PENITENZIARIO: POCHI AGENTI E TROPPI DETENUTI
A sostegno delle varie organizzazioni sindacali
Pescara, 22 febbraio 2024. Questa mattina mi sono recato in Piazza Italia per raccogliere il grido d’allarme delle varie organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria a seguito dei fatti avvenuti lo scorso 12 febbraio all’interno della casa circondariale di Pescara, quando i detenuti della prima sezione penale – circa una quarantina e tutti di difficile gestione, non a caso sono stati trasferiti a Pescara da penitenziari romani per esigenze di ordine e sicurezza – hanno dato vita ad una vera e propria sommossa, riuscendo a divellere alcuni termosifoni, appiccare un incendio ed arrecare altri danni alla struttura.
Il soffocamento della rivolta ha comportato anche il ferimento di un poliziotto. Uno dei facinorosi, tra l’altro, in passato era già stato allontanato da Pescara per motivi analoghi, per poi essere nuovamente riassegnato al penitenziario della nostra città dal PRAP di Roma, che negli ultimi mesi, stando a quanto mi riferiscono, di fronte alle nuove richieste di trasferimento della Direzione del carcere abruzzese, sembra aver fatto orecchie da mercante.
Le problematiche, come è noto, nascono da lontano, ovvero dalla carenza di personale, costretto a turni massacranti e sottoposto a ripetute minacce e aggressioni, e dalle condizioni di sovraffollamento del carcere, che ha ormai raggiunto la soglia di 400 detenuti, a fronte di una capienza massima di 277 posti.
Noi appoggiamo in toto le rivendicazioni dei vari sindacati, i quali con una lettera hanno chiesto al Prefetto di intercedere con il Governo al fine di ripristinare l’ordine all’interno del carcere e riportare la struttura ad una accettabile capienza detentiva, così da consentire ai poliziotti di operare in sicurezza e agli altri detenuti di portare avanti senza intoppi il fondamentale percorso rieducativo.
Antonio Blasioli, Consigliere Regionale