEZZANO

·       Pecorino “Tegeo” 2020 – CODICE VINO

FINALE TREBBIANO D’ABRUZZO (17 agosto ore 22:00)

·       Trebbiano 2022 – EMIDIO PEPE

·       Trebbiano “Casanova” 2022 – BARONE CORNACCHIA

·       Trebbiano “Anima” 2022 – MARRAMIERO

·       Trebbiano “San Pietro” 2021 – AUSONIA

·       Il Bianco di Wilma 2022 – CANTINA WILMA

·       Trebbiano “Mario’s 48” 2021 – TERRAVIVA

·       Trebbiano “Semivicoli” 2019 – MASCIARELLI

·       Trebbiano 2021 – RABOTTINI

·       Trebbiano 2021 – TRIUM

·       Trebbiano “Laus Vitae” 2021 – CITRA

FINALE BIANCHI DA VITIGNI MINORI E BLEND (18 agosto ore 20:00)

·       Traminer “Tramé” 2019 – CASTELSIMONI

·       Passerina “Ostrea” 2022 – MALIGNI

·       Carta Bianca 2022 – GUERINO PESCARA

·       Montonico “Santapupa” 2022 – VINI LA QUERCIA

·       Passerina “Terreum 91” 2022 – FAMIGLIA DI CARLO

·       Passerina 2019 – RAPINO

·       Passerina Bio Tullum 2022 – FEUDO ANTICO

·       Chardonnay “Althena” 2022 – SAN LORENZO VINI

·       Parella Bianco 2019 – FEBO

·       Cococciola 2022 – CINGILIA

·       Passerina Tullum 2022 – RADICA

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO GIOVANI (18 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Suffonte” 2021 – LUDOVICO

·       Montepulciano “Bì” 2022 – BICE COLETTI

·       Montepulciano Anfora 2021 – CIRELLI

·       Montepulciano “Parò” 2022 – CANDELORO

·       Montepulciano “Malandrino” 2021 – CATALDI MADONNA

·       Montepulciano “Notàri” 2021 – NICODEMI

·       Montepulciano “Terra Bruna” 2020 – PODERE COLLE SAN MASSIMO

·       Montepulciano “Le Gemme di Spiritus Terrae” 2020 – ORSOGNA

·       Montepulciano “Mille Papaveri Rossi” 2022 – GUARDIANI FARCHIONE

·       Montepulciano “Chiamami quando Piove” 2021 – VALORI

·       Montepulciano “Cavaticchi” 2021 – CANTINA VAGLI

FINALE CERASUOLO D’ABRUZZO (19 agosto ore 20:00)

·       Cerasuolo “Baldovino” 2022 – TENUTA I FAURI

·       Cerasuolo “Senza Niente” 2022 – MARINA PALUSCI

·       Rosato Terre Aquilane “Somnium” 2022 – MARCO ROSSI

·       Cerasuolo 2022 – PODERE DELLA TORRE

·       Cerasuolo 2022 – BOSSANOVA

·       Cerasuolo “Tauma” 2022 – PETTINELLA

·       Cerasuolo “Auà” 2019 – FATTORIA GAGLIERANO

·       Cerasuolo “Sotto il Ciliegio” 2022 – CAPRERA

·       Cerasuolo “Bardasce” 2022 – TENUTA DE MELIS

·       Cerasuolo “Femina” 2022 – MONTI

·       Cerasuolo “Le Vigne” 2022 – FARAONE

·       Cerasuolo “Fosso Cancelli” 2021 – CIAVOLICH

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO MATURI (19 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Castellum Vetus” 2017 – CENTORAME

·       Montepulciano “Don Bosco” 2018 – BOSCO NESTORE

·       Montepulciano “San Zopito” 2018 – TORRE RAONE

·       Villamagna Riserva 2017 – VALLE MARTELLO

·       Montepulciano “Amorino” 2018 – PODERE CASTORANI

·       Montepulciano “Nobu” 2018 – DI CARLO

·       Montepulciano “Vigna Coccetta” 2011 – SPERANZA

·       Montepulciano “San Clemente” 2019 – ZACCAGNINI

·       Montepulciano “Santinumi” 2016 – MARCHESI DE CORDANO

·       Montepulciano “Harimann” 2017 – PASETTI




FERRAGOSTO E POI?

Nuova fase, con nuove domande

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 16 agosto 2023. Ferragosto è, in un certo senso, un giro di boa che, di anno in anno, immette in una fase nuova della vita del Paese.

È un po’ come se gli italiani trattenessero un attimo il respiro e, in apnea, s’immergessero in un momento di spensieratezza e di oblio. Pur sapendo – ma è come se, per un istante, non volessero crederci – che riemergeranno ben presto ed avranno di fronte le aspre difficoltà dell’autunno.

La stagione più’ dolce e, ad un tempo, la più amara, fors’anche di rimbalzo dal relax presto abbandonato. La stagione calda, per eccellenza. E come tale si propone anche quest’anno, intanto che ci avviciniamo al primo compleanno del governo della destra. Un capolavoro che rappresenta l’approdo legittimo – e fors’anche necessario: cioè inscritto in quella sequenzialità inoppugnabile degli eventi che la politica ben conosce. E, nel contempo, attesta il fallimento dell’ intero decorso della cosiddetta Seconda Repubblica.

Dovrebbero complimentarsi reciprocamente, si fa per dire, le forze – dal PD alla sinistra-sinistra, ma pure la liberale Forza Italia, ed anche la Lega che il Senatur ha sempre tenuto ben lontana da tentazioni para-fasciste – dell’incapacità di offrire all’Italia una qualunque visione minimamente all’altezza della sua vocazione storica e democratica e sapesse suscitare una nuova passione civile.

Il fatto è che tutte queste forze – chi più, chi meno, chi in un modo, chi nell’ altro – in ultima analisi, hanno mentito a loro stesse e, nell’atto con cui esecravano la Prima Repubblica, nient’altro facevano se non cercare di aggrapparsi ai relitti del naufragio, per sopravvivere. In fondo, solo Martinazzoli – in una intelligenza delle cose lucida fino al punto da apparire, forse, perfino ingenua – ha creduto che fosse possibile una catarsi ed ha indicato ai suoi Popolari la via di una palingenesi presto tradita.

Peraltro – per quanto si cerchi di scordarlo e, soprattutto di farlo dimenticare agli italiani – abbiamo un Governo, sicuramente legittimo, ma la cui composita maggioranza rappresenta la minoranza degli elettori chiamati alle urne lo scorso 25 settembre. Cosicché anche la maggiore tra le forze che compongono e sostengono l’attuale Governo, insomma il partito di maggioranza relativa, ben poco ha da scialare in quanto ad effettivo consenso degli italiani.

Onore al merito: va riconosciuto che la destra ha vinto di suo, ma le forze di cui sopra si sono talmente finite incaprettate in una catena di errori – veri e propri vulnus ai più scontati fondamentali della politica – da consentirle di arrotondare il vantaggio, segnando spesso a porta vuota.

È fuori luogo discettare, in modo più o meno capzioso, sulle propensioni nostalgiche di FdI. Il timore è piuttosto un altro: che a mostrarsi nostalgico, a volgere lo sguardo a ritroso fino ad intercettare sullo sfondo la stagione più oscura della nostra storia, sia stata una parte comunque significativa del Paese. Alla ricerca di una soluzione securitaria e d’ordine; scettica se non decisamente avversa all’ integrazione europea; chiusa in una mitica rievocazione del nazionalismo, diffidente ed, anzi, storicamente ostile all’alleanza tra i grandi paesi democratici dell’Occidente; orientata – altro che Piano Mattei – al blocco navale contro i migranti; sorda a quei sentimenti di solidarietà che pure stanno nelle corde del popolo italiano; lontana da una reale preoccupazione di coesione sociale, e, se mai, prona a qualche conveniente corporativismo. La nave va, per quanto il vento soffi nelle sue vele meno di quanto vorrebbe la propaganda, la gran cassa della stampa affiliata e l’ossequio servile di tanti fiancheggiatori.

La candelina sulla torta del compleanno dovrebbe illuminare quattro domande, su cui tornare, una per una, più avanti :

*il governo Meloni è oppure no l’espressione matura di una cultura politica e di una visione complessiva in ordine alle attese ed alle prospettive che “Italia” può e deve legittimamente coltivare?

*ha mostrato fin qui una riconoscibile intenzione “strategica” nella sua azione

oppure no?

*quali sono gli effettivi rapporti e le loro possibili evoluzioni tra i partiti dell’ attuale maggioranza?

*cosa possiamo attenderci in quanto a rapporti tra maggioranza ed opposizione che rimettano al posto d’ onore ed al primato che gli compete il ruolo del Parlamento?

Domenico Galbiati




LA FESTA DELLE NARRAZIONI POPOLARI

A Navelli, nella stupenda cornice del Convento di Civitaretenga, dal 16 al 18 agosto, in uno dei borghi più belli d’Italia

Tre giorni di reading, dibattiti, presentazioni, workshop, street art e una piccola fiera dell’editoria indipendente

Oltre venti artisti per tornare a scoprire il territorio attraverso le narrazioni

L’Aquila 16 agosto 2023. Ai nastri di partenza la Festa delle Narrazioni Popolari, manifestazione diretta e organizzata dalla rivista TerraNullius, che a partire dal pomeriggio di oggi, 16 agosto, porterà nel convento di Civitaretenga una tre giorni con un programma fitto e completamente gratuito, un appuntamento culturale capace di tornare alle narrazioni come motore primo della vita collettiva.

Il tutto si svolgerà ogni giorno a partire dalle ore 17:00, fino a notte, nella suggestiva cornice del Convento di Sant’Antonio nella frazione di Civitaretenga. È qui che il Comune di Navelli, ospiterà la manifestazione che vedrà avvicendarsi oltre 20 artisti in una tre giorni di reading, dibattiti, presentazioni, workshop, street art e una piccola fiera dell’editoria indipendente.

Ci troviamo a Civitaretenga, in un antico abitato che domina l’Altopiano di Navelli, a circa 850 metri sul livello del mare, con una posizione strategica tra il capoluogo di regione, L’Aquila, e Sulmona. Un paese, che, per la posizione impervia, ha mantenuto intatta la sua bellezza: infatti, seppur danneggiato dai terremoti che si sono susseguiti, in particolare nel 1703 e nel 2009, ha ben conservato il suo aspetto architettonico originale.

Molti i libri e gli autori che animeranno le giornate: dai romanzi legati al territorio e oggi salvati dall’oblio del tempo, come Cristo fra i muratori, capolavoro di Pietro di Donato del 1937,  presentato dallo scrittore Sandro Bonvissuto che ne ha curato la recente ristampa,  ed Epistolario Collettivo di Gian Luigi Piccioli, romanzo ambientato nel vicino borgo di Navelli, fino ai testi e agli autori che negli ultimi anni si sono fatti portavoce più autentici delle narrazioni popolari.

Storie per scoprire il territorio: non solo libri, di cui si potrà godere anche nella piccola fiera dell’editoria indipendente organizzata nel chiostro del convento, ma anche workshop, trekking narrativi, musica e street art.

Durante la manifestazione, infatti, oltre a poter ammirare la bellezza intatta del convento, che presenta un notevole chiostro, e nei suoi locali ospita varie attività locali, sarà infatti possibile partecipare a un trekking narrativo nel quartiere di Civitaretenga noto come Ghetto, in cui si è ipotizzata una importante presenza ebraica nel tardo-medioevo. Al termine della passeggiata avverrà lo svelamento del murales che l’associazione a.DNA, da oltre dieci anni impegnata nella promozione di arte contemporanea, dedicherà proprio allo scrittore italo-americano Di Donato e alla prima edizione del suo capolavoro.

L’appuntamento è dunque fino al 18 agosto al Convento di Sant’Antonio di Civitaretenga, dalle 17:00 in poi, per ammirare uno dei borghi più belli d’Italia e tornare a scoprire il territorio attraverso le narrazioni popolari.




MARIA, IL TABERNACOLO VIVENTE

di Emiliano Antenucci

InTerris.it, 15 Agosto 2023. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1)

La Vergine Maria è la privilegiata di Dio, concepita immacolata, senza peccato originale, non è stata gravata dalla corruzione del peccato, del corpo e della morte. Alcuni teologi, in modo particolare della chiesa d’oriente, parlano della dormitio Virginis Mariae, cioè Maria si sarebbe addormentata, per un trasporto d’amore al Figlio, avrebbe partecipato subito alla resurrezione della carne. Il dogma dell’Assunzione, non affronta la questione della morte di Maria, ma scrive papa Pio XII, nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Nella tradizione ebraica, alla metà di agosto, si festeggia la Sukkoth in ebraico significa “capanne” e sono appunto le capanne a caratterizzare questa festa gioiosa che ricorda la permanenza degli ebrei nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dall’Egitto: quaranta anni in cui abitarono in dimore precarie, accompagnati però, secondo la tradizione, da “nubi di gloria”.

Secondo il biblista francescano Frédéric Manns: «Maria celebra la sua ultima festa delle capanne sul monte degli Ulivi. Il simbolismo giudaico di tale festa illustrava bene il senso della sua morte e la sua fede nella risurrezione. In altre parole, significa che la fede nell’assunzione di Maria risale ai giudeo-cristiani di Gerusalemme. I giudeo cristiani erano ben preparati ad accettare l’assunzione di Maria, perché dal giudaismo avevano ereditato la fede che Myriam, sorella di Mosè, non aveva conosciuto la corruzione della tomba».

Maria è la nuova Shekhinah, cioè la nuova dimora, abitazione, tenda di Dio.

Dio si è stabilito in Maria, per rendersi vicino a tutti gli uomini. In Maria si compie la salvezza annunciata dai profeti, diventa il “tabernacolo vivente”: trasparenza divina per l’intera umanità.

In base a questo dogma dell’Assunta, mi viene da fare una domanda: “Dove si trova Maria? Se è entrata nella storia, nello spazio e nel tempo, ma nello stesso tempo è andata al di là della storia, dello spazio e del tempo?”.

Maria è in cielo, in terra e in ogni luogo, paradossalmente è già qui in mezzo a noi, e quindi non ha bisogno di apparire. Le apparizioni mariane, confermate dalla Chiesa, sono solo una manifestazione in più della presenza di Maria tra di noi, con noi, per noi e in noi. Maria è la Madre del popolo cristiano, quindi ricorriamo alla sua potentissima intercessione, senza andare alla ricerca di guru, carismatici, maghi, santoni. Maria è la vera influencer della nostra vita. Crediamo poco nel potere di Maria nella storia, nella nostra vita e nelle persone che incontriamo.

Ognuno potrebbe scrivere un libro: “La mia biografia con Gesù e con Maria”.

Consacriamo alla Madonna tutto noi stessi e come diceva, l’innamorato di Maria, san Massimiliano Maria Kolbe che bisogna: “Rinnovare ogni cosa in Cristo attraverso l’Immacolata”.

A Maria Assunta affidiamoci con questa bellissima preghiera di san Josemaria Escrivà:

Maria Santissima, Regina Assunta in Cielo, Regina di tutti coloro che anelano di far conoscere l’amore del tuo Figlio: tu che tanto comprendi la nostra miseria, chiedi tu perdono per noi, per la nostra vita: per quello che in noi sarebbe potuto essere fuoco ed è stato cenere; per la luce che non ha illuminato, per il sale divenuto insipido. Madre di Dio, onnipotenza supplice, ottienici assieme al perdono la forza di vivere veramente di fede e d’amore, per essere in grado di portare agli altri la fede di Cristo. Cuore dolcissimo di Maria, dà forza e sicurezza al nostro cammino, sulla terra: sii tu stessa il nostro cammino, perché tu conosci il sentiero più sicuro e diretto che conduce, per amor tuo, all’amore di Gesù Cristo. Amen

Foto di Albert Dera su Unsplash

https://www.interris.it/editoriale/maria-tabernacolo-vivente/




LE LEZIONI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 15 agosto 2023.  A proposito della Giornata mondiale della Gioventù, voluta da Giovanni Paolo II a Roma per la prima volta il 23 marzo 1986, celebratasi nel 2023 a Lisbona dall’1 al 6 agosto scorso, Le Figaro del 7 agosto ha scritto di una “cure de jeunesse de l’Église catholique” e di un “cadeau de l’espérance”.

Alcuni settori dei credenti e qualche ateo devoto si sono scandalizzati, perché il Papa ha parlato poco di Cristo e troppo del mondo e delle sue sfide presenti.

Così come ha messo in subbuglio parecchi dietrologi il fatto che a Fatima il Papa ha d’improvviso mollato il discorso scritto per andare a braccio: problemi con il mito storico dei segreti di Fatima? …

Tuttavia, ciò che dovrebbe interessare non solo i credenti, ma “ogni uomo di buona volontà” è che la Chiesa ha tutt’oggi l’intelligenza e la capacità di prendersi cura delle giovani generazioni: essa fa a se stessa “una cura di giovinezza” e “si cura della gioventù”.

Dove si trova un posto al mondo, nel quale un milione di giovani ascolta in silenzio un signore di 86 anni, che li ha convocati per parlare loro di responsabilità verso il mondo, di sfida verso le mode correnti, di invito all’impegno verso gli altri? Che ha il coraggio di dire loro “papale papale” che “nella vita nulla è gratis”?

Dove, davanti ai giovani che non dispongono di un passato e che vedono un futuro di nebbie, viene squadernata la realtà del mondo così così com’è, senza maquillage, senza gli “andrà tutto bene!”, tipici di un ottimismo fatuo e pubblicitario?

Il Papa stesso era consapevole di parlare in un contesto di “stanchezza” del Cristianesimo: “La stanchezza è un sentimento piuttosto diffuso nei Paesi di antica tradizione cristiana, attraversati da molti cambiamenti sociali e culturali e sempre più segnati dal secolarismo, dall’indifferenza nei confronti di Dio, da un crescente distacco dalla pratica della fede”.

Chi dice loro che il male, il negativo, il dolore, la morte hanno abitato e abitano tuttora la storia degli uomini e che questa è la condizione umana?

Se l’urgenza decisiva è quella del “leggere i segni dei tempi” e farne conseguire un’educazione intellettuale e morale delle giovani generazioni, occorre prendere atto che la Chiesa cattolica è rimasta ormai quasi l’unica agenzia culturale e educativa, almeno in Occidente, in grado di proporre una lettura dei tempi che non si riduca alla geo-politologia e alla climatologia e che ingaggia personalmente nell’intera storia del mondo chi sta in ascolto.

La Chiesa cattolica reale: cioè parrocchie, oratòri, ordini religiosi, associazionismo culturale e sociale, movimenti carismatici…  Ovviamente operano nella società civile molte altre agenzie culturali, a partire dalle scuole alle Università, ai giornali, a centri di studi e ricerche, a club e circoli culturali, ai partiti, ma la loro volontà/capacità di connettere la visione del mondo con la responsabilità degli individui nello stare nel mondo è ridotta al minimo, spianata dalla crisi delle grandi ideologie e dalla comunicazione massiccia, immediata e labile di un presente onnipresente.

Riflettendo molti anni fa sul “senso religioso”, don Luigi Giussani scriveva: “Un individuo che avesse vissuto poco l’impatto con la realtà, perché, ad esempio, ha avuto ben poca fatica da compiere, avrà scarso il senso della propria coscienza, percepirà meno l’energia e la vibrazione della sua ragione”.

Far vibrare una ragione inquieta, accendere in una persona “l’intelligenza del mondo” è il gesto educativo originario. Papa Francesco ha detto al milione di ragazzi che aveva di fronte: il mondo è questo, mettetevi in cammino per cambiarlo! Ai nostri ragazzi che sono indotti a pensare dall’onnipotente immediatezza dei social che il presente è il tutto ed è a disposizione gratis, alle giovani generazioni colpite dalla sindrome della “trascuratezza benestante”, descritta dalla saggista Helene Von Bismarck come “uno stato di decadenza che risulta dall’aver avuto tutto troppo facilmente per troppo tempo, portando a ritenere egoisticamente equivalenti i piccoli disagi e i mediocri conseguimenti al dolore e alla lotta di persone che conoscono il significato dei problemi reali”, a  questi ragazzi Francesco ha gridato in faccia: “Nulla è gratis!”.

Colpisce, nello scenario di Lisbona, il dialogo tra una persona educante molto anziana, nata tre anni prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale, e una generazione in ascolto, nata in questi anni 2000, destinata ad oltrepassare il 2100 e a vivere tragedie storiche e svariati personali destini.

Da Lisbona viene una conferma sulla natura e sul metodo dell’educare. La struttura della relazione educativa è asimmetrica. È certo l’incontro tra due libertà, ma quella dell’educatore è già costituita e quella dell’educando è in formazione.

Educare vuol dire fornire materiali cognitivi e testimoniare/praticare vincoli di realtà per la costruzione della libertà dell’educando. Tocca all’educatore ascoltare – Papa Francesco lo ha spiritosamente definito “l’apostolato dell’orecchio” – ma poi deve parlare, cioè esercitare un’autorità, fondata su una capacità di visione e di testimonianza di una prassi.

Libero l’educando di accettare la sfida o di respingerla, ma l’educatore non è libero di rinunciare al proprio compito; in tal caso cessa di essere un educatore. Il fenomeno dell’abdicazione all’educare è divenuto massiccio nelle nostre società.

È giustificato in molti modi, per lo più nel nome della libertà dell’educando, dell’auto-educazione spontanea alla Rousseau, del diritto all’emozione, del non avere fastidi, come quello del dover di dire dei NO ai propri figli, ai propri alunni, ai propri fedeli…

A chi è credente, le lezioni di Lisbona appaiono di facile comprensione. Essi dispongono pur sempre di uno sguardo diverso sul mondo, assicurato dalla loro “riserva escatologica”, che è il fondamento della speranza cristiana.

Ma possono i non credenti apprendere qualcosa da Lisbona 2023? I non credenti: quelli che non credono che esista un futuro di liberazione umana appeso ad un Oltre trascendente, quelli che credono in un messianismo trans/post-umanistico senza Messia, quelli che vedono la Storia come Caso e come Caos, quelli che vivono il mondo come un’arena gladiatoria, dove vince il più forte… Hanno qualcosa da apprendere le società civili dell’Occidente, la società italiana, i suoi insegnanti, intellettuali, politici?

Almeno tre lezioni: uno sguardo realistico e incessante sulla storia presente del mondo – donde, per es., l’annuncio appena dato del tema della Giornata mondiale della Pace 2024: Intelligenze artificiali e  Pace – quale condizione di esercizio concreto della speranza; la necessità di ricostruire per ogni generazione presente il legame educativo con quelle che arrivano, pena la caduta delle civiltà;  l’assunzione della propria responsabilità/libertà come compito e come vincolo verso la responsabilità/libertà altrui.




UN SINGOLARE SCONGIURO APOTROPAICO

In alcuni Mascheroni Peligni Articolo

[Pubblicato alle pagg. 83-91 del Bollettino Trimestrale ASTRA (Pe.) – Tradizioni Popolari Abruzzesi. Anno III Numero 6 (gennaio-febbraio-marzo) 1975]

“Si preferisce respingere fuori dalla cultura tutto ciò che non si conforma nelle norme sotto le quali si vive”: Claude Levi-Strauss

La straordinaria usanza a carattere fallico che mi accingo a descrivere è passata inosservata a tutti i folkloristi abruzzesi e soprattutto a Giovanni Pansa, autore tra l’altro di un fondamentale saggio dal titolo “Riti e simboli fallici dell’Abruzzo. Studi di etnografia comparata archeologia e folklore” . Per l’importanza che riveste, l’argomento merita ulteriori indagini dirette ad accertare, anche al di fuori dell’area peligna, testimonianze di una costumanza che, pur affondando le proprie radici nella notte dei tempi, è degradata da atto magico-religioso a semplice superstizione, spesso vissuta a livello d’inconscio. In molti centri peligni dunque, si osservano, per lo più infissi sulla facciata anteriore di umili case o di vecchi palazzi, resi “nobili”, dalla pastorizia un tempo fiorente, mascheroni fittili o in pietra che mostrano in modo evidente la lingua da fuori. Io ho avuto anche la fortuna, forse, di poter parlare con l’ultimo artigiano che su ordinazione esegue tali mascheroni, in legno o in pietra, il signor Giovanni Fraino, di anni 85, ebanista, abitante in Rivisondoli.

«Queste maschere – mi ha detto il signor Fraino – servono contro l’invidia e contro il malocchio La lingua sta ad indicare l’organo sessuale dell’uomo. In tali lavori raggiunse una certa celebrità un artigiano di Rivisondoli, di nome Emidio Troiano, vissuto verso la metà dell’Ottocento e soprannominato ‘toscanino’, perché aveva lavorato per un certo periodo in Toscana, dove aveva frequentato circoli anarchici. Appena tornato a Rivisondoli, ‘toscanino’ tentò di diffondere le idee anarchiche. Ma sorvegliato continuamente dalle autorità, fu costretto ad emigrare in America, dove continuò a scolpire mascheroni con la lingua da fuori». Questa dichiarazione del signor Fraino è certamente importante, e non tanto perché testimonia nel tempo la continuità di tale particolarissimo tipo di artigianato, quanto per la consapevolezza che gli artigiani stessi ebbero ed hanno della simbologia inerente all’atto di cacciare la lingua in segno di scongiuro, “un linguaggio dimenticato” direbbe Erich Fromm, che si è salvato tuttavia giungendo fino a noi con tutto il suo messaggio magico-religioso.

Analizziamo dunque alcuni di tali mascheroni presenti nell’area peligna. A Bugnara, centro distante 6 km da Sulmona, si ammira in via Fontana un mascherone rotondo fittile che misura cm. 50 circa di diametro (vedi dis. Bugnara).

A Scanno su segnalazione del prof. Dante Pace, noto studioso di archeologia peligna che in tale sede ringrazio sentitamente, l’uso in questione è assai vivo e si notano mascheroni in pietra scolpiti sulle facciate di alcuni palazzi ed anche sotto le mensole di balconi.

Sulla facciata anteriore di un rustico sito proprio nel centro di Scanno e precisamente in via dei Caduti, spicca un mascherone scolpito in una pietra del muro, che presenta caratteri così arcaici da far sorgere il sospetto che possa risalire ad epoca romana se non addirittura italica (vedi dis. Scanno).

Tale circostanza non può tuttavia stupire. Chi visita infatti il Museo Campano a Capua, resta affascinato di fronte ad una serie di mascheroni fittili di epoca italica, sistemati in apposita sala, e mostranti la lingua al di fuori. Il disegno 1 (vedi dis. Sulmona) mostra un mascherone in pietra infisso sopra il portale di una casa di Sulmona, in via Probo Mariano.

Il disegno 2 (vedi dis. Pratola Peligna.)  si riferisce ad un mascherone in stucco, posto sotto il cornicione di una casa sita in Via Antonio De Nino a Pratola Peligna. Il proprietario di tale casa, devo la preziosa informazione all’avvocato Panfilo Petrella di Pratola Peligna, fece appositamente collocare tale mascherone sotto la grondaia agli inizi del secolo, poiché era in lite per motivi di interesse con il proprietario della casa di fronte.

Questa singolare usanza, sulla quale esiste scarsissima letteratura, affonda dunque le sue radici nella notte dei tempi ed è pervenuta a noi ancora ricca del suo significato originario. A proposito afferma il Forcellini: « Linguam exserere lubridii causa in aliquem, mos fuit antiquis Latinis, qui etiamnum apud nostrates viget, quo quidem obscaeni aliquid adversus alium, quicum contendis, signiflcatur; nam lingua ita exserta similitudinem quamdam penis exhibet, quae tum viris, tum femnis, tum pueris stupri contumeliam minitari videtur» 

L’aspetto della «minaccia di stupro» insito, secondo il Forcellini nell’exserere linguam, un atto che equivale all’esibizione del pene, è tuttavia secondario, come ritengo, rispetto al concetto storico-religioso del fallo come simbolo di forza, fertilità, crescita, e pertanto ritenuto capace, se esibito direttamente o anche sostituito dalla lingua, di rendere immune l’uomo di fronte ad ogni tentativo esterno diretto a turbare la sua psiche, a minacciare i suoi beni o la sua stessa persona.

Si tratta in definitiva di un atto apotropaico, diretto ad annullare la influenza malvagia, non disgiunto anche da un contenuto magico-omeopatico, che spesso a livello d’inconscio intende produrre il simile (benessere, sviluppo fisico e psichico, fertilità ecc.) con il simile (lingua, surrogato del pene, elemento fecondante per eccellenza, il simbolo stesso, pertanto, della vita). Significativo è a proposito un episodio riferito da Livio. I Galli, avanzati fin quasi alle porte di Roma, si erano attestati sulla riva settentrionale dell’Aniene e solo un ponte li divideva dall’esercito romano, accampato sulla riva opposta. Ad un certo momento un Gallo, di enorme corporatura, si staccò dalla sua schiera e fattosi avanti sul ponte sfidò a duello il soldato romano ritenuto più valoroso.

Si offerse per il combattimento Tito Manlio e Livio aggiunge: «armatum adornatumque adversus Gallum stolide laetum et – quoniam id quoque memoria dignum antiquis visum est – linguam etiam ab inrisu exserentem producunt».   Di fronte al pericolo che la sua vita correva per l’imminente duello, il Gallo dunque cacciò fuori la lingua, simbolo della stessa vita, per allontanare apotropaicamente ogni minaccia. Lo stesso valore di scongiuro fallico è costituito dall’atto apotropaico che frequentemente si nota nel nostro Abruzzo ed anche altrove, durante il passaggio di un carro funebre, simbolo di morte, si evoca la vita toccando il pene, simbolo di vita. Al posto dei genitali si tocca spesso anche il ferro, capace di «tener lontani fantasmi e altri spiriti pericolosi»  

Un altro esempio atto ad illuminare il concetto di fertilità e di vita insito nella lingua è costituito dall’usanza che i Tibetani hanno, come è noto, di salutarsi cacciando la lingua. Anche i contadini tedeschi attribuiscono all’atto di cacciare la lingua (Zunge aussrechen) un augurio di bene e di prosperità. 

Tale atto, particolare assai importante, è una specie di surrogato di un altro gesto, il così detto Daumenhalten, che consiste nell’infilare il pollice tra l’indice e il medio, dove appunto il pollice sta a simboleggiare l’organo dell’uomo. Nei miei frequenti soggiorni in Germania ho potuto constatare che i due atti, cioè sia la « Zunge aussrechen » che il « Daumenhalten », assumono, specie nelle persone anziane, un valore apotropaico cosciente cui si ricorre per scongiurare pericoli di qualsiasi natura. Specialmente durante un litigio verbale, cacciare la lingua o infilare il pollice tra l’indice e il medio, equivale ad uno scongiuro contro le minacce di uno dei contendenti oppure ad una difesa nei confronti di ingiurie ritenute capaci di sconvolgere o impedire in quel momento, l’equilibrio fisico-psichico in seguito all’ira che tali ingiurie provocano, di sconvolgere o impedire dunque un processo armonico di crescita. 

Vi sono tuttavia ulteriori aspetti meritevoli di essere sottolineati e né con essi l’argomento può considerarsi esaurito.

Come è noto, il mero atto di cacciar fuori la lingua, compiuto a livello d’inconscio, è comune a tutti i bambini, senza distinzione di sesso. Dall’adolescenza in poi però, si verifica un mutamento significativo nel comportamento dei maschi e delle femmine. Infatti, l’atto di cacciare la lingua si nota solo in quest’ultime, mentre i primi lo sostituiscono con altri gesti «osceni» e con parole «scurrili››, che rappresentano ulteriori scongiuri a carattere fallico.

Così un gesto che imita il fallo è costituito dall’atto di piegare il braccio destro sul quale si poggia la mano sinistra, atto comune specialmente nell’Italia centro-meridionale. Circa il linguaggio scurrile, valgono tutt’ora le lucide intuizioni del Pansa, trattandosi di una “espressione attenuata delle forme naturalistiche di scongiuro, perché conserva ancora, più o meno consciamente, il sentimento e il carattere comune a quella che era per i nostri vetusti antenati l’espediente più acconcio per allontanare l’invidia: l’esibizione fallica. Così io penso che a questi mezzi averrunchi, propri del volgo, sia come mostra apparente di scongiuro, sia come espressione viva del linguaggio, debba ascriversi l’uso della interiettiva CA – – O, comunissima nel meridione, con la quale si presume dare efficacia al discorso. Essa dovrebbe corrispondere al latino Praefiscine”. 

Ora, l’esibizione della lingua viene considerata nella donna una «oscenità» non tanto, come ritegno, a causa della funzione che l’atto stesso ha (scongiuro apotropaico), quanto per il fatto che la funzione stessa è rappresentata dalla lingua in chiara e cosciente sostituzione del pene. Vi sono intatti altri scongiuri compiuti, alla luce del sole, da donne appartenenti ad ogni ceto (come per es. toccare il ferro) e nella certezza di non violare alcuna norma sociale.

Ma l’oscenità insita nel concetto del fallo, è relativamente recente, poiché questo fu presso molti popoli del vicino Oriente, in Grecia e a Roma, un simbolo religioso legato a culti agrari e della fertilità in genere. Prescindendo dalle «fallogonie» che rappresentano in tal senso il caso più classico e non affatto sconcertante, tutto lascia ritenere che anche la Festa dei Ceri a Gubbio, che ha fatto scrivere fiumi d’inchiostro, non fosse altro che un rito di fertilità compiuto mediante l’esibizione di grandi falli portati in giro per le campagne, un rito dunque, di derivazione bacchica. essendo Bacco Dio della vite e del vino.

Fu accertato inoltre da Bachhofen , da Morgan  e confermato da illustri antropologi contemporanei come E. Fromm  , che sotto la più recente religione patriarcale è esistito uno stato più antico di religione matriarcale, caratterizzato dal culto di divinità androgine, le «Dee-Madri», rappresentate artisticamente dalle famose “Veneri” venute alla luce un po’ ovunque nell’area mediterranea, e raffigurate con seni e natiche enormi per sottolineare quei culti della fecondità cui le Dee-Madri stesse erano preposte. Ma, avverte Eliade, “l’androginia divina che si trova in tanti miti e credenze, ha un valore teorico, metafisico. La vera intenzione della formula è quella di esprimere, in termini biologici, la coesistenza dei contrari, dei principi cosmologici, cioè maschio e femmina, in seno alla divinità” 

Pertanto, nella fase matriarcale, di cui noi abbiamo un’eco nel mito delle Amazzoni, la Dea-Madre assume a sé, nell’ambito del culto generale della fertilità, anche l’attributo del fallo, organo fecondante a lei «naturalmente» estraneo, ma riprodotto simbolicamente, nell’atto magico in generale ed apotropaico in particolare, dalla lingua.

E non a caso quei mascheroni fittili mostranti abbondantemente la lingua da fuori, venuti alla luce nei pressi di Capua, sono stati ritrovati insieme ad alcune Dee-Madri. In questa «coincidentia oppositorum ››, rappresentata dalla Dea Madre, la lingua e quindi il fallo, lungi dall’essere simboli osceni, costituivano paradossalmente un aspetto della struttura stessa della divinità che riuniva in sé tutti i contrari.

Scomparse le Dee-Madri, altre divinità apparvero nell’Olimpo mediterraneo, depositarie delle stesse funzioni delle Dee- Madri. Una di queste divinità fu Cerere, preposta ai culti della fertilità e particolarmente venerata presso i peligni, nella cui area, come si è visto, sono presenti i mascheroni che, grazie ai disegni dell’amico Giovannelli, che con noi ha condotto le ricerche per la parte illustrativa, sono inseriti nel presente studio quale valido corredo grafico.

Franco Cercone

In Foto: 4  disegni di Vito Giovannelli

[Sullo stesso argomento: F. Cercone, Esibizione fallica della lingua in mascheroni peligni, articolo pubblicato alle pag.193-196 della “Rivista LARES” (Organo dell’Istituto di Storia Tradizioni Popolari dell’Università di Bari e della Federazione Italiana Arti e Tradizioni Popolari) Anno XLI – N 2 aprile/giugno 1975; Ed.: Leo S. Olschki – Firenze]

1 In “Rivista di antropologia” volume 25, Roma 1822.Il Pansa tratta tre argomenti: a) il rito magico dei ramoscelli spaccati e la tradizione dei culti fallici nel santuario della Madonna del Lago a Scanno; b) le incanate e le esibizioni falliche; c) il rito eleusino di Baubo ed il simbolo talismatico della ranocchiella abruzzese.

2 E. Forcellini, Lexicon totius latinitatis , Tom. III, voce ‘Lingua’.

3 T. Livio. Storia di Roma, Libro VII, X. L’episodio, come narra Cicerone (De Orat.II, 66) fu anche riprodotto in una tabula che si ammirava nel Foro romano.

4 J. G. Frazer, Il ramo d’oro, I 352; Boringhieri 1973.

5 Cfr. E. Hamann – Krajer e Baechtold – Staubli, Handwoerterbuch des deutschen Aberglaubens , vol. VI, 815; Berlino 1942.

6 Stranamente il significato del Daumenhalten è sfuggito all’attenzione dell’Albergamo, quando questo illustre studioso afferma che “D’incerta origine sono alcuni gesti e frasi di scongiuro tutt’ora usati nei paesi civili, come lo stringere il pollice tra l’indice e il medio, che i tedeschi denominano Daumenhalten” (F. Albergamo, Mito e Magia, pag. 135. Guidi Ed. Napoli 1972). L’equivalente italiano del Daumenhalten è il ‘fare le fiche’ di cui abbiamo vastissima testimonianza soprattutto in campo letterario. Si confronti per esempio Dante, lnferno XXV.

7 G. Pansa, Riti e simboli fallici dell’Abruzzo …ecc , op. cit. nota 4, pag. 21. Si confronti con gli altri scongiuri ed esibizioni falliche delle donne abruzzesi.

8 In  Das Mutterecht , Stoccarda 1861, Schroeder Ed.

9 In Ancient Society , Chicago 1877, Charles Ed.

10 E. Fromm, Il linguaggio dimenticato, Bompiani Ed. pp. 196 segg.

11 M. Eliade, Trattato di Storia delle Religioni , pag. 436; Boringhieri 1972.




A NINO RUSCITTI la dedica della biblioteca

Sabato 19 agosto alle ore 19.00, la struttura sarà inaugurata in uno degli spazi ricavati dalla riqualificazione del Palazzo Alesi. Alle 21.30 il Centro Studi Nino Ruscitti ospita Anna Rizzo, vincitrice del Premio Nazionale “Benedetto Croce” con il suo libro “I paesi invisibili”.

Bugnara, 15 agosto 2023. Doppio appuntamento con la cultura sabato 19 agosto a Bugnara. Alle ore 19.00 in Piazza Borgo S. Vittorino, nei pressi di Piazza SS. Rosario, è in programma la cerimonia di inaugurazione della Biblioteca all’avv. Nino Ruscitti, giovane professionista prematuramente scomparso il 13 febbraio del 2020. Alle ore 21.30 ci sarà invece l’incontro con Anna Rizzo, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce nella sezione letteratura giornalistica.

Alla cerimonia di inaugurazione interverranno: Domenico Taglieri, Sindaco di Bugnara; Gianfranco Di Piero, Sindaco di Sulmona; Lando Sciuba, Avvocato.

«L’inaugurazione degli spazi della Biblioteca – scrive il presidente del Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti, Matteo Servilio – è un primo passo per un progetto ambizioso che stiamo cercando di portare avanti da poco più di un anno e mezzo. L’intitolazione della struttura è sicuramente il modo più idoneo per tenere vivo il ricordo di Nino, sia perché rappresenta un luogo di memoria collettiva, sia perché si tratta di uno spazio riqualificato e destinato ad una nuova funzionalità, sia perché alimentandola e curandola possa stimolare a vari livelli lo sviluppo di iniziative culturali, rispondere a bisogni di pubblica utilità, aggregare e costruire una rete di rapporti, di esperienze e professionalità da spendere per il bene dell’intero territorio. Un primo obiettivo – continua il Presidente – è stato raggiunto con fatica e dedizione, grazie soprattutto alla generosità di tante persone che hanno voluto esprimere la loro vicinanza attraverso la donazione di libri. Tra le più importanti in termini di qualità e quantità va sicuramente menzionata la donazione della Famiglia Bolino a cui va il nostro ringraziamento».

A partire dalle 21.30 negli spazi del cortile di Palazzo Alesi, adiacente alla biblioteca, è in programma il sesto appuntamento della rassegna Libri Sotto Le Stelle con la presentazione del libro di Anna Rizzo “I paesi invisibili: manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia” edito dal Saggiatore. 

Di professione antropologa, Anna Rizzo studia da anni i piccoli insediamenti e le aree interne e rurali. Nel corso delle sue ricerche sul campo, partendo dall’archeologia, si è concentrata sul recupero delle comunità.

Da oltre dieci anni segue la riqualificazione di Frattura di Scanno e il suo libro ha vinto l’ultima edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce – Pescasseroli nella sezione letteratura giornalistica. Nel corso della presentazione-intervista con Anna si parlerà di paesi, di comunità e di luoghi marginali, a partire dalla sua esperienza di studiosa.




COLPO DI FERRAGOSTO l’Adriatica Press completa il roster

In biancorosso arriva Silvia Costantini: “Felice di essere approdata a Teramo in una società ambiziosa”

Teramo, 15 agosto 2023. Mancava un tassello per completare il roster dell’Adriatica Press, ed il tassello è stato inserito proprio nel giorno di Ferragosto. In biancorosso arriva la schiacciatrice Silvia Costantini, classe 1993, alta 1.80 nata a Penne, con trascorsi in A2 ad Altino. Nella stagione appena conclusa ha indossato la maglia della Star Volley Bisceglie, formazione inserita nello stesso raggruppamento della Futura in B2. Per l’Adriatica Press si tratta di un colpo di mercato importante che chiude la campagna acquisti di questa nuova stagione.

“Sono felicissima di essere approdata a Teramo nel mio Abruzzo – commenta Costantini – e soprattutto di essere arrivata in una società ambiziosa. Affronteremo il campionato di B1, un torneo difficilissimo ed impegnativo. Sono convinta che con il lavoro in palestra e lo spirito di squadra riusciremo ad ottenere i risultati che la società si aspetta. Ho parlato con coach Luca Nanni e  mi ha fatto un’ottima impressione. Nella squadra biancorossa ritrovo mia cugina, Monica Lestini e Celeste Di Diego. Insieme abbiamo giocato ad Altino ottenendo ottimi risultati. Non vedo l’ora di cominciare. Sono carica e vogliosa di disputare il campionato di B1 con  Teramo, società ambiziosa”.

Silvia Costantini vestirà la maglia numero 7.




PROGETTO SPIAGGE SICURE 2023

Controlli rafforzati sul litorale. Prevenzione e tutela dell’ambiente marino e costiero nelle giornate di Ferragosto

Pescara, 15 agosto 2023. Con l’approssimarsi del Ferragosto abbiamo predisposto un rafforzamento del dispositivo di monitoraggio già in atto dal 1° giugno scorso, intensificando ulteriormente i servizi di controllo della fascia litoranea delle città di Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare ed Ortona.

Da sabato scorso ad oggi, dalle ore 09:30 alle 18:30, oltre 80 postazioni di salvamento, 4 pattuglie a terra, 2 equipaggi in acquascooter tutti radiocollegati con una Centrale Operativa, hanno garantito un monitoraggio continuo ed interventi in caso di necessità andando a rispondere alle esigenze dell’utenza balneare in queste giornate particolari, al fine di salvaguardare la tutela della salute pubblica e dell’ambiente marino – costiero.

Sulle spiagge diverse sono state le iniziative di svago e divertimento, tantoché in questi ultimi giorni abbiamo riscontrato una discreta affluenza di persone. Non si sono registrate particolari criticità: sabato mattina, alle ore 11:30 circa, sul litorale Nord della città di Pescara è stato assistito un bagnante in difficoltà a circa 100 metri dalla battigia, mentre sul litorale Sud, alle ore 12:10, due persone sono state condotte a riva mentre si erano rifugiate sulle barriere radenti a causa del mare poco mosso.

Domenica mattina è stata segnalata, sul litorale Nord di Pescara, la scomparsa di una donna di 70 anni, allarme fortunatamente rientrato dopo pochi minuti. Lunedì alle ore 13:30 un natante a motore con due persone a bordo si è ribaltato ed è parzialmente affondato nelle acque della zona Nord di Montesilvano, sul posto è intervenuto Personale della Guardia Costiera di Pescara e Montesilvano a terra e in mare. Nella giornata odierna, alle ore 15:00, abbiamo ricevuto segnalazione di un possibile bambino disperso in mare nella zona Nord di Francavilla al Mare, è stato allertato il personale della locale Delegazione di Spiaggia; tuttavia, l’allarme fortunatamente è rientrato dopo pochi minuti.

Diverse sono state le segnalazioni relative a bambini smarriti o ritrovati, in particolare nel pomeriggio di sabato, sul litorale di Pescara Nord, si sono perse le tracce di un bambino straniero di 9 anni, rintracciato ad oltre 1 km di distanza, mentre nella mattinata di lunedì su Montesilvano è stato ritrovato un bambino di 5 anni allontanatosi dai genitori distanti alcuni lidi: in entrambi i casi è intervenuto il personale della Squadra Volante della Questura di Pescara. Sono state tutte attività routinarie dove la totalità delle persone assistite erano in buone condizioni di salute. Questa mattina nella nostra Centrale Operativa abbiamo avuto il piacere e l’onore di ricevere le visite del Prefetto della Provincia di Pescara Sua Eccellenza Dott. Giancarlo Di Vincenzo e del Sindaco di Pescara Avv. Carlo Masci che hanno augurato a tutti i nostri Bagnini di Salvataggio il Buon Ferragosto.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri collaboratori, così come anche il personale dei lidi e gli Operatori delle Forze di Polizia e Soccorso in servizio nel corso di tutta la stagione ed in particolare in queste giornate clou. Un ulteriore ringraziamento al Personale della Società Nazionale di Salvamento – Sezione di Pescara per la preziosa disponibilità e cooperazione ed al servizio RadioMare sempre pronti a diramare annunci di pubblica utilità. Sono state giornate di festa serene dove sono prevalsi divertimento, rispetto reciproco e buon senso.

Cristian Di Santo

Presidente della Lifeguard – La Compagnia del Mare:




Buon Ferragosto 2023




IL QUADRO DI SUOR ANGELICA e i sogni di Massimo Ranieri

Gran Gala di Ferragosto 15 agosto in Avezzano ore 20:45. Villa Massimo monte Salviano (gratuito) con apericena alle ore 19. Massimo Ranieri il 16 agosto in Tagliacozzo. Mercoledì 16  agosto, ore 21:30 – Piazza Duca degli Abruzzi

Tagliacozzo, 15 agosto 2023. Ferragosto ad Avezzano per l’esecuzione dell’opera di Giacomo Puccini affidata agli allievi delle accademie di Glenn Morton e Donata D’Annunzio Lombardi e mercoledì 16 agosto, sempre a Tagliacozzo il nuovo spettacolo di Massimo Ranieri “Tutti i sogni ancora in volo”, evento della XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmata da Jacopo Sipari di Pescasseroli

Non solo spettacolo alla XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmato  dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, fortemente sostenuto dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo Assessore alla cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq, ma anche alta formazione con lo stage dell’Accademia Adalo di alto perfezionamento vocale Daltrocanto del Maestro Donata D’Annunzio Lombardi e della Classic Lyric Art del Maestro Glenn Morton, i cui allievi debutteranno in Suor Angelica di Giacomo Puccini martedì 15 agosto a Villa Massimo, in Avezzano, tra il verde  di monte Salviano, alle ore 20:45, con apericena previsto per le ore 19.

“Sono le migliori stagiste qui presenti al festival appartenenti alle due Accademie – ha dichiarato il soprano D’Annunzio Lombardi – che usano il termine Daltrocanto, una definizione, questa, che lascia intendere, appunto, che esiste un’altra modalità per studiare la tecnica del canto, agganciata alle forze egemoni del corpo, e in particolare quelle della colonna vertebrale. Noi non ammettiamo la maschera nel corpo, essa deve essere un risultato, non la causa dell’adduzione cordale. Daltrocanto è anche l’associazione che ha organizzato la recita in questa incantevole chiesetta, con le ragazze scelte per i ruoli più per il loro temperamento che per la loro maturità vocale. Infatti, alcune di loro sono già pronte per calcare palcoscenici prestigiosi, altre sono ancora alle prime armi, ma già cariche di quella urgenza espressiva, che le porterà in alto”. Certo non occorrono commenti per spiegare con quanta esattezza Suor Angelica, datata 1918, corrisponda alla prassi moderna di alludere ad una realtà nefanda, mettendo sul tappeto, in sua vece, evasivi primitivismi e candori. Qui si tocca con mano il Trittico pensato come plurimo esercizio stilistico, come svolazzo estetico, preziosismo e amaro gioco dove le immagini, novecentescamente, si celano nel loro contrario.

Suor Angelica divide col Tabarro il ruolo centrale che il fattore tempo riveste nell’economia del dramma. In particolare, il passato è premesso indispensabile della tragedia claustrale, dove la protagonista non ha mai vissuto una vera felicità: quasi due terzi dell’opera sono costellati di riferimenti tramite cui si prende gradatamente coscienza del lento fluire del presente. “Le tre sere della fontana d’oro” sono le uniche in cui le recluse contemplano il tramonto e conducono le suorine alla riflessione malinconica: “un altr’anno è passato”. Il candido desiderio di Suor Genovieffa (Marina Fita) (“Da cinqu’anni non vedo un agnellino”) è una delle tante premesse perché Angelica (Ginevra Gentile) a colloquio con la Zia Principessa (Valentina Pernozzoli), constati dolorosamente che “sett’anni son passati” da quando è entrata in clausura. Tutte le strutture temporali, insomma, devono essere rievocate per poter contestualizzare l’attimo che si vive sulla scena. Un secondo parametro vincola saldamente Angelica alle altre due opere: l’inedito ruolo giocato dalla caratterizzazione musicale dell’ambiente in rapporto allo sviluppo dell’azione e alla forma musicale dell’atto unico.

Nell’asettico convento di clausura, dove si svolge la vicenda, la vita non pulsa e l’amore manca, mentre regnano il senso di colpa e l’ipocrita bigotteria. Preghiere, rintocchi di campane, inni in latino, sottolineati da una scrittura modale e da timbri sfumati e algidi, marcano un distacco dal mondo degli affetti terreni che è frutto della costrizione e della rinuncia. Angelica è sottratta a ogni inserto naturalistico, di cui invece Tabarro è permeato; pure il luogo claustrale fornisce l’occasione per costruire un tessuto musicale omogeneo e rigoroso, che riflette un clima peculiare. Puccini amò questo atto unico più degli altri due, perché gli consentiva di tornare all’amore colpevole di Manon Lescaut e frainteso di Madama Butterfly. Peraltro, Angelica si differenzia profondamente: dopo avere vissuto l’amore senza un’ombra di egoismo, ne viene privata.

Le due eroine precedenti hanno un ruolo attivo nel determinare la propria sorte, mentre la monaca è costretta a subire le angherie del suo milieu aristocratico, e viene rinchiusa tra le mura di un convento per seppellire una colpa che tale non è. In nome delle convenzioni bigotte della sua classe le viene negato il diritto alla maternità, sebbene un istinto biologico fortissimo le consenta di sopravvivere, sorretta com’è dal pensiero di un’altra esistenza che comunque cresce, mentre il tempo intorno a lei si è fermato. La brutale rivelazione della morte del bimbo le toglie l’ultimo appiglio, e il suicidio viene, dopo il grande assolo – “Senza mamma”, vertice fra i più toccanti dell’arte di Puccini – come diretta conseguenza della contrazione dei tempi drammatici. A completare il cast La Badessa Martina Sannino, la Suora Zelatrice Nadia Trishnevska, la Maestra delle novizie Ester Esposito, Suor Osmina Katiuscia D’Andrea, Suor Dolcina Rosaria Angotti, la Suora Infermiera Claudia Spiga, Le Cercatrici Daniela Esposito e Rebecca Sois, le novizie Mariagrazia Aletto e Rosaria Angotti, mentre al pianoforte troveremo Nicola Polese e in veste di regista, Donata D’annunzio Lombardi.

Riprende la rassegna letteraria il 16 agosto alle ore 18, nel cortile d’armi del Palazzo Ducale di Tagliacozzo con la presentazione del volume “Il figlio del silenzio” (Ed. Valletta, 2017) di Monica Tarola. Il libro è la testimonianza del difficile percorso di una mamma che deve affrontare la totale sordità del suo piccolo Matteo. Indifferenza, diffidenza di un contesto sociale, insensibilità del settore scolastico, questi i punti che maggiormente le hanno reso più duro e difficile il percorso del dramma del silenzio del suo “angioletto”.

La serata, del 16, ospiterà in Piazza Duca degli Abruzzi, alle ore 21,30, il nuovo spettacolo di Massimo Ranieri “Tutti i sogni ancora in volo”. Con la scusa di ripartire dalla celebre frase di Perdere l’amore, si confesserà a cuore aperto col pubblico. Parlerà dei suoi sogni che non smettono di esistere e tracciare la strada della sua vita. Sogni d’amore di un ragazzo da sempre appassionato di automobili, ma disposto a prendere la bicicletta pur di accompagnarci sopra romanticamente la fidanzata dell’epoca. Sogni realizzati oltre ogni aspettativa, come quelli di una carriera folgorante. Sogni ancora da concretizzare come quelli di un Napoli Campione d’Europa.

La morale è: sono i sogni a muovere la nostra anima verso ciò che ci può fare stare bene. Ranieri lo racconta per due ore e mezza con una confidenza tale che potrebbe sembrare un dialogo a tu per tu tra pochi intimi piuttosto che un concerto davanti ad una platea gremita. È così, basta uscire di casa e vivere oltre gli schermi per rendersi conto che esistono ancora il mare e le bellezze di questo mondo che troppo spesso ci dimentichiamo. Canta molto e lo fa per tutto il tempo straordinariamente bene. Erba di casa mia, Vent’anni, La vestaglia, Rose rosse, Se bruciasse la città, ma anche Lettera da lontano, La mia mano a farfalla (poesia di Bruno Lauzi musicata da Franco Fasano e incisa recentemente dal cantante napoletano), quindi evergreen ormai fatti suoi come Pigliate ‘na pastiglia, Resta cummè, Tu vuò fa l’americano, Quando l’amore diventa poesia, mentre il viaggio si concluderà con Perdere l’amore.

Dietro di lui strumentisti che confermano quella loro inconfondibile capacità di lettura della melodia estremamente cantabile, sotto la quale si muovono sofisticazioni armoniche e salti cromatici, con quel modo disinvolto di spostarsi da un estremo all’altro del proprio registro strumentale, preservando però la voce suadente di un mainstream morbido e lussureggiante. Qualche tappa del viaggio ci porterà anche nella malìa napoletana (il sogno si lega al Giacomo Puccini del giorno prima se pensiamo all’aria di Pinkerton in Butterfly) in cui Massimo Ranieri rivelerà la sua innata capacità di trasporre con creatività il tessuto armonico e melodico della canzone italiana d’autore, un progetto musicale colto e raffinato, che ben riflette il mondo poetico della nostra tradizione canora, in cui Ranieri e in particolare la formazione d’appoggio, si rivelerà artigiano di toni e timbri, armonie e “disarmonie”. Il saper coniugare la propria eccelsa statura culturale con una capacità davvero rara di regalare profonde emozioni, la voglia di mettersi in gioco attraverso un processo di creazione straniante ed anticonvenzionale, che gioca in qualche caso a creare riusciti contrasti tra le atmosfere gioiose dei suoni e la sofferta drammaticità dei testi originali, saranno gli ingredienti del concerto abruzzese.

Prossimo appuntamento, giovedì 17 agosto, per un tributo al Michael Jackson di Thriller, che usciva il 30 novembre 1982 Thriller usciva negli Stati Uniti, il più venduto della storia. Funky, rhythm and blues e soul incontrano e si scontrano con sonorità rock e disco-music nel corso di nove brani, tra i quali è impossibile trovarne uno che si possa definire “minore”. Questo progetto ha cambiato la musica pop per sempre, presentando sette indimenticabili hit tra cui “Billie Jean”, “Beat It” e “Thriller” che hanno battuto ogni record. Siccome tra fuoriclasse ci si riconosce, va a questo proposito menzionato il fatto che il primo singolo tratto da Thriller fu The Girl is Mine, cantato da Jacko in duetto con sir Paul McCartney. Rilevanti per il successo planetario dell’album furono anche la preziosa presenza di Quincy Jones in fase di produzione e la spinta dell’allora neonata MTV, che iniziò a trasmettere i videoclip di Michael Jackson valorizzandone anche le immense doti sceniche e rendendolo definitivamente un idolo a tutte le latitudini. Saranno Clarissa Vichi e Mattia Sciascia (voci soliste), Giulia Bellucci e Giuseppe Esposto (attori) con la sinfonica abruzzese diretta da Roberto Molinelli per la regia e i testi di Claudio Salvi a raccontare la storia, divenuta leggenda del Re del Pop, Michael Jackson




IN MEZZO AI PRETI religiosi e vescovi

Ci sono alcuni che definirei Poveracci

Avezzano, 14 agosto 2023. Pensano alla carriera, al potere, ad arruffianarsi in Vaticano. Sono anni luce dal Vangelo, dal servizio e dall’odore delle pecore.

Invece, grazie a Dio, ci sono altri sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali che servono il Signore con umiltà e sincerità di cuore.

I santi sono i veri rivoluzionari della Chiesa e del mondo!

Facciamoci santi!

fra Emiliano Antenucci

Foto: Famiglia Cristiana




FERRAGOSTO DI SOLIDARIETÀ SULLA SPIAGGIA

Giulianova, 14 agosto 2023. Come già avviene da diversi anni, anche per il Ferragosto 2023 l’hotel Baltic di Giulianova rinnova l’impegno a sostenere progetti di solidarietà.

Quest’anno l’attenzione è rivolta ad Emergency, organizzazione umanitaria che fornisce e garantisce il diritto alle cure alle vittime di guerre e povertà.

In particolare, il progetto che vuole sostenere è quello di un ospedale pediatrico ad Entebbe, Uganda che ha come obiettivo di diventare un punto di riferimento non solo per i bimbi ugandesi ma per tutti i bambini con necessità chirurgica provenienti da tutta l’Africa

Per contribuire a questo progetto l’hotel Baltic organizza un’ Aquilata martedì 15 agosto alle ore 16,30 presso lo stabilimento La Rotonda e metterà in vendita una sacca zaino che comprende la maglietta di Ferragosto e il kit completo per la costruzione di un aquilone.

Tutto il ricavato verrà devoluto al progetto Emergency.




IL TASER VA DATO A TUTTI

I detrattori delle Forze dell’ordine usano questo tragico evento per le solite sciocchezze

Chieti, 14 agosto 2023. “La drammatica notizia del trentacinquenne morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale.

Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente.

Il taser è uno strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della morte del trentacinquenne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento da parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino. Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti.

“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è morta – conclude Mazzetti – a noi preme anzitutto esprimere piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza della situazione che si sono trovati a dover fronteggiare.

La procura ora indaga come da prassi e sappiamo altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile, certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure un’autopsia abbia stabilito perché quest’uomo sia morto.

Sarebbe utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non resta che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte diversamente, con maggiori rischi per tutti”.




NOTTURNA LUCHESE

Grande successo per la 42esima edizione

Luco dei Marsi, 14 agosto 2023. Grande successo per la 42esima edizione della corsa podistica “Notturna Luchese”. Come da tradizione, all’interno della prima serata della festa dell’Unità, si è svolta l’annuale gara podistica in cui gli atleti partecipanti hanno avuto l’occasione di percorrere 10 chilometri tra le strade del centro storico di Luco dei Marsi.

A curare l’organizzazione di questa edizione, parallelamente al comitato della Festa dell’Unità, è stata l’INiX Sport, grazie a Guerrino Fosca e Argentino D’Andrea. A supportare l’evento sono intervenuti anche l’Avis regionale Abruzzo e la locale sezione dell’Avis di Luco dei Marsi.

Presenti all’evento anche i rappresentanti provinciali della UISP atletica leggera. Un’edizione che di certo finirà negli annali anche grazie al record di velocità su questo percorso segnato dal primo assoluto, Giancaterina Italo della Atletica Vomano, che ha tagliato il nastro dell’arrivo in soli 32 minuti e 01 secondi.

Sul secondo gradino del podio, l’atleta marsicano Lamiri Mohammed della Plus Ultra con il tempo di 34 minuti e 16 secondi. Terzo assoluto l’atleta Vulpiani Daniele della Ufens Aequa Trail con il tempo di 34 minuti e 36 secondi. A competizione terminata, i 91 partecipanti alla gara competitiva e i 20 partecipanti alla non competitiva hanno preso parte al ricco pasta party presso il ristorante della Festa dell’Unità.




LA PERDITA DEL KERIGMA

Avezzano, 14 agosto 2023. Forse si sta perdendo l’annuncio fondamentale del Vangelo, cioè il KERIGMA: Cristo è morto e risorto per tutti.

Continuo a leggere post di idee, di moralismo, giudizi sulle persone senza distinguere peccato e peccatore, assenza di amore e di misericordia.

Se vivo e annuncio Cristo morto e risorto per me e per tutti, non scrivo post bigotti, moralistici, e mi atteggio come paladino della verità in tasca.

Uno scrittore diceva che alle volte alcuni cristiani sono frustrati e tristi, perché non hanno né il piacere dei peccatori e né la gioia dei santi.

fra Emiliano Antenucci




MUSICA D’ORGANO: il 15 agosto a San Valentino

Concerto di Andrea Panfili

San Valentino in A.C., 14 agosto 2023. Tornano nel borgo di San Valentino in A. C. i grandi concerti di musica d’organo. La sera di Ferragosto (martedì 15 agosto) vedrà l’esibizione dell’organista e musicologo romano, Andrea Panfili.

Appuntamento alle ore 19 all’interno del Duomo dei SS. Valentino e Damiano: il concerto sarà dedicato a “I manoscritti dell’abbazia di Montecassino, musiche di scuola napoletana per organo”. Un patrimonio culturale inestimabile, scampato miracolosamente alla distruzione bellica del secondo conflitto mondiale, ben 8.857 manoscritti musicali.

L’appuntamento, organizzato in onore della Madonna dell’Assunta, è l’ultimo dei quattro  concerti organizzati nell’ambito dell’evento Maiella Accogliente, in collaborazione con il Comune di San Valentino in A. C. e con la Parrocchia Santi Valentino e Damiano – San Valentino in AC.

La serata proporrà musiche di Merola, Speranza, Catenacci, Landri e Siri.

Andrea Panfili è un organista, autore tra gli altri di alcuni saggi di cultura musicale romana e ricercatore di antichi repertori adatti all’interpretazione organistica.

Museo dei Fossili e delle Ambre

Nella giornata di Ferragosto, a San Valentino, sarà possibile visitare anche il Museo dei Fossili e delle Ambre, che sarà aperto nell’orario pomeridiano, dalle ore 17 alle 20.




TOGA PARTY 2023. Il 15 Agosto la XXIV edizione

Samuel dei Subsonica pronto ad infuocare la serata con il suo incredibile djset di pura elettronica.

Staff del Toga Yourself: “Per il 2024 stiamo lavorando a un grande evento di rievocazione dell’antica Roma”

Tortoreto, 14 agosto 2023. Come ogni anno, tranne la pausa dovuta alla pandemia, domani 15 di Agosto, Tortoreto Lido si trasformerà in una antica città romana pronta a festeggiare le Feriae Augusti con il consueto Toga Party, organizzato dal team del TOGA YOURSELF.

L’organizzazione di questa edizione è stata più complessa del solito a causa di alcune problematiche amministrative del locale che da anni ospita l’evento e risolte in extremis.

“In collaborazione con il Manakara Beach Club siamo al a lavoro per garantire una grande performance fatta di divertimento e spensieratezza. Quest’anno abbiamo deciso di avere un numero limitato di presenze per garantire più fruibilità e facilità nella gestione dell’Open Bar, migliorando così anche la qualità dei drink. Riteniamo sia fondamentale poter consentire a tutti i partecipanti di usufruire consumazioni costanti e veloci, proprio nello stile dell’Open Bar e del vero Toga Party” preannuncia lo Staff del Toga Yourself.

Lo Special Guest di questa edizione, che suonerà per i partecipanti oltre alla band dal vivo Empty Spaces e alcuni DJ locali, sarà Samuel, fondatore e leader dei Subsonica, che porterà al Manakara Beach Club il suo show fatto di DJ Set e altre performance.

Negli anni sono passati dal Toga Party artisti di caratura nazionale come: Piotta, Donatella Rettore, Planet Funk, Alan Sorrenti, Fargetta, Alexa e Giuliano Palma.

Gli organizzatori del TOGA YOURSELF annunciano che per il 2024, XXV edizione del Toga Party, sono già al lavora con diverse realtà del territorio per trasformare questa festa in un evento collettivo e di rievocazione dell’antica Roma.

“Per la XXV edizione abbiamo deciso che sia arrivato il momento di una terza e definitiva trasformazione del Toga Party. Dopo i primi anni presso una Villa privata e poi, dal 2013, con lo spostamento dell’evento in alcuni locali di Tortoreto – prima al Sayonara e poi al Manakara Beach Club – riteniamo sia doveroso donare alla comunità di Tortoreto e a tutti i turisti che affollano la nostra cittadina durante l’estate un’iniziativa ancora più inclusiva. Nel 2024, confidando nel supporto dell’amministrazione comunale, vorremmo portare Tortoreto alla ribalta nazionale con un evento che speriamo possa diventare una costante attrazione turistica per il territorio” concludono gli organizzatori.

Samuel è un autore e compositore molto attivo: ha realizzato nove album originali con i Subsonica e sei con i Motel Connection, con cui ha lavorato anche a due colonne sonore. Le frequenti collaborazioni musicali annoverano, tra gli altri, con i Subsonica Franco Battiato, Bluvertigo, Antonella Ruggiero, Krisma, e da solista Patty Pravo, Jovanotti, Manuel Agnelli, Alessandro Mannarino. Nel 1996 dà vita ai Subsonica insieme a Max Casacci, Boosta, Ninja e Pierfunk (sostituito nel ‘99 da Vicio). In quegli anni di forte fermento musicale nascono anche i Motel Connection e fonda due etichette di musica techno.

La sua attività di dj e produttore lo vede protagonista di rinomatissime serate nei club di riferimento della scena techno. A febbraio 2017 partecipa a Sanremo con “Vedrai” e pubblica il suo primo album da solista, “Il codice della bellezza”. Il 12 ottobre 2018 esce “Otto”, ottavo album di inediti dei Subsonica, di cui è coautore e a cui seguono tour nei club di tutta Europa, nei palazzetti italiani e nei più importanti festival estivi. Nel 2019, Samuel partecipa come giudice alla tredicesima edizione del talent show X Factor. Nel novembre del 2019 i Subsonica pubblicano “Microchip Temporale”, una speciale riedizione di “Microchip Emozionale”, in collaborazione con 14 artisti. Venerdì 24 aprile 2020 esce “Mentale Strumentale”, nono album inedito del gruppo, registrato nel 2004.

Da marzo 2020, Samuel ha dato vita a “Golfo Mistico”, suo studio musicale, diventato un hub multicreativo, dove si incontreranno varie figure legate al mondo della musica, ma non solo. Da venerdì 12 giugno 2020 è disponibile in digitale “Il codice della bellezza (Live con orchestra)” (Sony Music), la versione live del primo disco di Samuel Romano registrato con l’orchestra Bandakadabra, presentato dal vivo con un secret show il 15 giugno 2020. A luglio 2020 Samuel è tornato live con tre appuntamenti speciali in mezzo al mare delle isole Eolie e una tournée estiva. Il 22 gennaio 2021 ha pubblicato il secondo album solista “Brigata Bianca”, da cui sono estratti i singoli “Tra Un Anno” e “Cocoricò” feat. Colapesce. Il 14 maggio 2021 pubblica il singolo “Cinema” feat. Francesca Michielin. Il 10 gennaio 2022 è uscito il nuovo singolo “Elettronica”, scritto da Samuel stesso insieme ad Andrea Bonomo e Dade. Il 22 aprile 2022 esce il singolo “E invece”, in collaborazione con Jeremiah Fraites, co-fondatore del gruppo musicale The Lumineers. A maggio è partito l’Elettronica Tour, prodotto e organizzato da Kashmir. Il 24 giugno esce il nuovo singolo “Occhiali Da Sole”.




19° MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO

Ritorna la rassegna enogastronomica del Tartufo a Quadri (CH)!

Quadri, 14 agosto 2023. Quadri si prepara ad accogliere con gioia il ritorno dell’appuntamento enogastronomico più atteso dell’anno: la manifestazione a base di Tartufo.

Organizzato dal Comune di Quadri in collaborazione con tutte le associazioni locali, questo evento imperdibile offre l’opportunità di assaporare deliziosi piatti tipici a base di Tartufo.

Gli stand espositivi saranno pronti ad accogliere i visitatori con una vasta selezione di prodotti tipici, mentre numerose attività e intrattenimenti per grandi e piccini renderanno l’esperienza ancora più speciale.

Segnate le date: Sabato 19 e Domenica 20 Agosto, due giornate dedicate interamente alla scoperta delle delizie del Tartufo. Gli stand espositivi resteranno aperti dalle 9:00 fino alle 24:00, mentre gli stand gastronomici offriranno prelibatezze sia a pranzo che a cena.

Straordinaria festa dedicata al gusto e alle tradizioni locali. Momenti di autentico piacere enogastronomico. da condividere.

https://bit.ly/mostramercatotartufoquadri2023




PARTE LA MOBILITAZIONE sul salario minimo

Raccolta firme in tutta la Regione. Marsilio firmi nostra proposta

Pescara, 14 agosto 2023. Le parole lavoro e povero non possono stare nella stessa frase. Più di tre milioni e mezzo di persone in Italia beneficerebbero della proposta di legge unitaria delle opposizioni sul salario minimo, che rafforza la contrattazione collettiva e fissa il salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora.

Il Governo sta prendendo e perdendo tempo, evocando argomenti pretestuosi per rinviare la discussione, senza dare alcuna risposta. Il Pd Abruzzo partecipa con grande forza alla raccolta firme per l’istituzione del salario minimo. Il lavoro povero non va in vacanza e per questo noi saremo in campo da subito, durante le nostre feste dell’unità e le nostre iniziative politiche e allestendo banchetti nelle nostre sedi e nelle piazze.

Non ci fermeremo fino a che il Governo non darà una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori sottopagati di questo Paese. Vorremmo sapere anche che cosa ne pensa Marsilio, visto che naturalmente il problema riguarda anche l’Abruzzo. Lo invito personalmente a venire a firmare la nostra proposta. In alternativa venga a spiegarci come sia accettabile che migliaia di lavoratrici e lavoratori, anche nella nostra Regione, percepiscano un salario che non permette loro di vivere in una condizione di dignità.

Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo




IL GRAN FINALE. La Festa della Madonna del Portosalvo

Migliaia di persone per Raf e i fuochi d’artificio

Giulianova, 14 agosto 2023. Il concerto di Raf, tappa giuliese del tour La mia casa, l’estrazione dei biglietti della lotteria, lo spettacolo pirotecnico dal molo sud, hanno concluso ieri i Festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Portosalvo, la cui statua è stata ricollocata nella sua nicchia, nella chiesetta della Natività di Maria.

L’edizione 2023, per presenze, consensi e gestione complessiva, lascia tutti contenti.

L’ Amministrazione Comunale che ha patrocinato e sostenuto il programma, ringrazia il Comitato organizzatore, la Parrocchia della Natività di Maria Vergine, le Forze dell’Ordine, le associazioni, i tantissimi volontari che hanno operato e contribuito all’entusiasmante riuscita del ricco cartellone degli eventi.




CICLOESCURSIONE IN NOTTURA

La bici è brivido e sogno 18 agosto 2023

L’Aquila, 14 agosto 2023. L’associazione FIAB L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS propone per venerdì 18 agosto 2023 una escursione in bicicletta sulla pista ciclabile dell’Altopiano delle Rocche, in orario notturno. Il ritrovo dei partecipanti è previsto alle ore 19:30 a Terranera, con partenza dopo il tramonto del Sole alle ore 20 circa.

Itinerario: Terranera – Rocca di Cambio – Rocca di Mezzo – Piani di Pezza – Rifugio il Lupo – Rovere – Rocca di Mezzo – Terranera.

La cicloescursione è aperta a qualsiasi tipo di bicicletta. Evento a costo zero. Si consiglia di portare con sé lampada frontale e le luci specifiche per la bicicletta; un kit per le riparazioni ciclistiche.

Abbigliamento adeguato alla stagione, acqua e piccolo snack. Per informazioni e registrazione fiablaquila.it o andiamoinbici.it..

Gabriele Curci, Presidente “L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS”




INSUPERABILE 2023: 1000 km attraverso la nostra penisola

Diffondere il messaggio di inclusione

Santa Maria di Leuca, 14 agosto 2023. “Quando ho visto il faro di Santa Maria di Leuca che si faceva sempre più vicino, ho accelerato il passo perché tanta era la voglia di vedere la meta. Nella grande e bianca piazza dove si erge l’imponente basilica di Santa Maria De Finibus Terrae ho lanciato un urlo e sono stata pervasa da una sensazione di grande felicità mista ad un pizzico di tristezza”.

Sono queste le prime sensazioni a caldo che Mariella Faustinoni, responsabile del progetto InSuperAbile la staffetta dell’inclusione riesce ad esternare appena raggiunta la meta finale.

Sotto il sole cocente del tacco d’Italia, il Faro di Santa Maria di Leuca, il Santuario e il bianco abbagliante della piazza sembrano un grande teatro illuminato proprio per l’arrivo della terza edizione di InSuperAbile. Vanno in scena, senza copione, ma direttamente dal cuore di ciascuno, sorrisi, abbracci e tanta emozione per aver portato a termine questa impresa: partita il 23 luglio dal Santuario de la Verna, dopo 22 tappe e 1.000 chilometri, ed aver attraversato cinque regioni (Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Puglia)i InSuperAbile la Staffetta dell’inclusione è arrivata sabato scorso al traguardo finale in questo meraviglioso palcoscenico naturale.

“Quello che si è appena concluso – continua Mariella – è un progetto che è stato ricco di umanità, pieno di incontri, di paesaggi meravigliosi e quindi ancora una volta InSuperAbile è riuscito a portare in cammino un messaggio forte di inclusione”.

“Sono molto felice di aver concluso anche quest’anno il progetto InSuperAbile – aggiunge Maria Luisa Garatti – presidente di Se Vuoi Puoi, che a fatica trattiene l’emozione. Sono qui per diffondere il messaggio che nonostante la patologia di cui sono portatrice da 17 anni, la sclerosi multipla, si può fare e non bisogna mollare mai.”

InSuperAbile anche quest’anno prevedeva delle tappe in bici e a raccontare quest’esperienza sulle due ruote è Roberto Dalla Pellegrina, presidente dell’Associazione Pedalabile. “Terza edizione piena di emozione e piena anche di difficoltà. Noi ci siamo fatti 717 chilometri in bici sperando di trovare una ciclabile più accessibile di quella che abbiamo trovato ma, in comunione con lo spirito di InSuperAbile, il risultato l’abbiamo portato a casa. L’entusiasmo dei ragazzi è stato eccezionale e in qualche modo sono stati loro i nostri grandi motivatori”.

Lungo tutti i 1.000 chilometri percorsi i grandi protagonisti di InSuperAbile hanno incontrato rappresentanti delle istituzioni, hanno condiviso chilometri e obiettivi con altre associazioni del territorio, hanno anche, molto più semplicemente, regalato sorrisi e saluti a quanti hanno incontrato sul cammino.

Si chiude così la terza edizione di un progetto –  nato nel 2020 da un’idea del Dott. Gabriele Rosa, presidente di Associazione Lamu e ASD Rosa Running Team, in collaborazione con altre due associazioni bresciane Se Vuoi Puoi e Pedalabile –  che richiede tanto impegno e fatica organizzativa ma che anche quest’anno per 22 giorni ha introdotto un modello di inclusione che dimostra come anche nella disabilità si può tirare fuori il meglio di ciascuno e insieme raggiungere grandi obiettivi.

Un modello che se trasferito nella vita di tutti i giorni permetterebbe a ciascuno di individuare i propri talenti e metterli a disposizione di sé stesso e degli altri per una società “diversa” e non utopistica.




TUTTE LE PRESCRIZIONI i divieti e le indicazioni

Trascorrere al meglio i festeggiamenti di Ferragosto

Roseto degli Abruzzi, 14 agosto 2023. L’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi rende note le prescrizioni, i divieti e le indicazioni per aiutare cittadini e turisti a trascorrere al meglio i festeggiamenti di Ferragosto contenute nell’Ordinanza N.85 pubblicata dal Comando di Polizia Locale.

Nell’atto “ritenuto che per consentire il regolare svolgimento della manifestazione in sicurezza, sia necessario chiudere al transito alcuni tratti su Lungomare Trento, Lungomare Celommi, via Roma, via Colombo, via Genzano e Lungomare Trieste, nonché vietare la sosta con rimozione su alcune piazzole presenti sul lungomare” si ordina:

1. L’istituzione del divieto di sosta con rimozione su Piazza Ponno lato est, dal giorno 14 Agosto 2023 dalle ore 00:00 alle ore 12:00 del giorno 16 Agosto 2023;

2. Divieto di transito, il giorno 15 Agosto 2023 dalle ore 17:00 alle ore 01:00 del giorno successivo, su:

– Lungomare Trento, tratto compreso tra via Emilia e Piazza Ponno;

– Lungomare Celommi, tratto compreso tra Piazza Ponno e via Lago Nemi;

– via Roma, tratto compreso tra Piazza Ponno e via Thaulero, escluso residenti;

– via Colombo, tratto compreso tra via Pineta e via Genzano, escluso residenti;

– via Genzano, tratto compreso tra via Colombo e Lungomare Celommi;

– Lungomare Trieste, tratto compreso tra viale Marche e via Costantino, solo dalle ore 23:30 alle ore 01:00.

3. Divieto di accesso, il giorno 15 Agosto 2023 dalle ore 17:00 alle ore 01:00 del giorno successivo, dall’intersezione di via Nazionale (SS16) su:

– via Conti;

– via Filippone Thaulero;

– viale Marche (dalle ore 23:00 alle 01:00);

– via Costantino (dalle ore 23:00 alle 01:00);

– Piazza Caduti Forze dell’Ordine (area pontile dalle ore 23:00 alle ore 01:00).

4. Divieto sosta con rimozione, il giorno 15 Agosto 2023 dalle ore 17:00 alle ore 01:00 del giorno successivo, su:

– Piazza Ponno lato ovest;

– tutte le piazzole di sosta presenti sul Lungomare Celommi, nel tratto compreso tra Piazza Ponno e via Lago Nemi.

5. L’interdizione al transito di tutti gli sbocchi delle vie laterali in uscita sul Lungomare Celommi, nel tratto tra Piazza Ponno e via Lago Nemi, nonché della pista ciclabile nel tratto compreso tra il lido Mediterraneo e il lido Ohana.

6. La disattivazione degli impianti semaforici di via Nazionale, negli orari di chiusura al transito del Lungomare fino a cessate esigenze.

Ovviamente, sono derogati dai divieti i mezzi di soccorso e mezzi delle Forze dell’Ordine.

SERVIZI E PROGRAMMA. A disposizione per tutti coloro che vogliono raggiungere il centro per prendere parte alle manifestazioni ci sarà un servizio speciale di bus navetta che sarà attivo dalle 17.00 del 15 agosto alle 02.00 del giorno successivo. La navetta, che transiterà lungo la Nazionale, prevede due punti di raccolta nei pressi di altrettanti parcheggi: zona Palazzetto dello Sport per la zona di Roseto Sud e il parcheggio di Largo Beniamino Gigli nella Zona Nord sulla Statale. La fermata in centro è prevista nei pressi stazione da dove si potranno raggiungere facilmente a piedi i luoghi delle varie manifestazioni religiose e civili.

Il programma della giornata prevede alle ore 17:00 la Solenne Processione per le vie cittadine, accompagnata dalla Banda Città di Forcella, con partenza dalla Chiesa di Santa Maria Assunta fino al lido La Lucciola. Alle ore 18:30 uno dei riti più suggestivi dell’Assunta, la Processione in Mare con la deposizione di una corona di fiori in memoria dei caduti. Alle ore 19:00 la Santa Messa in piazza Ponno andrà a chiudere il programma liturgico. Dalle ore 22:00 spazio alla musica, sempre in piazza Ponno, con il concerto della Masters Band, storica band teramana sulle scene da oltre trent’anni che proporrà uno spettacolo caratterizzato da cover di musica italiana e internazionale. Dopo la mezzanotte tradizionale spettacolo pirotecnico, nell’area del Pontile, che chiuderà il Ferragosto rosetano.

“Siamo pronti per il tradizionale appuntamento con i festeggiamenti in onore di Santa Maria Assunta, Patrona della città di Roseto degli Abruzzi e dalla mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico che ogni anno attrae migliaia di visitatori su tutto il territorio rosetano – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – per questo abbiamo predisposto tutta una serie di prescrizioni e servizi per permettere a tutti, anche a coloro che arriveranno da fuori città, di vivere a pieno e in tranquillità tutte le manifestazioni previste dal programma. Sarà una grande festa che si concluderà con il momento magico dello spettacolo che illuminerà il cielo di Roseto a partire dalla mezzanotte”.




SPOLTORE ENSEMBLE 2023 lo show di Gabriele Cirilli

Mercoledì  la serata finale con lo spettacolo del ballerino di tango di fama mondiale Pablo Valentin Moyano, coach di Ballando con le Stelle

Spoltore, 14 agosto 2023. Continua il prestigioso programma di Spoltore Ensemble 2023. Domani è la giornata dedicata al cabaret e al divertimento. All’Arena del Festival, in largo San Giovanni alle ore 21.15, si esibisce il famoso comico Gabriele Cirilli che, dai palchi di Zelig e Tale e Quale show, propone alla quarantunesima edizione del festival, il coinvolgente show “Nun te regg più”. Uno spettacolo, che il cabarettista presenta in anteprima nazionale a Spoltore, che attraversa tutti i generi del teatro comico, dalla commedia degli equivoci al cabaret, a canzoni, monologhi e gag irresistibili e che riflette su cosa vuol dire essere al passo con il tempo nonostante il tempo passi inesorabilmente.  A seguire, in piazza D’Albenzio, c’è il travolgente sound del rock’n roll anni Cinquanta e Sessanta dei Fuzzy Dice che faranno cantare e ballare il pubblico sulle note di Elvis Presley, Jerry Lee Lewis e Johnny Cash. La band abruzzese, con il suo repertorio rock’n roll, è diventata una realtà musicale importante e di riferimento, tant’è che è stata scelta da Bobby Solo per i suoi concerti ed è apparsa in programmi di successo della Rai come “Viva Rai 2” di Fiorello e “Italia sì!” di Marco Liorni.

Ad aprire gli eventi di Ferragosto è Daniele Mammarella (ore 20.00, Convento di San Panfilo), chitarrista fingerstyle, che è stato inserito al terzo posto nella Top 10 dei migliori chitarristi acustici dalla nota testata giornalistica MusicRadar.com dietro a mostri sacri come Tommy Emmanuel e Mike Dawes e ha lavorato come chitarrista turnista, per un minitour, con Cisco Bellotti (Ex Modena City Ramblers).

Nella serata finale del festival, mercoledì 16 agosto, largo San Giovanni  (ore 21.15) ospita il fascino intramontabile del tango argentino con “Dreams of Tango”, con l’esclusiva partecipazione del famosissimo tanguero Pablo Valentin Moyano, coach di Ballando con le Stelle e primo rappresentante di tango argentino per l’Unesco. Uno spettacolo travolgente, intenso e passionale, in cui il vero protagonista è il tango interpretato nella sua forma più classica e ideale, sulle musiche di Carlos Gardel, Osvaldo Pugliese e Astor Piazzolla. Un alternarsi di storie, di sguardi e coreografie eseguite con eleganza e bravura da quattro coppie di ballerini di tango di fama internazionale capaci di evocare, con una tecnica strepitosa, una grande qualità espressiva, e dalle coinvolgenti note dell’orchestra Lo Que vendrà che accompagneranno il pubblico in atmosfere uniche.

In seconda serata, in piazza D’Albenzio, lo show comico di  Francesco Arienzo, ospite di Zelig lab e concorrente di Italia’s got talent, e il  concerto-tributo ai Pink Floyd con i Terzacorsia in “Floyd On The Wing”. La band, che ripropone una versione fedele dei Floyd originali, ha condiviso il palco in più occasioni con le coriste storiche dei Pink Floyd Durga e Lorelei McBroom e con Andrea Scanzi.

La serata si apre al Convento di San Panfilo (ore 20.00) con il concerto Gianfranco Continenza Overflow, accompagnato al basso da Pierpaolo Catena e alla batteria da Walter Caratelli. Continenza è un chitarrista spoltorese virtuoso e versatile, leader in diverse formazioni di musica fusion, insieme a Bill Evans, Joe Diorio, Mark Egan, Don Mock, Rick Latham, Massimo Manzi e tanti altri.

Barbara Del Fallo




CANNIBAL HOLOCAUST torna al cinema in 4K

Elenco delle sale coraggiose e trailer. Dal 16 agosto in anteprima, il capolavoro shock di Ruggero Deodato sfida i cinema distribuito da Cat People

Cagliari, 14 agosto 2023. Crudele, estremo, esplicito, agghiacciante, talvolta rivoltante. Tra sesso, violenza e una brutale idea di “civilità”, Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato è un titolo cruciale nella storia del cinema  horror e non solo, un capolavoro maledetto o da maledire per come unisce raccapricio e realismo, tortura ed etica grazie alle sue invenzioni narrative.

Mentre sui social i fan invocano a gran voce i loro cinema di riferimento per poter (ri)vedere il film sul grande schermo, l’elenco delle sale che hanno coraggiosamente scelto subito di proiettare il film, in versione integrale restaurata in 4K (e vietata ai minori) con anteprime a partire dal 16 agosto, è consultabile all’indirizzo: https://www.catpeople.it/cannibal-holocaust-cinema/

Può un film che condanna il sensazionalismo essere sensazionalista a sua volta? Questa è solo una delle tante questioni che la pellicola riesce a sollevare ancora oggi, anticipatrice del finto-documentario odierno – il found footage, da The Blair Witch Project a The Visit di M. Night Shyamalan, passando per Rec – La paura in diretta, Cloverfield e Paranormal Activity – e di tutto un modo di narrare per immagini “trovate”.

Cannibal Holocaust è infatti diviso tra una prima metà d’avventura e una seconda costituita dalle immagini realizzate in pellicola 16mm da quattro esaltati e spregiudicati documentaristi tra gli indigeni della foresta amazzonica: intenti a creare momenti sconcertanti per il loro film, i quattro finiscono con il causare un’escalation di inaudita violenza. Qui la crudeltà delle immagini, dei pensieri e delle intenzioni, rimescolati con furore e frenesia dallo spietato stile di regia di Ruggero Deodato e dalle musiche di Riz Ortolani, sperimentali e melodrammatiche, rendono Cannibal Holocaust un punto di non ritorno, un inferno capace di unire voyeurismo e sofferenza come nessun altro film.

Un tilt di sensazioni realizzato secondo un modello attualmente inconcepibile, la cui sfrontata e grezza sincerità rimane ineguagliata e irreplicabile. Tra il vero e il falso, il ricostruito e il rubato, Cannibal Holocaust con il suo realismo mette a nudo la perversione, andando oltre il semplice horror e la mera oscenità.

All’epoca dell’uscita venne censurato in 23 Paesi nel mondo, mentre in altri ebbe un enorme successo (in Giappone fu il secondo maggiore incasso del 1982, dietro a E.T.). In Italia i tagli, gli scandali e le ben documentate vicissitudini giudiziarie ne decretarono il flop, rendendolo tabù per anni. Al contempo divenne punto di riferimento per registi come Oliver Stone, Eli Roth e Nicolas Winding Refn che lo definisce come uno dei film da cui ha «rubato tutto il possibile, sia visivamente che tecnicamente». Ora torna, nei cinema coraggiosi, distribuito da Cat People, grazie alla F.D. Cinematografica di Alessandro e Luca Palaggi e con la collaborazione di Nocturno.