La riforma della riserva a Roseto Cologna operata dalla Regione
di Pierpaolo Mori, Associazione agricoltori proprietari e residenti Roseto zona Borsacchio
Roseto degli Abruzzi, 12 gennaio 2024. Si sente affermare dai sedicenti ambientalisti che la riserva regionale di Roseto Cologna è stata ridotta da 1.100 a 25 ettari. È vero. Ed è una cosa giusta. Il problema non è la riduzione, ma è che quando fu allargata 19 anni fa era sbagliato allargarla. Non aveva senso mettere la riserva naturale sulla strada statale con i benzinai, i capannoni, le case. E mettere a riserva naturale le colline dove già c’è il piano paesaggistico.
La riserva 19 anni fa fu portata nottetempo con un blitz da 30 ettari a 1.100 per creare uno stipendificio e un feudo, per dare posti pubblici ben pagati, comodi e sicuri, ed un potere enorme sulla popolazione vittima, a un gruppo di compagni che poi avrebbero gestito la riserva. Però così si sono massacrati gli agricoltori e la popolazione rurale.
Adesso la Regione con la riforma della riserva ha fatto la cosa giusta, ha rafforzato la tutela ambientale per la preziosa fascia costiera, dove c’è l’uccelletto fratino e la tartarughina, ridando però il lavoro, la dignità, il futuro, la vita agli agricoltori e alla popolazione.
Proposte farneticanti che rievocano atmosfere cupe e agghiaccianti del primo dopoguerra; le bellezze ambientali vanno tutelate e preservate contro la cementificazione: l’Abruzzo ha smarrito la sua identità, le sue tradizioni, i paesaggi e gli scorci che dipingono il suo carattere forte e gentile, spesso, vengono calpestati all’insegna dell’utile. Non è una battaglia tra destra e sinistra, tra verdi e comunisti insieme e popolo di destra; non è paura del bolscevismo rosso. La tutela del Borsacchio è un interesse di tutti a prescindere dal proprio credo politico, una regione sana che rispetta la natura e ne segue i cicli non avrà nulla da rimproverarsi per le generazioni future.