PARADIGMA MEDIOEVO

La nuova produzione discografica dell’ensemble Aquila Altera

L’Aquila, 2 gennaio 2024. L’ensemble Aquila Altera inizia il 2024 con un nuovo entusiasmante progetto discografico dal titolo Paradigma Medioevo, prodotto dalla casa discografica olandese Brilliant Classics. Il cd registrato dal 1 al 4 maggio 2022 nella stupenda cornice del Monastero Fortezza di Santo Spirito di Ocre, con il contributo del Comune di Ocre e del Comune dell’Aquila, è corredato dalla sapiente introduzione di Arnaldo Morelli, professore associato di Musicologia e Storia della Musica dell’Università dell’Aquila.

Questa nuova produzione dell’ensemble Aquila Altera mira a mettere in luce la vivacità culturale e creativa della scena musicale medievale italiana tra il XIV e il XV secolo. Troppo spesso, infatti, si tende a non tenere in considerazione come, nell’età medievale, le connessioni culturali fossero intense e molteplici, specchio di una società che non era autoreferenziale e chiusa in sé stessa, ma che aveva invece un forte senso di relazione e di scambio.

Il cd presenta oltre ad autori di cui conosciamo la vita e le opere ma anche composizioni di anonimi musicisti dei quali, purtroppo, ci sono state tramandate le musiche ma non i nomi, ma che tanto hanno contribuito a rendere così ricco il patrimonio musicale del Medioevo.

Tra i musicisti e i codici in programma sono presenti Francesco Landini, Antonio Zacara da Teramo, Andrea da Firenze e gli anonimi musicisti dei codici Rossi, Squarcialupi, di Londra e di Faenza. Il cd è stato registrato da Diego Ceruti, producer, sound engeneer and editing, e il video clip di presentazione è stato realizzato da Francesco Paolucci, videomaker.

Le voci e gli strumenti dell’ensemble Aquila Altera sono di: Maria Antonietta Cignitti, canto, tamburello e tammorra, Carlotta Colombo, canto, Luca Cervoni, canto, Gabriele Pro, viella, Antonio Pro, liuto, Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, ceccola, Beatrice Dionisi, arpa, Federico Perotti, organo.




LA SAGRA DELLA POLENTA

Torna il 6 gennaio

Pettorano sul Gizio, 2 gennaio 2024. Torna il prossimo 6 gennaio per la sua sessantaduesima edizione la Sagra della Polenta a Pettorano sul Gizio. Sarà ancora una volta piazza Umberto I nel comune che si trova al centro della Riserva del Monte Genzana il cuore di una giornata di festa che servirà di nuovo per scoprire e riscoprire il piatto della tradizione peligna che ha nel mais la sua componente principale, ma che si esalta col condimento fatto di carne di maiale.

Dalle ore 12, con strutture al coperto allestite per prevenire l’eventuale maltempo, si potrà gustare il piatto di polenta che deve la sua discendenza dall’uso che ne facevano per sfamarsi gli antichi carbonai che prima e dopo la loro attività di lavoro, si rifocillavano con questa leccornia che nel tempo ha deliziato persone di ogni età.

E quale migliore occasione per festeggiare la festività della Befana che ritrovarsi a Pettorano sul Gizio, gustarsi un piatto di polenta, con buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, ma anche i mugnoli e chezzerije, ovvero gnocchetti fatti con acqua e farina, e la verdura tipica del paese peligno; e gustarsi il panorama da uno dei punti più suggestivi di tutto l’Abruzzo?

Prevista come sempre musica dal vivo durante tutto il periodo di svolgimento della sagra, mentre da segnalare come quest’anno fra i maestri polentari che prepareranno il piatto per eccellenza pettoranese ci saranno sei-sette giovani leve che nei mesi scorsi hanno frequentato un corso specifico per fare la polenta, con gli organizzatori della sagra che sono reduci fra l’altro da uno straordinario successo di pubblico e critica per un doppio evento svoltosi nello scorso mese di dicembre ad Ostia.

E se come detto piazza Umberto I sarà il centro della festa, tutte le attività di ristoro di Pettorano hanno approntato qualcosa di speciale per la giornata del 6 gennaio prossimo a partire dal Fralè in via Roma (telefono 334 830 3700), che oltre alla polenta rognosa preparerà i panini con la salsiccia gustabili nelle sale interne o nella terrazza esterna coperta da un gazebo.

Punto di riferimento per gli amanti dello sport e non solo il Bar Ristoro il Chiosco (telefono 348 920 2460), nella zona del centro sportivo a Pettorano, offre carne di qualità top, fra cui gustosissimi arrosticini, birre selezionate, ed esattamente come il Fralè, ci sarà anche un megaschermo per vedere l’anticipo del campionato di serie A delle 12:30 fra Inter e Verona.

Chi cerca prodotti genuini, piatti della tradizione e un contesto scenografico da cinema, non potrà che fermarsi che a Il Torchio in Piazza Zannelli (tel. 333-6403577) dove oltre alla polenta rognosa, cucinerà carne alla brace, arrosticini, le crustole, una selezione formaggi di Gregorio Rotolo del Bio Agriturismo di Valle Scannese, ed un lungo elenco di dolci fra cui un tiramisù da leccarsi baffi e le mitiche pizzelle.

Per chi vorrà fare colazione, o pensa ad un aperitivo o una merenda, tappa obbligatoria al Bar Al Cortile (telefono: 347 968 7124), punto di ritrovo soprattutto di giovani e giovanissimi, con la somministrazione di bevande di altissima qualità e vassoi di affettati, oltre che per torte squisite come il mitico dolce di San Martino. Per l’agnello migliore di tutta la vallata, per salumi e verdure a km zero e per la scamorza, oltre che anche qui per la polenta rognosa tipica, la giusta opzione si chiama La Locanda in via Muraglione 6 (tel. 0864 48212).

Ultima ma non meno meritevole di menzione, la Pizzicheria di Costantino in piazza San Nicola a Pettorano, che pur avendo aperto da meno di un anno, è diventato punto di riferimento per gli amanti dei prodotti di qualità superba con i propri formaggi, la ricotta, la porchetta calda, e un’infinità di variazioni di taglieri in termini di insaccati e prodotti tipici. Insomma, il prossimo 6 gennaio Pettorano sul Gizio tornerà a vestire l’abito buono della festa, dunque non si può proprio mancare.




NON DI SOLO PANE VIVRÀ L’UOMO…

Pane e salame: lo spuntino per eccellenza!

A tutt’oggi pane e salame, accompagnati da un buon bicchiere di vino, rappresentano la classica merenda consumata dai contadini nelle pause del duro lavoro nei campi.

Da ciò si evince che il pane, da solo, non satolla il corpo e men che meno l’anima, ma ora cerchiamo di intendere qual è il senso metaforico dell’espressione «Non si vive di solo pane», con riferimento all’attuale struttura sociale che alberga in questo misero mondo.

Parafrasando quanto si legge nel libro del Deuteronomio (Dt 8,3), diremmo che non di solo pane si vive, ma anche del desiderio di trovare un valore nella vita, una vita diversa da quella puramente biologica: divenire finalmente, perché ancora non lo siamo, veri esseri umani.

L’uomo primitivo era più intelligente di noi?

Oltre duemila anni fa gli uomini erano più intelligenti. «L’umanità è in un processo di involuzione; le mutazioni nei geni che codificano per le attività cerebrali starebbero infatti compromettendo il funzionamento del cervello.» Questa è la sorprendente teoria di Gerald Crabtree, genetista dell’Università di Stanford, che spiegherebbe… tante cose. Tuttavia, teorie a parte, la realtà è che oggi viviamo in un mondo di matti e, senza dubbio, siamo peggiori dei popoli primitivi: questi ultimi nei conflitti tribali provocavano appena qualche vittima; le guerre moderne-supertecnologiche con un solo colpo coventrizzano intere popolazioni.

In natura, come è noto, non c’è alcun essere vivente che tende all’autodistruzione. L’uomo è l’unica eccezione. Ed ecco che, prima che avvenga il peggio, si rende necessaria la transizione verso l’umanizzazione dell’uomo moderno. D’altronde questo non è altro che lo scopo cui mirano sotto differenti aspetti sia il Cristianesimo sia l’Umanesimo.

Purtroppo, dobbiamo però convenire che siamo ancora ben lungi da questo tanto agognato risultato! L’austriaco Konrad Lorenz, considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, surclassando l’eclatante e questionata teoria sulla scoperta del Danuvius guggenmosi, secondo cui questi è una scimmia e un essere umano in un solo corpo e perciò l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo, ha di converso affermato che «l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo siamo noi». Ergo, spetta solo a noi umanizzarci!

È questa la grande sfida che ci aspetta?

Si! Secondo la scienza, ora più che mai, nonostante nella nostra cultura occidentale il dogmatismo religioso e il pensiero scientifico si trovino da tempo di fronte ad una duplice antropogonia (l’origine dell’uomo sulla terra). Da una parte, infatti, abbiamo il disegno di Dio-Creatore: la Bibbia descrive la creazione dell’essere umano – “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza” (imago Dei) -, e dall’altra la scienza ci spiega che l’uomo è un mammifero appartenente all’ordine dei Primati e che con le scimmie condivide un antenato comune, creato dall’intreccio delle complesse leggi della natura.

Orbene, senza addentrarci oltre nelle controverse origini della specie umana, ci soffermeremo brevemente, invece, sulla natura della stessa. «L’uomo è un mistero tremendo» afferma Sofocle nel coro dell’Antigone; e ne ha ben donde! Da quel tempo sono passati oltre due millenni e mezzo e accipicchia non è ancora avvenuta la transizione tra l’animalità e l’umanità vera.

Che pena! Ai nostri giorni si assiste sempre di più, anziché alla transizione verso la vera umanità, all’esplosione della disumanizzazione, della bestialità e della barbarie che stanno dentro di noi: impera l’homo homini lupus (l’uomo è lupo per l’uomo); e la sregolatezza prevale sulla ragione. Com’è attuale il pensiero del filosofo stilese, Tommaso Campanella, espresso nelle sue Poesie! In particolare, ci sembra appropriato ricordare quella dal titolo «Delle radici de’ gran mali del mondo» laddove recita: «Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia; […]».

«Il mondo in fiamme. Contro il capitalismo per salvare il clima»

È il titolo dell’ultimo libro di Naomi Klein. In esso la giornalista, scrittrice e attivista canadese ci propone, come soluzione alla devastante crisi ambientale e al fallimentare sistema economico–sociale, il Green New Deal, che in parole povere è un programma il cui obiettivo è quello di raggiungere le neutralità climatica e l’interruzione dell’inarrestabile divario sociale. Ora, per rimanere in tema, noi riterremmo che una soluzione vada cercata anche e soprattutto per spegnere le fiamme provocate dai conflitti nel mondo in modo da porre così fine alla bestialità umana. Basti pensare che, secondo Oxfam Italia, un giorno senza spese militari salverebbe dalla fame 34 milioni di persone. E non è poco!

D´altronde se esaminassimo l’infografica del nostro pianeta realizzata da Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED), classificata come reputata ong statunitense specializzata nella collezione di dati, analisi, mappature dei conflitti nel mondo nonché del numero delle vittime e del tipo di ogni violenza contro i diritti umani, ci renderemmo conto che viviamo in una immensa bolgia dantesca e che nei pochi Paesi dove non esistono conflitti armati dilagano, in compenso, esecrabili conflitti d´interessi intrecciati con la politica nazionale e non solo.

Insomma, se è vero, per come dice il Santo Padre, che senza pace non c’è futuro, è altrettanto vero che oggigiorno, per non parlare dei tempi andati, non c’è un solo angolo di pace in questo vecchio mondo, forse ormai stanco di esistere, sovrastato, per dirla con Dante, da «Le tre disposizion che ’l ciel non vole, incontenenza, malizia e la matta bestialitade».

Eleanor Ann Roosevelt, attivista e first lady statunitense, sosteneva: «Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci. E non basta crederci. Bisogna lavorarci sopra.» E per lavorarci sopra, a parer nostro, dobbiamo per prima cosa riconquistare la nostra libertà, nell’accezione più ampia del termine: quella stessa libertà che il potere politico, quello economico e quello ideologico tentano di conculcare.

Una volta liberi possiamo propugnare gli obiettivi del Green New Deal; i diritti umani; e così praticare la solidarietà universale, che ci consente di creare un legame di fraternità con i nostri simili al fine di poterci, tutti assieme, sedere al tavolo del mondo per nutrirci delle risorse della Madre Terra. È solo in questo modo che si crea quello stato di pace e felicità basato sulla convivialità, così tanto cara all’umanista viennese Ivan Illich, piuttosto che sull’accumulazione frenetica, sui conflitti e sui tentativi di sopraffazione reciproca.

Ci avvieremo dunque verso l’umanizzazione?

Magari! Sarebbe una svolta epocale, però ciò potrebbe realizzarsi solo nel momento in cui, oltre a quanto sopra esposto, saranno riscattati anche i nostri valori sacri; saranno debellati gli speculatori, i guerrafondai, i moderni satrapi; e, senza indugio, sarà preso sul serio il concetto di dignità. Per i credenti detta condizione di nobiltà morale proviene da Dio, alla cui immagine l’umanità è stata creata; per i sociologi dalla condizione di suità (il fatto di essere sé stesso) in cui l’uomo è posto dalla sua sola condizione umana, a prescindere da particolari meriti; e, infine, per gli studiosi di antropologia biologica dal senso di rispetto non solo per se stessi, ma per ogni forma di vita.

In altre parole, per completare il processo di transizione verso l’umanizzazione, uno dei due principi fondamentali che governano la vita umana e che corrispondono alle pulsioni originarie, concepite da Freud, dovrà vincere: il bene sul male; la vita (Eros) sulla morte (Thanatos).

E ciò quando avverrà?

Avverrà, chissà, un giorno! Dipende solo da noi: «L’uomo non si accorge quanto ei possa fare, se non quando tenta, medita e vuole» (Ugo Foscolo).

Buon anno, e sia la pace con noi!

Giuseppe Arnò




LA FAMIGLIA GENERATIVA

Motore di crescita della società  

di Mario Antenucci

Politicainsieme.com, 2 gennaio 2024.  Non è raro, di questi tempi di incertezze morali, di diverse filosofie della vita, di difficoltà contingenti, sentir parlare e leggere articoli che riguardano la famiglia. Molti ne parlano a sproposito e non  adeguatamente.

L’art. 29 della nostra Carta costituzionale recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”

La famiglia è la cellula fondamentale della società ed è costituita naturalmente da un uomo e da una donna che generano figli che apparterranno alla società. Essa si realizza sull’unione tra due persone di diversa identità attraverso il matrimonio e nella famiglia la vita umana viene concepita, nasce e si sviluppa.; è quella che intesse relazioni all’interno e all’esterno del nucleo costituto tra un uomo e una donna. La donna ne costituisce la parte preminente perché genera con atto d’amore; essa è il basamento su cui poggia l’intera famiglia e da cui parte ogni azione. È moglie nell’assolvere alla funzione naturale di genitrice, madre per svolgere il ruolo di educatrice primaria dei figli nell’accompagnarli alla edificazione della loro identità e nell’abilitarli alle relazioni sociali.

La famiglia, oggi più di ieri, è sfasciata – si sono rotte le fasce, i legami che li tenevano unita si sono spezzati. Fattori, eventi, situazioni ne minacciano e attaccano l’unità e l’integrità. L’istituzione famiglia viene sempre più spogliata della sua valenza di nucleo fondante della società e diventa sempre più teatro di scontri e di violenze come dimostrano la lunga serie di femminicidi.  Le evidenti carenze umane e morali sono mortificate quotidianamente da attacchi esterni. Tante le cause: la mancanza di conoscenza delle insidie che l’attaccano, la mancanza di principi sani e indissolubili, la mancanza di lavoro per certi versi o la troppa presenza al lavoro per altri, la vita  frenetica  e, a volte, dissoluta che si vive da parte dei membri della stessa.

Non stiamo qui ad analizzare le singole tematiche che intercettiamo giorno dopo giorno e che minano l’unità della famiglia ma riteniamo che lo Stato e le sue varie istituzioni, la Chiesa, che con la sua dottrina ha tanto illuminato, facciano la loro parte per rendere salda la società di cui è il motore principale di crescita e di benessere.

Lo Stato deve fornire alla famiglia adeguati supporti che non siano concepiti come, costi ma come risorse e investimenti per la crescita sociale, economica e demografica del Paese tutto. È necessario promuovere una cultura della famiglia che aiuti le nuove generazioni, in questo tempo disgregato, ad apprezzare la vita familiare con le sue risorse e le sue sfide.

La famiglia generativa. Motore di crescita della società – di Mario Antenucci – Politica Insieme




IL COMPLESSO SCOLASTICO DI MARCIANESE

Approvazione progetto di urbanizzazione a servizio  

Lanciano, 2 gennaio 2024. Il 13 dicembre 2023 con delibera di giunta n.467 è stato approvato il progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica dei lavori di Progettazione, finalizzata alla realizzazione delle opere di urbanizzazione a servizio del complesso scolastico Asilo Nido Comunale il Sorriso e Istituto Comprensivo 2 Don Milani di Marcianese per un importo pari a € 655.000.

“Con questa soluzione, intendiamo risolvere in modo definitivo le severe problematiche della Zona Marcianese il cui traffico congestiona l’intera zona per la presenza di edifici scolastici, in special modo negli orari di punta, nonché a conseguire una maggiore fluidità del traffico veicolare in uscita dal complesso scolastico della zona” dice l’Assessore ai LL.PP. Paolo Bomba.

Grazie a continui incontri tenutesi con l’ANAS, quale proprietaria della ex SS84, si prevede di far realizzare una rotatoria stradale lungo la stessa, all’altezza del quadrivio sulla medesima tratta statale in corrispondenza dell’accesso alla Zona Industriale e della bretella di collegamento stradale con la zona di Villa Andreoli;

“Abbiamo chiesto a questa maggioranza, fin dai primi giorni del nostro insediamento, di farsi carico in maniera definitiva della soluzione di questo annoso problema, siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso. Stiamo lavorando in silenzio, concentrati solo sul raggiungimento dei risultati, le polemiche le lasciamo agli altri. Con questa opera strategica, finalmente ci sarà una vera e propria infrastruttura viaria che potrà solo fare bene allo sviluppo economico ed urbanistico dell’intera contrada. Lo avevamo promesso e adesso lo stiamo facendo“ dicono Giuseppe Luciani e Gabriele Di Bucchianico rappresentanti della zona in seno al consiglio comunale.

“Questa soluzione secondo noi, costituisce un più naturale deflusso di traffico dalla zona scolastica, con una naturale apertura ed avvicinamento al centro cittadino, che eviterà la congestione che si potrebbe creare perseguendo la soluzione iniziale, concettualmente errata, della precedente amministrazione, che prevedeva l’ingresso e l’uscita sulla stessa strada comunale di Marcianese” concludono i due consiglieri.




I PROBLEMI DI ITALEXIT

Italexit Abruzzo – Creati ribatte sulle dimissioni dell’ex segretario nazionale e sprona alla rivincita del partito “Gianluigi Paragone ha il merito di aver diffuso competitività pur dimostrando di voler cavalcare un’onda e non un ideale. Chimerico far ricadere i propri fallimenti o mutazioni di bonaccia sui proseliti che hanno dato fiducia al progetto”

Pescara, 2 gennaio 2024. Italexit Per L’Italia – favorevole al rilancio, successivo alle dichiarazioni dimissionarie dell’ex Segretario Nazionale, stimolato da un sostegno sollevato dall’inerzia degli ultimi mesi e pronto a rimettersi in gioco per un ideale collettivo vacillante nell’anno appena concluso. Marius Creati ha rilasciato la seguente dichiarazione: Gianluigi Paragone – afferma Marius Creati – lascia le redini del partito inviando le sue dimissioni irrevocabili dalla sua carica di Segretario Nazionale, stabilendo di voler lasciare il partito, negando la possibilità di continuare ad usare il suo nome sul simbolo di Italexit e di non associarvi il suo nominativo che da oggi tornerà ad essere l’unico ed originario Italexit Per L’Italia.

Per il nostro ex segretario nazionale – continua Creati – l’anno 2023 non è stato molto propizio come leader di un partito minoritario in crescita. In molti si sono mostrati scettici sul suo operato politico di questi ultimi mesi, intravedendo nella sua inerzia una grande mancanza di stimoli; in molti a domandarsi le ragioni della sua riluttanza ad alimentare discussioni politiche verso svariate problematiche importanti, tra cui la guerra in Ucraina ad esempio; in molti ad allontanarsi dal partito proprio a causa della sua gravosa inoperosità. Non è galante biasimare altrove a causa dei propri fallimenti politici o cambiamenti radicali dei propri ideali, consapevole di generare scompiglio, allorché sembrano sventolare sul maestrale. Presto lo si vedrà in una nuova trasmissione o magari, perché no, all’interno di un altro partito, nonostante egli abbia escluso questa possibilità. C’è chi potrebbe fare anche delle ipotesi. Le sue intenzioni erano già evidenti e anzi manifeste a luglio alla presentazione del suo libro, durante la quale erano percettibili i primi segnali della sua possibile dipartita dal partito – scusate il gioco di parole – noi scegliemmo comunque di essere fiduciosi.

Italexit esisteva già prima di Gianluigi Paragone – prosegue il Coordinatore pescarese di Italexit Per L’Italia – egli lo ha reso un partito competitivo, di questo bisogna darne merito! Ma un partito non svanisce se qualcuno al suo interno, un leader, abbandona o tradisce le aspettative, specialmente in politica dove le conoscenze alimentano cambi di opinione e altro. Al di là delle considerazioni personali, posso asserire con certezza che un individuo, seppur sia stato risonante sotto un certo punto di vista, non rappresenta l’intera collettività.

Mi rincresce – conclude Creati – dover fare la parte del cinico. Ma il suo distacco mellifluo è stato un distacco in realtà del tutto cinico nonostante abbia conservato un savoir-faire stucchevole. Le persone possono essere mutevoli e bisogna accettare i cambiamenti seppur recriminando. Egli si sarebbe dovuto comportare diversamente, da gentiluomo rimanere un tesserato silenzioso e continuare il suo operato professionale conservando la massima disponibilità almeno fino alla nomina del nuovo segretario. Tutti i vari personaggi mediatici di spicco, volente o nolente, sono tesserati di un partito. Non si biasima il distacco piuttosto si recriminano le modalità. Dalla sua dichiarazione dimissionaria evince che egli abbia preferito girare le spalle, chiudere i ponti, togliere il sigillo e mandarci a casa con tanti saluti auguri e baci. Come dico sempre, il resto è solo un “pour parler pour rien!”. Per chi crede nei presupposti del partito il suo congedo definitivo non è un ostacolo insormontabile, anzi diventa uno sprone per proseguire, seppur reduci da un colpo di coda alla vigilia della nuova tornata elettorale. C’è un detto che dice che dopo aver toccato il fondo si torna sempre in superficie. Dopo il buio pesto della notte sull’oceano è possibile scorgere la luce del sole sulla brezza marina!




RIFORESTARE AREE RECUPERATE DAL DEGRADO

Al Parco paesaggistico Lauretum messi a dimora 200 nuovi alberi e arbusti

Loreto Aprutino, 2 gennaio 2024. Il Parco paesaggistico Lauretum a Loreto Aprutino saluta il 2024 con il completamento di una nuova area verde con la riqualificazione ambientale di terreni prima abbandonati. Sono in totale 200 i nuovi alberi e arbusti messi a dimora su un’area a pochi passi dal centro abitato.

I lavori di riforestazione, che si sono svolti a più riprese in dicembre 2023, hanno ridato valore e qualità paesaggistica a una parte di territorio che per anni era stata lasciata nel degrado, tra rovi e tanti rifiuti di ogni genere. L’obiettivo è quello di incrementare la biodiversità locale e contribuire alla tutela degli ecosistemi urbani e periurbani.

I benefici dell’intervento sul territorio saranno molteplici in quanto le nuove piantine, crescendo, contribuiranno alla rigenerazione ambientale di queste aree, agiranno come filtro per le polveri sottili in prossimità di zone urbane e potranno incrementare con il tempo il valore paesaggistico di questi luoghi.

“Abbiamo ridato vita a un altro tassello del paesaggio agreste loretese – commenta il curatore del parco paesaggistico Alberto Colazilli – Il progetto di riqualificazione, fortemente voluto dallo staff del Parco Lauretum e dal CEA di interesse regionale Giardino dei Ligustri, si inserisce nell’articolato sviluppo dei giardini, frutteti e orti panoramici che valorizzano le aree prospicienti al borgo loretese.”

“Sul terreno oggetto dei lavori sono stati realizzati boschetti di Laurus nobilis, l’albero simbolo di Loreto, insieme con Leccio e altre latifoglie sempreverdi autoctone, ed è stata sistemata la sentieristica – continua Colazilli – È stato anche recuperato, salvato dai rovi e dall’abbandono, un annoso esemplare policormico di Laurus. La nuova area verde avrà valore anche come laboratorio all’aperto di educazione ambientale per svolgere attività didattiche con le scolaresche e per divulgare e far conoscere dal vivo azioni di recupero ambientale.”




BUON ANNO 2024

Buon difensore civico in Abruzzo. Rispettare competenza, esperienza, indipendenza

L’Aquila, 2 gennaio 2024. Civicrazia, quale rete nazionale di oltre quattromila Associazioni per la tutela dei diritti del Cittadino, ha preso impegno, anche con le Associazioni locali abruzzesi e con l’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani,  di verificare attentamente la nomina in corso di Difensore Civico in Abruzzo, ove si assiste a un indecoroso ritardo e anche ad assurde ipotesi di nomi.

Dalla modalità e dalla correttezza della nomina di Difensore Civico deriva un giusto approdo alla tutela dei diritti e una precisa responsabilità politica ed elettorale dei Consiglieri regionali abruzzesi rispetto al mandato dato dagli elettori.

Non è  il Difensore Civico abruzzese la posizione per immettere ex amministratori locali (sindaci, assessori …)   per riciclarli in tale ruolo imparziale, indipendente e con necessaria alta qualificazione specifica.

Occorre che, a seguito del pubblico avviso,  siano considerati e comparati i requisiti dei curricula richiesti ai candidati e sia nominata, trasparentemente e motivatamente, la persona che abbia più specifici titoli, esperienze e competenza nella pubblica amministrazione, a tutela dei diritti dei Cittadini abruzzesi.

In tal senso occorre procedere alla nomina  di Difensore Civico abruzzese, Garante del Cittadino per l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, canoni imprescindibili  previsti dell’articolo n. 97 della Costituzione.

Loredana Amore, Direzione Nazionale di Civicrazia

Daniela Guerriero, Direzione Nazionale di Associazione Nazionale Difensori Civici Italiani




TAGLIO DELLA RISEVA BORSACCHIO

Da un post in 4 ore oltre 100 persone in spiaggia da Roseto per dire no al taglio. Sui social migliaia di adesioni e una rete di associazioni è in marcia in tutta Italia

Roseto degli Abruzzi, 2 gennaio 2024. Roseto degli Abruzzi ha scelto da che parte stare. Nel taglio alla riserva Borsacchio fatto di notte da un manipolo di consiglieri regionali che non hanno minimamente contatti con il territorio ed hanno ascoltato esponenti (due di numero) di una associazione non riconosciuta e non registrata dove i due unici rappresentanti non sono residente e non sono agricoltori.

Unico passato di questi esponenti in riserva è la vendita di un immobile a un grosso costruttore per realizzare una grande struttura turistica.

Azione fallita con il fallimento e bocciatura del PAN del cemento del 2011

Le motivazioni poste sono ridicole. Siamo al livello del terrapiattismo. Non si possono portare ulivi, non si possono coltivare terreni, non si possono fare ristoranti, non si possono fare B&B. Senza nemmeno entrare nel tecnico basta vivere il territorio.

Nella realtà potete tutti prenotare nei B&B nati nella riserva su ogni piattaforma, andare a mangiare nei ristoranti nati nella riserva e percorrere la statale per vedere ulivi potati, le colture e le viti.

Tutti sanno le reali motivazioni , anche i veri agricoltori che già nel 2009 in una riunione denunciarono come gruppi di costruttori chiedevano di acquistare terreni nella riserva . Qualcuno ha venduto qualcuno ha resistito per difendere i terreni dei padri e nonni.

In poche ore oltre 100  persone si sono radunate in spiaggia e migliaia e migliaia sui social si esprimono contro questa operazione.

Solo pochi non del territorio possono credere a simili follie che hanno motivato il taglio.

Le aziende agricole sono 18 in riserva Borsacchio. Ed è nata da una proposta di legge del 2004 con 17 consiglieri regionali firmatari di ogni schieramento. Nel 2005 è stata approvata nella legge di bilancio e nel 2006 una nuova legge aggiunse la foce del Tordino e corresse un refuso nel titolo .

Inizia un anno di manifestazioni e ricorsi . Ma questo taglio non rimarrà.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




IL BAMBINELLO RUBATO DAL PRESEPE

Ritrovato a San Giovanni in Venere

Fossacesia, 1° gennaio 2024. Trafugata questa notte la statua del Bambin Gesù dal presepe situato nella centralissima piazza Fantini e, nel tardo pomeriggio, ritrovata nel presepe a San Giovanni in Venere. Il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, questa mattina, appena avvertito, si è subito recato in piazza Fantini, assieme all’assessore alla Sicurezza Umberto  Petrosemolo.

Carabinieri e Polizia Locale hanno svolto i primi rilievi e sono state avviate le indagini per risalire all’autore o agli autori della sparizione. Si pensa ad una bravata o ad un atto di vandalismo, ma è presto per dirlo. “È  triste registrare fatti come questi, che offendono il presepe, simbolo della fede e della tradizione cristiana”: ha detto il sindaco Di Giuseppantonio. 

Il Bambin Gesù lo hanno ritrovato nel presepe a San Giovanni in Venere  ed il sindaco, con una semplice cerimonia,  lo ha ricollocato, alle 18 di questa sera, nella capanna in piazza Fantini. Chi ha portato via il Bambinello si ravveda. Il sindaco ritirerà  la denuncia  per furto e vilipendio se l’autore, anche riservatamente, si pentirà chiedendo le sincere scuse.

Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della  locale stazione. Determinanti potrebbero essere le immagini di alcune telecamere dei Padri Passionisti ,situate nell’area dell’abbazia. “Chi ha commesso un gesto riprovevole deve essere punito dalla legge“: lo hanno detto molti cittadini, che questa mattina si sono fermati in piazza davanti al presepe senza la statuetta del bambinello.




LA RIFORMA DELLA RISERVA REGIONALE A COLOGNA

È passato in Consiglio regionale un emendamento che riforma la Riserva Borsacchio a Cologna

Roseto Degli Abruzzi, 1° gennaio 2024. Viene tutelata con un forte vincolo di riserva naturale tutta la fascia sulla costa, tra la ferrovia e la spiaggia. La razionalizzazione della Riserva a Cologna (Riserva Borsacchio) è una richiesta che portiamo avanti da tempo come Associazione agricoltori, proprietari e residenti.

Ringraziamo il Consiglio regionale Abruzzo per aver attuato la riforma della Riserva.

Noi agricoltori siamo i primi a voler tutelare come riserva la parte sul mare. C’è una particolare valenza naturalistica, l’uccelletto fratino, una volta una tartaruga.

Ma che senso aveva la riserva naturale sulla strada statale? Tutela la naturalità dei benzinai? Però impone vincoli fortissimi e ingiustificati a chi ci vive e lavora. Vietato brecciare un piazzaletto per parcheggiare il trattore, un agricoltore che pota magari un po’ forte gli ulivi si può addirittura trovare una denuncia penale perché sulla strada statale è riserva e potare in modo drastico un ulivo può essere considerato un crimine punito con minimo 3.000 euro di sanzione e massimo 18 mesi di carcere per deterioramento e devastazione di habitat di parco naturale. Ad un agricoltore è capitato, poi invece della denuncia gli hanno fatto “solo” 15.000 euro di multa.

Ed anche le lungaggini amministrative, in 18 anni non è ancora stato approvato il piano di regole della riserva, per cui è stato tutto congelato, è stato impossibile ristrutturare in modo efficiente un casale, avere un’agricoltura moderna ed economica. Senza poter avere strutture di servizio, cantine, stalle, laboratori, si è condannata tutta l’area ad un’agricoltura di seminativi, povera. Le famiglie di agricoltori non hanno potuto avere una crescita professionale, con i seminativi ci vogliono vaste aree per avere l’economicità.

Si è condannato il territorio ad una agricoltura minima, a bassa redditività, per viverci con l’agricoltura povera occorrono vaste estensioni. Le famiglie sono state costrette ad  abbandonare le attività agricole, i casali non sono stati recuperati, non si è potuto costruire niente, chi si sposava doveva andarsene e  il territorio si è desertificato. Mancando il controllo del territorio da parte della popolazione sono arrivati gli scostumati ad abbandonare immondizie da ogni zona. Quel territorio che doveva essere una riserva naturale è diventata un’immensa discarica.

Ora con la riforma della riserva operata dalla Regione, sul mare ci sarà una giusta, fortissima, tutela, e la riserva diventerà finalmente presto operativa, ci sarà anche un potenziale turistico. L’agricoltura potrà svilupparsi normalmente come nel resto della provincia. Le colline avranno la tutela del   piano paesaggistico, non sarà possibile nessuna speculazione, però l’agricoltura e il turismo potranno vivere senza il blocco totale di questi 18 anni.

Inoltre, c’era ormai timore in tutti gli agricoltori abruzzesi e chi ha casa o vive in campagna che come 18 anni fa era stata fatta a Roseto una riserva ingiustificata, sulla strada statale, in ogni posto in Abruzzo poteva nascere dall’oggi al domani una riserva senza nessuna motivazione naturalistica ma solo per avere stipendi, massacrando però la popolazione rurale.

18 anni fa era stata proposta una riserva che nella relazione accompagnatoria prevedeva la fascia sul mare, disabitata e con valore naturalistico, una trentina di ettari, poi all’ultimo momento era stata portata a 1.100 ettari assoggettando a riserva la strada statale e le colline, tutte aree abitate e dove si lavora e non c’era nessuna motivazione naturalistica per fare una riserva. In questo modo però arrivavano all’Ente della riserva tanti soldi pubblici. Una decina di stipendiati e tantissimo potere. Così si è massacrata la popolazione degli agricoltori e di chi vive o a casa in campagna.

Ieri il Consiglio regionale Abruzzo ha rettificato, ha corretto, il pasticcio di 18 anni fa. Ci sarà la riserva sul mare e finalmente partirà la riserva, dove serve ed è giusto che ci sia.

Noi ringraziamo il Consiglio regionale che ha avuto la sensibilità di difendere e tranquillizzare gli agricoltori e le famiglie che vivono o hanno casa in campagna in Abruzzo.

Pierpaolo Mori

Associazione Agricoltori, Proprietari e Residenti Roseto Zona Borsacchio, Pagina Facebook Omonima




IL PERDONO NUTRE IL MONDO

Il prossimo 3 gennaio al Castello Orsini. Il racconto musicato di Sara Cecala con la voce narrante dello scrittore Angelo De Nicola e l’artista pescarese ‘Nduccio

Avezzano, 1° gennaio 2024. Con la quinta replica il racconto musicato “Il Perdono nutre il mondo”, ideato dalla pianista e direttrice artistica Sara Cecala, ispirato al volume “Dante, Silone e la Perdonanza” (One Group Edizioni) di Angelo De Nicola, approda ad Avezzano il prossimo 3 gennaio alle ore 18.00, nel suggestivo Castello Orsini – Colonna.

 “Rivolgo alla splendida realtà avezzanese l’invito a scegliere il nostro reading, i cui testi sono a cura di Angelo, con le musiche originali di Emanuele Castellano e mie.  L’anno giubilare aquilano, prolungato sino al 2025, ci sprona a testimoniare fuori dalle mura della nostra urbe lo straordinario messaggio celestiniano. Ne è stata prova una delle ultime date del nostro tour estivo tenutasi ad Anagni, città natale di Bonifacio VIII, e ne è conferma la neonata collaborazione con la città di Roma, per il prossimo evento di portata mondiale che è, com’è noto, il Giubileo.

Sul palco con me ci sarà Germano D’Aurelio, alias ‘Nduccio, protagonista di un inedito cameo e di una suggestiva dedica, supportato dai musicisti Antonio Scolletta al violino, Lorenzo Scolletta alla fisarmonica, Giancarlo Giannageli al violoncello, il tutto sulle note cantate da Libera Candida D’Aurelio.

Vi accompagneremo all’interno della sapiente narrazione che Angelo De Nicola proporrà, intrecciandola, tra l’altro, al famoso e controverso passo dantesco e alla rilettura che Silone fa della figura di Pietro Angelerio, con l’ausilio di immagini davvero rare e preziose della città dell’Aquila, eletta nel 2022 da Papa Francesco Capitale del Perdono”- così conclude Sara Cecala che si esibirà al pianoforte.

Presiederanno la serata musicale, ad ingresso gratuito, il sindaco di Avezzano dott. Giovanni Di Pangrazio e il Presidente del Comitato Giubileo 2025 – Roma Capitale dott. Dario Nanni.

Consigliata la prenotazione alla e-mail ass.operaprima@gmail.com




UN NOME LIMPIDO, una storia politica fatta di lavoro e competenza

Gli attacchi contro di lei sono strumentali e incomprensibili

Chieti, 1° gennaio 2024. La nomina di Alberta Giannini dimostra la volontà, del Sindaco Ferrara, di rispettare la volontà espressa dagli elettori che nel 2020 hanno votato per la lista unitaria, sostenuta anche da Sinistra Italiana, “La Sinistra con Diego” rappresentata oggi in Consiglio comunale solo da Alberta Giannini.

Il Circolo Sinistra Italiana di Chieti, che ha fermamente sostenuto la nomina di Alberta Giannini, esprime soddisfazione per la nomina dei nuovi assessori ed augura, ad entrambi, buon lavoro.

La limpida storia personale e politica di Alberta Giannini la pone tra i più profondi conoscitori della “macchina amministrativa” comunale avendone fatto parte, per oltre 40 anni, come dipendente e rappresentante sindacale. Il suo nome rappresenta benissimo l’esigenza di rimpiazzare l’ex assessora Mara Maretti, per l’ambito e le deleghe ereditate, nonché per il peso politico del posto in Giunta che le è stato affidato. Un posto che, dopo le elezioni del 2020, era espressione proprio del gruppo “La Sinistra Con Diego” con la quale Alberta Giannini è stata eletta. Incomprensibili, inopportuni, a tratti sessisti e classisti, ci sembrano gli attacchi portati da esponenti di altri gruppi di maggioranza che, non solo ben conoscono le doti della Giannini, ma, fino a ieri, non hanno mai sollevato veti rispetto alla sua nomina nell’esecutivo, pur essendone a conoscenza da tempo. Troviamo strano che una parte della maggioranza, che in condizioni diverse ma comparabili è riuscita ad avere una rappresentanza in Consiglio provinciale, faccia addirittura un comunicato per levare gli scudi su un posto di appannaggio di altri e, cosa più grave, contro Alberta Giannini, che non ha mai messo in discussione nessuno dei rappresentanti che oggi la attaccano attraverso la stampa. Ogni cittadino può essere d’accordo con noi sul fatto che Chieti ha bisogno di gente che lavori al suo futuro ed Alberta Giannini, grazie alla sua grande competenza ed alla sua onestà intellettuale, è pronta a farlo già da subito, non essendosi mai tirata indietro in questi tre anni di Amministrazione Ferrara, nonché di una maggioranza unita che la amministri. Questo anche in vista del voto di marzo per le regionali, perché stavolta passi una strategia “corale” che per la Provincia purtroppo non ha funzionato: quella di avere la più ampia rappresentanza della città di Chieti in tutta la filiera istituzionale”

La Segreteria del Circolo Sinistra Italiana di Chieti




LA TOMBESI TRA VECCHIO E NUOVO ANNO

Nel solito resoconto di fine dicembre, il presidente Alessio Tombesi celebra l’anno che si sta per concludere ma attende con fiducia il 2024 

Ortona, 1° gennaio 2024. Una promozione conquistata sul campo e un primo posto, per quanto provvisorio e in coabitazione con un’altra squadra: questo e non solo è stato l’esaltante 2023 della Tombesi. Un anno che ha reso felice il presidente e tutta la società:

«Come ha detto il mister, era impossibile pensare di poter fare meglio. Abbiamo riconquistato la A2 dopo un solo anno di B, una cosa nient’affatto scontata. Non abbiamo vinto il campionato, per un solo punto, ma in compenso abbiamo giocato per la prima volta nella nostra storia le Final Eight di Coppa Italia. Nel nuovo campionato, da neopromossa, chiudiamo il 2023 da prima in classifica, al cospetto di squadre forti e attrezzate. Voglio dirlo con sincerità: sono particolarmente contento perché questa Tombesi sta andando meglio di quanto io per primo pensassi. Ero certo che avevamo allestito una bella squadra, capace di rendere la vita dura a tutti, ma sapevo che nel nostro girone c’erano squadre con roster più lunghi, con più esperienza, e temevo che avremmo pagato uno scotto più alto. E invece siamo primi, abbiamo chiuso l’anno con sette vittorie consecutive e, ancor più importante, ho visto uno spirito da grande squadra: nell’ultima gara ad Anzio, in cui non abbiamo fatto una grande prestazione e potevamo anche perdere, l’essere comunque riusciti a vincere, negli ultimi secondi, credendoci fino alla fine, è stato secondo me un gran segnale. Colgo quest’occasione per ringraziare tutti i nostri giocatori non solo per quello che stanno dando in campo, ma anche per la maturità e l’attaccamento alla maglia che stanno dimostrando fuori dal campo: trattandosi di un gruppo di ragazzi che, in larga parte, è con noi già da parecchi anni, la loro crescita umana oltre che sportiva è per noi un grande orgoglio. Con loro ringrazio la società, a partire dal vicerepresidente Nicola Barone, e lo staff tecnico di prim’ordine che abbiamo, guidato da mister Morena che si è confermato la guida ideale per questa squadra».

Il 2023 è stato un anno superpositivo anche per il settore giovanile e la scuola calcio:

«Sì, siamo molto contenti anche di questo. Per la prima volta, il prossimo 5 gennaio a Montesilvano, una nostra squadra, l’Under 15 di mister Lucio Moragas, si giocherà una finale di Coppa Abruzzo. Nei rispettivi campionati, tutte le nostre squadre stanno andando benissimo, abbiamo ambizioni, e siamo convinti che l’accordo di collaborazione stretto a inizio anno con altre società a livello giovanile (Vasto, Vigor Lanciano e Roccascalegna) sia stato un passo importante e giusto, che sta dando i suoi frutti. Quanto alla Scuola calcio, oltre 150 bambini tesserati credo parlino chiaro sulla bontà del nostro lavoro e di tutti i tecnici coinvolti».

Cosa ti auguri per il 2024?

«Da un lato, di ottenere quello che non siamo ancora riusciti a raggiungere: il coinvolgimento di qualche altro imprenditore locale che ci aiuti a portare avanti questo sogno e una maggiore presenza di pubblico al palazzetto per le nostre partite. Dall’altro lato, mi auguro di continuare sulla scia di questo 2023: con una prima squadra che continui a vincere e a occupare il vertice della classifica e un settore giovanile e Scuola calcio che proseguano nel loro percorso di crescita. Auguro ai nostri tifosi e a tutte le persone che lavorano e collaborano con la Tombesi un felice 2024».




PREMIO DIPLOMATI CON 100 CENTESIMI

Ventinovesima edizione a cura del Lions Club Vasto Host

Vasto, 1° gennaio 2024. Anche quest’anno il Lions Club Vasto Host ha voluto attribuire un riconoscimento al merito scolastico e lo ha fatto con una cerimonia che ha racchiuso la 29^ edizione del Premio diplomati con 100/100, riservato ai giovani che nell’anno scolastico 2022-2023 hanno tagliato il traguardo della maturità con il massimo dei voti, e la premiazione del 36° Concorso Internazionale Un Poster per la Pace, riservato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. L’evento è stato promosso giovedì 28 dicembre alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108A, Marco Candela, di tante autorità lionistiche, civili e scolastiche e di tanti ospiti assiepati in una nutritissima e stracolma platea del Teatro Madonna dell’Asilo.

Il saluto dell’Amministrazione comunale, ai ragazzi e agli ospiti, è stato portato dall’assessora all’Istruzione Anna Bosco; quello del Distretto Lions da Luigi Spadaccini, in qualità di Presidente della Zona A della VII Circoscrizione, che ha parlato del rapporto tra i Lions e i giovani. Il Presidente del Lions Club Vasto Host, Francesco Pietrocola, nel suo intervento di saluti iniziale, ha parlato di lionismo e delle motivazioni che da anni sono alla base dell’iniziativa che rappresenta un riconoscimento all’impegno, alla dedizione, alla tenacia dei giovani studenti. L’evento di premiazione è iniziato con il conferimento del premio agli autori del ‘Poster per la pace’, momenti preceduti dall’intervento dell’Officer distrettuale Virginio Di Pierro che ha illustrato le ragioni e la storia del Concorso che vede impegnati milioni di ragazzi in tutto il mondo.

Quest’anno, a livello locale, i ragazzi delle tre scuole sponsorizzate dal sodalizio lionistico vastese hanno realizzato oltre 260 poster e, tra questi, 6 Poster sono stati selezionati quali vincitori (2 per scuola ex aequo) e 10 meritevoli di menzione speciale. Il presidente Pietrocola, quindi, ha annunciato che da questa edizione il “Premio diplomati con 100/100” sarà dedicato al ricordo di due Soci scomparsi, Raffaele Petti, ideatore 29 anni fa del premio, e Raffaele Anniballe da sempre infaticabile organizzatore e gestore del premio. Dinanzi ai figli dei due soci visibilmente commossi, il socio Filippo Menna li ha ricordati parlandone in termini di veri Lions dediti agli altri con grande semplicità e disponibilità. Poi, ha brevemente ripercorso la motivazione dell’istituzione, premiare il merito, e la storia del premio che in questi 29 anni è stato conferito a quasi 2.000 giovani.

E quest’anno i diplomati con 100/100 nelle diverse scuole secondarie di secondo grado di Vasto e del circondario sono stati 75 e, tra essi, diversi diplomati con 100/100 e lode. A tutti loro sono state consegnate, in maniera semplice ma sentita, targa e pergamena. L’intervento di chiusura, come di consueto, è stato tenuto dal Governatore distrettuale Marco Candela, che, complimentandosi con i ragazzi premiati e invitandoli a proseguire la vita con impegno in ogni ambito, ha voluto ringraziare il Lions Club Vasto Host per questa magnifica intuizione e per tutte le attività di Service che il Club svolge, da oltre 60 anni, con costanza e determinazione a livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale. La grande foto finale ha sancito il successo della manifestazione e rinviato l’appuntamento all’anno prossimo per la 30^ edizione.




SISTER ACT AL TEATRO TALIA

Chiude la prima parte di stagione promossa da meta Aps con ben due sold out consecutivi

Tagliacozzo, 1° gennaio 2024. Grandissimo successo di pubblico per il terzo spettacolo della stagione di prosa, musica e cinema 2023/24 organizzata e promossa da Meta Aps in collaborazione con il Comune di Tagliacozzo al Teatro Talia, che ieri 30 dicembre, con lo spettacolo musicale Sister Act ha fatto registrare il tutto esaurito per ben due repliche grazie alla presenza di pubblico proveniente anche da fuori regione.

Uno show coinvolgente quello cui ha assistito il nutrito pubblico ieri alle ore 18.00 e alle ore 21.00: gli spettatori si sono lasciati travolgere dalla divertente messa in scena prodotta con maestria da Seven Arts Theatre Studio con la regia di Marco Verna e con gli interpreti Valentina Paoloni, Michela Piccinini, Alberto Santucci, Gianpiero Lolli, Marco Verna, Natascia Pietrangeli, Ilaria Ciciotti, Gaia Lusi, Alessandro Martorelli, Stefano Doschi, Marco Delfini, Maria Beatrice Lo Re, Giuliana La Rosa, Chiara Catini, Sara De Foglio, Davide Di Marco.

Le 400 presenze di ieri al Teatro Talia rappresentano un segnale importante che rinsalda i legami tra la Città di Tagliacozzo e la vicina Città di Avezzano,  e che dimostra quanto la cultura, declinata in tutte le sue espressioni, possa essere un volano di crescita sociale, turistica ed economica per una città.

Nel prossimo appuntamento, domenica 14 gennaio alle ore 18:00, il Teatro Talia ospiterà un grande nome del panorama teatrale e cinematografico nazionale come quello di Enzo De Caro nello spettacolo Non è vero ma ci credo, una divertentissima commedia di Peppino De Filippo prodotta da “I due della Città del Sole”, che con la regia di Leo Muscato accompagnerà il pubblico in una tragedia tutta da ridere.

Si ricorda che i fino al 7 gennaio è possibile acquistare i coupon natalizi che propongono prezzi vantaggiosi per l’acquisto di uno, tre o cinque biglietti; i biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: I settore € 20 (ridotto € 18) + DIP, II settore € 18 (ridotto € 16) + DIP, III settore € 16 (ridotto € 14) + DIP. Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




TORNA IL CONCERTO DI CAPODANNO

Appuntamento con l’esibizione del maestro Falasca il 1° gennaio a Villa Paris

Roseto degli Abruzzi, 1° gennaio 2024. Torna l’appuntamento con il Concerto di Capodanno organizzato dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, questa volta in un nuovo luogo d’eccezione: il Gran Salone di Villa Paris.

Come accaduto lo scorso 1° gennaio, a salutare il nuovo anno saranno le musiche del Maestro e Compositore Daniele Falasca che per l’occasione presenterà il suo undicesimo album “La mente nel passato, lo sguardo nel futuro” eseguito esclusivamente con il pianoforte.

Appuntamento a partire dalle ore 18 con ingresso gratuito. Ad aprire il concerto sarà il Soprano Fiorella Barnabei che sarà accompagnata al pianoforte da Fabio Maiorani e Alessio Maiorani.

L’esecuzione del Maestro Falasca prevede alcuni suoi cavalli di battaglia che si alterneranno con i sette nuovi brani contenuti nel suo ultimo lavoro. Presenterà l’evento Fabiola Barnabei.

“Si tratta di un’occasione unica per festeggiare l’arrivo del nuovo anno nel segno della grande musica, dell’arte e della cultura – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani – Ringraziamo il Maestro Falasca per aver accolto con entusiasmo la nostra idea e siamo certi che in tanti coglieranno l’occasione per partecipare. Per il secondo anno consecutivo inauguriamo il nuovo anno con il Concerto di Capodanno dando seguito a quella che è già diventata una bella tradizione”.

“Il giorno di Capodanno presenterò dei brani neoclassici e moderni con i quali provo a raccontare i miei affetti e le sensazioni che animano un po’ tutti noi – spiega Falasca – Sono orgoglioso, inoltre, della presenza del Soprano Barnabei e dei due giovani miei ex allievi che ora stanno frequentando con profitto il Conservatorio e di presentare il mio ultimo lavoro, in anteprima nazionale, nella mia città. Sarà l’occasione per accogliere nel migliore dei modi il nuovo anno e brindare tutti assieme”.

Il Maestro Falasca. Attratto dai suoni sin da quando aveva 4 anni grazie alla passione per la musica del Nonno (fisarmonicista classico), con il quale ha iniziato gli studi musicali. Laureato in fisarmonica, pianoforte e musica da camera, ha suonato, la propria musica, in trasmissioni Rai, Mediaset ed a Sanremo. Ha collaborato con Beppe Vessicchio, Pinuccio Pirazzoli, Fio Zanotti, Luca Pitteri ed ha suonato con musicisti jazz di chiara fama come Fabrizio Bosso, Massimo Moriconi, Danilo Rea, Marco Tamburini, Tullio De Piscopo, Stefano Di Battista, Arturo Valiante, Glauco Di Sabatino, Luca Bulgarelli, Gianluca Caporale e molti altri. Ha inciso undici Album come leader/compositore. Parallelamente all’attività concertistica ricopre il ruolo di Direttore ed insegnante di pianoforte nella sua scuola MusicaHdemia nata nel settembre 2006. Ha ideato un’orchestra da camera sinfonica, con la quale dirige le proprie musiche neoclassiche. Con questa giovanissima orchestra è stato invitato ad eseguire, queste sue musiche, al Teatro del “Koninklijk Conservatorium Real” di Bruxelles.