IL PIANO REGIONALE della Mobilità Ciclistica

Abruzzo: manca da oltre dieci anni

Pescara, 30 giugno 2023. Il Coordinatore FIAB Abruzzo Molise Giancarlo Odoardi, in nome e per conto delle Associazioni FIAB locali di Pescara, Sulmona, Teramo e Sulmona, nella persona dei loro presidenti, scrive al Sottosegretario della Presidenza della Giunta Regione Abruzzo Umberto De Annuntiis per sollecitare la stesura del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica.

Oltre che essere previsto come atto dovuto dall’art. 5 della L. 2/2018 (Disposizioni sviluppo mobilità in bicicletta e realizzazione rete nazionale di percorribilità ciclistica), che ne fissa tempi e modi, la redazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) era già prevista dalla L.R. Abruzzo n. 8 del 25/3/2013 (Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica).

L’art. 2 della norma prevedeva e prevede tuttora che il PRMC sia approvato dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta regionale e venga aggiornato di norma ogni tre anni. Questo dei tre anni è l’unico elemento temporale di riferimento della legge, che non fa cenno a termini di scadenza per la redazione del Piano. D’altronde si può ragionevole ritenere come poco o per nulla “giustificabile” un ritardo così evidente: se si fosse provveduto a predisporre lo stesso in tempi “congrui”, soprattutto in riferimento ai previsti tempi di aggiornamento di norma, dal 2013 a oggi si sarebbe dovuto redigere e successivamente aggiornare il PRMC almeno tre volte.

Nel frattempo, a cinque anni di distanza dalla Legge Regionale Abruzzese del 2013, viene promulgata la L. 2/2018 (Disposizioni sviluppo mobilità in bicicletta e realizzazione rete nazionale di percorribilità ciclistica).

In questa norma si fa chiaro richiamo a Regioni ed Enti locali (art. 2) perché assumano impegni concreti per perseguire gli obiettivi di legge espressi nell’art. 1 (Oggetto e finalità). Tra gli obiettivi della Legge figura la redazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC). L’art. 5 prevede che le Regioni predispongano e approvino, con cadenza triennale, il PRMC e che venga inviato,  entro 10 giorni dall’approvazione, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

In sede di prima attuazione, recita il comma 5 dell’art. 5 della legge in esame, il termine di approvazione del  piano  è stabilito in 12 mesi a decorrere dalla data di  approvazione  del Piano Generale dela Mobilità Ciclistica (PGMC). Quest’ultimo avrebbe dovuto vedere la luce entro sei mesi dalla pubblicazione della L. 2/18, mentre ciò è avvenuto con un provvedimento normativo solo il 13/10/2022 (Gazzetta Ufficiale).

Il che si traduce nell’obbligo da parte della Regione Abruzzo di redigere e approvare il PRMC entro la stessa data del corrente anno, sottoponendolo, entro dieci giorni, al Dicastero di riferimento.

Per tale ragione le associazioni hanno chiesto al Sottosegretario di essere convocate ai fini di una utile integrazione informativa e per avere chiarimenti in merito.




NASCE L’OSSERVATORIO per la cultura Valle del sagittario

Costituita l’associazione di cui fanno i rappresentanti dei Comuni di Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Cocullo, Introdacqua, Villalago e Scanno

Anversa degli Abruzzi, 30 giugno 2023. L’Osservatorio vuole essere uno strumento di studio e approfondimento per le realtà del territorio con l’intento di contribuire attraverso la cultura a rafforzare la coesione territoriale, migliorare la crescita, promuovere il patrimonio storico e culturale, turistico e ambientale della zona si è costituita l’Associazione Osservatorio per la cultura nella Valle del Sagittario con la partecipazione attiva di tutti i rappresentanti dei Comuni di questa Area (Introdacqua, Bugnara, Anversa, Cocullo, Villalago e Scanno).

Il battesimo di questo nuovo progetto è avvenuto presso la Sala consiliare del Comune di Anversa e nell’occasione sono state definite anche alcune le linee strategiche da portare avanti nei prossimi mesi.

L’Osservatorio, è stato ribadito, vuole essere soprattutto uno strumento di studio e approfondimento per le realtà del territorio e si muoverà in stretta collaborazione con tutte le Amministrazioni comunali della zona.

Le riunioni del direttivo si terranno in modo itinerante presso i diversi Comuni mentre la sede sarà quella del Centro Studi Nino Ruscitti a Bugnara.

Fanno parte del Direttivo dell’Osservatorio Mario Giannantonio (Anversa), Carla Laura Galante, Raffaele Gatta e Simone Lupi (Villalago), Pasquale Caranfa ed Enzo Gentile (Scanno), Carla Di Benedetto (Introdacqua), Dino Chiocchio (Cocullo), Matteo Servilio e Giovanni Ruscitti (Bugnara). Coordinatore provvisorio è stato individuato Simone Lupi.

Il Direttivo resta una struttura aperta alla collaborazione di studiosi, ricercatori, giovani, esperti delle diverse discipline e quanti vogliono impegnarsi in questo sforzo.




PRIMO SOCCORSO e tecniche di rianimazione

Evento formativo con l’Avis di Luco dei Marsi

Luco dei Marsi, 30 giugno 2023.  Primo soccorso e tecniche di rianimazione, questi saranno i temi centrali dell’evento organizzato per domenica 2 luglio dall’Avis di Luco dei Marsi.

A partire dalle ore 11, in Piazza Umberto I, sarà possibile assistere alle dimostrazioni tenute dal Dottor Aldo Nazzicone (esperto in tecniche di rianimazione) riguardo i comportamenti da tenere in casi di emergenza. Contestualmente sarà possibile eseguire in modo gratuito la misurazione della glicemia.

L’Avis di Luco dei Marsi è da sempre attiva sul territorio per sensibilizzare su tematiche legate alla salute, dall’importanza della donazione di sangue alla centralità di uno stile di vita di sano. “Avere delle conoscenze, anche basiche, di tecniche di primo soccorso può essere decisivo in determinati momenti”, spiegano il presidente Fabrizio Salvati e il consigliere provinciale Roberto Cambise, “per questo motivo, con l’appoggio del direttivo tutto, abbiamo deciso di organizzare un evento che potesse fornire delle nozioni sui giusti comportamenti da tenere in casi di emergenza. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’amministrazione comunale per la sempre presente disponibilità ed il dottor Nazzicone per aver deciso di prestare la sua professionalità per questo evento”.

L’evento sarà aperto a tutti coloro che vorranno partecipare.

Per maggiori informazioni si invita a contattare i seguenti numeri: 3386389052 (Roberto) 3476250094 (Fabrizio)




GARONE RECORDS PRESENTS LAGO

Il 29 Giugno è uscita ufficialmente Lago ed il pop d’autore di Galli incontra il reggae di don Tino, alla regia come producer c’è Nesta affiancato da Francesco Di Marco, con la collaborazione di altri artisti come Simon Musardo e Simone Sulpizio, le edizioni del  brano saranno a cura  di Garone Records.

La fusione dei vari stili, fortemente voluta dai due artisti abruzzesi, regala un sound fresco ed attuale che si va ad inserire in maniera naturale nel solco delle ultime produzioni discografiche, che tendono a contaminarsi di vari generi.

GALLI ha sempre strizzato l’occhio al reggae contaminandosi già in passato con lo stile in levare, don Tino invece è un veterano del genere, con uno stile più cantautorale e meno avvezzo a clonare vocalmente gli artisti d’oltremanica, dalla collaborazione di questi validi singer abruzzesi nasce una canzone orecchiabile  ma non banale, che nulla ha da invidiare alle recenti uscite mainstream, alla pari di Fragole di Achille Lauro e Rose Villain giusto per citarne una.

LAGO nasce da un’idea di Galli, dall’incontro con don Tino il pezzo inizia a prendere forma, la lirica composta a due mani dai due cantautori parla di un amore estivo, passeggero che appunto come canta il ritornello… vola via, restano i corpi intrecciati sul letto, le sigarette e tutte le emozioni che solo una passione travolgente e pura riesce a dare.

I due artisti cantano di quegli amori a cui si dà tanto in termini di passione e coinvolgimento, che si vive ogni giorno con una grandissima intensità perche consci che è una storia a termine e che alla fine lascia quell’amaro in bocca perche’ resta un affetto mutilato, un amore a metà .

Il video è in lavorazione e vedrà l’uscita nel mese di luglio , la regia è curata da Claudia Ferrara (Noia Vintage) con la collaborazione per le riprese di Antonio Malvestuto, nella veste di protagonista l’attrice Marta Mazzaretto.

La song sarà distribuita su tutte le piattaforme digitali e ascoltabile sul profilo Spotify di Galli e don Tino.




ALLA MONDADORI DI PESCARA Padre Piero Lamazza

Il suo incontro con Dio in Sei personaggi in cerca di attore

Pescara, 30 giugno 2023. Il giovane Padre Gesuita, Piero Lamazza sarà domenica 2 luglio alle ore 18:30 alla Mondadori Bookstore di Pescara per presentare il suo nuovo libro “Sei Personaggi in cerca di attore” (AdP) che richiama il celebre titolo dell’opera teatrale di Luigi Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore” in cui celebrava la relatività dei punti di vista con la difficile comunicazione che ne conseguiva.

Il giovanissimo Gesuita avrà modo di parlare anche della sua recente esperienza infatti è appena tornato dal Cammino di Santiago Di Compostela e come dice: “Ti fanno male i piedi, hai le bolle, eppure vuoi continuare a camminare?

Maledici il giorno in cui hai deciso di fare il cammino ma vuoi continuare a scoprire?

Ti chiedi chi te l’ha fatta fare eppure ti intriga conoscere la storia di quest’altro pellegrino che va come te verso Santiago?

Ecco… Tutto questo è El Camino!

Fra un necessario adattamento richiesto da un’esperienza come questa e degli scorci panoramici inaspettati e meravigliosi della costa portoghese, si cammina e si vive quello che può essere sperimentato soltanto da chi si mette in marcia. Si vive, si sente, si gusta, si sperimenta il cammino.

Tutto viene concluso dalla ricezione della Compostela, dopo aver timbrato quotidianamente la Credencial, e da una Celebrazione Eucaristica magnifica nella cattedrale di Santiago, dove viene dato il tradizionale abbraccio al Santo di Galilea, nei luoghi legati alla sua memoria”.

Sarà presente all’appuntamento anche l’Assessore alla Cultura per il Comune di Pescara, Maria Rita Carota impegnata nella promozione della filosofia della lettura anche tra i più giovani; modera l’incontro la giornalista Alessandra Renzetti.

Bartimeo, la peccatrice in casa di Simone il fariseo, l’adultera perdonata, Barabba, Simone di correre e Paolo di Tarso cos’hanno capito, sentito, provato contatto con Gesù di Nazaret?

Cosa accadde e perché?

Che cosa è successo in quegli uomini e donne nel momento in cui si sono imbattuti in un uomo che chiede a un cieco cosa vuole che si faccia per lui?

In un maestro che si lascia baciare i piedi pubblicamente da una prostituta?

Che scrive per terra davanti alle provocazioni dei Giudei? Che muore perché altri abbiano la vita? Che prende una croce impossibile da portare?

E che sconvolge la vita di un persecutore dei propri discepoli?

Nelle pagine del libro la risposta a queste domande viene data dai personaggi stessi che raccontano l’accaduto. Queste sei figure stanno cercando nel lettore un potenziale attore, perché “la parola corra e sia glorificata” (2Ts 3,1), perché Gesù sia conosciuto e amato. Il lettore può gustare i sei racconti, lasciarsi toccare da essi, aprire il cuore e permettere all’amore, che morendo vive, di ferirlo.

Padre Piero è infatti convinto che, conoscendo meglio le figure citate nel libro si possa scoprire qualcosa di più della persona a cui ha deciso di dare, come può, la sua vita, Gesù di Nazaret figlio di Maria e del Padreterno.




PER UN PANNO o per amore

Pubblicato sulla Rivista Illustrazione Abruzzese  sett-ott. 1984, Pescara

Pacentro è un pittoresco paese della provincia de L’Aquila arroccato alle pendici settentrionali della
Maiella. Il castello medioevale, che sovrasta il centro abitato, ci parla del suo illustre passato e delle lotte insorte fra i Cantelmo ed i Caldora per assicurarsene il possesso. La poca gente rimasta vive per lo più di agricoltura, mentre i giovani sono occupati nel terziario oppure nelle fabbriche del nucleo industriale di Sulmona. Rilevante è tuttora il numero dei diplomati senza impiego e dei pensionati.

Nella prima domenica di settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Loreto, si svolge a Pacentro la cosiddetta corsa degli zingari, una singolare manifestazione che di anno in anno richiama un numero di spettatori sempre più numeroso sia dall’Abruzzo che dalle regioni limitrofe. Nell’edizione del 1980 erano presenti, tra le altre, una rete televisiva di Monaco di Baviera ed alcuni giornalisti del periodico «Bild am Sonntag», edito nella stessa città tedesca.

Va subito chiarito che l’espressione zingari non deve trarre in inganno. Nel dialetto di Pacentro essa indica infatti chi cammina scalzo ed è stata coniata evidentemente in base all’osservazione costante che gli zingari, ed i nomadi in genere, andavano in giro in passato con pochi indumenti addosso e soprattutto a piedi nudi, date le scarse possibilità che essi avevano di poter acquistare delle scarpe.

Coloro che partecipano alla terribile gara sono generalmente contadini ed operai del paese. I figli delle persone benestanti e dei professionisti, almeno fino a circa dieci anni fa, non vi partecipavano in quanto non abituati a camminare a piedi nudi, specie lungo i sentieri pietrosi di montagna.

Pur nella dovuta cautela la corsa può essere definita in senso gramsciano come una tipica manifestazione della visione della vita di strati sociali subalterni oppure, secondo il pensiero del Lombardi-Satriani, un episodio di cultura di «contestazione».Tuttavia alcune “varianti” di rilevante interesse antropologico-culturale, emerse negli ultimi anni, inducono a ritenere che la chiave di lettura della “corsa degli zingari” sia  più complessa e le motivazioni da parte dei giovani che si cimentano nella terribile gara appaiono col passar degli anni sempre diverse. Ma procediamo nella descrizione delle fasi più emozionanti della manifestazione.

Va ricordato innanzitutto che di norma ilnumero dei concorrenti non è mai rivelato dalla Confraternita della Madonna di Loreto, che gestisce appunto la “corsa”, e diventa noto solo quando i giovani, verso le cinque di pomeriggio del giorno di festa, si radunano in località Pietra spaccata, un contrafforte roccioso di Colle Ardinghi, situato di fronte al paese e separato da quest’ultimo da una profonda gola in cui scorre il Vella, un torrente che scende precipitoso dalle falde della Maiella e ricordato da Ovidio nel

Terzo libro degli Amores.

Al primo rintocco di campana della chiesa della Madonna di Loreto, gli zingari, a piedi nudi ed in
pantaloncini e maglietta (tali indumenti sono forniti dalla stessa Confraternita), si gettano a capofitto
lungo il ripido pendio del colle cosparso ovunque di pietre, oltrepassano a valle il torrente Vella
e puntano di nuovo a monte in direziono di Pacentro, attraverso un sentiero che conduce direttamente alla chiesa.

Una folla enorme funge da degna cornice alla corsa ed è assiepata soprattutto lungo il tratto finale del percorso, complessivamente lungo tre chilometri circa. La maggior parte degli spettatori si accalca tuttavia attorno al sagrato di S. Maria di Loreto, poiché l’altare della chiesa, il cui portale è lasciato aperto, costituisce il traguardo della emozionante gara.

Quando i concorrenti sono in prossimità della meta, gli spettatori cominciano ad oscillare invasi da un crescente fermento, mentre urla di entusiasmo si levano dalla folla allorché da una curva non lungi dalla chiesa si vede sbucare il primo “zingaro”.  Con gli occhi dilatati dal dolore, provocato da un percorso quasi ordalico, il vincitore infila il portale e si inginocchia prima davanti all’altare, dopo di che si accascia stremato, seguìto man mano dagli altri partecipanti che ripetono lo stesso cerimoniale.

A corsa ultimata viene chiuso il portale. Solo negli ultimi anni è stato permesso a studiosi e fotografi di
restare nell’interno della chiesa e di assistere così ai momenti conclusivi della manifestazione.

La scena che si svolge assume a tratti toni drammatici e non facili da descrivere. Con i piedi cosparsi di
piaghe sanguinanti, gli zingari giacciono sdraiati sul pavimento e si aiutano a vicenda, mentre il dolore
atroce dai piedi sembra propagarsi tutto sui loro volti. Un medico presta la prime cure alle ferite vistose, ma la sua azione è vanificata spesso dalle richieste di soccorso che si accavallano fra le grida concitate degli organizzatori , impegnati ad accertarsi velocemente delle condizioni più o meno gravi in cui versano quelli che hanno concluso la gara.

Sull’angusto piazzale antistante alla chiesa, la folla attende ansiosa che si riapra il portale e fa commenti sullo svolgimento della gara e sul vincitore. Questi attimi di pausa ci permettono di aggiungere particolari importanti alla descrizione della manifestazione. La chiesa è dedicata, come si è detto, alla Madonna di Loreto ed un affresco eseguito nel tondo centrale della facciata raffigura, con una tecnica di esecuzione che ci ricorda quella degli ex voto pittorici, la traslazione della Casa Santa di Nazareth da Tersatto (Jugoslavia) a Loreto Marche. Il sacro edificio presenta caratteristiche tali da essere ascritto, come  conferma l’organo portativo coevo, alla prima metà del  XVIII secolo e sorge in base ad una tipica leggenda di fondazione dei santuari: una misteriosa donna, nella quale i fedeli riconosceranno in seguito la Madonna, si riposò proprio sul posto dove sarà eretta più tardi la chiesa[1].

La modesta facciata della chiesa è movimentata da tre tondi a stucco; in quello centrale è riprodotta come si è detto la traslazione della Casa Santa ed in quelli laterali, non affrescati, sventolano fin dalla mattina della festa due tagli di stoffa avvolti a mo’ di bandiera su un’asta di legno. Tali stoffe sono di diverso colore e sufficienti a confezionare due vestiti. Su ognuna di esse gli organizzatori della festa appuntano un santino riproducente l’immagine della Madonna di Loreto. Questi tagli di stoffa costituiscono appunto il cosiddetto palio, il premio cioè assegnato insieme a coppe e targhe ricordo ai primi due concorrenti, ma normalmente vengono premiati anche coloro che si classificano al terzo e quarto posto ed in tale ordine sfilano poi a manifestazione conclusa per le vie del paese per ricevere il dovuto trionfo.

Durante la corsa i deputati alla festa sorvegliano affinché nessuno aiuti con spinte i partecipanti, a meno che per difficoltà sopravvenute durante il terribile percorso qualcuno di essi non dichiari espressamente di rinunciare alla gara. D’altro canto, una sorveglianza per cosi dire indiretta e reciproca viene effettuata dagli stessi tifosi appartenenti ai rioni in cui abitano i concorrenti, la cui contesa, alimentata da quei sentimenti intrattenibili che affiorano spesso nel ‘blasone popolare’, solo oggi
si esaurisce nell’ambito di un’esperienza vissuta anche a livello ludico. Degna di nota è al riguardo la
circostanza che a Pacentro non v’è un santo protettore ufficiale. Parte della popolazione festeggia infatti la Madonna del Rosario e l’altra S. Carlo Borromeo. I rosaristi non fanno normalmente cospicue offerte per la festa di S. Carlo ed allo stesso modo si comportano i carlisti nella ricorrenza della Madonna del Rosario. Fra le due fazioni si scatena così una gara per organizzare la festa più bella del paese e ad essa contribuiscono con sostanziose rimesse, anche gli emigrati. In passato, infatti, le rivalità esplodevano in modo violento anche durante la manifestazione e l’informatrice citata, Maria Cicone,  ricorda che in una edizione della corsa svoltasi subito dopo la Prima guerra mondiale una persona venne accoltellata per aver spinto nella parte finale della gara un concorrente del proprio rione[2].

Ma torniamo, dopo questa necessaria parentesi, alla descrizione della corsa. Dai due tondi della facciata della chiesa vengono ammainati i palii, segno questo che sta per aver inizio la sfilata degli zingari.

Si apre il portale. Il clamore crescente degli spettatori sommerge le note della marcia intonata dalla banda, mentre applausi ed espressioni di compiacimento fioccano soprattutto sui primi due classificati che, seguiti come alfieri dal terzo e dal quarto, ricevono l’onore del trionfo. Portati a spalla da amici e parenti i quattro sfilano in ordine di arrivo lungo le strade principali del paese, preceduti dalla banda. Gli sguardi della folla sono appuntati ovviamente sul vincitore della corsa.

Sorreggendo l’asta su cui è avvolto il palio, egli viene portato a spalla dai suoi tifosi, seguito allo stesso modo dal secondo classificato. La sfilata termina alla casa del vincitore, dove si offre a tutti vino  vecchio attinto dalle caratteristiche conche di rame. Non poche sono le considerazioni che suscita la corsa degli zingari, che secondo il giudizio dei vecchi del luogo si svolgerebbe da tempo immemorabile. Come in altri episodi folklorici, la ricerca delle origini non spiega le funzioni svolte dal rito, sicché essa  risulta il più delle volte sterile e non appaga l’interesse degli studiosi . Il termine palio, è utile in tale sede ricordarlo, indica secondo il  Devoto un  «drappo prezioso assegnato come premio in gare o competizioni tradizionali, celebrate in varie città italiane dal medio evo in poi».

In un manifesto pubblicato a Roma nel 1768, si ricorda per. es. che «si correranno i Palii negli infrascritti giorni di carnevale», con la descrizione degli stessi palii costituiti da «stoffe pregiatissime» da donarsi ai vincitori delle varie corse[3].

Per quanto concerne più specificatamente l’area abruzzese, manifestazioni simili a quella di Pacentro dovevano svolgersi anche altrove, poiché si apprende dal De Nino che «a Rivisondoli, nelle feste principali, e a Pratola Peligna in San Rocco, è singolare la corsa dei ragazzi, dai sette ai dodici anni, che nudi vanno a precipizio da un punto all’altro del paese per guadagnare un palio. E il piccolo vincitore poi, nudo, entra nella chiesa a ringraziare il santo»[4]. Una corsa a piedi nudi si svolgeva anche a Sulmona il 28 aprile, festa di san Panfilo. Ce lo ricorda un documento pubblicato dal Celidonio, nel quale si legge che “in dicto die (cioè 28 aprile) se corra ad pede mezza canna de panno bono, più uno pare de calse. Si correrà per li citali una berrecta.”[5].

È significativa la circostanza che il De Nino taccia sulla corsa di Pacentro che si svolge tuttora come le altre corse di Pratola Peligna e Rivisondoli, descritte nel secondo volume degli Usi e Costumi abruzzesi. Ma v’è di più. La ‘corsa’ di Pacentro è una ‘gara’ e dunque rientra nella tipologia dei giuochi e delle competizioni. Nel 1897 apparve com’è noto il sesto volume degli “Usi e Costumi” dedicato proprio ai giuochi fanciulleschi, ma nemmeno in quest’opera il De Nino fa menzione della corsa degli zingari. Sicché si può ragionevolmente supporre che la manifestazione di Pacentro, nata forse come mera scommessa fra giovani del luogo, risalga agli ultimi anni dell’800 ed abbia assunto notorietà solo dopo la morte del grande folklorista peligno (1906).    

Non siamo riusciti a scoprire, al fine di stabilire interessanti raffronti, se in altre località italiane si svolgano nei nostri giorni, in occasione di determinate ricorrenze religiose, corse simili a quella degli zingari. Una sola notizia ci è stata fornita al riguardo, anche se alquanto vaga, da una informatrice di Sulmona, Signora Elena Scudieri, di anni 76, nativa però di Ottaviano (Napoli), secondo la quale una gara avente le stesse caratteristiche di quella di Pacentro si svolge a San Sebastiano al Vesuvio in provincia di Napoli, in onore appunto di tale santo. Un’altra corsa, però non competitiva, si svolge il 4 settembre a Cabras, in provincia di Oristano, nella vigilia della festa di S. Salvatore in Sinis. I giovani del luogo, in tunica bianca, accompagnano correndo scalzi la statua del santo in una chiesetta campestre sita vicino al paese[6].  In passato, partecipare alla corsa per la conquista del palio, cioè di un panno per confezionare un vestito, doveva costituire certamente una motivazione non indifferente per gli zingari di Pacentro, appartenenti a ceti sociali subalterni. Oggi le cose sono certamente cambiate; questi giovani camminano solo raramente scalzi nei loro poderi coltivati con potenti mezzi meccanici che essi stessi, con estrema perizia, guidano nei momenti della seminagione o dell’aratura. Fra coloro che prendono parte alla competizione vi sono però anche operai che lavorano nel vicino nucleo industriale di Sulmona e che appena si staccano dalla catena di montaggio si riversano di nuovo sui campi per quell’insopprimibile esigenza di contatto con la terra che purifica, rigenera e rende liberi, poiché una tuta ed un capannone non sono sufficienti di per sé a trasformare un contadino in operaio.

Altri concorrenti sono invece artigiani o persone che svolgono i più disparati mestieri, come appunto il vincitore della corsa di molti anni fa, con cui abbiamo parlato il giorno seguente alla festa. Si chiamava Mario Raso, aveva 24 anni e lavorava insieme al fratello in un ristorante della ex Berlino Ovest. Suo padre è morto da tempo e la madre, contadina, vive ancora a Pacentro. Ogni anno Mario torna al paese ai primi di settembre «per vedere la festa» e soprattutto per partecipare alla corsa degli zingari, da lui vinta anche in precedenti edizioni. Con grande semplicità egli ci ha rivelato che correva non per una particolare forma di devozione verso la Madonna di Loreto, ma per una ragazza del paese di cui si era innamorato e che corteggiava assiduamente. Nell’ascoltarlo, le sue parole richiamavano quasi automaticamente alla memoria il noto passo del Ramo d’oro, in cui il Frazer descrive le gare di corsa per la sposa che, in altri tempi, si svolgevano un po’ ovunque in Europa. Si sa però con quanta circospezione vadano fatti tali accostamenti, poiché sotto il profilo antropologico si corre il rischio di assemblare episodi che presentano diacronicamente funzioni diverse.

Negli ultimi tempi, infatti, sono emerse da parte dei partecipanti alla gara diverse e complesse motivazioni. A cimentarsi in essa non sono più solo concorrenti appartenenti al mondo rurale o operaio ma anche giovani studenti che possiamo ascrivere genericamente ad uno stato egemone locale e le cui motivazioni risiedono nella dimostrazione di una forza fisica e resistenza al dolore ritenute non solo appannaggio del ceto rurale. La conquista del “palio” da parte di tali concorrenti appare del tutto irrilevante di fronte alla dimostrazione della loro capacità di resistere al dolore atroce causato dalle ferite ai piedi.

Comunque, per tornare a Mario Raso, appare veramente straordinario che qualcuno in un angolo sperduto dell’Abruzzo  «corre per amore» ed almeno in un giorno dell’anno, offre una dimostrazione di forza e vitalità nei confronti di altri giovani che non sono in grado, per costituzione fisica o per educazione, di cimentarsi in una incredibile corsa come è appunto quella che abbiamo descritta. Ed in questa gara, gli zingari di Pacentro riscattano anche un anno di anonimato, trascorso nel duro lavoro quotidiano in Italia ed all’estero. Essi, dunque, corrono non per avere, ma per essere.

Franco Cercone


[1] Informatrice  Sig.ra Maria Cicone , anni 60, residente a Pacentro. Altre leggende parlano del rinvenimento di una piccola statua raffigurante la Madonna di Loreto proprio nelle acque del Vella, in un punto sottostante alla chiesa.  Cfr. R. Santini, Pacentro. Aspetti storico-geografici , p. 140. Pratola Peligna 1976.

[2] “Carlisti” e “Rosaristi” (o “Saristi”) fanno parte delle confraternite aventi tali denominazioni. Cfr. a tal riguardo M. Silvestri, Una storia (1860-1960). Cento anni all’ombra delle torri di Pacentro, p. 9 sgg., Sambuceto (Ch.) 2004; R. Santini, op. cit., p. 141.

[3] Cfr. Catalogo della Banco Libri, Bologna, giugno 1983, sez. Manifesti.

[4] A. De Nino, Usi e costumi abruzzesi, Firenze, 1881, II, pp.220 e ss. Il De Nino chiarisce – ivi, p. 222 – che il «palio» è «un pezzo di stoffa colorata». La corsa degli zingari è preceduta a Pacentro da quella degli zingarelli, cioè ragazzi di tenera età, che ha una chiara funzione di iniziazione.

[5] Cfr. G. Celidonio, La Diocesi di Valva e Sulmona, vol. I, p. 144, Casalbordino (Ch.) 1909.

[6] Devo la notizia alla  professoressa Enrica Delitala, docente di Storia delle Tradizioni popolari all’Università di Cagliari.




TEATESERVIZI: PASSI AVANTI, ma c’è ancora molto da fare

Prendiamo atto, con soddisfazione, che nella giornata odierna verrà predisposto il rinnovo del Contratto di Servizio alla Teateservizi, indispensabile per il buon proseguimento del Piano di Concordato presentato dal liquidatore, dott. Di Iorio, in Tribunale.

Chieti, 29 giugno 2023. Come rilevato dallo stesso Commissario Giudiziale, Dott. Corvi nella relazione inviata al Comune il 26 giugno 2023, il rinnovo del Contratto di Servizio è l’atto fondamentale per la fattibilità e l’ammissibilità del Piano Concordatario, come del resto deliberato dal Consiglio Comunale lo scorso 27 marzo con la Delibera n° 296/2023.

Dopo tutte le strumentali difficoltà frapposte finora da taluni settori amministrativi dell’Ente Comune, il rinnovo del Contratto di Servizio permetterà, al momento, la salvaguardia non solo dei posti di lavoro ma le sorti dello stesso Comune di Chieti altrimenti avviato ad un dissesto bis.

Allo stesso tempo i lavoratori impegnati nei Servizi Cimiteriali continueranno, dal 1° luglio, a svolgere la loro attività con il Comune che si sostituirà alla Teateservizi nella loro gestione in attesa che il servizio passi all’altra partecipata Chieti Solidale.

Purtroppo, lo stesso Comune continuerà a svolgere questo servizio, essenziale ed indispensabile, ricorrendo alla somministrazione di questi lavoratori tramite agenzie interinali.

A nostro parere, e più volte ribadito nelle opportune sedi, tale assurda e ingiustificata situazione di precarietà, che si protrae da oltre un decennio, non è più sostenibile e con il prossimo passaggio alla Chieti Solidale questi lavoratori dovranno essere finalmente stabilizzati definitivamente dando loro la dignità umana e lavorativa che meritano.

In ottemperanza al Piano di Concordato presentato in Tribunale la gestione dei parcheggi resterà in capo a Teateservizi fino alla scadenza contrattuale prevista e cioè marzo 2024. Anche in questo caso, nonostante le pessime condizioni contrattuali propinate alla Teateservizi dal Comune, riteniamo che non sia più possibile continuare con il lavoro somministrato e la USB chiederà un tavolo di confronto con il liquidatore della Teateservizi al fine di superare queste inique ed ingiustificate condizioni lavorative.

Romeo Pasquarelli, Coordinatore USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise




DIPENDENTI ASL POTENZIALMENTE MOROSI

Inadempienti per colpa della stessa Asl

L’Aquila, 29 Giugno 2023. La Direzione Generale della ASL continua a dichiarare un ritorno alla normalità a seguito dell’attacco Hacker subito dalla stessa ASL nel mese di maggio u.s.

La narrazione, evidentemente, è ben lontana dalla verità; infatti, continuiamo a ricevere segnalazioni circa la mancata bonifica di innumerevoli PC di lavoratrici e lavoratori della ASL e l’impossibilità di poter svolgere le ordinarie attività.

Molti sistemi risultano ancora essere bloccati ed inutilizzabili e molto personale è costretto ad utilizzare i propri e personali mezzi informatici per poter garantire un minimo di attività necessario per il lavoro quotidiano. Altri utilizzano dei veri e propri mezzi di fortuna.

Tutto ciò continua a generare, al contrario di quanto viene narrato, tantissimi e gravi problemi sia all’utenza che al personale dipendente.

Per ultimo, ma non in ordine di importanza, abbiamo avuto modo di apprendere da numerose segnalazioni pervenute a questa organizzazione Sindacale da parte di lavoratrici e lavoratori, a cui ha fatto seguito una prima (e finora unica) comunicazione da parte della ASL, che nonostante l’ufficio del Personale abbia correttamente continuato ad effettuare le trattenute in busta paga nei confronti del personale dipendente che ha in essere sulle proprie retribuzioni il trattenimento a titolo di, per esempio, cessione del quinto dello stipendio, premio assicurazione, deleghe sindacali, pignoramenti, ecc., il servizio di Tesoreria della stessa ASL, evidentemente a causa dell’attacco hacker, non ha ottemperato, da due mesi a questa parte, al conseguente versamento ai vari istituti di credito, banche, assicurazioni, enti pubblici ecc., delle somme trattenute a lavoratrici e lavoratori.

A causa di ciò l’ignaro personale ha ricevuto i solleciti da parte degli Istituti di credito nei confronti della ASL, con contestuale informativa data ai dipendenti interessati che, qualora la mancanza di trattenute da parte della ASL fosse continuata, avrebbe operato diritto di rivalsa nei confronti degli stessi, con conseguente concreto rischio di iscrizione dei dipendenti ASL nel registro dei cattivi pagatori!

Insomma, oltre al danno la beffa!! Non solo al personale vengono trattenute somme di denaro in busta paga, ma, se la ASL non provvederà immediatamente al pagamento, queste somme di denaro verranno richieste nuovamente direttamente ai lavoratori.

È superfluo evidenziare la gravità di quanto sta accadendo ma ancora più grave è il silenzio della Direzione Strategica e delle Istituzioni locali e regionali nel goffo tentativo di dimostrare che “va tutto bene”….

La FP CGIL della Provincia dell’Aquila ha già inoltrato una formale diffida alla ASL e, in assenza dell’immediato ripristino dell’obbligazione contratta con i lavoratori/lavoratrici della ASL, si riserva, di agire presso le Autorità competenti per il risarcimento di tutti i danni sofferti e le spese sostenute dai propri iscritti o assistiti.




LA CORTE DEI CONTI HA CERTIFICATO

Il piano di riequilibrio predisposto dalla Giunta del capoluogo non aveva i piedi per camminare

Chieti, 29 giugno 2029. Il Tribunale fallimentare, da parte sua, ha bocciato la proposta di concordato predisposta da Teateservizi, società di proprietà comunale. Insomma, è stato messo per iscritto che la Giunta Ferrara non è stata capace di porre rimedio alla grave situazione debitoria di Comune e società.

Certamente i debiti dei due enti sono da addossare per la gran parte alla cattiva amministrazione delle due Giunte Di Primio e della dirigenza di Teateservizi (politica ed amministrativa) anteriore al 2016. Ovvero, della gravità della situazione non è responsabile la Giunta Ferrara.

Però è altrettanto evidente che chi sta al governo della città ha fallito nel suo obiettivo politico.

Se pure va riconosciuta la difficoltà di gestire un Ente complesso con pochi soldi e pochissimo personale, allo stesso tempo va detto con chiarezza che quello che è stato fatto è stato fatto male.

Se si fosse dichiarato il dissesto appena certificati i debiti (pochi mesi dopo le elezioni) l’ammontare complessivo dello stesso si sarebbe ridotto del 40% (purtroppo a danno dei creditori). Lo si farà adesso. Ma tardi e con più debiti accumulati.

Se si fosse ristrutturato il personale di Teateservizi, prendendo atto di quanto messo per iscritto dall’ex direttore Antonio Barbone, e se si fossero parcheggi e cimitero non sarebbero stati affidati precariamente, pagati in ritardo e male, oggi la situazione sarebbe diversa.

Conclusione: chi non è stato capace di affrontare i problemi ha il dovere di farsi da parte e di lasciare che altri provino a fare quello che non si è stati capace di fare.

Gennaro Garofalo, Segretario cittadino di Chieti per Sinistra Italiana

Michele Marino, Vicesegretario provinciale Sinistra italiana




ABRUZZO AMORE MÈ un libro un incontro

Le celebrazioni per Franco Cercone a tre anni dalla sua scomparsa

Ortona, 29 giugno 2023. A tre anni dalla scomparsa, Abruzzo Popolare ed il Centro Studi Demo – Antropologici celebrano la memoria di Franco Cercone con un incontro pubblico dal titolo Abruzzo Amore Me.  

All’Eden questo pomeriggio dalle ore 18:00 si succederanno interventi di amici, conoscenti, studiosi, di uomini vicini ed attenti al suo particolare contributo offerto alle genti d’Abruzzo: un’indagine dinamica su un personaggio davvero speciale, Franco Cercone un grande Abruzzese.

Direttore di questo quotidiano on line, sin dalla sua nascita, ho cercato di individuare una linea editoriale la più possibile lontana dalle frenesie delle attuali forme d’informazione, ma legata, in modo intimo e profondo, al mondo delle attività popolari in cammino, quelle della nostra regione più ricca e misteriosa, quelle di un popolo ai margini dei grandi fatti ma presente e concentrato con le proprie capacità a tutto quello che vive intorno.

Ecco; un cammino lontano dal chiasso del mondo caotico e malato del contemporaneo, ma vigile nelle dinamiche concrete di questa umanità oramai in grave disagio.

Forte il richiamo, dunque, ai valori della tradizione, ai valori della storia, delle esperienze e dei sussidi, dei preziosi lasciti delle passate generazioni, per cercare di disegnare il quadro di uno spazio libero ed offrire un’informazione la più ricca, la più utile, la più prossima, quale impegno continuo e scrupoloso, in una viva, quanto mai laboriosa, ricerca.

Franco Cercone, testimone del nostro tempo; ecco dunque una preziosa risorsa per un popolo in cammino, valido riferimento per l’utile approvvigionamento. Franco Cercone, la sua straordinaria bibliografia, la sua grande opera quale luogo di un arricchimento necessario.

Franco Cercone, un testimone del nostro tempo, guida e compagno di un viaggio che proponiamo di vivere ai teleutenti negli originali contributi che pubblicheremo di volta in volta nel nostro quotidiano on – line, in una nuova rubrica, aperta proprio per l’occasione e dal titolo: GLI STUDI DI FRANCO CERCONE

https://www.abruzzopopolare.com/gli-studi-di-franco-cercone/

Foto: incontro pubblico Dicembre 2012, Sala Eden Ortona [da sin. Gen. C. Palumbo, Arch. N. Marinucci, Prof. F. Cercone, Dr. T. Coletti]

Nando Marinucci




DALLA PIETRA MAGELLANA al turismo del futuro

Venerdì 30 giugno il dibattito

Pennapiedimonte, 29 giugno 2023. Venerdì 30 giugno 2023 alle ore 18 presso l’Hotel Relais Scaffe di Pennapiedimonte si svolgerà il convegno: “Pennapiedimonte dalla pietra Magellana al turismo del futuro

L’evento organizzato da Cinzia Santoferrara in collaborazione con l’amministrazione comunale e la locale pro loco  avrà numerose personalità tra gli ospiti, tra cui: l’On. Luigi D’Eramo (Sottosegretario al Ministero dell’ Agricoltura), l’On. Giulio Sottanelli, Daniele D’Amario (Assessore al turismo, attività produttive, cultura e spettacolo della Regione Abruzzo), Nicola Campitelli (Assessore all’urbanistica, demanio marittimo, paesaggi, energia e rifiuti della Regione Abruzzo), Sabrina Bocchino (Consigliere Regionale). 

I relatori della conferenza invece saranno: Il Magnifico Rettore della Università di Teramo, Prof Dino Mastrocola che parlerà di “Cooperazione tra paesi per lo sviluppo turistico del territorio”; Simone Serra, esperto food che terrà un intervento incentrato su “Turismo Enogastronomico: l’,importanza a livello locale, nazionale e internazionale”; Marco D’Antonio, già studente scuola alberghiera di Villa Santa Maria che approfondirà il tema “Le Nuove Leve del Turismo Abruzzese”. 

A tal proposito ha commentato il Sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio: “Il nostro obiettivo comune e far rinvigorire questi piccoli paesi destinati allo spopolamento, pertanto con progetti di riqualificazione miriamo a uno sviluppo turistico del paese, cercando di offrire servizi e ospitalità a chi ci viene a visitare”. 

In merito all’iniziativa ha dichiarato invece il Presidente della Pro Loco di Pennapiedimonte Massimiliano Pennelli: “L’organizzazione di questo convegno in collaborazione con l’amministrazione comunale e la nuova struttura ricettiva inaugurata da pochi mesi e un piccolo tassello che si va ad aggiungere ai vari progetti ed eventi che curiamo”.




UN INCONTRO A SCOPO BENEFICO dedicato al networking referenziale targato BNI

Il prossimo 30 giugno tutti i capitoli BNI d’Abruzzo si incontreranno per un appuntamento dedicato alla formazione imprenditoriale, allo scambio di referenze e al networking aziendale. L’intero ricavato sarà devoluto in beneficienza in favore dell’assistenza alle persone affette da fibrosi cistica

Atri, 29 giugno 2023. Si svolgerà il prossimo venerdì 30 giugno ad Atri l’evento dedicato al networking referenziale organizzato da BNI, Business Network International. Tutti i capitoli d’Abruzzo si riuniranno all’Hotel Du Parc a partire dalle ore 14:30, per una giornata di formazione imprenditoriale, scambio di referenze, analisi dei risultati raggiunti e, soprattutto, impegno sociale.

L’intero ricavato dell’iniziativa, infatti, verrà devoluto alla Lega fibrosi cistica Abruzzo, che si occupa di assistere le persone affette da questa patologia.

BNI è un’organizzazione internazionale attiva dal 1985 che riunisce oltre 300 mila imprenditori sparsi in tutto il mondo interessati allo scambio di referenze. I membri dei circa nove mila capitoli presenti in tutto il globo si scambiano contatti ed informazioni con la finalità di accrescere il proprio business attraverso la formula givers gain: dare, per ricevere.

Scambiando referenze e testimonianze e mettendo in contatto le aziende con la propria rete lavorativa, gli imprenditori aiutano altri imprenditori a trovare nuovi clienti e sfruttare nuove potenzialità del mercato.

La finalità di BNI è la crescita collettiva dei propri membri; pertanto, in ogni capitolo è ammesso un solo rappresentante per ogni settore lavorativo, al fine di non creare concorrenza interna. In ogni capitolo, dunque, potrà esserci una sola azienda per ogni categoria: ad esempio, può esserci una sola azienda di marketing, oppure una sola industria elettronica e via discorrendo.

La giornata di venerdì 30 giugno si dividerà in due parti, una dedicata alla formazione e un’altra più improntata verso lo scambio di referenze. L’appuntamento si aprirà con le interviste a Paola d’Amario, titolare di Pan Ducale, Erika Rastelli di Aran Cucine e Piero Pavone, ceo di Hadrianum srl. I tre imprenditori illustreranno il proprio percorso e le sfide che hanno dovuto superare lungo il cammino.

Successivamente prenderà la parola il relatore dell’evento, Marcello Boccardo, che tratterà l’argomento “Relazione e fiducia come driver di crescita”.

Al termine del suo intervento, verranno illustrati i risultati raggiunti nel corso dell’ultimo anno dai membri e dai capitoli del BNI presenti in Abruzzo e saranno premiati coloro che avranno dato maggior impulso al business regionale attraverso referenze e contatti.

Dopodiché, la giornata proseguirà con la fase dedicata al networking referenziale, prima con i tavoli di lavoro e poi durante un aperitivo. I membri dei capitoli del BNI d’Abruzzo avranno così la possibilità di conoscere altre realtà alle quali chiedere, e fornire, contatti, referenze ed informazioni.

L’appuntamento è fissato dunque per il prossimo 30 giugno alle ore 14:30, quando comincerà la registrazione degli ospiti che parteciperanno all’evento, all’Hotel Du Parc di Atri. Il costo è di 35 euro e l’intero incasso sarà devoluto all’assistenza alle persone affette da fibrosi cistica.




ANCHE TU SEI LA PROTEZIONE CIVILE

Il presidente D’Angelo a Castilenti per l’evento del Consorzio Punto Europa

Teramo, 29 giugno 2023. Il Consorzio Punto Europa ha presentato nel convento di Santa Maria di Monte a Castilenti i risultati di “Firespill”, progetto che rientra nell’ambito di un’iniziativa organizzata in collaborazione con l’Associazione Volontari della Protezione Civile del Gran Sasso.

Il progetto, che ha coinvolto 13 regioni adriatiche, ha avuto come destinatari le istituzioni, i volontari e la popolazione attraverso formazione e informazione in tema di emergenze ambientali, con i cittadini non più potenziali vittime ma parte attiva e responsabile.

Con il progetto Firespill, il Consorzio Punto Europa ha realizzato un bot Telegram (@FirespillBot – https://t.me/FirespillBot) tramite il quale è possibile effettuare segnalazioni in caso di emergenza, fornendo in maniera veloce informazioni essenziali come nome, numero di telefono, posizione geolocalizzata (GPS) e altro.

Il progetto inoltre ha consentito di avviare un processo che tende a uniformare i protocolli di intervento tra Protezioni civili di diverse regioni e nazioni così da operare in maniera coordinata e condivisa, migliorando la comunicazione tra corpi e condividendo le migliori pratiche a livello internazionale.

“Le nuove tecnologia siano al servizio dell’uomo, e non viceversa – dichiara il presidente D’Angelo – un piccolo ma quantomai efficace strumento da utilizzare in caso di emergenza, dove le tempistiche sono fondamentali per un pronto intervento”.




DOMENICA 25 GIUGNO 2023

Una memorabile giornata nel segno della  cultura e della solidarietà  (la marcia dell’amore)

di Giuseppe Lalli

L’Aquila, 29 giugno 2023. Domenica 25 giugno 2023, organizzata dalla sezione aquilana del Club Alpino che celebra i 150 anni dalla sua fondazione, nel ricordo dell’impresa che 450 anni fa compì Francesco De Marchi (1504-1576) visitando “Grotta a Male” il giorno dopo aver scalato il “Corno Grande”, cima fino ad allora inviolata; con la collaborazione del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e con la fattiva  partecipazione  dell’Amministrazione Separata per i Beni di Uso Civico di Assergi, nonché delle associazioni “Insieme per Assergi” e “Assergi Racconta”, si è dato vita ad una passeggiata che ha preso il via dallo spiazzo antistante la stupenda chiesetta-santuario di San Pietro della Jenca con tappa finale ad Assergi, nella  piazza della chiesa “Santa Maria Assunta”; con lo scrivente a fungere da modesta guida storico-artistica.

Ospiti d’onore sono state quattro persone disabili, impossibilitate a camminare, tra cui l’assergese Franco Faccia, che sono state adagiate sulle cosiddette “joëlettes”, particolari carrozzine adatte ai  percorsi di montagna, nella circostanza messe a disposizione dal Parco Nazionale del Gran Sasso.

Lungo il tragitto, a tratti accidentato e che ha richiesto una condotta accorta da parte dei portatori delle carrozzelle, la sensazione di gioia serena che si leggeva nei volti delle persone trasportate è stata per me una toccante esperienza di umanità quale non provavo da tempo, e un’autentica lezione di vita, più eloquente, più vera e molto più utile delle parole che ho usato per descrivere i siti incontrati lungo il percorso.

Mi è parso che il vero filo rosso da mettere in risalto non fosse tanto quello  che unisce la chiesetta di San Pietro della Jenca, quella di San Clemente, le vestigia dell’antico castello fortificato di Assergi e la sua monumentale chiesa, accomunati da quella cultura dapprima benedettina e poi cirstercense che in questa porzione dell’antico territorio forconese hanno lasciato traccia visibile nell’arte e nella stessa economia, quanto “lo spirito di amore che serpeggiava tra la gente”, per riprendere la felice espressione usata da un signore proveniente dalla Marche e trapiantato da poco ad Assergi, sentimento molto più bello di qualsiasi attraente panorama e molto più solido di qualsiasi monumento di pietra.

Dopo la conviviale nel giardino della canonica con vista sulla stupenda valle del Raiale e con gli squisiti “maltagliati” rigorosamente ammassati a mano da Lina Napoleone e dalle sue collaboratrici, ha avuto luogo il concerto della Corale del C.A.I. dell’Aquila nel presbiterio della chiesa parrocchiale, nella luce filtrata dal gotico rosone e di fronte ad ascoltatori estasiati nell’udire canti della tradizione montanara e della nostra terra.

Ha concluso la manifestazione una visita nella chiesa all’interno delle sue mura perimetrali, che si animavano, nella luce tenue dell’imminente crepuscolo, degli arcosoli affrescati da notevoli pittori rinascimentali, nonché di pregevoli manufatti architettonico-plastici, quali l’originale tabernacolo in pietra policroma che incornicia una suggestiva deposizione e  che sposa, con i suoi eleganti pilastrini che sorreggono un archetto cuspidato, il pieno rinascimento con il tardo gotico; e, nella navata settentrionale, un’arcata entro pilastroni ribattuti che incastona in alto un affresco dell’Annunciazione e ai lati  bozzetti raffiguranti la vita di San Franco, che campeggia al centro in una pregevole statua lignea che lo mostra in vesti sacerdotali.

Da ultimo, una doverosa visita alla vetusta e affascinante cripta sotterranea, che con la sua scarna bellezza ospita i resti mortali del Santo e dove nel piccolo presbiterio, a un lato dell’altare, una statua lignea adagiata su un cassone, uscita dalle mani di un artista napoletano o fiorentino, mostra nel volto un garbo espressivo che la colloca nella migliore tradizione gotica italiana.

Di fronte a tanto spettacolo, al termine di una giornata davvero memorabile, si è portati a pensare che la bellezza, nella natura e nell’arte, è l’altra faccia dell’amore.

Mai come in questa occasione ho capito il vero significato di quella frase che Giovanni Paolo II, che da instancabile camminatore nelle nostre montagne qual era ha sicuramente marciato insieme a noi, ripeteva avendola mutuata da Dostoevskij:  la  bellezza salverà il mondo!




SANTA ARTELLAIDE E L’ANGELO di Don Marcello Stanzione

Ilnuovoarengario.it, 29 giugno 2023. Lucio, proconsole a Costantinopoli, sotto il regno di Giustiniano, aveva una figlia chiamata Artellaide, giovane di grande bellezza. Un ufficiale, avendo vista questa ragazza presso suo padre, fece un grande elogio di lei all’imperatore.

Questi, curioso di conoscerla, pregò suo padre di portargliela. Il proconsole, geloso con ragione della virtù di sua figlia, rispose con un rifiuto. Giustiniano ne fu ferito e diede ordine ad un ufficiale della sua guardia di prelevare Artellaide. Lucio, subito informato di questa tirannica misura, nascose così bene sua figlia che l’emissario dell’imperatore non potette scoprirla.

Artellaide, persuasa che Giustiniano avrebbe prescritto ricerche più attive, e che ella non avrebbe potuto sfuggirgli per molto tempo, disse a suo padre ed a sua madre: “Miei cari genitori, tiratemi fuori di qui, vi scongiuro, e fatemi condurre da dei servi di fiducia presso mio zio, a Benevento”.

Questo zio era il famoso Narsete, che comandava in Italia le truppe imperiali. Lucio, a cui quel consiglio apparve molto saggio, la fece partire immediatamente, sotto la protezione di tre devoti domestici, dicendole: “Andate, figlia mia, e che l’Angelo del Signore vi accompagni”.

Giustiniano non apprese questa fuga che alcuni giorni dopo, ma ne fu talmente irritato, che ordinò alle sue guardie di ricercare Lucio e di tagliargli la testa. Lucio, avvisato del pericolo, si mise fuori attacco rifugiandosi presso il nipote dell’imperatore, che seppe sottrarlo a tutte le ricerche.

Artellaide, durante quel tempo, continuava il suo viaggio, quando, non lontano da Budna, città della Dalmazia, incontrò dei ladri; i suoi domestici fuggirono, lasciandola sola tra le loro mani. Detenuta sette giorni nel covo di quei ladri, ella dovette ad un’assistenza del tutto speciale del Cielo di non subire nessun oltraggio.

L’ottavo giorno, un Angelo venne ad aprire la porta della sua prigione e la rimise alla guida dei suoi domestici. Questi, pieni di gioia, affittarono un bastimento che li portò a Siponto, città poco lontana da Benevento.

Malgrado il suo desiderio di giungere immediatamente presso suo zio, la giovane vergine volle recarsi, in azione di grazie, sul monte Gargano (Luogo celebre per il suo santuario in onore di san Michele). La notte successiva, un Angelo, sotto l’aspetto di un anziano, apparve a Narsete e gli disse: “Alzatevi, mio generale, e andate incontro a vostra nipote Artellaide, che viene a cercare vicino a voi un asilo alla sua innocenza; la troverete a Siponto”.

 Narsete partì subito, ricevette sua nipote con estrema benevolenza e la portò nella sua casa. Artellaide divenne celebre a Benevento per le sue virtù ed i suoi miracoli; ma Dio non tardò a rapirla alla terra, poiché ella morì all’età di soli sedici anni, tre mesi ed otto giorni.

Santa Artellaide e l’Angelo – Il Nuovo Arengario




OSSERVATORIO SAIE – ABRUZZO. Ricostruzione in zona sismica

Quinta tappa dei SAIE LAB, una giornata di confronto tra aziende, esperti e istituzioni, promossa da SAIE – La Fiera delle Costruzioni  

Costruzioni: metà delle imprese abruzzesi ha aumentato i ricavi e prevede di assumere nuovi operai. Oltre 9 aziende su 10 si dichiarano soddisfatte dall’andamento economico della filiera. A bloccare la crescita sono soprattutto il costo della forza lavoro e il difficile accesso al credito.

Pescara, 29 giugno 2023. Le costruzioni sono un comparto fondamentale per l’economia dell’Abruzzo. Il terremoto del 2009 ha sottolineato ulteriormente l’importanza strategica di un settore che, al primo trimestre 2023, conta oltre 17mila imprese attive, circa il 14% di tutte le aziende locali . Dopo il sisma di 14 anni fa, lo stato ha stanziato circa 1,78 miliardi di euro per gli “Interventi per le aree del terremoto del 2009 e 2016” nel fondo complementare del PNRR. Di questi, 370 milioni sono già stati assegnati all’Abruzzo . L’obiettivo dell’intervento è duplice: permettere un’adeguata ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti e favorire, al contempo, lo sviluppo del comparto. Proprio del tema della ricostruzione in zona sismica si è discusso durante SAIE LAB Pescara, ultima tappa di cinque laboratori itineranti del “saper fare” nelle costruzioni, svolti in preparazione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti (dal 19 al 21 Ottobre a Bari presso la Nuova Fiera del Levante). L’evento moderato da Andrea Dari, Direttore di Ingenio, è stato anche l’occasione per presentare i dati abruzzesi dell’Osservatorio SAIE, che analizza periodicamente l’andamento e le opinioni delle aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti).

Osservatorio SAIE: i numeri della filiera delle costruzioni in Abruzzo

La filiera edile dell’Abruzzo è in ottima salute. Lo dimostrano soprattutto due dati che sottolineano il livello generale di soddisfazione delle imprese: da una parte quello riferito al portafoglio ordini, giudicato adeguato dal 93% delle imprese, e dall’altra il grado di soddisfazione relativo all’attuale andamento economico, positivo per più di 9 aziende su 10. Non solo, rispetto all’anno passato, l’ultimo quadrimestre ha segnato un aumento del fatturato per circa il 50% delle imprese, mentre per più di 1 su 3 i ricavi sono rimasti stabili. Guardando a fine 2023, il 51% si aspetta di chiudere l’anno con un’ulteriore crescita. Buoni anche i dati sull’occupazione: nel II quadrimestre 2023 il 50% prevede di assumere nuovi operai, tra specializzati e no. In generale, va sottolineato come, nonostante l’alta domanda, l’87% delle imprese abbia portato a termine tutti i progetti in cantiere, senza dover rinunciare ad alcuna richiesta. Allo stesso tempo però, il 68% considera il costo della forza lavoro particolarmente elevato; problematica a cui si affianca il difficile accesso al credito, reputato critico da circa 1 azienda su 3 (30%).

Tra le misure ritenute essenziali per il rilancio del comparto edile spiccano soprattutto lo sblocco dei cantieri (59%), gli incentivi (58%) e la riforma della burocrazia (55%). Rimanendo in tema incentivi, tra i più graditi troviamo il Bonus Ristrutturazione, l’Ecobonus e il Sismabonus. Passando al capitolo PNRR, tra le misure previste più utili ci sono gli investimenti per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato (82%). Oltre a incentivi e investimenti, occorrono anche azioni concrete che possono fungere da volano per la crescita. Tra queste l’allargamento della propria rete di contatti, aspetto su cui vogliono puntare maggiormente 8 aziende su 10.

SAIE LAB Pescara è stato organizzato da Senaf in collaborazione con ISI – Ingegneria Sismica Italiana e con l’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo e realizzato con il patrocinio di ANCE Abruzzo, ANCE Abruzzo Giovani, ANAPI, ANTEL, CIFI, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Chieti, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Pescara, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Teramo, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia dell’Aquila, OICE, Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti, Ordine degli Architetti della provincia di Pescara, Ordine degli Architetti della provincia di Teramo, UNI.  Durante l’incontro sono stati approfonditi alcuni casi studio da parte di esperti delle tecnologie in ambito sismico e strutturale. Inoltre, ha fornito agli addetti del settore spunti utili per la ricostruzione post sisma così come per il monitoraggio e la messa in sicurezza di infrastrutture e edifici già esistenti. 

Con l’evento di oggi termina il tour di 5 tappe dei SAIE LAB, la serie di appuntamenti di avvicinamento a SAIE 2023, inaugurate a Torino lo scorso 24 marzo e volte ad esplorare i temi verticali più importanti per il mondo delle costruzioni. Appuntamento ora a SAIE Bari – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, dal 19 al 21 ottobre 2023 alla Nuova Fiera del Levante, dove aziende, professionisti, politica, associazioni, si confronteranno sulle nuove soluzioni di prodotto e, nel dettaglio, sui trend principali dell’edilizia, dell’impiantistica e delle costruzioni: innovazione, sostenibilità, formazione, cantiere, efficienza energetica, digitalizzazione, integrazione edificio-impianto, transizione ecologia, nuove esigenze dell’abitare e del costruire, PNRR. La manifestazione si articolerà in quattro percorsi tematici – Progettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media e in tante iniziative speciali, equilibrando esposizione e formazione grazie ai numerosi workshop e convegni previsti.

Dei temi emersi oggi si parlerà anche a SAIE Bari 2023 – La Fiera delle Costruzioni, soprattutto all’interno delle iniziative speciali SAIE Infrastrutture, SAIE Sostenibilità e SAIE Innovazione, approfondimenti tecnici in cui, grazie alla collaborazione con partner aziendali strategici e associazioni di settore, verranno mostrate le eccellenze dei progetti italiani .

Le dichiarazioni dei protagonisti di SAIE LAB Pescara a margine dell’evento

“La filiera edile è un settore fondamentale per il rilancio dell’economia abruzzese, soprattutto dopo i terremoti del 2009 e 2016 che hanno portato molte imprese a interrompere le attività – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE – Per questo abbiamo scelto l’Abruzzo per affrontare il tema del rischio sismico e della ricostruzione post terremoto. Si tratta di una terra che, come conferma anche il nostro Osservatorio SAIE, ospita tante aziende in crescita e con ulteriori margini di miglioramento. La mattinata è servita ad aziende e professionisti a conoscersi e scambiarsi idee e progetti relativi alla messa in sicurezza degli edifici e delle infrastrutture. Un tema che recupereremo anche in fiera a SAIE 2023 (Bari, 19 – 21 ottobre), con una serie di approfondimenti tecnici che andranno a completare il palinsesto di iniziative, workshop e convegni sugli aspetti determinanti per il domani della filiera. Il tutto dando ampio spazio alle eccellenze del settore e moltiplicando le occasioni di networking, già anticipate negli scorsi mesi con i SAIE LAB in giro per l’Italia.”

“ANCE condivide e patrocina questi appuntamenti tecnici che stimolano confronti interessanti e favoriscono la conoscenza del settore delle costruzioni – ha commentato Andrea Chiavaroli, vicepresidente ANCE Giovani Abruzzo e presidente ANCE Giovani Chieti-Pescara – I giovani imprenditori delle imprese associate Ance apprezzano i temi, le innovazioni, le nuove tecnologie e gli argomenti che SAIE LAB affronta sul nostro territorio. I tecnici, gli operatori ed i responsabili delle imprese del sistema ANCE Abruzzo con SAIE LAB hanno una buona occasione per ampliare il proprio know-how su uno dei temi che hanno maggiormente contraddistinto negli ultimi anni la nostra regione nel panorama della prevenzione sismica nazionale.”

Durante l’evento, si è tenuta, inoltre, una tavola rotonda moderata da Andrea Dari, Direttore Ingenio, a cui hanno partecipato diversi main sponsor: AMV, CSPfea, ECOSISM, G&P Intech, FIBRE NET, ISAAC e Namirial.

“Recupero dell’esistente privato, collegato ai bonus fiscali, e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, con le scuole a fare da traino, sono stati i progetti che abbiamo osservato più di frequente fra i modelli di calcolo realizzati dai nostri clienti” – ha affermato Nicola Pieri, Sviluppo Software di AMV.“La nostra missione è permettere agli ingegneri di padroneggiare e sfruttare appieno l’innovazione offerta




SEVEN SEGMENT DISPLAY. Francesco João

A cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo. Sabato 8 Luglio 2023 ore 18.00 (08.07.2023 – 02.09.2023)  Palazzo Cavallerini Lazzaroni  Via dei Barbieri, 7 Roma

Roma, 29 giugno 2023. Continua la collaborazione tra la Fondazione Zimei e la Collezione La Saleriana, per l’occasione presentando la mostra personale di Francesco João a cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo. Quest’appuntamento prosegue il programma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallerini-Lazzaroni, in via dei Barbieri n. 7 a Roma, presso Spazio Sette Libreria.

Francesco João (Milano 1987) vive e lavora tra San Paolo del Brasile e Milano ed è sicuramente una delle personalità artistiche più interessanti di questi ultimi anni. Consapevole dei molteplici aspetti che la pratica pittorica induce a considerare, la sua ricerca si definisce intorno ad aspetti concettuali del linguaggio pittorico, come quelli processuali e le strutture stesse che articolano l’immagine della pittura, declinandola di volta in volta, nelle sue diverse forme.

Partendo dalla decostruzione del gesto pittorico, l’artista ne mette in discussione i principi e i mezzi, analizzando non solo gli elementi basici, come la tela, quanto la dimensione temporale, in un ritorno al grado zero della pittura.

La mostra articolata in due sale, si compone di una serie di opere recanti il linguaggio numerico del seven segment display – un particolare dispositivo a dieci cifre numeriche, attraverso l’accensione di sette segmenti luminosi – che costituì negli anni Settanta l’immagine comune di un tempo futuribile, grazie ai primi dispositivi digitali a LED che ne adottarono le combinazioni grafiche. Un’idea di futuro che oggi rileggiamo a posteriori con un certo grado di obsolescenza, rispetto alle finalità plastiche che si  proponeva.

Accanto a queste opere, serie di 12 gouache e acrilico su tela cruda, iniziata nel 2016 – nella prima sala João presenta una serie di sculture e ready-made a partire da oggetti di sua proprietà, di vari materiali. Con questa grande installazione declina in forma scultorea i temi della trascendenza, dell’economia, del tempo e della funzione.

Afferma l’artista:

L’estetica del SSD rimanda all’idea di futuro visto dal passato: per me è un soggetto che rappresenta un pretesto per fare “pittura” perché vedo la pittura come qualcosa costantemente proiettato in avanti (avanguardia?) sin dai tempi delle caverne dove, però, “l’avanguardia” era sostituita da una “funzione”, in quel caso, propiziatoria alla caccia e quindi economica.

Sono da sempre interessato alla relazione tra trascendenza ed economia.

Una serie di oggetti scelti accuratamente dall’artista, vengono disposti nella sala affrescata del palazzo per indagare le cose e i dati non mediati dalla coscienza e non illuminati dalla decifrazione e dalla contestualizzazione del loro senso. Cosa hanno in comune la console per videogiochi DreamCast, prodotta alla fine degli anni Novanta del XX secolo da SEGA, e un tipiti, una specie di pressatrice di tessuto di paglia utilizzata per asciugare le radici della manioca? Sono oggetti che, per loro natura, dureranno più in là del nostro oblio 1.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19.30 fino al 2 Settembre 2023.

Francesco João (nato nel 1987) vive e lavora tra San Paolo, Brasile, e Milano, Italia.

Tra le sue mostre: Sem título, por enquanto , Marli Matsumoto, San Paolo (2023); x_minimal , a cura di

Friederike Nymphius, Cassina Projects, Milano (2021); 1550 San Remo Drive , Hot Wheels, Atene (2020); Francesco João , Mendes Wood DM, Bruxelles (2019); BRASILE. Coltello nella carne , PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2018); Donkey Man , Mendes Wood DM, San Paolo (2017); A Terceira Mão , a cura di Erika Verzutti, Fortes D’Aloia Gabriel, San Paolo (2017); Tutto tende a salire. O no. , Pivô, San Paolo (2016); Summertime ’78 , Kunsthalle São Paulo, San Paolo (2015); Mal Easy di Nimm , Ausstellungsraum Klingental, Basilea (2015); Dizionario di Pittura , Galleria Francesca Minini, Milano (2014); Il contrario del contrario Il contrario del contrario , Gasconade, Milano (2012).

1 J.L. Borges, Las Cosas, in Obra Poetica,1923-1977, Buenos Aires, Alianza editorial, 1981.




EMIGRAZIONE GIOVANILE, calo della natalità

Buon uso delle risorse pubbliche dovrebbero essere al centro dell’agenda politica del nostro Paese

Pescara, 29 giugno 2023. Due grandi temi politici, poco trattati, ma che dovrebbero essere al centro dell’agenda politica del nostro Paese.

L’emigrazione giovanile e il calo della natalità da una parte e il buon uso delle poche risorse pubbliche in Italia.

Alcuni dati:

Il 12% dei nostri giovani lascia l’Abruzzo tre volte di più della media Italia al 4%

I dati Istat ci raccontano di un’Italia alle prese con una forte denatalità -28%, ma è l’Abruzzo la regione dove il dato è sconcertante, circa il doppio rispetto alla media nazionale

Questi dati ci suggeriscono che, tutte le iniziative politiche da introdurre, sono destinate a fallire se non si affronta seriamente il tema delle politiche demografiche.

Ho parlato di questo al convegno “La medicina di base nelle comunità rurali e montane d’Abruzzo: analisi delle criticità e delle possibili soluzioni” organizzato dalla CIA la scorsa settimana

Silvio Paolucci

Pd Consiglio Regionale Abruzzo




TEQBALL ai giochi europei partono bene gli italiani

Nel singolo femminile Mara D’Alessandro incassa tre vittorie su tre nelle qualifiche

Cracovia, 29 giugno 2023. La delegazione, accompagnata dal presidente della Figest, Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, Enzo Casadidio, sostenuta sugli spalti dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, e dal segretario generale del Coni, Carlo Mornati

Tre vittorie su tre nelle qualifiche per la gara singolo femminile, dopo aver vinto la prima sfida di girone. È partita molto bene la partecipazione di Mara D’Alessandro, atleta portacolori della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali iscritta con l’Asd Lazio Teqball, ai Giochi Europei di Cracovia, nella disciplina del Teqball.

Per la prima volta nella storia la specialità sportiva, che è da poco entrata a far parte dell’elenco di quelle della stessa Figest e tra quelle riconosciute dal Coni, si presenta al prestigioso appuntamento internazionale.

Insieme a Mara in gara, ma nel maschile, ci sono anche i fratelli Johnny e Arovetto Lombardi, della società FootVolley di Avellino, pure loro tesserati Figest.

Sugli spalti, a fare il tifo per gli azzurri, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha incontrato i nostri atleti. Tra i supporters di casa nostra il segretario generale del Coni, Carlo Mornati, e il presidente nazionale della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, Enzo Casadidio, che ha deciso di accompagnare personalmente a Cracovia la delegazione azzurra.

Nelle scorse settimane gli atleti del Teqball tricolore erano stati ricevuti nella sede del Coni, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, dal presidente Giovanni Malagò.

Questo sport, a metà tra quello del tennis tavolo e quello del calcio, conta ormai affezionati in tutto il mondo anche tra molti “big” come il fuoriclasse Ronaldinho e il c.t. della Nazionale azzurra, Roberto Mancini, che lo usa come riscaldamento nei prepartita al pari di altri club blasonatissimi del calcio nazionale quali il Milan e la Juventus.

Ai Giochi Europei 2023 sono presenti ben 30 discipline e 7mila atleti partecipanti provenienti da 48 Paesi.




COSTITUZIONALISMO, declinazioni del principio pacifista e conflitti armati

Seminario nel Campus universitario di Pescara – 29 e 30 giugno 2023

Pescara, 28 giugno 2023. Nelle giornate del 29 e del 30 giugno 2023 si terrà il II Seminario annuale dell’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo, sul tema “Costituzionalismo, declinazioni del principio pacifista e conflitti armati”. L’evento, organizzato dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, insieme all’Università Telematica Leonardo da Vinci, all’Università degli Studi di Teramo e all’Università degli Studi dell’Aquila, si terrà presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, nel Campus di Pescara della “d’Annunzio” ed avrà inizio alle ore 14.30 del 29 giugno.

L’evento, che potrà essere seguito anche online, vedrà la partecipazione di 6 Rettori, 23 tra relatori e coordinatori di sessioni e 55 interventi nelle sessioni parallele di illustri studiosi di diritto pubblico comparato ma anche di altre discipline. Nella prima giornata, dopo i saluti istituzionali si terrà una tavola rotonda coordinata dal professor Stefano Ceccanti, dal titolo: “Costituzionalismo e uso della forza: quali prospettive nel XXI secolo?”

Nella mattina della seconda giornata, il 30 giugno, si terranno 5 diverse sessioni: Sessione parallela

1 – “Il principio pacifista”; Sessione parallela

2 – “Il concetto di guerra: contesti e trasformazioni”; Sessione parallela

3 – “Guerre ibride: quali le risposte possibili?”; Sessione parallela

4 – “Ius ad bellum e ius in bello tra diritto costituzionale e diritto internazionale”; Sessione parallela – “Conflitti armati e guerre ibride: una prospettiva interdisciplinare”.

Nel pomeriggio, invece, si terrà prima la sessione di sintesi delle sessioni parallele, presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, professor Maurizio Oliviero. Seguirà la relazione conclusiva, tenuta dalla professoressa Arianna Vedaschi, nel corso della sessione di chiusura dell’evento che sarà presieduta dal professor Rolando Tarchi, Presidente dell’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo.

L’evento – spiega dichiara il professor Gianluca Bellomo, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico della d’Annunzio anche a nome degli altri componenti del Comitato organizzatore: il Magnifico Rettore dell’Unidav, Giampiero di Plinio, il professor Romano Orrù dell’Università di Teramo ed il professor Fabrizio Politi dell’Università dell’Aquila – si pone al centro del dibattito contemporaneo, approfondendo una tematica, quella della Guerra, che si è prepotentemente riaffacciata nel cuore della nostra Europa. Gli illustri studiosi offriranno un prezioso contributo scientifico, sviluppando riflessioni di carattere multiprospettico ed intersecando una pluralità di ambiti di indagine. L’iniziativa, realizzata di comune accordo dai quattro Atenei abruzzesi e dall’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo, offre una risposta tangibile e competente agli interrogativi che lo scenario bellico pone quotidianamente.

Maurizio Adezio




TRE CITTADINANZE ONORARIE e un riconoscimento pubblico

Verranno conferite sabato 1° luglio nel borgo che dal 1890 al 1911 ospitò la scuola estiva del pittore danese Kristian Zahrtmann

Civita d’Antino, 28 giugno 2023. La cerimonia si svolgerà nell’aula consiliare a partire dalle ore 11:30 e le onorificenze saranno assegnate ad Angelo Venturini, Avvocato dello Stato e Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri; a Marco Villani, Consigliere della Corte dei Conti, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e a Marco Nocca, docente di Storia dell’Arte Antica all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Seguirà il riconoscimento  all’associazione culturale locale Palazzo Ferrante.

A presentare la cerimonia sarà il giornalista Daniele Imperiale, mentre  il Presidente del Consiglio comunale Maura Fiocchetta svelerà le motivazioni che hanno convinto l’amministrazione ad assegnare le cittadinanze onorarie. Il Sindaco di Civita D’Antino, Sara Cicchinelli, consegnerà infine l’onorificenza ai tre insigni protagonisti, i quali per motivi familiari, professionali e affettivi conservano uno stretto legame col paese.

Alle ore 16 la cerimonia si sposterà a Palazzo Ferrante, gioiello architettonico del XVII secolo, dove è prevista l’inaugurazione di una mostra di arte norvegese contemporanea organizzata insieme alla Galleria d’Arte Hulias di Oslo, con il supporto di Kunsthøgskolen i Oslo/Oslo National Academy of the Arts. Le cantine dell’antico palazzo, ricche di storia e fascino, sono state trasformate in uno spazio dedicato agli artisti scandinavi e italiani. Qui, 12 giovani talenti norvegesi, provenienti da OsloAmsterdam e Vishovgrad, presenteranno le loro opere, offrendo un assaggio della scena artistica contemporanea norvegese.

Alle 17,30 sarà il concerto “Anema e Core” del duo Francesco Mammola (mandolino) e Alfonso Brandi (chitarra) a chiudere una giornata ricca di appuntamenti. «Dopo la pausa forzata causata dal Covid, Civita D’Antino torna a offrire momenti di alta cultura ai suoi cittadini, agli abruzzesi e ai tanti turisti che amano i borghi di montagna», annuncia il Sindaco Cicchinelli.

«La cerimonia di consegna delle onorificenze e l’apertura ufficiale della mostra “Mellom fjellene og himmelen/Tra le Montagne e il Cielo” segna un momento di rinascita per Civita, che si prepara a diventare nuovamente una destinazione ambita per giovani artisti, studenti e appassionati di arte. L’antico Palazzo Ferrante e il suggestivo borgo montano accoglieranno i visitatori, offrendo loro l’opportunità di ammirare le opere degli artisti scandinavi. Inoltre, grazie all’impegno del Presidente dell’associazione Manfredo Ferrante e al professor Felice Casucci, presto Palazzo Ferrante diventerà anche una residenza artistica, dove autori di tutto il mondo torneranno a raccontare e a far conoscere, attraverso l’arte, il nostro territorio. Proprio come un secolo fa».




SECONDO MEETING la Scienza per la Pace

Nuovi discepoli della conoscenza: il metodo scientifico nel cambiamento d’epoca. A Teramo e Isola del Gran Sasso il 30 giugno e il 1° luglio 2023

Teramo, 28 giugno 2023. Torna, nell’ambito dell’Anno Berardiano in corso, il Meeting Internazionale La Scienza per la Pace. In continuità con la prima edizione del 2021, l’evento 2023 affronterà il tema del metodo scientifico da sviluppare in tutti gli ambiti della ricerca e la cui condivisione, da parte degli uomini e delle donne di scienza, si profila come via privilegiata per costruire la pace e promuovere lo sviluppo dei popoli: tema più che mai attuale davanti ai recenti sviluppi del conflitto alle porte dell’Europa.

Il meeting è promosso da: Diocesi di Teramo-Atri e Università degli Studi di Teramo in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze, il Ministero dell’Università e della Ricerca, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso-INFN, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e il Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi (C.C.R.U.A).

Tra i relatori della due giorni figurano, insieme a numerosi scienziati provenienti da realtà accademiche di tutto il mondo, Maria Chiara Carrozza (Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche), Antonio Zoccoli (Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Teodoro Valente (Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana), Carlo Doglioni (Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Marco Tavani (Presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica). In collegamento i saluti della Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.




IL 10% DEGLI ITALIANI VIVE NELLA POVERTÀ ASSOLUTA

La Caritas ha diffuso il primo Report statistico sulle povertà in Italia

Politicainiseme.com, 28 giugno 2023. La povertà in Italia può ormai dirsi un fenomeno strutturale visto che tocca quasi un residente su dieci, il 9,4% della popolazione residente vive infatti, secondo l’Istat, in una condizione di povertà assoluta.

Se si pensa che solo quindici anni fa il fenomeno riguardava appena il 3% della popolazione si comprende quanto siano state compromettenti per l’Italia le gravi crisi globali attraversate a partire dal 2008, dal crollo di Lehman Brothers, alla crisi del debito sovrano, fino alla pandemia da Covid-19, a cui si aggiungono ora gli effetti del conflitto in Ucraina che stanno impattando pesantemente su crescita, inflazione e scambi commerciali.

In termini assoluti si contano 5milioni 571mila persone in stato di povertà assoluta, erano 1,8 milioni solo tre lustri fà.

Il prossimo autunno verranno rilasciate le nuove stime dell’Istat, ricalcolate secondo nuovi parametri europei, e i timori di una ulteriore recrudescenza appaiono fondati.

Le tensioni legate allo scoppio della guerra, infatti, hanno marcatamente condizionato il prezzo dell’energia, che ha registrato straordinari rialzi, contribuendo così al forte aumento dell’inflazione, con un conseguente irrigidimento delle politiche monetarie. In questo clima di incertezza economica e politica la crescita globale è di fatto rallentata.

In Italia la crescita del Pil nel 2022 si è attestata a +3,7% a fronte del +7% registrato nel 2021; il rallentamento si è registrato soprattutto nella seconda parte del 2022 proprio a causa della situazione internazionale e alle dinamiche sopra richiamate.

L’inflazione al consumo ha raggiunto i suoi massimi livelli dal 1985. E in tal senso sono proprio i poveri a pagare il prezzo più alto. Secondo l’ultima relazione annuale di Banca d’Italia gli effetti più marcati dell’inflazione si sono registrati proprio sulle famiglie meno abbienti, in virtù di un paniere di spesa meno diversificato.

Se le fasce più deboli hanno infatti subito un rincaro dei prezzi del 17,9% (era del 5,1% nel dicembre 2021), la parte più ricca si è fermata a + 9,9%. In questa fase di marcata insicurezza globale, dunque, si rafforzano le disuguaglianze tra le famiglie più benestanti e quelle meno abbienti, in continuità con quanto accaduto con la pandemia da Covid-19.

Caritas: il 10% degli italiani vive nella povertà assoluta – Politica Insieme




NON DIMENTICARMI MAI, la nuova canzone dei sisma80

Il nuovo singolo dei Sisma80, in uscita mercoledì 28 giugno ore 15.00 su tutte le piattaforme digitali

I sisma80 band punk, in questa canzone raccontano la passione tra un ragazzo e una ragazza, anche quando finirà la voglia rimane immutata appunto non dimenticarmi mai, anche quando non ci sarò non dimenticarmi mai. Questa canzone accompagnerà la vostra estate 2023 e vi farà venire voglia di fare l’amore, dai ho tempo un’ora!

I Sisma80 sono tornati in maniera irriverente con un pezzo punk travolgente.




NUOVE TERAPIE per combattere la Xylella

Da uno studio della d’Annunzio

Chieti, 28 giugno 2023. Si chiama Argirium SUNc ed è il nuovo nano materiale in grado di agire efficacemente su molti patogeni sia batteriche che fungini, responsabili di molte patologie sia in campo medico che in fitopatologia.

Ci sono le evidenze di efficacia per combattere e sconfiggere la Xylella (patologia di alcune piante come l’ulivo) che tanto preoccupa i coltivatori non solo nazionali ma europei. Il nuovo nano materiale che ha dimensioni del nano world (pochi nanometri) è stato caratterizzato e sintetizzato per la prima volta stabile in soluzione acquosa nei laboratori dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara da una equipe di ricercatori coordinata dal dottor Luca Scotti che da anni si occupa di nuovi materiali e che svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche dell’Ateneo.

L’efficacia di questo materiale è stata comprovata da diverse sperimentazioni in vitro ed ora anche precliniche e cliniche, coinvolgendo altri centri di ricerca sparsi sul territorio nazionale: le Università di Teramo, di Roma Tor Vergata e di Perugia.

Le ricerche multicentriche hanno portato ad ottenere un nano materiale dalle proprietà battericide, batteriostatiche, e fungicide uniche a concentrazioni efficaci di pochi parti per milione (mg / Litro). L’Argirium SUNc, il nuovo nano composto frutto di questa ricerca, ha richiesto cinque anni di sperimentazione e di controlli al fine di comprendere la sua efficacia e la sua eventuale tossicità. I risultati della ricerca su questo nuovo nano materiale sono stati pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche del settore come “Scientific Report di Nature” ad alto impatto nel settore sia dei nano-materiali sia delle sperimentazioni in campo microbiologico, fitopatologico e biomedico.

Possiamo ritenere a ragione – commenta oggi il dottor Luca Scotti – che da oggi la Xylella, questa patologia che tanto preoccupa i coltivatori dell’ulivo, sia trattabile efficacemente e che Argirium SUNc possa offrire una reale e concreta soluzione al problema.

Maurizio Adezio




POWERAPP la forza dell’apprendistato

Rete per il potenziamento dell’apprendistato in provincia di Teramo

Teramo, 28 giugno 2023. Presentato questa mattina a Teramo, nella sala giunta della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, il progetto dal titolo “PowerApp, Rete per il potenziamento dell’apprendistato in provincia di Teramo” finanziato dalla Regione Abruzzo (Dipartimento Lavoro-Sociale). Il fine dell’iniziativa sarà quello di attivare, nei prossimi sei mesi, almeno 85 nuovi rapporti di lavoro per i giovani sotto i 30 anni. Presente all’evento l’assessore regionale Pietro Quaresimale. 

Firmato anche il protocollo d’intesa tra i partner locali che costituiscono la rete del progetto: Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, Confindustria, Ance, Cna, Confcommercio, Consorzio Atea, Cgil, Cisl e Uil, Ordini dei Commercialisti e degli Esperti contabili e Consulenti del Lavoro, Ufficio scolastico provinciale, Manpower e Efse.  “PowerApp” è curato dall’associazione temporanea di scopo costituita da Eventitalia (capofila) e Profili Aziendali.

In considerazione del tessuto economico provinciale teramano e dei contratti attivati negli anni passati, grazie al supporto del network di progetto che agevolerà l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e un insieme di azioni di sensibilizzazione e promozione, l’intervento vuole ottenere un incremento sulla stipula di nuovi contratti di apprendistato che oscilla dal 20% al 25%. L’area di mercato di riferimento e le relative macroaree professionali selezionate riguardano principalmente l’industria, le costruzioni e il comparto relativo al tessile e alla moda.

L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato che prevede l’alternanza tra il lavoro e la formazione. È lo strumento contrattuale più idoneo a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani tra i 15 e i 29 anni ed è una delle misure previste dal Programma Garanzia Giovani. In particolare, il progetto “PowerApp” mira ad attivare nuovi contratti di apprendistato di I e II livello in favore di giovani disoccupati che siano residenti in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia o Sardegna.

L’apprendistato di I livello è rivolto ai giovani dai 15 ai 25 anni compiuti ed è finalizzato all’acquisizione di una qualifica, del diploma professionale, del diploma di istruzione secondaria superiore e del certificato di specializzazione tecnica superiore.

L’apprendistato di II livello è invece rivolto ai giovani dai 18 ai 29 anni compiuti ed è finalizzato ad apprendere un mestiere o a conseguire una qualifica professionale. In entrambi i casi l’apprendista ha un tutor, messo a disposizione dall’azienda, che lo guida nell’inserimento lavorativo e lo affianca nell’imparare una professione coerente con le necessità dell’azienda stessa.

“Come ente formativo siamo orgogliosi di proporre per la provincia di Teramo un progetto innovativo come PowerApp – spiega Floriana D’Ugo, amministratrice di Eventitalia, capofila dell’iniziativa -. Grazie al protocollo di intesa che oggi sottoscriviamo con i principali attori chiave locali, avremo l’opportunità di creare una rete che potrà concretamente promuovere lo strumento dell’apprendistato e favorire l’attivazione di nuovi contratti di lavoro. Insieme ai nostri partner sensibilizzeremo sia le aziende sia i giovani disoccupati agevolando, così, l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro”.




IL RITO DEL PASSAR L’ACQUA nel lunedì di Pasqua

Il giorno del lunedì di Pasqua è dedicato ovunque, se il tempo lo permette, a gite e soprattutto ad allegre scampagnate fuori porta, le quali vengono indicate in alcuni centri dell’area peligna e del medio corso del Sangro con una singolare espressione: passar l’acqua o passalacqua.

A Cansano sono soprattutto i ragazzi, quei pochi che vivono ancora in paese, ad attendere l’arrivo di tale giorno di festa che non pochi ricordi suscita allo scrivente, originario del luogo. Forniti di sostanziose colazioni essi si recano a gruppi in località Vallacquara, cosi chiamata per via di un torrente che si forma puntualmente al primo disciogliersi della neve sui monti circostanti e che va superato prima dell’inizio del pranzo.

A Introdacqua ci si reca a “passar l’acqua”, nel lunedì di Pasqua, nella Valle di Contra, presso una salubre sorgente che alimenta la rete idrica del paese. A Pettorano si va alle sorgenti del Gizio o più oltre, nella Valle Frevana, alla chiesa di Santa Margherita. A Pacentro lungo le rive del Velle oppure a monte, a Passo San Leonardo o Fonte Romana.

A Campo di Giove si va a “passar l’acqua” un po’ ovunque ma sempre nelle vicinanze di qualche fontana o sorgente. Lo stesso dicasi per Pescocostanzo, Roccaraso, Rocca Cinquemiglia e Castel di Sangro. Lungo l’alto e medio corso del Sangro l’espressione è tuttora in uso fino ad Ateleta ed in altri paesi, come San Pietro Avellana e Montenero Valcocchiara, situati in territorio della provincia di Isernia, ma é sconosciuta a partire da Quadri in giù verso l’Adriatico nonché nella Marsica.

Sul rito del “passar l’acqua” scrive M. Romito riferendosi alla chiesetta della Madonna della Portella presso Rivisondoli, un tempo dedicata a San Cristoforo, protettore dei viandanti: “Ancora sul Piano di San Cristoforo. Certamente alla sua natura di palude va riferita la tradizione antichissima e di chiara origine pagana, con evidente significato lustrale del passalacqua, che tuttora si svolge sul colle della Portella, il Lunedi di Pasqua. Rappresentava dunque, il Piano di San Cristoforo, l’acqua da attraversare a scopo purificatorio.

Così a quest’area si sono via via venuti associando riti, tradizioni, culti, significati diversi, tutti però legati al tema del ‘passaggio’, dal ‘passalacqua’ al culto di San Cristoforo e quello della Hodighitria” [1] Non è agevole spiegare come mai l’espressione passar l’acqua sia sconosciuta del tutto negli altri paesi dell’area peligna, da Pratola fino a quelli della Valle Subequana e della Valle del Sagittario fino a Scanno, il che lascerebbe escludere un’origine chiesastica di tale designazione.

Appare anche strano chc gli Autori — recenti ed antichi – di monografie storiche sui paesi suddetti e nei quali è tuttora viva la tradizione del passar l’acqua non abbiano fatto alcun cenno di essa, ritenendola forse non degna di menzione. Le perplessità tuttavia non si fermano qui ed a complicare il problema interpretativo interviene il De Nino, il quale ci dice che a Sulmona il rito del passar l’acqua avveniva nella notte di San Giovanni: “A mezzanotte sono destato dal calpestio di molta gente. Mi levo, esco e m’infiltro tra certi gruppi di persone… Tutti allegri si va a passar l’acqua.

Chi si dirige verso la Madonna della Portella a passare il torrente Vella, e chi verso l’Incoronata, passando un ramo del Gizio” [2] 2. Trattandosi di riti calendariali, essi sembrano indicare un messaggio di rigenerazione che non avviene – come per esempio a Civitella Roveto e negli altri centri dell’omonima valle nella notte di San Giovanni — mediante immersione nell’acqua o aspersione dell’acqua, ma semplicemente con il passaggio di corsi d’acqua, rito quest’ultimo da ascriversi ai riti di passaggio studiati dal Van Gennep in quanto non implicano un cambiamento di status sociale.

Pasqua è tuttavia un termine che indica come è noto “passaggio”: in ebraico (pesah), in greco (pàskha) e in latino (pascha). Resta tuttavia, se ci è concessa l’espressione, il mistero dell’acqua nell’espressione passar l’acqua riferita a due momenti precisi del ciclo dell’anno ed in uso solo in una determinata area geografica, compresa fra Sulmona ed il medio corso del Sangro. Si tratta dunque di un importante argomento che non mancherà di attirare l’attenzione degli studiosi, cui si rivolge l’invito di indagare in altre aree regionali per accertare la presenza dell’espressione passar l’acqua nelle feste di Lunedì di Pasqua e vigilia di San Giovanni.

A tal riguardo – e per offrire alcune utili indicazioni – ricordiamo che il Finamore, nell’intento di chiarire la singolare espressione, informa che ad Ortona a Mare ed a Vasto la gita del Lunedì di Pasqua, o in Albis, era chiamata Pascòne ed altrove passar l’acqua. Quest’ultimo modo di dire, aggiunge il demologo lancianese, “fa pensare che Pasqua (ebr. Pesach) vale appunto passaggio del Mar Rosso, o, come altri avvisa: dell’angelo innanzi alle case degli ebrei tinte col sangue dell’agnello” [3].

Viene così spontaneo supporre che dall’ebraíco pesach sia derivato per mutamento fonetico il termine dialettale passàcqua e quindi passar l’acqua Sorge però una grande difficoltà. Sembra infatti – si confronti il dizionario italiano del Devoto – che il termine ebraico non sia pesach, ma pesah, cioè senza la consonante c, il che escluderebbe la derivazione dell’espressione passàcqua dal termine ebraico.

Ad Orsogna il rito del Lunedì di Pasqua si chiama lu sciacquette [4], espressione da ricollegarsi ad una interessante notizia che ci viene da Pettorano ed in base alla quale il rito del passar l’acqua “veniva chiamato anticamente del voltarl’acqua… l’usanza del voltar l’acqua è di sicuro precedente alla cristianità, probabile sopravvivenza di antichi riti pagani.

Esiste un’altra interpretazione di questa usanza. Anticamente si credeva che l’acqua del Gizio fosse calda d’inverno e fredda d’estate: l’andare a voltar l’acqua a primavera aveva lo scopo di stimolare quella trasformazione. Sia inteso come propiziatorio dell’abbondanza, sia inteso come propiziatorio di una trasformazione, il voltar l’acqua era sempre un rito di propiziazione naturale annuale” [5].

La circostanza che si ‘passasse l’acqua’ anche nel giorno del solstizio estivo rende poco attendibile questa interpretazione, anche se la notizia del “voltar l’acqua” è di notevole interesse e rappresenta un tassello dell’intero mosaico comportamentale, alla base del quale sussiste un rito, come quello del Lunedì di Pasqua, tuttora vivo nelle nostre contrade e perciò degno di studi e ricerche.

Franco Cercone

Pubblicato in Rivista Abruzzese, Lanciano anno l.  1997 n. 1 – pagg. 68-69

foto: www.aringo.eu


[1] M. ROMITO, Il Santuario romitorio di S. Maria della Portella nel Piano delle Cinquemiglia p. 50, Rivisondoli 1990, prefazione di Damiano V. Fucinese

[2] A. DENINO, Usi Abruzzesi, vol. I, 86 sgg., Firenze 1879.

[3] G. FINAMORE, Credenze, usi e tradizioni abruzzesi, p. 131, Palermo 1890; l’appellativo in Albis, “in bianco”, deriva come è noto dal fatto che agli inizi del Cristianesimo i neofiti vestivano nella settimana dopo Pasqua di bianco. Cfr. al riguardo R. PANZA, Riti e tradizioni pasquali in Abruzzo, in “La Città”, n. 2, Sulmona 1991.

[4] Cfr. P. Silverii, Orsogna… in costume, p. 18, Orsogna 1981.

[5] R. SILVESTRI-O. FEDERICO, Frammenti di cultura pettoranesi: i riti nella tradizione, p. 18, Pettorano sul Gizio 1990.




BADSEEDZINE BLACK Candy Tour. Mostra fotografica, Talk, Live Shooting & DjSet

Artisti: Alessandra Pace / Luca Matarazzo / Marcel Swann / Luca Loreti. Modelle: Aleenverse / Anja / Botanical Flower. Soundscape: Vescovo ClubSet. Sabato 1° luglio 2023 ore 18-22. Gart Gallery Modern & Contemporary Art. Via Gobetti 114 – Pescara. Fino al 15 luglio 2023

Pescara, 28 giugno 2023. Sabato 1° luglio 2023 Gart Gallery Modern & Contemporary Art presenta BadSeedZine Black Candy Tour: i fondatori del collettivo BadSeedZine, Alessandra Pace, Luca Matarazzo e Marcel Swann, ognuno con il suo stile e la propria personale ricerca sulla fotografia erotica, si incontrano a livello espositivo per portare avanti il racconto dei nostri corpi, forti di diversità e vulnerabilità.

Nell’esasperazione della visione di Rousseau secondo la quale l’uomo percepisce la sua esistenza solo all’interno del giudizio altrui, gli artisti mirano a creare, attraverso il medium della fotografia, un palco privato in cui soggetti, sempre ritratti in una dimensione di gioco e condivisione, possano raccontare senza alcuna costrizione chi sono e quello che sentono.

“Il nostro è un messaggio di autenticità – dichiara Alessandra Pace – di non omologazione al gusto e alla morale comune, agli standard di bellezza imposti dai media, alla società patriarcale, alle etichette in generale”.

Utilizzando differenti tecniche fotografiche, i tre artisti creano un linguaggio personale che sembra costruire un ponte verso l’autodeterminazione degli umani presenti nel loro lavoro.

“Le nostre foto non seguono canoni estetici e regole compositive – afferma Luca Matarazzo – ma sono dettate dalla pancia, dal momento, dall’energia che si crea con il soggetto e spaziano dal soft erotico al porno d’autore”.

Nelle fotografie che saranno esposte la ricerca della verità interiore di ogni individuo si fa ossessione, come a significare che il baluardo della resistenza intellettuale sia ora più che mai la ricerca e l’adorazione del Vero. Gli artisti hanno avuto modo di conoscersi e di unirsi, fondando nel 2017 la rivista BadSeedZine, sentendo l’esigenza comune di uno Stay true più che mai necessario nell’epoca dell’omologazione.

“Le foto più esplicite hanno una funzione più da terapia d’urto – dichiara Marcel Swann – di sbattere in faccia la realtà, che il sesso, i genitali, il corpo nudo fanno parte della nostra vita e non devono più scandalizzare ma essere acquisiti naturalmente”.

Assieme a loro esporrà anche Luca Loreti da tempo ormai affine al mondo BadSeedZine. L’artista porterà in mostra alcune illustrazioni che ci parlano di sessualità: giocando con il suo background culturale e le sue ossessioni ci offre riflessioni mai banali sul sesso.

“L’intento – conclude Luca Loreti – è stato subito quello di mettere in luce gli artisti che, nel mondo della arti visive, portano avanti una propria ricerca sull’erotismo in tutte le sue espressioni, cercando di offrire al nostro pubblico un concetto di sessualità  il più inclusivo possibile”.

Contenitore comune dei loro progetti  King Koala press, casa editrice indipendente fluida, narrativa, visuale, e concentrata a dare voce ai sogni inconsci dei suoi artisti.

Alessandra Pace (1977), muove i primi passi nella fotografia da autodidatta nel 2012. Alessandra porta avanti il suo progetto artistico come fotografa erotica punk immortalando persone che si sentono a proprio agio con la loro sessualità in ambienti domestici, urbani o nella natura, tra esibizionismo e voyeurismo. Nel 2021 pubblica il suo primo libro da solista Ocean/Atmosphere edito da king Koala press  dopo aver lavorato sul suo archivio fotografico durante la pandemia. Il 21 Luglio uscirà un documentario su di lei e la sua fotografia su Playboy Tv Channel.

Marcel Swann (1986) nasce in Brasile per poi spostarsi in Toscana e poi trasferirsi a Birmingham e Los Angeles. Uno dei temi principali su cui gravitano i suoi lavori fotografici riguarda l’assenza di desiderio nel nostro tempo. Dopo il suo progetto “Kill Jouissance”, nel 2017 esce il primo libro ad esso collegato “Tears // NAH”. Attualmente sta lavorando al secondo volume della serie che analizzerà le vocazioni sessuali, le parafilie, degli individui e come l’accettarle senza la vergogna indotta dalla società possa essere materia costitutiva di un nuovo Io.

Luca Matarazzo (1982) Nel 2012 nasce Eromata, un racconto fotografico antropologico sull’erotismo. Nel 2017 pubblica il suo primo libro di fotografia erotica “il Culo – anatomia del corpo erotico vol 1”. Nel 2020 pubblica “Composition Books” raccolta di 5 quadri in cui rielabora in chiave onirica ed intima le immagini del suo archivio erotico. Nel 2019 è coautore del volume “Ultima Edizione – Storie nere dagli archivi de La Notte”, un libro che esplora la fotografia di cronaca nera attraverso gli scatti inediti dei fotografi dello storico quotidiano lombardo. Nel 2022 esce “La Mala – Banditi a Milano” una docu-serie in 5 episodi per Sky Documentaries di cui é coautore e responsabile delle ricerche d’archivio.

Luca Loreti (1990) è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano. Nel 2021 pubblica il suo primo fumetto IO edito da King Koala Press. È presente nel volume The Colouring Book, 150 disegni di artisti contemporanei, a cura di Rossella Farinotti e Gianmaria Biancuzzi edito da 24 Ore cultura.




CONGRESSO MONDIALE DEGLI ARCHITETTI: il professionista Angelo Bucci tra i relatori

A Copenaghen la sua ricerca sul ruolo del design nella società moderna selezionata tra i 750 contributi arrivati da tutto il mondo

Pescara, 28 giugno 2023. L’architetto abruzzese d’adozione e molisano di nascita Angelo Bucci è uno dei 250 ricercatori provenienti da tutto il mondo che daranno il proprio contributo al Congresso Mondiale degli Architetti, che si terrà dal 2 al 6 luglio a Copenaghen, in Danimarca.

Il professionista, titolare di uno studio di progettazione e docente all’Università Europea del Design di Pescara, parteciperà all’evento organizzato dall’Unione Internazionale degli Architetti in qualità di relatore. Il tema del suo intervento sarà il ruolo del design nella società moderna.

Un argomento che è in perfetta sintonia con la materia del congresso di quest’anno, ovvero creare  un dibattito su come l’architettura possa essere uno strumento per raggiungere i diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e su come innovazione e collaborazione multidisciplinare possano apportare un reale cambiamento all’ambiente costruito. L’architetto, inoltre,  porrà l’attenzione su quanto sia necessario un cambio di paradigma nella progettazione e un cambio di approccio alla società moderna, affinché il design non sia solo uno strumento di marketing ma recuperi quel ruolo di formazione di coscienze nella società, per renderla più sostenibile, etica e inclusiva.

Se negli ultimi settant’anni il mondo dell’architettura e del design si è basato su una visione statica della società e dei singoli progetti, spesso calati dall’alto e senza tener conto di altri elementi che influiscono su una buona progettazione, oggi il settore sembrerebbe voler abbracciare un nuovo metodo, che tenga conto innanzitutto della fluidità degli eventi e della società e delle azioni e interazioni che si attuano durante e dopo la fase progettuale.

Questa è l’idea proposta dall’architetto Bucci al Congresso Internazionale, oggetto peraltro della sua ricerca sul ruolo del design nella società attuale che il professionista spiega con questa metafora: “Pensiamo ad una passeggiata in montagna. Se, durante il cammino, ci guardiamo sempre e solo i piedi per evitare di inciampare, quindi se pensiamo a risolvere solo i problemi quotidiani o le emergenze, camminiamo sicuri ma non sappiamo mai dove arriveremo. Ogni tanto dobbiamo alzare la testa e capire dove stiamo andando, altrimenti ogni passo che facciamo potrebbe rivelarsi inutile, se non addirittura pericoloso. Allo stesso modo funziona la progettazione: se non sai dove andare i progetti che realizzi  sono fini a loro stessi. Occorre un cambio di paradigma, capace di ribaltare il processo progettuale che, partendo da una visione generica, si manifesti, successivamente, in eventi puntuali e precisi capaci di sensibilizzare le persone, di renderli parte di un cambiamento, guidando la società verso un futuro migliore”.

La ricerca di Angelo Bucci sarà presentata a Copenaghen con un saggio argomentativo che, attraverso un approccio critico costruttivo, fondato su basi scientifiche, stimolerà l’interlocutore  alla riflessione e all’azione verso il cambiamento. L’intervento dell’architetto abruzzese è stato selezionato tra le 750 candidature arrivate da tutto il mondo ed è entrato nella ristretta cerchia dei 250 progetti di ricerca accettati.

“Sono molto soddisfatto di questo traguardo – commenta il professionista – l’intervento che farò al congresso è frutto di una lunga ricerca che sarà contenuta in un mio libro di prossima pubblicazione. E sono davvero felice che il mio studio sul ruolo del design sia un argomento così attuale a livello internazionale, da essere stato scelto come tema di un prestigioso evento come quello di Copenaghen”.

“La mia ricerca – conclude – è una chiamata all’impegno di tutti i creativi per cercare di fare il possibile affinché il nostro mondo sia caratterizzato da uno sviluppo etico, sostenibile e inclusivo, e sulla presa di coscienza del valore sociale della creatività, della progettazione, come strumenti di sensibilizzazione e di strutturazione di coscienze”.




IL DESTINO DI AGHAVNI il nuovo romanzo di Antonia Arslan

Fondazione La Rocca – Giovedì, 29 giugno alle ore 18.00

Pescara, 28 giugno 2023. L’incontro con Antonia Arslan che si terrà a Pescara il 29 giugno alle ore 18.00, alla Fondazione La Rocca (Via Raffaele Paolucci, 71), organizzato dalla Fondazione Aria, come anteprima della rassegna Stills of Peace and Everyday Life, fa seguito ad un altro incontro che si tenne con la scrittrice nel mese di ottobre dell’anno scorso, in occasione della chiusura della stagione della cultura armena, per la presentazione dell’antologia Canti popolari armeni, curata cento anni fa dallo scrittore e traduttore abruzzese Domenico Ciampoli, e ripubblicata l’anno scorso per la Fondazione Aria dallo stesso editore, Carabba di Lanciano, con l’aggiunta di una approfondita prefazione di Antonia Arslan.

La Fondazione Aria non poteva non averla per l’anteprima dell’apertura della Rassegna del decennale di Stills of Peace, in cui, tra luglio e settembre, dieci Paesi dialogheranno in una serie innumerevole di eventi coordinati da Giovanna Dello Iacono, che si terranno ad Atri e a Pescara da luglio a settembre, sull’attualissimo tema della non violenza. In perfetta sintonia con il tema della rassegna, la Arslan presenterà il suo nuovo romanzo, Il destino di Aghavni (Ares Edizioni), in dialogo con Dante Marianacci, presidente della Fondazione Aria, e Giovanni Gazzaneo, giornalista e critico, direttore tra l’altro della bellissima rivista I luoghi dell’Infinito.

Il destino di Aghavni, un romanzo breve delicato e tragico, fa seguito ad altri fortunati libri di Antonia Arslan, Premio Comisso alla carriera nel 2022, già professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, autrice tra l’altro nel 2004 del fortunato romanzo La masseria delle allodole (Premio Campiello), da cui i Fratelli Taviani hanno tratto nel 2007 l’omonimo film, che ha fatto il giro del mondo.

“Nel maggio del 1915, subito prima dell’inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell’Anatolia, una ragazza di 23 anni che si chiama Aghavnì, esce di casa con i suoi cari, il giovane marito e i due figli, un bambino di sei anni e una bambina di due. Nessuno li vedrà mai più. Scompaiono, semplicemente, senza lasciar traccia.

Sono stati uccisi?

O rapiti?

Ma da chi?

Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell’imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni, alla fine di maggio 1915. Da una fotografia di questa sorellina di suo nonno, ritrovata a casa di un cugino in America, Antonia Arslan trae un racconto avventuroso di dolore e di riscatto, di morte e di rinascita, che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori”.