CRISI DI IDENTITÀ E NATIVISMO

Aspetti delle tradizioni popolari nella provincia di Pescara

[Pubblicato in “Pescara e la sua Provincia; ambiente, cultura e società”, Vol. II. Vecchio Faggio Edizioni, Chieti 1996.]

di Franco Cercone

Nella prima settimana di agosto del ’94 le cronache regionali dei quotidiani hanno commentato con toni non privi di perplessità i dati ISTAT relativi al Movimento demografico nella provincia di Pescara per l’anno 1993. Il fatto significativo emerso dall’indagine è che dal 1991 al 1993 ben duemila abitanti hanno abbandonato la Citta del D’Annunzio ed un articolo in particolare commentava il sorprendente fenomeno con un titolo abbastanza significativo: Fuga dalla Città fantasma.

Si è registrato dunque un lento e forse graduale spopolamento di Pescara ed è difficile prevedere – dubbio questo non privo di fondate preoccupazioni – quali ceti sociali verranno ad occupare gli spazi che, in base a leggi statistiche e demografiche ovunque sperimentate, non resteranno a lungo abbandonati.

I felici collegamenti ferroviari ed autostradali hanno contribuito certamente nell’arco di un secolo a dilatare senza soluzione di continuità un tessuto urbano che ha fagocitato “cellule” caratterizzate fino agli anni Cinquanta circa da una propria identità socio-culturale. Il fenomeno ha contribuito così alla formazione di quella immensa ed indifferenziata “megalopoli padano-adriatica” mirabilmente descritta da F. Ciafaloni [Una morte in una città. Milano 1992].

Tuttavia questo gigante, questa specie di Moloc cananeo che sembrava inarrestabile nella sua insaziabile fagocitosi ambientale, comincia oggi a lanciare segnali di stanchezza. La crisi economica, la disoccupazione, le difficoltà insorgenti per reperire alloggi pur in un quadro allucinante di voluptas fabricandi, il conseguente degrado urbano e paesaggistico, violenza, usura, droga, e non solo nei degradati quartieri periferici, sono componenti che devono aver esercitato un certo peso nella decisione presa da molte persone di abbandonare la “città fantasma” e di trasferirsi nell’entroterra regionale, soprattutto nei paesi d’origine.

Giova ricordare infatti che in un passato certamente non lontano Pescara ha rappresentato una sorta di Eldorado – e non solo per i piccoli centri della sua provincia – verso il quale si è mosso un costante flusso migratorio. Come sottolineava G. Bolino, per un complesso di fattori come lo scarso reddito dei terreni, il diminuito provento delle industrie connesso al bosco, il deperimento dell’attività armentizia ecc. “la storia moderna dell’Abruzzo si chiama emigrazione”. Emigrazione anche interna, dall’entroterra desolato verso la fascia costiera; dove il turismo, la frenetica attività edilizia ed il commercio offrivano maggiori possibilità di lavoro.[1]

Tuttavia il tessuto demografico, una volta estesosi fuori di ogni misura, ha dettato qui come altrove il suo epitaffio.

Ed ora, come sembra, si inizia a fuggire dalla Città adriatica, dove la vita è diventata “piatta e talvolta disumana” come sottolinea un nostro informatore, il Sig. Angelo Di Camillo, originario di Alfedena.

Egli ha venduto casa a Pescara e si è trasferito a Sulmona, malgrado che il figlio frequenti la facoltà di architettura alla D’Annunzio.

Il racconto che ha fatto dei furti subiti, delle installazioni d’allarme e delle porte che tutto sono apparse fuorché “di sicurezza”, per tacer infine – a suo giudizio – degli innumerevoli extracomunitari appostati in Città ad ogni angolo e semaforo, ci aiuta a comprendere, dal suo punto di vista, perché abbia preso la decisione di viaggiare in treno per raggiungere quotidianamente il posto di lavoro a Pescara.

Fra quelle duemila persone che hanno lasciato Pescara il nostro informatore non è stato forse l’unico ad aver avvertito la disintegrazione dei propri modelli comportamentali, riferibili ad una peasant life o – se si preferisce – ad una vita a misura d’uomo, i cui ritmi sono scomparsi nei grandi agglomerati urbani.

È proprio questa, come hanno sottolineato negli ultimi tempi diversi studiosi, l’insopprimibile esigenza emersa dalle ceneri del consumismo e dalla omologazione comportamentale determinata dai mass media. Fattori che hanno distrutto il senso del “protagonismo” e del “vissuto quotidiano”, nonché le scansioni sacre e profane del tempo.

Si tenta di colmare il vuoto culturale e psicologico che ne è derivato attraverso la ricerca di una identità e quindi di valori cui ancorarsi, nonché attraverso processi, da Ida Magli chiamati di “autodeterminazione”.

Il fenomeno del recupero spontaneo dei tratti caratteristici delle proprie radici e quindi della propria storia, sfocia nella riscoperta, come sottolinea il Lanternari, del “folklore indigeno e tradizionale” [Folklore e dinamica culturale, Napoli 1976] e non pone lo studioso di fronte a problemi storiografici o antropologico-culturali.

Il demologo infatti può operare su un duplice piano d’indagine.

Quando proietta le proprie ricerche sul piano diacronico e analizza nell’ambito dei nessi che si instaurano fra struttura economica e sovrastruttura ideologica le funzioni svolte da determinati temi culturali, egli apporta significativi contributi alla storia delle comunità, al pari della linguistica.

La demologia non deve apparire pertanto, per dirla alla Gramsci, “pittoresca”, poiché “il folklore vuol essere essenzialmente una scienza storica: storica nel senso specifico, in quanto cerca di far luce sul passato, riflesso nell’oggi” [G.B. Bronzini, Folklore e cultura tradizionale, Bari 1972].

Le vicende dei gruppi sociali appartenenti oggi amministrativamente alla provincia di Pescara emergono dunque qui, come altrove, anche dai fatti culturali legati al ciclo dell’uomo e della vita di ogni singola comunità, fatti che – fintanto che le fonti ce lo permettono – costituiscono per la loro natura etnografica una vera e propria “storia corale” che normalmente non coincide con lo sterile elenco dei feudatari che si sono succeduti nel tempo nell’utile possesso dei vari centri del Pescarese.[2]

Questa metodologia “nel fare storia” era stata d’altro canto già discussa dal De Martino che scriveva: “Senza dubbio, per una storiografia che si limiti ai grandi fenomeni di vertice, il materiale folklorico è destinato a restare praticamente fuori dell’orizzonte valutativo come minuteria trascurabile”[3].

Il folklore dunque, insieme allo studio del dialetto locale, rappresenta un aspetto importante della storia delle comunità disseminate nella Val Pescara o sui rilievi montuosi provinciali, adagiati alle falde della Maiella e del Gran Sasso.

Prima di dare uno sguardo all’attuale panorama etnografico è opportuno volgere gli occhi anche al passato e nel modo in cui le fonti etnografiche – sempre scarse comunque per una scienza che fonda le sue basi soprattutto sulla trasmissione orale dei fatti culturali – ci permettono di “ficcar lo viso a fondo” in un ambiente, come scrive il Cirese, “in cui esistevano uomini, pur se pastori e contadini, là dove in precedenza non si erano viste che bestie o quasi”[4].

Acquistano così rilevanza alcune osservazioni di fra’ Serafino Razzi contenute nel suo noto Viaggio in Abruzzo (per es. quella relativa all’ antica attività della produzione delle “madie” a Farindola), le monografie storiche del Castagna con notizie etnografiche di alcuni Centri del Pescarese[5], gli Usi e costumi abruzzesi del De Nino ed altri saggi del folklorista peligno (per es. Il Messia d’ Abruzzo), alcuni studi del Pansa e del Finamore ed altre monografie specifiche concernenti determinate località ed apparse negli ultimi decenni[6].

Non vanno dimenticati tuttavia gli scritti di carattere etnografico concernenti quello straordinario borgo marinaro che diventerà nell’arco di un secolo l’odierna Pescara. Le leggende e superstizioni dei marinai pescaresi, come quelle legate per es. al tabù della pesca nella notte tra il primo ed il due novembre, oppure alla mitica barca di Caronte[7], formano uno straordinario “unicum” con le tradizioni del villaggio cresciuto all’ombra della fortezza di Carlo V e che risentono talvolta delle costumanze in uso presso altri Paesi europei e diffuse dalle guarnigioni che di volta in volta si succedevano, nel quadro di mutate situazioni politiche, al governo del Forte.

É questo per es. il caso della singolare tauromachia, di chiara origine spagnola, descritta da Remy D’Hauteroche[8]. Costui, giovane ufficiale francese in servizio nell’estate del 1806 alla fortezza di Pescara, assiste alla lotta fra un toro ed un branco di feroci mastini che si svolge proprio nel centro della Pescara dell’epoca e sottolinea che tale manifestazione era organizzata in occasione di tutte le feste che si celebravano nel borgo marinaro: “Point de fetes sans cet amusement”.

Il D’Hauteroche descrive anche il noto gioco della ruzzola, tuttora praticato in alcuni paesi abruzzesi, che si svolgeva a Pescara mediante forme di pecorino cosi secche da non poter essere grattugiate sui

maccheroni[9].

Queste feste popolari dovevano costituire un momento di distrazione date le misere condizioni degli abitanti del borgo, caratterizzato, come scriverà alcuni decenni dopo K. Craven nelle sue Excursions in the Abruzzi [Sulmona 1981], dall’aspetto “più desolato della povertà della sua popolazione”, la quale, secondo l’A., ammontava a circa 400 anime, cui si aggiungevano i circa 200 uomini della guarnigione.

I periodici di varia cultura in precedenza menzionati e pubblicati da circa cinquant’anni nella stessa Pescara attirano la nostra attenzione per una particolarità non priva di significato. I titoli di molti articoli di natura folklorica che in essi appaiono nel decennio 1970-80, quali per es. “Tradizioni che scompaiono”, “Leggende che sfioriscono”, “Una festa tradizionale scomparsa” ecc. già denotano con evidenza la frantumazione del mosaico, culturale tradizionale, determinata dai radicali mutamenti socio-economici che si registrano nel Pescarese. Anche le manifestazioni di religiosità popolare risentono di questa profonda trasformazione. A differenza di altre aree regionali, molti rituali magico-religiosi non hanno germinato nuove funzioni, svanendo cosi sull’orizzonte culturale provinciale.

La pur debole persistenza di un antico cerimoniale galattogeno, destinato ai bovini e registrato a S. Eufemia a Maiella costituisce un esempio illuminante se messo a confronto con il rituale galattogeno che ha luogo a Castelvecchio Subequo alla fonte di Sant’Agata[10]. Qui infatti non si svolgono più abluzioni votive per aumentare il latte nel seno materno, come avveniva un tempo a Sant’Eufemia, data la diffusa introduzione degli omogeneizzati, bensì per scongiurare quelle terribili affezioni che sono appunto i tumori. All’arricchimento di questa nuova funzione da parte dell’acqua di Sant’Agata si deve però la sopravvivenza di tale interessante cerimoniale apotropaico, altrimenti destinato a scomparire dal patrimonio culturale tradizionale, e non solo “subalterno”.

Questa mancanza di autorigenerazione ed incapacità da parte di temi e modelli culturali a esprimere nuove funzioni – pur nei rapporti sempre mutevoli fra struttura economica ed ideologia – sono alla base, a nostro avviso, della morte della cultura tradizionale ed il problema, angosciante per lo studioso, non è quello della impossibilità di accertare, come scrive il Di Nola[11], “un ipotetico e sostanzialmente inesistente modello originale”, quanto quello di dover constatare che un tema culturale sia morto senza eredi.

Questo Sunset Boulevard è stato imboccato da molte feste tradizionali e calendariali, come quelle di S. Giovanni Battista a Pescosansonesco e di San Zopito a Loreto Aprutino, che offrono pochi valori

sopravviventi rispetto a modelli e “varianti” rigorosamente accertati nel corso di più di un secolo.

Se si osserva in prospettiva tutto il territorio provinciale, secondo la nota tecnica del Pacichelli “a volo d’uccello”, si recepisce l’immagine di un volatile il cui corpo è costituito dalla Val Pescara e le ali dalle aree collinari e pedemontane che si estendono da un lato alle falde del Gran Sasso e dall’altro a quelle della Maiella.

Al pari della fascia costiera, gli insediamenti commerciali ed industriali hanno interessato per la presenza delle infrastrutture stradali e ferroviarie solo il fondovalle attraversato dal Pescara. È proprio in questo territorio che emerge in modo vistoso la perdita del senso dell’ethnos ed una deculturazione proiettata verso orizzonti senza speranza. Lo stesso “Museo delle Genti d’Abruzzo”, sorto grazie all’azione illuminata di un benemerito gruppo di studiosi pescaresi, non ha costituito, come ci sembra, occasione di riflessione ed è rimasto, per dirla alla De Saussure, “parole” e non “langue”. Soprattutto per le giovani generazioni cui il messaggio del “Museo” è diretto, per tacer poi delle grandi responsabilità degli operatori scolastici e delle istituzioni educative, cui l’Unesco l’anno scorso aveva pur raccomandato che la storia delle tradizioni popolari e dei dialetti fosse inserita come materia curricolare in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Diverso ci sembra invece il discorso da farsi sui centri pedemontani della Provincia, la cui vita culturale appare rischiarata da alcuni decenni dall’opera di ignoti studiosi locali o da gruppi la cui azione è diretta al recupero spontaneo di cultura orale e materiale, frugando in quella meravigliosa biblioteca ambulante che è la memoria dei vecchi.

Questa tendenza, ormai consolidata, avviene sotto la spinta di esigenze nativistiche, intese a riaffermare i tratti tradizionali del gruppo sociale assunti a simbolo di identità socio-culturale.

La riaffermazione di valori di una peasant life ancora percettibile, tende da un lato a costituire un argine ai processi di omologazione comportamentale, assai vistosi nella indistinta megalopoli costiera e nella Val Pescara, e dall’altro a rivalutare alcuni segni distintivi di ciascun ethnos legati in verità più al ciclo dell’anno che dell’uomo.

Il “Nativismo” dunque, come ha sottolineato il Lanternari, si manifesta con un “vistoso ritorno ad espressioni di vita tradizionale, legate ad una concezione del mondo contadino, alla vecchia religiosità popolare, sia di tipo cristiano-cattolica che di tipo precristiano e magico” [Folklore… cit.].

Il Nativismo è anche riscoperta delle proprie radici, della propria diversità culturale. A Pescara, come abbiamo avuto modo di constatare, si manifesta anche nel desiderio di reinserirsi, pur se per un solo giorno nella settimana, nel tessuto sociale del proprio paese d’origine, in ritmi di vita più lenti e più “umani” nei quali i rapporti vengono costantemente instaurati mediante contatti “fisici” con vicini di casa ed amici d’infanzia, al contrario degli abituali contatti che avvengono in città per lo più con il telefono. In tal senso hanno potere rasserenante anche certe manifestazioni massificate come “Presepi viventi” o “Scene della Natività” ovunque proliferate nel pescarese, talvolta anche con cattivo gusto, e che in certe località, come per es. a Moscufo, vengono etichettate come “grande tradizione locale”.

Resta il grande problema del “valore” da attribuire ai temi culturali appartenenti al ciclo della vita e dell’uomo, i quali, privi ormai delle funzioni che svolgevano nell’ambito di una ben precisa struttura

economica, si sono trasformati in rappresentazioni spettacolari o in “sopravvivenze” imbevute di scarsi significati, almeno sotto il profilo demologico o antropologico-culturale.

Tale realtà, a nostro avviso, può essere superata alla luce di una duplice considerazione. Innanzitutto queste sopravvivenze facilitano una nuova coesione del gruppo sociale, quel “sentimento del noi”, analizzato da W.G. Sumner [Folkwais, New York 1940] dal quale scaturisce un processo di autoidentificazione rispetto a forze omologanti “esterne” e perciò alienanti. In secondo luogo il ritorno alle tradizioni dell’ethnos di appartenenza favorisce un riavvicinamento alle proprie radici ed una sorta di inculturazione nei confronti delle giovani generazioni, che mostrano talvolta un desiderio intenso di comprensione verso quel “mondo” che ha preceduto gli attuali rapporti socio-economici, senza ricevere tuttavia adeguate risposte. Perché comunque, come ha osservato efficacemente il Bernardi, “i lamenti degli anziani troppo legati agli antichi usi, gli atteggiamenti di quelli che Orazio chiamava laudatores temporis acti, per i quali solo il passato è buono… offrono una fonte feconda di

comparazione per misurare ciò che non appartiene più alla cultura viva e diventa valore o etnema del passato”[12].

Vogliamo concludere queste brevi note segnalando all’attenzione dei lettori un eccezionale capitolo di “ricerca d’identità” scritto a Pescara, in modo orale, dagli abitanti di via San Michele. Si tratta di un episodio sconosciuto di riaffermazione dei valori tradizionali abruzzesi che coinvolge un gruppo composto da persone originarie di diverse località e magistralmente coordinate dal Sig. Mario Falcucci. In pratica tutti gli abitanti di questa piccola via diventano interpreti di temi o episodi scenici legati alla cultura regionale, concernenti per es. la Natività, le tentazioni di S. Antonio Abate, i fuochi di San Giovanni, la preparazione delle “Virtù” nella ricorrenza del 1° maggio e via dicendo.

Emerge in tutti gli abitanti della strada il desiderio di riaffermare la loro “abruzzesità” interpretando come “soggetti di storia”, pagine di cultura tradizionale che coinvolgono tutto il gruppo, sottratto, per molti giorni all’anno, alla sottomissione psicologica dei mass media e soprattutto della televisione.

Anche l’interessante esperienza degli abitanti di via San Michele, a Pescara, che rivivono da protagonisti alcuni episodi salienti delle feste calendariali, può essere inquadrata nelle esigenze nativistiche, emergenti in modo vistoso nei centri della Provincia che presentano un minor tasso di deculturazione. Esigenze, come ha scritto il Lombardi Satriani, che “testimoniano la volontà di fare storia” nell’ambito di un particolare clima festivo, quello appunto della peasant life [Mazzacane- Lombardi Satriani, Perché le feste Roma 1974].

La riscoperta di queste “feste” non assume pertanto il valore di una reviviscenza dei miti che sono dietro l’occasione festiva ma diventa invece, come ha sottolineato A. Di Nola, “il recupero di una identità perdutasi nell’alveare del cemento armato dei grandi centri urbani”.

Insomma, per dirla alla Cesare Pavese, “un paese ci vuole”.


[1] G. Bolino, La spopolazione dell’Abruzzo, Lanciano 1973. Si cfr. anche sul problema R. Almagià, Osservazioni sul fenomeno della diminuizione della popolazione in alcune parti dell’Abruzzo, in “Atti del I Congresso Geografico Italiano”, vol. lll, Roma 1950; U. Leone, Pescara L’Aquila e dintorni in “Nord e Sud”, mensile diretto da F. Compagna, n° 127, Napoli 1970; R. Colapietra, Pescara 1860-1960, Pescara 1980.

[2] Cfr. al riguardo AA.VV., Centri storici della Val Pescara, a cura di G. Chiarizia, Regione Abruzzo 1990, prefazione di E. Guidoni.

[3] E. De Martino, Folklore e storiografia religiosa, in “Cultura e Scuola”, n°1, ott. 1961. Si veda inoltre sullo stesso argomento E. De Martino, Naturalismo e storicismo nell’Etnologia, Bari 1941; C. Prandi, Religione e classi subalterne, Roma 1977.

[4] A. M. Cirese, Cultura egemonica e culture subalterne, Palermo 1973. Tralasciamo in tale sede cenni al D’Annunzio folklorista, per la cui bibliografia si veda F. Nicolosi, Le novelle pescaresi di G. D’Annunzio, in “Abruzzo. Rivista dell’Istituto di studi abruzzesi”, genn.1985-dic.1990, e G. Crocioni, Problemi fondamentali del folklore. Con due lezioni su “Il folklore e il D’Annunzio”, Bologna 1928.

[5] Cfr. P. Castagna, Città S. Angelo, Elice, Moscufo, Loreto Aprutino, Pianella, Rosciano, Villa Badessa, Spoltore, ne “Il Regno delle Due Sicilie descritto e illustrato”, a cura di F. Cirelli, vol. IV, Napoli 1853. Limitatamente agli aspetti etnografici di tali località, cfr. anche la collana dal titolo Le Città d’Abruzzo, Lanciano, Soc. Bibliografica Abruzzese, 1925.

[6] Vanno soprattutto ricordate: E. Nobilio, Vita tradizionale dei contadini abruzzesi nel territorio di Penne, Firenze 1962; Loreto Aprutino. Le immagini, la storia, a cura di P. De Antonìs, R. Minore e A. Moccia, Pescara 1982; U. Jori, Gemme d’Abruzzo Moscufo. Storia, arte, folklore territorio, Pescara 1971; S. Jovenitti, Tocco Casauria attraverso i secoli. Storia, leggende, tradizioni, Sulmona 1960; A. Ninni, Il Comune di Alanno, Pescara 1960; V. Morelli, Memorie storiche di Pianella, Varese 1981. Vanno ricordati anche i contributi di carattere folklorico apparsi in importanti periodici quali “Abruzzo. Rivista dell’Istituto di Studi Abruzzesi”, “Rivista Abruzzese”, “Abruzzo Oggi”, “Attraverso l’Abruzzo” ecc. Una menzione particolare merita il periodico ASTRA, oggi non più pubblicato, ai cui benemeriti collaboratori, per lo più noti studiosi pescaresi, si deve l’istituzione del “Museo delle Genti d’Abruzzo”.

[7] Cfr. al riguardo V. Lanternari, La grande festa, Bari 1976. L’A. sottolinea che molte tradizioni relative ai pescatori di Pescara sono contenute in una tesi di laurea dal titolo: Usi, tradizioni e costumi dei pescatori di Pescara discussa da A. Albertini nell’anno accademico 1949/50. In occasione del VII Congresso Nazionale delle Tradizioni Popolari, svoltosi a Chieti dal 4 all’8 sett. 1957, Paolo Toschi, relatore della tesi auspicò che fosse pubblicata, data l’importanza delle notizie in essa contenute. Per quanto ci risulta sembra che l’invito del Toschi, di nuovo espresso nel saggio Pagine Abruzzesi (L’Aquila 1970), non sia stato raccolto.

[8] Del brano esistono due traduzioni, la prima a cura di M.C. Nicolai (Loreto Aprutino 1989) e la seconda da noi pubblicata in “Abruzzo Cronache”, 1990. Che la cruenta lotta fra toro e mastini sia costumanza di origine spagnola si evince dalla testimonianza del domenicano Bartolomeo Las Casas (1474-1566), missionario nelle Antille e difensore dei diritti degli Indios. Cfr. al riguardo A. Schneider, Las Casas vor Karl V, Frankfurt am Main 1990.

[9] Queste pagine di “vita pescarese” sono contenute nell’opera di R. D’Hauteroche pubblicata postuma con il titolo La vie militaire en Italie sous le Premier Empire (1806-1809), Saint Etienne 1894. Sono state anche riprodotte negli “Atti del Terzo Convegno sui Viaggiatori Europei negli Abruzzi e Molise”, Teramo 1975. C’è da augurarsi che veda al più presto la luce un volume dal titolo “Pescara negli scritti dei Viaggiatori Europei del XVIII e XIX secolo”.

[10] Dell’argomento ci siamo interessati nel convegno di studi su “La valle dell’Orte”, Le tradizioni popolari nella valle dell’Orte in “Quaderni di Abruzzo”, n° 14, Chieti 1993; Il culto di Sant’Agata a Castelvecchio Subequo, Sulmona, 1988.

[11] A. Di Nola, La festa di Cocullo tra mutazioni e sacralità, in “Rivista Abruzzese”, n° 2, Lanciano 1986.

[12] B. B. Bernardi, Uomo, cultura, società. Introduzione agli studi etno-antropologici, Milano 1974. Cfr. anche B. Malinowski, The dynamics of Culture Change, Londra 1945; A.M. Cirese, Cultura egemonica e culture subalterne, Palermo 1973.




GESTIONE ILLECITA DI RIFIUTI

Sequestrata discarica non autorizzata dalla Guardia Costiera di Giulianova

Giulianova, 11 aprile 2024. Al termine di attività di polizia giudiziaria in materia ambientale, i militari dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova hanno deferito alla Procura della Repubblica di Teramo il proprietario di un terreno, sito in Roseto degli Abruzzi, per presunta gestione illecita di rifiuti, realizzazione di una discarica non autorizzata e deposito incontrollato di rifiuti.

Il personale della Capitaneria di porto ha posto sotto sequestro un’area di 200 mq ed impartito prescrizioni per la rimozione dei rifiuti in un’ulteriore area di 360 mq.

Il soggetto presunto responsabile delle condotte era stato in passato titolare di una ditta individuale operante nella raccolta di rifiuti.

Le aree pertinenziali della proprietà sono state oggetto di prescrizione per la rimozione dei rifiuti e la rimessa in pristino stato del terreno, impartita dalla polizia giudiziaria ed asseverata da parte dell’Ente tecnico competente, mentre le aree esterne, interessate dal pubblico transito e dalla presenza di rifiuti anche di tipo pericoloso, sono state poste sotto sequestro preventivo, convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo.




LA CULTURA LIBERALE

Fondamento della civiltà liberale e patrimonio di tutti

di Angela Casilli

L’Aquila, 10 aprile 2024. Negli ultimi anni abbiamo assistito, con profondo rammarico, alla censura di grandi opere letterarie, vere e proprie pietre miliari della cultura  occidentale, in diverse università americane ed europee, unitamente alla decisione presa dalle stesse, francamente incomprensibile, di interrompere qualsiasi rapporto con le università israeliane, in prima fila nella mobilitazione anti-Netanyahu, che scendono ogni giorno in piazza per chiedere le dimissioni del primo ministro, rivendicare nuove elezioni e andare ad una soluzione negoziale del conflitto con Hamas.

La domanda che molti si pongono è quella se esista o no un nesso tra l’attacco ai capolavori della cultura occidentale e l’avversione che molti studenti e anche un discreto numero di docenti, nei licei e nelle università, manifestano nei confronti di Israele, mentre indulgente appare il loro atteggiamento nei confronti dei grandi paesi autocratici di oggi, come la Russia, la Cina, l’Iran. Il nesso esiste ed è dovuto alla presenza di minoranze, espressione di una controcultura decisamente antioccidentale, votate ad un unilateralismo culturale, i cui esiti negativi non tarderanno a farsi sentire.

È in atto una guerra culturale non solo in America ma anche in Europa e le università appaiono come lo snodo strategico di questa rivoluzione-involuzione, perché sono al vertice dei sistemi educativi di tutti i paesi occidentali e sono quindi in grado di influenzare ogni altra istituzione culturale, dai centri di ricerca, alle scuole, ai mezzi di comunicazione.

Inevitabili le ripercussioni su tutta la vita sociale e politica, a conferma che la storia anche oggi, come ieri, è fortemente condizionata da minoranze molto combattive e determinate, impegnate a mettere in rotta di collisione istituzioni culturali e civiltà liberale.

Nelle università italiane, che andrebbero aiutate a competere con quelle straniere, non esiste ancora un elenco di libri e autori proibiti, ma molti pensano che sia solo questione di tempo, perché siamo bravi a adeguarci a quello che fanno gli altri, in particolare le università anglosassoni. Ma l’università è necessariamente pluralista e quindi molto diversa da quella che emerge dalla visione unilateralista della sinistra radicale e della destra conservatrice, basti pensare al ruolo importante esercitato al suo interno dai politecnici che lavorano su insiemi di competenze che non possono essere unilaterali, per loro natura.

L’unilateralismo costituisce la cifra intellettuale di non pochi docenti, prigionieri di schemi in base ai quali ciò che conta è schierarsi; per questa ragione, mentre fa notizia che a qualcuno è negata nei pubblici dibattiti o nelle università la parola ad opera di gruppetti di contestatori urlanti, non si parli affatto di una specie di autocensura preventiva che evita accuratamente oratori e argomenti pericolosi.

Le minoranze vincono, a meno che non ci siano leaders autorevoli e coraggiosi, in questo caso leaders culturali consapevoli della necessità di disporre di luoghi di cultura, come le università, liberamente aperte al sapere, dove non si subiscano ricatti e imposizioni, ma si educhino le nuove generazioni allo studio e alla ricerca.




LINEA GUSTAV, STORIE DIMENTICATE

Prima Visione Rai

Roma, 10 aprile 2024. La linea Gustav (o “linea invernale“) fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia, su disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943, dall’organizzazione Todt, durante la campagna d’Italia nella II Guerra Mondiale. Il nome deriva dalla compitazione della lettera “G” nell’alfabeto tedesco. Lo racconta il doc in prima visione “Linea Gustav, storie dimenticate”, di Lucrezia Lo Bianco, in onda domenica 14 aprile alle 22.10 su Rai 5.

Divideva in due la penisola italiana: a nord le truppe tedesche (nel territorio formalmente in mano alla Repubblica Sociale Italiana), a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quella di ritardare l’avanzata degli Alleati, impedirgli di raggiungere Roma e tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale. I tedeschi requisiscono le abitazioni più̀ signorili o strategicamente rilevanti, scavano trincee, costruiscono rifugi e razziano tutto il resto.

È la tattica della “terra bruciata”: nessun riparo lasciato agli Alleati, nessun ristoro, nessuna persona che possa dargli informazioni o supporto. Il fronte si sposterà̀ solo a giugno 1944 quando le truppe tedesche si ritireranno dai paesi della Majella e dell’Alto Sangro, sulla linea Hitler posta poco più a nord, dopo la lunga e sanguinosa battaglia di Cassino, che segna il definitivo sfondamento della Linea Gustav.

Lucrezia Lo Bianco ha deciso di ripercorrerla, nello stile “Di là dal fiume e tra gli alberi”, incontrando artisti e geologi, storici e riti antichi, per raccontare un piccolo tratto della nostra storia.




NAS E ASL INCONTRANO LE IMPRESE

L’evento di Confartigianato. Domani iniziativa gratuita rivolta a ristoranti, bar, piccoli artigiani e operatori del settore alimentare

Chieti, 10 aprile 2024. Fornire alle imprese del settore alimentare – dai ristoranti ai bar, dalle pasticcerie ai panifici e fino ai caseifici, ai frantoi e alle piccole aziende artigiane – tutte le indicazioni operative e gli strumenti per adeguarsi rispetto ai riferimenti normativi in materia igienico sanitaria e strutturale e, più in generale, per quanto riguarda la prevenzione, la salute e la sicurezza. Queste le finalità dell’evento gratuito dal titolo “Nas e Asl incontrano le imprese: le attività di prevenzione a tutela della salute e della sicurezza”.

L’appuntamento è per domani, giovedì 11 aprile, alle ore 16:00, nella sede di Academy ForMe, al primo piano del centro commerciale Centauro, in via Filippo Masci, a Chieti. L’iniziativa è promossa da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila.

Nel corso dell’evento, dopo l’introduzione e i saluti di Gaudenzio D’Angelo, presidente della categoria Alimentazione Confartigianato Chieti L’Aquila, sono previsti gli interventi di Alcide Massaro, direttore facente funzioni del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spsal) – Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, del capitano Maria Rosaria Paduano, comandante dei Carabinieri del Nas di Pescara (Nucleo CC Antisofisticazioni e Sanità) e del luogotenente Saverio Vitto, sempre del Nas abruzzese.

Per partecipare è obbligatoria la registrazione, compilando il form dedicato sul sito web di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila (www.confartigianato.ch.it).

“Per le imprese – afferma il presidente della categoria Alimentazione di Confartigianato Chieti L’Aquila, Gaudenzio D’Angelo – non è facile muoversi nei meandri della normativa igienico sanitaria. Molto spesso, infatti, all’origine di problemi e criticità c’è l’oggettiva difficoltà riscontrata nel comprendere limiti, regole e vincoli imposti dalle leggi di riferimento. Proprio per dare una risposta alle tante richieste che arrivano dal territorio e in una logica di promozione della prevenzione sui luoghi di lavoro, abbiamo pensato ad un’iniziativa che coinvolga le autorevoli voci dei rappresentanti della Asl e dei Carabinieri del Nas, organi ispettivi del settore. Si tratterà di un evento in cui, in modo semplice e chiaro – conclude D’Angelo – verranno fornite indicazioni concrete ai partecipanti, che avranno la possibilità di porre domande e di chiarire ogni dubbio”.




DOSSIER RISERVA DANNUNZIANA

A cura di Radici InComune

Pescara, 10 aprile 2024. L’assenza del comitato di gestione è stata quanto mai grave in occasione del devastante incendio del primo agosto 2021, quando è apparso chiaro la sua fragilità nel rimbalzo di competenze e responsabilità. Una serie di mancanze e di errori che porta fino a oggi, allo stato desolante di una sconfitta.

Il 14 settembre 2021 nel consiglio comunale straordinario successivo all’incendio le Associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara hanno richiesto un approccio e controllo scientifico tramite l’organo previsto di un Comitato di Gestione. (Doc.Ass_CCPE_14.09.2021C_E_G)

L’amministrazione ha risposto mantenendo la gestione in capo alla Giunta e agli uffici tecnici, un vuoto di controllo. Tale vuoto si è cercato di colmare con un tavolo tecnico, volontario, a chiamata, composto dai tecnici ed esperti Pirone, Febbo e Savini, che hanno cercato di dare gli indirizzi di azione per il post incendio, senza nessun potere se non quello consultivo.

Pirone, Febbo e Savini lavorano, studiano, producono la loro relazione nel novembre del 2021, individuano con bandierine le piccole plantule di pini d’Aleppo che stavano nascendo e cominciano a dare indicazioni operative. Indicazioni disattese, come la più importante: nell’estate del 2022 la squadra più volte richiede di supportare la giovane vegetazione con acqua, nulla è stato fatto, e come comprovato dal monitoraggio dell’Università dell’Aquila (ottobre 202) la Riserva perde un 50% delle plantule nate per la forte siccità estiva (relazione Università dell’Aquila),

Parallelamente al tavolo degli esperti, che, capiamo ora, essere una facciata di buoni intenti per le associazioni e cittadinanza, l’ordine degli Agronomi a gennaio 2023, con una lettera che salta il tavolo formato, caldeggia la chiamata della fondazione Alberitalia (ordine agronomi Riserva e risposta nota ordine da parte esperti)

Tale fondazione viene incaricata così di uno studio per la ripresa e prepara le linee guide, che vengono accolte e utilizzate per la preparazione dell’appalto del disboscamento degli alberi morti. (relazione Alberitalia)

La mancanza di un controllo, nessun comitato di gestione, gli esperti volontari non coinvolti, portano al disastro finale: il cantiere iniziato nel 2023 ha esboscato sì i tronchi di pino morti, ma uccidendo la stessa ripresa naturale della Riserva: nessun rispetto delle giovani plantule:

·         i letti di caduta dei tronchi non sono stati controllati per cercare di non schiacciare le plantule

·         i cingolati entrati nell’area hanno poi portato all’ennesima falcidiazione dei giovani pini d’Aleppo, i nostri pini, il cui corredo genetico è fondamentale.

È stato un vero esbosco. Uno scempio ambientale. Un disastro annunciato, direbbero gli esperti. L’amministrazione ha sbandierato come sempre i finanziamenti. Ma non i risultati:

i tronchi sono distesi fuori e dentro la riserva in attesa di conferimento misterioso, visto che nessuno rispetta i CAM previsti come obbligatori dal relativo Decreto del 2020 e dal Codice degli appalti, dal 2016 al 2023;

le plantule contate a una a una sia dagli esperti che dall’Università sparite dal controllo dei monitoraggi;

le prescrizioni delle relazioni disattese, nessuno poteva entrare nel cantiere a controllare per motivi di sicurezza. Oggi vediamo il risultato finale di una rinnovazione interrotta e distrutta per incuria.

E così oggi già si parla che la Fondazione Alberitalia porterà nuove plantule di Pino d’Aleppo, una notizia sbandierata come un successo, mentre la verità è l’ammissione di una clamorosa dichiarazione di sconfitta, l’ennesima, per il compito che ha una amministrazione: cercare di tutelare il patrimonio della Riserva Regionale Pineta Dannunziana.

Cronistoria

Primo agosto 2021 incendio Riserva

14 settembre 2021 Consiglio Comunale aperto

Novembre 2021 Relazione dei tecnici Febbo, Pirone e Savini

Relazione Università dell’Aquila Luglio- Ottobre 2022: relazione dell’Università dell’Aquila dove si evince che circa il 50% del rinnovamento delle plantule di Pino d’Aleppo sono state perdute per la siccità dell’estate del 2022, per quanto i nostri esperti avessero richiesto espressamente di irrigare e apportare acqua nei comparti incendiati.

Nel gennaio del 2023 l’ordine degli Agronomi di Pescara invia un documento nel quale disconosce l’operato del tavolo tecnico e addirittura sponsorizza una fondazione esterna, Alberitalia, per le azioni e studi da intraprendere, scrivendo di essere con loro in contatto, e che l’opera sarebbe stata a titolo gratuito.

Il dott. Febbo, il prof. Pirone e il dott. Savini, esperti conoscitori della Riserva Dannunziana, puntualmente rispondono al documento dell’ordine degli Agronomi di Pescara, a firma del presidente, facendo notare le incongruità scientifica e la non approfondita conoscenza della Riserva.

L’amministrazione invece segue il “consiglio” dell’ordine degli Agronomi, e affida, il 17 marzo, l’incarico del valore di 43.900 euro per:

Una relazione per abbattimento e rimozione del materiale legnoso fino ad un imposto;

Le Linee Guida” d’indirizzo riguardanti azioni sull’assetto forestale e indicazioni sui criteri di rinaturalizzazione del sedime di Via della Bonifica prossima alla chiusura del traffico veicolare;

Novembre 2023 parte il cantiere nella Riserva per l’esbosco di circa 400 alberi

Gennaio 2024 Question Time sui CAM e sulla destinazione del legname al quale non è stata data una risposta esaustiva e precisa.

2 aprile 2024 comunicazione in conferenza stampa dell’amministrazione dell’arrivo dei primi 200 pini d’ Aleppo da piantare per la Riserva.




IL CENTRO: SCIOPERO

Giornale non sarà in edicola domani e il sito non verrà aggiornato

Pescara, 10 aprile 2024. Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro, sulla scorta del pacchetto di cinque giorni di sciopero affidato dall’assemblea il 1° febbraio scorso, proclama lo sciopero per oggi. E quindi il giornale non sarà in edicola domani e il sito non verrà aggiornato.

Le giornaliste e i giornalisti restano sconcertati dall’ennesima provocazione del presidente del Centro spa, il dottor Pierluigi Balietti, di non rinnovare il contratto di una collega chiamata a sostituire una assenza per aspettativa. A ciò si aggiungono le mancate sostituzioni di due colleghi in malattia, uno dei quali assente da quasi due mesi. L’organico fortemente impoverito da gennaio a oggi (sono stati già due i contratti non rinnovati, per un totale di cinque assenze) non ha precedenti nella storia del Centro, lasciando presagire un oscuro futuro per l’informazione abruzzese.

L’atteggiamento sempre più provocatorio del presidente del Centro spa, abbinato alla nota sfiducia alla direzione da parte della redazione, non rispecchia neppure quanto emerso nella riunione del 15 marzo scorso con gli Editori (a partire dall’arenato tema sui prepensionamenti). Editori che si sono sempre sacrificati per garantire la tenuta del giornale in un momento delicato per il settore, ribadendo che il Centro rappresenta un’istituzione in regione e ripetendo di voler mantenere le quattro edizioni provinciali e le due redazioni di Pescara e L’Aquila come baluardi dell’informazione.

Piano e propositi che confliggono con quanto avvenuto da gennaio, perché le carenze in organico stanno portando a un forte malcontento e a un impoverimento del prodotto. La redazione è altresì preoccupata dall’incomprensibile silenzio delle istituzioni che forse non hanno ben chiaro il destino che di questo passo attende il principale organo d’informazione in Abruzzo. Ai lettori e agli edicolanti che subiscono l’ennesima forma di protesta la rassicurazione che i giornalisti del Centro non molleranno di un millimetro sul fronte della libera e corretta informazione

Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro




SACRAMENTALI DIMENTICATI

Un libro di don Marcello Stanzione

di Elia Lucchini

Dentrosalerno.it, 10 aprile 2024. L’editrice milanese Sugarco ha stampato una nuova opera dell’angelologo e demonologo di fama internazionale don Marcello Stanzione intitolata: “I sacramentali dimenticati. Acqua, sale, olio e incenso benedetti”.

Il Catechismo della Chiesa cattolica cos’ definisce i sacramentali: “la santa madre Chiesa ha istituito i sacramentali. Questi sono segni sacri dai quali, per una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie condizioni della vita” (n. 1667). Gli autori moderni, a grandi linee, distinguono i sacramentali in due categorie: I sacramentali-elementi ed i sacramentali-azioni. Immediatamente si nota la distinzione fra le realtà (elementi) benedette, consacrate, esorcizzate e le azioni: benedizioni, consacrazioni, esorcismi.

Nel primo gruppo di sacramentali abbiamo così: l’acqua, le candele, il pane, l’olio, i rami di ulivo (le palme), le ceneri, i ceri, il sale, l’incenso e tutti gli elementi benedetti.

Nel secondo gruppo sono raccolte le consacrazioni: professione religiosa; consacrazione dell’abate e della badessa; consacrazione delle vergini; dedicazione della chiesa e dell’altare; le benedizioni: dell’acqua, dei bimbi, dei malati, dei campi, di quanto serve alla vita ed al lavoro dell’uomo e, da ultimo, gli esorcismi.

In questo libro di don Stanzione sui sacramentali si tratterà specialmente delle benedizioni ad alcuni elementi naturali come l’acqua, il sale, l’olio e l’incenso che normalmente vengono utilizzati dagli esorcisti o dai sacerdoti cattolici che, pur non essendo esorcisti, li utilizzano nella pastorale della liberazione rivolta agli ammalati spirituali. L’autore del libro, don Marcello Stanzione, che non è esorcista, ma un parroco di Campagna, ha sempre benedetto tali elementi mentre purtroppo numerosi sacerdoti cattolici, pur potendole fare, non fanno tali benedizioni perché ritengono che tutto ciò sia superstizioso e medioevale…o addirittura fuorviante nonostante che sia l’antico Rituale Romanum sia il moderno benedizionale emanato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 1992 preveda tali benedizioni specifiche.

Il compianto esorcista don Gabriele Amorth disse una volta: “l’olio esorcizzato, usato con fede, serve a mettere in fuga il potere dei demoni e i loro assalti. Inoltre, favorisce la salute dell’anima e del corpo; ricordiamo l’antica usanza di ungere le ferite con l’olio”, così come il potere dato agli apostoli da Gesù di guarire i malati mediante l’imposizione delle mani e l’unzione con l’olio.

Il famoso esorcista scrisse: “quando incontro persone che soffrono di una certa maledizione che di solito è collegata a oggetti o cibi maledetti, ecc…è importante che questi cibi o oggetti maledetti o oggetti cattivi vengano espulsi. A volte prima che ciò accada l’energumeno soffre di dolori allo stomaco, di eruttazioni interessanti, di ingrossamento dello stomaco, di esplosione di singhiozzo, o di tosse e respiro affannoso…Quando va in chiesa, quando prega e soprattutto quando viene esorcizzato. In questi casi, è importante ma non sempre necessario che la persona espella l’oggetto maledetto, ecc. L’olio esorcizzato aiuta davvero a rimuovere e a liberare il corpo da queste impurità o malesseri o cose maledette…” (dal libro Un esorcista racconta). Riguardo poi all’acqua santa, Santa Teresa d’Avila scrisse: “per lunga esperienza ho imparato che non c’è nulla come l’acqua santa per mettere i diavoli a tacere” (e impedire che tornino di nuovo).

“Per quanto mi riguarda, ogni volta che la prendo, la mia anima prova una consolazione particolare e notevole. Infatti, mi capita spesso di avvertire un ristoro che non saprei descrivere, simile a una gioia interiore che conforta tutta la mia anima.

Anche una notte, più o meno in questo periodo, mi sembrava che i diavoli mi soffocassero; e quando le suore avevano asperso una grande quantità di acqua benedetta, vidi una grande folla di loro che fuggivano velocemente come se stesse per gettarsi giù da un luogo scosceso”. Il libro di don Stanzione è particolarmente utile a tutti gli operatori pastorali che, pur non essendo esorcisti di nomina episcopale, lavorano nel campo del ministero della consolazione e della liberazione con gli ammalati spirituali.




L’ITALIA E LA DEMOCRAZIA UMILIATA

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 10 aprile 2024. Come sostenuto più volte su queste pagine non è possibile costruire una coalizione che intenda governare l’Italia, mettendo insieme una forza di sinistra – ammesso che il PD sia ancora in grado di interpretare efficacemente un tale versante – ed un’altra che, quale il Movimento 5 Stelle, è di fatto di destra, forse, anche a sua insaputa. E, perfino, a suo dispetto.

Una forza, infatti, che tuttora riposa sulla tara genetica delle sue origini – è pur sempre il partito del “vaffa” – e, per quanto dotata di una sua agenda sociale, la declina attraverso una postura demagogica e populista, nel migliore dei casi paternalistica, senza alcuna cognizione dell’ interesse generale del Paese.

Al di là delle cause scatenanti del momento che, a Bari e pure a Torino, hanno portato alla frattura tra PD e 5Stelle, se anche queste crisi locali dovessero risolversi, resterebbe per intero il problema di una conciliazione impossibile tra due forze che solo la comune convenienza elettorale potrebbe tenere assieme. In vista di una improbabile scalata al potere che, in queste condizioni, non si profila neppure su un orizzonte lontano. Il quale, peraltro, se fosse, in prospettiva, abbordabile, non farebbe altro che incrementare la rivalità interna a tale presunta coalizione, azzoppandola sul nascere.

Il nostro è, oggi, un sistema politico che francamente umilia l’Italia e gli italiani. Siamo un Paese di grande tradizione democratica, cresciuta attraverso la pluridecennale esperienza di un confronto spesso aspro, ma pur sempre orientato all’ interesse generale della collettività.

Un confronto duro e schietto, condotto secondo visioni differenti, spesso addirittura antitetiche, ma pur sempre motivate idealmente e politicamente, mai declinate solo in funzione di un potere fine a sé stesso. In altri termini, anche nelle stagioni più fortemente contrassegnate dal cosiddetto principio “ad excludendum”, il discorso pubblico dell’ Italia democratica ha sempre visto in campo, a fronte delle maggioranze che sostenevano il governo, una possibile, chiara e forte alternativa.

Che cosa resta oggi di tutto questo? Nulla o quasi. Non esiste una visione “altra”, un progetto politico che le opposizioni siano in grado di introdurre come termine dialettico che, a fronte della proposta incarnata dal governo, accenda nella pubblica opinione un confronto coinvolgente, possibilmente appassionato.

Al discorso del Governo, monocorde – eppure frastagliato e, per più aspetti, contrastato al suo interno – corrisponde la rissa indecente delle supposte opposizioni. Di fatto, PD e 5Stelle altro non fanno se non offrire preziosi assist alle forze di maggioranza che, sostanzialmente, giocano contro un avversario a porta vuota. Ciò che succede a Bari ed a Torino umilia la democrazia nel significato profondo del valore umano e morale di cui è la più alta, diretta ed esplicita attestazione sul piano politico e civile.

La democrazia – “forma di un desiderio profondamente umano”, come sostiene il documento preparatorio della prossima Settimana Sociale – è ferita, al punto che vacilla, dubita di sé, è tentata di rassegnarsi ad un inevitabile declino, quando il suo stesso fondamento, la sovranità popolare, la libera espressione del personale convincimento di ogni cittadino è così gravemente strumentalizzata e compromessa.




QUEL NATALE NON C’ERA LA NEVE

Il romanzo familiare di Agnese Berardini targato Bertoni Editore alla Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini

Pescara, 10 aprile 2024. La vita spesso ci mette dinanzi un campo minato, allora bisogna aver pazienza, sondare il terreno, procedere a piccoli passi e non aver fretta … individuare la mina e renderla inoffensiva e mantenere sempre viva la consapevolezza che basta un momento di disattenzione o di presunzione per saltare in aria. (Agnese Berardini, “Quel Natale non c’era la neve – Storia d’amore di una famiglia“, Settimo capitolo, p.100, Bertoni Editore)

Venerdì 12 aprile, alle ore 17:30, Agnese Berardini, docente di lettere classiche presso il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara, affiancata dal prof. Mauro Pallini, sacerdote e docente di Liturgia, presenterà la sua seconda pubblicazione, il romanzo: “Quel Natale non c’era la neve” presso la splendida Biblioteca diocesana Carlo Maria Martini, in Piazza Spirito Santo, 5 a Pescara.

Sarà presente anche il Direttore della biblioteca, dr. Luca Mazzocchetti. L’invito è rivolto a chiunque voglia ascoltare il racconto di una storia vera, magica, straordinaria e imprevedibile come ogni avventura umana; che restituisce sogni, aspettative, gioie e i dolori dei protagonisti ‒ in cammino soprattutto tra Puglia e Abruzzo ‒ e nella quale, in paesi e città italiane ed europee, entrano in scena personaggi sconosciuti e altri noti, come il grande scrittore Ennio Flaiano.

Come recita il sottotitolo è la storia d’amore di una famiglia, nata negli anni Sessanta, che inizia a Natale del 1974, ma si snoda fino al 2006 con incursioni nelle vicende belliche e postbelliche del secondo conflitto mondiale e indietro fino agli anni Cinquanta e Quaranta, restituendo la bellezza e la profondità di valori, ideali e speranze dati in eredità a chi si ama. Un sentito ringraziamento dell’autrice, per la disponibilità e l’accoglienza riservatale, a S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo dell’Arcidiocesi Pescara-Penne, al dott. Luca Mazzocchetti e al prof. Mauro Pallini.




UN’ALTRA MISSIONE IN SENEGAL

Il Colibrì pronto. Lunedì, 15 aprile, il carico del container ed il saluto del Sindaco Jwan Costantini. Domenica pranzo di solidarietà per sostenere le attività del circolo

Giulianova, 10 aprile 2024. Dalle 8 alle 12 di lunedì prossimo, 15 aprile, il Circolo Colibrì completerà il carico del container che partirà a breve alla volta di Dakar per una nuova missione umanitaria. Domenica prossima, inoltre, si terrà il tradizionale pranzo di raccolta fondi per sostenere le attività dell’associazione, che in dieci anni di impegno umanitario e sociale ha realizzato iniziative di aiuto e assistenza a Giulianova e all’estero.

Alla chiusura del container, lunedì, sarà presente il Sindaco Jwan Costantini. Il gemellaggio di Giulianova con la capitale Dakar rappresenta solo una delle azioni promosse dal Colibrì e accolte con entusiasmo dall’ Amministrazione Comunale.

“Quest’anno il Circolo festeggia il suo decimo compleanno – spiega Ambra Di Pietro, che con Egidio Casati ha fondato e coordina le attività dell’ associazione – Per il 2024 stiamo preparando, non a caso, molte iniziative e qualche sorpresa. L’invio del container in Senegal rappresenta comunque un passaggio imprescindibile. La missione umanitaria resta infatti un impegno identitario della nostra associazione”.

“Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto e sistemato abiti, libri, attrezzature sanitarie – prosegue Egidio Casati – È come se il container, oltre ai beni materiali, portasse in Africa anche la generosità dei giuliesi e condividesse con il Senegal la parte migliore della città”.




FATTO GRAVISSIMO

Cure garantite al paziente con grave disabilità dal Comune ma non dalla ASL

Montesilvano, 10 aprile 2024. Che la sanità fosse malata non è una novità e i cittadini se ne sono accorti da tempo, ma quello che è accaduto ad un cittadino di Montesilvano con gravissima disabilità, preso in cura dal Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata della Asl di Pescara presso il distretto sanitario di Montesilvano, ha superato ogni limite.

Malato in condizioni di estrema gravità con disabilità al 100% e grave malattia rara, è costretto, dopo aver subito un delicato intervento al cervello, a continuare ulteriori cure presso il reparto di oncologia dove era  seguito da già da sei anni.  La malattia rara dopo l’intervento ha provocato delle terribili piaghe in testa e sulla schiena.

Il giovane deve sottoporsi a terapia ogni 21 giorni, ma il servizio ADI nega lo spostamento in ambulanza perché l’ospedale di Chieti, se pur a distanza di pochi chilometri da quello di Pescara, è fuori provincia.  Nega dunque l’autorizzazione e rispondendo al paziente che può curarsi tranquillamente a Pescara.

Sembra quasi una rivalità “sportiva” esistente da anni tra Chieti e Pescara. Peccato che la salute non è una partita di calcio.  Alla famiglia è stato risposto che per decisioni aziendali, autorizzare l’ambulanza per altra asl non è possibile.

Quando di mezzo c’è la vita di un paziente in condizioni di estrema gravità è fondamentale garantire la continuità delle cure. I giorni di vita di un malato gravissimo non possono valere 50 € di risparmio per una Asl !

In passato la stessa struttura ADI aveva autorizzato il trasporto per le cure, oggi invece evidentemente un “ragioniere”, che non sappiamo chi sia, ha valutato che la vita di un paziente valga meno di 50 euro!

Grazie all’intervento del Sindaco Ottavio De Martinis e del consigliere delegato alla disabilità Giuseppe Manganiello questo di cittadino di Montesilvano che versa in una condizione di salute gravissima, da oggi potrà curarsi con tutte le attenzioni necessarie del caso.

Gli amministratori hanno raccolto la denuncia della nostra associazione e si sono attivati al fine di coprire con l’intervento del municipio tutte le spese relative al trasporto dell’ambulanza.

Siamo soddisfatti della sensibilità dimostrata dal Comune di Montesilvano, che non aveva assolutamente l’obbligo di adoperarsi, ma non tutti i pazienti troveranno sempre i comuni a farsene carico.

Chiediamo immediatamente alla Asl di modificare il provvedimento e di valutare la situazione di ogni singolo paziente e di autorizzare le cure al ragazzo con gravissima disabilità e a tutti quelli che si trovassero nella sua condizione perché qui non si tratta di un capriccio ma di una necessità sanitaria. In caso contrario vuol dire decretare la morte di una sanità malata da tempo.

Cav. Claudio Ferrante

Associazione Carrozzine Determinate




LA FESTA DELLA MADONNA DELLA LIBERA

Pratola Peligna si prepara alle celebrazioni. Un momento di devozione e tradizione che, come ogni anno, unisce la comunità in una ricorrenza speciale. Come consuetudine, la tradizione religiosa sarà unita allo spettacolo e promette di offrire tre settimane di gioia, intrattenimento e celebrazione

Pratola Peligna, 10 aprile 2024. L’apertura ufficiale è prevista giovedì 2 maggio e si concluderà sabato 18 maggio con il concerto di uno tra i più grandi musicisti e cantautori del panorama musicale italiano,  Alex Britti. Il programma delle festività sarà ricco di iniziative che soddisfano tutti i gusti e le età, offrendo un’opportunità unica per i residenti e le migliaia di visitatori di immergersi nelle antiche tradizioni e nei riti religiosi che caratterizzano questo evento così significativo per la città.

Tra le attività in programma ci saranno processioni solenni, sante messe, spettacoli di fuochi d’artificio, bancarelle gastronomiche con prelibatezze locali e intrattenimento dal vivo con la presenza di artisti di fama nazionale che renderanno l’atmosfera ancora più magica e coinvolgente.

Venerdì 3 maggio, come da tradizione ci sarà l’arrivo dei pellegrini di Gioia dei Marsi previsto nel tardo pomeriggio. La sera, invece, spazio all’intrattenimento con lo spettacolo del comico Max Giusti accompagnato dalla sua orchestra spettacolo.

Il sabato e la domenica saranno dedicati ai riti religiosi: quest’anno la messa principale nel giorno del Santo Patrono sarà officiata dal Cardinale Gerhard Ludwig Müller. Ovviamente non mancheranno le processioni, i fuochi d’artificio e le bande, tra cui quella dei Granatieri di Sardegna e, la settimana successiva, la Fanfara dei Carabinieri a cavallo, inserita nel 4° Reggimento dell’Arma.

La seconda settimana sarà incentrata sulle realtà locali: due giornate vedranno protagonisti i bambini con “Il paese dei balocchi”. La musica invece sarà al centro dell’attenzione del programma serale: spazio agli appassionati di liscio, balli di gruppo e caraibici in una serata danzante con la partecipazione delle scuole di ballo. Un altro evento in programma è “The Voice Pratola”,  talent show dedicato ai cantanti peligni e, a seguire, spazio alla “Dance Meraviglia” con un trio di Dj che si alterneranno in consolle fino a tarda notte. Special guest del fine settimana sarà Roy Paladini e i “Super Star Show”, il re del pop vincitore dell’ultima stagione di “Tale e quale show”, di Rai 1.

La terza settimana inizierà il giovedì con un viaggio tra i maggiori successi della musica italiana con il concerto dei “Nel mondo e nell’anima”. Il venerdì vedrà protagonista la Compagnia della Rancia con il musical “Cenerentola”. Ed infine il gran finale di sabato 18 maggio: come già detto, prima ci sarà l’esibizione del cantautore Alex Britti e a seguire si tornerà agli anni Novanta e a “La Storia della Dance”, in compagnia del noto dj Dino Brown.

Tra le numerose iniziative non mancheranno alcuni incontri pubblici, uno a settimana, con tre personaggi tra i più conosciuti della tv. Si inizia giovedì 2 maggio alla presenza dello chef Davide Nanni con la presentazione del libro “A sentimento”. La settimana successiva, il 12 maggio, sarà la volta di Giuseppe Pirozzi: l’attore di una delle serie tv italiane più conosciute degli ultimi anni sarà il protagonista di un’iniziativa incentrata sui temi del bullismo e dell’inclusione giovanile. Venerdì 17 maggio l’appuntamento conclusivo: si parlerà di “Cinema, fiction e teatro”, con un’intervista all’attore Gabriel Garko.

Non mancheranno le proposte culturali: durante tutto il periodo sarà possibile ammirare le opere di alcuni artisti locali nella mostra pittorica e fotografica “Pratola nell’arte”. L’inaugurazione è prevista per giovedì 2 maggio. Tra gli eventi in programma, ci sarà anche un interessamento delle scuole attraverso il progetto Pon: per l’occasione sarà possibile ammirare un dipinto su mattonelle raffigurante il quadro originale della Madonna della Libera, realizzato dall’Istituto comprensivo Gabriele Tedeschi di Pratola in collaborazione con il liceo artistico Mazara di Sulmona. Tutte le opere saranno esposte a Palazzo Colella.

“La festa patronale è un momento speciale per tutti noi” ha detto il presidente del Comitato Raimondo Onesta. “È un’occasione per rafforzare i legami comunitari, per esprimere la nostra gratitudine e devozione al nostro Santo Patrono e per celebrare la nostra identità culturale e religiosa. Vorrei invitare l’intera comunità a partecipare a questa ricorrenza straordinaria e a condividere insieme momenti di gioia, riflessione e preghiera. Mai come quest’anno stiamo compiendo uno sforzo economico non indifferente. Il calendario completo con tutte le iniziative in programma sarà ufficializzato e pubblicato nei prossimi giorni. Ringrazio tutti i componenti del Comitato, la Mastra e le cercatrici, il Parroco e soprattutto i tanti cittadini che ci sono vicini in questa avventura”.




ESSENZA. VITE DI CLAUDIO ROCCHI

Alla Macondo con il giornalista Walter Gatti

Pescara, 10 aprile 2024. Sarà la Scuola Macondo di Pescara (via De Cesaris, 36) ad ospitare venerdì 12 aprile alle ore 21:30 la presentazione del libro “Essenza. Vite di Claudio Rocchi” (Caissa Italia Ed.) di Walter Gatti, (Lodi 1959) giornalista dalla metà degli anni ‘80. Laureato in Filosofia estetica, ha collaborato con Sette del Corriere della Sera, Panorama, Il Giornale, Vogue, Class Editori, Il Sabato, Radio Rai. Ha scritto volumi di divulgazione e critica musicale. Il suo ultimo libro è Essenza: vite di Claudio Rocchi (Caissa Editore, 2023), biografia del più importante autore italiano di musica psichedelica. Attualmente dirige progetti di comunicazione istituzionale.

Modera l’appuntamento il performer Andrea Zampieri (Milano, 1971): autore di canzoni, romanzi e poesie, musicoterapista e informatico; artisticamente attivo nell’ambito della lettura poetica, con lo spettacolo “Cronache Dallo Specchio Del Mondo”, nel quale legge i propri scritti prosodici in stile beat interpretandoli su musiche di Luca Olivieri, con ampio margine di improvvisazione.

Claudio Rocchi è nato a Milano 1965 ed è morto a Roma nel 2013: è stato “il principe degli hippie“. Ha inciso alcuni tra i dischi e le canzoni simbolo della nuova libertà giovanile, del nascente rock italiano e dell’era psichedelica, da La tua prima luna a Volo magico, da La realtà non esiste a Lascia Gesù.

Protagonista assoluto del cantautorato dei primi anni ’70, Rocchi ha ostinatamente inseguito domande e sogni, utopie e provocazioni. Ha visto Jimi Hendrix e il Festival dell’Isola di Wight, ha vissuto il beat e ha divulgato Gibran, è stato priore di una comunità Hare Krishna e ha fondato una Radio Libera in Nepal, ha chiacchierato con Ravi Shankar e ha sperimentato con Demetrio Stratos e Paolo Tofani. In un’intervista, Rocchi affermava di aver vissuto molte vite che il libro prova a connetterle tra loro. Accomunate da una sola prospettiva: “più che un mestiere nella vita io voglio fare l’uomo”.

Questa biografia racconta un artista totalmente libero e spesso dimenticato, un cercatore inarrestabile e cocciuto di “essenza”. Non mancano fotografie, documenti, canzoni, scritti, poesie e le dichiarazioni spesso inedite di chi è stato al suo fianco a vario titolo: Franco Battiato, Alberto Camerini, Francesco Coniglio, Cinzia Defendenti, Terra Di Benedetto, Franco Fabbri, Lucio ‘violino’ Fabbri, Eugenio Finardi, Walter Maioli, Manuela Mantegazza, Gianni Maroccolo, Carlo Massarini, Ciaj Rocchi, Roberto Rocchi, Susanna Schimperna, Paolo Tofani, Amerigo Verardi.

L’appuntamento sarà arricchito da Year of Taurus, il progetto solista di Matteo Dossena degli Sherpa, che nasce nel 2019 con l’intento di dare spazio a sonorità più pop e psichedeliche rispetto al percorso più heavy e oscuro intrapreso con Sherpa. Nel gennaio del 2021 esce autoprodotto il primo album “Topsoils”; il disco viene pubblicato in 32 CD (copie numerate) / copertina stampata in Cianotipia con inserti realizzati a mano.




ANIME SPERSE. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise

Prima presentazione del vasto progetto di David Ferrante

Spoltore, 10 aprile 2024. Venti racconti, scritti da altrettanti autori, che hanno per protagoniste le anime sperse che popolano le leggende e i ricordi nel nuovo progetto di Tabula Fati a cura di David Ferrante, “Anime sperse. Storie di fantasmi d’Abruzzo e Molise” che verrà presentato per la prima volta presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore a piazza D’Albenzio, presieduta dall’Avv. Luigi Spina, anch’egli coinvolto in questa esperienza con il suo contributo letterario. L’appuntamento è per venerdì 12 aprile alle ore 18. Modera la giornalista Alessandra Renzetti; le letture sono a cura di Laura Patrizia Porfilio, l’evento sarà impreziosito da intermezzi musicali dall’organettista Stefano De Dominicis.

Al centro del progetto si susseguono vicende tenere, commoventi o inquietanti, a ricordare che il mondo è più complesso e misterioso di quanto appaia. A mettersi in gioco sono:  Fiorella Borin, Davide Camparsi, Maria Elena Cialente, Luigi De Rosa, Gabriele Di Camillo, Carla Di Girolamo, Laura Di Nicola, Carla Dolazza, David Ferrante, Nicola Lombardi, Valeria Masciantonio, Agata Motta, Chiara Negrini, Agnese Pavone, Gino Primavera, Federica Soprani, Maurizio Sorrentino, Luigi Spina, Alessandra Tucci, Lucia Vaccarella.

Come si percepisce la presenza di un’anima inquieta? A volte è un alito di vento tiepido, che arriva sul viso come una carezza. A volte un inspiegabile fruscio di carte; o passi che risuonano in una stanza vuota. In certi casi è la sensazione di riconoscere in una figura dai contorni sfumati qualcuno incontrato chissà quando e chissà dove; oppure si odono lamenti, voci confuse, invocazioni, grida provenire da un palazzo disabitato.

Sono sensazioni forti, che turbano chi le prova; tanto più quando avvengono in prossimità di antichi edifici le cui pietre custodiscono leggende di amori disperati, di sofferenze inaudite, di crudeltà concepite da menti perverse. Tra quelle pietre corrose dal tempo sopravvivono le anime sperse. Sono anime inquiete, destinate a non trovare mai pace. Se si manifestano a chi ha provato un dolore analogo, accade un prodigio: un abbraccio che supera la barriera tra il possibile e l’impossibile.

Come spiega il sociologo e scrittore David Ferrante, appassionato studioso e divulgatore della cultura popolare e Dottore di ricerca in Scienze sociali: “Le anime sperse sono quelle che restano legate ai luoghi in cui hanno perduto i loro corpi. I nostri sono racconti che parlano di anime sperse, di fantasmi che vagano nella memoria, nelle case e nei castelli e nelle leggende d’Abruzzo e Molise”.

Lo stesso Ferrante deve la sua fama a queste ricerche, infatti, tra i suoi lavori dedicati agli aspetti magici e leggendari della cultura popolare, oltre a diversi racconti, si annoverano il saggio Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno. San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese (2018-2020), uscito poi con una nuova edizione nel 2023; è ideatore e curatore delle antologie L’Ammidia. Storie di Streghe d’Abruzzo (2019); Fate, Pandafeche e Mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo (2020) e Magare. Storie di Streghe d’Abruzzo v.2 (2021).

Nel 2022 esce la sua prima silloge personale Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e di me in cui reale e irreale, leggende e vita personale, amore e crudeltà cercano un punto d’incontro e di fusione, nel 2024 in seconda edizione con “..e d’amore”.




NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno)

Le Regard Que Je Garde Pour Moi. Venerdì 12 aprile 2024 ore 21.00 | Spazio Matta

Pescara, 10 aprile 2024. Nuovo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Torna protagonista la Sezione Danza a cura di Anouscka Brodacz, con lo spettacolo NIEMANDSLAND (No Man’s Land – Terra di nessuno), venerdì 12 aprile, ore 21, allo Spazio Matta, in via Gran Sasso 57, a Pescara

NOTE DI REGIA: una maschera e una gonna diventano pretesti, il genere è un costrutto sociale, la maschera è un simbolo di dualità. La vera o falsa identità, il reale o immaginario, pensieri segreti e camuffati, l’ ”io” è doppio. Questi temi e le suggestioni che alimentano una performance in cui protagonista è la maschera, intimamente legata all’identità, vera o falsa che sia, reale o immaginaria, simbolo di dualità, persino di usurpazione. Gli esseri umani non sono monolitici, hanno molte facce.

La maschera rende facile entrare in quella dell’altro, identificarsi con lui, senza alcuna sanzione, ma senza lo sguardo critico della società e del suo ordine sociale. La maschera può essere una fonte di fantasia, uno sfogo e, perché no, un mezzo di liberazione o di accettazione della nostra identità, per quanto complessa possa essere. Anfratti interiori con cui spesso è molto difficile convivere, l’accettazione di sé e il modo in cui gli altri ci guardano, tanti fantasmi che visitano i nostri mondi segreti. La produzione è a cura di Compagnie Irene K., coreografia e direzione artistica Irene Kalbusch, danzatori Gold Mayanga, Ilke Teerlinck, musicista Shana Mpunga. Con “Le regard” la Compagnia Irene K. entra nello spazio pubblico, adattandosi ad ogni luogo, alle sue caratteristiche architettoniche, per riproporlo, nelle sue particolarità. In ogni nuova performance, i danzatori utilizzeranno questi elementi per creare nuove immagini effimere, per sorprendere lo spettatore dove non se lo aspetta.




IL CAMMINO DI MARGHERITA

A giugno l’inaugurazione

Ortona, 10 aprile 2024. Il 7 aprile è uscito il sito ufficiale del cammino di Margherita con tante novità e una data, 9 giugno 2024. Ieri, durante una diretta Facebook, è stato lanciato il sito del cammino di Margherita, www.ilcamminodimargherita.com , ricco di novità interessanti: innanzi tutto si è scoperto perché gli ideatori avessero mantenuto sempre il più stretto riserbo intorno alle caratteristiche di questo cammino, che ora grazie al sito sono diventate palesi.

Il cammino di Margherita non è solo un cammino, ma è tante cose messe insieme: è certamente un trekking escursionistico, aspetto che già si conosceva grazie al tracciamento in ottica blog fatto a settembre in 22 comuni abruzzesi, caratterizzato da tappe brevi, fruibili in maniera semplice da chiunque, e che lasciano al camminatore il pomeriggio libero. Quel che non si sapeva invece è che in ogni tappa del cammino ci sarà la possibilità di vivere delle esperienze turistiche fatte apposta per i viaggiatori, che saranno accolti dal referente di zona e invitati a scoprire paesi, tradizioni, racconti.

Si sconfigge quindi la proverbiale noia pomeridiana del camminatore e la si sostituisce con degustazioni, visite guidate, attività esperienziali di varia natura etc. Sul sito sono presenti tour della rocca di Calascio, del paese dei pastori Castel Del Monte, della nobiliare Catignano, e sicuramente altri se ne aggiungeranno, segno di una componente turistica molto forte e assolutamente inaspettata, nonché della collaborazione instaurata con i comuni, che diventano i veri protagonisti del percorso.

Accanto a questi ci sono le botteghe margheritiane, ossia luoghi sparsi in tutti i paesi dove sarà possibile acquistare prodotti tipici, artigianato, gioielleria, abbigliamento, libri etc., una gradevole novità che vivacizzerà sicuramente l’economia dei territori toccati dal cammino grazie alle scontistiche offerte ai possessori di tessere Margherita e Carlo V.

Come se non bastasse, in ogni comune ci sarà un’area tenda autorizzata, un luogo messo a disposizione dei viaggiatori ove sarà possibile piantare la tenda in assoluta tranquillità, posto nelle vicinanze di un punto d’acqua e protetto da sguardi indiscreti.

È un sito work in progress, ma quello che c’è promette bene e la dice lunga sulla complessità del progetto, ideato dall’associazione “La storia in cammino” e portato avanti con tenacia e costanza.

Il 9 giugno ci sarà l’inaugurazione del primo blocco del cammino di Margherita: quali altre sorprese ci riserveranno fino ad allora?




+ PRODUZIONE – SALUTE

Atessa, 9 aprile 2024. Sin dall’introduzione della metrica di lavoro Ergo UAS, anno domini 2011, condivisa da FIOM-FIM-UILM-UGL-FISMIC nello stabilimento Stellantis di Atessa (allora SEVEL), abbiamo denunciato il costante aumento dei ritmi e carichi di lavoro progressivamente peggiorati nel tempo. Negli ultimi giorni assistiamo ad ulteriori incrementi con le nuove saturazioni conseguenti l’avviamento produttivo di nuove motorizzazioni.

Abbiamo contrastato con scioperi e segnalazioni le conseguenze non indifferenti sulla salute di tanti lavoratori, ricevendo solo silenzi ed indifferenza alla deriva provocata anche dalla limitata e nominativa rappresentanza sindacale contrattualmente vigente. L’aumento di operai con ridotte capacità lavorative, l’incremento delle domande di riconoscimento di malattie professionali ed una gestione singolare della sorveglianza sanitaria, sono gli effetti collaterali più tangibili.

I risultati vantati e sbandierati su tutti i media locali e nazionali dal CEO Stellantis Tavares sono il frutto avvelenato dell’inasprimento dell’efficienza, la riduzione dei costi e degli occupati. La nostra caparbietà, a seguito delle modalità inconcludenti ed illusorie delle altre sigle sindacali, ci ha convinti che sia necessario richiedere l’intervento degli organi territoriali preposti ai controlli in materia di salute e sicurezza e di pretendere, per quanto di loro responsabilità, sopralluoghi tempestivi e periodici per impedire l’estendersi del peggioramento delle suindicate condizioni.

L’USB e lo SLAI COBAS che da mesi conducono una battaglia unitaria sul problema, chiamano i lavoratori alla mobilitazione nella giornata di VENERDÌ 12 APRILE e a partecipare al sit-in presso la sede SPSAL di Chieti, al fine di ottenere risposte adeguate sia sulle indagini remote e recenti che adeguate garanzie di controlli futuri.

SCIOPERO di 8 ore su tutti i turni lavorativi

IN TUTTO IL PLANT STELLANTIS EUROPE DI ATESSA

VENERDÌ 12 APRILE 2024

PER LA PARTECIPAZIONE AL SIT-IN SARÀ A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI UN AUTOBUS IN PARTENZA DALLO STABILIMENTO STELLANTIS ALLE ORE 08,30

USB e SLAI COBAS




PARCO FILIPPONE. LAVORI PROCEDONO

 Assessori Rispoli e Zappalorto: “Si sta concretizzando un impegno a vantaggio del quartiere che aspetta da sempre un’area verde”

Chieti, 9 aprile 2024. Continuano spediti i lavori di realizzazione del Parco di Filippone, l’area verde ubicata su via Camillo De Lellis dove nascerà anche un’area di sgambamento.

“Il parco concretizza un impegno preso con la città ed è una vera e propria svolta sostenibile per il quartiere che non aveva un luogo pubblico di aggregazione fino a oggi – così gli assessori ai Lavori Pubblici e Ambiente, Stefano Rispoli e Chiara Zappalorto – Entra nella fase decisiva l’intervento da 201.947,74 euro di lavori volti a ricavare un piccolo e attrezzato polmone verde, dotato di arredo urbano sostenibile e giochi per i bambini e fornito anche di un’area di sgambamento che in questa zona popolosa della città mancava. Secondo il cronoprogramma, gli interventi potrebbero essere definiti già all’inizio dell’estate, entro il mese di luglio, alla ditta abbiamo chiesto tempi rapidi in modo da poter riconsegnare al più presto il nuovo parco alla città, pronto per essere fruito e vissuto”.




PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO

Quarantesima edizione. Consegnati i premi agli imprenditori ed ai dipendenti  delle province di Chieti e Pescara

Chieti, 9 aprile 2024. “Il lavoro è la madre della libertà. È il motore che muove il mondo, che livella le disuguaglianze alla nascita e che offre a tutti la possibilità di crescere ed esprimersi. Il lavoro conferisce spessore, colora la vita, permette di stare al mondo con dignità, dando un significato alla propria esistenza e a quella dei propri cari. Questo è il lavoro.

E questo è il motivo per cui non possiamo rinunciare al lavoro inteso come futuro, ambizione, coraggio, determinazione, capacità, merito. Come presidente della Camera di commercio Chieti Pescara mi impegno quotidianamente, insieme alla Giunta ed alla struttura, per costruire un futuro in linea con le aspettative e le ambizioni dei più giovani. Con le nostre attività promuoviamo lo sviluppo di nuove competenze, coltiviamo le aspettative, cerchiamo di soddisfare nuovi bisogni, trovando le risorse economiche, umane ed organizzative per la crescita delle imprese”.

Sono queste le parole con le quali il presidente Gennaro Strever ha deciso di inaugurare la quarantesima edizione del Premio Fedeltà al lavoro ed al progresso economico che si è svolta ieri, otto aprile, nel Teatro Marrucino di Chieti.

73 riconoscimenti tra imprese, lavoratrici e lavoratori.

23 dipendenti con almeno 25 anni di attività, tre liberi professionisti, 35 imprese di almeno trent’anni. E poi, quattro imprese longeve, che siano attive ed iscritte al registro imprese da almeno 60 anni: Fratelli Di Muzio & C. S.r.l., Chieti; Società Autoservizi Tessitore S.r.l., Vasto; Sea Marelli Componenti S.A.S. di Daniele Agresta & C., Pescara; Rossi Ambrosini & C. S.n.c., Pescara. Un premio ad un brevetto, consegnato a Luca Tosto della Walter Tosto Spa, sviluppato nel campo di applicazione dello stoccaggio dell’idrogeno ad alta e altissima pressione.

Due premi speciali destinati “a personalità che si siano particolarmente distinte nel campo della cultura, dell’arte, dello sport, della scienza, della tecnica ed in campo umanitario, apportando alla collettività significativi contributi allo sviluppo economico, culturale e sociale”: il dottor Nicola Di Bartolomeo per aver dedicato una vita alla chirurgia, in particolare alla chirurgia laparoscopica, con passione, professionalità ed immenso impegno; la dott.ssa Antonella Santuccione Chadha in qualità di “Esperta di neuroscienze e di malattie neurologiche e psichiatriche, riconosciuta a livello internazionale, da sempre attivamente impegnata nella ricerca sulla medicina di precisione e nella innovazione”.

Infine, un riconoscimento particolare da parte del consiglio camerale e di tutto il personale al Segretario generale dell’ente dott. Michele De Vita che il 30 aprile andrà in pensione per avere gestito con visione e capacità manageriali il complesso accorpamento delle due Camere di Chieti Pescara, contribuendo a costruire una nuova solida realtà.

40^ EDIZIONE “PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO E PROGRESSO ECONOMICO”

I riconoscimenti da assegnare a lavoratori ed imprese consistono in una medaglia del conio camerale di pregevole fattura ed in un diploma di benemerenza.

Per la Categoria I (n. 30 premi assegnabili), relativa a lavoratori autonomi e a lavoratori dipendenti (dirigenti, operai, tecnici, impiegati, braccianti, salariati, pensionati) che abbiano prestato lungo ed ininterrotto servizio presso la stessa impresa/settore industriale, commerciale, agricola, artigiana o di servizi con minimo di 25 anni (20 anni per i lavoratori del settore marittimo),

1)            LETIZIA SCASTIGLIA, Chieti

2)            GIACOMO FOSSATARO, Chieti

3)            MASSIMO ROSSI, Chieti

4)            MONIA SISTILLI, Chieti

5)            DIANA MAMMARELLA, Chieti

6)            SANDRO ZINCANI, Pescara

7)            SANTA COLLEVECCHIO, Pescara

8)            ROCCO FINOCCHIO, Montesilvano

9)            GIOVANNI CAPORRELLA, Montesilvano

10)         ROSARIA LA SELVA, Montesilvano

11)         ALESSANDRO TOROSANTUCCI, Lanciano

12)         FRANCO GIULIANI, Lanciano

13)         VITO GIANCRISTOFARO, Lanciano

14)         MARIA SILVANA DELL’ELCE, Lanciano

15)         GABRIELE DI DONATO, Penne

16)         GABRIELLA CARAMANICO, Guardiagrele

17)         ARMANDO NAPOLEONE, Cepagatti

18)         ANTONIO PALOZZO, Cepagatti

19)         GIUSEPPE MARIO PORRECA, Palombaro

20)         MARIA PIA LEMME, Sant’Eusanio del Sangro

21)         MARTINO AMOROSO, Sant’Eusanio del Sangro

22)         ENZO GIARDINO, Rocca San Giovanni

23)         AMALIA TIRO, Rocca San Giovanni

Per la Categoria II (n. 5 premi assegnabili), relativa a liberi professionisti regolarmente iscritti da almeno 30 anni ad Ordini o a Collegi Professionali riconosciuti e che si siano specializzati in specifiche discipline giuridiche, economiche, ambientali, ecc,

1)            PARIDE DI FABIO, Nocciano

2)            ALFONSO FRATTURA, Lanciano

3)            FRANCESCO COLANTONIO, Vasto

Per la Categoria III (n. 5 premi assegnabili), relativa a coloro che abbiano conseguito nell’ultimo quinquennio un brevetto per invenzione industriale di particolare interesse o valore sociale,

1)            LUCA TOSTO, Chieti

Per la Categoria IV (n. 30 premi assegnabili), relativa ad imprese agricole, artigianali, commerciali, industriali e di servizi che abbiano almeno 30 anni di ininterrotta attività (20 anni per le aziende appartenenti al settore della pesca),

1)            DI NARDO DONATO, Chieti

2)            TECNOGAS di MUFFO FRANCO, Chieti

3)            CALZATURE CINOSI, Chieti

4)            MARTINO ANTONELLA, Chieti

5)            DI BIASE MARINO, Chieti

6)            ARIENTI MOBILI di Adriano Arienti, Chieti

7)            GRANDE CAMILLO AUTOTRASPORTI, Chieti

8)            GENTILE ANTONELLA, Chieti

9)            TIME RIVESTIMENTI S.R.L., Pescara

10)         VAR-MAG S.P.A., Pescara

11)         DI PASQUALE DOMENICO, Pescara

12)         CASA DELLA SERRATURA S.R.L., Pescara

13)         FERAUTO Ing. Maurizio Masciulli Ferri, Pescara

14)         MENNA STORE di FRANCO MENNA, Vasto

15)         ORTOPEDIA VALENTINI di Valentini Bruno & C. s.a.s., Ortona

16)         GEGEL S.R.L., Ortona

17)         CONFEZIONI MARIO DE CECCO S.P.A., San Giovanni Teatino

18)         FONDAM S.R.L., San Salvo

19)         DE ROSA ALESSANDRO, Pianella

20)         F.A.R.C.O. GRANDI IMPIANTI S.R.L., Città Sant’Angelo

21)         BIG JOE S.R.L., Bussi sul Tirino

22)         B.M.M. dei F.LLI D’AGOSTINO MORIS E MARCO S.N.C., Picciano

23)         TRAVAGLINI S.N.C. di TRAVAGLINI ASSUNTA & C., Casoli

24)         BOUTIQUE DEL FIORE di CARLONE LOREDANA, Bucchianico

25)         F.LLI COSTANTINI S.N.C. di COSTANTINI FABRIZIO E MAURIZIO, San Vito Chietino

26)         NINO D’ALESSANDRO & C. S.N.C., San Vito Chietino

27)         GENOBILE NICOLA, Torrevecchia Teatina

28)         OTTICA IEZZI di IEZZI MONICA & C. S.N.C., Manoppello

29)         ALIMENTARI DA EMMA di EMMA SALLUSTIO, Castiglione Messer Marino

30)         TRAVAGLINI ANNA, Sant’Eusanio del Sangro

31)         CAMPITELLI ROCCO, Sant’Eusanio del Sangro

32)         DI TORO ITALO, Sant’Eusanio del Sangro

33)         TERMO ELETTRO BOMBESE di Tunnera Francesco, Bomba

34)         ANTICO FRANTOIO GIARDINO, Rocca San Giovanni

35)         PORCHETTA MASCIOTTA di MASCIOTTA RENATO, Liscia

Complessivamente i premiati ordinari sono 62.

PREMI “IMPRESA LONGEVA”

È altresì istituita una ulteriore categoria di premi riservata alle imprese, con sede principale nella provincia di Chieti o nella provincia di Pescara, che siano attive e iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio Chieti Pescara da oltre 60 anni.

1)            Fratelli Di Muzio & C. S.r.l., Chieti

2)            Società Autoservizi Tessitore S.r.l., Vasto

3)            SEA MARELLI COMPONENTI S.A.S. di Daniele Agresta & C., Pescara

4)            Rossi Ambrosini & C. S.n.c., Pescara

PREMI SPECIALI

Sono previsti inoltre due Premi Speciali da destinare a personalità che si siano particolarmente distinte nel campo della cultura, dell’arte, dello sport, della scienza, della tecnica ed in campo umanitario, apportando significativi contributi allo sviluppo economico e sociale del territorio chietino e pescarese. Tali premi speciali saranno individuati dalla Giunta Camerale.

1)            DOTT. NICOLA DI BARTOLOMEO

2)            DOTT.SSA ANTONELLA SANTUCCIONE




ENIGMA ROOM ABRUZZO

Approccio Alternativo per Coinvolgere gli Studenti nell’Apprendimento

Pescara, 9 aprile 2024. In un’epoca in cui l’innovazione didattica cerca costantemente nuove strade per coinvolgere e istruire gli studenti, Enigma Room Abruzzo si distingue per aver praticato in maniera diretta questo concetto nell’ambito dell’istruzione. La metodologia delle Escape Room nella didattica è sicuramente innovativa e affascinante, ma allo stesso tempo complessa e molto articolata”.

Ieri 8 aprile 2024, le classi 4Agraf e 4Bgraf dell’Istituto Moretti di Roseto hanno avuto l’opportunità di sperimentare questo approccio innovativo, grazie al supporto del professore Marco di Francesco. Gli studenti, provenienti dal settore Grafica e Comunicazione, si sono trovati immersi in un’esperienza educativa unica, che ha trasformato l’apprendimento in un’avventura coinvolgente, ovviamente precedentemente c’è stata la spiegazione teorica dei concetti di comunicazione, di collaborazione, di leadership, team building , etc., durante il programma scolastico “riferisce il prof Marco Di Francesco”.

Oggi presso Enigma Room Abruzzo questi concetti teorici sono diventati pratici, quindi una forma di strumento didattico “giocando”. Ogni sfida presso Enigma richiede una comprensione approfondita e la capacità di applicare la logica e la deduzione per trovare una soluzione. Questo processo non solo potenzia la memoria e le capacità logiche degli studenti, ma contribuisce anche al loro benessere psicofisico, offrendo una gratificazione personale significativa.

Ma nello specifico che cos’è un Escape room ? Un’escape room è un gioco nuovo innovativo che consiste nell’essere rinchiuso dentro una stanza, e dove i concorrenti da un minimo di 2 persone ad un massimo di 6/7 partecipanti per stanza , hanno a disposizione 60 minuti per poter uscire , risolvendo i vari enigmi di carattere logico, matematico, etc.

Ciò che rende Enigma Room Abruzzo unico è la presenza di un attore reale all’interno degli scenari, che aggiunge un livello di realismo e coinvolgimento senza precedenti. Inoltre, EnigmaRoomAbruzzo è  l’escape room più recensita in Abruzzo su Google e su Tripadvisor. Questi elementi distintivi rendono l’esperienza ancora più memorabile e coinvolgente per gli studenti.

Questo approccio alternativo all’insegnamento trasforma l’apprendimento in un gioco avvincente, dove gli studenti sono attivamente coinvolti nel risolvere enigmi e rompicapo legati al contesto e alla materia di studio. Questo metodo mira a mantenere gli studenti coinvolti e partecipi durante tutto il processo di apprendimento, offrendo un’esperienza formativa stimolante e divertente.

L’entusiasmo e l’impegno dimostrati dagli studenti dell’Istituto Moretti testimoniano l’efficacia di questo nuovo approccio educativo. Enigma Room Abruzzo si impegna a continuare a collaborare con le istituzioni scolastiche per offrire esperienze di apprendimento innovative e coinvolgenti.

Ringraziamo l’Istituto Moretti e il professore Marco di Francesco,Ernesto Francani,Federica Pezzotti e Alessandra Vicerè per aver adottato questo approccio alternativo nella didattica del programma scolastico. Guardando al futuro, auspichiamo che sempre più istituti adottino questo nuovo approccio all’insegnamento, trasformando l’apprendimento in un’avventura appassionante e stimolante per tutti gli studenti.

Inoltre, per tutti i  lettori di quest’ articolo e curiosi che non hanno mai fatto quest’esperienza e vorrebbero provarlo, senza rischiare nulla, diamo la possibilità di provare il nostro scenario (genere azione) Elimina il Presidente.

Se dopo l’esperienza di gioco, per qualsiasi ragione, il tutto non è stato entusiasmante , e unico, ridiamo subito il 100% dell’importo pagato, senza ulteriori spiegazioni. È proprio un vero Soddisfatto o Rimborsato, senza sé e senza ma. Cosa aspetti a sfidare te stesso e la tua capacità di logica ?




GENERAZIONI VIAGGIO NEL FUTURO D’IMPRESA

Evento giovani imprenditori a Silvi Marina l’11 Aprile 2024 ore 16:45

Pescara, 9 aprile 2024.  I Gruppi giovani di Confindustria Abruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, in collaborazione con i Giovani Imprenditori Confindustria promuove un evento di grande rilevanza dedicato al tema del ricambio generazionale nelle aziende familiari.

Come noto, la maggior parte delle aziende nel tessuto imprenditoriale abruzzese sono di natura familiare. Pertanto, comprendere come avviene il passaggio di gestione tra le generazioni è essenziale per garantire la continuità e la prosperità delle imprese e delle comunità in cui operano.

Per questo il Movimento nazionale Giovani Imprenditori, in collaborazione con la Luiss Business School, ha sviluppato un progetto di sensibilizzazione e approfondimento degli aspetti relativi al passaggio generazionale dal titolo GenerAZIONI: un road show che ha raggiunto vari territori del Paese e che prevede anche una tappa in Abruzzo il prossimo 11 aprile, alle ore 17:00, presso lo show room dell’azienda Aran World a Silvi Marina, in Via Nazionale Adriatica.

Apriranno i lavori Stefano Perazzelli, Presidente GI Confindustria Abruzzo, Mirko Basilisco, Presidente GGI Chieti Pescara, Fabio Conocchioli, Presidente GGI Teramo.

Durante l’evento, si potranno ascoltare le dirette esperienze degli imprenditori Stefania Bosco – Bosco Nestore & Co, Pierluigi Francini – LDA, Erika Rastelli – Aran World, Enrico Saquella – Saquella 1856.

Modererà l’evento Mario Benedetto, Giornalista e docente Luiss Guido Carli nonché autore del volume “La Staffetta” ed. Luiss, mentre le conclusioni saranno affidate alla Vicepresidente nazionale G. I., Maria Anghileri.




LA CONFERENZA DI RADICI IN COMUNE

Presentazione dossier Riserva Dannunziana e NOCO2

Pescara, 9 aprile 2024.  Nella giornata di domani mercoledì 10 aprile, alle ore 11, in via Silone, di fronte al cancello di ingresso sud della Riserva Dannunziana, si terrà una conferenza stampa di presentazione di un dossier sull’area protetta, istituita ben 24 anni fa e ad oggi ancora non dotata di un comitato di gestione come anche della Direzione scientifica e di cui non si può che documentare l’inerzia gestionale naturalistica più totale. La conferenza verrà preceduta da un flashmob sul destino del legname di esbosco delle attuali operazioni di bonifica.




POTENZIARE LA PROMOZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO

Siglata convenzione UNPLI Chieti e DMC Terre del Sangro Aventino

Santa Maria Imbaro, 9 aprile 2024. Migliorare il sistema locale d’informazione turistica e collaborare nelle azioni di promozione territoriale e sviluppo turistico. Sono questi alcuni degli obiettivi alla base del protocollo d’intesa sottoscritto ieri, presso il centro servizi del patto territoriale Sangro Aventino di Santa Maria Imbaro, dal presidente della Società consortile Sangro Aventino, Paolo Primavera, il presidente del Comitato di attuazione della DMC Terre del Sangro Aventino, Filippo De Sanctis, e il presidente del Comitato provinciale UNPLI Chieti APS, Sergio Carafa.

Con questa firma, le due organizzazioni, entrambe attive in ambito turistico, avviano un percorso di collaborazione che punta a rafforzarsi negli anni, per supportare la crescita del sistema turistico dell’area di riferimento e per valorizzare le esperienze portate avanti dai firmatari, anche al fine di incentivare lo scambio di buone pratiche.

Da una parte la DMC Terre del Sangro Aventino, con i suoi operatori pubblici e privati, che progetta, realizza e gestisce attività per organizzare turisticamente la destinazione del Sangro Aventino; dall’altra, l’UNPLI Chieti, l’articolazione territoriale provinciale dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, in rappresentanza di 62 associazioni che organizzano sagre, eventi, promuovono esperienze e progetti che impattano sul turismo e coinvolgono circa 20 volontari di Servizio Civile Universale.

Tra le attività previste dalla convenzione, il miglioramento della diffusione della card “Dai Trabocchi alla Maiella”, il potenziamento del portale turistico www.sangroaventinoturismo.com, il calendario di eventi dell’area di riferimento, formazione e affiancamento dei volontari delle Pro Loco nella gestione degli strumenti di promozione turistica, possibilità di tariffe agevolate agli eventi delle Pro Loco per i possessori della card Dai Trabocchi alla Maiella, diffusione della card tramite le sedi delle Pro Loco e in occasione degli eventi da loro organizzati, collaborazione nella raccolta di materiale informativo relativamente a eventi ed esperienze del territorio, siti e attrattori culturali, operatori turistici.

“Organizzare turisticamente il territorio è la nostra missione – affermano il presidente della società consortile Sangro Aventino, Paolo Primavera, e il presidente del comitato di attuazione della DMC Terre del Sangro Aventino, Filippo De Sanctis – e senz’altro è un’operazione complessa, che può essere più efficace mettendo a valore la nostra base sociale, fatta di oltre 130 operatori turistici, e i partner del territorio che condividono le nostre idee. L’accordo con l’UNPLI Chieti rappresenta un’occasione importante, che contribuisce a perseguire i nostri obiettivi”.

“In linea con il programma di mandato presentato in occasione del nostro recente rinnovo delle cariche – afferma il presidente UNPLI Chieti, Sergio Carafa – con questo accordo confermiamo il percorso che, come rete di Pro Loco, ci vede sempre più aperti nei confronti di tutti quei soggetti presenti nel territorio, con cui co-programmare e co-progettare. La DMC è senz’altro un attore strategico sul piano della progettazione e dello sviluppo del turismo, è fondamentale collaborare per rendere il nostro territorio sempre più accogliente”.




TRUFFE ONLINE

Un Seminario di Lions Vasto Vittoria Colonna e San Salvo e Unitre Cupello

Cupello, 9 aprile 2024. “Occhio alla truffa…online”: questo il titolo del seminario incentrato sull’uso consapevole della rete internet promosso dai Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna e San Salvo e l’Università delle Tre Età di Cupello, il secondo degli appuntamenti lionistici nel centro del vastese.

Il partecipato evento è stato ospitato nella sala multimediale del palazzo comunale sabato 6 aprile u.s. ed ha visto quali apprezzati relatori del coinvolgente appuntamento il giornalista Luigi Spadaccini, il quale si è confrontato con i presenti sulle principali tecniche di truffa che vedono coinvolte le persone comuni attraverso lo sfruttamento delle nuove tecnologie e della rete.

Non facciamo terrorismo psicologico né diciamo di non usare la rete e le nuove tecnologie, sarebbe ipocrita, ma spieghiamo un uso consapevole dei mezzi e di internet per prevenire la possibilità di essere truffati ed anche di divenire complici magari inconsapevoli di reati, ha detto Spadaccini. Con lui l’avvocato Sandro Panicciari, che ha affrontato casi specifici delineando i profili di illegalità derivanti dalle attività online.

Inoltre, ha ricordato casi emblematici di varie tipologie di truffe. L’evento, caratterizzato dal continuo confronto tra relatori e presenti, è stato introdotto dal socio del Lions Club San Salvo Virginio Di Pierro ed ha registrato i saluti di Fabio Bruno, presidente dell’Università delle Tre Età di Cupello, che ha salutato con gioia l’interesse che i Lions hanno voluto dedicare alla comunità cupellese e l’ottima collaborazione portata avanti con il sodalizio da lui guidato, prima di annunciare le attività che il sodalizio porterà avanti nelle prossime settimane.

La sindaca Graziana Di Florio ha sottolineato l’importanza di un service come quello proposto che è di stringente attualità, mentre la presidente del Lions Club San Salvo, Romina Palombo, ha ribadito il ruolo centrale dei Lions Club nell’essere al fianco dei bisogni della comunità ed affrontare tematiche importanti come quella del seminario, così come del valore della collaborazione tra più realtà.

Per Massimo Molino, Presidente del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna, è importante prendere coscienza dei rischi collegati all’uso della rete anche perché è molto più facile di quanto sembri cadere nella rete di malfattori. Inoltre ha ricordato due service importanti che i Lions stanno portando avanti quali la raccolta degli occhiali usati e la raccolta degli smartphone dismessi.




GIULIA DI ROCCO PARLAMENTO EUROPEO 

Per la terza volta alla Romanì

Bruxelles, 9 aprile 2024. In occasione  della giornata  internazionale  dei Rom 8 aprile,  Giulia Di Rocco sarà l’unica romnì italiana a  rappresentare  l’Italia   alla “romanì week 2024” dal 9  al 11 aprile  presso il  parlamento  europeo a Bruxelles  dove  la  Di Rocco è invitata a prenderne  parte  per la terza volta , parlerà della   tutela  legislativa dei bambini e ragazzi Rom  in  Europa.

La Romani Week 2024 mira a discutere come l’agenda rom si inserisce all’interno di questo più ampio discorso politico europeo e delle sue priorità, soprattutto nel contesto delle prossime elezioni europee. L’obiettivo è fornire una piattaforma ai rom per discutere dei cambiamenti politici, economici e dei diritti umani in corso che l’Europa si trova ad affrontare oggi e dei modi per garantire che diventiamo una priorità più importante all’interno del discorso politico tradizionale e delle priorità politiche a livello dell’UE.

Inoltre, la Settimana dei Romani mira a discutere delle elezioni europee e nazionali del 2024, del rinnovamento della leadership politica dell’UE, dei possibili rischi di avere una maggiore rappresentanza politica di estrema destra al Parlamento europeo e della necessità di sostenere la rappresentanza politica e i diritti dei rom. comando.

Giulia Di Rocco ormai una  presenza fissa  nella  sfera internazionale,  è romnì italiana abruzzese  e assistente legale  e attivista per i diritti umani  membro del forum rsc ( rom, sinti e camminanti ) istituito dall’Unar –  Ufficio anti discriminazione razziale presso il ministero delle pari opportunità e membro Iru presidente del primo partito politico italiano Rom e Sinti Mistipè




TUTTINBICI

A scuola con FIAB

Alba Adriatica, 9 aprile 2024. Grande entusiasmo e coinvolgimento dei bambini alla due giorni dell’iniziativa Tuttinbici organizzata dall’ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Enrico Fermi” di Alba Adriatica in collaborazione con FIAB Teramo. Con il loro fragoroso “Siiii!!!!” In risposta alla domanda “Vi piacerebbe andare a scuola in bici?” i bimbi hanno dimostrato con la loro spontanea gioia l’approvazione del progetto Tuttinbici che li vedrà coinvolti nei bicibus quotidiani.

Nelle giornate di venerdì 5 e lunedì 8 aprile, nel cortile della scuola di Via Duca D’Aosta di Alba Adriatica, grazie alla Dirigente dell’Istituto, alla operosa disponibilità degli insegnanti i bambini delle cinque classi della primaria si sono cimentati, tuttinbici, in un allegro circuito con piccole simulazioni stradali presentate dagli agenti del corpo della Polizia locale, aiutati dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri e della Protezione Civile Lorenzo Cini’ di Alba Adriatica.

Con la loro spontaneità i bambini hanno dimostrato come un mezzo semplice come la bici possa aiutarli nella propria crescita, formazione e indipendenza, cogliendo il valore aggiunto dell’amicizia per l’ambiente, per la salute e la sicurezza stradale.

Confidiamo nella collaborazione da parte dei genitori per l’avvio delle giornate del bicibus, con la loro indispensabile presenza non deluderanno l’entusiasmo dei propri bambini, aiutandoli nella crescita e indipendenza.

FIAB metterà a disposizione la propria esperienza per far sì che i bimbi, divertendosi, diamo un forte segnale a tutti nell’impegno a rendere il loro futuro più sano e sicuro!




UN FRATE DI TUTTI

In mezzo alla gente, ascoltando tutti, amando tutti

Avezzano, 9 aprile 2024. Sono e voglio essere il frate di tutti. Mi spaventano le persone che si credono normali, perfette, senza difetto, ma sempre a giudicare tutto e tutti. Mi spaventano le persone che hanno la puzza sotto il naso, che ti guardano dall’alto verso il basso, costruendo infiniti muri di pregiudizi e perbenismo, senza creare ponti di comunione con tutti.

Mi spaventa il clericalismo, le bizzoche e i bigotti, i fanatici delle idee e della religione. Mi spaventano gli ipocriti, i diplomatici, i falsi cortesi e le persone che si sentono di sapere tutto e già arrivate. Non mi spaventano gli ultimi, i poveri, i bambini, gli emarginati, gli umili, i semplici, perché mi hanno insegnato il vero senso della vita.

Non mi spaventano gli occhi dei saggi, le poesie dei poeti, gli urli dei bambini che sono preghiere gridate verso il cielo. Sono e voglio essere di tutti, come Gesù si è spezzato per tutti, ricchi e poveri, nobili e miseri, briganti e santi.

La mia regola di vita è trattare gli altri tutti allo stesso modo, come figli amati e perdonati dal Padre celeste.

Ho scelto di essere frate cappuccino, cioè frate del popolo e quindi di fare una teologia del popolo che non esce dalle università o dalle sacrestie, ma dallo stare in mezzo alla gente, ascoltando tutti, amando tutti, sentendo il profumo e la puzza delle pecore, gli unici odori che ti fanno crescere umanamente e spiritualmente.

fra Emiliano Antenucci




PACE PER LA PALESTINA

Incontro pubblico al Grand’Albergo Abruzzo

Chieti, 9 aprile 2024. Il 23 aprile prossimo evento sulla Palestina a Chieti. Per l’occasione ci saranno anche i premiati della III edizione del Censorino Teatino.




SCUOLE PIÙ SICURE

Collaborazione delle nonne e nonni. Bando di partecipazione alla selezione per il servizio nonno vigile

Paglieta, 9 aprile 2024. Il Comune di Paglieta avvia il progetto “Servizio di volontariato di vigilanza scolastica denominato Volontariato di Vigilanza Nonno/a Vigile“, in ottemperanza alla deliberazione della Giunta Comunale n. 33 del 4 aprile 2024. Questo servizio di vigilanza, mirante a sorvegliare le scuole e le attività di valenza sociale, culturale e ricreativa, riveste un’importanza fondamentale per garantire la tutela e la sicurezza dei cittadini più giovani.

Il Sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, esprime il suo pieno sostegno a questa iniziativa, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella promozione della sicurezza e della convivenza civile all’interno della comunità. Si ricorda  che Paglieta  si avvale già di un valente Gruppo di Protezione Civile, sempre operativo. Con grande soddisfazione, in paese operano anche  diverse associazioni, sempre impegnate in proposte lodevoli.

«In un periodo in cui la sicurezza dei nostri bambini e delle nostre scuole è di primaria importanza, il coinvolgimento dei nostri cittadini è fondamentale», ha dichiarato il Sindaco Graziani. «Il Volontariato di Vigilanza Nonno/a Vigile rappresenta un’opportunità per i nostri concittadini di contribuire attivamente alla sicurezza e al benessere della nostra comunità. Ringrazio tutti coloro che vorranno partecipare al progetto Nonno/a vigile».

Dagli uffici comunali si informano pertanto gli interessati  che sono aperti i termini per la presentazione delle istanze al fine di accedere all’inserimento nella graduatoria del Progetto Volontariato di Vigilanza Nonno/a Vigile. I volontari selezionati avranno l’opportunità di collaborare anche in altre occasioni, quali manifestazioni e presidi delle zone frequentate da bambini e famiglie, sempre sotto la supervisione e il coordinamento dell’Ufficio della polizia locale.

Durante le loro prestazioni, i volontari dovranno indossare gli elementi di riconoscimento forniti per garantire un’identificazione immediata, contribuendo così alla massima efficienza delle attività di vigilanza. È fondamentale ricordare che il servizio Nonno/a Vigile è un’attività esclusivamente volontaria, priva di vincoli di subordinazione gerarchica e senza costituzione di un rapporto di pubblico impiego. Successivamente alla formazione del gruppo di volontari, il funzionario responsabile del servizio della polizia locale organizzerà un corso di formazione finalizzato alla definizione dei ruoli e dei compiti del Nonno/a Vigile.

Tale corso sarà strutturato in una parte tecnica e in un affiancamento operativo durante il servizio alle scuole. Il Comune provvederà a stipulare un’apposita polizza assicurativa per la copertura dei rischi RCT e per infortuni a beneficio dei volontari partecipanti al servizio. Si sottolinea che il servizio è di utilità sociale e viene svolto a titolo gratuito da volontari non retribuiti, dimostrando così il forte spirito di solidarietà e collaborazione della comunità di Paglieta. Le domande di partecipazione dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune di Paglieta entro e non oltre le ore 14 del 26 aprile prossimo. È possibile compilare il modulo di domanda reperibile online sul sito Internet del Comune www.comune.paglieta.ch.it o presso l’ufficio della polizia locale.