VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Non restiamo indifferenti

di Santina Bruno

Politicainsieme.com, 24 gennaio 2024. La Convenzione di Istanbul rappresenta un impianto giuridico completo che ha come obiettivo la protezione delle donne da tutte le forme di violenza perpetrate nei loro confronti. La sua finalità è preventiva ed è volta a eliminare la violenza sulle donne e la violenza domestica, mediante politiche di contrasto coordinate tra tutti i paesi attuatori. In particolare, tale convenzione, rimarca fortemente l’uguaglianza tra uomo e donna e definisce la violenza di genere come un atto discriminatorio e di violazione dei diritti umani. Inoltre, un tratto molto importante della convenzione di Istanbul, è rappresentata dal fatto che, per la prima volta, la violenza economica, viene equiparata alle altre forme di maltrattamento, in quanto è in grado di minare profondamente il benessere psicofisico delle donne ostacolandone l’indipendenza economica dall’uomo e, di conseguenza, il diritto – dovere all’autodeterminazione.

Questa tipologia di violenza è molto subdola perché va a colpire duramente l’autostima delle donne. I dati ci dicono che, purtroppo, quasi la metà delle donne italiane, almeno una volta nella vita, ha subito degli episodi di violenza economica e, tale percentuale, si eleva a oltre il 65% per le donne separate o divorziate. Dietro a queste cifre apparentemente fredde però, si celano vite spezzate e persone che, a causa di condotte lesive della dignità umana, non possono godere appieno dei frutti del loro lavoro oppure alle loro necessità di sopravvivenza perché ciò gli è impedito dal gioco della prepotenza e della sopraffazione. La società civile nella sua interezza ha quindi il dovere di difendere queste donne e accendere un faro su questa grave problematica sociale.

Auspico che, nel prossimo futuro, ogni forma di sopraffazione contro le donne possa diventare un lontano ricordo. Ognuno di noi, indipendentemente dai ruoli che ricopre, ha il compito di fare propria la profonda esortazione di Papa Francesco, il quale ha ricordato a tutti che “è nostro dovere, responsabilità di ciascuno, dare voce alle nostre sorelle senza voce: le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite. Non restiamo indifferenti! È necessario agire subito, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza, coraggio”. Solo così potremo definire la nostra società progredita, dal punto di vista sociale e culturale.

Pubblicato su www.interris.it




GAGLIANO WELFARE

Trasporto gratuito agli spettacoli di prosa del Teatro Maria Caniglia in accordo con Meta Aps

Sulmona, 23 gennaio 2024. L’ Amministrazione Comunale di Gagliano Aterno, in accordo con Meta Aps, attiva un servizio navetta gratuito per i domiciliati e i residenti del comune della Valle Subequana che potranno così assistere a prezzi ridotti agli spettacoli La sorella migliore e Il medico dei pazzi della stagione di prosa 2023/24 del Teatro Maria Caniglia proposta da Meta Aps in partenariato col Comune di Sulmona.

“Gagliano welFARE – Accesso alla cultura”, lungimirante iniziativa illustrata dal Sindaco gaglianese Luca Santilli che permetterà di accompagnare al Caniglia il 17 febbraio e il 6 aprile prossimi i partecipanti al progetto. Questa proposta mette in luce ancora una volta quanto la cultura possa essere sinonimo di unità e condivisione; Meta Aps, a lavoro da un anno su questa proposta, soddisfatta per la sensibilità mostrata continua la sua missione di diffondere quanto più possibile i linguaggi e i benefici del Teatro.

«Auspichiamo che questa iniziativa possa incontrare la disponibilità e la lungimiranza di altri amministratori con i quali siamo disponibili al confronto al fine di aprire un tavolo affinché tutti possano giovare della fruizione di contenuti culturali di qualità. L’obiettivo di tale progetto è donare a tutte le persone che per qualsivoglia motivazione non possono raggiungere Sulmona, il Teatro Maria Caniglia nello specifico,  un concreto sostegno» dichiara Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia, che prosegue «È anche attraverso progetti del genere che si costruisce il senso di una comunità, specialmente quando ciò avviene attraverso la promozione culturale. Il mio plauso va al Sindaco Luca Santilli».

La navetta dedicata partirà da Gagliano Aterno (Piazza del Popolo) alle ore 20.00. Il ritorno è previsto a fine spettacolo. Il servizio, finanziato dal Comune di Gagliano Aterno, è stato condiviso insieme agli abitanti nell’ambito del progetto Communitas Gagliani.

Per informazioni sulla stagione di prosa contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




CARNEVALE A QUATTRO ZAMPE

L’organizzazione fa chiarezza e smorza le polemiche

Teramo, 23 gennaio 2024. L’organizzazione del “Carnevale a 4 zampe” previsto per domenica prossima, 4 febbraio, in piazza Fosse Ardeatine intende ristabilire la verità dei fatti.

L’iniziativa, si precisa, è nata dopo che nelle trascorse edizioni del Carnevale Giuliese era stata notata la presenza di diversi bambini mascherati a tema con i loro cagnolini.

L’evento di domenica prossima prevede il coinvolgimento delle associazioni animaliste, riunite nel Coordinamento Associazioni Volontarie Abruzzesi Animali e Ambiente, ma senza che la loro partecipazione abbia nulla a che vedere con la sfilata mascherata. La diffusione di un messaggio a tutela dei diritti degli animali, contro l’abbandono e per prevenire il randagismo, è l’unico obiettivo della presenza delle sigle animaliste.

Risulta non a caso falsa, la notizia della presa di distanze della Lega del Cane di Teramo. L’associazione, infatti, non si è mai dissociata. Semplicemente, non ha aderito per motivi di organizzazione interna che non corre l’obbligo di dover giustificare.

Sui presunti maltrattamenti agli animali causati dalla confusione e dall’alto volume della musica, si puntualizza che l’evento è stato organizzato una settimana prima del Carnevale proprio per sottrarre gli animali dalla chiassosa animazione che accompagna il passaggio dei carri.

Si ribadisce, infine, che non era intenzione urtare la sensibilità di nessuno, ritenendo peraltro minima la differenza tra una sfilata organizzata a Carnevale o un più comune concorso di bellezza canina.

L’appuntamento resta dunque per le 15 di domenica, in piazza Fosse Ardeatine.

Ciò che spiace è che si voglia mettere in discussione il Carnevale, e trasversalmente l’ Amministrazione Comunale, strumentalizzando un argomento, quello del benessere animale, che vede in realtà tutti d’accordo. Il Carnevale, nato spontaneamente in questi ultimi anni, non è mai stato inquinato dalla politica e mai la politica si è insinuata nei comitati. In quella che riteniamo una festa di tutti, le campagne elettorali non hanno avuto, e continueranno a non avere, alcun diritto di cittadinanza.




ALLO ZAMBRA DI ORTONA

Dal ciclo “Fantasmi” è tempo di Gennaro Jovine

Ortona, 23 gennaio 2024. Il 26 gennaio alle 20.45 il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino ospita “Gennaro Jovine – Fantasmi”, con lo stesso Scognamiglio: il fantasma Jovine, come è accaduto per il fantasma Bastianazzo, è uno dei Fantasmi del ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo che è stato prodotto grazie al contributo del Ministero per i Progetti Speciali 2023.

Fantasmi, infatti, è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo; ogni fantasma può esserlo di un personaggio che viene dal teatro, dalla letteratura, o che è davvero esistito. Ha vissuto già una vita, poi ha vissuto un pezzo di morte, conosce cose dell’animo umano che a noi sfuggono, che non ci sono chiare.

Ci prende in giro, ci fa ridere delle nostre debolezze, dei nostri tic, delle nostre mancanze.ciascuna drammaturgia è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per provocare lo spettatore in un rapporto diretto, che susciti la sensazione che l’attore abbia parlato “a me, proprio a me”.

Santeramo, a proposito della collaborazione con Scognamiglio, dichiara: “Ho conosciuto Arturo a Napoli, dopo una replica del mio Storia d’amore e di calcio. Abbiamo entrambi sentito che quella sera iniziava un percorso che ci avrebbe portato a costruire qualcosa insieme. Un Fantasma napoletano è stato l’approdo più naturale. Attraverso Gennaro Jovine io e Arturo abbiamo capito che bisogna essere per niente cinici, affatto cattivi, forse davvero fessi, per capire quanto è utile star lontani dalla guerra. Speriamo che quel che ha emozionato noi diventi emotivamente forte anche per lo spettatore che incontrerà questo Fantasma”.

Gennaro Jovine viene da Napoli Milionaria di Eduardo de Filippo. E’ un testimone della guerra e dalla guerra vuole allontanarsi. E’ un tranviere: il pater familias di casa Jovine ma al momento senza lavoro e sin dalle primissime battute appare chiaro chi sia a comandare in famiglia, la moglie, donna Amalia, un personaggio dal carattere molto forte e deciso. Gennaro vive apparentemente appartato, si è ritagliato nel già angusto basso un piccolissimo spazio tutto suo, dove dorme, riposa, si lava, si fa la barba. E’reduce della prima guerra mondiale, ne è uscito sconvolto e fisicamente provato; ha problemi di memoria e di attenzione. A dire il vero, non si riesce a capire in quale misura questi problemi siano reali e in quale misura servano invece a Gennaro per tenersi in disparte e non entrare in collisione con la moglie. Gennaro è una persona onesta e non capisce, o fa finta di non capire, quale sia il genere di attività condotto da donna Amalia, attività che comunque consente a tutta la famiglia, e quindi anche a lui, di vivere discretamente.

Come spiega Michele Santeramo: “credo che una drammaturgia pensata oggi, almeno per me, debba considerare lo spettatore al pari di un personaggio in commedia.
Se lo invito a teatro, questo spettatore, cosa gli offro? La mia drammaturgia deve chiedersi, oltre a ‘cosa succede al personaggio in questo momento dell’azione’ anche ‘cosa succede allo spettatore in questo momento dell’azione’. Il tutto mediato dalla presenza dell’attore”.
Lo stesso attore, che appunto, interagisce con il suo pubblico.

DI SEGUITO UNA LETTERA CHE VERRà INVIATA AGLI SPETTATORI

Caro Spettatore,

Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e spirito. Mi presento, sono Gennaro Iovine, un giovane (solo perché nato da poco dalla penna del mio autore) e appassionato fantasma teatrale. Mi rivolgo a te con l’auspicio di poterti accogliere alla mia prima apparizione.

Sono consapevole che il tuo tempo è prezioso e che questa che riceve si aggiunge alle numerose richieste e impegni di ogni giorno. Tuttavia, vorrei sottolineare che questo appuntamento è davvero unico nel suo genere. Per la prima volta mi presenterò fuori dal testo a cui appartengo, e di cui faccio parte, Napoli Milionaria, per mostrarmi e rispondere ai tanti appelli di ausilio che mi sono giunti in tutti questi anni e che negli ultimi tempi si sono fatti più insistenti e accorati.

Sarebbe per me un piacere avere la sua presenza tra il pubblico di questa serata.Spero sinceramente che lei sia disponibile per partecipare e assistere a questo incontro.

In attesa di un suo cortese riscontro le auguro una buona giornata.
Un gentile saluto, Gennaro Iovine.

Inoltre, presso il Foyer dell’Auditorium del Cinema Zambra di Ortona (CH) è ancora possibile meravigliarsi con la mostra di pittura dell’artista Emeid ossia Andrea Ranieri classe ’85, che è stata inaugurata lo scorso 13 Dicembre. Si ricorda che la mostra è gratuita.

MICHELE SANTERAMO
Ha scritto per Toni Servillo, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Marco D’Amore, Claudio Santamaria, Anna Foglietta, Giulio Scarpati, Lino Musella, Arturo Muselli, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Roberto Bacci, Leo Muscato, Carmelo Rifici, Gianluca Barbadori.

Ha scritto le drammaturgie di varie edizioni del Festivaldera. Ha scritto i testi: La Resa Dei Conti, Leonardo da Vinci – l’opera nascosta, Il Nullafacente, Tito, Uomini e no, La prossima stagione, Preamleto, Alla Luce, La rivincita, Storia d’amore e di calcio, Il Guaritore, Sequestro all’Italiana, Konfine, Murgia, Il Gentiluomo, Svegliami, La prima cena.

I testi teatrali sono prodotti, tra gli altri, da: Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma, Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Bellini di Napoli.
Ha scritto la sceneggiatura di Lacreme Meridionali, La Seconda Vita, La Rivincita, Il Mondiale in Piazza. È vincitore di numerosi premi e autore di molte pubblicazioni.
I suoi testi sono tradotti e messi in scena in Romania, Francia, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Africa, San Salvador, Panama, Cile, Perù, Grecia, Angola, Colombia, Guatemala, Messico, Perù, Serbia.

ARTURO SCOGNAMIGLIO

Attore, autore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Scrive e mette in scena per il teatro Telè (2015), Mirari (2016) Matrioska-le donne che sono (2019), Garage (2021). Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori), Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro.




IN UN LIBRO LA STORIA DI DARIO COSMI internato militare italiano

Unico abruzzese citato nel volume “Dispersi in guerra” di Silvia Pascale e Orlando Materassi. Persiani e De Berardinis raccontano la sua tragica fine in un lager nazista di “Eutanasia decentralizzata”

Giulianova, 23 gennaio 2024. Uscirà il prossimo 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), nelle librerie ed in allegato a tre testate giornalistiche nazionali (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), il volume dei ricercatori storici Silvia Pascale e Orlando Materassi dal titolo: “Dispersi in guerra” per la casa editrice Editoriale Programma di Treviso. All’interno del volume, grazie alla collaborazione dei giornalisti giuliesi Gabriella Persiani e Walter De Berardinis (entrambi nipoti di Internati), viene pubblicata la storia dell’internato militare Dario Cosmi, unico abruzzese citato nel volume.

L’importante scoperta era stata fatta dalla ricercatrice storica, prof.ssa Silvia Pascale, che aveva subito comunicato ai colleghi di Giulianova, Walter De Berardinis e Gabriella Persiani, di attivarsi per rintracciare documenti e la famiglia del soldato. Grazie alla collaborazione della famiglia del caduto Dario Cosmi di Teramo, De Berardinis ha fatto inoltrare loro la domanda per l’attribuzione della Medaglia d’Onore per il riconoscimento come internato nei lager nazisti (IMI), con la collaborazione istituzionale del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e della Vicesindaca, Stefania Di Padova, per aver consentito di visionare ulteriori documenti storici del Comune.

Il soldato Dario Cosmi, classe 1923, nativo di Teramo, il 5 maggio 1943 era partito da Barletta, dopo l’addestramento a Roma, con l’8° reggimento Genio per aggregarsi al deposito misto Truppe Regio Esercito dell’Egeo e stabilirsi sull’isola di Rodi con la 91° compagnia artieri (genio). All’indomani dell’8 settembre 1943 e la conseguente resa all’ex alleato tedesco, verrà catturato e deportato in Germania. Il 18 marzo 1945, nel centro di sterminio per l’eliminazione delle vite indegne di essere vissute (aktion t4) di Hadamar, sarà dichiarato morto per malattia, ma in realtà era stato usato come cavia per gli esperimenti dei nazisti.

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale si aggiungono le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino. Alcune di queste famiglie, come i Cosmi di Teramo, non hanno mai smesso di cercare la verità. Al loro fianco ci sono le associazioni, gli enti e i ricercatori che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare si unisce quindi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.




FRANCESCO DIOLETTA CONFERMATO

Nella guida Gelaterie d’Italia 2024 Edizioni Gambero Rosso

L’Aquila 23 gennaio 2024.  Presentata ieri al Sigep l’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia 2024 del Gambero Rosso. Tra le varie conferme, il maestro gelatiere Francesco Dioletta del Gelaterie Duomo – Il Paradiso del Gelato a L’Aquila è stato confermato con tre coni.

Il gelato artigianale in Italia sta vivendo un momento d’oro, con un giro d’affari che nel 2023 ha registrato un incremento dell’11%. Questa tendenza positiva è stata riscontrata anche dagli organizzatori del Gelato Day (che si terrà anche quest’anno il 24 marzo), evidenziando un aumento del consumo durante tutto l’anno del +13%, confermando un interesse crescente non solo durante l’estate ma anche in altre stagioni. Questi dati fanno ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso (gelaterie, ingredienti, macchine, attrezzature, vetrine) vale oltre 4 miliardi di euro e offre lavoro a più di 100.000 persone. Si tratta di un settore non solo fiorente dal punto di vista dei numeri, ma anche della qualità, come evidenziato nell’ottava edizione della guida Gelaterie d’Italia.

Inoltre, il maestro gelatiere Dioletta, all’inizio di questo anno, presenterà un progetto di filiera che racconterà il sapore dell’Abruzzo e rivoluzionerà il mondo del gelato.

Info

Francesco Dioletta, nato il 15 gennaio 1963, ha affrontato la vita con determinazione fin da giovane. Rimasto orfano all’età di 14 anni, si è impegnato subito nel mondo del lavoro. A 16 anni si è trasferito a Roma, dove ha trovato impiego in un ristorante a Trastevere. È qui che ha sviluppato la sua passione per la ristorazione.

Dopo alcuni anni, Francesco è tornato a L’Aquila e insieme alla sua fidanzata, che successivamente è diventata sua moglie, Pina, ha aperto un bar. Nel 1985, ha acquisito il Bar Duomo, situato in Piazza del Duomo a L’Aquila.

Nello stesso anno, si è interessato al mondo della gelateria e ha iniziato a frequentare corsi di Gelato Artigianale. Grazie alla sua dedizione, ha aperto la sua prima gelateria in Piazza del Duomo a L’Aquila, seguita da altre aperture nel corso degli anni.

Oggi, la Gelateria Duomo vanta ben 4 punti vendita, tre a L’Aquila e uno ad Avezzano. Nel corso di questi 36 anni di produzione e ricerca continua, Francesco Dioletta è diventato uno dei più importanti Maestri Gelatieri d’Italia. Le sue gelaterie e i suoi bar sono gestiti insieme a sua moglie e ai suoi figli.

Durante la sua carriera, Francesco ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della gelateria artigianale. Ha ottenuto per 5 anni consecutivi i prestigiosi coni dal Gambero Rosso, che ha assegnato alle sue gelaterie i 3 Coni, il massimo riconoscimento di eccellenza nel settore.

È membro dell’associazione Gelatieri per il Gelato e nel 2020 è diventato socio fondatore e vicepresidente dell’associazione I Gelatieri Artigiani. Quest’ultima si impegna a valorizzare la complessità del gelato, le sue sfumature, le diverse tecniche e il concetto che la diversità è una ricchezza, poiché ogni gelato ha una storia da raccontare.

Oggi, Francesco viene chiamato a intervenire e fornire consulenze in varie parti del mondo grazie alla sua creatività, tecnica ed esperienza nella ricerca delle migliori materie prime che conferiscono al suo gelato un gusto unico.




CHIESTO L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ

Taglio a raso degli alberi sul lungofiume Vomano e movimento terra su sito di interesse comunitario

Montorio al Vomano, 23 gennaio 2024. “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” lo scrive Italo Calvino con Le città invisibili, e le facciamo nostre queste parole, perché quello che sta accadendo a Montorio è la metamorfosi di un’identità comune voluta da un uomo solo al comando.

Una deriva egocentrica in nome del progresso che ostenta senza imbarazzi scelte non condivise con i cittadini; scelte che non solo stanno devastando un ecosistema naturale patrimonio di tutti, ma generano opere che forse non saranno neanche sostenibili in futuro. La devastazione totale del lungofiume per un’opera che poteva essere realizzata preservando un habitat formato da flora e fauna protetta e di valore inestimabile non poteva lasciarci indifferenti.

Noi siamo per la realizzazione delle opere, ma rispettando l’ambiente che ci circonda, la memoria storica, le abitudini, l’identità. Abbiamo chiesto pertanto alle autorità competenti di fare chiarezza su quanto è stato fatto e su quanto ancora si farà. Esprimiamo la posizione di tanti cittadini che chiedono di avere maggiore rispetto per l’ambiente, sostenuti da diverse associazioni che si stanno impegnando direttamente sulla vicenda.

Perché questa non è una sfida politica o amministrativa, ma è una questione di civiltà.

I consiglieri di Montorio Guarda Avanti

Eleonora Magno e Andrea Guizzetti




UNA CONVENZIONE CON IL POLITECNICO DI MILANO

Universitari presto in città per studiare gli impatti del cambiamento climatico e le dinamiche di biodiversità urbana sulla costa truentina.

Martinsicuro, 23 gennaio 2024. Un’analisi che dovrà poi portare alla stesura di linee guida, strategie e azioni in campo urbanistico così da poter promuovere la transizione ecologica della città. Responsabile scientifico del progetto sarà il professor Luca Lazzarini del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico e ricercatore presso il National Biodiversity Future Center (NBFC).

“Sarà un progetto che accompagnerà l’Urban Planning Studio (Laboratorio di Urbanistica) nel corso di laurea in Architectural Design erogato in inglese dal Politecnico presso il Polo territoriale di Piacenza– le parole del professor Luca Lazzarini – un corso internazionale al quale sono iscritti 50 studenti provenienti da ogni parte del mondo. E questo è sicuramente un valore aggiunto del progetto perché permetterà di avere diversi approcci e sensibilità allo studio che si andrà ad effettuare a Martinsicuro”.

Nel primo anno di convenzione si procederà con un’analisi che interesserà tutto il territorio di Martinsicuro ponendo l’attenzione sull’impatto negli insediamenti costieri di particolari fenomeni come l’innalzamento del livello del mare e la conseguente l’erosione costiera, gli allagamenti urbani e le ondate di calore. Gli studenti saranno in città dal 15 al 18 marzo per effettuare un sopralluogo ed incontrare alcuni attori locali. Dopo la prima fase di analisi, gli studenti svilupperanno delle proposte progettuali su ambiti specifici del territorio comunale, come l’area della Ex Veco, l’insediamento di Villa Rosa e la foce del Tronto.  .

“Ho trovato subito grande disponibilità e interesse da parte dell’amministrazione – continua Lazzarini  – un altro aspetto sul quale siamo in grande sintonia è quello di creare durante questo progetto alcuni momenti di confronto con la cittadinanza su tutte le proposte che gli studenti elaboreranno, in modo che questa attività diventi occasione di discussione e dibattito per tutte le persone che vivono e amano questo territorio”.

“L’avvio di questa preziosa collaborazione con il Politecnico di Milano e il prof. Luca Lazzarini che ringrazio per la disponibilità manifestata, costituisce un ulteriore atto di concretezza dell’amministrazione nel portare avanti una programmazione di riqualificazione della nostra città sotto molteplici settori e servizi – il commento dell’assessore all’Urbanistica, Alessandra Pulcini –  la convenzione che è stata stipulata per la durata di tre anni con il Politecnico di Milano, oltre a dare lustro alla nostra città, sarà utile per l’elaborazione di idee finalizzate alla mitigazione ambientale nell’ambito della pianificazione urbanistica comunale.

Tutto questo in piena sinergia con la nuova proposta del piano regolatore comunale, in via di definizione ed adeguamento normativo,  così da poter proseguire gli incontri a completamento del confronto partecipativo relativo alla fase di elaborazione,  la quale si pone l’obiettivo di attuare una rigenerazione urbana mirata ad uno sviluppo sostenibile che tenga conto, in maniera equilibrata, della dimensione economica, sociale, ambientale del nostro contesto territoriale e della valorizzazione delle relative potenzialità”.




CATTOLICI E POLITICA

PoliticaInsieme.com, 23 gennaio 2024. Ogni volta che si attraversa una fase di crisi della politica, ci si interroga sempre sulla “questione cattolica”, cioè se c’è ancora posto per i cattolici in politica. Questa domanda si è riproposta quest’anno in occasione della commemorazione degli 80 anni del Codice di Camaldoli, che fu elaborato nel 1943 da un gruppo di laici cattolici e che rappresentò la base di ispirazione cristiana per i Padri Costituenti, in particolare per il gruppo dei “professorini” che rispondevano ai nomi di Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Aldo Moro.

La nostra Costituzione è fondata sul concetto prioritario della dignità della persona umana ed è stata in gran parte opera dei costituenti cattolici che non hanno lavorato invano se è vero che nel 2021 il Cardinale Matteo Zuppi ha sentito il bisogno di scriverle una lettera : “Ti voglio chiedere aiuto perché sento che abbiamo bisogno di te per ricordare da dove veniamo e per scegliere da che parte andare”. Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana inoltre ha preannunciato il tema della 50^ Settimana sociale dei Cattolici che si terrà a Trieste nel 2024 con il titolo sorprendente “Al cuore della Democrazia”.

Sono 81 gli anni che vanno da Camaldoli all’appuntamento di Trieste con una coincidenza significativa: in casa cattolica si torna a riflettere sulla vita politica e sulle sorti della democrazia? Ma che cosa è accaduto in questo lungo lasso di tempo?

Dopo la ricostruzione del Paese, gli anni 60 videro la celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II e, sul loro finire, l’esplodere della contestazione studentesca con gli epigoni nefasti della lotta armata. Ma è la morte di Aldo Moro nel 1978 che gli storici indicano come spartiacque tra la Prima e la cosiddetta Seconda Repubblica, che nascerebbe poco più tardi nel 1994, con il primo Governo Berlusconi, appena dopo il grande evento della caduta del Muro di Berlino nel 1989 e il trauma giudiziario nazionale di Mani Pulite.

Noi di fatto dobbiamo fare i conti con “i segni dei tempi” di questo ultimo trentennio (1994-2023), nel quale siamo immersi e che non a caso coincidono con la diaspora dei cattolici, definita anche, “una dispersione infruttuosa” in cui i cattolici sarebbero dappertutto e da nessuna parte. Eppure, Paolo VI definì la politica “il servizio più alto della carità”, mentre Benedetto XVI auspicò il ritorno dei laici cattolici all’impegno politico e Papa Francesco ha sovente ribadito che un buon cattolico ha il dovere di immischiarsi nella politica per la ricerca del bene comune( Fratelli Tutti. Cap. V, La migliore politica). Ma oggi è proprio la crisi della politica a colpire i paesi occidentali e le loro democrazie.

Fu Papa Francesco a rendere famosa la felice intuizione del “Cambio d’Epoca” che voleva allertare l’opinione pubblica mondiale sui cambiamenti radicali che attraversano il nostro tempo: sconvolgimenti climatici, grandi migrazioni, guerra mondiale a pezzi, rivoluzione digitale e l’ultima sfida della tecnica che con l’Intelligenza Artificiale ci traghetterebbe verso il transumanesimo.

L’Italia naviga in questo mare tempestoso, un po’ spaventata per aver scoperto, dopo il trauma del COVID, la novità della guerra nel cuore dell’Europa e l’ennesima devastante crisi in Palestina. A dire il vero alcuni segnali di sfiducia nelle istituzioni erano stati percepiti nel corso delle elezioni politiche e regionali del 2022 con il crollo della partecipazione dei cittadini al voto. In Sardegna nelle elezioni regionali del 2019 non andarono a votare 670.000 sardi su una popolazione di un milione e mezzo di abitanti. Dunque, che dire?

Il cantiere della politica è ingombro di macerie già da tempo con l’imperversare di populismi di ogni colore, da quello televisivo a quello dei giovani leader che salgono e scendono velocemente dal palazzo del potere, ai sovranismi che sollecitano le paure della gente verso i migranti, a un sistema di bipolarismo conflittuale che non sembra facilitare la coesione del Paese nella consapevolezza di un destino comune. Certamente sarebbe tempo di sfatare un pericoloso luogo comune che si sta affermando sul ruolo dei cattolici nella vita del Paese, che sarebbero cioè capaci di grande aggregazione sul versante della coesione sociale ma non nella politica.

A questo paradosso risponde Stefano Zamagni, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, il quale ritiene che la più grande responsabilità dei cattolici sia stata, in questo tempo di diaspora, proprio la rinuncia a produrre cultura politica, a immaginare una propria visione della “città dell’uomo” attingendo ai valori cristiani e alla Dottrina sociale della Chiesa. E Papa Francesco, già all’inizio del suo pontificato nel 2013, ha esortato i cattolici a non restare al balcone e a Cagliari davanti al popolo sardo ha quasi gridato “Non fatevi rubare la speranza”.

Questo nuovo secolo rivolge domande incalzanti a tutti, dalla questione capitale della pace alla difesa della libertà e della democrazia ma i cattolici non possono dimenticare di essere portatori di una religione incarnata e che il regime di cristianità può essere finito ma non il tempo del cristianesimo.

Antonio Secchi




AUMENTO DELL’IMU sui terreni edificabili e sulle seconde case

l’Amministrazione Di Pietro mette le mani nelle tasche dei cittadini”

Civitella del Tronto, 23 gennaio 2024. Con delibera di Consiglio comunale n.48 del 29 dicembre scorso, l’Amministrazione Di Pietro ha deciso di aumentare l’IMU sui terreni edificabili e sulle seconde case, portandola dallo 0,96% all’ 1,06%, ovvero il massimo consentito dalla legge.

L’Assessore al bilancio Gabriele Marcellini si è ben guardato dal divulgare e giustificare gli aumenti delle aliquote IMU approvate dalla maggioranza nell’ultimo consiglio.

Questa manovra, che può secondo alcuni sembrare apparentemente indolore, colpisce non solo i contribuenti benestanti, ma anche famiglie che possiedono terreni o immobili ereditati e non redditizi.

Frequentemente le aree edificabili consistono in terreni di difficile vendita o utilizzo, causando disagi economici per i proprietari. Questi si ritrovano a possedere un bene che non produce reddito, costretti allo stesso tempo a sostenere spese per la sua manutenzione e, da quest’anno, dovranno affrontare anche gli aumenti dei tributi decisi dall’Amministrazione Di Pietro.

Per le seconde case la situazione non cambia: spesso si tratta di proprietà legate a ricordi d’infanzia o appartenenti alle generazioni precedenti. Non essendo Civitella in una località balneare e in assenza di politiche volte a favorire il ripopolamento dell’entroterra, queste case raramente generano redditi per i proprietari e sono difficilmente vendibili in questo particolare periodo storico. Tuttavia, l’Amministrazione Di Pietro ha deciso di alzare ulteriormente le imposte su queste abitazioni.

Tutto ciò accade senza alcuna apparente giustificazione, se non quella di fare cassa sulle spalle dei cittadini.

“Ancora una volta, quella che alcuni consideravano una delle migliori amministrazioni d’Abruzzo (e forse anche d’Italia) mostra la sua vera faccia: agisce nell’ombra colpendo il portafogli dei cittadini senza giustificare le proprie azioni, dimostrando un totale disprezzo verso la cittadinanza che si trova in questo particolare periodo storico ad affrontare le già tante difficoltà economiche legate all’inflazione e all’aumento dei prezzi in genere.” – conclude Marco Di Berardino Presidente dell’Associazione politico – culturale Nuova Rotta




TAVARES, TI HANNO VENDUTO FCA MA I LAVORATORI NON ERANO IN VENDITA

Lanciano, 23 gennaio 2024. La visita presso lo stabilimento Stellantis di Atessa, quello dei record per intenderci, da parte del CEO Stellantis poteva essere un’occasione per confrontarsi su tanti temi, presenti e futuri, che riguardano i lavoratori ed il territorio che hanno scritto un pezzo importante dell’automotive italiana. Ciò non accadrà perché un vero confronto sindacale, plurale e democratico, all’interno di FCA prima e Stellantis oggi è limitato da un contratto capestro (CCSL) sottoscritto da OO.SS. senza il consenso dei lavoratori.

Lo stabilimento di Atessa è stato, ed è, una gallina dalle uova d’oro per gli azionisti; eppure, le certezze per il futuro non sono chiare e ciò è dovuto anche alla nascita di uno stabilimento in Polonia che produce veicoli leggeri oltre che all’impatto della transizione energetica.

Da quando è avvenuta la vendita di FCA, che ha fruttato un pacco di miliardi di euro agli azionisti, si è materializzato il pericolo che avevamo paventato, ovvero un lento disimpegno verso gli stabilimenti italiani e la loro marginalizzazione: Melfi, Cassino, Mirafiori, Pomigliano, Termoli, ecc. colpiti da costante ricorso ad ammortizzatori sociali, e ad Atessa la perdita di un migliaio di posti di lavoro con la mancata conferma dei lavoratori con contratti precari (oltre 7000 unità in meno in tutti gli stabilimenti). L’unico mantra del CEO Tavares è quello del taglio dei costi che hanno generato condizioni di lavoro sempre più pesanti e ricadute pesantissime sui lavoratori delle aziende in appalto e dell’indotto.

L’USB da tempo chiede investimenti importanti per il sito di Atessa perché gli anni passano e gli impianti iniziano a risentire dei ritmi elevati sostenuti per essere definito lo stabilimento dei record. Preoccupano anche le ricadute sulla sicurezza e a testimoniarlo vi sono i ripetuti casi di situazioni di pericolo nelle officine avvenuti negli ultimi mesi.

La politica regionale dovrebbe chieder conto al CEO Stellantis anche del fatto che con il costante ricorso a lavoratori in trasferta, anche forzata, da altri siti produttivi si nega la possibilità di futura occupazione per i giovani del territorio, ma temiamo che il silenzio degli ultimi anni continuerà lasciando mano libera agli interessi aziendali che vanno in tutta altra direzione.

L’USB chiederà anche al tavolo ministeriale sull’automotive, convocato per il 1° febbraio dal Ministro Urso, di legare gli incentivi statali a precisi impegni occupazionali, dal punto di vista numerico e della stabilità, e di investimenti certi.

La complicità dei sindacati firmatari del CCSL permette a Stellantis di dettare la propria agenda ma vorremmo ricordare al CEO TAVARES che ha acquistato FCA ma NOI non eravamo, e non siamo, in vendita.

Coord.  Prov. USB Lavoro Privato Chieti/Pescara

Unione Sindacale di Base

Federazione Abruzzo e Molise




PRENDETEVI LA LUNA

Paolo Crepet riempie il Maria Caniglia: un tutto esaurito  negli appuntamenti di oltre la stagione di Meta Aps

Sulmona, 23 gennaio 2024. Grandissimo successo di pubblico sabato 21 gennaio al Teatro Maria Caniglia per la conferenza-evento Prendetevi la luna del Dott. Paolo Crepet, uno degli appuntamenti di Oltre la Stagione, la rassegna di appuntamenti collaterali che accompagna la stagione di prosa 2023/2024 promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona.

Un tutto esaurito già annunciato da tempo per una delle tappe del tour in cui il celebre psichiatra, sociologo, educatore e saggista affronta temi cari soprattutto alle generazioni più giovani, invitando tutti a “prendersi la luna”, continuando a sognare senza rassegnazione, accidia e smarrimento.

Meta Aps è felice della calorosa partecipazione che il pubblico di tutta la regione ha riservato a questa iniziativa e sottolinea l’importanza di incontri che consentono di esplorare in modo più approfondito tematiche attuali e delicate, come quelle legate al mondo dei giovani e delle famiglie e ricorda che mercoledì 24 gennaio alle ore 21:00  il Teatro Maria Caniglia di Sulmona, in occasione del vicino Giorno della Memoria, ospiterà lo spettacolo Tanto vale divertirsi, scritto da Damiano Nirchio, diretto e interpretato da Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci,  e prodotto da UNO&Trio ETS.

Il quarto appuntamento della rassegna Oltre la stagione un momento di riflessione e di condivisione della memoria storica attraverso uno spettacolo ispirato a fatti realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici dell’epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio. Un lavoro di esplorazione dei meccanismi della risata fatto muovendosi su un terreno delicatissimo, basandosi su ricerche e testimonianze storiche e cercando di omaggiare il potere di quella risata che storicamente riuscì a “rovesciare la scansione del lutto”. 

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, X del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com

Foto: Andrea Calvano.




CAMBIARE PESCARA

Elezioni comunali, Carlo Costantini candidato sindaco per il centrosinistra: inizia oggi un cammino

Pescara, 22 gennaio 2024 – “La bellezza di una città si misura in primo luogo dal benessere di chi la vive e ci lavora. Presenteremo un piano industriale specificando cosa intendiamo fare, con quali risorse, entro quali termini, partendo dall’affermazione di alcuni aspetti irrinunciabili. Iniziamo oggi un cammino che ci porterà a cambiare Pescara”. Così Carlo Costantini presenta la sua candidatura a sindaco di Pescara per il centrosinistra, in vista delle prossime elezioni amministrative, alla guida di una coalizione composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e dalla lista civica Radici in Comune.

La sua candidatura è stata ufficializzata stamani nel corso di una conferenza stampa nella Sala consiliare del Comune. Ad affiancare Costantini c’erano Piero Giampietro, Marinella Sclocco, Mirko Frattarelli, Paolo Sola, Giovanni Di Iacovo, Francesco Pagnanelli, Stefania Catalano, Massimo Di Renzo, Marco Presutti e Simona Barba. Presenti in sala, tra gli altri, il candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Luciano D’Amico, il deputato Luciano D’Alfonso e il deputato Giulio Sottanelli, segretario regionale di Azione.

“Vi anticipo che non saremo banali – afferma Costantini – Non ci limiteremo a presentare il solito elenco degli interventi da realizzare. Indicheremo in primo luogo come intendiamo cambiare Pescara e lo faremo fin dal primo giorno in una prospettiva sovracomunale e con un orizzonte temporale che andrà ben oltre i prossimi tre o otto anni. A differenza del passato, e nel passato ricomprendo l’attuale amministrazione, non adotteremo un solo atto senza tenere conto di quella che sarà la Pescara di domani. E Pescara di domani non sarà solo Pescara, Montesilvano e Spoltore. Sarà un volano di crescita e di sviluppo che coinvolgerà almeno 300mila persone e che diventerà un elemento di supporto alla crescita dell’intera regione”.

“Vogliamo praticare una nuova cultura di governo ed affermare il principio che il futuro di Pescara vale molto più di chi si trova periodicamente ad amministrarla – aggiunge il candidato sindaco – Quando nel 2011 ho presentato l’idea di Nuova Pescara non ho pensato alle elezioni, né a chi fosse il sindaco. Sapevo che il progetto per realizzarsi avrebbe richiesto almeno 15 anni di maturazione. I grandi cambiamenti, le grandi trasformazioni hanno bisogno di tempo per realizzarsi e, prima ancora, del coraggio di liberarsi dalle catene che imprigionano la discussione politica solo nel presente. Tra tre anni Pescara sarà la più grande istituzione comunale ad avere realizzato in Europa un processo radicale di trasformazione e di modernizzazione”.

“La nuova architettura istituzionale – dice ancora – dovrà essere riempita di contenuti, che sono anche gli asfalti, i pali della luce o due rotatorie, ma non solo questi. I contenuti nuovi sono quelli che guardano in primo luogo al benessere delle persone e del pianeta, all’ambiente, alle nuove tecnologie, alla mobilità, ai servizi e, più in generale, alla costruzione di un nuovo senso di appartenenza ad una comunità”.

Citando l’ospedale, il porto e l’aeroporto e rimandando alla stesura del programma per gli altri “aspetti irrinunciabili”, il candidato sindaco afferma che “entreremo a gamba tesa su tutti i processi decisionali, anche sovracomunali, combatteremo le inerzie e le inefficienze ed utilizzeremo tutti gli strumenti che l’ordinamento ci mette a disposizione per fare valere e difendere le ragioni dei cittadini e degli operatori economici pescaresi”.

“Interverremo anche per evitare che il dolore prodotto dai casi di viale Marconi, degli alberi tagliati, della scomparsa di parchi e giardini, del ‘ferro di cavallo’ che scompare per poi ricomparire solo un po’ abbellito, del costo spropositato delle mense, della strada parco possa ripetersi. Nulla che possa interessare la vita delle persone e delle imprese sarà più deciso senza assicurare la loro partecipazione. La partecipazione attiva di cittadini ed associazioni – conclude Carlo Costantini – diventerà parte integrante dei percorsi amministrativi che precedono la decisione del Comune”.




LADRI DI BICICLETTE: POCO FILM E MOLTA REALTÀ

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 22 gennaio 2024. Il furto delle bici, o parti di esse, costituisce spesso e purtroppo un deterrente al loro uso. E, per via di un tortuoso e perverso, quasi diabolico circuito, in alcune realtà è alimentato dalle stesse persone che lo temono e che quindi tendono a procurarsi una bicicletta di bassa qualità, di poco valore e, quindi, forse rubata.

Certamente il furto può essere contrastato, necessariamente con misure anti-infrazione, ma che spesso non sono prese in considerazione per l’eccessivo costo (per bici “rimediate” a volte anche maggiore di quello del mezzo), oppure, quando in dotazione, mal posizionate, e quindi non in grado di difendere da furti parziali. Sono note le immagini di bici ancorate a pali e rastrelliere mancanti di ruote, di selle, oppure di tutto il telaio tranne che della ruota anteriore, saldamente solidale al presidio scelto.

Dall’indagine svolta dall’osservatorio, il timore del furto è sempre moto alto: si va dall’80% per gli ambiti “aziende” e “supermercati”, a oltre per gli ambiti “stabilimenti balneari” e “città”.

C’è ovviamente da dire che i presidi destinati alla funzione di posteggio spesso sono assolutamente inadatti, consentendo l’ancoraggio della sola ruota anteriore e non del telaio: infatti tra le proposte raccolte per tutti i contesti considerati vi sono quelle che rimandano all’adozione di infrastrutture che consentano l’aggancio al telaio se non addirittura coperte e con accesso riservato.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.




LA VENDETTA, LA PAROLA E I MIRACOLI

“La comunità ebraica è molto delusa dal Vaticano” questo è quanto dichiara Riccardo Di Segni sul quotidiano il Foglio di oggi

https://www.ilfoglio.it/chiesa/2024/01/22/news/-la-comunita-ebraica-e-molto-delusa-dal-vaticano-dice-il-rabbino-capo-di-roma-6126670/

Il rabbino capo di Roma torna a parlare della distanza che si è creata dopo gli attacchi del 7 ottobre: “Mi auguro che la mia denuncia solleciti un dibattito”.

“Delusi da questo Israele che sfida tutto e tutti pur di prevalere nelle sue distorte idee di vendetta” diciamo noi.

“Una democrazia che usa solo ed esclusivamente vendetta per i propri fini non è democrazia. Ecco, per tutte le questioni di relazione, bisogna provare il dialogo se mai è stato usato o conosciuto in quelle terre in questi ultimi tempi.

Chiudiamola questa pagina di sangue e morte, poniamo fine alle logiche della vendetta e cominciamo ad usare la Parola che è il vero ed unico strumento che risolve ogni cosa e, per la verità, fa anche miracoli.”

nm




FESTA DI SANT’ANTONIO A PAGANICA

Vincono concorso di “bellezza, rarità e benessere” il cavallo leone, la mucca rosa, la capra carolina e la gallina pipì

L’Aquila, 22 gennaio 2024. Primo classificato Leone, splendido cavallo da tiro rapido pesante, del signor Secondino Moro, seconda classificata Rosa, mucca di razza Limousine, di Federico Paiola e Raimondo De Paolis, al terzo posto, a pari merito, la capra Carolina, di Nicolò Bi Berardo e la gallina Pipì, di razza Serama, di Daniela Romano.

Sono questi i vincitori, e relativi proprietari, della orginale sfilata e concorso di “bellezza, rarità e grado di benessere” a cui hanno ieri partecipato ben 87 animali, in occasione della tradizione della festa di Sant’Antonio Abate a Paganica, frazione del Comune dell’Aquila, che si è celebrato nel rione di Sant’Antonio, dove un tempo si svolgeva la grande fiera degli animali ed anche una corsa di cavalli.

Ad organizzare l’Amministrazione separata degli usi civici di Paganica e San Gregorio (Asbuc), e dalla Proloco di Paganica, in collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Assunta.

Dopo il solenne momento della benedizione da parte di don Dionisio, di tutti gli animali, tra cui cani, cavalli, asini, mucche, gatti, conigli, galline, criceti, pappagalli e altri uccelli, a stilare la classifica è stata la giuria composta dai veterinari Natascia Di Filippo, Rolando Ciambotti e Annamaria Rotellini. Tutti e 87 i partecipanti hanno comunque ricevuto un premio, donato da oltre 20 attività commerciali di Paganica. Infine, l’Asbuc ha offerto vin brulè e cioccolata calda, la Proloco minestra di fagioli e cotiche.

Estremamente soddisfatto il presidente Asbuc Nando Galletti, “l’iniziativa ha avuto un grandissimo successo, e diventerà senz’altro un evento annuale. Ma non ne avevamo dubbi, in una comunità come quella di Paganica, che da secoli ha come fulcro della sua economia l’agricoltura e l’allevamento, gli animali rivestono una grande importanza, fanno parte di una identità di cui andare orgogliosi. Il concorso di bellezza è stato ovviamente un gioco, in realtà tutti i nostri amici a quattro e due zampe meritavano il primo premio a pari merito. Tengo a sottolineare che però elemento di valutazione è stato anche quello del benessere di questi animali, da parte dell’occhio esperto dei veterinari della giuria. Il messaggio che parte da Paganica vuole essere infatti quello contro il maltrattamento e a favore dei diritti degli animali, che lo ricordo, per la dichiarazione universale dell’Unesco sono la libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, la libertà di avere un ambiente fisico adeguato, la libertà da malattie, ferite e traumi, la libertà di manifestare le loro caratteristiche comportamentali, con uno spazio sufficiente, locali appropriati e la compagnia di altri soggetti della stessa specie, infine la libertà dal timore, assicurando condizioni che evitino sofferenza mentale”.

Aggiunge Marta Vivio, presidente della Proloco: “Con questa iniziativa si rinnova la collaborazione con l’Asbuc, che continua a dare ottimi risultati, c’è stata infatti una grandissima partecipazione, con ben 87 animali portati dai loro proprietari, a farli benedire, come da antica tradizione, e poi ore di festa e spensieratezza, favorite anche dalla bella giornata di sole. Miglioreremo l’anno prossimo alcuni dettagli, per quel che riguarda ad esempio la sfilata dentro il paese, per renderla ancor più suggestiva, ma la formula già è vincente e ha avuto un grandissimo apprezzamento anche dalle persone venute da fuori”.




PREMIO ZAVATTINI

La giuria designa i progetti vincitori dell’edizione 2023/24: La figura umana di Giulia Claudia Massacci; Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua; Riccardo I di Federica Cozzio. A Fantasia di Marco Mingolla la menzione speciale intitolata a Chiara Rigione

Roma, 22 gennaio 2024. Sabato 20 Gennaio 2024, presso la Fondazione AAMOD, sono stati designati i vincitori dell’edizione 2023/24 del Premio Cesare Zavattini/UnArchive, iniziativa dedicata al riuso creativo del cinema d’archivio rivolto a giovani filmmaker sotto i 36 anni di età.

I progetti candidati erano Caro Berlinguer di Pietro Bonaccio, Fantasia di Marco Mingolla, Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua, La figura umana di Giulia Claudia Massacci, Appunti, fantasmi di Noemi Restani, Controra di Chiara Tripaldi, Figli di oggi di Camilla Morino e Alberto Sparapan, Quelli che restano di Saverio Biancone, Riccardo I di Federica Cozzio e When we with daisies lie di Sofia Vecchiato

Dopo aver assistito all’illustrazione dei teaser e dossier da parte degli autori e autrici, ed averne apprezzato la qualità e l’impegno, la Giuria – presieduta da Jacopo Quadri e composta da Franco Angeli, Alberto Crespi, Antonella Di Nocera e Cecilia Spano – ha decretato i tre vincitori e assegnato una Menzione speciale dedicata a Chiara Rigione. Questi i titoli premiati e le motivazioni che hanno portato i giurati a scegliere i progetti che nei prossimi mesi diventeranno cortometraggi della durata massima di 15 minuti:

La figura umana di Giulia Claudia Massacci

per la sensibilità con cui si accosta ad un tema etico e scientifico di grande rilevanza, quello del rapporto dell’uomo con il mondo animale, attraverso il lavoro critico su un vasto repertorio di immagini filmiche che veicolano pratiche di dominio e ideologie di consumo, ponendosi l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza sulle responsabilità umane.

Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua

per il profondo coinvolgimento con cui indaga, attraverso un prezioso archivio privato, la storia di una frattura creatasi nella famiglia dell’autore in seguito ad un evento drammatico da tutti rimosso, anche a causa di consuetudini e valori tipici di una piccola comunità, e per il desiderio di rimettere insieme, con la propria ricerca e il proprio sguardo, i frammenti di quel mondo familiare spezzato.

Riccardo I di Federica Cozzio

per la capacità di prefigurare, anche grazie alla qualità del materiale filmico di repertorio, un appassionato percorso di memoria nella tradizione della marineria dell’area di Chioggia, attraverso la storia di un uomo che si ostina a restaurare un’antica imbarcazione, un tempo in uso, mentre le tecniche e la comunità intorno a lui mutano profondamente, tanto che oggi, dopo la sua morte, il “Riccardo I” ormai in secca va lentamente consumandosi. 

Fantasia di Marco Mingolla

per l’originale approccio al riuso creativo del materiale filmico d’archivio che, rielaborato con tecniche grafiche digitali e analogiche, dà consistenza alla creatività di un gruppo di bambini coinvolti in un laboratorio di esplorazione di sé e del mondo, ispirato all’immaginario e alle metodologie di Bruno Munari. Un lavoro sul campo che sarebbe piaciuto molto a Chiara Rigione. 

Il pitch degli autori e delle autrici dei progetti e i lavori della Giuria sono stati accompagnati da Antonio Medici e Aurora Palandrani, rispettivamente direttore e coordinatrice del Premio Zavattini.  Il coordinamento tecnico è stato curato da Milena Fiore.




VISITE ISTITUZIONALI

Il presidente D’Angelo ed il consigliere Pavone in visita al “Moretti” di Roseto degli Abruzzi

Teramo, 22 gennaio 2024. Visita istituzionale del presidente della Provincia Camillo D’Angelo e del consigliere delegato all’edilizia scolastica Enio Pavone all’IIS “Moretti” di Roseto degli Abruzzi, invitati dalla dirigente, la prof.ssa Daniela Maranella, a seguito dell’attivazione del nuovo indirizzo di studi in “Chimica, Biotecnologie e Materiali” (Articolazione Biotecnologie Sanitarie).

L’istituto rosetano ha infatti organizzato per la giornata di oggi “Gioco con la Chimica”, rivolto alle ragazze ed ai ragazzi delle classi terze delle scuole medie. Un open day per scoprire gli innovativi laboratori di chimica, uno degli elementi di pregio della scuola, grazie alla strumentazione messa a disposizione per garantire una puntuale formazione delle future figure professionali che termineranno il percorso di studi quinquennale.

Il nuovo indirizzo, presentato lo scorso 10 gennaio, rappresenta una risposta alle esigenze delle tante aziende presenti sul territorio, le quali sono in grado di offrire opportunità di carriera alle ragazze ed ai ragazzi che hanno competenze e familiarità con gli strumenti di laboratorio oltre che conoscenze scientifiche.




STORIE DI SPORT

VIII Edizione Premio Letterario dedicato a Rocky Marciano

Ripa Teatina, 22 gennaio 2024. La Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara e il Comune di Ripa Teatina indicono la VIII edizione del Premio Letterario Rocky Marciano “Storie di Sport” con il fine di diffondere i valori e i principi dello sport considerato nei suoi molteplici aspetti, con particolare evidenza su principi e valori quali diritti umani, salute, cultura, educazione e integrazione.

Unico requisito per la partecipazione è l’aver compiuto la maggiore età in data 1° gennaio 2024 e si partecipa inviando un unico racconto a tematica sportiva di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 7200 caratteri spazi inclusi, all’indirizzo premioletterariostoriedisport@gmail.com entro le ore 24.00 del 12 maggio 2024.

Oltre alla targa di merito il primo classificato vincerà 1000 euro (al lordo delle imposte); targa di merito anche per il secondo e terzo classificato.

È stato istituito anche il Premio “Rocky Mattioli” riservato al miglior racconto redatto da un autore abruzzese; la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà inoltre a sua discrezione n. 2 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.

La Giuria è composta da: Francesca Chiappa (Hacca Edizioni); Francesco Coscioni (Neo Edizioni); Valerio Valentini (Readerforblind); Raffaele Riba (editor e scrittore); Lorenza Stroppa (Ediciclo Editore); Roberto Di Pietro (Agente Letterario Edelweiss); Athos Zontini (scrittore e scout per la rivista Achab); Patrizia Angelozzi (Angelozzi Comunicazione); Paolo Primavera (Edicola Ediciones).

La cerimonia di premiazione avverrà a luglio, all’interno del Festival Rocky Marciano di Ripa Teatina (CH). La data verrà comunicata ai finalisti a giugno.

La manifestazione è patrocinata da Il Centro Quotidiano d’Abruzzo, Regione Abruzzo e CONI Abruzzo, ed è realizzata con il contributo di Saquella Caffè.




LE CAUSE E I NUMERI DELLA CRISI DEL LAVORO AUTONOMO

di Natale Forlani

Politicainsieme.com, 22 gennaio 2024. La crisi del lavoro autonomo nel corso degli anni duemila (circa -1,3 milioni di occupati a fronte di una crescita di 2,7 milioni della componente dei lavoratori dipendenti) è una delle criticità meno attenzionate del nostro mercato del lavoro, nonostante l’incidenza storica di queste professioni sul complesso dell’occupazione e della generazione del reddito delle famiglie risulti di gran lunga superiore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea ( 21,5% rispetto al 14,7%). Il recupero dei numeri precedenti la crisi Covid-19, poco più di 5 milioni di occupati, è avvenuto con grandi difficoltà alternando segnali positivi e negativi.

L’impatto della riduzione si riflette anche sui cambiamenti strutturali del nostro mercato del lavoro, in particolare sulla caduta della propensione a promuovere nuove imprese e nel mancato ricambio generazionale dei mestieri e delle professioni che continuano ad avere un peso rilevante in molti comparti di attività. Una tendenza che offre una spiegazione anche della riduzione della quota delle professioni di media e alta qualificazione e dei lavoratori esecutivi specializzati (-1,5 milioni rispetto a 15 anni fa).

Il lavoro autonomo è un aggregato complesso di imprese individuali estremamente diversificate al loro interno. I grandi aggregati storici sono rappresentati dai commercianti, dagli artigiani, dai coltivatori diretti, dagli ordini professionali e dal raggruppamento delle professioni e delle prestazioni delle partite Iva (amministratori, manager, agenti commerciali, lavoratori parasubordinati) che trovano un collante nel Fondo previdenziale della gestione separata presso l’Inps. I commercianti e gli artigiani, rispettivamente 1,950 e 1,450 milioni, rappresentano più di due terzi di questo aggregato e la parte rilevante del 28% delle microimprese che hanno assunto lavoratori dipendenti.

La diversificazione di queste attività per caratteristiche professionali, di reddito e di collocazione nelle filiere di produzione, distribuzione e di vendita, rende difficile trovare una spiegazione unificante del declino evidenziato nelle statistiche. Un saldo negativo che rappresenta comunque il risultato finale di movimenti settoriali che risentono della contrazione storica di alcuni settori, in particolare delle costruzioni e dell’agricoltura, e della contemporanea espansione dei comparti dei servizi per l’accoglienza, la ristorazione, la logistica e le telecomunicazioni.

Un fattore unificante, e ampiamente comprovato, è la forte riduzione della propensione a promuovere nuove imprese, frutto dei cambiamenti culturali e della perdita del valore e dello status collettivamente percepito dei mestieri e delle professioni. Una tendenza accentuata dalla riduzione delle coorti d’ingresso giovanili nel mercato del lavoro, che ha ridotto dal 27% a meno del 15% la quota dei giovani under 34 anni che promuovono nuove imprese, e del numero delle imprese che si mantengono attive a seguito del passaggio delle consegne dai genitori a figli. L’incremento dell’età età media dei lavoratori autonomi e dei professionisti risulta superiore a quella della popolazione attiva e i tassi di uscita dal lavoro autonomo che sono attesi per motivi di pensionamento fanno presagire un’ulteriore contrazione della componente dei lavoratori autonomi nel mercato del lavoro.

L’evoluzione delle innovazioni digitali è destinata a mettere in crisi anche i tradizionali confini delle rappresentanze storiche dei lavoratori autonomi, degli ordinamenti professionali e delle prestazioni del welfare che hanno accompagnato l’evoluzione delle associazioni a partire dai fondi previdenziali destinati ad andare in sofferenza con la riduzione dei contribuenti attivi che alimentano il pagamento delle prestazioni pensionistiche in costante crescita. Con tutta probabilità comporteranno anche un ridisegno della definizione delle differenze tra il lavoro autonomo e quello dipendente in relazione alle nuove tecnologie che valorizzano l’autonomia, la responsabilità dei lavoratori e le prestazioni legate ai risultati che si manifestano nella diffusione dello “smart working” nei mercati del lavoro a livello internazionale.

Con tutti i limiti del caso, a partire dai comportamenti fiscali di una parte rilevante di queste categorie, i lavoratori autonomi hanno svolto, e continuano a svolgere, un ruolo rilevante in termini di contributo attivo alla crescita economica delle nostre comunità territoriali che merita di essere rigenerato con politiche rivolte a migliorare la qualità delle competenze e delle attività professionali e di sostegno alla creazione di nuove imprese.

Pubblicato si www.ilsussidiario.net




INTELLIGENCE STUDIES

Il titolo del nuovo saggio dell’editore Centro studi intelligence U.N.I.

Scritti dal 2009 al 2021. Intelligence, sicurezza, geopolitica e società. Quarto volume, nella Collana: Studi di intelligence, 2024 (ISBN 978-88-942603-4-2) diretta dalla docente Antonella Colonna Vilasi.

Il saggio pubblicato dall’editore Centro studi intelligence U.N.I tratta ricerche, studi e collaborazioni scientifiche della docente a partire dagli ultimi mesi dell’anno 2008 sino al 2021, ed è il quarto volume della collana Studi di intelligence.

Il testo è corredato da studi, interviste e analisi su: il ciclo intelligence, tematiche di sicurezza, intelligence, geopolitica e storia dell’intelligence nel contesto di una società in continua trasformazione.

La studiosa di intelligence italiana e docente universitaria di intelligence e storia dell’intelligence promuove lo sviluppo di una cultura dell’intelligence e della sicurezza attraverso iniziative didattiche e sociali in qualità di responsabile del Centro Studi Intelligence – UNI, registrato presso il Miur, il MISE e la Commissione Europea.

“Fare a meno dell’intelligence non si può, in un mondo in cui persino gli Stati faticano a sopravvivere alle nuove minacce che li incalzano” è quanto sostiene Antonella Colonna Vilasi, responsabile del Centro Studi sull’Intelligence (U.N.I.) con sede a Roma e autrice di diverse pubblicazioni, sia scientifiche di ambito accademico, che saggi divulgativi.

L’autrice, importante saggista che ha pubblicato diverse opere sulla mafia, sull’intelligence e sul terrorismo, svolge attività di didattica universitaria ed è la prima a livello europeo ad aver pubblicato una trilogia sui temi dell’intelligence dal titolo “Le Agenzie di Intelligence”, volumi che descrivono il variegato panorama dei servizi di intelligence mondiali (Stati Uniti, Russia, Cina il primo nel 2016; Unione Europea e Balcani il secondo nel 2020; Medioriente, Sud America e Asia, il terzo nel 2020).

Antonella Colonna Vilasi, studiosa di intelligence italiana, docente universitaria di intelligence e storia dell’intelligence e responsabile del Centro Studi sull’Intelligence U.N.I., è autrice di oltre 80 volumi sui temi del terrorismo e dell’intelligence e di numerosi articoli scientifici in riviste scientifiche italiane ed estere.

Vincitrice di diversi premi letterari, collabora con numerose riviste scientifiche, con articoli su intelligence e sicurezza; è relatrice in numerose conferenze sul tema del terrorismo e dell’intelligence; è Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana; insegna in agenzie ed università.

Il Centro Studi Intelligence, Scienze Strategiche e Sicurezza (U.N.I.), costituito nel 2012 a Roma per iniziativa di Antonella Colonna Vilasi, a cui aderiscono molti docenti di Università europee ed extra-europee, è una associazione di esperti in materia di geopolitica, sociologia, economia, intelligence e sicurezza internazionale ed ha la finalità di sviluppare, nel senso più ampio, una cultura dell’intelligence e della sicurezza.




LA SIECO SFATA IL TABÙ

Trova la prima vittoria in casa. Battuta la wow green house aversa per 3-1

Ortona, 22 gennaio 2024. Era una gara da vincere per rosicchiare qualche punticino alle squadre che precedono in classifica e la missione è compiuta. La Sieco Service Impavida Ortona vince la sua prima gara casalinga con una prestazione tutta grinta e orgoglio che vale tre punti. Due squadre alla ricerca del bottino pieno che avrebbe permesso all’una di continuare il sogno salvezza e all’altra di mettere una piccola ipoteca su quest’ultima. Aversa si presenta al Palasport ortonese al completo e con al seguito un nutrito gruppo di tifosi che hanno sempre sostenuto i propri beniamini. Grandi aspettative anche nella tifoseria dei Dragoni, intervenuti come sempre in gran numero per sostenere gli Impavidi in una gara importantissima e ricca di tensione.

Comme d’habitude partenza thriller dei Ragazzi Impavidi che nel primo set soffrono il servizio degli ospiti non riuscendo di conseguenza ad apparecchiare palloni comodi per le bocche da fuoco ortonesi. Una Sieco che inizialmente ha faticato anche nel fondamentale del contrattacco al contrario degli avversari più concreti e cinici nel mettere palla a terra. La Sieco, ormai si sa, ha di solito un’impennata a partire dalla seconda frazione di gioco. Marshall, in ombra nel primo set, è l’uomo in più e quando il neoarrivato Trifon Lapkov sembra rallentare, ecco che Cantagalli entra in campo trascinando la squadra. La Sieco acquista fiducia dai nove metri Dimitrov confeziona tre aces e Fabi oltre ai suoi dieci punti con il 69% in attacco, sfodera un servizio ficcante tale da impedire una limpida costruzione di gioco agli avversari. Cantagalli è inarrestabile ma Dimitrov continua a distribuire palloni a destra e a manca rendendo complicata la lettura del gioco agli avversari. Dall’altra parte della rete, Pinelli trova invece in Argenta il suo terminale preferito.

Coach Nunzio Lanci: «Oggi era importante vincere perché dopo aver sfiorato un quinto set con Grottazzolina, ci serviva una conferma dei nostri passi avanti. Questa vittoria rappresenta anche una gratifica per i ragazzi che finalmente si sono regalati ed hanno regalato ai nostri tifosi una prima vittoria casalinga. Si trattava di una partita spartiacque ne eravamo consapevoli e nonostante una falsa partenza alla fine l’abbiamo interpretata nel migliore dei modi contro Aversa che è un’ottima squadra. Non guardiamo ancora la classifica e prendiamo questa vittoria come un toccasana per il morale. Questa sera, bravi noi».

IN BREVE

Nel primo set è ancora il fondamentale del servizio a fare la differenza tra le squadre. Ortona sbaglia e Aversa trova subito due aces e tenta la fuga. Il set va avanti ma il canovaccio è sempre lo stesso: Ortona fallosa dai nove metri e Aversa che continua a confezionare Aces o ad impedire una corretta costruzione di gioco degli adriatici.

La Sieco sembra partire più concentrata nel secondo set e le due squadre se la giocano punto su punto. È la Sieco a provare più volte a mettere la testa avanti ma Aversa risponde colpo su colpo. Stavolta è il turno di Fabi di fare la differenza dai nove metri. Aversa va in difficoltà e Ortona scappa a vincere il set.

Terzo set in perfetto equilibrio, almeno nelle prime fasi di gioco. Aversa ha qualcosa in più a muro ed è la squadra che per prima trova il punto del break. Nella seconda parte del parziale, l’attacco della Sieco cala di intensità e la cosa giova alla ricostruzione degli ospiti che tentano la prima vera fuga del set.  Ortona non ci sta, entra Cantagalli e il muro serra le sue maglie. La gara torna quindi sui binari dell’equilibrio. Strappo finale di Ortona che stavolta si impone dai nove metri con Fabi e Bertoli

Buona partenza di Ortona nel quarto set. Parte forte e scava subito un mini-solco che Aversa colmerà piuttosto rapidamente anche per uno sbandamento della ricezione ortonese. Gli adriatici si ricompongono e aumentano l’efficacia della ricostruzione e trovano un nuovo cospicuo vantaggio quando si è appena alla metà del parziale. Piccola flessione quando l’arbitro fischia un fallo di accompagnata alla Sieco. Decisione contestata dai ragazzi di Coach Lanci che non riescono a togliere un pericoloso, ed efficace, Argenta dai nove metri. È poi il momento di Dimitrov per sfoderare una serie di servizi pericolosi che aiutano Ortona a riacquistare un tranquillo vantaggio che li porterà a vincere la prima gara casalinga. 

PRIMO SET

Coach Nunzio Lanci schiera subito il nuovo arrivato. In campo si dispongono quindi Dimitrov al palleggio e Lapkok opposto. Al centro Fabi e Patriarca mentre schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli. Benedicenti Libero. Gli ospiti optano per Pinelli palleggio e Argenta opposto. Presta e Marra al centro, Canuto e Lyutskanov schiacciatori, Rossini Libero.

Il primo servizio è per Aversa, con Pinelli. Fuori l’attacco di Bertoli 0-1. Al secondo tentativo Bertoli fa punto 1-1. Ancora Bertoli, stavolta a muro 2-1. Buone mani fuori per aversa 3-3. Pallonetto di Lyutskanov Lyutskanov 4-5. Ace di Argenta 4-6. Argenta attacca senza muro e gli ospiti tentano la fuga 5-8. Va fuori il muro di Ortona 7-10. La Pipe di Marshall buca il muro 10-11. Lapkov da posto quattro 11-12. Argenta mette in difficoltà la ricezione dei padroni di casa e per Aversa è facile il tap-in del 12-15. Argenta sbaglia il servizio dopo il time out 13-15. Lyutskanov sbaglia dai nove metri. Poco dopo lo imita anche Marshall 14-17. Ace anche di Presta 14-18. Lapkov 15-18. Cantagalli entra per il servizio ma lo sbaglia 15-19. Fabi sbaglia il servizio 18-24. Ace di Lapkov 20-24. Il set lo chiude Lyutskanov.

SECONDO SET

Il servizio è per la Sieco e dai nove metri va Dimitrov ma il primo punto è di Argenta. Fabi di prepotenza al centro 1-1. Ace per Bertoli, con la complicità del nastro 2-1. Sbaglia il servizio Lyutskanov 4-4. Pipe di Bertoli 5-5. Invasione per Pinelli 6-5. Bertoli trova un pallonetto lungo linea 8-6. Ace di Canuto 8-8. Lapkov murato 8-9. Pinelli fa doppia 10-10. Ace per Bertoli 11-10. Muro di Fabi 12-10. Lyutskanov sbaglia il servizio 14-12. Marshall trova il mani-fuori 15-13. Bertoli gioca sul muro ma la copertura non è efficace 15-15. Ace di Pinelli 15-16. Patriarca serve lungo 16-17. Attacca di prima intenzione Dimitrov 17-17. Muro di Lapkov 18-17. Ace per Dimitrov 19-17. Ottima diagonale stretta di Bertoli 20-18. Pipe di Bertoli 21-19. Argenta spara fuori 22-19. Marshall stampa un muro monumentale 23-19. Il muro tocca l’attacco di Lapkov ed è set point 24-19. Ancora Lapkov si oppone a muro 25-19.

TERZO SET

Si parte con il punto di Lapkov 1-0. Sulla ricostruzione Argenta 1-1. Argenta ace fortunato con la complicità del nastro 2-3. Lyutskanov sbaglia dai nove metri 4-4. Muro di Marshall 5-4. Preste pesta la linea di fondo campo sul servizio 6-6. Argenta allunga 7-10. Buona intesa al centro tra Dimitrov e Fabi che stampa il punto del 8-10. Presta ferma Marshall 9-12. Marshall piazza il punto del 12-13. Bertoli per il 13-13 in pipe. Marshall 14-13. Out il servizio di Lyutskanov 15-14. Bertoli in pipe 17-15. Cantagalli trova le dita del muro 18-16. Ci vuole il video-challenge per dare il punto ad Aversa sulla schiacciata (fuori) di Marshall 18-17. Murato Cantagalli 18-18. Out il servizio di Canuto 19-18. Marra serve sulla rete 21-19. Lunga la ricezione di Lyutskanov sul servizio di Bertoli e per Fabi è semplice fare il 22-19. Cantagalli mani-fuori 23-20. Ace di Fabi 24-20. Cantagalli murato 24-22. Lyutskanov serve lungo 25-22.

QUARTO SET

Batte Dimitrov e Cantagalli fa muro 1-0. Bertoli 2-0. Argenta dalla seconda linea accorcia le distanze 4-3. La parallela di Argenta sfiora la riga 5-5. Ace di Presta 5-6. Troppo lungo il servizio di Cantagalli 6-7. Marra ammette il tocco 7-7. La bomba di Cantagalli rimbalza sul muro e va fuori 8-8. Canuto tira fuori 9-8. Cantagalli 11-9. Bertoli 12-9. L’accoppiata Fabi/Cantagalli stampa il muro del 14-9. Ancora muro e ancora Fabi 15-9. Canuto passa e riconquista il servizio 15-10. Fischiata una dubbia palla spinta a Cantagalli 16-11. Male la ricezione di Ortona, punto regalato ad Aversa e sul 16-12 Nunzio Lanci chiama tempo per infondere calma ai suoi. Fuori l’attacco di Fabi 16-13. Cantagalli buca il muro 14-18. Muro di Dimitrov 19-14. Fuori il servizio di Cantagalli 19-15. Mani esterne del muro cercate e trovate da Cantagalli 21-16. Ancora Fabi trova il punto al centro 22-17. Ace per Dimitrov 23-17. Ancora Ace per il palleggiatore 24-17. Sulla rete il servizio di Marra 25-18.

Sieco Service Impavida Ortona – WOW Green House Aversa 3-1 (20-25/ 25-19/ 25-22/ 25-18)

Durata Set: I: 28’ / II: 29’ / III: 31’ / IV: 32’

Durata Totale: 2h

Sieco Service Ortona: Fabi 10, Broccatelli (L) % –% n.e., Bertoli 18, Benedicenti (L) 62% – 38% perfetta, Del Vecchio, Marshall 13, Patriarca 1, Cantagalli 11, Falcone n.e., Tognoni n.e., Donatelli n.e., Lapkov 11, Dimitrov 5, Lanci E. n.e.

Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 7 – Errori Al Servizio: 15 – Muri Punto: 9 – Ricezione Positiva: 58% – Attacco: 52%

WOW Green House Aversa: Pinelli 1, Argenta 25, Presta 5, Marra 4, Canuto 4, Lyutskanov 20, Rossini (L) 56% – 44% perfetta , Biasotto, Spagnuolo n.e., Chiapello n.e., Agrusti n.e., Gatto n.e., Schioppa n.e., Spignese (L) n.e.

Coach: Passaro S. Vice: Beltrame S.

Aces: 8 – Errori Al Servizio: 15 – Muri Punto: 9 – Ricezione Positiva: 41% – Attacco: 44%

Arbitri: Toni Fabio e Marotta Michele




PISTA CICLABILE ZONA FRANCA!

Pescara, 21 gennaio 2024. Tra le spigolose scene che si possono intercettare in città muovendosi in bicicletta, e ce ne sono veramente tante, alcune danno la possibilità di riflettere su un paio di questioni, che rimandano all’organizzazione di servizi e alla loro fruizione: da una parte chi li mette a disposizione e dall’altra chi li usa. Ma c’è anche chi ne abusa.

Nel tratto di Via Marconi, prospiciente l’intersezione con via Caio Asinio Pollione, zona rotatoria Via Pepe, c’è una solitaria “bretella”, presunta ciclabile, di 30 metri di lunghezza, compressa tra la fermata del bus e un cordolo che delimita la corsia riservata allo stesso. Al di là dell’insolita interpretazione progettuale del breve tratto di 2,5 mt di larghezza (curiosamente tanto quanto una pista ciclabile) che interseca il servizio di TPL (chi sale sul bus, o ne scende, deve attraversare la pista, scendendo uno scalino e salendone un altro), la “presunta” funzione ciclabile richiamata, ancorché intuibile per questioni di similitudine geometrica, non è esplicitata da alcuna segnaletica, né orizzontale né verticale. Accade, quindi, con una certa interpretazione “creativa”, che alcuni abbiano pensato di potercisi infilare in auto e addirittura parcheggiare, in fila indiana, per farsi, suppongo, una pizza e una birra lì di fianco.

Chi arriva in bici, rimane disorientato: pista o non pista? La forma c’è, ma nessun segnale lo esplicita. E’ riservata o è libera? Certamente non è un parcheggio. Mi è capitato una volta di contestare ad un automobilista l’improvvida sosta con la sua auto, un SUV, che non consentiva il passaggio ad alcuno e la risposta fu che la pista non era segnalata.

In conclusione, questa tratta riservata alle due ruote, unica in tutti i 1.600 mt di Via Marconi, difetta di essere tale proprio perché non c’è un segnale che ne affermi e testimoni la funzione (su certe vie la ridondanza di segnali ciclabili tra pista che termina e pista che ricomincia è da capogiro). Ma questo non dovrebbe consentire la furbizia interpretativa dell’utente in auto, certamente non tutti, che accampa curiose scuse/ragioni della sua evidente infrazione e a cui, evidentemente, difetta la regola interiore del dubbio e soprattutto del rispetto.

In sostanza, quindi, se capitate da quelle parti in bici, potete anche procedere in strada, come tutti gli altri veicoli, perché in effetti la bici è un veicolo.

Giancarlo Odoardi – Direttore Ri-media.net




CARLO COSTANTINI CANDIDATO SINDACO

Elezioni comunali Pescara. Domani, lunedì 22 gennaio, ore 11:00 conferenza stampa di presentazione presso la Sala consiliare del Comune di Pescara

Pescara, 21 gennaio 2024. Carlo Costantini è il candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra alle elezioni amministrative della primavera 2024. La candidatura verrà ufficializzata e presentata nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà domani, lunedì 22 gennaio, alle ore 11:00, nella Sala consiliare del Comune di Pescara.

All’incontro, oltre a Costantini, saranno presenti i rappresentanti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di Azione e di Radici in Comune.




LE INSOFFERENZE DI BONACCINI

Una reazione volgare e scomposta alla domanda

Pescara, 21 gennaio 2024. Il sindacato dei giornalisti abruzzesi resta basito per l’ennesima scena di insofferenza di un politico, in questo caso il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, di fronte alla legittima domanda di un cronista. Una reazione volgare e scomposta a un quesito non gradito. Pretendere domande su misura non appartiene alla democrazia e non rispetta il ruolo della stampa. Quanto accaduto a Vasto ai colleghi di ChiaroQuotidiano durante l’intervista a Bonaccini, ci ricorda ancora una volta quanto l’Italia sia un paese poco ospitale per i giornalisti, continuo bersaglio della classe politica e non solo.

sindacatogiornalistiabruzzesi




LE PROPOSTE DEL FORUM CITTADINO

Raccolta di firme per portare in consiglio comunale. Proposta di iniziativa popolare ex artt. 18 dello statuto e 53 del regolamento comunale sulla democrazia partecipativa.

Roseto degli Abruzzi, 21 gennaio 2024. Per l’area del parco tra via Mattarella e via dei Pioppi:

• ristrutturazione del campo da basket e degli elementi e strutture già presenti (percorso vita, chiosco e campo da bocce);

• realizzazione di un’area per skateboard (eventualmente nella fascia già asfaltata che collega via dei Pioppi a via Mattarella);

• opere di street art sull’asfalto esistente per disegnare campi da allenamento per bambini;

• conservazione della vegetazione esistente;

• realizzazione di un giardino didattico nel lotto che si affaccia sul lungomare Rodi e di percorsi ciclabili di penetrazione all’area tra via dei Pioppi e il lungomare Rodi.

per l’area del parco tra via dei Pioppi e il Castrum:

• percorso integrato di collegamento con pannelli che raccontino la storia del quartiere;

• riqualificazione del piccolo edificio adiacente al polo “i Pioppi” a scopo sociale e culturale;

• riqualificazione del campo inutilizzato al confine sud-ovest adiacente al campo da calcio Castrum, per ospitare nuovi campi

sportivi per altre discipline (pallavolo, basket, tennis);

• installazione di una cassa armonica.

per l’area del quartiere di edilizia pubblica:

• potenziamento e sistemazione della viabilità pedonale esistente;

• integrazione e riqualificazione del piccolo “teatro all’aperto” di via Rossa, retrostante alle palazzine di via Lombardi e via Di

Vittorio;

• ristrutturazione dei ponti di collegamento delle palazzine di via Di Vittorio, eventualmente con street art.

per l’area restante del quartiere:

• migliorare il collegamento con l’area di pertinenza della chiesa di S. Maria a Mare, attraverso l’installazione di opportuna

cartellonistica e attraverso una nuova sistemazione e pavimentazione dell’area utilizzata attualmente come parcheggio e

di via Cirene, via di collegamento tra via Annunziata e l’edificio religioso;

• adeguamento della viabilità del Bivio Bellocchio;

• sistemazione dell’area del Bivio Bellocchio e della Necropoli, retrostante il supermercato “Lidl”, e restauro dei manufatti

presenti.

I BANCHETTI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SONO PRESENTI (tempo permettendo)

Al mercato dell’Annunziata ogni lunedì dalle 10:00 alle 12:30;

Ale mercato di Piazza della libertà ogni sabato dalle 10:00 alle 12:30.

In Piazza Fosse Ardeatine:

giovedì dalle 10:00 alle 12:00;

sabato dalle 16:30 alle 19:00;

domenica dalle 10:00 alle 12:30

“ dalle 16:30 alle 19:00




IL PADIGLIONE ITALIA DI EXPO OSAKA 2025 arriva in diretta al Sigep

Nello stand di Pastry&Culture Italian Style domani la presentazione in anteprima

Rimini, 21 gennaio 2024. In anteprima assoluta, domani mattina alle 11 a Roma sarà presentato il Padiglione Italia ad Expo Osaka 2025. Contemporaneamente, i visitatori del “Sigep – The Dolce World Expo”, il salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè attualmente in fase di svolgimento alla Fiera di Rimini, avranno la possibilità di seguire in diretta streaming l’importante appuntamento.

All’interno dello stand dell’associazione Pastry&Culture Italian Style, presieduta dal maestro pasticciere abruzzese Federico Anzellotti, ambasciatore della pasticceria in Expo e per la Regione Abruzzo, dove sono in mostra anche una decina di aziende abruzzesi, è in programma un collegamento diretto con il Palazzo delle Esposizioni di Roma che consentirà di visionare in anteprima l’area espositiva che ospiterà l’Italia durante l’Expo 2025 che si terrà in Giappone dal 13 aprile al 13 ottobre.

Nel corso dell’evento – organizzato da AEPI in collaborazione con il Commissariato Generale di sezione per la partecipazione italiana a Expo 2025 Osaka, l’Azienda Speciale Palaexpo e la Fondazione Italia Giappone – il Commissario Generale, Mario Andrea Vattani, presenterà il progetto del Padiglione Italia all’Expo 2025 Osaka.

Interverranno all’incontro visibile in diretta streaming al Sigep anche il Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, Marco Delogu, il ministro incaricato d’Affari ad Interim dell’Ambasciata del Giappone in Italia, Kengo Otsuka, il presidente della Confederazione AEPI, Mino Dinoi, e il direttore amministrativo Italia Expo 2025 Osaka, Andrea Marin, che introdurrà le opportunità per le imprese di collaborazione col Padiglione Italia.




PROGETTO ALBERI E CURA DEL TERRITORIO

I volontari delle guide del Borsacchio sostituiscono querce lungo gli antichi sentieri di via Colle piantano un ulivo nel piazzale della Fonte e ripuliscono canali piazzale dalle erbacce

Roseto degli Abruzzi, 21 gennaio 2024. Anche oggi, i volontari del Borsacchio dimostrano il loro impegno costante nel preservare la riserva e promuovere iniziative di beneficio ambientale. Nonostante la battaglia contro il taglio della Riserva Borsacchio restano in una fitta opera di collaborazione con oltre 200 entità associative  nazionali e locali per continuare la raccolta firme che ormai ha toccato le 14.000 sottoscrizioni in gran parte su moduli cartacei dal vivo sul territorio.

Il progetto alberi, con grande soddisfazione, ha raggiunto un importante traguardo con 102 nuovi alberi piantati in Riserva, nelle scuole e nei parchi pubblici. . Oggi lungo i sentieri di via Accolle, inspiegabilmente tagliata dalla riserva Borsacchio, abbiamo messo a dimora filari di querce, contribuendo così al ripristino della flora locale, precedentemente danneggiata durante i lavori di sicurezza idraulica.

Nonostante le sfide, i volontari hanno operato con successo nella sistemazione della Fonte D’Accolle che ormai da oltre 10 anni curano e mantengono fruibile,  pulendo i canali di scolo, eliminando le erbacce dalle murature che spaccherebbero presto i resti della Fonte e sistemando siepi e tagliato erba riportando via oltre 100 kg di rifiuti. Nel piazzale dell’Antica Fontana, dimostrando un costante impegno nella manutenzione e valorizzazione dell’area abbiamo messo un Ulivo come segno di speranza di rivedere questo luogo meraviglioso dove deve essere: nella Riserva Borsacchio.

La comunità si unisce nell’apprezzare gli sforzi dei volontari del Borsacchio, che, attraverso azioni concrete, mantengono vivo l’amore per il territorio e la sua bellezza naturale donandoci alberi  e attrezzature per continuare visto che tutti sanno che operiamo senza contributi pubblici o sovvenzioni.




CON GLI ANIMALI NON SI SCHERZA PIÙ

Un comunicato sul Carnevale a 4 zampe

Teramo, 21 gennaio 2024. Con il presente comunicato ringrazio il coordinamento nazionale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane che è intervenuto perché la propria sezione di Teramo si dissociasse dall’evento Carnevale a 4 zampe giuliese.

L’associazione, infatti, non sarà presente nemmeno nella nuova locandina che verrà modificata nella grafica e nei contenuti. Sembra che le associazioni rimaste al carnevale abbiano richiesto la modifica della locandina e del programma che inizialmente prevedeva cani vestiti in maschera.

Resto in attesa di vedere la nuova pubblicazione e il nuovo contenuto dell’evento che certamente terrà conto del benessere animale, dopo la grande partecipazione dell’opinione pubblica, in prevalenza indignata per l’infelice scelta di fare un carnevale per cani.

La vicenda inoltre ha preso risonanza nazionale grazie all’interessamento di Bernadette Chiocca  Redattrice del Magazine Kodami , che tratta il benessere animale e il giusto rapporto uomo animale…

Nel suo articolo dettagliato sulla problematica sollevata dalla sottoscritta vengono riportati i pareri di importanti educatori cinofili esperti del settore della comunicazione del cane. Ringrazio anche lei ed il suo formatissimo team sempre dalla parte della giusta convivenza con gli animali.

Nell’attesa degli sviluppi e soprattutto delle modifiche promesse, mi sento di dover ricordare ai nostri Amministratori, che da ora, CON GLI ANIMALI NON SI SCHERZA PIÙ e credo che la miglior risposta sia stata data proprio dall’opinione pubblica che si è sollevata sui social, nei commenti e nei messaggi di protesta alle associazioni partecipanti.

Ringrazio tutti gli organi di informazione che hanno dato voce alla mia protesta e a quella di chi è stanco di vedere usati gli animali per ogni peggiore strumentalizzazione.

Dott.ssa Giusy Branella, Medico Veterinario

foto: www.alfemminile.com




UNA RIVOLUZIONE VERDE

Un Viaggio a ritroso dal Nord verso il Sud per due cinquantenni ed un pensionato

Rocchetta Sant’Antonio, 21 gennaio 2024. Antonio e Paolo, due intraprendenti cinquantenni, hanno scelto di fondare Puglia-Farm insieme al loro socio, il pensionato Giovanni. Questa nuova realtà agricola, situata a Rocchetta Sant’Antonio sui pittoreschi monti della Daunia, ha come obiettivo principale l’allevamento sostenibile e naturale di lumache.

Dopo aver lasciato alle spalle le frenetiche carriere professionali, tra la Svizzera e Milano, questi pionieri hanno abbracciato la vita rurale con passione, decidendo di contribuire alla rinascita economica del Sud Italia, dove lo spopolamento delle aree rurali ha assunto dimensioni preoccupanti.

Puglia-Farm rappresenta una rinascita, non solo per la zona, ma anche per un approccio all’agricoltura basato sulla sostenibilità e sulla produzione naturale al 100%, senza utilizzo di pesticidi o prodotti chimici. Questa azienda si dedica all’allevamento delle lumache italiane, Helix Aspersa Muller, in linea con i rigorosi standard della

Confederazione Italiana Elicicoltori (CIE), che richiedono una coltivazione all’aperto e solo al naturale. Questo percorso etico e naturale ha portato, in collaborazione con altre aziende del CIE, alla creazione di due linee esclusive:

Bellezza BIO

Prodotti per la bellezza ed il benessere dalla persona ad alta concentrazione di bava di lumaca

Naturalmente Puglia

Attraverso una partnership con Licopharma Cosmetici, un’azienda specializzata nella formulazione e produzione di linee cosmetiche biologiche e naturali, con sede nel vicino paesino di Sant’Agata di Puglia, Puglia-Farm ha sviluppato con successo una linea di prodotti di bellezza innovativi. Questi cosmetici sono formulati utilizzando la preziosa bava di lumaca, certificata biologica, un ingrediente altamente vantaggioso per la pelle e per il benessere fisico, ottenuto in maniera etica e cruelty-free.

La missione di Puglia-Farm non si limita solo alla produzione agricola, ma si estende anche all’istruzione e alla sensibilizzazione delle giovani generazioni. L’azienda sta sviluppando un percorso didattico rivolto agli studenti delle scuole primarie, con l’obiettivo di promuovere il turismo a Rocchetta Sant’Antonio e di avvicinare le persone alla bellezza della coltivazione della terra. Grazie ad una integrazione con altre realtà locali in cui sarà possibile vedere come si coltiva al naturale, come si fa il grano e il vino, come si gestisce un uliveto. Tutte eccellenze pugliesi. Il percorso ha l’obiettivo di avvicinare le giovani generazioni alla bellezza della coltivazione della terra e alla consapevolezza delle risorse del territorio in cui vivono. Inoltre, la gamma di prodotti offerti da Puglia-Farm non si limita solo ai cosmetici “Bellezza BIO e Naturalmente Puglia”, linee ad alta concentrazione di bava di lumaca e prodotti biologici, ma include anche “Lumache di Puglia”, una proposta gastronomica innovativa che include prodotti freschi e piatti gourmet.

Il team di Puglia-Farm è determinato a ridefinire il concetto di agricoltura e a trasmettere un messaggio di sostenibilità, naturalezza ed etica in ogni fase della loro attività. Attraverso la loro iniziativa coraggiosa e innovativa, Antonio, Paolo e Giovanni stanno dimostrando che un ritorno alla terra può portare a risultati straordinari, sia per l’ambiente che per l’economia locale.