IL BUSTO DI PANNELLA E LA CASA DEL VESCOVO
Ogni azione della nostra vita, anche la più piccola, è responsabile della bellezza o della bruttezza del mondo. (Augusto Daolio)
Teramo, 7 febbraio 2024. Come giudicare l’installazione della statua a Don Giacinto Pannella in una aiuola ormai ex, l’unica dell’omonima via. Cinque vasi a terra , una platea di quadrotte, ex prati verdi recintati da una rete di una trentina di centimetri non rigida e busto senza indicazioni. Nella stessa via di fronte alla chiesa del Sacro Cuore, troviamo un giusto raffronto, Don Matteo Di Bartolomeo, ha reso bello e funzionale lo spazio antistante alla chiesa, ormai diventato anche un luogo di incontro.
Don Camillo batte Peppone alla stragrande, sono convinto che il valore della bellezza e della estetica siano superati da un pezzo a Teramo. Resta però il dovere civico di denunciare e marcare una presenza, che, come nel passato, ha consentito ad opere belle di rimanere in vita, tra i primi ricordo: Casa Urbani (ora museo del gatto), gli affreschi liberty di Palazzo Castelli o Muzi, villa Blandina, l’isolato di fronte all’ex seminario ed il parco fluviale del Vezzola.
Il busto immerso nel verde dell’aiuola, con un corollario di una siepe dietro ed una idonea illuminazione notturna, avrebbe valorizzato l’opera dell’artista Silvio Mastrodascio, e reso il luogo più bello e rispettato.
L’Associazione Robin Hood di Teramo, ritiene che debbano essere sostenute le motivazioni del consigliere Arch. Berardo Rabuffo. Si collocano perfettamente nell’alveo della salvaguardia dei luoghi storici per i quali l’associazione si batte da anni.
L’associazione per questo concorda sulla necessità di salvaguardia e recupero, denunciando come quell’area d’interesse sia stata nel passato oggetto di una urbanizzazione popolare, dove furono trasferiti gli abitanti del centro storico di Teramo, sventramento di Santa Maria a Bitetto. Nessuna un’idea di conservazione dei luoghi e delle aree d’interesse. Per non parlare di tutela del paesaggio, arrivando a Teramo, non si vede la città, ma questa serie di edifici, oggetto di diverse progettazioni, attuali detrattori ambientali.
Bene fa il Consigliere Rabuffo a ricordare che di tale edificio la casa vacanze del vescovo è fatta menzione anche nel Palma e nel Muzii per essere stato, l’edificio medesimo, contesto di importanti eventi della storia teramana: lì sostò, nel 1514 la Regina Giovanna d’Aragona per pregare, prima di fare il suo ingresso trionfale a Teramo, da Porta Reale; e proprio da quel luogo, le piane del Vescovo, il 17 novembre 1521 le truppe di Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona assisterono attoniti al Miracolo di S. Berardo e della Madonna delle Grazie che apparvero sulle mura teramane per fermare l’esercito invasore.
L’associazione Robin Hood si unisce nella richiesta di acquisizione alla disponibilità del patrimonio comunale ed inoltra alla Sovrintendenza una richiesta di valutazione allo scopo di apporre sull’edificio un vincolo-artistico nel nuovo PUC, in vista di un futuro restauro e di una sua doverosa valorizzazione.