IL SANGUE DELLA PASSIFLORA A LANCIANO

Alla Barbati con Andreina Sirena

Lanciano, 9 aprile 2024. I sublimi vertici dell’arte, le mille mutevoli meraviglie della natura, le profondità oniriche della musica e la riscoperta di un’antica e rassicurante eredità culturale accompagnano Armida, apprezzata guida del grande museo cittadino, in un viaggio interiore intessuto di dolore e speranza, di abissi emotivi e inattese rinascite, viaggio che viene affrontato nel primo romanzo di Andreina Sirena, inserito nella collana Notturni di Ianieri Edizioni dal titolo “Il sangue della passiflora” e che verrà presentato venerdì 12 aprile alle ore 18:00 presso la Libreria Barbati in presenza dello stesso editore Mario Ianieri.

Due sono gli uomini, Tommaso prima e Lorenzo poi, che coinvolgeranno Armida in dimensioni affettive antitetiche, mondi fisicamente e psicologicamente distanti, in cui amare ed essere amati finiscono per assumere significati contraddittori.

Li accomuna invece lo strazio lacerante del distacco e dell’abbandono che la donna toccherà più volte, restituito e quasi amplificato dalle sculture, dai quadri, dalle architetture, dai suoni, dalla natura con cui la protagonista stringe un rapporto indissolubile.

Andreina Sirena è insegnante e critica cinematografica. Scrive per la rivista Il Ragazzo Selvaggio e ha collaborato, tra gli altri, con il sito MYmovies, con i quotidiani Il Tempo, Avvenire, con i mensili Volare, Poesia, Carte di Cinema. Collabora con il Centro Studi Cinematografici della Lombardia (CSC) e con il festival cinematografico Castellinaria di Bellinzona.

L’ingresso è gratuito. La Libreria Barbati si trova a Lanciano in via Martiri 6 Ottobre, 60.




OSSERVATORIO RENDICONTAZIONE SOSTENIBILITÀ AZIENDE ABRUZZESI

Presentazione al Campus di Pescara -Aula Federico Caffè 12 e 13 aprile 2024

Chieti, 9 aprile 2024. Sarà presentato il 12 e 13 aprile prossimi, presso l’Aula “Federico Caffè”, nel Campus universitario di Pescara, l’Osservatorio sulla Rendicontazione di Sostenibilità delle Aziende abruzzesi (ORSA). L’iniziativa è del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e sarà l’occasione per delineare le finalità e le future attività dell’Osservatorio che intende promuovere ogni forma di utile collaborazione, sia con le imprese e con gli Enti del Terzo Settore e della Pubblica Amministrazione sia con il mondo professionale che opera a servizio di queste organizzazioni.

L’evento scientifico-divulgativo del 12 e 13 aprile, oltre a voler descrivere compiutamente il quadro normativo e della dottrina aziendale in tema di rendicontazione di sostenibilità delle imprese e di rendicontazione sociale degli Enti del Terzo Settore, intende anche presentare le esperienze e i programmi futuri riferiti ai temi della rendicontazione di sostenibilità delle organizzazioni abruzzesi che hanno aderito all’Osservatorio.

Le adesioni all’Osservatorio rimarranno sempre aperte ad ogni tipo di organizzazione interessata a collaborare con lo stesso che, intanto, si è già arricchito di importanti partnership istituzionali e aziendali quali: la Camera di Commercio di Chieti-Pescara, Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, CNA Abruzzo, Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Pescara, la Fondazione dei Commercialisti di Chieti, il Centro di Servizio per il Volontariato della Regione Abruzzo, la Caritas di Pescara, Honda, Aptar Group Inc., F.lli De Cecco S.p.a., Angelini Technologies – Fameccanica, Almacis S.r.l., Deco S.p.a., Eco.lan. S.p.a., Toto Holding S.p.a., Xera S.r.l., Anffas Ortona, Banco Alimentare dell’Abruzzo, Horizon Service Società Cooperativa Sociale.

“L’Osservatorio – sottolinea il professor Michele Rea, promotore e responsabile scientifico dell’iniziativa – si propone di monitorare, analizzare e studiare, con continuità e sistematicità, le pratiche di rendicontazione non finanziaria delle aziende che operano nella Regione Abruzzo (imprese, organizzazioni non profit, enti pubblici). In tal senso, le competenze e le esperienze scientifiche e applicative da tempo presenti nel Dipartimento di Economia potranno essere spese per monitorare il grado di diffusione e le caratteristiche dei sistemi di rendicontazione di sostenibilità delle imprese e di rendicontazione sociale degli Enti del Terzo Settore e della Pubblica Amministrazione, con la finalità di definirne il percorso evolutivo e individuare ed approfondire le buone prassi adottate, sia su base volontaria che obbligatoria”.

“Con l’istituzione dell’Osservatorio – aggiunge il prof. Alessandro Sarra, Direttore del DEc della d’Annunzio – il Dipartimento di Economia punta ad integrarsi ulteriormente con il sistema economico-sociale e le organizzazioni economiche e professionali che lo connotano. Il nostro obiettivo è quello di mettere in rete e “applicare” le nostre competenze scientifiche nonché di arrivare a progettare congiuntamente attività formative (specie post-laurea) sempre in linea con le esigenze del mercato del lavoro”.




SOLD OUT PER SPRECO

Ultimo appuntamento del contemporaneo

Lanciano, 9 aprile 2024. Un viaggio contro lo spreco alimentare che proseguirà ad Atessa, Casoli, Guardiagrele, Casalbordino e Palmoli. Si è conclusa con un tutto esaurito per lo spettacolo Spreco, in scena sabato scorso 6 aprile, al Teatro Fenaroli di Lanciano, la fortunata stagione 2023/2024 del Teatro Contemporaneo, diretta dagli attori e registi Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino, e promossa dal Comune.

La pièce teatrale, sorprendente, profonda, a tratti comica e graffiante, prodotta dal Teatro del Sangro in collaborazione con Ecolan spa, ha visto protagonisti Autilia Ranieri e Angelucci Marino, insieme a undici giovani allievi del Teatro Studio di Treglio, impegnati sul palco per lanciare un messaggio stentoreo e privo di false retoriche contro lo spreco alimentare.

L’intento, come ha ricordato anche la regista Rossella Gesini, è quello di comprendere che il non sprecare non vuol dire solo non sciupare inutilmente risorse e prodotti ma implica anche un cambiamento di mentalità, del modo in cui ci si approccia al mondo e all’esistenza: una filosofia di vita nuova che deve condurre verso la consapevolezza che il cibo è vita e che sprecarlo è similitudine di buttare via anche le cose più belle, utili e preziose che sono dentro di noi.

Un vivo apprezzamento al lavoro di Gesini e di Angelucci Marino è emerso anche dalle parole del presidente della Ecolan, Massimo Ranieri, e da quelle dell’assessore Tonia Paolucci che ha dichiarato: «Spreco ci porta a riflettere sulle nostre scelte quotidiane e sullo spreco alimentare che purtroppo affligge il nostro pianeta. Un racconto che ci fa capire quanto sia importante ogni singolo gesto, ogni singolo comportamento per combattere lo spreco alimentare».

Spreco vince la sfida di parlare soprattutto ai più giovani attraverso il linguaggio dei giovani e proseguirà il suo viaggio, da oggi, 8 aprile, fino al 12, ad Atessa, a Casoli, a Guardiagrele a Casalbordino e a Palmoli, per incontrare studenti e insegnanti, seguendo un proposito che, più che didattico o didascalico, è culturale.

La ricetta del successo del Contemporaneo di quest’anno, nella sua multiforme e variegata proposta, sta proprio nel non aver mai rinunciato alla qualità degli spettacoli e all’eccellenza degli interpreti: l’arte, il teatro non si assoggettano a nessun tema, ma sono i grandi temi a essere al servizio del teatro. In questa linea programmatica – stendardo del Teatro Studio – che ha l’eccellenza come conditio sine qua non, la bellezza e la forza del teatro rimangono intatte. Davvero, allora, l’arte può dirsi salva e, al contempo, ci salva.




PACE TERRA DIGNITÀ

Raccolta firme per la lista per le lezioni europee

Chieti, 9 aprile 2024. Continua a Chieti la raccolta firme in sostegno alla lista Pace, Terra e Dignità promossa da Michele Santoro, Ginevra Bompiani e Raniero La Valle.

“I popoli hanno bisogno di medici non di bombe. Nel parlamento europeo, dagli estremisti di destra ai verdi passando per i socialisti, propongono vincoli alla spesa pubblica per lo stato sociale mai deroghe per le spese militari. Ripudiamo la guerra come risoluzione dei conflitti internazionali, come sancito dall’articolo 11 della Costituzione, rifiutiamo le politiche di militarizzazione della società e del sistema economico-produttivo, i cui costi sono pagati da lavoratori e lavoratrici, classi popolari, famiglie e dalla parte debole della società.

Siamo per interrompere l’invio di armi all’Ucraina, per fermare il genocidio della popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania, per avviare processi diplomatici di pace nei molteplici scenari di guerra anziché continuare a fomentare la violenza con l’aumento delle spese militari e la vendita di armi ai paesi in guerra.

Crediamo vada messa in discussione la stessa partecipazione dell’Italia all’alleanza atlantica. Siamo per contrastare la continua espansione a est della NATO che preme sulla Russia provocandone reazioni aggressive e per bloccare l’escalation verso la Terza Guerra Mondiale, che è già in atto ‘a pezzi’, come ha ricordato Bergoglio, prima che sia troppo tardi”.

Da martedì 9 al 18 aprile dalle ore 9:30 alle 13:00 ci saranno banchetti in vari punti della città: il martedì a Piazza Garibaldi, mercoledì in Via Amiterno (mercato) a Chieti Scalo, giovedì Largo Martiri della Libertà, venerdì Villa Comunale e sabato Via Ortona a Chieti Scalo.




CASO BARI? MEGLIO CASO ITALIA

Ovvero corruzione e dintorni

Globalist.it, 9 aprile 2024. La corruzione è come un virus, può prendere tutti, a prescindere. Tutti o quasi. Sì, perché ci sono persone immuni da corruzione: sono donne e uomini probi, che si sono coltivate nella legalità.

Lo chiamano Caso Bari, giornalisticamente è così, di fatto è meglio dire caso Italia. Sì, perché la corruzione non ha una collocazione geografica, non attecchisce meglio ad una latitudine o longitudine, in un partito o coalizione invece di un altro, in un capitolo di bilancio pubblico o piuttosto che in uno aziendale.

La corruzione è come un virus, può prendere tutti, a prescindere. Tutti o quasi. Sì, perché ci sono persone immuni da corruzione: sono donne e uomini probi, che si sono coltivate nella legalità e nella dedizione al bene pubblico, non a chiacchiere, ma con scienza, coscienza e fedeltà. Non sono santi, non sono nemmeno tanto noti, ma sono l’ossatura vera e autentica del nostro Paese, sono coloro che non permettono la degenerazione totale dell’Italia.

Sono coloro che, con tanti sacrifici, cercano anche di resistere alla deriva fascista in corso. Amano l’Italia veramente e sanno bene che, se fosse, più onesta e fedele ai principi costituzionali, sarebbe uno dei Paesi più belli del mondo, come lo è per l’arte, i paesaggi e le tradizioni gastronomiche. Invece non è lo.

Non solo per la corruzione e le mafie ma perché è un Paese che – salve nobilissime eccezioni – educa male e poco (vedi famiglie, scuole, università, associazioni culturali, sportive e di volontariato, mass media, comunità cattoliche, istituzioni varie) ai principi fondanti del vivere civile, solidarietà e giustizia in primis.

“Così tutte le forme di illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci – come spiegava Italo Calvino, nel 1980, in La coscienza a posto – si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto”.

La Puglia, Il Piemonte, il paese X e la Regione Y sono questi sistemi. Bande di politici, professionisti, docenti, ecclesiastici che alla base hanno – direbbero i latini – un pactum sceleris, ovvero un “patto di scelleratezza” o meglio un “patto per il delitto”, che può essere di sinistra come di destra. Al potere giudiziario spetta il dovere di procedere come Costituzione e leggi comandano; ai cittadini e alle altre istituzioni di interrogarsi sul fatto, cioè sul caso Italia. Lo facciamo dagli anni ’90, cioè da Tangentopoli in poi e se le cose non sono cambiate, anzi, a volte sono peggiorate, vuol dire che l’azione di contrasto o è una chiacchiera da bar o è fatta male.

Il contrasto alla corruzione è prima di tutto un’azione educativa ed etica, poi politica e legislativa. E non aiuta affatto trattarla come un raffreddore passeggero: essa è, invece, una vera e propria polmonite cronica; in altri termini un sistema perverso, una trama accattivante, un male pervasivo (cf.  F. Giannella – R. D’Ambrosio., La corruzione: attori e trame).

Essa, infatti, non è la semplice somma di atti illegali e immorali, ma, ancora per Calvino, è un “sistema stabile, compatto e coerente”; per papa Francesco “uno stato personale e sociale, nel quale uno si abitua a vivere”.

Suoi ingredienti sono fattori di diversa natura quali: “centri di potere – sempre Calvino – mezzi finanziari smisurati, favoritismi, finanziamenti illeciti, illegalità, tangenti, complicità passiva, cattiva amministrazione della cosa pubblica, impunibilità, associazioni a delinquere di tipo tradizionale, sequestri di persona, svaligiamenti di banche, organizzazioni del terrore, presunzione di essere il miglior sistema possibile”. La lista è lunga e, purtroppo, nei vari casi in corso, il numero dei “fattori” sembra aumentare più che diminuire.

Il cosiddetto caso Bari ha lunga storia, all’inizio anche bella e ricca. Si chiamava “primavera pugliese”, che ha visto nelle due presidenze Vendola (2005-2015) una bella e seria esperienza con tanti assessori e consiglieri competenti e perbene. Qualche piccola ombra, ma certamente è stata una fase positiva.

Invece i mandati del sindaco (2004-2014) e poi presidente (dal 2015) Emiliano: un crescendo di atti discutibili, politicamente ed eticamente, Un continuum dove attività istituzionale e di partito, relazioni con imprenditori e attori istituzionali sono sembrati confusi e intrecciati tanto da non poterle distinguere per natura e finalità. Con assessori poco brillanti, Emiliano (agendo non da solo, certamente) ha nominato persone in ruoli strategici, rinforzando trame fitte con dubbi personaggi, siano essi politici o pubblici amministratori o imprenditori.

Ovviamente non parlo di elementi penalmente rilevanti (del resto non compete a me stabilire se lo siano o meno), ma si tratta, comunque, spesso di scelte personali e politiche, dal punto di vista etico, fortemente discutibili. La lotta alla corruzione passa prima di tutto dall’adottare criteri ineccepibili nelle scelte politiche e amministrative: come Weber insegnava i politici devono sempre “rispondere delle conseguenze prevedibili delle loro azioni”. Ciò significa rispondere anche di sé e dei propri collaboratori, sul perché sono stati scelti e su chi ha vigilato su di loro.

Se non si fa questo si contribuisce a creare una zona d’ombra dove la corruzione ha il terreno fertile per attecchire, ramificarsi e crescere. La storia evangelica si ripete: la zizzania si insinua tra il grano in mille modi.

E zizzania sono anche: il privilegiare più il consenso che la formazione e la buona politica; non prendere sul serio l’astensione e la mancanza di fiducia verso la classe politica; le stupidaggini dette dai palchi pubblici o sui media; l’atteggiarsi a moralizzatore dell’ultima ora che guarda dall’alto in basso e via dicendo.

Servire un’istituzione – espressione così spesso usata da diventare retorica stucchevole – non vuole dire tacere o parlare, operare o astenersi solo se il consenso elettorale cresce. Servire un’istituzione vuol dire amarla, spendersi per essa con “disciplina, onore e imparzialità” (Costituzione artt. 54 e 97), rispettare la legge, pagare di persona, parlare meno e lavorare duro nel portare frutti di bene pubblico, evitare autoreferenzialità e vanagloria, allontanare i corrotti e promuovere chi fa il bene, saper lasciare quando è giunto il tempo.

https://www.globalist.it/politics/2024/04/08/caso-bari-meglio-caso-italia-ovvero-corruzione-e-dintorni/




UN TRIONFO PER IL FINALE DI STAGIONE

Il Medico dei Pazzi fa registrare un tutto esaurito

Sulmona, 8 aprile 2024. Grandissimo successo di pubblico per l’ultimo spettacolo di prosa in programma della stagione 2023/24 organizzata e promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona al Teatro Maria Caniglia, che il 6 aprile, con lo spettacolo Il Medico dei Pazzi ha fatto registrare il tutto esaurito grazie alla presenza di pubblico proveniente da tutta la regione.

Un grande allestimento, un classico del teatro italiano, quello andato in scena ieri sera, con la regia di Claudio Di Palma e uno straordinario Massimo De Matteo che, con gli altri interpreti, è riuscito a muovere le risate divertite e gli applausi a scena aperta del pubblico. A salire sul palco per salutare gli spettatori  il Direttore Artistico della stagione Patrizio Maria D’Artista che ha voluto ringraziare la cittadinanza per la partecipazione alla stagione di prosa e agli eventi collaterali proposti da Meta Aps, e con emozione, sottolineare l’importanza di partecipare alla vita culturale del territorio.

Sul palco anche lo staff di Meta Aps composto da Sara Di Sciullo, Giorgia Mazzotta, Carlo Liberatore, Stefania Bonitatibus, Mariachiara Pagone, Roberta Di Donato, Isabel Lamazza e Andrea Calvano, che con professionalità da quattro stagioni organizza e promuove la stagione di prosa del Caniglia e molti dei suoi eventi collaterali, nonché i componenti della cittadina Associazione Studium; un momento sentito e commosso quello della consegna, da parte del vicesindaco Sergio Beardi, dell’Attestato di Riconoscenza e Stima a Francesco D’Alessandro della Cooperativa Minerva, professionista prezioso che da quarant’anni lavora instancabilmente all’interno del Teatro Maria Caniglia.

«Il fermento, la partecipazione, le emozioni che viviamo insieme ad un meraviglioso pubblico che si è andato formando in questi anni di nostro lavoro sono per noi una spinta a cercare di operare sempre meglio e con maggior convinzione» ha dichiarato Patrizio Maria D’Artista, che aggiunge «Durante questa stagione abbiamo toccato con mano la volontà della cittadinanza di partecipare a un movimento che al suo centro vede il Teatro e la cultura, luoghi reali e metafisici dove ognuno è accolto. Il nostro pubblico, che abbiamo imparato a conoscere ad amare, è il più grande risultato, il nostro miglior spettacolo. Siamo noi a riservare un applauso a tutti e a dire Arrivederci alla prossima, meravigliosa stagione».

Si ricorda che il prossimo e ultimo appuntamento della rassegna “Oltre la stagione” sarà Appartenere, Vita intima del potere criminale, il recital con cui lo scrittore e giornalista Roberto Saviano tornerà in teatro in anteprima nazionale, il prossimo giovedì 11 aprile alle ore 21:00 presso il Teatro Maria Caniglia di Sulmona

I singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




ERGA OMNES CONTINUA

Progetto di inclusione e socializzazione per i ragazzi con Disturbi del Neurosviluppo

Chieti, 8 aprile 2024. Venerdì 5 aprile, all’ex centro sociale San Martino di Chieti Scalo, serata speciale dedicata ai giochi di società. Un momento di divertimento, inclusione e condivisione psico-educativa del Progetto Una Chiave, un servizio dell’associazione di volontariato Erga Omnes, attiva dal 2011, rivolto a giovani adulti con Disturbi del Neurosviluppo. 

I giochi di società rappresentano una risorsa preziosa nel percorso di inclusione e socializzazione dei ragazzi con disturbi del neurosviluppo. Oltre a essere un divertimento, sono un potente strumento educativo che favorisce l’apprendimento, la crescita personale e la costruzione di relazioni significative. Richiedono cooperazione, comunicazione e interazione tra i giocatori. Questi elementi, per i ragazzi seguiti dai volontari di Erga Omnes, sono fondamentali per sviluppare abilità sociali, come l’ascolto attivo, l’empatia e la capacità di lavorare in gruppo. 

Il progetto Una Chiave è alla costante ricerca di giovani volontari, che saranno appositamente formati per poter dare supporto alle attività.




NEO 2024 ABITARE LA VALLE SUBEQUANA

Aperte le candidature

Gagliano Aterno, 8 aprile 2024. Il Progetto NEO nuove esperienze ospitali 2024 Valle Subequana rappresenta un’opportunità unica per coloro che desiderano sperimentare un cambiamento significativo nella propria vita, ridefinendo il senso delle relazioni ambientali nel contesto dei piccoli paesi appenninici abruzzesi.

Questa nuova edizione, che si distingue per essere un’importante evoluzione rispetto alle precedenti edizioni del 2022 e del 2023, pensate ed attivate con il Comune di Gagliano Aterno (AQ), si estende sull’intera Valle Subequana coinvolgendo sette comuni: Acciano, Castel di Ieri, Secinaro, Goriano Sicoli, Gagliano Aterno, Molina Aterno e Castelvecchio Subequo.

Il progetto, ospitato sul sito www.montagneinmovimento.it, è aperto a tutti e accetta candidature fino al 28 aprile,  offre la possibilità di trascorrere sei mesi, dal 20 maggio al 22 novembre, nella Valle con alloggio gratuito, accompagnamento e formazione per facilitare l’inserimento socio-lavorativo dei nuovi abitanti e progettualità inerenti alla transizione ecologica.

La Valle Subequana, inserita nel Parco naturale regionale Sirente Velino, rappresenta un prezioso scrigno di biodiversità e natura incontaminata. Questo territorio è punteggiato da piccoli paesi che da decenni registrano alti tassi di decremento demografico, tra i più elevati in Italia. L’iniziativa, promossa da Montagne in Movimento insieme a Fondazione Hubruzzo, e con il partenariato di Openpolis e l’Ufficio speciale per la ricostruzione USRC, si propone di contrastare il fenomeno dello spopolamento che affligge la regione abruzzese.

Il territorio è infatti interessato dalla ricostruzione post sisma 2009 e, insieme ai partner di progetto e alle amministrazioni locali, sono aperte riflessioni e azioni per far in modo che il patrimonio materiale ricostruito possa effettivamente essere ri-abitato.

I partecipanti, limitati a un numero massimo di dieci persone, saranno coinvolti in attività di formazione, attivazione e inserimento socio-lavorativo, acquisendo competenze attraverso workshop condotti da esperti nei campi dell’Antropologia pubblica, della Storia dell’Appennino, della Transizione energetica, delle Questione di genere, sui Servizi ecosistemici e la gestione di boschi, agricoltura e allevamento, sulle Aree interne e innovazione, e workshop di Progettazione europea per i giovani.

La fase finale del progetto prevede la proposta di un Patto per la Valle Subequana durante un’assemblea pubblica, coinvolgendo amministrazioni locali, partner di progetto e aziende abruzzesi. I partecipanti avranno l’opportunità di contribuire attivamente alla rinascita del territorio, sostenendo le trasformazioni culturali ed economiche già in atto e potendo scegliere di rimanere nella Valle Subequana anche al termine dell’esperienza, facilitati nella ricerca di alloggio, lavoro e integrazione sociale.

Il progetto NEO 2024 è anche occasione per formarsi attivamente e in maniera immersiva sui temi inerenti alle culture locali, l’attivazione di comunità, le problematiche e le opportunità delle aree interne e la transizione energetica e digitale. I NEO 2024 saranno protagonisti di un’importante iniziativa che stimola l’incontro tra culture e competenze fungendo da ponte tra tradizione e innovazione nella Valle Subequana.




LE IMPAVIDE DEL SUD ALLA FONDAZIONE LA ROCCA DI PESCARA

Venerdì, 12 aprile ore 18

Pescara, 8 aprile 2024. Sono passati alcuni secoli da quando Shakespeare faceva dire ad Amleto, nella seconda scena del primo atto della sua tragedia “Frialty, thy name is woman” (Fragilità, il tuo nome è donna). Ma non sono passati invano se alcuni personaggi femminili, pur se con la loro fragilità, si sono caparbiamente imposti in svariati campi della cultura, della medicina, della scienza, della politica, con il loro fondamentale contributo. Pensiamo, tanto per fare qualche esempio tra quelli che ci vengono in mente, alla nostra Levi Montalcini, a Marie Curie, a Madre Teresa di Calcutta, a Margaret Thatcher. Ma pensiamo anche a quello che purtroppo accade ancora con troppa frequenza a danno del sesso femminile e a tutto quello che c’è ancora da fare, come opportunamente ci ricorda l’Agenda dell’Onu 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, che al punto 5 elenca una nutrita serie di interventi  favore della condizione femminile.

Anche il Sud del nostro Paese, nel corso della storia recente e passata, ha offerto importanti esempi di personaggi che hanno dato un contributo rilevante allo sviluppo dell’Italia,  come si evince dall’eccellente libro di Riccardo Riccardi, Le impavide del Sud. Donne che hanno cambiato la storia del Mezzogliorno, pubblicato da Les Flaneurs Edizioni di Bari, che in pochi mesi è già giunto alla sua terza edizione. Si tratta di 40 brevi e assai incisive monografie di donne che con il loro esempio hanno inciso profondamente nel tessuto sociale, culturale, scientifico, politico e religioso. Tra queste, alcune che si riferiscono all’Abruzzo, segnatamente la pescarese Teodolinda Pomarici e la siciliana Alessandra Starabba di Rudinì, entrambe legate alla figura di Gabriele d’Annunzio.

Di queste donne e di altri personaggi del libro si parlerà nel corso della presentazione che si terrà a Pescara, nella sede della Fondazione La Rocca (Via Raffaele Paolucci, 71), venerdì 12 Aprile, alle ore 18.00, organizzata dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e dalla Fondazione La Rocca con la collaborazione dell’Inner Wheel Club di Pescara e di Maria Cristina Semproni. Porteranno il loro saluto Carlo Masci, sindaco di Pescara, Ottorino La Rocca, presidente della Fondazione La Rocca, Maria Rosaria Ciancarelli e Annamaria Giannuzzi, vicepresidente e membro di Inner Wheel Pescara, mentre la lettura di alcuni brani sarà affidata all’attrice Franca Minnucci e gli interventi musicali a cura di Gabriella Ciaffarini e Isabella De Massis. A introdurre la serata e a dialogare con l’autore sarà Dante Marianacci, presidente della casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio.

Riccardo Riccardi, saggista e giornalista barese, da anni indaga sugli aspetti meno noti del Sud d’Italia. Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (2003 e 2008); L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (2007 e 2010); Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008); Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013); Spezierie e Farmacie in Terra di Bari (2015); Riscatto materano – La vocazione del “fare” della borghesia cittadina e Matera – Breve storia della città dei “Sassi” (Les Flâneurs Edizioni, 2018); La Dinastia Ulmo (2019); Lucania Felix (2021); Puglia, Viaggio nelle dimore storiche (2021 e 2022). Collabora con il magazine “Wine Fashion Europe” e con numerose altre riviste. È stato direttore artistico delle manifestazioni “Aspettando il 2019” a Matera e “Il Paese dei Libri” a Montescaglioso.




FESTIVAL CULTURALE DEI BORGHI RURALI DELLA LAGA

Al via la 3ª edizione, coinvolgerà quattro regioni: l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria

Teramo, 8 aprile 2024. Si terrà il 13 aprile l’inaugurazione ufficiale del Festival Culturale dei borghi rurali della Laga, con la presentazione presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, in Via Savini 50, Teramo.

La conferenza stampa si terrà invece il giorno precedente, venerdì 12 aprile 2024 ore 10:30 presso il Parco della Scienza, in via Antonio De Benedictis, 1 a Teramo.

Nel corso della conferenza verrà presentato il calendario del Festival culturale dei Borghi della Laga.

Sarà presente l’Assessore alla Cultura di Teramo Antonio Filipponi, e oltre ai rappresentanti istituzionali, saranno presenti i referenti del Coordinamento del Festival dei Borghi e la Responsabile dell’ufficio Stampa del Festival Lisa Di Giovanni.

Alla sua terza edizione l’evento coinvolgerà quattro Regioni dell’Italia Centrale come l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria e cinque province: Ascoli Piceno, L’Aquila, Perugia, Rieti e Teramo.

Diciotto i comuni promotori insieme all’Associazione “FederTrek Escursionismo e Ambiente” e al “Coordinamento Territoriale delle Comunità della Laga”. L’evento sarà patrocinato dal Ministero della Cultura, della Società Geografica Italiana e dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Un tema, quello dell’anno 2024, che dialoga con le precedenti edizioni in maniera strabiliante. Il comitato Organizzatore presieduto dal Responsabile Roberto Gualandri ha infatti realizzato l’evento “Le comunità della Laga riunite: le sfide per un nuovo Appennino”. Tematica che intende presentare una versione diversa della vita in montagna.

L’evento partirà di fatti con l’inaugurazione del 13 aprile, ma si estenderà fino a dicembre, con un viaggio itinerante capace di coinvolgere 66 deliziosi borghi rurali d’epoca longobarda. Un progetto che intende premiare tutti coloro i quali dopo gli eventi drammatici del sisma avvenuto nel 2016, sono rimasti in quei Comuni, dedicando la loro vita alle terre in cui sono cresciuti.

A seguito della cerimonia d’apertura, seguirà la presentazione del Festival nell’area picena nella giornata di martedì 16 Aprile presso il PalaRozzi di Folignano (AP), all’interno della rassegna “LibrArte 2024”, in una sorta di intreccio evento fuori dal comune.  La terza presentazione del progetto avverrà invece a Roma il 23 Aprile presso il Palazzetto Mattei in Villa Celimontana sede della Società Geografica Italiana. In quest’occasione sarà dato più spazio al valore geografico e scientifico del progetto.

Di grande impatto anche il “FuoriFestival”, la novità introdotta quest’anno, che intende attraverso la legge quadro n° 349/91 sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia delle aree naturali protette. Da quest’esigenza nasce il progetto “Missione Parchi, riprendiamo il cammino”. Un percorso a piedi che si estenderà nei maggiori Parchi Nazionali dell’Italia centrale e che attraverserà nell’ultima settimana di maggio, anche il territorio della Laga. Un obiettivo comune, quindi, ovvero la ricostruzione di una reciprocità tra gli enti parco e le comunità residenti.

Saranno 57 le iniziative giornaliere di “borgo in borgo”, dove numerosi itinerari tematici saranno da stimolo per tutte le fasce d’età. Un progetto capillare che si estende su un vasto territorio, capace di intrecciare insieme opportunità, bisogni, idee, a favore non solo delle Comunità residenti, ma anche pronto ad accogliere schiere di visitatori nel comprensorio dei Monti della Laga e dei Monti Gemelli. Un programma vasto con iniziative trasversali pronte ad ingolosire un vasto pubblico.

Di grande valore la presentazione del calendario eventi “Luoghi che rigenerano l’anima, anime che rigenerano luoghi” a cura di Barbara Diletti e Domenico Cornacchia.

Numerose le personalità che presidieranno gli eventi: la referente territoriale del coordinamento delle Comunità della Laga Nadia Ragonici, il Presidente Nazionale Federtrek Alessandro Piazzi, il Presidente del Coordinamento delle Comunità della Laga Roberto Gualandri e molti altri. L’evento sarà moderato da Lisa di Giovanni, giornalista e scrittrice e responsabile dell’ufficio stampa del Festival.

Un Festival che si propone come ponte tra le vecchie e le nuove generazioni, volgendo di fatti lo sguardo ad un futuro dove i saperi e le memorie si fondono insieme, ricostruendo un importante rapporto intergenerazionale. Tutte le giornate saranno mandate in diretta sul Gruppo Facebook “Borghi e Sentieri della Laga” e sul sito web www.borghiesentieridellalaga.org.

Numerose le interviste e i contributi che apriranno una finestra anche a coloro i quali non sarà possibile accorrere fisicamente agli appuntamenti.




LA FESTA DI SANTA MARIA DEI LUMI

Dal 24 al 27 aprile la 129° edizione. Sabato 27 aprile il concerto (ingresso gratuito) dei Nomadi

Civitella del Tronto, 8 aprile 2024.  Sono diversi gli appuntamenti in programma nei quattro giorni. Mercoledì 24 aprile si esibiranno i LigAlive (una talentuosa band locale dedicata a Ligabue).

Giovedì 25 aprile sarà una giornata dedicata allo sport e in particolare al calcio e al ciclismo. Alle 9.00 inizierà il 2° Memorial Marco Zanchè (torneo di calcio a 5). Poi la giornata proseguirà con il 54° trofeo Madonna dei Lumi, gara ciclistica che partirà alle ore 14.30. Infine, in serata, il concerto dell’orchestra spettacolo Ze Tropicana.

Venerdì 26 aprile, alle 19:00, partirà la processione con il quadro della Madonna dei Lumi e, a seguire, ci sarà il concerto Bandapapù.

Sabato 27 aprile rimarrà, come ogni anno, il giorno principale dell’intera manifestazione. Tutto inizierà con la tradizionale fiera, per proseguire poi con il concerto bandistico Città di Ancarano, l’estrazione del quadro di Santa Maria dei Lumi e i fuochi d’artificio. Ma l’evento clou sarà il concerto ad ingresso libero dei Nomadi, che si terrà appunto sabato 27 aprile dalle 21:30. Il dj set targato Red & DiSi, in programma per le 23:30, chiuderà la 129° edizione di questa rinnovata tradizione. L’intera manifestazione si terrà nel santuario di Santa Maria dei Lumi.

Nell’arco dei quattro giorni si potrà cenare e pranzare negli stand enogastronomici mentre per più piccoli sarà sempre aperto il luna park.

L’associazione Storico Comitato ci tiene a ringraziare i frati francescani, l’amministrazione comunale e chiunque abbia contribuito al mantenimento di questa stupenda tradizione.

Il programma completo sulle pagine social dell’associazione Storico Comitato.




SUONI ULTERIORI

La presentazione del libro del compositore Paolo Cavallone. Mercoledì 10 aprile, ore 15, Roma (piazza della torretta, 36)

Sulmona, 8 aprile 2024. Un viaggio nella poesica del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. È quanto prevede la presentazione di Suoni Ulteriori, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano). L’ingresso è libero.

All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.

L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.

È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso.

Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”).

Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.

Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di Ambasciatore della cultura nel mondo.




AI LABORATORI SOTTERRANEI DEL GRAN SASSO

La visita degli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Amedeo D’Aosta

L’Aquila, 8 aprile 2024. Alle 14.00 del 5 aprile 2024, i due minibus in partenza per i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dal piazzale antistante l’Istituto d’Istruzione Superiore D’Aosta a L’Aquila, hanno accolto i giovani partecipanti al PCTO inclusivo in corso da qualche settimana presso l’Agenzia delle Entrate dell’Aquila e finanziato grazie alle risorse messe a disposizione da Micron. I docenti dell’IIS D’Aosta affiancano i giovani allievi in questo percorso che consentirà loro di acquisire quelle competenze necessarie per un primo approccio al mondo del lavoro.

Il percorso, di cui stanno facendo esperienza i giovanissimi autistici, comprende attività strutturate attraverso le quali i ragazzi hanno la possibilità di osservare l’ambiente lavorativo e scoprire al tempo stesso i propri punti di forza. La visita di oggi ai Laboratori del Gran Sasso va ad accrescere il bagaglio di esperienze di questi giovani che così hanno la possibilità di esplorare un ulteriore contesto professionale.

L’azione progettuale, resa possibile grazie ad una forte sinergia tra gli organismi coinvolti: Scuola, Associazione, Agenzia delle Entrate e Micron, rappresenta un rilevante sostegno formativo per gli studenti e favorisce la relazione e l’apprendimento tra pari.

Quella che raccontiamo oggi non è solo una storia di inclusione ma è soprattutto una storia di condivisione e di crescita, di accoglienza di ogni diversità, per perfezionare il nostro stare insieme in questo mondo.

Desideriamo ringraziare di cuore il Direttore e il personale dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso per aver accolto i ragazzi e i docenti insieme al nostro team e, ancora una volta, rivolgiamo un plauso a Manuela Seminara, Ambasciatore Micron Foundation e Senior Manager Talent Acquisition EMEA e a Giovanni Cappelli, funzionario Micron e volontario Abruzzo Autismo Onlus per aver dato il via a una nuova forma di inclusione. 

Si allegano le foto relative all’arrivo nel Laboratori sotterranei e la foto ricordo scattata in esterna con lo staff organizzativo: Dario Verzulli, Giovanni Cappelli, Rostic e Vladic Ciccotosto.




IL POPOLO, IL POPOLARISMO E IL POPULISMO

di Domenico Galbiati

PoliciaInsieme.com, 8 aprile 2024. La denuncia del populismo – che sia di destra oppure di sinistra o sedicente tale, vedi Movimento 5 Stelle – è un utile esercizio dialettico. Mantiene viva l’attenzione nei confronti di un fenomeno preoccupante, nella misura in cui è, ad un tempo, effetto e causa dell’ottundimento della coscienza civile dei cittadini. Ma, in realtà, l’esecrazione come tale, per quanto, qua e là, la si legga un po’ ovunque, non esorcizza il fenomeno e soprattutto non porta da nessuna parte, se non si cerca di capire più a fondo da dove nasca, cosa sia, dove intenda approdare il populismo. Ammesso che lo sappia.

Inutile prendersela con i suoi corifei. Fanno il loro mestiere e gli riesce pure facile. I populisti mietono dove altri hanno seminato. Passano direttamente all’ incasso dei cascami di un popolarismo che mostra di non reggere la prova del tempo storico che viviamo. Il populismo, infatti, in ultima analisi, non è che un cattivo surrogato del popolarismo. O meglio una sorta di parassita che subentra laddove il “popolo” latita, come certi germi patogeni che si insediano nell’organismo quando viene meno la flora batterica che fisiologicamente lo abita. Però attecchisce. Infatti, a suo modo, è accattivante.

In un mondo sgranato e confuso, instabile e tormentato, a tratti caotico, spesso indecifrabile, comunque mutevole ed impredicibile circa le sue possibili evoluzioni, cosicché viene percepito come destabilizzante e minaccioso, il populismo, in uno con la demagogia, consente, sia pure in modo rozzo e banale, superficiale ed ingannevole, eppure efficace, di contenere e gestire le nostre paure. Soprattutto, evitando che si trasformino in angosce. Il che è di straordinaria importanza sul piano della psicologia collettiva, non meno che sul piano individuale.

Noi siamo fatti per dare un senso alle cose e quando non ci riusciamo ci sentiamo insicuri, esposti all’alea di eventi fuori controllo che pure attraversano la nostra vita. Quando viene meno un orizzonte di valori, di attese e di speranze comuni, una storia condivisa, criteri di giudizio asseverati dal consenso della tradizione e della propria comunità di riferimento, il calore di una solidarietà rassicurante e diffusa, un sentimento di coesione sociale, cioè un insieme di coordinate che concorrono a dar ragione del mondo, basta poco perché, in mancanza d’ altro, in carenza di una ragionata e ragionevole comprensione degli eventi, ci si accontenti, appunto, piuttosto che niente, di una lettura populista. A quel punto, cioè, basta ventilare un complotto, accampare le mene dei poteri forti, gli gnomi della finanza ed i servizi segreti deviati, i maneggi delle spie, le complicità di ambienti oscuri e le connessioni incestuose con il terrorismo internazionale.

Se si è capaci di condire il tutto con un po’ di vittimismo, il gioco è fatto e, paradossalmente, quanto più la tesi suggerita è impensabile o addirittura stupefacente, tanto più sembra credibile e capace di spiegare l’arcano. Del tipo – fatte le debite proporzioni – che non è vero che l’uomo è andato sulla Luna o che l’ attacco alle Torri Gemelle l’ha organizzato la CIA.

Come si accennava sopra, la forza del populismo consiste nella sua, per quanto relativa e sghemba, capacità di aiutarci a gestire le nostre paure. Le quali, per quanto possano essere sofferte e tormentose, a differenza dell’angoscia sono pur sempre connesse ad un oggetto, ad una certa condizione, ad un evento, ad un che di reale e palpabile, che si conosce e si può, in qualche modo, contrastare o almeno contenere. Senonché, in carenza di un qualunque appiglio – possono bastare le boutade populiste – che dia conto di come stiano davvero le cose, si rischia di scivolare nell’angoscia, cioè in una paura disincarnata, “sine materia”, inafferrabile e, dunque, come tale molto più penetrante e pervasiva.

Insomma, i populisti sono imbonitori che, sulla piazza del mercato, vendono, spacciandole per un medicinale portentoso, boccette di acqua fresca che hanno il merito, finché dura, di funzionare come placebo. Ad ogni modo, frenare, interrompere o addirittura risalire la deriva populista non è facile. Lasciata al suo trend naturale scende giù, lungo una china fatale, verso una condizione di entropia sociale, cioè di crescente disordine e di costante dissipazione di energia.

C’è un solo rimedio: ristabilire gli snodi di una reale, forte, condivisa dimensione popolare della nostra vita civile.

E politica. Compete anche a quest’ ultima, anche alla politica spetta il compito. Superando le secche del bipolarismo, creando le condizioni di quella “coalizione popolare” di cui su queste pagine si è già accennato.




ANCORARE LA SPESA SANITARIA AL PIL

Silvio Paolucci su appello per salvare la sanità pubblica: “Siamo con la comunità scientifica, diritto alla salute a rischio. Per questo ripresenteremo la proposta di legge … che Marsilio ignora da 9 mesi”.

Pescara, 8 aprile 2024. “Con Marsilio e Meloni in Abruzzo le liste di attesa e mobilità passiva sono alle stelle, sempre più persone migrano fuori regione o, peggio, rinunciano a curarsi per problemi economici o di accesso, dice l’Istat. Serve una svolta, per questo a luglio 2023 abbiamo depositato la proposta di legge per il “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge ottobre 1992, n. 421, perché la Regione la sostenesse per la presentazione alle Camere.

Non solo ciò non è avvenuto, ma oggi la situazione abruzzese precipita sempre più. Secondo l’ultimo rapporto Gimbe siamo fra le regioni dove si verifica la maggiore fuga di pazienti, con una mobilità passiva anche oltre il 77 per cento e che si traduce in un costo di 108 milioni di euro, 82 euro circa ad abruzzese, neonati compresi”, duro il consigliere regionale PD Silvio Paolucci su un tema divenuto di stringente attualità in queste ore.

“L’appello della comunità scientifica rafforza la necessità di iscrivere di nuovo la proposta all’ordine del giorno del primo Consiglio utile, non si può perdere altro tempo, perché rischiamo la privatizzazione del settore, a livello nazionale e regionale, che renderà sempre più salute e prevenzione un privilegio per chi può pagare e non un diritto per tutti – aggiunge Paolucci – La proposta del Pd nasce da questo e chiede di modificare l’articolo 1 del decreto vigente, in modo che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5 per cento del PIL dell’anno precedente e sia adeguato anche all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione.

Un’azione che non si può rinviare, perché il Governo sta impoverendo il sistema sanitario nazionale, come denunciano i 14 esponenti della comunità scientifica firmatari dell’appello lanciato in queste ore per salvare un sistema a cui nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil (meno di vent’anni fa) e che negli ultimi anni ha avuto tagli per quasi 40 miliardi, un livello che ci fa arretrare dagli standard dei Paesi europei avanzati che arrivano all’8% del Pil e che porta la sanità pubblica al tracollo.

In sostanza la spesa sanitaria dell’era Meloni in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), cosa che con l’autonomia differenziata sarà ancora più grave e arriverà a tagliare l’Abruzzo fuori da ogni tutela del diritto alla salute. Lo dimostrano i tanti problemi che affliggono già la nostra sanità regionale e la mancanza di una governance per affrontarli e, soprattutto, di investimenti a vantaggio della comunità-utenza.

Evidentemente, al riconfermato presidente non interessa che l’Abruzzo possa perdere milioni di finanziamenti, a causa del fatto che il Governo amico in due anni ha trasferito al sistema sanitario nazionale 5 miliardi in meno rispetto all’aumento dei costi generato dall’inflazione, riducendo, così, il rapporto tra spesa sanitaria e Prodotto interno lordo. L’unica giustificazione di tanta e tale inerzia di fronte agli evidenti tagli alla sanità pubblica e ai problemi correlati, è che sia forse già in atto una strategia nazionale della destra: quella di favorire al più presto la privatizzazione del comparto”.




I GRANDI DISCORSI DELLA STORIA

Al Circus, la Uao Spettacoli nel segno dell’inclusione

Pescara, 8 aprile 2024. Sarà al Teatro Circus di Pescara venerdì 12 aprile alle ore 21 il progetto della Uao Spettacoli dal titolo I grandi discorsi della storia, da Marthin Luther King a Bebe Vio:  lo spettacolo nasce grazie al sostegno del Fondo Unico per lo spettacolo dal vivo, annualità 2022, assegnato a progetti speciali e trova la sua completezza grazie ad una compagnia integrata da abilità differenti per offrire seguito, nell’attualità, alle grandi voci che hanno cambiato la storia.

L’appuntamento, gratuito per il pubblico, è possibile grazie all’Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia del Comune di Pescara dell’Assessore Adelchi Sulpizio e vede la partecipazione dei ragazzi dell’Associazione Diversi Uguali Onlus di Gianna Camplone, con la presenza del MiBe, Liceo Artistico Musicale Coreutico Misticoni Bellisario e la Dirigente Raffaella Cocco, e l’Associazione Onlus “Prossimità alle Istituzioni” che si impegna nelle attività sociali a sostegno del disagio giovanile.

C’è un nuovo modo di concepire il teatro dietro lo spettacolo scritto dagli attori Valentina Olla e Federico Perrotta, per la regia di quest’ultimo: emozione, divertimento, arte saranno collegati dal filo rosso di un nuovo collettore ossia l’ amore, quello vero per “l’essere un gruppo” ed infatti sul palco ci sarà una compagnia teatrale speciale composta da attori professionisti e persone con disabilità ed abilità differenti, prima fra tutte la capacità desiderata di superare determinate barriere fisiche e psicologiche.

Come spiegano gli ideatori del progetto: “al centro dello spettacolo ci sono attori che amano davvero il teatro, che diventa nello specifico uno strumento di ricerca ed analisi di quei discorsi che hanno fatto veramente grande la storia, scandita da forti esperienze condivise”.

“Inoltre – proseguono – è qui che il teatro rivela la sua finalità terapeutica e sociale poichè non ci sono diversità sul palco e soprattutto si è tutti parte di un’unica dimensione lavorativa fatta di persone che hanno lo scopo di divertirsi e di imparare anche importanti lezioni di vita, infatti volere è potere”.

Oltre a Federico Perrotta e Valentina Olla, e ai tanti ragazzi che si metteranno in gioco, il cast è composto anche da Marco D’Angelo, Giacomo Rasetti, Giulia Perini, Rausy Giangaré, Gianmarco Crò, Eugenia Bardanzellu.




BACH FOREVER

ANIMA&CORPO diretto da Gabriele Pro al Conservatorio di Musica dell’Aquila per i concerti nel parco sabato 13 aprile ore 18.00

L’Aquila, 8 aprile 2024. L’ensemble ANIMA&CORPO diretto da Gabriele Pro presenta sabato 13 aprile 2024 alle ore 18 il concerto dal titolo “BACH FOREVER” presso l’Auditorium del Conservatorio di Musica Alfredo Casella dell’Aquila nell’ambito della rassegna “I Concerti nel Parco 2024”.

L’ensemble eseguirà alcuni dei concerti superstiti composti da Bach per violino; in programma il Concerto in la minore BWV 1041, il Concerto in Mi Maggiore BWV 1042, il Concerto in Re minore per cembalo BWV 1052, ricostruito dalla trascrizione per cembalo, e il Concerto per violino, oboe, archi e b.c. in Do minore BWV 1060R. I concerti originali risalgono al 1720, quando Bach era maestro di cappella e direttore della musica da camera sotto il principe Leopoldo. Le trascrizioni risalgono però al periodo di Lipsia, quando i compositori eseguivano opere da camera per la Società di Telemann o organizzavano piccoli concerti familiari.

GABRIELE PRO, violinista, direttore e fondatore dell’ensemble, si è laureato in violino presso il conservatorio aquilano, in seguito ha conseguito il master di violino barocco con lode e menzione d’onore sotto la guida di Enrico Onofri e si è laureato in musicologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. La sua attività concertistica lo ha condotto ad esibirsi come solista o in ruolo di prima parte nei principali festival e stagioni concertistiche d’Europa, Asia e Stati Uniti: MA festival Brugge, MITO settembre musica, Resonanzen Wien, Tage Alter Musik – Herne, Muziekcentrum De Bijloke – Gand, Filarmonica Romana, Pomeriggi Musicali, Festival Monteverdi, Società dei concerti “B. Barattelli”. Ha suonato con numerose orchestre e gruppi da camera, tra i quali: Le Concert des Nations, Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Academia Montis Regalis, Ensemble Zefiro, Enea Barock Orchestra, Venice Baroque Orchestra, Concerto Romano, La Fonte Musica, Aquila Altera.

Nel 2015 fonda l’ensemble ANIMA&CORPO partecipando ad importanti festival e stagioni concertistiche, tra cui: Società dei Concerti “B. Barattelli” – L’Aquila; Festival Barocco “Alessandro Stradella” di Viterbo e Nepi; Società della Musica e del Teatro “P. Riccitelli” – Teramo; Festival di Urbino Musica Antica; Roma Festival Barocco, Segni Barocchi, I Concerti dell’Accademia degli Sfaccedanti, “I Concerti di Euterpe” – L’Aquila.

Nel 2023 con l’ensemble ha pubblicato un album dedicato a sonate inedite di Giovanni Mossi e Antonio Montanari per l’etichetta Arcana – Outhere Music.




LA FESTA DI SAN DOMENICO ABATE

Rito dei Serpari patrimonio culturale delle Comunità dell’Appennino. Convegno il 13 Aprile 2024

Cocullo, 8 aprile 2024. In vista dell’edizione 2024 del Rito dei Serpari, in programma come da tradizione il prossimo 1° maggio, Sabato 13 Aprile, con inizio alle ore 9:30, presso la sala Consiliare del Comune di Cocullo, avrà luogo il Convegno dal titolo: “La Festa di San Domenico Abate e Rito dei Serpari patrimonio culturale delle Comunità dell’Appennino”.

L’obiettivo è quello di ripartire da quanto fatto sul percorso di candidatura della Festa e del Rito a patrimonio immateriale UNESCO, che la pandemia ha inevitabilmente interrotto, tenendo conto del mutamento delle condizioni socioculturali nel frattempo intervenute.

Ripartendo dai temi portati all’attenzione nel convegno tenutosi nel 2018 dal titolo “Piccole comunità e piccoli comuni d’Italia: un progetto di salvaguardia”, interpretiamo oggi, che quei temi sono ancora più attuali, la candidatura Unesco della Festa di San Domenico e del Rito dei serpari come una vetrina della attuale situazione nelle aree interne dell’Appennino dove lo spopolamento delle comunità locali potrebbe compromettere la sopravvivenza di tradizioni che oggi costituiscono la ricchezza dell’Italia intera.

Per il Centro Abruzzo la candidatura della Festa di Cocullo potrebbe fungere, quindi, da sintesi di una proposta culturale che metta a fattor comune la ricchezza del patrimonio immateriale della Valle del Sagittario e della Valle Peligna valorizzando la cultura popolare peligna come filo identitario dell’intero territorio.

Si allega la locandina/invito dell’evento che sarà arricchito dalla presenza del Presidente dell’Anci Abruzzo, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, e del dottor Gianni Letta.

Il programma dei festeggiamenti in onore di San Domenico Abate per i giorni 30 Aprile e 1° Maggio 2024.




IL CERCHIO DELL’ACQUA

Il marsicano Lolli alla Mondadori

Pescara, 8 aprile 2024. Il Lago del Fucino è il protagonista del primo romanzo storico fresco di stampa di Gaetano Lolli per Leonida Edizioni dal titolo “Il cerchio dell’acqua” e che verrà presentato alla Mondadori di Pescara (via Milano), sabato 13 aprile alle ore 18: si tratta della storia millenaria di un’immensa distesa d’acqua «simile ad un mare per la sua grandezza», attraverso le vicende che videro l’uomo confrontarsi, specchiarsi, perdersi in quello che oggi all’uomo è dato soltanto immaginare. Modera l’appuntamento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

“Mi presento, sono il Fucino, altro non importa aggiungere. La mia è una storia millenaria, iniziata nei meandri del tempo, ma posso dirvi questo: tutto ciò che di rilevante mi riguarda ha a che fare con l’uomo” – recita il prologo in cui è lo stesso Fucino che parla.

Così il Fucino prosegue tra le pagine del libro che ne ricostruisce la dimensione nel corso della storia e attraverso personaggi: “È passato del tempo da quando gli uomini, affaccendati come granchi laboriosi, hanno iniziato le loro attività lì alle pendici del promontorio; ormai sono abituato alla loro presenza, li scorgo ogni volta che le mie onde portano la mia curiosità da quelle parti. Ultimamente però qualcosa sta cambiando; non riesco più a respirare come vorrei in quella piccola spiaggia riparata, diventata a me cara da quando custodisco lì il ricordo di altri uomini ormai scomparsi”.

Lolli affida proprio ai pensieri e ai sentimenti del lago Fucino il compito di congiungere le storie degli uomini attraverso le varie epoche sul cui sfondo si muovono i singoli personaggi che animano le pagine di questo percorso “diacronico” come lo definisce la stessa Ceccaroni, lungo le sponde del bacino lacustre.

La prefazione del libro è a cura dell’Archeologa Emanuela Ceccaroni, mentre la copertina è stata realizzata da Alfonso Scioli.

Gaetano Lolli, classe ’82 è nato e vive ad Avezzano (AQ). È un ingegnere edile architetto, già autore della raccolta di racconti “Appartenenze” (Leonida edizioni).




LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA

Il documentario biografico  di Martone, omaggio a Troisi, chiuderà la stagione di prosa, cinema e musica 2023/2024 del teatro Talia

Tagliacozzo, 8 aprile 2024. Domenica 14 aprile alle ore 18:00 il Teatro Talia si trasformerà nuovamente in un cinema per l’ultimo appuntamento della stagione 2023/24 composta da spettacoli di prosa, proiezioni cinematografiche e show musicali proposta da  Meta Aps: Laggiù qualcuno mi ama, il documentario biografico su Massimo Troisi, con la regia di Mario Martone chiuderà il cartellone di appuntamenti con un sentito e delicato approfondimento sulla figura Massimo Troisi, uomo e artista dalla rara sensibilità.

Mario Martone torna ad incontrare, dopo averlo fatto nella vita, Massimo Troisi riproponendolo a chi c’era quando entrava progressivamente nelle case e nel cuore degli italiani di qualsiasi latitudine e anche a chi è venuto dopo. Lo fa attraverso un percorso nella sua carriera di attore e di regista ma anche in quella di uomo con il suo carattere schivo ma estremamente sensibile. Ne ricostruisce il lavoro e le passioni tramite le testimonianze di chi lo ha amato e ne ha condiviso il percorso di scrittura e di molti altri che ne hanno apprezzato la genialità e l’arte.

Attraverso interviste e materiali inediti, montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, ad una tariffa unica di € 5,00. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi ai canali social del teatro o al sito www.teatrotalia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatrotalia.com.




QUANTE PAROLE, QUANTE LETTERE …

Pescara, 7 aprile 2024. Ancora una volta l’Ordine degli Agronomi della Provincia di Pescara avvalla con un proprio comunicato l’operato dell’Amministrazione comunale.

Ora veniamo a sapere che da venti anni conoscevano tutto dei lecci e che in venti anni non hanno proposto alcun intervento perché avevano già il loro destino segnato. Lecci stressati, anche da carenza idrica, ma nel lungo corso di questi anni nessuna proposta di irrigazione, di maggior permeabilità del terreno circostante per rimpinguare la falda sottostante. Nessun approccio per risolvere le cause, si guarda solo ai sintomi, e si procede all’abbattimento. Erano tutti malati terminali, si dice, ma mai la relazione di un fitopatologo è stata redatta.

Ora apprendiamo che nemmeno l’endoterapia è adatta, quando il Decreto Ministeriale 3/6/2021 addirittura obbliga l’utilizzo di questo tipo di trattamento per i pini colpiti da cocciniglia tartaruga. Nessun leccio era da salvare?

Eppure, tutti ci ricordiamo come quelli di Piazza Sacro Cuore fossero in buono stato vegetativo. E continuiamo a sentire, ripetuta, la posizione stravagante secondo cui gli alberi giovani assorbono più CO2 di quelli adulti.

Gli alberi poi espletavano la loro funzione ombreggiante, come dimostrato dalla campagna di rilevazione effettuata dal dott. Giovanni Damiani, documentata da Le Pine. Ma per l’ordine degli Agronomi di Pescara l’unica cosa da fare era la loro sostituzione, totale. Forse per questo tacciono sulle cure endoterapiche che necessitano ora, urgentemente, i nostri pini, per dire tra qualche tempo che dovranno essere tutti sostituiti?

E nessuna lettera di opinioni leggiamo sulla scelta di inserire palme e agrifogli in piazza Salotto: alberi che non hanno capacità ombreggiante, palme che vengono utilizzate sebbene questa scelta sia stigmatizzata da Soprintendenze e Comitato per lo sviluppo del verde urbano (ISPRA), per quanto siano infestanti negli ambienti delicati come quello della Riserva Dannunziana e la Pineta di Santa Filomena.

Spendiamo soldi per piantarle, e spendiamo soldi poi per togliere quelle che nascono nelle riserve, grazie ai loro semi traportati da vento e uccelli. E quindi si continuerà così, senza alcun ragionamento critico, a sostituire, sostituire. Morto un albero, se ne pianta un altro, senza una visione complessiva di pianificazione, programmazione, e manutenzione nel lungo periodo.

In foto panoramica del 2026. A seguire foto estate 2023.




TUA: TRENI BLOCCATI

Noncuranza della linea, disagi e soppressione servizi

Chieti, 7 aprile 2024. Alle 01:00 del 06 Aprile 2024 è stata rilevata una mancanza di tensione sulla rete ferroviaria nella tratta Lanciano – San Vito. Da accertamenti effettuati si è compreso il motivo, un albero di media dimensione è caduto sulla linea area del tracciato San Vito-Lanciano, interrompendo la tensione elettrica generando diverse soppressioni, in quanto quattro treni sono rimasti bloccati presso la stazione di Lanciano.

Le cause della caduta dell’albero sono da imputare ad una mancanza di manutenzione e lo si evince dal fatto che nella nottata non vi è stata nessuna raffica di vento. Nel corso della mattinata non sono stati effettuati interventi per sgomberare la linea, in quanto spostarsi con il “motocarrello” un mezzo che cammina sui binari per effettuare manutenzioni, può essere utilizzato solo da personale abilitato, nello specifico: un operatore è andato in pensione, l’altro non reperibile.

Purtroppo, prevediamo che il ripristino della linea non sarà effettuata in tempi congrui, in quanto manca un accordo con le ditte specializzate, che in questi casi garantirebbero un pronto intervento.

Essendo un lavoro di riparazione e le aziende che lo possono effettuare sono poche, ed impegnate in grandi opere, quindi inevitabilmente bisognerà attendere pazientemente. Tutto ciò ha generato inevitabili disagi agli utenti, molti dei quali pendolari, che hanno subìto delle difficoltà evidenti per raggiungere il posto di lavoro, i quali hanno contestato veemente e a ragione le loro ire nei confronti di TUA, purtroppo a farne le spese sono stati i lavoratori del personale viaggiante che hanno raccolto tali dimostranze.

La gestione del personale ha mostrato delle lacune, sia perché mancano le maestranze, sia perché le emergenze vanno governate sul posto e non da coordinatori non più in servizio.

 Non possiamo tollerare più l’inefficacia di tali eventi, bisogna intervenire con celerità e, dotare il sistema Ferroviario TUA di personale qualificato sia per garantire sicurezza e regolarità del servizio, sia per offrire un servizio qualificato ed efficace agli Abruzzesi.

Patrizio Gobeo

Segretario FILT CGIL CHIETI




LA ROSETO DEL FUTURO

Con un bilancio finalmente risanato l’amministrazione la continua a disegnare

Roseto degli Abruzzi, 7 aprile 2024. La Giunta Comunale di Roseto degli Abruzzi ha approvato la relazione sulla gestione, la nota integrativa e lo schema di rendiconto dell’esercizio 2023. “Quello che emerge è un quadro positivo per i conti del nostro Ente – dichiarano soddisfatti il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Mario Nugnes e l’Assessore al Bilancio Zaira Sottanelli – la relazione sulla gestione al rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 evidenzia infatti come l’anno si sia chiuso con un + 185.649,44 euro, un dato in netta controtendenza dopo un trend negativo che andava avanti da oltre un quinquennio e che consente il recupero anticipato anche del disavanzo trentennale da riaccertamento straordinario”.

“Grazie poi al puntuale ed attento lavoro messo in campo dall’Amministrazione e dagli uffici preposti siamo finalmente rientrati da un disavanzo che impediva all’Ente di avere ampio respiro nelle scelte strategiche che riguardano il futuro della nostra comunità – aggiungono Nugnes e Sottanelli – un segnale tangibile della “svolta” messa in campo sono infatti i dati del disavanzo negli ultimi tre anni: nel 2021 era circa – 6 milioni di euro, nel 2022 è passato a circa – 3 milioni di euro, nel 2023 si è chiuso appunto con un + 185.649,44 euro”.

“Come si legge dai dati del rendiconto i risultati positivi conseguiti, sia di natura finanziaria che economica, sono dovuti in particolare alla notevole riduzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) e del Fondo Contenzioso, obiettivo raggiunto anche grazie allo sblocco di diverse situazioni annose che incidevano sul nostro Comune come, ad esempio, quelle riguardanti l’Autoporto di Roseto degli Abruzzi. Ci piace ricordare, poi, che fondamentale è stato anche il percorso di ottimizzazione della riscossione dei servizi a domanda individuale. Ad incidere sulla tendenza positiva, inoltre, sono state le scelte fatte nell’ambito della riscossione coattiva nella logica che tutti paghino il giusto”, proseguono il Sindaco e L’Assessore al Bilancio.

“Questi positivi risultati che siamo riusciti a centrare aumentano per il 2024 la possibilità di applicare avanzo libero per progetti strategici per la crescita del nostro territorio. Questa maggiore libertà di azione è frutto dell’importante lavoro messo in campo dalla maggioranza e dai gruppi politici che la compongono che hanno saputo fare in questi due anni e mezzo circa di governo della nostra città scelte oculate e improntate sempre ai bisogni della collettività, senza mai inseguire il facile consenso. L’obiettivo è quello di proseguire su questa strada lavorando sempre negli interessi dei rosetani garantendo una programmazione attenta di opere strategiche ed interventi fatti dell’interesse del territorio, puntando altresì a una fiscalità più prossima agli interessi della cittadinanza”, conclude la nota.




ASPETTANDO IL GIRO

Tutti gli appuntamenti

Martinsicuro, 7 aprile 2024. Aspettando il Giro d’Italia, l’amministrazione comunale rende noto il calendario degli eventi che animeranno la città in attesa della partenza della tappa del 16 maggio che avrà luogo proprio a Martinsicuro. Tanti gli appuntamenti tra arte, musica , libri e sport che prenderanno il via domenica 7 aprile con la gara ciclistica tra le vie di Martinsicuro a cura dell’Asd Gulp!Pool Val Vibrata. Ciclismo, come giusto che sia, protagonista anche nelle scuole cittadine con il progetto “Il Ciclismo nelle scuole” organizzato dall’Asd Pedale rossoblù e il concorso di disegno, pittura e poesia che verrà curato dall’Istituto comprensivo “Sandro Pertini”.

Il 28 aprile sarà invece di scena il Memorial dedicato al grande Marco Pantani con esposizione di cimeli del campione e la presentazione dei libri dell’autrice Tonina Pantani, madre del compianto ciclista. L’appuntamento si terrà in sala consiliare. Il 3 maggio, invece, giornata dedicata al ciclista abruzzese Vito Taccone quando, sempre in sala consiliare, dalle ore 21, verrà proiettato un docufilm al termine del quale si terrà la presentazione del libro “Il Camoscio d’Abruzzo” alla quale parteciperà l’autore Federico Falcone.

Il 4 maggio spazio alla musica con il concerto della fanfara dei bersaglieri “Leopoldo Pellas” di Jesolo, mentre domenica 5 maggio previsto un doppio evento: dalle 13 gara ciclistica per le vie cittadine, organizzata dall’Usc Delta Costruzioni, mentre alle 17 in sala consiliare andrà in scena un incontro dibattito con il prof. Tito Rubini dal titolo “Una colonna in cerca di autore”.

L’11 maggio giornata dedicata a Gino Bartali con la presentazione del libro “Bartali dalla giusta parte” con l’autore Matteo Matteucci e la presenza di Gioia Bartali, nipote del grande ciclista. L’evento è inserito all’interno della rassegna letteraria Neon. L’appuntamento è fissato per le ore 18 e al termine della presentazione verrà inaugurata la mostra “Un diavolo di campione, un angelo di uomo.

L’avventura umana di Gino Bartali” a cura della cooperativa sociale Hobbit e dell’Asd Gagliarda.

La mostra resterà aperta fino al 17 maggio, giornata che vedrà anche l’ultimo appuntamento in calendario “A colpi di pedale” storia a fumetti dell’autore Paolo Reineri. La presentazione è organizzata in collaborazione con l’Azione Cattolica diocesana e si terrà dalle 9 alle 13 al palazzetto dello sport.

“Il 16 Maggio sarà una giornata storica per la nostra Città – le parole del Sindaco Massimo Vagnoni – Ci prepariamo a vivere questo periodo che ci avvicina alla partenza della tappa del Giro attraverso una serie di eventi che spaziano dallo sport, all’arte, alla musica e alla cultura.

Nelle prossime settimane partiranno anche gli allestimenti di diverse zone della nostra Città in modo da presentarci al meglio per questo importantissimo evento sportivo che darà molta visibilità a tutto il nostro territorio.

Ci tengo a ringraziare tutti i consiglieri per il loro contributo  nell’organizzazione dei diversi eventi, gli uffici comunali Cultura, turismo e sport per il solito impeccabile lavoro di coordinamento e tutti gli enti e le associazioni per la preziosa collaborazione”.




VINCONTRI

Vinco presenta I°  appuntamento

Ortona, 7 aprile 2024. Dibattiti e confronti in cantina – 10 aprile ore 15 – racconti dal futuro: c’era una volta il montepulciano d’Abruzzo.




GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE

L’Abruzzo inverta la rotta

Pescara, 7 aprile 2024. Oggi, 7 aprile, sarà la Giornata mondiale della salute. Quest’anno è alla sua 76esima ricorrenza e ha come tema “La mia salute, il mio diritto”. Questo il titolo scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, guardando alla salute delle persone, dall’accesso ai servizi sanitari alla disponibilità universale di aria pulita e acqua potabile come beni comuni necessari ad un vivere sano. Salute come benessere generale e dunque come qualità e dignità del vivere e del lavorare, rispetto dei diritti umani, civili, sociali. C’è da chiedersi quanto nella nostra Regione si stia lavorando davvero per garantire questo concetto a tutto tondo di salute e di benessere.

Dall’ultimo drammatico monitoraggio relativo ai livelli essenziali di assistenza (Lea) l’Abruzzo risulta essere tra le Regioni che non riescono a garantire gli standard essenziali e tra le principali carenze delle Regioni inadempienti ci sono soprattutto l’area della prevenzione, quella delle coperture vaccinali, degli screening oncologici e dello stile di vita. Certo è che l’Abruzzo continua a fare una gran fatica a rispettare i tempi definiti dalla legge per erogare prestazioni che servono per prevenire patologie o l’aggravarsi di malattie presenti. O anche per curare e riabilitare così come prevede la legge che istitutiva il Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo uno studio di Federconsumatori, nell’aprile del 2023 l’Abruzzo è riuscita a rispettare le prescrizioni solo nel 61% dei casi. Le ragioni sono note: tagli, tagli e ancora tagli. Di risorse e di uomini e donne senza i quali nessuna prestazione è possibile. Nei paesi europei avanzati la spesa sanitaria è pari all’8% del Pil. In Italia il rapporto spesa sanitaria/Pil precipita dal 6,6% del 2023 al 6,2% nel 2024 e nel 2025, e poi addirittura al 6,1% nel 2026 con un inevitabile ulteriore peggioramento della qualità della cura nonostante già assistiamo a pronto soccorso non degni di un paese civile, a liste di attesa infinite, a persone costrette a rinunciare alle cure perché non hanno i soldi per farlo.

La Regione Abruzzo in questi ultimi anni ha dimostrato di non avere alcuna strategia sul personale se non quella di farlo lavorare di più con prestazioni aggiuntive, oltre agli ulteriori trasferimenti alla sanità privata verso cui si dirottano sempre più risorse. Non convincono le soluzioni preelettorali fatte di ambulatori mobili su quattro ruote o servizi alternativi al Cup per prenotare prestazioni ambulatoriali, visto che risultano ancora chiusi diversi calendari per prestazioni importanti come Risonanze magnetiche o ecografie all’addome.

La recente lettera di 14 esperti tra scienziati, esperti di management, docenti universitari, premi Nobel, dovrebbe far riflettere tutti ed essere da monito e spunto per la nuova Giunta abruzzese che si va componendo. La stessa Conferenza delle Regioni due giorni fa ha lanciato un ultimatum dichiarando che se il Governo non dovesse ripristinare i finanziamenti di 1,2 miliardi tagliati dal decreto Pnrr valuterà se rivolgersi alla Corte Costituzionale.  Anche la Corte dei conti e la Ragioneria generale dello Stato denunciano il sottofinanziamento del Fsn e la non garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Occorre ridare centralità al Servizio sanitario pubblico e universale e impedirne smantellamento e privatizzazione.  Bisogna invertire la rotta, non è sufficiente correggere la direzione.

Carmine Ranieri                                                                            Alessandra Tersigni

Segretario Generale                                                                   Segretaria Regionale Politiche per la Salute

CGIL ABRUZZO MOLISE                                                            CGIL ABRUZZO MOLISE                                                                                                          




SUL RAPPORTO UOMO DONNA NELL’ISLAM

Salotto culturale il 10 aprile 2024

Teramo, 7 aprile 2024. Il prossimo 10 Aprile 2024 alle 18:15  il Salotto culturale di “Prospettiva Persona” 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas)  sito in Teramo – via Nicola Palma, 33 , 64100- Teramo, propone: Sul rapporto uomo donna nell’Islam con Francesca Corrao

Approfondimento

Ma come vengono trattate davvero le donne nell’islam, al di là della cultura, della tradizione o della corrente politica?   

Quando si parla di Islam contemporaneo, poche questioni sono forse tanto controverse quanto la condizione della donna. È infatti nella figura femminile che si condensano molte delle tensioni che attraversano le società musulmane: la dialettica tra tradizione e rinnovamento, il rapporto tra Stato e religione, la relazione tra diritto divino e diritti dell’uomo.

Nonostante la sua rilevanza, è con un po’ di esitazione che ci siamo decisi a fare i conti con questa tematica. Il dibattito è particolarmente inquinato da banalizzazioni, stereotipi e ideologie e prendervi parte significa correre il rischio di trasformare le donne musulmane in un terreno di contesa. Invece di discutere della donna nell’Islam, abbiamo allora preferito chiedere una relazione   sul tema alla prof.ssa Francesca Maria Corrao, esperta di Islamistica che si collegherà da Harwad.

Francesca Maria Corrao Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Araba presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli di Roma.  Membro delle Associazioni di orientalistica UEAI, dell’Institute of Oriental Philosophy della Soka University di Tokyo, membro del comitato esecutivo dell’associazione di arabisti europei, EMTAR. Ha insegnato e svolto seminari di ricerca all’INALCO, all’Ecole des Hautes Etudes e Science Po di Parigi, Oxford, Cambridge, Harvard, Cairo e Beirut.




LA RISERVA CHE BRUCERÀ DUE VOLTE: NOCO2!

Pescara, 7 aprile 2024. Un nuovo incendio incombe sulla Riserva Dannunziana. Dopo quello della triste giornata del primo agosto del 2021, che ha mandato in fumo centinaia e centinaia di arbusti e alberi, ora se ne annuncia uno nuovo, subdolo, invisibile e ancor più distruttivo, e questa volta deciso e voluto dall’uomo. Ma a differenza del primo, a cui farà seguito nuova vita, il secondo molto probabilmente darà luogo a energia e poi … anidride carbonica: CO2.

Da alcuni organi di informazione si apprende che i tronchi rimossi dalle aree percorse dal fuoco del 2021, e per adesso stoccati in cataste recintate sempre all’interno dell’area protetta, saranno venduti. A chi? Per farne cosa?

Se vero, il paradosso di questa scelta sta nel fatto che l’attuale progettista dell’intervento, nonché direttore dei lavori, nella sua relazione ha affermato che: “il legname (…) rimane nelle disponibilità dell’appaltatore che ne deciderà della eventuale utilizzazione. Il valore di mercato del materiale legnoso esboscato, tenendo conto dello stato del materiale in parte carbonizzato, in parte già in decomposizione, è quasi nullo, questo potrebbe però trovare una possibile commercializzazione nell’ambito delle biomasse per scopo energetico; pertanto, si suggerisce all’Amministrazione di verificare tale possibilità, ad esempio potrebbe essere appetibile per la centrale a biomasse presente nella vicina città di Termoli in Molise.”

Ora appare curioso che, interrogato uno degli operai sul cantiere, si viene a sapere che il materiale è del Comune e che l’azienda impegnata nei lavori lo deve solo accatastare.

Di chi è quindi questo materiale?

Qual è il suo destino?

A tal proposito torna utile citare il Codice degli appalti sul verde (diversi DL dal 2016 al 2023), a cui l’Amministrazione deve attenersi, e soprattutto i CAM, criteri ambientali minimi, molto chiari e rigidi nelle procedure, che NON contemplano la destinazione energetica di tronchi e ramaglie, ma compostaggio in loco o in impianti dedicati.

È la legge.

E in più prevede che vengano predisposti progetti chiari di uso degli scarti e campagne educative di carattere ambientale. A Pescara sembra che la norma non sia ancora pervenuta, o non sia nota.

Diversamente sarebbe indispensabile che i cittadini venissero informati su come l’Amministrazione intende mettere in atto quando stabilito dal Decreto vigente e CAM annessi, perché non è proprio previsto che il legname della Riserva vada a finire in fumo, e quindi in CO2, in deciso contrasto con i principi ispiratori del “Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” (Green Public Procurement, gli acquisti verdi) i cui obiettivi devono, non possono, essere perseguiti dagli Enti locali. Comune di Pescara compreso.




QUANDO NON C’È PIÙ RAGIONE DI SPERARE INCOMINCIA LA SPERANZA

Gesù, Tommaso e le parole di Primo Mazzolari

Globalist.com, 7 aprile 2024. Siamo deboli e limitati, siamo molto come Tommaso e, alcune volte, non lo siamo. È la vita. Dovremmo accettarci come siamo e non temere: Dio lavora anche sui nostri dubbi, come su quelli di Tommaso.

Il Vangelo odierno: La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20, 19-31).

Suscita una comune e diffusa simpatia l’atteggiamento di Tommaso: non crede nel Risorto finché non lo tocca. È un credente, ma ha bisogno di conferme. E noi?

Lo stesso, Quante conferme abbiamo chiesto nella nostra vita?

Tante, tantissime… in amore, come sul lavoro, in famiglia come in gruppo o in società: abbiamo più volte chiesto che fossero confermati sentimenti, promesse, accordi, fiducia, progetti e via discorrendo. Crediamo che Dio parli, si manifesti, intervenga nella storia, salvi… ma spesso siamo a corto di conferme! Non manca la nostra fede, ma è molto piccola e spesso in crisi.

Come quella di Tommaso: “Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo»”.

La conferma che lui cerca è fisica: toccare, verificare e riconoscere l’identità del Cristo attraverso segni tangibili. Credere sulla parola è, da che mondo è mondo, un’opera molto difficile. Tommaso non fu molto diverso da quello che oggi siamo noi. Noi avremmo fatto esattamente lo stesso: non credere alla parola degli amici, soprattutto quanto questi ci avessero riferito di un’apparizione e, per giunta, del Maestro!

Eppure, Tommaso è di più di noi. Forse noi avremmo continuato anche a dubitare anche nei confronti del Cristo, lì vivo e presente, forse anche nel momento in cui ci stesse mostrando mani e fianco trafitti. Forse no. Comunque, voglio dire che è naturale richiedere segni di presenza, quasi dimostrazioni. Del resto, Gesù non disdegna di apparire otto giorni dopo e di aiutare l’incredulità di Tommaso. Tuttavia, c’è un momento in cui bisogna smettere di dubitare e credere, accettare l’evidenza, fare un salto e buttarsi… nelle mani di chi si mostra.

Ci sono molti momenti nella vita in cui ci arrendiamo davanti a quello che ci viene mostrato e cambiamo idee, sentimenti e prassi. Magari dopo aver dubitato e anche tanto. Nessun panico. Siamo deboli e limitati, siamo molto come Tommaso e, alcune volte, non lo siamo. È la vita. Dovremmo accettarci come siamo e non temere: Dio lavora anche sui nostri dubbi, come su quelli di Tommaso.

Non si tratta solo di pregare – attività necessaria e indispensabile – perché il Signore ci faccia crescere nella fede e avere meno dubbi, ma anche di dialogare, arricchirci reciprocamente e fare discernimento insieme: cosa ci vuole insegnare il Signore qui e ora?

Che senso hanno le guerre e le violenze a cui assistiamo?

O la corruzione e la malpolitica?

O il disprezzo dei poveri e degli stranieri, veicolato dal fascismo galoppante? O tanti problemi seri in cui ci imbattiamo?

La mia fede mi aiuta a superare le paure che ne derivano? La mia fede mi spinge ad aiutare chi ha di meno in termini di salute, assistenza e risorse economiche? Sto diventando più aperto agli altri e caritatevole, specie verso gli ultimi? Sono come Tommaso pronto a buttarmi nelle braccia del Risorto e dirgli: Mio Signore e mio Dio!

Ho sempre trovato di grande profondità le parole di Primo Mazzolari: “Soltanto nella virilità si comincia ad avere un volto. (…) Quando non c’è più ragione di credere, allora incomincia la fede: quando non c’è più ragione di sperare incomincia la speranza: due virtù che appaiono tali solo sui quarant’anni, quando credere e sperare non son più un fatto istintivo della nostra esuberanza di vita. S’incomincia a credere quando non c’è più nessun trasporto di fede, quando credere è davvero l’unica cosa che buona che ci è rimasta”.




#CANTIERIAPERTI

Riaperta al traffico la bretella di collegamento tra la vallata del Tronto e la SP 2 di Villa Lempa, nel comune di Controguerra

Teramo, 6 aprile 2024. Conclusi i lavori di sistemazione della SP 1/F Torano – Tronto, la bretella che collega la regione Abruzzo con le Marche, e quindi la vallata del fiume Tronto dalla SP 1 con la SP 2 che da Colonnella arriva a Villa Lempa, transitando nel territorio del comune di Controguerra.

Gli interventi messi in opera in tempi brevissimi dall’Ente provinciale (consegnati lo scorso gennaio e che dunque si sono conclusi in meno di 3 mesi) hanno permesso la sistemazione del piano viabile lungo l’intero tratto, in particolare il rifacimento del manto stradale con l’utilizzo di asfalto drenante ed il riposizionamento delle barriere di protezione per tutta la lunghezza di questa arteria strategica di raccordo interregionale tra le vallate del Tronto e del Vibrata.

“Un’importante opera – dichiara il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo – seguita in stretto coordinamento con il consigliere regionale Dino Pepe, con il vicesindaco del Comune di Controguerra, Mauro Scarpantonio, che permetterà ai pendolari ed al traffico veicolare di accorciare notevolmente i tempi di transito”.

“Tutto questo a dimostrazione dell’incessante lavoro dell’intera macchina amministrativa di via Capuani e di via Milli che, in queste settimane, sta proseguendo con la programmazione su tutto il territorio di numerosi interventi sulle strade di pertinenza”, conclude il presidente D’Angelo.

L’ordinanza di riapertura sottolinea che in ogni caso permangono i limiti di peso (20 tonnellate) e di velocità (50 km/h, ovvero 30 km/h in caso di pioggia).