OGGI VADO IN BANCA

Gli alunni delle scuole primarie in visita alla Carifermo

Montesilvano, 25 marzo 2024.  Nei giorni scorsi gli alunni della Direzione Didattica di Montesilvano hanno visitato la Filiale Carifermo di Pescara.  Il Direttore dell’Agenzia Graziano Brunetto ha accolto le classi, portando il saluto dell’Istituto e sottolineando l’importanza della Banca nel territorio abruzzese.

Diversi sono stati gli aneddoti condivisi con gli alunni, supportati anche dall’utilizzo di  antiche monete della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, libretti di risparmio, carte di pagamento ed altri strumenti.

I bambini hanno potuto approfondire, oltre al tema del risparmio, quello degli investimenti e il loro funzionamento, ponendo diverse  domande. Gli alunni hanno quindi visitato gli gli spazi più interessanti e curiosi dell’Agenzia, dimostrando entusiasmo per l’esperienza vissuta.

La visita è stata anche l’occasione per soffermarsi sull’iniziativa Crea il logo che prevede la realizzazione di  elaborati sul tema del risparmio.

“È stato stimolante ospitare per un giorno, all’interno della nostra Filiale, dei giovani alunni appassionati del nostro lavoro e curiosi di conoscere gli aspetti meno noti di un’Agenzia, come la gestione di una cassaforte. Crediamo che tale iniziativa sia stimolante, anche per far capire ai più piccoli l’importanza di saper gestire bene i propri risparmi.” Afferma il Direttore della Filiale Brunetto.




DONNE IN MUSICA

Successo per il concerto

Martinsicuro, 25 marzo 2024. Grande successo per Donne in Musica, l’evento di musica classica, dedicato alle donne compositrici, andato in scena domenica 24 marzo nella sala consiliare del Comune di Martinsicuro. Il concerto, fortemente voluto dalla Commissione Pari Opportunità del Comune truentino, su proposta del Conservatorio di Fermo, è stato coordinato dalla prof.ssa Sara Torquati.

“Abbiamo assistito a una magistrale esecuzione da parte di allievi di livello avanzato del Conservatorio che hanno portato in scena un programma comprendente brani scritti da compositrici storiche per voce o strumenti e pianoforte. Lo scopo dell’iniziativa è stato proprio quello di riportare in auge una parte dimenticata del repertorio musicale e che è giusto riscoprire e valorizzare anche per colmare il gap di visibilità e di ufficialità negata alle donne compositrici e per dare risalto alla conoscenza del lavoro e della creatività di tante donne che hanno lavorato una vita nell’ombra spesso ignorate e ghettizzate, quando non apertamente discriminate” ha commentato a margine dell’evento la presidente della Commissione Pari Opportunità, Isabel Marchegiani.




MAXI-ESERCITAZIONE DI EMERGENZA

Abruzzo Airport, domani alle 19:30 partirà la simulazione di una collisione tra due aerei

Pescara, 25 marzo 2024. Esercitazione di emergenza all’Aeroporto d’Abruzzo. Domani (martedì 26 marzo) a partire dalle 19:30 e per circa tre ore, gli operatori aeroportuali insieme agli enti di Stato saranno impegnati in una maxi-simulazione per testare la risposta del sistema aeroportuale.

L’esercitazione partirà dalla collisione a terra, in fase di decollo, tra un aeromobile della Ryanair insieme a un Cessna 172, un aeromobile privato di dimensioni più piccole. A quel punto scatterà tutta la macchina dei soccorsi, che vedrà gli operatori aeroportuali, Enac, Enav, polizia di frontiera, guardia di finanza, agenzie delle dogane, questura di Chieti, prefettura di Chieti, 118 di Chieti, il distaccamento aeroportuale dei vigili del Fuoco, impegnati nella gestione dell’emergenza. Parteciperanno anche le associazioni di protezione civile e saranno coinvolte una sessantina di comparse tra passeggeri a bordo e familiari.

L’esercitazione è stata promossa da Saga, che coordinerà l’attività sotto la supervisione della Prefettura di Chieti che presiede il centro coordinamento dei soccorsi in caso di attivazione, in ottemperanza ai regolamenti europei. La simulazione avverrà esclusivamente sul sedime aeroportuale, dunque tutte le operazioni si svolgeranno sulla pista e nel terminal.

Poiché le immagini saranno visibili anche dalle strade urbane e dall’asse attrezzato, si raccomanda a tutti i cittadini di non sostare nelle aree prossime all’aeroporto per scattare foto o video perché potrebbe essere pericoloso e causare incidenti reali. Le aree saranno pattugliate da polizia e carabinieri. Si vieta anche l’utilizzo di droni e si segnala che lo spazio aereo sarà controllato e chiuso. Un’altra esercitazione di questa portata venne promossa a marzo 2022.




MALORE A BORDO DI UNA NAVE DESTINATA A MALTA

Marittimo soccorso dalla Capitaneria di porto di Ortona e dal 118

Ortona, 25 marzo 2024. La sala operativa della Capitaneria di porto di Ortona ha coordinato, nel fine settimana scorso, le operazioni di soccorso ad un marittimo colto da malore a bordo di una nave di bandiera italiana, mentre la stessa si trovava a circa 22 miglia di distanza dalla costa ed in navigazione verso Malta. Erano appena trascorse le 18.30 di sabato quando la sala operativa della Guardia costiera di Ortona ha ricevuto una chiamata radio da parte del Comandante di una nave, nella quale si richiedeva un intervento urgente per via della presenza di un marittimo straniero di 51 anni, che presentava parametri vitali eccessivamente fuori controllo. Dopo aver messo in contatto la nave con il CIRM, il “Centro internazionale radio medico”, una fondazione istituita appositamente per prestare assistenza medica, via radio, ai marittimi imbarcati su navi prive di medico a bordo, la sala operativa della Capitaneria di porto allertava il locale 118 per la predisposizione di un equipaggio paramedico da imbarcare sulla propria motovedetta SAR (search and rescue). Al riguardo si è rivelato provvidenziale l’intervento della motovedetta CP 2115, con a bordo il personale ASL, che in poco meno di un’ora è riuscita a raggiungere la nave al largo e recuperare il marittimo al quale sono state prestate le prime cure direttamente durante la navigazione di rientro in porto. L’operazione di affiancamento della motovedetta alla nave è stata portata a termine non senza difficoltà, sia per la presenza, in mare aperto, di onde e vento che hanno condizionato la manovra, sia per via di un notevole dislivello tra fiancata della nave e fiancata della motovedetta che ha reso necessario, per il trasbordo della barella con il malcapitato, l’impiego della gruetta di bordo. Una volta giunti in porto, il personale del 118 ha immediatamente trasferito, in ambulanza, il marittimo presso l’ospedale di Chieti.

Il recupero di barelle con marittimi infortunati da navi molto alte è un’operazione tanto complessa quanto ricorrente, e proprio per questo l’intervento era stato già provato in diverse esercitazioni operative che hanno visto operare congiuntamente Guardia Costiera e 118.  Particolarmente preziosa si è rivelata, per l’occasione, proprio la presenza di personale del 118 a bordo delle motovedette della Guardia costiera, operazione che viene resa possibile a livello locale in forza di un protocollo d’intesa con la ASL regionale.




CAI L’AQUILA RINNOVA

Rinnovamento nella continuità

L’Aquila, 25 marzo 2024. Nel corso dell’Assemblea dei Soci del CAI L’Aquila, il 23 marzo 2024, ha avuto luogo il rinnovo delle cariche sociali. Sono risultati eletti:

Presidente della Sezione: Ugo Marinucci. Consiglieri: Vincenzo Brancadoro, Francesca Larocchia, Gian Luca Ricciardulli, Valeria Vizioli, Corrado Marsili, Giulia Scaglietta. Revisori dei Conti: Vittorio Miconi, Carla Aquilio, Antonio Mazzaferro. Delegati Nazionali: Roberta Turilli, Massimiliano Andreassi

I sei anni trascorsi hanno reso palese, agli occhi di tutti i Soci, quanto sia importante un esercizio di stile, un comportamento inclusivo nelle relazioni. Soprattutto hanno dimostrato quanto la stima reciproca e la volontà comune tesa alla ricerca delle migliori soluzioni ai problemi, siano fattori determinanti per il successo del Club.

Quindi un rinnovamento nel forte segno della continuità, che sottolinea senza dubbio quanto sia stato apprezzato, da parte dei Soci, il lavoro svolto dal Consiglio Direttivo dal 2018 al 2024. Un cambiamento che certamente dimostra anche quanto il Club Alpino Italiano sia in grado di esprimere o attrarre persone ricche di buona volontà, energia e competenza.

In questo cammino il nuovo Consiglio Direttivo sarà affiancato da quello uscente, al fine di garantire continuità per i progetti in itinere, sostegno e consiglio per quelli da intraprendere.

I prossimi anni vedranno il compimento di tanti percorsi virtuosi già in atto. Vedranno anche il CAI presente, in forte relazione con Enti e Istituzioni, con il fine di promuovere sempre di più una consapevole Cultura della Montagna, ossia l’insieme di azioni tese alla tutela della natura e alla necessità di fornire agli appassionati i corretti strumenti, tecnici e culturali, per potersi inoltrare con conoscenza e consapevolezza in un ambiente che, per sua stessa natura, richiede, anzi pretende, l’acquisizione di queste qualità.

I 150 anni di vita del CAI L’Aquila, appena celebrati, vedono oggi una realtà associativa forte e vitale, proiettata verso il futuro con la coscienza di avere tanta storia alle spalle: una responsabilità così bella e grande è un ulteriore stimolo per fare bene.

Ad maiora!




QUEI PATTI PER IL SUD …

… scritti sulla sabbia

di Michele Rutigliano

Politicainsieme.com, 25 marzo 2024. Ricordo molto bene il giorno in cui fu chiusa la Cassa per Mezzogiorno. Era il 6 Agosto 1984. E ricordo anche che le reazioni nel mondo imprenditoriale, sociale e politico, non furono tutte uguali. In molti gioivano, in pochi tacevano. Al Sud, i meridionali non si rendevano pienamente conto del ciclo storico che si chiudeva, nel mentre se ne apriva un altro, un po’ più complicato e difficile da decifrare.

Fu nel Dicembre del 1992 che  si concluse la stagione dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno. Una stagione che, dal 1951 al 1992, aveva realizzato  al Sud investimenti per oltre 192.464 milioni di euro (ai valori del 2011), per un media annuale di oltre 4.600 milioni di euro all’anno. Dall’inizio della sua operatività, nel 1951 e fino al 1991, prima la Cassa e poi l’Agensud  elargirono  al Mezzogiorno un totale di 82.410 miliardi delle vecchie lire, con una spesa media  annuale pari allo 0,65% del PIL.

Dopo di che si aprì una breve stagione di “localismo virtuoso” basata sui principi della Nuova Programmazione e sostenuta dalle teorie dello sviluppo locale. Si delineò così  una nuova cornice istituzionale che prevedeva il coordinamento tra Regioni, Stato e Commissione europea. E, in pari tempo, fu avviata  una politica per le “aree depresse”, indirizzata a tutte le aree del Paese relativamente svantaggiate o in declino industriale.

Furono quelli gli anni degli  Accordi di programma  e dei Patti Territoriali.  Due strumenti  finalizzati a rimuovere le diseconomie esterne, considerando questo obiettivo preferibile a semplici compensazioni monetarie. Con l’avvento dell’euro e l’entrata in vigore dei Trattati di Maastricht, è entrata in scena l’Unione Europea.

La quale ha avuto un impatto molto forte sulla politica per il Mezzogiorno. Una politica alimentata soprattutto dai  Fondi Strutturali e di Coesione, concepiti essenzialmente per  ridurre le disparità regionali e promuovere lo sviluppo economico. Questi fondi furono destinati a finanziare progetti strategici, sia infrastrutturali sia immateriali, che, nelle intenzioni dei più ottimisti, avrebbero dovuto riequilibrare il Nord con il Sud del nostro Paese

L’intervento dei Fondi di coesione fu quindi ritenuto cruciale per il sostegno delle economie regionali,  e in particolare per il rafforzamento del mercato del lavoro e per la cooperazione territoriale all’interno dell’Unione Europea.

Era ed è ancora questo il nobile intento che oscilla tra Bruxelles e Strasburgo. Per quanto riguarda, invece, il fronte interno c’è da dire, per onestà intellettuale, che tutti i governi, dopo il 1992,  hanno cercato di rinvigorire la politica per il Sud. Ma con quali risultati?

Lasciamo  stare i giudizi e i pregiudizi. Atteniamoci, invece, alla cruda e nuda realtà.  Dopo decenni di Patti, Accordi, Programmi, Piani strategici e chi ne ha più ne metta, i risultati per il Sud  non sono stati molto esaltanti.  Sul Mezzogiorno, prendiamo in considerazione per esigenze di spazio, solo due indicatori: la povertà e lo spopolamento. Per quanto riguarda la prima, non solo non è stata abolita, come incautamente ebbe a dichiarare dal balcone di Palazzo Chigi, quel grande statista di Luigi Di Maio, ma si è ulteriormente accentuata.

E le prospettive non promettono nulla di buono. In Italia, secondo le ultime statistiche, la Calabria è la regione con il più alto tasso di povertà relativa, seguita da Basilicata, Sicilia e Puglia.

Per quanto riguarda, invece, la tendenza allo spopolamento,  si prevede che il Mezzogiorno  perderà una parte significativa della sua popolazione nei prossimi decenni. Si stima che al 2080 il Sud avrà oltre 8 milioni di residenti in meno, con una riduzione particolarmente marcata tra i giovani e la popolazione in età lavorativa. Un tristissimo fenomeno dovuto a vari fattori, tra cui la migrazione interna verso il Centro-Nord e l’estero soprattutto di giovani qualificati. E qui non possiamo tacere sulle contraddizioni  che, tutt’ora, persistono nella programmazione di una politica industriale ormai sempre più sbilanciata a favore delle regioni ricche del Nord.

Negli ultimi trent’anni, il Nord Italia ha attratto molte imprese multinazionali. Secondo le statistiche, infatti, ci sono oltre 14.000 aziende multinazionali che operano attualmente in Italia e generano circa 500 miliardi di euro. Ma quante di queste operano al Sud?  

Un altro fronte su cui ci sarebbe tanto da eccepire  riguarda i nostri conti pubblici. Sempre più fragili e ballerini. Che  avranno, se non in linea col Patto di Stabilità,  conseguenze  negative  sulle politiche sociali soprattutto nel Mezzogiorno.

Il quotidiano Milano Finanza, in un interessante articolo di Beniamino Piccone del 21 marzo scorso, ci informa che  dal 2021 ad oggi lo Stato italiano ha speso tra Pnrr,  Superbonus 110, bonus facciate e sussidi energetici, oltre 500 miliardi di euro.  Una grande abbuffata, come opportunamente fanno rilevare  nel loro libro sul Pnrr, Tito Boeri e  Roberto Perotti.

È evidente che con questi chiari di luna l’economia non potrà crescere più di tanto, se è vero che nel 2023 abbiamo avuto un deficit primario quasi al 4% del PIL. Anche il capitolo Bonus facciate sembra ormai una scheggia impazzita. Da una stima iniziale di 35 miliardi, si rischia di arrivare a 140 miliardi di ulteriore aggravio per lo Stato.  Per fortuna l’ottimismo della volontà non ci abbandona mai.  Ma  è la ragione che torna a farci la solita domanda: Questo Governo dove andrà a trovare i soldi per la sanità, per l’edilizia scolastica, per il dissesto idrogeologico, per il contrasto alla povertà e allo spopolamento, ora più che mai, grandi emergenze per tutte le regioni del Sud? Cosa farà? Metterà nuove tasse oppure stamperà altra moneta?

Nel Mezzogiorno, ormai, l’abbandono scolastico supera la media nazionale del 12,7%. In Calabria si arriva al 14%, in Campania al 16,4%, in Sicilia addirittura al 21%. Il nostro Presidente del Consiglio fa il suo mestiere quando gira  l’Italia per firmare i patti di coesione territoriale. Finora, però, si è trattato solo di firme.

E sempre a favor di telecamere.  Alcuni governatori del Sud e non solo De Luca, hanno fatto notare a lor signori che non ha senso fare affidamento sui Patti se poi si tagliano i fondi per la sanità, per i comuni, per la cultura. Che sostegno si dà al Sud se  li dai con la mano destra e poi, per far quadrare i conti pubblici, li togli con la mano sinistra ? Vi ricordate quella bella canzone di Franco IV e Franco I  “ Ho scritto t’amo sulla sabbia”? Ebbene, volendo parafrasare il concetto e con un occhio rivolto alla volubilità di Palazzo Chigi, potremmo tranquillamente cantare: Ho scritto “Patto” sulla sabbia ma il bilancio, a poco a poco, se l’è portato via con sé.

Costruire ponti, non muri – di Rosapia Farese – Politica Insieme




GLI ANGELI DI DON STEFANO GOBBI

Di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino

di Elia Lucchini

Ilnuovoarengario.it, 25 marzo 2024. È fresco di stampa il libro “Gli Angeli di don Stefano Gobbi”, di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino, edito da Segno.

Don Stefano Gobbi (1930-2011) l’8 maggio 1972, sta pregando nella cappella delle apparizioni a Fatima. All’improvviso sente nascere in lui una misteriosa “ispirazione”: creare dei gruppi di preghiera per riunire i sacerdoti che vogliono consacrarsi interamente al Cuore immacolato della Vergine. Nell’ottobre 1972, don Gobbi fonda il suo primo gruppo di preghiera insieme a tre sacerdoti della sua parrocchia di Gera Lario, vicino a Como. A partire dal 7 luglio 1973, riceve delle locuzioni della Vergine: “Rinnova la tua consacrazione al mio Cuore immacolato: tu sei Mio, sei una mia proprietà. Io ti preparerò a compiere grandi cose, ma a poco a poco, come fa la madre col suo bambino piccolo”.

Il giorno dopo: “Non guardare né i giornali, né la televisione; stai sempre raccolto sul mio Cuore, in preghiera”.

Il 13 luglio seguente: “Sono soprattutto i sacerdoti a causare i miei pianti, i miei figli prediletti, la luce dei miei occhi, questi figli che mi sono consacrati”.

Il 16 luglio 1973: “Figlio mio, ti ho scelto perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno potrà dire che l’Opera ha a che fare con la sua volontà. Attraverso la tua debolezza, manifesterò la mia forza; attraverso la tua nullità, manifesterò la mia potenza”.

I “cenacoli di preghiera” hanno un’evoluzione impressionante: nel settembre 1973, a San Vittorino, vicino a Roma, si tiene la prima riunione nazionale del “Movimento sacerdotale mariano” composto da religiosi e laici desiderosi di vivere quotidianamente e concretamente la loro fede in Cristo attraverso le disposizioni interiori date loro dalla Vergine. Don Gobbi riceve 485 messaggi fino al 31 dicembre 1992.

Questi consistono in una serie di consigli spirituali destinati a far nascere il Cristo nel cuore degli uomini di oggi, aprendoli alla “maternità spirituale” della Vergine. Nel 1992, centinaia di cenacoli accolgono all’incirca quattrocento vescovi, più di 10.000 sacerdoti e decine di migliaia di laici. Le regole del Movimento sacerdotale mariano mettono in chiaro quattro punti giudicati come essenziali:

Preghiera: uffici liturgici e recitazione frequente del rosario.

Conversione: mettere la propria vita sotto lo sguardo di Dio e sotto la protezione della Vergine.

Obbedienza: al magistero della Chiesa, in comunione con il Papa.

Missione: della Chiesa: essere testimone del Cristo nel mondo.

Una delle preghiere più semplici che si imparano da bambini è l’Angelo di Dio. La tradizione cristiana educa i piccoli a rivolgersi a una presenza discreta, ma assai prossima, quello dell’angelo, per chiedere qualche cosa di più dell’aiuto e della protezione: “[…] reggi, governa me”, si dice in questa preghiera, implorando l’angelo di essere la nostra guida. Riguardo agli angeli custodi, nel testo “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna” così scriveva don Gobbi in una locuzione interiore avvenuta a Milano il 2 ottobre 1993, 1° sabato del mese e festa degli Angeli Custodi:

Il compito degli Angeli Custodi.

“Figli prediletti, in questo primo sabato del mese vi riunite nei Cenacoli per rinnovare la consacrazione al mio Cuore Immacolato e per venerare la memoria liturgica dei vostri Angeli Custodi. Nei tempi della grande prova, vi invito a rendere più forte il legame che vi unisce ai vostri Angeli Custodi. Essi hanno un particolare ed importante compito da svolgere verso di voi, soprattutto in questi ultimi tempi.”

-Gli Angeli Custodi hanno innanzitutto il compito di essere Luce sul vostro cammino.

I giorni che vivete sono segnati da grande oscurità che diventa sempre più profonda ed estesa. È la tenebra degli errori che avvolge le menti degli uomini e li rende così vittime della grande apostasia; è la tenebra dei peccati che oscura la bellezza e la santità delle anime; è la tenebra dell’impurità che abbruttisce lo splendore del vostro corpo, chiamato a riflettere la gloria del Dio vivente. Ai vostri Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi dalla grande tenebra che vi circonda per farvi camminare sempre nella luce della verità, della santità, della purezza, della umiltà, della fiducia e dell’amore.

-Gli Angeli Custodi hanno il compito di essere difesa alla vostra vita.

Come sono numerose le insidie che ogni giorno vi tendono gli spiriti cattivi, i demoni che ora si sono riversati nel mondo ed operano ovunque per condurre le anime alla eterna dannazione.

La loro azione è ora diventata potente, perché si è associata alla forza che hanno i mezzi di comunicazione come stampa e televisione. Con subdola raffinatezza viene diffuso il male sotto forma di bene, il peccato come esercizio della propria libertà, la trasgressione alla legge di Dio come nuova conquista da parte di questa povera e pervertita umanità. Come sono forti e continui gli attacchi degli spiriti cattivi, per colpirvi anche nella vostra vita fisica, con incidenti, disgrazie, malattie, guerre e di rivoluzioni. Agli Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi da tutti questi mali, di difendervi contro queste insidie per farvi camminare nella vita sotto la loro sicura e potente protezione.

-Gli Angeli Custodi hanno infine il compito di combattere con voi la stessa battaglia per ottenere la medesima vittoria. Nella grande prova, che è ormai giunta, si rende ancora più forte e sanguinosa la grande lotta fra la Donna vestita di sole ed il Dragone rosso, fra le forze del bene e quelle del male, fra Cristo e l’Anticristo. È una battaglia che si svolge soprattutto a livello di spiriti: gli spiriti buoni contro gli spiriti cattivi; gli Angeli contro i demoni; S. Michele Arcangelo contro Lucifero. Voi siete coinvolti in questa grande lotta, che vi supera immensamente.

Allora dovete essere particolarmente uniti a Coloro che sono a voi vicini nel grande combattimento, che hanno grande potenza in questa lotta che vi aiutano a combattere e vi conducono verso la sicura vittoria. Mio piccolo bambino, affida alla particolare protezione dei tuoi Angeli Custodi il lungo e faticoso viaggio che, fra qualche giorno, devi compiere in Malesia, Indonesia, Australia, Isole Fiji e Nuova Zelanda, per fare ovunque i Cenacoli coi sacerdoti e fedeli del mio Movimento. Oggi invito tutti a rendere più assidua la preghiera, più forte il legame, più profondo l’affetto verso questi Angeli di Luce, che dal Signore sono a voi donati a vostra custodia e protezione. Assieme ad essi tutti vi benedicono nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

La teologia cattolica autentica di cui don Gobbi era un esponente, non quella inficiata di neo-modernismo, riserva giustamente grande interesse nei confronti degli angeli.

Riguardo ai tre Arcangeli così scriveva don Gobbi a Rio de Janeiro in Brasile il 29 settembre 1995: “I tempi saranno abbreviati, perché la grande lotta che si combatte fra Dio e il suo Avversario è soprattutto a livello di Spiriti ed avviene al di sopra di voi. Questa terribile battaglia si svolge fra gli Spiriti celesti e gli Spiriti infernali, fra gli Angeli del Signore ed i demoni, fra le Potenze del cielo e le potenze dell’inferno. In questa grande lotta, un compito particolare è affidato all’arcangelo Gabriele, che vi riveste della stessa fortezza di Dio; all’arcangelo Raffaele, che versa balsamo di guarigione su ogni vostra ferita; all’arcangelo Michele, che conduce tutte le schiere angeliche alla completa vittoria sulle schiere infernali. Per questo vi affido alla potente protezione di questi Arcangeli e dei vostri Angeli Custodi, affinché siate guidati e difesi nella lotta che ormai si combatte fra cielo e terra, fra il Paradiso e l’inferno, fra S. Michele Arcangelo e lo stesso Lucifero, che apparirà presto con tutta la potenza dell’anticristo. Così venite preparati al grande prodigio che si compirà quando, con il trionfo del mio Cuore Immacolato, scenderà sul mondo la rugiada celeste della Divina Misericordia”.




LA VITTORIA PLEBISCITARIA DI PUTIN

Quello che non cambierà nella sua politica e alla sua corte

di Angela Casilli

L’Aquila, 25 marzo 2024. Le ultime elezioni hanno completato la trasformazione di Vladimiro Putin in uno zar della guerra, perché resta alla guida di un Paese il cui destino sembra essere quello di un Paese perennemente in conflitto con altri che non sono suoi sodali.

Si è trattato di un vero e proprio plebiscito, a cui i russi sono stati chiamati, come se si trattasse di un rito a cui adempiere senza opporsi, perché un sistema politico sempre più autoritario e personalistico, come è quello di Putin, ha bisogno della riconferma periodica dell’autocrate di turno e Putin, conosce bene le dinamiche del successo e della popolarità.

Sono altri sei anni di potere assoluto che, aggiunti ai precedenti ventiquattro, gli garantiscono anche un sesto mandato, fino al 2030, come previsto nella riforma della Costituzione da lui voluta.  Il futuro della Russia è molto simile al suo passato, che ha visto il potere sempre despoti poco o nulla inclini ad una gestione democratica del potere.

A due anni dall’invasione dell’Ucraina, Putin si mostra sorridente e soddisfatto ed ha ragione di esserlo perché al fronte le cose vanno bene, le sanzioni occidentali sembrano non aver messo minimamente in crisi l’economia del Paese, che è cresciuta del 3,6% in virtù di una riconversione bellica dell’intero comparto industriale, al quale è destinato il 40% dell’intero bilancio federale.

L’opposizione non esiste, come ha ampiamente dimostrato la morte di Navalny in carcere: il messaggio veicolato è quello che non può esserci alcuno spazio per l’opposizione quando un Paese vive sotto la minaccia costante delle potenze occidentali.

Nel suo ultimo discorso all’Assemblea federale, Putin ha fatto capire che il suo obiettivo prioritario, sarà quello di creare una società russa plasmata in funzione antioccidentale con il compito di tramandare alle nuove generazioni i valori più importanti di una grande Paese come la Russia.

Lo zar ha inoltre intenzione di affidare posti di comando in tutti i settori, alla vera “élite russa “ che sarebbe costituita dai veterani dell’Operazione militare speciale, che andrebbero così ad occupare posti chiave nella pubblica istruzione, nelle compagnie statali, nell’imprenditoria e negli enti pubblici.

Il programma ha un titolo altisonante, si chiama “Il tempo degli eroi” e rappresenta una vera promozione sociale per quanti hanno rischiato la vita nel conflitto con l’Ucraina.

La società russa sta cambiando velocemente e una generazione più spregiudicata, ma anche più fedele a Putin della precedente, si sta facendo strada verso il potere, anche se il cosiddetto circolo di San Pietroburgo, non subirà modifiche e continuerà a sostenere lo zar perché la fortuna di quanti ne fanno parte dipende da lui e quindi fedeli allo zar fino all’ultimo.




IL MONUMENTO A MODESTO DELLA PORTA

Inaugurata la panchina in via Orientale

Guardiagrele, 25 marzo 2024. Modesto della Porta, il poeta sarto di Guardiagrele, ora è lì, sulla panchina con l’inseparabile sigaretta tra le labbra, mentre guarda uno scorcio del suo paese per cogliere aspetti ironici della vita quotidiana e pronto a raccontarsi alle future generazioni.

All’illustre personaggio è stato dedicato un monumento in via Orientale che lo rappresenta seduto su una panchina ed alle sue spalle il bellissimo panorama. L’opera è stata realizzata su iniziativa dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese con il contributo della Regione Abruzzo.  A vincere il bando è stato lo scultore Michele Montanaro che lo ha realizzata in bronzo con la collaborazione del fabbro guardiese Giuseppe Marrone. Presenti all’inaugurazione il sindaco Donatello Di Prinzio, il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio, il consigliere regionale Daniele d’Amario, l’ex consigliere Fabrizio Montepara, i sindaci dei comuni limitrofi, i nipoti del poeta. 

L’inaugurazione del monumento ha concluso ben 4 giorni di eventi organizzati dall’Ente Mostra in collaborazione con l’amministrazione Comunale, che hanno coinvolto tutta la cittadinanza. Mostre, momenti musicali, le poesie dialettali più famose declamate dall’attore Fabio Di Cocco, gli aspetti sconosciuti della personalità di Modesto della Porta messi in evidenza nel seminario “Modesto della Porta tra mito e realtà”. Un seminario di grande interesse con il professor Mario Palmerio autore di una biografia, ed i professori Mario Cimini ed Emiliano Picchiorri dell’Università D’Annunzio che hanno evidenziato la levatura del poeta guardiese al quale sono state dedicate anche tesi di laurea.

“Abbiamo coinvolto anche le scuole, perché non dimentichiamo, che uno dei nostri obiettivi è quello di non far morire la lingua dialettale. Nel dialetto c’è storia, ci sono radici, c’è cultura” ha sottolineato Gianfranco Marsibilio, presidente dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese ricordando il concorso di poesia dialettale organizzato ogni anno, intitolato proprio a Modesto della Porta.

La cerimonia di inaugurazione è stata una festa. Un grande applauso e la banda cittadina nel momento in cui è stato mostrato il monumento apprezzato subito da tutti e diventato oggetto di selfie e foto ricordo.




I TEATRI A PESCARA

Il D’Annunzio e il Flaiano violano i diritti umani e discriminano le persone con disabilità

Pescara, 25 marzo 2024. Non solo problemi di agibilità e vulnerabilità sismica evidenziati negli ultimi giorni, ma gravi problemi di barriere architettoniche e accessibilità per il teatro D’annunzio di Pescara.

In questi giorni tutti se ne sono occupati ed hanno effettuato sopralluoghi: politici, rappresentanti delle istituzioni, tecnici, ma nessuno si è posto il problema della gravissima situazione che riguarda sicurezza, accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità.

Siamo costretti a ricordare che nel teatro sono presenti solo quattro postazioni, due per lato nell’intera platea, in numero assolutamente insufficiente anche rispetto a quanto stabilito dal d.m.236/89 che prevede un limite minimo di due posti ogni 400, i posti riservati alle persone con disabilità sono completamente fuori norma.

Posizionati al margine destro e al margine sinistro della platea i posti riservati non sono accessibili.

Presentano un gradino di circa 10 cm pericoloso e impossibile da affrontare anche con l’aiuto competente di un accompagnatore, due dei quattro posti isolati e lontani dal proprio accompagnatore sono addirittura posizionati in modo da occupare in parte la gradinata che consente agli altri spettatori l’accesso agli anelli superiori del teatro.

Tale gravissima situazione costringe spesso i pochissimi e privilegiati spettatori con disabilità a posizionarsi direttamente nel corridoio prospiciente la platea nel mezzo del passaggio degli altri spettatori, corridoio inoltre pericoloso da percorrere a rischio di cadute per persone con mobilità ridotta o ribaltamento per persone in carrozzina a causa delle canaline di copertura dei cavi tecnici sopraelevate rispetto al pavimento e già causa di numerosi infortuni anche di persone prive di problemi di deambulazione.

Tale situazione viola violentemente i diritti umani delle persone con disabilità, è causa di discriminazione e impedisce l’accesso alla cultura in condizioni di parità e uguaglianza rispetto agli altri cittadini.

L’associazione Carrozzine Determinate a seguito delle numerose segnalazioni e dell’attuale situazione in cui versa il teatro D’annunzio è obbligata a dare voce a tutte le persone con disabilità che da tempo si vedono negato, limitato, ridotto e umiliato il proprio diritto di accesso alle manifestazioni culturali della città di Pescara.

Né è possibile paventare l’ipotesi di spostare alcune manifestazioni del teatro D’annunzio all’interno del Flaiano che presenta anch’esso problemi di accessibilità con un palco non accessibile alle persone con disabilità.

È di dominio pubblico quanto accaduto lo scorso 29 febbraio in occasione della manifestazione sulla giornata internazionale delle Malattie Rare quando il Presidente dell’associazione Carrozzine Determinate invitato quale relatore insieme ai presidenti delle altre associazioni, è stato costretto a parlare al buio sotto il palco nella platea non potendo salire sul palco a causa delle barriere architettoniche.

Discriminazione vissuta anche da un giovane malato raro di Francavilla in carrozzina costretto a differenza degli altri ragazzi a restare in platea.

Tale discriminazione e violazione dei diritti umani causata dalle barriere architettoniche è avvenuta in presenza delle Istituzioni comunali e regionali rappresentate dall’assessore alle politiche della disabilità del Comune di Pescara Nicoletta Di Nisio e dall’ex assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì.

Come ASSOCIAZIONE CARROZZINE DETERMINATE rappresentiamo i diritti e la voce delle persone con disabilità e chiediamo a tutte le istituzioni che finalmente dopo 61 anni dalla costruzione del teatro D’Annunzio e del  teatro Flaiano i 2 milioni e mezzo di euro di spesa previsti per l’adeguamento sismico e l’agibilità eliminino una volta per tutte le barriere architettoniche presenti e restituiscano dignità alle persone con disabilità prevedendo un numero di posti riservati adeguato all’interno dei teatri.

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




LU BBONGIORNE

Pasqua 2024, per la prima volta anche Arotron di Franco Mannella

Pianella, 24 marzo 2024. La Compagnia dell’Aratro di Pianella dell’artista Franco Mannella prenderà parte per la prima volta nella storia del suo percorso all’importantissima tradizione di Pasqua del comune vestino pescarese: “Lu Bbongiorne”, edizione XXIV, che si terrà il 31 marzo.

Questa manifestazione rappresenta, nel panorama abruzzese, una delle poche forme valide di spettacolo di satira politica e di costume: si tratta di una libera interpretazione teatrale delle origini storiche della tradizione pianellese per eccellenza, lu Bbongiorne, che si svolge nella notte tra la Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, quando, due o più canterini, accompagnati da un’orchestrina, si recano per le vie del paese salutando con strofe in rima dal contenuto provocatorio ed ironico tutte le famiglie, quasi a voler ufficializzare le dicerie ricorrenti.

Nel pomeriggio di Pasqua, da sopra un carro, alcuni giullari, accompagnati da musici, trainati da contradaioli, salutano alcuni personaggi del paese con versi giullareschi alternati da “Le balcunate”, rappresentazioni che richiamano l’arte del teatro itinerante popolare seguiti da un corteo storico composto da personaggi in costume che tra storia e leggenda hanno fatto la storia di Pianella per ascoltare la “Predeche de S. Zelvestere”.

Si tratta di versi dalla forte carica dissacrante nei confronti soprattutto del potere, di cittadini e personalità private e pubbliche che si sono prestati di più al pettegolezzo durante l’anno.

Ovunque risieda la verità del principio di questa festa, è certo che la città di Pianella ha conservato con la giusta cura l’importanza della satira nella sua comunità. Ogni anno infatti, il giorno di Pasqua, la città si trasforma nella scena satirica d’Abruzzo, con rappresentazioni che da mattina a sera prendono ancora di mira i personaggi locali più in vista, non risparmiando alle orecchie del pubblico nessuna delle dicerie che hanno preso piede durante l’anno.

Dalle “balconate” di Pianella, dalle ore 18.00, ci saranno anche le “Madonne” di Arotron: Roby Celenza, Chiara Colangelo, Francesca Marchionno e Cristina Zoccolante discorreranno in versi di un antico abruzzese letterario con un Giullare d’eccezione ossia Alessandro Rapattoni; ci sarà anche una sorpresa, con un Franco Mannella in veste di santità ossia, San Pantaleone.

“Ringrazio di cuore Remo Di Leonardo e la Nuova Associazione Amici di Eduardo per aver voluto la nostra presenza in questa manifestazione così sentita e fondamentale per l’identità pianellese, e grazie sempre alla Pro Loco Pianella – interviene Mannella, anche a nome della sua Compagnia.

“Quando Arotron è nata, nell’ottobre 2014, e ha iniziato la sua attività di formazione teatrale a Pianella, il mio intento è stato, da subito, quello di lavorare per connettermi e integrarmi nel tessuto sociale e culturale di questo vivissimo borgo abruzzese. Sono trascorsi ormai dieci anni, un tempo utile e necessario alla realizzazione di questo importante obiettivo” – prosegue.

“Oggi, con la partecipazione di Arotron a Lu Bbongiorne, il percorso di integrazione si completa e viene ufficialmente riconosciuto. Io, gli attori della Compagnia dell’Aratro e tutti gli arotroniani siamo onorati di dare il nostro contributo artistico

ad una delle manifestazioni più tradizionali ed identitarie di Pianella.

Sono sinceramente commosso ed emozionato al pensiero di far rivivere, insieme a loro e a tutti gli altri partecipanti, questa particolare tradizione che richiama anche tanto pubblico e, soprattutto, di onorare la memoria di Riccardo Di Sante, illustre pianellese che, per tanti anni, ha incarnato l’anima di questa manifestazione” – conclude Mannella.




QUELLE PIANTE FUORI POSTO!

Scritto 3 anni fa, nel 2021. Sembra che adesso questi alberi verranno tagliati, rimossi, perché ritenuti pericolanti e quindi pericolosi. Per noi.

Pescara, 24 marzo 2024. Fare il periplo della Riserva Dannunziana, ovvero del comparto verde quasi tutto recintato della Pineta sud di Pescara, fa saltare agli occhi una curiosa quanto banale constatazione: fuori del muro di cinta ci sono piante che forse dovrebbero stare dentro. Lungo alcuni tratti si vede questo strano limite di confine passare lungo una linea al di là di certi alberi: all’epoca della realizzazione del manufatto avrà contato di più, ne sono certo, il limite catastale della particella invece che l’unità del nucleo arboreo considerato!

Lungo i 250 metri di Via Romualdo Pantini, nel tratto compreso tra Via della Bonifica e Via della Pineta, questo è molto evidente. La strada, di servizio alle abitazioni lì presenti, si è portata dietro parcheggi e marciapiedi, spazi di proprietà pubblica, che hanno contornato i pini rimasti fuori dal recinto, che stanno lì si suppone da decenni e non sono nati dopo le case e la strada.

Ma di esempi ce ne sono anche altri: vie più o meno grandi che permeano la trama arborea dell’intero comparto verde della pineta. Il tracciato richiamato di Via Pantini fa un po’ capire lo stile con cui prevalgono certi valori a scapito di altri: la scena di pini che dovrebbero stare dentro il recinto, insieme agli altri, e invece sono rimasti fuori con l’intorno di marciapiedi e parcheggi, appare emblematica.

Lo stesso vale per la strana bretella di Via Silone di collegamento tra Via della Bonifica e Via Scarfoglio, che funge da grande parcheggio per l’accesso alla Riserva, oltre che agevolare gli spostamenti casa scuola in auto da parte dei genitori dei ragazzi che frequentano gli istituti scolastici di Via Scarfoglio. E poi tante altre strade tutt’intorno, dalla più invasiva, via della Bonifica, alle arterie di Via della Pineta e Via D’Avalos, tre assi stradali dentro la Riserva.

Cosa fare di queste situazioni ormai ambigue rispetto ad uno scenario inevitabile di accorpamento di tutti i comparti della Pineta? Non vedo alternative rispetto ad una loro chiusura al traffico automobilistico attraverso una inevitabile quanto auspicabile riclassificazione paesaggistica e funzionale, perché diventino le greenway di Pescara sud.

Dal punto di vista viario, quello che accade intorno a questo nucleo verde di Pescara deve conformarsi allo stesso, non modificarlo, aggredirlo o cancellarlo: deve modellarsi e piegarsi anche strutturalmente alle caratteristiche dei luoghi attraversati perché ne emerga il maggior rilievo naturalistico sia in termini di consolidamento faunistico vegetazionale che conoscitivo, didattico e educativo.

Giancarlo Odoardi




TORNEO MEMORIAL EMILIO DELLA PENNA

Presentata ieri mattina la X Edizione. Conferito il Premio “Orgoglio giuliese” a Nicola Tribuiani, il “Leo Giannattasio” al Circolo Colibrì

Giulianova, 24 marzo 2024. Tra atleti, allenatori, accompagnatori, arriveranno a Giulianova, la settimana prossima, quasi in  5000. Il Torneo Memorial Emilio Della Penna, in programma dal 29 marzo al Primo aprile, conferma di essere l’evento calcistico più significativo e partecipato dell’anno.

E gli anni, in questo 2024, sono dieci. La X Edizione del Torneo, non a caso,  è stata illustrata questa mattina in Sala Buozzi. La presentazione, moderata dal giornalista Walter De Berardinis, ha visto la presenza del Sindaco Jwan Costantini e del patron dell’evento Giulio Ettorre. In platea, il mister per antonomasia Francesco Giorgini.

 I giovanissimi calciatori delle 143 squadre partecipanti si affronteranno, durante le feste pasquali, sui campi di Giulianova, Tortoreto, Mosciano, Alba Adriatica, Martinsicuro, Porto d’Ascoli. “Una grande occasione di sport e socializzazione – ha detto il Sindaco Jwan Costantini – ed anche un formidabile veicolo promozionale, prezioso soprattutto perché capace di accendere i riflettori sul territorio in un periodo di bassa stagione”.

Nel corso della presentazione, sono stati assegnati anche quest’anno i premi Orgoglio Giuliese, andato all’allenatore e uomo di sport Nicola Tribuiani, e Leo Giannattasio, attribuito ad Ambra Di Pietro ed Egidio Casati per il Circolo Colibrì. A loro, due opere originali dell’artista giuliese Edoardo Ettorre. Tanti i momenti di vera emozione: dal racconto per immagini dell’attività del Colibrì all’intervento di Stefano Giannattasio,  dai ringraziamenti degli organizzatori alle parole commosse di Nicola Tribuiani.




L’UMILTÀ NON OFFUSCA LA DIGNITÀ, ANZI È FECONDA

L’umiltà di Gesù è feconda perché totale svuotamento del sé dannoso e ingombrante per fare spazio all’opera di Dio Padre

di Rocco D’Ambrosio

Glòobalist.it, 24 marzo 2024. Il Vangelo odierno: Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».

Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.

Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:

«Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!» (Mc 11, 1-10; Intero racconto della Passione B: Mc 14, 1 – 15, 47).

Gesù entra a Gerusalemme sul dorso di un puledro. Per quanto l’immagine faccia pensare immediatamente all’umiltà di Gesù, non va trascurato che, per la tradizione biblica, il cavalcare un asino è tipico dell’antica cavalcatura dei principi (Gen 49, 11). Quindi Gesù è un re a tutti gli effetti: la sua umiltà non offusca la sua dignità. Basterebbe questo piccolo particolare per marcare la differenza tra Gesù e i potenti di questo mondo: in tutte le istituzioni, laiche o religiose che siano, ce ne sono diversi, che, per affermare sé stessi, molto spesso, hanno bisogno di mostrarsi superbi e spavaldi, di mostrare i muscoli, in ogni senso.

È un ingresso umile, quello di Gesù, con molti particolari interessanti. Tutto è preparato nei dettagli. Asino mai cavalcato: “Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui”. Precisi ordini di Gesù: “E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”. Grande partecipazione popolare: “Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: Osanna…”.

Pochi giorni dopo tutto questo sembrerà così lontano e atrocità e desolazione, nella passione di Gesù, si manifesteranno con indicibile forza. Una sintesi affrettata ci farebbe dire: dalla gloria all’ignominia in poche ore. Ma non è solo un passaggio repentino, frutto di congetture negative. In Gesù è uno stile di vita, che nella passione trova la più alta espressione. Gesù non ha paura di essere riconosciuto come Re, Messia atteso da secoli, ma si conserva umile. Gesù non ha paura di subire passione e morte, ma anche in esse si conserva umile. L’umiltà è uno dei fili conduttori della sua vita, compresi gli ultimi giorni.

Quando lo acclamano gridando “Osanna”, Lui si conserva umile. Quando lo denigrano e accusano ingiustamente, fino a ucciderlo, Lui si conserva umile. Quando risorge vittorioso, Lui si conserva umile. In linguaggio giovanile diremmo: non perde mai la testa, nel dolore come nella gioia, nella sconfitta come nel successo. La sua umiltà è piena adesione al volere del Padre e piena coscienza della sua missione. Non è affatto lo sciocco gioco di provare a essere quello che non si è. La sua umiltà è feconda perché totale svuotamento del sé dannoso e ingombrante per fare spazio all’opera di Dio Padre. Lo stare un po’ più in casa, il numero ridotto di relazioni forse ci potrebbe aiutare a riflettere e far nostra un po’ più di umiltà, ora e quando ritorneremo ritmi più normali.

Ha scritto Thomas Merton: “L’uomo umile prende quanto nel mondo lo aiuta a trovare Dio e lascia da parte il resto. Non è umiltà insistere nell’essere qualcosa che non sei”.




INDIVIDUARE PIANTE PERICOLOSE

Interventi in corso sul patrimonio arboreo rosetano

Roseto degli Abruzzi, 24 marzo 2024. Sono in corso in questi giorni alcuni interventi sul patrimonio arboreo del Comune di Roseto degli Abruzzi, compresi alcuni abbattimenti, resi necessari a seguito della consegna dei referti sul controllo della stabilità degli alberi. I referti sono frutto dell’attività di controllo avviata dai professionisti incaricati sotto il coordinamento dei tecnici dell’Ente. Nessun abbattimento indiscriminato in corso, quindi, ma solo quelli necessari per rimuovere situazioni di pericolo per la cittadinanza e decisi dopo un’attenta e approfondita analisi. L’attività di controllo ha riguardato via Marina, via Colombo, via Palermo, la scuola di via Manzoni, Montepagano e la Pineta della stazione. Nei prossimi giorni si interverrà, invece, in altre zone del territorio.

“È stata svolta la valutazione di Stabilità degli alberi tramite metodo V.T.A. (Visual Tree Assesstment) integrata al rischio – afferma il Dottor Agronomo Stefano Castorani, incaricato dall’Amministrazione Comunale per l’attività di controllo – Ossia le alberature controllate sono state analizzate tramite specifici protocolli SIA (Società Italiana di Arboricoltura) associati al rischio arboreo. Gli interventi eseguiti sulla base delle risultanze ottenute consentono di ridurre il pericolo derivante dalla potenziale caduta di alberi attraverso delle speciali azioni di potatura o consolidamento, che permetto di ridurre la propensione al cedimento. Alcune piante vengono anche sottoposte a prove strumentali con Resistograph e Pulling-test per verificarne stabilità. Dove non è possibile ridurre il pericolo derivante dalla potenziale caduta, le piante gravemente instabili saranno rimosse e sostitute con altri alberi per la compensazione ambientale”.

“È con grande responsabilità che affrontiamo la questione del nostro patrimonio arboreo. Le piante sono parte integrante della nostra città, fornendo ombra, migliorando la qualità dell’aria e contribuendo al nostro benessere complessivo – aggiunge il Sindaco Mario Nugnes – Tuttavia, dobbiamo anche considerare la sicurezza pubblica. Il controllo regolare delle piante è essenziale per garantire che siano in buona salute e non costituiscano un pericolo per i nostri cittadini. Alcune piante potrebbero essere diventate fragili o malate nel corso degli anni, e il loro abbattimento è necessario per prevenire incidenti. L’abbattimento delle piante pericolose, però, non significa una perdita permanente. Al contrario, l’impegno è quello di sostituire ogni albero abbattuto con nuove piantumazioni e collaboreremo con l’agronomo Stefano Castorani per selezionare specie adatte al nostro clima e all’ambiente urbano”.




L’ANELLO

Passo Lanciano Stazzo di Caramanico Fonte Tettone

Chieti, 24 marzo 2024. Il primo giorno di primavera è il 20 marzo con l’equinozio di primavera, e le ore di luce diurne, che sono uguali a quelle notturne. Ho voluto fare una escursione per vedere, fotografare e parlare, con il CROCO “Crocus vernus”, conosciuto anche con il nome di zafferano selvatico. Questo fiore simboleggia l’amore appassionato, la giovinezza spensierata, la passione e la sensualità. Ogni fiore di zafferano selvatico, ha SEI tepali, di un intenso colore viola. Con l’adrenalina al massimo, ho gioito ed ho fotografato tanti crochi, perché non ne ho trovati due uguali. Mi ha fatto riflettere e mi ha lasciato pensieroso, vedere i fiori stretti, direi abbracciati, come una famiglia, fenomeno che non esiste più fra gli umani. Però, ad un certo punto, ho dovuto smettere di fotografare, perché l’anello che dovevo fare era abbastanza lungo. Ho notato che i crochi ci sono rimasti male, si sono inclinati, perché sono vanitosi e ci tengono a far vedere la loro bellezza.                                                                                    

In genere, in questo periodo, negli anni passati, c’era ancora tanta neve ed era affascinante vederli sbocciare, dalla coltre bianca che si colorava di viola. Quest’anno, non c’è neve, ma solo prato, che i crochi hanno ricoperto, con il loro colore viola.  CHE SPETTACOLO!                                                      

Inizio l’escursione da Passo Lanciano-Maielletta (1318 m), Parco Nazionale della Maiella. Ho scelto di seguire la pista ciclabile, che non conoscevo. Idea non vincente, sia perché corre nel bosco fitto e ombroso e sia perché, è scivolosa. Però ho potuto verificare, come il sentiero è ridotto. Meno male che non è un sentiero per escursioni. Mi ha incuriosito lo scavo, lungo un paio di metri, di una frenata di mountain bike, perché con l’acqua piovana, è immaginabile cosa succede. Il dissesto idrogeologico lo creiamo noi. Esco sulla pista Panoramica, sino allo stazzo di Roccamorice (1509 m). Ho scoperto una capanna pastorale con un ampio stazzo. Manca la cupola e le pietre sono a terra.

È la prima volta che lo noto. Senz’altro ha funzionato sino alla realizzazione dell’enorme stazzo di Roccamorice, che per me si scontra, con il territorio dove è costruito. Il bosco di faggi è ancora umido, ma sui rami nudi, sono già pronti piccoli germogli. Raggiungo la strada provinciale Roccamorice – Fonte Tettone, per arrivare alla suddetta fonte, (1654 m), nella località Maielletta. Il panorama è immenso, dal mare ai monti ed ai tanti comuni.

A Fonte Tettone, piccola pausa per un sorso di acqua, che anche qui, ne esce poca. Continuo il cammino, per arrivare sui due colli dei Prati della Maielletta e per godere della bella vista sul sottostante Vallone di S. Spirito. Non mi è sfuggito una scultura di “PAREIDOLIA “, che raffigura la testa di orso. Si notano bene, GLI OCCHI, IL MUSO CORTO E LA BOCCA CHIUSA. La temperatura alta, circa 14 gradi a 1600 metri, è la conseguenza del riscaldamento globale, che determina l’innalzamento del limite delle nevicate, intorno ai 1.800 metri di quota. Si hanno sempre più spesso, precipitazioni piovose, invece che nevose. Inutile pensare all’innevamento artificiale. Così ho terminato l’anello nel silenzio, contemplazione, ammirazione ed ambiente.

Dislivello +/- 400 metri

Difficoltà E

Lunghezza 10 KM A/R

Durata 3 ore

Luciano Pellegrini




MARIA CALLAS, GRANDE SPETTACOLO

A cento anni dalla nascita della divina della lirica mondiale.

Chieti, 24 marzo 2024. Il 12 aprile dopo la tournée internazionale della Compagnia Nestor Theater Company di Kevin Arduini, arriva al Teatro Marrucino di Chieti ore 20:30 Maria Callas Grande Spettacolo.

Lo spettacolo narra proprio la storia di Maria Callas, attraverso le arie d’opera più famose da lei stessa interpretate. Uno spettacolo ricco di forme artistiche che conta la partecipazione di 16 artisti in scena, tra cui cantanti lirici di fama internazionale, noti danzatori , musicisti e attori di teatro e cinema. Nel cast tra i protagonisti anche la danzatrice Chiara dell’Omo abruzzese di origine.

Preziosa Solista della Nestor Theater Company sta calcando i palcoscenici d’Europa e oltre i confini nazionali interpretando ruoli principali. Nei ruoli dei protagonisti il soprano Debora di Vetta, l’attrice di cinema e teatro Eleonora Tiberia, l’attrice e danzatrice di teatro e cinema Tiziana Cardella, il noto attore Romano Pigliacelli, l’artista Danilo Paris, la performer Jenny Siragusa, il musicista di fama nazionale Manuel Caruso, il grande tenore William Diego Schiavo.

Biglietti disponibili presso il botteghino del teatro.




RACCOLTI 212 CARTONI DI BENI

Saranno consegnati alle famiglie bisognose. Tanta generosità dei cittadini rosetani per la raccolta alimentare dell’associazione nazionale carabinieri

Roseto degli Abruzzi, 23 marzo 2024. Anche quest’anno i cittadini di Roseto degli Abruzzi hanno dimostrato generosità e altruismo nella quattordicesima raccolta alimentare e di beni di prima necessità organizzata, il 9 marzo scorso dall’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Roseto degli Abruzzi.

In totale sono stati raccolti 212 cartoni di varie dimensioni di beni che saranno consegnati, dai volontari del Centro d’Ascolto Caritas parrocchia Sacro Cuore, alle famiglie bisognose del nostro territorio comunale da loro assistite.

Il Consiglio Direttivo e il Presidente Maresciallo Marcello Malatesta ringraziano “di cuore chi ha concretizzato la spirito di carità che il tempo di Quaresima ci porta a vivere. Grazie alla generosità di tutti coloro che hanno dato il loro contributo acquistando e donando la merce grazie ai supermercati che ci hanno permesso di effettuare, davanti ai loro punti vendita la raccolta: Conad di Cologna Spiaggia, Coal piazza del comune, Coal di piazza Sacro Cuore, Conad di Roseto, Tigre di Campo a Mare, Acqua e Sapone – affermano il Direttivo e il Presidente – Un grazie particolare a tutti i 37 volontari tra soci e amici della parrocchia che con la loro disponibilità, dedizione e impegno hanno reso possibile tutto ciò, sacrificando un sabato dedicato al riposo e alla famiglia. Grazie, infine, all’impresa di pulizia “Shining di Bruno Ferragosto per la collaborazione nel trasporto dei pacchi presso la sede del Centro d’Ascolto”.“Ancora una volta la comunità di Roseto si dimostra solidale e attenta nei confronti di chi ha bisogno – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Politiche Sociali Francesco Luciani – Soprattutto nel periodo che ci porta verso la Pasqua. La raccolta alimentare è un’azione di grande rilevanza per la società, e la collaborazione tra associazioni virtuose del territorio riveste un ruolo fondamentale in questo contesto. A loro, in primis all’Associazione Nazionale Carabinieri che da 16 anni porta avanti questa iniziativa, va il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale di Roseto per aver creato una filiera virtuosa a sostegno di chi è in difficoltà che si aggiunge alle iniziative messe in atto dal nostro




RISTORAZIONE A L’AQUILA

La Fuocìna di Emiliano unica concessionaria in Abruzzo del  Wagyu di Kobe, regina delle carni di manzo

L’Aquila, 23 marzo 2024. La Fuocìna di Emiliano dell’Aquila, braceria specializzata in costate di manzo, entra a far parte del consorzio che consente la commercializzazione del wagyu di Kobe, la più blasonata a livello mondiale tra le carni di manzo, attualmente unico ristorante in attività in Abruzzo, e uno dei 35 in Italia.

L’annuncio ieri sera, nel corso di una serata conviviale offerta dai titolari Emiliano Benedetti e Brikena Hoxha, nel loro locale di via Borgo Rivera 25, a poche decine di metri dalla fontana monumentale delle 99 cannelle e dal Museo nazionale d’Abruzzo, alla presenza di Cristiano Nonis, di Wagyu company, società con sede a Milano, che si occupa di importazione di prodotti food di eccellenza giapponesi, e in particolare monopolista in Italia per alcuni degli allevamenti di bovini di razza pura da cui proviene la wagyu, una delle carni più prestigiose e costose al mondo. L’autentica Wagyu di Kobe, va precisato, proviene esclusivamente dalla prefettura di Hyogo, e deve passare per una rigorosa selezione e rispettare un ferreo disciplinare. Lo standard viene stabilito dal consorzio Kobe meat distribution promotion council, con la certificazione finale.

Ha spiegato dunque Cristiano Nonis: “la Fuocìna di Emiliano tratta già carni di una certa importanza, per qualità e valore, preparate secondo gli standard dell’alta cucina, e merita davvero di poter vantare nel suo menù questo prodotto, che si fregia della margherita, logo ufficiale del consorzio certificatore. Del resto, nostro compito come distributori ufficiali è quello di preservare il brand di una carne di una razza pura e unica al mondo, selezionata da oltre 500 anni dal suo ceppo originario, per la quale ogni anno viene effettuata anche una selezione dei vitellini migliori per incrementare la qualità genetica. Animali che vengono allevati con estrema cura, alimentati esclusivamente con cereali naturali, abbeverati con acqua di sorgente”.

Tra i requisiti la purezza del pedigree, da almeno due generazioni, con animali nati e allevati nella prefettura di  Hyogo, il non poter superare un determinato peso, la qualità della carne di classe 5 e la marmorizzazione di grado da 7 a 12. Il manzo di Kobe autentico presenta sempre un timbro chiamato nojigiku, fiore simbolo della prefettura di Hyogo.

Nella cena degustazione offerta dalla Fuocìna di Emiliano, sono stati serviti carpaccio di picanha stagionata, tartare al mango e carpaccio al bacio di wagyu, chitarrina al ragù bianco di wagyu, tataki di wagyu accompagnato da cicoria e patate, e per dolce monchi al the matcha.

“La nostra attività – spiega Benedetti –  ha come obiettivo quello di offrire a L’Aquila, a beneficio di estimatori autoctoni e turisti, il meglio delle carni a livello mondiale, tutte rigorosamente certificate, provenienti da allevamenti sostenibili, con i giusti metodi di allevamento e di nutrizione. Già serviamo il black angus proveniente da Stati Uniti, Canada, Australia, Scozia, Irlanda e Spagna, oltre alla chianina toscana e alla rubia gallega della Galizia, solo per fare qualche esempio. Ora potremo fregiarci anche di poter servire, tra i pochi in Italia, il wagyu di Kobe certificato. Un prodotto straordinario, quasi leggendario, per sapore, consistenza, marezzatura. Una sfida, quella di valorizzare in cucina al meglio questo tesoro, che accettiamo con entusiasmo”.




BRAGA PER IL SOCIALE – MUSICA IN PEDIATRIA

Esibizione, dedicata ai piccoli pazienti,  nell’ambito del progetto

Giulianova, 23 marzo 2024. Il Coro “Accademia Acquaviva – Città di Giulianova” si è esibito giovedì scorso nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Mazzini alla presenza del Vescovo di Teramo Monsignor Leuzzi. Alla sua prima uscita pubblica, il coro giovanile e di voci bianche Accademia Acquaviva – Città di Giulianova, diretto dalla Maestra Francesca Formichella,  si è esibito giovedì scorso nel reparto di Pediatria dell’ Ospedale Mazzini di Teramo, alla presenza del Vescovo di Teramo-Atri Monsignor Lorenzo Leuzzi.

Il pomeriggio musicale dedicato ai piccoli pazienti è stato allietato dal coro giuliese, dalle soliste Martina Gentile, Myriam Ridolfi, Giulia Calin, accompagnate al pianoforte da Stefano Befacchia, e dai musicisti  Maurizio Di Bacco (violino),  Alessia Avella (flauto), Paolo Tentarelli ( pianoforte). Presenti il direttore del Conservatorio Federico Paci, la Vicedirettrice Tatjana Vratonjic, la dirigente dell’Istituto Comprensivo 1 di Roseto Lara Di Luigi. Preziosa la collaborazione del coro di voci bianche I Piccoli cantori di Rosburgo.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto “Braga per il sociale. Musica in Pediatria” ideato dalla Vicedirettrice Vratonjic.

Il Coro Accademia Acquaviva – Città di Giulianova  è un gruppo di nuova formazione, nato nel novembre 2023. Si tratta di una realtà che coinvolge bambini e ragazzi dei corsi base, preaccademici e propedeutici con la passione per la musica e il canto. Le lezioni si svolgono ogni sabato nella sede giuliese del Conservatorio Braga, a palazzo Kursaal. La prossima esibizione si terrà mercoledì 27 marzo, nella chiesa di San Pietro Apostolo, a Giulianova Lido.

Il “motto” del coro è quello suggerito dal Maestro Riccardo Muti: “Cantare insieme significa imparare a vivere”.




LABORATORIO CREATIVO DI SOCIALIZZAZIONE

Organizzato da Erga Omnes per i ragazzi con disturbi del neurosviluppo.

Chieti, 23 marzo 2024. Il laboratorio creativo gratuito Le uova di Pasqua si è svolto venerdì 22 marzo, presso l’ex centro sociale San Martino a Chieti Scalo, come parte del progetto “Una Chiave”, promosso dall’organizzazione di volontariato Erga Omnes, rivolto ai ragazzi con disturbi del neurosviluppo, offrendo loro un’opportunità unica di espressione e partecipazione.

Durante l’attività, i ragazzi hanno avuto la possibilità di creare, decorare e personalizzare le uova di Pasqua, utilizzando diversi materiali artistici e tecniche creative.

L’obiettivo principale è stato quello di stimolare la loro creatività, migliorare le loro abilità motorie e favorire l’integrazione sociale attraverso il lavoro di gruppo e la condivisione delle idee.

I volontari di Erga Omnes, giovani studenti universitari, neolaureati e professionisti prevalentemente nell’ambito psico-sociale, hanno guidato i partecipanti con ascolto attivo e supporto, creando un ambiente inclusivo e accogliente dove ogni ragazzo si è sentito a proprio agio e valorizzato.

L’iniziativa dell’associazione giovanile teatina, nata nel 2011, ancora una volta ha voluto evidenziare l’importanza nel promuovere l’autostima e il benessere emotivo dei ragazzi con disturbi del neurosviluppo e dare supporto alle loro famiglie.




IL RUOLO DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE

Ordine Ingegneri Chieti protagonista alla fiera dell’agricoltura

Lanciano, 23 marzo 2024. Ieri pomeriggio, nell’ambito della Fiera dell’Agricoltura che ha aperto i battenti nel Polo Fieristico d’Abruzzo a Lanciano, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Chieti è sceso in campo per dare il suo contributo allo sviluppo del territorio abruzzese organizzando un convegno dedicato al ruolo delle Comunità Energetiche e delle Energy Service Company (ESCo) nel processo di transizione energetica.

Realizzata in collaborazione con ENESCO srl, l’iniziativa è stata un’occasione fruttuosa per confrontarsi sul tema dell’efficientamento energetico. A dibattere un ricco parterre di relatori, tra cui: l’Ing. Massimo Staniscia, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti; l’Ing. Agostino Consalvo, consigliere e responsabile della commissione impianti ed energia dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Chieti; l’Arch. Franco Feliciani, energy manager presso Lanciano Fiera; Nicola Armatori, CEO di ENESCO srl; l’Ing. Francesco Forte e la dott.ssa Giorgia Mungo, entrambi Energy Expert, specializzati nell’assistenza alle imprese.

Durante la giornata, che ha visto una sentita partecipazione di un vasto pubblico, sono stati numerosi gli approfondimenti sulle prospettive economiche, finanziarie e legali della transizione energetica. Considerando non solo l’Abruzzo ma l’intero territorio nazionale, oltre ad esaminare il ruolo delle ESCo e delle Comunità Energetiche, sono state messe in luce le novità introdotte dal decreto MASE e affrontate le criticità che ne derivano, senza tralasciare le connesse regole operative, trattando anche le specifiche relative alla realizzazione dei servizi necessari al miglioramento dell’efficienza energetica e le nuove forme di autoconsumo diffuso e presentando lanciano Fiera come modello di sviluppo per la transizione energetica.

 “Come ingegneri – ha commentato Massimo Staniscia, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Chieti – siamo al centro di questo processo, perché abbiamo l’onere e l’onore di promuovere, progettare e realizzare interventi di efficienza energetica. Si tratta di una chiave per aumentare le performance dei sistemi, ridurre i costi e calmierare le bollette, ma non solo. Bisogna comprendere che le comunità energetiche rinnovabili – ha concluso Staniscia – sono un potente strumento di creazione di valore per l’Abruzzo, prima che per l’Italia intera. È importante, pertanto, costruire reti istituzionali e confrontarsi con tutti gli operatori e le categorie per superare le problematiche di governance e raggiungere l’obiettivo etico e sociale di tutelare l’ambiente, lasciando l’uomo al centro di tutto il processo di innovazione tecnologica”.




2 RUOTE SICURE. Imparare … divertendosi  raddoppia!!

Maria Assunta Michelangeli (Dirigente Scolastico): La scuola è il luogo di studio e formazione per essere cittadini migliori. Mario Aloè (Automobile Club Provinciale Di Chieti): Bisogna diffondere una mentalità tra i più giovani che fa del rispetto delle regole il suo punto di forza.

Chieti, 23 marzo 2024.  Un circuito didattico all’aperto con mini-segnali verticali e orizzontali per riprodurre alcune situazioni critiche urbane reali e educare i ragazzi di scuola secondaria di 1° grado ad affrontarle con maggior sicurezza e nel pieno rispetto delle regole: è quello che l’Automobile Club Chieti propone ogni anno nelle scuole.

E quest’anno le giornate dedicate a questa simpatica, divertente e molto istruttiva iniziativa sono ben due!

Infatti, sono nove classi prime e seconde della Scuola Media “V. Antonelli” di Chieti, per un totale di circa duecento ragazzi, che si cimenteranno, in sella alle loro biciclette, in questo percorso didattico, predisposto appositamente per loro nel piazzale retrostante della propria scuola, oggi e domani, sabato 23 marzo.

I ragazzi hanno partecipato in precedenza ad un ciclo di lezioni di educazione stradale tenuto in aula dal direttore dell’ACI-Automobile Club Provinciale di Chieti, Roberto D’Antuono, imperniato oltre che sulla bicicletta, mezzo tradizionale di spostamento per i ragazzi, anche sui nuovi strumenti di Micromobilità sostenibile, come i monopattini elettrici.

«La scuola è il luogo di studio e formazione per essere cittadini migliori. Sono sempre a favore di giornate significative come quella di oggi e domani» fa sapere la prof.ssa Maria Assunta Michelangeli, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo n. 3 di Chieti.

«Il nostro Istituto» ha proseguito la Dirigente «ritiene che sia particolarmente importante educare i ragazzi al corretto comportamento in strada, dato che molti di loro già utilizzano la bicicletta e sono quindi tenuti, come tutti, al rispetto dei segnali e delle norme stradali».

«Come ACI, l’ente pubblico che da più di cento anni rappresenta e tutela tutti gli automobilisti italiani» ha aggiunto il Presidente dell’Automobile Club Provinciale, avv. Mario Aloè «dobbiamo e vogliamo fare ancora di più per contribuire a diffondere, soprattutto tra i più giovani, una mentalità e una cultura della mobilità che fa del rispetto delle regole e dei comportamenti responsabili il suo punto di forza”.

All’iniziativa ha partecipato attivamente anche l’autoscuola Orlandi che è appena entrata a far parte del network nazionale di autoscuole a marchio “ACI-Ready2Go”.

Che dire: “Grazie ragazzi. È stato bello avervi, una volta tanto, come protagonisti!”




VINCENTI TITOLO REGIONALE DI HANDBALL

I cadetti dell’IC Rossetti Vasto e le cadette della Savini Teramo a maggio rappresenteranno l’Abruzzo a Palermo

Chieti, 23 marzo 2024. L’IC Rossetti Vasto batte in finale l’IC Pescara 6 e conquista il titolo regionale cadetti, per le cadette la Savini Teramo ha la meglio sulla Fedele Romani di Roseto degli Abruzzi e diventa campione abruzzese nelle Competizioni Sportive Scolastiche 2024.

Le due vincitrici rappresenteranno Abruzzo alle finali nazionali, in programma a Palermo, il prossimo mese di maggio. È l’ultimo atto di una meravigliosa pagina di sport studentesco scritta nel capoluogo teatino. Nella Casa della pallamano di Chieti, infatti, si è svolta la finale regionale delle Competizioni Sportive Scolastiche di Pallamano, categoria Cadette e Cadetti, con la partecipazione di oltre 250 ragazze e ragazzi provenienti dalle Scuole Secondarie di I grado d’Abruzzo.

Lo staff del Coordinamento di Educazione regionale guidato da Antonello Passacantando, sotto l’egida del Direttore Scolastico d’Abruzzo, Massimiliano Nardocci, ha fornito il supporto organizzativo alla manifestazione, con il fattivo contributo della sezione FIGH di Chieti e di Silvano Seca, Team manager nazionale e, sotto l’occhio vigile del presidente CR Abruzzo, Franco Chionchio. Questi gli arbitri che hanno diretto le partite coordinate da Roberta Rogato: Valentin Vasile, Mauro Brescia, Anis Kabtini, Lorenzo Di Martino, Alex Ligoski, Ilenia Zappacosta e Matteo Festa. Le premiazioni sono state consegnate, oltre che dal coordinatore regionale di Educazione fisica, Antonello Passacantando, dal presidente, Franco Chionchio dai quattro responsabili d’ambito:

“È lo sport l’attività che rende migliore la scuola”, chiarisce il direttore scolastico regionale, Massimiliano Nardocci, ” assistere ad appuntamenti come questo che vede la nostra regione misurarsi con una finale di una disciplina, tanto bella quanto nobile come la pallamano, è motivo di vanto. Il nostro ufficio, ormai, è una realtà apprezzata in tutta Italia, perché può fregiarsi di un titolo non proprio trascurabile, quello di aver ospitato diverse finali nazionali dei campionati studenteschi. Un primato che abbiamo tutta l’intenzione di conservare gelosamente”.

A sostegno delle dichiarazioni del direttore scolastico regionale arrivano anche le parole di Antonello Passacantando che è il vero artefice di questo prestigioso risultato. “Senza dubbio”, comincia il coordinatore regionale di Educazione fisica, “lavorare con un direttore così disponibile e sensibile alle tematiche dello sport nella scuola, è più facile. Se siamo arrivati a tanto il merito è soprattutto suo. Noi continuiamo a lavorare per portare la scuola abruzzese sempre più in alto. E, chiusa questa parentesi, si apre ora un altro impegno di livello come le finali nazionali dei campionati studenteschi di atletica leggera di stanza a Pescara”.

“Siamo veramente molto contenti e orgogliosi – rivela Franco Chionchio, presidente regionale FIGH– di aver assistito ad un evento così importante, anche sotto il profilo tecnico. Le squadre che si sono contese il titolo hanno dimostrato un livello di preparazione davvero rilevante. Un aspetto che lascia ben sperare per il futuro se è vero che qui abbiamo visto in campo ragazzi della scuola media di I grado. È da qui che dobbiamo partire – aggiunge Chionchio – per dare alla pallamano una prospettiva importante. Per questo abbiamo stretto una collaborazione con Antonello Passacantando, coordinatore regionale di Educazione Fisica, con cui intercorrono grandi rapporti di cooperazione, per favorire la conoscenza e la diffusione di questo sport nelle scuole. L’occasione”- conclude Chionchio- ” è per ringraziare studenti, insegnanti, arbitri, a cominciare dalla loro coordinatrice, Roberta Rogato, per l’ottima riuscita della manifestazione”.




UN DEFIBRILLATORE IN OGNI LUOGO DI LAVORO

Ieri pomeriggio al Kursaal il lancio del progetto ideato e proposto da Hub Academy & Ecorservizigroup

Giulianova, 23 marzo 2024. In un Kursaal gremito, il Sindaco Jwan Costantini, gli assessori Paolo Giorgini e Marco Di Carlo, ed il Presidente dell’ Ente Porto Valentino Fabrizio Ferrante, hanno aperto ieri pomeriggio l’evento di lancio del progetto “Un defibrillatore in ogni luogo di lavoro” promosso da Hub Academy & Ecoservizi Group, ovvero dal suo fondatore e direttore Marco David.

In sala anche l’assessore Soccorsa Ciliberti ed il Primario del Pronto Soccorso dell’ Ospedale di Giulianova, il dottor Piergiorgio Casaccia.

Obiettivo dell’iniziativa è elevare i livelli di sicurezza nelle aziende italiane. La dotazione di un simile presidio, spesso risolutivo in caso di scompensi cardiaci improvvisi,  permetterebbe infatti di salvare una vita e consentirebbe alla ditta che ne dispone di poter acquisire il marchio di “azienda cardioprotetta”, con conseguente innalzamento degli standard di visibilità, affidabilità e prestigio.




OMAGGIO A DANTE A PESCARA

Una terzina in trecento parole. Dantedì 2024, lunedì 25 marzo alle ore 17, nella Fondazione La Rocca

Pescara, 23 marzo 2024. Il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges ha scritto che La Divina Commedia “è un libro che tutti dobbiamo leggere. Non farlo significa privarci del dono più grande che la letteratura possa offrirci, significa condannarci a uno strano ascetismo.”

E, come lui, che è stato uno dei più attenti conoscitori ed estimatori di Dante, tanti altri grandi poeti lo hanno fatto in giro per il mondo. Per esempio, Thomas Stearns Eliot, il quale soleva ripetere che “si può imparare più come scrivere poesia da Dante, che da qualunque poeta inglese”, o Derek Walcott, che ha preso la Divina Commedia come uno dei modelli esemplari per il suo Omeros, premio Nobel per la letteratura 1982, il quale vedeva in Dante la straordinaria capacità “di condensare in un solo verso immagini grandiose”, che ci colpiscono tutti profondamente.

L’elenco potrebbe continuare con Mandelštam, per quale leggere Dante era un lavoro interminabile, e continuamente, nella sua Conversazione su Dante, racconta di sé attraverso i versi del sommo poeta. Citiamo, come ultimo esempio, James Joyce, il quale arriva ad affermare che con Dante “inizia e forse termina la letteratura italiana” a significare che nel suo poema c’è già tutto e nulla forse si può aggiungere.

È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura – sia pure in ritardo a quanto già da tempo si fa per Shakespeare e per Cervantes – a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.

La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, quest’anno insieme alla Fondazione La Rocca, organizza la sua quarta edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole”. Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, sedici poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

“Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco – ha scritto il curatore dell’evento, tra l’altro autore del recente volume  – In viaggio con Dante e con la Commedia (Solfanelli Editore), che raccoglie i suoi contributi e quelli di numerosi altri studiosi di varie parti del mondo – ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i sedici poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta.”

Questi i poeti partecipanti: Vittorina Castellano, Rosetta Clissa,  Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.




SOPRALLUOGO ALL’EX PETER PAN

“Spazi in condizioni pessime, abbiamo chiesto alla Asl che ha l’edificio in comodato di ripristinare i danni e l’igiene nell’area esterna”

Chieti, 23 marzo 2024- Nella mattinata di oggi l’assessore alla Sanità Fabio Stella e il personale degli uffici comunali del settore Patrimonio hanno effettuato un sopralluogo all’esterno della struttura dell’ex asilo Peter Pan per verificare delle segnalazioni arrivate all’Amministrazione sullo stato dell’immobile che da un anno è in comodato d’uso alla Asl 2 per la realizzazione di una struttura sanitaria aperta al territorio di Chieti Scalo.

“A seguito del sopralluogo abbiamo verificato le condizioni peraltro già documentate dalla stampa locale – riferisce l’assessore Fabio Stella – Non avendo le chiavi della struttura, che da un anno è nelle mani della Asl, abbiamo potuto solo fare una verifica visiva esterna, riscontrando diverse criticità che mettono a rischio la sicurezza dell’edificio. I vetri delle finestre sono rotti, all’esterno ci sono tantissimi rifiuti ed escrementi umani, anche recenti, nonché autovetture e furgoni che stazionano nella parte delle pertinenze esterne. A fronte di quanto visto stiamo scrivendo alla Asl perché provveda sia alla tutela del proprio patrimonio, sia pure per il ripristino di condizioni igienico-sanitarie idonee, perché di fronte c’è la scuola dell’infanzia Madonna delle Piane frequentata ogni giorno da bambini e genitori. I danni alla struttura e le condizioni igieniche derivano di certo dal poco senso civico di chi li ha provocati, ma il futuro dell’ex asilo preme al Comune, almeno quanto alla Asl, ci auguriamo quindi che, almeno per quanto riguarda la parte igienico sanitaria la Asl provveda al più presto”.




I DUE PAESI CHE DIVENTARONO UNO

Topografia mutata di Massa D’Albe e Corona dopo il terremoto del 1915 di Fabrizio Galadini

Massa D’Albe, 23 marzo 2024. Dalla quarta di copertina: «Nell’ambito del medesimo territorio danneggiato da un sisma, alla ripetitività delle forme della distruzione si contrappongono esiti delle ricostruzioni sensibilmente diversi. Esempi sono i differenti assetti a seguito delle tante traslazioni degli insediamenti e le relative trasformazioni dei paesaggi. Nel caso della Marsica, regione abruzzese devastata dal terremoto del 1915, le scelte attuate nella fase emergenziale hanno prodotto rifondazioni in aree in precedenza non urbanizzate, con procedure ed effetti tali da alimentare un’ampia e diversificata casistica.

Una delle più nitide manifestazioni è riscontrabile nei raddoppi di vari abitati nell’area colpita dal terremoto. Esatto contrario della duplicazione è invece la rinascita post sisma di Massa d’Albe e Corona (AQ): paesi in origine nettamente separati, sebbene da poche centinaia di metri, e poi uniti – caso più unico che raro – in ragione della peculiare distribuzione dei nuovi fabbricati. La riedificazione e la conseguente congiunzione – avvenute su uno sfondo di macerie persistenti per decenni e poi saldate a quelle dei danni bellici del 1944 – sono qui affrontate con l’analisi dei documenti disponibili in vari archivi, che consentono di descrivere gli interventi per edilizia residenziale e assetto infrastrutturale e quelli volti alla restituzione degli edifici pubblici – scuole, municipio, chiese.

Accanto ai tanti amministratori e funzionari locali succedutisi nel tempo, allo sviluppo del nuovo abitato hanno contribuito in varia misura personalità di rilievo come Camillo Corradini, Gustavo Giovannoni, Sebastiano Bultrini, Giovanni Cena, Alessandro Marcucci, Leopoldo Franchetti, Pio Marcello Bagnoli. Oltre alla singolare mutazione della topografia, le informazioni acquisite, con il dettaglio di tempi e andamento delle pratiche, illustrano la complessità e la difficoltà della ricostruzione – tema attuale anche per i territori appenninici più recentemente danneggiati –, che si dipana per decenni, nel quadro di una precarietà che fa da sfondo ai quotidiani disagi dei residenti».

Il libro, che presenta un ricco apparato di foto e documenti, si chiude con un’Appendice di Antonio Socciarelli, relativa alle relazioni del parroco di Massa, Alfonso Tabacco, sul sisma del 1915 e i suoi effetti sull’abitato. Fabrizio Galadini è dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, insegna “Geologia per il Rischio Sismico” all’Università Roma Tre.

Svolge ricerche geologiche, geo archeologiche e di sismologia storica finalizzate alla caratterizzazione sismica dei territori, alla definizione delle risposte antropiche alle criticità ambientali e all’evoluzione delle conoscenze e dei metodi di indagine nelle scienze della terra. È autore di articoli scientifici e saggi.




VIA CRUCIS DEI LAVORATORI

Domenica 24 marzo la 51^ edizione. Finalmente si torna a partire da piazza San Giustino

Chieti, 23 marzo 2024. Alle 18:30 per tutto il centro storico di Chieti si alterneranno alle 14 stazioni sindaci e rappresentanti del volontariato, Università “Gabriele d’Annunzio”, Forze dell’ordine, associazioni, confraternite, realtà associative territoriali e della Chiesa Ortodossa. Ci saranno Paola Villa, della Presidenza nazionale ACLI e l’intervento e la benedizione finale di mons. Bruno Forte. Tema dell’anno: riconciliazione, pace, perdono

Dopo il giro di boa del mezzo secolo, la “Via Crucis dei Lavoratori”, tradizionale appuntamento della città di Chieti, torna ad avere il suo punto di partenza in piazza San Giustino, cuore del capoluogo teatino. La cinquantunesima edizione della manifestazione organizzata dalle ACLI Provinciali di Chieti e coordinata da Mimmo D’Alessio, Dirigente Nazionale ACLI, che l’ha lanciata e curata sin dalla prima edizione si terrà come sempre al tramonto della Domenica delle Palme, il 24 marzo alle 18.30.

Con i Sindaci del territorio ad animare le Stazioni ci saranno i rappresentanti del volontariato, delle Forze dell’ordine, dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, di associazioni, confraternite, realtà territoriali delle ACLI e della Chiesa Ortodossa. La Via Crucis di quest’anno torna al tradizionale percorso, con le prime tre stazioni che saranno realizzate in piazza San Giustino, poi, attraverso via Chiarini, si raggiungerà Corso Marrucino per arrivare a Piazza Trento e Trieste (Trinità), dove ci sarà la benedizione impartita da mons. Bruno Forte. In caso di pioggia la Via Crucis si svolgerà interamente nella Cattedrale di San Giustino.

Il commento musicale sarà curato dal Coro del Miserere di Chieti, dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, diretto dal maestro Loris Medoro, accompagnato dall’orchestra diretta dal maestro Giuseppe Pezzulo. I Quadri delle Stazioni sono stati realizzati dagli Studenti del Liceo Artistico “Nicola da Guardiagrele” di Chieti. Per questa edizione della Via Crucis dei Lavoratori saranno presenti, tra gli altri, il presidente delle ACLI di Roma, Paola Villa, Consigliere di Presidenza Nazionale con delega all’Azione sociale ed animazione di comunità, il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, ed il Sindaco di Chieti, Diego Ferrara. 

Le letture che compongono la Via Crucis sono state affidate a 14 Sindaci e alle diverse realtà associative che hanno aderito all’invito delle ACLI provinciali. Questo è lo schema della Via Crucis 2022: I Stazione – Gesù è condannato a morte – affidata al Sindaco di Chieti e alla Polizia Municipale di Chieti; II Stazione – Gesù è caricato della croce – affidata al Sindaco di Guardiagrele e alla Protezione Civile Guardiagrele; III Stazione – Gesù cade la prima volta – affidata al Sindaco di Bucchianico e alla Capanna di Betlemme – Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi; IV Stazione – Gesù incontra sua madre –  affidata al Sindaco di Fara San Martino e alla Misericordia di Chieti; V Stazione – Gesù è aiutato dal Cireneo – affidata al Sindaco di Villamagna e alla Comunità dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara; VI Stazione – La Veronica asciuga il volto di Gesù – affidata al Sindaco di Tornareccio e all’Associazione del Volontariato Vincenziano; VII Stazione – Gesù cade la seconda volta – affidata al Sindaco di Villa Santa Maria e ai Lavoratori della Sanità; VIII Stazione – Gesù incontra le donne di Gerusalemme – affidata al Sindaco di San Giovanni Teatino e alla Chiesa Ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli;  IX Stazione – Gesù cade la terza volta – affidata al Sindaco di Torrevecchia Teatina e al Comando dei Vigili del Fuoco di Chieti; X Stazione – Gesù spogliato delle vesti – affidata al Sindaco di Miglianico e alla Polizia di Stato di Chieti; XI Stazione – Gesù viene crocifisso – affidata al  Sindaco di Ripa Teatina e ai Profughi Ucraini; XII Stazione – Gesù muore in croce – affidata al Sindaco di Pizzoferrato e all’Associazione “Dopo di noi”; XIII Stazione – Gesù è deposto dalla croce – affidata al Sindaco di Colledimacine ed al Corpo di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Chieti – XIV Stazione – Gesù è deposto dal Sepolcro – affidata al  Presidente della Provincia, Francesco Menna, ed alla Presidenza Nazionale delle ACLI.

Saranno inoltre presenti: Assisi PAX International, Croce Rossa Italiana, Associazione Nazionale Alpini, Terz’Ordine Francescano, AIDO, CRAL “SS Annunziata” di Chieti, Unione Sportiva ACLI e FAP ACLI.

«Dopo oltre cinquant’anni – spiega Antonello Antonelli, Presidente Provinciale delle ACLI di Chieti – la Via Crucis dei Lavoratori rappresenta ancora un importante momento di riflessione e di preghiera per i lavoratori: in questa edizione il tema che abbiamo scelto si raccorda al Grande Giubileo che vivremo l’anno prossimo, e ruota attorno a tre parole fondamentali per i cristiani, riconciliazione, pace e perdono. Auspichiamo la pace non solo per le martoriate regioni dell’Ucraina e per la Terra Santa, ma in tutti i contesti sociali e politici: ma essa non può essere raggiunta senza il perdono e la riconciliazione, secondo il magistero di papa Francesco. Su questo mediteremo quest’anno, con testi che richiamano tutti alla riflessione e alla preparazione spirituale al grande evento che la Chiesa vivrà l’anno prossimo. La Via Crucis non è solo “dei lavoratori”, ma anche per chi concilia la passione per il lavoro con quella della genitorialità e dell’assistenza ai propri cari, per chi il lavoro lo ha perso o rischia di perderlo, per chi è sfruttato come lavoratore, per chi cerca lavoro, per chi si forma e per chi si spende nella formazione dei futuri lavoratori, per chi i lavoratori li assiste, per chi è stato lavoratore ed ora è in pensione.

Gli Aclisti, essendo lavoratori cristiani, vedono nel lavoro non solo il contributo alla crescita della nazione, al benessere della propria comunità ed al legame con il proprio territorio ma anche un momento di promozione umana che non può esser tale senza il sostegno della preghiera sia essa quella comunitaria sia essa quella personale fatta anche solo di operoso e silenzioso dialogo con il Padre.

Nel ringraziare ognuna ed ognuno di quelli che, a partire dal suo ideatore Mimmo D’Alessio, la promuovono e la organizzano, invito cordialmente tutti a voler partecipare alla Via Crucis dei Lavoratori, un momento di vera comunità, di pacata meditazione e di rasserenante preghiera».   

Maurizio Adezio




SETTIMANA SANTA, SETTIMANA PER LA PACE

Domenica iniziano i riti della passione, morte e resurrezione di Gesù

Pescara, 23 marzo 2024. «Anche quest’anno vivremo la Settimana Santa secondo i ritmi della vita liturgica e quelli della devozione al mistero della Passione e Morte di Cristo in Croce. Anche quest’anno continuiamo, però, a respirare venti di guerra e non possiamo rimanere indifferenti di fronte al dolore di tanti fratelli e sorelle che abitano le zone dei conflitti».

Con queste parole monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, annuncia il programma della Settimana Santa. «Tutta la Settimana Santa è un inno di preghiera, di speranza – continua il presule – è la contemplazione della sofferenza di Cristo che sentiamo viva sulla nostra pelle, nelle immagini che osserviamo, a volte indifferenti, dalle terre di battaglia, così come nelle croci che ognuno di noi deve abbracciare nella vita». 

Si inizierà domenica 24 marzo, Domenica delle Palme, che l’arcivescovo celebrerà in Cattedrale, alle 11.15, per continuare con la cosiddetta Messa Crismale di Mercoledì 27 marzo, alle 18.30, sempre in Cattedrale.

La celebrazione della Messa in Coena Domini di Giovedì 28 marzo, alle 17, nella Cittadella della Caritas con i Poveri e alle 18.30 in Cattedrale, aprirà il Triduo Pasquale, un unico grande giorno, un’unica grande celebrazione di tre giorni, in cui si contemplerà il servizio, il ministero sacerdotale, l’istituzione dell’Eucaristia, la passione e la morte di Cristo, la Risurrezione.

«Venerdì 29 aprile, rivivremo la morte di Cristo continuando, come lo scorso anno, l’intercessione particolare per la pace – aggiunge monsignor Valentinetti – Ci uniremo alla preghiera del Papa nella commemorazione della morte di Cristo, alle 17, in Cattedrale, e nella Via Crucis delle 19, che quest’anno riproporremo in un percorso breve, ma particolarmente intenso di contenuti nella zona di Pescara Porta Nuova. Muoveremo con le immagini del Cristo Morto e della Vergine Addolorata per una prima parte processionale silenziosa lungo Viale D’Annunzio, Piazza Garibaldi, Corso Manthonè, fino a Piazza Unione. Giunti a Piazza Unione, inizieremo la meditazione sulle 14 stazioni della Via Crucis che si snoderà lungo Via delle Caserme». 

Sabato 30 marzo, sempre in Cattedrale, la Veglia Pasquale, alle 22.30, con il battesimo di un adulto e due bambini. Domenica 31 marzo, Pasqua del Signore, la Messa solenne alle 10 nella Cappella del Carcere di San Donato e alle 11.30 in Cattedrale. L’Arcivescovo celebrerà la Pasqua anche a Penne, nella chiesa del Carmine, alle 18.30.