Pugni sul cuore e saluti romani
Chieti, 10 gennaio 2024. Sono ancora accese le polemiche sul rito del ricordo dei tre giovani militanti del Fronte della gioventù, uccisi a Roma il 7 gennaio 1978 nel Piazzale di Acca Larentia, due da estremisti di sinistra, un altro da uno dei carabinieri mobilitati per sedare la conseguente violenta manifestazione di protesta. Vi sono state due cerimonie: la prima, in mattinata, istituzionale, nel piazzale dove c’è la targa con le foto delle tre vittime e l’epigrafe “IL MITO SI INCARNA NELLA LOTTA”.
Erano presenti: il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca l’assessore alla Cultura Miguel Gotor per il Campidoglio e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Il presidente e l’assessore hanno deposto due corone di alloro, Rampelli ha proposto una legge per la costituzione di una commissione sugli anni di piombo. Quando tre giovani hanno deposto una corona ai piedi della lapide, i giovani presenti, in silenzio, hanno salutato col pugno chiuso sul cuore. La seconda cerimonia, organizzata da CasaPound, si è svolta in serata, davanti alla ex sede del Msi, Erano presenti un migliaio di nostalgici neofascisti, militarmente allineati davanti a una grande croce celtica dipinta in terra con vernice nera.
Uno di loro ha comandato a gran voce “CAMERATI ATTENTI!”; poi ha scandito i nomi dei tre giovani. I camerati hanno urlato in coro “PRESENTE!”, facendo il saluto romano. La cerimonia si è chiusa con l’ordine “CAMERATI RIPOSO!”.
Le opposizioni, in coro, chiedono lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste, attuando la XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, che recita ”É vietata la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. É vero, però, che nessun governo ha mai attuato né tale disposizione, né la severissima Legge 20 giugno 1952, n. 645 (è la nota Legge Scelba), secondo la quale (art. 1°) “ […] si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando un’ associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque […] …compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.” La legge prevede anche sanzioni penali e pecuniarie.
Francesco Rocca, Miguel Gotor e Fabio Rampelli, nei video sulla loro cerimonia, pur essendo certamente al corrente dell’organizzazione del rito serale dei neofascisti, non ne hanno parlato. Tutti gli altri componenti dell’attuale governo quasi certamente taceranno, perché la presidente del consiglio Giorgia Meloni, per calcolo politico, si è ripetutamente rifiutata di togliere la fiamma, simbolo del neofascismo, dal logo del suo partito. Le opposizioni insisteranno per l’applicazione della citata XII disposizione transitoria della Costituzione e della Legge Scelba?
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