Sulmona, 20 febbraio 2024. L’escursione ha luogo sulla carrareccia con segnavia G 2, del Parco Nazionale della Maiella, con partenza dalla località Balzolo di Pennapiedimonte CH (690m), dove svetta LA DEA MAIA dalla PINNA CIMIROCCO (705 m), ed arriva alla Madonna delle Sorgenti (984 m). Il lungo percorso su questa carrareccia, chiamata della valle del Torrente Avella, ha molti saliscendi ma, con dislivelli accessibili. La carrareccia è stata fatta fra il 1967 e il1972 per manutentare i tubi dell’acquedotto realizzati nel periodo fascista, fra il 1924 e il 1927.
Questa escursione propone molte soste, per ammirare il panorama delle montagne, purtroppo poco innevate, per il cambiamento climatico, dove svetta la Cima delle Murelle (2596 m), le grotte abitate dai pastori, il canyon, il bosco e le sculture naturali rocciose, che si sono create con la formazione del pianeta. Non ci vuole tanta fantasia nel distinguere in queste sculture, animali come il coccodrillo, o volti umani, come le gemelle, o uno strumento musicale, come la chitarra. Questa illusione ottica viene definita con il sostantivo “pareidolia”. Devo richiamare alla memoria, che tutti i sentieri sono stati aperti e calpestati dai pastori e dai monaci, ed hanno un loro fascino.
La carrareccia della valle del Torrente Avella prende il nome dagli alberelli del nocciòlo, che producono il frutto della nocciòla, che erano coltivati in questa valle. Superata la prima galleria, (ce ne sono tre), arrivo alla cappella della MADRE DEL BUON CAMMINO ed alla scultura sulla parete della montagna, che raffigura il pastore Domenico (Mimì) Di Bello, di Pennapiedimonte, morto in circostanze non ancora chiare, realizzata dallo scultore Antonio di Campli. Ha sostenuto questo lavoro il fratello di Mimì, Benedetto, anche lui pastore e conoscitore profondo della valle. Nella scultura c’è un GEKO (un tipo di lucertola), che secondo me, è stato scelto dallo scultore, perché indica la capacità di adattarsi, oltre al suo potere connaturato di sopravvivenza agli ostacoli della vita. Arrivo al belvedere dei “trè candìunë, i tre cantoni” (770 m). Sulla destra c’è un inizio di sentiero poco visibile, che porta al “traforo”, ottenuto perforando un muro di roccia.
Per agevolare i pastori che raggiungevano le loro grotte su sentiero scomodo ed esposto, si è realizzato, appunto, questo passaggio. Seguito a camminare ed arrivo ad uno sfiatatoio di acqua (790 m). Esce un filo di acqua, ho immaginato di trovare il torrente quasi asciutto, confermato quando ci sono arrivato. E pensare che ci sono persone, che vogliono sprecare l’acqua, per innaffiare IN MONTAGNA, un prato di un metro di larghezza, creando neve, meglio brina… artificiale e far divertire poche persone! Infatti, all’ area di picnic, dove c’è la FONTE MADONNA DELLE SORGENTI (881 m), dalla quale usciva un filo di acqua. La cappella della Madonna delle Sorgenti (980 m), è vicina. Il torrente AVELLA nasce a circa (1900m) della montagna del Blockhaus (2143 m). A (1254 m), forma la bella cascata Fràgariusse, “fragoroso”, (per il rumore che emana), e si unisce a (1106 m), al torrente Linaro (lena/legna) che nasce alle Gobbe di Selva romana (1931 m). Il torrente Avella termina la sua corsa, nelle vicinanze di PIANA LA FARA CH nel fiume Aventino.
Vicino alla Madonna delle sorgenti, l’acqua del torrente viene captata e immessa nella tubazione che raggiunge il serbatoio di Pennapiedimonte ed altri serbatoi per dissetare i cittadini di diversi comuni. È Un percorso di meditazione, di ricordi e di storia.
Distanza A/R 11 Km
Dislivello 500 m +/-
Difficoltà E
Tempo 3.30 ore senza soste
Luciano Pellegrini
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