Prima Visione Rai
Roma, 10 aprile 2024. La linea Gustav (o “linea invernale“) fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia, su disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943, dall’organizzazione Todt, durante la campagna d’Italia nella II Guerra Mondiale. Il nome deriva dalla compitazione della lettera “G” nell’alfabeto tedesco. Lo racconta il doc in prima visione “Linea Gustav, storie dimenticate”, di Lucrezia Lo Bianco, in onda domenica 14 aprile alle 22.10 su Rai 5.
Divideva in due la penisola italiana: a nord le truppe tedesche (nel territorio formalmente in mano alla Repubblica Sociale Italiana), a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quella di ritardare l’avanzata degli Alleati, impedirgli di raggiungere Roma e tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale. I tedeschi requisiscono le abitazioni più̀ signorili o strategicamente rilevanti, scavano trincee, costruiscono rifugi e razziano tutto il resto.
È la tattica della “terra bruciata”: nessun riparo lasciato agli Alleati, nessun ristoro, nessuna persona che possa dargli informazioni o supporto. Il fronte si sposterà̀ solo a giugno 1944 quando le truppe tedesche si ritireranno dai paesi della Majella e dell’Alto Sangro, sulla linea Hitler posta poco più a nord, dopo la lunga e sanguinosa battaglia di Cassino, che segna il definitivo sfondamento della Linea Gustav.
Lucrezia Lo Bianco ha deciso di ripercorrerla, nello stile “Di là dal fiume e tra gli alberi”, incontrando artisti e geologi, storici e riti antichi, per raccontare un piccolo tratto della nostra storia.
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