Una struttura da gestire in maniera uniforme, sia sotto l’aspetto urbanistico che commerciale. La Provincia, a suo tempo, aveva le idee chiare
Ortona, 17 febbraio 2024. Quando nel 2007 abbiamo avviato la procedura per realizzare la pista ciclopedonale sul sedime dell’ex tracciato ferroviario da Ortona a San Salvo, abbiamo coinvolto tutti e nove i comuni interessati, da Francavilla a San Salvo, attraverso un accordo sottoscritto da tutti i Sindaci e poi, successivamente, anche dalla Regione.
Nell’accordo si ipotizzava una gestione unitaria della pista anche attraverso un piano rigenerazione urbanistica delle aree circostanti contenente anche un piano per la realizzazione di iniziative commerciali, ludiche e ricreative sulle aree adiacenti la struttura.
Per evitare la realizzazione di iniziative a macchia di leopardo, secondo i criteri e i regolamenti dei singoli comuni, era stato ipotizzato un consorzio dei nove Comuni con il compito di manutenere l’infrastruttura e pianificare gli interventi attraverso uno strumento valido su tutto il territorio interessato.
Purtroppo, dopo che la mia amministrazione è andata via dalla guida della Provincia, mentre la realizzazione della pista era stata portata a termine, gli altri strumenti di pianificazione e di regolamentazione non sono stati definiti.
Sembra che la Regione stia elaborando il piano di rigenerazione urbanistica, mentre per quanto riguarda le attività commerciali, ogni Comune applica le proprie norme.
Sarebbe opportuno che si portasse a compimento la costituzione del consorzio tra i Comuni interessati, sia per pianificare le attività e, soprattutto, per garantire un’adeguata manutenzione dell’opera.
Naturalmente del consorzio dovrebbero far parte, oltre ai Comuni interessati, anche la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo.
Tommaso Coletti
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