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Pescara, 22 gennaio 2024. Il furto delle bici, o parti di esse, costituisce spesso e purtroppo un deterrente al loro uso. E, per via di un tortuoso e perverso, quasi diabolico circuito, in alcune realtà è alimentato dalle stesse persone che lo temono e che quindi tendono a procurarsi una bicicletta di bassa qualità, di poco valore e, quindi, forse rubata.
Certamente il furto può essere contrastato, necessariamente con misure anti-infrazione, ma che spesso non sono prese in considerazione per l’eccessivo costo (per bici “rimediate” a volte anche maggiore di quello del mezzo), oppure, quando in dotazione, mal posizionate, e quindi non in grado di difendere da furti parziali. Sono note le immagini di bici ancorate a pali e rastrelliere mancanti di ruote, di selle, oppure di tutto il telaio tranne che della ruota anteriore, saldamente solidale al presidio scelto.
Dall’indagine svolta dall’osservatorio, il timore del furto è sempre moto alto: si va dall’80% per gli ambiti “aziende” e “supermercati”, a oltre per gli ambiti “stabilimenti balneari” e “città”.
C’è ovviamente da dire che i presidi destinati alla funzione di posteggio spesso sono assolutamente inadatti, consentendo l’ancoraggio della sola ruota anteriore e non del telaio: infatti tra le proposte raccolte per tutti i contesti considerati vi sono quelle che rimandano all’adozione di infrastrutture che consentano l’aggancio al telaio se non addirittura coperte e con accesso riservato.
Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor
OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.
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