INSIEME: DAL MANIFESTO A PARTITO DI PROGRAMMA

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 17 gennaio 2024. Se la considerassimo a ritroso nel tempo, per giungere almeno nei pressi della metà del XIX secolo, ai giorni del non expedit e alla nascita dell’ Opera dei Congressi, si potrebbe dire che la presenza attiva dei cattolici democratici e popolari nella vita politica del nostro Paese, si è sviluppata a mantice, secondo un movimento ritmico, quasi che il suo cuore ideale e morale, culturale e politico si sia mosso secondo una sequenza di fasi di diastole e di sistole.

Da quella lunga, dolorosa stagione di separatezza dalla vita istituzionale dell’ Italia, fiorisce la breve, ma intensa stagione del Partito Popolare creato da Luigi Sturzo, cui fa seguito un ventennio e poco più, ancora una volta di forzata esclusione, nel cui decorso crescono, prendono forma e consapevolezza di sé, idee e sensibilità, convinzioni e progetti che maturano nel Codice di Camaldoli, nelle Idee ricostruttive di Alcide De Gasperi ed, infine, nella lunga esperienza della Democrazia Cristiana.

Come fosse necessario – e, anzi, in effetti è così – un succedersi fisiologico di momenti di riflessione e di studio, di costruzione e di accumulo di pensieri forti, capaci di leggere, decifrare e comprendere il momento storico, per poter dare impronta e valore, voce ed incisività a fasi di decisivo impulso, orientate al bene comune della collettività nazionale. A tal punto che, se si volesse insistere nella metafora, si potrebbe sostenere che la stagione della Democrazia Cristiana ha rappresentato una fase di sistole talmente e necessariamente prolungata – in altri termini, obbligata, nelle condizioni storiche date, a servizio del Paese – da esitare in una sorta di arresto cardiaco.

Da allora, se ne sono andati tre decenni ed è tempo di riordinare, tempo di mettere di nuovo a tema i fondamentali della nostra cultura politica, tempo di passare da un lavoro teoretico ad un impegno espressamente politico. Per quanto riguarda INSIEME abbiamo fatto da tempo, con piena consapevolezza delle difficoltà quasi proibitive che questo implica, il transito dalla riflessione prepolitica all’ assunzione di un compito militante ed espressamente partitico, per quanto di un tale strumento conosciamo i limiti e le necessarie trasformazioni.

Dal Manifesto al Partito di Programma, si può sintetizzare così il cammino che INSIEME intraprende dopo la nomina della nuova segreteria collegiale che porta a compimento la fase del suo secondo congresso nazionale. Ad ogni modo, stare nel solco della tradizione popolare ed assumere un impegno politico ispirato ad una visione cristiana dell’uomo e della vita, nell’ attuale frangente storico , è  fors’anche più complesso di quanto non sia stato per Sturzo e per De Gasperi.

Oggi è, in larga misura, smarrita l’evidenza di un concerto di sentimenti e di criteri di giudizio, di categorie interpretative e di aspirazioni, di attese, di speranze che, largamente condivise, trasmettano con immediatezza un’idea di popolo, l’immagine di una comunità vitale e generativa, oggi talmente disarticolata, percorsa da interessi così frammentati ed individuali da risultare spesso evanescente, inafferrabile, declinata, se mai, in una chiave populista, banale contraffazione dell’ autentico, reale, vero ideale popolare. Il quale significa reciprocità solidale, accoglienza e condivisione, coesione sociale, appartenenza ad un orizzonte comune, in altri termini un modo d’ intendere sé stessi, la propria umanità secondo un codice antropologico antitetico a quello populista che privilegia forme di arroccamento nel perimetro di pur legittimi, ma particolari interessi.

Va, altresì, considerato come PPI E Democrazia Cristiana, partiti laici ed aconfessionali, nelle condizioni storiche date, necessariamente trovavano nel mondo cattolico il loro più immediato riferimento politico ed elettorale. Oggi il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici è un dato acquisito, strutturale del nostro sistema politico e va, anzi, anche da noi, addirittura considerato non una dissipazione, ma una ricchezza. Ma su questo versante è necessario tornare in altra occasione.