Spazio dedicato al Giro d’Italia del 1924 presso Polarville
Teramo, 15 marzo 2024. L’associazione FIAB L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS, il giorno sabato 16 marzo 2024, predispone uno spazio presso la Libreria Polarville, in Via Castello n. 49, dedicato ad Alfonsina Morini Strada, prima e unica donna a partecipare al Giro ciclistico d’Italia, nel 1924, quando questa corsa a tappe esisteva solo per gli uomini.
In particolare, ci sarà la rievocazione delle tappe che hanno visto la città dell’Aquila come punto di arrivo e di partenza:
VII tappa: Foggia-Aquila. Km. 304,3
Dopo una delle tappe più facili ecco una delle più difficili. Alfonsina, pur lamentandosi per l’infiammazione a un ginocchio, “è lì imperterrita al suo posto di battaglia”. Arriva a L’Aquila dolorante. È penultima con un ritardo di 2h 46’ 50”, seguita da Fumagalli; è ultima in classifica generale. I corridori “superstiti” sono ora soltanto 43. Un gruppo sportivo genovese invia agli organizzatori un vaglia di 74 lire raccolte in sottoscrizione per lei. Allo stesso scopo Abele Bertoni di La Spezia raccoglie tra gli amici 24 lire. Dal canto suo il Consiglio di amministrazione del velodromo Sempione ha deciso di offrirle una medaglia d’oro.
VIII tappa: Aquila-Perugia. Km. 296
Particolarmente lieta per Alfonsina la partenza, dove riceve fiori e ben 500 lire, frutto di una sottoscrizione, dalle mani del presidente della locale S.S. Folgore, Oreste Fogola. Il conte Pila consegna alla Nostra una coppa. Alfonsina resiste bellamente con azione assai composta all’andatura del gruppo, “per la verità molto severa”. La Gazzetta parla di terribili asperità dell’ottava tappa, che è per la nostra un vero e proprio calvario. Arriva fuori tempo massimo, dato che il piemontese Enrici, primo in classifica è giunto da quasi 4 ore, è all’ultimo posto della classifica, a 21 h 14’ 57” da Enrici, che poi vincerà il Giro. Con grande dispiacere Emilio Colombo la mette fuori gara ma, com’era stato fatto nella tappa precedente per Cividini e Aperlo, anche ad Alfonsina è consentito di continuare a correre, anche se fuori classifica. Alfonsina decide di continuare.
Questi i numeri del Giro d’Italia del 1924:
Giro d’Italia 1924
10 maggio – 1 giugno
3613 chilometri
12 tappe
108 ciclisti iscritti
90 ciclisti alla partenza
30 ciclisti all’arrivo
fra essi Alfonsina Morini Strada
Segue una dichiarazione al Guerin Sportivo della stessa Alfonsina Strada sulla sua impresa:
“Sono una donna, è vero. E può darsi che non sia molto estetica e graziosa una donna che corre in bicicletta. Vede come sono ridotta? Non sono mai stata bella; ora sono…un mostro. Ma che dovevo fare? La puttana? Ho un marito al manicomio che devo aiutare; ho una bimba al collegio che mi costa 10 lire al giorno. Ad Aquila avevo raggranellato 500 lire che spedii subito e che mi servirono per mettere a posto tante cose. Ho le gambe buone, i pubblici di tutta Italia (specie le donne e le madri) mi trattano con entusiasmo. Non sono pentita. Ho avuto delle amarezze, qualcuno mi ha schernita; ma io sono soddisfatta e so di avere fatto bene.”
Questo invece un estratto dell’articolo di Silvio Zambaldi, “La Gazzetta dello Sport”, 14 maggio 1924:
“In sole due tappe la popolarità di questa donnina si è fatta più grande di quella di tutti i campioni assenti messi insieme. Lungo tutto il percorso della Genova-Firenze non si è sentito che chiedere: – C’è Alfonsina? Viene? Passa? Arriva? A mortificazione dei valorosi che si contendono la vittoria finale, è proprio così. È inutile, tira più un capello di donna che cento pedalate di Girardengo e di Brunero. […]”
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