L’APPELLO CIVILE PER LA PACE E LA SOLIDARIETÀ
Tra i premiati don Antonio Coluccia, simbolo della Chiesa di strada che si batte contro gli spacciatori di morte
Tortoreto, 28 aprile 2024. Si è conclusa, con grande partecipazione e spirito di condivisione rispetto alle urgenze di pace e solidarietà che gli scenari internazionali dettano al mondo, la cinque giorni di Tortoreto Città della Pace. La manifestazione promossa dal Comune di Tortoreto in collaborazione con l’associazione Società Civile ha trascinato studenti, associazioni e mondo delle Istituzioni in una serie di appuntamenti e momenti di incontro ispirati alla straordinaria eredità di don Tonino Bello e che ci chiama, ancora oggi, ad essere operatori di pace nel nostro quotidiano, nelle piccole cose, nei gesti, negli obiettivi.
Da Tortoreto, città capofila del neonato Comitato dei sindaci per la Pace e da città che nella sua vocazione vuole incidere i valori della solidarietà, si leva a gran voce il massaggio che la guerra, ogni tipo di guerra, è sempre una sconfitta e che solo coltivando la Pace possiamo proteggere davvero il nostro futuro.
Il momento clou della manifestazione si è avuto ieri sera, domenica 28 aprile, con la cerimonia di consegna del Premio per la pace e la Solidarietà “don Tonino Bello” a 12 personalità ed associazioni che fanno della Pace una pratica quotidiana: da Medici Senza Frontiere (con Martina Paesani) a Mani Tese (con Samuele Degli Innocenti) passando per la Rete delle Università per la Pace (con il rettore di UniTe, Dino Mastrocola); da Giuseppe Leonelli (fondatore Cammino dell’Unione) a padre Quirino Salomone (Movimento Celestiniano) ; da Patrizia Giunti (Fondazione Giorgio La Pira) a Carlo Cefaloni (Economia Disarmata Focolari Italia); da Nicola Mattoscio (Presidente Fondazione PescarAbruzzo) a don Vinicio Albanesi (presidente della Comunità di Capodarco); da Francesco Barone (Associazione “Help senza confini”) a Monsignor Giovanni Ricchiuti (presidente di Pax Christi)
A ritirare il premio anche don Antonio Coluccia, simbolo della Chiesa di strada che si batte contro gli spacciatori di morte nella piazza di spaccio più grande d’Europa, fondatore dell’opera Don Giustino il cui slogan è “Siamo angeli con un’ala sola e nessuno si salva da solo”. Straordinaria la sua opera di sostegno nei confronti dei più fragili e la sua personale lotta allo spaccio e alle diverse forme di illegalità, offrendo speranza di cambiamento e riscatto a comunità e territori. Don Antonio Coluccia, da anni sotto scorta, offre accoglienza gratuita, 365 giorni l’anno, nella casa accoglienza (bene confiscato alla mafia a Roma) a giovani emarginati e in difficoltà. A premiarlo è stato l’assessore regionale Umberto D’Annuntiis.
“Fin dalle periferie delle nostre piccole e grandi città possiamo, anzi dobbiamo, praticare e non predicare la pace. Nei piccoli gesti quotidiani possiamo, anzi dobbiamo, trovare il modo di accogliere e dialogare, vivere secondo quel Vangelo laico che ci unisce come cittadini: la Costituzione italiana” ha invocato, tra gli applausi, don Antonio Coluccia.
Intanto, aumentano già le adesioni dei sindaci abruzzesi al Comitato dei Sindaci per la Pace nato a Tortoreto il 24 aprile 2024.