Presentazione pubblica di Valeria Ballatore
Teramo, 16 febbraio 2024 – Valeria Ballatore, laureata con lode in Arti Visive presso l’Università di Bologna, sarà protagonista di un evento culturale che si terrà il prossimo 16 febbraio 2024, dalle 16:30 alle 18:30, presso “L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee” a Teramo. La giovane dottoressa presenterà la sua tesi magistrale, intitolata “Gennaro Della Monica e il suo castello: dalla pittura all’arte totale (1836-1917)”, un’opera che esplora la vita e l’eredità artistica di uno dei pittori abruzzesi più significativi tra il XIX e il XX secolo, in stretta connessione con l’approfondito interesse di affermati storici dell’arte quali, ad esempio, Cosimo Savastano, Paola Di Felice e Philippe Daverio, solo per citarne alcuni.
Attraverso un’analisi meticolosa, la ricerca svela dettagli inediti sulla formazione artistica di Della Monica, aspetti personali che hanno plasmato la sua opera, e un focus particolare sul suo castello, un luogo intriso di arte e di storia teramana.
La tesi, inoltre, approfondisce l’analisi delle opere di Gennaro Della Monica, ripercorrendo le influenze che hanno guidato il suo stile artistico. Dal contesto storico-culturale dell’epoca emergono chiaramente i tratti distintivi delle sue creazioni, offrendo uno sguardo ricco e approfondito sul panorama artistico italiano del XIX e XX secolo, in particolare quello partenopeo.
Per quanto concerne il Castello, che fu sua residenza, la tesi esplora in che modo questo luogo abbia ispirato e modellato la sua visione artistica, trasformandolo in uno spazio di espressione totale dell’arte. Attualmente, il castello è oggetto di un’importante opera di restauro e riqualificazione, riportando così alla luce la sua importanza dopo decenni di incurie. È con grande impegno che il Presidente del Consiglio Comunale, Alberto Melarangelo, ha promosso attivamente questa iniziativa, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio culturale della città.
Il progetto di Valeria Ballatore rappresenta, dunque, una naturale continuazione delle ricerche già avviate da celebri critici d’arte.
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