ANNULLATE FASI FINALI TROFEO INTERAPPENNINICO

Arturo Como costretto a comunicare la cancellazione dell’evento

Alfedena, 27 febbraio 2024. Si è affidato e ha confidato molto nelle precipitazioni nevose previste per i giorni scorsi, Arturo Como, prima di trasmettere, al Comitato Regionale Abruzzese CAB, la nota avente ad oggetto l’annullamento delle gare di Fasi Finali del Trofeo Interappenninico-Comune di Alfedena.

L’evento, per designazione e assegnazione FISI aveva trovato calendarizzazione nel primo week end di marzo. Si sarebbe dovuto svolgere sul Pianoro di Campitelli in Alfedena, un fine settimana all’insegna dello sport, da condividere con lo Sci Club Calabro di Montenero. Quest’ultimo reduce, a sua volta, di un annullamento nel comune di San Giovanni in Fiore delle proprie gare, a causa dell’assenza di neve sulle piste da sci.

Insomma, una faccenda che accomuna regioni distanti e differenti, seppur simili per vocazioni sportive. Tutto si snoda all’interno di una stagione invernale più avara delle precedenti in termini di precipitazioni nevose, che sin dalle prime battute ha mostrato un volto capriccioso e ostico.

Il presidente dello Sci Club di Alfedena, insieme alla giovane figlia Elena Como Direttrice di Gara, d’intesa con i loro collaboratori e con l’efficiente direttivo, hanno  lavorato molto alle fasi di preparazione del tutto, basti pensare ai comitati coinvolti nelle competizioni, Comitato Molisano, Siculo, Calabro-Lucano, Abruzzese, Laziale-Sardo, ai circa 150 atleti interessati, ai tecnici e a tutte le figure professionali necessarie affinché una competizione di questa portata si possa definire riuscita. Per loro tutto un déjà vu, alla luce dello strepitoso curriculum che possono esibire in fatto di gestione e organizzazione di gare ed eventi. 

La notizia, riportata sin da subito sulle pagine social, del Criterium Interappennico Fondo Fisi ha generato enorme dispiacere, soprattutto perché, come recita la nota divulgata, non si può che rinviare tutto all’anno prossimo.

Al lecito rammarico e alle considerazioni, figlie dei momenti della decisione da maturare, si aggiungono considerazioni di più ampio calibro.  Il Presidente dell’associazione sportiva alfedenese, titolare di ruoli Fisi, in ambito Nazionale e Regionale, razionalmente e con cognizione di causa si vede costretto ad approdare a riflessioni più generali che raggiungono gli interessi di più enti comunali della zona.

Affinché il comparto dello Sci di Fondo di Alfedena e delle zone limitrofe, ammontano a circa 8 i comuni interessati per appartenenza all’area, molti di più quelli coinvolti per ricaduta indiretta, non abbiano a dover, nuovamente, subire annullamenti o disdette di eventi sportivi, è indispensabile che queste aree vengano dotate di impianti di innevamento artificiale. L’andamento climatico è ormai, conclamato da studiosi e meteorologi, altrettanto conclamate le ripercussioni economiche, turistiche e sociali che da troppo tempo continuano ad interessare, negativamente, questa parte dell’entroterra abruzzese. Affinché il tessuto economico e sociale smetta di pendere dal lato sbagliato della bilancia è indispensabile investire in maniera strutturale nelle zone interessate.

Gli sportivi si compongono di tratti distinti peculiari e ben identificabili, svettano fra tutti la determinazione e la voglia di superare i risultati conseguiti.  A tal proposito il Presidente Arturo Como ci tiene a precisare che: “si sta, già, rivolgendo l’attenzione a nuove gare di spessore nazionale da disputare nei prossimi mesi, ci si sta rimboccando le maniche per il prossimo inverno, tutto senza tralasciare di chiedere a gran voce l’installazione di cannoni per l’innevamento artificiale, nelle sedi opportune e presso gli organi preposti. Lo sci di fondo, i giovani atleti e le piccole realtà montuose meritano di non perdere opportunità, non invertire la rotta significa accettare di retrocede sotto ogni punto di vista.”




SI TORNA DA CANTÙ CON UN PUNTO

La Sieco rimontata cede al tie-break

Ortona, 27 febbraio 2024. Una Sieco dai due volti quella vista a Cantù. Due set giocati benissimo e poi il solito calo in un terzo set ceduto di schianto che ha dato il “la” alla ripartenza dei canturini. Ortona praticamente perfetta nel primo set ha fatto funzionare bene, anzi benissimo i suoi meccanismi. Lombardi tenuti a galla da un incontenibile Ottaviani che ha obiettivamente impedito agli impavidi di dilagare. Funziona la fase di copertura e contrattacco portata dai ragazzi di Coach Lanci soprattutto quando il terminale offensivo si chiama Cantagalli. Poi, però, la squadra si spegne e anche i cambi optati da coach Lanci non sortiscono effetti. Galliani, altro ex, comincia invece a fare un punto dopo l’altro. Ortona si scuote nel quarto set e a metà parziale riescono anche a scavare un piccolo solco tra sé e gli avversari. Questo, paradossalmente, ha avuto un effetto deleterio per i bianco-azzurri che hanno visto il prepotente ritorno dei padroni di casa. Ormai, per la Sieco, far cadere la palla è più difficile che far passare il biblico cammello nella cruna di un ago. Puoi provarci una, due tre volte di seguito ma alla fine l’attacco vincente sarà di Cantù. Come se non bastasse, anche il muro degli avversari è micidiale. Ferma sedici volte gli attacchi ortonesi e quando non ci riesce, smorza l’attacco facilitando la ricostruzione. Tanti anche gli errori al servizio ma si compensano con quelli degli avversari. Ortona subisce quindi una rimonta che rosicchia qualche punto ad Aversa e Reggio Emilia mentre Pineto, prossimi avversari, si allontana. Vince anche Castellana Grotte in casa contro Santa Croce e stacca Ortona di due punti. Alcun verdetto è stato ancora scritto e la lotta per evitare la Serie A3 è ancora viva.

IN BREVE

Nel primo set, Ortona trova subito il Break e si porta avanti 3-0. Cantagalli parte forte anche a muro mentre dall’altra parte della rete è Ottaviani a spiccare nei primissimi punti. Cantù non ci sta e grazie anche ad un fortunoso punto di Gamba, che rispedisce di Bagher una palla disperata, si rifà sotto. I padroni di casa ritrovano lo slancio e mettono Ortona sotto pressione. La Sieco gestisce bene e trasforma questa pressione in gioco, tornando a guadagnare un buon vantaggio da sfruttare nello sprint finale. Punge dai nove metri l’ex Ottaviani e Cantù si rifà sotto. Ci deve pensare Cantagalli a chiudere i conti e strappare il primo set agli avversari.

Secondo set che si apre con Ottaviani che tira forte e fa male ad Ortona. Nelle primissime battute di questo parziale le squadre giocano alla pari e saranno soltanto gli errori individuali a spostare l’ago della bilancia. Entrambe le squadre giocano bene in copertura e la sfida si sposta quindi tra gli attaccanti ed il muro. Un parziale giocato in perfetto equilibrio quando si è a metà del set. Salgono gli errori al servizio da parte di entrambe le squadre così che nessuna ne approfitta. Tuttavia, Cantù dai nove metri ha un’arma in più di nome Ottaviani. Dai nove metri l’ex impavido riesce sempre a guadagnare punti break. Ortona riesce a rifarsi sotto e poi a chiudere con due muri di Bertoli.

Subito Break dei padroni di casa nel terzo set e Ortona si trova subito ad inseguire. Cantù stringe le maglie del muro e scava un buon margine tra sé e gli avversari. Cala Ortona in ricezione e copertura mentre Cantù continua a svolgere al meglio le fasi di gioco staccando gli avversari sul 14-6 che vale una tranquilla veleggiata verso fine set. La Sieco tira i remi in barca probabilmente con la testa già al quarto importantissimo set.

Il quarto set vede Galliani protagonista. Il Gallo risulta efficiente a muro e ancora una volta le squadre si ritrovano a giocare punto a punto. Cantagalli torna a macinare punti e tiene la Sieco impegnata nel testa a testa con gli avversari. Break di Ortona che torna a coprire bene e a fare ancora meglio in contrattacco. La Sieco riesce a contenere il servizio di Ottaviani ma non è sufficiente a fermare il recupero dei padroni di casa che con un parziale di 4-0 si portano in vantaggio. Arriva anche un ulteriore punto break per i padroni di casa e la Sieco che, una volta bruciato un discreto vantaggio si trovano a dover rincorrere. Meglio i padroni di casa quando si tratta di difendere. Non cade nulla in campo canturino e Ortona, per un soffio si vede trascinata al quinto set.

C’è bisogno del quinto set per decidere chi tra le due squadre avrà la fetta più grande della torta. Cantù subito avanti 3-0. Ortona non riesce a chiudere le ricostruzioni. Dopo il primo giro a vuoto, Ortona ci prova ma non riesce a ricucire lo strappo. Nella prima parte di questo mini-set, è di Cantù, il muro che risulta più efficace. Ortona sale in difesa e Bertoli trova punti fondamentali, al cambio di campo la differenza è di un solo punto. A campi invertiti, ancora una volta, gli avversari riescono a difendere con qualunque parte del corpo capiti tra l’attacco ortonese ed il pavimento. Cantù riesce spesso e volentieri a ricostruire e a sfruttare il muro ortonese per portare a casa punti.

Pool Libertas Cantù – Sieco Service Ortona 3-2 (25/22 – 25/23 – 14/25 – 23/25 – 12/15)

Durata Set: 30’ – 29’ – 21’ – 33’ – 18

Durata Totale: 2h – 11’

Arbitri: Papadopol Veronica Mioara, Scotti Paolo

PRIMO SET

Coach Lanci ritrova una pedina importantissima e schiera Dimitrov regista e Cantagalli opposto. In banda c’è il rientro di Capitan Marshall con Bertoli mentre al centro Fabi e Patriarca. Libero Benedicenti.

I padroni di casa sono invece pronti con Matteo Pedron al palleggio, Kristian Gamba opposto, Andrea Galliani e Giuseppe Ottaviani schiacciatori, Dario Monguzzi e Jonas Aguenier centrali, e Luca Butti libero.

Il primo servizio tocca alla Sieco con Dimitrov. Ortona riesce a ricostruire e finalizza con Cantagalli. Fermato Gamba dallo stesso Cantagalli a Muro 0-2. Fuori l’attacco di Gamba 0-3. Il quarto servizio di Dimitrov va sulla rete 1-3. Ottaviani 2-3. Cantagalli ancora a muro 2-5. Fuori la diagonale di Galliani 3-7. Gamba la fa rimbalzare sul muro di Ortona 5-8. Patriarca trova un ottimo primo tempo 5-9. Errore di Marshall dai nove metri 6-9. Out l’attacco di Gamba, che non trova le dita del muro 6-10. Marshall alza per Cantagalli e l’opposto ortonese fa punto 7-11. Fuori l’attacco di Cantagalli 10-11. Bella l’alzata ad una mano di Dimitrov per Fabi che chiude il punto dell’11-13. Marshall attacca forte sulle mani di Gamba e la palla rimbalza fuori 12-14. Ace di Cantagalli 12-15. Sulla rete invece il servizio di Gamba 13-16. Lo stesso opposto canturino pesta la linea dei tre metri e regala il punto a Ortona 13-17. Bertoli gestisce ottimamente una palla in arrivo dalle sue spalle e segna il punto del 13-18. Fuori il muro canturino su Cantagalli 14-20. Forte l’attacco di Fabi al centro 16-21. Invasione di Cantù 16-22. Fischiata una palla accompagnata a Pedron 17-23. Bertoli sbaglia il suo servizio 18-23. Batte forte Ottaviani, Benedicenti non può trattenere e per Cantù è facile mettere a segno il 20-23. Fuori il servizio di Ottaviani che aveva messo in difficoltà la ricezione ortonese 21-24. Galliani annulla il primo set point ma poi Cantagalli chiude il primo set 22-25.

SECONDO SET

Si riparte con Ottaviani al servizio e Bertoli viene fermato dal muro 1-0. Ancora Ottaviani  batte forte e Ortona in difficoltà 2-0. Cantagalli lotta sotto rete che con una mano scalza Aguenier 2-1. Fuori il servizio di Gamba 4-3. Fuori la pipe di Ottaviani 4-4. Sulla rete il servizio di Galliani 5-6. Ottaviani gran colpo sul muro di Ortona e la palla vola via 6-7. Autentico siluro quello di Patriarca al centro 6-8. Bertoli 7-9. Fuori la diagonale di Ottaviani 7-10. Ace di Ottaviani 9-10. Ottimo muro per. Cantù 11-11. Monguzzi trova il punto della parità 13-13. Fuori l’attacco di Marshall 14-13. Out il servizio di Cantagalli 15-14. Bacco entra per il servizio ma la palla finisce in rete 15-15. Out il servizio di Marshall 16-15. Ace di Ottaviani 18-16. Ottimo l’attacco di Fabi coadiuvato da uno splendido assist di Dimitrov 17-18. Lungo linea di Galliani 19-18. Servizio fortunoso di Bertoli il nastro mette in difficoltà Butti che può solo mandare la palla nel campo di Ortona e Fabi ne approfitta per il 19-20. Out il servizio di Gamba 20-21. Forte l’attacco di Marshall 21-22. Cantagalli non trova le dita del muro ed è parità 22-22. Gamba fermato da Bertoli 23-24.  Ancora Bertoli ferma Ottaviani a muro e il primo punto è per Ortona.

TERZO SET

Si riparte con la stessa rotazione del primo set, per Ortona e Dimitrov va al servizio. Il primo punto è per Cantù con Aguenier. Gamba poi fa 2-0. Galliani con una diagonale stretta fa 3-1. Cantagalli piazza il suo muro su Ottaviani 3-2. Patriarca in qualche modo, con una carambola muro-rete trova il punto del 4-3. Cantagalli tira fortissimo 5-4. Butti difende bene, Cantù ricostruisce per il 7-4. Il muro ferma Patriarca 8-4. Galliani in pipe 9-4. Bertoli di prepotenza 9-5. Gran botta di Bertoli 10-6. Gamba in pallonetto 12-6. Ace di Aguenier 14-6. Ace di Gamba 16-7. Fuori il servizio di Fabi. Cantagalli murato 18-8 e al suo posto entra Lapkov. In rete il servizio di Lapkov 20-9. Murato Patriarca 22-10. Fuori l’attacco di Del Vecchio 23-10. Aguenier 24-11. Ace per Dimitrov 24-13. Fuori il successivo servizio di Dimitrov 25-13.

QUARTO SET

Sono i padroni di casa a servire con Ottaviani che sbaglia il servizio 0-1. Bertoli fermato a muro da Galliani 1-1. Lungolinea di Galliani che approfitta di una ricezione lunga 1-3. Ancora una volta Galliani ferma Cantagalli 2-3. Fabi restituisce lo stesso trattamento a Gamba fermato a muro 2-4. Pedron chiude la porta a Marshall 4-4. Ottaviani 5-4. Galliani serve sulla rete 5-5. Cantagalli dalla seconda linea 6-6. Patriarca altissimo va con un tap-in che vale il 6-7. Gamba trova una piazzata precisa per l’8-7. Fuori il pallonetto di Gamba 8-11. Ace per Patriarca 9-11. Fuori l’attacco di Cantagalli 11-13. Buono il muro di Cantù 12-13. Gamba chiude 13-13. Cantù passa in vantaggio con il muro su Cantagalli 14-13. Fabi in primo tempo 14-14. Ravvisata una invasione a Cantagalli 16-14. Marshall 18-17. Il muro di Bertoli ferma Ottaviani 19-19. Patriarca sbaglia il servizio 20-19. Fuori la diagonale di Bertoli 21-19. La pipe di Marshall per il 21-20. Muro di Bertoli 21-21. Invasione di Fabi 22-21. Galliani finalizza una ricostruzione rocambolesca 23-21. Cantagalli murato 24-21. Gamba chiude con l’auto del muro di Ortona 25-23.

QUINTO SET

A servire per prima sarà la Sieco con Bertoli. Ortona ricostruisce ma Galliani attacca fuori 1-0. Galliani tira forte contro il muro 2-0. Marshall murato 3-0. Marshall 4-2. Facile appoggio di Fabi su una ricezione lunga 7-6. Bertoli trova il punto del 7-7. Galliani attacca un pallonetto complicatissimo con palla che arriva da dietro, la Sieco è spiazzata e si cambia campo sul 8-7. Fuori il muro di Ortona 10-7. Lapkov sbaglia il servizio 13-10. Gamba 14-11. Lapkov trova la punta delle dita del muro di Cantù 14-12. Fischiata doppia a Lapkov 15-12.

Sieco Service Ortona: Fabi 12, Broccatelli (L) % – % perfetta, Bertoli 16, Benedicenti (L) 61% – 34% perfetta, Del Vecchio , Marshall 14, Patriarca 6, Cantagalli 21, Tognoni n.e., Donatelli n.e., Lapkov 2, Dimitrov 2, Lanci E. n.e. Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.

Aces: 3  – Errori Al Servizio: 15 – Muri Punto: 9 – Ricezione Positiva: 64% – Attacco:  44%

Pool Libertas Cantù: Pedron 4, Gamba 20, Galliani 24, Ottaviani 12, Aguenier 13, Monguzzi 11, Butti (L) % –% perfetta, Quagliozzi, Magliano, Bacco, Gianotti, Rossi, Picchio (L). % –% perfetta. Coach: Denora Caporusso. Vice: Zingoni

Aces: 4  – Errori Al Servizio: 16 – Muri Punto: 16 – Ricezione Positiva: 64% – Attacco:  48%

NOTA: Vista la delicata situazione di classifica e al fine di preparare al meglio e senza distrazioni l’importantissima gara casalinga di domenica 3 marzo contro l’ABBA Pineto, la Sieco Service Impavida Ortona ha scelto per i propri atleti e staff di mantenere il silenzio stampa




UNA TAPPA DI SPECIAL OLYMPICS

Per la prima volta al Di Poppa di Teramo

Teramo, 27 febbraio 2024. A Teramo, sabato scorso, si è svolta la manifestazione di Special Olympics per il Torneo di Basket 5vs5 Unified. L’evento, organizzato dall’IIS Di Poppa-Rozzi nel Complesso Sportivo dell’Acquaviva, è stata una tappa ospitata per la prima volta nel capoluogo teramano. L’appuntamento, insieme alle due squadre dell’IIS Di Poppa-Rozzi, ha visto la partecipazione dell’IIS Moretti di Roseto degli Abruzzi, della squadra Asd Centro Abruzzo Sulmona, della Asd Team Sport L’Aquila, dell’associazione “Oltre” di Roseto degli Abruzzi e di San Paolo Ostiense.

Al motto: “Che io possa vincere ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”, come ha ricordato l’alunno della squadra ospitante Niccolò Di Giacopo, insieme a Guido Crecchi, direttore regionale Special Olympics, le squadre si sono affrontate creando un coinvolgimento di pubblico, squadra e atleti che ha reso l’incontro non solo un insieme di gare e risultati ma, un’esperienza straordinaria di condivisione e di emozioni.

Tutti i partecipanti sono stati accolti e dal primo collaboratore di staff dell’IIS Di Poppa-Rozzi, Domenico Iobbi che ha porto i saluti della Dirigente scolastica, Caterina Provvisiero, impossibilitata a presiedere per un lutto famigliare e a cui tutte le squadre e gli atleti hanno rivolto un saluto di affetto e vicinanza. Presenti alla manifestazione il coordinatore regionale di educazione fisica e sportiva, Antonello Passacantando, la dirigente dell’USR di Teramo, Clara Moschella, e il coordinatore provinciale Marco Pompa.

Obiettivo di Special Olympics è promuovere lo sport unificato come esempio per le giovani generazioni, per diffondere la cultura del rispetto e dell’inclusione e tutti coloro che sono intervenuti hanno sperimentato all’unanimità che questo nuovo evento ha sicuramente centrato l’obiettivo.

Quando si parla di sport esplode la passione ma, quando si parla di Special Olympics allora si scatena l’empatia.  Le squadre unificate mostrano e trasmettono valori importanti, quali l’inclusione e l’amicizia che nascono dall’allenarsi insieme, dal giocare insieme, dal divertirsi insieme.




MILIONI PER PONTI, STRADE E SCUOLE

Consiglio provinciale approva bilancio e piano triennale lavori pubblici

Chieti, 27 febbraio 2024. Il Consiglio provinciale di Chieti ha approvato a maggioranza, con il bilancio di previsione, il piano triennale dei lavori pubblici 2024-2026 che programma interventi per un totale di circa 125 milioni di euro ripartiti tra strade, ponti e edilizia scolastica di proprietà dell’ente provinciale. Per quanto riguarda in particolare gli interventi nell’ambito del nuovo documento di programmazione finanziario, il piano triennale prevede i seguenti importi per le rispettive annualità: 29.380.453 € per l’anno 2024; 48.626.661 € per l’anno 2025; 41.488.644 € per l’anno 2026.

Di queste somme, 42.865.947 euro riguardano opere e servizi aggiudicati dalla Provincia di Chieti con progetti PNRR nell’ambito delle missioni previste, finanziati anche con fondi propri, per lavori in corso o prossimi all’avvio che riguardano la viabilità, gli edifici scolastici e la Via Verde Costa dei Trabocchi. Lo schema del programma triennale dei lavori pubblici per gli anni 2024 – 2026, adottato con decreto presidenziale n.7 del 19 gennaio 2024 e approvato oggi dal Consiglio provinciale dopo il parere favorevole espresso a larga maggioranza dall’Assemblea dei Sindaci, rappresenta un passo significativo nella pianificazione e realizzazione di opere pubbliche importanti, puntualmente elencate nel documento disponibile per la consultazione nel sito istituzionale www.provincia.chieti.it.

Gli interventi inclusi nel programma dei lavori pubblici per l’annualità 2024 riguardano la viabilità, l’edilizia scolastica e la Via Verde della Costa dei Trabocchi. In tema di viabilità, è prevista la costruzione del nuovo ponte sulla SP 133 tra Pennadomo e Villa Santa Maria (3.950.000 euro), la messa in sicurezza del ponte sulla SP 111 in Val di Sangro (3.300.000 euro), il miglioramento delle condizioni di sicurezza di numerose strade e ponti provinciali per interventi che sommano complessivamente a circa 8.800.000 euro. Un altro pilastro fondamentale dell’elenco dei lavori approvato per il 2024 è la messa in sicurezza degli edifici di proprietà provinciale dal punto di vista sismico, come ad esempio l’adeguamento dell’ITIS “Savoia” di Chieti (5.236.000 euro) e del Palazzo provinciale sede della Prefettura e della Questura di Chieti (4.000.000 euro).

Oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, sono in programma interventi per la realizzazione di nuove strutture scolastiche come la costruzione di una nuova palestra polivalente all’ITIS “De Giorgio-Da Vinci” di Lanciano (2.500.000 euro), la realizzazione di nuovi convitti a servizio dell’istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria (2.500.000 euro) e l’ampliamento dell’istituto superiore “De Titta-Fermi” di Lanciano (1.900.000 euro) per potenziare l’offerta formativa degli istituti e fornire strutture moderne e funzionali agli studenti. Nell’elenco 2024 sono previsti anche gli interventi di completamento della Via Verde della Costa dei Trabocchi attraverso la rigenerazione delle ex stazioni ferroviarie che si trovano lungo la pista ciclopedonale nei comuni di San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto (2.000.000 euro prima annualità).

Oltre al programma dei lavori pubblici, è stato approvato anche il programma relativo a beni e servizi, per il quale saranno investiti oltre 24 milioni di euro nel prossimo triennio: tra gli interventi del 2024, sono stati programmati i finanziamenti per la redazione dei progetti necessari alla nuova strada di collegamento Lanciano-Val di Sangro (3.200.000 euro) e al potenziamento della viabilità tra i caselli A14 Vasto Nord-Vasto Sud mediante la sistemazione e l’adeguamento funzionale delle strade di Fondo Valle e di Bonifica, Sinello-Cena-Treste (940.000 euro), nonché la progettazione per la rifunzionalizzazione delle vecchie stazioni della Via Verde (716.000 euro).




RADUNO INTERREGIONALE DELLE CONFRATERNITE DI ABRUZZO E MOLISE

Il Papa: annunciatori del Vangelo, testimoni della fede

Sulmona, 27 febbraio 2024. Si è tenuta domenica pomeriggio scorso presso il Centro Pastorale Diocesano di Sulmona la riunione nella quale è stato definito il programma per il Raduno Interregionale delle Confraternite di Abruzzo e Molise, che si terrà a Sulmona il 7 luglio prossimo. L’evento, organizzato dalla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia (riconosciute canonicamente) e patrocinato dalla Diocesi di Sulmona-Valva, vedrà la cittadina abruzzese capofila in un evento che, oltre a segnare una tappa importante nella vita delle Confraternite, sarà vissuto durante l’Anno della Preghiera indetto da Papa Francesco in preparazione al Giubileo del 2025.

“Siamo onorati di poter organizzare e portare nella nostra città questa importante manifestazione”, hanno dichiarato Augusto Sardellone e Antonio Di Nino, sulmonesi, rispettivamente Vicepresidente Centro Italia e Vice-Coordinatore Abruzzo e Molise della Confederazione, “la data scelta non è casuale perché cade nel giorno in cui san Pietro dal Morrone, Celestino V, accettò la nomina a Papa 730 anni fa”.

“Proprio il mese scorso Papa Francesco ha esortato le confraternite d’Italia ad annunciare il Vangelo e ad essere testimoni”, ha dichiarato Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, “siamo lieti, dunque, di poter accogliere questo momento di grazia in Diocesi per poter pregare insieme ai fratelli di Abruzzo e Molise in preparazione al Giubileo, nel quale le Confraternite avranno un ruolo significativo”.

In occasione dell’anno giubilare la Confederazione Nazionale ha fatto realizzare da un artista campano l’icona Maria, madre della speranza e delle Confraternite, benedetta a Pompei il 3 luglio scorso e, da giugno, portata in processione tra le Diocesi d’Italia fino a maggio 2025, quando verrà donata a Papa Francesco in occasione del Giubileo delle Confraternite. La Penitenziaria apostolica, inoltre, ha concesso l’indulgenza plenaria a coloro che pregheranno davanti a questa icona, adempiendo le solite condizioni.

Il programma dettagliato della manifestazione, che prevede incontri, un convegno e una processione, sarà reso noto prossimamente.




L’OPPORTUNITÀ DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)

Lettera al Sindaco di Pescara, all’Assessore al Verde, all’Assessore ai Lavori Pubblici

Pescara, 27 febbraio 2024. In attesa delle risposte al question time del cittadino, previste per giovedì 28 febbraio, circa l’adozione del Codice degli appalti per le opere di gestione del verde pubblico (GPP), e conseguentemente dei relativi “criteri ambientali minimi” (CAM) come previsto dalla normativa vigente (il Decreto CAM è del 2020), appaiono evidenti i lavori di “Rimozione delle piante danneggiate dal fuoco nei comparti 4 /5 della Pineta Dannunziana di Pescara” (così recita il cartello di cantiere affisso al recinto della Riserva Dannunziana).

Il materiale legnoso è stato per adesso accuratamente accatastato in un’area adiacente, opportunamente recintata, in attesa di essere evidentemente trasportato in altra sede e successivamente trattato.

Chi scrive non ha avuto modo di visionare il relativo progetto definitivo-esecutivo; pertanto, non è a conoscenza del dettaglio relativo alla destinazione d’uso di detto materiale. In verità gli organi di informazione avevano reso nota una dichiarazione di consulenti che, sottolineando lo scarso valore del materiale, ne suggerivano l’utilizzo per finalità energetiche. Ecco, “scarso valore” rimanda ad una interpretazione decisamente produttivistica del patrimonio in esame, che invece costituisce una preziosa riserva di CO2 stoccata all’interno delle fibre legnose grazie ad un processo di fotosintesi durato decenni e che non andrebbe mandato in fumo in pochi giorni, soprattutto quando viene chiesto a tutti di produrre meno CO2.

Ma a leggere i CAM, che suppongo siano stato adottati all’interno dell’appalto, non dovrebbero esserci dubbi (Allegato A: punto 8: Reimpiego di materiali organici residuali): il materiale di risulta di detta operazione di “rimozione” dovrebbe essere destinato a “compostaggio”, in loco ovvero presso aziende di riferimento operativo, come piattaforme di compostaggio, dotate di cippatrici in grado di ridurre la pezzatura del materiale e destinarlo a processi di compostaggio verde e produzione del relativo ammendante (ACV), ovvero utilizzarlo come strutturante in processi dei produzione di ammendante compostato misto (ACM). Diversamente deve essere recuperato in microfiliere per la realizzazione di arredi. I CAM sono chiari: il materiale in esame non può avere destinazione d’uso energetica, ovvero non può essere utilizzato per produrre energia, ma solo materia: cioè compost! Questa opzione deve essere stata già evidenziata nel progetto di appalto per cui facilmente rendicontabile.

Come dovrebbe essere evidente, perché anch’esso è previsto dai CAM, il relativo piano della comunicazione (Allegato A, punto 6. Piano della comunicazione): “L’aggiudicatario deve proporre e condividere con l’amministrazione un piano di comunicazione avente lo scopo di promuovere il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei vari portatori di interesse e di garantire la corretta informazione dei cittadini e degli operatori in caso di richieste specifiche al fine di migliorare la valorizzazione delle aree verdi gestite”.

L’ente appaltante, l’Ente locale, effettua in tal senso una “Verifica”: “proposta di piano di comunicazione nel quale siano definiti gli argomenti che si intendono comunicare e le attività di comunicazione con i relativi tempi, modalità e costi di realizzazione, mirati a garantire la condivisione con i cittadini e i vari portatori di interesse delle informazioni sugli interventi previsti favorendo la costruzione del senso di appartenenza al territorio”.

Ecco, tutto questo non si è ancora visto, né credo abbia ad oggi corredato, per quanto noto, le procedure messe in atto per la gestione del verde dalla data di pubblicazione dei CAM (DECRETO 10 marzo 2020) sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 4/4/2020.

Ma sono certo che le risposte al question time chiariranno tutti i miei dubbi.

Giancarlo Odoardi




INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2023-2024

Cerimonia questa mattina nella sala Rivera del centro congressi Luigi Zordan

L’Aquila, 27 febbraio 2024. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha partecipato questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi dell’Aquila, che si è svolta nell’aula magna “Vincenzo Rivera” del Centro congressi “Luigi Zordan”, nel convento di San Basilio, recuperato nella sua piena e totale funzionalità.

Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, la presidente della Corte d’Appello Fabrizia Francabandera, le autorità civili e religiose e i rettori di oltre venti atenei italiani.

Dopo aver toccato, negli anni precedenti, i temi della prossimità, della resilienza e della riacquisizione dei luoghi, il rettore UnivAQ Edoardo Alesse ha voluto focalizzare la prolusione di quest’anno sul rapporto tra università e città/territorio e sul destino che attende sarà l’università dopo il PNNR.

Rapporto università/città

“Il mio principale impegno prima di lasciare la guida dell’Ateneo” ha dichiarato Alesse “sarà quello di far sì che la relazione tra una città distrutta da un terremoto quindici anni fa ma che sta rinascendo molto bella e la sua Università possa trasformarsi in un modello virtuoso di città universitaria o ancor meglio città della conoscenza, secondo le ben note raccomandazioni dell’OCSE. Per giungere al risultato auspicato sarà necessaria una forte sinergia con gli enti locali, con le associazioni professionali e del terzo settore, con tutti gli stakeholder e con i cittadini. A questi ultimi chiedo di accettare gli studenti come una risorsa preziosa per L’Aquila e per la rivitalizzazione del suo centro storico. La gioia di vivere che trasmettono i ragazzi è benefica per una città austera e compassata come la nostra. Anche gli stranieri, che cerchiamo con il massimo impegno di far arrivare sempre più numerosi, hanno bisogno di alloggi e di adeguata accoglienza e vicinanza. E se i nostri studenti talora eccedono con la loro serotina euforia tipica dell’età, accettiamoli con generosità e benevolenza come figli adottivi”.

PNRR: “Bene aumento numero borse di dottorato, ma serve incrementare il loro importo”

Rispetto al PNRR, e in particolare alla Missione 4-Istruzione e Ricerca, Alesse ha voluto lanciare un allarme sulle borse di dottorato nate grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: “L’aumento significativo del numero di borse di dottorato ha amplificato, senza risolvere, la crisi del terzo livello di formazione e della dicotomia tra la vocazione universitaria e quella aziendale dei dottorati.  Il massivo aumento del numero delle borse non accompagnato da un coerente incremento del loro importo, che è l’unica cosa di cui ci sarebbe un reale bisogno per garantire dignità economica ai nostri allievi, lascia tutti molto perplessi. Se non riusciremo a risolvere questo problema retributivo, difficilmente troveremo in futuro persone disposte a concorrere per queste posizioni.  Queste considerazioni, cui si aggiunge l’importante ondata di assunzioni in ruoli a tempo determinato, che rischia nel momento della chiusura dei progetti, di generare molte situazioni di precarietà, non vogliono minimamente sminuire l’importanza del PNRR, cui vengono riconosciuti notevoli elementi di positività, ma solo gettare le basi per mettere in atto alcune strategie di salvataggio”.

I numeri di UnivAQ: oltre 70 corsi di laurea, nel 2023 effettuate 120 nuove assunzioni

“Siamo un ateneo in buona salute economico-finanziaria, che, nel corso del 2023, ha reclutato circa 120 unità di personale tra docenti e personale tecnico-amministrativo” ha ricordato Alesse “e che mantiene una buona attrattività richiamando studenti e docenti da fuori città e da fuori regione, con i suoi 72 corsi  tra triennali, magistrali e  a ciclo unico (tra cui 15 corsi internazionali che rilasciano titoli congiunti o doppi/multipli, 12 solo in lingua inglese, ndc) tra cui il neo-istituito corso magistrale in Ingegneria delle Infrastrutture”.

“Immatricolazioni in aumento ma futuro sarà difficile”

In merito agli immatricolati, Alesse ha rimarcato come l’Università dell’Aquila abbia fatto registrare, finora, un aumento del 6% rispetto allo scorso anno: “Ma di certo” ha ricordato il rettore “in un prossimo futuro incontreremo non poche difficoltà a mantenere questi  numeri, a causa del  calo demografico in atto nel nostro Paese, della tendenza dei nostri diplomati a non iscriversi in misura adeguata all’università e della concorrenza agguerrita delle università telematiche, che ci sottraggono studenti avviandoli verso percorsi formativi di qualità modesta, inadeguati per i requisiti di docenza ed eversivi rispetto alla logica della formazione superiore, che per natura e tradizione deve essere partecipata e professionalizzante soprattutto in alcune discipline”.

I risultati: corsi SNA e riqualificazione ex Reiss Romoli

Tra i traguardi più importanti raggiunti dall’ateneo nel 2023, Alesse ha voluto ricordare l’avvio dei corsi tenuti da UnivAQ per la Scuola nazionale dell’amministrazione – con la quale esiste una convenzione presentata un anno fa proprio nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, insieme alla presidente Paola Severino e al ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo – e l’inizio dei lavori per la realizzazione del progetto ACCELERATE, che prevede, entro il 2026, il recupero di gran parte del complesso dell’ex Scuola Reiss Romoli, “che diventerà” ha spiegato Alesse “una struttura laboratoriale multivalente atta a promuovere le attività di trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuova imprenditorialità” nonché sede per le attività future di Vitality, l’ecosistema di innovazione del Centro Italia finanziarto nell’ambito del PNRR con 120 milioni di euro di cui UnivAQ è hub e che vede coinvolte tutte e nove le università di Abruzzo, Marche e Umbria.

Schillaci: “Emozionato di essere qui, all’Università dell’Aquila ho iniziato il mio percorso di ricercatore”

“Sono onorato di prendere parte a questa cerimonia e non nascondo anche una certa emozione tornando da Ministro in questa Università dove è iniziato il mio percorso di ricercatore” ha affermato il ministro Schillaci “Lo dico anche per rimarcare l’importanza del ruolo e del valore delle attività svolte dagli Atenei medi o piccoli e di quanto questa consapevolezza sia radicata in me e legata a una esperienza diretta. A tutto ciò si aggiunge, nel caso dell’Aquila, un valore ulteriore che gli eventi drammatici della storia recente consegnano alle funzioni svolte da questo Ateneo nella ricostruzione della città e della sua identità”.

“Tra poco più di un mese” ha proseguito Schillaci “saremo esattamente a 15 anni dal terremoto e questo Ateneo ha compiuto e continua a portare avanti un enorme sforzo per proiettarsi nel futuro. Le università hanno un ruolo chiave nella costruzione del nostro domani: qui si producono e si condividono saperi, formazione di competenze personali e professionali. Un ruolo sempre più complesso, poiché i cambiamenti del nostro tempo ci chiamano a misurarci con sfide sempre più ambiziose. Per questo intorno alla missione formativa, deve essere sempre più stretta anche la sinergia fra tutti i portatori d’interesse e le istituzioni, per costruire insieme un sistema solido e sostenibile. Siamo in un momento di passaggio e di grandi trasformazioni, su molti fronti. L’innovazione e le nuove tecnologie ci aiuteranno a rinnovare il sistema sanitario, ad avvicinarlo ai cittadini. Il cammino in questa direzione è già avviato. La vitalità e l’impegno di questo Ateneo nel campo della ricerca e dello sviluppo dell’innovazione – che sono pilastri fondamentali per la crescita sociale ed economica – sono la prova delle sue capacità di resilienza e delle sue potenzialità”.

Gli altri interventi

Alla cerimonia hanno preso parte anche Francesco Raffaele Dais, in qualità di rappresentante degli studenti, e Antonella Di Nisio, portavoce del personale tecnico-amministrativo,  (PTA), mentre la lectio magistralis è stata tenuta da Marcello Ienca, filosofo, bioeticista e professore di etica dell’intelligenza artificiale delle neuroscienze al politecnico di Monaco di Baviera e all’École Polytecnique Fédérale de Lausanne, e da Simone Gozzano, professore di Filosofia della scienza all’Università degli Studi dell’Aquila, che hanno dialogato sul tema dell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute, tra diritto e algoritmi.




DI NUOVO SUL PROGETTO DI PIAZZA SACRO CUORE

A cura dell’Associazione Politico – Culturale Radici InComune

Pescara, 27 febbraio 2024. In merito alle nostre osservazioni sul progetto su piazza Sacro Cuore riteniamo che sia importante fare delle riflessioni sulla risposta avuta da parte del Presidente Commissione Ambiente, Ivo Petrelli.

Depavimentazione

Nella risposta si fa confusione fra aree con terreno libero, chiamiamole per sintesi aiuole, e aree cosiddette permeabili. Nello stato di fatto della piazza erano presenti circa 700 mq di aiuole continue, le grandi aiuole simmetriche, dove erano inseriti lecci e siepi, 350 mq circa da un lato e 350mq circa dall’altro. Tale continuità e ampiezza è stata eliminata, in quanto le nuove aiuole a raso, così come desunte dalle planimetrie comunali, sono di circa 75 mq per lato, per un totale di circa 150 mq.

Se prima le grandi aiuole erano di 700 mq, e poi dopo diventano 150mq, significa perdere appunto non solo circa 550 mq di suolo libero ma anche la continuità del terreno, fattore importante. Sono cambiati i progetti e quindi ci saranno più aiuole? O forse si fa confusione, eguagliando la parte eseguita con il massetto drenante al terreno libero?

Ma visto che il massetto drenante sarà successivamente pavimentato, ci sembra difficile trovarci nel caso della depavimentazione, che vuol dire per l’appunto non pavimentata.

E perché è importante l’azione della depavimentazione? Perché si tolgono manufatti artificiali che vanno a conservare il calore mentre il terreno si comporta in modo differente, portando beneficio grazie alla evapotraspirazione.

Dalle planimetrie comunali si desume un aumento della pavimentazione (non il contrario) e certo saremmo ben lieti di avere dal settore tecnico un quadro di raffronto tra il prima e il dopo, invece che farcelo da soli.

Soprintendenza

La cosa per noi alquanto curiosa è che la Soprintendenza scrive, ma non vengono mai pubblicati i suoi pareri, ne riusciamo a carpire qualche virgolettato da vari documenti. Forse sarebbe il caso di dare maggiore trasparenza e rendere pubblichi i pareri?

Nel caso di Viale Primo Vere abbiamo potuto leggere parte del parere della soprintendenza nel quale si diceva che gli alberi non dovevano essere abbattuti, però si è fatto il contrario.

Non sarebbe forse il caso di rendere pubblici i documenti, in modo da poter dare vita a un sano dibattito senza passare per interpretazioni? La trasparenza amministrativa e la facilità di reperire le documentazioni sono atti fondamentali verso il cittadino.

Radici in Comune ha interessi politici? Certo che sì!

La partecipazione dei cittadini e delle associazioni di Pescara è stata costantemente svilita. Addirittura, l’ex vicesindaco ci ha più volte redarguito, dicendoci che se volevamo parlare e intervenire, dovevamo candidarci, a dispetto della nostra Costituzione, e delle Leggi a seguire, che incentivano la partecipazione dal basso, alto momento di democrazia. Da associazioni non potevamo parlare. E a quanto pare anche da associazione politica ci è negato il dibattito, da come leggiamo dalla risposta di Petrelli.

Che fare?

E così siamo qui, ormai obbligati a riprenderci degli spazi che erano nostri di diritto, e ci candideremo per il governo di questa città, sotto la forma di Radici in Comune, affinché vengano ristabiliti gli equilibri sani fra politica, partecipazione e governo del territorio.




DIECI MILIONI PER LA MOBILITÀ CICLISTICA

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le usa

Pescara, 27 febbraio 2024.È del 2022, istituito con Legge n. 179, il fondo destinato allo sviluppo di ciclovie urbane intermodali, come individuate ai sensi della legge 2/2018. Il 7 febbraio scorso è stato pubblicato il decreto interministeriale n. 254 del 06/10/2023 che ne stabilisce le modalità di erogazione e di attribuzione dando agli Enti locali ammessi al finanziamento 60 giorni, ovvero entro il 7 aprile, per le richieste.

In particolare, possono presentare istanza per accedere al fondo i comuni, le città metropolitane e le unioni di comuni che hanno approvato in via definitiva uno strumento di pianificazione (come il BICIPLAN) dal quale si evince la volontà dell’ente di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

Il Ministero procederà alla valutazione delle istanze presentate, secondo un ordine cronologico di arrivo, finanziandole fino a concorrenza delle risorse disponibili, pari a 2 milioni di euro per l’anno 2023 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il costo totale del singolo progetto deve risultare almeno pari a euro 500.000,00 e non superare l’importo massimo di euro 1.000.000,00. Qualora l’importo richiesto sia maggiore di euro 1.000.000,00, il soggetto che ha presentato la domanda deve attestare la copertura della restante parte del costo con ulteriori finanziamenti.

Per i progetti sono ammissibili le spese di seguito indicate: spese tecniche documentate risultanti dal livello di progettazione approvato e spese documentate per lavori e forniture risultanti dal livello di progettazione approvati ai sensi del Codice degli appalti, oltre che spese documentate per attività di promozione degli interventi previsti nel progetto.

A fare due conti, è evidente che non potranno essere finanziate molte infrastrutture, considerando il costo a ml di una pista ciclabile (se fosse 100,00 € sarebbero 100 km di piste in Italia). Ma, dovendo cmq predisporre un progetto del valore di almeno 500 mila e massimo 1 milione, potrebbe essere interessante puntare su tutte quelle dotazioni di sostegno alle infrastrutture che solitamente sfuggono all’attenzione dei richiedenti e che lungamente sono state oggetto di attenzione dell’Osservatorio sulla mobilità ciclistica (OSMOCI), soprattutto stalli ed elementi di arredo e sicurezza (presidio meccanico e segnaletica).

Giancarlo Odoardi – Esperto promotore mobilità ciclistica




TIRRENO ADRIATICO 2024

Presentate le tappe teramane della “corsa dei due mari”

Teramo, 27 febbraio 2024.Un momento per promuovere e valorizzare tutto il territorio provinciale”: si apre con le parole del presidente D’Angelo la conferenza stampa di presentazione delle due tappe che transiteranno lungo le strade della nostra provincia il prossimo 7 e 8 marzo.

Un’occasione con una doppia valenza, sportiva e di promozione del territorio e con una risonanza mondiale, che investirà l’intero territorio provinciale tra meno di due settimane. La conferenza stampa di questa mattina ha visto tra i partecipanti tutti gli stakeholder del territorio, a partire da Camillo D’Angelo in doppia veste di presidente della Provincia di Teramo e di sindaco del comune di Valle Castellana, città di arrivo della seconda tappa; quindi Stefano Allocchio, ex velocista e direttore RCS Sport, in collegamento remoto; Teodora Piccioni, assessore al turismo del comune di Valle Castellana; Marco Di Nicola, presidente del Consorzio BIM; i sindaci di Torricella Sicura e di Giulianova, Daniela Palumbi e Jwan Costantini; Massimo Di Cintio, in rappresentanza del GAL Gran Sasso – Laga; Luigi Di Giosia, responsabile RCS della Tirreno – Adriatico.

Il presidente D’Angelo nel suo intervento ha ringraziato in primis tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione di questo evento “di rilievo internazionale, un evento che abbiamo cercato fin dall’inizio e che oggi, grazie al lavoro di tutti, diventerà realtà”.

“Due tappe, la quarta con arrivo a Giulianova, comune al centro delle sette sorelle dell’Adriatico, valorizzando a pieno la perla della nostra costa, e poi la quinta tappa tutta teramana con partenza da Torricella Sicura, quindi la traversata lungo le colline teramane e l’arrivo a Valle Castellana. Questo rappresenta per noi tutti un momento di valorizzazione dello sport, che dà la possibilità ai ragazzi anche di non imbattersi in attività poco consone purtroppo a quelle che sono le abitudini odierne; un momento per ricordare che l’attività sportiva e l’attività fisica sono fondamentali per la salute del corpo e della mente. Grande valorizzazione per i nostri comuni, in particolar modo per quelli collinari, che potranno essere visti in mondovisione da decine di milioni di telespettatori. Ma il turismo della provincia di Teramo non è solo paesaggio, non è solo ambiente, non è solo l’enogastronomia, ma un’esperienza a 360 gradi. I tre comuni interessati si stanno preparando con entusiasmo ad accogliere atleti, addetti ai lavori e appassionati. Sono certo che riusciremo tutti, grazie ad un eccellente lavoro di squadra, ad assicurarne un’ottima riuscita. Ma il nostro obiettivo è quello di dare prosecuzione a questa iniziativa: un quinquennio di tappe che potranno interessare tutti i comuni della provincia di Teramo”, conclude il presidente D’Angelo.

“Un progetto che portiamo avanti da molto tempo e che speriamo possa andare avanti anche in futuro – commenta il direttore di RCS Sport, Stefano Allocchio – l’Abruzzo e la provincia di Teramo rappresentano un territorio molto importante, con dei percorsi stupendi. La tappa teramana è una tappa veramente dura, potremmo considerarla come la tappa “regina” di tutta l’edizione 2024 della Tirreno – Adriatico, una delle più lunghe e con oltre 200 metri di dislivello. Sono convinto che da questa tappa esca fuori un grande campione”.

Ricapitoliamo quindi le tappe che transiteranno nel territorio della provincia di Teramo:

– 7 marzo 2024: partenza da Arrone (Rieti) e arrivo a Giulianova (circa 207 km), sarà la 2° tappa più lunga della Tirrena – Adriatico. La prima parte della tappa, abbastanza impegnativa, con 2 salite, il valico di Castelluccio e il valico di Forca di Presta, per poi sfociare sulla Salaria verso Ascoli entrando nel territorio abruzzese a Sant’Egidio alla Vibrata. Quindi si raggiunge il circuito finale di Giulianova di 22 km, attraversando il comune di Mosciano Sant’Angelo per poi arrivare agli ultimi 3,5 km in leggera salita ed infine il traguardo.

– 8 marzo 2024: partenza da Torricella Sicura ed arrivo a Valle Castellana, sarà la tappa completamente Teramana. Da Torricella verso Teramo dove verrà dato il via ufficiale, la tappa andrà quindi verso Montorio al Vomano per poi transitare sulla SS 150 a Penna Sant’Andrea, Cermignano, Cellino Attanasio e Castellalto, dove sarà posto il primo gran premio della montagna. Quindi Campli, Civitella del Tronto, per prendere poi la salita di San Giacomo versante Est (Collebigliano): salita di 12.5 km con una pendenza che varia dal 7% al 12%, fino ad arrivare al 2° gran premio della montagna di San Giacomo. Segue una picchiata verso San Vito per poi riprende la provinciale per Valle Castellana con i 15 km finali al 2% di pendenza e l’ultimo chilometro all’8% di pendenza.




JEC WORLD 2024

La Carbotech Innovative vola a Parigi tra le eccellenze dei materiali compositi

Teramo, 27 febbraio 2024. In linea con il proprio piano di sviluppo del business, la CARBOTECH INNOVATIVE − azienda italiana specializzata nella produzione di materiali in composito avanzati – parteciperà a JEC WORLD 2024, la più importante vetrina a livello internazionale dedicata al mondo dei materiali compositi che si terrà a Parigi dal 5 al 7 marzo presso il parco espositivo ParisNord Villepinte.

Presso il Padiglione 5 D91, all’interno dello spazio espositivo del Made in Italy coordinato da ICE (Istituto per il Commercio Estero), la CARBOTECH INNOVATIVE porterà alcuni dei propri prodotti in carbonio realizzati per i settori automotive, aerospace, marine e altre industrie. I punti di forza della produzione sono strettamente collegati con il know-how, sempre orientato all’innovazione tecnologica fatta di materiali (carbonio, fibre naturali, vetro, matrici epossidiche e termoplastiche ecc ) e di processi in continua evoluzione ( autoclave, pressa, iniezione, infusione, rtm ecc ecc) ed alla sempre garantita certificazione di qualità.

La CARBOTECH INNOVATIVE è in grado di offrire una diversificazione importante dei processi produttivi, in base alle specifiche e alle esigenze del cliente. Tra gli elementi differenzianti, la CARBOTECH INNOVATIVE e il team di aziende collegate, vanta una tra le autoclavi più grandi d’Europa, possibilità di stampaggio in pressa, verniciatura, fresatura stampi e modelli e servizi di consulenza e progettazione nei vari ambiti di prodotto e attrezzi. A completare l’ecosistema progettuale e produttivo, si è recentemente integrata una nuova business area dedicata allo sviluppo di componenti termoplastici per il mondo automotive.

La scorsa edizione della fiera JEC WORLD 2023 ha visto la partecipazione di oltre 40.000 visitatori, tra professionisti, giornalisti ed addetti ai lavori. Anche quest’anno si prevede un appuntamento immancabile, un’importante occasione di condivisione di best practice e idee sulle nuove frontiere dei materiali compositi. “Sono entusiasta di portare la nostra realtà a JEC WORLD a Parigi, la vetrina più prestigiosa per chi opera nel settore dei materiali compositi avanzati. Per noi è un’opportunità importante per far conoscere le nostre eccellenze made in Italy, per fare networking ed allargare la rete di partner a livello internazionale.” – dichiara Marco Pistillo, CEO di Carbotech Innovative – “Puntiamo ad una crescita sostenibile, e per fare questo ci ispiriamo sempre di più ad aziende che, come noi, sono focalizzate sull’innovazione e la qualità. Vi aspettiamo a Parigi!”




IL PRIMO MASTRO ARTIGIANO FORMATORE

Un’opportunità per le aziende dell’edilizia che possono migliorare il loro posizionamento sul mercato

Pescara, 27 febbraio 2024. Dare nuove opportunità alle aziende attraverso la qualificazione del personale e l’innovazione tecnologica: l’Abruzzo ha il suo primo mastro formatore artigiano. È Davide Daventura, che ha ricevuto in questi giorni l’attestato, consegnato dal presidente regionale di Confartigianato Giancarlo Di Blasio.

Quarantotto anni, laureato in ingegneria delle infrastrutture a L’Aquila, è titolare, insieme con i fratelli, della Clama, impresa che ha realizzato importanti opere pubbliche, restauri conservativi di condomini e ristrutturazioni complesse. È presidente di Confartigianato Edilizia – Anaepa di Pescara.

Quella del mastro formatore è una figura introdotta nell’ultimo contratto nazionale di lavoro dell’edilizia-artigianato, con lo scopo di rafforzare il ruolo dell’imprenditore nella qualificazione del personale. Di fatto certifica quella trasmissione di competenze che è il vero valore delle piccole e medie imprese italiane.

Per acquisire la qualifica sono necessari requisiti di esperienza, imprenditorialità, regolarità fiscale e contributiva, formazione del personale dipendente, capacità tecnico – finanziaria – organizzativa, bisogna inoltre essere in regola con la normativa relativa alla sicurezza e dimostrare capacità di trasmissione delle competenze.

Le imprese in cui opera il Mastro formatore artigiano aumentano il loro valore sul mercato nei confronti dei committenti pubblici e privati: hanno infatti in questo modo l’opportunità di investire nello sviluppo professionale e nella qualità dei servizi offerti.




BASTA ASPETTARE

Il tempo è già scaduto

L’Aquila, 27 febbraio 2024. Mentre le lezioni negli atenei abruzzesi ripartono, constatiamo nostro malgrado come le borse di studio per 3387 studentesse e studenti non si vedano ancora, con tutte le conseguenze che ne derivano: difficoltà nel pagamento degli affitti, dei trasporti e nell’acquistare beni di prima necessità.

Si tratta di un’indifferenza nei nostri confronti che assume una gravità perfino maggiore in un periodo elettorale come quello che stiamo vivendo. Siamo davvero stanchi di essere presi in giro da slogan e promesse elettorali. Da troppi anni ormai viviamo una situazione inaccettabile e crediamo che la politica debba finalmente ascoltarci. Nonostante le nostre continue richieste e avvertimenti, ad oggi ancora tutto tace e si pensa esclusivamente alle campagne elettorali, abbandonando studenti e studentesse al proprio destino.

Come Unione degli Universitari Teramo e L’Aquila chiediamo ancora una volta l’immediata copertura totale delle borse di studio, la Regione non può continuare ad ignorarci, ci servono risposte immediate che aiutino concretamente gli studenti e le studentesse a portare avanti al meglio il proprio percorsi di studi. La politica non si lamenti e non venga a farci lezioni paternalistiche sul perché in Abruzzo gli studenti universitari sono in calo, perché le motivazioni le sa già: diritto allo studio inattuato, trasporto pubblico inadeguato e una generale noncuranza delle tematiche universitarie.

Pretendiamo un cambio netto, pretendiamo rispetto e lo pretendiamo ora!

UDU Teramo – UDU L’Aquila




LE SCOMODE VERITÀ NASCOSTE NELLA 2^ GUERRA MONDIALE

Uscito in questi giorni il libro di Vincenzo Di Michele su questioni scottanti e rimosse accende l’interesse e qualche disputa storica

Pietracamela, 27 febbraio 2024. È uscito in questi giorni nelle librerie e sulle principali case di vendita online il volume Le scomode verità nascoste nella II Guerra mondiale, ultima fatica dello scrittore Vincenzo Di Michele, il cui interesse per le vicende storiche del secondo conflitto mondiale, già messo in luce in precedenti pubblicazioni sugli Alpini nella tragica campagna di Russia e altri fatti bellici, non tende minimamente ad attenuarsi. In questo caso l’Autore – che è anche editore di sé stesso (Edizioni Vincenzo Di Michele) – non ha timore di affrontare questioni scottanti e talvolta rimosse che non mancheranno di destare interesse e persino qualche disputa storica. Ne dà già un cenno il sottotitolo del libro “Dalle donne vittime di soprusi e schiavizzate, al Governo americano spregiudicato e privo di scrupoli sullo sgancio delle bombe atomiche, fino alla complicità degli stessi americani nella fuga dei criminali nazisti”. L’Autore, peraltro, non è reticente sul fine stesso di questo suo ultimo volume: “Questa non è Storia, ma solo Controstoria”.

Undici capitoli di scorrevole lettura, corredati da interessanti immagini, accompagnano il lettore in altrettanti vicende tragiche, sottaciute o rimosse: si va dal dramma delle donne violentate alla complicità del popolo tedesco nei crimini commessi dai nazisti, dalla fuga dei criminali nazisti agli esperimenti di Mengele e non solo, dai militari italiani nella tragica campagna di Russia alle navi affondate, dalla strage di Cefalonia agli accordi nascosti sulla liberazione di Mussolini sul Gran Sasso, dal prete polacco Josef Tiso che promulgò le leggi razziali all’ufficiale tedesco Matthias Defregger della strage di Filetto, poi vescovo ausiliare a Monaco, dalla misteriosa scomparsa di Ettore Majorana alle colpe del Governo americano per le atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Insomma, ce n’è di materia su cui riflettere e magari discutere.

Nella sinossi in terza di copertina così si afferma: “I soldati avevano l’obbligo di usare il preservativo e venivano sottoposti a cure sanitarie tra cui un’iniezione disinfettante nei genitali. Le donne no: loro erano solo oggetti da usare. Nello sterminio degli ebrei, la vile giustificazione dei soldati del Führer fu: Mi sono limitato a obbedire a degli ordini.

Nel contempo tutto il popolo tedesco abbassò la testa e fece finta di non vedere. Una donna sopravvissuta ai campi di concentramento raccontò: “Avrei voluto essere un cane. Li aizzavano contro di noi e ci mordevano i genitali e il seno e poi per ricompensa venivano premiati con carezze e coccole smisurate”. Il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki è stata una scelta incauta, premeditata e scellerata da parte del Governo americano. Proprio quella minoranza che aveva il potere in mano non volle sentire ragioni e prevalse su una larga maggioranza di teste sensate, tra cui scienziati e illustri personaggi, i quali avevano espresso pareri negativi prospettando quindi altre soluzioni. Infine, altre verità scomode, tra cui la scomparsa dello scienziato italiano Ettore Majorana, il quale si era reso conto del grande pericolo della nuova bomba atomica, fino alla complicità del Governo americano nella fuga dei criminali nazisti e tra questi i loro scienziati. Infatti, l’utilizzo di quest’ultimi da parte degli USA è stato a tutti gli effetti un’arma di contrasto nell’imminente ascesa dei due blocchi USA e URSS nell’era della guerra fredda.”

VINCENZO DI MICHELE è nato a Roma il 23 settembre 1962, ma di origini abruzzesi (genitori di Pietracamela, in provincia di Teramo). Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Roma “La Sapienza”, giornalista e scrittore, ha pubblicato i seguenti volumi: La famiglia di fatto (2006), un’analisi della convivenza more uxorio; Io prigioniero in Russia (2009), oltre 55.000 copie vendute, vincitore di premi alla memoria storica; Guidare oggi (2010), un manuale per le problematiche stradali; Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso (2011), una revisione storica sulla prigionia del Duce a Campo Imperatore; Pino Wilson, vero capitano d’altri tempi (2013), biografia ufficiale del calciatore della Lazio, campione d’Italia nel 1974; Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota (2014), un’inchiesta sull’iter di annullamento dei matrimoni innanzi ai Tribunali ecclesiastici; L’ultimo segreto di Mussolini (2015), quel patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi e i retroscena dell’operazione Quercia sulla liberazione di Mussolini, anche tradotto in inglese The Last secret of Mussolini, the undercounter pact between Badoglio and the Germans; Cefalonia. Io e la mia storia (2017), racconto autobiografico di un militare sullo sfondo degli avvenimenti bellici dell’eccidio di Cefalonia nel settembre 1943; Animali in guerra, vittime innocenti (2019), le uccisioni nelle due Guerre mondiali di cani, cavalli, muli, piccioni e di tante altre bestie; Alla ricerca dei dispersi in guerra (2020), dal fronte greco a El Alamein fino alla Russia: i familiari dei caduti raccontano le loro storie.

Le scomode verità nascoste nella II Guerra mondiale, Vincenzo Di Michele (pagg. 190, € 12) – Edizioni Vincenzo Di Michele




SCIOPERO A IL CENTRO

AL DIRETTORE RESPONSABILE DEL CENTRO, al presidente del Centro spa … a tutti i colleghi

Pescara, 27 febbraio 2024. Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro, su mandato
dell’assemblea dei giornalisti, proclama una giornata di sciopero per martedì 27 febbraio per protestare contro il mancato rinnovo di due contratti a termine (di cui uno utilizzato in sostituzione di una figura a tempo indeterminato) scaduti alla fine di gennaio. Mancati rinnovi che hanno impoverito ulteriormente l’organico dei giornalisti del principale organo d’informazione abruzzese. Il tutto nel bel mezzo di una campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale che si concluderà con il voto del prossimo 10 marzo. Domani non troverete il giornale in edicola e oggi il sito non sarà aggiornato.

Nel momento di massimo sforzo per garantire un’informazione il più possibile plurale, corretta e completa si è scelto di ridimensionare ancora una volta una redazione già in sofferenza da anni, a causa dei continui tagli di redattori e collaboratori.

Ciò che sorprende è la mancanza di un segnale all’appello rivolto dal Cdr alla dirigenza aziendale che ha annunciato di voler affrontare i problemi soltanto alla fine di marzo. Troppo tardi per una redazione che, con grande professionalità, da anni, affronta sfide e incognite pur di non far mancare l’appuntamento in edicola e sul web con i lettori. 

Sono tante e tali le criticità e le problematiche, segnalate sempre in maniera costruttiva e con spirito di collaborazione, che urgono risposte in tempi brevi, indispensabili per far sì che il Centro resti il giornale media leader in Abruzzo.

I giornalisti da tempo fanno sfoggio di professionalità anche di fronte a disposizioni a dir poco discutibili che arrivano dalla direzione con cui si è ormai spezzato il rapporto di fiducia. Nel tempo il rapporto redazione-direttore si è logorato, la frattura è diventata insanabile e irrecuperabile a tal punto da compromettere irrimediabilmente anche i principi della compatibilità ambientale. Il documento di sfiducia al direttore è stato votato all’unanimità il primo febbraio scorso. 

IL CDR




ARTEMIND

Settimana di eventi culturali

Chieti, 26 febbraio 2024. Fitta settimana di eventi culturali a Chieti, organizzati da ArteMind. Il 20 febbraio si è svolto il Convegno sul Turismo religioso in collaborazione con l’Ufficio Turismo e tempo libero dell’Arcidiocesi di Chieti nella Sala Cascella della Camera di Commercio. Alla presenza di un folto pubblico hanno partecipato l’Arcivescovo Bruno Forte, la Consigliera Regionale Sara Marcozzi, Membro del CRAM, Don Gilberto Ruzzi dell’Ufficio Catechistico Regionale, Don Claudio Pellegrini Parroco della Chiesa della SS. Trinità, il Presidente del Cammino di San Tommaso Dina Cespa, l’ideatore del Cammino della Pace il prof. Luciano Caramanico insieme all’Arch. Vincenzo Cerritelli e John Forcone del Cammino Grande di Celestino a nome del Parco della Maiella, Simone D’Angelo, Presidente Endas Abruzzo, moderati dal Prof. Massimo Pasqualone.

Angela Rossi, Presidente di ArteMind ha presentato i percorsi europei, italiani e abruzzesi delle vie dei pellegrini dall’antichità a oggi, soffermandosi sulle vie romee, micaeliche, nicolanee, delineando la funzione del pellegrinaggio nel Medioevo e dei Cammini nella nostra epoca in previsione del prossimo Giubileo. Il 22 febbraio nel Museo Barbella con il Patrocinio del Comune di Chieti è iniziato il primo appuntamento della Rassegna OMNIA ARTIS con lo spazio culturale NEL SEGNO DI DIONISO, in cui Angela Rossi ha evidenziato il ruolo del mito di Dioniso nella nascita del teatro greco, presentandolo la sua origine attraverso i suoi attributi, epiteti ed elementi simbolici e iconografici, intervallati dalla performance degli Allievi della Scuola del Teatro Marrucino con la regia di Giuliana Antenucci. Barbara Lovecchio ha interpretato Arianna nel Trionfo di Bacco di Francesco Redi, Mauro Vavotici nel ruolo di Dioniso e Valeria Di Toro, Silvana Marrone, Annalisa Michetti, le Menadi del corteo dionisiaco con i costumi di Mariella Artizzu hanno formulato brindisi al numeroso pubblico, che ha molto apprezzato la conferenza spettacolo.

È stata, inoltre, inaugurata la Mostra del reatino Romeo Battisti, intitolata Vacuità, curata dal Critico d’arte Massimo Pasqualone, che ha introdotto la manifestazione con riflessioni filosofiche sul concetto di arte, maschera, ed esistenza, dopo i saluti istituzionali di Sara Marcozzi, che ha sottolineato il valore del  fare Cultura nella nostra società per la crescita della collettività. Al termine dell’evento si è svolto un brindisi collettivo con il vino di Tenuta i Fauri, offerto da Rossi Gioielli.

Il prossimo appuntamento è previsto per il 21 marzo alle ore 17.00 nel Museo Barbella. NEL SEGNO DIONISO sarà dedicato al ditirambo e alle categorie dell’apollineo e del dionisiaco, alle feste teatrali nell’Attica, agli elementi legati al culto di Dioniso con gli interventi degli Allievi della Scuola di Recitazione del Teatro Marrucino e con la mostra di Carmine Galiè, presentata da Massimo Pasqualone. OMNIA ARTIS si concluderà nel mese di aprile con la mostra dell’artista Mario Di Paolo e con la conferenza- spettacolo di Angela Rossi  NEL SEGNO DI DIONISO incentrato sulle Baccanti di Euripide e sulle Rane di Aristofane.

OMNIA ARTIS è un progetto culturale, che vuole mettere insieme tutti gli aspetti dell’arte: pittura, scultura, scrittura, musica, recitazione, letteratura, perché – L’opera d’arte è un messaggio fondamentalmente ambiguo, una pluralità di significati, che convivono in un solo significante. – (Umberto Eco).




PER POI SVEGLIARMI IN UN QUADRO

8 marzo:  il libro di Valentina Venti e la mostra di Simone D’Amico

Bugnara, 26 febbraio 2024. Venerdì 8 marzo 2024 a partire dalle ore 17:00, il Centro Studi e ricerche “Nino Ruscitti” ospiterà la mostra dell’artista sulmonese Simone D’Amico. A seguire la presentazione del libro di Valentina Venti “Per poi svegliarmi in un quadro” con la partecipazione della scrittrice Cesira Donatelli che dialogherà con l’autrice.

Venerdì 8 marzo 2024, a partire dalle ore 17.00, il Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” ospiterà presso la Biblioteca “Nino Ruscitti” l’artista contemporaneo Simone D’Amico e l’autrice Valentina Venti.

La mostra dell’artista sulmonese rappresenta un viaggio espositivo all’interno dell’io più profondo dell’essere umano e sarà aperta al pubblico Venerdì 8 marzo e Sabato 9 marzo dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e domenica 10 marzo dalle ore 10.30 alle ore 12.30.  L’artista ha recentemente esposto la mostra dal carattere onirico “Sogni” nel Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara.

Simone D’Amico è descritto dalla stessa Valentina Venti come “un artista che non ama rappresentare il reale secondo i canoni tradizionali dell’arte, perché un dipinto deve rappresentare un’emozione e tutto deve contribuire a questo scopo. Nelle sue tele anche i corpi hanno spesso delle caratteristiche estremizzate perché tutto deve rendere il più chiaro possibile il messaggio che l’artista vuole comunicare e l’emozione che vuole condividere”.

A seguire, la presentazione di “Per poi svegliarmi in un quadro” edito da Leoni Editore di Valentina Venti. Il racconto di un viaggio doloroso raccontato con il sorriso dell’amore per la vita. Un percorso rappresentato anche dall’estro artistico di Simone D’Amico nella copertina.

L’evento prevede i saluti istituzionali del Vicepresidente del Centro Studi Sara Di Censo, dell’Assessore alla Cultura del comune di Bugnara, Antonietta Pace, e la moderazione della scrittrice Cesira Donatelli.

Valentina è una donna come tante. E un’insegnante cerca di stare in equilibrio tra la vita lavorativa e gli affetti di casa. Poi, nel 2020, dopo aver approfittato di uno screening gratuito, Valentina scopre di avere un tumore al seno. Tutto cambia, soprattutto dentro di lei: il suo corpo, la sua vita, il suo modo di affrontare le avversità. Da quel momento, la sua quotidianità si trasforma in una corsa tra ospedali, sale operatorie, visite dalla fisioterapista e dalla psicologa. In tre anni affronterà un duro percorso che la lascerà spesso straziata, stravolta, senza forze né voglia di andare avanti, ma la sua tempra le permetterà di risalire sempre. Tra dolorose ricadute e profondi momenti di gioia, Valentina intraprende un percorso per ritrovare se stessa, per vivere una vita autentica, non soggiogata dalle catene della malattia.

Simone D’Amico nasce a Sulmona il 10 giugno 1971. Sin da ragazzo rivela un grande talento per le arti figurative riempiendo diari e quaderni di schizzi e disegni di vario tipo che nel tempo gli permetteranno di sviluppare il suo stile personale. Simone D’Amico dà voce alle sue emozioni con tele, sassi, manichini e sculture in legno che rappresentano la sua visione del mondo, dettata dal suo carattere timido e riservato. Basta leggere i suoi quadri per comprendere la sua sensibilità. Sposato e papà di due figli, è nella tematica familiare che riesce maggiormente a dipingere con gli occhi dell’anima. Ma le sue opere, tutte, sono un viaggio non solo nel mondo dell’artista, ma anche dentro sé stessi. Negli anni Simone D’Amico ha avuto la possibilità di esporre le proprie opere anche fuori dai suoi confini di residenza, attirando l’attenzione di personaggi di spicco del mondo dell’arte. Nell’ottobre 2022 la sua città ha riconosciuto la sua arte conferendogli il “49° Premio Sulmona” quale Miglior Artista Locale.

Valentina Venti è nata a Sulmona il 14 febbraio 1976. Si è laureata con lode in Lettere all’università dell’Aquila e ha ottenuto un master di primo livello in Catalogazione e conservazione dei beni archivistici e librai presso l’università di Chieti. Dal 2017 è docente di italiano e latino. Per poi svegliarmi in un quadro è il suo esordio per BookRoad.




CHIETI SOLIDALE APPROVA IL PREVENTIVO 2024

L’utile stimato è di 115.000 euro. Nell’illustrare il preventivo si anticipano i dati del preconsuntivo 2023, l’utile passa da 19.000 euro del 2022 ai 250.000 del 2023. Sindaco, assessori Giannini e Cassarino: “Una crescita che consentirà alla città di avere nuovi servizi”. Il presidente Balietti: “Conti al sicuro e una visibile attività di sviluppo. Pronti a investire sul sociale”

Chieti, 26 febbraio 2024. Si è svolta stamane nella sede di Chieti Solidale l’assemblea per l’approvazione del preventivo. Erano presenti per l’Amministrazione il sindaco Diego Ferrara con gli assessori a Politiche sociali e Partecipate, Alberta Giannini e Massimo Cassarino; per la società partecipata dal Comune, il presidente Pierluigi Balietti e il consigliere Luca Caratelli.

“Nel documento approvato si prevede un utile di 115.000 euro, ma nell’Assemblea la governance della società ci ha dato conto anche dei dati di preconsuntivo 2023 che prevedono un utile di oltre 250.000 euro, una cifra sensibilmente superiore a quella dell’anno scorso che era pari a 19.000 euro – riferiscono il sindaco Ferrara e gli assessori Giannini e Cassarino – I numeri parlano chiaro e sono più che confortanti sullo stato di salute della società e sul buon lavoro avviato sia sui conti e sia sugli investimenti. Peraltro, sta anche procedendo l’iter del concorso per l’assunzione di quattro farmacisti a tempo indeterminato, quindi presto avremo anche nuove forze per le farmacie municipalizzate, che sono un patrimonio importante e strategico della società. Dal canto nostro e soprattutto in questo periodo, non possiamo fare altro che plaudire all’impegno che il presidente Balietti e il Cda stanno portando avanti, che è perfettamente in linea con quanto chiesto dall’Amministrazione e siamo certi si tradurrà anche in maggiori servizi per la comunità che è il destinatario dell’attività di Chieti Solidale e di cui, insieme alla società daremo notizia non appena saranno pronti ad essere erogati”.

“Il consuntivo 2023 sarà approvato fra un mese, ma contiamo di avere cifre di gran lunga più elevate rispetto a quelle dello scorso anno – avvisa il presidente Pierluigi Balietti – Siamo molto soddisfatti, perché in linea con il mandato ricevuto, siamo riusciti in questi mesi a mettere in sicurezza i conti e far crescere la società, come evidenziano le cifre sullo sviluppo di Chieti Solidale. Questo ci porta a guardare oltre: fra le varie iniziative a cui stiamo lavorando c’è quella finalizzata a ottenere la certificazione di qualità ISO 9001. Durante l’assemblea abbiamo anche fornito un aggiornamento per l’avanzamento del concorso per l’assunzione di nuovo personale, a testimonianza dell’attrattività della Chieti solidale, sono state ricevute circa 100 domande di partecipazione al concorso, una qualificata commissione d’esame è stata nominata e a brevissimo partirà la selezione. Per il 2024 prevediamo di consolidare e sviluppare i servizi sociali con investimenti sulle attività relative che sono nella mission della società e che ci consentiranno di supportare ancora di più e meglio la comunità di cittadini e utenti”.




RIQUALIFICARE LA PALESTRA DEI VIGILI DEL FUOCO

Sisma 2016: avviato il cantiere di Teramo

Roma, 26 febbraio 2024. Partono oggi i lavori per riqualificare la palestra della Caserma Costantini e Grue di Teramo, utilizzata dai Vigili del Fuoco, dopo i danni provocati dal terremoto del 2016. L’Agenzia del Demanio ha assegnato alla ditta Sicobe srl di Roma l’avvio del cantiere che riguarderà l’adeguamento sismico della palestra, la ristrutturazione edilizia ma anche l’efficientamento energetico dell’edificio. Sarà così possibile per i Vigili del Fuoco tornare ad utilizzare una parte della caserma di fondamentale importanza per le proprie attività, in piena sicurezza e potendo fruire di un edificio più efficiente dal punto di vista energetico.

I lavori, aggiudicati a seguito di gara pubblica per un importo di oltre 1.700.000 euro, comprensivi di oneri per la sicurezza, sono finanziati dal Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate programmati dall’Ordinanza n. 27/2021 e dal Fondo di accantonamento per le Ordinanze Speciali dell’Ordinanza Speciale n. 114/2021.

Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato: “Esprimo la mia gratitudine all’Agenzia del Demanio, al Presidente della Regione Abruzzo e all’Ufficio speciale per la ricostruzione per il loro impegno costante nel dare piena attuazione ai lavori per le caserme e per il miglioramento dei servizi annessi, indispensabili per la sicurezza e l’efficienza del lavoro quotidiano dei Vigili del Fuoco. L’attenzione che dedichiamo agli interventi per i servizi di emergenza, il cui avanzamento monitoriamo costantemente, è massima. Dobbiamo fare in modo che il personale possa operare nelle migliori condizioni possibili: per la sicurezza dei territori e delle comunità dell’Appennino centrale”.

I lavori sulla Caserma Costantini e Grue si inseriscono in un più ampio programma di interventi che l’Agenzia del Demanio sta portando avanti a seguito degli eventi sismici del 2016 per la sicurezza e l’efficientamento degli edifici pubblici. Infatti, sempre a Teramo partiranno a breve i cantieri per il miglioramento sismico e la rifunzionalizzazione delle ex Carceri Giudiziarie e dell’ex Ufficio del Registro. I progettisti sono, inoltre, al lavoro sul miglioramento sismico dell’ex Convento di San Domenico a Teramo, di adeguamento, sismico dei Comandi Carabinieri di Sulmona e di demolizione e ricostruzione della Caserma Agenti della Polizia Penitenziaria di Sulmona. Infine, sono già in corso i lavori di ricostruzione della Caserma Carabinieri e Carabinieri Forestali di Montereale (AQ).




STESSO PAESE STESSI DIRITTI

Arriva in Abruzzo la “Carovana dei diritti” della FLC CGIL in difesa del sistema d’istruzione pubblico nazionale

Pescara, 26 febbraio 2024. Cambiano le regioni, le province e le città ma i diritti sono sempre gli stessi. Un concetto semplice ma che la FLC CGIL (Federazione dei Lavoratori della Conoscenza) tiene a ribadire con fermezza. Un viaggio attraverso il Paese per affermare con forza che il diritto all’Istituzione è garantito costituzionalmente e non vi possono essere deroghe.

“Stesso paese, stessi diritti” è questo il titolo della campagna nazionale partita a Roma il 16 novembre a Roma e che ora, attraverso il Camper della Conoscenza, fa tappa in Abruzzo.

Mercoledì 28 febbraio, alle ore 09:30, all’Aurum di Pescara, nel corso di una conferenza di presentazione, saranno forniti alla stampa tutti i dettagli dell’iniziativa che ha, tra gli scopi, anche quello di contrastare la proposta di autonomia differenziata del Governo.

In Abruzzo il camper sarà il 28 febbraio a Pescara, il 29 a Roseto e Teramo, il 1° marzo ad Avezzano e l’Aquila, il 2 marzo a Sulmona e Chieti, il 3 marzo a Guardiagrele e Lanciano, il 4 marzo a Vasto.

“Siamo molto preoccupati di quelle che possono essere le conseguenze dell’autonomia differenziata sul sistema d’istruzione – dichiara Pino La Fratta, segretario generale della FLC CGIL Abruzzo Molise – la regionalizzazione della scuola avrebbe conseguenze nefaste per un territorio fragile come il nostro, già alle prese con le problematiche dello spopolamento e della carenza di servizi nelle aree interne.  Noi pensiamo che non sia possibile avere 20 sistemi d’istruzione diversi sul territorio, anche perché sarebbe a rischio la tenuta nazionale dell’ordinamento scolastico, del contratto collettivo, del trattamento economico e del reclutamento.  La scuola deve essere lasciata fuori dal processo di regionalizzazione del Governo e ne va preservata la sua missione principale: la costruzione della cittadinanza, la condivisione di valori e il senso di appartenenza, che fondano la convivenza democratica. Ci siamo opposti con forza ai tagli previsti dal dimensionamento scolastico e continueremo a farlo discutendo e rilanciando anche con la Carovana la mobilitazione sui territori, partendo da quelli che ne hanno pagato e pagheranno il prezzo maggiore”.

“In Abruzzo la CGIL tutta sarà nelle piazze con la FLC e cercheremo di parlare con cittadini e lavoratori in tutti i modi (volantinaggi, assemblee pubbliche, tavole rotonde), aggiunge Carmine Ranieri, segretario generale della CGIL Abruzzo Molise. Condividiamo la preoccupazione per la tenuta della scuola, della sanità e di tutti i servizi pubblici, che rischiano di essere ulteriormente sviliti da questa riforma. Inoltre, vista l’imminente scadenza elettorale regionale, chiederemo a tutti i candidati di esprimersi su questo disegno e di chiarire cosa faranno in concreto per opporsi a politiche che rischiano di penalizzare ulteriormente la nostra regione”.

Nel corso della conferenza stampa saranno illustrate nel dettaglio tutte le attività previste nelle varie tappe abruzzesi.




DOVE LA POLITICA E I PARTITI SONO COSE SERIE

Politicainsieme.com, 26 febbraio 2024. I conservatori britannici non ci hanno pensato due volte ed hanno fatto uscire dal loro gruppo parlamentare a Westminster il deputato Lee Anderson dopo la sua affermazione che il Sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, era sotto il controllo degli “islamisti”.

La decisione di sospendere Anderson è stata presa nel pieno di un’ animata discussione a Westminster sull’opportunità di avanzare una richiesta per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E mentre un nutrito gruppo di manifestanti si era radunato nei pressi del Parlamento britannico per protestare contro i bombardamenti effettuati da Israele.

Sulla questione palestinese si è creata anche nel Regno Unito una situazione incandescente e persino alcuni parlamentari hanno ricevuto minacce a causa delle loro opinioni sul conflitto in corso. Anderson si è più volte espresso contro i palestinesi andando contro quella che, stando ai sondaggi, è la posizione della maggioranza dei britannici che chiedono la fine dell’azione militare di Israele.

Comunque, le ultime dichiarazioni del parlamentare conservatore hanno fatto traboccare il vaso. Egli ha sostenuto che gli islamisti “abbiano il controllo di Londra” a causa del sindaco Khan e per questo è stato criticato subito dai suoi stessi compagni e responsabili del partito, alcuni dei quali, mentre si ribellavano gli esponenti laburisti e del Consiglio islamico della Gran Bretagna, hanno definito i suoi commenti  un “insulto spregevole”.

La conclusione è stata che il Partito dei Tories ha deciso che egli non poteva più restare tra i suoi banchi a Westminster. Anche perché Anderson, che è stato anche Vicepresidente del partito, ha rifiutato di scusarsi per le sue improvvide dichiarazioni.

I conservatori sono considerati “islamofobi” da una discreta porzione dei britannici, in particolare da quelli di fede musulmana, e non vogliono certamente confermare questa impressione diffusa anche in una parte del loro elettorato.

CV




ARTINVITA 2024 ESPLORA LA «ZONA CRITICA»

Attraverso il Festival Internazionale diffuso nei borghi d’Abruzzo

Orsogna, 26 febbraio 2024. Dal 26 aprile al 12 maggio 2024 torna per la settima edizione Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi, un progetto nato nel 2018 dalla collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, Direttore artistico Marco Cicolini e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, Direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni: si tratta di un percorso condiviso tra Francia e Abruzzo, con un piede saldo nel presente e l’altro che fa un passo verso il futuro.

Teatro, musica, cinema, danza, circo, installazioni, workshop, scuole: Artinvita è un progetto multiculturale, trasversale e internazionale che, facendosi portavoce della diversità, produce ed accoglie le nuove forme artistiche in uno spirito d’apertura e di originalità in rapporto diretto con la vitalità della produzione contemporanea.

Un Festival che apre le porte ad artisti emergenti, performer, autori contemporanei con lo scopo di avvicinare l’arte alla vita, creare ponti tra culture e tra generazioni, promuovendo al tempo stesso la bellezza dei luoghi d’Abruzzo animando, in primavera, una fetta di territorio che si estende dalle pendici della Maiella al Mare Adriatico.

Le location, diverse, dislocate lungo l’asse territoriale coinvolta accolgono gli artisti e le loro opere offrendo l’opportunità di dedicare un tempo alla creazione artistica condivisa e dunque anche nel 2024 la rete di Artinvita sarà partecipata dai Comuni teatini di: Guardiagrele con l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese e la nuova collaborazione con /f urbä/, di Simone Marsibilio, Orsogna, luogo di nascita del Festival con il Teatro Comunale C. De Nardis grazie alla consolidata collaborazione con la gestione di Zenone Benedetto; Arielli, dove si trovano la Chiesa Sconsacrata di San Rocco e una delle principali strutture di residenza artistica, Dentro La Terra. Si prosegue con Crecchio e l’Auditorium Santa Maria da Piedi, per poi arrivare al mare e dunque Ortona con il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro e lo spazio culturale ZooArt.

Si rinnovano le preziose collaborazioni con la storica azienda vitivinicola Masciarelli che ospiterà un artista con il suo progetto nell’incantevole Castello di Semivicoli a Casacanditella; con lo Spazio Matta di Pescara e con lo storico Teatro Marrucino a Chieti dove prosegue l’intenzione di lavorare sulle nuove tendenze performative che uniscono i linguaggi del teatro con quelli della musica contemporanea. In ognuno di questi luoghi il Festival trova dei partner e delle persone con cui si creano scambi costruttivi.

Ecco come commentano i due Direttori artistici Marco Cicolini e Amahì Camilla Saraceni la settima edizione: «Tutto ruota, intorno al concetto di “Zona Critica” sviluppato dal filosofo e sociologo Bruno Latour. Essa sta ad indicare quella sottilissima pellicola della superficie terrestre dove l’acqua e il sottosuolo interagiscono. A partire dal riconoscimento dell’esistenza di uno spazio comune tra l’umano e il non umano è possibile e necessario prendere in considerazione delle forme di vita e di coesistenza sostenibili all’interno delle quali l’essere umano non può che concepirsi in maniera meno arrogante. Esplorare questa “Zona Critica” e le possibilità di evoluzione che la contemplano significa esplorare zone di confine, percorrere le barriere, vivere il limite invalicabile delle nostre abitudini e delle nostre certezze, ricercando una comunicazione più diretta tra intelligenze diverse, la nostra intelligenza interiore, l’intelligenza vegetale, il lavoro sulle intelligenze artificiali. Si tratta di rimettere in discussione la nostra concezione di frontiera, tra ciò che crediamo animato e ciò che crediamo inanimato, cambiare continuamente punto di vista. Lavorare sul confine per sconfinare, andare verso ciò che è altro da noi».

I progetti presentati parleranno dunque di relazione con i cambiamenti climatici, rituali ancestrali, esperienze trans-mediali e trans-emotive, celebrazioni sociali e luoghi di appartenenza, possibilità di immaginare il futuro, archeologia del ricordo e costruzione di nuove identità attraverso installazioni interattive, architetture del presente, spettacoli multidisciplinari e trasversali, laboratori per le nuove generazioni, proiezioni e momenti di scambio e incontro.

La proposta di Artinvita è ampia e dal respiro internazionale, ma ogni anno intensifica il lavoro con il territorio abruzzese e i suoi artisti. Ad inaugurare la settima edizione, il 26 aprile 2024, sarà Errore un’immersione nel mondo dell’artista abruzzese trapiantata in Francia, Cristina Tarquini, alla quale si deve anche l’opera rappresentata nel manifesto di questa edizione. Due opere quelle della Tarquini che creano un’interconnessione tra le scelte sociali e culturali e il loro impatto sull’ambiente. Per l’edizione 2024 è stata introdotta un’importante novità in merito alla valorizzazione dei giovani talenti abruzzesi attraverso la diffusione della call for artists ZONACRITICA, vinta dal Collettivo Contempostranea di Pescara e che mostrerà al pubblico il proprio progetto a Zooart affiancando il proprio nome a quello di artisti dal calibro internazionale come Simon Rouby e Antoine Bertin.

Di rilievo anche la nuova collaborazione con l’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti/Pescara e in particolare con il Coro di Ateneo UdA InCanto che lavorerà con la musicista di origini turche Hatice Özer, per l’adattamento dello spettacolo Koudour alla versione italiana in scena al Marrucino l’11 maggio. In virtù di questa collaborazione e in apertura al giovane pubblico universitario la conferenza stampa del Festival si terrà il 22 aprile alle ore 11 proprio presso l’Auditorium dell’Università ‘G. D’Annunzio’ alla presenza del Rettore. Un altro spettacolo adattato alla versione italiana in Prima Nazionale sarà Tenir Debout (In Piedi), risultato di una residenza svolta sul territorio nell’estate 2023 dalla regista Suzanne De Baecque, tra le migliori attici emergenti in Francia nel 2023 e conosciuta dal grande pubblico per aver recitato nel film Jeanne du Barry – La favorita del re al canto di Jonny Depp e che tornerà in Abruzzo con la compagnia per una seconda settimana di residenza prima del debutto del 27 aprile 2024. Lo spettacolo è un documentario teatrale basato sulla raccolta delle visioni di Miss e aspiranti Miss francesi e abruzzesi. Le testimonianze raccontano le loro esperienze da donne all’interno delle competizioni di bellezza. Il territorio abruzzese sarà protagonista anche nell’installazione Still Life di Max Sister, vincitore del bando Nuovo Grand Tour 2023 promosso dall’Institut Français d’Italie, il quale ha tratto ispirazione dalla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri (Te).

Fondamentale poi è il lavoro che il Festival sta svolgendo con il pubblico e in particolar modo con le scuole, alle quali come ogni anno è dedicata la programmazione mattutina di tutti gli spettacoli del Festival nonché una serie di incontri con gli artisti stessi e l’immancabile progetto “Cinema Express”, grazie al quale i giovani studenti si pongono a confronto con le realtà più innovative dell’arte contemporanea componendo la giuria di un concorso di cortometraggi internazionali e visitando esposizioni audiovisive tra installazioni interattive, innovazione tecnologica, intelligenza artificiale ed ecologia. Ma non solo, gli artisti si recano nelle scuole per incontrare le classi e confrontarsi con loro sul mondo dell’arte e sulla sua utilità.

Numerose saranno le altre partecipazione in cartellone di artisti italiani che si possono già conoscere online sul sito www.artinvita.com tra cui si segnalano, la coreografa sarda Marta Bellu che assieme al collettivo Trifoglio presenterà il progetto Acquitrini; la compagnia romana Index Muta Imago in scena con Ashes uno spettacolo di teatro sonoro di Riccardo Fazi; il ritorno al Festival della compagnia di circo contemporaneo Quattrox4 con uno spettacolo per bambini che omaggerà Le città invisibili di Italo Calvino a poco più di 100 anni dalla sua nascita, il compositore e performer di origini veneziane Alvise Sinivia che con la sua compagnia parigina presenterà due lavori che ruotano attorno all’utilizzo di Revox B77 e Bobine, e infine il ritorno di Antonio Tagliarini che presenterà un avanzamento del suo nuovo lavoro da solista Un’andatura un po’ storta ed esuberante.

Artinvita è un Festival Multidisciplinare finanziato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo (ex FUS), dalla Regione Abruzzo e dalla Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea e in collaborazione con l’Institut Français. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1° marzo al 12 maggio

lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10:00 – 12:00

mercoledì 16.00 – 18:00

1 ora prima dello spettacolo




FILOVIA SULLA STRADA PARCO

Un progetto da completare

Montesilvano, 26 febbraio 2024. Non sono d’accordo con la lettura di qualche consigliere comunale, e di altri, ironici sull’inizio dei viaggi di prova del Filobus sulla Strada Parco. È inaccettabile che un consigliere comunale faccia queste affermazioni liquidatorie sul futuro del trasporto pubblico in sede propria, in una città che ha scelto per il proprio futuro Nuova Pescara.

Una città che si sta trasformando e deve risolvere le inadeguatezze esistenti con interventi progettuali, un’adeguata pianificazione, interventi pubblici infrastrutturali e la partecipazione dei privati alle trasformazioni. Lo è ancora di più in una città attuale di oltre 54mila abitanti che non ha un piano del traffico obbligatorio per legge da 30 anni, anche con il silenzio colpevole dei consiglieri comunali. Una città che ha oltre 75mila veicoli al giorno sulle strade della fascia costiera, che ha bisogno del trasporto pubblico per ridurre gli effetti ambientali ed economici di tale carico.

Quella linea TCSP, del trasporto collettivo in sede propria, si trova nei piani regolatori di Pescara e Montesilvano e nel PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile, di Pescara. Se occorre cambiare prospettiva bisogna disporre di adeguati studi conoscitivi, avviare un processo di partecipazione, approvare dei nuovi piani della mobilità integrati con i piani urbanistici. Né é la ferrovia un’alternativa al trasporto pubblico locale, come non lo sono le piste ciclabili. Mentre esse sono infrastrutture tra di loro integrate e complementari, come rete ferroviaria  regionale, trasporto pubblico locale e mobilità non motorizzata. Si evitino le contrapposizioni ideologiche del passato e si avvii finalmente un confronto e un’integrazione costruttiva.

Una città che ha bisogno di progettazione costruttiva.  Che deve integrare la qualificazione della Strada Parco con percorsi pedonali e ciclabili di adduzione, parcheggi di interscambio, un piano particolareggiato di guida delle trasformazioni edilizie lungo i percorsi. Che ha l’opportunità di liberarsi dalla necessità dell’automobile su tutta la fascia costiera, dalla collina al mare, grazie al trasporto collettivo in sede propria, baricentrico ed efficiente sull’asse Strada Parco.

Molto ancora c’è da fare e da cambiare. Ma non è certo con affermazioni liquidatorie di negazione del trasporto pubblico locale che si progettano i cambiamenti.  Non si sollecita così una discussione pubblica, trasparente e partecipata sui  temi della mobilità sostenibile, del l’urbanistica, della qualità ambientale della città nuova. Una discussione che invece noi vogliamo avviare con un confronto aperto e costruttivo. Ed il ruolo dei decisori eletti dovrebbe essere quello di favorire l’ascolto e cercare la mediazione operativa per la soluzione dei problemi. Speriamo che si possa finalmente avviare questa discussione, in occasione delle prossime elezioni amministrative.

G. Di Giampietro, arch phd Presidente comitato SMPP1, Saline.Marina.PP1 Montesilvano




ASCENSORE ROTTO DA ANNI

Ospedale di Pescina, Berardinetti: montacarichi utilizzato per pazienti, vitto e visitatori

Pescina, 25 febbraio 2024 “Si può tenere una struttura sanitaria aperta e funzionante con un ascensore rotto da due anni?”A chiederselo è Lorenzo Berardinetti, candidato alla carica di consigliere regionale nella lista del Pd. Nei giorni scorsi ha raccolto la preoccupazione e lo sdegno di molte persone che frequentano il presidio ospedaliero di Pescina. Ha avuto modo di ascoltare le loro testimonianze e il loro rammarico.

“Due anni con un cartello appeso alla porta dell’ascensore: fuori servizio” ha spiegato Berardinetti “parliamo di una struttura spesso frequentata purtroppo da persone che stanno affrontando percorsi terapeutici molto difficili e dai loro familiari. L’ascensore a volte parte, poi si ferma e bisogna andare con la chiave a sbloccarlo. Di fatto l’unico funzionante in uso per il trasporto dei pazienti, i degenti, i visitatori e gli addetti alla pulizia è un montacarichi”.

Secondo Berardinetti, che è anche sindaco di Sante Marie e presidente dell’Uncem Abruzzo, “ogni struttura sanitaria degna di chiamarsi tale dovrebbe avere quantomeno i servizi minimi e non barcamenarsi ogni giorno tra disservizi e carenza di materiale idoneo per poter lavorare. Spero che la Asl dia risposte immediate proprio come ha fatto qualche settimana fa quando, raccogliendo la preoccupazione del personale sanitario del presidio ospedaliero di Tagliacozzo, ho denunciato la carenza di guanti ed elettrodi per l’elettrocardiogramma, poi arrivati a stretto giro”.




NESSUNA DISCARICA IN ARRIVO

Spazio Civico: l’opposizione disinformata continua a creare inutili allarmismi

Roseto degli Abruzzi, 25 febbraio 2024 “Parlare e attaccare su argomenti di cui non si ha una conoscenza quantomeno di base sembra essere diventato lo sport preferito del nuovo gruppo politico ombra di opposizione formato da Di Giuseppe, Ginoble e Petrini”. Con queste parole i vertici di Spazio Civico, coalizione che sostiene l’amministrazione del Sindaco Mario Nugnes, rispondono alle illazioni e alle assurde richieste lanciate dai tre consiglieri di minoranza sul progetto del nuovo Polo tecnologico per la raccolta differenziata di Roseto degli Abruzzi.

“Affermare che nella zona dell’Autoporto sarà realizzata una discarica a cielo aperto è una enorme falsità che genera confusione e disinformazione tra i cittadini rosetani, così come lo è dire che la stessa area sarà riservata al conferimento dell’umido. Al momento non esiste alcun progetto ancora approvato e, quindi, non è stata fatta alcuna scelta specifica da parte della nostra amministrazione. In ogni caso, vogliamo rassicurare tutti i cittadini che non sarà mai realizzata una discarica perché la compostiera di comunità è un sistema totalmente diverso che, una volta raccolti gli scarti, emette vapore acqueo e produce compost. Grazie all’utilizzo di impianti di ultima generazione, inoltre, è ridotta a zero anche l’eventuale emissione di cattivi odori. Insomma, un sistema che sarà di certo utile alla nostra comunità e che viene già applicato da tanti altri Comuni italiani, a prescindere dal colore politico”, aggiungono i gruppi di Spazio Civico.

“Per quanto riguarda Roseto degli Abruzzi, rimarchiamo che ancora non è stata presa alcuna decisione. Anche per questo motivo questa fuga in avanti dei consiglieri di opposizione ci sembra inopportuna visto che, proprio per lunedì sera, è stato convocato da tempo un incontro con i rappresentanti di tutti i Consigli di Quartiere di Roseto proprio per parlare di questa tematica, alla presenza del Direttore Esecutivo del Contratto Arch. Simona Mantenuto che, di certo, conosce l’argomento meglio di chiunque altro. Un tavolo che era stato richiesto dai Presidenti dei Consigli di Quartiere e che è stato prontamente accordato e organizzato dall’Amministrazione Comunale. In quella occasione si farà di certo chiarezza. Invitiamo quindi Di Giuseppe, Ginoble e Petrini a documentarsi, prima di convocare le conferenze stampa, per leggere le delibere e studiare per capire almeno l’argomento di cui si parla prima di lanciare accuse infondate e allarmistiche. Esordire dicendo che nella zona dell’Autoporto sarà realizzata una discarica equivale a buttare fumo negli occhi con la volontà di ingannare la gente. Insomma, pura speculazione politica sui timori delle persone, rispetto ai temi della salute e dell’ambiente, quando in realtà non ci sono motivi per essere preoccupati”.

“L’occasione è utile per rimarcare, ancora una volta, la sempre più stretta vicinanza tra i gruppi di “Siamo Roseto” e di Fratelli d’Italia, un tempo grandi nemici e ora diventati praticamente un unico partito – conclude Spazio Civico – Un matrimonio politico oramai alla luce del sole per il quale resta da capire solo se verrà celebrato tra le fila del centrosinistra o tra quelle del centrodestra. In ogni caso siamo contenti che abbiano trovato tanti punti in comune in vista delle prossime sfide elettorali. Resta un unico dubbio, ma siamo certi verrà chiarito anche quello a breve: Vanessa Quaranta sarà il candidato Sindaco e Francesco Di Giuseppe correrà per essere il suo vice o viceversa? “




PAOLO ZARDI AL PREMIO STREGA

La casa editrice abruzzese Neo Edizioni approda al Premio Strega 2024. Arrivata al suo quindicesimo anno di attività, la realtà editoriale, che lavora sull’asse Pescara Castel di Sangro torna sul palcoscenico del premio letterario più importante d’Italia. E lo fa portando il suo autore più rappresentativo

Pescara, 25 febbraio 2024. Il tanto amato scrittore, che nella vita fa l’ingegnere, non è nuovo a questi exploit. Già nel 2015, con il romanzo “XXI secolo”, anche il quel caso targato Neo, era  arrivato nella dozzina finalista dello Strega, suscitando un piccolo caso letterario. Nel 2021 ci aveva riprovato con “Memorie di un dittatore”, pubblicato da Giulio Perrone editore.

Quest’anno, dopo un lungo peregrinare in grosse case editrici (Feltrinelli, Kobo, Perrone, Chiarelettere), Zardi è tornato alla Neo Edizioni, suo editore storico che ha in catalogo ben sei dei suoi titoli.

“La meccanica dei corpi” con precisione, visione e asciuttezza, sfida la comune convinzione che in Italia i racconti siano un genere letterario di ‘serie B’. Il libro comprende cinque racconti lunghi che hanno come comun denominatore il corpo umano. Cinque storie che, in un misto di garbo e sfrontatezza, colgono il rumore che gli esseri umani fanno nel loro incessante esistere: una sinfonia di desideri, speranze, attese, di inneschi improvvisi che riscrivono la partitura iniziale.

Il giurato che ha creduto in questo libro e lo ha proposto al Premio Strega è Marco Zapparoli, editore di ‘marcos y marcos’, famosa casa editrice indipendente milanese. Dalle sue parole traspare la stima verso Zardi che, ad oggi, è ritenuto uno dei migliori scrittori di racconti italiani viventi:

«Grazie a una scrittura lucida e priva di fronzoli, a una scelta meticolosa di dettagli, frangenti, immagini, Paolo Zardi riesce nella cosa più difficile e insieme centrale della Letteratura: aprire squarci straordinari nell’ordinario, rendere plausibile l’implausibile, rendere presenti i lettori a fatti, pensieri, personaggi. Non è scontato vedersi di fronte Maria (grazie a un astuto artificio) nei primi istanti in cui comprende di trovarsi “in attesa”, la più cruciale e discussa della Storia, quella di Cristo».

«Non è facile credere che una giornalista in crisi riesca a metter finalmente sotto i rivali, nell’agenzia per cui lavora, scatenando con i propri pezzi (ah, il demone della visibilità, dei like! ) un’intera cittadina contro un mostro inesistente. E che dire di un anziano che, avvolto da un coro di fantasmi emanazione degli affetti del passato, riesce a ricongiungersi, grazie a un lungo viaggio, spinto da una delirante quanto lucida visione, con il figlio svanito nel nulla anni e anni prima? I racconti di Paolo Zardi meritano di esser letti da un pubblico ampio e delle più diverse età: propongo quindi “La meccanica dei corpi” con gioia – ciò che ho provato leggendolo – e convinzione».




LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

La Ecolan premia gli alunni della primaria  

Giulianova, 25 febbraio 2024.Gli alunni delle classi 5^ della Scuola Primaria Mario Bianco dell’Istituto Comprensivo di Fossacesia, diretto dalla dirigente Rosanna D’Aversa, sono stati premiati dal presidente della Ecolan, Massimo Ranieri, e dal sindaco Enrico Di Giuseppantonio,  per essersi aggiudicati il premio Miglior Presepe Sostenibile, nell’ambito della 32° edizione del concorso riservato alle scuole Riscopriamo il Presepe, organizzato dall’associazione artistico-culturale Amici di Lancianovecchia e svoltasi nei locali dell’Auditorium Diocleziano di Lanciano nel periodo natalizio. Alla cerimonia presenti, tra gli altri,  Ester Di Filippo, consigliera delegata alla Pubblica Istruzione, Umberto Petrosemolo, assessore all’Ambiente, Letizia Finamore, della EcoLan, Raffaele Filippone, presidente dell’associazione “Amici di Lancianovecchia” e le insegnanti Alessandra Russo, Silvana Della Marchesina, Annalisa Natale, Margherita Campitelli, Fiorella Verí e Letizia Saldi. Il concorso ha fornito l’occasione di donare “nuova vita” alla carta riciclata prodotta a scuola.

“L’attività di riciclaggio – hanno spiegato le insegnanti – ha permesso ai ragazzi di sperimentare un  possibile mondo sostenibile,  in cui loro sono i protagonisti con le loro mani operose, le loro idee e con tanta cooperazione e collaborazione. Hanno riflettuto, inoltre, sul fatto che i materiali naturali non rigenerano. Un piccolo passo per un mondo sostenibile, pulito, da Ri-Creare dove realizzare i propri sogni” Il sindaco Di Giuseppantonio, nel corso della cerimonia di premiazione, ha elogiato la qualità didattica di tutte le scuole dell’istituto Comprensivo di Fossacesia.




ALABAMA: L’EMBRIONE NON SI TOCCA… MA NEPPURE LA PENA DI MORTE

Politicainsieme.com, 25 febbraio 2024. La decisione della Corte dello Stato dell’Alabama che riconosce l’embrione come già essere umano sta agitando l’intera America e, in particolare, la destra repubblicana. Anche perché il primo effetto è stato quello che molte cliniche dove erano praticati i trattamenti Ivf (la fecondazione assistita) hanno sospeso l’attività per evitare di incorrere in eventuali reati allorquando sono costrette a distruggere gli embrioni non utilizzati.

I repubblicani che da anni fanno della questione della procreazione, e quindi dell’aborto, uno dei loro cavalli di battaglia si sono improvvisamente divisi. E  Donald Trump si è schierato contro la decisione della Corte di uno degli stati più conservatori d’America. La sua tesi è che la sentenza finisce per rendere più complicata la possibilità che quelli che l’ex Presidente definisce “repubblicani, conservatori, cristiani e americani pro-vita” si vedono rendere più difficile la possibilità di avere figli”. Ma soprattutto i cattolici della destra sono schierati, invece, con la Corte.

Una spiegazione può essere quella del The New York Times secondo il quale “i protestanti (come Trump, ndr) tendono ad essere più aperti, in parte perché non esiste una simile struttura di autorità dall’alto verso il basso che richieda una dottrina condivisa (rispetto ai cattolici, ndr). La tradizione evangelica ha costruito un’identità pubblica attorno all’essere a favore della famiglia e dei bambini, e molti aderenti sono propensi a vedere la I.V.F. positivamente perché crea più figli”.

Però il quotidiano di New York riporta anche l’intervento di Andrew T. Walker, professore associato di etica cristiana e teologia pubblica presso il Southern Baptist Theological Seminary e che, quindi, porta una delle voci del protestantesimo statunitense: “la sentenza, ha detto, mostra la linea di ragionamento diretta tra la convinzione che la vita inizia con il concepimento e l’opposizione all’aborto e alla fecondazione in vitro”.

A suo avviso quella della Corte dello Stato esprime  “un’opinione moralmente molto onesta”, per poi aggiungere che essa “costringerà i cristiani conservatori a fare i conti con la potenziale complicità nell’industria della fecondazione in vitro”. Vedremo poi il contraccolpo, e le divisioni politiche eventualmente generate a livello elettorale, che questa divisione porterà sul piano politico in una destra che sembra battere quasi esclusivamente il tasto dell’aborto.

E intanto in quella stessa Alabama sono riprese le esecuzioni capitali. Suscitando particolare scandalo anche per le nuove forme utilizzate in sostituzione della famosa iniezione fatale resa quasi impossibile dal veto che l’Unione europea ha messo alla esportazione verso gli Usa di prodotti utilizzati per il fine vita dei detenuti americani. Ai lettori ogni commento su quello che non può non apparire come un paradosso per cattolici  che continuano a restare silenziosi sulla pena di morte. Anzi, addirittura a sostenerne l’applicazione.




L’EROGAZIONE DEL BONUS SOCIALE

Ruzzo reti da gennaio forse risolti i problemi con il sii, saranno disponibili i dati  

Teramo, 25 febbraio 2024. L’associazione Robin Hood comunica ai beneficiari del Bonus Sociale Idrico, relativo alla rete gestita dalla Ruzzo Reti Spa, pare che da gennaio, sia disponibile del flusso dati dal Sistema Informativo Integrato (SII).

Il sistema gestisce i flussi informativi che nel nostro caso riguardano i beneficiari del Bonus Sociale per disagio economico. In precedenza, il compito era affidato ai comuni, ai quali bisognava rivolgere domanda, che venivano trasmessa al Gse e Ance…

La creazione di questo sistema consente alla presentazione del DSU (dichiarazione unica sostitutiva) per l’Isee (indicatore della situazione economica sociale) se si rientra nei parametri, la segnalazione all’operatore attraverso il SII.

Per entrare a sistema le società di erogazione del servizio idrico (definiti operatori) hanno dovuto seguire una procedura di accreditamento, nel caso della Ruzzo Reti ha avuto problematiche, queste riscontrate da altri erano soprattutto legate alla gestione dei dati relativi all’aspetto Privacy.

Da fonti Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che possono trovare conferma a marzo, avranno allora il feedback dell’operazione riuscita, da gennaio l’operatore Ruzzo Reti spa è stato in grado di ricevere i flussi e di conseguenza può erogare  i bonus sociali.

I beneficiari sono solo coloro che per nucleo familiare hanno un indicatore Isee inferiore a 9530,00 euro, elevato a 20.000,00 per i nuclei familiari numerosi.

L’Associazione Robin Hood rileva che la  Ruzzo Reti spa, non ha ancora aggiornato il sito ed i dati errati sul tetto dell’Isee a 8265 euro




GUERRA E CRISI ECONOMICHE

Non bisogna invocare miracoli ma affrontare sfide e dolori gradino per gradino

Globalist.it, 25 febbraio 2024. Il Signore ci guida per gradi verso di Lui: dire per gradi vuol dire che usa una particolare pedagogia. Ci fa stare un po’ sul monte per confortarci, poi ci riporta giù nel pieno della vita e dei problemi.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.

Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti (Mc 9, 2-10 – II Quar. B).

Partiamo dall’inizio. Gesù porta i discepoli “su un alto monte, in disparte, loro soli”. Li si trasfigura davanti a loro. Al termine ordina loro di “non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti”. Sembra che il Signore abbia in mente un piano ben preciso. Quella della trasfigurazione è solo una tappa.

I commentatori danno a questo evento un valore pedagogico: il Signore ha voluto confortare i suoi, ha voluto dare loro un’anticipazione della bellezza del rapporto con Lui, prima di immergersi nella passione e morte, con tutti i suoi limiti e difficoltà. Se questa è la pedagogia divina significa che essa assume un valore anche per la nostra vita. In altri termini il buon Dio non ci toglie mai completamente dai nostri guai, che è forse ciò che vorremmo, ossia un miracolo risolutore di tutti i problemi che abbiamo. Dalle malattie gravi personali alla guerra e così via. Ci guida, invece, attraverso questi a raggiungere la nostra meta, o meglio la sua meta che è il Regno. Per dirla con una metafora: saliamo la scala della vita con diverse gioie e anche diverse prove. Quando siamo nella prova vorremmo che il Signore ci facesse volare fino al pianerottolo più vicino, saltando i gradini dolorosi e aspri. Ma non è così. Dio ci aiuta a salire anche quei gradini, con la sua forza e la sua tenera vicinanza.

C’è un’espressione di Paolo molto pregnante che ci aiuta in questa riflessione: “di gloria in gloria”. Ecco il passo: “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3, 18). Questo riflettere la gloria del Signore “in uno specchio” ci fa capire l’imperfezione, la precarietà della nostra vita. Negli specchi dell’antichità, fatti di metallo, l’immagine non era nitida, i contorni vaghi, quindi qualcosa di non molto chiaro. Eppure, nonostante tutto, lo Spirito del Signore ci guida di “gloria in gloria”, di piccole trasfigurazioni in trasfigurazioni verso una pienezza, di gradino in gradino. E queste ci sono anche in questo brutto periodo di guerre e crisi socioeconomica.

Il Signore ci guida per gradi verso di Lui: dire per gradi vuol dire che usa una particolare pedagogia. Ci fa stare un po’ sul monte per confortarci, poi ci riporta giù nel pieno della vita e dei problemi. Dobbiamo essere docili. E più che stare a chiedere miracoli risolutivi, dovremmo chiedere di moltiplicare i momenti di conforto. E tanta pazienza … Di questi ha parlato Etty Hillesum, nel suo Diario, scritto durante la Seconda guerra mondiale:

“A volte devo chinare il capo sotto il gran peso che ho sulla nuca, e allora sento il bisogno di congiungere le mani, quasi in un gesto automatico, e così potrei rimaner seduta per ore – so tutto, sono in grado di sopportare tutto, sempre meglio, e insieme sono certa che la vita è bellissima, degna di essere vissuta e ricca di significato. Malgrado tutto. Il che non vuol dire che uno sia sempre nello stato d’animo più elevato e pieno di fede. Si può esser stanchi come cani dopo aver fatto una lunga camminata o una lunga coda, ma anche questo fa parte della vita, e dentro di te c’è qualcosa che non ti abbandonerà mai più”.