BENEDETTA RENCUREL E GLI SPIRITI CELESTI

di Don Marcello Stanzione. Recensione

NuovoArengario.it, 10 gennaio 2024. In questo nuovo libro, “Benedetta Rencurel e gli spiriti celesti” (edito da Segno), Don Marcello Stanzione ci fa conoscere una delle più grandi mistiche della Storia. Benedetta ha un posto importante, e lo slancio mistico ne qualifica la spiritualità: infatti Benedetta per 54 anni vedrà la Madonna senza interruzioni.

Maria le appare regolarmente a Le Laus in Francia e così il suo angelo, ma in una forma molto più discreta. “Vedere la Madonna mi provoca una dolcezza mille volte più intensa rispetto alla vista di tutti gli angeli del paradiso”, affermava spesso.  L’angelo assume le stesse funzioni indicate nella Sacra Scrittura: è il servitore, la guida, il messaggero della volontà divina. Anche a Fatima assumerà le stesse mansioni, attento nel preparare i veggenti alle grandi apparizioni. L’angelo le si mostrava sotto forma di un piccolo bambino brillante come il sole, ma Benedetta ebbe il dono di vedere altri angeli belli e luminosi e venne a sapere che adempivano il compito di fare compagnia alla Vergine Maria.

Il suo custode invisibile le rimase vicino ogni ora della sua vita; si interessava dei suoi problemi, le suggeriva comportamenti, l’aiutava nel disbrigo delle faccende, le faceva dei regali, le suggeriva parole di confronto dopo ogni prova demoniaca, le era sempre accanto in chiesa, si ritirava solo quando si spogliava la sera e si rivestiva la mattina per esplicito desiderio di Benedetta. Due vite intrecciate dunque in modo talmente intimo che il passaggio dal terreno al soprannaturale avveniva con la massima naturalezza. Come accadde il 2 agosto 1700 quando le capitò di scorgere due angeli sull’altare, ed uno le chiese se desiderava fare la comunione.

“Ma io devo prima confessarmi, come faccio sempre”, risponde Benedetta. “Voi non avete nessun peccato e allora accendete le candele, mettetevi in ginocchio dietro le balaustre, recitate il Je crois en Dieu”. La porticina del tabernacolo si apre lentamente da sola, l’angelo prende un’ostia, la depone sulla lingua della veggente, inviandola a prolungare il ringraziamento assistita dai due messaggeri celesti in profonda adorazione. Commossa: “Grazie, mio bell’angelo, mi hai riempito di gioia”, dice salutandoli.

Una notte si ritrova in un luogo sconosciuto in compagnia  di una miriade di angeli che intonano le litanie della Passione e la invitano ad unirsi al loro canto e lei prova una felicità inesprimibile. La notte di Natale del 1700, dopo la messa di mezzanotte, entra in chiesa un lungo corteo di angeli cantando il Gloria in excelsis Deo tenendo delle fiaccole nelle mani.

Lei non capisce il latino e il suo angelo glielo traduce in francese fino all’amen finale, quando il corteo esce e girando tre volte attorno all’edificio sacro canta: “Benedetto sia il padre celeste che ha scelto questa chiesa come luogo per la conversione dei peccatori, e coloro che qui lo adoreranno saranno da lui paternamente benedetti”.

Benoite si è avvicinata al mondo sovrannaturale in modo incredibile. O piuttosto sembra che sia stato il mondo sovrannaturale a discendere nella valle dell’Avance. La Vergine Maria, Il Cristo in Croce, san Giuseppe e altri santi della Chiesa sono venuti a presentarsi a parlare con la veggente di Laus e allo stesso modo gli angeli, un numero consistente di angeli. Sono ovunque si trovi Benoite e vengono continuamente a consolarla in occasione degli attacchi del demonio. Fanno parte della vita quotidiana di Benoite che li chiama “suoi amici”. I manoscritti sono pieni di testimonianze che parlano di angeli che dettano a Benoite, a nome della Vergine Maria, le risposte da dare alle domande  poste dai pellegrini . La accompagnano nel giudicare situazioni difficili e arrivano addirittura a suggerire delle ammonizioni nei confronti di alcuni peccatori che le si presentano. Si percepisce dunque una fraterna intimità, una grande complicità tra Benoite e gli angeli e viceversa. Gli spiriti celesti collaborano davvero con la veggente per aiutarla a compiere l’opera di Dio e per realizzare la parola della Vergine Maria.




A PROPOSITO DI… FAMIGLIA

Riprendo il filo del discorso laddove l’ho interrotto qualche giorno fa:

La famiglia generativa. Motore di crescita della società – di Mario Antenucci

di Mario Antenucci

Politicainsieme.com, 10 gennaio 2024. Accennavo alla famiglia “come luogo primario della vita e degli affetti delle persone, ambito della generazione dei figli e del futuro di una comunità, trovi tutela, sostegno e promozione da parte dello Stato e di tutti gli organi pubblici”.

Oggi molte madri di famiglie sono costrette a lavorare fuori dall’ambito territoriale in cui vivono e il valore della loro missione di madre non viene riconosciuto.

A livello di vita lavorativa la Famiglia deve essere supportata adeguatamente nella crescita e nella formazione dei piccoli con l’impiego di personale specializzato in campo sociopsicologico, oltre che educativo, all’interno di pubbliche istituzioni ed aziende private.

Se è vero-. come ritengo che sia vero- che la famiglia costituisce la “spina dorsale del Paese”, è opportuno che la politica faccia il proprio dovere riprendendo in mano le redini del comando affinché, in un clima di concertazione con le parti sociali, con il mondo imprenditoriale, con le istituzioni, ridisegni uno stato sociale sopportabile che metta al centro dei problemi quelli della famiglia.

È il momento in cui da parte del legislatore e dei governanti vengano approvate ed emanate norme che: favoriscano l’armonizzazione tra lavoro e famiglia creando asili nido all’interno di aziende ed uffici; che sostengano le famiglie in difficoltà nell’ambito della salute (razionalizzazione territoriale dei ricoveri, acquisto di farmaci e sussidi sanitari senza pagamento di ticket); che favoriscano equità fiscale.

Per questo più aiuti alle aziende che organizzano, al loro interno, servizi di assistenza ai figli dei lavoratori dipendenti. Oggi molte donne abbandonano il posto di lavoro dopo la maternità per la mancanza di asili nido. Dal 2001 al 2021 le dimissioni delle madri sono raddoppiate passando da 17mila a 37mila senza considerare che l’11per cento delle donne in Italia non ha mai lavorato per prendersi cura dei figli. Nel 2022 hanno lasciato il lavoro circa 44mila mamme e padri entro i primi tre anni dalla nascita dei figli (relazione Ispettorato Nazionale del lavoro.) – Dopo la nascita di un figlio 1 donna su 5 – tra i 18 e i 49 anni – non lavora più. E tal proposito è il caso di citare, quale esempio virtuoso, quello del Gruppo Mondadori che ha rafforzato – con Mondadori Care –  l’impegno per la promozione di una cultura aziendale sempre più inclusiva con il piano aziendale che mette al centro il concetto di cura nel significato più esplicito ed ampio, come cura di sé, dei propri figli, dei propri genitori e della società.

Per non parlare di aiuti alle famiglie in difficoltà per l’assistenza agli anziani non autosufficienti o totalmente inabili. Anche qui il c.d. assegno di accompagnamento andrebbe rivisto e maggiorato: per poter ricoverare un inabile all’interno di una casa di cura non bastano 1.200/1.500 euro al mese. Non più bonus a pioggia senza un progetto mirato per la famiglia e per le imprese che si adoperano per il benessere della stessa.

In conclusione, poiché la famiglia costituisce la cellula vitale della società che custodisce e trasmette valori e principi e come tale deve promuovere il bene comune, dobbiamo evitare che la stessa sia vittima delle ingiustizie e delle manchevolezze dello Stato e delle sue istituzioni che hanno il compito precipuo di difenderla e rafforzarla nei diritti, accoglierne le istanze, di sostenerla nei doveri di solidarietà e di sussidiarietà, incoraggiarla per affrontare l’attuale momento storico economicamente sfavorevole che stiamo vivendo, per una società più equa e più giusta.




UTENTI RASSICURATI: non subiranno disservizi

A chi cavalca la polemica dice: “Non affannatevi a gettare ombre sull’ Amministrazione Comunale perché i cittadini sanno valutare”

Giulianova, 10 gennaio 2024. In merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’esito della gara per l’affidamento del Servizio di Igiene Urbana, l’Amministrazione Comunale rassicura la cittadinanza. La gestione dei rifiuti non subirà alcun disservizio.

Si evidenzia inoltre che gli Uffici, per quanto riguarda la gara d’affidamento dell’appalto, hanno seguito, in maniera imparziale e trasparente, l’iter previsto, stabilito per legge. Nella commissione che ha stilato la graduatoria finale, oltre al dirigente d’Area, figuravano due membri esterni, uno residente a Rieti, l’altro a Palermo, entrambi individuati tramite sorteggio pubblico del 29 ottobre 2021, tra i 14 professionisti che risposero al bando aperto, affisso all’albo pretorio per 15 giorni dal 13 al 28 agosto 2021. La correttezza della procedura è stata peraltro acclarata dalla Magistratura in tre gradi di giudizio.

L’Amministrazione Comunale ha rispettato quelle sentenze e farà altrettanto con il pronunciamento del Consiglio Di Stato. Come già ribadito dall’assessore Giampiero Di Candido, ciò che sta a cuore è il funzionamento del sistema Ambiente e non il nome della ditta che se ne occupa.

In questa vicenda, che peraltro getta ombre pesanti sullo scenario politico di Sinistra, restano interrogativi insoluti, che l’ Amministrazione Comunale sta ancora aspettando di vedere sciolti.

  1. Come ha potuto, Francesco Mastromauro, acquisire documenti interni del Comune sulla questione del software per il tracciamento dei rifiuti, senza seguire l’iter richiesto a tutti i cittadini? Il software, peraltro, all’epoca delle sue esternazioni, era già installato e funzionante nel sistema informatico dell’Ente.
  2. Perché non ha avuto alcun interesse a chiedere e leggere la relazione stilata a suo tempo dal dirigente, a seguito della diffida in materia della ditta ricorrente?
  3. Perché omette di dire che la sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribaltato le precedenti sentenze del Tar, in cui il comune era vincente, non riguarda in alcun modo le vicende legate al software per il tracciamento dei rifiuti?
  4. Come mai è stato così tempestivo nel reperire la sentenza del Consiglio di Stato immediatamente dopo la sua pubblicazione sul sito istituzionale dell’organo stesso?

In attesa delle sue risposte ci corre però l’obbligo di illustrare ai cittadini il passo fondamentale di detta sentenza che ha portato i giudici del Consiglio di Stato a valutare il ricorso della ditta interessata in modo opposto a quello fatto dai giudici del Tar.

Si legge: Ed infatti il riferimento contenuto nel bando allo svolgimento del servizio “ove” operi la tariffa puntuale deve, anche secondo il criterio teleologico e sistematico, essere dunque interpretato quale avverbio di luogo (“ove” nel senso di “dove”) e non  quale  proposizione  condizionale  (“ove”  nel  senso  di  “laddove”  e  cioè “qualora”), come opina infondatamente la Diodoro Ecologia s.r.l.”

Il Consiglio di Stato, nella stessa sentenza, “condanna il Comune di Giulianova e la Diodoro Ecologia s.r.l. , in solido, alla rifusione …delle spese del doppio grado che si liquidano complessivamente, in euro 10.000”

Se l’Amministrazione Comunale può tranquillamente dimostrare di non avere interessi trasversali e di non star difendendo le ragioni di nessuno, altrettanto è chiamato a fare l’avvocato Mastromauro, che, in questa partita, si comporta più da tifoso che da spettatore. Francesco Mastromauro, infatti, unitamente ai partiti della Sinistra, tenta di tornare in scena con dichiarazioni,  che si commentano da sole,  relative ad una sentenza chiarissima che non ha bisogno di interpretazioni, tanto meno di quelle suggerite da consulenti, probabilmente interessati. Nel volere apparire come vittima sacrificale della verità, l’avvocato confonde i diversi piani dell’accertamento amministrativo, rispetto al quale la “politica” deve essere totalmente estranea. A differenza sua e dei suoi compagni di cordata, a noi interessa il funzionamento del sistema ambiente cittadino e non la tutela di profili personali che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione.




ACCA LARENZIA, 46° ANNIVERSARIO

Pugni sul cuore e saluti romani

Chieti, 10 gennaio 2024. Sono ancora accese le polemiche sul rito del ricordo dei tre giovani militanti del Fronte della gioventù,  uccisi a Roma il 7 gennaio 1978 nel Piazzale di Acca Larentia, due da estremisti di sinistra, un altro da uno dei carabinieri mobilitati per sedare la conseguente violenta manifestazione di protesta. Vi sono state due cerimonie: la prima, in mattinata, istituzionale, nel piazzale dove c’è la targa con le foto delle tre vittime e l’epigrafe “IL MITO SI INCARNA NELLA LOTTA”.

Erano presenti: il  presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca l’assessore alla Cultura Miguel Gotor per il Campidoglio e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Il  presidente e l’assessore hanno deposto due corone di alloro, Rampelli ha proposto una  legge per la costituzione di una commissione sugli anni di piombo. Quando tre giovani hanno deposto una corona ai piedi della lapide,  i giovani presenti, in silenzio, hanno salutato col pugno chiuso sul cuore.  La seconda cerimonia, organizzata da CasaPound, si è svolta in serata, davanti alla ex sede del Msi, Erano presenti un migliaio di nostalgici neofascisti, militarmente allineati davanti a una grande croce celtica dipinta in terra con vernice nera.

Uno di loro ha comandato a gran voce “CAMERATI ATTENTI!”; poi ha scandito i nomi dei tre giovani. I camerati hanno urlato in coro “PRESENTE!”, facendo il saluto romano. La cerimonia si è chiusa con l’ordine “CAMERATI RIPOSO!”.

Le opposizioni, in coro, chiedono lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste, attuando la XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, che recita ”É vietata la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. É vero, però, che nessun governo ha mai attuato né tale disposizione, né la severissima Legge 20 giugno 1952, n. 645 (è la nota Legge Scelba), secondo la quale (art. 1°) “ […] si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando un’ associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque […] …compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.” La legge prevede anche sanzioni penali e pecuniarie.

Francesco Rocca, Miguel Gotor e Fabio Rampelli, nei video sulla loro cerimonia, pur essendo certamente al corrente dell’organizzazione del rito serale dei neofascisti, non ne hanno parlato. Tutti gli altri componenti dell’attuale governo quasi certamente taceranno, perché la presidente del consiglio Giorgia Meloni, per calcolo politico, si è ripetutamente rifiutata di  togliere la fiamma, simbolo del neofascismo, dal logo del suo partito. Le opposizioni insisteranno per l’applicazione della citata XII disposizione transitoria della Costituzione e della Legge Scelba? 




DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

La scure della Regione si abbatte su Pescara: disposte due soppressioni con un procedimento ambiguo, non condiviso con i tavoli provinciali e a rischio di impugnazione

Pescara, 10 gennaio 2024. Con la delibera n° 1 del 3 gennaio 2024 la Giunta Regionale ha approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che ha di fatto previsto sette accorpamenti così ripartiti: tre in Provincia dell’Aquila, due in quella di Chieti, due in quella di Pescara e zero in quella di Teramo. Nello specifico per la provincia di Pescara sono stati unificati i due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, e l’istituto comprensivo 1 di Pescara è stato accorpato all’Istituto comprensivo 7.

Il provvedimento disattende però ampiamente le proposte di razionalizzazione emerse dai tavoli provinciali, a cui hanno partecipato sindacati, ufficio scolastico ed enti provinciali. In base ai nuovi parametri imposti dal decreto interministeriale n° 127 del 30 giugno 2023, che prevedono in sostanza per l’anno scolastico 2024/2025, a causa della crescente denatalità, l’attivazione di una sede scolastica ogni 961 alunni, per quanto riguarda l’Abruzzo era stata prospettata la riduzione di 11 dirigenze, contingente successivamente sceso a 7 a seguito dell’intervento del decreto mille-proroghe. 

Nella delibera citata in apertura, la Regione afferma di aver «cercato di redistribuire – in modo razionale e con un criterio di equilibrio e proporzionalità alla luce della situazione concreta di ciascuna autonomia – l’inevitabile soppressione» di queste 7 dirigenze. In realtà la logica seguita non sembra corrispondere a quanto affermato, poiché la richiamata “solidarietà” – che non è un criterio specifico ma un indirizzo -avrebbe dovuto scongiurare decisioni eccessivamente penalizzanti in alcune province, mentre la scelta dei 7 istituti sacrificati si è rivelata nettamente sbilanciata a favore della Provincia di Teramo e a sfavore di quella di Pescara.

Infatti, sulla base del piano di razionalizzazione formulato dall’ufficio scolastico regionale – che ricordiamo, contemplava 11 soppressioni – la Regione ha deciso di confermare le tre soppressioni previste all’Aquila, ridurre da 4 a 2 quelle attese a Chieti – evidentemente per preservare la specificità di alcune aree interne – di annullare le due soppressioni inizialmente previste per Teramo – malgrado una di queste, l’accorpamento del liceo artistico per il design “Grue” di Castelli al liceo scientifico “Einstein” di Teramo fosse stata avallata dalla stessa provincia teramana anche in considerazione dei soli 46 alunni iscritti – e confermare infine le due prospettate per Pescara.

Stentiamo ad afferrare i motivi per cui Pescara abbia pagato un prezzo così alto, in quanto a livello numerico le province di Teramo e Pescara hanno dati sostanzialmente simili – in entrambi i casi in linea con i nuovi parametri nazionali sul dimensionamento – e Pescara inoltre è stata già fortemente penalizzata negli ultimi anni con altre soppressioni come Civitella Casanova, e l’accorpamento degli istituti comprensivi di Scafa e San Valentino. Allo stesso modo stentiamo a comprendere il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara di fronte ad un piano di razionalizzazione così sbilanciato, come pure dei Consiglieri regionali Pescaresi: D’Addazio, D’Incecco, Sospiri, De Renzis, oltre che dell’assessore Verì, che ha addirittura votato favorevolmente in giunta.

In sostanza, i numeri della nostra provincia non esigevano accorpamenti. Tuttavia, se comprendiamo la ratio per cui, in virtù dell’accennato criterio di solidarietà regionale più volte riecheggiato nei Tavoli provinciali, si era pensato di distribuire in maniera equa sul territorio gli iniziali 11 accorpamenti, ci chiediamo perché, quando gli accorpamenti sono scesi a 7, Pescara abbia subito ben due soppressioni mentre Teramo nessuna.

Oltretutto, la scelta delle due dirigenze da immolare sull’altare, nell’ottica di questa presunta solidarietà tra le province, appare ambigua e poco trasparente. Per quanto concerne l’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, ci si sarebbe potuto appellare, come fatto per altri comuni, al principio di salvaguardia delle aree montane. Questi comprensivi dispongono infatti di plessi dislocati nei paesi di Villa Celiera e Farindola. La domanda sorge dunque spontanea: se questo meccanismo è valso ad escludere Pescasseroli dal dimensionamento, perché non è valso anche per Penne che vanta plessi in Comuni montani?

Stupisce anche la scelta della seconda scuola sacrificata, l’istituto comprensivo 1 di Pescara. Infatti, il piano di razionalizzazione proposto dall’Ufficio scolastico regionale non contemplava affatto gli istituti comprensivi pescaresi, prevedendo bensì l’accorpamento dell’ITCG Marconi di Penne con l’IIS L. da Penne – M. Dei Fiori, o in alternativa la costituzione a Pescara di un polo tecnico professionale unificando Manthonè e Di Marzio. Il piano, tuttavia, come testimoniano i verbali dei tavoli provinciali, era stato bocciato sia dai sindacati che dalla Provincia, che avevano chiesto di riconfermare l’attuale assetto organizzativo, quindi in sostanza di non fare tagli, visto che non ve n’era bisogno.

Dunque, come è nata l’idea di accorpare l’istituto comprensivo 1 di Pescara all’istituto comprensivo 7?

A proporre la soluzione sarebbe stato direttamente il presidente De Martinis, senza peraltro informare il Tavolo provinciale, che con una nota del 27 dicembre, avrebbe prospettato questa seconda ipotesi, prontamente recepita dalla Regione, in virtù del prossimo pensionamento della Dirigente dell’I.C. 1.

Ma come è stato possibile procedere in questa direzione se il Comune di Pescara, competente sulle due scuole, non ha proferito parola né deliberato in merito?

Come è stato possibile procedere all’accorpamento di due istituti comprensivi di Pescara che mai erano stati oggetto di proposte presentate o discusse al Tavolo provinciale. Come si può delegare una decisione del genere al Presidente della Provincia senza ascoltare i Comuni interessati?

Dobbiamo pensare che i Comuni siano stati sentiti e abbiano avallato la decisione nella speranza di passare inosservati?

I Sindaci di Pescara e Penne ci dicano come sono andate le cose, e come sia stato possibile procedere in questo modo senza informare i Tavoli provinciali. Questo procedimento rischia di essere viziato da un vizio di forma e di essere quindi impugnabile, il Comune di Pescara e di Penne dovrebbero farlo immediatamente.

Non vorremmo tra l’altro che, essendo quella del mille-proroghe una deroga temporanea, valida solo per il 2024-2025, la Provincia di Pescara possa essere nuovamente colpita dal taglio di ulteriori 4 scuole previsto per l’anno successivo. Oltretutto, come può la semplice quiescenza di una dirigente giustificare un simile accorpamento?

Mi sorge il dubbio che dietro questa decisione ci sia in realtà un preciso disegno politico condiviso da Regione e Provincia, con finalità che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività, o magari qualche screzio legato alla Nuova Pescara. Un disegno che ha senza dubbio beneficiato della colpevole indifferenza dei Comuni, della mano della Provincia e del silenzio dei consiglieri regionali, che ancora una volta si scagliano contro le scuole di Penne, sebbene vantino plessi in comuni montani.

La totale remissività alle scelte della Giunta Marsilio è un colpo ferale per la nostra provincia.

Antonio Blasioli




INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNO ACCADEMICO

Sarà presente il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini – Auditorium del Rettorato – 17 gennaio 2024, ore 11:30

Chieti, 10 gennaio 2024. Sarà il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a chiudere la Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in programma il 17 gennaio prossimo, alle 11,30, nell’Auditorium del Rettorato a Chieti. Per la prima volta la Cerimonia sarà presieduta dal Rettore, Liborio Stuppia, eletto il 24 febbraio 2023, proprio poco dopo la cerimonia inaugurale dello scorso anno, ed insediatosi ufficialmente il successivo 7 giugno.

La solenne cerimonia che vedrà la presenza dell’intera comunità accademica della “d’Annunzio”, di Rettori di altri Atenei italiani, di autorità civili, religiose e militari, prenderà il via alle 11:20 con l’ingresso del Corteo in Auditorium e l’intervento del Coro “Ud’A Incanto” che eseguirà gli inni. Dopo il discorso del Magnifico Rettore, Prof. Liborio Stuppia, sul tema “L’Università aperta e i suoi orizzonti”, lo stesso proclamerà ufficialmente aperto il nuovo Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Seguirà la Prolusione ufficiale “Cultura e Salute: verso un modello di welfare culturale” del professor Prof. Pierluigi Sacco, Ordinario di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative.

Sarà poi la volta dei saluti della dottoressa Annarita Tomei, in rappresentanza del Personale T/A dell’Ateneo, e del signor Francesco Colangelo, rappresentante degli Studenti della “d’Annunzio”. Prima della esecuzione del “Gaudeamus” da parte del Coro, la Cerimonia si chiuderà con l’atteso intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca, Avv. Anna Maria Bernini, previsto per le 12,15.

Ci prestiamo ad inaugurare un nuovo Anno Accademico – annuncia il Rettore, Liborio Stuppia – con i migliori auspici e con un rinnovato impegno da parte dell’intera Comunità della “d’Annunzio”.

La presenza del Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini alla nostra cerimonia testimonia non solo la particolare attenzione del Governo verso la d’Annunzio, uno dei grandi Atenei italiani, ma la sua personale ed affettuosa determinazione a voler mantenere l’impegno preso il 17 novembre scorso, in occasione della sua visita al Campus di Pescara, quando ci ha promesso di voler essere presente a questa solenne cerimonia. Sapere che l’Università “Gabriele d’Annunzio” è un così importante riferimento per le tante istituzioni del territorio – aggiunge il Rettore – è una fortissima motivazione a moltiplicare l’impegno per la crescita ed il successo del nostro Ateneo.

Oltre al prestigio istituzionale dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, che vado verificando in questi giorni, quel che mi sta particolarmente a cuore – conclude il Rettore Stuppia – ed è la mia più forte emozione è la partecipazione corale della interna comunità accademica della “d’Annunzio” che si va manifestando concretamente già nella preparazione della Cerimonia. È un segno importante di quanto sia viva la nostra realtà e di quanto sia capace di esser unita, coesa, propositiva e spontaneamente attiva quando c’è da raggiungere un obiettivo comune.             

Maurizio Adezio




VERDE URBANO

Pronto il regolamento di Roseto Degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi, 10 gennaio 2024. Il Regolamento del Verde Urbano della Città di Roseto degli Abruzzi è pronto e, a breve, sarà portato all’attenzione del Consiglio Comunale per l’adozione. A sancirlo, nelle scorse ore, è stata Delibera di Giunta varata dall’Amministrazione Nugnes con la quale, oltre a condividere i contenuti del Regolamento stesso si propone la sua approvazione all’Assise Civica.

La realizzazione del Regolamento, che sarà seguita dal censimento del patrimonio verde nelle aree più sensibili, è fondamentale perché propedeutica alla redazione del vero e proprio Piano di gestione del verde, affidato ad inizio dicembre 2023 al dottor Agronomo Stefano Castorani.

La nuova normativa entrerà in vigore dalla data di pubblicazione della Delibera consiliare di approvazione e contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per la corretta progettazione, gestione, tutela e fruizione del patrimonio vegetale della città. Il regolamento ha lo scopo di promuovere la qualità ambientale, il benessere dei cittadini e la biodiversità urbana, attraverso l’adozione di criteri e modalità di intervento sul verde pubblico e privato. Inoltre, prevede anche le sanzioni per chi danneggia o trascura il verde urbano, nonché le modalità di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nella cura e nella progettazione degli spazi verdi.

“Il patrimonio verde della nostra città rappresenta una componente di primaria importanza dell’ambiente urbano, che svolge innumerevoli funzioni a beneficio dell’uomo e che valorizza il contesto metropolitano con i suoi aspetti culturali, architettonici, estetici, ornamentali e storici – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco Angelo Marcone – Il nostro patrimonio verde è costituito da alberi, giardini, parchi urbani, aree agricole e riserve naturali protette, che rappresentano una ricchezza da preservare e valorizzare. L’Amministrazione comunale, consapevole dell’esistenza di questo notevole patrimonio, sia pubblico che privato, si impegna costantemente a realizzare tutte le misure necessarie a salvaguardarlo e tutelarlo. Per questo motivo, abbiamo avviato anche una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza, la fruizione e la cura del verde urbano, coinvolgendo le scuole, le associazioni, i privati e tutti i cittadini interessati. Vogliamo che il nostro patrimonio verde sia un elemento distintivo della nostra città, una fonte di orgoglio e di benessere per tutti noi. Con l’approvazione definitiva del regolamento andremo, quindi, a mettere ordine in un ambito da sempre delicato con un atto che fa seguito all’affidamento per la redazione del Piano del Verde, avvenuta per la prima volta nella storia della nostra città. Già all’interno del nostro programma elettorale avevamo chiaramente indicato, quale opera strategica da perseguire nel nostro mandato, la riqualificazione del verde urbano che non rappresenta solo un importante segnale di decoro della nostra città, ma anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per una realtà come la nostra che è fortemente vocata al turismo e che deve diventare sempre più sostenibile, bella e attraente”.




CONFERENZA DI FEDERICA ZALABRA E FEDERICA MARINI RECCHIA

Giovedì 11 gennaio, ore 16:30 – Auditorium della Fondazione Carispaq

L’Aquila, 10 gennaio 2024. “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo della mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”.

Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra su Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, in corso al MuNDA,  giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 16.30, all’Auditorium della Fondazione Carispaq,  Federica Zalabra direttore delegato del Museo Nazionale d’Abruzzo e Federica Marini Recchia, restauratrice, terranno la conferenza “I restauri dei dipinti del Museo Nazionale d’Abruzzo esposti nella  mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”. Saranno indagati gli aspetti storico-artistici, le problematiche del restauro, le scelte critiche di materiali e metodologie sui quattro dipinti ad olio su tela del Museo Nazionale d’Abruzzo : Madonna del Rosario e San Giacomo Maggiore di Giulio Cesare Bedeschini, il Ritratto di Agatone I di Cesare Fantetti e San Trofimo di Arles di Francesco Bedeschini.

Viene così inaugurato un ciclo di conferenze ad ingresso libero dedicato ad approfondimenti che culminerà il 28 e 29 febbraio 2024 con il convegno internazionale Drawing and Invention in Central-Southern Italy (16th-18th centuries) nell’Aula magna “Alessandro Clementi” dell’Università degli Studi dell’Aquila e nell’Auditorium della Fondazione Carispaq.

La mostra al MuNDA “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”  a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra, sarà visitabile fino al 3 marzo dal martedì alla domenica, orario 8.30/19.30, utima entrata ore 19.00.




IL DRAGAGGIO DEL PORTO

Castiglione certifica il fallimento della sua amministrazione

Ortona, 10 gennaio 2024. Solo grazie alle sollecitazioni dell’opposizione e del Comitato Porto, dopo cinque anni, finalmente iniziano i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona. Martedì 9 gennaio si è tenuta l’assemblea generale del Comitato Porto del Comune di Ortona, alla presenza del Comandante del Porto, del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e dei rappresentanti della Regione Abruzzo Mauro Febbo e Daniele D’Amario. 

“Durante la riunione – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – è stato finalmente firmato il contratto di appalto per i lavori di escavazione dei fondali del Porto di Ortona, finanziati nel 2013 dalla Giunta Regionale d’Abruzzo nell’ambito del programma PAR FAS 2007-2013 con cui è stato concesso al Comune di Ortona (soggetto attuatore) un finanziamento di euro 9.350.000.”

“Con la farsa della firma del contratto, il sindaco Castiglione ha certificato per l’ennesima volta il totale fallimento della sua amministrazione – continuano i consiglieri comunali di opposizione – Da dicembre 2018, quando si è concluso il relativo contenzioso, l’amministrazione Canosa/Castiglione non ha saputo far iniziare i lavori, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina.

Solo grazie alle nostre continue sollecitazioni sin dall’estate 2022 e al monitoraggio che abbiamo avviato con il Comitato Porto siamo riusciti a far sbloccare una situazione gravemente compromessa dall’inerzia dell’amministrazione comunale, incapace di andare oltre l’ordinario e la sterile propaganda elettorale.

Purtroppo, rispetto alle previsioni iniziali di oltre 10 anni fa, riusciremo ad effettuare solo il 60% dei lavori previsti, con la rimozione di 300.000 mc di materiale a fronte dei 500.000 mc previsti nel 2012. Tutto ciò a causa dell’aumento dei costi che si è avuto in questi anni di mancato inizio dei lavori!”

“Finalmente – concludono i consiglieri comunali di opposizione – dopo cinque anni, l’impresa aggiudicataria potrà iniziare i lavori. Desideriamo ringraziare la Regione Abruzzo e l’Autorità di Sistema Portuale per il supporto tecnico – amministrativo fornito e il Comitato Porto per aver condiviso con noi le attività di monitoraggio della procedura amministrativa che hanno prodotto questo importante risultato per la città di Ortona.”




MANUTENZIONI SCUOLE: al via interventi per oltre 40.000 euro

Sindaco e assessori Rispoli e Giammarino: “Al via nuova tranche di lavori in diversi plessi comunali. Ecco le priorità”

Chieti, 10 gennaio 2024. Si sono svolti nei giorni scorsi diversi sopralluoghi operativi nelle scuole su cui stanno per partire lavori di manutenzione per oltre 40.000 euro. Sul posto il sindaco Diego Ferrara, con gli assessori a Lavori Pubblici e Istruzione Stefano Rispoli e Teresa Giammarino, la funzionaria del settore lavori pubblici del Comune Ivonne Elia, le ditte che effettueranno gli interventi.

“Al via la nuova tranche di manutenzioni ordinarie e straordinarie in diversi plessi scolastici comunali della città – così il sindaco e gli assessori Rispoli e Giammarino – Si tratta di interventi richiesti dalle scuole stesse e risultati necessari a fronte dei monitoraggi effettuati sugli edifici anche a fronte del maltempo. Si interverrà nella scuola dell’infanzia di via Pescara del 3, lavori previsti anche alla primaria in via Pescara, poi in quella di Madonna del Freddo, zona stadio, alle scuole medie Chiarini, alla primaria di via Arniense, alla scuola dell’infanzia Brigata Maiella e Sant’Andrea. I lavori prevedono la sostituzione di porte bagni, manutenzione e sostituzione di rubinetti, vasi, cassette di scarico, lavabi e raccordi, procederemo anche all’installazione di scaldabagno elettrici e al rifacimento di tratti di intonaci nonché di guaine impermeabilizzanti. I tratti di canali di gronda e i discendenti pluviali saranno sostituiti dove necessario, così come saranno ripitturate le pareti usurate. Si tratta della prima fase di intervento per il 2024, a cui abbiamo voluto dare subito sfogo cercando delle risorse dedicate in bilancio e dopo aver destinato già nel 2023 circa 300.000 euro di interventi. A causa delle condizioni di dissesto dell’Ente dobbiamo procedere in modo selettivo, affrontando le situazioni più urgenti, ma non mancheremo di dare ascolto a tutte le istanze, cercando di affrontarne il più possibile”.




ALLA MEMORIA DI PADRE GIACOMO RAINERI

Centinaia di fedeli e istituzioni per rendere omaggio al religioso

Giulianova, 10 gennaio 2024 – Centinaia di persone provenienti anche da Croazia, Slovenia, Serbia e Bosnia; alti rappresentanti delle istituzioni e autorità civili, militari e religiose arriveranno sabato mattina a Roseto degli Abruzzi per l’intitolazione del piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi alla memoria di Padre Giacomo Raineri.

La cerimonia laica, organizzata dall’Amministrazione Comunale, si svolgerà in loco a partire dalle ore 10 e vedrà la partecipazione anche di una delegazione proveniente da Makarska, città gemellata con Roseto degli Abruzzi.

L’evento, moderato dal dottor Biagio Di Giuseppe, si aprirà con il saluto istituzionale del Sindaco Mario Nugnes e delle autorità presenti. A seguire, il ricordo di Eusebio Astiaso Garcia e Don Piergiorgio De Angelis, responsabile dell’equipe del Cammino neocatecumenale d’area. L’intitolazione sarà sancita dallo svelamento della stele realizzata per l’occasione dall’Amministrazione Comunale e, a concludere la cerimonia, sarà l’intervento del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Prevista la presenza anche dei Parlamentari Giulio Cesare Sottanelli e Luciano D’Alfonso, del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo e delle Autorità Militari.

Padre Giacomo Raineri è stato vice Parroco della Parrocchia “Sacro Cuore” dal 1970 e poi si è dedicato alla evangelizzazione dei territori martoriati dalla guerra dell’ex Jugoslavia di Tito, subendo anche ritorsioni e persecuzioni e lasciando in queste popolazioni un ricordo e un sentimento di gratitudine per l’operato svolto, molto forte tanto che la sua tomba, che si trova nel Cimitero di Roseto degli Abruzzi, è meta di centinaia e centinaia di fedeli provenienti anche da Croazia, Serbia, Bosnia e Slovenia. Nato a Palazzolo sull’Oglio ma rosetano d’adozione, padre Giacomo, che nella cittadina marittima aveva la sua comunità Neocatecumenale (la prima nata sulla costa adriatica), amava profondamente la Città delle Rose, tanto da tornarci ogni qualvolta gli era possibile.

“La cerimonia di intitolazione del Piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi a Padre Giacomo Raineri è un evento importante per la comunità di Roseto degli Abruzzi e per tutti coloro che hanno lo hanno conosciuto e amato – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – La partecipazione alla cerimonia è un modo per onorare la memoria di Padre Giacomo e per mostrare il proprio sostegno alla comunità di Roseto degli Abruzzi e ci piace sottolineare come, per l’occasione, sia prevista la presenza di tanti fedeli che arriveranno da tutta Europa per rendere omaggio alla missione che ha caratterizzato la sua vita. Padre Giacomo Raineri ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Roseto degli Abruzzi e non solo. La sua vita e il suo lavoro sono stati un esempio di dedizione e amore per il prossimo e la sua memoria continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo”.