ALLA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO DI MILANO

Promuovere le bellezze della via Verde, della Costa dei Trabocchi e del borgo medievale

Rocca San Giovanni, 5 febbraio 2024.  Promuovere le bellezze della via Verde, della Costa dei Trabocchi e del borgo medievale: con questo intento il sindaco di Rocca San Giovanni Fabio Caravaggio e alcuni amministratori stanno partecipando alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano.

“C’è un numero crescente di turisti che apprezzano le nostre ricchezze e hanno voglia di scoprire il territorio e l’intero Abruzzo”, queste le parole del primo cittadino Caravaggio che aggiunge: “La partenza del Giro d’Italia dell’anno scorso sicuramente ci ha aiutato molto così come il lavoro di squadra fatto con gli altri comuni. Credo che siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a percorrere il cammino della promozione con costanza e tenacia, proprio come abbiamo fatto finora”.

Parlando di turismo, Rocca San Giovanni offre degli itinerari che spaziano dalla natura alla storia. “L’abbinamento che il nostro paese, che è uno dei borghi più belli d’Italia, offre, spazia dal mare alla ricchezza del centro storico. È una particolarità alla quale teniamo molto che ci fa ribadire come il territorio possa essere visitato in tutte le stagioni – spiega il sindaco Fabio Caravaggio -. Poi abbiamo le 4 vele di Legambiente che confermano la qualità e la bellezza del nostro mare”.

“L’attrattiva turistica di Rocca San Giovanni si completa con l’aspetto enogastronomico – aggiunge il sindaco – che parte dai numerosi vigneti, uliveti e agrumeti e che si traduce in eccellenti prodotti molto apprezzati dai visitatori”.

Sono più di trenta gli operatori turistici provenienti da tutto l’Abruzzo che in questa edizione della Bit – dal 4 al 6 febbraio – stanno presentando progetti di valorizzazione e promozione del territorio, grazie al coordinamento congiunto dell’Assessorato regionale al Turismo e delle Camere di Commercio Chieti-Pescara e Gran Sasso d’Italia (L’Aquila-Teramo).




SEDE VIGILI DEL FUOCO SIA PARTE DELL’ATENEO

Il candidato sindaco sulla vendita dell’edificio della Provincia che ospita la caserma: “Si lavori su un grande campus universitario”.

Pescara, 5 febbraio 2024. “Il Comune di Pescara deve rinunciare all’assurdo ed irrazionale spostamento di una parte dell’Università nelle aree adiacenti al porto turistico e, nel contempo, mettersi immediatamente a disposizione della Provincia e dell’ateneo per integrare nel suo nuovo polo l’attuale caserma dei Vigili del fuoco, per la quale andrà trovata una migliore e più funzionale collocazione. La nostra università è attesa nei prossimi anni da sfide cruciali. Il Comune deve essere al suo fianco convincendo la Provincia e la Regione Abruzzo a sedersi attorno ad un unico tavolo, perché dal futuro della sua università dipende il suo stesso futuro”. Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra, Carlo Costantini, a proposito dell’iter per la vendita, da parte della Provincia, della struttura che attualmente ospita il Comando dei Vigili del Fuoco e del rapporto tra la città e l’università.

Il punto, stamani, nel corso di una conferenza stampa nella Sala consiliare del Comune. Costantini ha ricostruito la vicenda ed ha ricordato che “la Provincia di Pescara ha manifestato il proprio intento di mettere all’asta l’immobile che ospita la Caserma dei vigili del fuoco di viale Pindaro, dopo avere tentato, vanamente, un’interlocuzione con il Comune di Pescara. La decisione della Provincia di fare cassa, avendo valutato il bene circa 4.5 milioni di euro – ha detto il candidato sindaco – può sembrare legittima, se posta in relazione agli oneri dei quali fino ad oggi è stata costretta, da sola, a farsi carico. Lo è molto meno, se posta in relazione alla natura strategica di quel sito per lo sviluppo della nostra università e la realizzazione di un grande campus universitario. In ogni caso, il Comune di Pescara si conferma il grande assente. Ha preso una sola decisione e pure sbagliata”.

“Di fronte a scelte così strategiche per il futuro di Pescara e del suo sistema universitario – ha detto Costantini – abbiamo deciso di mettere subito le cose in chiaro. Siamo e resteremo contrari al tentativo di spostare una parte dell’Università a ridosso del Porto Turistico (aree ex Cofa). Siamo e resteremo favorevoli all’espansione della nostra università e alla realizzazione di un campus universitario nell’area di viale Pindaro, che inglobi in primo luogo quella attualmente occupata dalla Caserma dei Vigili del Fuoco”.

“L’avere consentito la realizzazione della Caserma della Guardia di Finanza costituisce un sacrificio già troppo grande, per le vocazioni di quell’area. Richiederne un altro – ha proseguito – sarebbe davvero troppo. Del resto, il Comune di Pescara ha già operato le proprie scelte con il Masterplan del Polo della Conoscenza e le attività economiche ed i residenti di Via Marconi hanno già pagato un prezzo altissimo per il tentativo, non riuscito, di favorire il trasporto pubblico di massa nella direzione di viale Pindaro. Sarebbe, quindi, del tutto illogico ed irrazionale spostare una parte dell’Università a ridosso del Porto Turistico, che migliaia di studenti, docenti, operatori e visitatori sarebbero costretti a raggiungere con mezzi privati, così aggravando ulteriormente i già fragili equilibri sui quali poggia l’attuale sistema della mobilità”.

“Oggi la competitività e l’attrattività del nostro sistema Universitario si misurano anche e soprattutto sulla qualità dei servizi, ai quali il Comune deve riservare un’attenzione prioritaria, se davvero vuole porre l’università nella condizione di ospitare centri di ricerca ed erogare servizi al nostro sistema economico, sociale e produttivo, che vadano oltre la sola formazione”, ha concluso Costantini.




IL 32° PREMIO NAZIONALE BORSELLINO

Il vicecapo della Polizia, il prefetto Vittorio Rizzi: “Seminiamo legalità, i nostri ragazzi sono il futuro”

Teramo, 5 febbraio 2024. Riparte dalla città che lo ha tenuto a battesimo il Premio nazionale Paolo Borsellino, giunto al 32esimo anno di impegno sociale e civile ed organizzato dall’Associazione Società Civile (prima associazione della provincia di Teramo, insieme al Wwf, ad essere riconosciuta meritevole d’iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo Settore – vedasi scheda allegata).

Ad illustrare il fitto programma di incontri, spettacoli, iniziative pubbliche e momenti di riflessione, è stato il Prefetto Vittorio Rizzi, vicedirettore generale vicario della Pubblica sicurezza (vicecapo vicario della Polizia di Stato), accolto dalle massime autorità civili locali e regionali, autorità militari e religiose oltre ai rappresentanti del mondo della Scuola, all’interno della corte interna della

Biblioteca Delfico a Teramo.

Al suo fianco, il vicario del Prefetto di Teramo, il dottor Alberto Di Gaetano, il questore Carmine Soriente, il procuratore del tribunale dei minorenni dell’Aquila, David Mancini e l’assessore regionale alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione Pietro Quaresimale.

“Abbiamo ancora tanta strada da fare per raggiungere livelli sempre più alti di legalità, ma non bisogna stancarsi di parlare ai nostri ragazzi, a chi deve gestire le insidie di un mondo virtuale con

strumenti concreti che devono richiamare i valori dell’impegno civile”, ha dichiarato Rizzi rivolgendosi ad una rappresentanza di studenti in sala e che lo ha accolto con uno striscione.

Il Premio Borsellino, dopo il ciclo di incontri appena conclusi sulla Giornata della Memoria, porterà

a Teramo il pullman della Polizia Stradale davanti alle Scuole teramane domani, 6 febbraio, mercoledì 7 febbraio e giovedì 8 febbraio nell’ambito del progetto regionale “Abruzzo contro il bullismo” e all’interno della campagna di sensibilizzazione per la legalità (si allega il programma dettagliato delle tre giornate) La cerimonia conclusiva del Premio si svolgerà a fine ottobre, dopo mesi di eventi, spettacoli e incontri incentrati, oltre che sul tema della Shoah e del Bullismo, su Memoria, Ambiente e commemorazione dei caduti delle stragi di Capaci e via D’Amelio




PISTA PIÙ LUNGA E PIÙ SICURA per Abruzzo Airport

Prendono il via le attività per l’allungamento della pista di 386 metri

San Giovanni Teatino, 5 febbraio 2024. Abruzzo Airport avrà una pista più lunga. Oggi si è svolta la cerimonia inaugurale che sancisce il punto di partenza delle attività che porteranno all’infrastruttura abruzzese un tracciato più lungo di 386 metri, a cui hanno preso parte, tra gli altri, i membri del CdA della Società di Gestione Aeroportuale, il direttore generale Luca Bruni, il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, i sindaci di Pescara, Carlo Masci e di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, il presidente della Provincia, Ottavio De Martinis, e Grazia Caligiore, funzionario Enac.

L’estensione della pista fino a 2 km e 800 metri circa consente l’aumento della corsa al decollo in direzione mare. Con l’occasione verranno adeguate le superfici di sicurezza per gli atterraggi da direzione mare. Tutto questo si tradurrà in un incremento della sicurezza, ma anche aprirà la possibilità di accogliere nello scalo abruzzese voli intercontinentali.

Per la realizzazione dell’opera sono stati effettuati gli espropri di terreni che erano destinati all’uso aeroportuale fin dal 2006. Gli interventi sono finanziati attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014/2020 di 7 milioni e mezzo, circa, cifra che copre anche le attività di esproprio necessarie. Le opere affidate alla Rti composta dalla Laghetto Conglomerati di Roma, Zappa Benedetto srl di Sulmona e Appalti Engineering di Elice hanno un importo di 4 milioni 720 mila euro circa.

“Con questa giornata”, commenta Alessandro D’Alonzo, vicepresidente della Saga, “cogliamo un obiettivo centrale per lo sviluppo di Abruzzo Airport, atteso da almeno 20 anni. L’allungamento della pista è un’opera che va innanzitutto nella direzione della sicurezza, adeguando le superfici per gli atterraggi e le attrezzature di avvicinamento strumentale, rendendo l’aeroporto più appetibile nei confronti dei vettori. Al tempo stesso ci consente di aprire la nostra regione al mondo, andando a guardare anche i voli intercontinentali. Avere a disposizione una pista più lunga significa far partire aerei con un carico maggiore, anche di carburante, e quindi raggiungere mete più lontane. Il 2023 si è concluso con record di passeggeri da 872.700, che ci ha riempito di orgoglio e che ci fa guardare all’obiettivo del milione con concretezza. Ora questo allungamento è un passo in avanti in più”.

“Questa era una delle grandi incompiute che molti si erano rassegnati che non si sarebbe mai fatta”, ha sottolineato Marco Marsilio, presidente della Regione. “Con questo giorno di festa abbiamo smentito i profeti di sciagure, lavorando a fondo perché non era facile. È stato un gioco di squadra da cui è l’Abruzzo a uscire vincitore. Avere una pista intercontinentale apre prospettive enormi, anche considerando il fatto che l’aeroporto di Ciampino è sempre più saturo e noi saremo pronti a raccogliere la crescita del trasporto aereo. Dopodomani”, annuncia poi il presidente, “nell’accordo di coesione, finanzieremo la realizzazione di un impianto fotovoltaico e il raddoppio del parcheggio, con un ulteriore investimento di sette milioni di euro”.

Le opere consistono nella realizzazione di una nuova recinzione perimetrale, nel rinforzo dei terreni su cui insisterà il nuovo tratto di pista e le superfici di sicurezza, nella realizzazione di una nuova porzione di strada perimetrale, nel rinforzo dei sottoservizi, verrà realizzato un nuovo tratto di pavimentazione della pista, con una racchetta finale per l’inversione di marcia degli aeromobili. Contestualmente verranno spostate le attrezzature di avvicinamento strumentale, ILS Cat.3 che l’Enav andrà a rimodernare. Infine, verrà apposta segnaletica orizzontale, verticale e luminosa. Le lavorazioni avranno una durata di quattro mesi e mezzo, al netto di eventuali sospensioni per consentire il regolare traffico aereo nei mesi di punta della stagione estiva.




LE NOSTRE PROPOSTE PER IL VINO ABRUZZESE

Martedì 6 febbraio al Caffè Vittoria di Chieti

Chieti, 5 febbraio 2024. Martedì 6 febbraio (ore 10,30) al “Caffè Vittoria” in corso Marrucino a Chieti, si terrà una conferenza tematica sul settore agricolo abruzzese. A lanciare le proposte relative a progetti, finanziamenti e prospettive future del vino abruzzese saranno:

Chiara Zappalorto, attuale assessore all’Ambiente e alla transizione Ecologica, Verde pubblico, Politiche comunitarie, Pari opportunità al Comune di Chieti e candidata nella lista del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali.

Angelo Radica, sindaco di Tollo e presidente nazionale “Città del Vino”

Silvio Paolucci, consigliere regionale del Partito Democratico.

«La bellezza della nostra regione – spiega Zappalorto – è intrinsecamente legata all’importanza dell’agricoltura, e riteniamo che il vino e i nostri produttori ne siano la testimonianza più profonda e vera».




CONQUISTARE IL SECONDO STORICO MANDATO

Entusiasmo e invito ad andare avanti. Tour di ascolto di Sabrina Bocchino già in 40 comuni della provincia di Chieti. Le tappe dei prossimi giorni

Vasto, 5 febbraio 2024. Consigliere e candidata della lega proseguono con nuovi incontri in altri centri. “i cittadini sanno del buon lavoro fatto negli ultimi cinque anni

“Ovunque respiriamo  entusiasmo e chiari inviti ad andare avanti a testa bassa nella fase decisiva della campagna elettorale”. Il tour di ascolto di Sabrina Bocchino, consigliere regionale ricandidata con la Lega alle prossime elezioni in programma il 10 marzo in Abruzzo, ha già toccato 40 comuni della provincia di Chieti e nei prossimi giorni proseguirà con altri appuntamenti in programma nel territorio.

In particolare: domani martedì 6 febbraio, alle 11:30, a Pretoro; venerdì 9 febbraio, alle 18, a Bucchianico; sabato 10 febbraio, alle 18, a Monteodorisio; il 12 febbraio, alle 18, a Pollutri.

“Il mio tour di ascolto tra i centri della provincia di Chieti ha già toccato 40 comuni. Ho raccolto tanti attestati di stima e ricevuto un sostegno così forte che non posso che proseguire con lo stesso entusiasmo, incontrando cittadini e sostenitori del nostro splendido territorio. Insieme continueremo a scrivere le pagine più importanti del programma che ci condurrà in Regione per il secondo storico mandato finalizzato a proseguire con il percorso di crescita avviato in questi ultimi 5 anni dalla Lega insieme alla coalizione di centrodestra – spiega Bocchino – i cittadini sanno del nostro buon lavoro negli ultimi cinque anni”.




LA TESI E IL DIPLOMA IN EPMC

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 5 febbraio 2024. Sabato 3 febbraio, presso la Sede del Corso di Laurea in Scienze Motorie del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università degli Studi di Verona, si è concluso il 10° Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale per la qualifica di “Esperto promotore Mobilità Ciclistica”.

Ben 63 gli attestati assegnati, con tesi sviluppate su argomenti vari e di grande interesse. Tra queste anche quella relativa all’Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica “OSMOCI” per cui, in questo modo, si è chiusa la fase di ricerca e di sperimentazione. Ci si appresta ora, dopo una rivalutazione descrittiva e a una più ampia presentazione dei dati, a sviluppare una parte più sistematica ed esplorativa di possibili interessi attuativi e collaborativi, perché la modularità progettuale prevista trovi applicazione in altri contesti territoriali e operativi.

Giancarlo Odoardi, esperto promotore mobilità ciclistica

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB




IL PIANO MATTEI…

… buone intenzioni con le gambe corte o propaganda?

di Maurizio Cotta

Politicainsieme.com, 5 febbraio 2024. Ci sono ottime ragioni per mettere a fuoco l’Africa e i suoi problemi. Molti paesi europei (tra i quali anche l’Italia) hanno gravi responsabilità per il periodo coloniale, le condizioni di vita e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono gravemente deteriorati in vaste aree del continente, dall’Africa arriva una parte molto rilevante dell’immigrazione irregolare, ma anche molte risorse naturali indispensabili che attirano le attenzioni predatorie delle grandi potenze, e via discorrendo.

In prima battuta la decisione del governo di mettere con il “Piano Mattei” l’Africa ai primi posti della sua agenda è certo da condividere. Ma subito dopo ci si deve chiedere se si tratta di una iniziativa che ha la adeguata serietà che il tema richiede o se si tratta di una bandierina da sventolare. Lasciamo al futuro la risposta, ma rileviamo sin da ora alcuni problemi. Le risorse introdotte (si parla di 5 miliardi, dirottati da altri fondi) appaiono piuttosto esigue. In secondo luogo, ha senso che un piano con simili ambizioni sia una iniziativa nazionale? o non sarebbe meglio farne uno strumento per stimolare una più vigorosa azione di tutta l’Unione Europea e in questo caso il coordinamento con altri paesi (in primis la Francia la cui presenza in Africa non può essere dimenticata) dovrebbe far premio sul protagonismo nazionale?




PATRIMONIO CULTURALE IN ABRUZZO

Volano per il turismo delle radici

L’Aquila, 5 febbraio 2024. Evento in programma a L’Aquila, giovedì 8 febbraio alle ore 16, presso l’Auditorium della Fondazione in Corso Vittorio Emanuele, 196.




PIAZZA STRAPIENA PER L’INAUGURAZIONE del comitato elettorale di Carla Zinni

L’On. Fabio Roscani a sostegno della Zinni: “È importante il 10 marzo accordare fiducia a Carla”

Pollutri, 5 febbraio 2024. Una piazza piena per Carla Zinni, candidata di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale d’Abruzzo ieri, a Pollutri, in occasione dell’inaugurazione del suo comitato elettorale. Una iniziativa che si è trasformata in un vero comizio di piazza, visto il numero straordinario di persone presenti per sostenerla.

L’On. Fabio Roscani è intervenuto a suo sostegno sottolineando come Carla sia “prima di tutto un’amica, una persona con la quale mi sono confrontato tante volte per i problemi del territorio. È importante e fondamentale accordare, il 10 marzo, la fiducia a Carla Zinni”. Anche Nicola D’Ambrosio, Presidente nazionale di Azione Universitaria ha preso la parola durante la cerimonia di inaugurazione del comitato elettorale dicendo come “è un’opportunità grande avere la candidatura di Carla in lista, e per noi è stato semplice e sin dal primo momento stare dalla sua parte”. Il Sindaco di Monteodorisio, e Consigliere provinciale, Catia di Fabio, ha speso parole in favore della Zinni: “È una persona sulla quale poter contare, con la quale abbiamo condiviso battaglie; Carla è sempre stata presente, coerente, Carla è una amministratrice preparata”.  Tra gli interventi, quello di Roberto Miscia, Consigliere comunale di Chieti e coordinatore regionale di Gioventù Nazionale, Antonio Di Martino, Assessore del Comune di Pollutri e del Sen. Etelwardo Sigismondi, coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni che ha chiosato come “sono sicuro che il 10 marzo per Carla sarà un trionfo”.

Non ha nascosto l’emozione Carla Zinni, nel suo intervento:  “Devo dire che l’emozione di oggi, di inaugurare il comitato elettorale qui a Pollutri ha un gusto davvero particolare, per me. Una sensazione, non so se a qualcuno di voi è mai capitato, come di sentire profumi, di vedere i colori, con gli occhi di un bambino; come fare un tuffo nell’età in cui si è piccoli, quella che ognuno di noi porta nel proprio cuore. Perché è qui, a Pollutri, che sono cresciuta; è qui che ho frequentato l’asilo, con Suor Pia; è qui che ho trascorso le estati della mia infanzia; è qui che venivamo in colonia; è qui, che non sono mai mancata ad ogni festa. È questo, il luogo che ha dato i natali a mio padre, che oggi, tra quelle nuvole bianche che se alziamo lo sguardo scorgiamo, mi starà con orgoglio dando il suo in bocca al lupo, con la fierezza di vedere che le sue origine non le abbiamo mai dimenticate”.




SEI DOMANDE PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA

Pescara, 5 febbraio 2024. Ne è passata parecchia di acqua sotto i ponti dalla nostra conferenza stampa del 16 novembre scorso in cui abbiamo illustrato la situazione, a dir poco imbarazzante, prodotta dalla mancata nomina, ormai da oltre 12 anni, del Direttore dell’Ente Parco Nazionale della Majella, causata dagli organismi direttivi del parco.

In questi mesi abbiamo registrato sull’argomento dichiarazioni di diversi amministratori e politici, articoli di stampa, osservazioni puntuali di altri soggetti e un circostanziato “Atto di Sindacato Ispettivo” del Senato della Repubblica Italiana pubblicato il 30 novembre 2023 a cura dei senatori Di Girolamo, Sironi, Marton e altri. Insomma, non vi è alcun dubbio che abbiamo fatto centro nel denunciare un sistema di gestione dei beni comuni molto discutibile e nell’aver posto all’attenzione di tutti il tema importantissimo dei parchi abruzzesi.

Ebbene, nonostante le bocciature del Ministero, del TAR Abruzzo, le censure, le cause perse, gli esposti alla Corte dei conti e al Tribunale, le varie richieste di commissariamento e quant’altro, l’Ente Parco della Majella non ha modificato di una virgola la sua strategia amministrativa e continua a seguire imperterrito una strada che danneggia gravemente il parco e la comunità abruzzese. Di più, a seguito della pubblicazione del verbale del Consiglio Direttivo del 19 dicembre scorso, abbiamo appreso che il Parco ha nuovamente disatteso la richiesta del Ministero di designare, entro 15 giorni, i nominativi dei tre candidati idonei a alla carica di direttore.

Perché siano ancora più chiari, a noi e a tutti, i termini della questione, abbiamo stilato sei domande alle quali ci piacerebbe che gli organismi direttivi del Parco della Majella rispondessero pubblicamente, in maniera chiara e senza fantasiose divagazioni. Eccole:

La nomina dei Direttori degli Enti Parco Nazionali è disciplinata dall’art. 9, comma 11, della legge 394/91, ai sensi del quale: “Il Direttore del Parco è nominato, con decreto, dal Ministro dell’Ambiente, scelto in una rosa di tre candidati proposta dal consiglio direttivo tra soggetti iscritti ad un albo di idonei all’esercizio dell’attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell’Ambiente, che non ha scadenza, al quale si accede mediante procedura concorsuale per titoli”. Perché Presidenti e Consigli Direttivi dell’ente Parco si ostinano da 12 anni ad eludere la legge, contro due sentenze del Tar Abruzzo e provvedimenti del Ministero vigilante, arrogandosi un diritto inesistente: quello di attribuire arbitrariamente patenti di non idoneità a candidati idonei? E perché si ostinano a parlare di graduatorie scadute come se si trattasse di un concorso espletato, quando invece si tratta di un semplice elenco di nomi di idonei da cui attingere? 

Sulla base di quale criterio l’Ente Parco, per ben due volte (2018 e 2023) ha inserito, nella terna proposta al Ministro dell’Ambiente, soggetti non idonei a ricoprire il ruolo di direttore? In particolare, per quale motivo, nell’ultima terna proposta, pure conoscendo l’età anagrafica dei candidati, ne ha designati due che avevano superato l’età pensionabile da tempo?

Perché l’Ente Parco, nella terna del 2018 ha designato un candidato, mentre in quella successiva del 2023 lo stesso candidato è stato inspiegabilmente ritenuto non idoneo?

Chi ha pagato i costi sostenuti per remunerare gli avvocati del libero foro incaricati di seguire le cause temerarie intentate dall’Ente Parco della Majella per non avere voluto nominare uno degli idonei che partecipano alla selezione? Chi pagherà l’indennizzo per i danni subiti, richiesti dal candidato che ha citato in giudizio l’Ente davanti al TAR Abruzzo, vincendo la causa?

In più occasioni il Ministero dell’Ambiente e quello dell’Economia e Finanze hanno ribadito che, nelle more dell’iter di nomina dei direttori dei Parchi, considerato che tale procedura dovrebbe svolgersi in tempi ristretti, gli Enti possono nominare direttore facente funzione, a rotazione, funzionari con contratto a tempo indeterminato, responsabili di Area e titolari di posizione organizzativa, per un periodo massimo di un anno, senza oneri per l’Ente Parco, così da impedire l’instaurarsi di un rapporto di lavoro continuativo ed esclusivo con i relativi oneri aggiuntivi.  Perché per 12 anni l’Ente Parco ha affidato l’incarico di direttore facente funzione, senza alcuna scadenza e rotazione, a soggetti non rientranti in questo principio categorico?

Chi pagherà le somme che sarà necessario versare per compensare la differenza fra l’attuale retribuzione e quella di Direttore di Parco, all’attuale facente funzione in carica, che ricopre questo ruolo in maniera continuativa ed esclusiva dal novembre 2018 ad oggi?

Attendiamo fiduciosi le risposte.

USB Pubblico Impiego

Federazione Abruzzo e Molise




LE BORSE DI STUDIO

Luciano D’Amico e il dibattito social

Pescara, 5 febbraio 2024. La Regione Abruzzo ha finanziato l’Università degli Studi di Teramo per l’attivazione di un Corso di laurea triennale in Diritto dell’ambiente e dell’energia; e l’Università, nella sua legittima autonomia, ha affidato al professor Enzo Di Salvatore la progettazione dell’offerta formativa e il coordinamento del corso. Un lavoro svolto egregiamente, come si evince dall’alto numero di iscritti e dai riconoscimenti ottenuti dal Corso e dallo stesso Docente, tra cui il Premio Internazionale Sustainability & Excellence Euro Med Awards.

La questione, però, negli ultimi giorni ha sollevato un dibattito politico, a seguito di uno scambio di commenti avvenuto sui social network tra lo stesso Di Salvatore e il Presidente del Consiglio regionale, impegnato nella campagna elettorale per la sua rielezione.

Sulla vicenda interviene Luciano D’Amico, Candidato alla presidenza della Regione per la coalizione Patto per l’Abruzzo: “Suona stridente il commento del Presidente uscente del Consiglio regionale, con cui, ricorrendo alla locuzione latina pecunia non olet, stigmatizza le legittime riflessioni del professor Di Salvatore, riferite a quanto da lui asserito nel corso di un comizio elettorale sul finanziamento delle borse di studio. Con il commento, il Presidente del Consiglio regionale sottolinea, inoltre, quasi ne fosse una colpa, che il Professor Di Salvatore, nel suo tempo libero e in qualità di libero cittadino, scriva il programma elettorale della coalizione Patto per L’Abruzzo, che mi vede candidato Presidente, nonostante sia docente di un Corso di laurea che annovera tra i co-finanziatori la Regione Abruzzo.

Sono affermazioni che non passano inosservate perché contrastano con la Costituzione italiana, che garantisce la libertà di espressione e di opinione.

Piuttosto sarebbe stato grave se il professor Di Salvatore, al mio invito di collaborare per la stesura del  programma elettorale di Patto per l’ Abruzzo, avesse declinato l’invito perché  lo schieramento era alternativo all’attuale governo regionale.  E non c’ è nessuna incompatibilità o inopportunità, rispetto a dei diritti tanto importanti, che chi li invoca dimostra di non conoscere la Carta costituzionale.

È importante sottolineare che le risorse della Regione devono essere impiegate per il bene dei cittadini e non per conquistare una qualche fedeltà elettorale. È impensabile e anacronistico immaginare che un dipendente pubblico di qualunque categoria, nell’esercizio del suo ruolo o del suo tempo libero, debba sentirsi vincolato perché, direttamente o indirettamente, interseca quei progetti che sono sostenuti dalle istituzioni pubbliche.

Ipotizzare questa sorta di sudditanza, seppur solo nella sfera dell’espressione, significherebbe riportare il Paese a una modalità di gestione del consenso politico del ventennio più buio della nostra storia” conclude.




LA SCHLEIN IGNORA LA STORIA

Campagna senza argomenti e senza contenuti, fatta di mera demagogia

di Riccardo Leone, responsabile organizzazione DC

L’Aquila, 5 febbraio 2024. Se questo è il livello e il tenore del confronto politico, il Pd può solo augurarsi di fare presto un cambio di segretario nazionale. Quando la Schlein apre bocca si verificano situazioni imbarazzanti, grottesche, ridicole.

E in politica si può tollerare quasi tutto, ma non il ridicolo.

Quando la Schlein attacca il governatore uscente dell’Abruzzo Marsilio, uomo di provata capacità amministrativa e di indiscusso valore politico, ci troviamo di fronte ad una dispensatrice di Demagogia spiccia, tipica di chi è senza storia e senza cultura politica.

Davvero viene voglia di replicare: ma da che pulpito viene la predica?

La Schlein forse ignora che il centralismo democratico, di staliniana memoria, appartiene alla cultura del partito di cui è segretaria?

Capiamo che lo sia diventata da semplice cittadina, da militante senza tessera e senza storia, ma almeno si aggiorni prima di dare del cornuto all’asino. A proposito di appartenenze, la Schlein critica l’Abruzzese Marsilio, che ha vissuto a Roma, di venire da Roma.

Suona strano da una globalista come lei che viene dalla Svizzera, eppure è stata vicepresidente della Regione Emilia e oggi fa il segretario nazionale di un partito in Italia. Noi in Abruzzo come lista UDC-DC sosteniamo Marsilio con convinzione e faremo una campagna elettorale all’insegna del lavoro, della sanità e della buona amministrazione.

Il centrosinistra sta purtroppo ricalcando la campagna elettorale della volta scorsa, una campagna senza argomenti e senza contenuti, fatta di mera demagogia. Noi per onestà intellettuale non parliamo male di D’Amico, professore stimabile, ma vittima di giochi di partito e presa di interessi locali del Pd, tant’è che è in atto una lotta con le liste centriste che non riescono ad emergere e ad avere il loro giusto riconoscimento e spazio politico perché schiacciate dalla macchina di potere del Partito Democratico che in questo modo si candida a perdere già a tavolino.




NIENTE DA FARE PER LA SIECO

Torna a mani vuote da Ravenna

Ravenna, 5 febbraio 2024. Finisce tre a zero per gli emiliani. Non riesce l’impresa della Sieco a Ravenna, con i padroni di casa che si affidano ad un incontenibile Bovolenta per incassare tutti i tre punti in palio. Alla fine dei conti, la Sieco fa registrare una migliore ricezione rispetto agli avversari, ma non riesce paradossalmente ad attaccare con successo. Di 82 attacchi tentati dagli ortonesi, solo 31 sono andati a segno. La Consar, invece, lavora meglio in ricostruzione capitalizzando il lavoro della solerte retroguardia emiliana grazie a Bovolenta e Goi, capaci di trasformare in oro qualunque palla arrivasse dalle mani del palleggiatore Mancini. Mancini che quando la situazione si faceva scomoda, sapeva bene a chi affidarsi. Micidiale l’opposto della Consar che ha messo a terra venti punti, migliore dei suoi. Meglio anche il muro della Consar. Partito un po’ in sordina, questo fondamentale ha spesso fermato i tentativi di Ortona. La Sieco dal canto suo ci prova, ma Ravenna, questa sera avrebbe fermato anche il più classico dei treni in corsa. Ai ragazzi di Coach Lanci, capaci di farsi staccare per poi tornare prepotentemente a ridosso degli avversari, è mancata una buona dose di continuità e di sangue freddo, soprattutto nei singoli. Tra gli impavidi spiccano le prove del centrale Patriarca 8 punti, 2 muri e 71% in attacco e del Libero Benedicenti che tocca quota 73% di ricezione positiva.

È Ravenna, nel primo set, a scavare il primo solco, Ortona prova e riprova ad attaccare forte, ma il Libero Ravennate è bravo a difendere. Bovolenta risulta un cliente scomodo sin da subito per il muro abruzzese. Tanti errori al servizio per Ortona con Ravenna più precisa dai nove metri. La trama non cambia. Gli impavidi non giocano male ma la difesa dei padroni di casa e Bovolenta non lasciano scampo ad Ortona.

Ortona sembra partire meglio, in questo secondo set e nelle prima battute di gioco trova una migliore impostazione in campo e Ravenna è costretta inizialmente ad inseguire. Squadre che giocano alla pari ma Ravenna punta tutto su Bovolenta e fa bene. L’opposto Ravennate è il terminale ovvio per Mancini quando vuole un punto (quasi) sicuro. Sul finale del parziale Il muro di Ravenna funziona meglio e Ortona non trova più la via del punto.

Nel terzo set il muro di Ravenna cresce ulteriormente e gli attacchi di Ortona si infrangono su di esso inesorabilmente. I padroni di casa scappano subito avanti. Ottima la reazione di Ortona che rosicchia punti, si rifà sotto ma poi è vittima del ritorno dei padroni di casa che tornano ad allungare.

PRIMO SET

Ravenna in campo con Mancini in regia e Bovolenta opposto. Mengozzi e Bartolucci al centro con schiacciatori Benavidez, e Orioli. Goi libero

Ancora indisponibile il Capitano Leo Marshall, Ortona si schiera con Dimitrov palleggiatore e Cantagalli opposto. Al centro prendono posto Fabi e Patriarca mentre schiacciatori Bertoli (capitano) e Lapkov. Libero Benedicenti.

Tutto pronto in campo e al servizio va Bovolenta e Bertoli fa il primo punto: 0-1. Bovolenta mani-out e 1-1. Bertoli il Pipe 2-3. Cantagalli impatta male la palla e la palla schizza via 4-3. Ace fortunato per Mancini, la palla cade a piombo dopo aver colpito il nastro 6-3. Out il servizio di Lapkov 9-5. Cantagalli passa al secondo tentativo 12-9. Orioli passa attraverso il muro 15-10. Bovolenta per il 17-11 che costringe Coach Lanci al primo time-out. Primo tempo di Patriarca 18-13. Ottimo il muro di Dimitrov 18-15. Mengozzi attacca forte al centro 22-15. Passa ancora Bovolenta 23-16. Murato Cantagalli 24-16. Orioli chiude il primo set 25-17.

SECONDO SET

Tocca a Ortona partire dai nove metri con Dimitrov. Mancini, di prima intenzione beffa la Sieco 1-0. Bertoli serve troppo corto e la palla si spegne in rete 2-1. Fischiata una palla accompagnata a Ravenna 2-3. Muro di Lapkov 2-5. Bovolenta passa con il muro a tre 4-5. Ace di Mancini 5-5. Muro di Lapkov 6-7. Stavolta è proprio Lapkov a trovare il blocco del muro 7-7. Fuori la pipe di Bertoli 6-7. Ace di per Orioli una incomprensione tra Bertoli e Lapkov in ricezione. Fuori la float di Bartolicci 11-9. Ace di Patriarca 11-11. Cantagalli va a segno 12-12. Orioli trova il tocco del muro 15-14. Bovolenta murato da Patriarca 17-16. Ace di Lapkov 18-18. Invasione fischiata a Fabi 21-19. Benavidez serve sulla rete 22-21. Bartolucci ferma Lapkov a muro 24-21. Orioli in pallonetto trova il punto del secondo set.

TERZO SET

Il primo servizio di Ravenna è sulla rete 0-1. Murata la Pipe di Lapkov 3-1. Murato anche Cantagalli 4-1. Fuori la pipe di Lapkov 5-1. Errore di Bertoli al servizio 6-2. Cantagalli murato 7-2. A segno il pallonetto di Patriarca 9-5. Out il servizio di Lapkov 11-7. Cantagalli prova l’attacco da posizione impossibile ma la palla finisce in rete 14-9. Ace per Dimitrov 15-11. Orioli ha buon gioco sul muro di Cantagalli 21-13. Out il servizio di Lapkov 23-16. Cantagalli mette a terra dopo un lungo scambio 23-17. A segno Bovolenta 24-17. Il solito Bovolenta mette fine alla gara.

Consar Ravenna – Sieco Service Ortona 3-0 (25-17 / 25-21 / 25-18)

Durata Set: 24’ / 26’ / 27’

Durata Totale: 1h 17’

Arbitri: Merli Maurizio, Lorenzin Ruggero

Consar Ravenna: Mancini 4, Bovolenta 20, Mengozzi 9, Bartolucci 4, Benavidez 4, Orioli 14, Goi (L) 43% –% perfetta, Russo, Feri. Ne: Chiella (L) % –% perfetta, Arasomwan, Grottoli, Menichini, Falardeau. Coach: Bonitta M. Vice: Di Lascio S.

Aces: 3 – Errori Al Servizio: 11 – Muri Punto: 13 – Ricezione Positiva: 54% – Attacco:  47%

Sieco Service Ortona: Fabi 3, Broccatelli (L) % –% perfetta n.e., Bertoli 7, Benedicenti (L) 73% – 27% perfetta, Del Vecchio 1, Marshall n.e, Patriarca 8, Cantagalli 10, Falcone n.e., Tognoni n.e., Donatelli n.e., Lapkov 8, Dimitrov 3, Lanci E. n.e. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 3  – Errori Al Servizio: 11 – Muri Punto: 7 – Ricezione Positiva: 56% – Attacco:  38%