Politicainsieme.com, 11 marzo 2024. La paura della destra è stata archiviata dopo il risultato dell’Abruzzo. Il voto conferma che l’Abruzzo sta a destra, ma i risultati dovrebbero far riflettere pure i vincitori. Per raggiungere il risultato consolatorio è stato necessario un impegno dell’intero Governo, ovviamente capitanato da Giorgia Meloni, come non è stato mai speso prima in precedenza nel caso di alcun confronto regionale. Del resto, la sconfitta in Sardegna ancora brucia e nel caso ci fosse stato il bis, si sarebbe trattato di cosa seria. Tanta era la preoccupazione degli ultimi giorni che il Presidente uscente Marsilio, con un volo iperbolico non da poco, ha detto di aver “fatto la storia”.
Il tutto sorvolando sul fatto che, ancora una volta, anche in Abruzzo, una bella figura la fa il partito dell’astensione. Ma questo è un inutile vaniloquio a cospetto di una classe politica che continua a fregarsene nella maniera più assoluta. Va bene così: continuano a cantarsela tra di loro indifferenti al fatto che tutto suona come l’ennesima sconfitta di tutti.
Il campo largo, il campo giusto, ancora i suoi ideatori non hanno ancora deciso come chiamarlo, si deve evidentemente rodare. Anche se c’è da considerare che il sistema elettorale regionale non coincide con quello nazionale in cui una fetta importante nell’assegnazione dei seggi dipende dai famosi collegi uninominali, e pochi voti di differenza possono far pendere la composizione del Parlamento di Roma in una direzione o in un’altra.
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