AREA DI RISULTA: dalle Associazioni a Radici in Comune

Pescara, 7 marzo 2024. Il potenziale di un bosco urbano da inserire nell’area di risulta a Pescara è enorme. Chi non lo vuole gioca sul nome, facendo credere che sarà il bosco buio e fitto delle favole, oppure gioca con i parcheggi, che dice spariranno, o gioca soltanto sull’ego, una mirabolante sede regionale che ai cittadini proprio non serve. Oppure dicono che non ci saranno i finanziamenti, che tutti sono legati alla sede della Regione. Altri tirano fuori i progetti sbagliati di privatizzazione che per fortuna non sono andati in porto.

Tutte le ragioni vanno bene per millantare della bontà dell’operazione “palazzo della regione”. Tutto, pur di non affrontare in una dialettica partecipata quello di cui ha veramente bisogno Pescara: aria pulita, permeabilità, frescura, vivibilità, attrattività e azioni per creare comunità.

Pescara ha uno dei più alti consumi di suolo, oltre il 51% del suo territorio (dati Ispra 2023), e si continua a consumare: rendere verde e permeabile tutta l’area rappresenterebbe quella pausa vitale alla cementificazione, per l’aria, per l’acqua, per il calore.

A Pescara si muore per il calore: solo nel 2017 c’è stato un aumento dell11% della mortalità per l’isola di calore, mentre la città è sempre più vulnerabile visto l’invecchiamento dei suoi cittadini, il centro di Pescara sta diventando sempre più anziano nel suo spaccato demografico (dati Istat).

La direttiva europea adottata nella Strategia Nazionale Biodiversità 2030 è legge,  e iniziare a piantare alberi ci permetterebbe di seguirla e di dare speranza verso un miglioramento di vivibiltà. Conti alla mano Pescara dovrà trovare spazi per piantare alberi per aree grandi 3 volte quella dell’area di risulta. Si dovrà decementificare il più possibile,  spazi da rubare al cemento attraverso tutta la città. La Direttiva è legge per permettere la sopravvivenza delle città, rispettandola si aumenterà in salute, in aspettativa di vita, e  cominciamo con quei 13 ettari di verde, dove parcheggi saranno flessibili e all’ombra, dove l’anfiteatro sarà verde, dove il mercato sarà vivibile, dove lo sport verrà fatto in una area di protezione dallo smog, a pieni polmoni.

Sono mai stati considerati questi fatti? No, nei discorsi di questa amministrazione nessun approfondimento è stato fatto sul bivio che la città si troverà ad affrontare, addirittura si è trovato modo da aggirare la valutazione di impatto ambientale, pur di non dovere ragionare con i dati.

La salute dei cittadini di Pescara è legata anche a quella area: un polmone verde, una area flessibile per le tante attività di cui ha estremo bisogno la comunità. Flessibilità è parola che guarda al futuro, che dà la direzione della visione da seguire. Altro cemento e traffico procurerà invece rigidità, perdita di possibilità.

Pescara con un parco centrale degno di questo nome diventerebbe un esempio di applicazione di tutte quelle linee guida delle quali si parla tanto, ma per le quali poco si agisce. Il cuore verde diventerebbe cerniera del sistema del Piano del Verde, attrattiva di vivibilità e comunità.

La scelta di costruire un palazzo della Regione nel centro congestionato della città è pertanto una scelta ideologica, senza nessuno approfondimento sui bisogni reali.

Nessuno studio sull’impatto del traffico, sulla CO2 emessa per il lungo cantiere, sull’ipoteca perenne di avere altri 20.000 mq di cemento, sul vincolo di una area di un ettaro che viene ceduta alla Regione.

È dal 1988 che le associazioni chiedono un parco nell’area. Il 29-10-2022 nel  grande evento “Un mare di verde per Pescara” tutti i relatori hanno parlato della necessità assoluta di restituire il parco negato in tanti anni: professori universitari, cittadini, architetti, esperti di ambiente, storici.

 I finanziamenti già disponibili, e non quelli legati al palazzo, a questo devono servire.

Il simbolo di Pescara deve consistere nello scegliere la vivibilità per i cittadini, e non una torre d’avorio per pochi.

È per cercare di ottenere questa vivibilità che siamo diventati Radici in Comune e lavoreremo nella coalizione con Carlo Costantini candidato Sindaco

Simona Barba  – Radici in Comune